In questa pagina ho riportato gli ultimi articoli che ho scritto per il quotidiano ambientalista Terra, il settimanale Carta, Manifesto, per siti come Global Project, FrontiereNews o siti di associazioni come In Comune con Bettin e altro ancora.

«Disarmare Israele», corteo davanti alla fiera delle armi a Verona

European Outdoor Show. Il camuffamento da rassegna puramente sportiva non basta. Dura poco anche il nuovo codice etico voluto dal sindaco: molti bambini con le pistole in mano
Le prime ad arrivare sono state loro: le Donne in Nero di Verona. Anche quest’anno si sono fatte trovare puntuali all’apertura dei cancelli della fiera. Silenziose, spalle alla cancellata e grandi cartelli in mano dove si leggevano scritte come «La diffusione delle armi non aumenta la nostra sicurezza», «Abbiamo già Giulietta e Romeo, non ci servono pistole», «Insegnate ad amare e non a sparare». Cartelli per lo più ignorati dalla folla di visitatori che, sin dalla prima mattina, si è accalcata all’ingresso di Eos, acronimo per European Outdoor Show.
Continua

Verona, domani il corteo contro la Fiera delle armi

Torniamo a bomba Il sindaco: solo strumenti “sportivi”. Limiti strappati dai pacifisti, non basta ai centri sociali: «Ci sono anche aziende israeliane»

«C’è davvero differenza tra un’arma da difesa e un’arma da tiro? Il fucile del cacciatore che spara al cervo è lo stesso fucile che viene utilizzato dal cecchino». Alberto Modenese, attivista della Rete Veronese per la Palestina, non cambia il suo giudizio sulla Fiera della Armi che andrà in scena a Verona a partire da sabato prossimo.

«Da Fiera Internazionale delle Armi, l’hanno fatta diventare ‘European Outdoor Show. Caccia, tiro sportivo, pesca’. Ma la sostanza non cambia. Di fatto, esporranno i loro strumenti di morte le maggiori industrie di armi del mondo. Chi vende armi da caccia, da tiro e sportive, sono gli stessi che equipaggiano anche gli eserciti, foraggiano la guerra globale e spargono dolore e distruzione nel mondo». La Rete ha annunciato una manifestazione che si svolgerà sabato, nel giorno dell’apertura dell’esposizione, a partire dalle ore 14.30 nel piazzale Fiera di Verona.

Continua

Venezia, polemiche per la nomina di Roberto Rossetto come presidente dell’Autorità della Laguna

Gestirà anche il Mose Urbanista e paesaggista in pensione, 71 anni, nessuna competenza da segnalare nel campo della morfologia della laguna e delle sua salvaguardia. Zanella (Verdi e sinistra): «Ancora una volta le logiche della politica hanno il sopravvento rispetto alle competenze scientifiche

Manca solo l’avallo della Corte dei Conti perché Roberto Rossetto venga nominato presidente dell’Autorità per la Laguna di Venezia, il nuovo ente che dovrà raccogliere l’eredità del Magistrato delle Acque e che avrà in gestione il Mose quando, presumibilmente il prossimo anno, il Consorzio Venezia Nuova terminerà i lavori e chiuderà i battenti.

Ma chi è costui? Nel curriculum Rossetto si dipinge come un urbanista e paesaggista in pensione con una lunga attività nel settore privato. Tutto qua. Nessun “incarico istituzionali di grande responsabilità e rilievo” come richiede l’articolo 95 del decreto legge 14 agosto 2020 n.104 che istituisce l’Autorità per la Laguna. Nessuna competenza particolare da segnalare nel campo della morfologia della laguna e delle sua salvaguardia, anche queste caratteristiche richieste dalla legge. In altre parole, si tratta di un illustre sconosciuto. Un illustre sconosciuto gradito però al potere politico che, dopo tre anni di impasse, ha fatto quadrato attorno a lui. A caldeggiare la nomina di Rossetto infatti è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ed il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Continua

Rischiavano 15 anni, liberi tre migranti

TREVISO. I tre giovani accusati di sequestro di persona e devastazione e saccheggio per aver partecipato a una protesta risalente al giugno 2020

Sono liberi, Mohammed Traore, Amadou Toure e Abdourahmane Signate, i tre giovani migranti accusati di sequestro di persona e devastazione e saccheggio per aver partecipato a una protesta risalente al giugno 2020, in piena pandemia. Protesta innescata dalle gravi condizioni in cui versavano gli ospiti del centro di accoglienza dell’ex Caserma Serena di Treviso.

