Sotto scroscianti applausi
20-01-2025, 23:55Americana, Berlusconi, fascismo, memoria del 900, tvPermalinkPer me la democrazia finisce con Kamala Harris, che più di altre figure si è prestata a interpretare il ruolo di chi cede il potere perché avrebbe troppa paura di usarlo. Lo cede a un conclamato golpista già condannato per aver falsificato documenti, il che è vergognoso; ma d'altra parte se non lo cedesse dovrebbe richiedere l'uso della forza contro un conclamato golpista già condannato per aver falsificato documenti, e non ne ha evidentemente il coraggio. Una democrazia seria, e preoccupata della sua sopravvivenza, avrebbe identificato in Trump una minaccia almeno dal 6 gennaio 2020; e invece per tutto questo tempo la minaccia è stata lasciata in pace, forse nell'illusione che qualche processo penale avrebbe potuto alienargli la base e i finanziatori: uno dei tanti calcoli sballati dello staff di Biden. Quindi la democrazia finisce così? Perché non ha avuto il coraggio di difendersi?
Noi italiani conosciamo il dilemma meglio di altri. Anni fa, Alberto Asor Rosa fu pubblicamente deriso per aver obiettato a quei politici, veramente poco avveduti, che continuavano a ripetere di voler e poter sconfiggere Berlusconi nelle urne (con che risorse? con che giornali? con che televisioni?): poiché lo stesso Berlusconi aveva già dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio di truccare la competizione elettorale, disponendo dei media ben oltre i termini di legge (che modificava a suo piacimento nei periodi in cui era al governo), poiché era evidente quanto il suo conflitto d'interessi fosse una minaccia alla democrazia, Berlusconi andava arrestato dalla forza pubblica, che anche a questo dovrebbe servire. Asor Rosa era molto ingenuo, ma secondo me aveva ragione, e Trump andrebbe arrestato. Qualcuno da fuori potrebbe considerarlo un colpo di Stato, ebbene esistono situazioni di emergenza in cui lo Stato deve difendersi da minacce concrete. Qualcuno all'interno potrebbe insorgere: è il rischio da correre. Se Trump deve trionfare, che almeno questo succeda perché i suoi sostenitori sono disposti a morire per lui. Se la democrazia deve cedere il passo, che almeno faccia resistenza. Armata. Quella che Kamala Harris non consentirebbe mai: suppongo che tra Trump e una guerra civile, lei veda in Trump il male minore. Neanche esattamente un male. Il suo partito continuerà a interpretare il ruolo dell'opposizione parlamentare, istituzionale, pacata, inutile; e a emarginare il dissenso a sinistra. Inoltre l'amministrazione Biden si era infilata in due gineprai così complicati – l'Ucraina e Gaza – che dev'essere un sollievo per i Democratici lasciare ai trumpiani la responsabilità di uscirne.
In questi giorni sembra obbligatorio lasciare un'opinione sulla fiction di Joe Wright, M il figlio del secolo. A me il Mussolini grottesco di Marinelli tutto sommato sembra che funzioni. L'aspetto più discutibile, fino alla quarta puntata, mi sembra l'assenza degli industriali. In due ore si sono visti in scena per cinque secondi, in un siparietto brechtiano in cui coprono Mussolini e Cesare Rossi di banconote in cambio del loro sostegno contro i socialisti che insistevano a vincere le elezioni. Non sarò io a prendermela se per una volta gli autori televisivi si cimentano coi siparietti brechtiani, anzi ne vorrei più spesso: ma Mussolini era in buoni rapporti con Fiat e Ansaldo già da quando nel 1914 aveva cambiato idea sulla Grande Guerra, trascinando tanti socialisti come lui nella follia suicida dell'interventismo. Capisco che gli autori abbiano preferito scorciare, semplificare (la fiction comincia nel 1919), ma anche durante la marcia su Roma sembra che Mussolini sia un uomo solo tra gli esagitati in camicia nera e le istituzioni, un equilibrista che riesce a bleffare e ingannare un re che avrebbe potuto schiacciarlo con un tratto di penna. Sarà andata davvero così? Il re ne aveva paura, o preferiva davvero il buffone ai socialisti? E gli industriali, nel frattempo, non avevano dato qualche segnale?
Forse qua sopra ho commesso un errore simile, attribuendo ai Democratici di Kamala Harris lo stesso ruolo tremebondo di re Vittorio, che avrebbe ceduto la nazione non perché tutto sommato gli conveniva, ma per paura. Come se non ci fossero interessi ben più potenti delle nostre paure. I democratici si sono arresi perché il Capitale aveva scelto Trump, e contro il Capitale non avevano nessuna intenzione di combattere. Vincere contro Trump avrebbe significato interpretare le necessità di gruppi sociali che vogliono un welfare state come ce l'hanno gli stati normali; che non capiscono la necessità apocalittica di sostenere Israele in un'operazione di pulizia etnica; che sanno di non poter vivere ancora di idrocarburi per un'altra generazione. Non ho idea di quanto queste istanze siano diffuse nel popolo americano (che per lo più non vota); ma di sicuro non erano istanze che i Democratici potevano difendere. Il loro programma era un blando capitalismo dal volto umano, ma per l'umanità c'è sempre meno mercato. La democrazia è una società aperta: si dovrebbe difendere mantenendo il pluralismo, combattendo chi sparge paure e ci specula sopra. Non è mai stato chiarito se sia compatibile col capitalismo: forse no, non a lungo perlomeno. In Italia è stata sconfitta vent'anni fa da Berlusconi; negli Usa forse oggi.
L'esercito delle donne nude
31-07-2023, 10:48arti figurative, Berlusconi, coccodrilli, vita e mortePermalinkNon solo i tesori che accumuliamo in vita non ci salvano dal transito mortale, ma è possibile che lo rendano più disagevole. In Cina stanno ancora scavando soldati di terracotta, non finiscono mai; l'imperatore che si fece seppellire con loro aveva forse un piano che pure ai contemporanei del terzo secolo avanti Cristo poteva risultare puerile: sul serio vuoi portarti i soldatini? Pensi che diventeranno guerrieri veri e ti aiuteranno a soggiogare l'Altro Mondo? O vuoi semplicemente lasciare il segno più grosso che puoi in questo? Non lo sapremo mai veramente, e nel frattempo ci troviamo a gestire la dipartita del nostro imperatore, e il suo esercito di donne nude.
Secondo Repubblica l'ossessione di Berlusconi per i brutti quadri esplode in una fase molto tarda, in cui non solo il suo ruolo politico è diventato marginale, ma anche la liaison con Francesca Pascale è agli sgoccioli. L'ipotesi che si tratti di un tentativo di compensazione è servita su un piatto di cattivo gusto: come in politica e in amore, B. non perde tempo a farsi una cultura (tempo non ce n'è più) e si preoccupa soltanto della quantità: accende la tv e compra tutto quello che c'è. Nessun capitale potrebbe fare di lui un buon collezionista d'arte, mentre c'è ancora tempo e denaro per diventare il più grosso. Il suo consulente è un televenditore, e occasionalmente un critico d'arte più televisivo che accademico, Vittorio Sgarbi. La tv, questo vetro ormai appannato, rimane la sua sfera di cristallo per vedere il mondo e non è una tv qualsiasi, ma proprio quella equivoca e maleodorante dei primi Ottanta; quella che non ha inventato, ma che ha acquistato quasi in toto in pochi anni, creando un network che poteva rivaleggiare col servizio pubblico ma che perse quasi subito quella genuinità filibustiera che B. evidentemente rimpiangeva.
Ora non c'è più: ci lascia un Paese allo sbando, percorso da onde di populisti senza scrupoli che continuano a promettere il Bengodi o al limite il 1982; un network poco competitivo che prima o poi verrà rilevato da qualche fondo; e un capannone pieno di brutti quadri, paesaggi madonne e donne nude, che forse sognava di poter portarsi con sé dall'Altra Parte: ehilà guardate tutti, come mi sono divertito.
"E a noi che interessa?"
"Mah, speravo che... ma siete tutti soldati, qui?"
"Guardie dell'imperatore Qin. È lui che comanda quaggiù".
"Ma tu pensa. E... che tipo di quadri piacciono al tuo imperatore?"
"A lui piacciono le armi".
"Le armi, capisco, ho qui un Napoleone che passa le Alpi che sembra quasi l'originale, guarda che cavallo, che slancio... questo in camera da letto funziona, te lo posso dire in confidenza".
"L'imperatore non ha un letto".
"Beh questa è una vergogna cui dobbiamo assolutamente rimediare... se mi fai controllare qui dietro dovrei avere un baldacchino roccocò che è un bijou, pensa che me l'ha regalato..."
"Sparisci dal cospetto della guardia imperiale".
"Ma che maniere... se solo riflettessi su quanto sei fortunato".
"Io?"
"Sì, proprio tu, un soldato di terracotta a guardia del regno dei Morti da mille anni..."
"Duemiladuecento".
"Quel che è, come ti chiami?"
"Non lo so".
"Ti chiamo io Fedele per comodità. Fedele, io la vedo così. La sotto c'è un imperatore che si caga il cazzo da duemilaeduecento anni, e qui sopra c'è un bravo venditore con un sacco di roba veramente molto interessante, e in mezzo a questi due soggetti chi c'è?"
"Chi c'è?"
"Ci sei tu, Fedele, ti rendi conto?"
"Ci sono io?"
"Sei cinese, davvero? Ai cinesi poche parole e molti numeri. Tu mi fai passare, io comincio a piazzare prima due o tre pezzi, poi la voce si sparge, e tu ti prendi il cinque per cento".
"Non se ne parla".
"Ma Fedele, riflettici".
"Tu resti qui, mi dai un pezzo, io lo piazzo e ti rendo il cinquanta".
"Ma stai scherzando, ma io torno tra i Vivi piuttosto. Fedele tu sei una brava guardia, anzi sicuramente sei la migliore, sennò non saresti qui, ma non sei un venditore. Non ci si improvvisa venditore".
"E tu?"
"Io sono il migliore che c'è... la sai la barzelletta di quello che vende frigoriferi agli eschimesi?"
"Eri tu?"
"No io ho fatto di più. Io ho venduto la mafia agli italiani".
"Mi prendo il dieci per cento".
"Fedele, credimi, questo potrebbe essere l'inizio di una grande amicizia, ma devi avere fiducia in me. Il sette per cento dei primi cento pezzi e poi ti prendo in società. Qua la mano".
"Non posso mollare la spada, siamo della stessa argilla".
"Ah ti capisco, anche io non riuscivo a mollare niente. Dai io vado eh? Da' un occhio qui al carico, ripasso appena ho fatto".
https://www.gazzetta.it/attualita/20-10-2023/berlusconi-quadri-da-collezione-25mila-opere-sgarbi-scarso-valore.shtml
"È morto", gridarono le galline
13-06-2023, 14:31Berlusconi, coccodrilliPermalinkE così eccoci qui – no aspetta, ci siamo tutti?
Contiamoci.
Gli antiberlusconiani estetici li riconosci perché non tacciono, sono ancora convinti di avere tantissime cose da dire, cose interessanti. Quanto è stato rilevante, quanti mondi ha cambiato, sì, sì. In sostanza stanno dicendo che Berlusconi era gli anni Ottanta, nei suoi aspetti più sgargianti come in quelli più oscuri – una dentiera smagliante che si chiude sui misteri degli anni di piombo. Questo è stato Berlusconi: ecco perché non lo sopportavano più negli anni Novanta, perché si sono accorti di trovarlo simpatico negli anni Zero, e ora, per forza, gli manca. Almeno lui, ti spiegano, "voleva piacerci". In effetti la maggior parte dei suoi successori sembra che si accontentino di farci incazzare.
Gli antiberlusconiani esistenziali gemono a bassa voce mentre si tastano mentalmente alla ricerca di quel gran vuoto dentro che dovrebbero avere – erano quelli che temevano "il Berlusconi in sé", ecco, come sta quel Berlusconi adesso? Ma dov'è poi, nel cuore? nel cervello? Altri organi? Silenziosamente si domandano se non hanno sbagliato a chiamare "Berlusconi" una deriva morale che esisteva prima ed esisterà dopo il signore che ci ha lasciato ieri. Era un simbolo, è sempre stato solo un simbolo. Rappresentava tutte le cose che ci stavano rovinando, suonava falso e artificiale come gli spot dei suoi programmi, i giardinetti delle sue palazzine, le moine delle sue puttane. Se non ci fosse stato lui, ce ne sarebbe stato un altro. Ora lui non c'è più, qualcuno vuole prendere il posto? Perché dei simboli c'è sempre comunque bisogno. Gli antiberlusconiani esistenziali si guardano intorno, alla ricerca di qualche antiberlusconiano agonistico.
Gli antiberlusconiani agonistici si muovono impettiti, non dicono niente ma hanno già un discorso pronto appena qualcuno gli rivolgerà la parola (nessuno gli rivolge la parola). Sono venuti a onorare un Grande Avversario, quello era Berlusconi per loro: e siccome Berlusconi era Grande, in un qualche modo si sono convinti di esser grandi pure loro. Erano i politici che ci spiegavano che Berlusconi andava battuto "sul campo", erano quelli che pensavano che se un tizio con un impero mediatico che è quasi un monopolio ti fa la cortesia di partecipare a libere elezioni, tu ti candidi contro di lui e vinca il migliore!, è gente che ha accettato di giocare a calcio su un campo in salita, pendenza del 30%, e ancora chiede scusa perché non è riuscito a vincere, schema sbagliato, centravanti spompato, ma la prossima volta vedrete. Adesso però B. non c'è più, il che nella loro visione del mondo significa che si è ritirato dalla competizione, e quindi forse tocca a loro... gli antiberlusconiani agonistici li riconosci da quel folle brillìo negli occhi. Quel tipo di persona convinta che con qualche tweet sagace e il ghigno giusto puoi ereditare il consenso che un tycoon ha costruito procurandosi tre emittenti nazionali, concessionarie di pubblicità, giornali per venderla, e la Mondadori. Gli antiberlusconiani agonistici sperano che con una bella orazione funebre potrebbero tornare nelle grazie di una Barbara d'Urso, una Maria De Filippi, dai che alle prossime elezioni svoltiamo il 5%.
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I funerali della volpe |
Gli antiberlusconiani giudiziari controllano Wikipedia perché la precisione è importante, e di preciso per ora si può solo dire che B. è stato condannato per falso in bilancio. Tutti gli altri capi d'imputazione si sono estinti lungo la strada, o languono ancora in attesa della Cassazione o della prescrizione. È un bilancio piuttosto magro; del resto è complicato perseguire legalmente un tizio che ogni tanto va al governo e modifica le leggi a suo favore. Serviva probabilmente un'iniziativa extragiudiziaria, ma gli antiberlusconiani assiepati ai bordi del Palazzo di Giustizia non ragionano così. Anche loro probabilmente sono un po' smarriti, le loro manette come le braccia di Enea tre volte stringono il vuoto intorno ai polsi del fantasma del padre.
Gli antiberlusconiani qualsiasi non sanno neanche da che parte cominciare. Io per esempio ho scritto così tante cose su di lui che è come se non avessi scritto niente; e da qualche parte credo anche di aver detto che nel momento della caduta non mi sarei fatto uscire una sola parola di scherno; quello lo meritano solo i potenti, ma probabilmente pensavo a una caduta da una posizione di potere. Qualcosa che non è mai veramente successo: Berlusconi è ancora potente, e potentemente in grado di danneggiarci. Quello che è scomparso ieri, l'involucro mortale, era di gran lunga la cosa meno pericolosa di lui. Tutto il resto è ancora in circolazione, Cologno non è forse più l'unica Torre Oscura da abbattere ma non è mai stata l'unica, è stato ingenuo da parte mia il pensarlo (se mai l'ho pensato).
Così alla fine eccoci qui. È morto un tizio che in un qualche modo conoscevamo, da un sacco di tempo. Questo per forza ci dispiace, come di qualsiasi pezzo del nostro paesaggio che se ne va. È tempo che non ci verrà restituito, un danno che non ci sarà indennizzato, davvero non si capisce cosa dovremmo festeggiare. Dei morti non si dovrebbe mai parlare male, e quindi staremo zitti.
Andreotti ebbe altrettanto?
Moro ebbe altrettanto?
De Gasperi ebbe altrettanto?
Se la risposta alle precedenti domande è "no", allora forse la figura di questo politico è un po' sopravvalutata.
Quali delle sue mirabolanti opere in politica estera è rimasta? L'opposizione all'entrata nell'Euro? L'invasione dell'Iraq? Aver bisticciato con Merkel e Macron?
E quali gagliarde opere ha lasciato al Paese in eredità? Una riforma costituzionale dello stato in senso federalista/presidenzialista/parlamentarista/di altro tipo? Il ponte sullo stretto di Messina? La depenalizzazione del falso in bilancio?
S'attende il giudizio dei posteri.
Se a casa tua accusare qualcuno di voler instaurare una dittatura è una cosa bella, io fossi in te mi preoccuperei non poco.
Dubito che valga la pena continuare la discussione: Berlusconi è morto, Violante è scomparso dalle scene politiche assai prima e tu ti domandi se accusare qualcuno di volere instaurare una dittatura sia una cosa bella oppure no.
Ti lascio ai tuoi rovelli, che mi appassionano più o meno quando le nevi degli anni passati.
Ogni promessa è però debito: ecco dunque il video richiesto
https://youtu.be/RSPs85eKP6o
Dura una decina di minuti ed è durissimo contro la legge che i servizi di Berlusconi stanno per approvare alla Camera (infatti lo stesso Violante viene coperto di insulti da quegli stessi servi).
Poi è arrivato un cretino e ha ritagliato una cinquantina di secondi, stravolgendo le parole di Violante.
Ma è storia vecchia, che ormai sanno tutti: una persona che nel 2023 crede ancora a quel falso storico è palesemente un analfabeta funzionale venuto giù dalla Montagna del Sapone e che si beve ogni panzana.
Andavo a scuola e già si sapeva che era un video tagliato in modo da distorcerne il significato.
Facciamo così: se Leonardo decide di cancellare tutto, mi astengo, ma se invece ci lascia continuare, domani posto il video originale NON TAGLIATO.
Mi pare non ci sia mai stata la volontà di farla, volontà rivendicata con orgoglio...
Combattere contro una corazzata mediatica non è facile.
Però si sarebbe potuto fare di più, ad esempio una legge sul conflitto di interessi.
Ma sarebbe servita? La par condicio non è servita a nulla.
Idee di leggi che avrebbero potuto fermare Berlusconi e le maggioranze che sarebbero state in grado di approvarle?
Questa è la domanda cruciale che da decenni aspetta una risposta...
Si chiama Meloni: è meno chiassosa, meno puttaniera, meno bancarottiera... ma più subdola e potenzialmente più pericolosa.
Berlusconi è poco a poco sparito, ma questa cultura è rimasta, segno che forse non si coagulava tutta intorno ad un satiro, bensì era qualcosa di profondo e radicato nella società.
I giornali italiani fanno (quasi) tutti schifo: macchine acchiappaclick che urlano senza verificare le notizie, che mettono alla berlina, che trasformano tutto in spettacolo o propaganda di corto respiro.
Era Berlusconi? Oppure era un populismo che poco a poco si è mangiato ogni cosa?
Temo Berlusconi anche quando scrive i bigliettini
15-10-2022, 18:46BerlusconiPermalinkVa bene, diciamo che Berlusconi a questo punto potrebbe essere la mina che fa esplodere questa maggioranza: e poi? No, intendo, a maggioranza esplosa quale sarebbe il piano? Un campo extralargo con tutti dentro tranne Salvini e Meloni? Quasi un regalo per questi ultimi. Qualche altro mese di Draghi dimissionario e poi si torna alle elezioni, ma stavolta con un Berlusconi al centro che sposterebbe gli equilibri? Interessante.
No, scusate, non è davvero così interessante. Lo è per i commentatori politici, questo sì, a cui una crisi di governo ancora prima del governo fornirebbe un sacco di argomenti proprio quando ormai la partita sembrava chiusa: l'affetto che provano per questo Berlusconi al tramonto – così umano nei suoi comportamenti stizziti – è abbastanza comprensibile. I nonni hanno sempre qualcosa di rassicurante, anche quelli che hanno rotto con gli eredi e ormai vogliono soltanto vedere il mondo bruciare. Lo capisco. Coi postfascisti al potere non c'è da fare gli schizzinosi: se la prima crepa nel loro bunker comparisse grazie a un Silvio Berlusconi, non ci dispiacerebbe. Avrebbe anche un senso narrativo, diciamocelo: io vi ho sdoganato e io vi distruggo, o almeno ci provo, e riscatto all'ultimo minuto la mia figura di villain. Oddio, i malvagi alla Darth Vader di solito all'ultimo momento compiono qualcosa di buono perché si sono pentiti del male che hanno fatto, laddove fino all'ultimo Berlusconi sembra ossessionato da una fame di affermazione così implacabile che non lo ha lasciato in pace neanche quando era davvero l'uomo più ammirato d'Italia: e ancora oggi sembra la forza innaturale che lo tiene in vita, determinato a mantenere il centro della scena, a espugnare un ormai impossibile Quirinale. Più che un Darth Vader, un Gollum, la cui ossessione potrebbe mandare a monte i piani più lungamente preparati. In ogni caso qualcosa di diverso dal Berlusconi che abbiamo conosciuto fin qui. Una scheggia impazzita, un battitore libero, ho finito i modi di dire giornalistici ma credo di essermi spiegato: qualcosa che Berlusconi non era mai stato.
Ai tempi in cui era realmente il padre/padrone del centrodestra, mi è capitato più volte di criticare chi professava un antiberlusconismo ormai astratto, completamente trasferito in una sfera morale dove "Berlusconi" non coincideva nemmeno più con l'imprenditore barzellettiere: più di quel Berlusconi lì, occasionale, accidentale, avremmo dovuto diffidare del "Berlusconi che è in noi". Io invece ero tra quelli che non perdeva l'occasione di ribadire che prima di essere un'idea della mente, Berlusconi era un essere umano concreto, che ci danneggiava concretamente, perseguendo concreti obiettivi che non erano certo i nostri. Al massimo, se proprio si voleva astrarre un po', concedevo che "Berlusconi" in realtà era un'azienda (anzi più di una): il che significava tra l'altro che il berlusconismo sarebbe sopravvissuto all'ometto in carne e ossa e avrebbe continuato a perseguire gli obiettivi delle sue aziende.
Proprio per questo motivo, accanto al declino psico-fisico (di cui bisogna comunque tenere conto), occorrerebbe sempre calcolare quello economico: Berlusconi rappresenta ancora gli interessi di un importante gruppo economico? Più concretamente: ha ancora voce in capitolo nei palinsesti Mediaset? Perché da lì passa ancora una parte cospicua della costruzione del consenso intorno alla destra italiana. Non è che non mi dispiacerebbe un Berlusconi in rotta co aa Meloni: ma parliamo di un vecchietto arzillo, ormai simpatico anche a tanti detrattori, ancora disposto a combinare qualche guaio pur di rimanere sotto i riflettori, ancora convinto di poter ottenere qualche buon affare per sé e per le sue collaboratrici più strette... o parliamo del caimano che con tre colpi di telefono può licenziare i conduttori tv che non si allineano? Perché potrebbero essere due Berlusconi diversi ormai. Non che mi fiderei di nessuno dei due, ma dovessi scegliere preferirei poter contare sul secondo. Il primo ci delizierà ancora con tanti siparietti, ma rischia di restare solo molto presto: e l'attenzione che sta attirando, potrebbe concentrarla sul fatto che alla fine si può fare a meno di lui.
L'idea di non essere più il padrone del centrodestra, e addirittura che tale ruolo sua stato assunto da una donna che può fare a meno di lui, semplicemente lo sconvolge.
Da qui il disperato bisogno di ribadire che lui è amico di Putin, che Putin gli ha regalato 20 bottiglie di vodka, ecc... non perché ciò sia necessariamente vero, ma solo per far parlare di sé stesso.
Berlusconi al Quirinale (non è la cosa peggiore)
16-01-2022, 11:13Berlusconi, invettive, QuirinaliPermalinkNel momento in cui scrivo questo pezzo l'eventualità che Silvio Berlusconi possa diventare presidente della Repubblica è più concreta del solito. Abbastanza per spingermi a scrivere qualcosa in questa paginetta on line, che del mio antiberlusconismo per tanti anni fu il diario. Bei tempi, più semplici. Senza dubbio parte dell'impulso è dettato dalla scaramanzia: questa cosa che potrebbe persino succedere, se la scrivo, non diventerà meno probabile?; se si potesse in questo modo ridurne la possibilità anche di una milionesima parte, ne varrebbe comunque la pena – e se invece succederà, nessuno potrà dire che mi colse di sorpresa. Quel che è peggio però non è nemmeno questo.
Berlusconi al Quirinale non è l'ipotesi più probabile, né la più impossibile; certo, non avrebbe senso, surrealtà al governo, ma guardiamoci intorno: molto più surreale della Brexit, della secessione catalana, della presidenza Trump? La democrazia occidentale ha come minimo un problema, enormi sacche di elettorato vivono una fuga dalla realtà che è poi una delle opzioni a cui si reagisce a una catastrofe che tutti sentiamo come imminente – anche chi ogni giorno nega. Questa fuga, Berlusconi è stato uno dei primi a cavalcarla: la sua salita al Quirinale non sarebbe più scandalosa di quanto non percepimmo (noi che c'eravamo) la sua prima incursione a Palazzo Chigi: una cosa abominevole, poi ci siamo assuefatti, e anche stavolta potrebbe andare così. Sarebbe una cosa molto stupida, e quindi perché no? Non è una necessità storica, non è l'inverarsi di un complotto: ma in una fase di estrema debolezza della politica, in quelle fasi in cui i pretoriani si aggirano smarriti per il palazzo in cerca di un nuovo Cesare da intronare (meglio se vecchio e già rintronato), un anziano signore con un bel po' di soldi può fare la differenza. Lui almeno ci tiene. È una vita che pretende di farsi chiamare Presidente, anche dalla gente che non è sul suo libro paga. Niente gli ha dato soddisfazione come organizzare i vertici, giocare a fare lo statista con Bush e con Putin; persino quando pagava decine di fanciulle perché partecipassero alle cene eleganti, il fulcro della serata era un video di lui che parlava in inglese al Congresso americano, altro che bunga bunga. Comandare è meglio di fottere, disse qualcuno che probabilmente fotteva male, ma a una certa età forse ricoprire un ruolo di altissima rappresentanza istituzionale è davvero meglio, vado a intuito.
L'ipotesi credo ripugni a chiunque abbia un minimo rispetto delle istituzioni – inclusi diversi parlamentari del centrodestra che lo voteranno lo stesso, perché gira che ti gira il centrodestra in Italia da quand'è crollata la DC non è che la corte di un sovrano simpatico e scostante, che per anni interi magari non si fa vedere e allora si può anche fingere che siamo politici, abbiamo progetti, programmi, elettori da rappresentare... ma se un giorno il Sovrano si fa vivo e pretende un frullato, la corte ha da mettersi a frullare, e anche svelta, e quel che è peggio non è nemmeno questo. Poi si sa che nel segreto dell'urna ognuno è solo coi suoi santi, il che significa che anche se qualche leghista, qualche postfascista si ponesse il problema, ma insomma davvero voglio creare un precedente del genere? Mandare al Quirinale un milionario con un conflitto d'interessi più grande del Colle, già condannato per evasione fiscale, è una cosa che in coscienza mi va di fare? – potrebbe anche vincere lo stesso, Berlusconi, perché qualche soldo da buttare sul piatto lui ce l'ha (soldi per lo più nostri; soldi sottratti a noi). Quanti effettivamente non si sa: a giudicare dai risultati più recenti delle sue squadre, delle sue tv, potrebbero anche non essere così tanti: ma sufficienti, se gettati in una corte di miracolati come il parlamento della XVIII legislatura, un'accozzaglia di personaggi più o meno sorteggiati, molti dei quali non solo non hanno la minima speranza di essere rieletti, ma non ne avrebbero comunque l'ambizione, rieletti a fare cosa? Ci sono tante professioni meno problematiche e persino meglio pagate che fare il pigiatasti per un Beppe Grillo.
Quest'ultimo, non bisognerebbe scordarsene, è il vero cervello politico della sua generazione, nel senso che non capisce niente, non ha mai capito niente, non capirà mai niente: voleva fare un movimento antisistema che scoperchiasse il parlamento e lo rendesse ai cittadini ed è riuscito, attraverso un complicato sistema di specchi e leve, a blindare in siffatto parlamento le persone più corruttibili in assoluto, gente che non ha un mestiere o ha dovuto perderlo per andare a Roma a fare la marionetta cinque anni, tra i quali è lecito supporre ormai ci sia qualcuno che per un bonifico eleggerebbe il dottor Mengele. Che bel capolavoro, lungamente auspicato e preparato da tutti i talentuosi minchioni che per trent'anni hanno lavorato affinché la politica non fosse più finanziata pubblicamente, che a logica significa che da qui in poi sarà possibile finanziarla solo privatamente, quando non clandestinamente, insomma un mercato del pesce. Questo doveva diventare il parlamento e direi che siamo sulla buona strada: né può stupire che Berlusconi e i suoi tendessero a questo obiettivo, o che Beppe Grillo fosse superd'accordo: in fondo non ha mai capito niente. Ma i politici di centrosinistra che si sono inseriti così volentieri nello stesso solco: i Renzi e i Letta che hanno lungamente studiato il problema, il modo più ottimale di segare il ramo su cui sedevano, affinché il parlamento italiano diventasse un luogo dove solo i milionari potessero difendere i loro interessi, finché non ci sono riusciti e adesso Renzi fa l'uomo-immagine dei Sauditi e quell'altro pesta i piedi ma non può evitare in nessun modo che il boss di suo zio finisca al Quirinale, ecco: guardate che bel risultato, scrivetevi i complimenti da soli – oppure fateveli scrivere dai giornalisti degli Elkann o di Confindustria, tanto è uguale, nessuno li leggerà. Comunque non è nemmeno questo, il peggio.
E quindi il peggio qual è?
Il peggio, se ci riflettete – ci avete riflettuto?
Il peggio siamo noi, come sempre, quando ogni tanto ci sorprendiamo a pensare che ok, Berlusconi sarebbe una vergogna e uno scandalo. Ma sarebbe il peggior presidente della repubblica che potremmo trovarci in febbraio? No.
Perché alla fine in questi anni in cui ci ha lasciati un po' più soli, un po' più liberi di guardarci intorno, e nel frattempo si sarà addolcito lui, ci saremo rincoglioniti noi, ma insomma ce la faremmo a sostenere che Berlusconi sia la scelta peggiore? Anche se si stancasse dopo pochi mesi, un re Travicello, sarebbe così male? Rintronato quanto si vuole, suona sempre più ragionevole di tutto il centrodestra che gli è fungato intorno al fondoschiena. Oh certo, se "libertà" oggi più che un concetto è un jingle di Povia, è abbastanza responsabilità sua: lui però, non essendo un deficiente, ha chiesto a tutti di vaccinarsi, con una nettezza che il signorino e la signorina banderuola, i due "leader" dei partiti di centrodestra, non potranno permettersi mai. Aggiungi che una volta arrivato a un ruolo del genere, Berlusconi avrà centrato l'obiettivo di tutta la sua fase senile e forse non avrà più bisogno di usare le sue emittenti come divisioni corazzate (già in questi mesi le ha richiamate, perché gli serve stabilità e se sale al Colle continuerà a servirgli). B è un ladro, ma non è un violento: è un guerriero ma rispetta i vinti; è un folle ma non è scemo; quanto a quel conflitto d'interessi, dopo aver visto schegge impazzite come Grillo o Renzi entrare nelle istituzioni e non sapere cosa farsene, persino quel benedetto conflitto d'interessi lo guardo con occhi diversi. Almeno B ha degli interessi, e ce li ha qui in mezzo a noi: non ci manderà in malora per segnare un punto, lui i punti che doveva segnare li ha già segnati. Le aziende della sua famiglia hanno ancora qualche cosa da venderci, non ci lascerà soli. Ecco, tutto ciò che è scritto si realizza: e questo è il peggio. Sto rimpiangendo Berlusconi, e non è nemmeno morto.
Sapendo che Mattarella non vuole ricandidarsi, che Draghi sta già facendo il Pres del Consiglio e che in Italia è strapieno di donne e uomini con più di 50 anni, come mai PD e M5S propongono Draghi e Mattarella?
Renzi va al centro ma il centro non c'è
18-09-2019, 18:57Berlusconi, Pd, poveri piccoli imprenditori, RenziPermalink
Io per me continuerei a ripetere che il ragazzo è un missile, ma i missili hanno una vita sola e il grande pregio, una volta esplosi, di togliersi di mezzo, quindi la metafora non funziona più. Allora possiamo buttarla sul sociologico; possiamo notare che Renzi è figlio di un medio-industriale e che non fa altro che riprodurre nell'agone politico la traiettoria esistenziale di questo tipo specifico di figli che, quando ereditano la ditta dal papà, hanno tante idee nuove e amici con idee ancora più nuove e così dopo qualche soprassalto la ditta comincia a colare a picco. A quel punto la rivendono e col cash, anche se avevano giurato Mai Più, ne fondano un'altra dove finalmente faranno di testa loro senza i lacci e i lacciuoli e gli amici sbagliati. E anche in questo caso non si tratta di una mossa, di una scelta: è che altro non sanno fare, in casa scalpitano, in piazza vedono i figli degli altri padroni a cui è andata meglio e non ci durano; e poi non è detto che la seconda volta non funzioni, in fondo fino a qualche anno fa bastava azzeccare un prodotto per camparci di rendita, una generazione almeno.
Per esempio, questa volta Matteo Renzi si è messo in testa di mangiarsi l'elettorato residuale di Forza Italia e non lo nasconde, anzi, lo scrive proprio nel logo: Forza Italia, Italia Viva. È un'idea spudorata, ma ecco, è una cattiva idea? A livello di battuta lo abbiamo sempre detto, che Matteo Renzi è il figlio politico che Berlusconi non ha avuto – anche perché se l'avesse avuto, l'avrebbe divorato come tutti gli altri. Potremmo anche raccontarci che doveva finire così, con un Renzi di centrodestra, e che se ci siamo arrivati in modo tanto contorto è a causa dell'unica vera anomalia politica italiana: la Mediaset. Davvero, non sarebbe filato tutto più liscio se Renzi invece di prendere al bivio la strada del Partito Popolare avesse seguito Buttiglione e fosse cresciuto come amministratore nella Casa delle Libertà, magari vincendo le comunali a Firenze contro un insipido candidato ulivista, un qualsiasi ex centrocampista della Fiorentina? In teoria sì, in pratica sappiamo benissimo che Renzi nel medio termine sarebbe finito come finiscono tutti quelli che rischiano di fare ombra al capo: Casini, Fini, Alfano, Toti, c'è una lunga fila di teste in quel corridoio (notate: sono tutti maschi. Le donne restano). L'unica possibilità di succedere a Berlusconi era tenersi a una rispettosa distanza, e Renzi c'è riuscito, magari senza accorgersene. Così il PD, tra tante incombenze, si è incaricato perfino di costruire la carriera di un futuro leader del centro moderato. In un periodo in cui gli altri partiti diventavano fan club, solo il PD poteva sobbarcarsi il compito di creare dal nulla il suo futuro concorrente, e in particolare è stato il PD di Bersani a non lasciarsi mancare un'occasione, arrivando nel 2012 a indire una consultazione primaria in deroga allo statuto pur di consentire a Matteo Renzi la possibilità di farsi notare.
Se davvero fosse andata così, sarebbe andata male? Di un centrodestra moderato ci sarebbe tanto bisogno. In fondo il vero rischio è che l'elettorato residuale travasi direttamente nella Lega, e se c'è un modo di arginarlo, viva Matteo Renzi che si presta. Sì. Temo però che questa ricostruzione sia viziata dal solito errore: parlare del Centro come se il Centro esistesse: come se racchiudesse non solo leader politici fondatori di minuscoli partitini dalla vocazione maggioritaria, ma anche milioni di elettori che quei partitini prima o poi li voteranno. Sarà anche così, ma allora perché per vent'anni hanno votato Berlusconi? Se erano così moderati, perché quando Berlusconi si è alleato coi leghisti hanno votato la coalizione di Berlusconi coi leghisti? Se sono l'argine al fascismo, perché quando Berlusconi ha spruzzato nelle liste un po' di Forza Nuova e Casa Pound, non si sono trattenuti dal votare una coalizione di Berlusconi coi leghisti e Casa Pound?
Insomma io a questa storia del centro moderato non ci credevo tanto ai tempi di D'Alema che voleva lavorarci, non ci credevo affatto ai tempi di Veltroni che voleva conquistarlo, come faccio a crederci adesso che ci sta provando un missile? I missili una sola cosa sanno fare. Vabbe'. Dipenderà molto da come la prendono ad Arcore, si vedrà parecchio da come lo tratterà la D'Urso in tv. Nel frattempo tutti gli opinionisti di estrema destra che Berlusconi aveva cacciato dopo le elezioni sono più o meno rientrati nel palinsesto, il che mi lascia pensare che tra i due Mattei abbia scelto quello più lombardo e performante (qui poi ci sarebbe un lungo discorso da fare su quanto Salvini sappia fare il suo sporco mestiere di imbonitore meglio di Renzi, ma ne parliamo un'altra volta, una volta in cui mi verrà voglia di fare complimenti a Salvini, magari anche mai).
Di Maio e Salvini: due populisti inconciliabili?
30-03-2018, 09:14Berlusconi, come diventare leghisti, elezioni 2018, TheVisionPermalinkBerlusconi, lo si è visto nei giorni delle elezioni dei presidenti di Camera e Senato, è un po’ troppo sfibrato per mettersi contro un’ondata che avanza. E poi lo conosciamo: a lui le ondate piace cavalcarle, e proverà a montare anche su questa. Finirà probabilmente disarcionato, ma è la sua natura. Per ora i tg Mediaset hanno smesso di soffiare sull’emergenza criminalità e l’emergenza invasione, un segno abbastanza eloquente. Quanto al Pd, non è proprio sull’Aventino, ma poco ci manca. La linea è ancora quella del segretario dimissionario, ovviamente riassunta in un hashtag: #ToccaALoro. Lasciamoli governare. Vediamo quello che combinano. Sottinteso: non riusciranno a combinare niente, e molto presto ci ricondurranno alle urne. Questo per ora sembra essere l’unico schema del Pd – è anche l’unico schema che preveda una sopravvivenza politica di Matteo Renzi. Ma sembra più il frutto di un’infantile fantasia di rivalsa che di una serena valutazione delle forze in campo. L’idea è che la miscela di Lega e M5S sia talmente instabile da deflagrare prima di trovare un suo equilibrio, come successe per esempio al primissimo Polo delle Libertà del 1994, quello che si spezzò nel giro di sei mesi, portando alla vittoria elettorale dell’Ulivo di Prodi, due anni dopo. Al Pd sembrano pensare che stavolta tutto esploderà anche prima. Eugenio Scalfari su l’Espresso ha aperto i dialoghi di Platone e ne ha tratto auspici favorevoli: facciamogli scrivere una legge elettorale (un’altra!), e poi via che si torna alle urne, anche a ottobre. C’è da dire che lo Scalfari divinatore non va sottovalutato, predisse anche la rielezione di Napolitano al Quirinale. Anche lui sembra convinto che il populismo sia un fenomeno passeggero, intrinsecamente instabile, che appena gli dai un po’ di corda si impicca. Ma alla prova dei fatti non è mai andata così... (continua su TheVision)
C’è anche chi, pur riconoscendo la stabilità degli ingredienti Lega e M5S, ritiene che la miscela si riveli esplosiva. Benché condividano qualche battaglia e qualche parola d’ordine, Lega e Movimento hanno proposte inconciliabili (flat tax e reddito di cittadinanza), espressioni di classi in conflitto (il nord industriale umiliato dalla crisi, il centro-sud piagato dalla disoccupazione). Insomma non funzionerà, non durerà. Come si diceva una volta: le contraddizioni scoppieranno.
Da parte mia non dico che non sia prevedibile e persino auspicabile; e capisco anche chi, giocando al tavolo di Salvini e Di Maio, a questo punto ha una gran voglia di scoprire il bluff. Ma questo non è un normale giro di poker, è la politica italiana: un gioco alquanto più subdolo in cui le contraddizioni tendono a non scoppiare mai, anzi. Il Pd era liberista e socialdemocratico, Berlusconi era miliardario e populista, la Balena Bianca di Moro e Andreotti era conservatrice e (moderatamente) progressista, Mussolini era nazionalista e socialista, e così via. Potremmo risalire fino a Cavour, fino ai Gracchi forse, dappertutto contraddizioni che invece di scoppiare si ingrossano fino a schiacciare gli avversari. Lega e M5S sono le due facce, solo in apparenza inconciliabili, di un unico movimento, che assume diverse incarnazioni in tutta Europa e in Nord America, e che per comodità chiamiamo populismo – la parola più giusta potrebbe essere “sovranismo”. Da Trump a Orban lo schema è simile e prevede l’arroccamento nei propri confini geografici e psicologici, insieme con l’individuazione di un nemico che minaccia la nostra integrità e ci impedisce di essere grandi come nei bei tempi andati. Make America Great Again, grida Trump; l’Italia torni a essere la prima potenza europea, echeggia Salvini senza preoccuparsi troppo del senso del ridicolo. Di solito, però, il nemico individuato è sia esterno che interno: i nemici della grande America di Trump non sono soltanto la Cina e l’Iran ma anche i democratici che hanno stretto con Cina e Iran patti vergognosi.
Anche in Italia i populisti hanno proceduto da tempo all’individuazione del nemico: ma il nostro caso è particolare perché invece di coagularsi intorno a un solo polo, come negli Usa e altrove, c’è stato un curioso sdoppiamento. Da una parte un populismo endogeno, che si è raccolto intorno al M5S e cerca i nemici del popolo esclusivamente al suo interno, identificandoli nella Ca$ta dei politici corrotti e collusi. Dall’altra un populismo esogeno che ha occhi solo per le minacce esterne, vere o presunte (l’Euro, la tecnocrazia di Bruxelles, Soros, Bilderberg); i suoi ispiratori per un po’ hanno pascolato anche nei territori grillini, ma ormai sono stati quasi del tutto reclamati dalla Lega di Salvini. Così succede che nei momenti più propizi per dare addosso agli immigrati, gli uomini di Grillo si sottraggono mostrando spesso il lato più umano (votarono per depenalizzare la clandestinità); viceversa ogni volta che si scoperchia qualche scandalo romano, i leghisti si dimostrano molto meno arrabbiati, molto più garantisti dei grillini – in fondo in trent’anni almeno una tangente l’hanno presa anche loro.
Messi insieme, Grillo e Salvini produrrebbero il populista perfetto: sarebbe davvero una gran fortuna se si rivelassero inconciliabili. Ma è più facile immaginare che siano complementari, e che lo sdoppiamento tra populisti endogeni ed esogeni sia stato causato, piuttosto, dall’altra grande anomalia italiana, Berlusconi. Quel che ha allontanato fin qui leghisti e grillini, infatti, non è un destino ineluttabile, ma la figura dell’ex capo supremo del centrodestra italiano: sostenuta dai primi, invisa ai secondi. E ora che Berlusconi tramonta, c’è il grosso rischio che i populismi apparentemente inconciliabili di Salvini e Di Maio si svelino complementari. Un pericolo che gli avversari dovrebbero sventare a ogni costo. Ammesso che ci siano avversari, ormai.
poi oh, sto a lascia' un commento sul blog fi uno dei blogger più famosi d'italia... so' soddisfazioni (oltretutto pare che il telefono abbia deciso di collaborare)
a me non è piaciuto cheabbiano rifiutato di incontrare i m5strillini prima delle consultazioni del presidente... mah!
il fatto di usare aperture e chiusure ai m5strilli come strumento di lotta interna mi fa incazzare assai. sì, naturalmente mi fa incazzare anche veder utilizzare - da parte dei m5strilli - il piddì come argomento per alzare il prezzo di un eventuiale accordo con la lega.
oh, per carità: niente di nuovo, però speravo che nel 2018 si fossero persi 'sti mezzucci da pentapartito.
nel gio di pochi anni tutta la presunta trasparenza è diventata sicura opacità: telefonate riservate, incontri a porte chiuse...
speravo che - nel corso degli anni - il piddì perdesse almeno alcune delle cattive abitudini non che gli altri ne acquistassero di nuove: andrà a finire che il piddì non farà più delle primarie con qualche milione di stronzi (me compreso) in coda per votare, ma finirà per far votare on line 40 o 50.000 persone
ma fortunatamente la faccia come il culo (per usare un'espressione idiomatica) non è un'esclusiva italiana: leggere che erdoğan dà del criminale a netanyahu non ha prezzo
Ora i nostri "capoccioni" dopo aver straperso le elezioni e per far finta di rendersi disponibili al dialogo (per non risultare troppo impopolari) partoriscono la seguente genialata "ok al dialogo ma no di maio premier"
Io credo che all'asilo Mariuccia, da parte dei bimbi, ci sia maggiore serietà e maggior senso di responsabilità...
la cosa che mi consola è che in italia si vota sempre, continuamente e per quanto si sia bravi a raccontare storie la matematica vince sempre.
quindi i primi 2-3 anni passeranno a dare la colpa a chi ha governato negli ultimi vent'anni (o 30 o quaranta o settanta) poi inizieremo a vedere i frutti (qualunque essi siano)
pensa te che io rimprovero (diciamo così) al m5strilli l'ascesa di renzi nel piddì, quindi non avrò nessun problema a rimproverare al piddì di aver gestito male questa fase o a dire che m'ero sbajato: era meglio se er piddì sosteneva un governo di maio così non si faceva un governo lega-m5strilli o (sarebbe bellissimo) centrodestra-m5strilli
'spe, mi spiego: sono curiosissimo di vedere come cambierà la narrazione del m5strilli in una di queste possibilità, parlo proprio da un punto di vista narrativo, di come riscriveranno la storia
no, non quella futura, quella passata
Tre partiti in cerca di autore
06-03-2018, 01:03Beppe Grillo, Berlusconi, come diventare leghisti, elezioni 2018, Pd, TheVisionPermalink(Ieri mattina ho trovato in homepage su TheVision un pezzo dal buffo titolo L’ODIO E L’INVIDIA VINCONO SEMPRE SULL’AMORE; ovviamente ho cliccato e ho scoperto che l'avevo mandato io, un paio d'ore prima; era già un po' vecchio e adesso lo è di più).
Com’era ampiamente prevedibile, l’unica cosa che ci è dato sapere dopo queste elezioni è che in Italia non c’è una maggioranza. Non è una novità, anzi: con questa legge elettorale era l’unico risultato possibile. Nel momento in cui scrivo le proiezioni danno il Centrodestra al 37,5% (con la Lega oltre il 17%, record assoluto, tre punti sopra Forza Italia), il M5S quasi al 32% (il che lo porta a essere il primo partito), il Centrosinistra al 23% col Pd quasi al 19%, minimo storico. Dunque malgrado la comprensibile esultanza del M5S, ha vinto il Centrodestra – e all’interno del Centrodestra, la Lega di Matteo Salvini, che in una legislatura ha quadruplicato i suoi voti. Questo è uno dei dati più importanti, forse il più cruciale: Salvini ha ottenuto un successo clamoroso e l’ha ottenuto anche cannibalizzando il suo partner più importante, Silvio Berlusconi. A questo punto, in teoria, il leader di centrodestra è il leghista (c’era un accordo esplicito, tra i partiti della coalizione: il partito più votato avrebbe espresso il candidato premier). Secondo la prassi istituzionale, il presidente Mattarella dovrebbe offrire l’incarico a lui. Ma quante possibilità ha Matteo Salvini, segretario della Lega (ex Nord), di formare un governo?
Forse adesso è più facile capire quel fuori-onda di qualche giorno fa, in cui Salvini affermava di sperare in un Pd al 22%. Salvini in questi anni ha prosperato, vendendo ai telespettatori rabbia e odio. Ha promesso di ruspare i campi rom ; di respingere i barconi; ultimamente ci ha avvertito di voler vietare l’Islam. Tutte queste cose, Salvini non può realizzarle davvero: non solo perché sono in effetti misure disumane e incostituzionali, ma soprattutto perché una volta esaudite queste promesse, Salvini non saprebbe che altro promettere. Probabilmente sperava di poter rimanere il protagonista dell’opposizione (se Berlusconi fosse riuscito ad arrivare al 20% da solo e a trovare un accordo con Renzi); oppure, se il centrodestra fosse arrivato al 50%, avrebbe potuto portare la Lega in un governo, ma in una posizione subalterna, come la Lega di Bossi che chiese per dieci anni a un governo Berlusconi il federalismo fiscale e poi si accontentò di aprire qualche ministero a Mantova. Ma se sale a palazzo Chigi, Salvini deve passare dall’arte di promettere alla scienza del mantenere. E a proposito di promesse: molti suoi elettori si aspettano che ci faccia uscire dall’Euro. L’ha promesso varie volte – sempre meno convinto, va detto – ma è quello che molti suoi sostenitori si augurano. A quel punto però si ritroverebbe in conflitto con lo stesso Berlusconi: una situazione interessante (magari improvvisamente i canali Mediaset smetterebbero di pompare l’emergenza criminalità-migranti, che alla fine ha favorito l’elemento più estremista della coalizione ai danni di chi quei canali li possiede e ci mette i soldi). Potrebbe, certo, proporre un accordo di governo al Movimento Cinque Stelle. In teoria sarebbe la maggioranza più stabile, sia alla Camera che al Senato. Ma solo in teoria.
Nella pratica, il M5S si trova nella situazione speculare a Salvini: anche loro vendono un prodotto, e non è nemmeno un prodotto così diverso; ma non sempre ha senso mettersi d’accordo con la concorrenza. Basta guardare la cartina: non era forse mai successo nella storia della Repubblica che due partiti si dividessero il territorio in modo così netto. La Lega è il partito delle fabbrichette del nord umiliate dalla globalizzazione e dall’Euro; il Movimento è il partito del meridione depresso e disoccupato. La Lega vuole la flat tax, cioè sborsare di meno; il M5S vuole il reddito di cittadinanza, ovvero intascare di più. Possono mettersi d’accordo? Fino a settembre, magari: poi c’è la finanziaria, e ciao. Entrambi vogliono uscire dall’Euro, a parole: nei fatti, l’uno può fornire una comoda scusa all’altro per non realizzare mai nemmeno questa promessa. Basta che Di Maio affermi “mai con Salvini, è un razzista!” e Salvini “mai con Di Maio, è un populista!” ed entrambi possono rimanere padroni dei rispettivi feudi elettorali, senza troppo compromettersi con la realtà. A quel punto però la realtà chi la può gestire? Una coalizione dei disperati, PD + Forza Italia + Fratelli d’Italia + chiunque ci sta? Anche questa sembra una combinazione troppo instabile.
In particolare, ci sono tre partiti che insieme potrebbero costituire una solida maggioranza, e che stanno per perdere la loro identità pre-elettorale: ormai sono anonimi contenitori di parlamentari.
Il primo è Forza Italia, ormai niente più che il marchio privato di un anziano signore che ha ancora un seguito notevole nel Paese, ma residuale. Potrebbe anche essere stata la sua ultima corsa: molti suoi eletti, una volta installati in Parlamento, non potranno che cercare un migliore offerente. In questi casi si privilegia sempre la stabilità, una cosa che Salvini coi suoi contenuti esplosivi non può offrire. Bisogna guardare altrove (continua su TheVision)
Perché a sinistra del M5S c’è il terzo contenitore in cerca di identità: il Pd post-renziano. Quando Renzi lo rilevò, il Pd valeva 10 milioni di voti, che nel 2013 sembravano una batosta. Con lui al timone alle Europee dell’anno successivo volò al 40%, ma si trattò in parte di un effetto ottico: aveva preso appena un milione di voti in più. Per contro forse gli capitò di sopravvalutare la sconfitta al referendum del 4 dicembre 2016, quando comunque più di 13 milioni di italiani votarono sì alle sue proposte di riforma. Il vero crollo è avvenuto nei mesi successivi e oggi l’elettorato del Pd si ferma davvero intorno ai 7 milioni, con intere porzioni dell’Emilia e della Toscana che lo abbandonano. Non si può nemmeno puntare il dito sugli scissionisti di Liberi e Uguali, che ambivano a un risultato a due cifre e non arriveranno al 4%. È tutta la sinistra, dalla più moderata alla più radicale, a essere sconfitta, malgrado i risultati non tutti disprezzabili ottenuti negli ultimi cinque anni. Il problema è che dall’altra parte c’era chi soffiava sulle paure più basilari, chi raccontava di un assedio e di un’invasione: su internet, certo, ma soprattutto in tv (e sui giornali, e sui libri).
In un qualche modo, Renzi pensava che avrebbe ovviato il problema forse soltanto grazie alla sua brillante personalità: in un primo periodo probabilmente fraintese la benevolenza con cui veniva trattato anche dai media berlusconiani, forse lo scambiò per fair play e lo diede per scontato. Renzi non è il primo leader della sinistra a farsi fregare dalla controparte, ma a questo punto sarebbe maramaldesco infierire. Di solito a quest’ora aveva già pronunciato uno di quei concession speech che appassionavano tanto i suoi ammiratori; per come si sono messe le cose faccio persino fatica a immaginare che riesca a restare in Parlamento, dove è stato eletto per la prima volta, ma a far cosa? Ad ascoltare gli altri che parlano? Si annoierà subito. Dopo la sconfitta al referendum, invece di ritirarsi come pure aveva promesso, ha trasformato il Pd nel suo comitato elettorale: ora, senza di lui, anche il Pd non è che un involucro in cerca di identità. Un Pd renziano non potrebbe mai allearsi col M5S: ma un Pd post-renziano, cosa avrebbe da perdere? Di Maio potrebbe limitarsi a imporre l’allontanamento di Renzi – la pelle di un orso già caduto. La base del M5S si lamenterebbe? Si è già visto durante le parlamentarie quanto poco i vertici M5S si preoccupino dei rumori della base e di Rousseau. E persino se ci fosse una piccola scissione, si potrebbe tamponare coi voti dei forzisti post-berlusconiani, anche loro in libera uscita. Tutto questo stamattina può sembrare fantascienza: ma anche un governo Pd + Forza Italia sembrava impossibile all’indomani delle elezioni di cinque anni fa: finché Enrico Letta non giurò al Quirinale. Se cinque anni fa è successo davvero, da oggi può succedere tutto. Almeno viviamo in tempi interessanti.
Chiedo scusa se non uso il tono depresso che è di prammatica, tra persone di sinistra (io sono di sinistra) ogni volta che la sinistra perde (perde anche quando vince, ma oggi perde proprio). Non so neanch’io perché non riesco ad abbattermi, forse ho sofferto troppo una sconfitta precedente e ormai non sento il dolore. Oppure mi ha tirato su il morale Potere al Popolo. È che a un certo punto della maratona notturna, dopo aver intervistato un frignosissimo esponente di Casapound che riusciva soltanto a recriminare di essere stato poco in tv, Mentana ha dato la linea al quartier generale di Potere al Popolo, una lista che ha preso appena il doppio di Casapound – non che il doppio di uno zero virgola sia un granché – ma evidentemente non se lo aspettavano: festeggiavano più loro dei leghisti. È che abbiamo bevuto, ha spiegato la portavoce Viola Carofalo: “e continueremo a bere”. Ecco, beviamoci sopra.
Anche adesso comunque c'è il rischio che il Pd si spacchi (Renzi vuol stare all'opposizione). Qualche transfuga potrebbe tamponare. Forza Italia nel 2018 è veramente un oggetto grigio.
Al di là del Partito del Piacere
18-01-2018, 15:25Berlusconi, elezioni 2018, Pd, TheVision, TViPermalink
C’è mai stata una campagna elettorale tanto simile a un saldo di fine stagione? Sarà che Berlusconi non ha più niente da perdere; sarà che il M5S ha più voglia di lanciare promesse assurde che di vincere (col rischio poi di doverle mantenere); sarà magari anche la stagione, la depressione post-natalizia; proprio mentre stiamo lentamente elaborando la delusione per non aver trovato sotto l’albero quello che desideravamo, ecco che arriva Di Maio con uno scrigno pieno di Reddito di Cittadinanza. Ma da dietro spunta Berlusconi e promette di togliere tasse per sei anni a chiunque ci assuma a tempo indeterminato, se le elezioni le vince lui. Quanto a Pietro Grasso, lui non vince di sicuro ed è un peccato, sennò potremmo tornare all’università gratis, magari riavere indietro i nostri vent’anni.
Intruppato in mezzo a questi favolosi personaggi da presepe, Matteo Renzi sembra l’imbonitore meno convinto. Si intuisce che anche lui vorrebbe partecipare al gioco; abolirci, che so, il canone in bolletta. Ma si trova inchiodato a un ruolo che non ha mai incarnato volentieri, ma che è il fardello di ogni leader italiano di Centrosinistra: il rappresentante del Principio di Realtà.
Proprio lui, che appena ieri era il più giovane: proprio a lui ora tocca il ruolo antipatico dell’adulto che fa due conti e scrolla la testa: mi dispiace, ma non ce lo possiamo permettere. Salvini vuole la flat tax? Un bel regalo ai ricchi, ma con che soldi? I Liberi e Uguali vogliono l’università gratis per tutti? Non sarebbe poi un’idea così fantascientifica, per esempio in Danimarca qualcosa del genere c’è, ma qui da noi manca la copertura (la Danimarca ci piace solo quando licenzia facile). Il Principio di Realtà, spiegava Freud, non è opposto al più infantile Principio del Piacere, ma ne è per così dire una versione più evoluta, modellata dalle stesse “pulsioni di autoconservazione dell’ego”: è come se per tutti noi venisse una specie di 7 gennaio della vita in cui capiamo che non possiamo alimentarci per sempre a torrone e pandoro. Dobbiamo in qualche modo accettare l’idea che esiste il diabete, esistono i lunedì, le tasse, i debiti e tutte queste cose orrende e insormontabili che compongono la dimensione chiamata realtà. Un momento del genere arriva persino per gli italiani, più o meno ogni otto/dieci anni: è l’unico momento in cui la sinistra ha qualche chance di vincere le elezioni. Peccato che dopo averle vinte non possa fare quasi nulla di sinistra...
Come alienare i propri elettori e regalare le elezioni al vecchietto
31-10-2017, 14:24Berlusconi, Renzi, TheVisionPermalinkQuindi Berlusconi nel 2018 potrebbe vincere le elezioni. Negli ultimi giorni chi ha letto i sondaggi – pubblici o riservati, veri o farlocchi (tanto sbagliano tutti) – sembra essersi rassegnato alla cosa. Che Berlusconi decida o no di avvalersi della faccia relativamente nuova di Salvini come candidato premier, la sostanza non cambia; l’ottuagenario già condannato per frode fiscale, già fuggito da Palazzo Chigi in piena la crisi dello spread e la stampa mondiale rideva delle sue “cene eleganti”, parteciperà alle sue settime elezioni legislative e potrebbe pure vincerle. Sarebbe la quarta volta in ventiquattro anni. Questo risultato senza precedenti nella storia d’Italia, Berlusconi sembra averlo ottenuto con un minimo sforzo: gli è bastato rimanere vivo, posare ogni tanto per una foto con una fidanzata giovane e un cagnolino, sopportare Salvini e in generale i suoi alleati. Il grosso della fatica sembra averlo fatto il suo apparente antagonista, Matteo Renzi; gli stessi sondaggi danno il suo Pd al terzo posto dietro il centrodestra e il Movimento Cinque Stelle.

Proviamo a riavvolgere il nastro. Cerchiamo di ricordare l’entusiasmo che circondava Matteo Renzi nelle settimane successive alle primarie del dicembre 2013, vinte con il 68% dei voti. Ma la sua popolarità in quel momento andava ben oltre i confini del PD: tracimava in un bacino più vasto in cui confluivano i delusi di Berlusconi e gli orfani della sinistra di governo che non avevano creduto né in Monti né in Bersani – tra loro alcuni erano stati momentaneamente attratti dalle 5 stelle, per poi allontanarsene dopo averli sentiti blaterare di chip sottopelle e scie chimiche. Di fronte a loro, Renzi sembrava uno statista. Persino l’anziano Berlusconi, ormai rassegnato al tramonto (e interdetto per due anni dai pubblici uffici), dopo aver divorato negli anni tutti i suoi eredi, sembrava curioso del suo nuovo giovane rivale, e pronto a concedere qualche riforma importante in cambio dell'onore delle armi. Tantopiù che Renzi non sembrava minimamente interessato a varare una legge sul conflitto di interessi, ovvero a togliergli qualche emittenza in chiaro. Tanto non è mica con le televisioni che vinci o perdi le elezioni – nel 2013? Chi è che crede ancora in questa sciocchezza?
I suoi predecessori alla guida del PD avevano sempre cercato di mettere all’ordine del giorno il problema (alcuni, bisogna dire, con scarsissima convinzione). Renzi no, a Renzi le tv non interessavano Lui era giovane, usava i social network, twitter, quelle cose lì. I giornalisti per un po' lo trattarono con benevolenza, lo ascoltavano volentieri senza fargli domande difficili. Andò pure ospite da Barbara D’Urso la domenica su Canale 5. Le elezioni europee andarono benissimo – oltre la soglia del 40%. Quando Berlusconi volle proporgli una legge elettorale, dovette bussare direttamente alla porta del nemico, il Nazareno. A questo punto ormai Renzi si sentiva padrone della situazione e si lasciò convincere a sostituire Enrico Letta a Palazzo Chigi. L’asse informale con Berlusconi durò fino alla fine del 2014, l’anno che probabilmente Renzi ricorda con più nostalgia. Si spezzò all’improvviso quando fu il momento di votare il successore di Napolitano al Quirinale. La cosa curiosa è che Berlusconi – se è vero quel che suggerisce lo stesso Renzi – sembrava disposto ad accontentarsi di un vecchio esponente del centrosinistra come Giuliano Amato. Ma era un nome gradito alla minoranza interna del PD, e Renzi preferì Mattarella: alienandosi in un colpo solo sia la minoranza del PD che Berlusconi. Quest’ultimo ormai era un vecchietto inoffensivo; quanto alla minoranza, dopo il varo del Jobs Act, sembrava un’appendice irrecuperabile. (Nel frattempo, in un canale di secondaria importanza, Rete4, debuttava una striscia giornaliera, Dalla vostra parte: ambientata ogni giorno in una diversa piazza d’Italia, mostrava gruppi spontanei di cittadini spaventati dalla microcriminalità e dall’immigrazione, sdegnati dalle ruberie dei politici al potere. Non fece molto parlare di sé, del resto la tv non è più così importante).
Rimasto senza l’appoggio di Berlusconi, guardato con freddezza da una parte non piccola del suo stesso partito, Renzi poteva comunque contare sul sostegno trasversale di tanti elettori che lo consideravano più affidabile di Grillo e Salvini – a questi elettori, che però cominciavano a preoccuparsi per sicurezza nei quartieri periferici, Renzi doveva far digerire riforme concordate con la stessa base progressista che si stava alienando: le unioni civili, lo ius soli. Nel frattempo al bar sentivi dire che in piazza era pieno di scippatori immigrati che portavano le malattie, ma Renzi pensava solo a far sposare i gay. Sembra invece che la microcriminalità sia in calo, ma vallo a spiegare bar per bar.
Una volta varata la legge Cirinnà, nell’autunno scorso il dibattito politico si concentrò sulla riforma costituzionale e l’annesso referendum: Renzi disse che ci si giocava la faccia, poi si pentì e disse che si era sbagliato a personalizzarlo, ma la faccia ormai era sul piatto e la perse. Tornò anche dalla D’Urso, ma solo dopo Berlusconi – giocava in casa, dopotutto, giusto così. Per due mesi si discusse di competenze del Senato, di sindaci dopolavoristi e dell’abolizione del CNEL. Nel frattempo per strada la gente ti fermava per dirti che non era più possibile fermarsi per strada, dovunque stranieri potenziali terroristi criminali, un’invasione! C’era anche scritto in un libro Mondadori. Il nuovo ministro degli Interni, Minniti, fiutando l’aria, decise che avrebbe fermato i barconi a qualsiasi costo. I barconi – quando si rividero, in primavera – in realtà non erano molti più del solito, ma li fermò comunque e gli costò probabilmente parecchio. Questo risultato lo rese molto popolare tra gli elettori di M5S e Centrodestra – cioè quelli che lo avevano mai votato e probabilmente non lo voteranno mai. L’opinione pubblica comunque non ha smesso di pensare che in Italia ci sia un’invasione in atto, ghetti invisibili ai radical chic dove i bambini italiani devono chiedere il permesso a orde di stranieri ecc. ecc.
Matteo Renzi nel frattempo non è che sia stato a guardare: mentre la stampa e qualche telegiornale approfittavano di alcuni scandali finanziari e bancari per attaccare suo padre e una delle sue più vicine collaboratrici, Maria Elena Boschi, lui spiegava le sue ragioni in un libro. Dalla D’Urso non lo ha ancora presentato. La settimana scorsa ha imposto la fiducia su una legge elettorale che probabilmente premierà i partiti più radicati nel territorio: a nord la Lega farà incetta di seggi, mentre il PD potrebbe andare in bianco. Così probabilmente le elezioni le vincerà Berlusconi, e nessuno sa esattamente il motivo. Di sicuro non perché possiede ancora qualche canale in chiaro – tanto non è mica con le televisioni che si vincono le elezioni, dai. Chi è che crede ancora a questa sciocchezza? Quattro elezioni in ventiquattro anni? È senz’altro una coincidenza.
Adesso Silvio ha le televisioni, è un mafioncello e va con le ragazzine, quindi fa un po' più clamore di altri, ma fatti un giro fuori da Modena e trovami un presidente/primo ministro che non sia egli stesso (o manovrato da) un milionario.
Il problema non sono i potenti che, giustamente, vogliono mantenerlo il potere; il problema siamo noi, la massa, gli impotenti, che al massimo scendiamo in strada a protestare, ma siamo incapaci di organizzarci ed inventare un nuovo sistema di governare; (oppure ci vendiamo ai potenti come un capezzone qualsiasi).
David Van Reybrouck in "Contro le elezioni: Perché votare non è più democratico", spiega perché eleggere i propri governanti sia futile tanto quanto lagnarsi di chi venga eletto.
Se ti capita di leggerlo, sarei curioso di sapere che ne pensi.
Saluti,
Come andranno le elezioni (non mi sbaglio mai)
08-11-2016, 15:19Americana, Berlusconi, sondaggiPermalinkDomattina - se vince Donald Trump - pubblicherò un pezzo in cui prendo in giro tutti quelli che si sono fidati dei sondaggi - ancora ci cascate, è incredibile! - tutti quelli che pensavano che Trump non potesse vincere perché faceva discorsi divisivi, perché aizzava le paure del suo elettorato, mentre nel mondo post-obamiano a un certo punto qualcuno ha deciso che gli unici messaggi che dovrebbero farti vincere le elezioni sono quelli ottimisti ed entusiasti. Lo vedete che invece la paura vende benissimo? Scriverò. E del resto anche i clintoniani quando se la sono vista brutta non hanno forse cominciato a paragonare la presidenza Trump a un'apocalisse, non hanno tentato di spaventare gli indecisi? E così - anche se domani vincesse Trump - avrò dimostrato il mio punto.
Poi mi chiedono com'è che non mi sbaglio mai. Per la verità è facile. Di solito non ci provo neppure. Non avevo la minima idea su chi avrebbe vinto in UK, su chi vince domani, su chi vincerà il referendum. Dei sondaggi non mi fido e scommesse non ne faccio. C'è gente che si butta sempre sui pronostici, è una specie di malattia. Quelli che Trump doveva vincere in giugno, poi è sceso nei sondaggi e hanno scritto che lo faceva apposta perché era spaventato persino lui, poi è risalito di nuovo e... non so cos'abbiano scritto, li ho persi di vista. Buona notte a tutti (anche se andate a letto presto, domattina ne saprete quanto tutti gli altri).
-1 La credibilità internazionale era già diminuita con Obama. La politica estera degli ultimi 8 anni è stata a detta di molti analisti (americani e non)tra le peggiori degli ultimi decenni (e la Clinton, da segretario di stato era direttamente coinvolta...forse anche questo ha influito sull'esito del voto!!)
-2 non vogliono e mai vorranno l'isolazionismo..vogliono solo continuare a fare quello che hanno sempre fatto: imporre il libero mercato spinto agli altri mantenendo qualche forma di protezionismo a casa loro.
-3 Di petrolio estero ne avranno sempre meno bisogno..Il fracking garantirà sempre + greggio agli USA ( e questo malgrado l'OPEC con le sue politiche degli ultimi anni abbia fatto di tutto per affossare i produttori di shale oil)
-4 non potrà attuare il suo programma semplicemente xkè non esiste...meno tasse, + investimenti, meno debito (botte piena e moglie ubriaca) sono solo sparate elettorali in stile Renzi (già oggi i toni erano differenti).. il cazzaro dai capelli arancioni avrà però il vantaggio di poter contare su entrambe le camere del congresso a maggioranza repubblicana
un ultimo personalissimo parere... televisioni, contesto sociale, situazione economica ...sì, sì tutto interessante...ma secondo me Trump esattamente come Berlusconi ha vinto principalmente x un motivo: l'avversario!!in entrambi i casi lo schieramento avverso ha presentato candidati che, per un motivo o per l'altro, avevano già in partenza buone probabilità di terminare sconfitti la loro corsa..
in chiave italiana sarebbe stato interessante (sociologicamente parlando) vedere il Berlusconi dei bei (bui) tempi contro Renzi...Berlusca Vs Berlusca 2.0
Io non me lo aspettavo, lo confesso. I sondaggi erano talmente favorevoli alla Clinton stavolta...
Qualche commento a caldo:
1. La credibilità internazionale degli Stati Uniti diminuirà nei prossimi anni, perché l'immagine di Trump non è quella di un serio statista. Questo potrebbe favorire altre potenze che vogliono proporsi come nuovi "sceriffi" del mondo.
2. Nonostante ciò che è stato detto in campagna elettorale, secondo me gli Stati Uniti non possono permettersi l'isolazionismo. Questo perché hanno bisogno di petrolio, e il prezzo del petrolio è stabilizzato da continui interventi militari in medio oriente. Questo forzerà Trump a ipocrisie varie per giustificare altri interventi.
3. Se ho capito bene il personaggio, Trump non solo sembra un facilone, ma lo è veramente. Il sistema politico americano dovrà quindi di tanto in tanto contenere i suoi eccessi ("integrarlo", come ha detto Juncker). Come conseguenza, Trump non potrà attuare tutti i punti del suo programma, ma potrà dare la colpa di questo all'establishment ancora imperante dietro le quinte, etc. In pratica sarà inefficiente nell'azione politica ma non perderà consenso per questo.
4. L'elezione di Trump dimostra che (forse) non sono state le televisioni a far vincere B., ma la sua immagine anti-establishment. Magari le televisioni hanno aiutato, anche a far perdurare il suo regime nel tempo.
guardi in terra e vedi una testuggine, Leo; arranca verso di te…
Ma Trump non è Berlusconi
03-03-2016, 01:10Americana, Berlusconi, Giuliano FerraraPermalinkParagone ormai abusato non solo tra giornalisti italiani, a cui non sembra vero poter vantare vent'anni di esperienza di un mitomane col parrucchino (il che dimostra che in vent'anni non hanno messo a fuoco il problema): la cosa sta prendendo piede anche tra gli anglosassoni; per esempio ieri il Financial Times definiva Trump un "Berlusconi americano", benché privo del suo fascino e del suo talento per gli affari ("albeit without the charm or business acumen"). Ok, divertente. E forse la maggior somiglianza col caso italiano non sta nei due personaggi, ma proprio nella reazione incredula e stizzita che scatenano presso il ceto intellettuale, non solo a sinistra: effettivamente il passaggio dalla sottovalutazione all'indignazione al panico qui in Italia l'abbiamo vissuta più di vent'anni fa. E abbiamo capito - purtroppo un po' meno di vent'anni fa - che insistere sulle gaffes del tizio non fa che renderlo più forte verso il suo serbatoio elettorale: del resto in Italia l'anti-intellettualismo lo studiamo da un secolo, siamo passati per il fascismo e il qualunquismo ed evidentemente non abbiamo ancora trovato il vaccino efficace.
Detto questo, chi paragona Trump a Berlusconi mostra di non aver capito qual era il vero problema con Berlusconi: non il parrucchino, non le barzellette e le figuracce, le smorfie ai vertici internazionali (per quanto, via, chiamare kapò un europarlamentare tedesco) e nemmeno l'imbarazzantissima esuberanza sessuale, che è poi il motivo per cui all'estero lo conoscono e ce lo ricordano ridacchiando. Non è nemmeno il populismo - o meglio, il populismo è un problema grave, ma esisteva prima di Berlusconi e non è affatto tramontato con lui. E allora cosa?
C'è bisogno di ricordarlo? A quanto pare sì. Berlusconi possedeva quasi metà dell'etere televisivo, in spregio della normativa (Rete4 avrebbe dovuto finire sul satellite); e quando vinse le elezioni modificò la normativa e mise le mani anche sull'altra metà, quella pubblica. Nel frattempo era uno dei principali editori italiani, e uno dei principali concessionari di pubblicità, che raccoglieva sul mercato e rivendeva alle sue aziende. In sostanza per qualche anno in Italia non ci furono direttori di reti televisive e tg che lui non approvasse direttamente o indirettamente: malgrado fior di opinionisti assunti in queste reti o dai suoi giornali ci spergiurasse che no, Berlusconi non vinceva le elezioni grazie alle televisioni: che il fatto che continuasse a esercitare quel controllo, arrivando a fare i nomi di chi non voleva più in RAI, fosse semplicemente una coincidenza, una cosa che gli capitava di fare perché si sa, la tv è sempre stata il suo pallino.
Quanto a Trump, per quel che ne so è un palazzinaro e una celebrità televisiva. Ma non possiede la CBS, né la FOX, né la CNN né una delle Big Three: che di conseguenza possono decidere di parlare di lui come vogliono. Anche molto male. Forse avrete intravisto anche voi lo spezzone dello show di John Oliver (definirlo "comico" è riduttivo) dedicato a Trump: venti minuti di demolizione sistematica del personaggio, andati in onda su HBO e poi rimbalzati via internet in tutto il mondo. Ecco, questo su un canale televisivo italiano nel 2002 sarebbe stato impossibile. Negli USA invece si fa abitualmente, e si continuerà a fare persino nel malaugurato ma sempre più probabile caso in cui il mitomane di turno vinca le elezioni. Perché davvero, non è che le televisioni siano indispensabili per farti vincere.
Però in Italia aiutano.
Ognuno poi ha i suoi parametri, le sue pietre di paragone: il mio canarino-in-miniera è Giuliano Ferrara, a cui Trump dà un certo fastidio. Per il populismo? Ferrara ne ha avallati di peggiori. Per il cattivo gusto? Parliamo del tizio che si mise il rossetto e andò in piazza col cartello "siamo tutti puttane", per solidarietà col capo accusato di avviare minorenni alla prostituzione. E allora, insomma, cosa c'era in Berlusconi che Ferrara non riesce a trovare in Trump? Secondo me è una questione preconscia: Ferrara non pensa, Ferrara annusa. E per quanto inspiri, non riesce a sentire quell'odore di vero potere che gli darebbe alla testa. Per un Berlusconi si sarebbe messo in mutande; per un Bush era disposto a millantare consulenze con la CIA; per Trump niente. Lo trovo molto indicativo.
Sul "krapfen", ho scritto apposta che quella è la versione del NYT: secondo i cacciatori di leggende metropolitane, la storia origina da una recensione apparsa successivamente sul NYT; per come la vedo io la questione è mal posta: quell'espressione in certe parti della Germania suona proprio "io sono un krapfen", non a Berlino, dove a quantoi pare il krapfen non è "berliner"; parte del busillis paree sia l'"ein", nel senso che per affermare la propria berlinosità sarebbe più invalsa la forma senza articolo.
L'idea di essere così preparati da non poter sbagliare ha dei limiti: dipende da chi hai intorno, se nella cerchia in cui si prepara il discorso c'è almeno una persona che può sgamare l'eventuale problema; se fai tutto da solo o hai intorno gente con basse skill di storytelling umanista poi it's Borges all over again. Per giunta l'altro Armstrong sbagliò una frase (a) evidentemente preparata, (b) nel suo idioma e (c) in uno dei momenti più solenni e risonanti della storia dell'(un) uomo.
Tornando al punto, a me lo svalvolato fa persino più paura del neoconservatore o del neonazionalista; meno male che la controparte di Kennedy durante la "crisi di Cuba" fu ragionevole, perchè due Kennedy portavano dritto dritto ad uno degli scenari di war games. In questo caso, temo l'interventista umanitaria isterica (di cui forse andrebbe capito pure il reale stato di salute). Non è proprio il massimo che sul bottoncino rosso ci sia il dito di un tizio che vede potenziali Ruanda anche in tavernetta.
Berlusconi stesso, celebre per il suo monologo improvvisato di fianco a Bush jr in un inglese imbarazzante, quando fece il discorso al congresso, fece redigere la parte inglese da dei professionisti e si allenò per giorni a pronunciarlo al meglio delle sue possibilità (e infatti fu pressochè impeccabile).
http://urbanlegends.about.com/cs/historical/a/jfk_berliner.htm
Il latini del primo secolo avevano soltanto la C dura, e la loro V era solo la "u" maiuscola: la pronunciavano sempre vocale. Ah e il dittongo ae si sentiva: Cesare si chiamava Kaeser, vivere si pronunciava uiuere, ecc.
Per intenderci: all'università Traina pronunciava così, e pretendeva da noi una pronuncia simile.
Hanno avuto presidenti semplicemente stupidi — uno attualmente oggetto di revival bipartisan diceva che le piante inquinano più delle automobili, e prendeva le decisioni consultando a telefono l'astrologo della moglie.
Circolano mille leggende circa il qi di Bush figlio, che molti vorrebbero inferiore a 100 — verosimilmente un portato dei suoi abbastanza evidenti problemi ad esprimersi in inglese.
Alcuni tra i più acclamati presidenti americani sono stati razzisti, e si copre un po' tutto lo spettro: dal razzismo sfacciato e sincero dell'ideatore della Società delle Nazioni a quello discreto, in camera caritatis, raffinato, dell'unico tetracampeon.
Hanno avuto anche presidenti colti, come il rampollo irlandese cattolico che tirava, quello che parafrasò il detto Kiwis Romanus Sum (ma le università americane non erano le migliori del mondo?) affermando (almeno secondo il NYT) di essere un krapfen.
Presidenti emananti impagabile figaggine [attenzione, questo lo dice ilPost, se non l'unico, uno dei pochi giornali italiani seri in quanto (a) non ha il boxino morboso e (b) fa il factchecking], come l'attuale mr president, nonchè primo premio Nobel per la pace preventivo, quello alla cui elezione si esultò come quando l'Italia vinse il mundial.
E persino presidenti intelligenti, come quello che ahilui si illuse che facendo decidere a cervelloni e computer la Società non sarebbe potuta che esser Grande.
Eppure, Truman a parte (ma per dire: c'è comunque gente che perlaurearsi è costretta a studiare una "dottrina Truman"; che se non altro sarà un record mondiale di ossimoro), è difficile correlare le capacità dell'uomo con i risultati conseguiti.
Pure questo marca una differenza non da poco. Trump è un cialtrone populista ignorante, probabilmente avrà qualche scheletro nell'armadio (che però ancora nessuno tira fuori, quindi deve essere un armadio ben nascosto).
Berlusconi ha fatto fortuna assieme ad uno che adesso è in galera perché condannato per Mafia.
Penso piuttosto che la campagna di Trump faccia parte della sua strategia imprenditoriale.
Di Calderoli non si butta via niente
18-09-2015, 02:12Berlusconi, come diventare leghisti, RenziPermalinkDue giorni fa il Senato della Repubblica si è trovato in una situazione imbarazzante. Il senatore Roberto Calderoli, che aveva depositato un mezzo milione di emendamenti alla riforma costituzionale, ha insistito perché non si posticipasse un voto su di lui, che nel 2012 in un comizio a Treviglio aveva paragonato l'allora ministra Kyenge a un orango. Un pubblico ministero aveva ravvisato in un simile paragone un'aggravante razziale. Il senato doveva scegliere se autorizzare o no un processo. 196 senatori - 81 dello stesso partito della Kyenge - hanno votato no: per loro non c'è nessuna aggravante razziale nel paragone tra un ministro di origine africana e un orango. Pare che siano cose che capitano nei comizi, un senatore del PD ha dichiarato proprio così:
"le parole pronunciate dal senatore Calderoli vanno valutate nell’ambito di un particolare contesto di critica politica" e "spesso nella satira si paragonano persone ad animali, senza che tali circostanze diano luogo a fattispecie criminose".Devo ammettere di avere io stesso più volte paragonato Calderoli a un suino, a causa di certi suoi deprecabili costumi. In coscienza, nemmeno io credo di aver dato luogo a fattispecie criminose. Ho ricordi più o meno vaghi di cavalli di razza, topi e rospi, e poi a un certo punto il bestiario ci sembrò inadeguato e arrivammo alle mortadelle. Però, insomma, non ravvedere il razzismo in un paragone tra una donna di origine africana e un orango è un po' grossa. Potrei quasi capirla se dietro ci fosse il nobile intento di salvaguardare la libertà di espressione degli eletti dal popolo: peccato che tra quei 196 senatori ce ne siano parecchi del tutto favorevoli a processare Calderoli per quel che ha detto. Ma solo per diffamazione, senza aggravanti razziste. Insomma, paragonando la Kyenge a un orango, Calderoli l'ha offesa. Però la ha offesa senza razzismo. Senza sobillare il razzismo della platea a cui si rivolgeva. I 196 senatori la pensano così.
Allora mi chiedo: che strada abbiamo fatto dal 2011 a oggi? È peggio una Camera che prende per buona qualsiasi cazzata si inventa l'avvocato di Berlusconi, o un Senato che per mandare avanti un'orrenda riforma costituzionale si tappa le orecchie, gli occhi, il naso per non sentire la puzza di un porco razzista - animale peraltro dal fiuto notevole, tant'è che dopo il voto che l'ha graziato ha prontamente ritirato gran parte degli emendamenti?
Ecco chi ha salvato Roberto Calderoli dall'accusa di razzismo.
(aho bentornato eh. hai vinto quacchecosa a rimini? o quantomeno, hai rimorchiato?)
Love of My Life
16-08-2015, 12:00autoreferenziali, Berlusconi, La grande gara di spuntiPermalinkCi sono 177 pezzi su Berlusconi.
(La stima è per difetto).
Che ne faccio?
Tra un po' saranno quasi tutti incomprensibili. Alcuni già lo sono. E però è seccante - questa è la parola - buttar via tanto lavoro. Tanta roba scritta nell'impellenza di un momento, quando sembrava importante, sembrava interessante, e adesso non si capisce nemmeno di cosa stessi parlando. Possibile che non si possa riciclare?
(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui. Puoi anche controllare il tabellone).
In fin dei conti SB è stata una presenza fissa nella mia vita. Quando ho iniziato a guardare i cartoni animati, lui si è comprato tutti i canali privati e ci ha messo la pubblicità. Quando ho cominciato a nutrire attenzioni per le forme femminili, lui mi ha sbattuto in faccia l'inquietante Tinì Cansino. Quando ho avuto finalmente l'età per votare, lui si è preso tutti i partiti di centrodestra e ha vinto le elezioni. Il primo pezzo che ho scritto su un giornalino parlava di Berlusconi e dei suoi sondaggi. Poi sono cresciuto e Berlusconi è cresciuto con me - anche un po' in me, naturalmente. Sembrava sempre lo stesso, e invece ogni anno era un po' diverso. Spariva per mesi, tornava abbronzato in bandana, diceva due cazzate all'europarlamento, mi forniva così tanti spunti per sembrare intelligente. Tra noi è stata una storia lunghissima, e LO SO, NON INTERESSA PIÙ A NESSUNO, però è una cosa che si scrive da sola.
Questa era tra l'altro l'idea originale di Storia d'Italia a Rovescio; poi decidemmo di non fissarci solo su SB. Ma era ancora il 2006, mancava per esempio ancora tutta la fase puttaniera. Con poco sforzo finirebbe pure per sembrare una parodia di Piccolo, basta inserire qualche minimalismo al volo, non so quando trasmisero la vhs della discesa in campo, mio padre disse: boh, non so cosa pensare, ma io ero al bagno perché avevo un virus intestinale (non è vero niente, ma per fare un esempio al volo).
Alla fine più che di Berlusconi si parlerebbe dell'antiberlusconismo, anzi dei cinque antiberlusconismi: di come sono degenerati o sono stati sconfitti. Però c'è anche un altro aspetto che mi piacerebbe salvare, ed è la simpatia. Io ho senz'altro odiato Berlusconi, però ogni volta che mi capitava di scrivere una storiellina su di lui, ne facevo un personaggio simpatico. Non so perché. Non mi capita con tutti, per esempio con Bush Jr sì, con Renzi no. È una tendenza che è cominciata prestissimo, e non è praticamente mai finita. Se riuscissi a mettere insieme tutti i pezzi, ne salterebbe fuori un Berlusconi non dico verosimile, ma umano. A guerra finita, sarebbe anche un modo di congedarsi con dolcezza.
Se insomma ti interessa un collage di tutti i Berlusconi comparsi su questo blog e qui intorno, dovrai votare per Love of My Life, che oggi se la gioca con Le 1+2+3+4+5+6+... notti. Sentiti libero di cliccare Mi Piace su Facebook, o linkare questo post su Twitter, o scrivere nei commenti che questo pezzo ti è piaciuto. Grazie per la collaborazione, e arrivederci al prossimo spunto.
Voto tutti e due.
Perché non avresti dovuto metterli in gioco, sono entrambi degni di diventare romanzo n°1 e romanzo n°2 dopo quello dei procioni.
Uno fallo diventare un Harmony gay e l'altro fallo diventare un libro visto che lo è già
Allora voto per le Mille e Una Notte alla Leonardo...
Per Berlusconi è troppo tardi. Forse tra una ventina d'anni, in prospettiva storica... Ma non credo.
ma non un collage. risciacquala tutta in (non so che cazzo di fiume avete lì...) e fanne tipo un guerra&pace.
...magari puoi intesserla con i cinque ex studenti stronzi e/o con i tossici della comunità.
Mi verrebbe da dire anche spiritoso, ma temo una fatwa collettiva.
Comunque avrebbe una funzione catartica, e soprattutto - mi vien da pensare - richiederebbe poco sforzo. O no?
È facile confonderli
31-05-2015, 00:381500 caratteri, Berlusconi, dialoghi, elezioni 2015Permalink“La concorrenza”.
“I comunisti”.
“Una specie”.
“Non li immaginavo... così”.
“Erano giovani”.
“E niente bandiere”.
“Così è facile confonderli”.
“Avete visto cosa hanno fatto… mi hanno circondato e... hanno tirato fuori quegli affari”.
“Gli smartphones”.
“Proprio come se fossero i nostri. Non me lo sarei mai immaginato”.
“Che immaginava che sarebbe successo?”
“Non so. Un lancio di monetine. Una statuetta sui denti”.
“I tempi sono cambiati”.
“E invece sono venuti a farsi il selfie. Cosa sta succedendo?”
“Non se la prenda troppo, Presidente”.
“Domani tutti mi prenderanno in giro perché non so riconoscere la mia gente, mi daranno del vecchio rincoglionito. Ma cosa sta succedendo a loro? Perché non mi hanno cacciato via?”
“Erano giovani”.
“I giovani di solito erano i più incazzati. Possibile che io non faccia più paura?”
“Presidente…”
“Neanche un po’ di rabbia? Niente?”
“...È stato solo un misunderstanding, vedrà che domani dichiareranno di essersi incazzati tantissimo per la sua provocazione”.
“Forse sono davvero un vecchio rincoglionito”.
“No, Presidente, lei no…”
“Posso accettare di essere un vecchio rincoglionito. Ma resto lo stronzo di sempre, non è che se mi invito a casa vostra voi vi mettete in posa. Sono sempre il vostro nemico numero uno, v’ho battuto per vent’anni, non scordatevelo mai”.
“È una questione di rispetto”.
“Siamo arrivati, Presidente”.
“Questi sono i nostri, quindi?”
“Questi sì”.
“Da cosa li distingue?”
“Più nokia che iphones”.
Downgrading Matteo Renzi
16-05-2015, 08:041500 caratteri, Berlusconi, RenziPermalinkChe sta succedendo a Renzi? È da mesi che cerco di criticarlo senza chiamarlo il nuovo Berlusconi. Credo davvero che siano diversi e non abbia senso confonderli – ci terrei a non passare per un ossesso che vede la sagoma di Berlusconi in ogni fenomeno che non gli piace. Lui però non è che mi aiuti molto. Manda in giro
Io vorrei non confondere Berlusconi e Renzi, ma mi domando se Renzi ci tenga altrettanto; o se l'esigenza di attirare gli elettori che abbandonano Forza Italia non lo stia forzando a un mimetismo sempre più aderente al modello. Non succede anche agli iphone la stessa cosa? Lo stato dell'arte quando li scegli, vecchi rottami tre anni dopo.
Un'ipotesi sul renzismo
11-05-2015, 23:58Berlusconi, la sinistra perde anche per questo motivoPermalinkLa gente che dice di ricordarsi le cose, mente. I ricordi non sono come documenti crudi emersi da un archivio. Sono un continuo rimontaggio di frammenti che deformiamo a piacere in continuazione, qualcosa che reinventiamo tutti i giorni, adeguandola alle informazioni che abbiamo oggi, alle cose in cui crediamo adesso. Mai esattamente la vecchia canzone, sempre la cover della meteora del momento.
Ora dobbiamo raccontare a noi stessi come abbiamo passato gli ultimi vent'anni; e spiegare a noi stessi che non abbiamo perso tempo a paventare il golpe di un vecchietto sessuomane. Molti non ci riescono. Vent'anni, santo cielo. Possibile che non abbiamo parlato d'altro? Cosa ci era successo?
A questo punto scatta la reazione più inevitabile: il nostro io narrante, l'incessante cercatore di nessi causa-effetto, comincia a girare a vuoto e, non trovando nessuno più plausibile a cui dare la colpa, la rovescia su di sé. È colpa nostra. Lo avevamo scambiato per un gigante, e non capivamo che era un nano. Siamo stati noi a non volerlo sconfiggere. Sarebbe bastato così poco. Se Bertinotti nel '98 non avesse. E Turigliatto nel 2008. E Bersani. C'è tutta una serie di episodi che si inserisce perfettamente nella narrazione, che da cronaca politica diventa immediatamente apologo morale: Bertinotti nel '98 rappresenta l'anima massimalista coerente fino all'autolesionismo che è da reprimere in ciascuno di noi, ecc.. Turigliatto ne è una riedizione in sedicesimo, ma vi aggiunge un altro concetto importante: l'orrore per il diverso. Bertinotti era ancora parte di noi, Turigliatto il nostro amico che rifiutava di crescere, quello con cui dovevamo smettere anche solo di discutere, tempo perso. Da soli, possiamo andare solo da soli, in un posto che sappiamo solo noi. A sentirli parlare, sembra che Berlusconi non abbia governato per metà del tempo.
A questo punto tocca inserire qualche dato discordante, giusto per verificare se la storia non assume un senso diverso. È difficile negare l'impatto emotivo che ebbe nel 1998 la sfiducia a Prodi da parte della Rifondazione di Bertinotti. Quella sera si ruppero amicizie, un partito si spezzò in due cocci che non si sono mai più messi assieme. Ma emotività e frazionismo a parte, fu la fine del centrosinistra? No. Affondò al massimo l'Ulivo di Prodi, che avrebbe navigato comunque a vista fino ai bombardamenti in Serbia. Seguì D'Alema, e poi Amato. A questi governi si possono rimproverare molte cose (la mancata legge sul conflitto di interessi tra le prime), ma proseguirono un'operazione di risanamento e verso la fine avevano anche un tesoretto da reinvestire. La legislatura si spense al suo termine naturale, dopo cinque anni; poi rivinse Berlusconi, come spesso capita in democrazia.
Bertinotti nel '98 fece cadere un governo, ma non ci precipitò in nessun baratro. Berlusconi tornò al governo solo tre anni dopo, e non ci tornò perché il centrosinistra era litigioso e inconcludente. Ci tornò perché prometteva, come al solito, il bengodi, e molti italiani si dissero: proviamo, magari stavolta toglierà a qualcun altro per regalare a me. Prodi e Amato, in effetti, non regalavano quasi mai niente a nessuno. Berlusconi non tornò al potere per colpa di Bertinotti o per colpa nostra - a meno che tu che leggi non l'abbia votato nel 2001. L'hai votato? Io no, quindi perché mi dovrei sentire colpevole?
Perché se riconosco che sono innocente, devo poi accettare una verità un po' più dura, ovvero che sono impotente. Preferiamo vivere nel mondo magico della prima infanzia dove ogni avvenimento è connesso con i nostri desideri, che in un universo assurdo che può implodere in qualsiasi momento senza un motivo. La vittoria di Berlusconi nel 2001 era abbastanza ineluttabile: il naturale ritmo dell'alternanza, il logoramento dei partiti di governo, l'opacità del candidato rivale che pure era stato scelto belloccio e relativamente giovane. Ma con un po' di sforzo possiamo immaginare che sia stata invece colpa nostra. Eravamo litigiosi e disuniti e così vinse lui.
Cominciò una lunga traversata nel deserto. Cominciò nel peggiore dei modi - Genova - proseguì in modo abbastanza pirotecnico con l'11/9 e le manifestazioni antiguerra. Nel frattempo il governo tentava di sfondare sull'articolo 18, trasformando per qualche mese Sergio Cofferati nel leader della sinistra. Non funzionò, la guerra in Iraq monopolizzava il dibattito e a metà legislatura cominciò a esser chiaro che il governo sonnecchiava. Berlusconi non si faceva vedere per mesi e poi riemergeva con qualche ruga in meno e il parrucchino più basso. Nel frattempo la sinistra si riorganizzava intorno a Prodi e tutto lasciava pensare che nel 2006 il pendolo sarebbe tornato dalla nostra parte.
Non fu così.
I ministri che manifestano contro il governo è una leggenda metropolitana. Non è mai successo. Lo spiega Mussi in un'intervista al Manifesto:
http://ilmanifesto.info/leopolda-contro-cgil-solo-chavez-faceva-cosi/
Ho fatto una piccola ricerca: ciò che successe fu diverso ma ugualmente emblematico.
Nell'ottobre del 2007 Rifondazione Comunista si trovò a mantenere una posizione ambigua, perché da una parte teneva il Ministero della Solidarietà Sociale e qualche altro viceministero, dall'altra non poteva perdersi una manifestazione organizzata da ambienti di sinistra, altrimenti sarebbe stata vista con sospetto dalla propria base. Tra l'altro, la manifestazione aveva i soliti motivi confusi: la CGIL per esempio non partecipò perché "non ne capiva il senso".
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/partito-democratico-9/dalema-ministri/dalema-ministri.html
Alla fine scelsero di fare entrambe le cose: partecipare alla manifestazione ma "con toni pacati", e senza i Ministri. Non protestavano "contro il governo", ma perché secondo loro il nascente PD stava mettendo le basi per uno stravolgimento del programma di governo. Questo lo disse Franco Giordano, allora segretario di Rifondazione.
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/manifestazione-sinistra/manifestazione-sinistra/manifestazione-sinistra.html
L'opposizione prese la palla al balzo, suggerendo che "i ministri manifestavano contro se stessi", o qualcosa del genere. Anche le ali ostili a rifondazione nel governo misero il dito nella piaga, in particolare D'Alema, Veltroni e Mastella.
In pratica quell'errore politico non solo fu una delle pietre tombali di Rifondazione, che l'anno dopo sparì dal Parlamento e dal panorama politico italiano, ma diventò il simbolo della confusione e della mancanza di coerenza della sinistra radicale. "Manifestare contro se stessi" era una metafora troppo perfetta per non diventare leggenda metropolitana. E così è successo.
Non capisco la domanda. In pratica stai proponendo di rendere ancora più schiacciante il premio di maggioranza per costringere Berlusconi a spendere più soldi per i senatori? (GENIO!)
Visto che ricordare è importante, cerchiamo di non dimenticare che metà dei disastri dell'ultimo decennio sono dovuti a una legge elettorale varata proprio a quello scopo - quello cioè di creare una situazione di ingovernabilità permanente, e che (al di là del modo) l'assoluta priorità era quella di riformarla (cosa a cui ha dovuto pensare la corte costituzionale, tra l'altro).
Premesse a una psicopatologia del renzismo
11-05-2015, 01:24Berlusconi, RenziPermalink![]() |
Vieni a farcela davanti, la psicopatologia, se ne hai il coraggio. |
Scoprivo invece, discutendo con questi miei amici e (ex?) compagni, che la mia disponibilità era male, malissimo, il primo degli errori della sinistra. Il paradosso per cui chi mi raccontava queste cose stava sostenendo un governo Pd+Ncd, e riteneva una buona idea far scrivere un po' di legge elettorale a Berlusconi, si risolveva rapidamente: come ogni guerra si fa perché sia l'ultima, queste riforme si facevano assieme affinché, da lì in poi, non ci fosse più nessuna possibilità per una coalizione in Italia. Mai più. Il solo inciucio necessario è quello che porrà fine per sempre a ogni inciucio. Meglio far scegliere a un solo terzo di elettori, piuttosto che correre il rischio di un nuovo quadri o penta o decapartito, una nuova ammucchiata rissosa e ingovernabile.
Senza essere un appassionato di ammucchiate, non le trovo il peggiore dei mali: considero la negoziazione una delle principali arti del politico, e che tutto quello che riusciamo a fare - tutto - sia il risultato di un compromesso. Intorno a me, col tempo, mi sembrava di vedere solo gente che più o meno la pensava allo stesso modo. Poi arriva Renzi e mi trovo improvvisamente circondato da un branco, scusate, di rinoceronti che mi garantiscono educatamente che no, ogni compromesso è una sconfitta; negoziare è fallire; e sventurato è il popolo che non conosce il nome del suo leader la sera delle elezioni. Magari nel lungo periodo avranno pure ragione loro, devo ammettere che la loro corazza è di un grigio assai elegante; nel frattempo però mi piacerebbe capire com'è successo: com'è che una mattina ti spunta un corno sul naso? com'è possibile che persone sinceramente democratiche a un certo punto abbiano deciso di passar sopra alla definizione stessa di democrazia? È il risultato di un evento traumatico? E se sì, quale?
Un indizio
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In seguito ha fondato altri due partiti, giuro. |
chi è che ha seri problemi cognitivi?
Bertinotti ha fatto cadere il primo governo Prodi, Mastella il secondo, non mi pare molto difficile da capire o troppo lontano nel tempo da ricordare.
E lascio perdere i discorsi su matterellum e porcellum perchè hai ampiamente dimostrato di non capirne nulla, sarebbe tempo sprecato.
Per quanto riguarda la sinistra "che lava più rosso" l'ultimo mirabile esempio lo abbiamo avuto con la lista Tsipras: tre europarlamentare che sono già finiti in tre gruppi diversi.
E vi chiedete ancora perchè la gente non ne voglia più sapere di colazioni di centro sinistra.
non l'ha fatto cadere Bertinotti, l'ha fatto cadere Mastella. Ma guai a toccare un articolo di fede anticomunista a chi si allea coi De Mita
"Come mai si siano ( ci siamo) rotti le scatole di votare alleanze che tirano dentro di tutto e di più,"
Elezioni regionali 2015
Campania: „ Vincenzo De Luca = Partito Democratico, Davvero Verdi, Psi, Idv, Udc, Centro Democratico/Scelta Civica, Campania Libera, De Luca Presidente, Campania in Rete, Il Sud
Puglia = Michele Emiliano = Pd, La Puglia con Emiliano, Emiliano sindaco di Puglia, Noi a sinistra, Partito comunista d'Italia, Popolari, Popolari per l'Italia, Pensionati, invalidi e giovani insieme
Marche = Luca Ceriscioli = Pd, Uniti per le Marche e Popolari Marche-Udc
Umbria = Katiuscia Marini = Sinistra Ecologia Libertà - La sinistra per l'Umbria, Socialisti riformisti territori per l'Umbria, Partito Democratico, Iniziativa per l'Umbria Civica e Popolare
quello che fa incazzare di voi renziani non è che raccontate balle spudorate come e peggio dei berlusconiani, è che pretendete di avere a che fare con dei fessi che non sanno niente di politica.
Spiacenti, fare fessi gli analfabeti è un privilegio di Silvio e di Beppe, l'elettorato di sinistra non è altrettanto ignorante, fatevene una ragione.
Puoi fermarti già qui, hai appena dimostrato perchè dell'Italicum non c'era e non ci sarà mai nessun bisogno reale. Se si può vincere nettamente anche col Mattarellum e persino col Porcellum, vuol dire che il problema NON è il sistema elettorale, è che ANCHE RENZI soffre del complesso di inferiorità storico del PCI (ma quello era giustificato dalla conoscenza, almeno ai piani alti, di Gladio e della volontà di impedire ad ogni costo che il PCI governasse, vedi la fine di Moro)-PDS-DS-PD i cui dirigenti pensano di essere strutturalmente incapaci di vincere le elezioni prendendo la maggioranza dei voti (direttamente, ovvero col 50%+1 dei voti, o indirettamente, diciamo all'inglese, con l'uninominale secco, con cui puoi non prendere il 50% per vincer,e ma DEVI vincere nella maggioranza dei collegi). Renzi ha semplicemente cercato la scappatoia per riuscire a vincere senza prendere la maggioranza dei voti, ma sostanzialmente ritiene anche sè stesso incapace di farlo, altrimenti non avrebbe mai messo il secondo turno, per ottenere anche partendo dal 30%, quella vittoria che al primo turno sa che non è in grado di ottenere.
Non c'è nessuna distorsione della logica: il premio di maggioranza serve a garantire la governabilità senza che i partiti debbano fare ammucchiate innaturali per raggiungere il 50%+1.
Ho già detto commentando altri episodi della saga "Leonardo vs Renzi caccapupù" che avrei trovato più sensato il ballotaggio sempre, ma come tutti sappiamo questa legge non è stata scritta ed imposta dal solo pd ma è stato il frutto di un compromesso con FI , NCD, SC e altri.
Il premio alla lista invece che alla coalizione era stato proposto dai 5stelle nel secondo incontro/streaming con Renzi, il quale aveva subito mostrato di gradire l'idea.
Il secondo governo Prodi è caduto perchè Mastella ha tolto la fiducia, ma nelle puntate precedenti oltre a Turigliatto ci siamo goduti lo spettacolo dei ministri più di sinistra che manifestavano in piazza contro il governo non abbastanza di sinistra
E ci siamo beccati di nuovo B, questa volta non per 5 anni perchè nel frattempo siamo arrivati a un passo dal default.
E tu, nel 2015 , ti chiedi ancora cosa sia successo agli elettori del centro sinistra?
Come mai si siano ( ci siamo) rotti le scatole di votare alleanze che tirano dentro di tutto e di più, compresa quella parte di sinistra che vuole stare all'opposizione perchè fà fine e non impegna?
Credo che tu ti renda conto da solo che Turigliatto sia ricordato come il simbolo dell'inaffidabilità , è vero che non è stato determinante nella caduta del secondo governo Prodi , ma ce lo ricordiamo tutti perchè è stato l'ennesimo esempio di quanto sia impossibile fare alleanze con persono che non hanno nulla in comune le une con le altre.
Bertinotti per me rimane il peggiore di tutti, ha fatto cadere il governo per un bieco calcolo politico : se resto al governo con Prodi l'economia migliora , i meriti se li prende lui e il mio partito viene risucchiato dal PDS.Facciamolo cadere, così il paese perde il treno e io posso vivacchiare cavalcando il malcontento, meglio ancora se al governo poi ci va la destra. CI sarà ancroa più gente arrabbiata e gli operai torneranno a me.
Ricordo un tuo bellissimo e lunghissimo pezzo che raccontava molto bene la scissione dell'atomo tipica della sinistra, forse ogni tanto dovresti provare a rileggere il te stesso prima di Renzi.
Forse dovrei soltanto analizzare chi fa discorsi intelligenti, ma nessuno è in grado di difendere in modo intelligente una legge che dà il 54 a chi prende il 40. La distorsione aritmetica ti costringe a distorcere la logica, a selezionare le cause e gli effetti, e tutto questo è degno d'interesse antropologico.
Magari si prendono più voti al centro, ma ti tocca anche fare cose da centro. A quel punto (a) uno di sinistra magari non ti vota più; (b) uno di centro preferisce il prodotto originale; (c) uno di destra comincia a dire che i voti si prendono a destra, perché non facciamo cose un po' più di destra?
