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Esistono ancora i pirati? Ecco il rapporto dell’International Maritime Bureau

Nel Golfo di Guinea, nelle coste della Somalia e nelle zone contese del Pacifico, gli episodi di pirateria sono ancora molto frequenti

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Una imbarcazione di pirati si prepara all'abbordaggio nel delta del Niger
La pirateria non è stata ancora debellata dai mari del mondo. Esiste infatti tuttora una speciale organizzazione internazionale, l’International Maritime Bureau (Imb), legata all’Interpol ed alla Camera di commercio mondiale, che si occupa specificatamente di monitorare e contrastare gli atti di pirateria compiuti in tutti i mari e che ogni sei mesi compila un dettagliato rapporto che mette a disposizione di tutte le polizie e le guardie costiere del mondo.
Secondo l’ultimo monitoraggio, nei primi mesi del 2021 sono stati compiuti in tutta la terra 68 atti che possiamo definire senza mezzi termini di pirateria. C’è da sottolineare che è un numero in calo. Addirittura il più basso degli ultimi 27 anni. Per fare un paragone, lo scorso anno, nello stesso periodo di tempo, gli atti di pirateria erano stati 98. Anche il numero delle vittime è stato contenuto. Dal primo gennaio al 30 giugno, c’è stato solo un morto: un marinaio del cargo MV Mozart, abbordato il 23 gennaio al largo di São Tomé e Príncipe, mentre si dirigeva a Città del Capo. Continua

Bahía del Correo, alle Galapagos la cassetta delle poste più incredibile del mondo

Nell'isola più occidentale delle Galapagos abbiamo trovato lo strano "ufficio postale" dei bucanieri del Pacifico

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Bahia del Correo, l'ufficio postale dei bucanieri a Floreana, Galapagos

Scritto per LiguriaNautica - Lontano. Dietro le Americhe. A tre giorni di mare – tempeste permettendo – da Puerto Baquerizo Moreno, ultimo avamposto umano di quello stupefacente arcipelago di meraviglie che sono le Galapagos, troviamo l’isola che chiamano Floreana, l’isola fiorita. Il suo vero nome, per la verità, sarebbe Santa Maria, in onore della caravella che trasportò Cristoforo Colombo. Ma El Descubridor, lo scopritore delle Americhe, da questo lato del mondo non è particolarmente amato. Vai a capire il perché ma i nativi americani continuano a pensare che non avevano nessun bisogno di essere “scoperti” da un avventuriero europeo per esistere.
Così preferiscono chiamare la loro isola Floreana per gli incantevoli colori della vegetazione. Su queste sabbie dorate, circondate da una foresta verde brillante sparpagliata di grandi fiori multicolori, approdavano i marinai per le ultime
riserve d’acqua prima della grande traversate oceanica. Floreana era l’ultima pennellata di colore per occhi che, per i lunghi mesi a venire, avrebbero vagato tra l’azzurro profondo del mare e l’azzurro terso del cielo. Continua