I miei ultimi articoli

Sotto la legge del maschio pakistano
Una situazione pesantissima, che si protrae dal gennaio del 2018, da oltre due anni durante i quali i due bimbi non hanno potuto frequentare nessuna scuola e sono stati privati anche di ogni assistenza sanitaria. Una vicenda che ha del paradossale, soprattutto se si considera che i due bambini sono entrambi cittadini italiani. Sono nati e cresciuti entrambi in Italia, nelle Marche, da un padre, M.B. di 38 anni, che, se pure di origine pakistana, ha la cittadinanza italiana. Continua

Ponte Galeria sbarrato. "Ospiti" senza protezioni e abbandonati da tutti
“Sono chiusi in stanze da otto persone. A nessuno di loro è stata data una mascherina o i guanti protettivi. Impossibile anche solo pensare di mantenere la distanza di sicurezza negli spazi comuni o nella mensa. E gli operatori sociali e le forze dell’ordine attorno a loro sono nelle stesse identiche condizioni”. Così si sfoga Carla Livia Trifan, 22 anni, romana, operatrice sociosanitaria in attesa di occupazione, che ha contattato LasciateCIEntrare Continua

Niger, frontiera di sabbia e di sangue
Gli raccontano che verranno a prenderli, ma non è vero. Li abbandonano in mezzo al deserto. Uomini, ragazze, donne anche con bambini molto piccoli… senza acqua, senza cibo. La sabbia del Ténéré è un giardino di cadaveri in decomposizione”. Abdel (il nome è stato cambiato per motivi di sicurezza, ndr) era un passeur. Era un passeur perché tutti i tuareg lo sono e lo sono sempre stati. Accompagnava i lavoratori dei Paesi che si affacciano sul Golfo di Guinea sulle piste del deserto che solo un tuareg sa vedere, sino ai campi di lavoro di Libia o di Algeria dove si estrae il petrolio o si raccolgono i datteri. Continua

L’inferno della Libia è la vergogna dell’Europa
“Le guardie sono scappate e ci hanno abbandonati in questa prigione. Non abbiamo cibo né acqua, aiutateci, abbiamo bisogno dell’intervento dell’Unhcr”. “Abbiamo supplicato i soldati di portarci del cibo e dell’acqua. Qui ci sono almeno un centinaio di bambini e di donne in gravidanza. Per tutta risposta ci hanno picchiato a sangue”. Sono solo alcuni dei terrificanti messaggi che i profughi del campo di Zintan hanno lanciato sugli Alarm Phone. Nelle altre strutture le cose non vanno meglio. Qaser Ben Gashir è stato trasformato in una caserma di arruolamento forzato. Continua

Libano, il Paese dei cedri scomparsi
Beirut è affacciata sul mare ma non lo sa. Il suo elegante lungomare prima della guerra civile era il cuore turistico della città, impreziosito da negozi di alta moda e rinomati ristoranti frequentati da petrolieri sauditi e uomini d’affari occidentali. Oggi è un corpo estraneo alla città. Su queste rive non approdano più le grandi navi da crociera. Sono rari anche i battelli da pesca che osano avventurarsi in un mare costantemente sorvegliato dalla marina militare israeliana. Le ferite dell’invasione dell’82 sono ancora aperte e di tutto quello che un tempo veniva chiamato la “Svizzera del medio Oriente” non è rimasto più niente. Continua





Dossier Libia
Abusi e violazioni sull'altra sponda del Mediterraneo
Quello che accade in Libia non può lasciarci indifferenti. Le torture, le vessazioni, gli omicidi che vengono commessi in quel Paese riguardano ciascuno di noi perché l'Europa e l'Italia sono colpevoli di aver appaltato alle mafie e alla criminalità le migrazioni, trasformando i profughi in merce di un business violento e omicida. Dossier Libia, l'ultimo sito cui sto lavorando, vuole denunciar tutto questo, raccogliendo materiale, reportage e testimonianze. Perché ogni silenzio è complice. Su questa pagina raccolgo i miei contributi.
Abusi e violazioni sull'altra sponda del Mediterraneo
Quello che accade in Libia non può lasciarci indifferenti. Le torture, le vessazioni, gli omicidi che vengono commessi in quel Paese riguardano ciascuno di noi perché l'Europa e l'Italia sono colpevoli di aver appaltato alle mafie e alla criminalità le migrazioni, trasformando i profughi in merce di un business violento e omicida. Dossier Libia, l'ultimo sito cui sto lavorando, vuole denunciar tutto questo, raccogliendo materiale, reportage e testimonianze. Perché ogni silenzio è complice. Su questa pagina raccolgo i miei contributi.