Cioè ok, alle europee s'è visto che Renzi fa il 40 (non è il 50). Poi però s'è anche visto che fa il jobs act, il preside-padrone, il senato dopolavoro, la fiducia su una legge elettorale orrenda, ecc..
In merito al confronto col sistema elettorale inglese, ci ho già scritto tre pezzi: il sistema elettorale inglese è pre-esistente e non è stato inventato per garantire la "governabilità" (=comanda solo Lui). Se trovate che l'uninominale secco inglese sia peggio, prendetevela con gli inglesi. Se è una scusa per trovare l'italicum meno schifoso, è persino un po' puerile.
* che poi, con un Berlusconi azzoppato ed un Grillo impresentabile per una cospicua parte dell'elettorato italiano il Pd non abbia voglia di vincere restando comunque abbastanza simile a se stesso è un altro discorso. E un mistero, insieme.
Dunque, immaginiamo di essere in democrazia diretta; se tra le alternative A e B la maggioranza (semplice) delle persone preferisce A, si fa A (sembra una cazzata, ma è stato persino "dimostrato" da un economista).
Ora immaginiamo di essere in democrazia rappresentativa; supponiamo pure che la scelta tra A e B sia programmatica per i partiti politici (chessò: Repubblica vs Monarchia, tassare innanzitutto i più poveri vs tassare innanzitutto i più ricchi, immigrato=brutto vs immigrato=bello/utile/necessario, più pubblico vs più privato, etc.), al punto che un elettore non abbia votato il partito X a meno di non esser stato d'accordo sulla scelta fatta da X tra A e B. Se la ripartizione dei seggi non è proporzionale (ad esempio c'è il premio, o un first-past-the-post), è possibile che un parlamento scelga B anche se la maggioranza è per A, ed ha votato il suo rappresentante in modo che venisse scelto A. La democrazia rappresentativa, in tal modo, fallisce, e non casualmente ma sistematicamente. Per questo motivo un sistema non proporzionale non è democratico, con buona pace del prof. Pinelli.
Prendi la versione più semplificata, estrema, ridicola e deformata delle posizioni che vuoi combattere, così che queste costituiscono un bersaglio molto più facile, invece di andare a cercare di smontare le discussioni più articolate, approfondite e ragionate, che è molto più difficile da fare, ma anche molto più interessante.
E' facile smontare gli slogan propagandisti, che sono ovviamente semplificati, retorici, approssimativi, ma è meno facile cercare di partire dalla comprensione delle posizioni avverse per smontarle dall'interno.
Per fare un esempio concreto, da te mi aspetterei articoli che entrano nel merito, tipo questo (sulla legge elettorale)
http://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:2808
O questo (sulla riforma della scuola):
http://www.internazionale.it/opinione/mauro-piras/2015/05/07/buona-scuola-quello-che-serve-davvero-alla-scuola-italiana
Ovviamente non dico che devi sostenere le stesse idee, ma da te mi aspetto un approfondimento di questo tipo.
(ho cancellato il post precedente per un errore in un link)
Unfuckable
14-03-2015, 07:37Berlusconi, dialoghiPermalink"Eh?"
"Non hai mai dato della culona alla Merkel".
"Ah no?"
"Non risulta da nessuna parte. Lo scrive Facci, guarda".
"Ma cosa vuoi che ne sappia Facci, eddai".
"Si è letto tutti i testi delle intercettazioni del processo di Bari e non c'è nessuna Merkel culona".
"Eeeeh, ma chissà se li è letti davvero e non ha fatto... come dite voi giovani... controleffe".
"E che importa? Non risulta".
"Ma magari invece di culona l'ho chiamata chiappona, lui cerca *culona* col controleffe e non la trova".
"Ma *Merkel* l'avrà cercato, no?"
"Ma magari ho detto *cancelliera chiappona*, che ne sa lui".
"Ma scusa perché tu?"
"Io cosa?"
"Tu lo saprai bene cosa hai detto della Merkel, no?"
"Io?"
"Cioè tu non sai se hai detto o no culona inchiavabile?"
"Tesoro, ma come cribbio faccio a saperlo".
"?"
"Va bene, lascia che ti spieghi".
"Non cominciare con quel tono".
"È che voi giovani non vi rendete conto... state tutto il tempo a pigiare su quei smarfon... vi scrivete chilometri di cazzate e resta tutto, compresa una stronzata che hai detto otto anni fa a una compagna antipatica. Fai controleffe e la trovi, vero?"
"Al massimo melaeffe".
"Quel che vuoi, Tesoro, non me ne frega un c - ma devi capire che ai miei tempi era diverso. Si stava ore al telefono con questo e con quello, e sai quante cazzate toccava sparare per tirarsi su il morale? Ora se a un certo punto in una telefonata di cento anni fa ho detto che la Merkel era inchiavabile, ma secondo te me lo posso ricordare in un qualche modo? Non mi ricordo nemmeno con chi ero al telefono e perché".
"Comunque non risulta".
"...poi a un certo punto sento che parlano tutti di questa cosa che avrei detto alla Merkel... addirittura i giornali inglesi, e chi sono io per smentire i giornali inglesi? Cioè se lo hanno scritto loro io mi fido".
"Invece se lo sono inventati al Fatto".
"Quelli sono fortissimi. E pensa che non li pago nemmeno".
"Li potresti denunciare".
"Tesoro, mi hanno fatto vincere le elezioni".
"Ma almeno convocare una conferenza stampa, per avvertire tutto il mondo che..."
"Che è davvero una culona! Ottima idea. Così leviamo il dubbio a tutti quanti".
"..."
"Non fare quella faccia, se non lo dico io ci pensa Grillo... o Salvini. Io ho un personaggio da difendere, capisci?"
Del ridursi a sperare in Silvio; nella sua ragionevolezza
27-11-2014, 02:26Berlusconi, come diventare leghisti, RenziPermalinkE vorrei tanto sbagliarmi, ma davvero, è così fragile il filo che tiene Matteo Renzi appeso alla sua macchina teatrale di leader della nazione; così debole il suo consenso, fatto ormai più di gente che si astiene che di gente disposta a votare per lui. Basterebbe un nonnulla, un piccolo colpetto, un ago di bilancia, per disarcionarlo e riportare una destra di popolo al potere; e Berlusconi è molto più di un ago. Non è più Van Basten, siamo tutti d'accordo; forse non avrebbe neanche più i soldi per comprarselo; ma oggi il campionato in Italia si vince con molto meno. Se Renzi non è il fenomeno carismatico e politico che a un certo punto abbiamo tutti sperato che fosse (anche i suoi oppositori, per avere almeno qualcosa di interessante a cui opporsi), Salvini è, con tutta la più buona volontà, un calzino rattoppato che può credersi qualcuno soltanto nel Paese delle mezze calze. I media credono in lui come si crede al campioncino del momento, quello che ha infilato tre gol in tre partite e in primavera starà già annaspando. Bossi ha deluso, Grillo ha deluso, Renzi è quel che è, buttiamoci su Salvini. È una bolla come un'altra, potrebbe scoppiare da un momento all'altro; ma se invece Berlusconi volesse investirci davvero? Non avrà i soldi del '94, ma - no, aspetta, nel '94 aveva forse più debiti che adesso. L'asta poi rischia di andar deserta, l'Italia oggi vien via per molto meno.
Attenzione, non basta misurare la popolarità attuale di Salvini e moltiplicarla per i ripetitori di Silvio Berlusconi. Bisogna anche calcolare cosa succederebbe dal momento in cui Renzi smettesse di essere, per la stampa e per le tv mediaset, quel simpatico bischero con tanta genuina voglia di fare che può andare da Barbara D'Urso a vendersi gratis. Dopo che Corriere, Repubblica e a momenti anche la Stampa hanno voltato le spalle, nel momento in cui metà dell'etere nazionale cominciasse a pompare un Salvini cacciazingari ma dal cuore d'oro, anti-euro ma con giudizio, e Renzi si ritrovasse davvero solo col suo twitter. Tutto questo magari all'indomani del varo di una legge elettorale concepita per regalare legislativo, esecutivo e quirinale a chiunque arrivi primo, e il secondo a casa. Quanto spero di sbagliarmi quando penso che da uno scenario del genere, in sostanza un sogno bagnato di Borghezio, mi separa soltanto la coscienza di un uomo.
Un uomo con quella faccia di cera e gli occhialini da pokerista cieco, e la ragazza trofeo col cagnetto; un tizio che non è detto che abbia una coscienza - non quella che io chiamo coscienza - ma posso soltanto sperare abbia ancora quel tanto di raziocinio da capire che appaltare la baracca a Casa Pound e avviare procedure per l'uscita dell'euro (anche solo per finta) non conviene, per primo, neanche a lui e alle sue aziende. Non mi aspetto che abbia a cuore il destino dell'Italia e dell'Europa; ma almeno delle sue aziende.
Poi penso a come ha lasciato ridurre il Milan, e davvero, mi preoccupo.
Perché dietro a quegli occhialini e quella faccia di cera potrebbe pure esserci qualcuno che a questo punto ci odia - non gli mancherebbero i motivi; qualcuno ben disposto a lasciarci distruggere, anche solo per dimostrare ai suoi figli che lui, solo lui era il migliore, e senza di lui nessuno sarà mai più buono a combinare qualcosa.
(PS: anche per questo motivo, io ritenevo e ritengo che Cologno dovrebbe essere distrutta).
Leo vedo che sei come sempre sul pezzo e sei già pronto con gli evergreen....
Ti mancherà un po' beppe ?
Riduttivo riferirlo a beppe
non credo che bertinotti sia mai stato venduto a berlusconi, mastella però sì
non credo proprio che renzi (quello stronzo di renzi pieno di sé), se potesse, rinuncerebbe a governare da solo se potesse non fare accordi con alfano o berlusconi o chiunque
pensa te come sarebbe stato se il m5strilli avesse ascoltato bersani... vogliamo davvero parlare di connivenza?
di chi fa "oggettivamente" cosa per chi
a proposito non t'è sembrato strano il furore di grillo quando s'è parlato di "google tax"?
Però credo che lo scenario sia meno fisso di come lo hai descritto. Esiste in parallelo più di una scissione in atto e nuove maggioranze potrebbero crearsi su basi abbastanza solide da arrivare fino al 2018. Se così fosse, Berlusconi rischierebbe davvero troppo a mollare Renzi, e finché rischia di trovarsi con nulla in mano sarebbe davvero strano vederlo rischiare le aziende...
Diversa è la storia se il M5S si ricompattasse sotto la guida inflessibile di Grillo. Questo darebbe a Berl molta più forza di contrattare le sue condizioni.
Kimboz
fortunatamente ci ha le sue tv e il suo milan e un sacco di famiglie da mantenere
tuttavia... se guardo i grandi (in senso quantitativo) dittatori hanno tutti fatto una brutta fine, dopo aver fatto tanti danni, quindi mi piacerebbe davvero che renzi cominciasse a fare il serio. mi piacerebbe anche che venisse incalzato su cose serie e non sulle puttanate (sì, d'accordo euro, montepaschi, negri & zingari sono problemi, ma non hanno ridotto loro l'italia a stare come sta)
di berlusconi mi fa paura molto un aspetto:
quando dice qualcosa, fosse pure giusto, c'è mezza italia che gli sputa e non capisco perché
basterebbe ignorarlo, non è che bisogna dargli ragione, si fa finta di nulla e bon, tanto poco dopo dirà una puttanata e si può sputargli di nuovo
ecco, ha un modo di dettare l'agenda politica che mi ha sempre impressionato (cosa che negli ultimi tempi ha rinunciato a fare), quando fa certe cose costringe gli avversari a stare al suo gioco
e noi sappiamo come funzionano certe gioiose macchine da guerra...
Il fascioputinlepenismo xenofobo padanesco ci salverà. Amen.
Silvio B., o la sposa fuggitiva
25-07-2014, 10:50Berlusconi, RenziPermalinkÈ il 25 luglio del 2014. Sono passati cinque mesi, non tutti scanditi dall'approvazione di memorabili riforme. Renzi nel frattempo ha vinto le elezioni europee, ma il parlamento è ancora quello di prima, ed evidentemente maldigerisce il ritmo decisionista del nuovo arrivato. La riforma elettorale è impantanata in Senato, Grasso su pressione del Quirinale ha contingentato la discussione sugli emendamenti; il voto è previsto per l'otto agosto, ma Calderoli (che a questo punto è di quelli che la sa lunga) dice che tanto non passerà. Qualcuno potrebbe argomentare che l'idea di affidarsi a un parlamento vecchio per lanciare una serie di riforme rottamatrici e destabilizzanti non era, in partenza, molto brillante: ma è andata così, inutile recriminare. Piuttosto è interessante notare come ieri sera il ministro Boschi abbia buttato lì una notizia che, in effetti, cambia le carte in tavola: ha riconosciuto che una volta emanate le riforme si farà un referendum confermativo.
Lo ha detto come se fosse una cosa scontata, e invece no, scontato fin qui non lo era affatto. Il referendum confermativo (che non richiede il quorum) si può fare soltanto se una modifica costituzionale non ottiene una maggioranza qualificata in parlamento (due terzi). In sostanza, con molta serenità la Boschi ha ammesso una sconfitta: dopo cinque mesi che se ne parla, e ogni settimana è data per decisiva, alla fine la legge non ha ancora una maggioranza che le consente di camminare con le sue gambe. Berlusconi sembrava d'accordo, Alfano era d'accordo, eppure per una strana serie di circostanze la maggioranza necessaria non c'è. Bisognerà chiedere il parere agli italiani. Una prova di forza che Renzi è evidentemente sicuro di superare, anche se -
- c'è qualcosa che non ho capito, scusate.
Ma allora perché facciamo le riforme con Berlusconi?
Avevo capito che fosse una scelta, come dire, obbligata. Perché d'accordo, è un vecchio laido condannato ai servizi sociali, ma c'è ancora tanta gente che gli vuole bene, e chi siamo noi per giudicare. Soprattutto, era l'unico che poteva portarci in dote una maggioranza qualificata. Ora però si scopre che questa famosa maggioranza non c'è. E quindi, insomma, se la dote non c'è di solito il matrimonio salta. Nei matrimoni d'interesse, perlomeno funziona così. E questo è un matrimonio d'interesse, vero?
O è un matrimonio d'amore?
Ecco, magari prima di andare avanti verifichiamo questa cosa, che è importante. Qualcuno si è forse innamorato di Berlusconi ultimamente? Io no. Tu sì? Ammettilo, accettalo, anche perché sennò questa cosa non si spiega. Io ero rimasto che con Berlusconi si dovesse fare un affare: le riforme con la maggioranza qualificata. Peraltro, sono riforme piuttosto brutte - in sostanza è l'ennesima riproposizione di quella portata indigesta che non ci è mai andata giù, il presidenzialismo. Il patto di fidanzamento - per quel poco che si sa - prevedeva addirittura un ballottaggio-referendum tra i due candidati meglio piazzati, una cosa che in Europa non si è mai vista; un tie-break dove chi la spunta di uno 0,1% vince tutto. Più presidenzialista di così, senza metterci l'etichetta "presidenzialismo", è oggettivamente impossibile. Pure questo avevamo concesso a Berlusconi - però lui doveva portarci una dote in cambio. La dote dov'è?
Quindi, ricapitolando. La riforma faceva schifo, ma era l'unica che si poteva fare con una maggioranza qualificata, cioè Berlusconi - però si è scoperto che Berlusconi non vuol dire maggioranza qualificata.
Faceva schifo, ma se ne poteva discutere: non in commissione però, in aula. Poi si è arrivati in aula e si è scoperto che non si poteva discutere neanche lì.
Ora pare che si andrà al referendum. Mettiamo le cose in chiaro: sarà un referendum su Renzi - non c'è verso che si possa impostare diversamente. Ma sarà anche la cerimonia nuziale tra Renzi e Berlusconi. Quest'ultimo rimane, fino a prova contraria, un vecchio laido condannato ai servizi sociali. Dovrete portarlo sugli scudi, dovrete proclamare che lo amate e che la riforma che fate con lui l'avete scritta con un trasporto sincero. Magari gli elettori applaudiranno la schietta espressione dei vostri sentimenti e correranno alle urne a benedire la vostra unione. Magari andrà così.
Faccio presente un'ultima cosa: quel tizio laido in passato ha già fottuto persone più esperte di voi. Doveva portarvi in dote una maggioranza qualificata, e la maggioranza qualificata non c'è. Dovrebbe aiutarvi a portare almeno un po' di elettori alle urne per il referendum, ma chissà se lo farà. Chissà se gli interessano davvero queste riforme. Chissà se non preferisce mollarvi all'altare e far rimediare all'unico candidato PD ormai credibile una grottesca e irredimibile figura di merda. Chissà.
A.
I tempi sono cambiati, gli argomenti cambiano, le idee nuove nascono, i verdi sono rimasti fermi, noi guardiamo al futuro! Il fatto che tu attacchi una strategia politica vecchia di anni e ormai superata dimostra che voi della partitocrazia non siete in grado di innovarvi: ti sembra che il M5S sia ancora assieme ai verdi? Noi ci innoviamo, perché siamo organizzati dal basso e coltiviamo le idee innovative della società in Italia e in Europa. Ma tu sei fermo all'ambientalismo vetero anni settanta.
Ma allora perché facciamo le riforme con Berlusconi?
Molto semplice: le riforme costituzionali devono fare due volte il giro delle due camere, con lo stesso testo. Questo significa che una volta passati al senato (entro settembre? la vedo dura...) si deve passare alla camera e poi si ricomincia col senato senza che la legge sia cambiata di una virgola. Questo percorso e' impossibile con una maggioranza come quella che si ritrova il baraccone della Maggioranza, a prescindere dai due terzi e dai referendum confermativi.
B3rlusc0n1 e' l'unico interlocutore possibile, vista l'affidabilita' e stabilita' delle posizioni di Grillo.
Davvero e' cosi' necessario in questo frangente incasinatissimo impelagarsi in una riforma costituzionale? La domanda e' legittima, e la risposta e' una spiccata scelta politica dell'attuale direzione del PD.
Il mio punto di vista e' che la faccenda serve a MR per affermarsi politicamente (il decisionismo, l'andare veloci e la retorica dello snellimento e risparmio), e al contempo produce una prospettiva al PD di presentarsi come DC postmoderna (lo stampo costituente e maggioritario).
Alternativa e' andare a votare subito, perche' un fallimento di questa riforma paleserebbe l'incapacita' di MR e del PD di far passare un proprio progetto politico in uno dei momenti piu' propizi per il centro(sinistra) da tangentopoli in poi.
Se per evitare di votare di nuovo (e incappare in rischio Grillo, o nuova paralisi legislativa) bisogna passare dal laido, si e' deciso di passare dal laido. Numeri alla mano B e' come un airbag che si apre se la "minoranza" PD non accetta la linea della maggioranza.
Comunque, son d'accordo con le critiche sul merito: purtroppo lo spazio per cambiare i dettagli non c'e' visto l'equilibrismo del percorso!
Ancora no eh....
Se il PD avesse avuto la maggioranza anche al Senato, Bersani non avrebbe implorato i cinquestelle nel Febbraio 2013.
Se il PD avesse avuto la maggioranza anche al Senato, Letta non avrebbe fatto l'accordo-della-morte col centrodestra.
Insomma: le grandi coalizioni non nascono per caso, ma da necessità numeriche ;)
Tantomeno se te la promette Berlusconi, appunto.
Io me la spiego così.
Poi è chiaro che il trappolone è lì che si staglia come il sole in un cielo terso, ma pur non avendo un giudizio di Renzi particolarmente positivo, non me la sento di liquidare la questione poggiandola sul dubbio che lui sia l'unico in tutta italia a non averlo visto.
Sta facendo un gioco decisamente (ogni giorno più) azzardato e questo è certo, ma a oggi non ha fatto altro e al momento gli sono riusciti praticamente tutti.
Può essere nello stesso momento l'unico a non conoscere Berlusconi?
In ogni caso il referendum, nonostante i tweet, potrebbe non esserci se spuntasse la maggioranza qualificata. E Renzi avrebbe il vantaggio che se non c'è una maggioranza qualificata, FI no è compatta, può introdurre le preferenze alla camera e demolire FI. Potrebbe. Penso ne vedremo delle belle. In fondo lui ha il coltello dalla parte del manico delle elezioni anticipate.
Riguardo all'Italicum continuo a capire Renzi, di tutti gli anni che sono passati, di tutti i grandi giuristi che ora sgranano gli occhi scandalizzati, qualcuno che sia riuscito a trovare una convergenza decente c'è mai stato? s'è mai sentita una proposta alternativa al porcellum nei media a parte l'Italicum?
MAI. Mai nemmeno nessuno che dopo la sentenza che abroga il porcellum dica: è meglio lasciare tutto così.
Ora si avventano sull'unica proposta fattibile (politicamente) proponendo migliaia di correttivi e polemiche, mi dispiace ma potevano, (potevamo) pensarci prima.
Non sono un giurista e non voglio nemmeno addentrarmi dentro le tecnicalità delle leggi elettorali, se fosse per me, farei inclusa alla legge elettorale anche una legge che imponga la democrazia interna ai partiti, in modo verificabile, che metta fuori legge movimenti intestati e controllati da una sola persona come il M5S o da un gruppo economico (FI).
Se dipendesse da me avrei abolito le giunte regionali e avrei potenziato quelle provinciali, le regionali sarebbero da costituire in modo non elettivo con i rappresentanti delle province, perchè gli sprechi restano lì, mentre le giunte provinciali sono più vicine ai territori e molto più controllabili. Le Regioni sono dei mini parlamenti incontrollabili, tanti senati arraffoni.
Ma non ho fatto niente per spingere questa idea, quindi accetto di malavoglia che le persone di cui mi fido di più facciano scelte valide per il futuro. Altrimenti smetterò di fidarmi di loro.
Papi Silvio è innocente, Papi Silvio è indecente
18-07-2014, 17:41Berlusconi, giustizia, prostituzionePermalinkLa sera del 27 maggio 2010, una signora che credo si chiami Michelle Conceicao - e che in seguito ammetterà di essersi prostituita - sta scrollando nervosamente la rubrica del suo telefono, alla ricerca di un numero che corrisponda al nominativo PAPI SILVIO BERLUSCONE. Si tratta del cellulare del presidente del consiglio dei ministri, on. Silvio Berlusconi. Però se mi chiedete se sia un reato dare il proprio numero di telefono a una prostituta - anche solo lasciare che il vostro numero finisca sulla sua rubrica - beh, no, non è un reato, ci mancherebbe, no.
Michelle Conceicao sta cercando l'on. Silvio Berlusconi perché ha un problema: una sua conoscente, Kahrima El Mahroug, è trattenuta presso una questura, sospettata di furto. Non ha i documenti con sé. In questo caso chi non si adopererebbe per un'amica. La Conceicao non è forse, propriamente, un'amica di Kahrima (verranno violentemente alle mani qualche giorno dopo), ma comunque cerca di avvertire la persona più potente che conosce: e si dà il caso che abbia in rubrica una persona davvero molto potente. Papi Silvio Berluscone.
Anche Silvio Berlusconi non è, propriamente, un 'amico' di Kahrima El Mahroug: l'ha vista a qualche festa - il che non costituisce reato. Ovviamente sa che frequenta Michelle, evidentemente sa che mestiere fa Michelle; ma non sa (questo è cruciale) che Kahrima è minorenne. Quando riceve la telefonata, Berlusconi potrebbe fare compiere tanti passi per aiutare questa ragazza; il passo che decide di compiere è far chiamare la questura per informare il personale che Kahrima non dev'essere arrestata: ragioni di Stato. Si tratta infatti della nipote di Hosni Mubarak, allora presidente egiziano. Tutto questo costituisce reato?
No, se in quel momento Berlusconi è davvero convinto che Kahrima sia la nipote del presidente di un Paese amico. Infatti in tutti i gradi del processo ha dovuto sostenere questa versione: quella sera ne era convinto. Anche i parlamentari della maggioranza che lo sosteneva dovettero affermarlo, in una votazione che rimane a verbale. Per tutti loro Kahrima è stata, per qualche tempo, una probabile nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Per questo motivo era meglio che uscisse dalla questura al più presto, accompagnata da Nicole Minetti. Quest'ultima, poi, pur sapendo ormai che Kahrima è minorenne, decide di affidarla alla Conceicao, forse non la più affidabile tra le tutrici.
In seguito Berlusconi fu accusato di avere avuto rapporti sessuali con Kahrima, detta Ruby; addirittura di aver commesso l'odioso reato di favoreggiamento della prostituzione nei suoi confronti. Per difendersi raccontò diverse cose, che ora forse non risultano: depilatori laser e altre sciocchezze. Raccontò - e la cosa è discutibile in sé - che non avrebbe mai potuto intrattenere relazioni con prostitute, in quanto fidanzato: e in capo a un paio d'anni in effetti una fidanzata spuntò. Tenere nascoste le fidanzate è forse un reato? Ma ci mancherebbe altro. E millantare di averne una quando non è vero? Per carità, toccherebbe aprire carceri contigue a ogni bar sport. Cerchiamo di essere persone serie.
Dunque può benissimo darsi, come ha stabilito il giudice in appello, che Berlusconi non abbia commesso nessun reato. Probabilmente non è un reato fare pressioni per liberare una persona, se tu pensi che quella persona sia la nipote di un importante alleato del tuo Paese. Non è un reato lasciare un numero privato a una prostituta; non sarebbe nemmeno un reato andarci a letto - a meno che non si tratti di minorenni - ma Berlusconi dice che non lo sapeva - e comunque non risulta che ci sia mai andato. Fine. E la famosa persecuzione giudiziaria? Pare che non esista; forse bastava trovarsi dei buoni avvocati, e dopo vent'anni di procedimenti a suo carico B. finalmente li ha trovati. Bene. Tutto qui?
No.
Berlusconi è innocente. Va bene. Non ha mai incoraggiato una minorenne a prostituirsi. Può darsi. E però rimane, per sempre, Papi Silvio Berluscone. Il presidente del consiglio che una prostituta milanese poteva chiamare quando voleva. Il punto di riferimento della corte dei miracoli delle olgettine e dei loro vari impresari. Non dev'essere processato per questo. Non costituisce reato. È semplicemente un dato imbarazzante, che ne avrebbe determinato la fine politica, in altri Paesi - no, aspetta, anche in questo Paese, se invece di chiamarsi Silvio Berlusconi si fosse chiamato, poniamo, Sircana o Marrazzo. Se a sua disposizione non avesse avuto, oltre a buoni e meno buoni avvocati, la potenza di fuoco di tre emittenti televisive e decine di quotidiani compiacenti. Sappiamo poi, ormai, che parte di quelle emittenti e quella compiacenza se l'è guadagnata illegalmente. Ma cerchiamo di essere persone serie davvero.
Fa molto caldo oggi, trovate? potrei anche pensare di uscire da casa in mutande. Non sarebbe necessariamente un reato. Ma non lo farò. Non aspetterò nemmeno che sia un giudice a stabilire, tra qualche anno, se è o non è un'offesa al pudore. Non credo che sia il giudice a dover stabilire cosa sia o non sia decente: in certi casi il buon senso dovrebbe essere sufficiente, oltre che necessario. Un presidente del consiglio che mantiene le Olgettine; uno che se Michelle Conceicao lo chiama perché ha un problema scatta subito sull'attenti e mobilita il capo di gabinetto di Palazzo Chigi; uno che adopera per certe missioni Nicole Minetti; uno che sostiene di aver potuto scambiare Ruby Rubacuori per una nipote di Hosni Mubarak (personaggio peraltro odioso); uno che, dopo aver saputo che Ruby è minorenne, lascia che sia affidata a Michelle Conceicao; uno così non è decente. È in mutande per strada, se non peggio. Un giudice può anche stabilire che non sia un reato, ma non è questo il problema. Quel signore in mutande non si sta comportando in modo degno del suo ruolo, né, soprattutto, ragionevole. Sembra un maneggione ormai alla mercé delle necessità quotidiane della costosa corte dei miracoli che sta finanziando. Non dovrebbe avere responsabilità di governo. Non dovrebbe essere ancora nelle condizioni di dettare riforme costituzionali.
Riforme, peraltro, che tradiscono ancora lo stile con cui si comportò quella sera: scritte con una certa sventatezza, una certa indecenza, una decisa sfacciataggine. Uno che ti racconta che la tal ragazza è la nipote del faraone, e pretende che tu la bevi, la prossima volta ti racconterà che per un governo democratico può bastare il 37% del parlamento, e se non la bevi si offenderà. Ci scusi tanto, Papi Silvio, ma continuiamo a non fidarci di lei.
d'altra aprte capisco ci si possa ocnfondere, avendo B. in piedi un po' troppi processi. un po' troppe mutande in strada.
"Eletto" non è il termine corretto per indicare la procedura con cui si diventa presidenti del consiglio. In Italia diventa presidente del consiglio chiunque riceva la fiducia dalle camere: i cittadini eleggono i propri rappresentanti che danno la fiducia a chi ritengono capace di formare il miglior governo in quel momento.
Quindi Renzi non è stato eletto, ma ha ricevuto la fiducia, quindi ha le garanzie democratiche per governare. Poi può non piacere, ma questo è un altro paio di maniche.
Per uscire di metafora chi vota Casaleggio ottiene gli stessi risultati di chi vota Berlusconi, sia perchè nella pratica lo riabilita abdicando costantemente alla partecipazione al governo e alle riforme, sia perchè anche avendo la maggioranza assoluta non combinerebbe nulla di buono.
Nell'informazione chi come Travaglio continua a fare una epopea di B ottiene gli stessi risultati di un Minzolini.
Ma i berlusconiani incalliti, tra i commercianti, i pensionati, i mediaset dipendenti, gli adolescienti da grande fratello, tutti quei "moderati" che di qualunque cosa lo si accusi, dai reati alle scelte e non scelte politiche devastanti lo ameranno e voteranno sempre, anche se gli stuprasse la loro bambina davanti a loro occhi.
Il livello di ignoranza di costoro e di pericolosità è almeno pari a quella di chi vorrebbe l'eliminazione violenta del nemico, perchè anche quelli vogliono l'eliminazione del nemico con la stessa rabbia, anche se dissimulata. Prova a parlar loro dei comunisti o delle tasse o degli extracomunitari?
Devo riconoscere che anche il mio atteggiamento verso Berlusconi da "politico" è passato ad "emotivo" in quanto vedo in lui (e nella sua ideologia che ha amministrato l'Italia) una delle principali cause del ritardo italiano nei confronti di altri paesi europei. E# così che purtroppo dal ragionamento "politico" si sconfina rapidamente in quello "emotivo".
Chiaramente le cause non sono tutte imputabili al signor B., ma quel lento processo iniziato negli anni '80 è dovuto ad una certa visione di società basata sull'immediatezza e sulla piccola truffa alla Tremonti.
Sulle pagine di questo blog a proposito della vita di Adèle si commentava "La Francia è un paese che esiste" portando la Francia come esempio di paese che forse non sarà il paradiso, che sicuramente ha affrontato anche lui la crisi, ma che non è ridotto male come noi a casua di certe piccole differenze dovute ad una amministrazione pubblica e privata che negli scorsi decenni è stata in grado di pianificare. Sul finire del millennio paesi come l'Italia, la Francia, il Belgio erano grosso modo allo stesso livello... poi però l'italia si è impantanata.
L'approccio emotivo è molto meno razionale di quello politico, ma diciamo che a me l'idea di spogliare Berlusconi dei suoi 4,5 miliardi e mandarlo ramingo per le terre e per i mari darebbe una soddisfazione terribile... però è la vuota soddisfazione della vendetta, che non è in grado di annullare gli errori ma si limita a vendicarli.
Si, in effetti tutto ciò è emotivo e non politico e costituisce un mio limite... ma nessuno è perfetto ;)
Non so cosa abbia scelto il tuo parente fattoquotidianista, ma io non avrei dubbi: spogliazione del patrimonio perché chi ha teorizzato per anni che il modo migliore per fare carriera era sposare un milionario, chi ha bruciato soldi pubblici con così tanta leggerezza... deve sentirlo l'odore della mensa della Caritas! (vi ho lavorato per circa 3 anni e vi posso assicurare che non si dimentica)
Per sintetizzare il contorno degli anti li presenti come capaci di votare chiunque promettesse di ucciderlo, per i pro riesci persino ad alleggerirne le colpe mettendoci dentro la buonafede.
Stiamo evidentemente estremizzando entrambi procedendo per iperboli, ma alla fine ci siamo trovati nello stesso punto.
A meno che tu non mi stia dicendo che chi vuole ottenere cose buone ma sbaglia leader, sia più pericoloso di chi vuole ottenere l'eliminazione del leader nemico.
(è chiaro che se estremizziamo/sintetizziamo ulteriormente, il passo logico successivo sarà concludere che l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio!)
Fin che c'è qualcuno che lo odia e lo porta agli onori della cronaca come un personaggio forte (anche se nel male, anche fingendo di schernirlo) gli fa un piacere e lo tiene in vita, proprio perchè il suo scopo è quello di dividere, di essere presente nella rappresentazione emotiva della società come protagonista.
Ma non sono daccordo che quelli che lo odiano siano più pericolosi di quello che lo adorano. Se gli uni potrebbero votare il primo uraltore di piazza con la bava alla bocca che promette di ucciderlo, gli altri sono capaci di votare un duce e pensare che nonostante tutto faccia cose buone. Un pò la stessa cosa.
Una sera discutendo in famiglia con un antiberlusconiano di quelli integralisti (ex sindacalista in pensione, unico quotidiano letto Il Fatto Quotidiano, approccio a Travaglio come di fronte a dio, bottiglia in attesa del decesso di Berlusconi, tutto l'armamentario tipico della fascia più estrema dell'antiberlusconismo) per mostrargli la debolezza dei tentativi di spacciarmi per politici i ragionamenti che mi faceva rispetto alle condanne, per lui assolutamente lucidi e razionalmente supportati e per me assolutamente folli e giustificabili solo se letti emotivamente, gli posi esattamente il quesito che hai messo tu in chiusura.
Gli dissi di immaginarsi detentore del potere unico e assoluto di decidere la pena finale per chiudere definitivamente il ventennio berlusconiano, potendo però scegliere tra queste due uniche alternative, ovviamente di fantasia utili solo a spiegare il ragionamento:
1) Non va in galera e si chiude ogni ipotesi di reato, ma gli si toglie qualsiasi patrimonio e lo si redistribuisce nella società.
4,5 miliardi di euro (stima Forbes) immediatamente e direttamente reimmessi nella società, a lui (e famiglia) un appartamento da qualche parte del mondo e un foglio di via.
2) Lui e famiglia restano proprietari di tutto ciò che hanno accumulato più o meno lecitamente, 4,5 miliardi di euro appunto, la società si tiene i danni fatti e i risultati conseguenti, lui chiude la sua vita con un pigiama a righe.
Superfluo precisare su quale delle due si sia catapultato senza nemmeno pensarci e con la bava alla bocca.
C'è davvero una parte di società là fuori che seriamente rivendica il proprio odio con particolare attenzione a marcare che non di iperbole si tratta e che ha davvero da parte una bottiglia da stappare il giorno che quell'uomo passerà a miglior vita.
Il giorno che quell'uomo morirà io credo che questa società, invece che liberarsi dei suoi demoni, li vedrà esplodere in un delirio collettivo che sarà difficile guardare come fosse una cosa normale, sana.
Nè più nè meno di quanto sia impossibile guardare come sano il percorso uguale e contrario di quell'uomo.
Non ho parlato dei due tipi di società come gli unici esistenti, ma come i due nei quali sono riassumibili le caratteristiche di coloro che, a suo favore o contro, approcciano la "vita Berlusconi" con strumenti e pulsioni ormai quasi esclusivamente emotive.
Chi sia (per me) Berlusconi è leggibile in passaggi quali:
"lo vuole fuori dal gabbio nonostante sia colpevole"
"lui lo ha fatto per salvarsi"
nei quali esprimo un'idea di lui che non mi pare possa essere vista come innocentista o di uno che si è scordato chi sia e cosa abbia fatto quell'uomo.
Il mio discorso vuole solo dire che per una larga fetta di paese il discorso si è ormai fatto puramente ed esclusivamente emotivo e che per questo gli uni e gli altri non avranno mai soddisfazione finché i primi non lo vedranno graziato, non basta un'assoluzione, e i secondi non lo vedranno in galera, non basta una condanna ai servizi sociali o un'interdizione.
Lo dimostra il fatto che tra tutte le sentenze che è riuscito a piegare a suo favore, quest'ultima pur essendo quella riferita al reato più "sciocco" è nello stesso momento quella che sta facendo più rumore.
Perché è l'unica riferita a un reato (contro la) morale e quindi l'unica che consegna alle due fazioni non uno che ha trovato il modo di uscire dall'ennesima sentenza, ma uno che ha dimostrato sia possibile elevarsi sopra la morale pubblica.
Il discorso che fai tu lascia intendere che se ci fosse stato (almeno) un progetto di lungo periodo e qualche risultato tangibile per la società, le sue vittorie legali sarebbero state non certo giustificabili ma sicuramente più digeribili.
Il discorso che faccio io è l'opposto: no, non sarebbero bastati nemmeno i risultati, perché il desiderio di vederlo in galera è diventato un desiderio emotivo e non razionale e come tale soddisfabile solo con la galera.
Che la meriti o meno, che abbia 80 anni o meno, che sia un risarcimento per i danni fatti o meno.
C'è un problema di sete di vendetta da risolvere, non di giustizia.
Detto questo, mi pare ridicolo scordarsi che il desiderio di vedere Berlusconi in galera nasce soprattutto dal fatto che i lunghissimi anni di governo B. non sono stati altro che un'infinita sequenza di tentativi di salvarsi dai processi, senza che ci fosse nessun altro progetto di lungo periodo per il nostro paese (regalie elettorali e qualche contentino agli evasori non sono un progetto).
Ma che film stai vedendo?
che poi il favoreggiamento della prostituzione tra maggiorenni e consenzienti sia un reato odioso è discutibile, visto che le tutte associazioni di sex workers italiane si battono da anni per la sua abrogazione.
Da rilevare anche il paradosso insito nella forma stessa di sovranità (anche statale). Il sovrano, avendo il potere legale di sospendere la validità della legge, si pone legalmente fuori legge. [Agamben]. E B. ha sempre rappresentato la parte di un sovrano anche classico, le ville, le donne, la spavalderia, lo stato di eccezione a partire dai suoi monopoli televisivi, mero esplicitarsi della sua personalità, non stumenti essenziali, o errori di craxi, errori di dalema ecc.
Alla fine della guerra la monarchia vera, a seguito di un referendum è stata cacciata dall'Italia ed espropriata dei propri beni.
In piccolo è quello che ci vorrebbe per Berlusconi, non una vendetta. Come per tutti i corrotti e corruttori anzichè la galera gli si permetta/obblighi a pagare una multa pari alle somme che ha preso per corrompere così come ai corrotti. Lo si obblighi a restituire quanto ha preso in regime di monopolio. A che serve a lui (o in miniatura) a Galan la galera, al fine riabilitativo sancito dalla costituzione?
Parafrasando Nixon: quando gli italiani guardano Renzi vedono quello che vorrebbero essere, un efficace decisionista risolutore, quando guardano Berlusconi vedono quello che sono, degli impuniti con la doppia morale.
Il vederlo in galera non è altro che il desiderio di una catarsi collettiva, un condono tombale per tutti i propri peccati, tra i quali svetta l'idea della funzione della giustizia come mezzo giustificato dal fine, più berlusconiani di Berlusconi.
Serve realizzare quel fine altrimenti il peccato resta senza giustificazione e, in quanto tale, sulle spalle della moralità di chi l’ha commesso.
Ha vinto lui in ogni caso perché ha piegato la società intera a sua immagine, compresi quelli convinti di volerla cancellare, quell'immagine.
Un desiderio interiore che prescinde da tutti i discorsi politici, che con il passare degli anni ha mutato la sua forma per sopravvivere agli eventi e si è trasformato in un desiderio che non si preoccupa più di essere legalmente supportato.
Quella fetta ampia di paese dopo aver collezionato una serie infinita di battaglie perse, invece che prenderne atto e accettare la realtà (quell'uomo non andrà mai in galera) ha deciso per la strada opposta, quella lungo la quale si trovano le stazioni morali, più facili da dire a suo sfavore e quindi percepite come impossibili da scavalcare.
Così con il tempo quella parte di società è finita col farsi zoccolo duro sempre più disposto a cedere una parte della propria libertà morale in cambio della speranza che questa nuova via si faccesse (più) efficace, fino a portare la percezione comune a sovrapporre i piani opportuno/lecito tanto da fonderli.
La società che lo ha votato perché convinta che la sua morale fosse all'altezza di farsi esercizio del potere non è sola in questo paese.
Dalla parte opposta si ritrova una società che il medesimo ragionamento lo utilizza per combatterlo ed è una società che la sentenza di ieri non la accetterà mai perché se fino a ieri le sentenze precedenti avevano vanificato i tentativi legali, quella di ieri ha vanificato quelli morali lasciando quella società a questo punto completamente priva di alternative possibili per continuare a sperare nella realizzazione del proprio desiderio.
Una parte di società che è arrivata a desiderare, finché resta tale nulla di male, di vederlo in galera a prescindere dalla sua colpevolezza e a considerare corrotto un potere giudicante che non realizzi questo desiderio, qui invece scatta il disastro sociale.
Io non sono (più) così convinto che questa seconda parte di società sia meno pericolosa di quella che lo vuole fuori dal gabbio nonostante sia colpevole.
E quando la storia recente ha dato anche l'esatta dimensione elettorale di questa seconda società qui, il dubbio si è fatto certezza: è più pericolosa la seconda.
Perché trova legittimo il piegare il potere giudicante ai propri desideri, cioè esattamente ciò che ha fatto Berlusconi.
Solo che lui lo ha fatto per salvarsi, loro lo fanno per un'idea insana di società e delle istituzioni.
In un quadro così trovo infinitamente più giustificato e meno pericoloso il primo.
A margine:
come contributo alla tesi dell'articolo e alla metafora della nudità di quell'uomo, mi sembra giusto ricordare questo importante momento politico della sua storia:
http://kontroinformazione.myblog.it/media/00/01/982980491.jpg
Il danno politico, economico e culturale che ha fatto un personaggio come Berluscone all'Italia lo continueremo a pagare per anni e anni. Corrompendo politici, giudici, finanzieri, imprenditori e donne-rese-oggetto da Rappresentante della nazione ha di fatto corrotto o ingannato tutti...
Resta il fatto che Casaleggio ha dimostrato come è possibile creare un partito del 20% in pochi anni e controllarlo personalmente, senza tv, grazie solo ad un blog e ad un attore famoso.
Questo dovrebbe farci capire come la democrazia non è solo cercare di ELEVARE, migliorare, potenziare e rendere libera l'informazione e la vita partecipativa, ma è anche accogliere, impersonare e interpretare l'elemento EMOTIVO della rappresentazione sociale e politica, non inferiore a quello razionale, ne dal punto di vista ontologico, ne da quello morale o psicologico. Questa rappresentazione viene prima dei mezzi di comunicazione, i quali, in quanto prodotto ricercato, essi vendono automaticamente.
E' il principio ispiratore di questa "interpretazione" che può essere moralmente buono, discreto o malvagio.
Nel caso di Renzi, per citare il nuovo "attore forte", lo definirei moralmente discreto. Si è attorniato al governo dei suoi compagni di leopolda del passato, ha tradito la componente civatiana con cui condivideva gli inizi, ma non l'ha epurata, non l'ha schiacciata. Per ora è stato eletto senza corrompere nessuno e senza dire bugie gravi, almeno se paragonato agli altri due attori.
Bugie del livello di milioni di posti di lavoro, rivoluzione liberale, abbassamento delle tasse, pluralismo, ambientalismo, democrazia diretta ecc...
perché papi silvio berluscone di reati ne ha commessi, altroché
ormai ci ho 'na certa età e non so calcolare - in questa legislatura - la finestra temporale tra quando s'è iniziato a parlare di riforme e quando beppe strillo e il m5strilli si sono detti disponibili a discuterne
non di trattasse di un argomento serio renzi avrebbe avuto tutto il diritto di sfanculare gli interlocutori ritardatari, tuttavia io preferirei che il m5strilli riuscisse a inserirsi nella redazione di queste riforme: difficilmente potrebbero peggiorare, ma non poniamo limiti a beppe strillo!
non dimentichiamo che i tizi del famolo in streaming si son decisi a partecipare (visto che a vincere non so' stati capaci) solo dopo la sveglia presa alle europee, quanto tempo dopo le politiche? qualcuno mi aiuta a calcolarlo?
E ora chi lo risarcisce?
Chi vuole iniziare?
cmq molto italiana questa cosa per cui oggi ti condannano/assolvono e 90 giorni dopo i giudici si degnano di spiegartene il motivo.
Matteo Z
Esattamente a che titolo Berlusconi può dare disposizioni circa l'arrestare o il non arrestare chicchessia? Quali sono le leggi che dicono che in deroga alle normali disposizioni qualcuno non può essere arrestato per "ragioni di stato"? Chi è che stabilisce se c'è o se non c'è "ragion di stato"? Perché mi sembra una linea di ragionamento piuttosto pericolosa...
Non sarà opportuno che uno così abbia funzioni di rappresentanza, ma viene e verrà sempre eletto per la sua capacità di attirare simpatia verso di sè e antipatia verso i suoi avversari. Irrazionalmente come le scelte al supermercato, vince chi è più simpatico e più efficace nell'attaccare e nel mostrare forza. La TV conta, ma anche senza TV personali avrebbe vinto, vedi Grillo.
Escluderlo non si può fin che ha milioni di voti e parlamentari. E' dura anche volendo.
#HaVintoLui
21-05-2014, 18:18Beppe Grillo, Berlusconi, come diventare leghisti, elezioni 2014, Euro, RenziPermalink200 poliziotti in più! che inseguiranno i ladri a piedi. |
Più fiorini per tutti. |
Berlusconi giustizialista, rifletteteci. A 77 anni quest'uomo riesce ancora a stupire |
E non è tutto sommato la cosa peggiore che poteva capitarci: coraggio, se vince Grillo almeno l'Italicum non si farà. Giustamente: una legge così brutta nemmeno Grillo poteva scriverla. Non è uno scherzo: la proposta di legge elettorale del M5S è comunque bruttina, e a tratti assolutamente balorda. Ma decisamente migliore di quell'offesa al senso comune e alla democrazia buttata già da Berlusconi su cui Renzi doveva assolutamente mettere la sua bella faccia. Grillo non vince soltanto perché le parole d'ordine ormai le detta lui; vince anche perché, di fronte a contendenti costretti a scimmiottarlo, finisce per sembrare quasi il più lucido.
Vinciamo noi!
Leo, attento, stai salendo sul carro sbagliato...
(finirà così comunque, egli in realtà continua a metterci in guardia da sè stesso!)
A noi spetta non cadere nel suo tranello artistico. Idem fu per il B televisivo.
Spetta l'arduo compito di far emergere le varie manipolazioni.
Lord Blog non vuole e non vorrà mai governare nemmeno con il 100% in tutte le istituzioni. Troverebbe da ridire che comunque i poteri forti in Europa, la costituzione e i giudici non lo fanno governare (ricordiamoci che la "DEMOCRZIA DIRETTA" è espressamente INCOSTITUZIONALE) oppure, anche, che al suo interno si sono spaccati in diecimila correnti su tutti i temi. Quindi si ritirerebbe e direbbe a tutti che voleva dimostrare al mondo che un comico e un paranoico, con il potere di internet ha potuto prendere il potere di una nazione!
Perchè una legge che da in ogni caso un vincitore è meglio di una legge elettorale che porta inevitabilmente un governo di larghe intese con il m5s all'opposizione perenne.
La lucidità (che utilizziamo come sintesi di un elenco naturalmente ben più lungo di caratteristiche) non è una qualità che dipende da quanto siano lucidi quelli messi a confronto.
E' una caratteristica di merito, non di metodo, per cui non ha alcun senso misurarne la dimensione per rilevarla, essendo un valore assoluto.
O c'è o non c'è.
Personalmente non sono certo un sostenitore di Renzi e tantomeno di Berlusconi, ma che in una ipotetica gara di lucidità si sia giunti al punto da metterli dietro un tizio che depositò la richiesta per intestarsi i diritti di utilizzo della parola Dio, e si parla di anni e anni prima che scoprisse una maniera alternativa per arrivare al medesimo modello di identificazione del concetto di "popolo", temo significhi che la lucidità siamo noi per primi ad aver iniziato a perderla.
Sempre con rispetto parlando, s'intende.
Matteo Z.
La democrazia in diretta (non funziona)
21-05-2014, 02:08Beppe Grillo, Berlusconi, giornalisti, tvPermalinkNon puoi battere la pancia.
Fino a qualche mese fa succedeva con Berlusconi, oggi capita con Grillo; ogni volta che il demagogo di turno arriva e fa strame della verità e del buonsenso, il giorno dopo ci tocca lo spettacolo degli avvoltoi sedicenti esperti di comunicazione, che gracchiando c'informano che è tutto inutile: il fact-checking? inutile. La controinformazione? Pura velleità. Tanto #vince lui. Vince, sì, perché dice un sacco di stronzate, certo, ma sa parlare alla pancia degli italiani: quindi è un genio. Berlusconi era un genio, perché prometteva un milione di posti di lavoro o di detassare la prima casa, e la pancia degli italiani questa cosa la capisce; la capisce senza chiederti la copertura o altre cose noiose, cose non da pancia. Allo stesso modo è un genio Grillo, perché se la prende con l'euro, gli stranieri che si comprano le nostre imprese e gli Uffizi di nascosto, i politici in combutta coi banchieri eccetera. Scemenze, indubbiamente; però alla pancia piacciono, e chi siamo noi per opporci alla pancia? No, sul serio, chi siamo? Chi ci paga per opporci?
Lo sconforto sembra cogliere anche i più lucidi: Mario Seminerio riconosce a Grillo il merito di "aver definitivamente rottamato (anzi annichilito, vaporizzato, atomizzato) il concetto di fact checking"; Davide De Luca si interroga se sia etico intervistarlo - e non sa cosa rispondersi. E proprio mentre provo a rispondere per conto mio, mi rimbalza sul monitor il trailer di un'intervista inglese a Berlusconi: pochi secondi in cui B., messo di fronte a una delle cose più stupide che ha detto, non sa come rispondere. Nello stesso silenzio c'è la mia risposta: ci sono tanti motivi per cui il giornalismo anglosassone è migliore del nostro, perché non cominciamo dal più banale? Loro i politici li intervistano il più delle volte in differita. Che differenza fa?
Tutta la differenza del mondo. Solo la differita restituisce al giornalista le sue responsabilità. Solo la differita gli dà il tempo di verificare le informazioni, denunciare le bugie, dare all'intervista un determinato taglio dettato dalla sensibilità di chi fa le domande, e non dal narcisismo di chi sbrodola le sue risposte. Solo in questo caso potrà avvenire, come non è mai avvenuto in un'intervista italiana, che un parolaio consumato come B. si ritrovi a disagio, costretto a difendersi anziché attaccare. La differita impedirebbe ai politici di giocare al fiume in piena, che purtroppo è la strategia di tutti i contendenti italiani davanti alle telecamere: tutti ugualmente "geniali" mentre promettono cose e lanciano slogan a cui il giornalista non può opporre che una smorfia scettica.
Forse la mutazione genetica della politica italiana non è avvenuta tanto in virtù di un referendum o di una riforma elettorale, ma nel momento in cui i politici hanno cominciato a riempire i palinsesti televisivi, un'alternativa economica all'intrattenimento intelligente. L'ossessione per la diretta, con i suoi infortuni, il suo "bello", è un'altra caratteristica della tv italiana: i politici vi si sono prestati con generosità, nella speranza di cavalcare un'onda che invariabilmente travolge i meno populisti. Ed eccoci qui.
Ma supponiamo ottimisticamente che si tratti di una sbornia, destinata a finire prima o poi: che faremo a quel punto? Io me ne accorgo un po' ogni giorno: l'unico giornalismo che ancora m'interessa, che consumerei avidamente persino pagando, ma che molto spesso non riesco a trovare, non è quello che mi offre le notizie (ormai mi arrivano in faccia in tempo reale) ma quello che me le smonta. Mi affascina più il fact-checking che i fatti in sé. L'unica intervista politica che guarderei con interesse è quella rimontata da una redazione il giorno dopo, con la classifica di tutte le bugie che il tizio è riuscito a dire in dieci minuti. Per arrivarci, dobbiamo aspettare che la pancia degli italiani si stanchi dell'ennesimo genio gonfio d'aria. Ammesso che si stanchi mai; che non ne trovi un altro ancora più gonfio degli ultimi due, e così via. Ma ci dev'essere pure un limite all'aria che può entrare - e un modo di farla uscire.
Sicuramente entrambe le cose si influenzano a vicenda, per cui se c'è un'offerta politica scadente, anche la domanda tende ad accontentarsi dell'offerta più appetibile per soddisfare i propri bisogni (in questo caso) partecipativi e identitari. Allo stesso modo se c'è una domanda di basso livello qualitativo l'offerta non ci penserà due secondi a scendere a quel livello in un regime di marketing quale il nostro.
La mia impressione è che si faccia spesso confusione e lamentando malsani appettiti si invochi una migliore offerta "alimentare" e lamentando una scarsa offerta qualitativa si invochi migliori appetiti. Facendo questo si agisce solo sul condizionamento indiretto, il più difficile.
Lo sforzo dovrebbe essere invece doppio e diretto: da un lato contribuire a migliorare gli appetiti in generale, renderli più salubri e consapevoli, dall'altra rendere più responsabile l'offerta politica a non adeguarsi a bassi livelli, ancorchè richiesti dalla domanda, ma cercare di tenersi su migliori standard.
Il giornalismo è puro, ci deve essere un analisi e una ricerca, ma deve esserci anche una narrazione e una messa in scena. Una politica basata solo sulla razionalità e lo sradicamento dell'aspetto emotivo, non solo non può esistere, ma sarebbe pure mostruosa.
Credo, insomma, che l'elettorato sensibile a quel tipo di politica, quella di pancia, sia un elettorato pre-esistente anche alla televisione stessa, che sia in sostanza una quota fisiologica dell'elettorato che a seconda del periodo storico si offre a chi meglio muove le leve alle quali è sensibile utilizzando i mezzi che il progresso gli mette a disposizione.
Mussolini per rivolgersi a quel tipo di elettore utilizzò la radio, Berlusconi le tv, Grillo i palchi, Renzi i twitter.
Ma sono gli elettori a porre la domanda e i politici ad adeguare l'offerta, non viceversa.
Il peggioramento progressivo di quell'offerta non è altro che il risultato del processo che regola forma e dimensione di tutto ciò che opera facendo leva sui bisogni istintivi non razionali e cioè il principio dell'assuefazione.
Quando la domanda è soddisfatta e l'offerta si stabilizza si genera l'assuefazione, che però nell'essere indice di soddisfazione ne diventa anche (paradossalmente) la sua fine.
E la fine della soddisfazione genera una nuova domanda che chiederà nuova soddisfazione tarata sul livello di intensità superiore rispetto a quello che portò la soddisfazione precedente, in un crescendo soddisfazione-assuefazione che non può che imporre a chi si propone come risposta un continuo costruire risposte progressivamente sempre più estreme.
Non è quindi l'elettore che si adegua all'offerta, ma l'offerta che è obbligata ad adeguarsi alla capienza sempre maggiore dello stomaco dell'elettore che, assuefatto, chiederà una soddisfazione maggiore della precedente per poterla definire tale.
In questo senso mi metterei l'animo in pace e accetterei la realtà: ci sarà sempre quel tipo di elettore perché parte dell'umano e, conseguenza, chi si proporrà per soddisfarne l'appetito non potrà che essere progressivamente sempre più estremo.
Il complotto contro un uomo ridicolo
16-05-2014, 02:22Berlusconi, elezioni 2014, ho una teoriaPermalinkQuello che accadde davvero a quel punto - e che comprensibilmente Berlusconi non vuole sentirsi dire - è che risero i giornalisti. Non risero perché pilotati da un complotto ordito a Berlino o a Strasburgo. Non risero della situazione italiana, delle tre manovre promesse e rimangiate durante una psicotica estate trascorsa ad abolire province e ritoccare aliquote sui giornali del mattino, per rimangiare tutto nei talk della sera. Risero perché il re era nudo, perché Berlusconi era ridicolo. Oggettivamente, lo era: non è improbabile che a scatenare quella libera risata internazionale abbia concorso più Ruby Rubacuori che tutti i severissimi editoriali dell'Economist o del Wall Street Journal. Quel che importa è che B. ormai fosse un oggetto impossibile da gestire senza riderci su: all'estero soprattutto, fuori dal cono d'angoscia dello spread. Se anche ci fu un complotto, come racconta l'ex ministro del Tesoro USA Geithner, fu un complotto per convincere le istituzioni italiane a liberarsi di un capo del governo incapace e screditato. Dal mio antiberlusconiano punto di vista, avrei preferito un complotto più efficiente e tempestivo. Una nazione può permettersi di avere politici non all'altezza, se ha i conti in ordine; o può avere i conti nel caos, se ha leader carismatici e autorevoli. Nell'autunno 2011 stavamo precipitando con una squadra di pagliacci in cabina di comando (Continua sull'Unita.it, H1t#231).
Troppi uomini col Sole in tasca generano siccità.
E via a tutta velocità....
A quando la soluzione per risolvere il problema pd?
http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2013/07/09/cafonate-a-ponte-vecchio/
Il non aver fatto la legge a tempo debito fu un errore madornale, ma oltre ad andare dai vari D'Alema, Amato, Salvi & ecc. e rimporverarli, dovremmo anche trovare una soluzione, altrimenti ci riveliamo incapaci quanto loro.
Un buon sistema sarebbe che PD e M5S si mettessero d'accordo, ma come sappiamo questo non è possibile.
Altre idee?
Mi dovresti chiedere cosa avrei fatto 20 anni fa, non ora coi buoi fuori dalla stalla.
Iniziare da una legge seria sul conflitto di interessi?
E magari farla rispettare in maniera altrettanto seria?
Capisco però che sia una cosa brutta tra amici...nevvero?
Il PD potrebbe rompere con Alfano, ma poi il M5S sarebbe disposto ad un'alleanza di governo? Non credo, in tal caso l'unica conseguenza sarebbero le elezioni anticipate con il parlamento diviso 1/3, 1/3 e 1/3 esattamente come adesso.
Altre proposte? Visto che ti lamenti del fatto che viene permesso a Berlusconi di maramaldeggiare, dicci nel concreto cosa faresti tu per bloccarlo, magari a noi non è venuto in mente.
Siamo sicuri sicuri che Lui sia il più ridicolo....?
rilevo che dai sondaggi europei, per pochissimo i popolari rischiano ancora di vincere sui socialisti e tutto rimanere uguale. in generale aumentano le forze antieuropee e depotenzianti dell'idea di europa, così care agli americani, aumenta anche l'estrema sinistra... A fronte di questa situazione rimpiango che il Sel non sia andato a collocarsi in pieno nel partito socialista e che in generale, i partiti di centro destra risultino ancora maggioritari. Il centro sinistra sembra andar bene quando c'è stabilità economica, quando c'è crisi e paura, non sa intercettare i voti dei disperati, per loro appare troppo conservatore e impastoiato con il centro destra, dal lato invece di chi sta bene, appare troppo riformista e rischioso di destabilizzare i loro privilegi.
L'Italia è un pò diversa da questo quadro complessivo, c'è un renzi che almeno come immagine si è smarcato molto dal solito centro sinistra, appare più innovatore rispetto al B invecchiato e in difficoltà e appare più stabile e sicuro per le fasce abbienti.
Lord blog farnetica la sua guerra da tutte le piazze, cercando di rastrellare i voti persi da B e dalla Lega, che oggettivamente stanno perdendo pezzi e anche questo aiuta il PD che rischia di stravincere le elezioni nel confronto interno.
Voterei volentieri i verdi che hanno candidati molto competenti in europa, ma guarderò bene chi sono i singoli candidati nella mia sezione, non escludo di non dare una mano al PSE.
Crepuscolo dell'antiberlusconi
06-05-2014, 02:17Beppe Grillo, Berlusconi, elezioni 2014, RenziPermalinkChe cos'è successo poi di tanto epocale? A occhio, è la prima volta in vent'anni in cui la partita si gioca su un campo triangolare. Cresciuto in un Paese bipolare, ho serie difficoltà a interpretare correttamente il senso di una terza dimensione. Fino a due anni fa il "terzo" era sempre un incomodo, uno che cercava di barcamenarsi al centro (perdendo sempre) o si buttava nell'angolino cercando la solidarietà di chi ha a cuore le specie protette. Ora è tutto diverso: esistono davvero tre poli, quasi equidistanti. Tutti e tre ambiscono all'egemonia, anche se il polo berlusconiano è un po' ammaccato (ma conserva le sue potenzialità). Tutto questo non era facilmente prevedibile fino a due anni fa. Che Grillo potesse ottenere un buon risultato era plausibile; non che riuscisse a mantenere un'identità e un'equidistanza quasi perfetta. Dunque quello a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni non è la fine di Berlusconi - che è ancora a galla, e ha probabilmente degli eredi - ma la fine dell'antiberlusconismo.
Quest'ultimo si può definire in tanti modi: in un certo senso è proprio questo il problema, oggi che scopriamo che si trattava di una miscela instabile di tante cose diverse destinate a esplodere e a ritrovarsi in punti molto lontani. All'indomani dell'esplosione mi è più facile capire cosa fosse almeno per me: un orizzonte, una speranza. L'antiberlusconismo era la mia personale risposta alla domanda che da un secolo tormenta i militanti di sinistra: come facciamo a cambiare la società se siamo una minoranza? Ogni generazione ha dato le sue risposte, che accostate possono dare un'impressione di schizofrenia: riformismo, massimalismo, egemonia culturale, fronte antifascista, compromesso storico, eccetera. Ognuno ha aspettato il suo sole, il mio era quello antiberlusconiano. Il ragionamento non mi sembra così campato in aria: se tutto prima o poi finisce, prima o poi sarebbe finito anche Berlusconi; e avrebbe lasciato molti italiani delusi e insoddisfatti. Il che tra l'altro è successo. E così come nel maggio del '45 improvvisamente tutti si ritrovarono antifascisti e partigiani, non mi aspettavo poi gran cosa dagli italiani immaginandomeli, al tramonto di Berlusconi, pronti a salire sul carro di chi B. l'aveva osteggiato sin dall'inizio, e aveva proseguito a osteggiarlo con coerenza. L'antiberlusconismo, nelle mie previsioni, sarebbe stato la molla che avrebbe permesso alla sinistra di raggiungere finalmente una posizione maggioritaria. Una parte cospicua di elettorato - non una fetta grandissima, ma sufficiente - avrebbe riconosciuto alla sinistra la lungimiranza e la coerenza di una decennale, quindecennale, ventennale opposizione a Berlusconi. Anche l'astensione avrebbe giocato una parte importante. Mi sbagliavo, d'accordo, ma perché?
Da una parte bisogna dire che la sinistra non fu proprio quel campione di lungimiranza e coerenza antiberlusconiana che avrei voluto che fosse. E in parte l'insorgenza di Grillo nasce proprio da una frustrazione di questo tipo, così come il Fatto nasce da una costola dell'Unità. Devo dire che per molto tempo ho continuato a considerare il successo di Travaglio come un fenomeno assolutamente accettabile, il giustizialismo come una normale reazione a un potere che depenalizzava il falso in bilancio. Che nella miscela covassero anche spiriti di destra mi sembrava comprensibile e persino promettente: significava che anche a destra qualcuno si rendeva conto di quanto avessimo ragione. È vero che negli ultimi anni intorno all'antiberlusconismo si annusava un'aria greve, si ridesse ostentatamente di vignette e freddure sempre meno divertenti: preferivo non farci caso, così come non mi appassiono ai numeri da circo che ogni partito allestisce in campagna elettorale. Parte della mia illusione nasce dall'ottimismo della volontà: come si può vivere immaginando che dopo Berlusconi possa arrivare persino qualcosa di peggio? Non può piovere sempre. È un po' lo stesso errore che rimprovero a molti militanti di sinistra: siccome il sole non può che sorgere sulle macerie e gli errori del passato, si finisce per tifare macerie e aiutare concretamente chi le produce. Lo stesso esempio del '45, se ci avessi riflettuto meglio, mi avrebbe potuto illustrare come le cose non vadano esattamente così: da un grande disastro non nasce una grande civiltà democratica; al massimo un regime un po' meno imperfetto, un po' più perfettibile. Nei fatti, la crisi di Berlusconi ha lasciato spazio a una formazione ancora più populista, che ha unito la retorica anti-casta a quella berlusconiana dell'oppressione fiscale e burocratica. Il grillismo è una sintesi di Berlusconi e anti-berlusconismo che appena due anni fa ci sembrava impossibile. E poi c'è Renzi.
Renzi non mi è tanto simpatico, ma fosse questo il problema - ripeto: ho votato Rutelli, e sono tuttora contento di averlo fatto; ho votato Veltroni e, se mi ritrovassi in quella stessa situazione, lo rivoterei. Renzi non mi è tanto simpatico, ma è soprattutto il renzismo un fenomeno inquietante. Esso peraltro nasce dalla stessa domanda di cui parlavamo sopra: come facciamo a cambiare la società se siamo una minoranza? Naturalmente possiamo sostenere che abbiamo una vocazione maggioritaria, ma questo non ci regala neanche un cinque per cento in più. E quindi?
E quindi abbassiamo il tetto al 35%. Ovvero: siccome la democrazia non ci premia, eliminiamo la democrazia. Appesi alla contingenza storica per cui i sondaggi, per una volta, ci danno in testa (e però il 50% è lontano), scriviamo una legge che distorca la volontà popolare al punto che è sufficiente spuntarla in una gara a tre per vincere tutto. Il fatto che una proposta del genere ci venga suggerita nientemeno che da Silvio Berlusconi in carne e ossa e pendenze giudiziarie non ci impensierisce: a questo punto dei giochi B. non è che la nostra coscienza sporca. E in effetti poi Renzi si rende conto di averla sparata veramente grossa e riesce a spuntare un 2% di garanzia democratica: il parlamento verrà regalato a chiunque si aggiudichi il 37%. E se nessuno ci arriva, referendum. Renzi è abbastanza sicuro di vincerlo perché ci ha messo in busta 80 euro. Può essere la mossa giusta, ma può anche rivelare una certa ingenuità: cosa sono 80 euro in confronto ai mari e ai monti che i suoi competitor possono promettere? 80 euro solidi in confronto all'abolizione di Equitalia (leggi: abolizione dei debiti) o al referendum sull'Euro (leggi: ci stampiamo i soldi in casa)? Per tacere di tutti gli antipatici intellettuali e rocker pronti a giurare che 80 euro sono una miseria. Dall'altra parte, tuttavia, c'è una folla di militanti e una discreta quantità di politici e intellettuali disposti a credere che 80 euro in busta e un premio di maggioranza al 37% siano una prospettiva democratica e progressista. Ora bisogna averne prese di sberle - e concedo che ne abbiamo prese - per scambiare il premio al 37% per un sole dell'avvenire. Bisogna essere veramente suonati per credere che di fronte alla scelta secca tra Renzi-80-euro e Grillo-aboliamo-Equitalia i berlusconiani sceglieranno gli 80 euro che si sono già spesi tra la pasquetta e il 25 aprile. Insomma non è solo una questione di democrazia; è anche una questione di strategia. Da un punto di vista democratico, la tua legge elettorale è immonda; da un punto di vista strategico, è un disastro. Rischi di perdere tutto anche se mantieni la maggioranza relativa (forse continua).
Immaginati tra 10 anni una menata da liceo?
Davvero non sai che si tratta di lungimirante visione politica?
Continuiamo pure ad andare un tanto al chilo....
La sinistra ha da sempre idee e progetti geniali per la maggior parte delle persone...poi purtroppo per un destino cinico e baro la maggior parte delle persone vota b.
Siam sempre lì.
Vent'anni fa un tizio aveva lungimiranza e capacità progettuali che gli consentirono di promettere un nuovo miracolo italiano. L'avresti votato? Avresti rinfacciato agli scettici di non avere una miranza altrettanto lunga e progettualità altrettanto capaci?
Credo di esser stato gentile a riformulare. L'astio e la maleducazione da parte tua mi sembrano del tutto gratuiti.
Anche ammesso che Renzi abbia un piano decennale che non si riduca a "più matteorenzi per tutti", quali possibilità ha di vincere addirittura due elezioni, col cappio che si sta legando al collo da solo?
Bersani era quello del "Un po' di lavoro per l'Italia". Poi?
Del resto, anche nei momenti in cui parli di povertà di progetti ed idee devastanti, forse c'erano più idee e progetti di adesso; magari non erano le idee e i progetti che piacevano a te, e che sarebbero convenuti a te. Forse perché, semplicemente, le idee e i progetti che piacevano a te non piacevano alla maggior parte della sinistra, e forse chi ti accusava di berlusconismo non è che ti stesse accusando, ma ti faceva un consiglio sensato: se non trovi niente che ti piaccia in una proposta politica, provane un'altra.
Dire che l'antiberlusconismo militante è stato un errore è metà della storia. C'è stato un momento in cui questo non era semplicemente l'esecrazione di Berlusconi, ma l'additare come connivente, illuso, o sciocco chiunque provasse ad uscire da quello schema. Qualcosa di più e di diverso dall'essere un po' greve.
Non si trattava cioé semplicemente di odiare molto il solo Berlusconi, ma anche tutti quelli che, pur avversando Berlusconi, non volevano farne la propria nemesi, e tentavano di costruire altro.
Non per caso: l'antiberlusconismo era a sinistra la foglia di fico su una povertà di progetti ed idee devastante. Povertà che non era una mancanza di ispirazione ma l'espressione di un conservatorismo ben radicato, per quanto perdente elettoralmente.
In realtà, per fortuna, qualche cambiamento c'è stato, prima con un Ulivo segato anzitempo, poi con le ingenuità di Veltroni, infine con Renzi.
Quel Renzi che ora è addirittura diventato un pericolo per la democrazia.
A me questa sembra la nota stonata. Com'è possibile che si percepisca un pericolo così enorme da parte di un leader che, dopotutto, è venuto su nel momento in cui nel csx la gestione della politica non è mai stata così democratica?
Renzi è entrato in rotta di collisione con il conservatorismo, semplicemente.
La critica sulla soglia per il premio di maggioranza potrà anche avere qualche fondatezza (meglio sarebbe stato il 40-45% e andare praticamente sempre al ballottaggio), ma non è poi questo enorme pericolo per la democrazia. Non tale da abbandonarsi ora all'astensionismo, soprattutto se l'alternativa dovesse essere Grillo.
Capito l'errore con Berlusconi, lo si ripete con Renzi, da altra angolazione ma con lo stesso spirito. Se ne banalizza la politica, si attribuiscono ai renziani caratteristiche grottesche, si paventa il diluvio. Esattamente come venti anni fa.
Ma la mia critica non vuole ridursi a "non capite quant'è bravo Renzi". Magari mi sbaglio e Renzi è davvero un pericolo. O magari, banalmente, nella sinistra PD o altrove ci potrebbe essere qualcuno più bravo di Renzi e con proposte migliori.
Ma c'è?
No, non c'è. Non si ha nulla da opporre a Renzi. Dietro la critica feroce nei suoi confronti si scorge chiaramente lo stesso vuoto che animava l'antiberlusconismo ora ripudiato, e che nessuno, nella sinistra PD, sta cercando di riempire. Per cosa vincere le elezioni? Cosa costruire? Cosa fare? Non si sa, e infatti ci si sente sconfitti in partenza.
In presenza di un'alternativa migliore, sarei il primo a volermi sbarazzare di Renzi. Ma lo sforzo titanico di avversarlo non sta lasciando tempo ed energie per costruire una politica alternativa seria. Si è semplicemente tornati in trincea, come con Berlusconi.
0) Il proto-berlusconismo (?-1994) (da non considerare una fase)
1) La fase "miracolo" (1994-2001)
2) La fase "regime" (2001-2009) (fino agli scandali sessuali)
3) La fase "cinepanettone" (2009-?)
Se la lista Tsipras fosse un partito tradizionale si presenterebbe con un bel simbolo privo di nomi, a rappresentare solo l'ideologia ispiratrice.
Vedo con piacere l'avventura politica di Tsipras. Fai bene a votarlo. Praticamente è il primo partito europeo moderno, con una proposta precisa e ben riconoscibile: far valere gli interessi degli stati del sud. Ma al tempo stesso raccoglie una tradizione "left". In bocca al lupo!
In queste elezioni europee ho trovato elementi positivi in numerosi progetti e quello che mi rappresenta al meglio è il progetto dei socialdemocratici. Però in Italia i socialdemocratici sono appoggiati da un uomo che dice "o con me o contro di me, io non tratto: si deve fare come dico io senza discutere". Ma siccome al parlamento europeo occorre proprio trattare, discutere e trovare compromessi, questo atteggiamento intransigente corre il rischio di danneggiare la causa socialdemocratica in cui credo. Voterò quindi la lista Tsipras, che contiene molti nomi federalisti e che si è detta pronta a discutere ed eventualmente ad appoggiare Schulz contro Juncker, purché dopo una trattativa. Forse sto commettendo un errore, forse il mio modo di zavorrare i socialdemocratici da sinistra è ingenuo, però... faccio del mio meglio.
La democrazia rappresentativa è in crisi non perché sono in crisi le "idee dal basso", ma perché è in crisi il presupposto:
"Io voto il tal partito e questo poi sceglie un gruppo di parlamentari che mi rappresentano in parlamento."
Ma figuriamoci. Fa acqua da tutte le parti. Nessuno si fida più dei rappresentanti. Tutti sanno come fa un gruppo a scegliere in esso quelli che fanno carriera. L'obiettivo principale sta nell'EVITARE POLEMICHE INTERNE. Quindi si sceglie in base all'anzianità e in base al far parte di una determinata sottocorrente di partito (rappresentata a sua volta da uno dei radicatissimi capetti storici). In tutto questo la capacità di governare o comunicare c'entra poco o nulla. Questo meccanismo genera invidie, arruffianamenti veri o immaginati, malelingue. Risultato: i "rappresentanti" si comportano come altrettante primedonne litigiose.
Il "leaderismo" non elimina il fenomeno, ma toglie alle primedonne l'attenzione mediatica. La gente si fida molto di più del leader che di un gruppone di primedonne che dovrebbe scambiarsi idee e invece si scambia frecciatine. I parlamentari vengono relegati al ruolo di tecnici, e come tali SOSTITUIBILI. Solo il leader è politico.
Ovviamente a lungo andare il meccanismo si scassa e il leader deve farsi da parte per far spazio ad altri. Questo in Italia avviene raramente (guarda Berlusconi).
Non bisogna demonizzare la TV, che è solo uno strumento, ma il modo in cui fu usata: furono trasmissioni come "c'eravamo tanto amati" o "scherzi a parte" o "stranamore" che lentamente fecero passare una visione della società basata sull'apparenza e sul consumo; "la pupa e il secchione" non è che una fase avanzata di tale processo.
Fahreneit 451 si sta poco a poco avverando con le notizie-spettacolo e coi reality show.
Il mio battesimo della politica avvenne a cavallo del millennio e il meccanismo principe era quello della sintesi: ognuno presentava le proprie idee e si cercava di trovare una sintesi che raccogliesse le diverse istanze (qualora possibile). Poi naturalmente le idee senza le persone non camminano, quindi occorreva trovare delle teste che si facessero rappresentanti, ma al centro c'era l'idea.
Oggi invece al centro ci sono le teste, noi scegliamo il leader e poi esso ci farà una proposta col meccanismo del prendere o lasciare.
Siamo arrivati al paradosso che quando un parlamentare presenta una proposta che raccoglie consensi da esponenti di schieramenti differenti, viene denigrato come in cerca di protagonismo (ogni riferimento al ddl Chiti è volutamente causale) invece di essere elogiato per aver fatto il suo lavoro che è quello di discutere, appunto, di parlamentare, di trovare accordi che non siano di una sola parte.
In Belgio il meccanismo della sintesi è noto come "compromis à la belge", ignorando che numerosi articoli della Costituzione Italiana furono scritti in tale modo. Mi dispiace, forse sto invecchiando ma vedo il leaderismo come una minaccia perché antepone una figura isolata al dibattito delle idee. E' per questo, fra l'altro, che sono parlamentarista e non presidenzialista.
I leader non sono tutti uguali e questo è verissimo, ma un vecchio detto recitava che la principale differenza fra un capo rivoluzionario e un dittatore è che il capo rivoluzionario muore pochi secondi prima di diventare dittatore.
uno degli errori più comuni commessi dagli antiberlusconiani, errore che ne falsa non poco la lettura e quindi le successive analisi, è il far coincidere l'inizio del berlusconismo (e cons dell'anti) con la famosa discesa in campo a reti unificate.
In realtà il berlusconismo iniziò quasi dieci anni prima, il giorno di quel 1986 in cui scese in elicottero sull'erba dell'arena di milano con la cavalcata delle valchirie in sottofondo per presentare il suo concetto di nuovo milan.
Quel giorno cambiò il calcio, quindi la società, quindi la politica.
Poi ciascuno se ne faccia l'idea che vuole, ma il 94 non fu altro che l'ovvia fase 2 resa possibile da ciò che cambiò negli 8 anni precedenti.
Il berlusconismo è una metamorfosi sociale, non politica, ed è per quello che da 30 anni non conosce sconfitta e l'unico possibile termine è l'implosione.
Ogni alternativa all'autocombustione, soprattutto se aaffrontata sul piano politico, è destinata a fallire.
Fortuna che la Sinistra ha lottato strenuamente per la Libertà di tutti noi.
Se siamo qui e lo possiamo raccontare dobbiamo ringraziare Fassino, Bindi, Prodi, D'alema, Veltroni....
Comunque il berlusconismo è cambiato molto dagli inizi a quando probabilmente lo hai conosciuto tu. Tu non hai vissuto il "vero" berlusconismo. Adesso probabilmente lo vedi come un nonnetto porcaccione, perso in un mondo fantastico e cinepanettonesco.
Ma questo è solo la fase finale. Io ricordo i tempi di Genova e dell'editto bulgaro. Non era per niente piacevole, te lo assicuro.
Ma Francia e Belgio non hanno fatto nulla di speciale, siamo solo noi che ci siamo messi a tagliare la ricerca, ad indebitare i comuni con le leggi di Tremonti, a concentraci su come salvare dai processi un privato cittadino e così via.
L'egemonia culturale del "modello Berlusconi" (messaggi semplici, leaderismo, un nemico chiaro, soffiare sulle frustrazioni senza risolverle...) hanno poco a poco generato tanti partiti personali. L'unico partito che resisteva era il PD, ma adesso con Renzi è anche lui diventato un partito personale.
Ora che la metamorfosi è compiuta, agli elettori non resta che scegliere a quale "condottiero" affidarsi, sperando che sia abbastanza magnanimo per regalare loro qualche briciola, qualche piccolo vantaggio alla loro categoria.
Il problema è capire come se ne esce. Cicerone una volta ebbe a dire che la Res Publica(*) era costretta ad affidarsi a Pompeo per fermare le pretese dittatoriali di Cesare, ma così facendo si metteva in un vicolo cieco: chiunque avesse vinto, infatti, sarebbe divenuto dittatore.
(*) a scanso di equivoci occorre precisare che si trattava di una repubblica ben diversa dal senso moderno attribuito a tale parola
Nel merito, mai stato più d'accordo.
Del resto il compromesso è il contrario della vera politica (salvo tornare repentinamente ad esserne il sale quando bisogna spiegare i perchè ed i percome della nuova legge truffa, "concepita" di comune accordo col berlusca) perchè io devo poter governare da solo senza ricattini e rotture di zebedei; chè poi tu, coi tuoi 3 milioni di voti mi rappresenti a stento "te e i tuoi familiari" (salvo in caso di primarie del PD: lì tremmilioni è la suprema investitura popolare, e poco conta se uno ha preferito altro sciagurato, io ho avuto tremmilioni di voti) per cui mi fai il favore di startene buonino fuori dal Parlamento (o dalla Camera, qualche dettaglio è ancora work in progress).
Carta Forbice Sasso MatteoRenzi
02-05-2014, 18:21Beppe Grillo, Berlusconi, elezioni 2014, ho una teoria, RenziPermalinkIn parte è l'esito di una certa insofferenza nei confronti di chi anche stavolta lo dà per finito - e nel frattempo non si è nemmeno preoccupato di ostacolare la macchina di guerra mediatica che ogni volta, puntualmente, gli regala una rimonta. Il conflitto di interessi che regala a Berlusconi quasi metà dell'offerta televisiva generalista non sarà risolto nemmeno in questa legislatura, ci mancherebbe altro. A chi come me continua a pensare che B. debba gran parte del suo successo alla tv in fondo fa piacere notare che il problema c'è ancora (e ci sarà anche quando B. finalmente si ritirerà: volente o nolente ha degli eredi). Ma non è solo questo. Il fatto è che se Berlusconi recuperasse un po', magari riuscirebbe a levare qualche voto a Grillo. O a Renzi. E mi sorprendo a pensare che forse è meglio così.
In effetti, cosa mi posso aspettare da queste elezioni? Le riforme di Renzi non mi piacciono: le trovo dilettantesche e pasticciate. Non credo che abbia ambizioni autoritarie, ma chi le ha potrebbe in un futuro non remoto trovarsi molto avvantaggiato dalla sua pazza legge elettorale che regalerebbe il parlamento a chi si aggiudica appena il 37% dei seggi. Tutto questo è molto pericoloso e mi porta, certe sere, a invocare la forbice di Grillo. (continua sull'Unita.it, H1t#229)
- la regola del voto intelligente rimane: "votare il partito che secondo noi è il più capace a governare" quello delle elezioni europee rimane un voto atipico, perchè non si elegge un parlamento che eleggerà un governo effettivo, ma un parlamento che discuterà all'inifinito e non potrà decidere nulla di strategico verso il resto del mondo... una sorta di giustificazione al "dare un segnale"... ma illusoria, ha senso infatti votare almeno per un partito che faccia parte di un gruppo europeo e che questo abbia a cuore l'Europa;
- non ha senso votare un partito anti euro, anti europa, sarebbe come votare alle politiche italiane un partito contro l'Italia... alle regionali un partito contro la regione, alle comunali un partito contro il comune (libertà alle contrade!)
- la soglia del 4% è sicuramente anticostituzionale
anche un voto che rischiasse di non superare la soglia avrebbe senso, se ci si crede, e il gruppo Verde europeo lo vedo come il miglior gruppo, in quanto a ideali, coerenza e competenza
Io non credo a Grillo, per carità, ma non credo neanche a quelli (sono tanti e fortissimi) che hanno contrabbandato questo tipo di Europeismo e che sembrano disposti a tutto pur di vincere la loro guerra.
Secondo voi coi tempi ci staremmo?
continuo a pensare che utilizzare le elezioni europee come un maxisondaggio (costoso tra l'altro) sia una grossa stronzata
forse il problema è proprio questo: man mano che l'europa prende forma acquista più consistenza come capro espiatorio
a proposito di voto direi che sento già lo smaronamento del post elezioni europee: ci vorrebbe una congiunzione astrale, un allineamento planetario, una cosa qualunque che dica a berlusconi "sei finito", a grillo "hai rotto il cazzo" e a renzi "basta dilettanti, fai venire uno che sa quello che dice", ma purtroppo non so come si possano tradurre queste frasi in percentualese
però tra un disastro futuro e un disastro sicuro subito preferisco il primo, quindi hasta la victoria compañero renzi!
Questa volta mai come in passato, il movimento politico che vorrebbe far ritornare il potere ai singoli stati nazionali sciogliendo de facto l'unione sta prendendo piede. La domanda da porsi è: siamo d'accordo col fatto che divisi saremo più forti (idea di Grillo, Le Pen, Farage, De Wever...) oppure al contrario riteniamo che sia il caso di rinforzare le strutture comunitarie, magari andando verso una sorta di Stati Uniti d'Europa? E se così fosse, preferiamo accostarci a questi S.U.E. da un'ottica socialdemocratica basata sul welfare oppure da un'ottica liberale?
Non è una scelta innocente, un modo di dare un segnale a Tizio o a Caio perché dalla visione che sceglieremo dipende il nostro futuro.
Personalmente io votero` due partiti diversi ad europee e regionali, ed alle regionali faro` voto disgiunto, visto che per tutta una serie di motivi ritengo che i candidati migliori da votare si trovano in partiti diversi ed inoltre un partito che ha un ottimo programma a livello locale magari a liverro di parlamento europeo non mi sembra il massimo.
Se si continua a ragionare delle europee come una sorta di sondaggio per la politica romana, e si paensa che a Strasburgo ci sia il cimitero degli elefanti dove mandare i politi bolliti, e` ovvio e naturale che poi i paesi che mandano gente furba possano senza problemi decidere le politiche che loro fanno piu` comodo a discapito dell'Italia. Se poi l'unica cosa che viene in mente ai nostri politici e dire che i tedeschi sono brutticattivi, beh e` come lamentarsi che le Ferrari perdono contro le Mercedes dopo aver messo un motore della Panda 45 trovato in un magazzino nelle monoposto.
D'ora in avanti li posterò in forma anonima così li lascerai
che a guardare l'immagine che hai scelto per il post, salta subito all'occhio che secondo il marcatissimo simbolismo che trasferisce, al confine con la logopedia, Berlusconi non dovrebbe essere il sasso ma la carta, mentre renzi il sasso.
E questo mica per differenti predisposizioni, ma semplicemente perché quelle 3 mani sono esattamente il "saluto" d'ordinanza di ciascuna delle 3 aree politiche d'appartenenza, salvo il V di vittoria del M5S che dovrebbe stare più a destra del saluto romano "carta" ma che sta lì solo perché è ancora valida quella bufala del suo essere né uno né l'altro e quindi in mezzo.
Oltretutto riassegnando le simbologie il tutto si avvicina ancora di più alla metafora, dal momento che V "forbice" grillo si sta pappando i voti di saluto romano "carta" berlusconi e considera vero e proprio nemico il pugno chiuso "sasso" della sinistra.
Tutto ciò per passare un po' il sabato cazzeggiando tra un lavoro e l'altro, naturalmente.
Il gioco della torre
15-04-2014, 17:19Berlusconi, ho una teoria, RenziPermalinkProviamo invece a vedere cosa può succedere, caso per caso. Mettiamo che una coalizione raggiunga il 37%: in questo momento l'unica che sembra avere qualche chance di farcela sembra il centrosinistra a trazione renziana. Sarebbe, nel caso, il risultato più positivo dalla nascita del PD. I sondaggi per ora non autorizzano una previsione del genere, ma se togliamo "centrosinistra" e mettiamo "Matteo Renzi", l'indice di popolarità aumenta: bisognerà anche vedere se molte promesse lanciate negli scorsi mesi si realizzeranno.
Fin qui comunque i sondaggi (che sbagliano sempre) ci raccontano di un elettorato spezzato in tre parti più o meno uguali: centrosinistra, centrodestra e m5S, per ora rispettivamente prima seconda e terzo (si dà per scontata un'alleanza tra Forza Italia e NCD che conviene terribilmente a entrambi i partiti). In questa situazione, com'è noto, l'Italicum prevede un secondo turno che assume le forme di un pazzo gioco della torre: agli elettori della terza forza (nel caso più probabile, il Movimento Cinque Stelle) verrà chiesto chi buttare giù: Renzi o Berlusconi? Molti probabilmente si asterranno; tra i restanti è difficile immaginare una prevalenza berlusconiana. Renzi quindi dovrebbe vincere: a quel punto si troverebbe la Camera ai suoi piedi... (continua sull'Unita.it, H1t#226)
http://www.la7.it/speciali-mentana/video/renzi-non-far%C3%A0-l%E2%80%99errore-di-usare-il-nome-sul-simbolo-11-04-2014-130008
Parlava anche di questo ed e' stato un piacevole ritorno.
Tutti gli esiti previsti in conseguenza di tale ballottaggio sembrano avere un che di apocalittico. Eppure sono gli stessi che si sarebbero ottenuti con un doppio turno bicamerale (a meno di non immaginare il caso tanto infausto quanto improbabile di un Senato ed una Camera con maggioranze solidissime, ma diverse).
Per avvalorare la tesi apocalittica, si immagina che il vincitore delle elezioni si produca immediatamente in leggi fascistoidi senza che nessuno dica niente, e che la polizia torni a fare squadrismo in grande stile (su scala -presumo- molto più ampia dei miserabili picchiatori di questi giorni) e che la stampa sia strozzata nella culla.
Io trovo tutto questo estremamente improbabile, ecco.
Ma come può essere che nonostante tu viva il web in maniera piuttosto lucida e competente, abbia potuto produrre quell'ipotesi, possibile solo escludendo l'unica certezza trasversale a qualsiasi analisi sul contorno e cioè il fatto che per il M5S il PD ha ormai assunto i caratteri di quella che può ragionevolmente definirsi "Ossessione"?
Venderebbero la madre pur di sconfiggere il PD, nelle loro semplificazioni eletta a madre di tutti i mali del globo, figurati se non sarebbero (saranno) in grado di trasferire in blocco i loro voti su Berlusconi sapendo che così facendo ne determinerebbero la fine politica.
Se ce l'hanno tanto con il PD mica è per chissà quale analisi politica, storica o tattica, ma molto banalmente perché a oggi è l'unico elemento che impedisce loro di dire realizzata la profezia del guru secondo il quale il M5S avrebbe determinato la fine dei grandi partiti.
Fniché ne sopravvive anche solo uno la profezia resta sullo scaffale delle boiate, mentre eliminato anche quello il guru potrà dirsi dio e raccogliere i successi.
E il PD non è mai stato sul filo del rasoio a un passo dallo scioglimento come lo è da quando l'ha preso in mano Renzi e le sue scommesse.
Grillo lo sa, sa che questa volta se crolla il castello crolla il partito, non ha mai vista così vicina la realizzazione di una profezia e per questo gli ha scatenato contro l'intera artiglieria chiedendo alle truppe di non avere altro obiettivo che non sia l'eliminazione del PD attraverso qualsiasi mezzo, sia esso il bordello in parlamento, il martellamento dei giornali messi alle costole di Renzi, la propaganda su qualsiasi provvedimento del governo e, quindi, alle elezioni, anche la vittoria di Forza Italia.
Non dimenticare che hanno una base leghista, quelli de "Se serve per realizzare i nostri progetti ci alleiamo anche con il diavolo".
L'italicum tuttavia dà il potere "nazionale centrale" (che non è poi molto) al vincitore italiano, anche rivincesse berlusconi ha già governato 20 anni pazienza, vincesse il M5S, sarebbe finalmente l'ora in cui esplodono e si spappolano in mille pezzi, vincesse il PD, anchesso avrebbe l'occasione di dare il meglio o il peggio di se stesso...
io continuo a interpretare l'intalicum come "maggiore responsabilità" in questa fase, se poi pensiamo che potrebbero proebire il web, allora diventiamo grillini
Saluti,
Mauro.
Ad aggravare la svolta autoritaria che le riforme istituzionali volute da Berlusconi e Renzi vogliono attuare, bisogna aggiungere che questo parlamento, eletto con legge anticostituzionale, si arroga il diritto di cambiare la Costituzione.
Se davvero le riforme costituzionali sono così importanti ed urgenti perché non si forma una assemblea costituzionale eletta con metodo proporzionale in modo da rappresentare tutti gli italiani e non solo gli amici di Renzi e Berlusconi?
Interdetto tra noi
19-03-2014, 16:22Berlusconi, elezioni 2014PermalinkTuttavia oggi credo che sia venuto il momento di chiedersi, con molta serenità: perché a un qualsiasi cittadino italiano, nel pieno possesso delle facoltà mentali, dovrebbe essere negato il diritto di votare per Silvio Berlusconi alle prossime elezioni europee, se proprio gli va? È un ladro, dite, un corruttore, certo; e potete mostrarmi le sentenze; sentenze definitive. D'accordo. È giusto mostrarle, d'altro canto sono di dominio pubblico; è giusto dirlo a gran voce nelle pubbliche piazze: ehi, guardate che Silvio Berlusconi è un ladro, un corruttore, eccetera.
Ma se dopo averlo gridato, qualcuno nella stessa piazza vuole comunque votare per lui, perché non dovrebbe averne il diritto? Perché toglierglielo? Ha forse fatto qualcosa di male? Non Berlusconi: lui qualcosa di male in effetti lo ha fatto: ci sono le sentenze (definitive). Ma i suoi elettori: perché punirli? Perché limitare i loro diritti? Non vi sembra un vulnus? No? A me oggi sembra un vulnus.
E non ho intenzione di tacere mentre a milioni di miei concittadini viene di fatto limitato il diritto di voto, che è il più sacro degli appannaggi della moderna democrazia. Sono dunque qui a chiedere: lasciate che i berlusconiani votino Berlusconi, se proprio ci tengono. Lasciate che il suo nome campeggi libero in cima all'elenco delle preferenze. Lasciate che gli italiani che lo amano, che lo ritengono degno di essere da lui rappresentati a Bruxelles o Strasburgo o in generale, lasciate che scrivano il suo venerando/esecrando cognome su quelle schede. Non fanno male a nessuno, e rendono onore all'uomo in cui hanno creduto per dieci, venti, alcuni trent'anni. Lasciate che lo votino.
Dopodiché quei voti bisognerà annullarli tutti, eh beh, pazienza.
Allora mi pare che una risposta "seria" alla bella battuta di Leonardo l'abbia data Bruno: che Berlusconi tenti o no di candidarsi, che gli venga o no consentito di mettersi in lista, l'effetto B. ci sarà comunque. Forse l'assenza forzata di Berlusconi si tradurrà addirittura in un vantaggio per FI.
No c'e' scampo.
Se non erro, la candidatura e' esclusa dalla legge e nessuna eccezione può essere fatta (a meno che non si voglia uscire dallo stato di diritto). Di conseguenze non sarebbe praticabile neanche la via dell'annullamento a posteriori.
O no?
E il problema non è si candida sì o si candida no, ma è "L'argomento della stagione berlusconiana primavera/estate 2014 è: si candida sì o si candida no"
Il sottoscritto, nell'essere quanto di più lontano possa esserci dal voto berlusconiano, alzerebbe convintamente la mano in caso di domanda "Chi vota per la concessione della grazia in cambio del suo levarsi di torno per sempre?"
Anche basta a un certo punto, basta, non se ne può più, gli assetati di vendetta si mettano l'animo in pace perché quell'uomo ce l'ha fatta, ha vinto lui, non pagherà o se pagherà non pagherà mai abbastanza, è una partita a perdere e non conta nemmeno più farne questione di principio perché è proprio il principio in assoluto che lui ha dimostrato essere fasullo ed è questa la sua vera unica e totale vittoria perché non ha violato la legge, ha eliminato il concetto di principio e quindi di qualsiasi principio.
Si può, ha dimostrato che si può, se si hanno abbastanza soldi la legge non è uguale per tutti, eureka, l'acqua calda elevata a dibattito nazionale per trenta incredibili anni.
E non ci sarà interdizione, condanna, folla urlante, grazia, linciaggio che potrà cambiare questa realtà: ha vinto lui, questa battaglia alla quale ha dedicato la vita l'ha vinta lui.
Quando arrivi a 80 anni dopo aver fatto tutto, davvero tutto quello che prima di te nessuno avrebbe detto possibile come confine della logica e della decenza ogni volta spostato più in là, hai assunto mafiosi, fatto eleggere prostitute (con rispetto per la categoria) mimato mitragliate in conferenze stampa accanto all'amico che ...si dice... abbia eliminato qualche giornalista, pagato testimoni (tribute to author: "chi ha corrotto David Mills?") dato dei kapò ai tedeschi, urlato nelle orecchie alla regina, messo champagne nei frigo dei terremotati, definito la Cecenia "ordine pubblico", finanziato escort minorenni ingraziandoti contemporaneamente le madri, comprato parlamentari, generato invidia generato odio e con l'ammor aver loro risposto, e si potrebbe andare avanti per secoli e dopo tutto questo il paese è diviso e-sa-tta-men-te come quando sei partito a metà tra quelli che ti vorrebbero imperatore delle galassie e quelli che vorrebbero chiuderti e buttare la chiave, tu semplicemente hai vinto.
hai vinto tu, però adesso basta.
sono trent'anni, basta.
Faccia quello che vuole, si vuole candidare si candidi, che cazzo cambia, è come ObiWan Kenobi, se lo fai fuori diventa invincibile, alle europee potrebbe mettere il gabibbo sulla scheda e dire al suo elettorato "Fate come fossi io" e il gabibbo prenderebbe lo stesso identico numero di voti che avrebbe preso lui, basta.
basta.
ma non regge, alla baracca di forza italia serve mettere il loro brand sulla scheda, la loro "ragione di vita", era stato eletto al senato, non si era mai presentato, non cambia nulla, conta il marketing, il fatto che lui potesse andare in tv!!! ora può solo comparire sulle schede e forse sui cartelloni.. vediamo se i media continueranno a cascare sui suoi trabochetti, vediamo se i geni travaglio e santoro gli cuciscono addosso una trasmissione nel momento perfetto per lui..
In realtà, la possibilità di eliminare politicamente un avversario facendolo condannare, rende davvero possibile, in prospettiva, la politicizzazione della giustizia, lasciando aperti dei margini a processi usati come arma politica.
Non è il caso di Berlusconi e sottolineo "in prospettiva", come dire che non mi sembra che siamo di fronte a chissà che vulnus, ora. Però in punta di logica è così.
Forse se tu avessi letto il pezzo sino all'ultima frase non avresti fatto questo commento in cui ripeti quanto affermato nell'ultima frase del suddetto pezzo.
In fondo il suo pubblico è quello di Amici, di Uomini&Donne, del Grande Fratello.
E se lui li stima tanto poco, chi siamo noi per dargli torto?
Detto questo: se la legge dice che è incandidabile e che non può nemmeno votare, la legge sia rispettata. Così come lui ha fatto fare alcune leggi a suo solo vantaggio. Never forget.
Tre geni (pure troppi)
07-03-2014, 02:53Beppe Grillo, Berlusconi, ho una teoria, RenziPermalinkAllora ho pensato di scrivere un pezzo sulla furbizia di Matteo Renzi, che prima si è imposto all'attenzione mostrandoci una nuova legge elettorale che sembrava già pronta (e ideale per farlo vincere); poi appena i sondaggi hanno iniziato a dare segnali non buoni, ha cambiato completamente tattica accettando improvvisamente l'offerta berlusconiana di un patto di legislatura. A questo punto la legge elettorale però smetteva di essere una priorità, anzi: tirarla per le lunghe è il sistema più sicuro per assicurarsi che Berlusconi non gli stacchi la spina, visto che probabilmente può. E però ormai la legge elettorale l'aveva promessa, ce l'aveva mostrata, e allora che ti fa? (Continua sull'Unità, H1t#221) La taglia in due: la parte sulle Camere si vota subito, la parte sul Senato… con calma, magari nel frattempo si prova ad abolirlo, il Senato. A questo punto la legislatura è davvero blindata: per quanto possano andare bene o male i sondaggi, finché c’è un Senato e la legge elettorale vigente, il PD rimane l’ago della bilancia. Qualsiasi maggioranza uscisse al Senato, avrebbe bisogno del Pd (a meno che Grillo non si mettesse d’accordo con Berlusconi, ma è abbastanza inverosimile). Dividere la legge elettorale in due è una mossa bizantina ma astuta; e mentre la ammiravo, mi ha preso di nuovo la tristezza.
Il proporzionale rappresenta tutti e non fa governare nessuno, nessuno ci mette la faccia, oggi servono politici che si prendano più responsabilità, non meno.
berlinguer non faceva del moralismo ovviamente, i suoi erano sempre dei discorsi politici articolati, il fatto che l'onestà fosse diventata una "questione morale" era più dovuto ai tempi che cominciavano a degenerare e che contribuivano a svuotare di contenuto partiti nati da ideologie al tramonto
ps: non so cosa intendi per "noi di sinistra"... ancor meno per superiorità antropologica
Premetto che non sono l'anonimo grillino di prima
Se ho capito bene da quello che scrivi è come se noi di sinistra avessimo una sorta di superiorità antropologica.
Possiamo dire che questo concetto affonda le sue radici nella superiorità morale di Berlinguer?
perché dovrei desiderare di provare a bere un vino adulterato?
Dal maggioritario è impossibile far ritorno al proporzionale senza una rivoluzione.
Ci sono voluti otto anni perché la Corte Costituzionale intervenisse per cancellare il porcellum. L'ansia della terna a cui tutti son devoti è adesso di farlo velocemente tornare in vita con il nome di porcellum italicum che segni il passaggio da un maggioritario fanfarone a un maggioritario cattivo (listini più corti e più selezionati dalle segreterie del leader, sbarramenti impossibili da superare a qualsiasi onesta novità, premio di maggioranza che permette ad una piccola DC di comandare da sola!)
Vuoi provare il cancro o preferisci starne lontano?
Invece, con il maggioritario, potresti trovarti una DC che dura in eterno.
Pensa se Berlusconi fosse stato un politico di qualche valore anziché un corruttore e un corrotto. Sarebbe ancora lì al posto di comando. Non che sia tanto lontano, ma se la sua immagine ha perso un po' di smalto non è stato merito del PD, ma demerito del leader del PDL.
Comunque se guardi bene vedrai che Renzi sta costruendo una nuova DC e la stessa cosa stanno facendo gli eredi di Berlusconi.
E lo possono fare perché la via della truffa (il premio di maggioranza e lo sbarramento alla rappresentanza delle minoranze) sembra l'unica via praticabile ai parlamentari eletti con il porcellum che siedono sui banchi del Partito che si definisce Democratico. Dunque?
Al di là dell'opinione personale che ciascuno può legittimamente avere su qualsiasi cosa, trovo sempre di una tenerezza rara questa abitudine diffusa di guardare le proprie azioni vedendoci la forma di azioni che non possono che compiere tutti.
Lo specchio è certamente un problema per chi come me ama anche la forma nella scrittura e per questo gli piace scrivere cose che prima di tutto gli piace anche rileggere, mica no, ma io posso ancora stare seduto sulla serenità di chi quando ci si guarda, qualsiasi sia il numero di volte che lo fa, ci continua a vedere comunque sempre solo una persona, sé stesso.
Il giorno che guardandomi inizierò a vederci riflessa anch'io laggente, allora sì inizierò a preoccuparmi.
Di me e poi dellaggente.
1) pensate davvero di non dover scendere a patti con nessuno nel governare? per far quello serve una dittatura assoluta.
2) Pensate davvero che sia democratico eleminare i partiti? solo le dittature lo hanno fatto.
3) Pensate che negli USA dove non c'è finanziamento pubblico ai partiti non ci sia corruzione? Pensate che la casaleggio spa non influenzi il M5S, che non abbia conflitto di interesse?
3) chi mettete a presidente del consiglio?
4) chi mettete a fare i ministri? li scegliete con il curriculum? chi di voi li sceglie?
6) che ne è stato di stiglitz, gabanelli, rodotà, sonia alfano ecc...? chi ha deciso che andavano bollati come eretici con i quali non aver più nulla a che fare? la base?
5) perchè la piattaforma di casaleggio non è opensource? casaleggio non crede nell'intelligenza collettiva?
ecc...
Il bipolarsimo contiene elementi di falsità estrema, tipo creare due movimenti all'apperenza opposti e in pratica molto contigui e ora permettere l'esistenza di un enorme movimento di protesta totalmete antidemocreatico.
In ogni caso questo bipolarismo non l'abbiamo mai veramente provato, prima di tornare alla DC, proviamolo con convinzione!
il PD non è perfetto ma sta governando la nazione, lo sta facendo molto meglio di Berlusconi e Monti e alternative non ci sono... per ora, quindi PURTROPPO TAV e inceneritori passano in secondo piano perchè chiunque capisce che un paese nel caos, in bancarotta e fuori dall'euro (il programma macro economico di grillo) è un inferno pre-fascista, nonostante sia senza TAV e inceneritori.
PS: (tav e inceneritori sono semplici esempi di punti condivisimoli del M5S)
E il PD il PD il PD...
Questa che apparantemente corrisponde allo "specchio riflesso" di infantile memoria, per non parlare delle successive battutine, in realtà nasconde un'altra cosa.
Il fatto che la sinistra in generale (forse anche fuori Italia) viene percepita come moralista. Ovvero che ama far la morale, proporre ragionamenti, analisi, educare e dichiararsi dalla parte del più debole, ma che perciò si sente in diritto di sentirsi moralmente superiore anche se disposta a parziale autocritica.
L'effetto di questa percezione (che ha sicuramente basi di verità) è far leva da parte dei movimenti di protesta sul grosso punto debole dell'elettore di sinistra, il dare il voto per dare un segnale (il famoso segnale al PD) e insistere sulle contraddizioni del PD, sui suoi difetti, più che analizzare i punti positivi del loro stesso movimento (che sicuramente ci sono).
Con qualcuno funziona.
