La nave che non ha bisogno di marinai. In Norvegia sta per essere varato il primo mercantile comandato completamente da remoto

Si chiamerà Yara Birkeland e sarà la prima nave a solcare i mari manovrata da tecnici specializzati in una sala di controllo a terra


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Una simulazione della Yara Birkeland, il primo mercantile senza equipaggio

Si chiamerà
Yara Birkeland e sarà la prima nave senza marinai. Il varo di questo mercantile lungo 79,5 metri con una stiva capace di trasportare 120 container, è previsto per il gennaio del prossimo anno. Navigherà nei freddi mari della Norvegia, trasportando fertilizzanti dal porto di Porsgrunn a quello di Larvik, su una rotta lunga appena una quarantina di miglia nautiche.
La Yara Birkeland sarà la prima nave al mondo completamente priva di equipaggio. Ad occuparsi delle manovre sarà una equipe di tecnici altamente specialistici che opereranno da una sala di controllo a terra dotata di sofisticate tecnologie. Qualcuno ha già parlato – non senza un pizzico di ironia – di una nave comandata da casa con un joystick, proprio come in uno di quai giochi di simulazione al computer che ci hanno tanto appassionato quando eravamo più giovani. Paragone che, in effetti, non è poi così distante dal vero.
E se la Yara Birkeland sarà la prima nave che solcherà le acque completamente controllata da remoto, possiamo stare certi che non sarà l’ultima. Il mercantile norvegese infatti è solo il prototipo di una lunga serie di navi in grado di attraversare gli oceani in completa autonomia già messa in cantiere dai due colossi del settore dell’industria marittima, le multinazionali Wilhelmsen e Kongsberg, che tramite la joint venture Maritime Autonomous Surface Ship (Massterly) hanno armato la Yara Birkeland.

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La Yara Birkeland è in grado non solo di navigare ma anche di caricare e scarìcare le merci in completa autonomia

Non c’è dubbio che il futuro dei trasporti navali passerà attraverso progetti come questo, finalizzati ad un completo controllo da remoto, che consente di risparmiare tanto sul personale quanto sui costi operativi. In un recente incontro sul tema della tecnologia

marittima, Rodolfo Zunino, professore associato del Diten all’Università di Genova, commentando il varo della Yara Birkelan, ha sottolineato “presto le navi saranno più dipendenti dall’informatica che dal petrolio. E la Yara Birkeland naviga proprio nella direzione indicata da Zunino utilizzando, al posto degli inquinanti combustibili fossili,  un pacchetto di batteria da 7/9 MWh a basso impatto ambientale. Non è un caso se, nella fiancata, campeggia la scritta Zero Emission, emissioni zero.
E la sicurezza? Voi vi sentireste tranquilli nell’incrociare la rotta di una portacontainer comandata dall’altra parte del mondo da un joystick in mano ad un “nerd” che il mare lo ha visto solo in cartolina? A chi gli faceva notare che i fiordi della Norvegia dove navigherà il mercantile sono frequentatissimi da sportivi in kajak, Peter Due, il project manager della Yara Birkeland, ha spiegato che i canoisti possono stare tranquilli. I sensori della sua nave, ha assicurato con un sorriso, sono in grado di individuare in mezzo alle onde e di schivare una lattina di birra a 150 metri di distanza!