Tecnica

Come parlare sott’acqua: l’alfabeto dei sub. Parte terza: notturne, tavolette e segnali sonori

Farsi capire in fondo al mare è importante proprio a terra. A questo scopo i subacquei hanno creato uno speciale dizionario di gesti

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I subacquei usano un particolare dizionario di comunicazione basato su segnali con le mani

Scritto per LiguriaNautica - E in notturna? Il “dizionario” del subacqueo rimane lo stesso ma con la differenza che si fa di notte e, di conseguenza, se non ci si auto illumina con la propria torcia, nessuno vedrà i nostri  segnali. Evitate sempre di accecare istruttori o compagni di immersione puntando il faro sulle loro maschere. E’ più utile, invece, illuminare noi stessi e le nostre mani mentre comunichiamo. Ricordiamoci anche che la torcia è comunque un mezzo di comunicazione subacquea. Disegnare lentamente uno zero, significa “Ok”. Agitarla velocemente dal basso all’alto e viceversa, vuol dire che ci sono problemi o, più semplicemente, “Aspettatemi!”
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Come parlare sott’acqua: l’alfabeto dei sub. Parte seconda: i segnali speciali

Farsi capire in fondo al mare è importante proprio in terra. Per questo i subacquei hanno creato uno speciale dizionario di gesti

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Un gruppo di subacquei in tappa di decompressione segnala che tutto è Ok

Scritto per LiguriaNautica - Vediamo adesso i segnali subacquei meno adoperati e quindi anche meno intuitivi. Mano chiusa e pollice che punta verso l’alto, significa “Risaliamo” e non “Ok” come qualche volta si usa in superficie. Mano chiusa e pollice verso il basso, sta a dire “Scendiamo“. Mano aperta che oscilla leggermente significa “Calma” oppure “Vai piano”. Stiamo facendo un’immersione e non una corsa subacquea! Mano tesa che ruota velocemente a disegnare una O sta invece a significare l’opposto “Accelerate“. Ho capito che vi state divertendo ma datevi una mossa che non possiamo star qua tutta la mattina! Questi ultimi due sono i tipici segnali delle guide che conducono il gruppo. Continua

Come parlare sott’acqua: l’alfabeto del subacqueo. Parte prima: i segnali convenzionali

Farsi capire in fondo al mare è importante. Per questo i subacquei hanno creato uno speciale dizionario di gesti

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Il segnale subacqueo che indica che tutto va bene

Scritto per LiguriaNautica - La necessità di comunicare sott’acqua, anche solo per far sapere al compagno che “tutto va bene”, ha spinto i subacquei ad inventarsi un vero e proprio “linguaggio muto” da immersione che è lo stesso in tutti i mari del mondo.
Conoscerlo – ed assicurarsi che anche il tuo compagno lo conosca! – è indispensabile per immergersi in sicurezza e anche per evitare figure barbine. Come quell’allievo subacqueo, tanto per citare un’esperienza personale, che all’Ok dell’istruttore risponde con un Ok alla Fonzie di Happy Days, col pugno chiuso e il pollicione alzato. Col risultato di farsi trascinare subito in superficie dal compagno di immersione, che aveva letto quel gesto come: “Risaliamo immediatamente”.
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Trucchi e segreti della compensazione (parte 3)

Tutto quello che un subacqueo deve conoscere ed a cui deve prestare attenzione per immergersi in sicurezza, con facilità e senza problemi

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Ad un Ok del compagno di immersione, bisogna sempre rispondere con un altro Ok

Scritto per LiguriaNautica - Ed ora che abbiamo imparato queste manovre, quando le dobbiamo applicare? Appena mettete la testa sott’acqua. La pressione, infatti, aumenta maggiormente nei primi metri che sono quindi i più critici. Qui bisogna compensare più spesso. Non attendete di sentire il fastidio al timpano. A meno che non siate apneisti con l’esigenza di centellinare l’aria, è molto meglio compensare cento volte in più che una sola volta in meno.
Se soffrite di una
irritazione alle tube causata da un raffreddore o da qualche altro motivo (ma in questi casi non dovrebbe neppure saltarvi in mente di andare sott’acqua), è qui che ci si ferma e si rinuncia. Pazienza. Come ho già detto, è capitato a tutti. Non ostinatevi e, soprattutto, non forzate mai la compensazione. E’ una manovra che va fatta con dolcezza. Forzare è inutile, controproducente e pure pericoloso. Questo deve essere chiaro come il sole a mezzogiorno in un deserto e in una giornata senza nubi. Mi sono spiegato? Ve lo ripeto pure: forzare la compensazione è inutile, controproducente e pure pericoloso.
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Trucchi e segreti della compensazione (parte 2)

Tutto quello che un subacqueo deve conoscere ed a cui deve prestare attenzione per immergersi in sicurezza, con facilità e senza problemi

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Un sub dà l'ok. E' giunto sul fonale compensando correttamente

Scritto per LiguriaNautica - Come abbiamo spiegato nel post precedente, tanto agli apneisti quanto ai “bombolari” rimane il problema di riequilibrare la pressione di quella parte dell’orecchio chiamata “medio”. Ma prima di affrontare la questione, per amor di verità, dobbiamo citare anche i seni nasali. Anche queste sono cavità che, dopo un raffreddore o altre irritazioni, potrebbero presentarsi come bolle gassose isolate e darci dei problemi con l’aumento di pressione. Ma il massimo che possono causare, oltre ad un po’ di fastidio, è quello di farci uscire un po’ di muco dal naso. Non sarà una cosa bella da vedere dentro una maschera ma sott’acqua -per fortuna! – non valgono le regole di un pranzo in società. Continua

Una esperienza irrinunciabile per un subacqueo: l'immersione notturna

Ecco perché l'immersione notturna è una esperienza a cui un subacqueo non dovrebbe mai rinunciare.

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Immersione di notte

Scritto per LiguriaNautica - “La notte è magnifica per ascoltare storie”, scriveva Antonio Tabucchi. E quali storie sono così magnifiche come quelle che ci racconta il mare? Immergendovi quando il sole è tramontato scoprirete che il buio non esiste e che il mare non dorme mai. La maggior parte dei pesci e delle altre specie animali che troviamo sott’acqua si risvegliano proprio durante le ore notturne per cacciare o per uscire dalla tana in cerca di nutrimento. Per questo l’immersione notturna è una esperienza a cui un subacqueo non dovrebbe mai rinunciare. Continua

Come acquistare la maschera giusta

Ecco alcuni consigli per la scelta della maschera subacquea che fa per voi!

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Immersione negli abissi

Scritto per LiguriaNautica - Tempo fa mi è capitato di accompagnare una allieva del mio corso di primo grado in una grande rivendita di attrezzature subacquee per aiutarla a scegliere una maschera. C’è voluto un pomeriggio di prove e tanta pazienza da parte del negoziante per capire che il suo criterio di scelta era… il colore! Colore che doveva necessariamente stare in tinta con la sua nuova muta e le nuove pinne.
Non ritengo quindi affatto scontato dare qualche consiglio più serio su come dobbiamo scegliere la nostra prima maschera per le immersioni. Una maschera non adatta al nostro viso, infatti, rischierà di allagarsi continuamente rovinandoci l’avventura subacquea. Continua