Non qui sembrerebbe.
Davvero, ditemi qualcosa che ha fatto il M5S, non qualcosa che non ha fatto o che non gli hanno fatto fare (come a berlusconi) o che ha impedito di far fare concretamente (tipo TAV, inceneritori, ecc). Facciamolo questo elenco! Secondo me nulla, ma può essere che mi sbaglio, ma non penso che citare 2 o 3 cose vi porti via troppa energia, al limite mettete un link :)
Quello che sarebbe importante capire, ma a capirlo dovrebbe essere chi è attualmente seduto sugli scranni del parlamento, è che il sistema maggioritario non fa funzionare meglio la politica e la democrazia.
La mediazione in politica è sempre necessaria con qualsiasi sistema e quindi quello che viene venduto come il principale vantaggio del maggioritario è in realtà una illusione.
E se con il maggioritario è facile trasformare i cittadini in tifosi di questo o quel leader, con il proporzionale questo è impossibile,
Sulle primarie aggiungerei che con il sistema proporzionale non avrebbero alcun senso. E questo non escluderebbe che i partiti mettessero in campo forme di consultazione dei loro elettori, tali da favorire e promuovere la partecipazione alla elaborazione delle idee e delle proposte politiche su cui impegnarsi e lavorare insieme.
Le tue sono lenzuolate di fuffa, è ovvio che alla terza riga uno si ferma.
Io ho avuto la pazienza di andare avanti ma oltre al tuo compiacerti e guardarti allo specchio mentre scrivi non c'è altro.
Sulla carta il proporzionale resta secondo me la migliore forma di sistema elettorale possibile, ma continuo ad essere pessimista circa l'ondata di emotività che ha colpito la nostra penisola negli ultimi anni.
Guarda la situazione presenteattuale: l'unica possibilità per formare un governo con gli attuali numeri è un patto di governo fra due delle tre forze dominanti, è evidente, basta conteggiare i senatori. Eppure esiste un'intera forza politica che bolla tale ovvietà come abominio e trae molti dei propri consensi esattamente da questo punto. Perché le cose dovrebbero di punto in bianco cambiare? Mettersi d'accordo resterà per molti un abominio, se lo si è urlato per così tanto tempo.
Quanto alle primarie, esse sono una cura palliativa, che spostano il problema e fanno nascere le cosiddette "truppe cammellate", ma certo meglio le primarie di nulla, almeno uno può cercare di influenzare una parte delle liste bloccate.
Se da un lato le primarie cercano di evitare che i candidati siano interamente calati dall'alto, dall'altro non si può decidere ogni cosa con le primarie, in una logica plebiscitaria continua che annula ogni forma di corpi intermedi. I corpi intermedi esistono in ogni sistema proprio per armonizzare la gestione.
E' un po' come la recente moda degli streaming: sulla carta servono per rendere certe decisioni trasparenti, di fatto però fanno sì che le decisioni si prendano altrove.
Seconda considerazione. Se si votasse oggi con il sistema proporzionale i risultati sarebbero molto diversi da quello che prospetti e questo per la semplice ragione che gli elettori capiscono la differenza tra sistema maggioritario e sistema proporzionale. Si avrebbero in campo soltanto partiti veri e si potrebbe scegliere i deputati sulla base di quello che si conosce di loro anziché sul fatto che appartengono alla squadra del cuore.
E' il sistema maggioritario dove una minoranza comanda sulla maggioranza ad essere sbagliato. E le primarie, qualcuno dovrebbe dirlo, non sono una bandiera della democrazia, sono un tentativo riuscito male di attenuare l'antidemocraticità del maggioritario.
Nei paesi in cui il proporzionale funziona, c'è una piccola differenza rispetto all'Italia, una differenza piccolissima ma non trascurabile, ossia le persone sanno distinguere fra alleanza e accordo di governo: ci si allea con persone che la pensano in maniera simile, si fa un accordo di governo anche col proprio peggior nemico, ma per realizzare un certo progetto.
In Italia non è così, la differenza non viene semplicemente compresa: a me sembra di una semplicità sconcertante, ma probabilmente a forza di vivere fra la Mosa ed il Reno mi sto deitalianizzando: negli USA non capiscono che il ketchup sugli spaghetti fa schifo, e in Italia non capiscono che un accordo di governo non è un'alleanza. Paese che vai, usanza che trovi.
Dicevamo dell'Italia: se si votasse col sistema proporzionale, avremo un parlamento grosso modo 1/4 a Berlusconi, 1/4 al PD, 1/4 al M5S e 1/4 ripartito fra minori quali SEL o i centristi. In una situazione simile sarebbe necessario un patto di governo fra più forze, siccome però gli italiani non sanno distinguere fra patto di governo e alleanza, griderebbero all'inciucio e non cambierebbe nulla rispetto ad oggi.
Toglimi una curiosità, sei tu l'idraulico di Alessandro?
Ma io l'ho fatta a te e l'ho fatta riferita a una peculiarità esclusiva del commentatore M5S che non è individuabile nel commentatore PD che ne avrà altre altrettanto interessanti ma non questa della quale parlo io.
Quindi no, la mia analisi può essere estesa al birdwatching ma non al commentatore PD e in ogni caso anche mi avessi chiesto "Ma tu sei appassionato di Birdwatching?" ti avrei ugualmente detto che non rispondi.
Ho scritto che tu posti migliaia di commenti?
Ho scritto che "Abbiamo rinunciato a 42 milioni - Firmato Anonimo" lo puoi leggere migliaia di volte al giorno uguale alla lettera e ho chiesto se Anonimo, nel fare sua la goccia necessaria per fare migliaia il totale, sente di aver fornito un contributo personale che lo gratifica in quanto singolo pensatore o se si rende conto dell'aspetto ridicolo del fatto che se apro a caso un blog adesso e ci trovo a caso lo stesso commento con la stessa firma, non ho alcun modo di sapere se sia lui o uno qualsiasi degli altri migliaia.
E non ti ho chiesto PERCHE' tu abbia risposto ad Alessandro in quel modo, né mi interessa saperlo.
Quello è il contenuto (politico) io ho fatto una domanda di forma (sociologia).
Quindi no, non hai risposto e non hai risposto per la terza volta.
E non ho altre domande da farti così come non ho motivo di spostare alcun argomento visto che a me non interessava quello di cui stavi parlando ma ti ho fatto una domanda su un aspetto che ho colto e che interessava me.
Non essendo sotto esame non c'è bisogno di spostare argomenti, c'è chi parlerà della malvagità di Grillo, chi dei 42 milioni, chi di sociologia e che io abbia fatto la stessa cosa non è altro che il quinto asso e cioè quello "Specchio riflesso" che puntuale arriva e che è per me punto oltre il quale chiudo ogni volta il tentativo per manifesta incapacità dell'interlocutore.
Trovati qualcosa da fare da qui alle 18, perché non è mica un impegno e nessuno ci impone di star qui a parlare di "qualcosa".
Io non posto migliaia di commenti, casualmente sono capitato qui e ho deciso di rispondere a Alessandro che a mio parere ha scritto delle cose a difesa del pd molto più ridicole delle mie.
Spero di averti risposto. Se vuoi farmi altre domande sono qui fino alle 18 circa
Finché non istituirete la polizia politica virtuale che imponga qualifica prima di parlare, tocca che accettiate il confronto sugli argomenti e non su chi li propone.
Io ti ho fatto una domanda.
Hai una risposta?
La ascolto.
Non ce l'hai?
Pace.
La risposta è "Tu voti PD?"?
E' una domanda inutile che mi da più ragione di una qualsiasi risposta cretina e in ogni caso è il quarto asso che per limite di caratteri avevo dovuto togliere dalla domanda dopo la serie "20 anni - Informati - 42 milioni", quindi in linea con la tesi che la fa da base, alla quale quindi non può essere risposta.
Ce l'hai una risposta?
Una risposta al punto, non uno spostare il punto come da domanda su cosa voti io o su cosa abbia detto un altro commentatore.
Si-No.
E' facile.
Se non ce l'hai e in alternativa vuoi sapere cosa pensi io di ciò che ha detto Alessandro, mi dici che non sai rispondere alla mia domanda e si passa ad altro con chi ha voglia di parlare con te d'altro.
Tu voti pd?
Quello che ha scritto Alessandro, cosa ne dici?
Non ce la fate proprio.
Voi esistete come interlocutori e per questo avete spazio e modo per martellare, solo perché il resto del mondo ha ancora quella cosa che si chiama speranza e per questo continua a darvi corda e spazio.
Il giorno che tutto il resto del mondo, siano "piddini" "trollini" "renzini" "berluschini" e tutto il cucuzzaro getterà la spugna e accetterà la realtà, vi riconoscerete dal fatto che sarete quelli in giro per le strade che parlano con semafori, pali della luce e centraline elettriche.
E magari quel giorno capirai il senso della domanda che ti ho fatto nella quale era piuttosto inclusa la certezza che non avresti risposto, subito dopo l'altra certezza inclusa e cioè che sia già tanto se l'hai letta.
Bon, che ti devo dire, andate "avanti così" "a riveder le stelle" e ori settebello e napola.
Se lo fate immagino sia gratificante.
La nostra missione è diffondere il verbo per fare entrare altri adepti nella setta.
A dirla tutta sono molto invidioso della vostra intelligenza, della vostra capacità critica e della vostra libertà, amici piddini. Ti prego però questa ultima cosa non dirla al guru che se no mi espelle e mi costringe all'autodistruzione.
Di tutti i tuoi contributi l'unico superfluo è il primo nel quale ti dichiari M5S.
Non è necessario, andate in giro con un marchio di fabbrica talmente ossessivo da collocarvi quasi nel campo dell'autismo, con rispetto parlando per un disturbo che cito solo come riferimento tecnico.
Al primo contributo hai tirato fuori la carta "20 anni e continuate a votarli"
Al secondo è uscita la carta "E allora il PD?" con l'aggiunta, per ottimizzare i tempi e dato che con il primo avevi solo scaldato il motore, delle altre carte che puntuali escono in sequenza "Informati non sulla tv di regime!" e "42 milioni restituiti!"
Davvero non è necessario che vi qualifichiate come M5S, si capisce, soprattutto per esclusione: non potete essere altro.
Io poi mi chiedo come questo autismo di massa dopo quasi un anno nel quale qualsiasi pagina web si apra, qualsiasi social, qualsiasi blog, a qualsiasi ora del giorno e della notte in qualsiasi giorno dell'anno puntando a caso il dito sul monitor si trovi un commento di quel carnet là sopra e nessun tipo di elaborazione personale che anche solo aggiunga una virgola all'elenco, non abbia ancora mostrato il suo unico risultato possibile e cioè l'essere l'unico ostacolo alla possibilità di essere percepiti come gente pensante.
Al di là delle posizioni politiche personali, al netto del giudizio su questo o su quel provvedimento, il mio dubbio è tecnico:
come è possibile che migliaia, non due o tre ma nel web siete migliaia, di persone non percepiscano l'aspetto ridicolo che la ossessiva ostentazione di quei tre slogan come unica forma di contributo personale ai dibattiti, stampi addosso a chiunque ne firmi la milionesima pubblicazione?
Cioè voi davvero quando scrivete che il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro pensate di aver scritto una cosa che nessuno aveva ancora pensato di mettere sul tavolo del confronto?
O che Renzi abbia prima detto no alleanze e poi sì alleanze ancora nessuno l'abbia fatto notare e quindi facciamolo noi oggi così la gente lo vede?
O che rispondere sempre, qualsiasi argomento vi si proponga, con la replica di cosa hanno fatto gli altri o spostando sempre il punto verso qualsiasi altro punto basta che non sia il punto contestato, sia uno strumento di confronto talmente efficace da vincere il ruolo di quello che è l'unico usato, sempre, comunque, in risposta a qualsiasi domanda?
E, sommando i dubbi di cui sopra, davvero quando vi si oppone il dubbio (…) del pensiero unico voi non siete in grado di vedere che non è tale perché non si legge ciò che sui siti di informazione vera veramente leggete voi, ma molto banalmente perché si legge ...voi e questo appunto autistico modo di martellare i co*lioni alla gente che, nonostante la palese inutilità del tentativo, ugualmente da circa un anno prova a imbastire uno straccio di confronto con chiunque di voi capiti a tiro sperando che almeno per la legge dei grandi numeri prima o poi qualcuno in grado di rispondere in maniera diversa dovrà pur esserci?
Cioè voi davvero tutto questo non lo percepite?
Quando entri qui, dico a te anonimo (ma è un te impersonale perché tanto ci si può mettere qualsiasi nome), e a chi cerca di spiegarti l'aspetto malvagità di Grillo, su tua richiesta tra l'altro, un tema che puoi contestare ma è comunque diverso, rispondi con la sequenza d'ordinanza "20 anni - Informati! - 42 milioni" percepisci il contributo come un punto a favore della tesi che vi vede dotati di intelligenza e capacità critica?
Cioè lo fate con la faccia di chi cala ogni volta l'asso che nessuno aveva inteso fosse nascosto nella manica, opppure l'aspetto ridicolo vi è noto ma ugualmente trovate in questo un aspetto di efficacia talmente universale da farvi scegliere ugualmente di non produrre altro, da un anno, migliaia di volte al giorno, tutti nella stessa identica maniera?
Davvero lo chiedo.
E' una curiosità sociologica, non politica.
A giudicare da quello che scrivi tu devi essere un ultrà piddino: qualunque porcheria sempre e comunque forza pd
Dall'altro lato, scusa se te lo dico, ma la tua capacità critica lascia alquanto a desiderare
P.S.
Non mi stupisce che tu non voglia fare mea culpa: è proprio di chi non riconosce gli errori commetterli di nuovo...e voi in quanto a coazione a ripetere non avete nulla da imparare da nessuno.
Avanti tutta con le larghe intese....
immagino che potresti tranquillamente aprire un blog e scrivere quel che ti pare
tu invece potresti immaginare che altri, senza essere stipendiati dal pd o da chissà chi, non ha fretta di andare a votare con quel che resta della legge elettorale per avere un parlamento superfrazionato che non combina niente e un governo che boh... forse ci vorranno mesi e mesi per formarlo
Vi concedo che grillo è più malvagio che stupido. Ha capito che non può gestire tutti quei voti e cerca di perderne un pò, per non rischiare di governare. Per i soldi poi meglio non taccora quel tasto, non è certo lui ad aver restituito 42 milioni di euro, ha costretto le sue marionette a farlo, eppure ne ha parecchi di milioni, potrebbe anche lui tenersi uno stipendio da portavoce di 3mila euro... e magari pubblicare i conti!
Malvagio è chi dice mai al governo senza le elezioni, basta inciuci della vecchia politica, basta indagati al governo, berlusconi sarà il primo ad essere rottamato, enricostaisereno....mi fermo qui?
Piuttosto mi pare che il pd non abbia brillato per intelligenza parlando solo di come ha gestito le ultime elezioni che avrebbe dovuto stravincere. Un mea culpa mea maxima culpa..mai?
Anzi grillo forse ha preso più di quello che si aspettava e di qui la fatica a gestire un movimento che dalla culla ha iniziato a muovere i primi passi più velocemente di quel che aveva in mente. Non mi pare che il movimento sia morto in culla, tutt'altro.. Sicuramente questa è la tua speranza ma non corrisponde alla realtà.
Anche sul termine malvagità faccio fatica a capire cosa intendi.
Siccome tu sei una persona intelligente ti invito a documentarti in modo serio su quello che hanno fatto e stanno facendo i grillini.
Non mi dire che credi alla propaganda politica della tv che ci vuole fare il lavaggio del cervello dicendoci che i grillini sanno fare solo ostruzionismo...e sanno solo distruggere....
Ti faccio questa ultima domanda. Cosa c'è di malvagio nell'aver rinunciato a 42 milioni di euro ?
E poi la boiata di "Ridare ai cittadini le istituzioni" questa formula talmente vuota e priva di senso che soltanto degli ipnotizzati possono credere nasconda qualcosa dietro.
La stupidità di Grillo è che con un pò più di tolleranza e un briciolo di finta democrazia nell'utilizzo del blog/piattaforma (gli articoli, le posizioni, le condanne, le consultazioni/sondaggi, dovrebbero essere decisi dagli eletti non da "Lord Blog" SOLO) potrebbe aumentare il consenso.
La malvagità è che con il 2 o 3 % i verdi hanno vinto alcune belle battaglie in Italia, poche ma le hanno vinte (negli anni 80/90) e sono arrivati a mettere un ministro dell'ambiente al governo (anche se poi non ha fatto molto) mentre lui ha letteralmente ucciso nella culla un movimento che ha preso il 25% !!!! Bloccando ogni possibilità di trattativa e condannando tutte le speranza che c'erano ( NO TAV in primis) all'impotenza più assoluta. Ha ucciso ogni speranza di poter far qualcosa per il solo scopo di mantenere il controllo del movimento nelle sue mani.
Del resto tu sei quello che sono 20 anni che chiami lo stesso idraulico per un rubinetto che perde.
L'idraulico nel frattempo ti ha devastato non solo il bagno ma l'intera casa. il preventivo è aumentato del 18.000% dopo il solo primo mese.
Ah, il rubinetto ovviamente perde ancora.
Tu cosa fai dopo venti anni? Chiami ancora lo stesso idraulico!!!
Complimenti!
Noi polli invece stiamo stretti stretti e ogni nostro singolo lamento si confonde con il coccodè giulivo della terna.
Ma una via d’uscita ci sarebbe se ci fosse qualche democratico rimasto fra i parlamentari del Partito Democratico. Qualche onorevole che abbia studiato la storia, che abbia a cuore la democrazia e che si ricordi che è stato eletto “senza vincolo di mandato” per fare il bene di noi polli “popolo sovrano”.
Invece che adeguarsi alla fretta della terna di ripristinare il porcellum, questi parlamentari potrebbero creare le condizioni per andare subito a votare con la legge elettorale proporzionale che la Corte Costituzionale ci ha lasciato uccidendo il primo porcellum.
La terna senza porcellun italicum non sopravvivrebbe neanche un minuto.
Il nuovo parlamento eletto senza trucchi maggioritari sarebbe costretto a lavorare con metodo democratico anziché con metodo mediatico e gli stessi media sarebbero costretti a prendere atto che informare è più faticoso di spettacolarizzare, ma più produttivo.
Caro Leonardo, anche tu sei un pollo rinchiuso in questa gabbia, ma hai la testa fuori e puoi scrivere su l’Unità, dunque per favore scrivi che la gabbia si può aprire e che i polli popolo sovrano possono essere liberati.
Scrivi che un partito che si chiama democratico deve vergognarsi di aver fretta a ripristinare il porcellum italicum più sporco e più pericoloso del primo porcellum.
Scrivi che non c’è alcuna urgenza di fare nuove leggi elettorali.
Scrivi che la legge elettorale, grazie alla Corte, ce l’abbiamo già. E non è un porcellum ma è una bella legge elettorale proporzionale con le preferenze.
Scrivi che c’è urgenza invece che i tre furbi la smettano di far danno e c’è urgenza di restituire dignità alla politica e quindi di andare subito alle elezioni.
Scrivi che la democrazia richiede impegno ed è lenta e faticosa, ma è meglio delle tifoserie elettorali che avvantaggiano le veloci decisioni delle terne geniali dei politici che abbiamo (e che ci danno tanta tristezza).
Carissimo Alessandro, faccio parte della setta satanica a 5 stelle, potresti spiegare meglio in cosa consiste la stupidità e la malvagità di grillo?
Renzi è l'unico che sappia comunicare e assumere un ruolo di leader. Ci mette la faccia e la motivazione. Speriamo che la sua squadra abbia successo e anche non l'avesse speriamo il PD possa vincere da solo le prossime elezioni.
Il problema non mi pare nemmeno la furbizia di berlusconi, mi sembra chiaro che sta arrampicandosi sugli specchi, simulando ammirazione per renzi.
E il problema non mi pare nemmeno la furbizia di grillo, bensì la sua stupidità e malvagità. Il M5S sembra sempre più una setta satanica e non penso sia destinato a crescere.
Ormai vivo altrove, ma tant'è la tristezza mi piglia ancora.
Un altro autolesionista alla guida del PD
28-01-2014, 17:34Berlusconi, ho una teoria, RenziPermalinkUn paio di giorni dopo il NCD - la filiale di Berlusconi presso il governo - ha presentato un emendamento che reinseriva le candidature multiple. Quando Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso, ha provato a chiederne conto a Renzi su twitter, ne ha ricevuto una risposta davvero interessante. La domanda era: ti impegni a evitare le candidature multiple? La risposta eccola qui.
per adesso non ci sono. Non mi ci immolo (come ballottaggio, premio, sbarramenti). PD, cmq, non farà MAI candidature multiple
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 25, 2014
Insomma, sì, può darsi che lo stiano fregando: è una possibilità, lui non ci si immola; quello che può fare è garantire che lui, cmq, non li fregherà MAI. Se la coalizione di centrodestra riuscirà in questo modo a produrre liste più appetibili agli elettori, pazienza: Matteo Renzi non potrebbe mai abbassarsi a un trucchetto simile.
Questa forma malintesa di fair play, (continua sull'Unita.it, H1t#216) per cui lasci che il tuo interlocutore ti boicotti la legge elettorale e non approfitti nemmeno dei trucchi che lui si sta permettendo, è una delle cose meno nuove di Matteo Renzi: un atteggiamento che prima di lui fu di Veltroni e persino di D’Alema. L’antiberlusconismo “agonistico” di chi ritiene che per quanto disonesto, per quanto infido, per quanto pregiudicato, Silvio Berlusconi vada battuto sul campo: non importa se il campo è in discesa per lui e in salita per noi. È un atteggiamento che fin qui non ha pagato, ma Renzi ritiene di avere delle cartucce che i suoi predecessori non avevano, e magari le ha davvero. Io spero che le abbia.
http://marioadinolfi.ilcannocchiale.it
Tutte le pecorelle smarrite torneranno all'ovile.
La sinistra quando smetterà di lavorare per b.?
L'italiano medio non si fida del governo, di qualunque colore esso sia. Se il governo propone X, l'italiano dice "condivido la logica che c'è dietro, ma sicuramente mi vorranno fregare in qualche modo" oppure "non condivido la logica che c'è dietro e a maggior ragione mi vorranno fregare".
Il tedesco medio invece si fida della struttura. Se il governo propone X allora il tedesco dice "condivido la logica che c'è dietro e ne sono contento" oppure "non condivido la logica che c'è dietro, ma sicuramente sapranno quello che fanno".
Non voglio tracciare giudizi su quale atteggiamento sia più sano: hanno entrambi pregi e difetti. Gli italiani sempre diffidenti della cosa pubblica (e quindi quando invii loro le precise istruzioni su come fare una certa cosa fanno sempre di testa loro) e i tedeschi che invece tendono ad affidarsi (e quindi rispettano pedissequamente le istruzioni, nel bene e nel male).
Interesante però notare come nel caso di grandi intese il tedesco reagisca con "ottimo: prenderanno il meglio del pensiero di destra e di quello di sinistra e ne avremo vantaggio tutti" mentre l'italiano reagisca con "oh poveri noi, combineranno il peggio dei due schieramenti! E ovviamente ci fregheranno, questo va da sé".
Forse si tratta di uno di quei famosi esempi di profezie che si autoavverano, ma effettivamente le grandi intese in Italia non sembrano aver portato a molto (in compenso i governi in cui c'era solo B. hanno fatto danni e basta).
http://www.youtube.com/watch?v=LUGX9_2qLSk
Se è per questo a Bologna alle lauree hanno l'abitudine di cantare "dottore del buco del c.", ma se uno lo fa ad una laurea a Pisa non è che ci faccia un'ottima figura ;)
Tornando in argomento, questa legge ha tantissime cose che non mi vanno giù. Un altro esempio è il radicamento del parlamentare col territorio che l'ha eletto: il Porcellum coi suoi listoni l'aveva abolito... questa legge lo ripristina? Non lo so, ma non mi sembra.
Se non ci fosse stato quel partito, magari un'altra coalizione lo avrebbe messo all'opposizione (ci sarebbe stata la guerra civile, ma pazienza).
Invece secondo i nuovi teorici della "maggioranza relativa" Hitler avrebbe dovuto fare il cancelliere e nominare soltanto ministri nazisti.
L'hai voluta tu, eh.
Gli italiani sarebbero capaci di protestare se NON gliele fanno calpestare, le aiuole. Secondo me in Germania il consenso addirittura aumenta se fanno la grosse koalition. Ma l'Italia è tutto un altro paio di maniche, fidati.
Basta, è tardi, son stanco. Mettiamola così, la pensiamo in modo differente. Per te l'antipolitica cresce se il governo si basa su maggioranza relativa, per me cresce con inefficienze e inciuci.
Siccome ogni discussione che si rispetti su Internet finisce tirando in ballo Hitler, lo faccio io e la chiudiamo qui:
Hitler.
Fine.
Se solo fossero stati così democratici da trovare un kavillo per dare tutto il potere ad Angela Merkel, allora sì.
Il perenne stato di inciucio corrisponde ad un perenne stato di incertezza politica. Questo ha effetti devastanti su vari aspetti, in primis sull'economia. Per esempio, sai dire in che direzione andranno le riforme economiche italiane da qui a un anno? No, perché vai a sapere quanti governi nasceranno e crolleranno di qui ad un anno.
Curioso che l'accusa a Renzi sia di scendere a patti con Berlusconi, salvo poi inneggiare all'inciucio.
Sulle larghe intese e su come valutarle direi che possiamo basarci sugli ultimi due governi: Monti qualcosa ha provato a fare ed è naufragato nei "vorrei ma non posso". Letta non si è neanche avvicinato al "vorrei" e ha abolito l'IMU (richiesta di Berlusconi), ha combinato un casino con quattro o cinque ministri, ha rispedito una bambina in Kazakistan, voleva grattare soldi agli insegnanti, e altro ancora.
Le larghe intese mostrano ad oggi un bilancio veramente luminoso.
Auspicare larghe intese come fai significa ammettere prioritariamente che il PD non può ambire neanche ad essere maggioranza relativa. L'impressione è che non si voglia nemmeno tentare di vincere le elezioni, ma perderle abbastanza bene da poter, forse, mettere un po' i bastoni tra le ruote a Berlusconi e Grillo.
Prova a immaginare l'ultima tua frase con "Berlusconi" al posto del candidato.
A furia di chiamarlo "inciucio" l'avete presa per una cosa contro-natura: non lo è. Il governo di minoranza, viceversa, è una cosa che deve succedere solo in casi emergenziali.
Il fatto che un governo formato da partiti diversi cali nei sondaggi è una mera curiosità: la maggioranza la fanno gli eletti senza vincolo di mandato.
Sei succube di un'ideologia per cui l'origine di tutti i mali sarebbero le larghe intese (come se stessimo pagando anni di disastri combinati da governi di larghe intese), e quindi qualsiasi violenza alla democrazia "ha un senso". Non è così. L'unico senso è che Renzi non riuscirebbe a governare venendo a patti con qualcuno, perché non ne è capace: o vince tutto o perde tutto. Preferirebbe perdere tutto che venire a patti con qualcuno. Purtroppo le conseguenze le pagheremmo tutti.
A parte questa precisazione, a me uno sbarramento così alto non piace per nulla.
Personalmente spero che alle prossime elezioni SEL faccia il pieno di voti di tutti i delusi del PD e che non venga "fatta fuori", il problema è che con uno sbarramento alto è assai probabile che tali voti vengano dispersi.
(1) http://en.wikipedia.org/wiki/Elections_in_Turkey
Per quanto riguarda Renzi ho capito perfettamente cosa intendi. Ma la cosa è più complessa. Bisogna distinguere il voto dal consenso. Il voto è solamente una misura indiretta del consenso.
Non è detto che se un candidato prende "solo" il 37% dei voti, vuol dire che ha esattamente il 63% del dissenso. Come non è vero che se io faccio l'inciucio tra due forze che hanno il 30% faccio automaticamente il 60% di consenso. Il fatto stesso di inciuciare diminuisce automaticamente il consenso. Ecco perchè hanno senso le democrazie con la maggioranza relativa.
Voi state pensando che l'unico difetto di Renzi sia la gente che non apprezza le straordinarie innovazioni di Renzi: e che una volta ridotti in minoranza (ovvero in silenzio), il popolo si scioglierà nell'amore per Renzi dimenticando le antiche ruggini antipolitiche.
Purtroppo, se a Renzi capitasse di governare col 37%, alla maggioranza di quel popolo girerebbero le palle anche di molto, e l'antipolitica nasce anche così. La democrazia è un sistema in cui governa chi ha la maggioranza assoluta, non relativa. Non è una differenza da poco.
Mi basterebbe che tu non mi disturbassi più - io non vengo nel tuo blog a postare i miei contenuti o dirottare le discussioni.
Ma avuto dubbi sul fatto che Renzi non fosse un negoziatore. Mai stato. Nemmeno come sindaco di Firenze.
> E però se questa legge è una merda, è una merda: Bersani non l'avrebbe mai fatta, Renzi sì.
Mai avuto dubbi sul fatto che Bersani non l'avrebbe mai fatta. Bersani non avrebbe fatto niente.
> Io spero che vinca le elezioni (le alternative sono orribili).
Io spero che vinca le elezioni e basta.
Se Renzi continua così tempo tre mesi e ci diventi grillino con tanto di tze tze qui a "destra".
Inoltre i renziani dopo la sconfitta di Bersani sapevano benissimo di dover subentrare, e non avevano interesse a boicottare il governo Letta.
E però se questa legge è una merda, è una merda: Bersani non l'avrebbe mai fatta, Renzi sì.
Chi aveva dei grossi dubbi sulle capacità di Renzi di negoziare, li ha confermati: prima ha proposto un mazzo di tre opzioni diversissime (che è già un invito all'avversario a scegliere quella che più gli aggrada), poi ha esibito l'accordo con Berlusconi, per pura ripicca con quella parte del PD (elettori inclusi) che queste cose non le digerisce; poi ha presentato una cosa "prendere e lasciare" in direzione, con annessa scenata a Cuperlo. Poi ha ammesso che si potevano fare emendamenti. Poi ha chiesto al pd di ritirare gli emendamenti, da bravi. Poi si è accorto che invece Berlusconi non li ritirava e si è tutto arrabbiato: ma come, un Berlusconi che non rispetta i patti con Matteo Renzi, neanche fossero i patti con un pieddino qualunque. E così via.
Io spero che vinca le elezioni (le alternative sono orribili), ma lo trovo abbastanza ridicolo. La penso così, non prendertela.
Sai chi invece mi ricorda di più una "minoranza PD"? I renziani quando erano minoranza. Quando Renzi prese il 35% tutti si aspettavano scismi, correntismi, disastri, "naso-turatismi" ad oltranza.
Invece niente. Il perfetto naso-turato ci avrebbe schiacciato un bel "Bersani è peggio di Berlusconi". Ma niente. Proprio antidemocratici questi renziani.
Dal blog di Beppe Grillo:
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...direi che può bastare, no?
Questa è una favola buona per i bambini dell'asilo!
S.L.
Forse pensandoci bene però sei stato coerente: hai semplicemente cancellato una sciocchezza detta da franceschini.
Grande Leo schiena dritta che non guarda in faccia a nessuno!
Se votassi Sel e Sel non passasse la soglia, avrei buttato via un voto, e allora sì, sarei frustrato.
I "falsi sostenitori naso-turati" (che bella espressione, mette insieme Montanelli con qualcosa di più antico) sono, semplicemente, la minoranza del Pd, che è ancora un partito democratico. Dovrai farci l'abitudine, non è che prima nessuno criticasse Bersani o Veltroni.
Il "naso-turatismo" di alcuni (sedicenti) sostenitori del PD non ha un corrispettivo negli altri partiti. Fa più danni un falso sostenitore naso-turato che 100 astensionisti. È sempre lì a criticare dall'interno, a dire "è ancora peggio del Porcellum", "è ancora peggio di Berlusconi". Poi arrivano le politiche e gli scatta ancora il tic di votare PD.
Perché? Perché? Io ti libero da questa patologia! Vola dalle braccia del tuo Vendola! Sentiti libero! :-)
Per favore, non cominciare a proiettare sugli altri "coscienze", "frustrazioni", ecc. ecc.: quando è merda è merda, e chi ha la coscienza pulita e il naso buono te la sa indicare.
Se l'elettorato è diviso in tre, la cosa più logica è un'alleanza tra due su tre.
In un piccolo blog come questo vale lo stesso principio dei blog grossi: pubblicità gratis non si fa per nessuno. Invece di piagnucolare alla censura, puoi aprirti un altro piccolo blog e segnalare là i tuoi contenuti.
Ciao.
Leo, ti è mai capitato di scrivere in forma anonima nel tuo blog?
Bene bene censuriamo pure le menzogne spudorate dei nostri politici difendiamo anche noi nel nostro piccolo lo status quo vero Leonardo?
Del resto siamo al 94 posto come libertà di informazione subito dietro al Congo, anche in un piccolo blog come questo ci vogliamo adeguare
se vinci col 35%, il 65% non ti sopporta.
l'alternativa è andare a votare subito col mattarello.
Se Renzi fu molto criticato quando andò ad Arcore, ed è stato molto criticato ora che ha accolto B. nel PD, è innanzitutto e per lo più perché a sinistra, e in zona Grillo-Fatto, non si vuole che Renzi tratti con B. Per esempio perché è autolesionistico trattare con i bari, secondo la tesi del post presente. Non importa che nel casinò ci sia la sorveglianza: chi bara non entra, perché le probabilità che ha di vincere sono maggiori di quelle degli altri giocatori. A volte, banco incluso.
Tuttavia si può pensare senza la minima ombra di una qualsivoglia contraddizione che Renzi dovesse vedere B. nel primo caso e dovesse trattare con B. nel secondo caso. E contemporaneamente ritenere sommamente sconveniente tanto la modalità del primo randevu: vai in privato, è un argomento forte per chi dirà che avete inciuciato; tanto del secondo: offri una platea para-istituzionale – e in ciò istituzionalmente e moralmente riabilitativa - come la sede del tuo partito a un nemico politico sleale e temibile che dalle istituzioni è stato appena espulso, con appena venti anni di ritardo.
Detto altrimenti: se proprio ti dovevi vedere con B. la prima volta, dovevi farlo in una sede istituzionale. E se proprio dovevi trattare con B. la seconda volta, ci dovevi trattare per interposto Verdini, come di fatto è successo. Risparmiando alla sinistra, la tua parte politica, il teatrino della ’profonda sintonia’ e della ’sudditanza culturale’. Ad uso degli elettori di centro destra che miri a blandire. Con il rischio di perdere a manca quello che raccatti a dritta.
E per quanto possa ad alcuni fare schifo, questa legge fa vincere chi prende più voti, come tutte le altre (oddio, no, quelle maggioritarie no).
E infatti le critiche di queste ore si appuntano sulla rappresentatività, sulla tutela dei piccoli partiti, sulle liste bloccate, ma nessuna può trovare un'alternativa al fatto che chi prende più voti governa.
Non solo: il problema grosso del Porcellum erano le liste infinite, e sono state emendate (e i nomi vengono indicati sulla scheda, anche se si tratta di un promemoria, più che altro); era il premio di maggioranza senza soglia, ed è stato emendato; erano i premi su base regionale del Senato, ma l'idea è di abolirlo, in un processo che si avvia con questa legge.
L'alternativa è il niente di niente.
I militanti M5S non andrebbero a votare, mentre coloro che alle ultime elezioni hanno votato M5S provenendo da partiti come la Lega, un komunista non lo votano di certo.
ps1: ovviamente se al 2 turno partecipasse Grillo quasi certamente avrebbe la vittoria già in tasca
ps2: potresti specificare che le candidature multiple (sembra) saranno ammesse al massimo per 5 collegi
Matteo Z.
Credo che l'ultima cosa di cui abbia bisogno Renzi sia il codazzo di yesmen che sta trovando geniali tutte le cazzate che fa.
Ma la legge elettorale ottenuta mi sembra quasi peggiore del porcellum: è una legge che potrebbe potenzialmente consegnare il Governo ad una forza che ha preso circa 1/3 dei voti, il che significa che il Governo ha contro circa 2/3 degli elettori.
L'unica cosa che si era riusciti ad ottenere era l'abolizione delle candidature multiple, che probabilmente rientreranno.
Poi cos'altro? Sarà prevista una zoccolata sulle gengive ad ogni elettore? No, perché di questo passo mi aspetto di tutto...
Figura pietosa per Franceschini. In questi casi non so se è meglio pensare all'ignoranza o alla malafede
Matteo Renzi ha invitato Sauron a Granburrone per decidere che fare dell’Anello (“tranquillo Matteo, lo porto io a Monte Fato, sono di strada”)
Criticarlo perché, dato che la legge consente di fare porcherie, non fa porcherie anche lui, beh, mi sembra discutibile.
Ps: e ribadisco che ho di Renzi la stessa stima che avrei di un bambolotto cicciobello. Non é questo il punto.
Di certo veri cambiamenti non ne vedremo prima di una nuova legislatura. Questa è, se va davvero bene, la premessa.
L'impressione però è che molti nel pd preferiscano fermarsi un giro, eliminare Renzi e riprovare come si sempre fatto (e perso).
http://leonardo.blogspot.it/2009/09/lultimo-emiliano.html
Non aveva detto in nessun modo che sarebbe stata migliore del porcellum.
Però preferirei si evitasse.
La mia impressione però è che qualsiasi cosa Renzi faccia e dica, la si voglia interpretare come un fallimento, cosa possibilissima, perché in una trattativa non si porta mai a casa tutto, e quindi diventa facile attaccarsi a quel manca.
E questo è già successo: quando Renzi andava ad Arcore era criticato perché andava da Berlusconi; ora che Berlusconi è venuto nella sede del PD, Renzi è criticato perché porta il Caimano nel sancta sanctorum.
In ogni caso: Verdini aveva trattato su una cosa, Berlusconi se l'è rimangiata. Chi criticava Renzi per aver trattato direttamente con Berlusconi si è sbagliato.
con le garanzie di uno che si fa eleggere segretario dicendo Berlusconi game over e andandolo a tirar fuori dal gabbio dopo due settimane ci si può fare la birra.
La legge su misura per Beppe
24-01-2014, 17:07Berlusconi, dialoghi, RenziPermalink"Ma quindi la foto c'è davvero".
"Sì. Bevete qualcosa? Vi faccio portare un te, un caffè..."
"Per me acqua. Questa cosa della foto però me la devi spiegare Matteo, cioè capisco il coso, lì, Thomas Milian".
"Che Guevara, intendi".
"Quel che vuoi. Ma Fidel Castro, Matteo, hai presente chi è Fidel Castro? Il dittatore più longevo di tutti? Tu sei quello che vuoi dare i diritti civili ai gay, non so se hai presente Fidel Castro cosa..."
"Maddai, Silvio, è tutta scena, su. Bisogna farli discutere di qualcosa, i giornali. Questa cosa se non l'hai capita tu..."
"Guarda che l'ho capita perfettamente, ma..."
"Quando sono venuto io a casa tua me l'hanno menata per anni. Adesso tu vieni a casa mia e ti faccio una foto sotto un simbolo che tu detesti. Semplice. Così sembra che io abbia qualche vantaggio su di te. Tutto qui".
"Ma ti rendi conto che se io volessi sui miei giornali, con questa cosa che ti tieni una foto di Fidel Castro, potrei..."
"Eddai Silvio, i tuoi giornali, su, chi se li fila ormai..."
"E però gli altri giornali li riprendono, dicono: ecco, vedete, che figura ci fa Renzi, fanno da grancassa, cioè Matteo guarda che non ti è mica uscita col buco questa cosa".
"Va bene, andrà meglio la prossima volta".
"Te la dico da collega, eh, spassionatamente. E attento anche a questa cosa delle prossime volte. Voi giovani siete sempre convinti di potervi permettere centinaia di cazzate".
"Guarda dove sei arrivato tu".
"Perché ne facevo poche, Matteo, ne facevo poche".
"Vabbe', vogliamo iniziare a parlare di cose serie? Possiamo procedere con l'ispanico?"
"No Matteo, l'ispanico non me lo posso permettere. Dovrei avere delle facce giuste per tutte le circoscrizioni, hai un'idea di quanto mi costa un'elezione in casting?"
"E allora cosa proponi?"
"Eh".
"Come eh".
"Guarda, ci stavo a pensare venendo in qua".
"Ci stavi a pensare?"
"Cioè io non sono mica sicuro che le voglio vincere, le prossime elezioni. Metti che le cose vadano male".
"Guarda, ti capisco benissimo".
"In queste circostanze, alla mia età poi... metti che venga già una montagna da qualche parte e mi tocchi di ritoccare le accise, ma mi ci vedi a ritoccare le accise?"
"Silvio guarda che sfondi una porta aperta, cioè la verità è che non ci ha voglia di governare nessuno in questo momento, nessuno".
"E quello che ci ha meno voglia in assoluto..."
"È Beppe. Lui ha già messo fuori le locandine, va in tournée, lui".
"E tu, ho sentito che ti sei prenotato per Firenze".
"E certo".
"Insomma, meno male che c'è Letta".
"Ma davvero, viva Letta".
"Viva Gianni!"
"Enrico".
"Quel che vuoi. Io tutto sommato, non fosse per i magistrati, me la cavo abbastanza bene così... un piede all'opposizione, un piede nella maggioranza".
"Per 'piede' intendi Angelino?"
"Quel che vuoi. Me ne sto in casa, quando va mi affitto un centro benessere, controllo che nessuno metta all'ordine del giorno il conflitto d'interessi... non si sta male. Io quattro anni così me li farei volentieri".
"Lo so, Silvio, lo so. Però Giorgio la legge la vuole. La vuole proprio. Sennò scioglie le camere".
"Ma se facciamo la legge che garanzie mi dai che non andiamo a votare subito dopo? La tua bella faccia?"
"Ma te l'ho detto. Ho già prenotato da sindaco".
"Lo so, lo so. Ma ogni settimana ne salta fuori una nuova, e i grillini... non puoi mica fare affidamento, cioè lui è un matto, sempre stato".
"Guarda, un sistema per metterlo un po' in riga ci sarebbe".
"Sentiamo".
"Noi siamo qui per fare un sistema elettorale, no? E lui non vuole".
"Vuole andare a votare col mattarello".
"E noi sai che gli facciamo? Gli facciamo un sistema elettorale su misura".
"Cosa?"
"Un sistema elettorale che gli faccia vincere le elezioni".
"A Grillo?"
"Proprio a lui".
"Ma non è così matto. Cioè un po' sì, ma non così tanto".
"Appunto".
"Così... non vorrà più andare a votare!"
"Certo".
"Ma scusa, i grillini stanno al trenta per cento".
"Anche meno".
"Con tutta la più buona volontà, come facciamo a fargli vincere le elezioni? Neanche se candido il cane".
"Un sistema c'è. Superpremio al primo partito. Grillo se la mena tanto, che lui è il primo partito... e noi, zac! Hai il primo partito? Ora governi".
"E se non arriva primo?"
"Ok, allora facciamo una soglia molto bassa... che so... trentacinque. Se arrivi al 35, governi, e già all'annuncio Beppe ritira gli artigli. Se non ci arriva nessuno, spareggio tra i primi due".
"Spareggio?"
"Ballottaggio, quel che vuoi. Grillo lo vince. Prova a pensare: lui è la Gente. Se arriva contro uno di noi due al ballottaggio..."
"Matteo contro la Gente".
"Silvio contro la Gente".
"Cioè vuoi scrivere una legge che potrebbe mandarlo al governo con un 28 per cento?"
"Vedrai che non lo sentirai più parlare di elezioni anticipate. Cambierà argomento. Signoraggio, previsioni dei terremoti, ce n'ha di cose in repertorio".
"Ma secondo te la corte costituzionale ce la fa passare una legge così?"
"Ma ovviamente no, Silvio, mi meraviglio di te: secondo te voglio andare a votare con una legge così? La palleggiamo per tre anni tra camera e senato e poi, se proprio dobbiamo andare a votare..."
"Ci andiamo col mattarellum".
"O col proporzionale, che è quello che piacerebbe tanto a lui. Lui vuole una legge elettorale che ci costringa a governare assieme e tenerlo all'opposizione, e noi..."
"Gliene facciamo una che lo costringe a governare e tenerci all'opposizione".
"Quindi altri quattro anni così e poi..."
"E poi mal che vada c'è sempre Letta".
"Enrico?"
"Quel che vuoi. Siamo d'accordo?"
"Guarda, per me può andare, ma tu come fai a venderla ai tuoi una cosa del genere?"
"Di quello non ti preoccupare, ci penso io".
"Fammi indovinare: hai in mente un altro siparietto del tipo Fassina chi? Cioè alla fine tu queste cose le fai perché ti divertono".
"Silvio non puoi capire. Con tanto affetto, ma tu sei un boss. Sei abituato a comandare sin da piccolo. Io sono un politico, in teoria dovrei passare il tempo a conciliare, a convincere, a persuadere..."
"E non ti piace".
"È una gran palla. Però stavolta ho appena preso settanta per cento. Quando mi ricapita una cosa così in democrazia? Magari tra uno o due anni si saranno stancati di me, ma ora comando io, capisci? Qualsiasi bischerata farò, la metà ce li lo ai miei piedi pronta ad applaudire, bravo Matteo, geniale, non ci avevo pensato".
"L'altra metà..."
"Fuori dai piedi. Adesso lo devo fare. Tra un anno chissà".
"Matteo ma tu sei bravo, sai".
"Modestamente".
"La ruota della fortuna non si sbaglia mai".
E che domanda è "l'antropologia non c'entra nulla"? È come chiedere se c'entra l'atmosfera o la gravità. C'entreranno; ma come può esistere, a norma di vocabolario, una "superiorità antropologica"? Ci sono persone più antropologiche di altre?
Te lo chiedo dal basso della mia inferiorità, evidentemente non antropologica ma lessicale: me lo spieghi una volta buona? Continuo a nutrire il dubbio che si tratti di una supercazzola elaborata per dire "spocchia", e non vedo l'ora che tu me lo fughi.
Ps: Renzi non voleva Berlusconi in galera ma in pensione, mmm. Non sta andando esattamente così.
E' del tutto secondario che non sia stato io ma P.G. a farti capire il concetto di diversità/superiorità antropologica predicato dagli albori.
Per me era importante che ti fosse chiaro l'atteggiamento della sinistra nei confronti dei suoi elettori e degli avversari politici.
Nulla di personale, tu non rappresenti il pd e mi hai anche detto che hai stima e rispetto di chi vota Grillo e di chi vota Berlusconi.
Ma sei sicuro che l'antropologia non c'entra nulla con questo ventennio?
Tu sei allucinato.
Ti capisco benissimo. Vivo la stessa frustrazione che vivi tu ma da venti anni, non da dieci.
Continuamente questi tizi che a parole fanno e disfanno il mondo. Lanciano rivoluzioni. Analizzano il pelo nell'uovo e s'indignano. Ma poi non fanno nulla. Non l'hanno mai fatto e non lo faranno mai.
Ovviamente ritengo che votare Grillo sia stato un errore, così come tu ritieni che votare pd sia stato un errore: la differenza (tra le altre) è che io non me la meno a ogni occasione, mentre tu non perdi occasione per venir qui a prendertela con me. È come se ti bruciasse qualcosa.
Posso ipotizzare che tu te la sia presa per qualcosa che ho scritto? L'unica volta che parlai di voto "idiota" (non "coglione") era in una situazione in cui - a causa della bizzarria del porcellum al senato - votando x in Lombardia si otteneva l'elezione del principale avversario di x. X in quel caso era Ingroia, ma se fosse stato Bersani un voto del genere sarebbe stato idiota ugualmente. Non perché sia idiota votare Ingroia o Bersani in sé: se uno ritiene che li rappresenti, è giusto votarli. Ma se ti informi e scopri che un voto del genere ottiene il risultato di svantaggiare il tuo candidato e avvantaggiare l'avversario, questo si configura come idiozia. È una questione puramente aritmetica; l'antropologia come vedi non c'entra nulla.
Tu poi te la sei legata al dito, ma non c'è niente da fare. Probabilmente nella tua testa rappresento il pd e i suoi errori, ma non è così: il pd fa degli errori e io ne faccio degli altri; ogni tanto facciamo anche lo stesso errore, ma è quasi sempre una coincidenza.
Datti pace, io la penso in modo diverso da te. Quasi sempre non scrivo quello che mi rimproveri a ogni post. Fatti un giro, leggi anche altre persone, ti stai affezionando e non è sano.
Ma c'era sempre quello che non era contento di nulla, quello che i comporomessi fanno schifo, che PDS = SS (me la ricordo come fosse ieri), che dividiamoci saremo più forti.
Io mi son fatto oltre un decennio e mezzo di lotte contro Berlusconi, sin da quando ero a scuola, e tutte le volte che veniva costruita una piattaforma condivisa, sempre sempre sempre arrivava quello che spaccava tutto perché c'era un dettaglio che non gli piaceva e così il suo piccolo kollettivo poteva averne un vantaggio immediato.
Non so cosa facesse l'anonimo e quale fosse il suo ruolo all'epoca, ma so per esperienza personale che fine hanno fatto tutti questi spacca-piattaforme: dopo aver sabotato scientemente e sistematicamente ogni accordo a sinistra, oggi si sciacquano la coscienza sostenendo che tanto era tutto un complotto e che Berlusconi è lì perché era la sinistra a volerlo lì. Posso ipotizzare che Leonardo parli di coda di paglia in questo senso: arriva un anonimo che parla esattamente come un responsabile del fallimento della sinistra e viene logico pensare che faccia così per nascondere le proprie colpe.
Poi ripeto, magari l'anonimo all'epoca faceva dell'altro, ma parla esattamente come chi dà la colpa ai vari Fassino-D'Alema-Prodi-Cofferati solo per glissare sul proprio ruolo nello sfascio sistematico della sinistra, che oggi è moribonda grazie a costoro che l'hanno sabotata con passione e metodo per tanto tempo.
Mi scuso con il proprietario del blog per lo sfogo (che non è rivolto a lui, naturalmente).
Leonardo puoi fare di meglio. Se ci pensi bene ora è curioso e puerile prendersela con Grillo o con chi ha votato Grillo.
A memoria non ricordo delle elezioni più scontate come quelle di un anno fa....in teoria...poi sappiamo tutti come è andata a finire.
Credo sia più costruttivo capire perché in tanti hanno preferito astenersi o votare Grillo invece che dargli dei coglioni ad ogni occasione.
Non mi permetto di fare la morale a nessuno. Trovo solo che sia più maturo raccontare le cose in modo onesto. La coda di paglia non l'ho capita ma fa lo stesso.
E poi tu vieni qui a fare la morale a me, interessante. Sono sicuro che non ti spinge nessuna coda di paglia.
La profonda sintonia è stata verbalizzata e certificata da renzi ma c'era anche prima.
Se poi ti riferisci a me io ho votato pd turandomi il naso poi ad un certo punto non ce l'ho più fatta neppure turandomi il naso...
Quindi ok, in linea di massimo sono d'accordo da prima che tu mi leggessi. Siccome però il governo Letta l'ha voluto anche Grillo, e la profonda sintonia senza di lui non ci sarebbe stata, mi dispiace che ora vengano a farmi la morale antiberlusconiana quelli che Grillo l'han votato, e chissà 10 anni fa per chi votavano.
Secondo me sta bene così, di lotta e di governo. Quando si va a votare si rimettono assieme e fanno il pieno. Non stanno neanche facendo finta di litigare.
Questa è la storia.
Se poi ti fa star bene raccontarti che la sinistra in questi 20 anni ha governato in modo impeccabile e soprattutto ha fatto una opposizione con il coltello fra i denti, fallo pure. Non pretendere però che qui ci sia qualcuno disposto a credere alle favole. Tutto qui.
@ Claudio VdA
La paranoia degli sconfittologi non conosce limiti. Sono opinioni. Io però dico che, da che mondo è mondo, divisione = debolezza. Sarò semplicistico, accettami così.
I ris di parma hanno risolto il mistero di "a fenomeno"
Accolta la difesa dell'anonimo della terza repubblica: Leonardo scagionato con formula piena non può sapere il gergo romanesco.
Il colpevole non può che essere un insospettabile romano de roma: marcell_o!
Ci tengo molto a saperlo perché questa conversazione è davvero istruttiva per me.
Nel qual caso non posso che lodare le tue brillanti capacità argomentative.
Invece gli anonimi li scrive tutti Marcello.
(Troppa antropologia vi fa venire la paranoia, temo).
C'è una persona al mondo convinta che se fosse rimasto un semplice palazzinaro senza emittenze nazionali avrebbe potuto reclamizzare il suo partito e vincere nel '94, e lo sta scrivendo proprio qui?
E come mai allora si è tenuto stretto tutte quelle emittenze, visto che non gli servivano?
Spiego come stanno le cose da Marte: Berlusconi è un criminale; il Pd ha perso le elezioni; Grillo non vuole nessun tipo di alleanza; se si fosse tornato a votare subito probabilmente si sarebbe ottenuto lo stesso risultato (ma con l'incognita di dare a B. una possibilità in più). L'unica possibilità era allearsi col criminale e bollirlo lentamente: vedi quello che è successo con la decadenza.
Però con un criminale ci puoi anche fare qualche affare; fargli scrivere una legge elettorale che ci dovremmo tenere anche dopo di lui, mah, io passerei.
ci vorrebbe grisù altroké goldrake...
Per rimanere in tema, secondo me le birre fiamminghe sono troppo dolci. Io vado di lager, classicamente.
In Senato ci sono PD, PDL e M5S e per forza di cose due si devono alleare: siccome il M5S ha detto no, chi c'è rimasto?
Chi ha obbligato Renzi a discutere con B. della legge? Nessuno: poteva discuterne con Grillo... che paccato che Grillo gli abbia detto di no.
Ma quale colpo di stato? Nessuno, quella è una fantasia del proprietario di questo blog.
Profonda sintonia? Più o meno la stessa che c'era fra Churchill e Stalin... eppure ad un certo punto sono stati costretti ad allearsi per contingenza storica.
A me non piace sparare sulla crocerossa, ma dove vive il signor Tondelli, su Marte?
Chi ha obbligato letta a fare un governo con un criminale?
Chi ha obbligato renzi ad invitare lo stesso criminale a discutere di legge elettorale?!
Ma quale colpo di stato? La sinistra lo sta tenendo in vita in modo vergognoso questa è la verità! Se poi il signor Tondello si vuol raccontare le favole faccia pure.
Se c'è profonda sintonia, come fa ad esserci un colpo di stato?
Ma è una cosa che hai deciso di non capire.
E non sto facendo la vecchia zia che vi dice di fare i bravi: per me potete pure prendervi a spadate, ma il pubblico avrebbe maggior sollazzo se lo faceste su Renzi... suvvia, chi sprona lancia in resta in merito al ballottaggio fra coalizioni? ;)
Che bisogno urgente aveva di scagionare Tondelli...non ho mai conosciuto un troll che vuole scagionare
Curioso anche l'intervento del terzo anonimo della terza repubblica che interviene non nella discussione ma per soccorre Tondelli...come poi se mettere una a vocativa potesse voler dire qualcosa...
Tutto molto curioso....e anche un po' triste...
Mi dispiace, ma non riesco ad essere ottimista per l'Italia :(
E a questo punto citare dei casi di democrazie con sistemi non proporzionali ci sta: a prescindere da Blair e Cameron, l'Inghilterra ha alle spalle la più ricca ed importante tradizione di pensiero politico dell'Occidente moderno, se proprio vogliamo buttarla sull'auctoritas.
A me pare poi che i sistemi a doppio turno servano a creare una maggioranza assoluta dove non c'è (sono d'accordo con i commenti di Telebolla in un'altra discussione). Certo, meglio sarebbe avere il solo il doppio turno, invece del possibile premio, ma non mi straccio le vesti: Posso adattarmi, per uscire dalla palude, ad un sistema che premia la maggioranza relativa.
Non trovo utile discutere se questo sistema favorisca più Grillo o il PD: non è questo il metro per giudicare una legge elettorale, perché se lo si adotta, ogni considerazione ulteriore sulla rappresentatività è impossibile.
Trovo infine irrealistico pensare che, anche con la legge elettorale quale è stata proposta ora, si possa puntare ad un 35% fidando su uno sfondamento a sinistra e contando sull'astensionismo.
Il mio sostegno a Renzi, peraltro, non è strumentale: io sono d'accordo con le sue idee, mentre trovo pessime quelle di Fassina. Il fatto che le idee di Renzi possano piacere ad una platea più ampia di elettori è importante è necessario, ma è strumentale. Se Renzi dovesse proporre un programma che contenesse proposte discriminatorie sugli immigrati per ragioni elettorali, non me ne fregherebbe niente della loro "attrattività". E' possibile che nell'elettorato PD alcuni siano vittime di questo fraintendimento e pensino che le idee di Renzi siano solo un modo nuovo, pieno di verve di porgere sempre le stesse proposte di governo fondamentali.
Non è così, non per me: quel che io auspico è un cambiamento delle proposte di governo, in modo che i principi profondi, quelli sì sempre gli stessi, possano essere meglio perseguiti.
Infine: né tu né io siamo costituzionalisti o esperti amministrativi. Non credo che questo impedisca di esprimere le proprie idee.
Più in generale, devi sapere che esiste una lunga battaglia a sinistra, tra due filosofie. La prima parte da un'ammissione: non siamo la cultura politica dominante nel paese. Avevamo una specie di egemonia culturale, ma non è stata sufficiente, e comunque l'abbiamo pure persa con la tv a colori. Dunque o restiamo all'opposizione per sempre (alcuni preferirebbero) o ci alleiamo con qualche altra forza di centro, venendo a qualche inevitabile compromesso. Questa filosofia attualmente è sconfitta, non solo a causa di Renzi, ma a causa della totale implosione del centrismo in Italia, che si è mangiato tutti i leader che ci hanno provato da Segni a Monti.
L'altra filosofia è la cosiddetta vocazione maggioritaria: dobbiamo ricalibrare un po' i contenuti e ambire a diventare una forza nel Paese - conquistando direttamente i voti ai nostri competitor di centrodestra, una cosa su cui Renzi ha insistito ben oltre il verosimile, e Veltroni prima di lui (con più rassegnazione, bisogna dire).
Ora che Bersani ha perso e che Monti è stato risucchiato dal nulla, la vocazione maggioritaria ha ripreso com'è giusto il sopravvento. E però adesso scopriamo da insigni politologhi come immagino tu sia (i giorni in cui non studi riforme amministrative) che "la maggioranza dei voti è un'utopia", addirittura. Insomma non era come la intendevamo noi; non si trattava di conquistare almeno mezzo Paese (il che ci sembrava irrealistico): no, bastava il 35%; che è molto meno, quasi un terzo. Ma allora non è vero che bisognava pescare tutti i voti dal centrodestra; e del resto, se vai a vedere, non ne pescava tanti neanche lo stra-osannato Tony Blair. Non è per conquistare il 50% che bisogna spostarsi al centro. E allora perché ci stiamo spostando al centro? Guarda che il 35% si potrebbe pure fare verso sinistra, con l'astensione che c'è. Ma Renzi non ci proverà mai.
Quanto all'argomento "In Inghilterra, e in tanti altri posti": sembra di discutere con un grillino quando vuole uscire dall'euro: in Inghilterra, e in tanti altri posti, non ce l'hanno e se la cavano bene. A me la democrazia inglese non piace e non mi piacciono i suoi risultati, né le sue mezze pippe (ieri Blair oggi Cameron) spacciate per statisti. Il benessere degli inglesi dipende da una storia coloniale e post che non è la nostra; da una posizione insulare che non è la nostra; da materie prime e know how che noi non abbiamo. Pensare che basti scopiazzare due cose per stare bene come loro non ha portato fortuna all'ultimo che ci ha provato.
- Il M5S era ancora novità dell'anno. Adesso non dico che faccia sbadigliare, ma quasi.
- Il centrodestra non era diviso in due.
- Alla guida del PD c'era lo sconfittologo da competizione Pier Luigi Bersani.
Forse l'antropologia sì (??), i tuoi argomenti però sono già esauriti. Mi va bene così.
Perché nei Paesi maggioritari, ad esempio, sono due cose completamente diverse. In Inghilterra, e in tanti altri posti, basta la maggioranza relativa in un collegio e vai in parlamento, quindi in teoria puoi anche trovarti con un Parlamento con il 100% dei seggi e il 30% dei voti.
Telebolla ha già spiegato a Leonardo precedentemente che questa cosa della maggioranza assoluta dei voti è più o meno un'utopia.
Questo non per dire che il premio di maggioranza è una cosa buona in assoluto, ma semplicemente che non ha senso stracciarsi le vesti e vestire a lutto per la democrazia (cosa che oggi fa, peraltro, proprio il Tondelli che qualche tempo fa caldeggiava un colpo di Stato per rovesciare Berlusconi. Ironie.).
Al meglio della mia esperienza, di solito nei Paesi in cui nessuno ha una vera maggioranza si ricorre a governi di coalizione. Siccome negli ultimi tempi frequento assiduamente il Belgio, subito mi viene in mente che in da queste parti è andata così (1), ma forse a furia di frequentare il piccolo regno uno e trino la mia mentalità si sta provincializzando. Si, forse qualcuno sosterrà che quando non esiste un vero vincitore il cosiddetto "compromis à la belge" è una roba ormai superata: nei Paesi meglio organizzati si fa in un altro modo... a proposisto, come si fa? ;)
(1) Il governo Di Rupo è formato da democristiani, socialisti, liberali, centristi e vari ed eventuali: trattative snervanti e senza fine, ma coi risultati delle ultime elezioni era l'unica maggioranza possibile. La composizione è qui http://fr.wikipedia.org/wiki/Gouvernement_Di_Rupo_%28Belgique%29
Io però domattina lavoro, voialtri potreste anche uscire ogni tanto, discutere con persone in carne e ossa.
U., chi è che ti ha offeso? Io qui non leggo niente di così offensivo. Per favore potete smettere di offendere u., che così può finalmente chiudere su questo punto?
ma potrebbe perfino essere vero (e continuerebbe ad essere tristissimo) o almeno realistico
quando ti senti ispirato fa' una riunione tra beppe strillo e casaleggio... potrebbe essere perfino più triste, ma quel tipo di tristezza che mi tirerebbe su il morale
che ora ce l'ho sotto i piedi
col suo contadino della galilea che gli dà ragione.....eh eh eh...eh eh...eh
In ogni caso, il troll non sta esponendo idee di sorta né sulla legge elettorale né su nient'altro: sta soltanto insultando, e che per te questo significa che siete d'accordo vuol dire solo che hai bisogno dei suoi argomenti. Io al posto tuo lo troverei avvilente.
Ma non ti facevo anche costituzionalista, compliments.
Lo scopriremo presto...eh...eh..eh..eh....
Detto questo, sul punto chiudo qui, perché i troll muoiono di morte naturale solo se non li si nutre.
Almeno Renzi fa le cose alla luce del sole
35% di voti = 65% che non ti sopporta
In ogni caso, se prende un sacco di voti.
Ecco, sperare di fare una legge elettorale che non faccia vincere chi prende un sacco di voti è un po' curioso.
Bravo leonardo :-D
Gio
Col tie-break non è democrazia
21-01-2014, 01:41Berlusconi, costituzione, RenziPermalinkFino a che punto puoi annacquare un vino e considerarlo ancora un vino? Fino a che punto puoi abbassare la soglia di un premio di maggioranza e chiamarla ancora democrazia? L'altro giorno Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sono incontrati e hanno deciso che si può abbassare al 35%. In sostanza: puoi vincere le elezioni con poco più di un terzo dei voti totali, ovvero con quasi due terzi dei voti contro. E siccome né Berlusconi, un po' ammaccato, né Renzi, con tutta la sua vocazione maggioritaria, sono sicuri di riuscire a portare dalla loro il 35% degli elettori, è stato necessario trovare un piano b.
Il piano b che hanno elaborato i due statisti non ha, che io sappia, precedenti al mondo: non è mai stato sperimentato, e quindi potrebbe anche trattarsi di qualcosa di geniale - impossibile saperlo finché non lo si sperimenta. Faremo da cavie. Lo hanno chiamato "ballottaggio", ma a differenza di tutti gli altri ballottaggi del mondo è su base nazionale: un referendum tra due partiti, visto che la Costituzione non consente (ancora) il referendum tra i due candidati. E si indovina quanto dispiaccia a entrambi - sarebbe così bello poter distribuire agli italiani una scheda semplicissima: R da una parte, B dall'altra, oppure semplicemente le facce. Maledizione, non si può; e quindi tocca fare lo spareggio tra i primi due partiti. Perché di spareggio si tratta: un tie-break - gli inglesi hanno anche un'espressione più colorita, "sudden death". È ancora democrazia? Non potremmo almeno smettere di chiamarla così? Il latte caldo della macchinetta in ufficio, non so se l'hai mai notato, non si chiama proprio latte, bensì "bevanda al gusto latte". Può darsi che le elezioni col sistema Berlusconi-Renzi siano le uniche possibili, ormai, ma possiamo almeno chiamarle "sondaggio al gusto di democrazia"? Lo so, anche il sistema di Calderoli era una nota porcata. Ma almeno non metteva nero su bianco la soglia psicologica: 35%. Con un terzo dei voti vai al governo. Con due terzi dei voti, i tuoi avversari si fottono. Per cinque lunghi anni. Il meno che si possa dire di chi ha inventato una cosa del genere, è che ha una spaventosa certezza di vincere.
Degno d'interesse è anche il trattamento dei partitini. Altre riforme elettorali avrebbero puntato allo sradicamento di quelli che una volta si chiamavano cespugli. Renzi e Berlusconi sono più concilianti: i partitini possono andare, se si comportano bene e si apparentano con quelli grossi. In questo caso abbassiamo la sbarra al 5% e li facciamo entrare in parlamento. Se invece vogliono fare i duri e i puri, addio: la sbarra si rialza all'8%. Inoltre devono essere genuini: saranno presi provvedimenti contro le liste-civetta, chissà come si farà a capire cosa è civetta e cosa no. Una cosa del genere non ha nessuna spiegazione logica che esuli dalla gestione dell'esistente: i partitini esistono, tanto vale preservarli, coccolarli, proteggerli nel loro habitat in modo che tutti possano vederli durante le gite fuoriporta. La spiegazione ufficiale è che ci tiene Alfano. Purtroppo io non sono tra quelli che crede nell'esistenza di Alfano in sé; e siccome lo considero nient'altro che un piede che Berlusconi tiene nel governo Letta fin tanto che gli conviene, non mi resta che concludere che Berlusconi rivuole la Lega in parlamento. Quanto a Renzi evidentemente con tutta la sua vocazione maggioritaria non esclude di federarsi con Vendola o con Ichino o qualche altro relitto lì in mezzo. Non è per questo che lo hanno votato alle primarie, ma del resto alle primarie aveva anche promesso di farla finita coi listini bloccati. Vabbe', mal che vada farà le primarie, e le farà anche Grillo on line. Magari anche Berlusconi col televoto.
Questo è l'"italicum" che Renzi ha congegnato con Berlusconi e poi esibito alla direzione del PD, che non si capisce cosa abbia votato, visto che Renzi aveva già deciso per tutti ed era un prendere o lasciare. Addirittura Cuperlo voleva il referendum tra gli iscritti, che roba, come se gli iscritti non avessero appena firmato una delega a Renzi ad accordarsi su Berlusconi su qualsiasi sistema elettorale, foss'anche il più demenziale al mondo, perché non lo spareggio di Dodgeball? Comunque la direzione con 111 voti e 34 astensioni ha detto ok, Renzi, buona questa bevanda al gusto di democrazia, andiamo pure avanti. Ora si tratta di conquistare il cuore del Paese. Calcolando un'astensione al venti per cento, quel maledetto 35% si abbassa a un più ragionevole 28%, ehi! ce l'abbiamo fatta, abbiamo vinto! Questa sì che è una vocazione maggioritaria.
Se poi tra un annetto ci dovesse capitare di scegliere al tie break tra Grillo e Berlusconi, beh, sono infortuni di percorso. E poi probabilmente a quel punto la corte costituzionale si sveglierà all'improvviso e ci farà sapere che ehi, non si può governare il paese rappresentando soltanto un terzo degli elettori, ma siete matti? E saremo daccapo. Ma almeno ci saremo divertiti, non si può dir di no. A settantasette anni, fuori dal parlamento, debungabungizzato, il grande piccolo vecchio continua a tirar fuori delle idee incredibili. Il premio al 35% e il tie-break, neanche X Factor ce li ha. Dilettanti.
Sharp!
Quanto al rapporto stretto tra deputato e territorio, io sono contrario sia per motivi generali - il deputato é lì per rappresentare la nazione, non il collegino che lo ha eletto - sia per motivi specifici, dato che nel nostro paese alcuni dei deputati più fedeli al proprio territorio sono gente come Mastella o Cosentino.
astenendosi GRILLO renzi ha fatto l'unica cosa possibile per poter portare a casa la vittoria con gli attori che restavano...
super premio di maggioranza, bene, e se per caso vincerà berlusconi o grillo renzi andrà andrà a casa e si darà allo spettacolo, dov'è il problema?
l'italia è divisa perfettamente in tre fazioni inconciliabili, perciò bisogna che una sola possa poter governare
veramente il camerata Renzi aveva parlato di Berlusconi game over, e aveva fatto votare ai suoi la decadenza da senatore. Ovviamente tutto questo PRIMA di votare, dopo, il camerata ha levato la maschera, si è alleato col piduista in culo ai suoi elettori (perchè quelli del piduista sono contentissimi, se un pregiudicato per evasione può riformare la costituzione, chi si azzarderà mai più a condannare gli evasori?), ha imposto l'accordo senza possibilità di discussione al plenum del partito, e per non farsi mancare niente a Firenze ha abolito già le primarie, perchè sa benissimo che col suo assenteismo rischia grosso.
chissà se avremo Crimi presidente della Repubblica un giorno...
eppure quanta voglia c'è di un bello scossone, perchè certi privilegi, certe lobby non le tocchi neanche con le cannonate
PS: I cosiddetti cespugli sono eterni, si autogenerano in parlamento automaticamente... puoi dare l'80 % dei seggi al partito che prende anche 1 voto in più degli altri, ma al suo interno vedrai ricrearsi per magia le stesse fazioni... la politica non fa più presa tra la gente, non c'è più nessun orizzonte ideale che distingue i partiti... grillo al suo meglio appartiene alla schiera dei "tecnici"... scegliere il "curriculum" e premiare il migliore tecnicamente, che non vuol dire niente, perchè le scelte politiche non sono operazioni tecniche, ma sono conseguenza di una visione ideale del futuro della società e del mondo, la politica sta andando alla deriva assieme alla democrazia.
Sarebbe giustamente il caso di ripensare la Democrazia oggi e come attuarla, credo che la crisi dovrebbe servire a quello.
Inoltre il doppio turno francese é quasi sempre uno spareggio, i triangolari sono una quota marginale; nel 2012 furono una quarantina e se ricordo bene é il record delle ultime tornate.
Saluto
Mi resta solo da dire che anche il dodgeball è meglio delle grandi intese... forse la diluizione, il surrogato, non dobbiamo più temerlo perché ce l'abbiamo già. Anzi, forse è meglio così, che non tenerci questa roba qui e dover fingere che sia più democratica.
Kimboz
In Francia alle ultime elezioni legislative i socialisti hanno preso al primo turno il 29%, astensione al 40%. Dopo il secondo turno hanno, da soli, senza gli alleati il 48,5% dei seggi.
Nessuno considera il loro risultato illegittimo eppure al primo turno se togliamo gli astenuti avevano il voto di circa il 18% degli aventi diritto.
Questa proposta fa schifo ma non é questa la ragione.
Saluti
Postilla: il dato degli astenuti é tanto importante quanto irrilevante ai fini politici, tu l'hai messo allora lo metto anch'io. Pero' conta chi muove il culo e va a votare, il resto puo' essere interessante per uno studio sociologico.
In questo momento comunque credo che sia molto meglio rimanere con il proporzionale uscito dalla corte costituzionale.
fintanto che l'esecutivo dipende dal legislativo (e anche lì, insomma, non dovrebbe), se gli elettori non danno una maggioranza univoca ad un solo partito o le si rispecchia, e allora larghe intese a vita, o si fa una legge elettorale che distorca orribilmente le preferenze degli elettori per dare una maggioranza a chi non ce l'ha.
Io continuo a pensare che sarebbe molto più semplice un sistema in cui l'esecutivo sia eletto direttamente - magari pure con ballottaggio o con l'ordine di preferenza dei candidati - e allora il Parlamento potrà essere eletto pure col proporzionale puro, perché sarà libero dal compito di esprimere una maggioranza politica stabile.
Ma pare non si possa, quindi continuiamo pure con mostruosità simili.
spareggio come nel Dodgeball
in alternativa proporrei al meglio delle sette votazioni (come nelle world series e nelle finali nba)
ma in diretta tv mi andrebbe bene il sistema orazi vs curiazi (con le primarie per decidere l'arma: mazza chiodata? daga? ascia? ecc.)
Tutto ciò che deve fare è classificarsi al secondo posto al primo turno, a questo punto è probabile che almeno parte dell'elettorato della parte "eliminata", anche senza indicazioni ufficiali, preferirà Grillo a Renzi/Berlusconi.
Non è comunque molto probabile che succeda, ma lo è sicuramente molto di più che in quasi ogni altra legge elettorale immaginabile. In un vero maggioritario uninominale il M5S, con la sua mancanza di radicamento territoriale e i suoi candidati sconosciuti, avrebbe subito un enorme tracollo.
Chissà che Renzi e Berlusconi, nel loro hubris non abbiano commesso un gravissimo errore.
Attento con quell'asse, Matteo Renzi
19-01-2014, 21:58Beppe Grillo, Berlusconi, ho una teoria, RenziPermalinkI renziani invece molto delusi non sembrano; si vede che non ci avevano creduto molto nemmeno loro. Meglio così, lasciamo questi specchietti alle allodole grilline e facciamo finta di essere uomini di mondo. È abbastanza chiaro che dovesse finire così: in una situazione di stallo a tre, vincono i primi due che si mettono d'accordo su una legge per fregare il terzo. Se avevamo nutrito qualche illusione che tra i primi due non ci fosse Berlusconi, la caparbietà con la quale Grillo ha escluso i suoi da ogni trattativa ce le stroncò nella culla in primavera. D'altro canto per quale motivo al mondo Grillo dovrebbe fare l'unica mossa che non gli conviene? Occorre sempre ricordare il suo vantaggio sui due avversari: lui non ha bisogno di vincere. Che prenda più o meno del 25%, il suo core business è l'opposizione ringhiosa: quaranta deputati più o in meno non gli cambiano più di tanto la situazione, anzi, meno sono e meglio si controllano. Alla fine dei conti il suo ruolo è perfettamente complementare a quello degli altri due. Quello tripolarismo che ci sembrava così precario in febbraio sta rivelando un insolito equilibrio, e non è detto che nuove elezioni non lo confermino. È chiaro che sia Renzi che Berlusconi vorrebbero aggiudicarsi un super-premio di maggioranza e governare da soli, ma è abbastanza possibile che si ritrovino di nuovo a convivere al governo col terzo soddisfatto che abbaia. Spero come sempre di sbagliare, ma se una cosa conviene a tutte le parti in gioco, perché non dovrebbe accadere?
Tutto ampiamente prevedibile, tranne i dettagli: l'oltraggiosa liturgia di Berlusconi nella tana del nemico... (continua sull'Unita.it, H1t#215). Fino a qualche mese fa lo avremmo considerato l’ennesimo errore tattico di una segreteria PD. Adesso però c’è Renzi e non ha senso prendersela con lui: una sbruffonata così è perfettamente nel suo stile. A gli elettori del PD che lo hanno voluto segretario non era dato sapere, in dicembre, se avrebbe sostenuto Letta o se lo avrebbe impallinato; l’unica cosa sicura era lo stile-Renzi, dal protagonismo in similpelle alla tendenza a conferire con Berlusconi tête-à-tête; e lo stile-Renzi ha vinto su tutte le obiezioni col 73%.
Io credo che chi ha votato Grillo abbia fatto una cazzata, embè? Se lo dico sono un intellettuale snob. Accidenti.
Però è curioso: tu credi la stessa cosa di me che ho votato pd. Ne consegue che tu ti senti antropologicamente superiore a me, qualunque cosa ciò significhi (come si fa a essere superiori a qualcuno in "modo antropologico"?)
"Che opinione hai di chi legge il fatto?"
Ci scrissi un post una volta, perché non lo leggi?
Guarda, ti copio la prima riga:
Caro lettore, che magari vieni dopo aver sentito "le risate choc" di Nichi Vendola sul Fatto Quotidiano, vorrei premettere una cosa:
Io non credo che tu, mediamente, sia un coglione.
Invece chi ha confezionato le "risate choc" di Nichi Vendola sul Fatto Quotidiano, cosa pensa di te?
Poi va avanti per tante, tante righe, e la conclusione è: il Fatto non ha una grande opinione dell'intelligenza del suo lettore medio. Il Fatto, mica io.
Se al Fatto trattano i propri lettori come deficienti, è cosa che spiace per primo a me. Non so se si sentano superiori ai loro lettori in modo antropologico, anche perché non ho la minima idea di cosa significhi.
Deduco che se non è lobotomizzato sicuramente la tua opinione è che non è persona illuminata...così va meglio..è più rassicurante?
Che dire di chi legge il fatto? Che opinione hai di chi legge il fatto?
Ora possiamo portare la discussione a questo punto.
E' meglio essere considerati lobotomizzati o coglioni?
Anche l'antipatia a pelle contro gli intellettuali, "uomini perbene di cultura e di pensiero" (ma dove sarebbero) è una corrente che parte da lontano; anche qui l'antropologia non c'entra nulla.
Questo blog esiste da molti, molti anni, e ci sono scritte tante cose: ma non c'è scritto da nessuna parte che chi vota Berlusconi sia un lobotomizzato, un ignorante, un disonesto. Semplicemente perché non lo penso. Non mi pare che lo pensi nemmeno Serra, ma non è che abbia importanza.
Qui sopra si è parlato tanto di berlusconismo e sono state suggerite tante chiavi di lettura, ma nessuna includeva la lobotomia. Quanto a ignoranza e disonestà, oltre a essere distribuite con maggiore varietà, non sono che descrizioni morali di fenomeni che hanno una ben più interessante consistenza economica, storica, sociale (antropologica no, non credo che ci siano delle tribù antropologicamente definibili nell'Italia del XXI secolo: una boutade di Pasolini da cui non riusciamo a liberarci).
I tuoi "cfr. leonardo.blogspot.com" sono semplicemente disonesti: non stai discutendo con me, ti stai facendo un fantoccio con le mie forme e ci sputi sopra. Non mi bagni. Da lontano sei solo una persona che sputa a un fantoccio.
Se non ho capito male suona più o meno così: se voti Berlusconi (oggi anche Grillo cfr.leonardo.blogspot), sei un lobotomizzato, un ignorante, un disonesto.
Se voti contro Berlusconi (oggi anche contro Grillo cfr.sempre leonardo.blogspot), ovvero la sinistra, sei un intellettuale, un uomo perbene di cultura e di pensiero.
Ti è più chiaro ora?
Tu lo leggevi Michele Serra?
Il bagaglino lo vedevo poco.
Apprezzo di più Bombolo, so tutte le sue battute a memoria.
Nessuno
Né hanno molto senso le parole che usi: cosa significa per te "superiorità antropologica"? Il fatto che tu non riesca a spiegarlo mi sembra emblematico.
"Il senso va oltre le parole" non significa nulla: qui dentro hai soltanto le parole: se non le sai usare non c'è modo di capire cosa tu voglia dire.
Se quello che vuoi dire è "barbapapà, baffino, uolter", mi sa che c'è un grosso fraintendimento: qui dentro si sono sempre criticati molto, anche se a quei tempi i soprannomi li usava il bagaglino.
Ora che ci penso, "superiorità antropologica" potrebbe essere stato un tormentone del bagaglino. Tu lo guardavi il bagaglino?
"E fin che farà comodo resterà lì. E faranno restare lì anche i suoi figli per un pezzo (senza farli scendere in politica, semplicemente consentendogli il loro monopolio), perchè chiunque andrà al governo avrà un 'arma fantastica per poter controllare un impero privato di comunicazione."
Secondo te negli 8 anni in cui la sinistra è stata al governo ha controllato un impero privato di comunicazione intendi mediaset?
Questa è la più bella di tutte!
Capisco che tu possa fare confusione tra i vari anonimi ma non trovo corretto cambiare le carte in tavola. Non ti fa onore.
Non è vero che vengo qui da molti giorni a pappagallinare "superiorità antropologica". Qualcuno ha tirato fuori i termini incriminati poi sei tu che ossessivamente ne hai chiesto il significato. Io ho solo provato a spiegartelo. Il problema è che io provo a farti capire il senso che va oltre le parole, ma tu non oltre non ci vuoi andare.
Liberissimo di avvitarti come meglio credi.
"Perché "antropologica"? Perché non "lossodromica" o "pimpinella"?"
In conclusione questa è una domanda che non devi fare a me ma ai tuoi padri fondatori, a barbapapà, a baffino a uolter...ecc. che sicuramente non conoscono l'antropologia.
Ma nulla da rimproverare loro come fini strateghi politici.
Ma al pezzo sotto il titolo hai dato un'occhiata? curiosità.
Renzi ha ricevuto Berlusconi e hanno deciso la nuova legge elettorale, tu scrivi un post che si intitola "Prendersela con Renzi, troppo facile" e dai la colpa a Grillo.
Esattamente, in cosa stai sforzandoti tantissimo di credere? Forse nel fatto che, nonostante tutto, esista ancora un motivo per scrivere sull'Unita'?
Non me la sto prendendo con te: da molti giorni tu vieni qui a pappagallinare "superiorità antropologica", e non si è ancora capito cosa intendi dire. Se conosci un po' l'antropologia sai che non si tratta di un'espressione sensata: infatti chi conosce l'antropologia non la usa.
Perché "antropologica"? Perché non "lossodromica" o "pimpinella"?
Se tutto quello che stai cercando di dire è dirigenti-piddini-cattivi-è-tutta-colpa-loro, ok, scrivilo pure così.
Non devi poi prendertela con me, non ho inventato io l'espressione "superiorità antropologica".
Non devi neanche prendertela con me se in questi 20 anni i dirigenti piddini, chi più chi meno, hanno più che altro praticato autoerotismo in virtù di questa presunta superiorità antropologica mentre il paese lentamente ma inesorabilmente stava andando allo sfascio.
Capisco però che per te sia più comodo prendertela con me o avvitarti sul non sense e sugli ossimori.
P.S.
L'intervista che hai letto è quella in cui Bersani fa mea culpa per l'atteggiamento di superiorità che ha da sempre caratterizzato la sinistra?
Nemmeno quello che tu pensi ha molta importanza: mi interessano invece le parole che usi, proprio perché non hanno nessun senso. Cosa vuol dire "superiorità antropologica"?
Importante è l'intervista a cui più volte ti ho rimandato che tu però preferisci ignorare.
Però guarda, è molto semplice: vorrei che mi spiegassi cosa significa, per te, "superiorità antropologica": perché per me si tratta di una specie di ossimoro.
Non posso continuare a fare il motore di ricerca
Del resto degli illuminati dirigenti piddini chi poteva mai immaginare che la lavatrice lava i panni e la tv invece fa il lavaggio del cervello....
L'aver sottovalutato il problema credo abbia a che fare con la presunta superiorità antropologica...
Fondamentalmente a permetterlo sono stati quelli che ora si vergognano di Renzi, che fanno i duri e puri e che fino a ieri governavano con lui.
*soprattutto* quelli che l'anno votato e anche quelli che si sono astenuti
e quelli che continuano ad astenersi (in parlamento e fuori)
poi, poi, nel senso poi anche quelli che non sono stati bravi abbastanza a impedirgli di fare il cazzo di comodo suo
Io temo semplicemente che sia una mossa sbagliata.
(Il tuo fin qui lo hai proprio buttato via, per esempio).
"Ma è un anomalia dovuta al fatto che un uomo potentissimo era anche ricattabilissimo e faceva comodo."
A chi faceva comodo e perché faceva comodo?
questo governo, renzi che incontra berlusconi nella sede del pd...
ma che si può fare?
se l'unico grande partito dell'opposizione è disposto al dialogo sulla legge ci devi parlare, se il capo di questo partito è berlusconi devi parlare con lui, ma non è che sarebbe andata meglio se avesse abdicato in favore della figlia... sarebbe stato solo più ipocrita
mi piacerebbe che renzi non si sentisse un uomo solo al comando, secondo me dovrebbe sentirsi il leader di un grande partito democratico (come aggettivo intendo)
comunque rassicurare qualcuno che non si procederà in modo punitivo a distruggere o smembrare aziende non sembra una cosa cattiva, lasciare che qualcuno continui a fare il cazzo di comodo suo, come ai tempi di craxi sì, questo è cattivo
Ma poi "riaccreditare" cosa? Se Berlusconi non avesse lasciato lui il governo qualche mese fa oggi anche Letta farebbe accordi con lui o chi per lui.
E se alla fine Renzi riuscisse a portare a casa qualche buon risultato (speriamo) non penso che Berlusca se ne potrà avvantaggiare più di tanto, la sua immagine dietro delle sbarre, in casa altrui, all'inseguimento delle proposte renziane come un cagnolino scodinzolante...
Il conflitto di interesse che ha ancora berlusconi è un'anomalia paurosa, ma è stata avvallata da tutti, compreso monti, ve lo ricordate il commissario paladino contro le posizioni dominanti in europa? Prodi? Letta? E' il simbolo di uno spappolamento istituzionale completo, di mancanza di democrazia, e purtroppo non c'è nessuno nella posizione di poter criticare Renzi, su questo ci sarebbe stato da fare continui scioperi della fame dal 92 fin qui... Il fatto che lui potesse essere eletto era anticostituzionale. Ma è un anomalia dovuta al fatto che un uomo potentissimo era anche ricattabilissimo e faceva comodo. E fin che farà comodo resterà lì. E faranno restare lì anche i suoi figli per un pezzo (senza farli scendere in politica, semplicemente consentendogli il loro monopolio), perchè chiunque andrà al governo avrà un arma fantastica per poter controllare un impero privato di comunicazione.
Solo in Italia e solo il pd invita in sede un pregiudicato (sai cosa vuole dire???) per fare accordi elettorali!
Capisco che dopo 20 anni di pastette Leonardo oramai sei un uomo di mondo abituato a tutto, ma ogni tanto un po' di senso di nausea non lo provi?
Ti farebbe bene, credimi.
In campagna elettorale ci dicevano che avrebbero risolto il conflitto di interessi, abbiamo visto come!
La parte per cui il programma di Renzi sarebbe dovuto essere wiki è un'invenzione, per amor di chiarezza.
In ogni caso, la chiosa è giusta: vedremo. Se le cose dovessero andar bene vorrei vedere se qualcuno riconoscerà di aver mal impiegato il proprio livore.
Ti è chiaro il concetto " è tutta 'na pappa"?
Appena gli tocchi il business B. fa cascare tutto: era "alla luce del sole" al tempo della bicamerale ed è "alla luce del sole" adesso. A meno di non vestire occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero.
La foto col poliziotto
11-12-2013, 09:35Berlusconi, manifestaiolismiPermalink![]() |
Geniale (anche dopo aver visto che le mani non sono quelle del poliziotto, continui a crederci). |
E però bisogna ammettere che in giro tra tv e radio e web tira un'aria da marcetta mica da ridere: quindi voglio lasciare agli atti che i Forconi tutta questa attenzione se la meritano. Fotografarsi coi poliziotti, simpatizzanti o non, è probabilmente la migliore mossa mediatica fatta negli ultimi anni da chiunque. E a loro è uscita così, spontanea. Normale che a questo punto Silvio Berlusconi voglia riceverli: finalmente qualcuno che ha idee nuove, fresche, se ne sente l'esigenza in palinsesto.
(Lui d'altro canto l'allarme ce l'aveva pur dato, mesi e anni fa: guardate che la gente non ce la fa più. E noi sciocchi a ripetergli che non era vero, che i ristoranti erano pieni, ecc. ecc.)
è sempre divertente (tragicamente divertente) sentire e vedere qualcuno mentre dice noi qui e voi là e il governo qui e il governo là
ma 'ndo stavano durante i governi berlusconi? ah, ho capito: so' quelli che affollavano i ristoranti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/11/sciopero-forconi-cgil-tentate-irruzioni-in-sedi-letta-non-rappresentano-paese/809186/
non sapevo che si potesse insegnare lettere alle medie senza aver mai dato un esame di storia (perchè tu o non l'hai fatto, o l'hai fatto con pessimi professori).
Capitani balbettanti
29-11-2013, 03:21Berlusconi, contro la lingua italiana, ho una teoria, poveri piccoli imprenditoriPermalinkSe posso, vorrei dire - a seguito di qualche malevolo commento - che tutto ciò che ho dato ha pagato le tasse. Poi, che altre donazioni possono aver luogo, senza passare per il notaio: Ricerca sul Cancro, Vidas, Bambini nefropatici, Shoah, San Raffaele, scusa mi fermo, sono stati i miei preferiti. Infine un chiarimento su tutta questa gazzarra. Qui dentro c’è stato un terribile schifo, una congiura... (Bernardo Caprotti, 26/11/13, Corriere della Sera)
Qualche giorno fa - Berlusconi non era ancora decaduto, sembrano secoli - sul Corriere è comparsa una letterina del presidente della catena Esselunga, Bernardo Caprotti. Trattandosi della replica a un articolo che lo riguardava, la pubblicazione era un atto dovuto; a sorprendere (ma neanche più di tanto, ormai), è la decisione di pubblicare il testo del biglietto così come è probabilmente arrivato, stile Celentano. Probabilmente in redazione avranno preferito non innervosire ulteriormente il personaggio, e così gli hanno dato spazio esattamente come in un talk show si "passa la linea" a un ospite telefonico, magari un tizio inviperito che ha chiamato perché stanno parlando male di lui.
Risultato: abbiamo assistito in diretta allo sfogo di un capitano d'industria ottantottenne, senza capire molto dei dettagli, ma afferrando la sostanza: il tizio non si può più fidare di nessuno. Gli fanno la guerra i figli; gli fa la guerra la vecchia segretaria e braccio destro; probabilmente gli hanno alzato una trincea persino in ufficio stampa, così è ridotto a scriversi i biglietti da solo. Con qualche effetto perversamente comico: Caprotti afferma di aver fatto cospicue donazioni alla "Shoah": probabilmente non allude a un inverosimile sostegno ai genocidi nazifascisti, ma alla meritoria associazione "Figli della Shoah"; aveva fretta e ha abbreviato, e al Corriere han stampato così.
Di fronte a un episodio del genere - valutate voi quanto buffo o patetico o triste - spunta la solita domanda (spunta sull'Unità, H1t#206): ma succede così anche altrove? O siamo l’unico Paese in cui i capitani d’industria non riescono a padroneggiare la propria lingua madre, né a munirsi di collaboratori che li sappiano assistere? Quando Caprotti definisce il Corriere il “Times del proprio Paese”, mette a fuoco il problema: è immaginabile un testo così involuto sul Times o su qualsiasi altra prestigiosa testata occidentale? Non è una domanda retorica, onestamente non lo so: se qualcuno ha in mente episodi paragonabili me li segnali pure qua sotto. Ma nel frattempo rimane il dubbio di ritrovarsi nel Paese con la classe dirigente e industriale meno colta d’Europa. Altrove almeno una letterina la sanno scrivere – se non lo sanno fare, sanno procurarsi qualcuno che lo faccia per loro; da noi no, non è richiesto, non è necessario.
Ho poi aggiunto che non credo sia offensivo rilevare che guarda alle cose della politica e del mondo in generale con gli "occhiali" della sinistra (come del resto faccio io e credo capiti a molti lettori di questo blog). Mi sbaglio?
Antonello
Non è offensivo, è soltanto sciocco: se mi sentissi offeso da tutte le sciocchezze che si scrivono, passerei giornate molto tristi.
Fa' pur senza il "cordialmente".
Non credo che sia offensivo rilevare che guardi alle cose della politica e del mondo in generale con gli "occhiali" della sinistra.
Cordialmente
Antonello
Se Caprotti fosse l'ad della Coop? È sempre la solita domanda che gli anonimi fanno qui ultimamente. Se x fosse Berlusconi? Se io fossi Padre Pio? Se tua nonna avesse le rotelle? Questioni importanti, alle quali è difficile rispondere. Nei fatti l'ad della Coop non ha mai scritto letterine sgrammaticate al Corriere; forse ci tiene alla sua immagine, forse non gliene si è mai presentata l'occasione: non lo conosco, non lo so. Ti posso dire che una letterina del genere mi disturberebbe ugualmente - del resto vado a far la spesa sia alla coop che all'esselunga a seconda della convenienza - perché più che per loro tifo per la lingua italiana. E forse scriverei un pezzo più o meno uguale a questo, visto che l'ho scritto anche quando è stato inflitto un trattamento del genere a Celentano, o al fidanzatino di Noemi (http://leonardo.blogspot.it/2009/05/ortocrazia.html) o a uno studente (http://leonardo.blogspot.it/2007/03/la-scrittura-uninvenzione-senza-futuro.html).
Ti prego notare che in tutti questi casi io ritengo che a Caprotti, o a Celentano, o a Flaminio sia stato fatto un torto, perché davvero, "chissenefrega se non conoscono l'italiano alla perfezione": avranno altre qualità. Ma i giornalisti che ricevono queste lettere l'italiano lo conoscono: non mettono in berlina gli autori delle lettere per sciatteria, ma per dare la stessa impressione di genuinità che si ha davanti allo sfogo di un tizio al telefono o in diretta. Mentre la scrittura dovrebbe essere uno strumento accessibile a tutti. Io la penso così, e tu hai già smesso di leggere.
"Il Flaminio di oggi, che non sa dove mettere l'accento e urla pestando il caps lock, sembrerà a molti più genuino. Soprattutto a chi da anni ha deciso che noi non siamo la nostra foto migliore, ma il filmatino goliardico che abbiamo messo su youtube; a chi vuole le nostre ragazze con l'ombelico in fuori; a chi ci ha insegnato ad applaudire ai funerali. La plebe deve stare al suo posto: si pubblichi senza correggere."
E' il suo mestiere e viene pagato per questo.
Se Caprotti fosse l'a.d. della coop qualcuno crede che il signor Leonardo avrebbe scritto un pezzo del genere? Certamente no. Anzi avrebbe elogiato un vero self made man con le scarpe grosse e col cervello fino...e chissenefrega se non conosce l'italiano alla perfezione...ecc.
Al
Ora ti faccio io un paio di domande.
Che orientamento politico ha questo blog?
Chi è e cosa ha fatto il capitano balbettante?
A me pare che sia più sconvolgente pensare che un ottantenne sia ancora in prima linea a causa dell'incapacità (o presunta tale dei suoi successori). Vedi anche famiglia Berlusconi, vedi tante altre situazioni simili nel nostro Paese.
Una lettera poi che sembra quasi personale, il fatto che poi sia stata utilizzata esattamente come ricevuta non vuol dire che sia nata con intenti di comunicazione istituzionale. Tra l'altro quella frase con l'accostamento al Times sa molto di ironico...
"For every fatal shooting, there were roughly three non-fatal shootings. And, folks, this is unacceptable in America. It's just unacceptable. And we're going to do something about it."
"Our enemies are innovative and resourceful, and so are we. They never stop thinking about new ways to harm our country and our people, and neither do we."
"They misunderestimated me."
Lo so, non era un capitano d'industria, ma capitano (anzi comandante in capo) lo era, e sul Times ci finiva eccome.
A titolo di paragone, facciamo leggemente meglio della Spagna (53%) e del Portogallo (32%), che ha valori sudamericani, ma peggio della Grecia (65%). La Francia ha il 71%, il Regno Unito il 75%, la Corea del sud 80% (nonostante abbiano una storia recente di paese sottosviluppato: hanno uno stock di anziani male istruiti, e fanno bene ugualmente), Germania 86%, USA 89%, Giappone 92%. In generale anche i paesi dell'Europa dell'Est se la cavano bene: Russia 91%, rep. Ceca 92%.
Da questo punto di vista siamo a metà strada tra la Francia e il Brasile.
Grazie Leonardo!
Se mi posso permettere, ci manca giusto un paragone tra i capitani balbettanti e i nostri capitani coraggiosi. Avresti avuto così l'opportunità di enfatizzarne le differenze imbarazzanti basate sulla proprietà di linguaggio e di scrittura senza ovviamente fare il minimo cenno sulle storie personali e imprenditoriali.
Ultima considerazione: ci dobbiamo sempre fare riconoscere, solo in Italia vengono accettate donazioni fatte da capitani balbettanti. Se io fossi stato a capo di una delle suddette associazioni avrei rifiutato immediatamente un qualsiasi assegno proveniente dal capitano balbettante.
Mi scuso anche io per il mio italiano zoppicante e ringrazio Leonardo che mi pubblica nonostante la mia zoppia.
sono l'ultimo a poter criticare la scrittura di chiunque altro, l'ignoranza non sempre è una colpa (oltretutto esistono diversi ambiti e tipi di ignoranza/disabilità, la colpa è avere la possibilità e non provare a porvi rimedio
cioè, voglio dire: devo andare alla notte degli oscar e non so annodarmi il papillon? mi faccio aiutare, mica vado in giro col nodo fatto male! piuttosto vado sul red carpet senza papillon
per il mio carattere se fossi stato un "capitano d'industria" e avessi avuto la possibilità di farmi assistere da una segretaria, un ufficio stampa o robe così, avrei senz'altro imparato a scrivermi le lettere
ma sono un grafico: semianalfabeta ero e tale sono rimasto, ma continuo a scandalizzarmi quando, per esempio, il direttore del personale manda delle comunicazioni in un italiano imbarazzante
Chi assegna il prestigioso premio riesce a padroneggiare le lingua straniere? Munirsi di collaboratori che li sappiano assistere?
Beh, se non l'hai fatto fallo, ti curerà da quest'attacco di severgninismo.
#ilConfrontoPD
27-11-2013, 19:13Berlusconi, Pd, primarie 2013, Renzi, TwitterPermalinkCivati, Cuperlo e Renzi risponderanno a tante domande, e tra queste anche a una che viene dal meraviglioso mondo della Rete, che saremmo noi. In particolare a me e a Luca Conti di Pandemia è stato affidato l'on*re di lanciare la lenza su twitter e di vedere cosa ne salta fuori.
Non ho idea di come funzionino queste cose di solito, ma la mia esperienza assembleare mi sconsiglia di andare semplicemente sul fringuello e scrivere una cosa tipo: #uelà raga come #butta che #domanda si fa a #ilConfrontoPD? Quindi qui sotto metto giù alcune domande - non ho molto tempo - e voi siete liberi di reagire come vi pare e di suggerirne altre. La discussione dovrebbe farsi su twitter (hashtag #ilConfrontoPD; io sono @LeonardoBlog, casomai vi fosse sfuggito), ma se vi sentite più a vostro agio qua sotto nei commenti fate pure.
Alcune domande che io farei a Renzi e agli altri due:
1. Il semestre di presidenza UE lo lasci fare a Letta o preferiresti farlo tu?
2. Uno di voi tre ha già dato un ultimatum a Letta: una nuova legge elettorale o a casa. Spiegaci tu che legge elettorale vorresti e perché.
3. A questo punto della serata avrete senz'altro tutti e tre detto che con Berlusconi e Forza Italia non farete un governo mai più, mai e poi mai, assolutamente mai. Adesso fingete che sia la primavera dell'anno prossimo: ci sono già state le elezioni e i risultati sono più o meno gli stessi di un anno fa. Improvvisate il discorso con cui spiegherete agli elettori che bisogna rifare un governo con Berlusconi.
4. I grillini, un po' ingenuamente, sono convinti che esista un patto occulto tra il PD e Berlusconi, per preservare le aziende di famiglia, e soprattutto i canali televisivi che gli permettono di avere ancora un peso politico enorme malgrado sia fuori dal parlamento. Volete provare a convincerli del contrario, più che con le parole con qualche proposta concreta? O ritenete che la Mediaset debba essere lasciata a disposizione di un condannato che la usa per difendersi dai giudici e dagli avversari politici?
5. Papa Francesco. Che persona meravigliosa. Quanta umana compassione nei suoi appelli alla povertà. Lo vogliamo aiutare? Riusciamo a far pagare alla Chiesa qualche giusta tassa in più? O va tutto bene così?
6. Immagina di essere solo con Angela Merkel. No. Mettiamola così: davanti a un caminetto ci sei tu, Angela Merkel e due interpreti simultanei. Una pioggia incessante picchietta le finestre con ostinazione teutonica. Convincila che l'austerità sta distruggendo l'Europa e che bisogna invertire la rotta al più presto. Con parole tue.
7. Le donne italiane hanno diritto ad abortire, o si tratta di un lusso per chi se lo può permettere? Sbattere fuori dagli ospedali pubblici tutti gli obiettori quanto è in alto nella vostra lista delle priorità?
8. (Questo è un pallino mio). Uno di voi tre l'anno scorso approfittò di questa ribalta per lanciare l'idea di un servizio civile obbligatorio. Buona idea o straordinaria cazzata?
9. L'anno scorso c'era anche una donna lì sopra, anche se diciamolo, era più decorativa che altro. Qual è la prima cosa che farete per le pari opportunità quando e se sarete a Palazzo Chigi?
10. Mentre tutto il mondo comunica su internet, l'Italia è in controtendenza. Che si può fare per convincere gli italiani a sfruttare le potenzialità della Rete? Per favore, non un convegno e neanche un nuovo pool di esperti.
E ora scatenatevi. Pandemia non prevarrà!
Se leggessi il rapporto annuale del ministero ti accorgeresti che i tempi d'attesa per un'IVG non sono lunghi come affermano certe leggende metropolitane.
Non le praticano tutti giorni in ospedale? Vabbè, mica è una pratica salva-vita o roba da pronto soccorso! Rammenta poi che per legge dal "giorno del certificato" a quello dell'intervento (salvo casi d'estrema urgenza) devo intercorrere almeno 7 giorni - che è il tempo che il legislatore ha ritenuto congruo perché la donna rifletta su questa scelta (sì lo so che dovrebbe averlo fatto prima, ma tant'è).
invece parlando in generale di Sanità, generalizzando i dati della Lombardia: il 70% della spesa sanitaria riguarda il trattamento dei malati cronici: forse dovremmo ripensare la struttura del nostro SSN! Trasformare i piccoli ospedali in Day hospital, poliambulatori, centri di riabilitazione e media/lunga degenza ed accorpare le acuzie in 1/2 centri provinciale non sarebbe male (ovviamente strutturando come si deve il sistema di ambulanze!). Tutti ci riempiamo la bocca del costo standard delle siringhe: possiamo parlare del numero standard di amministrativi per 1000 medici? Perchè l'ospedale di Papalla deve avere lo stesso numero di dirigenti (e quindi stessa spesa in stipendi e premi produzione) del Cardarelli, Bambin Gesù o simili? Possiamo ribaltare l'equazione ed accorpare primariati e dirigenza dei piccoli ospedali?
Andrea Kimboz
Premessa: "Se nessuno di voi 3 supererà la soglia del 50%, i 1000 membri dell'assemblea nazionale (appena eletta) saranno chiamati a scegliere, tra i primi due, il Segretario nazionale (con votazione a scrutinio segreto).
Domanda: "Temete "franchi tiratori" nell'Assemblea?
e qualora arrivaste ultimi alle primarie dell'8 dicembre chi indichereste come candidato "preferibile" tra i vostri vostri competitor?
Art.11 comma 3 e 4 : https://s3.amazonaws.com/PDS3/allegati/Regolamento_congresso_2013_2.pdf
Forse la più semplice è "Per qualsiasi cosa: in concreto, dove prendi i soldi?"
Forse porrei la questione della Kobayashi Maru: “Visto che aspirate al posto di Bersani: cosa avreste fatto al posto suo, dovendo scegliere tra allearvi con i grillini che dicono GIAMMAI e il centrodestra?” (Dite agli aspiranti Kirk che non è una simulazione.)
Integrerei la 2) con questo vincolo: "No, la legge elettorale dei sindaci non e' una risposta, scendete piu' nei dettagli"
e aggiungerei:
11) un centinaio di grandi elettori si sono sparati sui piedi, prima sul destro e poi sul sinistro non votando prima Marini e poi Prodi come Presidente della Repubblica. Se non consideriamo "Traditori" come una risposta, che analisi fate dell'accaduto e come pensate di provvedere affinche' non succeda piu', a parte esporre le teste dei Capigruppo su picche di fronte alla sede delNazzareno?
ecco, magari nel prossimo futuro si potrebbe iniziare a parlare di politica industriale, sviluppo sostenibile, ecc.
- Quali progetti concreti intendi portare avanti per creare un politica economica Europea unica, che ci permetta di combattere uniti contro la crisi e che elimini le disuguaglianze del costo del denaro tra gli stati membri?