In Gabon, centinaia di bambine e bambini sono torturati
e uccisi per ricavare dai loro organi feticci rituali



L’inchiesta Cemento Arricchito alla quale sto lavorando ha ottenuto, grazie alla collega Chiara Spadaro che l’ha ideata, il premio Massimiliano Goattin 2014 promosso dall’Ordine dei Giornalisti del Veneto. L’inchiesta che concluderà fine anno, si propone di tracciare una mappa del malaffare mafioso del NordEst legato alle Grandi Opere, tra corruzione, devastazioni ambientali e resistenze. Cliccando sul logo, potete vedere tutti gli articoli sino ad oggi pubblicati. Qui sotto, l’ebook finale.

Reportage
Wirikuta, il deserto dove l’uomo bianco ruba il sole

Il sole è nato a Wirikuta. Tanto tempo fa, quando quasi la totalità della terra era coperta dalle acque ed i nostri antenati vivevano in una canoa, il sole bambino si levò dalla collina sacra chiamata Cerro Quemado. Camminò per tutto il giorno e, già grande, si fermò sopra le nostre teste…
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I miei tre incontri col subcomandante zapatista Marcos

Venezia - La prima volta che l’ho incontrato ero al caracol de La Garrucha. Ciondolavo in santa tranquillità nella mia amaca, sotto la tettoia che gli zapatisti avevano riservato a noi “internazionali”. Oh... mica una amaca qualsiasi! Era una di quelle intessute dai “presos politicos”…
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Rebelión contra los cruceros en Venecia Venecia, Italia. Los esperaban en lanchas, en pequeños barcos de velas o en las típicas barcas de remos de los canales. En cambio, los activistas del Comité Contra los Grandes Barcos se presentaron en traje de baño, todos en el agua... Continua

Medjugorje tra miracoli e burroni Sono un miracolato e lo posso dimostrare scientificamente! Certificati oculistici alla mano, sin dalla nascita ho sofferto di astigmatismo e presbiopia. Senza due lenti spesse come i proverbiali fondi di bottiglia non riuscivo neppure… Continua

#Coronavirus and Climate Change. Or, in simpler words, #Capitalism The widespread spread of the Coronavirus, which started in one city in China and spread rapidly throughout the planet, had at least the merit of making everyone understand what climate … Continua


La Europa de abajo busca reescribir los derechos de los migrantes Italia. Nadie ha olvidado aquel 3 de octubre de 2013. A pocas millas de la playa de Lampedusa, Italia, se ahogaron 368 personas. Hombres, mujeres y niños que huyeron de guerras, hambre y violencias.
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Inutile, devastante, costosissimo: ecco il Mose. La prova generale per il sistema di tangenti legato alle Grandi Opere Tutto cominciò con la grande alluvione del ’66. In una sola giornata, la Venezia dei Dogi, la Serenissima Repubblica, la Dominante dei mari…
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Una Carta dal valore sconfinato La Carta di Lampedusa è scritta e averlo fatto sull’isola non ha solo un valore simbolico. L’atmosfera di questo piccolo scoglio al centro del Mediterraneo ha invaso anche la sala dell’aeroporto, dove centinaia di attivisti si sono riuniti domenica
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Terra e libertà. Los Panchos di Città del Messico

Dallo Zocalo, la grande piazza dove si affaccia il palazzo del Governo e dove sventola la bandiera nazionale più grande del mondo, dovete mettere in conto almeno un'ora di metropolitana, con gli immancabili venditori di caramelle e suonatori di chitarra che salgono e scendono ad ogni fermata. Arrivati alla "delegazione" di Acapatzingo, cercare la piazzetta dei “collettivi”, un miscuglio tutto sudamericano tra bus e taxi, che effettuano un percorso più o meno stabilito…
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¿Dónde están todos?

Il 26 settembre 2014 a Iguala, nello Stato del Guerrero, Messico, 43 studenti della scuola rurale di Ayotzinapa vengono sequestrati da uomini incappucciati. Secondo il Governo, sono stati fermati dalla polizia municipale e poi consegnati ai narcotrafficanti che li hanno massacrati. Ma i corpi non si trovano ancora e la versione ufficiale contrasta con la realtà dei fatti. Padri e madri dei ragazzi desaparecidos domandano giustizia e chiedono: "Dove sono tutti?"
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