Calamaro gigante

La temibile piovra gigante, il più famoso mostro degli oceani - Parte 3

Cosa c’è di vero e cosa c’è di leggendario nella mitologica creatura che ha terrorizzato i marinai di tutti i secoli

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Un calamaro gigante di "soli" 4 metri trovato da tre fratelli subacquei in Nuova Zelanda

Siamo così arrivati a raccontare del vero “mostro degli abissi” per antonomasia: il
calamaro gigante che qualcuno, erroneamente, continua a chiamare “piovra”, anche se con i polpi ha poco a che fare. Ricordiamo che i calamari, sia quelli di piccole dimensioni che quelli giganteschi, possiedono 10 tentacoli di cui due più lunghi e appartengono al superordine dei Decapodiformes, mentre le piovre ne hanno solo 8 e sono chiamati Octopodiformes.
Il nome scientifico del calamaro gigante è Architeuthis e se ne conoscono, per ora, otto specie. Scrivo “per ora” perché questo ragguardevole animale predilige gli inaccessibili abissi marini che, come sappiamo, rimangono l’ultimo continente per lo più inesplorato del nostro pianeta. Il calamaro gigante, in altre parole, è ancora lontano dal valicare i confini del mito per approdare ai libri di scienza. Continua

La temibile piovra gigante, il più famoso mostro degli oceani – Parte 2

Cosa c’è di vero e cosa c’è di leggendario nella mitologica creatura che ha terrorizzato i marinai di tutti i secoli

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Il più pericoloso dei mostri del mare nella fantasie degli scrittori: il kraken

Il
polpo, come abbiamo già intuito nella prima parte di questo nostro racconto, non è mai stato un animale capace di attirarsi le simpatie dell’uomo. Alle leggende antiche, come quella di Plinio il Vecchio di cui abbiamo scritto, si sono aggiunte le fantasie dei cartografi medioevali che, quando si trattava di adornare le loro mappe con i presunti mostri che, a loro dire, abitavano gli oceani, non mancavano mai di disegnare mostruosità tentacolate dalle enormi e zannute fauci.
Questi fantasiosi cartografi, altro non facevano che ripercorrere le antiche mitologie in cui la piovra veniva sempre rappresentata come un essere abominevole scaturito dagli abissi infernali. Così era il Kraken che incuteva timore anche agli impavidi marinai vichinghi o il meno conosciuto alle nostre longitudini, ma non per questo meno terrificante, dio Akkorokamui, al quale il popolo ainu, che vive nel nord dell’arcipelago giapponese, dedica ancora oggi santuari e cerimonie sacrificali affinché non trascini negli abissi gli incolpevoli pescatori, ghermendoli con i suoi lunghi tentacoli. Continua