- Intendi fermare la cementificazione del suolo italiano? Se si immagini una legge come in altri paesi che vieti la costruzione di nuovi edifici o strutture in presenza di edifici o strutture inutilizzate?
- Cosa intendi fare per il problema dei rifiuti che attanaglia moltissime città? Intendi rendere responsabili le aziende che producono o importano prodotti non biodegradabili con una legge che le obbliga come in altri paesi, a prendersi carico del loro smaltimento.
- Intendi promuovere l'economia a km zero e a rifiuti zero? Come?
- Cosa intendi fare per promuovere un sistema di trasporti a basso impatto ambientale? Intendi disincentivare l'uso dell'auto? Come intendi favorire forme di carburante diverse dalla benzina?
Grazie Leonardo :)
Davide
quale recessione? legge elettorale? disoccupazione? massacri in siria? mezza africa che massacra l'altra mezza? immigrazione?
naaa...
la tracotanza sionista!
ma anche la 4 e la 5
però anche la 6... qualcuno davvero in grado di ragionare con la merkel... non dico di convincerla, voglio dire: è tedesca, come si fa?
(poi gli chiederei qualcosa sul possibile ministro degli esteri... non si potrebbe averne uno vero? qualcuno che faccia qualcosa di più che digiunare col papa - per quello ci sono i papaboys - nel prossimo governo a guida pd, intendo)
Così però non andiamo da nessuna parte....sappilo...
Hehehe.
Perché non vai nella tua piattaforma a fare proposte e non occupi spazio nella nostra piattaforma?
Andrea K
Non ho twitter, quindi te la lascio qui la mia preferenza. Che poi è anche uguale alla cosa che ha scritto zappa, con altre parole.
Andrea "Kimboz"
Leo TVB.
Come si esce da questo paradosso?
Abbiamo tutti quanti un Checco dentro al cuor
26-11-2013, 18:26Berlusconi, cinema, Cosa vedere a Cuneo (e provincia) quando sei vivo, fb2020PermalinkImprovvisamente vi svegliate, non riscattati dalla stanchezza di secoli, e in tv c'è ancora Ballarò. Sullo sfondo operaie incatenate a un'azienda che chiude, bandiere di sindacati, e non vi par bello cambiare canale. Oppure non riuscite a trovare nemmeno la forza morale per cercare il telecomando negli anfratti del divano che vi sta masticando, che domani vi rigurgiterà belli e stravolti e pronti alle vostre otto-ore, e c'è gente che vi invidia. Quando improvvisamente una luce si irradia su di voi. È un coglione in tv. Non è un coglione come gli altri. È il coglione platonico, non brilla di luce riflessa, è una pura fonte di ottimismo e gioia di vivere a due passi oltre il baratro. È il marito di una delle operaie incatenate, ma non gliene frega niente. Lo hanno intervistato per sbaglio, e ci sta dicendo che il peggio è passato, che lui per esempio sta vendendo un sacco di aspirapolveri, suo figlio ha tutti i dieci in pagella per cui domani lo porta in vacanza, evvai! In Europa! È stato solo un secondo, poi la regia è tornata a inquadrare disoccupati menagrami. Ma adesso lo state cercando davvero il telecomando, adesso state cercando se per caso da qualche parte esiste ancora un canale che trasmette coglioni così. Al massimo anche un film.
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È il momento in cui cercano di vestirsi come i ricchi veri. |
Che altro gli vuoi dire a Checco Zalone? Poteva accontentarsi di occupare le sale italiane montando i soliti dieci sketch, e invece ha provato qualcosa di un po’ più ambizioso. Ne è uscito un prodotto tutto fuorché perfetto, ma ha importanza? È un film che fa ridere davvero, senza distogliere lo sguardo dalla crisi. Ha una morale e un lieto fine, senza cadere neanche per un istante nel saccarosio moschicida dei buoni sentimenti, come succedeva invece al suo rivale primaverile, il Bisio del Presidente. Zalone e Nunziante sono talmente sicuri del fatto loro che si possono concedere il lusso di non essere troppo volgari – giusto un po’ di turpiloquio ogni tanto, ma dosato alla perfezione, e un solo sketch pecoreccio giusto per ricordare a tutti che fino a due anni fa tutti questi spettatori dovevano contentarsi del cinepanettone. Al terzo film Checco è ancora poco più di una maschera (Mereghetti evoca Totò, fate i vostri conti), ma funziona che è una meraviglia, anche se tutta la macchina comica gira soltanto intorno a lui. Persino la trama nel secondo tempo è quasi accantonata, come se in sede di montaggio avessero che era più importante far ridere il pubblico che spiegargli passo per passo cosa stava succedendo. Probabilmente hanno ragione, anche se mi sarebbe piaciuto vedere un po’ di più Paolini nel ruolo di industriale cattivo (quando ti ricapita?) Particolarmente sacrificate le canzoni, al punto che ti chiedi se non avrebbe avuto più senso tagliarle e basta (poi dai un’occhiata alle classifiche di vendita dei cd e ti spieghi pure quelle). L’unico serio difetto di Sole a catinelle è che un film così esce una volta all’anno; ce ne fosse non dico uno al mese; ma se si riuscisse ogni tre quattro mesi a proporre prodotti del genere a quell’enorme fetta di pubblico che vuole ridere e basta, il cinema italiano starebbe benone. E forse spunterebbe anche qualche soldo in più per tenere aperta qualche sala e proiettarci film diversi. Sole a catinelle, se ancora non lo avete visto, è al Fiamma di Cuneo (21:15); al Cinelandia di Borgo S. Dalmazzo (20:30; 22:40); all’Impero di Bra (20:20); ai portici di Fossano (21:30); al Bertola di Mondovì (21:15); all’Italia di Saluzzo (20:00; 22:15); al Cinecittà di Savigliano (20:20; 22:30).
un film che ricordo mi ha fatto sbellicare (anche i miei figli che all'epoca erano molto piccoli) è "piccolo diavolo" di benigni, mi piace anche il genere "una poltrona per due"
più indietro nel tempo certi film di alberto sordi o fabrizi, mi piaceva molto meno totò, ecc.
ma il mio discutibile senso dell'umorismo trae grande godimento anche da "south park", "i simpson", "i griffin"
ma, come s'è capito, io sono un'anima semplice, non certo un intellettuale, tuttavia il mio ribrezzo per i cinepanettoni è autentico
in tv vedo volentieri battista e anche brignano (certo non nella pubblicità), molto meno volentieri tutti gli altri, probabilmente perché abito vicino roma
- zalone non mi fa ridere
- brunetta mi fa ridere
certi tipi di comicità (diciamo così) non mi fa ridere, anzi mi intristisce, tipo il 90% di zelig, il 100% delle robe tipo bagaglino
in confronto a questi ceccherini è il genio assoluto
La bad company del (nuovo) centrodestra
17-11-2013, 11:00Berlusconi, ho una teoria, RenziPermalinkIn aprile io, per esempio, senza intendermi di politica, suggerivo ai renziani di smarcarsi dal Pd e di lasciare che al governo andassero i rappresentanti del vecchio partito - una specie di bad company del consenso, che avrebbe attirato a sé tutto il malumore per l'accordo con centristi e PdL e per le politiche impopolari che avrebbe avallato. Ovviamente nessuno mi prese sul serio; però cinque mesi dopo qualcosa del genere l'ha combinata Berlusconi: Alfano e i ministri del Pdl vengono esternalizzati, più o meno forzati a costituire un partito che fungerà da bad company. Si accolleranno tutte le responsabilità di un governo che davvero fin qui non ha fatto molto per compiacere l'elettore di centrodestra; e nel frattempo Berlusconi è finalmente libero di sguazzare nell'opposizione, il ruolo che più di tutti gli è congeniale. Sganciata da ogni responsabilità, la nuova Forza Italia può ora andare in cerca di nuovi bacini di consenso: e se si gioca con abilità la carta dell'euroscetticismo, potrebbe recuperare molti astensionisti e persino qualche ex elettore pentastellato o democratico. Quanto al destino elettorale del Nuovo Centrodestra di Alfano, il precedente di Futuro e Libertà è abbastanza eloquente - a meno che lo stesso Berlusconi non decida di tenerli in vita come lista civetta per disturbare i centristi.
Certo, alla nuova Forza Italia - Abbasso Europa servirebbe un leader energico, e il Berlusconi che vediamo in questi giorni non lo è più (continua sull'Unita.it, H1t#205) L’età, la salute, le preoccupazioni giudiziarie, il protagonismo che gli ha impedito in tutti questi anni di individuare e crescere un successore all’altezza (anche in famiglia): tutte cose che cominciano visibilmente a pesare; ora come ora il principale problema della prossima campagna di Berlusconi sembra Berlusconi stesso. La distanza col personaggio che nel ’94 sprizzava ottimismo da tutti i pori è immensa. E però B. è già stato dato per spacciato tante volte: e per quanto azzardate possano sembrare le sue mosse, fin qui sembrano le migliori a sua disposizione.
Se tu hai un complesso di inferiorità, io che posso farci? C'è un quotidiano che ti prende per coglione, te lo faccio presente. Scambiare una riflessione con l'arroganza è un vecchio trucchetto da quattro soldi che fino all'altro ieri facevano i berlusconiani: e adesso lo fai tu.
Ti senti superiore o no rispetto a quelli di centrodestra o ai grillini?
Se tu non lo vuoi dire, lo dico io che ti senti superiore, in maniera molto serena, perche si evince da quello che scrivi, soprattutto da come lo scrivi e dai commenti che scrivi.
Io ho scoperto l'acqua calda...è però buffo che tu voglia fare l'umile quando spruzzi arroganza da ogni poro.
Cordialmente
Adriano
non so perché, ma credo che conoscere o meno il mio pensiero sia decisamente irrilevante (è così perfino per me)
tuttavia sì. abbiamo responsabilità anche noi (qualunque cosa voglia dire).
mi faccia capire (signor alfonso) il fatto di non unirmi al coro di "linciamoli tutti" mi fa essere complice della ka$ta o mi fa approvare tutto quel che fa il pd?
il fatto di essere contrario ai linciaggi mi fa automaticamente entrare tra i difensori dello status quo?
mi sono pentito di aver votato pd?
certo, fino a che non ho sentito i commenti di grillo nel dopo elezioni (e crimi... mioddio, crimi! lombardi! nuti!), in quel preciso momento ho capito che votando bersani alle primarie e pd alle politiche avevo contribuito a salvare l'italia dalle possibilità tragicomiche (berlusconi & grillo)
ma non stiamo andando fuori argomento?
Leo, rispondi tu punto per punto?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/07/jose-pepe-mujica-presidente-delluruguay-mito/462971/
Tanto per rimanere nell'attualità, che differenza ci può essere tra la telefonata di ventola e una ipotetica telefonata di vertini....
Le credo quando dice che si fa l'esamino di coscienza tutte le volte...magari anche i politici, tutti, facessero come lei....
io parlo di gente che ha 40-50 anni e che improvvisamente inizia a parlare di politica dopo aver taciuto per decenni e improvvisamente so' tuti uguali
uguali chi?
bersani non è berlusconi, per esempio
ma anche d'alema non è berlusconi o verdini
perfino la melandri (mioddio la melandri!) non è la santanchè o la carfagna
ma forse tu parlavi di elettori?
e in base a cosa acquisti maggiore dignità o autorevolezza se dici:
io non ho mai fatto politica ma...
io non ho mai preso la tessera di un partito ma...
aver dormito per tanti anni non mi pare procuri un grande vantaggio morale
riguardo l'esamino di coscenza... io me lo faccio tutte le volte prima di votare, pensa un po'
Alfonso Pepe
Ma tu l'hai letto il tuo articolo? Ti invito a rileggerlo. Sostieni che in qualche modo si dovrebbe dimettere...ma che non sarebbe la fine del mondo se non si dimettesse. Se sostieni entrambe le cose hai il 100% di possibilità di prenderci...sei bravo!
non sono del tutto sicuro che (tutti) i peggiori siano rimasti con berlusconi, voglio dire: formigoni? qualgliariello?
purtroppo temo abbiano fatto un gioco delle parti:
- il cazzosichiamanuovo appoggia il governo
- forza italia smette di appoggiare il governo appena può e si prepara a una fantastica campagna elettorale tutta ll'attacco (magari alleata con cazzosichiamanuovo)
quindi resta da sapere chi sarà il prossimo segretario del pd oltre che candidato alla presidenza del consiglio che perderà o pareggerà?
oh, io l'ho detto: se devo scegliere tra berlusconi, grillo e uno qualunque tra renzi-civati-cuperlo per me non c'è storia
parentesi personale:
lavoro nello stesso posto da 25 anni perciò con i colelghi di lavoro ho condiviso molte stagioni politiche (da fine anni 80 a ora ne son successe di cose)... eppure alcuni di quelli che ora son più incazzati NON hanno mai (mai nel senso di proprio MAI) parlato di politica se non da un paio d'anni a questa parte (i primi 15-18 anni di berlusconi so' andati lisci: nessuno di questi s'è mai lamentato)
e tutto quel che sento è so' tutti uguali, so' tutti ladri, ecc.
che palle!
Non ho capito perché bacchetta solo me...invece di scrivere due righe di risposta...anche evasiva come spesso accade...comunque mi scuso ancora
Alla faccia di chi dice che il pd è dilaniato da correnti interne...dai Leo che ti ho già dato lo spunto per la prossima arrampicata sugli specchi di cui sei maestro...
Tanto noi siamo antropologicamente superiori....:)
Nessuno dice che Vendola ha attentato alla libertà di stampa.
Nessuno dice che non ci sia la libertà di ridere.
Qui si discute sull'opportunità di DERIDERE, non ridere, è molto diverso, un signore che stava facendo domande, non di sport o cinema, ma sui MORTI E SUI MALATI.
Perché vendola dopo aver visto quell'episodio su youtube invece di ridere e condividere la sua risata (per alti fini politici e per il popolo si intende...ah che bella cosa la diplomazia...) con quel tale...non ha TELEFONATO A QUEL GIORNALISTA PER DARGLI LA SUA SOLIDARIETA'?
"La stampa poi dovrebbe provare ogni tanto a fare informazione, non soltanto suscitare emozioni."
Questa è la più bella di tutte..taglia la testa al toro e direi che è anche la degna conclusione!
Non solo non le passa per la testa di dare solidarietà ad un suo collega umiliato e deriso dal potente di turno...ma lo accusa anche di non sapere fare il proprio mestiere...!!! Questo sì è un autentico colpo di classe!
Già che c'è lo contatti per proporgli un corso online a pagamento di giornalismo...così da Lei può sicuramente imparare i segreti del mestiere...
Cordiali saluti e tante belle cose
A me sembra che ad ogni giro o scissione, la qualità del personale politico intorno a Berlusconi peggiori. Insomma il Berlusca si tiene sempre la Bad Company.
Poi bisognerebbe chiedere agli elettori del Cd perché continuino fra le 2 parti rimaste a votare sempre per la peggiore.
"Basta ipocrisie, presenterò sfiducia"
Leo, fai così, manda subito a Pippo il tuo pezzo lineare e cristallino a difesa del Ministro...vedrai che, convinto, tornerà subito sui suoi passi...
Renzi non c'entra nulla col PD. Il suo obiettivo è vincere per poi confluire nel PdL.
Come, ai tempi, l'obiettivo di Occhetto era confluire nel PSI... Tangentopoli glielo impedì.
Speriamo quindi in una nuova Tangentopoli.
Saluti,
Mauro.
E i soldini derivanti dalle pubblicità Leo se li merita tutti.
Questo è, a mio modesto parere, lo scambio più bello sul vendolagate.
Cri: Io invece arrivo e ti metto di volata nel mio blogroll. Grazie per la boccata di ossigeno. E' la prima cosa della giornata che non offende la mia intelligenza.
Anonimo: Cri, soffri di agorafobia ed eri bloccata in ascensore fino a due ore fa?
Cri: Sì, con gente con pesanti problemi di flatulenza.
Anonimo:...ma siamo sicuri che delle due situazioni estreme ...la vera boccata di ossigeno sia quella di leggere questo articolo?
La bramosia con cui cercano di applicare il più ridicolo degli straw man argument alle tue opinioni sulle capacita dei giornalisti del Fatto nello scrivere quello chei lettori del Fatto (evidentemente) vogliono leggere è ammirevole. Mi domando se applicassero tante energie ad esercitare il pensiero critico, che Paese sarebbe il nostro... Io non perdo le speranze ;)
Raf
Lo "scatto felino" lo aveva fatto con Archinà; ne parla ad Archinà: lo sta sfottendo, bonariamente. E non se n'è pentito.
Raf.
p.s. sull'argomento di ieri ti da' torto anche Vendola stesso: rideva proprio del giornalista! (http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=184489)
La natura di B. (e la nostra)
30-09-2013, 02:59Berlusconi, governo Letta, PdPermalinkTutto quello che è successo, un istante dopo che è successo, ci è parso inevitabile; e adesso con chi dovremmo prendercela? Con Berlusconi? Ma Berlusconi non poteva che comportarsi così, è la sua natura: come lo scorpione che non può non pizzicare la rana, B. doveva prima o poi affossare questo governo. Potremmo prendercela con Enrico Letta. Ma anche la rana in fondo non poteva che comportarsi così: la sua unica chance era imbarcare lo scorpione e convincersi che sarebbe andato tutto bene. Era il suo ruolo e, per quanto ridicolo, lo ha portato avanti con un certo stile. Letta avrebbe potuto fare più o meno di quello che ha fatto, e tutto questo sarebbe successo ugualmente: lo sapevamo. Magari ignoravamo la goccia che avrebbe sbilanciato i piattini in equilibrio così precario (la sentenza della Cassazione) - ma in coscienza come potevamo sperare che il governo durasse molto di più?
Era nato per cambiare legge elettorale e prendere tempo, in attesa che Berlusconi decadesse o Grillo si sgonfiasse. Grillo si è rigonfiato, Berlusconi sta per decadere, ma ha preso la legge elettorale in ostaggio - e anche questo tutto sommato era abbastanza prevedibile. Nel frattempo il PD avrebbe dovuto prepararsi alla campagna elettorale più difficile, e non è andata così. Lo dico da osservatore parziale, che ha sempre evitato di infilarsi nel coro di chi critica il PD sempre-e-comunque: stavolta possiamo prendercela soltanto con noi stessi. Sapevamo che Berlusconi poteva staccare la spina in qualsiasi momento, e abbiamo perso tempo in una battaglia precongressuale estenuante, alimentando sui quotidiani polemiche inutili, fino alla catastrofe dell'ultima caotica, incomprensibile assemblea del PD. Non potendoci aspettarci lealtà da Berlusconi, o ragionevolezza da Grillo, l'unica cosa che chiedevamo è che il PD reagisse alla batosta rispondendo almeno a un basico istinto di sopravvivenza: tanto più che il candidato ormai c'è, può essere più o meno simpatico ma c'è, e le stesse primarie sarebbero pleonastiche (il che non significa che non possa convenire celebrarle, anche soltanto come cerimonia: però nessun plebiscito ci ha mai fatto poi vincere le elezioni). Niente da fare, a quanto pare: bisognava litigare sulle primarie, sulle convenzioni che nessuno sa cosa siano, sul ruolo del segretario rispetto al ruolo del candidato... intanto domani comincia la campagna elettorale, e il congresso è convocato per dicembre. Berlusconi non ha più niente da perdere e potrebbe persino vincere.
E a questo punto ritorna la vecchia domanda: ma sul serio? Stiamo davvero lasciando che un evasore fiscale milionario si metta a sparare a zero sugli avversari politici attraverso canali televisivi che ha accumulato in plateale violazione delle leggi - finché non le ha lui stesso cambiate? Gli stiamo davvero lasciando la possibilità di raccontare altre bugie a quel quinto di italiani che lo ascolta ancora e che gli è sufficiente per dettare condizioni in parlamento? Che altro deve fare, ancora, Silvio Berlusconi, per convincerci della sua natura di nemico pubblico? Cosa trattiene le istituzioni dal trarre le estreme conseguenze di fatti altrettanto estremi? In Grecia il leader di un partito neonazista è in carcere con l'accusa gravissima di essere il mandante di un assassinio. Berlusconi non è un nazista e non è un violento; in compenso quelle contro di lui non sono semplici accuse: Berlusconi ha corrotto, Berlusconi ha rubato, a Berlusconi non si dovrebbe consentire la libertà di far cadere un governo o addirittura causare la fine di una legislatura. Se questo diritto glielo riconosce in qualche perverso modo la Costituzione, violiamola pure: lo facciamo tutti i giorni quando si tratta di torturare i detenuti comuni o non riconoscere il diritto d'asilo. Inutile prendersela con B., fin tanto che lo lasciamo libero di offenderci: ma perché lo lasciamo libero? Di cosa abbiamo paura? O anche questa disponibilità a lasciarci fottere così, anche questa rientra nella nostra "natura"? Trenta mesi fa, un professore osò scrivere su un quotidiano di sinistra che un'emergenza del genere andava risolta coi carabinieri.
Ciò cui io penso è invece una prova di forza che, con l'autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall'alto, instaura quello che io definirei un normale «stato d'emergenza», si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d'autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d'interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l'Italia alla sua più profonda vocazione democratica, facendo approdare il paese ad una grande, seria, onesta e, soprattutto, alla pari consultazione elettorale.
Insomma: la democrazia si salva, anche forzandone le regole. Le ultime occasioni per evitare che la storia si ripeta stanno rapidamente sfumando.
Lo presero per matto - carabinieri e forze di polizia non godono di molto credito presso quel bacino di lettori. E tuttavia Asor Rosa aveva molto semplicemente ragione: contro i ladri non si mandano i generosi manifestanti; contro i ladri e i nemici della salute pubblica uno Stato, se vuole sopravvivere, si difende con la forza. Ma era già tardi, nell'aprile del 2011.
il PD ha scelto il governo di larghe intese. ok, non voglio nemmeno entrare nel merito del perchè di quella scelta. diciamo che c'erano dei motivi (non per me, ma ne posso capire la logica).
se però, una volta insediato Letta il democristiano, ovvero indubbiamente una figura capace di tenere insieme le cose, si sono di colpo scordati cosa il PDL aveva fatto durante il governo Monti, allora sono "de coccio".
voglio dire, con Monti sono passate più cose gradite a Berlusconi che non al PD e l'abbiamo visto con la sua bella faccia di bronzo durante la campagna elettorale fingere di nemmeno essere stato parte di quel governo. l'ha pagato tutto il PD e lo sappiamo (a parte campagne elettorali sbagliate o meno).
per quale motivo questa volta il PDL avrebbe dovuto essere più affidabile? per quale motivo il PD ancora e sempre gioca di rimessa, lasciando sempre la palla in mano agli altri? per governare? no, visto che ha fatto solo rinvii e sospensioni.
per la sua sopravvivenza? no, perchè già l'accordo gli ha fatto perdere qualche carrettata di voti, (oltre ai i 101), quindi perchè non mettersi in cassaforte subito la legge elettorale? o la legge sull'omofobia fatta bene?
perchè non rischia mai qualcosa? quante mosse stupide e pavide ancora dovrà fare per capire che è proprio questo essere perennemente timoroso a fargli perdere voti?
ha perso perfino il mio. e pragmatica come sono, non era per niente facile. (i grillini all'ascolto non si emozionino, non voto M5S manco se mi drogano la mattina del voto)
e nemmeno parlo dele sue questioni interne, perchè ne capisco poco e perchè quel poco che mi pare di capire è che pure all'interno si muovono allo stesso modo, come ubriachi.
Mi permetto di citare una cosa apparsa sul FB di Gilioli
"Gli ultimi rumor sono grotteschi.
Cioè: per evitare la scissione, il Pdl voterebbe compatto la fiducia a Letta. Ma Letta non vuole, perché senza scissione rimarrebbe ostaggio di Berlusconi.
Allora pensa di dire cose pesanti in Aula sulla giustizia, prima del voto, per evitare che i falchi del Pdl gli votino la fiducia.
Semplice no?"
Ho aggiunto
"Semplice si. E in questo modo taglierebbe anche le gambe a Renzi, e forse, trasformerebbe il PD definitivamente in un partito neodemocristiano tagliando fuori dai giochi le componenti che si considerano parte della sinistra del partito. Pure in silenzio, perché ogni scissione del gruppo "a sinistra" sarebbe oro per Letta, che coglierebbe l'occasione per unirsi a S. Civica e ai fuorusciti di Berl per rifondare una nuova DC sulle spalle di Letta e Alfano, quarantenni che ci garantirebbero altri 40 anni di DC (e ringraziate che l'alternativa è 40 anni di Marina)"
Ora secondo me i due scenari sono davvero
a) il PD si spacca e si rifa la DC con i fuoriusciti di Berlu
b) il PD resta intero e la sua ala sinistra (altro che frangia centrista) viene messa più o meno a tacere sotto l'implicita minaccia che dopo una scissione si torna a un DC vs PCI, senza però che ci sia più il PCI.
Belle prospettive... vi piacciono?
Io alle primarie voto Civati :)
Andrea Kimboz
Temo che non siate rimasti in molti a credere alla storiella del PD babbione (cmq non giustifica). Si può essere cmq babbioni fino a un certo punto.
Sempre più gente invece, s'è convinta della storiella del PD complice. Le sparate di Violante (e meno male invece che ha parlato dico io) e di Letta che poco prima delle elezioni ha chiarito di avere molta più affinintà per il PDL (questioni di famiglia?) che non per il M5* sembrano confermare questa ipotesi.
Andrea Kimboz
Temo che non siate rimasti in molti a credere alla storiella del PD babbione (cmq non giustifica). Si può essere cmq babbioni fino a un certo punto.
Sempre più gente invece, s'è convinta della storiella del PD complice. Le sparate di Violante (e meno male invece che ha parlato dico io) e di Letta che poco prima delle elezioni ha chiarito di avere molta più affinintà per il PDL (questioni di famiglia?) che non per il M5* sembrano confermare questa ipotesi.
Andrea Kimboz
Ci sono lobby che non si possono non permettere di non essere rappresentate in parlamento, con o senza Berlusconi.
Ci penseranno loro a tener su il governo Letta almeno per un annetto.
1) Berlusconi a meno che non si vada a votare a dicembre va ai domiciliari ed è fuori dai giochi per sempre
2) Berlusconi fa bene ovviamente a provarci dal canto suo
3) Le elezioni porterebbero a un vero rischio default o ulteriore commissariamento-declassamento-impoverimento
4) Letta non cadrà
5) Il centrodestra si spacca
6) Per effetto collaterale si spacca anche il PD
7) Ci ritroviamo con la democrazia cristiana
8) Meglio così e tanti saluti
La mia tesi è che ci sia stata una buona parte (chiamarla frangia evoca una piccola frazione, ma non la rende più piccola in automatico) di persone nel PD che si riconoscono in Letta (e Violante, Epifani, Napolitano, Franceschini, Esposito, ...) e che si è giocata una partita rischiosa ma calcolatissima per un pò di mesi, convincendo i loro amici "colombe" del PDL a mollare B.
Ora che il piano di espugnare il PD sembra aver funzionato stanno venendo alla luce. La giornata di oggi ne è la riprova.
Andrea Kimboz
Ora, può darsi che in tutto questo, e nel continuo - ed abusivo - rinvio del congresso PD, tu riesca a vedere una lucida strategia. Io ci vedo solo un gruppo dirigente che ha sbagliato tutto quanto era possibile sbagliare, ed ora si é barricato nella cabina dei comandi con l'intenzione di resistere il più a lungo possibile. Mi pare che la seconda lettura si adatti ai fatti degli ultimi mesi meglio che attribuire al PD (ma quale dei molti PD?) una qualunque strategia.
Mi potrai dire, giustamente, che il PD fa quello che é necessario per governare. Ma al PD, per governare, serve prima di tutto trovare abbastanza gente che lo voti. E il suo comportamento, la sua opposizione timidissima durante il governo Berlusconi, l'essere sempre un passo indietro e sostanzialmente ostile rispetto alla società civile, anche quando questa lo implora di prendere unaposizione ferma su questioni di civiltà e di democrazia, la sua sudditanza verso l'area cattolica, l'impressione fondata che i suoi dirigenti stiano barricati con il terrore che i propri militanti esprimano effettivamente la loro opinione, sono tutti fattori che non aiutano affatto il PD a prendere i voti che gli servono.
Non serve a niente arrivare il giorno dopo le elezioni e dire: dovevate votarci. Un PD che fa queste cose non viene votato, semplicemente, e sarebbe il caso di agire di conseguenza, invece di lamentarsi con gli elettori irresponsabili.
In questi mesi ne ho sentite di tutte: il Pd rallenta perché così bolliscono Renzi, il Pd accelera perché così Renzi non fa in tempo a prendersi la segreteria. C'è un sacco di gente che ha bisogno di leggere sul giornale che il Pd è diviso, ci sono giornalisti che ne scrivono, c'è mercato e c'è letteratura.
Nel frattempo Grillo ha deciso che preferisce tenersi il porcellum, ma è senz'altro colpa della lotta interna al pd.
quindi sì, questa cosa è stata solo idiozia e lotta interna del PD.
E non è più una questione interna al pentapartito: c'è un rischio concreto di frana a livello europeo.
Senz'altro le teste di cuoio hanno regole d'ingaggio, che prevedono probabilmente l'eventualità di sparare a vista su un criminale che stia puntando a un ostaggio: nessuno si è mai lamentato della scarsa costituzionalità della cosa.
Il "mito" di B. è alimentato dai suoi media: si tratta esattamente di sequestrarglieli e di ripristinare la legalità (è illegale raccontare bugie in televisione, B. lo fa da molti anni).
Constant nell'800 veniva dopo Napoleone e l'illuminismo, gente ben più sgamata francamente.
Il porcellum non si cambia perché non c'è una maggioranza in parlamento. Il fatto che il pdl sia "in minoranza" non significa nulla (anche il pd da solo è "in minoranza") finché è nella maggioranza che sostiene il governo.
Il pd ha le sue responsabilità, ma addossargliene tutte è propaganda (che sta funzionando, vedi l'eterno ritorno della solita allusione di Violante).
perchè se nemmeno il Parlamento attuale, dove il PDL è in minoranza, riesce ad abolire il Porcellum (tutta una questione interna al PD), non riesce ad approvare una legge sull'omofobia decente (vedi come sopra), se dei tristemente famosi 101 dopo mesi si sanno - forse - una decina di nomi in tutto, allora vuol dire che si vuole lasciarglelo fare. non io e non te e non molti elettori (ex, nel mio caso) del PD.
non verranno mai chiamati i carabinieri.
Valeva la pena ricordarlo magari anche prima, quando si votava.
Però anche la rana e lo scorpione sono in odore di Paganesimo.
a) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti dall'articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del codice di procedura penale;
b) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti nel libro II, titolo II, capo I, del codice penale;
c) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, determinata ai sensi dell'articolo 278 del codice di procedura penale."
Ergo allo stato attuale Berlusconi non può essere candidato.
Dopo di che mi chiedo: c'è ancora qualcuno a cui sta a cuore la democrazia?, quella roba tipo una testa un voto?, perchè se il punto è la stabilità, Mussolini l'ha assicurata per vent'anni.
Perché fare un governo assieme a B.? Vedasi il pezzo subito dopo "siamo già da molti mesi nel campo della disperazione" cui seguirà di nuovo il "ma non avete schifo a fare un goerno con B." e così via ciclico ciclico ciclico... ;)
Tornando alle cose serie, la sinistra per tanti anni non è riuscita a liberarsi di un simile soggetto anche per la tendenza a preferire i facili "j'accuse" al pragmatismo.
L'attuale legge dice che gli ineleggibili non sono i proprietari di aziende concessionarie, bensì coloro che le amministrano. A norma di legge, dunque, Berlusconi è eleggibile e Confalonieri non lo è. Falso dunque dire che è dal 1994 che è così: non è così e tale legge va cambiata il prima possibile.
La sinistra avrebbe potuto fare una legge migliore durante l'unico periodo in cui ha avuto una maggioranza per farla, ossia la XIII legislatura (1996-2001) e il fatto che non sia stata fatta allora fu un errore madornale che tutt'ora stiamo scontando: molti dei dirigenti di allora (D'Alema, Veltroni, Bertinotti...) sono oggi lontani dal Parlamento e chi non lo è (Violante)... diciamo che se stesse zitto e sparisse sarebbe meglio per tutti.
Nella XIV legislatura la sinistra era all'opposizione, nella XV non disponeva dei numeri e nella XVI di nuovo opposizione.
Nell'attuale legislatura c'è stato chi ha provato a tappare il buco, ossia la famosa proposta Zanda-Mucchetti che prevedeva l'ineleggibilità non solo per chi amministra ma anche per chi possiede (mi sembra si arrivi sino al 3° grado di parentela), purtoppo però il fuoco di sbarramento contro tale proposta esercitato da Grillo ha fatto sì che non se ne facesse di nulla. La cosa è stata assai sgradevole, visto che i numeri per approvarla ci sarebbero stati (PD +SEL + M5S) e chissà quando si ripresenterà una simile occasione.
Sprecata colpevolmente la XIII legislatura, in molti speravamo che la XVI non venisse sprecata, ma evidentemente per qualcuno è più importante portare testimonianza della propria purezza che fare effettivamente le cose necessarie.
Nessuno sconto a Violante dunque, ma nella lista dei colpevoli non c'è solo lui.
Ne deduco che la legge che vietava ai medici privati di operare nelle strutture pubbliche è stata fatta ad uso e consumo di Berlusconi.
Ne deduco che le leggi Bassanini sull'autocertificazione hanno aiutato Belrusconi.
Ne deduco che le leggi chiave sulla sanità pubblica (quelle poi smantellate da Berlusconi) le volesse Berlusconi (per smantellarle, ovvio), al pari della legge sull'autonomia scolastica (poi distrutta dalla Moratti), e potremmo addirittura spingerci a quella contro la produzione di mine antiuomo o ai comitati di controllo pubblici sui prezzi ai tempi del cambio Lira/Euro onde evitare speculazioni... quei comitati che secondo Teeto erano così tanto voluti da Berlusconi che la prima cosa che fece Tremonti nel 2002 fu di cancellarli.
potremmo fare tantissimi altri esempi, evidenti a chiunque negli ultimi 20 anni non abbia tratto le proprie informazioni dal TG4 o da tele-Minzolini: per tale gente non c'è speranza.
Candidati locali sconosciuti e un leader carismatico e noti a tutti: sembra fatto apposta per il M5S!
Secondo me, vincerà di nuovo. Soprattutto se lo tromberanno.
Leonardo si chiede come sia possibile, in realtà temo che sia semplice: quando si gioca a certi livelli di potere/denaro si è in pochi a giocare, a quel punto tutto diventa di nuovo semplice, è come contar balle con gli amichetti alle elementari. Quando si decide chi tira la prima biglia sulla spiaggia tra 5 amici di 10 anni, si attuano gli stessi meccanismi di quando si decide (in Italia e in qualche paese africano, temo solo) in 5 amici chi sarà il prossimo candidato del consiglio. O quando si fa diventare tesoriere di un partito uno che fino a poco prima faceva il buttafuori in discoteca.
Temo che sia tutta qui la orribile banalità di questo male che ci attanaglia e ci schiaccia e ci fa, in definitiva, passare la voglia di provarci, di lottare, anche un po' di vivere. Qui.
Paolo v.
E poi dire che Constant cavalcava l'ovvio... Siamo nel 1800 circa e si parla di un concetto che nemmeno a distanza di 200 anni riusciamo a far nostro! Magari fosse ovvio, magari...
Come se non commettessimo tutti i giorni arbitri del genere?
Dopodiché, se qualcuno ti aggredisce per strada, tu i carabinieri li chiami. Qualcuno potrà obiettare che è una manifestazione di disperazione, ma che altro dovresti fare? Berlusconi ci sta aggredendo, una volta ogni tanto vale la pena di ricordarlo.
È lecito aspettarsi che una legge elettorale garantisca stabilità, ma finché ci troviamo in una situazione triangolare come questa non c'è legge elettorale che tenga. Da qui ad auspicare il mantenimento del porcellum, però, ce ne corre: nessuna legge è imperfetta, ma il porcellum consegna praticamente il parlamento alle segreterie dei partiti che stilano le liste. Si capisce che Grillo e Berlusconi ne siano entusiasti, ma prima lo stralciamo meglio è.
Su Renzi non ho cambiato parere, ma, appunto, le alternative sono Grillo e Berlusconi.
Premesso questo, in primavera temporeggiare mi sembrava una scelta obbligata, e metterci un centrista era la cosa più ovvia: superfluo notare che Bersani non intendeva prestarsi. Però temporeggiare ovviamente non bastava, bisognava organizzarsi ed è qui che qualcosa non ha funzionato.
Cioè magari il problema fossero i democristiani del Pd: loro almeno hanno obiettivi e sono disposti a negoziare. Il caos dell'ultima assemblea non dipende da loro.
Magari i poliziotti non mi stanno simpatici, ma se mi trovo i ladri in casa non è che convoco una manifestazione.
Non è una richiesta da "elettore di sx": ha poco a che vedere con le vicende del Pd, che aveva i suoi motivi per temporeggiare. Da elettore di sx lo capisco, ma da un punto di vista più astratto mi domando perché si consente a una persona di abusare tanto di una posizione di potere che ha raggiunto illegalmente.
La storia dei caramba comunque mi pare più manifestazione di disperazione. Non che sia immotivata, ci mancherebbe.
Distinti saluti.
Herr Lampe
Per poterlo fare dovrebbe vincere un qualche tipo di procedimento giudiziario; ma i processi non li si vince con cavilli, rinvii, e quant'altro i suoi avvocati di fiducia sono allenati a propinare.
Per vincere le lezioni, dunque, dovrebbe farlo tramite prestanome; e, per quanto male si possa dire e pensare dell'elettore medio italiota: siamo davvero sicuri che il prestanome vincerebbe?, ersatzberlusca per ersatzberlusca, davvero l'elettore medio italiota preferirebbe il prestanome al berluschino excomunista?
Poi c'è questa abitudine di incolpare il Porcellum di ogni male; eppure tutti dicono che il punto chiave della nuova legge elettorale dovrebbe essere la stabilità, ossia, allo stato attuale, permettere ad un 25% di persone di prendersi il 50 e passa % dei seggi, ossia permettere che venga perpetrata una truffa antidemocratica peggiore di quella attuata dal Porcellum (che si limita a farlo solo alla Camera).
Resterebbe pure la domanda: a chi/cosa servirebbe una vittoria dell'affittaponti democristobamiano?, alla sinistra?, al rilancio dell'economia?, al ricompattamento delle classi sociali nella prospettiva di un futuro più cool e/o più smart?
Mettiamoci d'accordo con noi stessi, così poi almeno ci lamentiamo tutti della stessa cosa.
sbagliato, una parte del PD ha come obiettivo strategico il mantenimento del potere e la lottizzazione delle cariche pubbliche , non è detto che questa parte sia composta da ex o neo democristiani ( vedi D'Alema e i suoi fedelissimi come la Lorenzetti )
Matteo Z
Il problema grosso è che esiste una parte del PD che ha come obiettivo strategico la creazione di un partito di centro, com'era la vecchia DC, e per quest'obiettivo è disposta a qualunque compromesso, anche allearsi in maniera suicida con un partito di destra. Per loro le larghe intese sono un'ottima cosa, certo sarebbe stato bello farle solo con Scelta Civica, ma alla fine se dentro ci sono gli amici del PD+L non è che sia poi così male.
Questo a me era apparso chiarissimo in un comizio fatto un un festival dell'Unita' in un paesino sperduto in val di Susa in cui un senatore PD difendeva a spada tratta l'idea di fare le riforme istituzionali con il comitato di saggi, prima della legge elettorale spiegando che era bellissima la convergenza istituzionale e le larghe intese. Sembrava dalle sue parole che l'alleanza PDL/PD fosse una cosa naturalissima...
Se il PD fosse stato un partito diverso, il problema B. si sarebbe risolto già da un pezzo.
Però questo articolo non lo capisco proprio... perché devi propugnare una cosa del genere? Non hai avuto mai altrettanta veemenza nel chiedere ai vertici del PD di comportarsi in maniera decente.
Hai ragione su un punto: le cose non potevano che andare così.
Però questo era il segreto di pulcinella. Grillo non sarà affidabile (ma almeno è coerente) ma Berlusconi neanche. Che nel PD si fosse attivato un meccanismo preesistente perché non cambiasse nulla nella politica italiana si è capito quando hanno trombato Bersani segando la candidatura Prodi.
Quell'evento è stato (ed è) la cosa più importante di questa legislatura. Può essere letto solo in un modo: ossia che esiste dentro al partito che dovrebbe rappresentare l'opposizione al PDL, un gruppo molto nutrito (probabilmente attorno al 30%) di dirigenti/deputati/senatori che è invece alleato strategico (il sospetto che ci siano in mezzo tanti soldi viene) del PDL. E il PDL, se c'è ancora qualcuno che nutriva dubbi, è Berlusconi.
Questa cosa a me è chiara da ormai molto tempo. Mi chiedo per chi non sia ancora chiara. Il fatto che nel PD si sia assorbito così, in maniera quasi indolore, questo tradimento epocale, mi lascia esterrefatto.
Purtroppo non è Berlusconi, che dovrebbe essere essere portato via dai carabinieri. Non è lui il problema. Con un altro partito (uno qualsiasi, verrebbe da dire) al posto del PD, Berlusconi non sarebbe mai stato un vero problema.
Andrea Kimboz
sì, lo so: esse' ignoranti è una cosa, ma io me n'approfitto
una provocazione per dire che se asor rosa dice una cosa del genere (e non stiamo su scherzi a parte) siamo messi davvero male
cioè, io non sono un'intellettuale, ma una dittatura del proletariato oggi, in italia, la vedo male assai
di' che scherzavi, ti prego
hai fatto la battuta, nevvero?
...voi chi avete lì sottomano, adesso? il gen. Speciale? l'amm. Di Paola?
spero di ricordare male.
e, caro leonardo, soprattutto spero di averti capito male...
io ogni caso io sono GIÀ expat, fate pure, fate...
Matteo Z
Fra i vertici delle forze armate ci sono personaggi leali che mai appoggerebbero un colpo di stato, quindi bisogna trovare qualcuno di viscido, di corruttibile, di reazionario e promuoverlo. E una persona reazionaria appoggerebbe mai un colpo di stato della sinistra? Ne dubito. E anche se lo facesse, a golpe finito dubito che se ne andrebbe tranquillo come è venuto.
Peccato che da noi non ci sia un'élite progressista nelle forze armate e nella polizia.
A chi lo fai gestire lo stato d'emergenza? A De Gennaro?
Siamo seri, dai...
ma se i sondaggi danno il pdl o quel che sarà di un filo sotto il pd... dopo quel che ha combinato e combina il miliardario diversamente incensurato, vuol dire che la speranza è davvero poca
per cui se la scelta sarà tra:
berlusconi, grillo e renzi... la scelta, per me sarà comunque una sola (anche sòla):
hasta la victoria siempre, compagno renzi!
Invecchiando assieme
07-08-2013, 02:01Berlusconi, ho una teoriaPermalinkNoi due ci siamo detestati per troppo tempo per non affezionarci un po'. Tanto più che siamo sulla stessa barca, ci siamo sempre stati, anche prima che subentrasse Letta al comando; e se dovremo affondare, affonderemo assieme. Io - contrariamente a quel che credi - non ti considero uno stupido. Per esempio: secondo me non ci credevi nemmeno tu, che sarebbe scoppiata la guerra civile ai primi d'agosto. Persino nel '43 attesero settembre. Caro berlusconiano. A trenta giorni da tutto quello che succederà, non voglio sfotterti o commiserarti; alla fine sarebbe come sfottere o commiserare me stesso. Preferirei sul serio sedermi accanto a te e riaprire l'album delle foto ricordo, dei bei tempi in cui ci incazzavamo ma ci divertivamo anche parecchio. Per esempio, ti ricordi del vulcano?
Quella volta che i suoi vicini di casa a Porto Rotondo chiamarono i vigili perché sembrava divampato un incendio, e invece stava andando in scena l'eruzione di un vulcano con lapilli, lava finta e tutto quanto? Ecco. Caro berlusconiano che magari apprezzavi l'estro con cui si divertiva il miliardario: ma ci hai mai pensato che quel vulcano glielo hai offerto tu, tutte le volte che hai pagato le tasse e invece lui no? E le cene eleganti. Quante volte ti ho sentito dire che ognuno nel suo tempo libero fa quel che vuole, compreso gestire un harem se se lo può permettere, ecco; Berlusconi decisamente se lo poteva permettere, coi soldi tuoi - sì, anche coi miei, d'accordo - ma hai mai pensato ai tuoi? Quando afferma di non aver mai pagato una donna, in fin dei conti non ha tutti i torti. Gliele hai pagate tu... (continua sull'Unita.it, H1t#192).
Stai stigmatizzando un teatrino di opinioni di cui tu stesso fai parte: non critichi quello che scrivo io, critichi quello che ti aspettavi che scrivessi.
Spero che avermi dato del ragazzino ti abbia aiutato ad affrontare la giornata. Se poi magari volessi portare anche qualche argomento serio alla tua stessa discussione, sarei contento di leggerlo.
Dopodiché tu stesso spieghi perché alcuni evasori (non tutti) guarderebbero più a destra: votano guardando al portafoglio e non sono dipendenti. Amen.
Buono studio!!
Berlusconi ha governato male? Ha governato per se stesso? Davvero? Cavolo che sottigliezza, non se ne era accorto nessuno!
Il punto non è, e mi secca doverlo ripetere, il giudizio politico, storico e umano su Berlusconi (il mio è pessimo in tutti e tre gli ambiti -lo dico subito così siamo tutti più contenti), ma capire come mai tanti (anche se sempre meno) abbiano ritenuto che votare a destra fosse meglio che votare a sinistra per risolvere i problemi dell'Italia. Zocca ha fornito una possibile risposta seria.
Problemi, peraltro, che esistevano già e che non sono imputabili a Berlusconi (il quale si è "limitato" a mangiarci e ad aggravarli): giustizia che non funziona, burocrazia cieca e inefficiente, classe politica incompetente, arrogante e corrotta, mercato del lavoro ingestibile, ecc. ecc.
La sinistra in senso lato (includendo amministrazioni locali, governi nazionali, sindacati e partiti) ci ha messo del suo e i problemi non li ha risolti, anzi, spesso li ha aggravati, anche se non quanto Berlusconi e più spesso per accidia ed immobilismo che per tornaconto personale.
Ora qui si preferisce, e il tuo commento va in questa direzione, continuare ancora e ancora a discutere su chi ha torto e ragione (cosa che in sede storica si dovrà pur fare) invece di capire cosa bisognerebbe fare.
Leonardo e i suoi interlocutori stanno cercando di strapparsi l'un l'altro "la ragione" o "la vittoria" anche se nessuno ha mai accondisceso ad ammettere anche soltanto la possibilità che altri possano avere ragione. Come in una famiglia in cui si litiga per ore su chi dovrebbe portare il bambino a scuola e poi alla fine non ce lo porta nessuno.
La cosa ridicola è che i fanatici dell'uno e dell'altro campo, per quanto decisamente troppi, probabilmente non sono la maggioranza. Secondo me c'è tanta gente, a destra come a sinistra, che aspetta semplicemente di poter votare un progetto politico valido, realizzabile e fungibile.
E invece noi, andiamo avanti con l'arte dei pazzi.
Nel complesso la macchina statale continua ad abbisognare di soldi per funzionare, pertanto la linea politica tremontiana è stata di racimolarli disperatamente senza pensare al futuro, sono quindi venute le cartolarizzazioni, le riforme Moratti-Gelmini volte a tagliare il budget della pubblica istruzione (scolastica e universitaria), ecc...
Conseguenze sono un aumento della pressione fiscale ed un impoverimento complessivo dei servizi pubblici; nel frattempo la credibilità dell'Italia in ambito internazionale è scesa, con conseguente aumento degli interessi sul debito che è esploso con conseguente ulteriore aumento della pressione fiscale.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che il blocco del turn-over per la ricerca (tanto per fare un esempio), mi avrebbe fatto risparmiare: al contrario la fuga dei cervelli avrebbe impoverito nel lungo tempo il paese.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che l'equiparare droghe leggere a droghe pesanti avrebbe aiutato nella lotta alla droga: al contrario le carceri sono esplose, la malavita continua indisturbata e i centri di recupero si son visti tagliare numerosi strumenti di lotta alla dipendenza.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che la patrimonio s.p.a di Tremonti fosse un buon sistema per nascondere il debito pubblico: un decennio è passato e non ha funzionato.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che la legge Gasparri aiutasse il pluralismo dell'informazione.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che un ministro che dice "con la Mafia si deve convivere" fosse un buon ministro.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che una legge elettorale in cui si vota un simbolo e non delle persone aiutasse a mantenere i parlamentari in rapporto coi propri territori.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che i condoni tombali aiutassero la lotta all'economia sommersa.
Quindi si, la mia rappresentazione del fenomeno B. è quella di un cancro pericoloso e non riesco a capire come lo si possa votare in buona fede, ma è un mio limite: è probabile che io sia pari a quei vecchi brontoloni che maledicono tutto e che sono incapaci di confrontarsi con la realtà. Non voglio dire che a sinistra sia il paradiso, ma la differenza mi sembra abissale.
Forse è questo il motivo subliminale che mi ha spinto a lasciare la dolce Italia: l'incapacità di tollerare quello che a me sembrava lo sfascio sistematico del paese, ma probabilmente la mia è la visione di un pazzo allucinato dai fumi dell'etere dietilico e dell'acetonitrile ;)
Presi da questa commedia, la realtà è andata sempre peggio, e si vede.
La risposta di Zocca invece è una boccata d'aria fresca perché spiega nel merito per quale ragione si possa votare Berlusconi senza per questo essere dei decerebrati.
cmq le spiego io perchè una parte consistente degli italiani vota B (non io sia chiaro) : pensano che la sinistra al potere porti tasse e favorisca i dipendenti pubblici(che infatti votano a sx) a scapito dei privati e come in ogni parte del mondo votano guardando il portafoglio fregandosene di papi-girl e condanne in evasione fiscale
Matteo Zocca
Fra le eredità di Berlusconi si ricordano la legge che depenalizza il falso in bilancio, le cartolarizzazioni di Tremonti, la legge Gasparri sulle comunicazioni e il porcellum elettorale.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Hai poco da sfottere. Tu dici che Berlusconi è tutto quello che hai deto e quello che non hai detto tu lo dicono quelli come te i Komunisti. Si i Komunisti del Kaiser che siete oggi perché quelli di ieri erano molto più seri di te e di tutti quelli attuali che non valgono nulla. Ora vorrei chiederti e spiegarti che Berlusconi è solo più intelligente di te e me messi insieme, questa è la verità. Mi chiedo ancora dove eravate quando lui si è arricchito, o forse come tu vorresti far credere quando lui rubava, i Comunisti quelli veri cosa facevano? Dormivano o rubavano anche loro? Ma non ti sei accorto che quando li sfiora la Giustizia - vedi UNIPOL - CONSORTE - PENATI - MONTE PASCHI SIENA - BOTTEGHE OSCURE e DI PIETRO che si è fermato sul portone ma ti rendi conto che ti stanno prendendo per il Culo da Cinquanta anni? Tu forse non ricordi l'ESPROPRIO PROLETARIO dei TERRENI che doveva essere la Presa del Potere del QUARTO STATO? E non ti sei accorto che invece fu la prima presa per IL CULO?
Svegliati ragazzo perché Berlusconi si è svegliato prima di te e di me. Non ti chiedi come mai a Colaninno gli regalano tutto tutto la OLIVETTI, la TELECOM e poi l'ALITALIA mentre al Berlusca non gli hanno mai regalato nulla. Non ti viene in mente che si sono Mangiati l'IMPERO della FERRUZZI ed a chi è andata? A me no e forse nemmeno a te. Dopo toccava a MEDIASET e BERLUSCONI e lo stavano già facendo,. A quel punto BERLUSCONI glielo ha messo nel CULO a loro e si è buttato in politica. Io ti dico solo più: Mi hanno fatto cantare da bambino BANDIERA ROSSA perché i miei erano Comunisti. Hanno attaccato Chiesa, Famiglia e Stato e non ti sei accorto. Per fortuna io cantavo anche NOI VOGLIAN DIO.
Svegliati ADDORMENTATO o Berlusconi o Benetton, LORO e parlo di VELTRONI, D'ALEMA, FASSINO e tutti gli altri e da una vita che fanno un CAZZO e non hammo mai prodotto un posto di lavoro GNOCCO. Alla faccia mia e Tua perché quelli li manteniamo noi. Berlsca si mantiene da solo. Tonio P.
la mia teoria è "speranza di osmosi": lui scopa, io lo voto, per osmosi scopo pure io. (vale per i maschi ovviamente; per le donne, non so, forse un atavico masochismo??)
che fai, ti fermi? eh no, ma così ti prendo e poi il gioco finisce..
s'era detto, tu scappi e io ti rincorro, ma così per scherzo, non ti dovevo prendere sul serio, se ti fai prendere non vale, con chi gioco io adesso? dai facciamo finta che non ti ho preso e ricominciamo tutto da capo..
Gli eterni messaggiatori al PD
11-07-2013, 15:14Berlusconi, governo Letta, ho una teoria, PdPermalinkDa un punto di vista mediatico è successa una cosa immensa, perché il PdL aveva domandato una sospensione di quattro giorni, un vero e proprio sciopero del parlamento a causa della tempestività con cui la Cassazione aveva fissato una seduta al boss Berlusconi. A parte la pura comicità di un gruppo parlamentare che protesta perché la giustizia sta diventando troppo veloce, la cosa non sta veramente né in cielo né in terra e soprattutto in nessun manuale di Storia di nessuna nazione: il potere legislativo che sciopera contro il potere giudiziario? Che roba è? E che effetto dovrebbe ottenere? Boh. La sospensione era una proposta irricevibile, marziana, e non è stata ottenuta: però per quattro ore comunque la Camera si è fermata e questo è stato interpretato da un sacco di osservatori - sulla mia bacheca, perlomeno - come una concessione del PD al PdL. Cioè è come se i responsabili del PD avessero detto: quattro giorni no, ma quattro ore sì. Non è andata così ma su Facebook mica si raccontano le cose come stanno: si raccontano come la gente le percepisce, e la percezione generale è stata questa: il PD si è inchinato per quattro ore. Questo ci racconta qualcosa più degli utenti Facebook che del PD: la tendenza generale a spiegare ogni evento come fallimento del PD, errore del PD, défaillance del PD, complotto del PD. E a giudicare non tanto il PD dai fatti, ma i fatti in base a quanto ci parlano male del PD. Anche quando, a veder bene, il PD potrebbe persino averne imbroccata una (continua sull'Unita.it, H1t#188).
Capovolgendo Moretti:"Con questi elettori non vinceremo mai!".
Fortunatamente pare che ci sia una maggioranza silenziosa di gente meno isterica che il PD lo vota lo stesso (con le fatiche del caso) intuendo, magari per istinto, che perso quel partito c'è solo la resa alla destra più becera e non la rivoluzione d'ottobre come sembrano ritenere tanti fessi.
Esclusi i presenti ovviamente...(?)
Nautilus
La fallacia retorica sta nel pensare che un partito debba darsi, come fine, l'opposizione: dev'essere una riflessione che ha fatto la muffa negli anni '70.
Il centrosinistra ha fatto numerosi errori e se n'è parlato: un paio di volte ha pensato che Berlusconi fosse un avversario preferibile ad altri perché già sconfitto. È stato, appunto, un grande errore di valutazione. Ma credere che dietro ci sia un complotto, e che il complotto stia andando avanti da 20 anni, è sullo stesso piano di credere alle scie chimiche: e infatti si fa negli stessi spazi di discussione.
2) non penso che l'azione dei 25 pagliacci sia volta a cercare proprio ora, di mandare fuori dal parlamento il maggiore azionista del governo. penso proprio il contrario, ovvero che provino in tutti i modi a salvargli le chiappe.
3) ormai è chiaro che alle tue argomentazioni zeppe di fallacie retoriche non credi neanche tu. è solo un esercizio di retorica non esente da errori, appunto(imposizione del tertium non datur, slittamento del piano di discussione, retroproiezione, ecc...). un gesto estetico e nulla piu. apprezzabile per carità, così come apprezzo con lo stesso spirito ferrara.
Abbiamo una legge che non funziona, quindi le possibilità sono continuare a ribadire un principio bellissimo senza però ottenere nulla (politica come fine), oppure proporre una nuova legge nella speranza che sia più efficace (politica come mezzo).
Francamente non vedo la politica come un fine, ma come un mezzo per realizzare cose o, nel caso fosse impossibile realizzarle, per contenere i danni.
Alla vigilia delle elezioni lo scenario descritto dai sondaggi era che se il PD fosse stato abbastanza forte avrebbe governato con SEL, se invece fosse stato debole sarebbe stato costretto a fare alleanze al centro.
All'indomani delle elezioni emerse l'inedita possibilità di un'alleanza PD-SEL-M5S per FARE COSE, ma il M5S non era interessato a fare cose, bensì a testimoniare una posizione (politica come fine invece che come mezzo), dunque il PD passò dal "realizziamo il governo di cambiamento" a "conteniamo i danni".
Inutile dire che la scelta del contenere i danni mi abbia addolorato tantissimo e la cosa che più mi fa rabbia è lo strappo con SEL, ma mi rendo anche conto che bisogna essere realisti, le scelte erano
1) governo PD-SEL-M5S
2) grande coalizione
3) nuove elezioni
la (1) è stata bocciata da Crimi e Lombardi, dunque dovendo scegliere fra la (2) e la (3), il PD ha scelto la (2) in quanto meno apparentemente dannosa della (3).
Se Berlusconi venisse condannato (o se scappasse in Costa Rica), la politica attendista del PD si rivelerà un buon contenimento del danno: mancano 17 giorni all'udienza.
Se vai a vedere le discussioni che si facevano qui appena prima delle elezioni (ma vale la pena?) vedrai che lo scenario Pd-PdL non era del tutto escluso, ma era considerato come uno dei peggiori possibili a cui ci avrebbe portato l'astensionismo di sinistra (ivi compreso il voto a Ingroia e co.). Stavamo guardando sondaggi tutti sbagliati, come adesso, ma non è che lo scenario fosse assurdo. Era soltanto molto deprimente. La novità del mese successivo fu che questo scenario diventò l'unico praticabile. Cioè: no, si poteva andare alle elezioni e perderle ancora un po' di più, forse tu avresti preferito un bel monocolore PdL o il caos totale con Grillo.
C'è un limite dato dalla dignità? Non saprei. Dipende da chi decide la dignità: ho la sensazione che per alcuni il PD non sarà mai abbastanza degno di considerazione, e quindi tanto vale fottersene e governare con chi ci sta. Più Gengis Khan che Himmler, ma poi in fin dei conti c'è un sacco di gente che si riempie la bocca di Resistenza e probabilmente nel '43 avrebbe storto il naso a qualsiasi compromesso con Badoglio. Se ne sarebbero rimasti ben appartati in qualche cantina a degustare il loro ribrezzo.
Il "consolidato consociativismo" degli ultimi 20 anni per me è una cazzata di cui vi ha convinto il Fatto, e fa il paio con la cazzata del consociativismo anni '80 per cui alla fine il PCI fu ritenuto colpevole dei danni del pentapartito e Berlusconi passava il tempo a rimproverare i comunisti che erano stati vent'anni al governo. Cambiano i governi, ma la predisposizione del pubblico italiano per credere a qualsiasi baggianata rimane costante e quindi perché non approfittarne.
Come mi sento a difendere un partito che propone il colpo di spugna su Berlusconi? Mi sento come una squadra che sta vincendo (senza meritarlo) e fa melina all'88°: una certa torva soddisfazione. Ti faccio presente che tutte le leggi ad personam di cui si chiacchiera avranno un iter lungo, mentre la Cassazione aspetta Berlusconi il 30.
http://www.repubblica.it/politica/2013/07/13/news/ineleggibilit_grillo_epifani-62907480/
mi sfugge inoltre la portata del tuo ragionamento: se necessario il pd dovrebbe aprire quindi a francisco franco, himmler, gengis kahn, il feroce saladino, [aggiungere villain] pur di avere una maggioranza? cè un limite dato dalla dignità?
e poi continui a sfuggire la questione centrale posta all'inizio della mia domanda che viene "dal cuore" : la legge ad personam sull'incompatibilità avente come primi firmatari 25 fantocci del pd, è riconducibile al plot "è grillo il cattivo che non facendo niente ha combinato il pasticcio, la gente non ha capito il progetto politico di un partito dall'identità ondivaga e sempre meno di sinistra" oppure rientra in un quadro di consolidato consociativismo in corso da almeno 20 anni, del quale gli ultimi accadimenti (mancato voto contrario allo scudo fiscale, elezione del presidente, governo Letta, per citare i primi 3 che mi vengono in mente) costituiscono una probabile conferma? come ti senti a votare e difendere un partito che propone il colpo di spugna su berlusconi e il suo conflitto d'interesse?
Quindi? Quindi se volevate un governo di centosinistra non compromissorio con Berlusconi bisognava votarlo. Invece molta gente ha votato Grillo che voleva un governo PD-PdL. E hanno ottenuto il governo Pd-Pdl, con tutti i compromessi del caso.
Riguardo al tuo uso dell'avverbio "cordialmente": è molto fastidioso, perché significa, letteralmente "in modo cordiale". Ma il soggetto delle frasi sono io. Quindi tu mi chiedi (senza molta cordialità) di fare una cosa in modo cordiale. Non vedo perché dovrei essere cordiale con gente che sbatte la testa contro la realtà da sei mesi e crede che i lividi siano un complotto del Pd.
http://www.repubblica.it/politica/2013/07/12/news/mucchetti_cambiare_legge_ineggibilit-62858219/?ref=HRER1-1
e dimostrare che è tutta colpa di grillo e di quei grulli che l'hanno votato, e che solo col pd al governo avremo berlusconi in galera e cologno distrutta?
poi cordialmente ritorni a dicembre scorso e riaggiorni i post di quando dicevi che solo votando pd si sarebbe evitata l'alleanza con monti (anche qui grulli i giglioli della situazione...vero?), modificando il nome di monti con quello di berlusconi, poi cordialmente ti guardi allo specchio e vedi se forse non sei stato sopraffatto dagli eventi...
Se vuoi che Cologno sia distrutta, vuoi che il PdL vada all'opposizione, non il PD.
Se un grillino si alza in piedi in parlamento, Cologno resta dov'è. Anche se si alzano tutti i grillini dal parlamento.
non che non se lo meritasse, eh.
Un partita comunista ma filoatlantico, comunista ma "compagni attenti a quelli che parlano di rivoluzione", comunista ma fottutamente borghese si meritava ben di peggio delle beffe. Non è un caso se le cariatidi del PD vengono da quella scuola.
Metaforicamente parlando.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/12/caso-mediaset-la-saggia-scelta-della-saggia-carlassare/653771/
susanna
- Ma cosa farete quando vincerete le elezioni a maggioranza assoluta?
- Mettevemo su un dittatove, magavi uno bvavo, tipo Cossiga, un dittatove savdo, e gli favemo opposizione, 600 contvo 1!
Insomma, Leonardo, non eri tu che scrivevi "Bomb Cologno"? E se si alza in piedi in Parlamento a dirlo un grillino (più o meno, ma il concetto mi sembra quello) cosa c'è che non va? Che così facendo si manda un "messaggio" al PD?
Torna a chattare su facebuk và
comincio a pensare che la linea al pd la detti tu!
quindi mi aspetto un po' di proteste finché non convincerai il pd a lasciar perdere gli f35
tuttavia l'argomento è:
perché il pd non si scioglie?
perché il pd vuole ancora esistere come partito?
se il pd smettesse di esistere e "inquinare" la vita politica gli italini i sveglierebbero e comincerebbero... a fare che?
il pci sì che...
il pci cosa? il pci di berlinguer era ancora più sbeffeggiato dalla stampa, dai partitini alla sua sinistra, dalle br (vabbe' loro sparavano, più che altro), dagli studenti, dagli intellettuali di un certo tipo...
Prima di riscriverne ti consiglio di vederlo
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-03052556-4a49-4a6d-8249-7c59169b8890.html
Paolo
Piccolo Cesare bavoso
25-06-2013, 17:51Berlusconi, ho una teoria, prostituzionePermalink
Dispiace per i suoi figli, come sempre in questi casi. Non solo quelli legittimi e naturali, ma anche gli eredi politici: anche a loro spettava interdirlo, molto prima che il ridicolo finisse su tutti i telegiornali del mondo. Dispiace per il centrodestra italiano, il più ridicolo d’Europa, costretto ancora oggi a difendere gli sciali di una povero miliardario incapace di intendere, di volere e probabilmente di farsi carezzare gratis. Dispiace per l’Italia, per la sua cultura millenaria che forse non ci aveva ancora presentato una scenetta così patetica, e sì che di imperatori buffi e strani ne abbiamo avuti parecchi: il Berlusconi puttaniere però non ha la follia di Caligola né la grandeur di Nerone, è un povero vecchio bavoso sul quale persino Svetonio farebbe fatica a stendere un paio di pagine interessanti. Dispiace per noi, come sempre alla fine: meritavamo ben altro Cesare, chissà. http://leonardo.blogspot.com
"Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a dodici anni."
Che vuol dire che 6 dei 7 anni di condanna (assumendo il minimo della pena!) sono stati inflitti per via della telefonata in Questura con cui ha fatto rilasciare la pseudo-nipote di Mubarak. Telefonata di cui credo sia disponibile la registrazione (e su cui hanno testimoniato coloro che la ricevettero).
Ergo, a differenza di quanto ci vogliono far credere, almeno sei settimi della pena sono stati inflitti per qulcosa di 1) indubbio 2) che non ha nulla a che vedere col moralismo bacchettone.
probabilmente è stato condannato per una cosa che non ha commesso
è possibile che l'operazione alla prostata (mi par di ricordare) l'abbia lasciato non "perfettamente funzionante". me lo fa pensare il fatto che per lungo tempo abbia millantato (e si sa che chi ne parla troppo...)
quindi, secondo me, è tutto vero, tranne che forse non ha trombato con ruby perché il personaggio che s'è costruito non gli consente di dire: ecco il certificato, non trombo da tot tempo perché non posso trombare
però ci sarebbero tutti gli altri reati
a cominciare dall'accaparramento di tv e drenaggio delle risorse pubblicitarie che hanno inibito sul nascere una balbettante democrazia televisiva
e poi corruzione, ecc.
ecco, 'sta cosa mi fa ridere:
ha fatto mille reati e avrà l'interdizione perché è un vecchio bavoso che si strusciava con le ragazzine che gli procuravano quei prosseneti dei suoi dipendenti
(erano anni che volevo lasciare un commento da qualche parte usando il termine prosseneta", finalmente ci sono riuscito!)
E pensa che mi sono anche dovuto impegnare per riportare correttamente le pendenze penali del nostro.
"Quel che forse la maggior parte degli italiani ancora non sa, o non vuole sapere, è che i soldi per pagare queste graziose signore Silvio Berlusconi li abbia avuti da noi: un lungo drenaggio di risorse mandato avanti durante una trentennale storia di corruzione ed evasione che è materia di processi meno piccanti, ma più cruciali di quello che si è concluso ieri. Si può essere più o meno moralisti, nei confronti di un vecchietto che frequenta compulsivamente prostitute: si può ritenere che sia un suo diritto dissiparsi così, del resto anche il saggio re Salomone eccetera. Ma se lo fa coi nostri soldi, ecco, dispiace un po’."
Inoltre ha un processo in corso per corruzione e finanziamento illecito ai partiti (corruzione del senatore De Gregorio), ossia avrebbe pagato un senatore per far cadere un governo.
E poi c'è il problema del gigantesco conflitto di interessi con cui da anni condiziona la vita politica e democratica del paese, derivante forse da altri illeciti, purtroppo il processo Lodo Mondadori (corruzione semplice) è caduto in prescrizione quindi non lo sapremo mai.
Personalmente trovo irrilevante la compulsione sessuale rispetto alle illegalità commesse, quindi definirlo solo un povero vecchietto bavoso mi sembra fuorviante.
Ma sono sicuro che l'alleanza PD-Berlusconi sia del tutto estranea alla formulazione delle tue valutazioni.
Delenda Cologno XIX
16-05-2013, 03:33Berlusconi, ho una teoriaPermalink
Esiste un antiberlusconismo morale, anche un po' moralista, che partendo da un assunto sotto sotto reazionario (la decadenza dei costumi, non ci sono più le lucciole, ecc.) prende la figura di Berlusconi e le addossa tutte le responsabilità addossabili. Quando non c'era lui l'Italia era in bianco e nero ma meno sboccata, meno pacchiana, eccetera eccetera (qui il morale vira verso l'estetico: l'altra sera, mentre su canale 5 ci spiegavano di nuovo che Ruby è una pecorella smarrita, su Rai YoYo la fatina della Buona Notte si presentava allo special sulla Festa della Mamma in borghese con tacco 12; non è mica colpa di Berlusconi, però... però certe cose ce le ha portate lui, e adesso non sappiamo più come gestircele, straripano dappertutto, anche in quelle zone che una volta presidiava il Mago Zurlì).
Esiste un antiberlusconismo giudiziario, che in effetti nasce più dalle pagine della cronaca giudiziaria che da quelle politiche; è un fenomeno un po' manettaro, ma almeno ha il pregio di restituire contorni reali al personaggio. Berlusconi può rappresentare tante cose della storia d'Italia, ma quando va alla sbarra è un cittadino come gli altri, che ha commesso alcuni reati. Fin qui sarebbe anche semplice. Il problema è quando ci si sposta sul piano politico. Gli antiberlusconisti giudiziari vagheggiano il giorno in cui un giudice cancellerà B. dalla politica italiana, con un clac di manette o un semplice colpo di martelletto; quel giorno però non arriva mai, e questo li snerva. I più informati probabilmente a questo punto sanno benissimo che non c'è legge sull'ineleggibilità o interdizione dai pubblici uffici che tenga: nessuna legge vieterebbe a B. di continuare a finanziare il suo partito, intestandolo a prestanome o membri della famiglia. A questo punto però l'antiberlusconismo giudiziario è forse prigioniero delle sue cerimonie, dell'attesa del martelletto fatale, della manetta che prima o poi scatterà. È abbastanza improbabile che succeda (se non altro vista l'età dell'imputato), ma nel frattempo l'antiberlusconismo giudiziario continua a vendere bene, in edicola e in libreria.
Esiste un antiberlusconismo agonistico, non mi viene in mente un altro aggettivo con cui definirlo: è l'antiberlusconismo di quelli che B. lo vogliono "battere alle elezioni": sottointeso, ad armi pari. In realtà si sottointende un'enormità... (continua sull'Unita.it, H1t#179).
In ogni caso chiunque voglia provarci dovrebbe mantenere la barra del timone antiberlusconiana, mentre qui fuori è pieno di gente che dice che con l'antiberlusconismo non si vincono le elezioni. Poi le vince Grillo.
Allora cerco di ricapitolare:
-si manda una forza dell'ordine su mandato non di un giudice, ma del Ministro degli Interni (ovvio, non di QUESTO governo).
Quindi, serve prima una maggioranza forte che abbia vinto le elezioni in maniera incontrovertibile, e poi si può passare a sequestrare l'azienda.
Mi pare che il problema sia nel primo passaggio, non nel secondo
SV
Un manuale di latino per le medie può essere un punto di partenza, e anche una penna rossa per rinfacciare puntualmente all'elettorato le sue sviste (ce ne sarà grato). Poi?"
A questo non hai risposto.
Uqbal
Ti lagni anche di me. E non rispondi nel merito.
Uqbal
Almeno, in Italia si fa così.
Quindi alla fine questa "opzione putsch" è un sinonimo di Antiberlusconismo giudiziario.
Delusione :-(
SV
"non si vince al centro, Berlusconi non ha recuperato al centro ma pescando nel bacino degli astensionisti di destra; Grillo non ha vinto al centro ma nel bacino degli astensionisti di destra e di sinistra, e dei delusi del PD che trovavano troppo poco antiberlusconiano."
Mah, per me molti astensionisti sono al centro, gente disincantata da entrambi gli schieramenti e che non riesce piu' a votare il partito che ha sempre sostenuto. Il confronto dei dati di Camera e Senato indica come Grillo abbia preso molti voti dai giovani, i quali non votano Grillo per l'anti-berlusconismo ma per il messaggio anti-casta, che implica anti-berlusconismo ma anche anti-d'alemismo.
Sono d'accordo che se era Renzi contro B., Renzi avrebbe goduto di meno benevolenza mediatica. D'altra parte, Renzi era il meglio, dentro il PD, che si potesse fare in termini di anti-casta. Piu' giovane, mai stato in Parlamento, affermatosi in opposizione alla casta fiorentina. Non sarebbe stato facile per B. convincere i suoi elettori indecisi: forse non avrebbero votato Renzi ma magari si sarebbero astenuti e B. avrebbe preso meno voti.
Comunque, il punto non e' se Renzi avrebbe vinto queste elezioni o no ma come costruire un progetto che possa vincere le elezioni e poi governare. Ripeto, dopo 19 anni non c'e' niente all'orizzonte. E' un fatto poi che una buona parte del popolo italiano e' stata pronta a votare B. pur essendo consapevoli dei suoi conflitti di interessi (per me questo e' un loro limite ma non e' questo il punto). Per te sono tutti vittima di lavaggio del cervello. Per me alcuni lo sono ma molti altri non riescono a votare questa sinistra, vuoi perche' formata da molti ex-PCI vuoi perche' in disaccordo con alcune sue scelte politiche. Quando uno perde, si dovrebbe cambiare strategia. Tu dici che si dovrebbe diventare piu' anti-berlusconiani. Io dico che di anti-berlusconismo ne abbiamo avuto abbastanza, non ha funzionato e sarebbe l'ora di provare qualcos'altro.
Comunque, piu' discutiamo, piu' ci allontaniamo e quindi la mollo qui, magari se ne riparla. Grazie per la chiacchierata virtuale e buona settimana.
Uqbal
Le unioni dei lavoratori sono state il mezzo per ottenere diritti e se i sindacati fossero più forti non avremmo tutta questa opprimente precarietà.
Per me una sinistra che non avesse fra le proprie priorità la valorizzazione del lavoratore come persona non sarebbe più sinistra e di sicuro non prenderebbe il mio voto.
Avrei preferito un'allanza PD-M5S, ma evidentemente avevo sopravvalutato l'intelligenza di entrambi, soprattutto quella del M5S che si son rivelati un branco di collusi (hanno rifiutato la legge anti corruzione, ergo son collusi coi corrotti).
L'occasione è persa e l'unica cosa che resta è lagnarsi, il che non migliora la situazione.
Continua a sfuggirmi il senso della proposta...
SV
Era questo il non-detto di tutto questo discorso. E' questa la ferita che duole. Sopratutto dopo elezioni così brillanti ed esiti così soddisfacenti...accidenti.
Va beh, separiamoci dai renziani. Mettiamo un promemoria sulla scrivania per ricordarci che tutto quello che fa Renzi è sbagliato. Rimane il punto: che si fa per arrivare alla maggioranza? Come si fa per arrivare ad avere in Parlamento quel tot di parlamentari che facciano finalmente una legge seria sul conflitto di interessi? Il putsch della minoranza l'hai già rinnegato, no? Quindi è di maggioranze che parliamo.
Ok, no fundraising, no primarie, no camper. Poi?
Un manuale di latino per le medie può essere un punto di partenza, e anche una penna rossa per rinfacciare puntualmente all'elettorato le sue sviste (ce ne sarà grato). Poi?
Uqbal
1. Ti lamentavi della lagna. È una lagna programmatica: ho deciso di mantenere una posizione e di ribadirla allo sfinimento. Il riferimento a Catone serviva a esprimere questa ostinazione. Non c'è nulla di male ad avere delle lacune, c'è viceversa molto di male nell'andarne fieri.
2. Gli antiberlusconiani agonistici non vogliono semplicemente governare senza berlusconi: vogliono sostituirsi a lui, imitandone alcune tecniche (ad esempio, Renzi conta sul fundraising: è onestamente convinto che l'imprenditoria italiana un bel giorno preferirà lui a un Berlusconi). È una posizione molto ingenua. Giusto ieri Letta si lamentava che fin qui il Pd ha ottenuto molto di più dal governo del Pdl, eppure tutti parlano delle conquiste del Pdl. Perché "tutti" sono i media, e i media sono orientati da una parte. Renzi potrebbe anche conquistare molti elettori a Berlusconi, promettendo le stesse cose che promette Berlusconi; e poi però dovrebbe pure mantenerle, e a quel punto non è chiaro perché io lo dovrei votare.
Se invece Renzi, promettendo X, una volta al governo facesse Y, e Y fosse il sequestro di Mediaset, ok, perfetto. Ma sarebbe appunto un putsch, se non altro perché non ce lo vedo prima delle elezioni a promettere "votate per me che bombarderò Cologno". No, l'antiberlusconiano agonistico vuole vincere promettendo le stesse cose di Berlusconi ma mantenendole meglio. Vincerà nei limiti in cui a Mediaset e ad altre imprese converrà che vinca.
Per il merito: la "maggioranza anti-berlusconiana" va formata. Cioé ci vuole qualcuno che vinca le elezioni e faccia le leggi che vuole, imponendole allo sconfitto Berlusconi. Ma per vincere le elezioni ci vuole qualcuno che ti voti. Alé, ritorniamo all'anti-berlusconismo agonistico, ed è l'esatto contrario di quel che sostenevi prima, quando dicevi che non è possibile vincere le elezioni per colpa dell'indebito vantaggio berlusconiano. E infatti la tua idea era che ci vuole un putsch, anzi, un contro-putsch perché due putsch formano una ragione. Ma il tuo punto di partenza era in ogni caso che una minoranza illuminata si assumesse la responsabilità di salvare l'Italia dalle proprie maggioranze sciagurate ed illegittime, maggioranze inevitabili a causa del lavaggio del cervello.
Ora il tuo putsch si è trasformato nell'energica attività legislativa di una maggioranza sicura di sé. Che è esattamente quel che chiedono gli anti-berlusconiani agonistici: riuscire a formare una maggioranza ampia abbastanza da governare senza berlusconi, senza desistenze, senza i suoi ex-alleati e senza alleati che ti costringano a mercanteggiare ogni giorno ogni passo.
Sono contento che alla fine ritrovi un po' di buon senso.
Uqbal
Mi sembra che continui a sfuggirti il punto. Un putsch si fa da una posizione di potere. È questo che lo differenzia da una rivoluzione. Da una posizione di potere, un esecutivo sospende determinate garanzie costituzionali, con la motivazione (fondata nel buon senso) che il primo ad aver tradito la costituzione è Silvio Berlusconi ogni volta che, in una posizione di governo, ha anteposto gli interessi delle sue aziende; cioè sempre.
Un esecutivo del genere dovrebbe essere espressione di una maggioranza antiberlusconiana, che nel Paese ci sarebbe anche; il rimpianto che esprimo è questo. Tutto qui, nessuna oscura profezia. Purtroppo sei tu che non capisci, per cui temo di non poter ricambiare il tuo giudizio finale.
Ma se ti fa piacere pensare che il tuo interlocutore sia scarso in letteratura latina, va bene, non ti voglio togliere questa soddisfazione, se ti fa sentire meglio.
Mi dispiace anche che ti secchi tanto avere interlocutori che non la pensano come te...forse potresti fare un putsch pure su questo! Dai!
Però non sono io che ti esorto a fare il putsch. Sei tu che ti esorti da solo. Questo l'hai scritto tu, in risposta a me che ti chiedevo cosa bisognava fare:
"Certo. Si tratterebbe di un piccolo putsch." firmato: Leonardo T.
Qualche commento più sotto l'hai già fatto diventare "teorico". Il che vuol dire che non sai nemmeno tu da dove cominciare, e meno male. Però rimane il fatto che quando domani ci sarà un'altra tornata elettorale, quando ci sarà da scegliere un leader, quando ci sarà da stilare un programma politico, tu sarai quello nell'angolo che mugugna e lancia oscure profezie.
Peccato, perché non sei stupido (e poi ne sai tantissimo di letteratura latina, già questo ti rende più simpatico...).
Uqbal
Stavolta invece ti devo fare un putsch, sempre negli stessi commenti. Credo che ci sia un equivoco su quelli che sono i limiti di intervento di un blog, peraltro un blog di una persona che non ha nessun incarico politico: per farti un esempio, se scrivessi di calcio e proponessi il 4-3-3 nel Milan, tu verresti a chiedermi di entrare concretamente al Sansiro e fare la terza punta del Milan? Dai su facci vedere ecc. ecc.
Sui blog ci fingiamo tutti allenatori, è la formula del gioco.
Nella fattispecie, di fronte a un riferimento a Catone che dovrebbe essere nella cultura generale di qualsiasi diciottenne (ti sarai chiesto cosa significhi "delenda"), tu ti sei messo a protestare perché ti sembrava una lagna. È un po' come andare a vedere una cover band degli Iron Maiden e protestare perché suonano molto forte e molto distorto. Non credo che nessun dottore ti abbia obbligato, e se è successo, cambia dottore.
Non mi piace chi ostenta la propria cultura, ma ancor meno chi ostenta le proprie lacune. Capita a tutti di avere dei buchi, per fortuna c'è internet: bastava digitare "delenda" e "Catone", non una gran fatica.
Essere persone perbene non ci impedisce di notare quando lo fanno gli altri, il putsch; e trarne le conseguenze, almeno teoriche.
Sarebbe sufficiente sequestrare un'azienda, non sarebbe il primo caso. Ne scriveva Asor Rosa due anni fa, secondo me si potrebbe anche essere più minimali.
Io, cmq, pensavo si riferisse a Lucano, Pharsalia I 128...
http://it.wikipedia.org/wiki/Victrix_causa_diis_placuit_sed_victa_Catoni
Mi sembra si adatti bene un po' a tutte le parti in gioco...
U.
Ma visti gli scarsi risultati, mi piacerebbe capire qualcosa di più di questa opzione del putsch.
Se non ho capito male, una minoranza abbastanza cazzuta dovrebbe prendere B., Fede, Dell'Utri, Galliani, Letta (tutti e 2 per sicurezza), Schifani, La Russa e tutti i vertici del PdL.
Poi?
SV
U.
Ma d'altronde sei coerente con te stesso: al centro non si vince, a sinistra non si becca niente, dopo anni di opposizione il PD viene raggiunto da un gruppetto raccattato per strada.
Per forza poi ti serve il putsch. Piccolo, eh, che siamo persone perbene.
Uqbal
Uno lo ha fatto Berlusconi, ora voglio vedere il tuo. A colpi di letteratura latina? Lo sconfiggerai a botte di catilinarie e poemi epici? Lo ipnotizzerai con un'infilata di Catoni?
Uqbal
"Costituzione più bella del mondo" è una cosa impossibile da scrivere restando seri. Comunque la premessa è che questa famosa costituzione, bellissima o meno, è già stata tradita da Berlusconi. Il putsch l'ha fatto lui.
Quindi il problema non è l'antiberlusconismo, ma il collateralismo coi sindacati? O che un sacco di gente di sinistra non voleva Renzi e non l'ha votato?
Certo che Renzi ha una strategia: ed è sbagliata. Lo mostra la logica, lo mostrano i numeri, lo mostra la realtà: non si vince al centro, Berlusconi non ha recuperato al centro ma pescando nel bacino degli astensionisti di destra; Grillo non ha vinto al centro ma nel bacino degli astensionisti di destra e di sinistra, e dei delusi del PD che trovavano troppo poco antiberlusconiano.
La strategia di Renzi è quella che aveva Veltroni nel 2008: ha perso. Ma volendo anche Rutelli nel 2000: ha perso. La strategia di Renzi ha sempre perso, il che non vuol dire che perderà sempre anche Renzi, perché le cose cambiano. Io penso che questa volta avrebbe perso anche Renzi, perché nel momento in cui B. sarebbe uscito in campo la benevolenza mediatica che finora gli era stata garantita per dividere il PD sarebbe finita, e Renzi avrebbe dovuto difendere lo Stato di Realtà contro due demagoghi che promettevano di non restituire l'imu e di non pagare il debito. Esattamente la stessa posizione in cui si è ritrovato Bersani, con un po' di simpatia in più, ma quella di Renzi è semplicissima da rovesciare in antipatia, per via di una certa stucchevolezza intrinseca.
Le idee di Grillo non è che fino a qualche anno fa non ci fossero: sono incubate nei media, persino in zona RCS (la Casta l'ha scritto Stella, è Rizzoli) e in televisione. E poi, certo, nel blog. Ma tv e giornali hanno fatto da cassa di espansione, mi sembra banale farlo presente.
Comunque te lo devo dire: così come non credo alla buona fede di chi non riconosce l'importanza dei media nell'orientare l'elettorato, non credo nemmeno in chi continua a sostenere che l'unica strategia vincente sia corteggiare gli elettori di centrodestra. Neanche il famoso Tony Blair vinse esattamente così nel '97. Può essere una strategia, ma non è l'unica e in Italia non è mai stata vincente.
La sinistra poi ha cambiato molte sigle negli ultimi anni, come tradizione dei correntismi della politica italiana. Ma la linea e' sempre stata quella di vicinanza ai sindacati, senza mai seriamente ripensare le politiche industriali e del lavoro. Non e' un caso che come "traghettatore" sia stato scelto Epifani. Ci si poteva invece svegliare prima. In una lettera a Repubblica in risposta a Sandra Bonsanti, Renzi scriveva:
"… A questi elettori – delusi dalla destra – guardo con rispetto. Molti esponenti della sinistra li giudicano con disprezzo (Ma come? Parli con chi ha votato per Berlusconi? Punti all'elettorato che la volta scorsa ha scelto il centrodestra? Ma non ti vergogni?). Qualcuno mi accusa di intelligenza con il nemico perché ho più volte detto che voglio i voti di queste persone, giudicandoli fondamentale per tornare a vincere. Voglio convincerli a stare con noi, perché noi non li deluderemo. E voglio convincerli perché prendere il voto di chi l'altra volta non ti ha scelto significa realizzare un punto che vale doppio. Ma voglio convincerli, più banalmente, perché senza di loro non si vince. Lo dice la logica, lo dicono i numeri, lo dice la realtà. …."
Ecco, Renzi persona puo' non piacere, ma la sua e' una strategia, mentre non lo e' il tirare a campare che va avanti da anni.
In ogni caso: se nel Paese non ti si fila nessuno, mi spieghi che lo vuoi governare a fare? E Berlusconi bara, e l'altro fa i comizi che finiscono in televisione e quindi tutti lo seguono, e Santoro fa il suo gioco, porcamiseria...ma che elezioni vorresti vincere, tu, quelle in cui non si presenta nessun altro?
Ribadisco: lagna.
Ma immaginiamo pure che fai il putsch. E il Paese che si beve Berlusconi, Grillo, che ha creduto a Bossi, che ha mandato in Parlamento Scilipoti si farebbe governare docilmente da un piccolo golpista? E se poi qualcuno ti fa il contro-putsch, da chi vai a piangere? E se ti sfugge qualcosa di mano? Ma ti rendi conto di quello che dici? Ti ribadisco l'invito del post sotto.
U.
Forza, fatti avanti, fammi vedere 'sto putsch...stupiscimi...oppure torna su questo pianeta e piantala di sparare fesserie.
Uqbal
Ma anche dopo averle vinte, Prodi ha avuto a che fare con una opinione pubblica plasmata su un'agenda che decideva Berlusconi: ad esempio la famosa emergenza criminalità degli anni '90, che non è mai risultata in nessuna statistica.
È perfino banale notare come in democrazia c'è sempre un avversario, ma con la Dc Berlinguer provò pure a fare il compromesso storico. L'ostilità per la CAF in effetti era già pre-berlusconiana, ma in generale il tuo discorso non tiene. In questi 19 anni la sinistra si è riprogrammata varie volte, ha cambiato sigle e programmi, e ha sempre perso: con Prodi ha pareggiato ma non è riuscita a imporre una sua agenda. Non è che siamo stati troppo antiberlusconiani: non lo siamo stati abbastanza, e nell'unico modo giusto.
Nel frattempo e' chiaro come l'anti-berlusconismo abbia avuto come effetto a sx il rimandare a dopo la vittoria l'elaborazione di un programma per il paese. Dopotutto se l'obiettivo e' eliminare il vulnus democratico, la discussione sul da farsi la si puo' rimandare a dopo. Curioso come sembra che questo sia sempre stato cosi'. Prima c'era la DC, poi Craxi, poi B. C'e' sempre un belzebu' di turno, alla sconfitta del quale tutte le energie vanno dedicate. E nel frattempo gli anni passano, siamo a 19 ora, praticamente una generazione….
Il successo di Grillo è un altro fenomeno molto interessante, che nel mio piccolo mi piace esaminare: ma dire che non è mai passato per un talk show significa non aver mai visto un programma di Santoro negli ultimi 5 anni. Grillo c'era tutte le volte che aveva detto qualcosa, di solito in posizione di antifona. Non andava in studio, ma se per questo nemmeno Berlusconi fino all'anno scorso. Quest'anno il Grillo comiziante è stato mostrato in lungo e in largo in tutti i telegiornali. Il suo modo di occupare la tv è diverso da quello che hanno altri, ma a suo modo è stato piuttosto efficace.
Oppure se vuoi credi pure che la maggior parte degli elettori m5s si legga il suo blog.
Stai lì a piagnucolare per le tre televisioni di Berlusconi, e hai pure ragione. Poi però piagnucoli anche per il populismo di Grillo, che sarà becero, ma ha ottenuto il suo successo elettorale senza andare ad un talk show che fosse uno, mentre tu e tanti di sinistra stavate a dirvi che contro Berlusconi non c'è niente che tenga (e nonostante un paio di vittorie di Prodi, non ce lo scordiamo...).
Ma va bene. Vuoi fare comunque il colpo di Stato? Va bene, lasciamo stare qualsiasi altra considerazione morale e di buon senso, però fammi capire da dove si comincia. Dimmi cosa devo fare. Scendo in piazza e faccio la guerriglia nei giardini pubblici? Prendo una chiave inglese e vado a Cologno Monzese?
Sai benissimo che stai facendo chiacchiere da bar. Per grazia di Dio, non c'è all'orizzonte alcuna possibilità di putsch, men che meno da parte di una sinistra che non riesce nemmeno ad allacciarsi le scarpe, figurarsi "fare un piccolo putsch".
Capito questo la prospettiva politica che hai da offrire è, semplicemente, la lagna continua.
Uqbal
L'ho sentita sin dal '94: il problema non è Berlusconi, il problema è più in là, più profondo, più a destra, più a sinistra, nel tessuto sociale, culturale, bla bla bla... e ci siamo tenuti vent'anni di Berlusconi.
A ben vedere anche il giuramento della Pallacorda fu un errore. Anche rovesciando l'ancien régime se ne sarebbe creato un altro, come in effetti andò. Bisognava fare qualcosa di più profondo, di più intelligente, di più complesso, di più chissà. E tenersi Luigi XVI altri vent'anni.
È il discorso di chi in pratica non ha mai fatto nulla, ma non ha mai rinunciato a ribadire che è più intelligente dell'antiberlusconiano medio. Purtroppo, in assenza di parametri oggettivi per valutare l'intelligenza media, farsi fottere da uno come Berlusconi per vent'anni è un forte indizio di fortissima, come dire, miopia.
"La cultura non è fatta di mostre, si sa" [la cultura politica, particolarmente, non c'entra un piffero con il numero di biblioteche o di scuole]
"gli italiani sono mediamente razzisti;" [e la loro -rullo di tamburi- cultura politica (1) non prevede la assunzione di responsabilita']
"estromesso un demagogo occorrerà combatterne altri, quindi?" [quindi non sei capace nemmeno di immaginare che la politica sia qualcosa di diverso da una mobilitazione permanente contro il cattivo di turno e -soprattutto- contro i suoi sostenitori. Una mobilitazione che serve unicamente a fare sentire buoni quelli che rispondono all'appello e che si mobilitano dalla parte giusta. Politica come identita'. Vai un po' a capire come mai, poverino, non hai capito il punto].
(1) quella di una gran parte degli italiani: quelli che oggi votano Berlusconi e domani un qualsiasi altro demagogo che racconti loro le stesse favole.
Quanto ai talk, è vero che gli spettatori di centrodestra (che non sono sempre stati una percentuale rilevantissima dell'elettorato di centrodestra) preferivano comunque Santoro a Paragone. Ma Santoro o Floris non gli facevano cambiare idea: viceversa offrivano visibilità ad alcuni personaggi dli centrodx (Tremonti, Santanché) e in certi casi li hanno inventati (Polverini). Sono show concepiti per lasciare ciascuno col conforto della propria opinione iniziale, e hanno dato voce a tutti i dissensi che hanno lacerato il centrosinistra. Santoro poi ha incubato il grillismo.
Ho sempre fatto fatica a credere alla buonafede di quelli che "non si vince con le televisioni": neanche i negatori del riscaldamento globale si sono fasciati meglio gli occhi negli ultimi 20 anni. Sono moderato su molte cose, ma su questa mantengo una posizione molto estrema. Sul serio stai chiedendo le "prove"? Da una parte hai una concentrazione mediatica, dall'altra hai un tizio che inventa un partito e in sei mesi vince le elezioni, ma non ti basta. Questo tipo in qualsiasi momento avrebbe potuto acconsentire a un blind trust senza rimetterci, ma non l'ha mai voluto; forse perché il controllo delle trasmissioni gli tornava utile? Ma non ti basta. Si è tenuto Rete4 per 15 anni in barba a una legge dello Stato, finché non ha modificato la legge dello Stato; non ti basta. Appena vinse nel 2001 cercò di estromettere dalla Rai i personaggi che a torto o ragione considerava scomodi (Santoro, Fazio, Biagi, Luttazzi); non ti basta. Non ti basterà mai niente, come quelli che si aspettano sempre che sia trovato l'anello di congiunzione.
Non resta che fare l'esperimento. Smontiamo Mediaset e vediamo se rivince. Ci stai? Per me si può fare anche domani.
Semmai quello che fa aneddotica sei tu, visto che mi citi un singolo articolo pubblicato sul Journal of the European Economic Association che fra l'altro si riferisce esclusivamente alla situazione immediatamente successiva alle elezioni del 2001.
Però in compenso il controllo dei media in Russia da parte di Russia Unita sarebbe un aneddoto per te... interessante il modo di ragionare degli economisti, adesso inizio a capire perché non ci pigliate mai.
Di solito quando ci si imbatte in un articolo scientifico che afferma una cosa, occorre verificare la letteratura, le fonti ed il contesto... e questo per le scienze esatte. Ma usare un articolo di economia (disciplina assolutamente non esatta) riferito fra l'altro ad un lasso di tempo ristretto per giustificare un'affermazione generica e contraria al buon senso... diciamo che sono scettico.
Se il controllo dei media fosse un fattore del tutto trascurabile ai fini del consenso, perché le dittature cercherebbero sempre di controllare i media?
Comunque direi che non ci schiodiamo dalle rispettive opinioni: io ritengo che chi controlla i media controlli l'opinione pubblica, tu ritieni che l'opinione pubblica sia precostituita e nulla può spostarla né influenzarla.
Punti di vista diversi, mi dispiace... interrompo qui la discussione perché devo andare a fare la valigia, che domani devo partire.
http://www.cefir.ru/ezhuravskaya/teaching/EXAM_1.pdf
Ti copio l'abstract:
"We first document that after the 2001 national elec- tions, when the control of the government moved from the center-left to the center-right, news content on public television shifted to the right. Using individual survey data, we find robust evidence that viewers responded to these changes by modifying their choice of favorite news programs. On the one hand, right-leaning viewers increased their propensity to watch public channels which, even after the change, remained to the left of private channels. On the other hand, left-wing viewers reacted by switching from the main public channel to another public channel that was controlled by the left during both periods. We show that this behavioral response, which tended to shift ideological exposure to the left, significantly, though only partially, offset the movement of public news content to the right."
Quindi il potere dei media conta, ma non cosi' tanto come uno potrebbe pensare dato che gli elettori sono anche consumatori di media e cambiano le loro scelte in base al prodotto. Dopotutto quanti dei tuoi amici di sx guardano Fede e quanti dei tuoi amici di dx leggono Repubblica? Che e' quello che dicevo io. Io comunque la letteratura in merito non la conosco e sono contento di essere smentito. Ma cosi' come e', la tesi di Leonardo, e tua, non regge.
Tanto per chiarirsi, secondo me il conflitto di interessi c'e' e B. ha fatto danni enormi ma a sinistra ci si racconta che lo scontro e' impari e che, alla fine, se vince B. e' perche' ci fa il lavaggio del cervello. Ecco, secondo me questo e' falso.
Come se vi fossero un grande numero di italiani convinti che bisognasse porre un freno a questi comunisti che vogliono mettere le mani nelle nostre tasche e che ci hanno governato per 50 anni: sono loro che hanno fatto entrare tutti gli immigrati che rubano e ci portano via il lavoro, i comunisti che vogliono solo aumentare le tasse e levare i crocifissi dalle scuole.
Questo gruppo di italiani ha fatto zapping finché non ha trovato il TG4 che diceva le stesse cose e si è fermato.
Visto il successo del TG4, la RAI ha messo Minzolini al TG1 a dire le stesse cose, in questo modo quegli italiani di cui sopra hanno iniziato a vedere anche il TG1 visto che riportava le informazioni conformi alle loro idee.
No, non è così che funziona: le idee si formano in base alle informazioni che uno ha, non il contrario.
Cecilia C.
Nei paesi in cui esiste una persona o un partito che ha una poszione dominante nel campo dell'informazione, tale persona o partito vince regolarmente le elezioni o cumunque riesce a paralizzare la politica quando le perde. Al contrario nei paesi dove non esistono tali posizioni dominanti i vari gruppi politici si alternano alla guida del paese.
Tanto per fare degli esempi, Italia e Russia fanno parte del primo insieme, invece Francia e Spagna del secondo.
L'Italia non cresce da anni, ci sono molti piu' elettori insoddisfatti che uno avrebbe potuto convicere con un programma piu' articolato invece che mandarli nelle braccia di Grillo. E, certo, votare contro la Kasta, almeno per ora, fa prendere voti. E per questo che un po' piu' di rottamazione avrebbe fatto bene....
Quando Bersani si presentò da Crimi & Lombardi proponendo loro una legge anti-corruzione, misure sul lavoro ed una sul conflitto di interessi, costoro potevano scegliere fra due opzioni.
1) Silurare Bersani in modo da mettere a nudo le contraddizioni del PD e rovesciare le carte sul tavolino della storia.
2) Accettare quanto Bersani proponeva e limitarsi a corruzione, lavoro e conflitto di initeressi.
La scelta era ardua, ma alla fine hanno deciso che per il bene dell'Italia era meglio affossare la componente di sinistra del PD in modo da favorire la rinascita di una nuova DC. Obiettivo raggiunto, complimenti al M5S.
Qualche mente machiavellica penserebbe che facendo fuori la sinistra del PD si stava solo facilitando chi invece premeva per l'accordo con Berlusconi e che quindi l'azione di Crimi & Lombardi era volta al suo ritorno, ma queste cose le pensano solo i morti che camminano, i cadaveri putrefatti... favorire la rinascita della DC era un evidente modo per rinnovare il Paese, siamo noi di sinistra che non capiamo perché ancora ragioniamo per vecchi schemi del passato.
Congratulazioni, io non ci sarei mai arrivato, quindi mi affido a voi... a proposito, manca molto alla realizzazione del piano? Che qui ci sarebbero alcuni problemucci da risolvere...
Certa gente sembra oppressa da sindrome ossessivo-compulsiva e se non nomina il PD almeno una volta ogni 20 minuti si sente male.
personalmente ho il sospetto che quando ci saremo liberati di Berlusconi il PD prenderà ancora meno voti..
invito poi a riflettere sul "patteggiare"...un gruppo di inetti che patteggia con uno dei più grandi piazzisti/imbonitori degli ultimi anni=sconfitta assicurata...Questo se si vuole prendere per buona la tesi che abbiamo patteggiato...a me sembra più un patto di non belligeranza ( a lui le vittorie e noi continuiamo a galleggiare)...d'altronde un po' di affinità tra le due controparti ci sono..prendiamo la Bossi Fini ad esempio...come non interpretarla come la naturale evoluzione delle legge firmata dalla Turco e da quell'essere che dovremo sucarci x altri 7 anni come pdr... il pdl sembra semplicemente + spudorato/pecoreccio/ignorante ma in linea di massima le sue politiche non sembrano discostarsi molto da qulle degli alter ego del PD
Dire che il berlusconismo e' (diventato) un fenomeno culturale significa che c'e', adesso, una ampia fetta di italiani per la quale la democrazia, intesa come responsabilita' individuale, e' una scocciatura. Italiani che se gli parli di razzismo ti dicono che e' colpa degli immigrati e che loro invece sono buoni perche' un loro parente ha salvato degli ebrei. Italiani cattolici, abituati a regolare i conti con il fisco a colpi di confessione e perdono/condono, per poi tornare a peccare un'altra volta, certi di un altro perdono/condono. Ecc. E questi italiani saranno sempre pronti a fornire consenso a chi racconta favole come quelle che racconta Berlusconi ("sono ricco, votate me e sarete ricchi anche voi e se non lo diventate e' colpa dei giudici comunisti, degli zingari, degli impiegati statali ecc.")
Vuoi decapitare il mostro? Accomodati. Lancia una petizione sul web. Ti risponderanno in tanti, e magari l'idea si fara' strada. Per quel che mi costa metto una firma anche io. Ma credo che il mostro risorgera' comunque, magari con la faccia di Grillo e non quella del Cavaliere. E contando sullo stesso seguito.
tibi
Tipo quello con cui il re spodestò mussolini nel 1943? Allora sono d'accordo con lui.
S.
È una banalità osservare che in Italia non c'è stata pluralità e che invece dovrebbe esserci. Dire che la questione invece è "culturale" significa poco o nulla (bisogna aumentare le biblioteche? perché no? migliorare le scuole? certo).
Mi basta.
Uqbal
Io avevo scritto una cosa diversa, ma evidentemente il mio Italiano è troppo difficile, quindi semplificherò.
Berlusconi mooooooooooooolto più potente nella comunicazione.
Anonimo: e allora? Mica è una buona ragione per essere sconfitti.
Spagnoli moooooooooooooooolto più potenti di Amerindi.
Analogia: e allora? Mica è una buona ragione per essere sconfitti, quindi lo sterminio degli Amerindi non è esistito.
Se ancora non ti è chiaro, sappi che non ho intenzione di puntualizzare ancora perché più chiaro di così ci sono solo i disegnini.
Saluti & baci.
Il berlusconismo e' un problema di cultura, non (piu' e non solo) di politica.
Al posto di Berlusconi ci potrebbe essere Susanna Tamaro o Giovanni Rana. Chiunque racconti agli italiani la favola del "io sono ricco, se votate me diventerete ricchi anche voi" unita a un "non e' mai colpa vostra se le cose vanno male" piu' una filippica contro un qualsiasi gruppo sociale percepito come privilegiato: giudici comunisti, insegnanti, impiegati statali, zingari, la-casta, i gianpippetti [ecc. ecc.] che-non-mi-lasciano-lavorare. Chiunque, letteralmente. Sparare sul quartier generale non serve a nulla, nel giro di pochi anni ci si troverebbe a fare i conti con un altro demagogo, con lo stesso consenso o magari piu' esteso.
Capirai quindi che grande vittoria sostituire un demagogo con un altro.
As simple as that.
"Se parli sempre di Berlusconi..." ma è Berlusconi che parla e fa parlare di sé. Ha avuto contendenti che parlavano d'altro (Veltroni) e altri che lo marcavano più stretto: nessuna differenza apprezzabile.
"devi convincere la gente non tanto a non votare Berlusconi, ma a votare per te." Belle parole; e mentre ci riflettiamo Grillo vince con un programma anticasta, mandando al parlamento sconosciuti. La gente non ha votato per Crimi; ha votato contro la Ka$ta. Il voto contro esiste, funziona, fa vincere le elezioni o le fa perdere.
"Il fatto che un nuovo movimento sorto dal nulla abbia preso una valanga di voti con pochissimi mezzi dovrebbe far capire..." io ci capisco soltanto che demonizzare l'avversario funziona; ma tu sostieni l'esatto contrario. Che Grillo abbia promesso cose più concrete di un antiberlusconismo alla massima potenza faccio fatica a crederlo.
"Una minoranza, per riuscirci, dovrebbe diventare anti-democratica." Certo. Si tratterebbe di un piccolo putsch. Peraltro è tipico delle rivoluzioni strappare il tessuto costituzionale precedente. Si parte da una constatazione fin banale (B si è pulito il culo con la costituzione per 20 anni) e se ne tirano le conseguenze.