Continua

Quella che va in scena in Qatar non è la festa del calcio ma del capitalismo fossile

La giornalista argentina Dominique Metzger è rimasta esterrefatta quando negli uffici della polizia dello sceiccato – nell’ala riservata alle donne, ovviamente, perché da queste parti tutto è rigorosamente diviso per genere! – gli agenti le hanno chiesto come voleva che fosse punito il borseggiatore che le aveva rubato il portafogli. “Io sono rimasta a bocca aperta: mi hanno chiesto se volevo che il tribunale lo condannasse alla prigione, se dovevano espellerlo dal Paese (il ladruncolo era un immigrato.ndr) o che altro. Ho risposto che mi bastava riavere il mio portafogli”. L’incredibile di questa vicenda, come ha sottolineato la collega in un suo post sui social, è che la polizia credeva di farle un favore, di mettersi in bella mostra con una giornalista straniera. Una giornalista che magari nei suoi articoli avrebbe sottolineato come nel Qatar la giustizia funzionasse egregiamente! La paradossale vicenda, al contrario, testimonia solo come nello sceiccato la parola “diritti” non abbia semplicemente nessun significato. Le terrificanti condizioni in cui i lavoratori migranti sono tenuti da schiavi nelle aziende e nelle case dei padroni qatariani sono solo una diretta conseguenza di questa totale assenza di diritti mescolata ad un bel po’ di razzismo nei confronti dello straniero. 

Continua

Una Cop al gusto di Coca Cola

Domenica 6 novembre, nella soleggiata e vacanziera Sharm El Sheikh, andrà in scena la Cop più inutile di sempre. Ribaltando la questione, potremmo anche affermare che sarà la Cop più utile di sempre perché rivelerà agli occhi del mondo il fallimento di queste grande conferenze salvifiche che, se avevano un senso all’inizio – quando il capitalismo giocava in difesa e si limitava a negare i cambiamenti climatici – oggi che il capitalismo gioca all’attacco rischiano di rivelarsi addirittura controproducenti perché tentano di  mascherano il focus del problema, che è sempre e solo quello di uscire dai fossili e quindi cambiare il nostro modo di vivere e il nostro sistema economico. Quello che bisognerebbe fare per rimanere dentro i famosi limiti suggerirti dall’accordo di Parigi è chiaro a tutti. Il problema è che i Governi non lo vogliono, o non lo possono, fare. 

Continua

Venezia, residenti contro il ticket di Brugnaro: «Serve solo a far schei»


TURISMO MORDI E FUGGI. 
Assemblea pubblica alla pescheria di Rialto. Ingresso in città da 2 a 12 euro al giorno: «È incostituzionale, serve invece un tetto alle presenze»

Marianna è nata a Venezia e a Venezia si ostina a vivere nella sua casa a Sant’Aponal, nel cuore del sestiere di San Polo. Il suo appartamento è assediato da B&b e altre locazioni turistiche come un Fort Apache di hollywoodiana memoria: «Ne ho 12 dietro casa, 10 di fianco, 2 in calle di fronte e pure uno sul pianerottolo – spiega – Nelle ore di punta, uscire di casa diventa una impresa da tutti i turisti che ci sono in calle». La sua è una delle tante voci che mercoledì sera, sotto le volte della Pescheria di Rialto, si sono levate per denunciare il malessere di una città malata di overturism. Una malattia che la giunta del sindaco Luigi Brugnaro pretenderebbe di curare imponendo un ticket di accesso alla città. «Ma per limitare l’afflusso di turisti ci vuole un limite e non un prezzo», contesta Marianna.