"Ma le elezioni si vincono se hai un programma politico, delle idee, una chiara visione del futuro." Oppure se prometti di restituire l'Imu, e puoi contare sulla grancassa di tv e quotidiani. Oppure fai come Grillo: anche lui ha vinto le elezioni. Aveva un programma politico? Delle idee? Una chiara visione del futuro? Secondo me non ha neanche una chiara visione di quel che è successo nel mese di marzo, però chissà, magari mi sbaglio.
Ma tanto per sapere, e non diversamente da come ti ho chiesto più sotto...come si rimuove questa posizione dominante? Guerriglia? Telefonate anonime? Fialette puzzolenti?
Uqbal
Ah, quello dell'enormità. Beh, cos'è che è più facile e diretto che vincere le elezioni?
Uqbal
Leonardo sostiene che occorra rimuovere tale posizione dominante se si vuole battere il padrone di Mediaset.
L'anonimo delle 14;38 sostiene che tale idea sia una cazzata: evidentemente la disparità abonorme delle forze in campo non costituisce per lui un problema.
Nel XVI secolo gli eserciti europei disponevano di polvere da sparo e i nativi americani di archi e frecce, e infatti furono sbaragliati.
Probabilmente l'Anonmo delle 14;38 ritiene che l'annientamento di Incas, Maya e Atzechi sia una cazzata: la disparità abnorme delle forze in campo non poteva costituire un problema.
E così si scoprì che l'Anonimo era in realtà Maurizio Gasparri.
Leonardo ha raggruppato tale tipo di anti-berluconismo nella categoria "agonistico".
Il problema è che i problemi di una democrazia li devi risolvere con i metodi della democrazia. Non altri. Se vuoi evitare che Berlusconi governi, devi governare tu. Per fare questo devi vincere le elezioni.
Vincere le elezioni vuol dire a sua volta che devi convincere la gente non tanto a non votare Berlusconi, ma a votare per te. Devi lavorare su quello che tu sei, su quello che vuoi e su quello che hai da offrire agli elettori. Invece se parli sempre di Berlusconi, alla gente rimarrà in testa Berlusconi.
Però Berlusconi ha truccato le carte con Mediaset, si dirà. Vero, però è da vent'anni che andiamo avanti così. Bisognava pensarci prima, ora si può solo farsene una ragione e vedere di sconfiggerlo nonostante questo ingiusto handicap. Il fatto che un nuovo movimento sorto dal nulla abbia preso una valanga di voti con pochissimi mezzi dovrebbe far capire che non tutti i giochi sono fatti.
Non solo: spargere il sale su Cologno, abbattere la torre di Sauron, ecc. ecc...ok, tutto bello, ma chi dovrebbe farlo? Una minoranza, per riuscirci, dovrebbe diventare anti-democratica. Dovrebbe eliminare Berlusconi da un Paese che Berlusconi lo vuole. Perché ammaliato, ipnotizzato, stupido, ignorante, quel che si vuole, ma rimane il fatto che tale minoranza si troverebbe a governare un Paese contro il Paese stesso.
Una maggioranza invece può esistere solo se si vincono le elezioni. Ma le elezioni si vincono se hai un programma politico, delle idee, una chiara visione del futuro. A quel punto, Berlusconi è un problema decisamente meno gigantesco, e diventa anche più facile da risolvere.
Tutto lì. Adesso Leonardo può decidere di mettermi nella categoria che preferisce. Veda lui.
Uqbal
Ecco, sei convinto di una cazzata. Ma tieniti la convinzione, ti evita di approfondire.
Un moralista si straccerà le vesti, lamenterà il complotto dell'eterno D'Alema, la storica ammissione di Violante, ecc. Ma la politica consiste nel patteggiare. Il problema è che si sono fatti fregare più volte, e anche stavolta si sono trovati (ci siamo trovati) in un cul de sac niente male.
Questo e' un problema. Aboliamo quindi la azienda.
Se al posto di azienda ci mettiamo la Chiesa? Vogliamo negare l'influenza che i cattolici dentro la RAI hanno avuto nel formare il voto degli italiani?
In sintesi, il progetto "Delenda Cologno" significa decapitare la parrocchia avversaria. Chissa' come mai ho l'impressione che non funzionera'.
Per costruire una opposizione ed una alternativa a Berlusconi occorrerebbe partire dalla comprensione di cosa sia il berlusconismo, vulgo "perche' laggente lo vota". E' un lavoro faticoso e lungo e si capisce che lo vogliano fare in pochi. Comunque la migliore analisi del berlusconismo la ha scritta David Bidussa, eoni orsono, quando il fenomeno era al suo inizio, nel suo "Il mito del bravo italiano", chissa' se lo hai letto (ah no, scusa, l'autore non e' cattolico).
Nel frattempo saranno guai.
Quanti faranno altrettanto e quanti invece salteranno subito a (errate) conclusioni?
A breve lo vedremo...
La bad company
24-04-2013, 02:23Berlusconi, cattiva politica, PdPermalinkDalla mia postazione qualsiasi, senza capirne più di chiunque, nella consapevolezza di ignorare alcuni dettagli fondamentali che Napolitano per esempio sa, io continuo a pensare che l'unico modo di saltar fuori da questa montagna di merda è la bad company. Ovvero: il PD farà un governo col PdL e Monti. Lo farà. Era abbastanza chiaro già una settimana dopo le elezioni, a chi non volesse raccontarsi favole. È diventato chiarissimo con quella pagliacciata della trattativa in streaming: il M5S non cercava intese, non le vuole, il M5S vuole che il PD faccia un governissimo con Monti e Berlusconi e il PD lo accontenterà, alla fine il PD accontenta sempre tutti, purché non siano i suoi elettori. Dopodiché il PD morirà, ma non c'è niente di così grave in questo, moriamo tutti prima o poi e nel caso del PD la diagnosi era chiara il giorno dopo le elezioni. Il PD morirà perché non piace agli elettori, e ai pochi elettori a cui piace ha raccontato che non si sarebbe mai alleato con Berlusconi: e diceva la verità, non si sarebbe davvero alleato con Berlusconi. Se avesse vinto.
Ma ha perso.
E siccome ha perso sarà umiliato, sarà abbandonato, svillaneggiato come l'ultima delle zoccole di Berlusconi, che è poi quel che in effetti diventerà.
Ma non tutto.
Non c'è bisogno che vada a finire tutto così. Non è una persona, è un partito: ne puoi staccare un pezzo e trapiantarlo altrove e poi magari ricresce. Quindi: da una parte ci metti il grosso dei gruppi parlamentari, e un altro bel po' di quadri intermedi, che diano l'impressione di una struttura ancora in piedi. Questa è la bad company. Per dirigerla era perfetto Bersani: il più adatto da umiliare, da svillaneggiare, perché era quello in carica quando avete perso. Ma ve lo siete giocati. Stolidamente. E allora servirà un Amato, o un Letta che sembra predisposto per cognome, tutta gente che è già praticamente invotabile adesso. Ma anche qualche giovane, anche qualcuno di loro dovrà sacrificarsi, sennò non la cosa non sarebbe credibile. Costoro perderanno qualsiasi barlume di popolarità entro la prossima settimana; ma continueranno a gestire il marchio del PD per tutta la legislatura breve o lunga che sarà. Immaginiamocela media, due anni e mezzo.
Nel frattempo il partito va rifatto da un'altra parte. Scissione, mitosi, partenogenesi. Qualche deputato, ma pochi! Che all'inizio mica conviene litigare. Però devono votare contro, devono andare all'opposizione. Un'altra struttura, più leggera, che faccia capo a nomi più o meno nuovi, non compromessi con governi precedenti e associabili a successi elettorali locali, che vi immaginate benissimo da soli. Tra due o tre anni poi si rivoterà, ma nel frattempo?
Potrebbero succedere cose molto brutte. Default parziali, prelievi forzosi, chi è al governo sarà ancora meno popolare di quanto non sia adesso, possibile? Lo sarà. Dovrà anche assicurare che Berlusconi e le sue aziende abbiano un trattamento di riguardo, qualsiasi cazzata il boss abbia fatto o rifarà. Per dire, spuntasse in qualche commissariato la nipotina del rais del sarkazzistan, toccherà votare in ordine e compunti per salvare l'onore della nipotina sarcazza. Sarà il governo più odiato e sbeffeggiato del secondo dopoguerra, ma c'è di buono che Berlusconi ci sarà invischiato. Molto di più che col governo Monti. Dovrà metterci i suoi uomini e dovrà difenderli. Quel che più odia è mettere la sua faccia tirata su provvedimenti impopolari. La bad company varerà provvedimenti impopolari e ci metterà anche la sua faccia. Accanto alla faccia di un Amato. Ma Amato non si ripresenterà mai alle elezioni, Berlusconi ancora ci spererebbe. Se ci si muove bene, la bad company può togliergli la voglia.
A proposito, io penso ancora che Cologno debba essere distrutta. Avendo i mezzi, è la prima cosa che farei. In questa situazione, se qualcuno arriva con un piano meno contorto di questo, lo sto a sentire con piacere. Purché non c'entrino in qualche modo i m5s: mi dispiace tanto (sul serio: tanto), ma con quelli non si fa niente. Non collaborano, non gli conviene. Non gli conviene nemmeno vincere le elezioni, non ci guadagnano un granché. Sono venditori di rabbia, non hanno il minimo interesse a farla passare a nessuno.
Quindi, se per una volta nella vita andasse tutto giusto, come nei film, senza incidenti di percorso o qualcuno che ha piani più astuti dei tuoi e informazioni migliori delle tue, magari tra due anni Berlusconi è bollito nel brodo della bad company, mentre la good company vince le elezioni. Quindi.
Quindi Renzi fuori dal PD prima che può, secondo me. Se proprio ci tiene. Ogni minuto che passa è un minuto più tardi. Sono l'ultima persona al mondo qualificata per dagli un consiglio, ma comunque il mio è questo.
Io invece probabilmente resto nella bad company a far scena, avete presente il classico rivoluzionario a vent'anni trombone a quaranta, ecco, collimo perfettamente. Mai pensato di meritare di meglio.
Ma voi ragazzi andate, cazzo ci state a fare ancora qua sotto.
Votavan Rodotà: lasciavano Berlusconi dove stava. A quel punto i 5S potevano o dar corso alle promesse recenti, eventualmente ammorbiti dai sondaggi, o rivelarsi irresponsabili.
Nel primo caso o si cancellava Cologno o si scopriva e finalmente - eventualmente - cacciava la parte di PD al soldo o accordata con Berlusconi e si faceva qualche provvedimento altrimenti impensabile. Alla prova dei fatti i 5S avrebbero dovuto rinunciare alle cose più idioti e insostenibili e, fosse stata lunga o breve, sarebbe stato senz'altro meglio di un governo Letta o qualunque altro abbraccio col boa.
Nel secondo caso si sarebbe andati al voto, con Rodotà presidente e con i 5S che avrebbero perso i voti di tutti quelli che, volendo qualcosa di sx, li avevano votati per la palese d'alemaggine e napolitanità del PD, che nel frattempo si sarebbero ridotte.
Due opzioni diverse sia per rischiare di vincere, sia per limitare il male e i malvagi. Non dico fare il bene del Paese - ma quello è evidente che non interessa a nessuno - però non perdere ogni speranza di farsi fottere da berlusconismi e partiti personali...
Quello che sta acccadendo ora, be'...
PS: attenta prima di dire che sono simpatico... sono un bersaniano della peggior specie, perdipiù sostenitore della Repubblica Federale Europea e in aggiunta mi batto per passare alle rinnaovabili e usare il petrolio esclusivamente per la sintesi: insomma somo pericolosissimo!!!! :P
A proposito, mi spiace per le mie esternazioni poco composte su questo blog qualche giorno fa, é solo che avevo fatto la tessera Pd da una settimana (ma pensa a come deve sentirsi Barca).
In effetti gli ideali diluiti possono deludere ;)
e per fortuna non c'è il presidenzialismo, ha ragione bersani
(Poi che i democristi fossero "un'anima politica della Resistenza", mah).
Ma dai, sembri Bersani che fa l'alto profilo istituzionale con la ragazzina e dice che s'è scelto un presidente condiviso mentre - nel frattempo - piazza un Prodi condiviso da nessuno. E' solo che quelli vi avevano dato un assist per sopravvivere e battere Berlusconi. Così quel che resterà del PD diviso in due farà fatica a entrare in parlamento e, se Grillo farà come pensiamo entrambi, riuscirà a rivincere il delinquente psicopatico, magari a farsi fare presidente se non si affonda tutti prima e non vien su qualche casa pound o altro che sel...
Bisogna farlo se ci sono orizzonti ideali redicalmente diversi.
E un'idea di organizzazione interna radicalmente diversa.
Non solo se si contestano i capi, non solo se si passa un momento drammatico.
Tu dai ragione alla linea politica di M5S.
Ricorda l'ideale del PD, quello di unire le anime politiche della Resistenza in un organismo il più democratico possibile... Un sogno embrionale e arrancante, ma cosa può esserci di meglio? Quelle anime, che sono la parte migliore del paese e rappresentano gli ideali più belli, possono agire oggi solo unite.
PS: scusa il tono da lezioncina ;)
Die Bild Zeitung è come il TG4 di Emilio Fede, ossia una formidabile macchina di propaganda in grado di spostare milioni di voti. Purtroppo è il giornale più venduto di Germania ed è semplicemente sconfortante montare su un qualunque mezzo pubblico e notare che almeno la metà dei presenti sta leggendo il malefico foglio, con magari una foto di Barroso con sotto scritto "quest'uomo vuole i nostri soldi" o simili amenità.
Il meccanismo è quello noto: si ripete a oltranza una menzogna sinacché essa non diviene vera. Tale menzogna deve essere (1) banalizzante e (2) gratificante per chi legge
Ad esempio: la crisi dei paesi del Sud deriva dal fatto che le loro economie sono assitenzialiste e dal fatto che nessuno da quelle parti lavori, non come noi che si sgobba sodo; basterebbe licenziare un po' di dipendenti pubblici scansafatiche e vedrai come quella gente smetterebbe di chiedere i NOSTRI soldi. La menzogna è evidente: in media in Germania le ore lavorative sono inferiori che in Grecia, il numero di dipendenti pubblici per abitante è superiore, la crisi è stata generata dalle politiche di austerity, ecc... però è difficile da spiegare e soprattutto non è gratificante per chi legge che vuole un capro espiatorio facile e immediato.
L''intervista di Grillo a die Bild è tutt'altro che ingenua ed è stata calibrata apposta per tale target. In essa infatti sono esposti contenuti semplici, immediati, che confermano ciò che il lettore vorrebbe sentirsi dire (gli italiani sono inaffidabili, quindi la crisi è interamente colpa loro) mescolati a qualcosa di gratificante (il passaggio sull'invasione = i tedeschi sì che sono in gamba). Dopo aver letto l'intervista, il lettore scenderà dalla S-Bahn o dall'autobus sentendosi gratificato e quando Alternative für Deutschland gli proprorrà i propri veleni il lettore penserà "Perché no, dopotutto?".
Lo scenario più probabile è che si formi un governicchio di vecchie cariatidi che riesca a scontentare tutti, che poi si voti, vinca Berlusconi che sfascia un altro po' l'Italia e poi si fa eleggere presidente della repubblica. Nel frattempo l'Italia esce dall'Euro e la Nuova Lira viene divorata da una inflazione mostruosa, nessuno più investe a Sud delle Alpi, i cervelli fuggono e anche se qualcuno volesse far qualcosa il pagare le materie prime in Nuove Lire rende i prezzi proibitivi e blocca qualunque margine di guadagno.
e pensavo che cossiga sarebbe schiattato
ho dovuto aspettare un po', ma ero giovane e avevo tempo (ho smesso perfino di farmi le canne... magari ricomincio)
Governo "bad company" (Letta, Amato e gente simile) ; una volta che il governo è insediato, il parlamento può finalmente iniziare a legiferare.
Un parlamentare del PD "minore", ad esempio Mariagrazia Gatti, ma mi va bene chiunque, presenta una bella legge sul conflitto di interessi che piace anche al M5S che più volte ha dichiarato che se una proposta gli piace la vota, indipendentemente da chi l'abbia avanzata.
A questo punto Berlusconi dichiara che se passa il conflitto di interessi lui leva la fiducia al governo, PD e M5S votano il conflitto di interessi e Berlusconi leva la fiducia al governo "bad company" che scompare senza che nessuno lo rimpianga.
A questo punto sull'onda del conflitto di interessi si forma un governo sostenuto da una parte del M5S, da SEL e una parte del PD.
Lieto fine.
Purtroppo, però, i lieto fine avvengono solo nei cartoni di Wald Disney e nelle storie vendute dai venditori di almanacchi, almanacchi, almanacchi nuovi...
1) La fedeltà, fino quasi all'autolesionismo, di molti elettori del PD. Una parte di questo zoccolo duro è talmente fedele alla linea che lo voterà SEMPRE, e considererà la good company - a torto o ragione - dei traditori che se ne sono lavati le mani.
Ad ogni modo questi sono voti (5-10% direi) che non confluiranno nella new company, rendendola strutturalmente più debole e facendo sì che il tutto rischierebbe di essere non una resurrezione, ma l'ennesima divisione tra partiti più deboli rispetto alla loro somma.
2) Berluscono ha rimotivato i 2/3 del suo elettorato. Il restante 1/3 probabilmente non ha dimenticato che ci stava portando al fallimento ed era sputtanato a livello italiano ed europeo. Qualche mese di governo giocando su due piani (c'è riuscito già alla grande con monti, e cmq col controllo delle reti che ha sappiamo che può far passare ciò che vuole come vuole) ed ecco che può riuscire nella doppia impresa: riproporsi come "statista" responsabile (mi fa schifo anche scriverlo ma è così) e come campione delle folle antigovernativo (dopotutto il boccino c'è l'ha cmq il PD).
3) COme PD, potremmo semplicemente, veramente, cercare di fare quelle cose che bisogna fare al governo (qualche provvedimento per la crescita, la legge elettorale) e contemporaneamente rifondare il partito dall'interno al congresso e poi presentarci alle elezioni quando ormai il patto col PDL sarà stato metabolizzato, la rabbia smaltita, proporre VERAMENTE facce nuove, e dire con grande onestà: abbiamo fatto quello che dovevamo fare (governo di responsabilità perchè era l'unica via, rinnovamento interno perchè finalmente abbiamo capito), vedete voi se meritiamo il vostro voto.
Ma c'e' (almeno) un grosso problema:
"Se ci si muove bene, la bad company può togliergli [a B.] la voglia".
Tu credi che gente che sta(va) in un partito che "accontenta sempre tutti, purché non siano i suoi elettori" sia in grado di muoversi bene?
Io vado con la good company, però.
Ma c'e' (almeno) un grosso problema:
"Se ci si muove bene, la bad company può togliergli [a B.] la voglia".
Tu credi che gente che sta(va) in un partito che "accontenta sempre tutti, purché non siano i suoi elettori" sia in grado di muoversi bene?
ho creduto che dicessi sul serio per tutto il pezzo, fino a che non mi hai svelato che la good company sarebbe... renzi.
grazie :D
La situazione è eccellente
26-02-2013, 01:28Berlusconi, elezioni 2013, Pd, RenziPermalinkL'Italia è il Paese in cui vivo; ci ho messo una famiglia e nessuno mi ha costretto. Quindi il pessimismo - che pure mi appartiene - più di tanto non me lo posso permettere. Perciò adesso uscirò su questo blog con la faccia più rilassata che riesco ad avere e dirò che è stata una grande giornata di democrazia, e che sotto a tanta confusione la situazione è eccellente. Tanti partitini del passato non li vedremo più, in compenso vedremo molte facce nuove e questo è comunque qualcosa. Può persino darsi che da un parlamento tanto strano esca fuori il nome di un buon presidente della repubblica; che due dei tre partiti che in questo momento stanno sostanzialmente pareggiando riescano a mettersi d'accordo almeno su una legge elettorale che penalizzi il terzo, il feudo di Silvio Berlusconi. Può darsi che dai rottami del PD, il partito per cui ho votato e che ha definitivamente fallito la sua missione, nasca qualcosa di nuovo e di migliore, o almeno di più interessante per gli italiani. Può darsi che poi si rivada a votare tra qualche mese e la situazione si chiarisca di molto.
Nel frattempo può anche darsi che i mercati decidano di non puntare sul default italiano che Grillo invocava in campagna elettorale; può darsi che lo spread non schizzi in su e che non ci forzi la mano in nessun senso. Può darsi che il caos italiano riesca dove non è riuscita la crisi greca, a richiamare l'attenzione dell'Europa su dove porta la politica del rigore, e a stimolare un cambio di rotta che ci farebbe poi dire che Grillo, ben al di là delle sue intenzioni, ha salvato l'Europa in un momento in cui cominciavano a vedersi le crepe. Tutti questi "può darsi" hanno credo l'1% di possibilità di verificarsi tutti assieme, e ciononostante ci voglio e ci devo credere, non ho altra scelta.
Dopodiché, ok, mi sono sbagliato. Ci siamo sbagliati in tanti. Prendete gli istituti demoscopici. Hanno sbagliato tutti. Si sbagliano sempre, a ogni tornata elettorale ci facciamo caso, e dopo un po' torniamo a fidarci di loro perché non abbiamo scelta. Ma si sbagliano sempre e questo non scusa, ma spiega, gli errori commessi in campagna elettorale. Noi che discutiamo di politica trascorriamo mesi, anni, in una dimensione alternativa costruita da sondaggi che si autoalimentano e che, ogni volta che li vai a verificare, sbagliano sempre. Tante cose che ci siamo detti in questi anni, ad esempio "il PD avrebbe potuto andare alle elezioni nel 2010 e vincerle"; chi lo ha detto? I sondaggi. Magari era vero, magari no; Berlusconi storicamente è sempre sottostimato, sempre. Ci siamo convinti giorno per giorno, proiezione dopo proiezione, che il PD godesse del consenso di una fetta più importante dell'elettorato; magari era vero, ma appena siamo andati a verificare ci siamo accorti di no: ed è sempre così con le elezioni nazionali. Evidentemente il PD ha sbagliato strategia e tattica; facilissimo dirlo adesso; i sondaggi raccontavano cose un po' diverse e non avevamo moltissima scelta: o credevamo a loro o tiravamo a indovinare, colpi alla cieca. Per la verità abbiamo anche fatto qualcosa di più di un sondaggio: le primarie. E non hanno funzionato, come si è visto: Bersani ha vinto le primarie del partito nel 2009, quelle di coalizione nel 2012, e nelle urne ci ha dato il risultato peggiore. Mi dispiace per lui e gli rinnovo la stima, ma le cose sono andate così.
A quelli che ora recrimineranno che con Renzi sarebbe andata in un modo diverso: può anche darsi, statisticamente era molto difficile fare peggio di quanto ha fatto Bersani. Ma soprattutto non c'è modo di avere una controprova, e si sa come funzionano le leggende in questi casi: i migliori imperatori sono sempre quelli che muoiono avvelenati prima dell'incoronazione, loro sì che avrebbero governato in modo retto e pio. Però chi sosteneva che Renzi avesse più possibilità di vincere si basava su dei sondaggi: sondaggi piuttosto falsati, peraltro, visto che calcolavano un milione di elettori in più. Io - basandomi su altri sondaggi, altrettanto fallaci probabilmente - pensavo che Renzi non fosse il candidato più adatto a vincere. Al di là delle spiacevolezze emerse verso la fine della campagna delle primarie, ritenevo che un candidato troppo centrista avrebbe fatto perdere voti a sinistra, in direzione di una cosa che ancora non c'era (Ingroia era in Guatemala), ma che ritenevo potesse essere decisiva per far perdere voti e seggi al PD+SEL. Ho sbagliato soprattutto in questo, perché dati alla mano, alla sinistra di SEL non esiste ormai più niente (anche SEL non esiste tantissimo). Probabilmente ho sopravvalutato la cerchia delle mie frequentazioni. Tutta la frangia che una volta contestava i DS da sinistra è confluita nel Movimento di Grillo e forse questa è una buona notizia, stasera ho deciso che lo è.
Per contro i renziani sostenevano la necessità di cercare voti al centro. Renzi sarebbe riuscito là dove nessun leader di centrosinistra era riuscito, a trovare pepite di consenso nello stagno dove pasturavano Casini e Fini. Nella loro narrativa (che è destinata a diventare la vulgata ufficiale, finché Renzi di nuovo verrà nella gloria), probabilmente Monti non si sarebbe candidato, persino Berlusconi avrebbe evitato di competere, e Renzi avrebbe vinto facile. Io credo che Berlusconi avrebbe partecipato comunque, avrebbe comprato Balotelli comunque e avrebbe spedito la busta "Restituzione dell'IMU" comunque, perché Berlusconi le elezioni non si può permettere di perderle, e infatti non le perde mai. Quanto a Monti, non lo so. Mi chiedo quanti voti siano travasati dal PD a Monti dopo la dipartita del senatore Ichino; secondo me pochissimi. E Ichino non era un semplice renziano: era il simbolo della proposta economica renziana, orgogliosamente rivendicato anche prima del secondo turno delle primarie.
Quindi no, in coscienza non credo che Renzi avrebbe preso più voti al centro. Più in generale, credo che nel cosiddetto "centro" abitino persone che un partito di centrosinistra non lo voteranno mai. Non avrebbero mai votato D'Alema e abbiamo provato Rutelli; non l'hanno votato e abbiamo provato Prodi; niente da fare e vai con Veltroni; ne abbiamo provati tantissimi e il risultato non cambia, anche se Renzi fosse stato il più simpatico non credo avesse molte chances contro Balotelli e la busta dell'IMU. Renzi sarebbe stato costretto a mettere la sua faccia, la cui gradevolezza non sto più a discutere, sul partito della sinistra responsabile. A questo punto secondo me sembra abbastanza chiaro che la gente non voglia la sinistra e non desideri la responsabilità: sta votando per chi promette di non pagare tasse e non onorare i debiti. Per contro Renzi in campagna era arrivato al punto di chiamarli in tedesco, i debiti. Tra lui e una busta di IMU restituita non credo che ci sarebbe stata gara, purtroppo.
Questo però non significa che Renzi non avrebbe potuto fare meglio di Bersani; forse la sua immagine più fresca avrebbe potuto contenere l'emorragia verso il Movimento 5 Stelle. Non lo so, e non credo che i sondaggi ci diranno mai come stanno le cose, perché l'unica cosa che ho capito è che nelle elezioni italiane i sondaggi sbagliano sempre (buffo, è un'osservazione statistica). Se qualche renziano qui sotto vuole recriminare ne ha il diritto, non è una cosa molto anglosassone ma stanotte vale tutto. Ripeto: l'unica volta che invece di limitarci a fare dei sondaggi abbiamo fatto una cosa più serie, le Primarie, Renzi le ha perse. Magari vincerà le prossime e in quel caso voterò per lui. Ma forse prima bisogna cambiare il meccanismo e anche il partito.
Nel frattempo il funerale della volpe è rimandato, ancora una volta. Che un terzo degli italiani abbiano eletto, nel 2013, un vecchio maniaco condannato in primo grado che li ha fregati per vent'anni, è una cosa che io non so neppure come spiegare a me stesso, figurarsi agli altri. Però voglio essere ottimista: vincendo e svergognandoci per l'ennesima volta, Berlusconi ci ha mostrato come si fa: si pesca nel proprio bacino di astensionisti, si vanno a prendere quelli che o votano per noi o non votano, gli si dà di nuovo un buon motivo per votare per noi, e così si vince. Forse noi non vinceremmo nemmeno così, perché alla fine - gira che ti gira - noi anche al massimo della forma siamo un terzo della popolazione italiana, non una metà. Però secondo me è così che si vincono le elezioni, in un Paese con l'astensione intorno al 20%; non cercando negli stagni di centro pepite che non esistono. Dopodiché fate voi, io mi sbaglio sempre.
Domani è un altro giorno. Dovremo cambiare tutti, per forza, e magari sarà la volta che cambiamo in meglio. Non è detto che vada a finire così, anzi statisticamente finisce sempre al contrario, però le statistiche, in Italia, non funzionano. E io abito qui. Buona notte, e crepi il lupo, soprattutto.
Il discorso che farei io su Renzi è che secondo me sarebbe stato votato principalmente da gente di destra. Io credo che ci sia tantissima gente di destra in Italia che non aspetta altro che un PD più centrista, perchè a quelli come me non piace la sinistra "comunista" (ho messo le viroglette apposta) ma voterebbe molto volentieri una sorta di Berlusconi progressista.
Io credo che chi è di destra sia molto più propenso a guardare cosa succede nel PD di quanto crediate, mentre invece la gente di sinistra non voterebbe MAI un candidato del PDL, manco se gli facesse lo stesso programma di Bersani.
L'accusa che Leo mi rivolgeva (sempre per via del vecchio conto in lire) e che io gli rispedivo al mittente era di estetizzare il dolore altrui, non di lucrarci sopra (quella sarà la prossima, semmai).
Poi chissà, il libro non l'ho letto (la vita è già abbastanza breve e non so se lui l'arte ce l'ha lunga abbastanza, diciamo che mi fido lo stesso), magari lui ci riesce, a parlare del dolore altrui senza essere lacrimevole.
Io almeno non mi ci sono dilungato.
tibi
Che male c'è a finanziare la ricostruzione (anche) con un libro?
@Claudio: Berlusconi non è nei miei desiderata.
Come al solito, misuri gli altri sul tuo metro.
Sulle 'lacrimevoli storie' stendiamo una trapunta, ché un velo mi sa non basta: almeno io non ci ho scritto un libro (me le tiri fuori).
tibi
Io non ho fatto previsioni elettorali: guardavo i sondaggi che guardavano tutti. Alle primarie ho scelto Bersani perché mi piaceva di più e temevo che Renzi spaccasse il partito, ma non sono mai stato sicuro che vincesse perché mi ricordavo il '06.
Me la sono "presa" con quelli che votavano Ingroia perché in realtà avrebbero votato Monti, o Berlusconi, e infatti hanno votato Berlusconi (o Grillo, che per ora vuole che Berlusconi governi).
Monti ineluttabile e imprescindibile non l'ho scritto mai, di notte sogni delle cose che scrivo. Questo non è un sito di previsioni, non sono un retroscenista, è evidente da tutto quello che scrivo ma tu non leggi.
Ci hai un dente avvelenato per problemi tuoi, che devi risolverti una volta per tutte, non so se ti rendi conto che ormai sono quasi dieci anni che intervieni a sproposito inventandoti cose e ripescandone altre vecchissime che non c'entrano nulla.
Uh? Per carità, non credo tu abbia il monopolio delle puttanate a sfondo etnico, tutto è possibile, ma io proprio non me li ricordo: qualche link?
'e tu li stai prolungando adesso'
A proposito di andare in giro a fare il poco intelligente: non sai distinguere un'affermazione da una negazione, sulla base di 'neanche a Radio Padania si è sentito nessuno dire' passi ad attribuirmi di aver detto quello che segue.
Insomma, se scrivo 'nessuno ha mai fatto x', significa che io ho fatto x, a proposito di comprensione del testo.
'Non ho "cannato" previsioni elettorali perché non le ho fatte'.
No, ma infatti: non hai scritto qui sopra che hai sbagliato (un po' come tutti, questo lo dicevo anch'io con 'si cannano': 'la gente' canna, me compreso) perché hai creduto ai sondaggi che davano al PD un risultato migliore di quello reale.
E non te la sei mai presa con quelli che votavano Ingroia togliendo al PD la possibilità di arrivare alla maggioranza assoluta e costringendolo così ad allearsi con Monti.
Eh, magari gli mancassero solo i voti di Ingroia: e col Monti ineluttabile e imprescindibile (sempre secondo te) ago della bilancia, come la mettiamo?
Ma del resto, non l'hai scritto tu, è stato lo stagista che ti tarocca i post a tua insaputa: dev'essere lo stesso che scriveva i curricula a Giannino.
tibi
E poi avrebbe dovuto parlare con molti elettori del PD che avrebbero avuto molte difficoltà a votare una proposta che coincideva con la bozza Ichino. Tanto più che Renzi non avrebbe fatto nessun accordo con Vendola. Probabilmente Vendola da solo avrebbe recuperato un po' di voti che sono andati agli ingroiani, avrebbe superato lo sbarramento e tolto molti seggi al PD.
Tutto questo per assicurarsi il voto di "delusi del Pdl" che, quando lei ha parlato con loro, non avevano ancora ricevuto, per esempio, la busta con la restituzione dell'Imu. La campagna di Berlusconi non era neppure agli inizi, si parlava di Alfano e di primarie. Quando è ridisceso in campo le cose sono cambiate di parecchio.
Ma non ha nessuna importanza cosa io abbia scritto, visto che hai deciso di non capirlo, e ti stavo sulle palle da prima per storie che nemmeno mi ricordo (il distributore?) Per questioni mie, io il fiume lo passo una volta ogni due settimane; non ho mai fatto la gara a chi è più legale, tanto più che il mio paese è zona di camorra.
Non ho "cannato" previsioni elettorali perché non le ho fatte; ma tu non leggi, non è per questo che sei qui.
Non mi interessa chi fisicamente è il presidente del consiglio, mi interessa che facciano 'ste leggi: i numeri ci sono, ogni altra discussione è perdita di tempo.
Io però sono cittadino italiano e un fallimento del mio paese comporterebbe seri danni economici anche per me, per tale ragione vorrei che PD e M5S si mettessero SUBITO d'accordo per varare quei provvedimenti presenti nel programma di entrambi, dimenticandosi degli insulti che son volati da ambo le parti.
Gli insulti li porta via il vento, la bancarotta no.
Cosa aspettano? Bersani ha già teso la mano al M5S, bisogna che il M5S capisca che questa è una occasione storica da non sprecare.
Poi quando ci saremo sfogati possiamo vedere la situazione: il presente parlamento può realizzare
1) legge sul conflitto di interessi
2) legge anti corruzione
3) sostegno a scuola pubblica e ricerca
A me interessa realizzare queste cose, il resto è sovrastruttura: Bersani ha già proposto al M5S di realiizzare qualcosa insieme, quindi insultiamoci pure, ma facciamo queste cose.
Altrimenti si fanno solo regali a Berlusconi, che come si rivota vince.
Non ritengo però che tale valore elevato fosse dovuto alla semplice presenza fisica di Berlusconi, ma che fosse una conseguenza delle sue scelte politiche.
Dici che nessuno si auspica Berlusconi al governo... io vedo che Bersani ha proposto al M5S di realizzare alcuni punti che al M5S stanno a cuore (ad esempio la legge sulla corruzione), Beppe Grillo ha appena rifiutato, spingendo per una crisi, nuove elezioni e... Berlusconi al governo.
Io mi auguro che ci ripensi: non riesco a capire perché per un piccato punto d'orgoglio si decida di mandare tutto a monte e scegliere di ritornare a Berlusconi. Durante la campagna elettorale sono volati insulti da ambo le parti, adesso è tempo di metterci una pietra sopra e governare.
Se ti stai godendo il caos, divertito da tutto questo pollaio, significa che per te che l'Italia faccia bancarotta o meno è del tutto indifferente: beato te che sei miliardario.
Il programma del PD è sovrapponibile al 75% con quello del M5S, ieri sera Bersani propone a quelli del M5S di governare assieme partendo dalla legge anti-corruzione e misure a sostegno del lavoro e oggi Beppe Grillo rifiuta.
Poi vado a vedere sul blog di Beppe Grillo e leggo nei commenti che la gente avrebbe voluto da Bersani proposte concrete: più concreto di così cosa vuoi?
Spero che gli eletti del M5S siano veramente interessati a realizzare una legge anti-corruzione e misure a sostegno del lavoro e che collaborino.
Altrimenti significa che il M5S è contrario ad una legge anti-corruzione e alle misure a sostegno del lavoro, ma non voglio credere questo, almeno non ancora.
Comunque i miei due cents di contributo di analisi politica qui li dò pure io, via: forse se il PD smettesse di aiutare Berlusconi qualche voto in più lo avrebbe rimediato, no? Vedi a piccolo esempio ed a futura memoria qui: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/13/enrico-letta-il-popolo-della-liberta-e-meglio-di-beppe-grillo/292738/
Dink
Ad ogni modo sì, con renzi sarebbe andata diversamente: Renzi avrebbe preso più voti al centro, ma anche a sinistra.
Il fatto che lei paragoni Renzi a Rutelli significa che ancora una volta non si è capito nulla di nulla: evidentemente lei non ha parlato, nei giorni delle primarie o in campagna elettorale, con i delusi del Pdl. Io sì, a pacchi avrebbero votato renzi, ma bersani mai. Questi sono i voti che non abbiamo avuto e che sono finiti dal giaguaro e da grillo.
Continuate così, fatevi del male.
Matteo Z.
a me sembra una sciocchezza visto che due righe dopo ammette che la sinistra italiana rappresenta circa un terzo della popolazione e con SOLO quei voti difficilmente si vince (qualunque sia la legge elettorale).
Altrimenti si importano comunisti dalla Nord-Corea(se non sono già tutti morti di fame).
Matteo Z.
di sicuro molto più lucide di molti esponenti Pd del mio territorio ( valsusa...per la cronaca chi scrive è un militante NOTAV NON GRILLINO)... sentire frasi come "Ingroia ci ha rubato dei voti importanti" o "il movimento notav ha contribuito a sottrarci una serie di voti"...beh, sinceramente mi fa cadere le braccia...come se i voti di una determinata area appartenessero al PD per assegnazione divina! questi signori si rifiutano di capire che c'è molta gente a sinistra ( non necessariamente estrema) che non voterebbe PD neanche con una pistola puntata alla tempia...fino a che il PD rifletterà sulle proprie sconfitte continuando con " questo quello e quell'altro mi hanno rubato i voti" non penso imparerà mai nulla..
mi permetto di dare una personalissima opinione sui voti a sinistra del PD...il basso riscontro elettorale non è necessariamente specchio della realtà..il fatto che alla sinistra del PD non esista più nulla è forse specchio dell'ennesimo fallimento anche di quest'area ( seguono a ruota i "cugini" del PD)..come poteva un elettore di Sinistra presunta estrema votare un cartello elettorale con Di Pietro esponente di spicco...parliiamoci chiaro...Ingroia aveva un progetto nato bene ( con il coinvolgimento dei movimenti e di molti soggetti nuovi ed interessanti) per poi ripiegare sui soliti interessi di partito..si è riproposta una "sinistra arcobaleno" in versione 2.0 con l'aggiunta di Di Pietro...
E vendola?? che dire...uno che sostiene determinate battaglie per poi ridursi a fare la spalla sinistra di bersani per raccimolare qualche voto in quell'area ( perchè Vendola era uno strumento di Bersani..o almeno avrebbe dovuto esserlo)...uno che ha portato a sinistra il leaderismo e la demagogia berlusconiana (Vendola usa quasi + di berlusconi la parola amore nei comizi)...per non parlare della scelta della classe dirigente e degli amministratori locali di SEL...Francescato, Cento, Curto...mah....
secondeo me gli italiani sono cascati nel tranello dell' ennesimo affabulatore che racconta quello che il popolino vuole sentirsi dire... e la sinistra TUTTA ( dal centrocentrocentrsinistra PD ad Ingroia) con la sua coazione a ripetere in eterno le solite minchiate continua con gli stessi errori che la portano a cercare altrove i problemi ( le TV di Berlusconi, il populismo di grillo, i nemici di sinistra, etc) senza mai fare una sana, autentica e costruttiva auotocritica..
:)
son quarant'anni che guardo quel film, e mi pareva di aver mancato qualcosa... ora tutto va a posto, grazie, amico...
(io voto sempre per i perdenti, anche se leonardo poi (prima) mi dà dello scemo)
:)
si legge proprio: "adesso occorre evitare il default dell'Italia e l'unico modo per evitarlo è tenere Berlusconi lontano dal governo (con lui lo spread era sopra 500)".
Oppure il fare una campagna improntata al: meno mi faccio vedere e meno dico meglio è dato che siamo in vantaggio.
O l'implicita ammissione da parte della dirigenza stessa, che quando finalmente ha sentito odore di bruciato (ovvero quando attorno a essa bruciava tutto) è tornata da Renzi con la coda tra le gambe chiedendogli di aiutarla a fare la campagna elettorale?
Tutte queste politiche derivano dal fatto che il suo unico interesse è salvarsi dai processi e ingrassare le proprie aziende, per tale ragione occorre adesso fare la legge sul conflitto di interessi e siccome tale idea è contenuta sia nei programmi del M5S che in quelli di PD-SEL, mi auguro si possa fare al più presto
Appunto. Solo che non è mai arrivato: dovresti chiederti il perché.
'In Veneto i capannoni sono identici, ed è una zona altrettanto sismica.'
Appunto: la tutela del territorio, della sicurezza sul lavoro, più in generale il rispetto della legalità, fanno schifo a destra come a sinistra del Po.
Invece per te i veneti sono ladri perché una volta sei passato di qua e hai visto uno che faceva benzina al distributore automatico senza pagarla, il livello della tua analisi è questo: qualsiasi assessore leghista potrà raccontarti un episodio analogo, a punti cardinali invertiti.
Invece tu vedi l'illegalità solo quando ti fa comodo, esattamente come l'italiano medio che vota Berlusconi non perché non sappia chi è, ma perché lo rappresenta e gli propone l'unico programma elettorale che gli interessi davvero: continuare a farsi gli stracazzi propri.
E si cannano le previsioni elettorali perché ormai andrebbe riconosciuto che è un programma che soddisfa la maggioranza degli italiani, adesso come quando votavano DC e PSI: anche allora, l'italiano medio sapeva benissimo che se i democristiani rubavano, i socialisti rubavano di più; Berlusconi ha solo sdoganato la vergogna. Quando non ha vinto le elezioni, è stato solo perché il suo bacino elettorale si è presentato diviso, come nel '96 e oggi, quando una parte dei suoi ha votato Grillo che vuole abolire Equitalia, ovvero l'unico sistema con cui far pagare le tasse agli evasori in Italia: la forza bruta.
Come vedi, siamo anche on topic.
tibi
1)dileggio e sterminio verso i concorrenti a sinistra e verso la partecipazione popolare diretta e non mediata dal ceto politico (referendum). Più che verso i concorrenti a destra. A partire dal '68 e dal vecchio PCI. Semplicemente non dovevano esistere (a prescindere da quanti ce ne siano oggi e questa è una domanda importante, più di quanto si sia disposti ad ammettere).
2)distacco progressivo, costante e profondo da quei ceti per proteggere i cui interessi era nato. Sia come politiche (possiamo ricordare la fine della scala mobile come quella dell'art. 18), sia come persone candidate - si pensi a Calearo, sia come riferimenti: le aziende, gli imprenditori ecc. Non parlano e non cercano altro...
3)distacco anche da quei ceti che il misero welfare italiano aveva comunque creato: funzionari, insegnanti, salariati in generale...
4)smantellamento del welfare e privatizzazione dei servizi (collateralmente interessi a gogo nelle aziende private gestrici, disprezzo dei referendum sull'acqua ecc.)
5) un' "attenzione" ai cattolici che è stata soprattutto attenzione alle Curie
6) una scarsissima laicizzazione culturale, di conseguenza una scarsissima autonomia intellettuale e critica degli Italiani: la sprovincializzazione (parziale e in regressione) della cultura italiana degli anni Settanta è avvenuta ad opera di "eretici", non dei Sapegno (e questo rientra a suo modo nel punto 1)
7)aiuto a Berlusconi e alle sue aziende essenziali per il paese ogni volta che si può, dalla Bicamerale in poi
8) abbandono del lavoro sul territorio che aveva costituito una scuola di civismo, se non altro, su cui è stato steso il silenzio e il sudario. Quella gente è stata disprezzata e allontanata. Non era abbastanza fighetta, non faceva sognare. Al suo posto "il calcio è una scienza da amare" e i consumi chic per chi se li poteva permettere (una minoranza). A quel punto, le tv berlusconiane sono diventate la formazione dell'immaginario e del sostrato culturale medio di questo paese, abbandonato a se stesso.
Questo prima o poi si paga. Arriva un Grillo e ti presenta il conto. Si sgonfierà, certo. Ma l'italiano becero, cresciuto nel nulla culturale, civico e del welfare che l'evoluzione a destra del PD, sempre più convinta e costante con il passare degli anni, ha contribuito a creare, non sparirà con lui.
Bersani in campagna aveva detto che i f35 non erano più la priorità; che la priorità era il lavoro, ma... vabbe', chissenefrega di quel che dice Bersani dopotutto.
Tu stai rimproverando al PD di avere sostenuto Monti. Ok, non lo avrai votato, ora vediamo come migliorano le cose.
In Veneto i capannoni sono identici, ed è una zona altrettanto sismica. Quando li sentirai che si pongono il problema, votali.
Il pezzo che scrissi non era uno sfottò, qualunque normodotato l'ha capito; quello che stai facendo tu, adesso, a tre anni di distanza, totalmente off topic, tirando in ballo la collega alluvionata, i morti sotto i capannoni... vabbe', che te lo spiego a fare.
Tu ti senti insultato da me, ma stai semplicemente andando in giro a fare il poco intelligente, e io non ho necessità elettorali di non fartelo notare. Chi doveva capire ha capito; hai capito anche tu ma non riesci a darti pace.
(Poi ovviamente c'è chi si stupisce se arrivano i grillini...)
E gli ululati a Balotelli allo stadio sono d'incoraggiamento: tutti i miei amici neri te lo confermeranno.
@Leo, non si tratta di avercela con qualcuno, si tratta del livello costituzionale di puttanate sotto cui non si dovrebbe scendere, quando si parla delle disgrazie altrui, che si scriva sul sito dell'organo semiufficiale del PD o meno.
(E' una puttanata anche sfottere/insultare chi non vota come vorresti tu, ma oggettivamente meno grave: non fai male a nessuno, magari ti fa anche sentire meglio, sicuramente non fai cambiare idea a loro, ammesso che t'interessasse.)
Per dire, neanche a Radio Padania si è sentito nessuno dire eh, gli emiliani si che son stati furbi, a votare quelli che gli han lasciato tirar su i capannoni con lo sputo, e adesso a noi fessi polentoni ci tocca pure ricostruirglieli con le nostre tasse. O forse me lo sono perso, in realtà li sento solo quando sparano puttanate abbastanza grosse da far notizia.
tibi
Nel frattempo, mentre Bersani girava fra fabbriche che chiudevano, Fassina teorizzava la risposta da sinistra al rigorismo: il rigorismo prevede che solo dai tagli al bilancio possa discendere uno sviluppo, invece l'idea socialdemocratica prevede di investire su ricerca e tutele affinché si possa creare nuovo lavoro.
Poi? Ah, si, nel programma del PD era pieno di proposte per interventi a livello di legge per valorizzare le competenze che vengono disperse dai licenziamenti di massa.
Ma è inutile: gli italiani non vogliono sentir parlare di queste cose, preferiscono applaudire chi promette 4 milioni di posti di lavoro per i giovani, chi promette di restituire l'IMU, chi sostiene che il modo migliore per una ragazza indigente di sistemarsi sia sposare un milionario.
Sono d'accordo che l'Imu non sarà servita a niente, se nei prossimi giorni lo spread salirà di nuovo - e immagino sarà colpa di Bersani anche quella. Ecc. ecc.
>leggi che non piacevano al capo del PDL?
Scusa, leo, ma io la risposta a questa domanda te l'ho già scritta prima che tu la facessi:
|Ma mi vien da chiedere se ce l'ha ordinato il medico di votare
|per l'imu sulla prima casa. Berlusconi l'ha fatto, certo, ma
|ridendo sotto i baffi (che non ha), sapendo che poi avrebbe
|potuto usare (per la seconda volta) l'abolizione di questa tassa
|per prendere voti.
|Ma noi?
>E hai capito che era un esecutivo di emergenza e che i conti >pubblici erano al disastro?
E tu l'hai capito che i conti pubblici sono al disastro da venti, forse trent'anni? E che ora, anche con l'imu, non sono davvero meno al disastro di quanto lo erano prima?
Ma vabbé.
Comunque, sai, l'altro ieri ho fatto la crocetta, ma oggi mi sono posto una domanda: "Ma perché ho votato PD?"
E m'è venuta questa strana sensazione... i grillini, con tutti i loro scii-chimisti, l'hanno votato per il cambiamento radicale.
A Berlusconi forse per farsi rimborsare l'imu.
A Monti... beh, se qualcuno crede che il governo tecnico abbia fatto qualcosa di buono, era lui che si doveva votare.
Poi c'è Ingroia, che sappiamo perché lo si poteva votare.
E mi sono trovato nella spiacevole situazione di non ricordarmi più perché sto continuando a votare il pd, se non l'abitudine (beh, l'abitudine di votare le incarnazioni precedenti), un generico accordo sui valori civili e la paura di buttare il voto.
A parte questo, non mi è venuto in mente nulla.
Ed invidio un po' i grillini che la paura di buttare il voto non l'hanno avuta e sono riusciti a fare questo risultato.
Comunque se ho questa sensazione non è colpa della dirigenza del pd e delle scelte che hanno fatto.
Sicuramente sono io che ormai mi sono fatto affascinare da Grillo e Berlusconi e che non riesco più vedere i grandi piani dei leader maximi per darmi un domani migliore.
Invece il PD dovrebbe pensare a come salvare i lavoratori e i piccoli imprenditori dalla trappola dell'euro e preparare una strategia di uscita da sinistra, come dice giustamente Brancaccio
Punto di vista che liquidare come "in cerca di divertimento" implica e sostanzia quell'attitudine che accomuna nell'irritazione la sig.ra Wanda a molti altri potenziali elettori del PD, e che puoi chiamare superiorità morale, puzza sotto il naso, o ottusità politica, come preferisci.
In quattro gatti a massacrarvi sui tecnicismi politici, su quanto sia assurda la proposta Ichino, su quanto sia fascista abolire i finanziamenti pubblici ai partiti. Mentre in migliaia aspettavano una risposta chiara, decisa e credibile ad un bisogno PRIMARIO di rinnovamento della politica tutta. E alle urne (e durante la campagna elettorale) hanno trovato solo la risposta populista di Grillo.
In questo Bersani ha clamorosamente fallito, stringendosi in maniera miope ed ossessiva al Bertinotti riscaldato (Vendola) e ai soliti volti logori della sinistra che perde perde. Inutile prendersela con Berlusconi per aver fatto Berlusconi.
Forse semplicemente tu vuoi qualcuno che ti faccia divertire.
Guarda che buona parte di chi ha votato Grillo si ritiene di sinistra, e molti di loro ha votato in passato PD (DS, PDS, PCI, Margherita, etc.); non è che il PD avrebbe dovuto inseguire Grillo (e per inciso, Renzi diceva molte cose di sinistra, non puttanate), sarebbe bastato dire "qualcosa" per evitare che votassero da un'altra parte.
Legge criticata sulle tasse di successione, chi ne ha usufruito? Prodi! E' vero che non si puo' dire proprio di sinistra perche' un vecchio democristiano, ma e' un metodo, basta essere legalisti.Anche in alcuni blog noto questo sentirsi superiori,altro esempio, Galatea, ogni suo scritto trasuda superiorita', qualche volta si accorge di aver esagerato ma guarda caso succede quando il senegalese le suggerisce di schiacciare il bottone del semaforo. Non metto in dubbio una preparazione e un'attenzione superiore alla media ma questo non da' il diritto di giudicare tutti gli altri feccia, volevo rispondere sotto il suo commento che gli italiani vogliono condono ecc. e' un grossolano errore di misurazione, non siamo tutti cosi'. La cosiddetta responsabilita' non e' mai stata dimostrata, su 18 anni di governo B. 8 sono stati della sinistra e non si e' vista la differenza.
Mi permetto ancora su Renzi, ha perso la sua possibilita' perche' ora ci sono i giovani del mov.5stelle (li chiamo cosi' e non grillini che sottintende valutazione negativa) di nuovo saluti Wanda
E hai capito che era un esecutivo di emergenza e che i conti pubblici erano al disastro?
Il pezzo diceva grosso modo: l'amministrazione X ha investito in prevenzione e ha evitato l'alluvione mentre l'amministrazione Y ha tagliato le tasse, non ha fatto prevenzione e ha subito una alluvione. Primo risultato: i cittadini di Y hanno risparmiato i soldi delle tasse ma poi hanno dovuto pagare 10 volte tanto per i danni dell'alluvione. Siccome però quelli di Y si sono fatti fotografare con la pala in mano, nel futuro la gente non voterà più X (che fa prevenzione), ma Y che ci si rimette soldi, però visto come sono bellini con la pala in mano?
Nel pezzo non si facevano nomi, ma siccome di recente il Tagliamento era straripato in Veneto e non aveva causato danno alcuno in Friuli, il riferimento era abbastanza evidente.
A distanza di parecchi anni, continuo a condividere il pezzo e non riesco a capire come si possa criticarlo. Prevenire è meglio che curare.
Le primarie hanno permesso un simpatico mix fra esperienza e novità, il PD ha accettato la sfida e si è rinnovato.
Ma gli Italiani preferiscono Tremonti, Gasparri e Cicchitto alle nuove leve del PD, occorre rassegnarsi alla verità, siamo noi quelli che non capiamo; adesso ripetiamo tutti in coro che Ruby era la nipotina di Mubarak e vediamo di convincerci anche noi :(
Mi dispiace ma non sono d'accordo: B. sarà bollito solo il giorno in cui la gente smetterà di votarlo, fintantoché c'è gente che lo vota lui non è bollito per niente e può allegramente continuare coi processi, gli scandali, la senilità, le minorenni, le continue e ossessive riforme della giustizia, lo spread, i tedeschi, il ridicolo internazionale.
B. ha preso quasi il 30%, il che significa che per il 30% degli italiani i processi, gli scandali, la senilità, le minorenni, le continue e ossessive riforme della giustizia, lo spread, i tedeschi, il ridicolo internazionale non sono un punto di debolezza, ma ahimé di forza.
D'altronde nessuno sapeva se fosse meglio candidare Renzi o Bersani, la cosa più semplice era chiederlo agli elettori stessi "Hey, tu che ti dichiari elettore del centrosinistra, chi preferisci?" e quanti si dichiaravano elettori del centrosinistra hanno scelto in massa Bersani.
Se Bersani ha intercettato così pochi voti, mi immagino quanti pochi ne avrebbe intercettati Renzi, che partiva da una base più bassa.
Ma la storia non si fa coi se, adesso occorre evitare il default dell'Italia e l'unico modo per evitarlo è tenere Berlusconi lontano dal governo (con lui lo spread era sopra 500) , l'unico modo per tenere Berlusconi lontano dal governo è che si costituisca una maggioranza in senato e le uniche forze che la possono costituire sono M5S e PD.
Punti di convergenza immediati potrebbero essere una legge anti-corruzione e una legge sul conflitto di interessi, inoltre il M5S potrebbe prendersi di filato il ministero della giustizia, quello dell'ambiente e un terzo ancora da stabilire.
Il M5S avrebbe modo di realizzare subito molte delle cose che auspica: un rifiuto sarebbe veramente incomprensibile.
Il fatto che il governo fosse appoggiato (anche)dal PDL sappiamo benissimo che per come sono andate le cose non significa nulla.
Non significa nulla, perché, anche se aveva l'appoggio dei parlamentari del PDL, gli elettori (e non solo del PDL) hanno visto Monti come una scelta forzata, imposta.
E non significa nulla, perché il PD pure era lì e non ha fatto nulla per impedire l'imu.
Ma no, continuiamo a piagnucolare che è l'altro che è cattivo a capire che la gente si secca se gli tagli un dito e a sfruttare la cosa per fini elettorali.
Ed è anche colpa di quelli che non ci son rimasti male perché gli si è tagliato il dito, dai, questi cazzo di egoisti superficiali.
i 6 leader di cui parli erano tutti espressione della medesima classe dirigente
D'Alema era un comunista, Rutelli un radicale che è diventato ambientalista e poi cattolico; Prodi era un boiardo di Stato cattolico; Veltroni un comunista ma s'è pentito.
Nessuno ha cambiato così tanto. Però secondo te l'unico cambiamento che valeva la pena fosse Renzi. Guarda caso, l'unico da Prodi in poi che ha perso le primarie.
Ci fosse stato Renzi tra sei mesi saresti stato deluso da Renzi e avresti detto che è sempre la solita zuppa come Veltroni, Mussolini, Crispi, Amedeo Nazzari. Non va mai bene nessuno, perché non prende i voti di Grillo o Berlusconi dicendo le puttanate di Grillo o Berlusconi. Vota Grillo anche tu, non fai prima?
stai perdendo 3 a zero e pareggi: è fantastico
anzi no: ti dicono che la tua squadra vinceva 3 a zero e poi pareggia: è una tragedia
ti dicono che la tua squadra perdeva 3 a zero e poi pareggia: è fantastico
non si possono paragonare i sondaggi di un mese fa con le elezioni vere di oggi: sono 2 cose diverse, al massimo si possono paragonare i sondaggi di un mese fa con i sondaggi di ieri, oppure le elezioni del 2008 con quelle di oggi
tenendo ben a mente il principio fondamentale: se mi' nonno ci aveva 5 palle era un flipper!
poi, come sempre, dalla merda nascono i fiori, quindi siccome non posso avere il pessimismo dell'intelligenza (per ovvie ragioni) mi farò venire l'ottimismo dell'ignoranza e sperare in un futuro radioso, magari potrei comincire a usare droghe
boh, a me pare che si sia riusciti nell'impresa (che 10 anni fa sarebbe parsa fantascientifica) di far approvare in italia la tobin tax, che entrerà in vigore a marzo.
comunque: se la strategia giusta è mobilitare i "nostri", e non cercare di allargare l'elettorato, in cosa ha sbagliato Bersani? Col giaguaro e l'identità e la giustizia sociale etc.: cosa non andava in quei messaggi?
Mi sembra semplicemente che non ci si riesca ad accettare il fatto che vinca chi promette più soldi, chi deresponsabilizza dando la colpa agli altri, alla casta, al bilderberg, ai marziani e si tenti di smentire questo fatto con esercizi controfattuali ("se Veltroni non avesse azzerato la sinistra" "se ci fosse stato Renzi") puntualmente smentiti quando si prova a sperimentarli.
Ho l'impressione che la cifra del paese sia la fuga dalla responsabilità da un bel pezzo. Berlusconi e Grillo lo hanno capito e vincono. Forse lo abbiamo capito pure noi (non sono sicurissimo del significato di "noi", forse "noi di sinistra" in generale). Ma non possiamo utilizzarlo per vincere. Possiamo solo praticare la responsabilità e sperare che a poco a poco 'sto paese cambi. Se davvero riuscissimo ad accettare questo fatto forse non avremmo nemmeno tanta fretta di snaturarci, non dovremmo cercare la vittoria a tutti i costi, inseguendo fantomatici moderati, che alla fine sono persone di destra. Ma non lo so, sono confuso e scoraggiato anche io.
"C'è un livello di puttanate sotto il quale il PD non può scendere per costituzione..."
La mia opinione personale è che il problema del PD sia quello. Il suffragio universale è una maledizione e bisogna farci i conti con gli strumenti adatti. Tra l'altro non è mica vero che di puttanate inascoltabili il PD non ne dica, è che dice quelle sbagliate per chi ambisca a vincere nettamente le elezioni. E infatti ad ogni giro siamo daccapo a dodici.
1) Non è vero che dire "se ci fosse stato renzi sarebbe stato diverso" non ha alcun valore. Giudizi del genere non saranno certi, ma hanno un valore logico, si chiama condizionale controfattuale, e se ne può discutere nel merito basandosi su conoscenze empiriche.
2) Anche ammesso che dichiarazioni del genere non hanno alcun valore, bisogna almeno riconoscere che noi che avevamo fatto questa valutazione:
- "se vince bersani berlusconi si ricandida, recupera gran parte dei voti, e al massimo si ottiene una vittoria-sconfitta tipo quella di prodi"
- "se vince renzi berlusconi non si ricandida, o se si ricandida apparirà in tutta evidenza quel che è, un residuato bellico, permettendoci di vincere semplicemnte facendoci votare, senza andare a cercare allenze"
abbiamo quanto meno azzeccato il 50% dell'analisi. I bersaniani lo 0%.
Pur avendogli votato diligentemente contro alle primarie (quando possibile) e avendoli poi, sempre, votati tutti alle politiche sono costretto ad ammettere che nei fatti non aveva nessun progetto né Veltroni, né Prodi, né Bersani, fuorché piazzare i loro uomini e cercare di fare buona amministrazione, per quanto possibile (poi tutti siamo umani, e a chi non capita tra i piedi un Penati?). E no, questo non è ciò chiamo un progetto.
Quanto a Renzi, per assurdo che possa sembrarti (e per assurde e superate che siano le categorie in questione) mi piace perché trovo che sia più di sinistra di Bersani, di Vendola e della Camusso, più comunista (definizione nella quale non ho alcun problema a riconoscermi), e un (molto) più degno erede di Berlinguer che non i 3 sopracitati, elevati al cubo. Sì, c'è un problema a monte evidentemente su cosa riteniamo di sinistra: impedire che la Cosa Pubblica si aggiorni e si rinnovi a beneficio della collettività, per la paura di perdere piccole rendite di posizione è di destra. Il sindacalismo corporativo (difendo i miei iscritti, non i lavoratori in quanto categoria) è di destra, anzi è nel DNA del fascismo. Non redistribuire le tutele tra chi ne ha e chi non ne ha è di destra. Non rifare le fette della torta quando la torta non cresce per non dare domani una fetta più piccola a chi oggi ce l'ha più grande è di destra. Fare clientela con la spesa pubblica, indebitando i tuoi figli e nipoti fino al collo per 3 generazioni, e raccontarsi che stai facendo poltiche keynesiane non è neanche di destra, è solo da imbecilli.
Prima erano le televisioni, e Grillo ha dimostrato di poter rubare voti ad entrambi gli schieramenti (al PD, PDL e Lega, perché è da lì che vengono quei voti, prima ancora che dall'ex sinistra o dall'estrema destra che, decimale più, decimale meno son sempre lì) senza andare in televisione. Certo di lui hanno parlato, prima come un fenomeno di costume e poi come una minaccia, ma non ha fatto gli spottoni alla Berlusconi, non ha partecipato alle trasmissioni. Eppure...
Adesso è la storia che la gente è superficiale e il PD è il partito delle responsabilità, e noi non saremmo mai stati capaci di dire quella cosa che restituivamo l'imu sulla prima casa.
Ma mi vien da chiedere se ce l'ha ordinato il medico di votare per l'imu sulla prima casa. Berlusconi l'ha fatto, certo, ma ridendo sotto i baffi (che non ha), sapendo che poi avrebbe potuto usare (per la seconda volta) l'abolizione di questa tassa per prendere voti.
Ma noi?
Ma possibile che un partito che dovrebbe essere in teoria quello della classe lavoratrice non trovi niente di meglio per prendere soldi che ciucciarli a quelli che dovrebbero essere la sua base elettorale?
No, dico, colpire i capitali finanziari è impossibile, pare.
Ammettere che ci sono sprechi e ruberie e cercare di colpirle pure.
No, si vota per l'imu. Sulla prima casa.
E poi si piagnucola perché arriva l'altro che dice che la toglie e prende voti.
"Non abbiamo cibo. Dobbiamo decidere come fare per sopravvivere: potremmo togliere le scorte di cibo a chi ha il granaio pieno, prendere i ladri, tagliar loro le mani e riprenderci il bottino o tagliare un dito a tutti i poveracci, poi cuocerli e mangiarli."
E votano per il dito.
E' chiaro che quelli poi guardano il dito che è stato tagliato e votano chi dice che abolirà questa legge del cavolo.
Eh, ma son loro dei pistola, ed è colpa loro che erano troppo attaccati al dito, non è mai colpa di questi boiardi che fanno la classe dirigente dello stesso partito da quando sono nati e l'hanno sempre portato alla sconfitta.
Continuiamo così: son gli elettori che sbagliano e i nostri leader maximi sono dei geni incompresi.
È più probabile che neanche voi sappiate cos'è successo, come tutti. C'è un tizio che continua a controllare i pomeriggi di tre emittenti nazionali italiane, il che era illegale finché non ha governato lui e lo ha reso legale. Non si batte con la democrazia, perché finché lui è uno dei contendenti, non c'è democrazia.
Ovviamente no, è sempre lo stesso rettiliano che si proietta degli ologrammi diversi davanti alla faccia. Anche il programma è una fotocopia del '94, si possono notare le striature.
Ma fa' pure, abbiamo cambiato sei leader, abbiamo mandato al macero tre partiti e ne abbiamo rifondati due, ma per te è tutto un dettaglio, solo Renzi avrebbe cambiato le cose.
Io non trovo che tra Renzi e Veltroni ci fosse più differenza di quella tra V e Bersani. Prodi aveva un progetto, fallì, Veltroni ne aveva un altro completamente diverso, fallì, Bersani ne aveva uno diverso. E ogni volta ci sono consultazioni democratiche.
Ma per te sono dettagli: sempre la stessa roba, comunisti, berlinguer, ecc ecc. Va bene, c'è un problema a monte.
(vatti a rileggere il post che avevi scritto per la vittoria di Bersani alle primarie, lo troverari..)
Perchè non scrivi un bel post sul gene dei perdenti che avete voi del PD?
Sarebbe un bell'esercizio di umiltà e autoironia.
Mitico Leonardo!
P.S.
Non vi passa neanche per l'anticamera del cervello di valutare l'ipotesi Renzi, vero?
No no, tenetevi Bersani, e poi vi lamentate di chi vota Il Berlusca...
Andrea
(Peraltro ce l'avevi con me già da anni, l'alluvione e la collega scombussolata sono meri pretesti).
E con che diritto? Non sono mica la collega che si è ritrovata un metro d'acqua in casa, che quando è tornata era così scombussolata che non sapevi neanche che dirle, abbiamo fatto una colletta, non aveva quasi il fiato di ringraziarci.
Io la sera che era prevista la piena sono andato a dormire pensando: almeno abito a un piano alto, fin qua non arriva, al massimo si porterà via la macchina, che tanto è vecchia e magari è la volta buona che la rottamo. Questo è stato il 'trauma' che ho avuto.
Non come la ragazzina che l'anno prima era una delle migliori e invece ha passato gli esami in qualche modo e lo sono venuto a sapere dopo, da una collega con cui aveva più confidenza, che era stata sfollata da parenti per mesi, ché tanto in classe parlava già poco anche prima e io non mi ero accorto di niente.
Non ce li ho proprio, i titoli per definirmi 'traumatizzato'.
tibi
E infatti è quello che penso:
Sul ring sale un pugile suonato, ma l'avversario non lo colpisce. Gli fa le finte. Lo esorta ad arrendersi "perfavore". "Perilbeneditutti". "Siamoragionevoli". Ma non lo colpisce. È ovvio che anche il pugile suonato ha qualche probabilità di vincere.
Ma non per questo smette di essere suonato.
O voleva semplicemente dire puzza sotto al naso?
dovete prendere una bella pentolata di cenere e sperare che Renzi faccia ancora in tempo a salvare il moribondo.
Nonostante ci sia un certo piacere perverso nel veder affondare quella classe dirigente, anzi, quella casta sociale snob e borghese che guida un partito di sinistra, ma che invece ha perso ormai da decenni il contatto con il popolo.
zab
Lui non muore perché assolve a delle esigenze precise degli elettori italiani (vogliono l'imu indietro, falso in bilancio, condono tombale, ecc ecc).
Anche se morisse avrebbe comunque eredi, perché un quarto degli italiani vota per queste cose.
ma fa comunque un po' male.
Forse si, il PD smettera' finalmente di rincorrere il centro - che aveva il suo dream candidate in Monti ed e' stato snobbato 3 a 1 per B. Che non esiste.
Allora si rincorre Grillo. Puo' non essere un male; il M5S a me sembra una serie di proposte apprezzabili in una becera salsa demagogica; si potrebbe puntare a rimuovere la seconda.
Ma funzionerebbe elettoralmente?
Vogliamo credere che un elettore su quattro conosca il programma di Grillo? O e' stata proprio la sua componente trash, urlante, ultimamente demagogica a fargli vincere queste elezioni?
E si risponda a questa domanda ripetendosi l'incredibile: B al 30%. Di nuovo.
Io temo che in Italia possan vincere solo ducetti. Come Grillo, come B.
Mi pare che abbia perso parecchio anche la Lega, in Veneto, magari in sei hanno letto il mio post, chi può dirlo.
"Renzi, presso un target di elettori che altrimenti non avrebbero preso in considerazione il PD, tirava" è quello che sta scritto qua sopra (ma tu non leggi); ma probabilmente non avrebbe tirato abbastanza nel momento in cui da una parte un tizio avrebbe spedito le buste dell'Imu e un altro avrebbe promesso di non pagare i debiti e stamparci i soldi che servono. C'è un livello di puttanate sotto il quale il PD non può scendere per costituzione, anche se lo avesse diretto Renzi (che era di impostazione un po' più rigorista di Berlusconi).
Non c'è "un fatto", qui, visto che tutto quello che sapevamo negli ultimi tre anni è falsato da proiezioni farlocche: tu dici che Renzi lo avrebbe votato qualcuno in più al centro, io dico che però li avrebbe persi a sinistra, e non sapremo mai chi ha ragione. Però, ripeto, oggi va bene anche recriminare, è una cosa che ha reso in passato i renziani molto anglosassoni e votabili (ironia).
E se serviva una prova che a "sinistra" si continua a non capire una cippa di questo mondo, valga la citazione del commento di cui sopra.
Il PD, anzi meglio, i cancheri che lo guidano, hanno scampato una Caporetto grazie alla porcata di legge elettorale attuale perchè senza il premio di maggioranza alla Camera oggi la situazione sarebbe perfino più tragica. Quindi, facciamola finita con "l'avremmo voluta cambiare, ma non avevamo i numeri". Quella legge lì è la seconda volta che salva la ghirba a certa gente.
No, ma guarda che con 'sta cosa di Berlinguer bisogna farla veramente finita. Nanni Moretti ultima spe? Guardate meglio tra gli elettori di Grillo e, soprattutto, mettetevi nella capoccia che una campagna elettorale si fa sporcandosi le mani. La gente non pretende mica che gli si dia la luna, ma esige che gliela promettiate. Può non piacere, ma sono loro che votano. Tra l'altro, son pronto a scommettere che tra gli elettori di Grillo forse 1 su 100 saprebbe dire chi è stato Berlinguer.
"Ho sbagliato soprattutto in questo, perché dati alla mano, alla sinistra di SEL non esiste ormai più niente (anche SEL non esiste tantissimo). Probabilmente ho sopravvalutato la cerchia delle mie frequentazioni. Tutta la frangia che una volta contestava i DS da sinistra è confluita nel Movimento di Grillo e forse questa è una buona notizia, stasera ho deciso che lo è."
Io leggo quello che scrivi, ma forse ho capito male. Se hai sbagliato quella valutazione è perchè a sinistra di SEL continuate a cercare qualcosa. Altrimenti avreste fatto come fanno gli abitanti di Huston che sono convinti che oltre il cartello di confine della città ci sia solo il vuoto cosmico. Io non credo che Grillo abbia pescato nel vuoto cosmico a sinistra di SEL: Grillo ha pescato tra gli incazzati, che sono moltissimi e collocati ovunque. Voi continuate pure a pensare a centro, destra e sinistra. "Sinistra responsabile" è un payoff buono solo a far perdere voti. Sono categorie finite. Berlusconi non è di destra come pensate voi, è solo uno che dice quello che la gente vuole sentirsi dire ed è pronto a smentirsi per dire il suo opposto se gli serve. E' un piazzista, ma bravo. Tanto è vero che vi tiene inchiodati al "comunisti" da vent'anni. E voi come vi proponete? Alleandovi con Vendola. Chi è causa del suo mal...
Io ci ho pensato molte volte alla possibilità di votare PD, credimi, pur avendo una storia personale lontanissima dalla socialdemocrazia. Ma ogni volta è la stessa storia. Quei rottami che vi volete portare appresso mi toglono la voglia.
Cosa non è andato? Non è andato il fatto che la sinistra (base e vertici) pensano ancora di vivere nella prima repubblica. La seconda per loro non è altro che la prima in versione storta. Un'"anomalia tutta italiana". Un febbrone che quando guarirà tornerà tutto normale. E invece si sbagliano: non si torna mai indietro, si va sempre avanti.
Nella prima repubblica le elezioni si vincevano con le alleanze. I "grandi mediatori" alla Bersani vincevano perché la gente votava più per tradizione che per altro. Ognuno votava come votava il padre o il nonno, per non contrariarli. Se il figlio votava diverso era un dramma famigliare. Un insanabile conflitto generazionale. Ma era comunque raro. Si creavano degli zoccoli duri che venivano sommati algebricamente nelle alleanze. Certo, la gente storceva la bocca, ma poi non poteva tradire la famiglia, e confluiva nello zoccolo. Adesso la logica delle alleanze non funziona più. Il consenso si raccoglie attorno ad un leader, non attorno ad una coalizione guidata da un mediatore. Attrarre consenso non è "rubare voti al centro o a destra o a sinistra". Non esistono più né centro né destra né sinistra. Ormai sono categorie usate per comodo solo dai vertici. La base non è più così nettamente definita.
Casaleggio (ripeto: Casaleggio, non Grillo) l'ha capito. Gli elettori non si identificano più come un tempo. Le masse votanti sono estremamente mobili.
Comunque sia, il tempo scorre inesorabile. Ieri è finita la seconda repubblica, amen. Siamo entrati nella terza. Non fatevi ingannare da B: è cotto. Bollito. Senza possibilità di rinnovarsi. Ha le ore contate. Ormai vive di miraggi. Non ha nessuna possibilità di governare, nemmeno se prendesse il 51%. Tornerebbero le sue ossessioni: i processi, gli scandali, la senilità, le minorenni, le continue e ossessive riforme della giustizia, lo spread, i tedeschi, il ridicolo internazionale. Per me il berlusconismo è ufficialmente morto con il succube Emilio cacciato a calci dal padrone. I "fedelissimi" adesso non sono più così fedeli.
Il partito di Casaleggio è la vera novità della terza repubblica. Per adesso è una vera incognita. Una cosa è certa: non possono appoggiare le leggi di B: la base non glielo permetterebbe. Per affinità si troverà più d'accordo con quelle della sinistra. Però dovrà sempre puntualizzare di non essere rincoglionito come quest'ultima. Quindi ogni tanto farà il matto. Di più non si può prevedere. Ripeto: è un'incognita.
Adesso vediamo cosa decide di fare la sinistra. Se entrare nella terza repubblica o rimanere nella prima.
Mi puoi spiegare che differenza c'è tra questa strategia e quella di Bersani? Sono diversi mesi che la linea ufficiale del PD era quella di chiedere l'appoggio a Monti persino in caso di vittoria (senza contare il suicidio politico di avallarne le manovre per un anno).
Io (che non sono davvero nessuno) avevo prefigurato esattamente questo risultato elettorale, e proprio per le ragioni che dici tu. Ti stimo molto, ma mi puoi spiegare perché mai ti sei fidato tanto di Bersani? Te lo chiedo sinceramente e spero che tu abbia il tempo di rispondere.
Voto da 41 anni, ho sempre votato DC e Berlusconi, non mi ritengo cerebrolesa, mediamente informata, so chi e' Berlusconi e non l'ho mai votato per le sue promesse, l'ho avrei votato anche questa volta perche' non voto a sinistra anche per una antipatia non solo per i programmi, ho avuto a che fare con persone di sinistra e la loro supponenza, aggressivita' e superiorita' morale mi hanno sempre fatto venire l'orticaria, ma ho votato Mov.5stelle nel quale mov. non mi riconosco affatto ma era l'unico modo per far capire ai cosiddetti professionisti della politica che si e' stufi.Mio marito, mai votato a sinistra, ha votato Renzi alle primarie e se avesse vinto molto probabilmente lo avrei votato anch'io perche' avrebbe tenuto fuori i soliti D'Alema, Bindi ecc.,ora hanno bruciato questa possibilita' e la prossima volta Renzi non avra' piu' lo stesso seguito, noi ne siamo un esempio, un saluto Wanda
Resta il fatto (parziale e impressionistico finché vuoi, ma il Censis che è andato in piazza a chiedere ai grillini se si sentono più di destra o di sinistra non mi pare abbia fatto un lavoro più scientifico, ha solo speso di più) che ti abbiamo portato io e Snowblind (e che ti potrebbero confermare altri): Renzi, presso un target di elettori che altrimenti non avrebbero preso in considerazione il PD, tirava.
Può piacere o no, ma è un fatto.
tibi
- I listini bloccati sono la conseguenza di una legge elettorale che il PD non aveva i numeri per cambiare (forse li avrà stavolta, se i pentastellati ci sentono da quell'orecchio; sennò sarà di nuovo un manicomio e la colpa sarà sempre del PD).
- Immagino che chiunque vince un confronto democratico per te sarà sempre una "prefica di Berlinguer", Rosi Bindi compresa.
- La tua nota a margine mi pare che confermi quello che ho scritto io, e se "quella sinistra è morta" sono il primo a farmene volentieri una ragione (ma hai letto il pezzo)?
da astenuto e disilluso penso che sbagli come spesso ti accade la lettura. E con te questa specie di partito che sa cambiare solo di nome. Continuate a porvi il problema di chi contesta dalla sinistra di Vendola e con questo dimostrate di non aver capito un'acca dell'Italia. Ti pare che Grillo abbia preso voti sul confine di uno zero come Ingroia? Grillo ha preso un sacco dei "vostri" voti grazie ai listini bloccati, ai D'Alema e alle Bindi. Li ha presi grazie alla pretesa del PD di lasciare aperte tutte le porte per evitare di dire qualcosa di troppo impegnativo. Li ha presi perchè quando il PD dibatte del proprio rinnovamento l'ultima parola ce l'hanno le prefiche di Berlinguer. Non c'è mica niente di male a non voler essere nè carne nè pesce, ma se questa è la scelta vi dovete trovare un duce capace di scaldare i cuori di un popolo di analfabeti. Sarà un caso, ma in Italia i successi più eclatanti si ottengono sempre seguendo il solito schema: essere tutto e niente e poi affidarsi all'ayatollah di turno. A me frega meno di zero: dal bel paese me ne sono andato da quel dì perchè, diversamente da te, so che è un paese senza speranza abitato da 60 milioni di zombies. E ora via con la grande coalizione tra giaguari macchiati e in tinta unita così, al prossimo giro, finalmente l'Italia si butterà tra le braccia del miglior erede possibile di un piazzista. Un cabarettista.
Nota a margine: Renzi non avrebbe pescato solo un pochino al centro, caro Leonardo, ma avrebbe limitato il travaso verso Grillo. E si fottano Vendola, Ingroia, Di Pietro, De Magistris, Diliberto e compagnia briscola. Quella sinistra lì (grazie a Dio) è morta. Fatevene una ragione.
ora potremmo provare a indovinare cosa succederà ora: riavremo l'imu? mi sa di no; reddito i cittadinanza? se passiamo dall'euro alle conchiglie;
personalmente sto un po' a corto di fantasia e non so cosa sperare, fortunatamente non ci azzecco mai e quindi gli scenari alla weimar che mi vengono in mente non si relizzeranno mai (sennò sarei preveggente)
nelle stesse elezioni:
mandiamoli tutti a casa
tutti meno uno!
ochei ora vedo le cose un filino scure, una via di mezzo fra il pantone 411 e 504
ora vado in ferramenta a comprare una spazzola di ferro
Noto che la tua comprensione del testo con gli anni non migliora, però se vuoi cambiamo l'unità di misura di comprensione del testo.
Se la scelta è superficiale, tra una faccia e una busta di soldi (promessi) vince la busta di soldi. Berlusconi lo sa e vince le elezioni.
Certo, votare per le facce non dimostrerà un forte grado di consapevolezza politica (e a me la faccia di Renzi non piace neanche tanto), però è la società dello spettacolo, Leo, e tu non puoi farci niente.
Anzi, no: puoi dire ai tuoi potenziali elettori che se votano Ingroia sono idioti e se votano Grillo ce l'hanno piccolo; questo sì che migliora la situazione.
tibi
(Leonardo, quando berlusconi si dimise tu scrivesti "questo qui rivince quando vuole". sciapò.)
E lo dico perchè non mi affido ai sondaggi, ma a una cosa apparentemente molto meno scientifica e molto più aleatorea: quello che sento in giro.
Non è retorica dire che in coda alla posta, in treno, in metropolitana la gente parla. Persino i Berlusconiani che mentono ai sondaggi li puoi riconoscere, puoi sentire che si smascherano.
E' per questo che ero convinta che sia il PDL che il M5S sarebbero stati sopra il 20% (non sapevo come andava per la Lega perchè per mia fortuna non vivo al Nord). Con tutto ciò che significava per il PD.
E per lo stesso motivo sono convinta che con Renzi sarebbe stato diverso. Ne ho sentiti a pacchi dire... avrei votato Renzi ma i soliti del PD non li voto, quindi voto Grillo.
Purtroppo molti di sinistra ad ascoltare questa probabile verità (so che è un ossimoro) pensano "vabbè, ma chi li vuole i voti di questi?" (dei grillini, degli ex-berlusconiani, dei centristi, etc.). E tutto ciò si riflette nei voti che non ottieni, perchè quei voti non te li vai a cercare e perchè nessuno darebbe il voto a un partito che dimostra di schifarti.
Sarebbe bastato mostrare che quei voti non ci facevano schifo per averne molti di più.
Dal mio punto di vista è una notizia catastrofica (sebbene ritenessi e ritenga ancora ugualmente catastrofica la gestione politica di quell'area da, ehm, più o meno quando ho memoria). Significa che non esiste più, in Italia, nessuna forza anticapitalista organizzata nel momento in cui capitalismo in Italia e probabilmente in gran parte del resto del mondo sta mostrando il suo fallimento. E no, il M5S non mi sembra particolarmente efficace da questo punto di vista.
E per Bersani, dai, non te la prendere, ci sono tizi che hanno preso cantonate ben più grosse che pensare che Bersani potesse vincere, come Fassino:
http://www.youtube.com/watch?v=BYtLXILmyhI
"Grillo fondi un partito, vediamo quanti voti prende."
Però, in effetti anche pensare che Bersani potesse far vincere...
Ma sì, ridiamoci su.
Buonanotte
Se così fosse, e con un Senato diviso con circa 115 a sinistra, circa 115 a destra, 18 a un trascurabile Monti e 58 al M5S direi che l'unica alleanza che può governare è PD-SEL-M5S.
Ma è una alleanza possibile? Non lo so, io spero che si possano trovare delle convergenze, tipo una bella legge sul conflitto di interessi ed una sulla corruzione, d'altronde qual è l'alternativa? L'alternativa è tornare pari pari alle urne fra un paio di mesi e l'esperienza ci insegna che Berlusconi in campagna elettorale fa faville, pertanto una sua vittoria sarebbe quasi certa.
Quindi il M5S deve scegliere: realizzare adesso una parte delle cose per cui ha lottato, oppure consegnare il paese a Berlusconi e non realizzare un bel nulla? Hanno l'opportunità storica di entrare in un governo e magari di prendersi dei ministeri niente male, cosa che permetterebbe loro di iniziare a mettere in piedi le cose che sognano di fare; tali ministeri non li avrebbero con Berlusconi, dubito proprio.
Insomma, la parola spetta a loro: ci vediamo in parlamento, a voi decidere se sarà un piacere per voi o per il Caimano.
Buonanotte a tutti da una nevosa Renania.
Votiamo in Europa
23-02-2013, 15:27Beppe Grillo, Berlusconi, elezioni 2013PermalinkMa senz'altro c'è qualcuno a cui non conviene. Ogni volta che qualcuno vi ha parlato di svalutazione competitiva, spero che vi siate ricordati di chiedergli "competitiva con chi?" Per esempio con la Cina. Certo, possiamo tutti chiudere gli occhi e fare finta che siamo ancora negli anni Ottanta e che la Cina sia ancora un Paese agricolo che non compete con noi in nessun settore-chiave. Si stava così bene, perlomeno Grillo e Berlusconi erano al top della forma.
Può anche darsi che ce lo meritiamo. Di diventare un popolo più povero, più ignorante. Visto come abbiamo usato in questi anni le nostre ricchezze e la nostra cultura, non è escluso che la cosa abbia un senso. Io però conosco un sacco di gente che non se lo merita e questo è il motivo per cui voterò PD.
Ce ne sono anche altri, di motivi (stimo Bersani, come non ho stimato nessun altro leader del centrosinistra), ma non sono determinanti. Il PD non è ovviamente un partito perfetto, anzi ha tanti difetti di cui possiamo discutere e discuteremo - ma è l'unico (con SEL) che mi garantisca che il mio voto abbia un senso anche in Europa. Le beghe più locali non faccio finta di non vederle, ma mi sembra uno di quei momenti in cui bisogna dare un'occhiata anche a quel che succede sopra di noi. Credo che l'Unione Europea debba disincagliarsi dalla situazione in cui i governi 'virtuosi', e in particolare quello tedesco di Angela Merkel, l'hanno portata in questi ultimi due anni. Credo che il rigore sia diventato un'ideologia che può consentire a qualche partito liberale o conservatore di vincere le elezioni, ma che spaccherà l'Europa se non si è già spaccata. Credo che sia necessario opporre al fronte del rigore un fronte della crescita, e che questo spetti ai socialisti in Francia e ai Democratici in Italia. Credo sia la cosa più urgente, ancora più urgente del ricambio della classe politica che ossessiona gli italiani e in particolare gli elettori di Grillo.
Questi ultimi, poi, ci tengo a dirlo, non credo siano imbecilli. Non penso che darebbero le chiavi della loro macchina a un bambino, non credo che resterebbero sui seggiolini posteriori mentre quello ingrana la quarta. E tuttavia stanno per eleggere al Parlamento e al Senato della Repubblica decine di persone incompetenti proprio perché manifestamente incompetenti, con una leggerezza che io trovo un po' eccessiva. Poi vedremo, e in tanti casi scopriremo che sono meglio i bambini dei macachi che avevano eletto la volta prima - ma io resto un po' preoccupato.
Un'altra cosa urgente da fare è chiudere la pratica Berlusconi, che invece potrebbe perfino vincere. Esatto, sì, sto cercando di spaventarvi. Ma il 2006 me lo ricordo, anche allora i sondaggi dicevano una cosa e invece andò in un altro modo. Berlusconi può ancora vincere perché in fondo gli basta arrivare al 20% ed eliminare Monti, e magari ci riesce. Potrà dettare condizioni, influenzare la corsa al Quirinale; potrà persino cavalcare l'opposizione e diventare il nuovo leader dell'antipolitica, quello che Grillo non sarà più quando i suoi uomini cominceranno a deludere (e i suoi uomini cominceranno a deludere, vedi caso Parma: è umano, specie se si promettono rivoluzioni inverosimili). Berlusconi soprattutto continuerà a incarnare il Principio del Piacere: perché fare sacrifici? Perché pagare le tasse? Chiudete gli occhi, è ancora il 1983, siamo la quarta potenza industriale. Credo che abbia fatto molti danni e che possa farne ancora, e non dovremmo aspettare il panico da spread per ricordarcene.
Tutto qui, la mia non è un'analisi raffinata, del resto non sono un esperto in niente. Penso che l'Italia debba lottare per restare in Europa e l'Europa debba lottare per restare nel Mediterraneo. Credo che convenga a tutti, forse conviene al mondo intero. Il resto è al di là della mia portata, per fortuna ho un solo voto.
(PS: nella sua prima stesura questo pezzo presentava lo scenario in cui l'Italia svalutata sarebbe diventata concorrenziale rispetto ad altre mete di turismo sessuale più lontane da Germania e Paesi nordici. Ho cassato tutto quanto perché mi sembrava di essere il caporale in trincea: Se non esci e non voti Bersani il Crucco violenterà tua madre e tua figlia! Però, ecco, insomma, i vostri figli soprattutto preferirebbero mance in euro e non in lire, fidatevi).
Della formica, invece...
Ma cos'è un "blogger storico", uno che se ti allungano un paper in cui si propone la guerra economica franco-tedesca e ti dicono di tararlo sul caso italiano, se lo legge serenamente sorseggiando il te delle cinque?
Io sono uno che scrive tante cose e che quando trova idee stupide e irresponsabili si mette a litigare, se questa è una definizione di blogger storico ok, sennò pazienza.
Il tizio che ho ridotto al silenzio semplicemente se n'è andato senza rispondere alla domanda più sopra: si tratta di calare drasticamente la qualità della vita o no? Eh, direi proprio di sì. Vuoi continuare tu? A te sta bene rimettere le dogane? È interessante.
Quando poi scrivi "il blog è morto", meglio sarebbe piuttosto pensare se certi cattivi stati di salute (la morte lasciamola alla prossima puntata) non nascano da atteggiamenti così, ormai diventati una costante.
Per la ridenominazione dei mutui e il tasso di riferimento è chiaramente materia politica ed ovviamente il governo, nel momento in cui decide di uscire dall'euro, deve prendere delle misure d'accompagnamento coerenti.
Invece, quanto alle fiammate inflattive, effettivamente sono stato troppo pessimista, perche' non ho pensato che solo una parte piuttosto piccola di quel che compriamo e' importato. Ad es. a fine 1992 (la svalutazione fu in autunno) le importazioni erano il 17% del PIL, per cui in approssimazione MDS la svalutazione ha colpito solo i prezzi del 17% delle merci.
Il tuo stesso esempio del 1999 e' una dimostrazione di questo fatto: un litro di benzina senza piombo costava 0.886 euro a gennaio 1999, 1.018 euro a dicembre 1999 (da http://www.rivaluta.it/prezzi/prezzi-carburanti-1998-2008.htm ), con un aumento del 15% del prezzo alla pompa. L'nflazione media annua pero' fu molto piu' bassa : 1.7% (contro il 2.0% nel 1998 ed il 2.5% nel 2000 - da http://www.rivaluta.it/serie-inflazione-media.htm ): il fatto e' che per quanto il prezzo dei carburanti sia salito di parecchio, le importazioni di carburanti valgono solo l'1-2% del PIL.
Infine c'e' da considerare l'effeto del fisco: per via delle accise (praticamente indipendenti dal prezzo del petrolio), quell'aumento del 15% del prezzo alla pompa corrispondeva ad un aumento del 41% del prezzo di produzione (percentuale molto vicina alla variazione del prodotto fra prezzo del petrolio in dollari e cambio dollaro/ECU).
Bersani e Napolitano sono andati a chiedere la benedizione della Merkel e lei gli ha detto: bravi, continuate così: Monti e austerità forever che i soldi della vostra austerità entrano nelle mie banche. Perché il debito pubblico italiano è aumentato nonostante l'austerità? perché paghiamo il fondo salva stati che dà i soldi ai portoghesi e i portoghesi ci pagano gli interessi (esosi) alle banche tedesche.
Per la cronaca negli anni Ottanta è cominciato tutto il processo che ci ha portato all'Euro: 1981 divorzio tesoro banca d'italia, 1987 SME credibile.
Studia l'economia se vuoi parlar di euro e lascia perdere le coscette della Parisi.
Vuoi dire che ogni volta che mi arriva una proposta unilaterale la mia banca sta scherzando? ah però.
Ma tu l'hai mai fatto un mutuo, così per sapere?
Solo che negli USA quando uno stato è in crisi c'è un meccanismo automatico per cui il budget federale manda automaticamente un sacco di soldi per attenuare gli squilibri. Come ha calcolato Sapri, introdurre questo meccanismo in Europa vorrebbe dire che la Germania (assieme al Belgio e l'Austria) dovrebbe trasferire ogni anno una cifra complessiva di più di 200 miliardi di euro ai PIIGS.
Glielo chiedi tu alla Merkel?
Il discorso sulla fiammata inflattiva è puro terrorismo smentito dai fatti:
- Nel 1992 svalutammo del 20% e l'inflazione SCESE di circa un punto.
- Le materie prime si comprano in dollari. Nel 1999 l'ecu a cui tutte le monete erano agganciate si è svalutato di circa il 27% rispetto al dollaro. Tu l'hai vista la fiammata inflattiva? io no.
Ripeto: "Quel grafico mostra che da quando è entrata nel cosiddetto "SME credibile" e poi nell'euro l'Italia sta andando a picco. Non si tratta di tornare indietro: si tratta di svoltare per evitare di cadere nel baratro."
Se il grafico non lo sai leggere te lo spiego io.
In un sistema in cui il cambio delle valute è lasciato al libero mercato, alla legge della domanda e dell'offerta funziona così:
- i tedeschi producono ottime auto. Tutti le comprano. Per comprare auto tedesche hanno bisogno di valuta tedesca. Quindi comprano marchi. Se tutti comprano marchi il marco si rivaluta (legge della domanda e dell'offerta) rispetto alle altre valute.
- Ma se il marco si rivaluta, le auto tedesche diventano più care per gli altri paesi, meno competitive. Dunque a un certo punto gli italiani ricominceranno a comprare le auto italiane o francesi: sono un po' meno buone, ma costano di meno. E anche i tedeschi le comprano perché per col marco forte per loro sono veramente a buon mercato. In questo modo l'industria italiano o francese continua a vivere.
- Se tu invece blocchi il tasso di cambio, sottraendolo alla legge della domanda e dell'offerta (come nello SME) oppure addirittura unifichi le monete, allora il prezzo delle auto tedesche non si rivaluta mai, rimane sempre competitivo e tutti continuano a comprare le auto tedesche e non comprano più le auto italiane e francesi.
Questo è quello che dice il grafico e questo è quello che sta succedendo a Fiat e Peugeot.
Sei d'accordo su questo?
Anzitutto, sicuramente i tassi indicizzati all'EURIBOR verrebbero agganciati a un nuovo tasso di riferimento (LIR-IBOR?), come succede per tutte le monete (persino Svezia e Danimarca, che hanno cambi con l'euro praticamente bloccati, hanno ciascuna il proprio tasso di riferimento).
Inoltre, e' vero che in regime di cambio variabile puoi tenere sotto controllo i tassi di interesse.. ma questo lo puoi fare solo se sei disposto a svalutare illimitatamente: se uscissimo dall'euro svalutando del 25% (una stima ragionevole di quanto sarebbe necessario), avremmo una fiammata inflattiva dovuta all'aumento dei prezzi delle merci importate (pensa al petrolio). Inoltre riapparirebbe il "rischio di cambio": puo' darsi che questo sia molto piccolo (come nel caso euro-sterlina) ma secondo me e' piu' probabile che questo porti lo spread con la Germania ai livelli pre-euro (4-5%) o a quelli dell'estate 2012 (l'andamento dello spread puo' essere interpretato in termini di aumento/diminuzione del rischio di cambio). Che vuol dire pagare interessi del 6-7%, almeno un paio di punti piu' di ora. La teoria monetaria ti dice che svalutando (molto) piu' del 25% puoi abbassare questo valore.. ma siamo sicuri che gli italiani gradirebbero una svalutazione del 50% o piu'?
Poi mi pare che stiamo dicendo la stessa cosa: i PIGS devono farsi sentire dentro l'UE.
Ma mi spieghi perche' la Cina e gli altri Paesi emergenti farebbero concorrenza all'Italia e non alla Germania? Perche' il grafico che ti hanno linkato mostra che la produzione industriale tedesca e' cresciuta, mentre quella italiana e' diminuita. Questo vuol dire che, a parita' di condizioni (= con la Cina che prima non c'era ed ora c'e') abbiamo perso competitivita' rispetto ai tedeschi.
Un modo alternativo di vederlo e' il secondo grafico che trovi su http://krugman.blogs.nytimes.com/2013/02/24/euro-delusions/ dove vedi che tra il 1999 ed il 2011 il costo del lavoro italiano (ma non solo) e' cresciuto un 25% in piu' rispetto a quello tedesco. Questo ha causato squilibri DENTRO la zona euro, che in quanto tali non sono sanabili con la svalutazione monetaria, ma solo agendo sul costo del lavoro. Questo puo' avvenire in due modi: 1) abbassando il nostro costo del lavoro, cioe' i nostri salari 2) alzando il costo del lavoro tedesco. O con una combinazione delle due cose. La seconda via (o anche la via di mezzo) sarebbe molto meno dolorosa, ma UE e BCE non vogliono sentirne parlare, ed e' qui che l'Italia (e Francia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda.. e non solo) dovrebbe(ro) farsi sentire.
Di solito è gente easy, non ti preoccupare, i soldi da qualche parte si trovano, al limite li stampiamo.
Hai visto su un grafico che l'economia è in declino: di chi sarà mai la colpa? Ideona: dell'unità di misura.
Per favore, perché non dici semplicemente che ritieni che l'Italia debba competere con le nazioni emergenti calando drasticamente la qualità della vita?
Se tu ora sei distrutto dalla droga e io ti dico di smettere non è che ti sto dicendo che devi ritrovare la giovinezza perduta: ti sto dicendo che questa roba ti fa male, che devi cambiare direzione, altrimenti gli spacciatori si arricchiranno sempre di più e tu starai sempre peggio. Vuoi andare dagli spacciatori, dirgli che questa roba ti fa male e chiedergli gentilmente se ti pagano la clinica per disintossicarti (=più Europa)? prego. Secondo me continueranno a risponderti che devi fare i compiti a casa, studiare, trovarti un lavoro e che così fra una ventina d'anni diventerai competitivo, se non sei morto nel frattempo...
Pensi che si debba fare solo nel medio termine? Pensi che in seguito sarebbe semplice tornare nell'Euro? Pensi che siamo nel 1993? Non ti risultano quattro o cinque economie emergenti che nel '93 non avevano ancora un volume di esportazioni rilevante?
Io potrei mostrarti la pagella e le mie foto nel 1992 e dimostrarti così che sono un bel ragazzo. È quello che state facendo. Vi state attaccando alle foto di vent'anni fa.
Bootle, che tu hai lincato, che ha vinto un premio per aver disegnato il miglior scenario (figurati i peggiori) per uscire dall'euro: Bootle descrive una situazione militare e raccomanda "segretezza". La decisione dovrebbe restare segreta fin quasi al giorno prima.
Il Movimento 5 Stelle vuole fare il referendum. Ciao ciao segretezza, addio capitali, addio anche i tuoi risparmi. Ma è comprensibile, sono democratici. Non c'è verso di gestire una cosa del genere in una democrazia: richiede una mobilitazione di tipo militare, gestita da un vertice che prende decisioni e non le condivide coi cittadini. Non lo dico io, lo dicono gli economisti che citi tu e che hanno vinto dei premi. Per altro Bootle (ma l'hai letto seriamente) raccomanda di continuare a manifestare fiducia nell'UE, da cui non dovremmo uscire.
Invece Sapir, un altro che linchi tu, parla senza mezzi termini di uscire dall'UE e di una possibilissima guerra ("commerciale", però, meno male) con la Germania. Parla anche di diritto di dogana e di reindustrializzazione. Cioè in pratica la Francia dovrebbe rifarsi le fabbriche. Bene. La situazione è "tarata sul caso francese", scrivi tu. Per tararla su quello italiano cosa dobbiamo fare, esattamente? nazionalizzare la fiat e costringere gli italiani a comprarne? non so, dimmi.
Dimmi anche come facciamo con le materie prime alle dogane. Sapir probabilmente si dimentica che la Francia non ha più le colonie (o dà per scontato che seguiranno la madrepatria, tipico di certi galletti); noi cosa dovremmo fare esattamente, reinvadere la Libia? Sono curioso.
Che poi per carità, magari avete ragione voi, però tra voi e Casa Pound quelli che hanno le idee più chiare sono loro: se dovessi credere a questa roba voterei Casa Pound.
Per i paesi europe è lo stesso: i grandi meccanismi sono transfrontalieri, così come i principali movimenti d'opinione (socialisti, popolari, liberali...).
E' per questa ragione che oggi necessitiamo di una repubblica federale europea così come duecento anni fa necessitavamo di uno stato italiano unitario o di uno stato tedesco unitario.
Oggi necessitiamo di uno stato europeo unitario con un governo eletto dai cittadini e non nominato col bilancino dai vari governi: il resto è rinchiudersi nel proprio cortiletto e fare finta che il mondo non esista.
Si può anche svalutare l'euro, se ci fosse la volontà politica. Certo, bisogna aver voglia di contare qualcosa in Europa.
Ho scritto che Fassina ha detto (alla puntata di Servizio pubblico del 26 aprile 2012) che "o si svaluta la moneta o si svaluta il salario". Quindi, visto che lui non vuole uscire dall'euro e visto che non si può svalutare la lira rispetto al marco perché siamo tutti nell'euro, la conseguenza è che per essere competitivi e difendere la nostra industria bisognerà abbassare i salari.
Ma caro Leonardo, perché i partiti di sinistra difendono delle politiche che portano a tagliare i salari?
Inoltre, visto che i salari sono comprimibili solo fino a un certo punto, alla fine le nostre ditte falliscono o vengono vendute agli stranieri. E questo si chiama deindustrializzazione. Questa è la "realtà dei mercati", caro anonimo che te ne freghi degli italiani e pensi solo a proteggere i tuoi asset in Italia.
Preferisce prendere meno interessi ma sicuri, piuttosto che molti interessi ma di una moneta che potrebbe svalutarsi.
Sono sicuro che prima o poi leggerai con calma il Bagnai o chi per lui e forse capirai, com'è successo a me, che ci hanno mentito. La Grecia è ridotta male, il Portogallo e la Spagna pure, da noi la gente si suicida e anche in Francia le cose cominciano a essere preoccupanti. È una cosa troppo importante perché tu possa documentarti con un paio di post presi qua e là. Ne riparleremo.
Nel frattempo rispondo comunque, brevemente, ai due punti che avevi sollevato.
Il mutuo a tasso variabile. Molti mutui sono collegati all'Euribor che si riferisce alla media di una cinquantina di tassi interbancari europei. Quindi dopo l'uscita dall'euro non cambierà nulla. Quelli che non si riferiscono all'Euribor non potranno che riferirsi al tasso dei titoli di stato italiani. E visto che avremo recuperato la piena sovranità monetaria il Governo italiano potrà tenere i tassi sotto controllo, come fanno tutti i paesi che hanno sovranità monetaria.
Fuga dei capitali. Guarda che la fuga dei capitali è già avvenuta. Nel favoloso mondo dell'euro i capitali vanno dove vogliono. Non c'è bisogno di assoldare uno spallone e portare i soldi in Svizzera. Quello lo fanno coloro che hanno capitali di provenienza illecita. Non confondiamo le due cose. La fuga dei capitali in previsione dell'uscita dall'euro è avvenuta verso la Germania. Lo spread quantifica proprio questa fuga. L'aumento dello spread fra i btp e i bund significa che la gente vende titoli italiani e compra titoli tedeschi. Quindi trasferisce i capitali in Germania e li trasferisce proprio perché sa che l'Italia tornerà alla lira e che quindi preferisce perdere l'interesse che danno i btp e comprare i bund che non danno interesse perché sa che la nuova lira varrà di meno del nuovo marco. Lo sprea prezza la nostra prossima uscita dall'euro. Io purtroppo non ho soldi da portare in Germania, né tantomeno in Svizzera.
Ma sono convinto anche di altri fatti:
1) l'uscita dall'euro sarebbe un evento molto piu' traumatico di quanto molti (Grillo, Bagnai ecc.) credano.
2) la gestione della crisi da parte della UE (leggi: tedeschi & co., ad es. Rehn che a livello economico ha fatto piu' danni di B.) e della BCE di Trichet ha esasperato la crisi (vedi ad es. http://www.voxeu.org/article/panic-driven-austerity-eurozone-and-its-implications sui risultati dell'austerita' che ha ALZATO deficit e debito..)
3) l'euro e' nato monco (fra i molti esempi possibili, manca un sistema europeo di protezione dei depositi bancari, che sono rimasti "protetti" da entita' - i singoli stati - che non possono piu' battere moneta: cosa che si presta a generare crisi di panico - vedi ad es. http://www.ceps.eu/book/governance-fragile-eurozone ).
I punti (2) e (3) mi fanno dire che e' troppo presto per dire che l'euro e' fallito ed accettare le (enormi) perdite che ne conseguirebbero: con una gestione non suicida e dei meccanismi adeguati di prevenzione/compensazione degli squilibri, la situazione sarebbe enormemente migliore. Ricordo che molti sostengono che gli stessi USA non siano un'area valutaria ottimale (vedi ad es. http://www.chicagofed.org/digital_assets/publications/working_papers/2001/Wp2001-22.pdf ): il dollaro "funziona" perche' c'e' un'unione politico-economica fra i vari stati (per cui ad es. se la California va in crisi i sussidi di disoccupazione sono a carico del governo federale).
Detto questo, c'e' da decidere chi sia piu' adatto a "spingere" l'Europa in questa direzione. Dal mio punto di vista, B sarebbe controproducente (i tedeschi preferirebbero - a ragione - tagliarsi un braccio piuttosto che affidargli dei soldi), Monti e' (stato?) troppo sdraiato sulle posizioni tedesche, Bersani e' probabilmente la scelta migliore fra quelle possibili. Personalmente sarei aperto ad una posizione "alla Syriza" (il cui segretario aveva detto che avrebbe trattato con la UE utilizzando la - credibile - minaccia di far uscire la Grecia dall'euro), molto rischiosa ma che potrebbe far ragionare i tedeschi; ma a quel che capisco Grillo non vuole usare la minaccia di uscita dall'euro come "arma", vuole proprio uscire!
PS: per il mio ragionamento e' un dettaglio.. ma francamente tutta questa competenza nei partiti tradizionali non ce la vedo.
Veniamo al paper di Bootle, che immagino tu abbia letto in modo non superficiale, anche quando prospetta uno scenario da guerra civile, coi bancomat chiusi e l'esercito, evidentemente, a pattugliare gli sportelli:
"Accordingly, people should be prevented from withdrawing money from the country in the run-up to exit by effectively bottling it up within the domestic economy. In particular, from the announcement of the redenomination until banks were able to distinguish between euro and drachma withdrawals, banks and cash machines would need to be shut down.
The shutdown of ATMs can be administered relatively simply by the ‘switching companies’ that connect the machines to the various networks. The exiting country could simply declare a bank holiday in which all banking transactions, including those conducted electronically, were prevented. One approach would be to make the announcement of departure on a Friday, after the close of business, leaving the weekend, when most banks would be closed anyway, to make the necessary arrangements. But this could not be allowed to be a normal banking
weekend as electronic transactions would still need to be prevented and ATMs shut down.
Più sopra Bootle ammette candidamente che la maggior parte dei capitali fuggiranno prima, quando capiranno che l'uscita dall'euro è ineluttabile, e quindi raccomanda "segretezza". Così fuggiranno solo i capitali di quelli che prendono parte alle decisioni.
E tutto questo a te va bene, ti ha aperto gli occhi. Non mi resta che pensare che hai già aperto un conto in Svizzera, con gli occhi ben aperti.
- Comincia con un bell'appello ai partigiani, roba da capipopolo e non da economisti (anche Bossi li faceva ogni tanto).
- Poi divaga sui massimi sistemi.
- Infine si preoccupa di un problema specifico che sarebbe la "ridenominazione dei debiti". In realtà un tizio gli ha chiesto se rischia di pagare di più un mutuo. Lui in sostanza gli dice di andar tranquillo, che glielo "ridenominano" in lire.
Ma aveva un mutuo a tasso fisso o variabile?
Mi trovi l'articolo di legge che impedisce ai tassi d'interesse di schizzare su?
Però ti ha aperto gli occhi, come no. Leggono tutti quel che vogliono leggere, che Bagnai lo scriva o no. In effetti fa più apologia che teoria, polemizza tanto, e ha il suo pubblico, buon per lui.
Conoscerai inoltre il ciclo di Frenkel che spiega come mai l'Argentina sia andata in bancarotta dopo l'aggancio a una valuta forte (il dollaro) e in generale considera una pessima idea irrigidire sotto un'unica moneta dei paesi con fondamentali economici diversi (o meglio è un'ottima idea per i paesi più forti e una pessima idea per i paesi più deboli).
Certo i grandi imprenditori e i banchieri dei paesi deboli hanno tutto da guadagnare, ma i piccoli imprenditori no, e i lavoratori meno di tutti. L'ha detto anche Fassina (ogni tanto gli scappa una verità, contro la linea del partito): "o si svaluta la moneta o si svaluta il salario". Volete farvi tagliare i salari? votate il partito unico dell'euro.
A noi invece proprio non conviene stare in Europa: Italy has only one serious economic problem. It is in the wrong currency
Monti? Se arriva al 10% è un miracolo.
Chi resta allora a praticare tale preoccupante rigore? Berlusconi che vuole regalare soldi a tutti? Grillo col reddito di cittadinanza?
Non ti viene il dubbio che il "fronte del rigore" invece sia proprio il PD? L'atteggiamento prono all'Europa e l'inestricabile commistione con le banche non lasciano al PD altra via di scampo che continuare a spremere a sangue il Paese.
Oppure le istruzioni per l'uso del suo blog ( primo link in alto a sinistra )
In particolare riporto questa sezione:
"
Materiale essenziale per capire in pratica le proposte di uscita dall'euro (e altro)
Il materiale in questa sezione è per lo più in lingua straniera, il grosso dei contenuti sarà nel mio
libro in italiano ma chi sa inglese o francese potrà giovarsene da
subito: prima lo leggete e meglio è! Capirete così che chi vi dice che
"non è possibile" e "sarebbe una catastrofe" vi sta semplicemente
prendendo in giro (o è un imbecille):
- In italiano l'ottimo articolo di Claudio Borghi "Uscire dall'euro?"
- La proposta per l'uscita dall'euro di Roger Bootle (vincitore del Wolfson Economic Prize 2012): Leaving the euro: a practical guide
- La proposta di Johnatan Tepper (una miniera di informazioni storiche sulle uscite da unioni valutarie): A primer on the Euro breakup
- Lo studio di Woo e Vamvakidis sui vantaggi dell'uscita per l'Italia: Game theory and Euro breakup risk premium
- La
proposta per l'uscita dall'euro di Jacques Sapir (tarata sul caso
francese, ma utile per chi sa il francese e non l'inglese, e
sostanzialmente concorde con le precedenti sugli snodi fondamentali): S'il faut vraiment sortir de l'euro
- In italiano: A rata der mutuo (chiarisce il problema della ridenominazione dei debiti delle famiglie)
- Accipicchia: dimenticavo la fondamentale intervista di byoblu a Claudio Borghi! "
Quando scrivo "aprire gli occhi" mi riferisco alla realtà dei delle leggi economiche, ai pareri di alcuni premi nobel dell'economia e alle statistiche pubblicate dal FMI o dall'OCSE. Se tu invece pensi a scientology è un problema tuo. Ma son sicuro che leggendo e documentandoti capirai in che pasticcio ci siamo trovati con questa storia dell'euro che sta distruggendo l'Europa. Buona lettura. (A proposito: Bersani dice che se uscissimo dall'euro ci troveremmo nella situazione della Grecia: ma la Grecia è in questa situazione perché è entrata, non perché è uscita dall'euro. La Polonia ha svalutato del 30% ed è l'unico paese europeo che cresce del 4%, per non parlare della Danimarca, della Svezia, della Norvegia che si tengono le loro monete e non ci pensano nemmeno a entrare nel favoloso mondo dell'euro).
Per "portale del M5S" intendi beppegrillo.it? Ah vabbe'. Questa invece è una rivista illustrata.
Consiglio anche di non usare più espressioni come "ti aprirebbe gli occhi", la retorica da scientology in economia non dovrebbe funzionare.
I cittadini tedeschi non proprietari di banche non si sono per nulla avvantaggiati del la crisi greca, anzi, ci hanno rimesso.
Sull'aereo mi sono letto il lungo approfondimento che Le Soir (quotidiano generalista belga) dedicava alle elezioni politiche italiane; anche Le Soir spera che gli italiani scelgano di restare in Europa, la faccenda conviene sia all'Italia che all'Europa stessa.
Paolo
"Caro Alberto, ho 68 anni, una licenza di scuola media e il fisico appesantito da una vita di lavoro nei campi,
ma la testa è ancora in grado di capire quanto bene sta facendo a tutti noi. La seguo da alcuni mesi armato di vocabolario e buona volontà (sono a metà del suo libro) e mi permetto di scrivere queste righe perchè, mentre vedevo i video dell'incontro ai Magazzini Popolari Casal Bertone [http://goofynomics.blogspot.fr/2012/12/la-tabellina-dello-zero.html], mi sono ritrovato con le lacrime agli occhi.
Io sono di Sinistra, perchè in tutta la mia vita ho amato condividere con gli altri il pane,le gioie e la fatica. Vedere ora come ci stiamo facendo del male, per me non è solo tristezza ma anche una rabbia infinita.
La ringrazio sinceramente con tutto il cuore.
Antonio Mazzanti"
Commento di Bagnai: "Dedicato a quelli che "ma cosa vuol dire oggi sinistra". Leggete con attenzione, c'è scritto..."
http://goofynomics.blogspot.fr/2012/12/mi-faccio-un-regalo.html
"I programmi di austerità avvantaggiano i paesi creditori" - ok, questa sì che vale un master. Aspetta che mi stampo il diploma.
La svalutazione e la Cina imho non c'entrano nulla, ma non voglio dilungarmi.
C'e' una serie di post di un professore di Pescara, Alberto Bagnai, che spiega bene perche' i programmi di austerita' che ci vengono imposti siano a un tempo ingiusti (perche' avvantaggiano sistematicamente i paesi creditori) e inefficaci (perche' fanno aumentare il debito pubblico). Probabilmente come rapporto (cose capite)/(tempo e denaro spesi) sono anche meglio di un master. Per esempio: http://bit.ly/YLcdpV
E
Ma in che cosa sono più ferrati? Nel mercimonio del voto? Probabilmente. Nell'unirsi unanimemente quando si tratta di aumentarsi lo stipendio? Quasi certo.
In economia e gestione della cosa pubblica? Potrei sbagliare ma non mi pare, pensando a 10 parlamentari a caso tra quelli che girano in televisione, tra tg e talk show, nessuno mi colpisce in quanto esperto utile. E forse è meglio così. Tutti i parlamentari si fanno aiutare da economisti e altri esperti quando si tratta di decidere. Non lo sono quasi mai essi stessi (e sarebbe difficile chiedere a chiunque essere esperto di tutto quanto c'è da decidere in Parlamento).
Perché sono quesi più incompetenti degli altri incompetenti? Se volessimo un Parlamento di tecnici sarebbe meglio scartare la democrazia, che ha tutt'altro scopo di quello di fare rappresentare il Popolo da esperti.
No?
Kimboz
Grande!!
Non ti sento, non esisti, la la la
06-02-2013, 16:46Berlusconi, elezioni 2013Permalink- Quelli che dicono però è bravo Berlusconi, che invece di perdere elezioni e affari si mette a comprar centravanti e a sparare palle in tv; e ci credono davvero, secondo loro è proprio bravo, non tutti sarebbero così bravi a fotterci, lui lo è; bisogna insomma essere sportivi, apprezzare il gesto atletico:
- Quelli che dicono: basta parlare di Berlusconi, Berlusconi vince finché non lo si ignora, ignoriamo tutti assieme Berlusconi:
- Quelli che dicono: basta Spread: non è lo Spread che decide, sono gli italiani!
- Quelli che votano Grillo perché è ora di non pagare il debito, o di uscire dall'Euro, ecc.
- Quelli che non hanno più la tv dal 1993.
- Quelli che se vinceva Renzi tutto questo non sarebbe successoooooh! Berlusconi si sarebbe arreso spontaneamente, Monti si sarebbe fatto da parte, Ingroia sarebbe rimasto in Guatemala, Eva non avrebbe mangiato la mela, è tutta colpa della maggioranza del partito di Renzi che non voleva votare Renzi.
- Quelli, soprattutto lombardi, che il PD scusa ma non lo possono votare perché poi si allea con Monti, cioè con Casini, cioè con Fini, cioè noi votare Fini proprio no, eh non si può, anche se un po' ci dispiace, però facci controllare, anche oggi Bersani non ha escluso di allearsi con Monti, e quindi ci dispiace no; quelli insomma tipo Gilioli, che vanno avanti così tutti i giorni da un mese, come quelle tipe che al liceo quasi quasi te l'avrebbero data, però fammi controllare, come faccio a fidarmi di te, se poi lo dici alla mia amica, no meglio di no.
- E tutti i giorni così, e un giorno ti dicono che quasi quasi te la do in Senato però tu in cambio mi devi fare una crocetta su Ingroia alla Camera, anzi aspetta no ho pensato che è meglio di no. Anche perché ho letto che anche oggi Bersani non esclude che Monti... Tutti i giorni così. E poi se la prendono, dicono che sei assillante, e non si accorgono che è da un po' che tu neanche più gliela chiedi, che ti sei rotto le palle perché in fondo non è che ce l'abbiano solo loro al mondo, solo loro? fammi controllare. Solo loro?, non credo proprio.
- Quelli che non vogliono saper niente, voto PD-SEL, ditemi solo a che giorno a che ora apre il seggio così riaccendo tv e internet. Non voglio più sapere niente. Non voglio discutere con nessuno, che sennò mi incazzo ecco appunto.
"E poi se la prendono, dicono che sei assillante, e non si accorgono che è da un po' che tu neanche più gliela chiedi"
Se ci leggi "fighe di legno", ok, non sai leggere, il punto essenziale è la tua non comprensione del testo. Diventa molto difficile discutere con uno che inverte i termini delle metafore.
Bersani (e Vendola) possono fare peggio. Comparire accanto ai boicottatori in qualche manifestazione, come quella che c'è stata a MIlano giugno 2011: c'erano militonti di SEL, il partito di Vendola. Sono anche andati a manifestare contro aziende lombarde: Aermacchi ottobre 2012.
Te devi capire che appena l'aria si fa grama con la benedizione di Bersani (e Vendola), e molto prima che la cosa vada a Bruxelles, gli israeliani prendono su e se ne vanno in Germania. Ci mettono due settimane. E allora ti saluto posti di lavoro.
A me toccherebbe spostarmi in Svizzera. Altri tecnici sono meno fortunati, e vanno in mobilità.
Troppo rischio. Voto Giannino.
Saluti.
Se parli di sanzioni, bisognerebbe discuterne a Bruxelles, campa cavallo. Se parli di boicottaggi, li promuovono i cittadini, mica i governi.
Con Renzi mi sarei sentito al sicuro. Con Bersani (e Vendola) c'e' il rischio di aderire a qualche pirlata di boicottaggio. Peggio di D'Alema. E ne risentirebbe il mio lavoro.
Saluti.
ti è mai venuto il sospetto che sono quelli come te, che votano PD sempre e comunque, che hanno ridotto l'Italia in questo modo? che non hanno fornito stimoli a rinnovare la peggiore sinistra di tutti e tempi, e non importa che questa sia la meno peggio in circolazione?
Non lo trovo condivisibile a priori, perché effettivamente se credo che uno mi rappresenti di più scelgo un partito con un peso minore e me lo tengo.
Ma non stavolta, per favore. Vogliamo durare 5 anni? Almeno stavolta, dai.
Enea, siamo ancora al PDUP. A te non interessa cambiare le cose di un minimo. A te interessa, ora e sempre, avere ragione mentre il mondo va a puttane. E voti di conseguenza: voti Monti e ti nascondi dietro la foglia di fico di due tizi che spiegheranno la "verità" ai colleghi che giocano a solitario sull'ipad.
Se tu fossi interessato a un cambiamento dell'arco parlamentare dovresti essere interessato alla formazione di una maggioranza che possa cambiare la legge elettorale: te ne freghi, preferisci una maggioranza instabile che debba di nuovo patteggiare con Berlusconi (un altro per il quale hai votato più di una volta).
Se tu fossi interessato a rinegoziare qualcosa a livello europeo, ti dovrebbe interessare una maggioranza di centrosinistra che possa contare qualcosa a Bruxelles: ma vuoi mettere con la soddisfazione di avere due tizi che dicono la verità in una stanza?
A te non interessa cambiare le cose, di un minimo. Probabilmente se si concretizzassero le tue "verità" saresti il primo a essere terrorizzato dall'eventualità di cambiare i tuoi soldi in carta straccia. Son belle favole che ti racconti mentre voti Monti. Tu. Voti. Monti.
Anche perché direi che il nesso tra il mostruoso debito pubblico italiano e la sproporzionata ricchezza di (alcune più, molte altre meno) famiglie italiane è abbastanza evidente: è lì che sono finiti i soldi che abbiamo chiesto in prestito.
"integrita-intellettuale-e-nasi-turati"
Non ti devi offendere se qualcuno ti dice che due più due fa quattro. Non è colpa del due, non è colpa del quattro, non è colpa del tale che non è tuo papà. Votare Ingroia al Senato significa votare Monti+PD. Fine. Possono esserci motivi complicatissimi e raffinatissimi per cui migliaia di sostenitori di Ingroia voteranno Monti+PD, ma tutta questa complessità si riduce, nel momento del voto, a un semplice interruttore acceso/spento: lo vuoi di sicuro Monti al governo o no? Se voti Ingroia lo vuoi di sicuro, fine.
Ma poi la gente si offende (mica solo in Lombardia, eh) perché gli si fa presente che la democrazia è una cosa semplice mentre loro son tanto complicati, ci hanno tantissime cose in testa che tu non capiresti, papà, tu comprimi il tuo modo di esprimermi, mi soffochi, io vorrei un voto che rappresentasse le mille sfumature dei miei stati d'animo. Bon. Vota pure per il tuo arcobaleno magistrati+veterocomunisti. Incorniciati il voto, specchiatici, ammiratici, magari non stare nemmeno a imbucarlo nell'urna in compagnia dei poveri voti banali di gente che vorrebbe semplicemente un parlamento decente e un governo rappresentabile.
Nel senso che dentro l'eurozona le banche italiane sono tra le più sane.
Ma si tratta di un discorso relativo.
Relativo al fatto che negli altri paesi, in primis nella "virtuosa" Germania sono incomparabilmente più pericolanti.
Questo però non vuol dire che anche in Italia non ci siano sofferenze bancarie gravi. Il precedente scossone bancario, ai tempi dei "furbetti del quartierino", la scalata a BNL ed Antonveneta nella quale aveva avuto un ruolo anche MPS, oltre che l'altra banca amica Unipol ( qualcuno la ricorda la famosa telefonata??? ) ci costò circa 10 miliardi per coprire i buchi.
Adesso altri 4.
In Italia ora c'è ancora tanto patrimonio perchè abbiamo una tradizione risparmiatrice alle spalle, patrimoni che si stanno però velocissimamente erodendo.
Ma il sistema bancario, pur più sano di quello tedesco, ha più attivi o passivi?
Forse è meglio non domandarselo, se non vogliamo veramente cominciare ad avere paura.
Il nostro sistema bancario è solo più solido di altri, non obiettivamente solido in termini assoluti.
E saprattutto guardiamo le differenze.
Anche se ancora nelle famiglie ci sono dei risparmi, guardiamo comunque di quanto si sono incrementati i debiti privati in questa decina d'anni.
Enormemente.
E per questo che è necessario infrangere il vincolo di pareggio di bilancio in modo che le aziende rientrino dei propri crediti che lo Stato deve loro, è necessario che lo Stato direttamente investa in occupazione, è necessario anche avviare una politica salariale che RAFFORZI il potere contrattuale di chi lavora e faccia si che gli stipendi ricomincino a salire, perchè senza domanda le aziende non produrebbero per il mercato ma per il magazzino ( il che non frutta ).
Va da sè che se la penso così, cioè che se si è in crisi il bilancio pubblico e l'investimento dello stato, se indispensabile anche a debito, devono costituire un volano per rimettere in modo lavoro produzione ed occupazione, io non posso votare per chi ha appena rimosso dal diritto del lavoro le ultime garanzie ed introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione, con un colpo di mano palrlamentare a maggioranza qualificata in modo che ila cittadinanza non potesse neanche esprimersi col referendum confermativo senza quorum, come previsto della legislazione vigente per riforme costituzionale passate solo a maggioranza assoluta.
Faccio notare che solo un anno prima di fare questa porcata ( quando i tea party, l'ala oltranzisticamente liberista del Partito Repubblicano chiese di fare la stessa cosa ad Obama 5 premi Nobel gli scrissero una lettera pubblica implorandolo di non farlo perchè era la stessa identica politica sulla quale si erano già incaponiti anche Hoover e Coolidge che trasformò il giovedì nero del '29 nella successiva great depression durata anni ed anni ) lo stesso Bersani diceva in parlamento:
http://www.youtube.com/watch?v=oCdFMmvphhY
No, qua bisogna spazzar via le regole folli ed in malafede che son state imposte, e non si può farlo con chi le ha imposte predicando nel frattempo il contrario.
Questi ci hanno "castrato nei secoli" di ogni politica economica, hanno messo su Monti quando invece avrebbero potuto vincere le elezioni subito, e adesso, attraverso-Leonardo, si aspettano il voto come fosse un atto dovuto altrimenti "è come se votaste direttamente Monti".
Oh, ma io alla fine non sto dicendo di fare la rivoluzione proletaria domattina.
Sto solo dicendo che questi son oltre 20 anni che a parole dicono qualcosa di sinistra e fanno solo cose di destra, e coerentemente chi è di sinistra non dovrebbe votare la destra.
Le contraddizioni non sono mie, sono loro.
paternalismo è sostenere che i tontoloni elettori di ingroia non sappiano "l'aritmetica" necessaria per capire che, se votano ingroia e non il pd, aumenta la probabilità di beccarsi un governo bersani+monti, con il rischio di non eleggere comunque neanche un ingroiano.
paternalismo è spiegare ai suddetti tontoloni, sempre che ce la facciano con l'aritmetica, che loro in realtà sbagliano a votare ingroia, perché pur sostenendo le idee e le proposte di ingroia, i loro interessi e quelli di tutta la baracca sono meglio tutelati se invece votano pd+sel al senato (è paternalismo peloso, per giunta, dato che suggerisci en passant che il loro vantaggio starebbe nel fare quello che in realtà fa comodo a te).
non ti sfiora l'idea che queste persone conoscano benissimo l'aritmetica, e conoscano benissimo la partita che si gioca al senato, e nonostante questo decidano di votare ingroia lo stesso, perché di avere pd+sel stabili al senato non gliene frega una beneamata? o magari perché è proprio il risultato che vogliono evitare? o per qualsiasi altra accidenti di ragione gli passi per la testa?
tu sostieni che chi vota ingroia in lombardia non si accorge che sta solo "pestando i piedi". ma la verità è che al di là della rappresentazione che ti sei creato, non hai nessuna idea, neanche vaga, dei motivi o degli obiettivi che si prefigge chi vota ingroia in lombardia (o di qualunque altro voto che allontani una maggioranza stabile pd-sel) e di cosa sarebbe vantaggioso o non vantaggioso per lui.
per te e per i dirigenti del pd l'obiettivo (ragionevole e legittimo)è una maggioranza pd-sel stabile, lo perseguite con i calcoli e i voti che ritenete opportuni, e per voi una deviazione da questo scenario è un male, uno svantaggio.
per altre persone (bada bene, vale anche per persone che il pd lo votano!), semplicemente non è così. preferiscono altri scenari, diversi dal tuo first-best, e si comportano di conseguenza.
se si volevano quei voti, li si cercava politicamente (coi contenuti) o strategicamente (con le alleanze); ora invece si reclamano, a 3 settimane dal voto, con lo spauracchio della maggioranza fragile al senato che oh proprio non ce lo potevamo immaginare prima, e dando pure dei fessi ai testardi elettori lombardi perché non capiscono quanto sarebbe meglio per loro e per tutti se votassero pd al senato.
Le conclusioni politiche non le condivido affatto, ma siamo in democrazia.
Però almeno sa di cosa stia parlando e ci ragiona su senza mettersi a sparare anatemi sulla base dell'abolizione della logica e del buon senso.
Ma posso tranquillamente offrire ulteriori argomentazioni, perchè non sono qui a darti addosso sul nulla ma per fondatissimi motivi.
Il governo Monti, insediato da Napolitano forzando la Costituzione, sia per quel che riguarda la nomina a senatore a vita sia per il fatto che non spetta al Presidente della Repubblica fare investire pubbliche e poi difendere il contenuto di un governo pro tempore, pubblicamente rivendicato da Bersani come "opera nostra" ( filmati su youtube, vogliamo negare? ) ci ha segato l'articolo 18 COL VOTO PARLAMENTARE DEL PD ( cosa molto di sinistra, eh... ) adducendo a motivazione il fatto che abbiamo bisogno di togliere garanzie ai lavoratori pur di attirare investimenti dall'estero per sostenere le nostre aziende.
Ora, a parte il fatto che le due cose NON sono correlate perchè esistono studi scientifici che dimostrano che non esiste correlazione alcuna tra diminuzione delle tutele contrattuali ed aumento dell'occupazione ( sul sito del prof. Emiliano Brancaccio trovi i link con articolo e pubblicazioni in bibliografia, comprese quelle di Olivier Blanchard, chief economist del FMI ) e che quindi ci hanno tolto un diritto senza che vi fosse plausibile motivazione per farlo, tutti gli studiosi tranne i bocconiani al governo, sostengono e spiegano che questa crisi è dovuta a debiti PRIVATI ( che diventano debiti pubblici quando lo stato deve mettere miliardi per salvare le banche dal fallimento, come MPS che notoriamente col PD non c'entra nulla e che a 'sto giro ci costerà 4MILIARDI di € di soldi NOSTRI. Per leggere analisi e bilbiografia di rilievo internazionale in proposito a debiti pubblici ed esteri potresti provare a fare un girettino sul blog di Sergio Cesaratto, ordinario di economia politica a Siena, ma potrei citarti altri 20 nomi di prestigio ).
Debiti privati che si sono accumulati proprio a causa degli squilibri nel commercio estero tra Italia e resto dell'eurozona, e quindi strettamente dipendenti dall'architettura monetaria che come tu stesso hai riconosciuto è fatta per far vincere qualcuno e far perdere tutti gli altri. E lasciamo perdere invece il fatto che il PD continui a MENTIRE parlando di debiti PUBBLICI, senza nemmeno nominarli quelli privati, chissà come mai...
Ma ammettiamo per un momento che sia vero il motivo per cui ci hanno tolto l'ultima garanzia contrattuale al lavoro.
Qualsiasi manuale spiega che nel tenere la contabilità di un Paese gli Investimenti Diretti Esteri in entrata, coi quali da paesi esteri vengono immessi soldi nelle nostre imprese nazionali che vengono rilevate, sono delle PASSIVITA'.
Eh si....si tratta di contrazione di ulteriore debito estero.
Credi che i soldi ce li mettano a gratis?
No, ce li mettono per vederseli remunerare, e le remunerazioni a quel punto ESCONO dall'Italia e vanno nel paese dove ha sede legale chi ha comprato l'azienda.
Idem per la tassazione dei fatturati.
Cioè ammesso che fosse vero il motivo sbandierato per segare gli ultimi diritti dei lavoratori così agendo si favorirebbe ulteriore politica redistributiva dal basso verso l'alto.
Ti do anche un'altra notizia: Monti e il PD sono culo e camicia da 10 anni e non te ne eri accorto soltanto tu. Lo nominò D'Alema commissario europeo per il secondo mandato. E la fornero lo sai che era assessore a Torino col centrosinistra nelle giuste dell'allora sindaco Castellani già 15 anni fa?
Tutto questo è molto di sinistra, vero?
Perchè una persona di sinistra non possa mai e poi mai accettare di votare PD io l'ho argomentato.
Io voglio portare Vladimiro Giacchè e Alberto Lucarelli in parlamento, perchè sono di sinistra e hanno le idee chiare e dicono la verità.
Spiega tu, argomenta, in cosa invece il programma del PD sarebbe di sinistra?
Non ti sto ricattando col voto utile: è proprio sbagliato chiamarlo utile, perché ovviamente il tuo primo riflesso è immaginare che sia utile ad altri che a te. Tu ti credi di sinistra: dovresti votare per evitare che la destra vada al governo. Ma non lo farai, perché ti rifiuti di recepire una banale regola aritmetica. Voterai destra senza accorgertene, amen.
Puoi fare due cose, rispondere con argomenti, o non rispondere affatto, o sbrasarmi e risolverla li ( cosa per la quale non mi farò 25 fake per ammorbarti la vita, che se si discute la metto giù dura perchè c'è motivo per farlo, ma se non c'è voglia di discutere da parte tua ho anche una vita mia ).
C'è stata la globalizzazione non è un argomento.
Che a livello europeo nello specifico coi trattati di Maastricht e Schengen ed a livello mondiale con quelli del WTO si sia sancita da un po' di anni la più completa libertà finanziaria attraverso qualsiasi confine, il fatto che le banche d'affari e quelle commerciali non siano più separate e distinte, che non si pongano limitazioni alla creazione di prodotti finanziari ed al loro commercio, E' UNA SCELTA POLITICA, e come qualsiasi altra scelta politica E' REVERSIBILE.
Cosa per altro già fatta nella storia.
La piena libertà nel movimento di capitali finanziari, anche se allora non si facevano per via informatica, a questo mondo c'è già stata, e ha già provocato squilibri e tensioni che sono sfociate nella prima guerra mondiale; un principe ereditario morto sparato era solo il pretesto che tutti attendevano per poter liquidare i conti.
All'epoca lo chiamavano Lasseiz faire, adesso neoliberismo.
Neo un bel niente, storia già vista.
Dopo il secondo dopo guerra, memori di cosa comporti lasciare che il commercio internazionale venga lasciato fare affamando i popoli e provocando tensioni politiche che poi spesso si sfogano in nazionalismo e guerre, si decise di giungere ad un accordo a Bretton Woods.
I successivi 30 anni di pace ( almeno relativamente a prima ) e di sviluppo si fondarono anche, tra le altre cose, su un regime di norme vincolante di cui faceva parte la "soppressione finanziaria", che regolamentava la precedente piena libertà globalizzata della finanza.
Non è che per il fatto che non c'era internat e Ryan Air la globalizzazione di quegli stessi interessi fosse meno globalizzata.
Quindi LO SI E' GIA' FATTO, si può quindi rifarlo, la questione è di volontà politica.
Chi non lo vuole fare è perchè non intende rappresentare interessi popolari, PUNTO.
Quanto al petrolio ma quello che ho scritto prima ti è scivolato addosso?
Nel 1992-1993 20% di svalutazione e l'inflazione SCESE.
Non ci fu aumento di costi, quindi non insistere, non è vero che poi non possiamo più comprare il petrolio e si muore tutto.
Nonèverononèverononèverononèvero LALALALALALALALA, solo che nel mio caso non sono io che non voglios sentire, ci sono i numeri, verificabili, che lo dimostrano.
Poi la mia sarebbe dabbenaggine?
Tu parli sulla base di motivazioni che non conosci, contesti a priori argomenti smentiti dai fatti facendo semplicemente finta che i dati non esistano e rifiutandoti di farci i conti, ed insisti a voler affermare che qua la destra è Monti non spiegando in cosa e perchè il progetto politico del PD sarebbe diverso da quello di Monti.
Ma che è, un approccio politico questo?
No, hai un pregiudizio da difendere.
Ebbene, nessuno può toglierti il diritto di votare la destra dicendo che lo fai perchè sei di sinistra.
Però devi mettere nel conto che chi ha argomenti per distinguerla, la destra dalla sinistra, poi non ti prenda sul serio.
Tu hai sposato la difesa di una bandiera, ma mi pare che a parte il ricatto del voto utile ( in nome di chi? per fare cosa? ), ad argomentazioni politiche, stai sotto 0.
Tu di fatto dici (se mi sbaglio correggimi): data la legge elettorale, se il partito che si sente più vicino è sufficientemente piccolo, dare il voto a quel partito può condurre al risultato paradossale di vedere rappresentate in parlamento idee che sono estremamente lontane dalle proprie. Quindi, meglio dare il voto al partito più vicino tra quelli che hanno chance concrete di arrivare in Parlamento (cioè, in pratica al meno lontano, se si accetta il fatto che le elezioni "si vincono al centro"). Ok, tutto giusto. Anzi ineccepibile, a condizione che il mondo finisca dopo la prossima legislatura.
Invece il mondo continuerà e quindi vale la pena di chiedersi quale dinamica inneschi il voto utile. E per comprendere le dinamiche future di solito vale la pena guardare a quelle passate. Siccome sono vent'anni che si fa appello al voto utile, qualche dato ce l'abbiamo. E il modo in cui io (sottolineo, io) leggo la dinamica degli ultimi vent'anni è questo: a furia di votare il partito meno lontano quest'ultimo ha continuato ad allontanarsi, arrivando nelle ultime elezioni (ma secondo me già in quelle precedenti) a correre il rischio di poter essere totalmente confuso con partiti che nulla hanno a che fare con una persona di sinistra (c'è mancato poco che il PD fosse rappresentato da Renzi, da Ichino, vale a dire da Monti).
Quindi alla fine, l'esito finale del voto utile non è molto differente da quello che tu paventi per il voto "inutile": se Monti (dico Monti per antropomorfizzare, ma intendo le sue idee e i suoi programmi) non ce lo troviamo a capo del governo oggi, votando "utilmente" ce lo ritroveremo a capo del governo domani, sotto le spoglie magari di un PD "un po' più lontano". In più, come effetto collaterale, i partiti di sinistra sono totalmente scomparsi dal panorama politico. Ora, con questo, non sto facendo endorsement nè per Ingroia nè per nessun altro, volevo solo sottolineare che mi sembra che tu stia tagliando un po' troppo con l'accetta la questione del voto.
Ho letto con piacere l'intervento di Enea, avendo già riflettuto sul parallelismo -o presunto tale- tra l'uscita dallo SME del '92 e un'eventuale uscita dall'euro oggi. Mi sembra che la Sua reazione, Leonardo, sia stata esageratamente stizzita. C'è in effetti una per me poco sopportabile forma di populismo anti-populista, si licet, per cui anche la sola semplice riflessione razionale sul tema dell'euro sembra ingiuriosa.
Non vorrei essere offeso e suscitare le tue ire, ma sono addirittura convinto che quell'uscita forzata dallo SME abbia avuto conseguenze nettamente positive sull'economia italiana. Della stessa opinione fu un certo Franco Modigliani, non certo un anticipatore del grillismo e un nemico della "tecnocrazia" e nemmeno, come si dice, un pericoloso bolscevico, il quale condivise un articolo di Rudi Dornbusch.
Peraltro, pur in odore di scandalosa eresia, sono decisamente orientato a votare PD (non mi pare ci sia niente di meglio sul mercato).
A proposito dell'alleanza con Monti dopo il voto mi pare che Bersani, in condizioni enormemente diverse, sia rimasto alla strategia del compromesso storico, riconosciuta tra l'altro erronea dallo stesso Berlinguer. Insomma, c'è un concetto molto semplice che bisognerebbe capire: mettere tutti insieme non fa altro che fare il gioco di quelli esclusi che hanno così più spazio libero all'opposizione. Se Monti è un avversario politico che rispettiamo farci un'alleanza mi sembra il modo migliore per avere sempre avversari politici che giudichiamo indegni o vergognosi.
Ciò detto, anche a Vendola, farei presente una cosa: senza maggioranza assoluta al Senato possiamo anche tornare subito al voto ma c'è un piccolo problema: la legge elettorale rimarrebbe immutata, e immutati rimarrebbero i presupposti per l'ingovernabilità del Senato. Quindi, bisognerebbe perlomeno fare una nuova legge elettorale, che per me sarebbe ritornare semplicemente al Mattarellum così non c'è nemmeno da mettersi d'accordo su una legge precisa, ma per farla ci vuole una maggioranza al Senato...
Indipendentemente dalle persone di "sinistra" e di "buona fede" (si chiama dabbenaggine) che porterai in parlamento, il tuo voto concorrerà a rendere il Senato privo di una maggioranza, e quindi aiuterà Monti a governare. Vuoi una prova? Aspetta che finisca febbraio. Se mi sbaglio sono il primo a esserne contento.
L'Italia dall'euro uscirà comunque, e non sarà una scelta.
Nota: infilarci dentro quella trappola contro la quale il PCI ed il PdUP votarono CONTRO alla fine del 1978 quando si aderiva allo SME ben sapendo dove portasse mentre votarono a favore la DC e il MSI ( puoi verificare, basta che cerchi il resoconto stenografico della seduta alla camera dei deputati del giorni 13 dicembre 1978. Dentro ci trovi scritti TUTTE le motivazioni che sto riportando qua nei discorsi di Lucio Magri, Luciana Castellina e, udite udite, GIORGIO NAPOLITANO. Io non sono un esperto, sono solo uno che si informa e riporta ciò che tutto il mondo sa da oltre 30 anni ) è stato un atto due volte tragico, perchè non ci sono vie di uscita incruente.
Non si può uscire "alla grillina", perchè la legislazione esclude esplicitamente di poter indire referendum in materia economica e monetaria e perchè se una cosa simili la annunci prima ottieni la fuga di capitali, fai fallire il sistema bancario in blocco e per estensione lo stato.
Per lo stesso identico motivo non ci puoi nemmeno condurre una campagna elettorale.
L'unico modo per uscirne è eleggere persone di sinistra e in buona fede intenzionate a far la voce grossa in UE per motificare i trattati e l'arrchitettura monetaria e pronti a farlo "alla chetichella", senza averlo annunciato e bloccando la mobilità dei capitali alla frontiere preventivamente.
Ma il meccanismo esploderà comunque, perchè cose simili son già state fatte decine di volte e son sempre finite andando in frantumi.
Ciò detto il tuo debito pubblico lo ridenomini come vuoi nella valuta che vuoi. Idem per i debiti privati come il mutuo della casa. Se lo hai contratto in euro e poi si passa a neolire tu lo paghi in neolire.
Quello che non controlli è il debito estero, da ripagare in una moneta sulla quale non hai sovranità e giurisdizione.
Ma del resto non ce l'abbiamo nemmeno adesso, ed è proprio la moneta che abbiamo che ci ha fatto accumulare debito privato a causa degli squilibri commerciali dentro la eurozona.
Per quel che riguarda invece il tasso di interesse ( non di cambio ) sui Bot lo Stato non decide più un bel niente dal 1981, quando Andreatta e Ciampi decisero senza passar dal parlamento di fare il divorzio BC-Tesoro.
Altro esempio di macelleria sociale da rimuovere.
@ Leonardo.
perchè invece di passare direttamente a fare l'incazzoso non verifichi se sia vero oppure no quello che ho detto, e che dimostrerebbe molto della buona o malafede del centrosinistra per il quale fai appello ed eventualmente anche della mia?
Ho fatto una affermazione precisa e l'ho motivata, se avessi detto il falso potresti dimostrarlo.
Io non ho il tesoretto in Svizzera.
Nella mia ultima denuncia dei redditi c'erano poco più di 15000 €, non esattamente un capitalista, ma siccome non ho mai evaso un cent non ho problemi a dirlo.
Dici che ti ricordi bene la festa degli speculatori della crisi precedenti.
Te la ricordi così bene da dimenticarti che oltre all'industria e all'occupazione che languivano, gli attacchi speculativi che portarono allo sganciamento di UK ed Italia, cominciarono PRIMA dello sganciamento, cioè lo determinarono.
Non il contrario.
Mi accusi di votare di fatto Monti ( la destra da scongiurare ).
Chi fa una affermazione si fa carico dell'onere della prova.
La tua affermazione ha un senso solo se puoi dimostrarmi che quello che il PD ha fatto nel corso dell'ultimo anno, fedelmente al servizio di Monti, fosse necessario ed inevitabile e non quindi adesione per scelta ad un disegno politico-ideologico.
La tua affermazione ha senso se puoi dimostrare che il PD non sostiene politiche di destra.
http://incomaemeglio.blogspot.com/2012/11/x.html
(non e' robba mia ma mi piace citarla :) )
Penso che sia stupido parlare di "Voto utile" perche effettivamente ogni voto, preso da solo, e' "Inutile". Pero' al momento mi interessa discorrere di altro, quindi assumiamo che il mio voto sia utile nel senso che possa cambiare il risultato dell'elezione.
Con questa premessa penso che semplicemente uno pesi quanto un risultato sia a lui gradevole, quanto sia effettivamente probabile che esca "Grazie al suo voto", e quindi scelga l'opzione che rappresenti il giusto compromesso.
Ora, ancora piu' semplicemente, penso che Gilioli o Giova_p non vedano nel PD (anche senza alleanze) uno scenario abbastanza allettante anche se abbastanza "Sicuro" sul lato delle probabilita' (se loro lo votassero).
E a questa obiezione non mi sento di contrapporgli nulla.
Certo, se invece l'unico problema fosse nell'opzione PD+monti (necessaria, diciamo, solo in mancanza dei loro voti), allora quoto in toto il tuo articolo, Leonardo.
Che per incisio mi e' piaciuto molto.
asdert
Non è che le persone normodotate non si rendano conto che l'euro conviene più alla Germania che a noi: il problema è che ti stanno mostrando un nemico di carta, come ai bei tempi di Weimar, e tu ti informi e ci caschi. Hai le tue palle in mano e tra un po' te le faranno trangugiare.
Porterai nelle istituzioni qualche personaggio discutibile come Ingroia; in compenso avrai fatto il possibile per rendere il Senato privo di una maggioranza; ovvero, avrai votato Monti. Puoi raccontare ai tuoi amichetti che non è vero: ma se hai la lama in una mano, e le tue palle nell'altra, io so che sei stato tu.
Adesso vatti a leggere qualche altra storiella sugli speculatori cattivi che soffocano i fieri fornai italiani.
L'aritmetica non è il papà. Se l'aritmetica dice che votare Ingroia in Lombardia significa con buone probabilità NON eleggere nessun ingroiano e al contempo creare le premesse per una maggioranza Monti+PD, non è che pestare i piedi porterà risultati differenti. Io penso che se il PD avesse la maggioranza in Senato, potrebbe negoziare condizioni migliori, e quindi voto PD. Ritenessi migliore Ichino (come lo riteneva Renzi, e quindi immagino anche tu che lo preferivi), voterei Monti. Molto semplice.
punto due, ti ripeto che sono molto, ma molto, sereno sulla mia scelta di non votare il pd, e non recrimino proprio niente. non penso affatto che "avreste dovuto" far vincere renzi, figurati. al contrario tuo, non voglio eleggere proprio nessuno col voto degli altri.
il pd ha legittimamente scelto, con i metodi che ha ritenuto opportuni, una linea politica che dovrebbe portare avanti con convinzione, accettandone le conseguenze in termini di voti. io ho preso atto che è una linea diversa da quella che auspico, e non lo voto. non recrimino nulla, provo tuttavia fastidio se ora, aritmetica alla mano, bersani viene a chiedere il voto di quelli che hanno una linea politica diversa.
e mi spiace, ma su ingroia, e su qualsiasi altro voto che allontani una maggioranza stabile pd-sel al senato, a me sembra paternalistico il modo in cui descrivi le ragioni di quegli elettori. io penso che conoscano l'aritmetica elettorale come o meglio degli elettori del pd, che incorporino l'effetto del loro voto nel risultato atteso, e scelgano di conseguenza.
perché quello che tu definisci "caos al senato" è una valutazione tua, personale, non a caso coerente con le tue, personali, intenzioni di voto, con la tua "classe sociale" e convinzioni, su un possibile esito delle urne, che per altri invece è desiderabile, frutto di una scelta tanto aritmetica e non identitaria quanto la tua.
perché capisci che la logica che riservi al resto del mondo si può applicare anche alle tue intenzioni di voto, volendo: tu stai votando pd+sel, "ma se l'unico risultato che ottieni" è un governo bersani-monti, in concreto stai votando per un esito che include monti. nelle tue intenzioni stai votando "contro" questa possibilità, ma cionondimeno questa si verificherà con buona probabiltà. immagino tu non ti ritenga un "fesso che si farà prendere per il naso", giusto?
"oh, già il petrolio, se avessimo una moneta nostra e non una studiata apposta per far vincere la Germania, svalutando di un 20% rispetto alla loro moneta non creeremmo in realtà occupazione ma saremmo tutti morti, perchè svaluteremmo anche di circa il 20% rispetto al dollaro col quale si commercia il petrolio e poi come faremmo?".
Questo ritornello l'ho già sentito.
Il discorso è totalmente fallato e si potrebbe anche seriamente discutere del perchè ( tipo che chi vende petrolio e ne tratta grandi partite ha interesse a mantenersi le quote di mercato, quindi il prezzo è flessibile, nel caso lo abbassano anche pur di tenersi le quote di mercato per lo stesso identico motivo per cui comprare una VW in Italia NON costa come comprarsela in Romania. Eppure la VW ci guadagna lo stesso. Poi si potrebbe discutere del fatto che la benzina costa, come produzione e compreso l'utile per chi l'ha raffinata, circa 58, 60, CENTESIMI al litro e il resto sono accise, quindi basterebbe mettere una patrimoniale e abbassare un po' le accise per avere i costi energetici esattamente allo stesso livello anche avendo svalutato. E' questione di volontà politica, e di politica redistributiva a favore dei più ricchi o dei più poveri, che è proprio ciò che il centrosinistra ed il PD in particolare NON vogliono fare ).
Si potrebbe discuterne seriamente e si potrebbe dimostrare come i nostri politicanti, in particolare gli eurolisergici sognatori del centrosinistra, stiano facendo terrorismo psicologico in malafede e come tu gli vai dietro.
Però basterebbe fare una constatazione preliminare.
L'Italia già una volta è uscita dall'euro.
Nel 1992.
Per gli stessi motivi per cui siamo in grave difficoltà oggi.
Allora non si chiamava Euro ma "SME credibile", cioè ciascuno aveva la propria moneta ma i tassi di cambio erano stati progressivamente irrigiditi fino ad avere fluttuazioni prossime allo 0, che è concettualmente uguale ad avere la stessa moneta.
Bruciammo quasi tutte le nostre riserve monetarie per mantenere un tasso di cambio fisso rispetto ai tedeschi, mandando in anossia industria e occupazione, ma alla fine dovemmo cedere ugualmente e le cose negli anni successivi andarono molto meglio ( fino a quando non abbiamo ripetuto lo stesso errore chiamandolo euro ).
Fummo costretti a cedere, uscita dallo SME "credibile" e 20% di svalutazione, rispetto al marco e pochissimo meno anche rispetto al dollaro col quale si compra petrolio.
Vai sul sito del Fondo Monetario Internazionale e verifica se è vero o se non è vero, che nonostante quel 20% di svalutazione nel 1992, cioè quando eravamo a cambio fisso, avevamo l'inflazione al al 5% e l'anno dopo nel '93 dopo aver svalutato l'inflazione era al 4%.
Guarda se è vero o non è vero che in quel modo negli anni successivi riuscimmo ad avere ripresa industriale, riconquistammo quote di mercato nel commercio estero, creammo occupazione.
Verifica.
Ma se ti accorgessi che è vero allora forse dovresti renderti conto che chi ci sta costringendo ad immolarci per rispettare direttive UE e difendere l'€ non sta rappresentando noi, ma "interessi altri", e che la storiella del petrolio è terrorismo psicologico di facile presa ma infondato, quindi in malafede.
Sul fatto che la lista Ingroia non mi piaccia ero già stato chiaro, il mio era un discorso di valorizzazione di alcune persone che ha in lista che, se riusciranno ad entrare in parlamento, saranno le uniche sensatamente di sinistra e senza guinzaglio che potranno almeno dire cose giuste e fare campagna di opinione per spostare i rapporti di forza.
Aiuto Monti?
No, porto qualche persona di sinistra dentro le istituzioni, e da li il lavoro riparte.
Tu invece fai appello per una proposta politica di destra per scongiurare un altro tipo di governo di destra.
Che è come la vecchia storiella di quel cornuto che si è tagliato le palle per fare dispetto alla moglie.
.....il funerale della volpe.....
.....l'unica cosa che B. sa fare bene (la camp. elett.).....
.....ci risiamo. Che fatica!
A te dispiace semplicemente perché Ichino volevi eleggerlo col mio voto; volevi che lo eleggessi io. Grazie no, mi sembra che le cose siano molto più chiare adesso.
Ma recrimina ancora per molti anni sul fatto che avremmo dovuto far vincere Renzi anche se non ci rappresentava: è una cosa molto anglosassone.
Non è che ho il monopolio delle scelte utili: è che voto secondo la mia classe sociale e le mie convinzioni, e se pensassi che queste ultime non fossero quelle giuste, ovviamente le cambierei.
Gli elettori di Ingroia possono anche avere un set di preferenze diverso dal mio; ma se l'unico risultato che ottengono è il caos al Senato e la conseguente alleanza PD+Monti, in concreto stanno votando Monti o Berlusconi. Se non votano Monti è semplicemente per una foglia da fico da esibire in privato. Non davanti a me, non la vedo. Per me il voto è un gesto aritmetico, non identitario; se uno non sa l'aritmetica non è che abbia "un set di preferenze diverso", più probabilmente è un fesso che si farà prendere per il naso una volta in più come da vent'anni a questa parte.
è bersani che perde il sonno, al pensiero che con i voti che ha non otterrà la maggioranza al senato. perché è vero, renzi ha perso le primarie, e la linea politica che lui portava avanti è stata rifiutata dalla maggioranza di coloro che su quella scelta sono stati chiamati a esprimersi.
se rivendichi questo risultato però devi anche accettarne le conseguenze, nello specifico il fatto che c'è la possibilità che il pd perda i voti di coloro che il pd l'avrebbero votato solo nel caso in cui avesse prevalso la linea di renzi.
se accetti queste premesse, non è accettabile che ora mi si venga a dire che il mio voto (o qualunque voto non dato a pd-sel) è "inutile".
perché, come ti ho già scritto, questa presunzione di avere il monopolio delle scelte "utili" per il paese, che guarda caso coincidono spesso con quelle utili al pd stesso, spacciandole di volta in volta come necessarie, o di responsabilità, è un atteggiamento di ipocrisia pura, nella migliore delle ipotesi, quando non di semplice arroganza.
ti svelo un piccolo segreto, che capisco possa sembrare scioccante: per i motivi più disparati, che non necessariamente sono quelli che ironicamente tratteggi nel post, tanti elettori hanno un set di preferenze riguardo i risultati di queste elezioni, che non necessariamente vede una maggioranza pd-sel in camera e senato come risultato più desiderabile. quello che per te è il sol dell'avvenire, per cui ti incazzi a morte con un gilioli che vota ingroia, per altri magari è un second-best, se non un terzo o quarto scenario. incredibile eh?
la tua posizione, se ho capito male correggimi, è di considerare queste persone degli irresponsabili, degli sciocchi, "non più avveduti di quelli che votano berlusconi", come dici più sotto. ebbene, si può sapere in base a quali criteri decidi che le tue particolari preferenze sono più utili di quelle degli altri?
in passato la risposta è stata: "votatemi perché sennò arriva l'uomo nero". visto che da quel versante ritengo di aver già dato, in attesa di siegazioni migliori mi piacerebbe che di questa arroganza e di questo senso di superiorità morale nel giudicare le scelte degli elettori il pd facesse a meno, ché non appoggiano proprio da nessuna parte.
mi dispiace se te la prendi, e se ho in qualche modo frainteso quello che scrivi. ho sempre votato pd, e in qualche modo mi costa non farlo. mi dispiace, anche, figurati.
saluti
Quindi ok, fammi capire: siccome il pane ce lo compriamo in Italia, ed è farina italiana + acqua italiana lo possiamo svalutare finché ci pare?
È un vero peccato che la farina si faccia col grano, e che, tu m'insegni, il grano si porti al mulino col camion. Lo stesso mulino temo che non giri più a vento da un pezzo, insomma nel processo bisognerà bruciare dell'energia, ma forse mi stai per dire che da qualche parte in Italia è stato scoperto un enorme giacimento di qualcosa che ci permetterà di non impiccarci per un litro di benzina.
Forse vuoi fare andare a pane anche i mulini: fai il pane, bruci il pane, ottieni energia, fai girare i mulini, altro pane. Grillo temo approverebbe, basta dimostrargli che la cosa non inquina più di tanto.
Poi ci sarebbe tutto il discorso per cui il PDS-DS-PD avrebbe tradito le aspettative della classe lavoratrice e bla bla bla, in parte hai anche ragione, sono stati commessi errori che tu non ci perdonerai mai, amen.
Quindi hai intenzione di votare Ingroia. Che non solo è di destra lui (ma vabbe'), ma in sostanza è un grosso aiuto a Monti, per una banale questione aritmetica che non ti sto a spiegare, visto che non hai ancora capito che le materie prime non le possiamo scambiare col pane. Ti devi fidare: così come svalutare in piena globalizzazione è suicidiario, votare per Ingroia significa votare per un governo Bersani-Monti. E non ne esci: quel governo l'avrai votato tu, scegliendo Ingroia. Ti difenderai con qualche foglia di fico, dietro alla manciata di bei nomi di Rivoluzione Civile che finiranno al Senato o alle Camere, e che probabilmente saranno imbarazzanti tanto quanto Ingroia (uno che appena lo lasci parlare un po' ti propone il grado unico di giudizio).
Per quanto mi riguarda sei coinvolto come gli altri, non sei in nessun modo più avveduto di chi vota Berlusconi. Fortuna che non faccio testo.
Confermo: "fighe di legno" è un'espressione molto sgradevole che in questo pezzo hai usato tu.
manca solo una cosa:
nessuno ha detto che bersani è d'accordo con gli usa per nascondere i segreti dell'area 51
Ora, il fatto che i sondaggi dicano che Bersani avrà più o meno il 30% e Berlusconi il 20 (in salita) diventa una profezia autoavverante: molti elettori decidono di non votare più chi avrebbero votato potendo scegliere senza condizionamenti, perché i sondaggi dicono che quel voto *rischia* di essere inutile. E la conseguenza è che non si parla più dei programmi, ma solo di come comporre o scomporre le alleanze, dando già per scontato che le percentuali ottenute dai partiti saranno, con poche differenze, quelle stabilite dai sondaggi. Tutto ciò è folle. Bisogna trovare un correttivo per arginare lo strapotere dei sondaggi e restituire al meccanismo delle elezioni un minimo di dignità ideale e all'elettore il reale potere di incidere sui risultati.
Semplice: Renzi ha perso, quindi non ci rompete le palle. Tutto resta come prima.
Io vivo all'estero e ho analizzato solo i candidati della mia circoscrizione (Europa). Questo e' il deputato 72enne che e' stato messo al secondo posto in lista per correre per il TERZO mandato:
http://www.giannifarina.eu/images/Elezioni/Farina_Volantino.pdf
Mi chiedo se non fosse possibile trovare di meglio di una persona che si deve fare pubblicita' attraverso un fotomontaggio (pessimo) preparato allo scopo di splendere della luce riflessa di Bersani. Anche la definizione "co-capolista" (della serie quasi primo) merita una nota.
E' vero. E' impossibile dimostrare che con Renzi sarebbe piovuto Chianti. Ma prevedere che con questa gente il PD non va lontano e' facilissimo.
Il solito elettore (con naso turato da una vita) di PDS-DS-PD
1) adesione ideologica
2) interesse, perchè rappresentare i finanzieri e i banchieri frutta più che rappresentare gli esclusi e gli operai.
Solo che le'elettorato di riferimento, a maggioranza, vorrebbe veder fare qualcosa di sinistra, qualcosa per loro, qualcosa per i poveracci.
E allora che fare?
Non certo un'alleanza strutturale, ma un po' di diverbio in campagna elettorale per sembrare diversi, dopo aver messo su il governo Monti, e dopo non aver fatto nulla per cambiare una legge elettorale che serve proprio a fare inciuci DOPO le elezioni.
Due piccioni con una fava, si fanno cose di destra avendo reiterato la commediola del dirsi di sinistra.
Leonardo ci crede.
Io no.
Tu, vedi un po'....
Ma siccome non si può piacere a tutti, evidentemente non piacciamo a te. Amen, ci sono tante cose bellissime che puoi fare col tuo preziosissimo voto. Io fossi in te lo userei per migliorare la situazione: nel tuo caso probabilmente si tratta di votare Ichino, o qualcos'altro.
Se poi sei di quelli che non si capacitano che un voto debba essere utile, che debba servire a qualcuno (e magari anche ad altri da te, che non rappresentavi la maggioranza nel Pd) boh, fumatelo. E sì, va' a piagnucolare in un altro blog, magari in quelli dove si dimostra con argomenti scientificissimi che in caso di vittoria di Renzi la fatina dei dentini avrebbe aumentato la paghetta.
Però, per dirla in bersanese, non puoi pretendere di farmi mangiare merda e convincermi che sia cioccolata.
SENZA aver fatto uno straccio di legge antitrust
SENZA aver depennato una sola cacchio di legge ad personam
SENZA aver rimosso una legge elettorale che è una truffa, pur avendo avuto due anni di governo per farlo ed uno abbondante adesso di governo tecnico da loro insediato e sostenuto. D'altra parte senza listini bloccati chi li voterebbe quei vecchi barbogi che da 20 anni in qua hanno solo tenuto berlusconi al potere e tramato con le banche che poi abbiamo dovuto salvare a spese nostre ( da Unipol a MPS )
SENZA aver posto uno straccio di base di politica industriale ed energetica in questo paese MA avendo sostenuto le ragioni del ritorno al nucleare e della privatizzazione dell'acqua fino a solo un anno prima del referendum
SENZA aver rimosso quella porcata di legge sulla fecondazione assistita
SENZA aver fatto progredire di un passo i diritti civili, finevita e rispetto delle volontà, matrimoni civili per persone omosessuali, jus soli, legalizzazione droghe leggere
insomma
SENZA aver fatto un accidente emerito di niente che fosse di sinistra pur avendo governato per quasi la metà del tempo.
Tutto questo dimostra che quelli del PD e, purtroppo, gli alleati che pensano di cambiarli rispetto a ciò che han dimostrato di essere da 20 anni in qua,
- O sono degli incompetenti TOTALI, dei palesi stupidi, cui non dovrebbe esser lasciato in ammnistrazione nemmeno un condominio, figuriamoci un paese in crisi
- O sono in totale malafede e sventolano ancora il santino di Berlinguer per ramazzare su voti a sinistra, MA all'atto pratico sono assolutamente liberisti ed al servizio degli interessi della finanza.
Che cosa spero quindi io come auspicabile?
Che gli italiani aprano gli occhi e che è ora di chiudere con le destre, che in Italia sono particolarmente virulente soprattutto in virtù dello spregevole materiale umano che le compone, e le destinino alla loro sorte naturale, LO SCARICO DEL CESSO.
Tutte le destra, quelle che si chiamano PDL, quelle che si chiamano Lega, quelle che si chiamano CENTROSINISTRA.
Questo è ciò che spero.
Spero che Rivoluzione Civile, il cui progetto politico comunque mi pare poco consintente e non mi piace, porti in parlamento almeno una manciata di persona valide e senza guinzaglio, di sinistra, e sono GLI UNICI a poterlo fare anche se sto parlando di valorizzazione delle singole persone e non certo dei partiti decotti che ci stanno dietro ( nomi? Vladimiro Giacchè, Alberto Lucarelli. tanto per farne un paio ).
Perchè loro potranno almeno dire cose serie e giuste quando gli altri faranno porcate e cominciare a spostare i rapporti di forza facendo campagna di opinione dal parlamento, che è un megafono potente.
Confido poi che, anche se Grillo mi fa orrore e non lo voterei nemmeno sotto minaccia di morte, arrivino in parlamento una serie di persone intelligenti dal suo movimento.
E ce ne sono. Disperse in mezzo a schifezze varie ma ce ne sono e neanche pochi, molto più serie preparati e di sinistra di qualsiasi zomby del centrosinistra.
Un po' alla volta.
Per il momento è comunque necessario che la morchia PDL-PD se ne vada dove deve, giù per il canale di scolo della storia.
Abberluscone è la pagina più tragicamente grottesca della storia italiana, ma è storia.
Una volta che si sia rimessi a fare politica è necessario che ci si rimetta a dire e fare qualcosa di sinistra, qualcosa cioè che rappresenti una idealità laica e libertaria e che rappresenti gli interessi del lavoro.
Dal 1994 le più terrificanti mazzate al diritto del lavoro sono giunte dal CENTROSINISTRA, prima col pacchetto Treu, poi con la supina quiescenza rispetto alla legge Biagi, infine con il definitivo azzeramento del poco che restava del diritto del lavoro rimuovendo allegramente anche l'art.18, dopo NON aver lottato seriamente contro l'introduzione dell'art.8 della riforma di Sacconi.
Altra terrificante mazzata alle condizioni del lavoro son sempre dovute in larga prevalenza ai lisergici eurosogni di certo centrosinistra convertito al liberismo che ci ha infilati nel 1992 dentro il trattato Maastricht (una schifezza passata per un pelo e contestata in tutti gli altri paesi perchè è un manifesto ideologico del liberismo).
Poi hanno aderito felicemente al trattato di Schengen, piena e completa libera circolazione non solo di persone - il che proprio da sinistra sarebbe anche giusto - ma soprattutto di capitali, merci e servizi, e quindi abbattimento delle frontiere ai movimenti di capitali liberi di andare a massimizzare l'utile ovunque siano maggiori i margini sul fronte del saggio di sfruttamento, cioè di sfruttamento delle persone.
Uhm proprio MOOOOOLTO di sinistra.
E infine, PER NAZIONALISMO, PER DETERIORE NAZIONALISMO (perchè vogliamo la moneta "grande" non la liretta, perchè noi siamo fighi) e non certo per solidarietà internazionale, ci ha infilati dentro l'Euro, con il risultato che adesso stiamo deindustrializzando il paese e abbiamo la disoccupazione alle stelle perchè siamo costretti a commerciare con una moneta troppo rivalutata per il nostro modello produttivo, mentre le produzioni che ci hanno stritolato sono quelle tedesche, non quelle cinesi, perchè per la Germania la stessa identica moneta è estremamente svalutata rispetto all'andamento della sua bilancia commerciale, il che rende le sue merci artificiosamente e perniciosamente "competitive".
Ma Leonardo ha capito tutto, anche se palesemente neanche sa come funzionino i tassi di cambio. Lui sa che svalutare rispetto alla Germania è il male perchè l'operaio italiano il pane non lo compra in Italia, lo compra a Friburgo, ed in vacanza ci va sul mar Baltico, e quindi svalutando rispetto alla moneta tedesca il suo tenore di vita peggiorerebbe per forza.
"Svalutare vi rende poveri" dice, non essendo resosi conto che noi esplodiamo perchè siamo troppo rivalutati e che la Germania si sta addirittura comprando le altrui sovranità politiche perchè sono artificiosamente svalutati.
cosa spero io non credo che sia rilevante su questo blog. Sono già stato maleducato in casa d'altri, non vorrei essere così invadente da voler dirottare la discussione su quel che auspico io. Stiamo parlando delle idee di Leonardo Tondelli e non di quelle di Mauro Vanetti.
Ma tutto sommato, quando una non la dava a Leonardo, il punto non era dirle "E a chi altro vorresti darla, eh??". Capisco che sia un argomento imbarazzante che quelli del PD vogliono esorcizzare, ma il punto è che darla a voi è un'esperienza molto sgradevole che non porta ad alcun esito positivo. Forse per un teenager ingrifato è difficile capirlo, ma una serata a chiacchierare con le amiche può essere più gradevole di una notte con Bersani.
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/02/07/solo-la-follia-completa/
e ho detto tutto.
Poi è probabile che appena dopo le elezioni molti 5 stelle, al loro ultimo mandato (secondo lo statuto del movimento), si venderanno al migliore offerente, probabilmente il PD.
Se non altro saprò che ho dato il voto a qualcuno che in Parlamento non ci è entrato per appoggiare le manovre di macelleria sociale targate Monti, che il PD ha approvato a testa bassa.
suggerirei di non azzardare ipotesi su quello che la storia spazzerà o non spazzerà via, i tempi della storia sembrano diversi da quella di noialtri omuncoli provvisoriamente su 'sta terra
sembra di capire che qualcuno non voterà "tutta questa merda" e leonardo dovrebbe farsene una ragione
cosa spera leonardo s'è capito, mi pare
ora invece mi piacerebbe sapere cosa spera quello che non voterà "tutta questa merda"
spera che ingroia arrivi al 5%, al 10%, al 15%
spera che m5s arrivi al 15%, al 20, al 25%?
spera che il pd arrivi al 30%, al 25%, al 20?
quale sarebbe uno scenario auspicabile?
"E il fatto è che l'austerity, i tagli ai servizi pubblici e alla Sanità e alla Scuola e alle pensioni, l'abolizione delle poche leggi rimaste a difendere i lavoratori, i salvataggi miliardari delle banche dei tuoi amici del PD, il pagamento di un interesse usurario sul debito pubblico non alla "vecchina dei BOT" ma alla grande finanza nazionale ed estera... tutta questa merda, Leonardo, non ci piace abbastanza per votarla. Fattene una ragione."
Ecco, appunto.
SST
Io me la sono vissuta bene invece, gli anni quelle a cui piacevo me la davano e le altre no. Capitavano casi in cui gliela chiedevo e loro non erano interessate. Capitava addirittura il contrario (ma meno spesso)! Amici come prima, non insistevo e non diventavo uno stalker.
Perché sai qual è il fatto vero? Che "fighe di legno" è una cazzata che dicono i maschi più prepotenti e sgradevoli, quelli che si fanno i film sul niente, che credono che ci sia una di quarta ginnasio che fa l'oca quando in realtà non ti cagava di pezza e se la faceva già da due mesi con quell'altro (per esempio: con me). Il fatto è che non le piacevi abbastanza, Leonardo. Fattene una ragione.
E il fatto è che l'austerity, i tagli ai servizi pubblici e alla Sanità e alla Scuola e alle pensioni, l'abolizione delle poche leggi rimaste a difendere i lavoratori, i salvataggi miliardari delle banche dei tuoi amici del PD, il pagamento di un interesse usurario sul debito pubblico non alla "vecchina dei BOT" ma alla grande finanza nazionale ed estera... tutta questa merda, Leonardo, non ci piace abbastanza per votarla. Fattene una ragione.
Giura pure fedeltà alla Trojka per paura di un Berlusconi che comunque non rivincerebbe nemmeno se ci mettesse mano al padre eterno.
Giura pure fedeltà alla Trojka perchè non hai capito quale sia il fascismo veramente pericoloso adesso.
Giura pure di farlo per combattere il fascismo dimostrandoti incapace di rispetto per chi non vota come te e di capire che il voto bisogna guadagnarselo e non estorcerlo con uno spauracchio, come se questo già non fosse dimostrare di avere una ben bassa considerazione del concetto di rappresentatività e di democrazia.
La Storia spazzerà via chi ha ridotto la politica ad una mera giustapposizione perchè al dibattito non aveva in realtà una sola idea da aggiungere e chi fa disinformazione sui problemi economici dimostrando di non avere neanche idea di cosa stia parlando.
mi dispiace, se voleva il mio voto (e quello di altri immagino) il pd doveva fare meglio e diversamente. per quanto mi riguarda, se l'è giocato tempo fa sulle primarie. non ne faccio un caso personale, vale lo stesso per chi a sto giro voterà ingroia, o grillo. se il pd voleva questi voti, poteva provare a guadagnarseli. e naturalmente non puoi cercarli tutti insieme, se provi ad attirare elettorato di ingroia, probabilmente perderai i 'renziani', e viceversa.
questo è come funziona il mondo reale, sai, tangibile.
nel mondo del pd invece non si fa nulla di tutto ciò, si resta monolitici e compatti a salvaguardia dell'esistente, salvo il giorno prima delle elezioni venirmi a chiedere lo stesso il voto, perché guarda, ci siamo fatti due calcoli, e forse ci si rompe il giocattolo.
anche questa cosa della lombardia, davvero indicativa. è un peccato che, sempre nel fantomatico mondo reale, esista da tempo un'entità amministrativa che si chiama lombardia, che per una serie di ragioni ampiamente conosciute e prevedibili, potrà essere determinante per il risultato del senato. sai di cos'è piena la lombardia leonardo? di elettori. il pd poteva fare tante cose, non ultima cercare per tempo di ottenere il voto degli elettori di una regione determinante.
invece no, si arriva al giorno prima delle elezioni, con lo spauracchio dell'uomo nero, a chiedere il voto "utile". e ci si incazza con la geografia, con la lombardia, con gli elettori che non capiscono.
ecco, questa cosa, detto sincero, anche basta. perché da queste parti si è capito fin troppo bene. continua a non sfiorarvi il pensiero che i voti degli altri hanno la stessa valenza dei vostri in termini di aspettative, riflessioni sul proprio interesse e su quello del paese, strategie e calcoli, assunzioni di responsabilità. non avete il monopolio di questa roba, né il monopolio del senso di responsabilità per il paese.
iniziate ad abituarvi all'idea che se la gente non vi dà un voto "utile" (per voi) "a garantire a PD e SEL una maggioranza anche al Senato con cui nominare [..] un governo senza i montiani tra i piedi", magari vuol dire che tanti un governo pd-sel di tal fatta, non lo vogliono proprio. ne vorrebbero uno diverso. traetene le conseguenze, quelle che vi sembrano più adatte, per il futuro, invece di piagnucolare sul voto utile a tre settimane dalle urne.
saluti
Se chi si avvicina di più alle tue idee non ha chances di passare lo sbarramento, si avvicina più alle tue idee starsene a casa.
Qualcuno che sostiene il PD/SEL sa dire quale e' il cavallo di battaglia di questa campagna elettorale del centro sinistra? Quale e' una parola che riassume il programma della coalizione guidata da Bersani a questo giro di elezioni?
Per governare, bisogna prima vincere le elezioni. E per vincere le elezioni bisogna convincere gli elettori. E questi sono quelli che sono. Non tutti capiscono le metafore di Bersani o i pipponi super-tecnici di Fassina. Non tutti leggono gli articoli dei giornali per intero...molti si fermano solo ai titoli.
Senza sparere le fesserie di Berlusconi, vorrei che il centro sinistra potesse esprimere in modo semplice dei progetti e dei concetti che parlano anche alla pancia degli italiani.
Gli americani hanno avuto Obama e lo slogan "Change". Noi abbiamo Bersani e "non siamo qui a fare le nozze con i fichi secchi".
Renzi, qualche speranza in piu' (per vincere le elezioni) secondo me la dava.
Continuiamo cosi', facciamoci del male.
Un elettore (con naso turato da una vita) di PDS-DS-PD
Se mai andrete un giorno al governo invece che cambiare il porcellum vi conviene fare una legge per cambiare gli elettori.
Non sempre si può perdere
29-01-2013, 10:13Berlusconi, elezioni 2013, futurismi, Monti, Pd, racconti, satira, scuolaPermalink
"...insomma, signori, i numeri sono questi".
"Ma non è possibile! Tutti gli altri sondaggi..."
"Tutti gli altri sondaggi, con rispetto parlando, sono specchietti per le allodole. Questi sono i numeri veri e... non hanno pietà".
"Ma com'è potuto succedere! Avevamo otto punti veri di distacco".
"Li abbiamo recuperati abbondantemente, come vede".
"È stato il Monte dei Paschi?"
"È stato un po' tutto l'insieme di cose. Bersani è stato bravo, bisogna ammetterlo".
"Sono stati tutti bravi. Impacciati e confusionari al punto giusto".
"Si capisce che hanno tanta voglia di vincere quanta ne abbiamo noi. E adesso siamo nella merda".
"Via, non precipitiamo...."
"Altro che precipitare. Qui c'è scritto che vinciamo le elezioni, vi rendete conto? Noi! Vincere le elezioni! È un maledetto incubo!"
"Non è ancora detta l'ultima parola..."
"Sentite, il Capo era stato molto chiaro. Aveva detto che voleva il venti per cento. Fine. Voleva divertirsi, fare un po' l'antieuropeista, dettare condizioni, eccetera. E tornare a casa presto. Una cosa tranquilla. Ve lo ricordate, sì? Venti per cento, aveva detto. Al massimo 25, non un decimo di più. Ci andate voi di sopra a dirgli che è già a Palazzo Chigi?"
"Io non so cosa dire, le abbiamo provate tutte. Pure Santoro".
"Lascia perdere Santoro che divento una belva".
"Ma chi poteva aspettarselo... gli avevo scritto apposta quella letterina noiosissima, come facevo a sapere che... sono stati quei due stronzi, veramente stronzi, chi se lo sarebbe aspettato. Gli hanno fatto fare un figurone. Ma senti..."
"Che c'è".
"Magari non gli dispiace poi così tanto vincere".
"No, guarda, proprio non ne vuole sapere. Solo di investimenti ci perde dei milioni con lo spread. E poi che fa una volta che è lì, litiga con la Merkel? Taglia l'Imu, esce dall'Euro? Rinegozia il fiscal compact? Ammesso che sappia cosa sia".
"Ecco, appunto, cos'è?"
"Senti, lascia perdere. Noi non siamo qui per far politica. Siamo qui per far perdere le elezioni a Silvio Berlusconi, che ci paga per questo. Possibile che sia così difficile? È un vecchio bavoso e avido, che altro possiamo aggiungere al pasticcino di merda per renderlo immangiabile? Controlla il calendario".
"Che c'è sul calendario?"
"Non lo so, controlla. Mi do una settimana. Voglio perdere quattro punti in una settimana, perdio, controlla se ci sono delle scadenze importanti, degli anniversari, roba così".
"Mah, è fine gennaio... c'è la Giornata della Memoria".
"Bingo! Lo facciamo andare in qualche luogo simbolico, cerca se ci sono luoghi simbolici in zona".
"A Milano c'è un memoriale della Shoah".
"Lo mandiamo lì e gli diciamo di dire due paroline antisemite".
"Ma sei sicuro?"
"È terrorizzato dall'idea di vincere, vedrai che farà tutto quello che gli diciamo".
"No, dico, sei sicuro che con l'antisemitismo perde punti? Potrebbe anche recuperarne".
"Dici?"
"Non so, forse dovremmo prima fare un focus, qualcosa..."
"Non c'è tempo. Senti, proviamo la carta del vecchietto patetico. Niente antisemitismo, una cosa tipo vecchio zio in braghette sotto la copertina, Mussolini ha fatto tante cose buone, eccetera. E vediamo come va. Cosa abbiamo da perdere?"
"Tutto"
"Mi basta un quattro per cento".
Due sere fa, da qualche altra parte:
"...insomma, signori, i numeri sono questi".
"Ma non è possibile! Tutti gli altri sondaggi..."
"Tutti gli altri sondaggi, con rispetto parlando, sono becchime per capponi. Questi sono i numeri veri e... sono devastanti".
"Ma com'è potuto succedere! Eravamo terzi una settimana fa, una settimana fa! E adesso saremmo in testa?"
"Sono stati tutti molto bravi, bisogna ammetterlo. Bersani che si mette a sbranare a vanvera, quell'altro che sbava su Mussolini... due siparietti da commedia dialettale. E d'altro canto son mica scemi, chi glielo fa fare di vincere?"
"Il senso di responsabilità, per esempio".
"Mi sa che dovremo tirarlo fuori noi".
"Ma neanche per sogno, siam già stati responsabili abbastanza. I patti erano chiari: noi dovevamo fare l'ago della bilancia, metterci il know how. Al consenso popolare dovevano pensarci loro, i cosiddetti partiti di massa. Questa è un tradimento da parte loro, è... diserzione. Molto scorretta".
"E che ci possiamo fare?"
"Tanto per iniziare cominciamo a perdere anche noi dei punti, subito".
"Con tutto il rispetto, abbiamo appena mandato il Capo dai terremotati a prendersi le uova marce, e non è servito a niente, continua a sbancare i sondaggi".
"Il terremoto è troppo settoriale, ci vuole un approccio più generalista".
"Ovvero..."
"Non possiamo più permetterci di fare schifo solo ad alcuni, dobbiamo cercare di fare schifo a più gente possibile nell'unità di tempo. Trovare qualcosa che dia fastidio a tutti. Coraggio, ditemi qualcosa che dà fastidio a tutti".
"Le tasse".
"Le abbiamo già alzate, qualcos'altro".
"Le banche".
"Siamo coperti anche lì".
"La sveglia alla mattina".
"Bello spunto, mi piace. Tutti odiano la sveglia alla mattina. Lavoriamoci sopra. Cos'altro odiano tutti? Il lunedì".
"E vabbe', mica possiamo aumentare i lunedì alla settimana".
"Non possiamo nemmeno allungare la settimana lavorativa, siamo liberisti".
"La settimana lavorativa no... ma quella scolastica sì. Le scuole sono ancora di Stato".
"Grazie al cielo, ma che vuoi fare? Se aumenti l'orario devi pagare di più gli insegnanti, hai voglia".
"No. Non è detto. In luglio non li paghi di più, perché le scuole sono praticamente chiuse, ma loro sono reperibili. Bingo! Un bell'intervento contro le vacanze estive!"
"Tutti amano le vacanze estive".
"Lanciamo un'agenzia, cominciamo a dire che d'ora in poi si frequenta per tutto luglio. Poi ovviamente rettificheremo, ma intanto la voce girerà. Mario Monti contro le vacanze estive. Boom!"
"Quattro punti li perdiamo come niente".
"Ma anche cinque o sei. E poi voglio vedere cosa fanno quei due, ah ah".
Un mese dopo
(ROMA) BERSANI: NON HO MAI "SBRANATO" BAMBINI. SOLO ASSAGGIATI UN PAIO MOLTO CATTIVI. Il segretario del PD ha smentito le affermazioni riportate ieri dai giornalisti, secondo le quali avrebbe ammesso di aver partecipato negli anni '60-'70 a qualche banchetto a base di bambino bianco crudo alla festa dell'Unità di Bettola. "Non siamo dei barbari, noi i bambini li abbiamo sempre cucinati con molta umanità, e se devo dirla tutta non è proprio il mio piatto preferito, ne avrò assaggiato solo un paio ed erano bambini che si erano comportati davvero molto male con le loro mamme e con Stalin".
(MILANO) BERLUSCONI: CULATTONI DI MERDA SONO STATO FRAINTESO, NON INTENDO AVVALERMI DELLO JUS PRIMAE NOCTIS A MENO CHE LE VOSTRE FIGLIE NON VALGANO VERAMENTE LA PENA. Il presidente Berlusconi durante la notte ha pubblicato su youporn un video girato con le sue fidanzate (in tenuta sadomaso-wehrmacht), in cui smentisce di volersi avvalere dello jus primae noctis in modo "universale", come ventilato due giorni fa durante la conferenza stampa a Palazzo Grazioli. "C'è che voi giornalisti siete veramente dei culattoni, non capite... lo vedete questo, sì? Ecco, non lo capite, ora reggimelo, grazie cara". Il presidente ha poi confermato che intende abolire l'IMU e sostituirla "con tua madre", ha detto proprio così, ma forse era sovrappensiero.
(BERLINO) MONTI: INGIUSTIFICATE LE POLEMICHE SUL GATTO A NOVE CODE NELLA SCUOLA ELEMENTARE, sarà esposto soltanto alla parete come deterrente, ma le maestre dovranno limitarsi a bacchettate sulle nocche e gusci di noce sotto le ginocchia.
Continua... (in realtà no).
Se per "vecchia guardia" intendi quelli che ritenevano inevitabile pensare a un'alleanza post-elettorale con forze di centro antiberlusconiane, è evidente che non ritenessero scontato vincere e infatti non lo è.
Ormazad
http://www.formiche.net/2013/01/29/effetto-mps-sui-sondaggi-pd-e-monti-in-calo-grillo-vola/
mi è venuta l'idea di cambiare il finale, con le ultime dichiarazioni del post datate alla settimana prossima, e poi :
"tra qualche sera, da qualche altra parte
"...insomma, signori, i numeri sono questi".
"U belin peo, tutti gli altri sondaggi..."
continua
Non fosse per un piccolo sterminio
28-01-2013, 18:58Berlusconi, elezioni 2013, fascismo, ho una teoriaPermalinkIn seguito ci ha già fatto sapere che è stato ovviamente frainteso, che non intendeva dire quello che ha detto, che "non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista" anche se pensava "che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente". Siccome però nella sua storia politica c'è quella famosa intervista allo Spectator in cui affermò che Mussolini mandava i dissidenti in villeggiatura (2003) o quella volta in cui definì la dittatura fascista una "democrazia minore" (2011), è lecito sospettare che Berlusconi queste sparate non le faccia soltanto per conquistare qualche voto ai nostalgici, che ci creda davvero: che non abbia smesso di provare una sincera simpatia per il Mussolini "troppo buono" dei diari apocrifi fatti pubblicare da Dell'Utri, quello disilluso a cui amava paragonarsi al tramonto della sua esperienza di Presidente del Consiglio. Detto questo, non ha veramente importanza cosa provi Berlusconi per Mussolini dentro di sé. Sarebbero fatti suoi.
Ma il fatto che decida di ricordare pubblicamente che ha fatto cose buone, durante una campagna elettorale, e proprio nel momento apparentemente meno adatto (la giornata della Memoria), ecco, questo è interessante e merita una discussione che vada un po' più in là del semplice compitino a base di indignazione (che continua sull'Unita.it, H1t#164).
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=751
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/04/14/news/la_prof_negazionista_del_manzoni_basta_con_il_mito_dell_olocausto-14910024/
Si da il caso che Hitler FOSSE un essere umano e gli orrori del nazi-fascismo sono stati causati da esseri umani e non da alieni sbarcati sul nostro pianeta; il non voler riconoscere la natura umana del nazi-fascismo è secondo me un grave pericolo in quanto si corre il rischio di commettere i medesimi errori che generarono quegli orrori.
Vice versa, in Italia ci si trincera spesso dietro il modo di dire "italiani brava gente", rimuovendo i crimini commessi dagli italiani stessi (il caso Amba Aradam da te citato è esemplare), dicendo che si, in fondo i fascisti avevano qualche colpa, ma solo a causa delle cattive compagnie.
E così si dimentica, si dimenticano le farneticazioni nazionalistiche che portarono al collasso economico, si dimenticano le intimidazioni, le violenze, la stasi della cultura, la fuga dei cervelli, l'impoverimento progressivo, il tracollo dello stato.
Poi accade che dinamiche analoghe si ripresentano in epoche a noi contemporanee, ma accecati dal "male assoluto" o dall' "Italiani brava gente" non sappiamo riconoscerle e gli errori di ieri non insegnano nulla ai cittadini dell'oggi.
Le elezioni (più complicate) del secolo
21-01-2013, 17:32Berlusconi, elezioni 2013, ho una teoriaPermalinkSi sa che i partiti politici non possono soddisfare le esigenze di tutti, ma stavolta più che in passato sembra che nessun partito riesca a soddisfare le esigenze di nessuno. Tra le infinite magagne del porcellum c'è quella di aver creato i più inverosimili compagni di letto. Ingroia mette assieme sinistra extraparlamentare e giustizialisti; gli elettori di Vendola storcono il naso all'idea di andare col Pd; quelli del Pd storcono il naso all'idea di doversi poi associare a Monti; molti sostenitori di Monti si domandano che male hanno fatto per ritrovarsi con Casini e Fini, eccetera eccetera. Gli unici forse a non porsi tutti questi problemi sono gli elettori di Berlusconi, per i quali la scelta è relativamente facile: da una parte c'è il loro campione di sempre, dall'altra tutti i suoi nemici. Berlusconi sta risalendo nei sondaggi anche perché è l'unico a potersi permettere una campagna senza toni compromissori: non ha nessuna strana alleanza da dover spiegare ai suoi elettori, tanto più che il bacino a cui si rivolge apertamente è quello degli astensionisti: gente che o vota per lui o proprio non vota. Se i suoi calcoli sono giusti, se l'Italia è ancora quel Paese che ha capito e infinocchiato così bene negli ultimi vent'anni, forse ce la fa anche stavolta.
Perché la politica italiana è così complicata? (eh, chissà. Se ne parla sull'Unita.it, H1t#163).
“Oggi, nell’area euro, la svalutazione del lavoro è un ingrediente della ricetta di politica economica che viene raccomandata”.
Questo è quanto chiarito dal responsabile economico del PD -il partito candidato alla guida dell’Italia- e che non ha avuto un adeguato risalto sulla stampa nazionale, co
me invece avrebbe dovuto.
Ora, che il responsabile economico del PD abbia finalmente studiato la teoria delle Aree Valutarie ottimali (A.V.O.), non può che renderci felici, e ne siamo ben lieti. Doveroso, per una persona che ricopre quel ruolo, e che potrebbe essere candidata ad assumere il comando di qualche ministero economico. Ma ciò che ci sfugge, è comprendere fino in fondo come possa un partito, storicamente depositario e promotore dei valori a tutela e a garanzia dei lavoratori, far sua la pratica enunciata da Fassina, e immolare (nel vero senso della parola) il proprio elettorato ( e con esso tutta la nazione) sacrificandolo in una causa del tutto estranea ai propri valori storici e, ancora peggio, in una causa che vedrà la classe operaia la prima ad essere sconfitta; cosa che sta già avvenendo, a dire il vero. Il tutto, anche con evidenti profili di responsabilità per la scarsa trasparenza adottata nei confronti del proprio elettorato, che non è minimamente informato sulle posizioni del partito in questa materia, che poi sarebbe quella dell’Euro. Per comprendere meglio ciò che sto dicendo, o meglio ciò che sta dicendo Fassina, è opportuno ripassare un po’ la teoria delle Aree Valutarie Ottimali, e QUI potete trovare un’ottima sintesi. Nulla di complesso. Vedrete che con un po’di applicazione riuscirete a capire agevolmente.
Questa teoria, postulata fin dagli anni sessanta e che è valsa a Mundell un premio nobel per l’economia con un paper del 1961, esprime un concetto molto semplice. Ossia che un area valutaria, per poter funzionare, deve rispettare quantomeno determinati requisiti. Cosa che l’aerea monetaria cui apparteniamo, l’Euro, chiaramente non ha. Quindi, in un area monetaria ( quale appunto quella dell’euro) con economie strutturalmente differenti, in assenze di talune condizioni, di adeguata mobilità di taluni fattori produttivi e di trasferimenti automatici compensativi tra i vari Paesi, in caso di shock asimmetrici, nell’impossibilità di operare necessarie svalutazioni valutarie per riequilibrare le divergenze economiche emerse tra le varie aree economiche, come dice Fassina, non resta che svalutare i salari.
Come, direte voi? Semplicemente creando più disoccupazione, e rendendo più flessibili in uscita i contratti di lavoro (possibilità di licenziare). Così facendo, per la semplice legge della domanda e dell’offerta, le persone in cerca di occupazione, tenderanno ad accettare salari più bassi. Salari più bassi, significa maggiore competitività. Ma questo significa anche minore capacità di spesa e quindi contrazione della domanda interna, che determinerà un minor gettito fiscale aprendo nuovi buchi di bilancio, da colmare con nuove manovre fiscali e nuova imposizione. In altre parole, significa portare fame, miseria e disperazione. Quello che sta accadendo in Grecia in questi giorni, ne costituisce una prova evidente. E’ questa la politica economica a cui si riferisce Fassina e che, a dire il vero, è colpevolmente comune a tutti i partiti che sostengono l’euro.
Winston Churchill affermava che:
“Una Nazione che tassa nella speranza di diventare più prospera, è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico”.
a 45 anni ho imparato che quando e' toccato alla sinistra, salvare questo sciagurato paese, ha sempre fatto delle porcate ignobili avallate dal sindacato complice.
La destra ha sempre avuto buon gioco a dire che, le successive loro porcate, erano state iniziate e volute dalla sinistra (e spesso era vero).
Per questo motivo, essendo stato tradito troppe volte dagli "amici" e dal "voto utile" credo che rimanga solo l'opzione di far saltare il banco, puntando sul collasso di questo sistema marcio, votando m5s.
Puoi sempre provare a convincermi che, votando il buon Bersani, stavolta sara' diverso da tutte le altre volte precedenti.
Grazie.
APPNG
L'allleanza PD-SEL è infatti concorde con le principali forze del riformismo europeo in termini di: welfare, scuola pubblica, politiche ambientali, integrazione europea, sanità europea. E' infatti nell'ottica europea che procedono le grandi tematiche, dopo un lungo periodo di egemonia liberal-liberista è tempo che la componente socialdemocratica dia il proprio contributo, vedasi manifesto di Parigi.
Non capisco poi come tu possa dimenticare SEL nei tuoi giudizi (sommari): un partito con un'ottima esperienza di governo in Puglia, specialmente sui temi di lavoro, legalità, sanità pubblica, ambiente, acqua pubblica.
A proposito di acqua pubblica: stai facendo disinformazione (medaglia del berlusconino d'argento) visto che il PD è favorevole a rispettare l'esito del referendum popolare; nella piattaforma del socialismo europeo (di cui il PD fa parte) l'acqua è inserita come bene comune da tutelare.
Sulle tematiche legate alla costitueda Repubblica Federale Europea mi sembra che sia PD che SEL abbiano sposato la linea Schultz, mentre l'alleanza Ingroia è in colpevole ritardo con l'IDV che aveva tentennato non poco. Se i Verdi vedessere cosa stanno facendo i loro omologhi tedeschi forse gli farebbe bene... ah già, ma in Germania i Verdi hanno scelto di allearsi col centrosinistra e diventare forza di governo; forse è per questo che SEL sta intercettando i voti dei Verdi storici: per cambiare il mondo non si può stare all'opposizione.
Quanto al rifinanziamento delle missioni italiane all'estero, fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato. Chi ritirò le truppe italiane dall'Iraq? Se ben ricordo fu Prodi all'epoca sostenuto dall'attuale PD.
Ma esistono altre missioni, ad esempio il Libano dove gli italiani sono intervenuti sotto ombrello ONU dopo il disastro dell'attacco israeliano; io sono contrario all'idea di sbaraccare e dire ai libanesi "bye-bye, vedetevela voi coi vostri vicini"... sarebbe di nuovo guerra nel giro di pochissimo. Oppure esiste EULEX in Kosovo, di una certa importanza per quanto riguarda la formazione del personale locale in un'ottica di futura integrazione in area UE.
Riassumendo: PD-SEL hanno una visione europea, invece l'alleanza Ingroia pensa in maniera un pochino troppo localistica.
Quindi si, e vero, hai ragione: sono perfettamente omogenei nel loro provincialismo ;)
Rifinanziamento missioni estero:
Verdi, IDV, FdS: NO. PD: Si
Acqua pubblica:
Verdi, IDV, FdS: Si. PD: No
TAV
Verdi, IDV, FdS: No. PD: Si
ecc.ecc.
2) Per fortuna i candidati del M5S sono stati scelti tra quelli che facevano parte del movimento già da un pò (che credevano negli ideali del movimento quando era al 2%) limitando il rischio di infiltrazioni di arrivisti). Poi è vero il rischio di cambio casacca e' comune a tutti i deputati di tutti i partiti.
PaoloR.
Perché Bersani che può farci (a parte riprenderselo come usato sicuro alle prossime elezioni)?
tibi
è una frase bellissima. In effetti credo che Ingroia raggruppi anche due partiti comunisti. Perché ce ne siano due non si riesce più a capire (la spiegazione non dev'essere così complicata, ma senz'altro molto noiosa).
Poi c'è Di Pietro. Che no, non è omogeneo coi comunisti, è proprio un'altra cosa. Quand'è stato ministro litigava sempre coi Verdi. Sai chi altro c'è? I verdi.
Quanto al fatto che il M5S si presenti da solo, non è in sé una garanzia di nulla. Grillo non è in grado di garantire nulla. Se un neoeletto M5S si mette in vendita all'indomani delle elezioni, Grillo non può farci nulla.
Ciao ciao
Al contrario vi sono tematiche che per me sono fondamentali, ma che evidentemente a te sembrano trascurabili.
Se io appaio semplicistico a te, tu appari semplicistico a me.
Un bel problema...
1) hai messo in mezzo il rapimento Moro quando sai benissimo che su quella questione entrano in gioco politica, Servizi Segreti (legati notoriamente alla destra) ed altre forze rimaste occulte.
2) Di sicuro al PD non gli si rimprovera la scelta sui matrimoni omosessuali (che è un tema secondario). Di polemiche se ne troveranno su qualunque argomento perché c'è sempre qualche individuo che solleva la questione (anche quando ha poco interesse). Sta alla nostra intelligenza capire quali abbiano un senso. Magari al Pd potremo chiedere della vendita a debito della Telecom (del perche' d'Alema non è stato poi cacciato a pedate).
3)Non ho ancora sentito un esponente di rif.com. giustificare il terrorismo delle br. Non riesci a vedere la differenza con quella di andare ad un funerale? Cosa ha a che vedere con la voglia di legalità?
Concludo: chi governa dovrebbe rispettare ciò che ha scritto nel programma e/o proclamato in pompa magna e fare scelte di coerenza con cio' che rappresenta.
Vediamo se ho capito bene: il fatto che alcuni esponenti di una coalizione che ha acuore la legalità vadano a funerali di brigatisti è un qualcosa di irrilevante. In effetti a rigor di logica il brigatista in questione aveva scontato numerosi anni di carcere e pertanto aveva "pagato" il proprio debito con la società, dopotutto il fine ultimo della pena non è la punizione ma la riabilitazione del colpevole, questo credo che nessuno giudice può negarlo. Occorre essere indulgenti con questi brigatisti che in fondo cosa hanno fatto di male? Col rapimento Moro hanno semplicemente ottenuto che il primo governo nel quale sarebbe stato coinvolto il PCI non nascesse. Ma occorre essere clementi con i brigatisti, in fondo hanno pagato il debito e dinnanzi alla morte siamo tutti uguali... certo, se un esponente minoritario del PD esprime qualche dubbio sul matrimonio omosessuale allora nessuna pietà tutti addosso al PD che ha tradito, però poveri brigatisti in fondo hanno solo impedito al PCI di accedere al governo, nulla di confrontabile con le orribili colpe del PD che dovendo scegliere fra il default del paese e un governo conservatore ha scelto un governo conservatore. Non c'è nulla di male a rendere omaggio a dei poveri brigatisti che a parte condannare il PCI all'opposizione per lungo temponon hanno fatto altri danni alla sinistra italiana.
Ai brigatisti si perdona tutto, al PD nulla: interessante il tuo punto di vista, davvero interessante: ne dobbiamo dedurre che condividi l'idea di escludere il centrosinistra dal governo del paese? Evidentemente si, visto che per te l'obiettivo principe sembra essere quello di punire PD.
Ti ringrazio per il chiarimento, adesso mi è molto più chiaro tutto.
Suppongo che tu sia fra quelli che alla vittoria di Rajoy hanno gioito: almeno così quei venduti del PSOE imparano a scendere a patti!
Quando scrivo
" E' una bella forzatura dire che chi va a votare la coalizione di Ingroia o il M5S si debba sentire non convinto del proprio voto. Il M5S si presenta da solo (quindi non c'è rischio di veder tradito il proprio voto), la coalizione di Ingroia raggruppa partiti con visione molto omogenea".
intendo dire che Leonardo per affermare la sua tesi ricorre a delle forzature:
1) Ingroia: chi se ne frega se qualche esponente della sua coalizione è andato al funerale del Br. Mi sembra veramente poco rilevante ai fini del voto. Ti sembra molto distante la posizione di chi vota verdi, rif.com e Idv? Io l'ho sempre trovata vicina (la parola omogenea questo significa) (e dal mio punto di vista condivisibile), altro che sinistra 'giustizialista' (termine dispregiativo riferito a chi vuole una giustizia uguale per tutti)
2) il M5S non avendo alleanze non può compromettersi con nessuno. Che bella forzatura dire 'Grillocentrica', varrebbe per ogni partito che corresse da solo 'Bersanocentrica', 'Maronicentrica'...
Per gli altri poli vale veramente il discorso di Leonardo (con contraddizioni evidentissime; non vorrei mettermi nei panni di un loro potenziale elettore), pero' sarebbe stato più onesto dire le cose con esattezza invece di mettere nel calderone tutti i poli. Ma si sa, Leonardo quest'operazione l'avrebbe fatta se fosse stato il PD diverso dagli altri.
Ora forse ti e' più chiaro.
Domanda. L'autore afferma che "stavolta più che in passato sembra che nessun partito riesca a soddisfare le esigenze di nessuno". Sottolinea gli esempi forniti dall'autore, separandoli per gruppo di idee.
Svolgimento. Approssimativamente da sinistra verso destra.
Coalizione di Ingroia. "Stavo pensando a come si deve sentire un qualsiasi elettore di Ingroia o Di Pietro, amante della legge e dell'ordine, quando scopre che nello stesso movimento c'è gente di Rifondazione che va ai funerali dei brigatisti."
SEL. "(i renziani e ) i vendoliani che si tureranno il naso e voteranno per il Bene Comune"
PD."i democratici che voteranno Bersani ma sanno già che l'accordo con Casini e Monti è necessario"
Renziani. "i renziani (e i vendoliani) che si tureranno il naso e voteranno per il Bene Comune"
Montiani." i liberali che avevano scelto Monti per superare le antiche categorie della politica e si ritroveranno perciò come capolista Casini"
M5S. "Persino molti simpatizzanti delle Cinque Stelle gradirebbero un movimento meno Grillo-centrico"
Radicali."Sempre meglio dei radicali che hanno rischiato di dover votare per Storace."
Lega Nord. "Per tacere dei leghisti che dopo aver definitivamente chiuso con Berlusconi alle prossime elezioni voteranno, come da 15 anni a questa parte, Berlusconi"
Bene, bene: direi che il messaggio della parte introduttiva del brano è chiaro, adesso si può fare lo stesso con la seconda metà: magari ci si avvicina un pochino di più a cosa l'autore voleva dirci... magari...
Svolgimento.
>m5s
>sinistra
Pick one
Paolo R.
Egli avanza, avanza coi suoi gelidi artigli e potrebbe rivincere, un passo dopo l'altro, il progressivo diffondersi dell'azoto liquido, ogni resistenza impastoiata e superata, ecco, ancora poco e ci siamo...
Salvati, Europa, salvati: non naufragare assieme alla sfortunata penisola! Amputa lo stivale... oppure con esso morrai.
C'è ancora qualcuno che ci fa i patti
14-01-2013, 02:14Berlusconi, ho una teoria, tvPermalinkPochi giorni prima Berlusconi e Lega si erano messi d'accordo per andare alle elezioni assieme: dopo aver promesso per tanti mesi ai suoi elettori che non sarebbe successo mai più, Maroni, a malincuore, ha dovuto accettare un'alleanza. Purché Berlusconi non fosse il candidato premier. Ieri sono usciti i bollini dei partiti e su quello del PdL c'era scritto, com'è naturale, BERLUSCONI PRESIDENTE. La morale di tutto questo è la solita.
Forse Berlusconi stavolta non vincerà, ma ce lo meriteremmo. Senz'altro se lo meriterebbe Santoro, e Maroni, e chiunque pensi che con Berlusconi si può scendere a patti. Non si fanno i patti con Berlusconi. A memoria d'uomo, non si ricorda un solo patto che Berlusconi abbia rispettato, da quello famoso con la Retequattro di Mondadori per dividersi le inserzioni pubblicitarie a partire da un lunedì (che eluse facendo lavorare i suoi collaboratori il fine settimana) alle ultime meno esaltanti stagioni in cui persino le olgettine si lamentano di promesse non esaudite. Il tizio è così, sappiamo tutti che è così, ma per un motivo o per un altro ogni tanto ci è utile convincerci che stavolta andrà diversamente, stavolta sapremo giostrarlo a nostro vantaggio. Come se tra bicamerali e inciuci e leggi elettorali non ci avesse sempre fregati tutti. Ma dopotutto Santoro può essere contento dello share, e Maroni adesso è comunque sicuro di salvare giunte e passare lo sbarramento. Insomma alla fine farsi fregare da Berlusconi conviene ancora a qualcuno. Di sicuro non a noi (continua sull'Unita.it H1t#162).
Detto questo, anche a me ha colpito il piglio da intrattenitore...
Mafalda
(cfr Leon., 24/11/2010 http://leonardo.blogspot.it/2010/11/i-funerali-della-volpe.html )
Sento dire che Santoro è stato "battuto" da Silvio, che a Silvio ha fatto bene il passaggio da Santoro.
Anche a me ha fatto quell'effetto. Ogni volta che sentivo dire che B. era "un grande comunicatore" pensavo: "ma no, è noiosissimo...". Invece questa volta... beh... devo dire che mi è piaciuto. Non nel merito, ma nel piglio, nel combattimento. E' stato bravo, devo ammetterlo.
Pero' pero' pero' mi viene un dubbio.
Non è che "a noi che non ci piace" e che avremmo voluto vederlo finalmente disintegrato da Santoro la trasmissione non è piaciuta perchè questo non è successo?
Ma "a quelli che gli piace", invece?
Il mio dubbio è che quelli che tifano per lui e gli piace la performance a Porta a Porta, invece siano rimasti delusi da quella da Santoro.
Silvio di solito fa lunghi monologhi (secondo me noiosissimi) senza contradditorio. Se a uno gli piace quella roba li', non è che forse un minimo germe di dubbio gli si insinua per una volta che Berlusconi viene almeno contraddetto? Almeno ripreso? Per una volta che deve almeno ammettere che aveva detto una cosa ma non era vera era vera un'altra?
Ecco, è questo il mio dubbio: forse non conta che ci sia rimasto male io antiberlusconista, forse conta che ci sia rimasto almeno un po' male (un po') almeno un (un) berlusconista convinto
Ma in Italia le responsabilità sono sempre degli altri, per cui non stupiamoci troppo se il vittimismo di Berlusconi farà vibrare di nuovo certe patrie corde.
A margine, una nuova vittoria di Berlusconi (che non mi augurero per niente al mondo) potrebbero sì meritarsela alcuni. Ma forse ad altri continuerebbe a convenire
Giovanni
I volenterosi coglioni di Berl.
10-01-2013, 02:18Berlusconi, elezioni 2013, ho una teoriaPermalinkL’atteggiamento provocatorio (oggi che siamo tutti su internet potremmo definirlo trolling) gli riesce tanto più congeniale quanto più è istintivo; Berlusconi non ha bisogno di un tavolo di spin-doctors per definire “coglioni” gli elettori di sinistra, o consigliare un otorino a Lilli Gruber, o un ruolo di kapò a un europarlamentare. Sono cose che gli vengono naturali; le dicesse un altro, geleremmo di imbarazzo; le dice lui, ed è una festa per tutti. Non vediamo l’ora di propagarle via twitter o facebook, non vediamo l’ora di condividerle e riderci su. Questo tipo di attenzione scandalizzata è esattamente quello che va cercando, senz’altro con più affanno che in passato. La principale differenza, oltre all’età che si fa sentire, è il presenzialismo televisivo: Berlusconi aveva sempre mantenuto una certa distanza dai talk-show, anche in contesti per lui confortevoli come da Vespa si era sempre fatto organizzare dei monologhi, annessa claque e attrezzi di scena (la lavagna, il contratto con gli italiani). Ora che non può più permettersi di mandare avanti i portavoce, è ragionevole immaginare un’impennata di gaffes e provocazioni – confusamente lo sappiamo tutti, che B. è solo all’inizio, che le “giudichesse comuniste” sono un semplice antipasto. Lo sappiamo e siamo ansiosi che si scateni stasera da Santoro: senonché, che altro potrebbe dire o fare Berlusconi, che non abbia già fatto o detto negli ultimi vent’anni? Un Mussolini statista? Già fatto. Un Obama abbronzato? Fatto. Si è già paragonato a Cristo? Sì. D’altro canto è prerogativa degli artisti riuscire sempre a stupire, ed è ragionevole immaginare che ci riuscirà, e che i titoli più grandi dei giornali di venerdì saranno per lui. Dopodiché, dipenderà anche da quanto siamo coglioni. http://leonardo.blogspot.com
ps: avrei 2 parole per un commentatore su fb... certo Facchetti... baciamelo :D
ok che in fondo dici che " prerogativa degli artisti .."
ed posso immaginare che includessi anche Grillo nella famiglia,
ma qui si parla di B., o sbaglio?
.
MarcoBo
Stasera la BCE presenterà i bozzetti delle nuove banconote da 5 E che andranno in circolazione la primavera prossima, con nuove misure di sicurezza e (si spera) una vita media maggiore rispetto ai cinquini classici.
Ecco un ottimo argomento di discussione alternativo a Berlusconi ;)
gli italiani saranno mica così coglioni da votare contro i loro interessi?
no, perché fin'ora una bella fetta di italiani ha fatto proprio questo: votato contro i propri interessi, qualunque cosa voglia dire
io vedo un sacco di indizi in questo senso e l'utilizzo massiccio dei social network in sé non aiuta, anzi: porta a banalizzare e superficializzare tutto.
si va avanti per battute e aforismi (magari!) e non si arriva mai al punto
berlusconi è bravo (a farsi i cazzi suoi) e sa di aver perso, però conosce i suoi polli e sa che può solo migliorare...
farà mille gaffe, ma lo sapranno so quelli che leggono certi giornali e guardano certi filmati... quindi quanti voti perderà per le mille gaffe?
nessuno
quanti voti potrà perdere il centrosinistra per le battute di vendola?
La Morte a Cologno
17-12-2012, 00:59Berlusconi, elezioni 2013, ho una teoria, tvPermalinkDomenica ho visto di nuovo qualcosa di orribile in tv: alla trasmissione serale di Canale 5, che non so perché ha cambiato nome (adesso si chiama Domenica live), c'era un altro vecchietto ridicolo che cercava di riconquistare un popolo perduto appena un anno fa. Sullo sfondo blu della scenografia il suo volto arancione sembrava artificiale come un cartone animato 3d. A coronare l'orrore l'uomo, calvo da anni, si era fatto disegnare i capelli sulla cute. Al termine di un lungo vaniloquio, ha persino fatto proiettare un filmino di quando era più giovane e in una lingua solo a lui nota aveva fatto un discorso all'estero molto applaudito. Nel frattempo Barbara D'Urso riusciva a restare seria, questo sì che è professionismo (continua sull'Unita.it, H1t#158 - il blog sull'Unità compie tre anni, grazie a tutti).