Continua

Stage di Stato

«Non è una fatalità ma un omicidio. Basta scuola-lavoro»

Il lutto, e la rabbia, degli studenti per la morte di Giuliano de Seta 18 anni: «Non bastano più le parole. Basta con questo orrore»

«Non potevamo entrare in classe come se fosse un giorno normale e fare lezione come se niente fosse accaduto. Qualcuno cerca di far passare questo ennesimo omicidio come una tragica fatalità da risolvere invocando più controlli per la sicurezza. Controlli che sappiamo che non ci sono per i lavoratori. Figurarsi per noi studenti in stage! – spiega Nina Mingardi, portavoce del coordinamento studenti medi di Venezia -. Sono solo parole quelle che ci dicono, ma noi sappiamo che non bastano più le parole».
E così il liceo artistico di Venezia, cuore pulsante dei movimenti studenteschi del Veneto, si è fermato ieri mattina per una assemblea straordinaria organizzata dalle ragazze e dai ragazzi delle classi superiori per parlare di quanto era accaduto il giorno prima a Noventa di Piave, quando una lastra di metallo ha ucciso il 18enne Giuliano de Seta piombandogli sugli arti inferiori. Giuliano viveva a Ceggia, sempre in provincia di Venezia, frequentava l’ultimo anno dell’Istituto di Istruzione Superiore «Leonardo Da Vinci» di Portogruaro. Sognava di diventare ingegnere e la sua passione era correre con gli amici del Runners Club della sua città. Aveva cominciato da pochi giorno lo stage all’azienda metallurgica Bc Service per maturare i crediti necessari all’ottenimento del diploma secondo i criteri stabiliti dalla riforma della scuola italiana: la cosiddetta «legge della Buona Scuola» fortemente voluta da Matteo Renzi.
Continua

Scuola-lavoro, muore un altro ragazzo: colpito da una lastra

Morti bianche L’incidente vicino Venezia. La vittima aveva 18 anni e studiava in un istituto tecnico

Un’altra giovane vittima, un altro studente morto durante uno stage in azienda. L’incidente è accaduto ieri a Noventa di Piave, in provincia di Venezia, verso le 5 del pomeriggio nella ditta Bc Service, specializzata nella lavorazione del metallo. La vittima è Giuliano De Seta, un ragazzo di 18 anni di Ceggia.

Era studente di un istituto tecnico di Portogruaro e seguiva uno stage lavorativo per maturare i crediti per il diploma. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, l’incidente è avvenuto poco prima della chiusura dell’azienda: il giovane è rimasto ucciso da una lastra di metallo caduta da un cavalletto che gli ha schiacciato le gambe. Inutili i soccorsi. Il ragazzo è morto pochi minuti dopo. Sul posto è intervenuto anche lo Spisal, il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro dell’Ulss locale, i cui tecnici stanno cercando di mettere a fuoco la dinamica della tragedia.

Continua

Venezia, cariche contro l’onda verde

 Fuori concorso Alla 79esima Mostra del Cinema irrompono gli attivisti climatici. Fermati a pochi metri dal Tappeto Rosso. La polizia usa gli idranti: colpita anche una locandina del film Siccità


Cariche, manganellate e idranti sotto i riflettori della 79esima Mostra del Cinema di Venezia. Un imponente cordone di polizia in assetto antisommossa ha impedito alle attiviste e agli attivisti del Climate Camp di raggiungere il Tappeto Rosso e portare la crisi climatica sotto le luci della ribalta.

Tre anni fa un nutrito gruppo di ambientalisti riuscì a occupare la passerella delle Stelle con un’azione alle prime luci del giorno e a resistere sino all’arrivo del corteo del Climate Camp. Nei due anni successivi, la pandemia impedì l’organizzazione del meeting ambientalista che è stato riproposto solo quest’anno, sempre al Lido di Venezia e sempre in concomitanza con la Mostra cinematografica. Cinque giorni densi di dibattiti e incontri, da mercoledì 7 a oggi, domenica 11 settembre, con personalità del calibro di Vandana Shiva, Andreas Malm e Mario Alberto Castillo Quintero dell’Asamblea de pueblos indigenas, organizzato da Rise Up 4 Climate Justice e Fridays For Future Venezia. Centinaia di partecipanti provenienti da tutta Italia e anche da Paesi Europei.

Continua
Vedi gli articoli precedenti
Stacks Image 16

Questo sito utilizza alcuni tipi di cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Andando avanti, acconsenti esplicitamente all'uso di questi cookie.
Per saperne di più clicca
qui