Cioè, volete dire che a voi va bene la fuga dei cervelli, lo spaccare l'Europa, la crisi del lavoro, la rinuncia allo sviluppo sostenibile... solo per punire Scalfari e Bersani?
Interessante, e quando è che vi sterilizzerete solo per far dispetto al/alla consorte?
Io preferirei meno "teloavevodettismo" e più concretezza, ma evidentemente voi la pensate diversamente, forse perché siete in una posizione privilegiata e non vi interessano le effettive condizioni economico-sociali di chi sta introno a voi. Io purtroppo non sono altrettanto fortunato e ho tutto da perdere da un frantumamento dell'Europa, pertanto continuerò a fare di tutto per una vittoria della sinistra.
Ma non ti preoccupare; anche se in questo post siamo il "50%", i geni del PD pensano ad alleanze con Casini e magari Montezemolo e Monti; non gli passa minimamente per la testa che se dicessero cose di sinistra rischierebbero di vincere sul serio.
O forse fanno così proprio perchè hanno paura di vincere e poi dovere mantenere la parola e quindi scontrarsi con i poteri forti di questo Paese; non riesco a vederceli, ci vorebbero le palle!
Però noi che abbiamo fatto per impedire ciò? (ed altre mille porcherie simili).
Quando dico noi mi riferisco a chi come me, ormai 50enne, è sempre stato comunista o comunque di sinistra. Io per primo, ad esempio, non ho mai preso a calci nel c..o qualche dirigente ex comunista che gli ha fatto da sponda (vedi bicamerale); o altri ex comunisti che giurano che non sono mai stati comunisti, anche quelli che sono stati direttori de L'Unità (quando ancora era l'organo del partito comunista italiano e ciò era scritto appena sotto al nome del giornale).
Si, credo che se noi ci fossimo mossi prima non saremo a questo punto.
Saluti
http://youtu.be/GJUamGyaANY
Chi controlla l'informazione controlla i cuori e le menti degli elettori. Chi controlla l'informazione costituisce un pericolo per la democrazia. La democrazia ha il dovere di difendersi prima che sia troppo tardi. Purtroppo temo sia già troppo tardi.
Silvio il cattivo condòmino
14-12-2012, 04:14Berlusconi, cattiva politica, Euro, realtà alternativePermalinkCerto, avrebbe dovuto muoversi per tempo, quando tempo ancora ce n'era. Una volta passata la palla a Monti, un anno fa, avrebbe potuto farsi una vacanza come si deve, e poi presentarsi pulito e profumato a Bruxelles, a Francoforte, e dire: signori, scopriamo le carte. Con Monti si arriva al 2013; poi ci sono le elezioni e le vincerà la sinistra. Bersani, o Renzi, magari Casini, comunque anche Vendola. Per tacere di Grillo. Lo sapete anche voi che andrà così. Se non vi fidate dei miei sondaggi rifateli voi; andrà così. E quindi?
E quindi niente. Volete Monti anche nel 2013? Ci tenete molto, a questa cosa di Monti nel 2013? Il PD non ve lo può dare. Io sì, ma dovete darmi una mano. Io forse non posso vincere le elezioni nel 2013 - ma chi lo sa, se m'impegno sono perfino capace - ma sicuramente posso evitare che le vinca chiunque altro. Posso fare melina sulla legge elettorale per un anno e mezzo, credete che non ne sia capace? Chiedete in giro, la politica in Italia è una cosa incredibile, posso farli discutere per un anno e mezzo e poi mandare tutto a gambe all'aria in una mezz'ora, è un numero che ho già fatto. In ogni caso un venti per cento lo valgo anche da solo, posso licenziare tutti i miei colonnelli e fare il venti per cento lo stesso, perché sono Silvio Berlusconi. Volete Monti nel 2013? Bersani non ve lo può dare, e nemmeno Renzi. Ve lo posso dare io. Però.
Però sono Silvio Berlusconi. Posso senz'altro salvare l'Italia - e l'Europa, e il mondo - ma è escluso che io lo faccia gratis. Parliamone, sediamoci a un tavolo. Io ho alcune pendenze da sistemare. Per esempio, certe cose, in Italia, devono restare depenalizzate. Ciò è di primaria importanza per me, e quindi lo è anche per voi. Sono sicuro che capirete. La persecuzione giudiziaria nei miei confronti, ecc. ecc., deve cessare. In cambio io posso spostare le posizioni dell'elettore medio di centrodestra finché non combacino più o meno con quelle dell'agenda Monti. Può sembrare all'inizio un'impresa disperata, visto che l'agenda Monti significa per lui perlopiù tasse tasse tasse. Ma si tratta alla fine di martellare in tv e sui giornali che c'è un pericolo rosso e bisogna fare di tutto per sottrarsi al pericolo rosso. Nel frattempo minimizzare la crisi, mostrare in tv che i ristoranti sono pieni ecc. Ha sempre funzionato e funzionerà anche stavolta, e in ogni caso non avete scelta, se volete Monti nel 2013 lo potete chiedere solo a me.
Casini? Ma andiamo. Casini non esiste. Se non lo prendo con me, non supera lo sbarramento. Montezemolo? È ammirabile che a Bruxelles sappiate come si pronuncia Montezemolo. No, non esisterà nessun Montezemolo, mi spiace. Se non credete ai miei sondaggi (comprensibile) fatene pure voi. L'unico centrodestra plausibile nel 2013 sono ancora io, e se volete davvero Monti dovete chiedermelo adesso. Ma dovete chiedermelo per favore. Ah, sì, mi toccherà scaricare la Lega. Ma al venti ci arrivo comunque. Poi al massimo dopo le elezioni rifaccio la grosse koalition con Bersani. Ma anche lui dovrà chiedermela con molta cortesia...
Ecco. Se fosse stato lucido, a quest'ora forse non si troverebbe nel casino in cui si trova. Ma non avrebbe mai potuto essere lucido così, né un anno fa né adesso. E non è (soltanto) un problema d'età, o di bungabunga. È che proprio questa idea di andare a Bruxelles a mercanteggiare, anche da una posizione di forza che un anno fa poteva avere e adesso no, non è da lui. Si trattava comunque di ammettere che esistano poteri forti almeno teoricamente più forti di lui, e questo è più forte da mandar giù dell'andropausa. Lui non tratta, lui decide. E questo, alla fine della fiera, gli impedisce anche solo di sembrare europeista. L'europeismo è una cessione di sovranità; possiamo vederla come un'ammissione di responsabilità: il mondo è sempre più piccolo e non possiamo permetterci di andare in malora senza che i tedeschi o i francesi si preoccupino per noi (più difficile capire cosa c'entrino i finlandesi e gli estoni, ma il principio è quello). In ogni caso bisogna entrare nell'ordine di idee per cui si abita in un condominio, e neanche ai piani più alti. Per la maggior parte di noi la cosa non pone nessuna difficoltà, abitiamo già in condomini e li preferiamo senz'altro a certi tuguri subtropicali che non sono poi così lontani in linea d'aria - per Silvio Berlusconi è assolutamente impossibile concepire l'idea: è uno a cui stava stretto Palazzo Chigi. Non avrebbe mai avuto la lucidità necessaria per affrontare una riunione di condominio nel modo descritto sopra. Lo sappiamo tutti.
E lo sapevano tutti anche nel PPE. Dove però se lo sono tenuti buono buono per più di dieci anni. E lo conoscevano, non è che a Bruxelles o a Strasburgo si sia mai finto diverso da quello che è: tutto il contrario. Conoscevano l'animale, e l'hanno vezzeggiato fin quasi alla fine. Se l'Europa fosse una cosa seria, una parte di responsabilità andrebbe addossata anche a loro. Invece pagheremo solo noi, compresi quelli che non l'hanno votato mai, non l'hanno voluto mai, e hanno ripetuto per vent'anni che era pericoloso.
Il 70% delle esportazioni tedesche è verso l'Eurozona, pertanto una crisi dei paesi mediterranei comporta (come sta iniziando a comportare) anche una crisi delle industrie tedesche.
Al momento gli unici che hanno tratto vantaggio dalla situazione sono i grandi istituti bancari che hanno potuto prestare a tassi da usura i soldi ai paesi che erano sotto attacco dalle agenzie di rating, ma al tedesco quadratico medio non entra in tasca un euro, anzi, ne escono perché alla fine si trova a dover dare una mano ai paesi sotto attacco con le proprie tasse: in pratica invece di investire il gettito fiscale in welfare, esso giunge attraverso un giro complesso agli istituti di credito, gli stessi che in Germania chiedono soldi a chi vuole aprire un conto con la scusa degli interessi negativi sui Bund tedeschi.
Si preoccupano i tedeschi? Quelli che leggono die Bild(zeiting) ovviamente no, ma sono assimilabili a coloro che vedono il TG4 e hanno paura dei comunisti che mangiano i bambini. I tedeschi che invece hanno a cuore la propria economia si preoccupano eccome!
Questi ragionamenti nazionalisti hanno fatto il proprio tempo e lasciamoli ai nostalgici del secolo XX: oggi il popolo europeo è sotto attacco da parte delle agenzie di rating, pertanto il popolo europeo deve difendersi dotandosi di strumenti politici adeguati, ossia un governo europeo democraticamente eletto e che abbia la fiducia del parlamenento europeo, mettendo fine alla babele di due dozzine di governicchi nazionali che si fanno i dispetti a vicenda. In altre parole, è tempo di fondare la Repubblica Federale Europea.
I socialdemocratici tedeschi hanno proposto le elezioni europee del 2014 come momento costituente: l'alternativa è fra la nascita della RFE e la balcanizzanzione. Non c'è più tempo da perdere!
L'unica cosa che preoccupa davvero i tedeschi (nel senso dei grandi creditori tedeschi, non la gente comune) e' che qualcuno metta davvero in discussione come e' organizzata l'eurozona. E
Cos'hanno detto il TG1 e il TG5 di ieri sera in merito al fatto che il PPE stava per cacciarlo fuori? Nulla!
Chi controlla l'informazione controlla i cuori e le menti degli elettori.
A continuare a sentirsi the big kahuna e noi i suoi soggetti...
Secondo me la vera novità è che stavolta in buona parte dipenderà da come se la gioca Grillo (per ora male, direi, ma non è facile con il 95% della stampa che ti da addosso non appena può), e da quanti voti Bersani perderà verso quell'area lì.
Non sarà facile continuare a presentarsi coma il paladino dei lavoratori e contemporaneamente raccogliere l'ampia fetta di precari che, se le cose vanno bene, farà pendere l'ago della bilancia da un lato o dall'altro.
Andrea Kimboz
Però sono contento di quello che sta succedendo in questi giorni appunto per questo: è la prima volta che i partiti del parlamento europeo ragionano come veri partiti ed esprimono sacrosanti pareri e dubbi su esponenti così importanti della politica continentale.
Anche Monti in visita se lo si legge in quest'ottica è un segnale positivo.
L'importante è che alle prossime elezioni si possa reciprocamente andare a rompere le balle e non rimanga l'ennesima eccezione berlusconiana...
ora resta da stabilire come farlo vincere. perché lui è in grado di non far vincere nessuno.
ma si può fare di più:
metterci tutti insieme per farlo vincere
Rimuovere-la-mummia
11-12-2012, 01:12Berlusconi, MontiPermalinkMa sul serio, quasi niente. Monti si è dimesso - continuerà a sbrigare gli affari correnti, il risultato è che si andrà a votare tre o quattro settimane in anticipo; forse manca il tempo per fare le primarie dei parlamentari del PD, ecco questo un po' mi dispiace. E poi, ovviamente, Berlusconi si è candidato.
Ma scusate, perché prima, invece?
Se volete l'irrazionalità dello spread è tutta qui. Berlusconi si candida e lo spread s'impenna. Ma perché prima, scusate, invece Berlusconi pensavate che si pensionasse? Ad Antigua, magari? Cosa ve lo faceva pensare? Tutto il cancan sulle primarie del Pidielle?
Il fatto che sia un po' matto non significa che Berlusconi non sia prevedibile. Molti matti lo sono e lo è anche lui. Peraltro non si sta comportando in maniera molto irrazionale. Il suo egotismo lo ha spinto negli anni a circondarsi di mediocri che, al momento in cui forse anche lui preferirebbe ritirarsi, non gli sembrano affidabili. E in effetti non lo sono. Può darsi che in qualche momento lui abbia davvero carezzato il proposito di lasciare la prima linea, ma non ha mai fatto l'unico passo necessario e sufficiente: trovarsi un candidato credibile. Magari a un certo punto ha pensato che le primarie potessero essere un sistema per farlo emergere, una specie di talent-show - poi deve aver dato un'occhiata alla puntata pilota e ha silurato il programma. Del resto se l'obiettivo è tra il 15 e il 20%, e le elezioni sono tra pochi mesi, il candidato migliore resta lui. Tutto abbastanza comprensibile - però lo spread s'impenna.
Però, scusate, il fatto che il PDL stesse pensando fino a qualche giorno fa di fare le primarie, di estrarre dal pantano primordiale in cui Berlusconi ha ridotto il centrodestra un nuovo candidato alla presidenza del consiglio - non significava mica che B. si fosse ritirato dai giochi, no? O lo pensavate davvero? Qualcuno lo pensava davvero? Forse lo spread lo pensava davvero. Però con lo spread è inutile ragionarci.
Voi però, abbiate pazienza, vi dovete rassegnare. Berlusconi è lì. Non se n'è mai andato, non si è nemmeno mosso parecchio. È sempre stato lì. Per un po' sembrava che non si sarebbe candidato, il che significava semplicemente che avrebbe candidato un suo prestanome. Sostenuto dalle sue aziende di famiglia. Dalle sue televisioni. Dai suoi giornali. Le televisioni a dire il vero soffrono un po' la congiuntura del mercato pubblicitario, e i direttori dei quotidiani vivono ormai in una dimensione allucinata, ma questo non toglie che Berlusconi sia lì. È molto meno smagliante che in passato, ma del resto non ci tiene più a vincere, non ne ha più bisogno. Gli basta un buon 15-20 per cento, e ce la dovrebbe fare. A dire il vero secondo me potrebbe anche prendere di più, ma chi glielo fa fare? Un 15-20% è perfetto per sedere al tavolo delle trattative, strappare qualche concessione, traccheggiare qualche anno, proseguire al libitum la commedia dell'assurdo sulla legge elettorale. La strategia più prevedibile è questa e tutto sommato Berl. è abbastanza prevedibile. Quindi di cosa ci stiamo spaventando adesso?
Che si candidi lui? È quasi una buona notizia: Berlusconi non si sarebbe candidato soltanto se avesse trovato una copia più giovane ed efficiente di sé stesso. Non l'ha trovata, allelujia, ci teniamo l'esemplare anziano e un po' suonato. Non pretendo che lo spread questo lo capisca, ma voi esattamente, cosa vi eravate immaginati? Di cosa pensavate che avremmo parlato in campagna elettorale? Di welfare e diritti? Di rilancio dell'economia? Di giovani e vecchi? Di rottamatori e usato sicuro? Di liberalismo e socialdemocrazia? E vi scoccia scoprire che parleremo, come al solito, di Berlusconi e non Berlusconi?
Abbiate pazienza. È vero che la mummia è ingombrante. È vero che manda un cattivo odore - il che forse potrebbe farci sospettare che tanto mummia non è. È vero che non se ne può più. È vero che chi la odia, me compreso, nel tempo si è reso insopportabile tanto quanto chi la ama. È vero tutto questo e anche di più, ma allora?
Pensavate di avere risolto il problema? E come pensavate di averlo risolto: non parlandone più?
Ma la mummia è rimasta lì, al centro del salotto. È da un anno che ci impedisce di avere una legge elettorale conforme a una democrazia decente. È da un anno che fa pendere (in modo abbastanza discreto, bisogna dirlo, fino a una settimana fa) una spada di Damocle sul governo tecnico. È da venti e più anni che si difende con le unghie, che continuano a crescere, e i denti, veri o finti non importa, chiunque provi ad attentare alle sue prerogative, alle sue frequenze, ai suoi monopoli, ai suoi processi, facendo e disfacendo governi a suo piacimento. La mummia è ancora lì, e tutti quelli che pensavano che bastasse tapparsi gli occhi e il naso per risolvere il problema sono finiti nella discarica prima di lei, perché la mummia è un problema enorme, che sta seduto su tutti gli altri problemi d'Italia. Sì, sarebbe ora di parlare di tutti gli altri problemi e magari tentare di risolverli. Ma dobbiamo prima liberarci della mummia, mi dispiace.
Vi annoia? Vi capisco. Ma vi è mai successo di risolvere un problema annoiandovene?
Ma sul serio pensavate che se ne stesse andando da solo? E perché? Non se ne va da solo. Ha interessi da tutelare, e attenzione: sono interessi aziendali, che non moriranno con lui. Con lui morirà soltanto il suo più grande combattente - bisogna dire che finora tutti gli aspiranti successori hanno deluso, e anche gli eredi non sembrano all'altezza. In ogni caso no, non se n'è mai andato. Ha solo provato l'effetto di stare un po' dietro le quinte. Non ha funzionato molto bene, rieccolo in scena. Ma la canzone è sempre quella. E anche la canzone dei suoi oppositori non può più di tanto suonare diversa.
Per esempio: riecco i ritornelli di chi vuole batterlo "alle urne". Stavolta del resto sembra facile - lui stesso non ci tiene molto a vincere. È proprio in questo momento che ha più senso dire no, Berlusconi non si batte alle urne. Il solo fatto che dopo vent'anni spesi a danneggiare la cosa pubblica per difendere gli interessi della sue aziende Berlusconi possa candidarsi è un insulto alla democrazia. Il solo fatto che si candidi, e che riporti nel nuovo parlamento qualche centinaio di peones pronti a difendere gli interessi delle sue aziende, sarà per lui una vittoria: quindi no, Berlusconi non si batte alle urne; se gli consentiamo di presentarsi, Berlusconi ha già vinto.
Berlusconi non si batte alle urne perché ha sempre giocato slealmente, e lo farà di nuovo: non ci sarà mai una vera partita democratica finché gli si consente di giocare. Bisognerebbe liberarsi dal complesso per cui la democrazia è una competizione Onesti vs Sleali. Noi non siamo gli Onesti, non siamo i Buoni, non siamo migliori di nessuno: vogliamo una serie di regole che tutelino i cittadini, e non dovremmo permettere che un partito politico non le rispetti. Le regole impedivano a Berlusconi di candidarsi nel 1994: glielo si è permesso e la democrazia in un certo senso è finita lì. Sarà ripristinata quando a Berlusconi sarà finalmente impedito di danneggiare la cosa pubblica. Ora che è stato condannato
Se invece gli permetteremo di giocare, andrà a finire come al solito, che ci toccherà di giocare sporco quanto lui. Vinceremo, ma non saremo i Buoni, non saremo gli Onesti, saremo i soliti idioti che abbiamo conosciuto fin qui. Vogliamo cominciare a essere diversi? Vogliamo iniziare a rottamare vent'anni inutili e molto sciocchi? Bisogna-rimuovere-la-mummia. Io non so più in che lingua dirvelo, insomma, Bomb Cologno.
Infine, io non penso, come invece tu pensi di me, che tu non abbia capito il gioco; mi pare che, anche qui, interpretiamo diversamente la faccenda. Per me, primarie aperte ai non iscritti significa che tutti quelli che vogliono possono venire e dire la loro; il candidato che ne uscirà sarà, a me pare, il più forte possibile, quello che raccoglie il maggior consenso, e più probabilmente vincerà le elezioni. Per te ci vuole il pedigree; ok, capisco il punto, ma allora perché non fare primarie fra i soli iscritti al partito o ai partiti coalizzati? Che senso ha farle aperte? (Non vale rispondere "Infatti non ha senso", confrontiamoci col dato di fatto; sono aperte: che si fa? pretendiamo che vengano solo i nostri? scoraggiamo gli altri? Per me no; sono aperte, aperte siano).
Invece concordo: 16 anni è molto diverso da 18; però anche qui: le "altre primarie" cui fai riferimento erano primarie per l'elezione a segretario del PD; perchè, dunque, le regole per le primarie dalla coalizione del centrosinistra per scegliere il candidato premier dovevano necessariamente essere un copia&incolla di quelle per l'elezione a segretario del PD?
Inoltre, pensa un po': c'è stato pure qualche benpensante che sosteneva che far votare i sedicenni sarebbe stata una scorrettezza verso Renzi; tanto per dire che troverai sempre qualcuno, anche illustre, per cui tanto far votare quanto non far votare i sedicenni è una losca manovra di partito per danneggiare l'outsider.
"La cosa è rientrata" perchè spendendo qualche soldino in più e chiedendo qualche sacrificio in più ai volontari, è stato possibile effettuare le registrazioni all'Albo nella stessa sede dove si votava; ma comunque si è trattato sempre di due operazioni diverse, con due code diverse, e compagnia.
Se poi non capisci perchè alle primarie del centro-sinistra fosse necessario cercare per quanto possibile di far votare solo ed esclusivamente gli elettori del centro-sinistra, probabilmente uno di noi due non ha capito bene come funziona il giochino.
non-limitazione, ma elemento scoraggiante: grande pubblicità al fatto che ci si sarebbe dovuti registrare *prima* *in altro luogo *(mai letta, questa? a me pare di sì); ovviamente, i meno motivati, i più diffidenti verso il partito ma magari disposti a dare fiducia al personaggio-Renzi sono stati scoraggiati (e ricordo un post che ho trovato molto irritante di Leonardo, sulla questione; dove si capiva bene, o almeno capivo io, che gente non DE SINISTRA alle primarie non ce la si voleva). Alla fine poi la cosa è rientrata, ma quanti l'avranno saputo? Non è stato (anche da Renzi, il che a priori si è rivelato un colossale errore tattico) comunicato molto di più il primo messaggio che il secondo? A me è parso così.
E se a milioni credete che gli ebrei (o Al-Qaida, o i gatti) complottano per dominare il mondo?
Ribadisco quanto detto a Leonardo sopra, in un raro momento di efficacia sintetica: abbiamo voluto l'usato sicuro? Eccolo.
1. Non ho ancora capito cosa ti ha dato così fastidio (la precisazione su Göring?, l'uso della locuzione "luogo comune"?), e non ho manco capito la storia della coda di paglia (se è importante, cortesemente, spiegamela).
2. Vorrei che ti rendessi conto che ciò che hai detto sulle regole è del tutto inconsistente.
Quando Bersani dice - in un'intervista, o in una conferenza stampa, presumo - che il csx non è un porto di mare a chi esattamente starebbe impedendo di votare? ad un naufrago? ad un vecchio lupo di mare, magari offeso per la scelta della metafora?
Sul "certificato elettorale" ti è già stato detto - peraltro da qualcuno che verosimilmente alle primarie ha votato, quindi parla sulla base di un'esperienza personale.
Sul voto al secondo turno: non erano esclusi, come sostieni tu, "coloro che non avevano [avuto] voglia di votare al primo", bensì coloro che per ben venti e passa giorni non avevano avuto voglia di registrati all'albo degli elettori del csx; inoltre l'argomento è bislacco in sè: ragionando con lo stesso metro, votare di domenica esclude coloro che la domenica vogliono passarla al mare, o in ritiro spirituale, o consacrandola al dio pallone.
3. Su Renzi=Berlusconi, ovviamente non credo che ci sia o ci sia stata anche una sola persona che voglia o abbia voluto sostenere un'identità punto per punto ed istante per istante tra dei due membri dell'equazione.
Nessuno ha affermato: R e B sono la stessa persona.
Giusta o sbagliata che sia, molti hanno avuto l'impressione [l'impressione: dunque non qualcosa che si possa dimostrare, tantomeno che abbia a che fare con il giuridico/wikipediano onere della prova] di una somiglianza (più che altro, immagino, in relazione alle ""strategie comunicative"").
Per come la vedo io non si è trattato di un qualcosa calato dall'alto, ma di un sentire comune immediato e spontaneo.
Per conto mio, la vera balla ripetuta fino a diventare vera non è questa, bensì proprio quella delle regole per danneggiare Renzi - fino a prova contraria: l'invito ad elencare questi fantomatici provvedimenti ammazza-partecipazione è sempre valido.
Ah, "dimostra plasticamente", benchè a posteriori inaccurato, voleva essere un inciso a buon intenditore; in ogni caso io ho parlato di similarità di comportamento tra renziani e berlusconiani, non tra Renzi e Berlusconi; certo poi c'è sempre quel film della Disney in cui cani e padroni sono uguali; ma, almeno in prima battuta, non volevo spingermi sin là...
Quindi il fantomatico certificato elettorale c'è sempre stato ;)
Altre forme di limitazione non ne ho viste né nel regolamento né nella pratica e sarebbe anche l'ora che chi continua a sostenere che ci fossero dei cavilli che impedivano l'accesso li indicasse, tali cavilli. Se l'unica ostruzione all'accesso delle folle che volevano votare è stata una dichiarazione di Bersani, se basta che Bersani dichiari qualcosa affinché essa si realizzi, allora credo che sia il caso di spedirlo subito in Medio Oriente a fargli fare dichiarazioni a raffica, magari è la volta buona che risolviamo la ferita israelo-palestinese! Poi potremmo fargli fare qualche dichiarazione sul rispetto del protocollo di Kyoto, qualcuna sullo sviluppo sostenibile e la distribuzione pesantemente ineguale di ricchezze nel Mondo. Se la sua voce è così potente, come presidente del consiglio italiano è sprecato: va subito eletto segretario generale dell'ONU!
:D
1- Ribadisco, hai la coda di paglia? Ho forse detto che te hai votato per quello o quell'altro o che sei iscritto al tale partito o l'altro?
2- "regole [...] studiate appositamente ed esplicitamente per scoraggiare [...]
"Le primarie del centrosinistra sono «aperte», ma non vuole dire che siano «un porto di mare», dice Bersani, quando gli è stato chiesto se non ... (l'Unità, 30/11/2012) dicesi "porto di mare" luogo nel quale approda chi meglio crede, dunque un non porto di mare è un posto al quale impedisci il libero acceso a tutti, o a qualcuno. Il "certificato elettorale del CS" non c'era nelle altre primarie, e sì, un secondo turno al quale abbia accesso solo chi ha votato (altra invenzione del 2012) al primo esclude coloro che non avevano voglia di votare al primo e invece avrebbero potuto aver voglia di votare al secondo, dunque esclude.
3 - Non ho mai detto che Renzi sia stato demolito dall'equazione Renzi=Berlusconi (ma tenderei a escludere che l'abbia favorito), ho solo detto (più coloritamente di quanto sarebbe educato fare) che è una solenne idiozia. Considerando che l'uno è un sindaco 37enne di centrosinistra che vive del suo compenso da politico, e l'altro risponde alla descrizione che ho fatto sopra credo che l'onere della prova andasse a chi sosteneva questa idiozia, essendo l'evidenza un'altra (ma ti prego non rispondermi con un elenco di similitudini "plastiche", non mi convinceresti comunque che Renzi è un settantacinquenne multimiliardario maniaco sessuale protofascista pluripregiudicato e pluripresidente del consiglio). Qui si entra nel campo della ripetizione della bugia, che evidentemente funziona.
Ripeti anche tu la filastrocca delle "regole [...] studiate appositamente ed esplicitamente per scoraggiare (possibilmente impedire) la partecipazione proprio di [...] potenziali elettori". Potresti citare le regole specifiche cui fai riferimento, magari virgolettando e spiegando in che modo quel passaggio precluda il voto a qualcuno? Le carte stanno tutte qui.
Puoi spiegare in che senso queste primarie sarebbero state meno aperte delle precedenti?, da quando turno unico equivale a più aperte?
Infine, puoi portare qualcosa a suffragio della tesi che Renzi ha perso perchè demolito dalla propaganda d'apparato Renzi=Berlusconi? e soprattutto: come dimostri che chi ha parlato di similarità tra Berlusconi e Renzi l'ha fatto non perchè l'ha pensato davvero ma in quanto servo del partito?
PS: che sia una solenne cazzata dovresti dimostrarlo; per conto mio, una ""dimostrazione plastica"" di una certa similarità - non tra Renzi e Berlusconi ma - tra renziani e berlusconiani si è avuta sul Post, apogeo il pezzo su Stumpo - la cui unica pecca, forse, era la mancanza della firma Dreyfus.
Sono d'accordo con te che l'esistenza di questo bacino di elettori è assolutamente ipotetica, ti faccio notare però che la plausibilità di questa ipotesi è stata presa in sufficiente considerazione perché le regole delle primarie fossero studiate appositamente ed esplicitamente per scoraggiare (possibilmente impedire) la partecipazione proprio di questi potenziali elettori.
Il mio parere è che questo bacino esista, ma che non avrebbe comunque partecipato alle primare: per dire, i 3 milioni di votanti sono circa 1 quinto del bacino elettorale del centrosinistra, non penso proprio che anche con primarie aperte al 100% (tipo tutte le altre fatte fino ad ora) avrebbero partecipato persone che non hanno mai votato più a sinistra di Casini. In compenso credo che avrebbero votato più elettori del CS, anche quelli meno "partecipi" della vita di partito del PD. E magari Renzi avrebbe perso lo stesso, ma questo non mi toglie la convinzione che in chiave strettamente anti-berlusconiana (è di questo che parla il tuo post) Renzi sarebbe stato più efficace, se non altro perché avrebbe disintegrato il messaggio di B, che dal '94 è sempre stato "loro sono dei vecchi comunisti, io sono nuovo". E soprattutto l'eventuale vittoria di Renzi alle primarie avrebbe segnalato che gli italiani sentivano il bisogno di rinnovare tutta la loro classe politica. In sintesi: abbiamo voluto l'usato sicuro? Eccolo.
@atlantropa
ribadisco, non ho usato nessun luogo comune: ho inteso citare il noto aforisma, generalmente attribuito a Goebbels, secondo il quale una bugia ripetuta un milione di volte diventa una verità, per sottolineare il meccanismo con il quale una solenne cazzata come quella secondo la quale Renzi era una "imitazione" di Berlusconi, o una sua "emanazione storica" è penetrata nel dibattito sulle primarie del CS. Come se "saper comunicare" o "fare le convention" fosse la caratteristica distintiva di B (e non, per esempio, essere il proprietario di 4 quinti del sistema mediatico italiano, comprovatamente corruttore e amico di mafiosi, sospetto mafioso a sua volta e fruitore di prostituzione minorile nonché il più spregevole Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, per dire). Questo non implica né Politburo, né Propagandaministerium né Stasi, né culto della personalità. Che c'hai la coda de paglia?
E, sempre modestamente, la storia dell'apparato del PD - Politburo, Propagandaministerium, Stasi, fai tu - che impone la vittoria - ed, immagino, il culto della personalità - di Bersani mi pare proprio un luogo comune - che talvolta sconfina in luogocomune - fortunatamente abbastanza esclusivo del web italico.
Questo, beniteso, non toglie nulla al portato profetico e metafisico del tuo j'accuse.
Mi fa cadere le braccia chi (tuttora ne affiorano) adduce a discredito di Renzi il fatto, tout court, che piacesse alla destra. Non che avesse, pure da dimostrare secondo me, programmi di destra; no, no, il fatto che gli piacesse. Ma non si vergogna? Ma non si fa!
P.S.: quando dico re, intendo Monti, ovviamente. E re non costituzionale, bensì assoluto e bipartisanamente liberista.
Almeno i luoghi comuni, che siano quelli.
Ultima notazione sullo spread: non ti dimenticare che se lo spread ci fa cacare sotto non è perché l'Europa ce lo chiede, o la perfida Merkel, ma è perché i governi degli ultimi 30 anni (in particolare, non che prima fosse molto meglio, ma producevamo più ricchezza) ci hanno messo in mano ai mercati facendo debiti a rotta di collo. Qualcuno si sorprende che poi i mercati durante una crisi economica senza precedenti vogliano "speculare" sui debiti? Ooh... Ma davvero? Cioè tu chiedi soldi in prestito per pagare l'anzianità ai funzionari del Ministero (che se la sono guadagnata tutta, oh, pochi scherzi, il contratto non si tocca) ai mercati, e loro ti impiccano con gli interessi? Ma davvero? Che tempi...
per le persone normali sono scontate molte cose, per i ragazzotti sono scontate molte cose che a noialtri vecchi ci scandalizzano ancora: noi sappiamo che c'era un altro mondo prima di berlusconi, prima che lo infestasse e lo corrompesse.
oh, via. non è che dico che fosse migliore, era migliore per possibilità (come direbbe guccini)
stamattina ho visto un manifesto qui a roma:
L'ITALIA NEL CAOS
FORZA NUOVA AL POTERE
...
credo ci fossero anche dei punti esclamativi, oltre all'immagine di una statua di un tizio con la spada sguainata (una specie di alberto da giussano in versione romano-imperiale)...
qualcuno riesce a immaginare un simile manifesto solo 10 o 20 anni fa?
berlusconi si toglierà dalle balle solo se penserà che le sue aziende staranno meglio con lui a casa, però ha i processi...
insomma ci sarà da bonificare un bel po', al confronto il dopo terremoto a fukushima è uno scherzo
le scorie rimarranno per un bel po'
e ci ritroveremo in un'italia ritardata, avremo solo accumulato vent'anni di ritardo, nelle conquiste sociali, nell'economia, nell'allontanarci dal terzo mondo.
ma lui da solo non se ne andrà
Obama si presenta in ritardo di dieci minuti al congresso: la borsa crolla. Inizia a parlare scusandosi del ritardo: la borsa rifiata. Dice che è in ritardo perché gli si è rotta la sveglia: il mercato delle sveglie crolla. Conclude con una frase ottimista circa cambiare le pile con regolarità: le azioni delle pile vanno alle stelle.
Concordo sul delenda Cologno: fintantoché esisterà una tale concentrazione di poteri in grado di influenzare lo Stato, la tenuta dello Stato è a rischio.
Ciao, scappo che fra 17 minuti ho una conferenza ;)
Vai avanti tu
27-10-2012, 23:22Berlusconi, ho una teoriaPermalinkProprio un anno fa a Bruxelles, al termine di un vertice a 27 dell'Unione Europea, l'allora presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel concedevano una conferenza stampa congiunta. Quando una giornalista chiese loro se si fidavano delle rassicurazioni sulla situazione italiana offerte dal presidente Berlusconi, i due invece di rispondere immediatamente si guardarono, e sorrisero. Poi Sarkozy si decise a rispondere, e confermò la fiducia nei confronti delle istituzioni italiane. Non nominò Berlusconi. Per molti fu il vero segno della fine: l'Europa si fidava dell'Italia, ma non poteva trattenersi dal ridere di Berlusconi, che le ultime vicende erotico-giudiziarie avevano reso definitivamente impresentabile. A quel punto le dimissioni erano ormai una formalità, Napolitano ne stava già probabilmente discutendo con il non ancora senatore a vita Mario Monti.
Sull'episodio è tornato Berlusconi nella sua conferenza-fiume, vagamente gheddafiana, accusando la Merkel e Sarkozy di avere assassinato la sua credibilità internazionale coi loro "sorrisetti". Di tante accuse a vanvera forse questa è la più rivelatrice (continua sull'Unita.it H1t#151).
ma serve a ricordarci che non cederà così, perché ha il senso del ridicolo o il senso dello stato: no, non cederà
sfascerà tutto nel tentativo di salvare sé stesso e le proprie aziende, esattamente come gheddafi. non gli importerà di nulla: altro che saddam hussein che brucia i pozzi!
ma non abbiamo scelta: lui e i suoi bloccano la strada che potrebbe avviarci a diventare un paese civile (perché sia chiaro: non lo siamo mai stato)
Quell'accenno al sorrisino altrui ha colpito anche me. Il dottor Berlusconi - come tutte le persone immuni dall'autocritica - ha sempre mostrato una forte tendenza a scaricare sugli altri la responsabilità di ogni fallimento. La comunità internazionale lo considerava un pagliaccio (cosa che i suoi mai avevano osato nemmeno pensare)? era per colpa di quei due invidiosi di Sarkozy e della Merkel, non certo delle battutacce, dei processi, delle barzellette, della gaffe, delle nipoti di Mubarak...
Berlusconi ha vinto
26-10-2012, 02:19BerlusconiPermalinkMi sono sempre chiesto se questa paginetta on line sarebbe sopravvissuta alla carriera politica di Silvio Berlusconi. Da come si stanno mettendo le cose in questi giorni, sembrerebbe di sì. Se ora non mi metto a brindare e a far trenini, è per due ragioni: primo, magari non è successo niente. Questi annunci e strombazzamenti sono solo pretattica. Se dopodomani SB vede un paio di sondaggi in cui il PdL continua a scendere, ci mette mezz'ora a organizzare un altro teatrino in cui scende in campo per le primarie perché è la Gente che glielo chiede. E per tre giorni avremo tutti parlato di nulla, come qualche mese fa.
Il secondo motivo è che ha vinto lui. Non so se qualcuno lo abbia scritto in questi giorni (purtroppo non sto leggendo molto), ma è un'osservazione persino banale. Si ritira invitto, come i grandi campioni. Secondo me non era un grande campione, ma la Storia mi sta dando torto. Non è che abbia vinto tutte le battaglie: qualcuna l'ha pure pareggiata, fu in particolare un professore reggiano a dargli un insospettabile filo da torcere, però alla fine conta il risultato e il risultato è davanti a tutti. SB scese in politica per salvare la sua azienda, e la sua azienda è ancora qui che condiziona l'intero mercato, ormai una balena spiaggiata ma per quindici anni si è tenuta illegalmente delle frequenze da cui non avrebbe potuto trasmettere. SB è sceso in politica per non andare in galera, e non ci è andato. Il resto è un dettaglio, ad es. la malora economica e culturale della repubblica italiana negli ultimi vent'anni: un piccolo effetto collaterale. SB è sceso in politica per difendere i suoi interessi, e ci è riuscito abbondantemente. Occorre dargliene atto, il che mi costa un po'.
Non mi consola l'essere stato uno di quelli che lo hanno considerato un nemico della democrazia sin dall'inizio, e di non aver mai smesso di pensarlo e di scriverlo, per quanto banale e ridondante stesse diventando il concetto: non mi consola scoprire dopo quindici anni che la pensavano come me anche Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, e altri disgustosi voltagabbana che trovo molto più esecrabili di lui, che anzi (posso dirlo adesso), mi sta pure un po' simpatico, come certi ragazzini irresponsabili che non puoi rimproverare se ti rovinano un giocattolo: lo sapevi dall'inizio che distruggono tutto quello che trovano, sono fatti così: e a uno fatto così abbiamo fatto giocare con la repubblica per tutti questi anni. Silvio Berlusconi, semplicemente, non avrebbe mai potuto candidarsi per le elezioni politiche nel 1994, in quanto vincolato con lo Stato "per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica": decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957. Oscar Luigi Scalfaro, che era presidente nel '94 e che pure gode una fama di antiberlusconiano di ferro, ha la sua parte di responsabilità per aver consentito che un'azienda monopolista diventasse un partito. E la sua parte di responsabilità ce l'hanno i dirigenti progressisti di allora che lasciarono fare, tra cui Massimo D'Alema: fosse stato anche l'unico errore da lui commesso nella sua lunga carriera, è più che sufficiente per orientarne il giudizio dei posteri - quelli a cui fregherà qualcosa delle nostre faccende, speriamo non tanti.
Col tempo Berlusconi è diventato tante altre cose - a un certo punto sembrava essere diventato tutte le cose, che non ci fosse un aspetto negativo delle nostre esistenze che non fosse in un qualche modo definibile come una forma di berlusconismo. La retorica del "berlusconiano che è in me" la capisco benissimo e mi ci sono molto esercitato, ma spero non fino al punto di non riconoscere più la differenza tra la metafora e la cosa in sé. Voglio dire che il fatto che esista un berlusconismo culturale, che non finisce certo oggi, non ci deve distogliere dal fatto che esiste ancora un Silvio Berlusconi fisico, per quanto acciaccato, che continua a far soldi con un'azienda che si è conquistata illegalmente una fetta di mercato ai danni dei concorrenti e degli utenti (noi). Combattiamo il berlusconi che è in noi, d'accordo: ma combattiamo anche quel criminale che è fuori di noi, e che ha occupato per quindici anni le nostre frequenze con le sue scemenze, il nostro parlamento coi suoi lacché e, negli ultimi anni, con gli equini a cui non trovava altre stalle. E invece niente, l'ha fatta franca nel '93 e ce la farà anche stavolta, con la scusa che ormai i problemi sono ben altri e che smantellare Cologno non conviene a nessuno. Ci ha fregato 15 anni di democrazia ma va bene così, un bel precedente per i prossimi industriali a cui venga voglia di lavarsi il culo nei nostri emicicli istituzionali.
Il giorno in cui Berlusconi si ritira senza mai essere stato sconfitto, senza mai essere stato cacciato con la forza, è un giorno triste. Mi pare di aver scritto troppe volte che levarcelo dai piedi non avrebbe risolto nulla, ma che non avremmo mai cominciato a risolvere nulla finché non ce lo fossimo levato dai piedi. Ebbene, è ancora lì: ha ancora interessi da difendere, tanti prestanome da mandare in parlamento, un carrozzone di primarie da montare. La strategia credo sia ancora quella di provare a strappare un 20% e poi farlo pesare: se Casini e compagnia non sono vincolati, andiamo verso un'altra legislatura movimentata, con rischi di ribaltoni, compravendita di parlamentari eccetera. Insomma, non è finito un bel niente. Credo che ci sia un solo modo di finirla.
Occorre perseguirlo, non per quelle due o trecento infrazioni che non è riuscito a depenalizzare mentre (non) abitava a Palazzo Chigi, ma per il complesso della sua carriera politica, di cui bisogna riconoscere il carattere criminale. Occorre accusarlo, come merita, di alto tradimento: sequestrargli le proprietà di famiglia, insomma, per farla breve
- Infatti senatore il tempo stringe
Sì, insomma dicevo per farla breve bisogna distruggere Cologno. Grazie.
1. Berlusconi e` stato condannato da un tribunale di Milano.
2. Il nostro ha dichiarato che rimane in campo.
Non male eh?
Sono sempre stata d'accordo con il tuo distruggere Cologno. Ogni tanto mi rileggo i tuoi articoli per trovare un po' di conforto per il mio cuore stanco di 26enne che non ha ricordi di quando non c'era Berlusconi.
siamo in italia: berlusconi è un imbroglione e disonesto, ha violato la legge e, appena ha potuto, se l'è fatta su misura
ma tanta gente l'ha votato e lo voterebbe ancora... che io sappia nessuno ha puntato una pistola alla testa di nessuno per far votare berlusconi
tutti quelli (a partire da craxi per arrivare a fini) che pensavano fosse un utile idiota hanno finito per fare loro la figura degli idioti
figura da idiota che evidentemente non basta a provare vergogna e andare a nascondersi da qualche parte
insomma, alcune cose possono succedere solo in italia e ( se dio vuole) la caduta di berlusconi sarà rovinosa, e noi ne pagheremo il prezzo
potrebbe esserci una sorta di rinascimento... ma se contiamo quanti pochi quotidani si leggono in italia (rispetto al resto del mondo civile), quante poche persone leggono libri, quanta poca banda larga c'è, ecc. ecc. la vedo dura...
insomma non siamo la svezia...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/26/sentenza-processo-mediaset-berlusconi-condannato-a-quattro-anni/394672/
ginogoriwashere
gli abbiamo permesso di fregarci la democrazia perché una maggioranza di italiani, per 15 anni, ha fatto due calcoli e ha pensato che andava bene così. al netto di tutto.
come disse montanelli: "il berlusconismo è come il vaiolo, una malattia che si può curare solo col vaccino, cioè con un’iniezione di vaiolo. viene la febbre, e poi la guarigione. io la guarigione non farò in tempo a vederla..."
bisogna bere l'amaro calice, fino all'ultima goccia. gli italiani non sono ancora guariti del tutto. diciamo che sono convalescenti, però forse ci siamo quasi.
sz
A parte questo, sig. Tondelli la leggo sempre e la stimo tantissimo.
Io direi pure una statua, come Bettino.
Il nuovo sole in tasca
03-10-2012, 14:14Berlusconi, blog, ho una teoria, Renzi, TwitterPermalinkEro alla Blogfest, un raduno di internauti che una volta scrivevano i blog e oggi stanno passando più o meno tutti a twitter, e che una volta all'anno si trovano a Riva del Garda per distribuirsi dei premi che a volte vinco anch'io, ma sempre più di rado. Quindi ci potrebbe stare un titolo del tipo "la blogosfera fischia Renzi", e forse qualcuno l'ha già fatto, ma temo che nessuno abbia mai veramente capito cos'è questo accidenti di blogosfera. E comunque in generale non è vero che essa fischi Renzi: al contrario, la maggior parte di chi ha votato lo ha eletto il Miglior Politico su Twitter. Però a Riva non c'era tutta la blogosfera, o twittersfera, o come preferite. La maggior parte dei presenti alla premiazione avevano ottenuto una nomination, insomma erano in lizza per prendersi un premio. Ecco, i *nominati* hanno quasi tutti fischiato Renzi. Mi sembra che nessuno lo abbia applaudito, tranne me ma stavo facendo il cretino. Quindi: se nella blogosfera c'è un elettorato attivo e uno passivo, il primo stima Renzi abbastanza per eleggerlo Miglior Politico; il secondo non lo sopporta e comincia a fischiarlo appena parla. In realtà Renzi non c'era, aveva mandato un video per ringraziare. Il problema dei video è che durano troppo, la gente ha fretta di sapere chi ha vinto gli altri premi e poi vuole andare a ballare, Renzi poteva immaginarselo, ma deve essere dura per un politico accettare di avere soltanto venti secondi per esprimersi.
L'episodio non avrà ovviamente nessuna ripercussione sulla campagna di Renzi, che si muove su ben altri fronti. Credo che sia interessante perché mostra un fattore che forse anche lo staff di Renzi dovrebbe valutare: chiamiamola irritanza. I nominati di Riva, con un'età media intorno ai 37, non fischiavano Renzi per le sue parole (udibili solo nelle prime due file) ma per la sua faccia, il suo sorriso, quel po' di timbro vocale che si riusciva a sentire, in breve per il suo Essere Renzi, che trovavano sommamente irritante. Credo che molti lettori dell'Unità, sopra e sotto i 37, capiranno quello che sto cercando di spiegare. C'è un tipo di umanità, non necessariamente vecchia, non per forza rottamabile, che Renzi non lo regge, già molto prima che Renzi cominci a dire qualcosa. Perché questo accade?
Onestamente non lo so (ma continuo a parlarne sull'Unita.it, H1t#147).
Matteo Renzi e l’«irritanza».
Provo a stare a sentire quello che dice e scrive, facendo la tara alla retorica da comizio e da televisione, e nel complesso non mi pare un mostro, né uno di destra. E neanche il messia, sia chiaro: mi pare uno che prova a fare una proposta di rinnovamento della sinistra italiana. Poi naturalmente può piacere e non piacere: ma se davvero le sue armi sono la simpatia e il potere di sedurre le masse stiamo freschi. Io invece ho proprio l'impressione opposta, che sia terribilmente antipatico, saccente, secchione e fino a pochi anni fa era anche grasso e pessimamente vestito. Si è dato una ripulita (credo che abbia anche fatto un po' di dizione per togliersi la C e la G strascicata) ma rimane a pelle uno sgradevole. Per quanto mi riguarda questo non è mai stato un buon motivo per non stare a sentire nessuno. Poi se un giorno fai un post anche sul merito di quello che dice (se ne hai voglia, eh, non è una provocazione) magari ti dico anche cosa penso di quello che dice.
Boria, spocchia, quel velo di ti-prendo-per-culo-ma-ridendo-e-se-non-ridi-il-permaloso-sei-tu che andrebbe sanzionato per legge.
Fa anche uso di luci, colori, slogan, immaginette e battute studiati a calibrati, come per l'Altro, da uno staff di addetti marketing.
Speriamo abbia imparato solo questo, solo come vendersi, e che la merce sia migliore.
Rosi - che visse sperando e morì non si può dire
(da tanto che non trollavo così bene... :D)
renzi mi puzza.
ho letto dall'altra parte due commenti contrapposti:
in uno renzi non ha fatto niente a firenze
in un altro ha fatto tutto (e ormai ha tanto tempo libero evidentemente)
ma la domanda vera è: ma un famoso sindaco, un famoso governatore... ma dove trovano tutto 'sto tempo per andare a spasso per l'italia?
il famoso sindaco era anche a charlotte per la convention democratica... mah!
sono l'unico che si scandalizza per questo?
governare una città, una regione, un paese sono cose serie... mi rompe tutta 'sta superficialità, mi fa proprio inc...nervosire
Andrea "Kimboz"
1) Se non l'avesse scritto Renzi, chi mai avrebbe pubblicato un libro del genere?
2) Non è che gli Italiani amano Renzi perché vedono in lui una confortante e familiare mediocrità, piuttosto che il nuovo che avanza?
3)Se il suddetto Renzi prenderà una batosta alle primarie si farà veramente da parte?
Io non avevo una grande opinione di Renzi già prima di leggere la sua opera nell'ufficio postale. Può darsi che la mia critica sia stata in parte determinata da un'antipatia pregressa, causata da stralci di esternazioni e interventi arrivati a me e che in qualche modo hanno contribuito a renderlo sgradito. Forse è così anche per chi non può nemmeno vederlo in fotografia. Gli evoca, purtroppo, tutto uno scenario.
mettiamocelo in testa, le tipoligie di approccio alle cose sono sempre quelle in tutti i contesti. ci sono gli estremisti che amano o odiano, ci sono quelli che va dove tira il vento e ci sono quelli che hanno una visione libera e razionale delle cose che li porta a valutarle per quelle che sono senza agitarsi troppo e che li tiene in continuamente in sospeso fra dubbi e certezze perchè non ha senso pensare che tutto il buono è da una parte e il resto è cacca.
Questo in tutti i contesti. Mica tutti quelli che votavano berlusconi lo idolatravano, alcuni erano realmente d'accordo col suo programma ma non andavano a fargli la hola davanti a montecitorio.
Possono pure essere sulla luna rispetto alle mie idee politiche, ma non posso ritenerli dei fanatici.
Quello che si vuole fare con Renzi, disonestamente, è dire che tutti quelli che lo seguono sono fanatici e che quelli che seguono Bersani sono persone responsabili.
E il peggio è che spesso chi sputa fuoco su Renzi non si è nemmeno preso 20 minuti per leggere il suo programma - però ha la faccina quindi mi sta su ed è un idiota -
E basta parlare con dei sostenitori di Bersani un po' per scoprire che anche lì le tipologie ritornano... o pensi che loro siano tutte persone pacate che hanno valutato il suo programma per filo e per segno e di conseguenza hanno deciso di appoggiarlo?
L'essere umano è sempre quello, dalla religione, alla politica, tende ad avere uno di questi approcci.
E scusami, ma finchè la percentuale di quelli che guardano le faccine è maggiore rispetto a quelli che ponderano, non si andrà molto avanti.
E noi abbiamo perso
01-07-2012, 09:23BerlusconiPermalink
E non ha importanza quanto lui sia sputtanato, condannato, anzi no prescritto, ma comunque cotto, non ha importanza.
Non ha importanza quanto siate autoironici, cinici, sofistici, pragmatici, quanto siate loici.
Così come non ha importanza quanto lui sia fuori fase, fuori fuoco, fuori dall'euro, fuori dal pdl, fuori di testa, fuori del fuori.
Non ha importanza quanto siate post, quanto siate meta, quanto siate para.
E non ha importanza quanto lui sia sconfitto, bollito, spappolato, finito.
Ogni volta che voi pensate "culona", Berlusconi ha vinto.
non lo ha fatto per creare il tormentone o per plagiare il nostro inconscio machista.
non è che lui ha vinto....lui è solo una proiezione collettiva...berlusconi in realtà non esiste.
e poi pare che non sia vero che sia stato lui...
Io non credo fosse così. La volgarità (o forse, la semplicità di pensiero) non è stata creata da Berlusconi, e non fa riferimento a lui in ultima analisi.
Trionfo di Fede
03-04-2012, 15:20Berlusconi, giornalisti, ho una teoria, Ottanta, società dell'avanspettacolo, tvPermalinkIo non sono qua per assolvere o condannare nessuno, grazie al cielo non è il mio mestiere. Dico solo: smettete di offendere Fede. Smettete di considerarlo un burattino, un pagliaccio, uno che faceva il fazioso però lo faceva in modo spudorato quindi ok. Fede è stato davvero un grande professionista, salvo che la sua professione non era più il giornalismo, perlomeno dal '94 in poi. E la sua grandezza non sta certo nell'averci mostrato gli infrarossi dei bombardamenti con qualche minuto di anticipo. Poche persone possono dire di aver davvero cambiato la Storia d'Italia degli ultimi vent'anni con il loro lavoro quotidiano, e tra questi c'è Emilio Fede, che è stato cruciale nella costruzione, e soprattutto nella conservazione del consenso berlusconiano. Gli araldi del MinCulPop fascista svaniscono al confronto, con la loro retorica magniloquente che la stragrande maggioranza della popolazione illetterata nel ventennio recepiva poco o male. Non così Fede: lui sì che ha avuto il polso del suo pubblico.
Probabilmente non c'è mai stato in Italia un agit-prop più bravo di lui (continua sull'Unita.it - H1t#120 - e mi sembrava un pezzo abbastanza semplice, ma leggendo i commenti forse no).
Perché poi sempre battutisti al governo
09-02-2012, 15:11Berlusconi, ho una teoria, indignazione, MontiPermalinkChe ci abbia alzato le tasse? No, noi non siamo così banali.
Che sia l'espressione dell'Unione Europea anche se l'Unione Europea non ha nessun piano? No, non è mica colpa di Monti, lui fa quel che può.
Che tra le sue priorità non ci sia la pace sociale? No. Forconi e tassisti sembrano rientrati.
Che parli sempre di sistemi per licenziare e mai di sistemi per assumere? Eh, ma non è mica il solo.
E insomma, allora, qual è il problema?
Sono le battute. Le gaffes. Non ci piacciono. Quasi quasi era meglio... no, non lo dirò mai. Però qualcuno forse comincia a... Ma le gaffes di Monti & co. sono così interessanti? è sull'Unita.it, e si commenta laggiù (H1t#112).
Vi rifaccio Benito?
16-12-2011, 15:58Berlusconi, fascismo, ho una teoria, invecchiarePermalinkE insomma, lui racconta sempre le stesse storielle, io riciclo i vecchi pezzi. Dovrei aggiungere qualcosa? Anzi, ho tolto parecchio. Il Mussolini triste sul comodino di Silvio B. è sull'Unità.it.
Potrebbe piovere
24-11-2011, 02:07Berlusconi, futurismi, PdPermalinkChi vince nel 2013 vince "tutto"
La legislatura ha come termine naturale la primavera del 2013; l'Euro e l'Unione Europea potrebbero anche durare di meno. Per una coincidenza fortuita e rischiosa che dovrebbe capitare ogni vent'anni e invece si è verificata già cinque anni fa, nel 2013 scade anche il mandato di Napolitano. Non so esattamente (qualcuno lo sa?) cosa preveda la Costituzione, ma nel 2006 lo stesso Napolitano fu nominato da un parlamento appena insediato. È lecito quindi supporre che nel 2013 succeda la stessa cosa: prima si va alle urne, poi chi vince nomina il Presidente. Quindi chi vince nel 2013 vince tutto – ammesso che nel piatto sia rimasto un granché da vincere. In realtà, comunque vadano le cose, è improbabile che il futuro presidente possa provenire dall'area del PD: sono già riusciti a piazzare Napolitano, col senno del poi è stato un exploit fantastico (considerato che quelle elezioni le avevano praticamente pareggiate). Non solo, ma prima di Napolitano sul colle c'era un laico, Ciampi. A questo punto è chiaro che i cattolici reclameranno il posto, e considerata la loro centralità sarà molto difficile negarglielo. L'unico problema è trovarne uno abbastanza pulito (Pisanu?), cosa non semplice quando un monopolista dei ventilatori dispone del quantitativo necessario di merda: Casini è avvisato. Piuttosto è Monti ha buone carte da giocarsi, come il cursus honoris di Ciampi dimostra. Quanto ai piddini papabili, probabilmente loro si sono già segnati la primavera del 2020 su google calendar; per allora D'Alema avrà 70 anni, Veltroni pochi di meno... sarà l'ultima sfida, ma vien voglia di controllare se per caso non c'è un meteorite che impatta prima.
Restiamo al 2013: come ci arriviamo?
Fermo restando che un meteorite, una farfalla in Brasile, ma più probabilmente Angela Merkel in Germania possono fare e disfare in qualsiasi momento il nostro destino... proviamo a indovinare come andrà a finire il governo Monti. Il suo margine d'intervento è abbastanza ristretto: l'opinione condivisa è che profitterà della sua natura tecnica per chiedere sacrifici sia a destra e a sinistra; banalizzando (stringendo gli occhi): i berlusconiani dovranno mandare giù la patrimoniale, i bersaniani la fine dello stato sociale come lo conoscono (pensioni di anzianità, cassa integrazione, eccetera). Questo è il patto sottaciuto – non perché sia segreto, anzi è davanti agli occhi di tutti. La cosa interessante è capire chi lo rispetterà, o meglio: chi tradirà per primo.
Sulla base di nessun dato, ma semplicemente per il mio viscerale antiberlusconesimo, io dico Berlusconi. Lui ha il killer istinct, lui vuole e deve vincere (per la gloria, per salvare la famiglia) gli altri stanno sempre a pensare ad altro, come ad es. il bene del Paese. È anche vero che Berlusconi è una variabile indipendente, nel senso che è matto. Ma non è vero che i matti siano così imprevedibili, specie quando sono soggetti a fissazioni. Inoltre negli ultimi mesi lo abbiamo visto sotto stress, costretto in un ruolo istituzionale che non gli piace, sorvegliato a vista e probabilmente impossibilitato a sfogarsi come si deve. Ma chissà che una bella dormita, un beverone e un bunga-bunga fatto bene non ci restituiscano il combattente che conosciamo.
Berlusconi, dunque, con le corazzate mediaset, le teste di ponte in rai che a riallinearsi ci metterebbero comunque un po', e l'artiglieria in Senato puntata sul governo Monti, Berlusconi se ha ancora voglia di combattere cosa deve fare? Mantenere in vita il governo Monti fino all'esatto momento in cui avrà rimontato nei sondaggi. Nel frattempo, vai di microcriminalità al telegiornale (si è già registrata una certa recrudescenza delle rapine a mano armata). Ci saranno momenti anche paradossali, per esempio probabilmente Berlusconi farà votare ai suoi la patrimoniale e il giorno dopo farà cadere il governo e farà campagna elettorale contro la patrimoniale; è capacissimo di farlo, e lì il problema non è tanto la follia sua, quanto quella dei suoi elettori. Dopodiché chissà, magari perderà comunque, ma più per anzianità che per altro: Alfano come delfino non sembra quel mostro di carisma. Però a quel punto contro chi perderebbe? Contro un neo-CLN antiberlusconiano? Non credo che gli elettori sarebbero entusiasti, ma in quel caso il ticket più probabile sarebbe Bersani a palazzo Chigi e Casini al Quirinale, urge spolverare il lemma “cattocomunista”.
Un altro scenario è che i parlamentari berlusconiani, invece di far saltare il governo Monti in un momento qualsiasi da qui al 2013, riescano a sequestrarlo, imponendo un programma più destrorso che sinistrorso: una patrimoniale solo di nome e una riforma del lavoro che umili Bersani. A questo punto nel 2013 il “PDL” (che comunque non si chiamerà più così) potrebbe addirittura candidare Alfano al governo e Monti al Colle, con Berlusconi jolly che si tiene le sue aziende e scambia una sua uscita dalla scena politica con la sostanziale impunità per tutto quello che lui e i suoi hanno commesso. La sinistra a quel punto sarebbe probabilmente divisa tra massimalisti (Vendola più gli ex bersaniani delusi) e centristi (Renzi o un simil-Renzi che cerchi di rubare voti a Casini, o addirittura alleato con Casini: adesso sembra strano, ma tra un paio di anni chissà).
Dopodiché, ripeto, può succedere di tutto. Ad esempio: un processo qualsiasi di quelli che ancora coinvolgono B, e ai quali ora avrà molte meno ragioni di non presentarsi. Ad esempio: Beppe Grillo. Le cavallette. L'eruzione del Vesuvio. L'uscita dell'Italia dall'Euro, prospettiva che faccio fatica a visualizzare: l'unica cosa che mi viene in mente è una specie di Cuba con gli euro tedeschi al posto dei dollari americani e i puttanieri tedeschi al posto dei puttanieri italiani, e la pizzica al posto della salsa – e ditemi dov'è la nostra Miami che io sto già pensando a dove gonfiare il canotto.
(Poi ci sono anche le ipotesi ottimistiche, ma le tengo per me. Scaramanzie).
Scapoli contro ammogliati, suppongo
Si vota a Marzo 2012, fra i roghi di macchine e le cariche dei celerini. Vince una coalizione di "salvezza nazionale" Bersani-Casini-Vendola, che ci mette tre mesi ad accordarsi sulla spartizione dei ministeri. L'Italia viene cacciata dall'Euro.
Il nuovo governo vara un'altra manovra finanziaria sanguinosa ma insufficiente. Subito dopo si spacca, e cade. Acefala, in bancarotta, e sull'orlo della guerra civile, l'Italia si consegna a un direttorio d'emergenza.
Berlusconi vende tutto, e scappa ad Antgua.
Il direttorio chiude il Parlamento e sospende la Costituzione.
Scoppia la guerra civile.
http://www.youtube.com/watch?v=Ksc1AAnGpsw
http://www.youtube.com/watch?v=gjyHctIljPM&feature=related
In NZ ci sono elezioni questa settimana. Mi piacerebbe che in Italia ci fosse un partito che comunicasse una politica economica improntata agli stessi principi e altrettanto comprensibile.
Sicuramente si tratta di due paesi con economie e problemi diversi. Tuttavia non riesco a scrollarmi di dosso l'idea che in Italia un approccio così chiaro e ben comunicato avrebbe il supporto di una frazione enorme di popolazione
Andrea Campisano
frank
Samuele
Sarà per questo che non commento quasi mai per primo.
Ne è sinceramente convinto?
Il peggio è che lo rimpiangeremo
14-11-2011, 12:00Berlusconi, ho una teoriaPermalinkNo, anzi, mi sa che tra un po' lo rimpiangeremo. Almeno è scritto sull'Unità (H1t#99), e si commenta là.
Gran giorno nel pollaio
12-11-2011, 13:54Berlusconi, replichePermalinkQuest'uomo vecchio, quest'uomo stanco.
Quest'uomo che sta dall'altra parte del mondo, col prevedibile mal di testa da jet-lag, che torna in albergo e si mette a scanalare sul satellite finché non trova Annozero, e ci trova gli ex amici che parlano di lui come una cosa finita, un cadavere da spolpare con calma; e sullo sfondo, il dettaglio delle sue rughe in technicolor.
Quest'uomo solo, circondato da lacchè che non hanno nulla di buono da suggerirgli, ma gli ostruiscono la visione; quest'uomo in preda alle sue più triviali ossessioni. Quest'uomo al capolinea.
Quest'uomo.
Questo rivince le elezioni quando vuole.
Volete rifarle domani? Le rivince domani.
Volete aspettare sei mesi? Aspetta anche lui, si rilassa un po', si sfoga. E tra sei mesi le rivince.
Allora magari tra un anno? L'Italia può aspettare un anno?
Se è per questo è da quindici anni che aspetta. Quest'uomo è sempre lì, non molla.
Dite che mi sbaglio? Ma davvero, ci spero, sarei così contento di sbagliarmi. Di non aver capito niente. Lo scriverò su tutti i muri dell'internet, sono Leonardo e non capisco niente, non leggete i miei blogs e sputatemi addosso.
Dite che non mi fido degli italiani? Il solito snob che li ritiene una massa di... guardate, non lo so. Mi attengo ai fatti: gli italiani sono più o meno gli stessi e lui di solito vince; anche quando perde, perde di misura, prende fiato e poi rivince di nuovo. L'unica cosa che in politica gli riesce sono le campagne elettorali. Di sicuro i mezzi non gli mancano. Sembra un po' più stanco, ma nei manifesti non si vedrà.
Lo so che in questi giorni c'è il gioco a smarcarsi, che persino Feltri non ne può più, e anche la mascella di Belpietro è in fase calante. Poi però comincia la campagna e si scoprirà che i candidati del Pd sono tutti noti omosessuali attenzionati. È uno sporco lavoro, ma pagano bene.
Lo so che ultimamente è partito il tiro al piccione. Ma la campagna è lunga, e si vince in tv, sui giornali, mettiamoci anche youtube e facebook, giusto per stare larghi. In ogni caso, Berlusconi continua a possedere tre canali; sugli altri ha disseminato uomini di fiducia. Se pensate di batterlo senza neanche (diciamo la parola) epurare Minzolini, ecco, state commettendo il solito fatale errore di sottovalutazione. In campagna elettorale i tg servono. E non per il numero di minuti che danno a un candidato all'altro.
Abbiamo già visto cosa succede. Preparatevi a una nuova travolgente ondata di microcriminalità, tutte le sere verso le 20:00 uno tsunami di stupratori seriali, torvi muratori rumeni, svaligiatori di appartamenti di vecchiette, zingari che rubano gli organi ai bambini, pericolosissimi lavatori di parabrezza ai semafori. Sono al confine che aspettano che vinca la sinistra e apra i cancelli alle orde di Og e Magog. La prima settimana vi sembrerà strano. Dopo un mese non ne potrete più. Dopo tre mesi comincerete a pensare che sì, Berlusconi esagera, però la sinistra ha veramente qualcosa da rimproverarsi per quella legge troppo lassista, come si chiama... la Bossi-Fini, già. E la mafia? Berlusconi li aveva fatti tutti arrestare, ma adesso rialzano il capo! A Caltanissetta è andata a fuoco una tabaccheria. E i rifiuti? Berlusconi li aveva tolti da Napoli, ma sono rispuntati, è andata la Jervolino in persona a riprenderli dalle discariche per rimetterli nei vichi.
Dite che gli italiani non ci cascano più? E perché? Sul serio, cosa cambia stavolta?
Perché lo hanno già visto promettere e non mantenere? Ma non è colpa sua, lo sanno tutti che lui avrebbe cambiato l'Italia da un pezzo se non fosse stato bloccato dai suoi falsi amici, quei traditori, quinte colonne della sinistra, Casini Fini e compagnia. Stavolta c'è solo lui. Riempirà il parlamento di bambole gonfiabili e ci farà riscrivere la costituzione.
Perché non dovrebbe succedere? Vogliamo guardare realisticamente alle forze in campo? Nessuno discute l'inettitudine di Berlusconi a governare. Ma nessuno si è permesso di togliergli quella straordinaria corazzata mediatica che non ha smesso un attimo di funzionare. Se poi non volete nemmeno cambiare la legge elettorale che si è disegnato su misura... vabbe', allora ditelo, che sconfiggerlo non è nemmeno la vostra priorità.
Prendi Matteo Renzi. Voglio immaginare che abbia idee cento volte più fresche di quelle che aveva Veltroni tre anni fa. Ma la sua fretta di concludere è veltroniana al 100%. Dai che ce la facciamo, e se poi non ce la facciamo? Pazienza, probabilmente la sinistra che uscirà dalle elezioni sarà ancora minoritaria... ma un po' più simile a noi. Questa è esattamente la trappola in cui cadde Veltroni. Dopo aver fatto fuori la sinistra, sperava almeno di essersi guadagnato il ruolo di capo dell'opposizione, primo ministro ombra. Si è fatto cucinare a fuoco lento. Berlusconi è così. Ti attira con l'immagine del vecchietto ormai sfibrato, ti fa lavorare per lui, ti stanca e poi ti mangia vivo. E quindi che si fa?
Si cambiano le regole. Sul serio, bisogna essere polli per continuare a giocare contro Berlusconi con un regolamento che si è fatto scrivere lui.
Tutto qui? È sufficiente cambiare la legge elettorale? No. Anzi, è il momento di fare il passo più difficile. Berlusconi non è semplicemente inadeguato a governare. Berlusconi è una minaccia per la democrazia. Le sue tv, i suoi giornali, i suoi uomini, impediscono agli italiani di scegliere serenamente i loro rappresentanti e il loro futuro.
Ieri ad Anno Zero Bocchino si comportava in un modo strano.
Continuava a prospettare un futuro parlamento in mano a “Piersilvio e Marina”. Lo avrà ripetuto cinque o sei volte, con l'insistenza di un ipnotizzatore. Voleva raggiungerci su un piano subconscio. O più semplicemente ci sospetta tutti rintronati e vuole insistere sul concetto. Perché sembrano sempre due ragazzini, Piersilvio e Marina. Ma è un bel pezzo che il primo ha in mano almeno metà della tv italiana; l'altra, la prima casa editrice. Ora, perché due signori molto potenti e facoltosi dovrebbero gettare la spugna? Perché il papà è vecchio e stanco? Ma Mediaset non è Silvio Berlusconi. È un'azienda, e le aziende lottano per sopravvivere. Mediaset potrebbe trovare un modus vivendi con una nuova Italia deberlusconizzata? Potrebbe sopravvivere alla fine di quel regime straordinario che da Craxi in poi le ha garantito di infischiarsi di tutte le regole più elementari di un regime di concorrenza? Forse sì, ma è un rischio che la famiglia Berlusconi vuole davvero correre? Hanno in mano i comandi della corazzata: devono arrendersi senza lottare? Non è il loro stile. Se il papà è stanco, troveranno un nuovo candidato, dentro la famiglia o fuori. Il berlusconismo non finisce con Silvio Berlusconi, perché dovrebbe?
Il berlusconismo secondo me non può che finire con un atto di forza. In un momento di difficoltà, come per esempio questo, tutti gli avversari politici di SB dovranno accettare una semplice idea, che fa ancora molta fatica a passare: che Berlusconi è un criminale, che ha truffato gli italiani per vent'anni, e che i criminali non si sconfiggono alle elezioni. Non partecipano nemmeno. I criminali si arrestano, e i beni che hanno alienato alla collettività si sequestrano. In ogni caso le prigioni italiane scoppiano e nessuno ha veramente voglia di vederci entrare un vecchietto, per quanto arzillo. Che patteggi, che se ne fugga in qualche isola ai Caraibi con una parte del bottino. Questo non è difficile da concepire. Il problema è la famiglia. Può accettare che la festa è finita, o può mettere i sacchi di sabbia alle finestre. Conoscendo il padre, io mi preparo al peggio. Saranno comunque tempi interessanti.
Certe favole esistono in tutte le nazioni; certe altre soltanto in Germania, o in Russia, o nella favolosa fantasia di Andersen. Ma io ne so una che è nata in Italia, e che forse né tedeschi né russi né Andersen avrebbero potuto immaginare: la favola delle galline che trovano una volpe morta e le fanno il funerale. Nel culmine della cerimonia, circondata dall'affetto dei pietosi pennuti, la volpe si rialza e ne fa strage. La notizia fa il giro dei pollai; ma qualche tempo la stessa volpe si fa ritrovare morta, e le galline che la trovano che ne fanno? Le rifanno il funerale. E così all'infinito. Direte che chi l'ha scritta non amava gli italiani. No: voleva soltanto che leggessero, che ridessero delle galline, e che da grandi si ricordassero, al momento giusto, di essere più intelligenti. Qualsiasi momento, da quindici anni in qua, sarebbe andato bene.
Considerando che gli italiani hanno la memoria corta, la potenza mediatica di cui ancora dispone e l'uscita di scena tutto sommato signorile (senza tasse o sottomissioni al duo franco-tedesco) concordo sul fatto che la prossima campagna elettorale potrebbe essere ancora una volta molto amara. Purtroppo questi ani indegni non sono serviti neppure a fare pulito a sinistra. Ancora veltroni e D'Alema nei salotti TV! Siamo senza speranza.
Grazie..rilanciare questo grido, tramite i social è ciò che si può fare immediatamente.. Ma poi occorre NON FERMARE IL MOVIMENTO POPOLARE/TRASVERSALE CHE E' NATO, SULL'ONDA DI QUESTO SFASCIO..E' IL MOMENTO DI NON MOLLARE..!!
I funerali della volpe 876
08-11-2011, 14:59Berlusconi, ho una teoriaPermalinkBerlusconi non finisce mica oggi. Almeno, lo dice l'Unita.it, e si commenta di là (H1t#98).
Una volta le galline trovarono la volpe in mezzo al sentiero. Aveva gli occhi chiusi, la coda non si muoveva. - È morta, è morta - gridarono le galline. – Facciamole il funerale...
Credo che a questo punto nessuno, nemmeno l'on. Carlucci, dubiti più che Berlusconi sia un problema. Non è senz'altro il più grave – non lo è mai stato – ma è il problema che dobbiamo risolvere per primo, il primo nodo del groppo. Basta non credere che questo nodo si possa sciogliere domani, o posdomani, o comunque nel momento in ogni caso non molto remoto in cui Berlusconi accetterà di rassegnare le dimissioni. Quella sarà la fine di un governo (il quarto a portare il suo nome), non di Berlusconi. Che ha ancora diverse carte da giocare, e di sicuro non scomparirà dalla scena, come non è scomparso nel 1994 o nel 2006.
Se ormai possiamo parlare di ventennio berlusconiano è perché riconosciamo che anche nei periodi in cui non governava, B. è riuscito a mettersi al centro del dibattito politico e a trasformarlo in un eterno sondaggio su sé stesso. Non c'è motivo di pensare che non farà la stessa cosa anche stavolta: non gli mancano certo le risorse, né le strutture che in tutti questi anni hanno retto il suo consenso (tv, giornali, pubblicità). Le defezioni di questi giorni potrebbero certo indurci a pensare che gli mancano gli uomini (e le donne), ma in fondo sappiamo che non è vero: che per ogni Carlucci o Stracquadanio che se ne va, Berlusconi può trovarne altri tre, altri quattro aspiranti parlamentari ugualmente professionali e magari anche più piacenti. Mal che vada c'è il casting per il Grande Fratello.
E che farà, quindi? Non importa quanti topolini abbandoneranno la nave del PDL nei prossimi giorni: Berlusconi continuerà a mantenere uno zoccolo duro di pretoriani in Camera e Senato, utili a mettere in crisi la composita maggioranza antiberlusconiana nei momenti in cui si troverà ad approvare decreti impopolari. Nel frattempo la vera artiglieria partirà da carta stampata e tv: di golpe si parlerà tutti i giorni sui canali Mediaset, su Libero, il Giornale, il Tempo, il Secolo d'Italia, il Foglio (Ferrara si accoderà, s'è sempre accodato). Ne parleranno anche i berlusconiani superstiti nei palinsesti Rai, visto che probabilmente la maggioranza antiberlusconiana sarà troppo timida per parlare di epurazioni.
Finché rimane al governo, Berlusconi è costretto a sfoggiare un europeismo d'ordinanza; una volta all'opposizione, non ci sarà più nessun attrito con la realtà e il partito-azienda potrà cavalcare gioiosamente l'ondata antieuropeista più becera che riterrà necessario per sopravvivere: tornerà quel vecchio ritornello mai veramente accantonato, “è colpa dell'euro”: qualche pseudointellettuale scritturato all'uopo chiederà a gran forza il ritorno della lira e di quel meraviglioso lubrificante del boom italiano che fu l'inflazione. Tutto assolutamente inverosimile, proprio come quando prometteva milioni di nuovi posti di lavoro. Del resto sono solo promesse, B. non ha mai avuto intenzione di mantenerle. È solo lo spettacolo che gli serve per presentarsi alle elezioni
Probabilmente gli italiani non la berranno come nel 1994 o nel 2001 o nel 2008, ma questo non ha molta importanza: l'artiglieria di Mediaset e dei suoi giornali gli consentirà comunque un buon piazzamento. E Berlusconi – anche questo dovremmo averlo capito – vince anche quando perde. La presenza di un suo partito in parlamento lo legittima, gli consente margini di trattativa, per non parlare dell'opportunità di comprarsi in aula i seggi che non è riuscito a vincere alle elezioni. Tanto più che mentre sta all'opposizione, sugli scranni della maggioranza siederà un'alleanza scarsamente coesa (sia che ne faccia parte l'UDC sia che ci entri la SEL di Vendola) costretta da Bruxelles e Fondo Monetario a scelte che deluderanno comunque gli elettori di centrosinistra – mentre a destra Lega e berlusconiani batteranno la grancassa dell'antieuropeismo. Avremo insomma un altro governo debole, come il Prodi 2, e forse perderemo altri anni – salvo che non abbiamo più anni da perdere. E allora?
Ed invece venne il cervo
23-10-2011, 13:06animali, Berlusconi, ho una teoria, mitiPermalinkHo una teoria (#96). Sull'Unità. E si commenta là. Buona mitopoiesi.
C'è una strana storia che mi è tornata in mente in questi giorni, anche se potrebbe non essere vera, anzi credo proprio che non lo sia. Chiamiamola leggenda. La leggenda vuole Vladimir Putin e Silvio Berlusconi a spasso per la taiga, soli, senza testimoni o interpreti, in un freddo mattino russo. D'un tratto, mentre discutono in qualche misteriosa lingua comune, Putin estrae l'arma di precisione e abbatte qualcosa o qualcuno. Vanno a vedere cos'è: è un cervo. La leggenda descrive quindi Putin sventrare con una lama affilata e pochi gesti esperti l'animale, estrarne il cuore ancora caldo e porgerlo al Presidente del Consiglio, che a quel punto sbianca e forse sviene, come in fondo sarebbe potuto succedere anche a noi.
Non era un violento, ma nel suo mestiere di presidente e ministro degli esteri ha preteso di trattare coi violenti senza scrupoli come Gheddafi, come Putin. Forse lo sorreggeva l'idea di aver trattato con successo, anni prima, con qualche capetto mafioso – ma un tiranno gioca in una serie diversa, e forse Putin, nel linguaggio dei simboli, ha voluto farglielo notare: tu, piccolo italiano che ogni tanto vieni a trovarmi, e dici di essere mio amico, ma hai capito di che amici ti devi circondare? Siamo assassini, è così che ci conquistiamo il futuro. Noi ogni giorno ci svegliamo con le mani lorde di nuovo sangue: perciò non stimiamo per forza lo straniero che col suo sorriso da venditore ce le viene a baciare.http://leonardo.blogspot.com
Rimpianto per un golpe mancato
14-10-2011, 01:56Berlusconi, cattiva politicaPermalinkSenz'altro fanno più colore gli sbadigli di Bossi, però di tutto l'inutile discorso di Berlusconi a mezza Camera io trovo molto più significativo e beffardo quel complimento all'“impeccabile” Napolitano. In effetti, quando mercoledì il governo è andato sotto sul bilancio, Napolitano ha avuto la più bella occasione di dichiarare decaduto il governo, e non lo ha fatto.
Certo, sarebbe stato un atto senza precedenti (ma tutti gli atti hanno avuto un precedente senza precedenti). Un'interpretazione del dettato costituzionale tutt'altro che "impeccabile". E da destra qualcuno avrebbe gridato al golpe. Con qualche ragione. D'altro canto la destra è proprietà di Berlusconi, che tiene insieme la sua maggioranza acquistando volta per volta i voti che gli servono. È una pratica che può definirsi costituzionale? Lo stesso Berlusconi, lasciando stare le decine di processi che lo riguardano, è sempre stato ineleggibile, secondo quella famosa legge del 1957. Ciononostante gli è stato consentito di candidarsi; di avvantaggiarsi di tre emittenti televisive nazionali, una delle quali trasmetteva illegalmente e ha continuato a farlo finché Berlusconi, vinte le elezioni, non è riuscito a cambiare la legge. Cosa c'è di esattamente costituzionale, in tutto questo? Del resto, se cominciamo a elencare le offese arrecate da B. alla Costituzione non ne usciamo più. Ricordiamo soltanto che B. considera la Repubblica parlamentare, così com'è stata disegnata nella carta del 1948, superata dai fatti nel momento in cui è riuscito a scrivere sullo stemma del suo partito “Berlusconi presidente”. Lo ha ribadito ieri: per lui l'unico governo legittimo possibile in questa legislatura è il suo, perché la maggioranza dei cittadini non ha eletto dei parlamentari senza vincolo di mandato, o meglio lo ha fatto senza pensarci, in realtà voleva solo fare la crocetta su “Berlusconi presidente”.
In soldoni: Berlusconi non ha rispettato mai la Costituzione e, se lo lasciamo al suo posto, farà tutto il possibile per svuotarla di senso o stravolgerla. B. non ha mai giocato pulito. Questa è una constatazione perfino banale. E allora perché insistiamo a voler giocare pulito con lui? Perché insistiamo ad appellarci a un dettato costituzionale che lui invece può violare quando e come vuole? Perché continuiamo a credere di poterlo battere ad armi dispari, su un campo in salita?
È una domanda che mi faccio da anni. La riposta che mi do è che la Costituzione del 1948, per quanto sbrindellata dalle riforme che l'hanno tirata di qua e di là, è tutto quello che abbiamo. Prima c'era il fascismo, dopo non è concepibile nessuna prospettiva. Persino ora siamo convinti che si tratti si salvare la nobile Carta dalle offese di Berlusconi e Bossi, quando si tratta invece di salvare noi stessi, con o senza Carta; la quale non è un fine, ma il mezzo che in teoria avrebbe dovuto servire a proteggerci da situazioni come queste. È evidente che non ha funzionato; ciononostante non riusciamo a separarci da lei. È la nostra coperta di Linus. Se fossimo francesi, a quest'ora ne avremmo già riscritte tre: ma loro sono venuti su così, ai tempi della ghigliottina ne mandavano fuori una all'anno. Persino a De Gaulle, il salvatore della Francia, lasciarono fare un putsch o forse due. Sono cose che capitano: se la Quarta repubblica non va, si preallertano i generali e si prepara la quinta, che male c'è. Invece noi, con tutto che sono vent'anni che non facciamo che parlare di “seconda repubblica”, tuttora non siamo pronti all'idea che una repubblica possa sul serio voltare pagina con qualche violenza: inorridiamo all'idea che qualcuno possa fare anche solo un minimo atto di forza, mandare due camionette davanti all'ingresso di Palazzo Chigi – neanche per arrestare lorsignori, no, soltanto per impedire l'ingresso ai figuranti, per notificare che dopo il Bagaglino anche il cosiddetto Consiglio dei ministri ha chiuso.
Dopodiché, certo, qualcuno brontolerebbe. In tv più che in piazza, direi. E a quel punto bisognerebbe forse bombardare Cologno, ma magari questa è solo una fissazione mia.
Sarebbe allora bene dirci finalmente la verità, che Napolitano è così legato a circoli internazionali finanziari che le sue preoccupazioni prevalenti alla fine quelle sono. Per lui, era più importante approvare la finaziaria che sfiduciare Berlusconi, cosa che fa il paio con l'intervento a gamba tesa in luglio per imporre ancora una volta all'opposizione un segno di reponsabilità, facendo cioè approvare il provvedimento economico senza tranelli parlamnetari.
Credetemi, questo Presidente crea problemi non con le sue omissioni ma con i suoi atti che nessuno gli ha mai richiesto.
Forse, semplicemente, è proprio così: abbiamo le migliori scuole con i peggiori studenti. Abbiamo una delle migliori costituzioni al mondo perché frutto di circostanze eccezionali. I più avanzati anticorpi perché abbiamo avuto un male tra i peggiori. Che però ritorna prepotentemente, il fisico sembra fatto apposta per accoglierlo.
Il fine non gisutifica i mezzi: i mezzi pervertono inevitabilmente il fine. Si te berlusconizzi per battere berlusconi , è la vittoria definitiva del berlusconismo.
Io la vedo così, poi si può discutere sui dettagli - forzatura e quanto, azione legittima e quanto..
Va bene non farne un santino - però mi sembra che molti stiano arrivando ad imputare alla costituzione problemi dovuti all'agire degli uomini NONOSTANTE la costituzione.
L'insistenza con cui i malandrini di tutte le risme hanno cercato di cambiare la fonte del diritto, anche e soprattutto nei principi fondamentali, forse dovrebbe spingerci a difenderla un po' di più: forse non sarà l'ultima cosa che ci rimane, ma una delle poche solide conquiste, oggi tutte rimesse in discussione dal sistema berlusconiano, direi prorpio di si.
Non pensi che sarebbe peggio qualora fosse universalmente considerata un pezzo un carta?
Un po' come avere le migliori scuole e i peggiori studenti, ecco.
Noi italiani in tesi e antitesi siamo bravissimi, il giorno che spiegavano la sintesi eravamo a casa malati.
se Napo (legittimamente secondo me) avesse destituito B, quest'ultimo avrebbe fatto 10 mesi di forsennata campagna elettorale gridando al golpe e al furto (con 5 tv nazionali può farlo)
Alle elezioni si andrà lo stesso, ma con B reduce da un fallimento totale.
Poi la realtà è invece che siamo tutti uguali. E pigri.
Siccome non lo siamo, delenda Cologno
(detto per inciso, fra qualche mese francese lo divento pure io, che mi sono un po' rotto le balle del bagaglino italico)
ciao Tond, sempre sul pezzo, complimentoni anche questa volta
Stefanò
Forse non ha mai riso nessuno
13-10-2011, 00:48Berlusconi, cattiva politica, tvPermalinkIo ve lo dico, arrivano tempi cattivi . Vedremo la madre tradire il padre, il fratello affittare la sorella, e tutto questo passato ci sembrerà un'età dell'oro, Berlusconi uno di quegli imperatori matti ma tutto sommato simpatici. E lo rimpiangeremo. Tutto rimpiangeremo, perfino La Russa, sì: rimpiangeremo i bei giorni in cui bastava caricare un video di La Russa per ridergli in faccia e tirarsi un po' su il morale. Anche se la vecchia guardia storceva il naso, insomma, così è troppo facile. Cosa vuoi dire su La Russa che non ha detto ancora nessuno? Niente.
Voglio dire che l'ho apprezzato, fino a un certo punto, La Russa. Come si apprezza un cattivo da melodramma, si capisce. Però in quel melodramma lo trovavo abbastanza professionale. C'è chi lo prendeva per un pippatore privo di autocontrollo. Per me non era privo di autocontrollo. Sempre invariabilmente sopra le righe, è vero: com'è vero che più di una volta si mostrò di una cafonaggine impareggiabile, ma stiamo parlando appunto di un melodramma, mica di un dramma scandinavo. È vero che arrivava sempre quel momento, a Ballarò o a Porta Porta, o dovunque, in cui La Russa dava l'impressione di scoppiare e rafficava insulti, o tirava calci, o forava la quarta parete.
Però io non ci ho mai creduto veramente in quelle scenette, sapete. La Russa non impazziva mai davvero, La Russa era un professionista che sapeva impazzire a comando, e ci vuole tecnica, disciplina, autocontrollo. La Russa un giorno andò a un funerale di soldati e fu fischiato dai genitori delle vittime per tutto il tempo, e non fece una piega, perché la situazione non richiedeva melodrammi. Per contro, La Russa riusciva sempre a saltare in aria proprio quando la discussione prendeva una direzione che non piaceva a lui. Un maestro, nella sua arte. La quale arte, ricordiamo, è il melodramma. Vogliamo dire che in fondo il problema della Seconda Repubblica è tutto qui?
Perché in fin dei conti gli italiani a Berlusconi avrebbero perdonato tutto, tutto: corruzioni, concussioni, orge, patti col demonio e con Riina – se solo fosse riuscito a combinare una cosa, una delle centinaia che ha promesso; se solo fosse riuscito a selezionare una classe dirigente capace, i famosi uomini del fare. E invece alla fine di tutte le scremature gli sono rimasti guitti, ballerine, fenomeni da baraccone, il Bagaglino permanente che ha chiuso in salone Margherita e si è traserito a Palazzo Chigi. Mi sono sempre chiesto se esistesse un La Russa parallelo, un abile politico e organizzatore – perché tutto sommato non si arriva dal MSI dei torbidi anni Settanta al Consiglio dei ministri senza qualche talento oltre a quelli teatrali. Può darsi. In realtà quel suo volto grifagno (aggettivo destinato a sopravvivere nei vocabolari soltanto finché La Russa è ancora in circolazione) ha sempre attirato i teleobbiettivi, sin da quando fece la prima comparsa in quel filmato di repertorio montato all'inizio di Sbatti il mostro in prima pagina.
Con gli anni la telegenia ha avuto la meglio su qualsiasi velleità da statista: se è mai esistito un La Russa politico, l'avanspettacolo al potere lo ha risucchiato da tempo. La Russa, con tutti i trascorsi fascisti che può vantare, è riuscito a farsi compatire da un'associazione di ufficiali perché non ha più nemmeno la buona creanza di indossare una giacca alle parate – col risultato che ci sono foto che lo ritraggono con abiti più larghi di due taglie, roba che gli hanno prestato in aereo, quando lo vedi pensi subito “Albania”, poi ti ricordi che siamo nel 2011 e anche i ministri schipetari possono permettersi la sartoria su misura. La Russa, se la stampa inglese gli chiede una dichiarazione, ne approfitta per realizzare una simpatica papera per Striscia la Notizia. La Russa alla fine si è ridotto a essere la cattiva imitazione di Fiorello che imita La Russa, di sicuro non sono il primo che dice questa cosa.
Io poi non dubito che La Russa possa parlare l'inglese meglio di così. Ma qui apro una parentesi: secondo me i nostri politici non dovrebbero parlare in inglese mai. A meno che non sfoggino un accento oxoniense o harvardiano, e non credo sia ancora il caso di nessuno (Scalfarotto?) Ma nel frattempo vorrei che si uscisse da quell'ottica postliceale per cui ci tieni a far vedere che i soldi del corso privato non li hai buttati via. Vorrei che si riflettesse anche solo cinque minuti sull'effetto che ci farebbe un politico straniero qualsiasi se parlasse un italiano stereotipato con un accento straniero abbastanza marcato. Anche se ci trattenessimo dal sorridere, finiremmo per concentrarci sulle sue intonazioni sbagliate e troveremmo le sue idee ingenue, perché espresse in modo ingenuo. Per contro, uno straniero che parla straniero con brio e convinzione ci sembrerà sempre forbito e impeccabile – di sicuro se dice papere o scemenze non ce ne accorgiamo, e poi ci sarà sempre un buon traduttore simultaneo o un buon sottotitolatore a metterci una pezza. E in lingua originale coi sottotitoli, ci avete fatto caso? Sembrano tutti un po' più intelligenti. Persino La Russa. Ma il problema è tutto qui, in fondo, La Russa non vuole più nemmeno sembrare. A questo punto forse è una semplice strategia di sopravvivenza, magari sperano che se ci faranno ridere ancora un po' ci dimenticheremo di avere davanti dei veri criminali, e li lasceremo andare. Pensa quando scopriranno che non sono mai stati divertenti, mai; che le risate di Striscia erano finte. Sono sempre state finte. E che non ride più nessuno, qui, da vent'anni o quasi.
Il peggio deve ancora venire.
E oltretutto non sarà colpa di Berlusconi.
Il vero stress test
01-09-2011, 14:47Berlusconi, cattiva politicaPermalinkNon ne so più di quanto ne sapete voi; forse anche meno, visto che a un certo punto gli articoli di quotidiano sulla manovra ho smesso di leggerli (perciò potrei essermi perso il terzo o il quinto aggiustamento sulle province o sull'aliquota iva, scusate). Però, così a occhio, direi che l'unico vero stress test che quest'estate ha dato un risultato chiaro lo ha fatto la nostra classe dirigente: quel centinaio scarso di leader dalla conclamata professionalità, quel tipo di gente che lavora venti ore al giorno, quelli che tra una riunione e l'altra si portano con loro l'ufficio anche in autoblù, ecco, quelli lì: abbiamo voluto vedere se in una situazione di emergenza, una crisi storica senza precedenti, erano in grado di funzionare senza il loro bell'agosto al mare. E il risultato dello stress test ce l'abbiamo davanti. In pratica abbiamo scoperto che senza i loro venti giorni di sdraio e tintarella, questi non sono nemmeno in grado di fare due conti o di chiudere le porte mentre stanno cercando di prendere decisioni. O forse pensavano che siccome è agosto avrebbero potuto parlare ad alta voce di qualsiasi aliquota o ipotesi gli frullasse in testa in quell'istante, tanto gli italiani erano sotto l'ombrellone e sarebbero stati informati a cose fatte. Questi qui semplicemente non sanno che anche nelle pensioni a due stelle c'è la televisione, anche il wi fi stavo per dire, ma non esageriamo: piuttosto i giornali, i cari vecchi giornali di carta, nei chioschi dietro a tutte le spiagge con dentro le notizie sulla manovrina del giorno coi pareri degli esperti, tipo la Santanchè che discute di province, la Santanchè, io le metterei una cartina davanti e poi le chiederei di indicarmele, le province, giusto per curiosità.
Io poi sono un simpatico cialtrone (col passare degli anni sempre meno simpatico), e nella vita ne ho organizzate di cose, sempre male e sempre chiedendomi perché proprio a me. Ho portato minorenni all'estero, gestito gruppi parrocchiali, mi sono preso responsabilità che a ripensarci adesso c'era da arrestarmi. E perciò credetemi se ve lo dico, che questo Stato italiano a questo punto lo potreste dare in gestione a una banda di diciottenni senza titoli di studio, o a un collegio di frustrati insegnanti di scuola dell'obbligo coi capelli bianchi, ma anche a un collettivo antifascista che vive coltivando roba bio in un casolare coi cani, e vi garantisco che non saprebbero fare i disastri e le figure di merda internazionali che sono riusciti a combinare Berlusconi, Bossi, Tremonti, Sacconi in questo mese. Potevate davvero andarvene al mare. Forse è il caso che ci andiate adesso. Senza aspettare gli scioperi o i cortei e tutta l'autunnale rottura di palle delle cariche dei carabinieri e ci scapperà il morto eccetera eccetera: il capo se ne sale al Colle con una letterina per Napolitano, e ciao. Non c'è neanche bisogno di farla scrivere a una stagista, ci sarà pure un modulo prestampato. Si può fare in una mattinata e con un jet privato si arriva ad Antigua in tempo per vedere il tramonto. Poi se sarà il caso tornerete con calma in autunno a fare l'opposizione, senz'altro vi divertirete tantissimo a dire quelle cose tipo “Giù le mani dalle tasche degli italiani” eccetera. Noi a questo punto non è che ce l'abbiamo con voi: è che la situazione è molto seria e voi, con le vostre comiche finali, ci disturbate. Qui ha da passare una nottata e voi siete come i bambini noiosi che non vogliono andarsene a letto, e no che non te lo metto su KunfuPanda, scordatelo. Son già le undici.
Io, a questo punto, più che con voi ce l'ho con quegli altri stimatissimi esperti, terzisti e moderati, che per quasi vent'anni vi hanno preso per dei governanti, vent'anni in cui ve ne siete sfilati a chiappe nude per la via delle parate col vostro seguito di cicisbei che lodavano la statura intellettuale di Tremonti, Giulio Tremonti, uno a cui nessun italiano sano di mente darebbe in gestione il proprio condominio, l'uomo che voleva salvare il potere d'acquisto degli italiani con l'Euro di carta: uno così tre mesi fa per il Corriere era ancora uno statista. Poi di cosa ci lamentiamo? Brunetta doveva rivoltare la pubblica assistenza come un calzino, probabilmente non conosce nemmeno il senso letterale del modo di dire, facile che non abbia mai preso in mano e rivoltato un calzino vero in vita sua. Cari borghesi italiani, così moderati, così ponderati, voi certo non mettereste uno scimpanzé alla guida di uno scuolabus, ma in qualche modo non vi è sembrato strano che a Maria Stella Gelmini fosse affidato il volante delle scuole e delle università italiane. E che Calderoli semplificasse la legislazione. E che Scajola fosse ministro di qualsiasi buco gli si riuscisse a trovare. A un fascista da barzelletta, schifato perfino da militari e fascisti veri, avete messo in mano le forze armate: ma andava bene tutto, veramente tutto, perché l'alternativa evidentemente era troppo terribile, la Quinta Internazionale di Prodi e Padoa Schioppa. Cari borghesi italiani, che vi contate già in tasca le monetine da tirare a Silvio appena cadrà in disgrazia: questo disastro è tutto vostro, e meritereste di pagarlo tutto voi. Siccome però non accadrà, posso almeno rivolgervi un'accorata preghiera? Quando esprimerete il prossimo uomo forte, il prossimo genio italiano col sole in tasca o Montezemolo che sia, potreste ricordarvi di fargli uno stress test subito, o comunque abbastanza presto, insomma non dopo diciassette anni? Grazie.
E comunque secondo me il meglio l'ha dato con il Grande Condono del 2002, quando ha consentito il pagamento rateale dell'obolo dovuto, specificando che "il condono è comunque valido col pagamento della prima rata": nessuno si era mai spinto così...in basso!
In tutti i precedenti condoni il beneficio fiscale veniva accordato solo a saldo completo...Invece nel 2002 i maggiori evasori - e cioè i maggiori condonisti - hanno pagato solo la prima rata, usufruendo così di un ulteriore sconto sullo sconto, paralizzando da subito e in via definitiva l'Amministrazione Finanziaria.
La Corte dei Conti nello scorso mede di giugno ha reso pubblica la sua relazione a consuntivo sulle entrate del Grande Condono 2002, denunciando l'esistenza di una voragine di 4,2 miliardi di mancate entrate, in gran parte dovute proprio all'innocuo codicillo voluto da Tremonti......
uno sforzo ancora
dalle sale da ballo
un pò più che di merda
un’opinione pubblica
un pò meno stupida
Voglio rifugiarmi sotto il piano di Varsavia
voglio un piano quinquennale
la stabilità sociale»
Ormai ho solo la forza di citare
Sbagliare (due volte) è umano, ma perseverare reiteratamente è ben più che diabolico.
Che si abbattano pure le dieci piaghe bibliche sugli italioti i quali, fino a prova contraria, ancora un anno fa tributavano consensi plebiscitari a questa gang di scanna-galline. Per quanto funeste, tutte le calamità dell' universo non saranno mai abbastanza!
Pietà l' è morta da un pezzo: chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Vivendo all´estero, non provo alcuna pena per le sorti dei miei connazionali: le loro piccole apocalissi quotidiane costituiscono ormai per me una perversa forma di piacere.
Vedere gli elettori - ma soprattutto le elettrici - di B. smoccolare dietro il loro piccolo papi bugiardo e imbroglione e soffrire per il raggiro subìto è per me una forma di godimento sadico che neppure il Divin Marchese avrebbe saputo descrivere.
Sarà anche solo un sintomo demodé, ma anche questo esserlo sarebbe un sintomo anche più discriminante, a volerlo leggere.
Peccato che la fiera delle vanità non pubblichi più le sue odi con cadenza settimanale, forse, ma cosa c'è di più evidente di cotanta evidenza?
(Ti risparmio discorsi su cosa sia la cultura, perché sono certo che non solo lo sai meglio di me, ma anche che si sia sostanzialmente d'accordo, come tutti i tuoi mai troppi lettori)
O forse sono io che penso male. Da molte a settimane a questa parte, ogni volta che mi capita di leggere un giornale o vedere un tiggì, mi faccio principalmente una domanda: ma in questi mesi c'è qualche magistrato che stia confrontando le date delle esternazioni degli esperti con le date delle operazioni finanziarie di quegli esperti e dei loro amici?
Anche dieci anni, anche vent'anni
09-07-2011, 03:53Berlusconi, famiglie, intercettazioniPermalinkA leggere intercettazioni e fuori-onda dei notabili del centrodestra, all'inizio ti diverti: c'è il Ministro Caio che dà del cretino al Ministro Tizio, la ministra Sempronia che dà della vaiassa alla deputata Calpurnia... dopo un po' però ti viene lo stesso sospetto che ti socchiude le palpebre mentre guardi i reality, e cioè: non faranno anche un po' finta? Si danno dei cretini per risultare credibili, e in effetti dopo un po' uno gli crede. Però in fondo va bene così, tanto c'è gente che è in nomination da anni e non viene mai eliminata, e per un Bondi o un Fini che lasciano le scene c'è sempre pronto uno Scilipoti o uno Stradacquanio.
D'altro canto ti chiedi anche se si possa vivere in quel modo, senza potersi fidare di un amico, un collega, un complice; dovendo dare per scontato che tutti ti sparlino alle spalle. La Casa delle Libertà, una volta si chiamava così, sembra una di quelle famiglie dove il papà non deve neanche più dare le spalle per sentire che gli danno del rincoglionito, dove tutti si sorvegliano nei corridoi per evitare che il fratello tossico si venda il televisore, la sorella cominci a ricevere i clienti pure in camera. Uniti tutti solo dalla paura che frani il tetto che nessuno si umilia a riparare, e dalla paura che fa il mondo di fuori. E ti chiedi per quanto ancora può durare, una famiglia così, per quanto.
Poi pensi a famiglie che conosci, e ti rispondi.
http://www.ilpost.it/makkox/2011/07/08/berlusconi-candidatura-alfano/
vedi, erano lì, in conferenza stampa, e brunetta si dava da fare a spiegare la bontà dei "suoi" provvedimenti. quelle cose già dette e ridette, e annunciate e riannunciate decine di volte, quelle che servono all'editorialista compiacente del giornale filogovernativo e del telegiornale minzoliniano per indorare la pillola, per farci credere che il governo lavora per noi. e mentre brunetta era tutto preso da questa cosa propagandistica e bonaiuti annuiva (oh, come annuiva!), tremonti sapeva che erano tutte cazzate e il ragioniere generale dello stato gli diceva che in fondo contavano per "lo zero sei". e sacconi che manco lo stava ad ascoltare.
cretino brunetta?
no, cretini noi italiani!
Al di là del Principio di Realtà
30-06-2011, 04:00Berlusconi, cattiva politicaPermalinkAppena un mese fa – me lo ricordo straordinariamente bene – Pisapia vinceva, al secondo assalto, la battaglia di Milano, che per vari motivi apparve subito più significativa di quella pur notevole di De Magistris a Napoli. Quel che è successo in questo mese, dai referendum al caso Bisignani al flop di Pontida, per finire con la finanziaria, non dà l'impressione di una ritirata strategica. Sbaglierò, ma ha tutta l'aria della trattativa di un armistizio. A volersi arrendere non è tanto Berlusconi (tutt'altro che lucido, in questa fase), quanto la classe dirigente che solo due anni fa sembrava dover regnare invincibile fino alla salita di Silvio al Quirinale e oltre. Bene, a un certo punto hanno mollato. Non hanno perso le elezioni, badate. Potrebbero persino rivincerle: hanno i mezzi e hanno i numeri. Ma, dopotutto, chi glielo fa fare? Non è che governare l'Italia in recessione sistemica sia questo grande affare. Probabilmente conviene succhiare il succhiabile e tornarsene all'opposizione, dove sarà più semplice rifarsi una verginità gridando a gran voce Padania libera, No all'Oppressione Fiscale o qualche altro slogan che verrà in mente al momento giusto.
Si dice che il vento sia cambiato. È poco più di un modo di dire. Gli italiani sono – purtroppo – gli stessi di un mese fa. Continuano ad aver paura degli zingari e dei neri che vengono a rubarci il lavoro: ad appassionarsi al delitto dell'estate e a blindarsi in autostrada nella fila centrale ai centoventi, insomma non sembrano cambiati. La stessa batosta delle amministrative e poi del quorum non è una novità: Berlusconi ci è già passato, per esempio nel 2005, e in quelle occasioni ha approfittato per prendere le misure ai suoi avversari e recuperare gli svantaggi accumulati. Stavolta è forse più stanco e più distratto, ma non è un problema soltanto suo. C'è tutto un blocco sociale che costituisce ancora la maggioranza di questo Paese, ma che non mostra più nessuna volontà di imporsi. Se si andasse a votare domani, molti degli elettori di questo blocco semplicemente si asterrebbero – e la loro astensione probabilmente sarebbe decisiva all'affermazione del centrosinistra. Altri pescherebbero un leader alternativo tra i tanti che Berlusconi è riuscito ad allontanare dai vertici quando ancora potevano contare qualcosa: Fini, Casini, perfino Di Pietro, nessuno sarebbe in grado di ereditare il berlusconismo com'è oggi (men che meno Montezemolo o Maroni). I più continuerebbero a votare Berlusconi: per inerzia.
Abbiamo parlato per anni di sinistra e di destra in Italia, ma per la verità è più o meno dalla discesa in campo del '94 che sarebbe più opportuno parlare di principio di realtà e principio del piacere. Chi vota Berlusconi o Bossi non è di destra in senso storico, o liberale, o perfino fascista: Lega e PdL si votano per la soddisfazione immediata che garantiscono, promettendo ogni volta di tagliare le tasse e ridisegnare fantomatici confini federali. Allo stesso modo, chi vota centrosinistra ormai ha ben poco di comunista o di socialdemocratico (anzi ha contribuito talvolta al varo di riforme di sapore liberale); di solito lo fa per un senso più o meno consapevole di responsabilità individuale o collettiva; per entrare in Europa, o restarci, per salvare il bilancio, il buon nome del Paese, eccetera eccetera. Il Centrodestra regala sogni, il centrosinistra interviene ogni cinque anni a salvare i conti. Da questo punto di vista non si tratta di due schieramenti contrapposti, quanto piuttosto complementari: se Berlusconi ha potuto folleggiare (ma gli italiani non è che abbiano folleggiato parecchio, nemmeno durante i suoi mandati), lo deve agli odiatissimi Amato, Ciampi, Visco, Padoa Schioppa, che al momento giusto arrivavano a salvare i conti e a porre le basi per una nuova trionfale campagna anti-oppressione-fiscale.
A sancire questa alternanza arriva l'ultima finanziaria presentata da Tremonti in parlamento: una barzelletta triste che farebbe ridere se non parlasse di noi. Per sua voce il governo ha annunciato che con il ticket al pronto soccorso e altri tagli alle scuole riuscirà a raccattare due dei 47 miliardi di euro necessari – i restanti 45 li raccoglierà il prossimo esecutivo. Di che altro si tratta se non di una resa incondizionata, una fuga dalle proprie responsabilità? Toccherà a Bersani e Vendola trovare il prossimo Visco, il prossimo Padoa Schioppa, il prossimo obiettivo per il tiro al piccione di Libero e Giornale. Feltri e compagnia si rimetteranno in riga, i leghisti dalla loro ridotta del cinque per cento si rimetteranno a urlare Secessione – che è la cosa che gli riesce meglio – e magari tra sei anni sarà già tutto sistemato, e il Paese pronto per il prossimo sogno, il prossimo smagliante Miracolo Italiano, la prossima fuga della realtà.
Come se ne esce? Non so, forse votando Berlusconi, blindandolo per altri cinque anni, obbligando lui e i suoi elettori a prendersi le responsabilità per le proprie scelte, di fronte alla concreta possibilità di andare in malora – salvo che in malora ci siamo già. E allora forse quando il centrosinistra vincerà, non perché rappresenta la maggioranza del Paese, ma perché la maggioranza del Paese non vuole più essere rappresentata, vale la pena di insistere su un concetto: Berlusconi, Bossi e il loro sistema non vanno semplicemente sconfitti, ma delegittimati. Occorre riconoscere, da un punto di vista non semplicemente giudiziario ma politico, che erano un'associazione a delinquere che ci ha impoverito, tutti: e trarne le conseguenze. Altrimenti quelli tra sei anni sono ancora lì, pronti a venderti la rivolta fiscale, la secessione il tiro ai barconi dei negri, e gli italiani queste cose le comprano, purtroppo.
“Insomma, stai dicendo che quando Bersani vincerà bisogna ricordarsi di distruggere...”
“...Cologno Monzese, sì”.
“Lo potevi dire prima, mi risparmiavo cinque minuti”.
“Così lo sponsor è più contento”.
“Lo sponsor... ma ti senti? Guarda che Berlusconi può perdere tutto, ma dentro di te ha vinto da un pezzo”.
“Che io possa essere il magro premio di consolazione”.
“Amen”.
Non capisco come si fa a lasciare semplicemente il nome in questo blog traducete le sigle!
p.s. concordo: la sinistra, funerea audinerassassina esiste davvero ed è davvero assassina, ed è bene che si sappia. Con i suoi imponenti sportelli, i finestrini scuri e sottili come bocche di lupo, nera fuori e buia dentro, mi è sempre sembrata più una casamatta che un mezzo di trasporto.
In questo modo anche in italia ripartirà il processo democratico supportato dai media, la demagogia non potrà più essere usata come arma perchè i giornalisti saranno i primi a smascherarla facendo domande vere.
Come dici? D'Alema? Sì beh ecco, d'Alema e uolter non faranno lo stesso errore due volte di seguito, giusto? Cioè sì, sarebbero già tre volte d'accordo... ma no dai, non è possibile...
Va bene, d'accordo, è meglio se andiamo noi a distruggere Cologno Monzese, io ci sono, non di venerdì però che ho calcetto
L'Italia non è neanche riuscita a delegittimare politicamente il fascismo abbastanza a lungo... e là c'era di mezzo la catastrofe della seconda guerra mondiale. Come mai potrebbe con il Berlusconismo senza una crisi comparabile (e non ci siamo neanche vicino).
Purtroppo Leonardo, il più grosso impiccio al vero cambiamento politico è proprio il concetto che il primato della politica implichi che la politica sia capace di riformare se stessa.
Delenda Cologno, si, ma non dal Transatlantico.
Può essere una soluzione a lungo termine.
Sei il migliore statista degli ultimi 150 anni :)
Comunque questo paese non riuscirebbe a governarlo neanche Gesù sceso in terra.
Kriss
Italian Tabloid
18-06-2011, 22:15Berlusconi, giornalistiPermalinkDi solito quando si parla di direttori di quotidiani licenziati o in fase di licenziamento, c'è sempre chi invoca le leggi del Mercato. Io non ho niente in linea di massima contro i mercati e le loro leggi, ma stiamo parlando della stampa. Per di più italiana – è un po' come invocare le norme del codice stradale all'autoscontro della sagra di paese (l'ultima sera, qualche minuto prima dei fuochi). Certo, dopotutto sono mezzi di locomozione anche le macchinine. Però.
Prendi l'Unità, fondata da Antonio Gramsci nel 1924. Non seguiva le leggi del mercato, quando era un foglio sovversivo (finanziato dal Comintern). Non seguiva le leggi del mercato quando era l'organo del Pci (finanziato dal Comintern). Forse sottostava alle leggi del mercato quando regalava le videocassette, ma a voler fare i precisini quello sarebbe una violazione delle leggi del mercato (dumping? predatory pricing?) Anche oggi, diversi quotidiani italiani “stanno sul mercato” grazie alle sovvenzioni statali, o come voci in perdita di grandi aziende che fanno soldi in altri modi. Significa “stare sul mercato”? Certo, ci sono le eccezioni. Un'eccezione importante è costituita da un quotidiano fondato da un gruppo di giornalisti che se ne sono andati via dall'Unità quando è arrivata la De Gregorio.
Però, anche lì, guardiamoci bene. Quali sono le firme giornalistiche che valgono di più in Italia, quelle che venderebbero qualsiasi cosa? Una volta c'era “Enzo Biagi”. “Enzo Biagi” non era semplicemente un simpatico giornalista del Corriere, “Enzo Biagi” era un marchio di fabbrica in grado di vendere qualsiasi cosa: quotidiani, strisce tv, cartonati, perfino i fumetti. Poi c'era, per esempio, “Indro Montanelli”. Oggi ci sono ancora nomi così? Il primo che mi viene in mente, uno in grado di riempire una vetrina di libreria soltanto con la roba che ha firmato nell'ultimo paio d'anni, è “Marco Travaglio”. Siete d'accordo che “Marco Travaglio”, a prescindere dai contenuti, dalla qualità eccetera, è diventato un'industria, uno che oltre a libri e giornali potrebbe benissimo vendere magliette e mutande senza stupire più nessuno? Ecco. Travaglio se n'è andato dall'Unità quando arrivò la De Gregorio. Con Padellaro ha fondato il Fatto, che è andato benissimo, ma il punto è che nel frattempo l'Unità non ha perso copie. Se i dati che girano sono quelli giusti (se non sono quelli giusti mi scuso), nell'ultimo anno l'Unità della De Gregorio ha venduto più dell'ultimo anno pieno di gestione Padellaro-ftg-Travaglio. E nel frattempo – cosa da non sputarci su – anche la De Gregorio è diventata una firma, un personaggio televisivo. Per cui adesso, proprio secondo la famosa logica del mercato, potrebbe sembrare strano che Soru non la voglia confermare. Ma appunto: di che logica stiamo parlando?
Di logiche in realtà ce ne sono tante; altre le conosciamo (il PD non possiede l'Unità ma le garantisce parecchi abbonamenti, Soru non è più l'aspirante leader della sinistra che era due anni fa), altre no (di sicuro non le conosco io) e ce le racconteranno, forse, tra mesi, anni, a frittata fatta e digerita. Noi però vorremmo saper tutto di tutti, in tempo reale, e a soddisfare questa nostra necessità ci pensa Dagospia, il grande narratore onnisciente, che dopo tanti anni ha ancora qualche problema con la punteggiatura, ma in compenso è un vero mago del bozzetto, sentite qua:
Finché, pochi giorni fa, Soru entra in stanza della direttora. Lei chiede una cospicua (cospicua) liquidazione. L'editore ride, sottolineando che il suo contratto, è in scadenza. E poi le pone il seguente indovinello-trabocchetto: "I libri che adornano questa stanza, sono stati inviati a te in quanto Concita De Gregorio o in quanto direttore dell' "Unità"? No, perché nel secondo caso, vorrei donarli alla biblioteca di Sanluri" (città natale di Soru).
Sul serio, quanto è ben congegnata una scenetta così? In cinque righe l'avidità della radicalscic a caccia di cospicue (cospicue!) liquidazioni, la grettezza atavica del datore di lavoro, il richiamo della provincia profonda – addirittura si sono andati a scomodare su wikipedia per trovare il luogo di nascita di Soru! Uno dei motivi per cui in Italia non riusciamo a scrivere fiction decente è che chi la saprebbe fare invece lavora, per esempio, a Dagospia.
Rimane l'obiezione che chiunque, prima di propalare storielle così, sarebbe in grado di farsi. Chi è la gola profonda? Possibile che direttore e proprietario si mettano a parlare di liquidazioni e scadenze di contratto in mezzo ai dipendenti? Più probabile che abbiano chiuso le porte per discuterne a quattr'occhi, e quindi come facciamo a sapere la storia della biblioteca? Forse che (1) la De Gregorio racconta gli affaracci suoi a Dagospia? Mmmm. (2) Soru è un confidente di Dagospia? Mmmmmm. (3) Dagospia ha messo le cimici tra i libri del fondo De Gregorio? (a proposito, ma che sfacchinata sarebbe oggettivamente impaccarli tutti e traghettarli fino a Sanluri? Cioè, ne vale la spesa?) (4) C'è qualche talpa dagoscopica in redazione che sa leggere il labiale da dietro una porta vetri? Oppure (5) si stanno inventando tutto, come al solito? Ahi, ecco, mi sono tagliato col rasoio di Occam.
Però sono bravi. Inutile dir di no. Hanno capito da un pezzo quello che ancora non mi rassegno a capire, ovvero che la gente alla verità preferirà sempre una più succosa verosimiglianza. E a questo punto però vorrei fare un appello, che non c'entra nulla con l'argomento del pezzo: Dagospia, gliela troviamo una ragazza a Berlusconi? Perché ormai sono passati sei mesi dall'annuncio, a questo punto andrebbe bene perfino Iva Zanicchi, qualsiasi cosa meglio di questo silenzio distratto che si è fatto più che imbarazzante. Non è che ci dobbiamo credere per forza – non ci crederemo, questo è chiaro, ma qualsiasi miserabile finzione con un briciolo di verosimiglianza sarebbe meglio di quello che sta succedendo adesso – la crescente e condivisa consapevolezza del fatto che non ci sia una sola fanciulla o signora in Italia credibile nel ruolo. Cioè, gente disponibile a strusciarcisi addosso, sopra, sotto, dovunque, finché ne vuoi; ma una sola che riesca a dire “è il mio uomo” restando seria, senza farsi ridere in faccia – non c'è. Basterebbe questo a dirci quant'è in crisi il personaggio, cioè, grazie comunque Economist, ma ormai davvero non c'era bisogno di scomodarsi.
Mi piacerebbe capire perchè molti trovino normale che vengano loro vendute delle balle.
Povera Wanna Marchi, ha pagato lei per tutti
E i quotidiani sono tutti in crisi, e i pezzi a volte si pagano trenta euro lordi l'uno. Un prezzo che non fa il direttore, tra l'altro.
NF
Mi affascina Dagospia, il modo in cui prende le notizie da altri e ci costruisce fotoromanzi.
Se avessi voluto dire "è ingiusto", avrei scritto "è ingiusto".
Poi, abbi pazienza, ma nessun dottore te li ha prescritti i miei pipponi, non prendertela con me se li leggi fino alla fine aspettandoti cose che non ci trovi.
che è ingiusto che la de gregorio sia stata segata perché il giornale tutto sommato non andava male? eddai, sembri l'avvocato di gianni riotta. un sacco di direttori vengono defenestrati ogni anno per ragioni molto meno nobili, e con tante copie vendute.
oppure vuoi dirci che dagospia sì c'ha azzeccato ma diamine così-non-si-fa-quanto-sono-rozzi? beh insomma si sa, dagospia non è certo un arbiter elegantiarum né un campione di raffinatezza analitica, da sempre. quindi?
la sensazione è che se la de gregorio non fosse stata il tuo direttore su 'sta vicenda saresti stato ancor più caustico di dagospia (e ancor meno comprensivo di quanto tu non lo sia stato con riotta).
Se hai dati diversi, li guardo volentieri; quanto alle opinioni, ne ho lette di molto sfumate (ad esempio su Ciwati, dove è intervenuto anche Soru, ecc.)
Quanto al conflitto d'interessi, se proprio vogliamo dire che c'è, è un conflittino di interessini (al massimo dovrebbe spingermi a parlar bene del direttore che entra, che non conosco).
Concita de Gregorio
( 19-06-2011 )"
http://concita.blog.unita.it/la-verita-e-il-fango-1.305341
Direi che quanto a finzioni miserelle _senza_ un briciolo di verosimiglianza questa ne batte parecchie. Mica per acrimonia o pregiudizi verso qualcuno eh? Io Dagospia manco lo leggo, mi limito a constatare i fatti.
tibi
E' proprio vero che Dio odia i maestrini:
(ANSA) - ROMA, 22:13 'Dal primo luglio Concita De Gregorio lascia la direzione dell'Unita' a seguito di una decisione condivisa, assunta in autonomia e nel pieno rispetto reciproco riconoscendo l'importante lavoro svolto e i risultati raggiunti'. Lo annunciano in una nota congiunta l'editore del quotidiano, Renato Soru, e la stessa De Gregorio. "Entrambi le parti - si legge nella nota - hanno rispettato l'impegno inizialmente preso di dare a questo lavoro almeno tre anni di stabilita''.
Dagospia fa semplicemente il suo lavoro: diffonde rumours, a volte fondati a volte no (questa volta sì). Il resto, la donazione alla biblioteca di Sanluri etc, è colore: come l'orsacchiotto di Vespa tra le macerie dell'Aquila, o l'immancabile opionione che il cronista 'serio' raccoglie dal superinformato e sagace tassista sulla via da/per l'aereoporto.
tibi
Luca
Finché un giorno, un'Onda Anomala
09-06-2011, 18:11Berlusconi, catastrofi, referendumPermalinkIl giorno che B. cadrà, dunque, è abbastanza facile immaginare un certo traffico intorno ai resti, tra chi viene a reclamare una fetta di merito e chi a scaricare un briciolo di colpa. Il triste è che avranno quasi tutti ragione: il giorno che cadrà, cadrà per milioni di motivi, e sarà merito di tutti, colpa di nessuno. L'eterogenesi dei fini ispirerà centinaia di tesi di laurea in Storia contemporanea; noi però ai nostri bambini vorremo raccontare qualcosa di più semplice, e quindi cosa? Chi ha sconfitto Berlusconi? Bersani, Pisapia, Ruby, Santoro, Beppe Grillo, chi metteremo in groppa al cavallo, chi equipaggeremo di lancia ammazzadrago?
Mettiamo per esempio che SB si prenda una batosta fatale al referendum – animale di cui molti in questi giorni ti vendono la pelle, come se fosse una bazzecola superare il quorum; invece è quindici anni che nessuno ci riesce. Ma mettiamo che. La prospettiva che si spalanca è pittoresca. L'uomo che per trent'anni ci ha rubato le frequenze, corrotto chi scriveva le sentenze, che ha portato leghisti e postfascisti al governo, le veline ai ministeri, eccetera eccetera, non cadrebbe per mano d'uomo o di donna, ma per uno tsunami. Tante ce ne ha fatte, tante ancora avrebbe potuto farcene, ma un giorno ha avuto l'idea nemmeno così empia di riaprire la pratica sulle centrali nucleari – in fondo, perché no? Se usiamo quelle dei francesi, dei tedeschi... e con una maggioranza meno slabbrata, governatori più disciplinati, avrebbe anche potuto farcela. Ma poi dall'altra parte del mondo la proverbiale farfalla ha battuto un colpo d'ali, due faglie si sono strofinate appena un poco, e un'enorme ondata ha mandato in tilt una centrale nucleare che avrebbe dovuto essere dismessa anni fa. E tutti ci siamo ricordati di Chernobyl. E i tedeschi hanno cambiato idea. E la Cassazione ha approvato il quesito. E SB si ritrova a mollo, ma con uno tsunami è il minimo.
La prima volta che ci ho pensato, la cosa mi ha tolto quasi la voglia di andare a votare. Dopo tutta la fatica che ci è costata sopportarlo, dopo tutti i tentativi che abbiamo messo in scena per tirarlo giù, ecco che arriva la Natura Matrigna – con la sua damigella di compagnia preferita, Lady Sfiga – e lo schiaccia così, come un moschino sul davanzale. E ai bambini racconteremo che era brutto, che era cattivo, che ogni giorno voleva una vergine diversa, ma che comunque ce lo saremmo tenuto, finché non arrivò l'ondata.
Però, riflettendoci bene, la cosa ha una sua poesia. Sì, forse senza Fukushima ce lo saremmo tenuti un altro po'. Sì, hanno dovuto pensarci gli elementi. Sì, era una forza della natura, istintiva e primordiale, contro cui nulla avrebbero potuto le sparuti e divise brigate della Ragione – così a un certo punto la Natura è venuta a riprenderselo. E nessuno, soprattutto, potrà reclamare il merito. La stessa forza che ha disegnato i continenti, che ha sommerso Atlantide e sotterrato Pompei, un bel giorno ha aperto il libro della Storia d'Italia e ha scritto di suo pugno: exit Silvio Berlusconi. Non è un brutto finale, a questo punto forse è l'unico all'altezza.
Per quel che serve io domenica a votare ci vado, quattro sì (non tutti convintissimi, ma vi risparmio i dubbi su chi ripara le tubature).
Sarebbe una nemesi storica su cui scrivere pagine e pagine e pagine.
sono arrivati a renderla stabile per 5 minuti....
Se passa il nucleare (e passerà...) forse perderemo questa chance.... ma pazienza rivestiremo i ns tetti di pannelli e chi ha vento metterà il micro eolico.
Giò
A memoria ricordo solo un grafico delle due cose, devo ripescarmi il punto in un file audio di due ore e passa sperando di trovarci i riferimenti bibliografici :)
Ho già sentito i due estremi più di una volta (10 volte tanto / già oggi paragonabili) ma sempre da fonti molto di parte e senza riferimenti che togliessero i dubbi..
Di cosa? Ma di un bel niente. E' come stare ad Annozero con le controparti che fanno volare le fotocopie dei dati ISTAT come stracci. Dubito che ne sappiano molto di più i nostri politici, e forse pure Chicco Testa. E allora riprendo a fidarmi solo del mio io sospettoso e puzzone. Lo vogliono fare? Vogliono proprio, ci tengono? Cavolo, smaniano come per il ponte di Messina? E allora vuol dire che ci guadagnano ora, magari solo una scarpa destra per iniziare, e che ci guadagneranno poi, tantissimo. Che la cosa poi sia utile, dannosa o pericolosa è davvero un particolare secondario che non ci è dato conoscere. La verità, mai.
Non puoi nemmeno fidarti dei tecnici, perché basta un appartamento o un ruolo di punta in un istituto e trovi di certo qualcuno disposto a dichiarare che le centrali nucleari fanno bene. Dei giornalisti poi, figurati: ma uno come Oscar Giannino, quella specie di Collalto virato Vittoriale, chi cavolo l'ha messo a capo di una associazione che vuole dare l'acqua ai privati, oltretutto con un nome così infido?
Ma chi ci crede che lo vogliano fare "per il Paese"? Questi qua, scherziamo? Cavolo, potendo spendere quelle cifre per vedere dei risultati solo tra vent'anni, ben dopo le proprie morti politiche e anche biologiche per alcuni, dei governanti diversi da questi tiraccampà e fammemagnà potrebbero rivoltare come un calzino un intero settore primario come la scuola, o la sanità, o la ricerca, e farlo diventare di riferimento mondiale, roba che poi ti intitolano le piazze, ti fanno la statua a cavallo e ti mettono anche sui francobolli. Solo che non gli interessa, tutto qua: vogliono fare i soldi. Soldi dalle guerre, soldi da Putin, soldi dall'acqua, soldi dalle spiagge.
Ragazzi, sono serio: a questi qua bisogna impedirgli di fare qualsiasi cosa per principio, perché hanno la panza bucata e nessuna coscienza. Pensano solo a soldi, potere e gnocca. Non hanno altro modo per averli che facendoli sulla nostra pelle. Sono quelli che vendono il formaggio scaduto, che ti buttano l'amianto dietro casa, che ti mettono le protesi infette per risparmiare 100€, sono come i Casalesi.
Non ha senso scornarsi sulla loro agenda e sui loro argomenti: vanno sostituiti e dimenticati. Tutto potrà essere un po' più limpido, e forse discutere avrà di nuovo un senso. Ma dopo.
a parte l'OT, ma tu dici "una delle fonti più costose e già superata (senza incentivi) nel costo del KW/h dalle rinnovabili come il fotovoltaico." Ti prego di mettere un link alla fonte perchè questa affermazione è a dir poco rivoluzionaria!!!
Non mi capacito infatti che io non abbia mai visto dei calcoli a tuo sostegno; e si che col fotovoltaico ci lavoro. Di solito, anche usando fonti di parte, si evince come il costo al KW/h del nucleare non sia significativamente più basso del petrolio MA ben dieci volte più economico del fotovoltaico. Tanto per restare nella prima pagina di google: fotovoltaico 50€c/kWh (http://www.ecoage.it/costi-energia-rinnovabile.htm), nucleare 5€c/kWh (http://www.aspoitalia.it/images/stories/coiante/coiantecostonucleare.pdf)
Mi sentirò in paradiso quando si potrà votare ad un referendum propositivo e senza quorum.
Grillo? Si è ridicolo, è un vecchio, un opportunista, quello che volete, io stesso non concordo con la metà delle cose che dice, ma quando vedo un ragazzino come Calise a Milano non riesco più a comprendere la politica come è stata intesa sino ad oggi. Sarò ingenuo ma a trentasette (37) anni vedere all'opera una goccia di "sangue fresco" non mi dispiacerebbe. Scusate per lo spottone.
[Scusa, giuro poi che non lo faccio più per almeno tre mesi]
Acqua pubblica:
certo è materia e legislazione complessa, con questioni sostanziali che si giocano sulle virgole delle definizioni; prevalgono semplificazioni errate - soprattutto, brunettianamente direi, sulle virtù del privato e i vizi del pubblico.
E vero che il pubblico non è stato ovunque modello di chiarezza e capacità, è anche vero che abbiamo fatti, dati ed eseprienze per vedere quel che è successo dove la privatizzazione sostanziale -con o senza foglia di fico pubblica- c'è stata: in genere si vede che il privato -monopolista locale o multinazionale- s'è rivelato più esoso, meno efficiente e meno sensibile alle esigenze locali -spesso con maggiori perdite lungo il percorso della gestione precedente-; da Parigi alla provincia laziale e toscana stanno tornando indietro, come per il nucleare.
Sul nucleare.. riporto una sintesi a memoria (probabilemnte parzialissima ed in parte errata) di un intervento di Gianni Tamino.
forse non tutti sanno che il nucleare
* "diminuisce la dipendenza da paesi esteri poco stabili o autoritari". Non è vero: il combustibile nucleare è molto più raro e concentrato degli altri fossili, inoltre ai ritmi attuali finirà prima delle altre fonti fossili.
* "diminuisce la co2": il bilancio diventa attivo dopo vent'anni dalla costruzione. Ma intanto si sono tolte risorse alle rinnovabili
* "le nuove centrali sono sicure": una cosa poco nota è che molti paesi non le costruiscono più anche per motivi di prudenza e salute pubblica. Alcuni studi epidemiologici mostrano un aumento del rischio di tumori e leucemie anche in prossimità delle centrali prive di incidenti - senza neanche aprire il capitolo scorie.
* "il nucleare è conveniente": per chi lo vende e gestisce le centrali e percepisce i fondi pubblici. E' anzi una delle fonti più costose e già superata (senza incentivi) nel costo del KW/h dalle rinnovabili come il fotovoltaico.
* poi ci sono gli argomenti demenziali come "tanto la compriamo dai francesi". Ok, in caso di incidente (ma anche senza) preferisci essere a 5 o 500 Km? E lo sai che la compriamo DI NOTTE, quando loro la buttano via, perchè il nucleare è rigido -quello produce, non lo regoli come una centrale termica- per cui conviene comprarla a pochissimo invece di usare la nostra stufa. Intanto la usaiamo per pomparci su l'acqua delle centrali idroelettriche di riserva, e gliela rivendiamo quando serve a 10 volte tanto. I tanto citati francesi stanno messi peggio di noi anche per via della rigidità del sitema dovuta al nucleare.
* NON servono altre centrali. Serve sostituire quelle più vecchie ed inquinanti. Abbiamo già un potenziale installato che è il DOPPIO del massimo picco di consumo che abbiamo avuto nel paese. Il problema è la rete, che è non è abbastanza flessibile per favorire una produzione decentrata (tipica delle rinnovabili). Su questo si dovrebbe investire. Peccatto che chi dovrebbe farlo ha interesse (o è sensibile agli interessi) di chi ci guadagna da una situazione di concentrazione e controllo.
Tutto questo per dire.. Ma chissene. E' vero, conta più Fukushima e la fama dei giapponesi (figurarsi noi che costruiamo quartieri sui vulcani attivi), ed il meteo.
quorum, 15 anni che nessuno ci riesce: è vero, ma è anche vero che non sono le sbrodolate presentate dai radicali, ma questioni che hanno un largo seguito, ampi movimenti dal basso a sostegno (per lo più osteggiati dai partiti)
In particolare quello dell'acqua, che sostengo da anni, oltre ad avere raccolto un milione e 400.000 firme (senza il sostegno dei partiti in parlamento!) ha storia, diffusione, esperienze che Santoro e Floris si sognano.
(E infatti hanno messo in scena il solito teatrino, l'unico ad avere invitato un esponente del comitato promotore è stato vespa).
Forse il caso più simile è quello sulla procreazione assistita: ma stavolta pare che i preti, fino al sommo, siano dalla nostra e contro il giochino malato dell'astensione.
Non a caso stanno facendo di tutto, legale e non, per far stare a casa i cittadini. Dall'aver negato l'accorpamento alle amministrative, ai boicotaggi del comune di Roma sui manifesti alle date sbagliate dette al tg..
Probabilmente è vero che sarà più importante l'onda.. emotiva delle ragioni razionali.
Berlusconi cadrà per questo? Speriamo. Ma non sono sicuro che il legame sia così stretto. Son questioni che dividono anche l'opposizione.
Sembra retorico, ma mi pare proprio ci sia un evidentissimo caso di "scollamento dalla realtà della politica", con ampia partecipazione dal basso e reazione generalmente ostile dall'alto - anche dall'opposizione finchè non ha fiutato la possibilità della spallata. E' proprio vero: politica energetica e bene comune come strumenti pro e contro Berlusconi.
Gabriele
SB probabilmente cadrà per logoramento accumulato nell'impossibilità di trovare qualcuno da incolpare (l'impalpabilità della sinistra gioca a suo sfavore). Anche i più imbecilli del suo elettorato iniziano a non credere più alle sue palle nè lui pare aver più la forza o la voglia di raccontarle.
Dici che questa sarà la goccia traboccante?
Comunque politicizzare il referendum in questa fase è un rischio, sarebbe meglio farlo a quorum raggiunto e giocare noi per una volta sulla paura (quindi sbaglia Bersani come al solito).
Francesco
La realtà mi sembra più prosaica e più soffocante: siamo colonizzati nel profondo dall'allarme e il disagio che ci provoca l'ingombrante figura di SB. Al punto che di fatto non siamo nemmeno liberi di discutere una cosa importante, decisiva e complicata come la politica energetica con la razionalità che l'argomento richiederebbe. Tutto è ormai un referendum pro o contro berlusconi. Ogni ambito è intossicato e levarci di torno SB è la priorità.
In questo senso, abbiamo già perso- e da parecchio. Comunque vada a finire.
Ovunque (è piazzale Loreto)
08-06-2011, 19:55Berlusconi, calcio, fascismo, memoria del 900PermalinkAnche perché il fascismo, quel fascismo ruspante che ti abbiamo sempre perdonato finché ci paravi i rigori, Capitano, non è che può trasformarsi in un'enciclopedia buona a tutti gli usi, come accade a quelli che a furia di lamentarsi che a scuola non si insegnano le foibe, e le stragi del triangolo rosso, e a pretendere nei programmi di tutte le scuole le foibe (e il triangolo rosso), dopo un po' l'unica cosa che sanno dirti di tutto il Novecento è che ci sono state delle foibe e un triangolo (rosso). Non dico che non siano storie importanti, ma impariamone altre. Perché non è vero che tutto intorno a noi ci parla di Mussolini. Siamo noi che abbiamo questa fissa per Mussolini e lo vediamo in qualsiasi uomo di potere, da quando Forattini infilava Craxi nello stivale e anche prima.
Altrimenti continuiamo la solita recita: il calciatore fascistone che tira fuori Piazzale Loreto, il blog sinistroide che risponde Ma-gari, sarebbe ora di appendere tutti i disonesti e intrallazzoni eccetera eccetera. Come se fosse una fune che ognuno può tirare dalla sua parte, Piazzale Loreto, mentre invece è un simbolo che dovrebbe unirci, fascisti e antifascisti, nella vergogna. Se ne abbiamo studiato quel poco per sapere che non ci fu nessuna gloria nello sparacchiare e sputacchiare sui cadaveri; che Pertini se ne andò disgustato, che il CLN deplorò immediatamente e unanimemente la "macelleria messicana", e che a tutt'oggi non si è ancora capito chi abbia dato l'ordine di portare lì le salme e appenderle alla tettoia della pompa di benzina. Nulla di cui andare fieri, davvero: Mussolini avrebbe potuto morire da combattente, e si fece catturare travestito mentre fuggiva; quanto agli italiani, Capitano, non ha tutti i torti: hanno questo vizio di tenersi tutta la saliva per quando i potenti cadono in disgrazia. Lei poi stava semplicemente pensando a quella banda un po' sgangherata di calciatori pizzicati a truccare le partite, ma forse nelle ossa ammaccate ha sentito lo Zeitgeist: c'è un'aria strana in questi giorni, a Roma hanno perfino messo in scena una farsa di Gran Consiglio. Poi magari non succederà nulla, come non è successo nulla tante altre volte, ma a Piazzale Loreto in questi giorni ci stanno pensando in tanti: più per mancanza di fantasia che per reale attinenza.
Tanto che io, solito bastianino, sento qui di dover lasciare un piccolo voto: il giorno che Silvio sarà caduto - ma caduto sul serio - domani o tra vent'anni, prometto che non sprecherò una sola cattiva parola, un solo sputo per lui; e ne rispetterò la salma. Magari dagli anni Quaranta si può uscire anche così.
Quella fu l'unica fine che potesse meritare.... peggio ancora andó a Ceausescu.... e ne gioimmo anche allora....
Solo allora mi sentiró definitivamente libero.... e sicuro.
Karl
credo fosse il 27 o 28 aprile del 1945,quel giorno, non avrei mai pensato di assistere a un avvenimeto cosi straordinario.vorrei dire anche come tutto questo successe:non avevo ancora 18 anni quel 25 aprile del 1945, da tre anni lavoravo alla magneti marelli come operaio.
avendo fin da allora aderito al movimento antifascista clandestino all'interno dell'azienda,alla vigiglia ricevemmo l'ordine di occupare la fabbrica,dove si istaurò il giorno dopo il comando di una brigata partigiana proveniente da fuori, noi ci mettemmo subito al loro servizio per essere utili in qualsiasi momento.capitò appunto il 28
aprile di essere incaricati di andare a reperire farina essendo i fornai rimasti senza pane per la popolazione del luogo.percorrendo su
su un camion alle cinque del mattino viale Padova che porta direttamente a piazzale Loreto,
vedemmo un assembramento di persone sotto il chiosco di benzina,ci fecero passare perchè avevamo l'insegna del C.L.N.la scena che vidi fu
fu tragica, surreale ,quasi come quella che vidi l'anno prima, quando andammo avedere a piazzale Loreto i quindici martiri fucilati dalle brigate nere.onestamente devo dire che non
vidi violenza sui cadaveri,anche perchè gente a quell'ora, essendoci il coprifuoco non ne circolava.quello che successe dopo durante la giornata dipese dal poco servizio d'ordine,per cui si furono costretti ad appenderli.
quelli che giudicano oggi non hanno vissuto quei momenti tragici,terribili,dove quando ti alsavi al mattino non potevi sapere se avresti visto ancora il tramonto.
forse sarai stato un bravo portiere(!) ma per favore ora che ti sei avviato sulla strada del declino , non sparare ca..ate per metterti in mostra!
Forse anche i partigiani sono stati vittime delle foibe.
Aggiungo solo un punto di vista leggero:
trascruando il substrato "culturale" e stando nella metafora, in fondo, quella del portiere fascistello ruspante è una bella, chiara ammissione. Ci dice che lui pensa che i lazzaroni amici suoi siano stati finalmente beccati, e che la pagheranno
ciao
Luiz
"[Piazzale Loreto] È noto soprattutto per essere stato teatro di due eventi della Seconda guerra mondiale. Nella Strage di Piazzale Loreto, il 10 agosto del 1944, i soldati della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti fucilarono quindici partigiani antifascisti (sul lato compreso tra viale Andrea Doria e corso Buenos Aires, dove attualmente si trova una stele commemorativa). L'anno seguente, dopo la cattura e l'esecuzione di Mussolini, Piazzale Loreto venne scelta come luogo simbolico per l'esposizione del cadavere. Il 29 aprile del 1945, all'angolo con corso Buenos Aires, vennero esposti i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e altri esponenti della Repubblica Sociale."
insomma la storia studiamola bene, e per intero, collocando gli eventi nel loro contesto.
Su Piazzale Loreto non ho mai capito fino in fondo i pianti e i pentimenti. Si veniva da anni terribili in cui il lutto e l'orrore avevano lasciato il segno su ogni porta di casa, e dall'orrore (e dai suoi metodi bestiali) e dal desiderio di vendetta non ti liberi facilmente. Torture, pestaggi, soprusi, omicidi, vite inespresse, un paese distrutto e milioni di morti da una parte; scempio di un cadavere dall'altra: la bilancia rimarrebbe pesantemente ferma anche se si fosse trattato di vero linciaggio. A Carretta andò peggio. E' l'unico episodio della storia italiana moderna a fornire un piccolo deterrente per i nostri duci e ducetti, in cui la massa pecorona può anche fare paura. Quelli che lo citano ancora dalle poltrone televisive come episodio orribile e vergognoso cercano di farne un peccato originale del popolo italiano, per farglielo scontare all'infinito, come è successo agli Ebrei per aver condannato Gesù un po' di tempo fa. Vorrei vedere la nipotina del capoccione messa a confronto con i nipoti dei morti delle Fosse Ardeatine o dei campi di sterminio, se avrebbe ancora il coraggio di sbraitare.
Il fatto è che se l'impunità divina è sicura e quella terrena ormai quasi, lo spettro di Piazzale Loreto è ancora l'unica cosa che a questi qua fa ancora un po' paura, perché le mandrie puoi anche comandarle, ingannarle e opprimerle, ma se ti scappano di mano ti calpestano. A quel punto, sapere se hanno torto o ragione non serve a molto.
per questo ti taccerei quasi di revisionismo preventivo...
personalmente, io ggiovane che mi ricordo solo vagamente toto' schillaci prima di lui, sprechero' decadenti bottiglie di spumante e tristi allegre gozzoviglie intorno al suo cadavere (politico)... guarda, e francamente, e molto decadentemente, non ne vedo l'ora!
Gli effetti della ridondanza
22-05-2011, 10:08Berlusconi, tvPermalinkPerché in fondo è quello che gli stiamo chiedendo: gli abbiamo lasciato i cannoni, gli abbiamo lasciato gli elefanti, ma lui dovrebbe essere tanto educato da non scatenarceli addosso. Invece lui, pensate un po', non è educato. Anzi, più è alle strette, peggio diventa. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Tutti. Dovevamo aspettarcelo tutti.
Se di solito Silvio Berlusconi non è così presente in tv (ma se avete dato un'occhiata al tg di Minzolini, sapete che ha qualcosa come una rubrica fissa in cui le sue telefonate ai “Promotori della libertà” vengono rilanciate senza contraddittorio) è che lui stesso, in quanto Silvio Berlusconi, è consapevole che l'uso dei media non può essere troppo sfacciato, e che la ridondanza può rivelarsi controproducente. Per cui, di solito, Silvio Berlusconi occupa quel tanto di tv che gli basta a convincere i suoi che è ancora in forma. Ora, indubbiamente il fatto che l'altra sera abbia dovuto farsi in cinque per occupare i telegiornali ci lascia immaginare che il vecchietto sia alle corde. Ma appunto: è alle corde il vecchietto, non il sistema. Se anche perdesse a Milano – cosa che mi auguro con tutto il cuore, tutta l'anima, tutta la mente – il sistema resterebbe in piedi. Possiamo chiamarlo anche berlusconismo, ma siamo sicuri che per funzionare abbia bisogno di Silvio Berlusconi? E chi, tra festini e processi, è andato in fusione negli ultimi venti mesi, il berlusconismo o Silvio Berlusconi?
Lo abbiamo dato per finito tante volte: un giorno senz'altro finirà davvero. Il giorno dopo, tuttavia, Mediaset continuerà a essere una concentrazione mediatica che per funzionare e fatturare ha bisogno di un regime di duopolio. Il giorno dopo, la Rai sarà ancora piena di personaggi in cerca del miglior protettore politico sulla piazza. Il giorno che Berlusconi sarà finito, il berlusconismo sarà ancora tutto lì, una macchina sferragliante ma efficace a disposizione del prossimo conducente. E noi intanto faremo festa, perché siamo sciocchi. Faremo festa perché abbiamo sconfitto un vecchietto che non riusciva più a farsi inquadrare dalle telecamere, senza preoccuparci di chi continua a stare dietro le telecamere. La sua stessa sconfitta diventerà un argomento in mano a chi non ha interesse che il sistema cambi: vedete, aveva in mano cinque telegiornali, ma non è riuscito a convincere il Paese, quindi le tv non sono poi così importanti (quindi lasciamo pure le cose come stanno). E invece sì, signori, c'è riuscito per quasi vent'anni, finché la maschera ha tenuto; ed è impossibile che dietro le quinte voi non stiate già cercando una maschera migliore. Chiunque lo farebbe al posto vostro.
Un giorno Berlusconi sarà finito. In esilio ad Antigua, agli arresti a Palazzo Grazioli, frollato nel mausoleo di Arcore. Io non smetterò di temerlo quel giorno, e neanche i successivi. Crederò alla fine di Berlusconi quando il mercato radio-televisivo e pubblicitario italiano sarà diventato una cosa normale, con un regime di concorrenza tra almeno quattro, meglio cinque proprietà diverse. Magari nel frattempo gli italiani si saranno stancati dei telegiornali tv – meglio ancora.
E quindi... Cosa stavo dicendo?
“Si avvii a una conclusione, senatore”.
Ah, sì. In conclusione, io ritengo ancora e sempre che Cologno debba essere distrutta. Grazie per l'attenzione.
Sofia
è più di venti anni, che non viene investito un fico secco per ammodernare le industrie
da quando hanno scoperto che rende di più quotarsi in borsa, e spostare gli stabilimenti nei paesi esteri, dove il lavoro costa meno.
L'ITALIA è la patria del precariato
funge da riserva del domani.
quando il lavoro a basso costo nei paesi sottosviluppati finirà,
scongeleremo i nostri precari,
ma nel fra tempo cerchiamo di dare vita a investimenti fasulli come il nucleare, per non perdere il vizio di depredare L'ITALIA. VITTORIO
anticamera della fine di tutto. L’unico antidoto è il sogno utopico che diventa realtà, rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto. Dominato dalla gente più imperfetta che esista sulla faccia della terra. L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo, cederà il passo al nuovo, privo dell’interesse dei pochi , a beneficio di tutto il mondo, unito in un solo credo, la fratellanza . scusami se ti ho annoiato, ma noi ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero. VITTORIO
Il concetto è che, pur concordando con quello che scrivi, trovo una visione come la tua deleteria, perché pare che il problema sia l'anomalia italiana, come se altrove in occidente la democrazia di mercato non stesse andando a scatafascio con i suoi bei Murdoch e Fox News che imperversano sotto svariate spoglie con tutti i loro effetti (si pensi per fare un esempio fra innumerevoli che il 50% degli statunitensi crede ancora che le armi di distruzione in Iraq ci fossero - senza neanche bisogno del presidente belloccio). Senza contare che il problema mediatico è solo una parte dei problemi e non l'unica determinante.
In questo contesto non vedo poi tutta questa radicale differenza nella versione italiana del collasso del sistema neoliberista e non capisco tutto questo prendersela contro Berlusconi e la mafia, se l'alternativa è cadere nell'abbraccio della filiale italiana di DSK e delle multinazionali sempre prevalentemente straniere, ma che tanto dividono sempre meno anche con le popolazioni che ne ospitano le sedi centrali. Se si tratta solo di decidere come andare a puttane, anche se capisco l'importanza di non peggiorare la situazione con la negazione di diritti civili che il sistema almeno potrebbe concedere, come la parità e il rispetto di genere, non vedo questa differenza radicale: certo, altrove le donne possono essere Merkel o Rousseff senza fare più strada perché allargano di più le gambe, ma la mercificazione estrema è sempre più pervasiva in ogni aspetto della vita personale e di certo uno che di mestiere fa l'insegnante e ha il dono di avere occhi per vedere se ne avvede parecchio.
Per il resto, finché si resta nel recinto in cui la migliore delle alternative possibili è il presidente belloccio e che almeno, se commissiona omicidi e credere che sia vero è la cosa che lo mette più in buona luce, dice almeno tante cose carine e nobili e tutto sommato non ha spinto l'acceleratore verso una guerra con l'Iran, credo che ogni attenzione specifica rivolta alla particolare forma acuta di natura berlusconiana del morbo sia un distogliere lo sguardo dall'impellenza di chiedersi se da quel recinto c'è modo di uscire.
le ho viste aggirarsi in tutte le stazioni
in cerca della loro identità perduta
vita vissuta ai margini della dignità
imposta da una società malata
Priva di amore verso i più umili
che stanchi di lottare si sono arresi
assistendo impassibili alla vita che non gli appartiene più
Vita ricercata nella folla frettolosa
schiava del tempo che passa veloce
come fossero automi taluni offrono una moneta
tenendo in vita queste anime sospese
condannate ha fare da specchio a tutta l’umanità. ( A .Vittorio )
PS il Mondo del prossimo ( Futuro?)
Democratizzare l'industria dell'informazione e della cultura è fondamentale e si può fare solo con una imposizione nell'interesse generale. Detto questo, chissà quali sarebbero le conseguenze.
come avrebbe detto Ginettaccio Bartali.
ha questo punto si avrà l'esatta misura
di quanti lobotomizzati ci sono a Milano.
ha occhio e croce come si direbbe a Firenze, se vincesse la Moratti, grazie hai tifosi del Milan e sono i nove per cento, e son tanti, allora chiuderei dicendo, se un son grulli e unsi vogliono. VITTORIO
come avrebbe detto Ginettaccio Bartali.
ha questo punto si avrà l'esatta misura
di quanti lobotomizzati ci sono a Milano.
ha occhio e croce come si direbbe a Firenze, se vincesse la Moratti, grazie hai tifosi del Milan e sono i nove per cento, e son tanti, allora chiuderei dicendo, se un son grulli e unsi vogliono. VITTORIO
Tra l'altro, ho visto anche io l'intervista al tg di Mentana, davvero demoralizzante! Mamma mia, ma il fatto che certe cose si dicano a Studio Aperto dovrebbe immediatamente far capire che sono false, non il contrario! Ma che gente c'è in giro???? Splendido Mentana quando ha aperto il Tg dicendo che stava andando in onda Berlusconi su tutti i tg ma non sul loro, per il semplice fatto che non gli avevano chiesto l'intervista, mi ha fatto morire, lo adoro!
Nel metodo "berlusconista" c'e` una componente FONDAMENTALE che qui trascuri: ed e` che il "capo" si e` circondato di totali inetti i quali gli sono interamente debitori di ogni cosa (essendo appunto inetti) e i quali occupano determinate posizioni con l'unico scopo di appoggiare ogni "mozione" utile al capo. E` questo il problema vero del berlusconismo: una persona decide, gli altri, succubi, approvano. Ma finito il capo, penso che possiamo aspettarci che questi vermi avranno vita grama, prima di riuscire a rimettere in piedi un assetto come quello di oggi. A meno dell'ascesa di un nuovo "capo" che abbia pari "risorse". La vedo difficile. Per fortuna.
Tutti quelli che ci hanno amministrato,Governanti e Oppositori
Si sono coalizzati per la spartizione della Torta,come fanno le Grandi Multinazionali
Nei laboratori della Politica,per confondere le idee e strumentalizzare le menti più deboli
hanno dato Vita hai virus , come le Brigate Rosse e Nere - P2 –Massoneria- Berlusconi -Mafia- Camorra- ecc ecc tutti Azionisti, che si spartiscono le quote ad ogni Legislatura
la percentuale varia secondo il Partito che al momento Governa alla faccia del Popolo.
Urge trovare al più presto, un vaccino che ci liberi da questi virus, perché il sistema sta andando in cancrena. VITTORIO
Per il resto, post notevole, complimenti
ma sei sicuro fosse nel tg di ieri sera? Perché l'ho riguardato ma non ho trovato la scenetta. (mi interesserebbe vederla). grazie!
Giul
Pisapia in giro per Milano si ferma a parlare con i cittadini. Una corpulenta casalinga di Voghera, piuttosto alterata, lo apostrofa: "Dicono che lei vuole riempire Milano di stranieri e zingari!"
Pisapia, con la solita calma: "Ma signora, come fa a pensare che io voglia fare una cosa simile?"
C.d.V.: "Eh, non lo so, lo hanno detto a Studio Aperto".
Per la serie le televisioni non contano. Capite perché bisognerebbe bastonare Violante, D' Alema e soci (che giurarono che non gli avrebbero toccato le televisioni), mattina e sera, tutti i giorni, prima e dopo i pasti?
(come dice)il capo dello Stato,abbassate i toni, sono puerili,e non portano ragione ne da una parte ne dall'altra.
per il Premier un consiglio chi fa il sindaco non ha bisogno di consigli specialmente da parte sua,a
questo punto dovremo fare una legge che impedisce al capo di qualsiasi partito la non candidatura a capo della propria lista in tutto il territorio nazionale,così la si finisce di interferire sui propri candidati.
Bisogna trovare una definizione efficace per lo stato in cui viviamo.
Non è un regime (nei regimi non puoi esprimere le tue idee, non puoi espatriare ect.)
Ma non è neanche una democrazia (in nessuna, e sottolineo nessuna, altra democrazia occidentale sarebbe pensabile quello che succede in italia).
Democrazia limitata?
Pre-regime?
Trovare una definizione e usarla, pubblicizzarla allo stremo per rendere cosciente a tutti che NON SIAMO PIU' in una democrazia.
merende, verrebbe da dire Pisapia santo subito. VITTORIO
Si ricorda, infatti, il referendum del 1995 dove, tra i tanti quesiti proposti c'era anche quello della Abrogazione delle norme che consentono la concentrazione di tre reti televisive? E come finì? Vinsero i NO.
Delenda Cologno
31-03-2011, 20:03Berlusconi, tvPermalinkNon è che i quotidiani (quelli alla Feltri, intendo) non abbiano una residuale importanza, nell'ispirare qualche migliaio di boccaloni da bar e in generale la classe imprenditoriale meno lucida d'Europa.
Non è che internet sia un mondo perfetto, con le sue comunità sempre meno comunicanti con l'esterno, una specie d'agenzia che trova a tutti gratis la stanza dove tutti la pensano come te, ti danno ragione, approvano i tuoi elementi.
Però pantomine come quella di Forum, o di Lampedusa, o della rissa alla Camera, ce lo ricordano tutti i giorni: l'arma più forte, l'unica che rimane al Rais per convincere e convincersi di essere ancora in sella, è sempre lei: la televisione. Così banale? Sì, così banale, mi dispiace, ma siamo sempre qui. Scenette come quella della finta terremotata non si farebbero, se non funzionassero ancora così bene, nel 2011 (e il Gabibbo non rilascerebbe dichiarazioni all'Ansa). Forse altrove le cose stanno cambiando, forse davvero twitter o facebook stanno veicolando nuove rivoluzioni, nel qual caso sono felice per egiziani e tunisini, ma qui da noi va così: chi controlla le emittenze, controlla gli italiani. Non tutti? Va bene, diciamo che ne controlla abbastanza per fottersi del resto.
Perché tutto il resto – le proteste a Lampedusa, l'indignazione degli aquilani, il cipiglio allucinato di La Russa, il sorriso mesto e incredulo di Frattini – non esiste; o meglio, esiste per una fetta di italiani che rimane la minoranza. Una minoranza enorme, ma minoranza, a cui non resta che chiudersi nella sua stanza cartacea o digitale (o magari andare al cinema), a indignarsi un altro po', che c'è sempre un motivo e ormai ci abbiamo preso gusto; ad aggiungere un'altra paginetta all'album delle figure di merda internazionali. Va così da vent'anni e non si vede francamente perché dovrebbe cambiare. I giovani, forse, man mano che si stancano dello scatolone di mamma e papà (che è sempre meno uno scatolone, ora è sottile e lucido come uno specchio, e succhia banda a internet). I giovani forse non ci cascano più come una volta, ma sono pochi.
Saranno vent'anni, ormai, che faccio questo discorso, e magari all'inizio esageravo. Di solito la risposta è sempre la stessa: spocchioso, elitario, tu offendi gli italiani, credi che siano cretini. Io non ho mai pensato che gli italiani siano cretini, più di me intendo. Si tratta di un semplice problema di input. Il più potente calcolatore mai costruito non troverà la soluzione corretta a un problema, se i dati che gli avete fornito sono errati. I cervelli per costruire ragionamenti complessi ce li abbiamo, in effetti non abbiamo altro (in effetti tutto questo rumore che sentite, questa frustrazione di fondo, non è la musica delle sfere, ma milioni di cervelli italiani che macinano a vuoto). Ma per elaborare una qualsiasi idea bisogna pur partire da osservazioni, da dati sensibili, ed è qui che siamo stati criminalmente truffati: tutto quello che la maggior parte degli italiani vede e sente passa ancora attraverso il diaframma televisivo, quella famosa calza davanti all'obiettivo. La vera agenda si stabilisce in tv, non in parlamento: vedi il modo in cui una situazione emergenziale ma tutto sommato non ancora drammatica come lo sbarco di profughi a Lampedusa è diventato la Priorità Numero Uno. Davvero, questi trucchetti, se non funzionassero, nessuno li farebbe più. Ma funzionano: e se non aumentano il consenso, comunque lo mantengono oltre il 50%, che è tutto quello che serve a Berlusconi e leghisti per rovinarci.
Oggi come vent'anni fa è la televisione che offre a Berlusconi la possibilità di costruirsi una realtà a suo piacimento dove Lampedusa può diventare la nuova Portofino. Il resto non ha nessuna importanza e forse costituisce soltanto una distrazione. I processi. Il dibattito parlamentare. La gente può anche andare a manifestare davanti al parlamento, o al Palazzo di Giustizia. Io nel 2011 resto convinto che l'Italia sia la nuova Romania, e che l'unica marcia veramente necessaria (e veramente pericolosa) sia quella su Cologno Monzese: e con mezzi ben più contundenti che le monetine. Ogni volta che scrivo questa cosa qualcuno si mette a ridere, va bene così. Ormai i giochi sono fatti, se siete d'accordo con me ormai lo siete da anni e non c'era nessun bisogno che leggeste tutto questo. Se invece non siete d'accordo, non lo sarete mai, ma per voi e per tutti voglio sempre restare il vecchietto rincoglionito che finiva tutti i discorsi con lo stesso ritornello. Perché insomma, io credo oggi come sempre che bisogna distruggere Mediaset.
Non siete stati in grado di farla rispettare.
Punto
A me pare tutto un blob indistinto....
Allucinante!
11111!!!!!111111111!!!!!!!!!1111111!!!!!!!!!!!!
Insomma i partiti del così detto centrosinistra dovrebbero darsi una mossa.
Dubito che assaltarla serva a qualcosa.
Saluti
Mauro
Ci vorrebbe una commissione parlamentare di quelle storiche, ma in Parlamento non ci sarà mai una schiacciante maggioranza antiberlusconiana finché esisterà Mediaset. Nel frattempo la quotazione in borsa è venuta a complicare le cose, perché una azione diretta colpirebbe anche i risparmiatori. Insomma: tocchiamo Mediaset e minimo scoppia una guerra civile con Marina a seno nudo sulle barricate e Luigi che concede benedizione e paradiso alle casalinghe kamikaze pronte a farsi saltare in aria a Sanremo.
Forse c'è da sperare nella competizione degli eredi al trono: che si facciano fuori tra di loro mentre i generali e gli eunuchi si spolpano tutto. Ma poi magari scopriamo che Berlusconi è stato l'ultimo a tenere insieme il paese, come Tito. E che faranno i poteri forti? La chiesa? Gli Apparati dello Stato? La mafia? Brrr.
Iniziamo a raccogliere le adesioni. Anche da qui, dai blog (i partiti, dietro di noi).
«Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata»
(Margaret Mead)
All'ultima fiducia di Berlusconi ci sono stati degli incidenti, i quali sono stati ripudiati dalla sinistra. D'altra parte, hai scritto Leonardo, bisogna distruggere Mediaset. Bravo, sono d'accordo. Peró...
COME fai? Tu prendi con cura le parole che usi, e anch'io lo faccio. COME fai a distruggere Mediaset? distruggere sembra qualcosa di antidemocratico, qualcosa che non é in grado di fare il partito democratico. Chiedi a Prodi? é un democristiano! per caritá!
Vuoi usare gli esplosivi? d'accordissimo, ma non riuscite a garantire la sicurezza alle vostre manifestazioni, e volete gli esplosivi?
Forse la sinistra italiana dev'essere piú di sinistra. Il problema é che non si tratta di sinistra dall'inizio: il PD NON É un partito di sinistra. Neanche ha il prefisso "social-", ragazzi. Non chiedete pere ai castagni...
P.S.: credo intendessi La Russa, parlando di cipiglio, e non Gasparri.
Andate avanti voi
22-03-2011, 16:12Berlusconi, democrazia d'esportazione, guerraPermalink- Gli dei dell'Odissea sono una famiglia allargata di entità litigiose e scostanti, non proprio onnipotenti ma comunque piuttosto potenti, che questo potere lo usano un po' come gli viene, tifando ora per questo ora per quel mortale: sicché anche il destino di Odisseo è tirato un po' di qua un po' di là finché Zeus Atena e Poseidone non si stancano del giocattolo.
Gli dei di Odissey Dawn, migliaia di anni più tardi, continuano a rifarsi ai modelli classici. Hanno folgori più veloci del suono, ordigni invisibili e micidiali, però non è che abbiano le idee molto chiare su cosa colpire e perché. Arrivano sempre in ritardo, quando i guai sono stati commessi e i mortali che li invocavano già da qualche giorno morti; quando infine colpiscono, colpiscono comunque in fretta e male, senza obbedire a un disegno preciso, a un coordinamento. Si capisce a questo punto la fretta di Gheddafi nei giorni scorsi: si trattava di spicciarsi a far deserto prima che i lamenti dei ribelli disturbassero troppo le orecchie degli dei. Stava per farcela, ma poi l'Oracolo internazionale, che si chiama ONU, ha rilasciato una delle sue enigmatiche Risoluzioni, in cui chiedeva di salvare i civili in qualsiasi maniera. Anche bombardandoli a tappeto? In qualsiasi maniera: quindi pronti, partenza, via. Chi comanda? Non si sa. Alla fine probabilmente sarà Zeus Obama, per via che possiede più folgori e più possenti; ma finché esita, è una gara a chi fa più casino. È anche lo stato dell'arte del diritto internazionale: una cosa che a 66 anni dalla nascita dell'ONU, a venti dalla prima guerra del Golfo, a dieci dall'intervento in Afganistan, continua a non assomigliare a niente di sensato. Semplicemente, gli Oracoli di New York o di Ginevra rilasciano risoluzioni e poi chiunque abbia degli aeroplani da quelle parti può iniziare a bombardare. Stavolta è stato Sarkozy, e gli altri a ruota. C'è evidentemente qualcosa che non va, ma cosa?
Potrebbe essere l'Europa. Non esiste. È un'espressione geografica. Lo abbiamo sempre saputo, ma fa comunque male constatarlo, perché noi europei invece esistiamo. E senza essere antiamericani per principio, ma avendo sofferto il protagonismo USA in Medio Oriente che ci ha esposto agli attentati dei terroristi islamici, per una volta tanto che lo Zeus a stelle e strisce era riluttante a prendere il comando delle operazioni, avremmo potuto dimostrare che sappiamo prenderci cura del nostro cortile (perché la Libia in fondo è questo: una tirannide affacciata sul nostro cortile). Avete sentito parlare qualche rappresentante di quella cosa che eleggiamo ogni cinque anni e si chiama Parlamento Europeo?
Quanto all'Italia, siamo onesti. È una piccola nazione sempre in mezzo ai guai, cronicamente assetata di gas e petrolio, a cui si poteva giusto chiedere qualche baciamano in meno, prima, e meno capricci sui profughi, adesso. Non siamo onnipotenti e lo sappiamo da generazioni: per questo i nostri padri saggiamente scelsero di cedere parte della nostra sovranità a quegli organismi sovranazionali che, in teoria, dovrebbero saper guardare un po' più in là. Non dovremmo essere messi nella condizione di trattare paci separate con questo o quel tiranno, però è successo: è solo colpa nostra? Del resto, nessuno sembra volercelo rimproverare, per il solito motivo che gli dei hanno bisogno delle nostre basi. Noi però vorremmo più chiarezza e chiediamo che l'operazione passi sotto il controllo Nato, insomma, o arriva subito zeus Obama o non se ne fa più niente. È penoso doversi dire d'accordo con Frattini, ma sembra una richiesta ragionevole. Almeno la Nato si sa cos'è: l'alleanza militare di cui ci onoriamo di essere, da sessanta e più anni, i generosi albergatori. E ci ritroviamo così, atlantici per inerzia, filoamericani per paura d'essere europei.
Nel frattempo sui media possiamo passare il tempo con uno dei nostri passatempi preferiti, dalla prima guerra di Libia in poi (giusto un secolo fa): il cancan neutralisti/interventisti. Come se poi il nostro parere contasse qualcosa, come se gli dei ci stessero a sentire. A sinistra ci sbraneremo come al solito, sarà divertente, ma un po' già visto. Più interessante l'atteggiamento della stampa filogovernativa, che a momenti si mette a sventolare la bandiera arcobaleno. Non è del tutto una sorpresa: anche ai tempi feroci del 2003, quando su decine di blog liberali (nati tutti all'improvviso) garriva la bandiera stelle-e-strisce, l'unico organo di stampa genuinamente neocon era il Foglio, e già allora serviva più a punzecchiare i pacifisti che a motivare i berlusconiani. Questi ultimi in fondo non si sono mai scostati molto da quella posizione che storicamente più ci appartiene, almeno dal 1915: se proprio deve essere guerra, occorre attendere finché non sia chiaro che i nostri amici la stanno vincendo; in caso contrario, cambiare amici. Così, mentre a sinistra si discute di massimi sistemi, di diritto internazionale, al limite di dubbi interiori, si gioca a chi l'ha più duro e puro (l'ideale), a destra si ostenta il pragmatismo dei furbacchioni, quelli che la sanno lunga e si mettono in guardia gli uni gli altri contro quel Sarkozy che vuole rubarci il petrolio, dopo la fatica e la saliva spese da Silvio e dalle altre hostess per aspirarlo a Gheddafi. Spicca nel coro dei furboni la voce bassa e greve dei leghisti, sulla nota costante del “no” agli sbarchi: in fondo, in mezzo a tanti strateghi da bar sport, sono quelli che danno l'impressione di maggior concretezza. Per loro non c'è crisi internazionale e umanitaria che non si possa nascondere sotto il tappeto, tutto è subordinato alla quantità di vuccumprà che con la scusa dello status di profughi di guerra potrebbero avvicinarsi alle porte di Varese o Bergamo. Per evitare questa invasione i leghisti sono disposti a mandare un Silvio a sbaciucchiare qualsiasi beduino pianti la tenda in Villa Pamphili: la concretezza dei leghisti è questa cosa qui, l'astuzia del cumenda che si cautela dagli zingari lasciando le chiavi di casa alla badante.
Quanto al Silvio in questione, forse ha ragione Libero a mostrarcelo mentre saluta i liberatori e gli scappa da ridere. Non sa dirci nemmeno se i nostri aerei stiano bombardando o no, non che abbia molta importanza. Notate: di fianco c'è ancora la pubblicità del finto diario del clown precedente, più professionale, ma meno divertente. Anche lui stringeva patti pericolosi con dittatori criminali, ma poi li prendeva sul serio, si prendeva sul serio, e la cosa alla lunga lo rovinò. Silvio invece è il trastullo degli dei: farà qualsiasi cosa per divertivi, e se alla fine sarà costretto a bombardarvi, la cosa comunque gli dispiacerà. Siamo brava gente, noi.
Ruby è un ologramma (e pure noi)
04-03-2011, 20:12Berlusconi, sessoPermalinkDetto questo, cerchiamo di riassumere il caso Ruby. Silvio Berlusconi è accusato di averla pagata per una prestazione sessuale mentre era minorenne (e di aver concusso alcuni pubblici ufficiali affinché fosse affidata a Nicole Minetti, ma di questo al massimo parliamo un'altra volta). Questa è la tesi dell'accusa; ma Berlusconi non può avere avuto una prestazione sessuale con Ruby, perché è un ultrasettantenne anziano che è stato operato alla prostata, e quindi "addio rapporti", come scrisse Vittorio Feltri un paio di anni fa. Il caso quindi è chiuso.
Però insomma, non è detto, esistono operazioni costose che recuperano la funzionalità urogenitale, e lo stesso Feltri qualche giorno dopo titolava “Siamo tutti Berlusconi”, e non intendeva “siamo tutti ultrasettantenni impotenti”, ma qualcosa piuttosto del genere “siamo tutti puttanieri”. Però, nel caso Berlusconi fosse in grado di avere prestazioni sessuali, non le avrebbe avute con Ruby, e con tutte le professioniste e semiprofessioniste del magico mondo del Bunga-bunga, perché lui è fidanzato, dice, e questa fidanzata ovviamente lo tiene d'occhio.
Però Berlusconi (che è impotente) (ma se non lo fosse sarebbe fidanzato) questa fidanzata è ormai da due mesi che dice di avercela e non ce la mostra; una cosa che se Silvio fosse stato un nostro amichetto di cortile a dodici anni, saremmo ancora lì a sfotterlo a quaranta, ehi Silvio, salutaci Gertrude (la mano rude). Comunque Silvio, (che è impotente) (ma se non lo fosse sarebbe fidanzato), anche se avesse fatto sesso con Ruby, non lo avrebbe fatto a pagamento... perché insomma, guardatelo, nel vigore dei suoi 80 anni lui è quel tipo di uomo che le donne deve pagarle perché gli stiano alla larga. Quindi il caso è chiuso.
D'altro canto sembra dimostrato che Ruby si prostituisse prima di conoscere Berlusconi; che prostitute erano molte sue conoscenti, tra le quali anche la signora che chiese aiuto a Berlusconi quando Ruby era in questura; la stessa da cui Ruby andò a vivere dopo che Nicole Minetti dalla questura la fece uscire. Si sa che alla fine dei suoi ricevimenti chic Berlusconi distribuiva cospicue bustarelle anche alle tipe che non gli avevano fatto nemmeno un mezzo sorriso. Dunque Silvio (che è impotente) (e se non lo fosse sarebbe fidanzato) (e se avesse tradito la fidanzata con Ruby non lo avrebbe fatto a pagamento) potrebbe in effetti aver pagato Ruby. Ciò comunque non costituirebbe reato, perché... (rullo di tamburo) Ruby in realtà è maggiorenne! Lo dice un documento in Marocco. Bene.
D'altro canto ci sono documenti e testimonianze dei famigliari che dicono il contrario. E quindi Berlusconi – che è impotente – ma se non lo fosse sarebbe fidanzato – ma se avesse tradito la fidanzata comunque non avrebbe pagato Ruby – ma se l'avesse pagata, comunque Ruby era maggiorenne... Silvio, diciamo, probabilmente dovrà inventarsene un'altra. Non dubitiamo che ci riuscirà, e magari sarà la volta buona. Però stasera mi andava di partecipare al brainstorming. Nella speranza che qualche membro del suo staff legale legga leonardo, ehi tu, senti un po' qui cos'ho per voi:
- Ruby era sì minorenne, ma in realtà era una minorenne cyborg (segue documentario curato da Daniele Bossari). Il sesso coi cyborg non è ancora regolamentato per legge, e quindi Berlusconi (che è impotente) (e se non fosse impotente sarebbe fidanzato) (e se avesse tradito la fidanzata con Ruby, comunque non l'avrebbe pagata) (e se l'avesse pagata, comunque sarebbe maggiorenne) non può essere punito per aver fatto sesso con un cyborg, ancorché minorenne (ma cosa significa minorenne per la comunità cyborg? Adesso dobbiamo aspettare la maggiore età per adoperare gli automi? Oddio, quanti anni ha il mio minipimer? Tre? E l'ho adoperato per frullare il passato di verdure? Sfruttamento minorile! Ergastolo!) E qualora una banalissima visita medica dovesse dimostrare che non si tratta di un cyborg, potremmo aggiungere che...
- Ruby è un ologramma di un cyborg, e fare sesso con un ologramma equivale più o meno a farlo con sé stessi... e quindi spiegatecelo, uomini della giuria: volete punire un uomo (che tra l'altro è impotente) (e se non fosse impotente sarebbe fidanzato) (e se avesse tradito la fidanzata con Ruby, comunque non l'avrebbe pagata) (e se l'avesse pagata, comunque sarebbe maggiorenne) (e se non fosse maggiorenne, comunque sarebbe un cyborg) (anzi, l'ologramma di un cyborg) perché si dedica a un po' di sano autoerotismo con delle illusioni percettive hi-tech? Però ci sarà sempre qualche ficcanaso convinto di poter dimostrare che la mora mascellona che iersera si è divertita un sacco al ballo delle slavate silfidi viennesi non è un ologramma, ma una ragazza in carne e ossa, e allora sentite questa:
- Siamo tutti un ologramma. Lo dicono alcuni scienziati (segue interessante articolo in comic sans). Altri non sono d'accordo, ma a questo punto, scusate, cos'è la realtà? Ha un senso preoccuparsi di un caso particolare, quando filosofi e scienziati non sono ancora arrivati a un accordo sull'esistenza del mondo tale quale lo percepiamo coi sensi? Quindi Silvio (che tra l'altro è impotente) (e se non è impotente sarebbe fidanzato) (e se avesse tradito la fidanzata con Ruby, comunque non l'avrebbe pagata) (e se l'avesse pagata, comunque sarebbe maggiorenne) (e se non fosse maggiorenne, comunque sarebbe un cyborg) (anzi, l'ologramma di un cyborg) non può avere fatto sesso con Ruby perché lui stesso non esiste, così come non esisto io, non esistete voi, cari lettori, e tutta la realtà così come noi la immaginiamo (magistrati inclusi: anzi, sono quelli che esistono meno). Siamo soltanto ombre sulla caverna, riflesso di una caleidoscopia di causalità e casualità che possono e non possono intrecciarsi, e a questo punto se ci coglie la vertigine, di fronte all'ignoto, e ci nascondiamo sotto le coperte con la prima che passa, chi può biasimarci? Tanto più che siamo impotenti. E se non lo fossimo, saremmo fidanzati. E se avessimo tradito la fidanzata, comunque non lo avremmo fatto pagando. E se anche avessimo pagato, avremmo pagato una maggiorenne. E se anche fosse stata una minorenne, eccetera.
Ma chi vi si inculca
01-03-2011, 22:21Berlusconi, privatizzazioni, scuola, vignettePermalinkSolo un arguto calembour per farvi sapere che c'era un mio pezzo sull'Unita.it anche oggi:
Le scrivo innanzitutto per confortarLa, perché sono convinto che questa storia dei cattivi maestri che inculcano gli studenti innocenti non sia una semplice trovata da propaganda: no, Lei un po' in questa cosa ci crede. Probabilmente ci immagina uno per uno, nelle nostre aule, il lunedì mattina, mentre parliamo male di lei e del suo governo agli studenti... (continua laggiù, ma potete commentarlo anche qui sotto).
Egregio Presidente Berlusconi, sono un insegnante della Scuola Media pubblica. Le scrivo innanzitutto per confortarLa, perché sono convinto che questa storia dei cattivi maestri che inculcano gli studenti innocenti non sia una semplice trovata da propaganda: no, Lei un po' in questa cosa ci crede. Probabilmente ci immagina uno per uno, nelle nostre aule, il lunedì mattina, mentre parliamo male di lei e del suo governo agli studenti. Egregio Presidente, insomma, può anche darsi che in qualche aula della Repubblica ci siano insegnanti che si comportano così. In fondo l'Italia è grande e le scuole sono tante, e un professore che invece di fare lezione perde tempo a criticare Berlusconi ci sarà, come c'è quello che commenta i risultati delle partite o si lamenta del mal di testa. Vorrei però che mi credesse se le dico che sono trascurabili minoranze, delle quali non si deve assolutamente preoccupare perché, se non lo sa, è proprio il professore antiberlusconiano a creare lo studente berlusconiano del futuro. È una cosa automatica, creda a me che avevo una professoressa bravissima, disponibile e gentile, con l'unico difetto di militare in Comunione e Liberazione: e vede dove sono andato a finire? All'Unità, appunto. Ma in generale, si è mai chiesto a che scuole fossero andati i nostri Padri Costituenti, per diventare così tanto antifascisti? Alla scuola dei fascisti, esatto. Per cui egregio Presidente, davvero, di solito non siamo così fessi da criticarLa in classe: e se lo facciamo, è tanto di guadagnato per Lei. In generale però abbiamo altro di meglio da fare, davvero. Non so se ha mai dato un'occhiata ai programmi. Lei non ha idea a quante cose ci sono da fare, quanti argomenti da approfondire, lontani dall'attualità politica. Il problema è che a un certo punto i ragazzini in questa attualità ci sguazzano, si nutrono davanti ai telegiornali, e poi si fanno domande, e sono abituati a pretendere le risposte da noi. Ecco, Presidente, vorrei che si mettesse un po' nei panni di un insegnante che a scuola vorrebbe parlare di Gandhi, o di Rosso Malpelo, o della Triplice Intesa, mentre gli studenti gli domandano cos'è il Bunga Bunga. Si fidi: quando nel programma c'è l'Inferno dantesco o il crollo dell'Impero Romano, il Bunga Bunga è davvero l'ultima cosa di cui vorremmo parlare. C'è tanto di meglio in cielo, in terra, persino nella nostra filosofia. Questo è un po' il motivo per cui preferirei che al suo posto ci fosse un politico un po' più noioso, uno di quelli che in tv ci finisce soltanto quando spiega un decreto legge. Di solito nessuno mi chiede niente sui decreti legge. Per fortuna. Niente di personale, eh, ma Lei ha trasformato il dibattito politico in una rissa tra tifoserie, e ormai entrando nelle aule il grido “viva Berlusconi” o “abbasso Berlusconi” ha un po' la stessa profondità ideologica di quando sentivi urlare “viva Inter” o “abbasso Juve”. Sarà pure che il campionato è diventato un po' noioso, ultimamente. Egregio Presidente,sono un insegnante tra tanti, che lavora nella scuola pubblica ma non ha nulla, davvero, contro la scuola privata: sono convinto che chiunque debba esser libero di mandare i propri figli alla scuola che preferisce. Anche i cattolici. Purché non lo facciano a spese mie. Invece non capisco, e nessuno è ancora riuscito a spiegarmi, perché devo contribuire ai buoni scuola, perché devo finanziare io con le mie tasse la scuola privata dei cattolici. Non possono pagarsela loro? Dicono che hanno bisogno di un rimborso, perché i loro figli non usufruiscono dei servizi della scuola pubblica. È un po' come se io pretendessi un rimborso perché preferisco andare a scuola in macchina anziché in autobus. Ma l'autobus fa bene a tutti, anche a chi prendendo la macchina troverà meno coda ai semafori. E una scuola pubblica bella, efficiente, con un personale qualificato, è un'ottima cosa per tutti: anche per chi liberamente decide di non usarla, o per chi non ha figli ma ha comunque bisogno di bravi medici, bravi ingegneri, persone competenti che abbiano fatto studi seri. Vede, Presidente, io non so esattamente quando sia nato questo equivoco, per cui le tasse sono diventate per molti un semplice ticket da scambiare con un servizio. Ma io non pago le tasse per mio figlio, io le dovrei pagare per la collettività nella quale mio figlio si troverà a vivere. E non posso pagare per la scuola cattolica, la scuola musulmana, la scuola buddista. Posso pagare per una scuola sola e voglio che sia il più possibile adatta a tutti. Se poi qualcuno ne desidera una migliore, se la paghi coi soldi suoi. Infondo le sto chiedendo anch'io di tagliarmi le tasse, dopotutto: quella parte che pago e finisce in buoni scuola, mentre un ente privato che non mi rappresenta (la Chiesa cattolica) continua a godere di sgravi fiscali. La trova una posizione così tanto ideologica? Si rassicuri, non ne sto parlando in classe. Ne parlo con Lei. Coi miei studenti ho di meglio, davvero, da fare.
Distinti saluti, suo Leonardo.
E decidetevi!
14-02-2011, 16:27Berlusconi, feste, ho una teoriaPermalinkNon è che vogliamo che ci tiriate fuori dalla crisi - ok, è una crisi più grande di voi e di noi, si è capito.
Non è che pretendiamo che sappiate con chi va a letto B. stanotte - al limite, via, se poteste selezionare le tipe all'ingresso, sequestrare i videotelefonini, ecco, sarebbe una cosa ragionevole da parte vostra. Però non è che si può pretendere, eh.
Insomma, non è che pretendiamo moltissimo. Giusto i fondamentali, per esempio: tra un mese c'è una festa nazionale o no? Ce la fate a dircelo in settimana? Perché avremmo anche noi degli impegni, capite.
E sì, vabbe', capisco che è difficile, avevate soltanto... 150 anni di tempo per decidervi.
Cercando un altro Egitto
01-02-2011, 02:18Berlusconi, poveri piccoli imprenditori, rivoluzioniPermalinkPer arrancare, arranchiamo anche noi. Ma non riusciamo a identificare il colpevole. Quanto a Berlusconi, passava di lì per caso: pochi osano sostenere che il declino dell'Italia sia opera sua. Al massimo si ammette che non abbia fatto nulla per fermarlo, avendo egli altre priorità (salvare aziende sue e processi a carico suo). Anche i più incattiviti degli antiberlusconiani preferiscono concentrarsi sul bunga bunga, le offese al decoro, il corpo della donna eccetera. E se invece che da puttaniere cominciassimo a trattarlo da ladro? Se osassimo affermare che questa lunga discesa verso il sottosviluppo non è cominciata a fine '80 per una semplice coincidenza? Che le lussuose ville dentro le quali sarebbe “libero di fare quel che gli pare” (io se tocco una minorenne in casa mia vado in galera, ma tant'è) se le è prese coi soldi nostri? Che i milioni spesi in pastura di mignotte sono indirettamente prelevati dalla stessa cassa da cui non esce più un soldo per finanziare sviluppo, ricerca, scuola, turismo, spettacolo? Che è, sissignore, un re che fa i bagordi a spese nostre?
La rivoluzione che in Egitto si può fare, in Italia resta al palo per questo motivo: anche molti che di lui non ne possono più, non lo identificano come il responsabile. È solo un ostacolo, uno che sì, a questo punto dovrebbe andarsene, ma non perché ci opprime, no: perché ci impedisce di vedere i veri problemi. Come se lui non fosse un vero problema. E dire che lui, appena può, fa tutto il possibile per ricordarcelo. Giusto ieri ha scritto a Bersani una bella letterina in cui gli propone una rivoluzione liberale in comproprietà. Di cosa si tratta? Dunque, a sentire Berl. (o Ferrara per lui, cambia nulla) non bisogna fare la patrimoniale. Basta non fare la patrimoniale e il PIL s'impenna. In sostanza non tassiamo i ricchi e i ricchi s'impegnano a farci crescere del 3-4% in un anno, e... ma sì, anche a evadere un po' meno, dai. Allora. Berlusconi meriterebbe di cadere per questo, non perché mantiene un condominio a fine arrizzamento. La letterina di Berl. (o di Ferrara per lui, è proprio la stessa cosa) è un'offesa al senso comune e all'intelligenza degli italiani assai più molesta della telefonata a Lerner. Ma almeno fa chiarezza: chi è davvero Berlusconi? Chi rappresenta? Quali sono gli interessi che difende? Gli interessi di chi non vuole pagare la patrimoniale. Punto. I ricchi, chiamiamoli pure così, non è mica un'offesa. Una volta li avremmo chiamati classe imprenditoriale, ma era quando imprendevano ancora qualcosa. Una generazione fa, diciamo. Poi cos'è successo?
Ecco, è un po' questo il problema. I vecchi sono diventati un po' più vecchi, e anche se non hanno tutti sviluppato la scopofilia di B., non si può dire che rappresentino più una forza innovativa. I giovani sono quasi sempre figli dei vecchi e rappresentano, oserei dire, la classe dirigente più cialtrona dell'Europa occidentale: quella che ha studiato meno. No, non parlo di te che stai leggendo, parlo del tuo compagno di tennis, hai presente quell'idiota con la suoneria di Rihanna e il diplomino in ragioneria? Ecco, ci siamo capiti. Poi, chissà, può anche darsi che l'Italia fosse spacciata ugualmente, del resto campava di tessile e meccanica alla vigilia del boom cinese. Però dal momento che la grande risposta dei nostri eroici padroncini fu delocalizzare in Cina o in Romania e votare Berlusconi che tenesse a freno le fiamme gialle, cosa ci dovevamo aspettare? Allora, niente di personale, ma secondo me il declino dell'Italia siete voi. E Berlusconi vi ha rappresentato al meglio e al peggio. Certo, è riuscito a farsi votare anche dai vostri operai, è stato il suo capolavoro. Ma nel momento della verità è sempre lì che si ritorna: a quante tasse può togliervi. Lui vi toglierà le tasse e voi, all'improvviso, partorirete le geniali idee che non avete avuto in questi tristi vent'anni, creerete posti di lavoro con la sola imposizione del blackberry. Bisogna soltanto darvi fiducia, perché non vi abbiamo mai dato fiducia? Sì, è anche vero che abbiamo pagato le tasse anche per voi, però... però si vedeva che lo facevamo con poco entusiasmo, ecco, probabilmente è andata così, è mancato l'entusiasmo da parte nostra. Scusate.
Cos'ha l'Egitto che ci manca? Chiarezza. Al governo c'era una classe dirigente rapace, che dilapidava risorse e non garantiva il benessere ai suoi cittadini. Ma questo era almeno davanti agli occhi di tutti, in Egitto. Da noi no, da noi c'è sempre in mezzo una velina, un processo, una polemica, uno schizzo di fango, una proposta bipartisan, qualcosa che ci impedisce di vedere l'orribile realtà: l'oro per coprire Ruby e le compagne lo hanno preso dalle nostre tasche. Fosse appena un po' più chiaro, le piazze sarebbero piene già da un pezzo.
Il lessico centrifugo di Silvio B.
31-01-2011, 14:21Berlusconi, contro la lingua italiana, ho una teoria, tvPermalinkLa lingua centrifuga di Berlusconi (H1t#60) è on line sull'Unità.it e si commenta qui.
Ci si abitua a tutto, col tempo, e il giorno che Berlusconi a rete unificate mostrerà le chiappe ai giudici noi spegneremo la tv sbadigliando, ormai assuefatti. Nel frattempo la scorsa settimana si è limitato a telefonare in diretta a Gad Lerner rimproverandogli di condurre non una trasmissione ma un “postribolo”, e di farlo in modo “spregevole, turpe, ripugnante”. Diamo per scontato che l'intervento di Berlusconi sia stato estemporaneo, e che lui abbia usato nella foga le prime parole che gli venivano in mente; al limite se le sarà appuntate su un foglietto prima di prendere la linea. Non suonano comunque incredibilmente sue?
Presidente, lei è buffo
27-01-2011, 09:57Berlusconi, prostituzionePermalinkBerlusconi a Gad Lerner, 24 gennaio.
“C'è un limite a tutto non me ne frega un cazzo se lui è il presidente del consiglio e cioè .... Un vecchio e basta
Io non mi faccio pigliare per il culo così.. si sta comportando da pezzo di merda. [...]
Perché uno che fa così è un pezzo di merda. Perché lui mi ha tirato nei casini in una maniera che solo dio lo sa.... In cui non ci sarei finita neanche se mettevo tutto l'impegno. Gli ho parato il culo e non si può permettere di fare così”.
Nicole Minetti, due settimane prima.
Non è che la stiamo prendendo un po' seriamente, questa cosa del Papi che sbrocca? Voglio dire, lo so che è grave, la situazione; ma è davvero così seria?
Con tutta la stima che posso nutrire per Lerner, io se fossi in lui starei soffrendo di una fortissima forma di esprit d'escalier: perché ho perso tempo ad arricciare il naso e a fare l'offeso, quando dovevo semplicemente ridergli in faccia? Non la risata che minimizza: la risata che seppellisce. Non sarebbe stata la risposta migliore? Altro che "cafone": presidente, lei è un uomo buffo. Fine. C'è davvero molto altro da aggiungere?
La scorsa settimana, in un momento in cui era il vecchio porco a ostentare un po' di buonumore, Gianfranco Fini ha fatto una dichiarazione che dimostra da sola perché Gianfranco Fini non potrà essere mai molto di più di Gianfranco Fini: “Berlusconi è l'unico che si diverte”, ha detto. O almeno così hanno riportato i giornali. Nello stesso giorno, centinaia di migliaia di italiani stavano accorrendo golosi a scaricare il pdf delle intercettazioni generosamente messo a disposizione da dagospia. Dobbiamo immaginarli tutti schifati e arricciati come Lerner? Possiamo supporre che si stessero divertendo, e non poco, a spiare un po' di conversazioni tra eunuchi di corte e ballerine del ventre?
Io per lo meno lo voglio ammettere, e voi pensate di me quel che vi pare: mi sto divertendo. Non è che passo il tempo a informarmi sulle mitomanie della Macrì o sulle strategie mediatiche di Signorini; però ogni tanto mi sparo un'intercettazione, mi faccio una risata e mi tiro un po' su col morale, faccio male a qualcuno? Posso smettere quando voglio. Ma vi ricordate di cosa si discuteva in tv e nei bar, neanche un mese fa? L'ultimatum di Marchionne, la sconfitta degli operai e l'inversione di rotta verso il medioevo post-industriale, una cosa che se ci ripenso mi viene la depressione. E non ho il diritto invece, rincasando stanco eccetera eccetera, di tirarmi un po' su con l'infinita barzelletta del bunga bunga? Ma sì, è una storia patetica, sì, a suo modo tragica, va bene, ma comica soprattutto; c'è un po' di sesso che non guasta, ma è un sesso bizzarro e soprattutto goffissimo che riscatta tanta nostra mediocrità. È una storia che mette d'accordo il moralista col voyeur, il che è molto comodo, visto che molto spesso si tratta della stessa persona: e poi, insomma, il giorno in cui ci si accorge che l'Imperatore è nudo dovrebbe sempre essere un giorno di festa. E qui ci starebbe bene una citazione da Bachtin, il carnascialesco medievale, la celebrazione del mondo alla rovescio con il re nudo che si prende gli sputi della plebe, ma non si trova in versione pdf e poi insomma fottiamoci anche di Bachtin, oggi sono uscite altre intercettazioni, nunc est bibendum.
Una volta ci lamentavamo che ci fosse troppa satira intorno alla politica italiana, non si prendeva nulla sul serio. Poi abbiamo cominciato a dire che Berlusconi toglieva lavoro ai comici (anche licenziandoli, ma soprattutto surclassandoli sul campo). Adesso siamo al punto per cui qualsiasi sua devianza senile va seriosamente sviscerata e interpretata come un attacco alla dignità della donna, al prestigio delle istituzioni... non dico non sia vero, ma tagliamola un po' più corta: è un vecchio matto, che si atteggia a maiale fuori tempo massimo, due anni fa sosteneva di non aver mai pagato una donna e adesso saltano fuori conti a sette cifre; va messo fuori gioco per il bene di tutti. Messaggio chiaro e preciso, forse l'unico che abbiamo la possibilità di veicolare ai suoi elettori.
Una sana risata in faccia è anche quella che si meritano Rondolino, Velardi e gli altri vecchi arnesi che in questo sanissimo carnevale vedono l'avvento di un'era oscura, la fine della privacy, lo Stato di polizia, la DDR con le spie in tutte le soffitte e le atlete steroidizzate dalla sessualità incerta. Cari signori, sì, può darsi che alla procura di Milano ci siano messi d'impegno a smerdare il premier. Sì, può darsi che il potere giudiziario abbia un po' sbordato. Sono quei piccoli squilibri che succedono in uno Stato di diritto che è andato da puttane non da oggi, e c'è andato anche grazie a voi. Voi che avete cercato accordi con la belva, quando aveva già esibito a tutti i suoi canini; voi che lo avete legittimato, ripetendo come un mantra che andava-battuto-alle-elezioni mentre si pappava tutto l'etere audiovisivo e vi regalava pure qualche briciola; voi che alle elezioni poi vi presentavate regolarmente con programmi confusi e candidati tristi; signori, diteci una buona volta se quando pensavate di poterlo sconfiggere col fair play eravate in cattiva fede o semplicemente, tragicamente fessi. Berlusconi, sarebbe gentile se cercaste di mettervelo in testa, non ha preso il potere in modo democratico, ma con la prevaricazione e la frode; il suo consenso, che è un dato con cui fare i conti, se lo è conquistato da una posizione di monopolio mediatico che non gli avrebbe nemmeno consentito di candidarsi, a quelle elezioni a cui voi pensavate, ah ah, di poterlo battere (con la forza delle idee di Velardi, con la comunicatività di Rondolino, certo, come no, era spacciato). Signori, è inutile, non saranno le regole che non ha mai rispettato a mandarlo a casa. Sarà il generale Demenza Senile, a cui poi faremo un monumento; ma non scorderemo di scolpire in bassorilievo nel piedistallo i profili di chi gli ha spianato la strada, i cronisti che hanno scoperto Noemi e continuato a setacciare il mondo-escort mentre voi con l'aria di chi la sapeva lunga ripetevate che Berlusconi non sarebbe caduto per qualche squinzia; e i magistrati e i semplici spioni che lo hanno messo sotto pressione, fino al punto di avere sempre più bisogno di festini balordi e sempre meno collaboratori in grado di soddisfarlo; fino a ritrovarsi, pensateci bene, a fare affidamento su Fede o Lele Mora, rifletteteci bene: su Lele Mora. Qualche anno fa mi capitò di scrivere che Berlusconi ormai aveva trionfato su tutto e tutti poteva essere sconfitto soltanto da sé stesso. È successo, ora brindiamo. Sì, nel crollo qualcuno si farà male. Sì, il futuro si preannuncia fosco. Ma bisogna proprio avere gravi pesi sulla coscienza per non riuscire a godersi lo spettacolo del rudere che viene giù.
Cattolaico
26-01-2011, 19:07Berlusconi, preti parlanti, religioniPermalinkSe non fossi cattolico, probabilmente sarei portato a considerare la Chiesa cattolica italiana come una forza ostile, che pretende di condizionare la mia vita e di usare i miei soldi per cose che non m'interessano. Dunque la criticherei, che si schieri con Berlusconi o no: e mi concentrerei in particolare sui danni concreti che mi arrecano questi amministratori del “perdono religioso” che – se non fossi cattolico – non sarei sicuro di aver capito cos'è, ma da lontano mi sembrerebbe simile a un'estorsione: ogni volta che commette un peccato, Berlusconi deve rimediare: a novembre Ruby raccontò del bunga bunga, i fondi alle scuole cattoliche furono raddoppiate, il problema rientrò; oggi si è scoperto che il bunga bunga è una complessa struttura di lenocinio organizzato, e, coincidenza, Calderoli ha sgravato la Chiesa di un po' di ICI. Insomma, cos'è questo perdono? Una medicina che non guarisce, una pacchia per i farmacisti; o un'infamia che in qualsiasi momento posso rimettere in giro, e allora davvero non ci sono altre parole per definirlo: è un ricatto.
D'altro canto, se non fossi cattolico, non è che potrei mettermi a eccepire sul comportamento di un'associazione privata, chiamata Chiesa cattolica, che amministra ai suoi fedeli qualcosa che secondo me non esiste; finché la cosa resta all'interno della scatola, tra maggiorenni consenzienti, non mi riguarderebbe. Mi preoccuperei di criticare la Chiesa, il più aspramente possibile, per quello che dalla scatola esce; per i danni concreti che la Chiesa mi fa (mi tocca pagare anche la parte di ICI dei preti perché Berlusconi non sa gestire il suo pisello?), non per il suo funzionamento interno, che da non cattolico, probabilmente non capirei, ma nemmeno m'interesserebbe. La comunione, ad esempio. Se non fossi cattolico, quella cialda di torrone non mi direbbe molto, e non perderei tempo a stabilire a chi tocca o a chi no: è una cerimonia religiosa, un fatto privato, o piuttosto comunitario, ma di una comunità di cui non farei parte. Probabilmente non conoscerei neanche bene le regole, a meno che nel mio tempo libero io non mi dilettassi coi tomi di diritto canonico (ok, Malvino può intervenire, gli altri però zitti). Se io non fossi cattolico mi sentirei a disagio nell'entrare in una discussione su chi ha diritto di mettersi in fila davanti a un uomo vestito con paramenti religiosi per mangiare un Dio in cui non crederei. Se non fossi cattolico.
Se fossi cattolico sarei molto imbarazzato per la tolleranza mostrata anche stavolta dai Vescovi nei confronti di un uomo politico che profana la mia, la nostra fede. Anche perché non ci metterei molto a capire che questa tolleranza ha un prezzo; qualche altro peccatore non se la potrebbe permettere, Berlusconi sì (ma sempre coi soldi miei). E allora farei mie ancora una volta le parole di un sacerdote marsicano: "che differenza c’è tra una prostituta che vende il corpo per danaro ed una chiesa che, sempre per danaro, svende l’anima?" Tanto vale ricominciare a vendere indulgenze, dovrebbe esserci mercato, e in fondo era più democratico fra' Teztel con la sua macchinetta mangiasoldi ("appena entra la monetina, la tua anima se ne va in purgatorio") di questi cardinali moderni che sono più cari dei diamanti (e durano molto meno).
Però se fossi cattolico, questo sarebbe il mio giudizio politico, non morale. Se fossi cattolico chiederei con tutta la voce che ho che i Vescovi, le mie guide, prendano una posizione più decisa nei confronti di Berlusconi in quanto governante, per gli oggettivi danni che esso mi arreca; ma non avrei comunque diritto di giudicare Berlusconi in quanto uomo – intendo in quanto anima – perché questo tipo di giudizio non spetta a me, e di sicuro non tocca a me scagliare la prima pietra. Io non posso sapere se il Silvio Berlusconi di questi giorni, che inveisce al telefono e si affida ai peggiori tra i suoi cicisbei, non sia nel suo intimo pentito delle sue azioni (e parole, pensieri, omissioni). Se fossi cattolico, quindi totalmente fiducioso nella misericordia di Dio e rispettoso del libero arbitrio, io non potrei escludere in linea di principio che Berlusconi abbia in questo momento la coscienza più pulita di quella di un bambino: tutti possono pentirsi, anche lui, e tutti possono confessarsi e riconciliarsi con Dio, purché abbiano un sacerdote a portata di mano, e lui ne ha di sicuro.
Se fossi cattolico troverei fastidiosi i non cattolici che pretendono di entrare nel merito e di spiegarmi perché a Berlusconi non dovrebbe essere impartita l'Eucarestia, ad esempio perché è divorziato ecc. Anche da cattolico non smetterei di essere me stesso, ovvero un maniaco delle discussioni bizantine, per cui m'impelagherei volentieri nel merito della discussione: tecnicamente Berlusconi è divorziato, sì, ma può essersene pentito e aver chiesto e ottenuto la riconciliazione; si è risposato, ma di quello si è pentito sicuramente, e un sacerdote può averlo assolto; in questo momento vive solo, e anche se ha una fidanzata, questo non significa che in seguito a un pentimento essi abbiano deciso di comportarsi in maniera retta e pia. È chiaro che al 99% le cose non stanno così, ma non sta a me dimostrarlo, non sta a me giudicare un fratello nella fede. Se Berlusconi è spergiuro mentre si confessa, commette un peccato mortale e ne pagherà le conseguenze in termini di vita eterna: conseguenze che io, se fossi cattolico, prenderei mortalmente sul serio. Però resterebbero fatti suoi, l'unica cosa che mi potrei permettere di fare sarebbe pregare per lui. Infine, se fossi cattolico le persone che meno sopporterei sarebbero proprio i giudici non autorizzati, i moralisti troppo lesti a levare le pagliuzze dagli occhi altrui, insomma i farisei.
Cattolico o no, a questo punto sarei più o meno la stessa persona: rispetterei l'individuo, le comunità e lo Stato, ma ci terrei molto a tenere separate le tre cose. Non vorrei pagare per gli errori di altri individui, né per quelli di comunità religiose cui non appartengo; gli errori dello Stato invece sarei rassegnato a pagarli, ma proprio per questo motivo pretenderei una classe dirigente che ne facesse il meno possibile.
Ne consegue che, se fossi cattolico, e incontrassi il me stesso non cattolico, ci discuterei serenamente e mi troverei abbastanza d'accordo con lui. Questo è interessante. Non credo si tratti di terzismo, anzi, mi pare che ne sia l'esatto contrario: non si tratta di trovare uno stupido mezzo tra due versioni dei fatti (Berlusconi non è né un vecchio porco né un grande statista, ma... uno statista mediocre un po' porcello?), quanto di riuscire a entrare nel problema da entrambe le estremità. Credo che essere laici potrebbe consistere in questo: avere un'idea (qualsiasi idea), e saperla impugnare anche a rovescio. Non fosse che per tenersi in esercizio. Insomma, questo metodo bipolare che mi sono ritrovato, mi piace, mi sembra che mi funzioni, ne sono moderatamente soddisfatto. Potrà sembrarvi un disagio schizoide, ecco, probabilmente è il minimo disagio necessario per far parte di una civiltà a caso, questa.
Un'Italia che reagisce cazzo
22-01-2011, 16:13Berlusconi, racconti, replichePermalink
2/6/1994
Mio caro Algernon,
ho letto con attenzione e (non lo nego) qualche difficoltà la tua dissertazione in cui azzardi una sintesi di Horkheimer e Debord nel tentativo di offrire una chiave interpretativa filosofico-sociologica alla recente vittoria elettorale di Silvio Berlusconi. Come sempre il tuo pensiero è solido e articolato, forse troppo articolato, al punto che mi sorprendo talvolta a chiedermi se tanta complessità sia realmente utile alla decostruzione dell'avvento al potere di una plutocrazia mediatica nel vuoto creato dall'esaurimento della guerra fredda. Concordo sul fatto che siamo di fronte a un'involuzione culturale prima che politica, di fronte alla quale dobbiamo fare appello a tutte le nostre risorse intellettuali: ma ho la sensazione che la discussione non possa, e non debba, rimanere confinata in un ambito precipuamente accademico. Perdonami la fretta, ma mi riprometto di tornare su questi argomenti assai presto in futuro.
15/9/1996
Caro Algernon,
Ho ritrovato proprio oggi tra le mie carte la bozza di un vecchio biglietto di due anni fa in cui velatamente ti rimproveravo di un linguaggio troppo accademico e usavo, credo per la prima volta, il termine “involuzione culturale”. Come vedi la nostra discussione prosegue ancora intorno allo stesso problema, che credo di poter sintetizzare così: in questi anni di volgarizzazione indotta delle masse pilotata dallo strapotere mass-mediatico, in che misura noi intellettuali possiamo rompere il “guscio” accademico e tornare a parlare a quelli che non si sentono coinvolti dai nostri discorsi, la cosiddetta (perdonami il termine vago), “gente”? E non rischiamo coi nostri tentativi, di rimanere intrappolati proprio in quella involuzione che stigmatizziamo? Magari al convegno in gennaio avremo l'opportunità di approfondire il problema.
22/10/1998
Caro Algernon,
non credevo che la caduta di Prodi mi avrebbe tanto turbato. Sento che la mia profonda avversione per Berlusconi e per tutto ciò che rappresenta nella storia d'Italia – chiamiamolo pure “berlusconismo” - mi trasforma talvolta in un vero e proprio tifoso, impedendomi di analizzare i fatti con la razionalità necessaria. Mi sorprendo a definire Bertinotti un “traditore” - una parola che non faceva parte del mio lessico, decisamente, e a evitare il mio verduraio di fiducia, noto forzista, unicamente perché temo i suoi sfottò, proprio come se si trattasse di una contesa sportiva, e non di un lento processo storico che avrà ripercussioni sul futuro dei nostri figli. E d'altro canto, se in quattro anni di critica a Berlusconi non sono nemmeno riuscito a convincere il mio verduraio, la responsabilità non è forse mia? Rileggo le lettere che ci scambiamo tre o quattro anni fa, e scopro nei nostri discorsi un eccesso di astrazione che mi fa vergognare. Citavamo Horkheimer e Debord, e nel frattempo Lui si faceva le leggi su misura – quanto siamo stati stupidi.
Da: gcharlie69@altavista.com
Inviato il: 10/12/2000 14:36
A: algernon71@yahoo.com
Ciao Algernon
Totalmente d'accordo con quanto scrivi. Rutelli o chi per lui non hanno la minima speranza: Berlusconi ha già vinto. E però anche stavolta mi sembra il caso di fare un'autocritica: cosa abbiamo fatto noi cosiddetti “intellettuali” in questi anni per convincere la gente che Berl era il male?
Quanto tempo abbiamo perso in discussioni astratte e oziose invece di uscire nelle piazze e denunciare a gran voce il monopolio televisivo-editoriale, le collusioni con la mafia, la corruzione dei giudici, ecc. ecc.? E allora è inutile che ci lamentiamo adesso. Alla prossima.
Da: gcharlie69@altavista.com
Inviato il: 10/5/2002 00:41
A: algernon71@yahoo.com
E no, Algernon, mi spiace, ma non puoi trattare il movimento no-global o no-war o come vuoi chiamarlo alla stregua di una massa di ignoranti. La loro critica all'apparato industriale-bellico-mediatico, per quanto rozza, è sacrosanta, ed è nata dal basso, finalmente. E gli stessi girotondini, con il loro culto sicuramente un po' acritico della Costituzione, esprimono una voglia di legalità e di giustizia che non puoi liquidare. Questa è finalmente un'Italia che protesta, che reagisce, cazzo. Sì, ho proprio scritto cazzo, hai letto bene. Scusa, ma questa discussione mi sta infervorando.
Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 10/5/2004 23:26
A: algernon71@yahoo.com
Il fatto, Algernon, è che in questi ultimi anni io mi sento sopraffatto dallo schifo. Schifo per la Guerra del signorino Bush, schifo per il nostro regime da operetta, per il Nano e per le Ballerine, e non ho tempo, e se avessi il tempo non avrei voglia, per produrre analisi articolati, lunghi discorsoni e quella roba lì. Cioè, di fronte a una come la Fallaci che bercia, secondo me l'unica analisi che mi sento di fare è “Taci stronza”: davvero, c'è altro da aggiungere? Del resto perché lei può usare le parolacce e io no?
Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 23/9/2006 12:34
A: algernon71@yahoo.com
Sai cosa c'è, Alge? C'è che il mortadella è una grossa delusione... neanche per colpa sua, poverino...
lui ci prova a governare, ma deve dare un contentino al cinghialone Mastella... un altro a Di Pietro... che è un po' come la botte piena e la moglie ubriaca, no? E poi ci sono i rifondaroli, i comunisti italiani, i verdi coi loro no-tav e no-qui e no-là, i gay, le lesbiche, il trans... insomma, più che è un governo è il carnevale... e dietro l'angolo c'è il Nano che è già pronto a mettercela in culo... cosa che evidentemente ci piace... e allora un intellettuale cosa deve fare? A me certe volte la sera vien voglia di uscire in terrazzo e gridare... Gridare cosa? Non so, probabilmente... probabilmente un gran vaffanculo... che non risolve i problemi, però.... ti sfoghi...
Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 9/7/2008 12:34
A: algernon71@yahoo.com
E allora VAFFANCULO anche a te Alge, VAFFANCULO. Non ti è piaciuto l'otto luglio? E allora lasciati pure governare da un NANO PELATO CHE PIPPA e manda al governo le POMPINARE, ai capito bene, le POMPINARE, e tutta la corte di STRONZI compresa l'opposizione ombra di TOPO GIGIO che e dà trentanni che studia politica e NON A ANCORA CAPITO UN CAZZO come te del resto. Vaffanculo, va.
(Continua? Può continuare così?)
Lettera a Bruxelles
20-01-2011, 02:33autoreferenziali, Berlusconi, poesiaPermalinkMa te lo immagini, che questa cosa che sembrava sul punto di cascare anni fa, questa cosa che come posso descrivertela; pensa a una grondaia di una vecchia casa, pensa alla ruggine e al catrame, e pensa che avrebbe potuto cadere in qualsiasi momento, dal duemila in poi, e pensa che invece è ancora qui.
E non voglio dirti che è tutta la realtà che ci resta, perché non voglio metterla in tragedia; io per quel che posso me la sono fatta una mia realtà, casa lavoro famiglia, me la sono ben scavata una mia buchetta e onestamente non mi posso lamentare – e lo sai che quando c'era da lamentarsi non mi tiravo indietro – non ti dirò che questa grondaia è tutta la realtà, ma lasciami dire che ne è comunque un grosso pezzo, questa grondaia che guardo tutti i giorni e non vuol cascare. Fosse l'impero bizantino, che decadeva decadeva ed è durato mille anni.
E sapessi la nausea di sapere che questa cosa banale, triviale, che poteva benissimo non esserci e invece c'è; questa cosa che per me e per molti è berlusconi, ma non fosse berlusconi sarebbe stato qualche altra cosa; tu sapessi la nausea di sapere che comunque cadrà, un giorno crollerà, un giorno non potrà far altro, e sarà quel giorno solo a finire sui libri, e la gente penserà ai tipi come me come a quelli che quel giorno han fatto festa; non penserà a tutti i giorni che abbiamo aspettato, tutti i giorni che non siamo riusciti a far di meglio che a guardare la gronda marcia non cascare. Alla nausea di assistere a tutto questo giorno per giorno, allo stillicidio di tutti questi capitoli inutili, perché tanto s'è capito da un pezzo dove va a finire il libro, o no?
E come si spiega che non è finito ancora. Qual è il senso di restare lì, a quali fili di ragno è appesa una gronda che doveva cascare anni fa – Lo sai dove stan facendo la rivoluzione adesso? Ora tu dimmi, se dobbiamo prendere lezioni dalla Tunisia. Cosa abbiamo solo noi, che nemmeno i tunisini hanno più, cosa c'impedisce di guardare alle cose come stanno. Tu lo sai che sono fissato, per me è solo una questione di televisione. Punto. Tutto il consenso sta lì, e un po' sui giornali, ma neanche tanto. Abbiamo voluto lasciargli le tv, e a lui non è servito altro, per raccontarci la realtà come gli piace. Salvo che lui non ha mai avuto niente da raccontarci, una volta non lo sapevamo, adesso sì. È un debole come noi, succube dei suoi stessi programmi, è il pubblico del suo stesso drive in. Non c'è dietro nessun disegno occulto, ci ha modellato a sua immagine e somiglianza, e lui è brutto e senza fantasia. L'obiettivo della sua vita era sedersi nel privé a guardare le tipe che fanno il trenino; ce l'ha fatta e ora dovremmo invidiarlo. La nausea di avere avuto per avversario un tizio così.
E pensare che abbiamo avuto perfino paura di lui; che io, almeno, dietro ai suoi primi manifesti azzurri che sembravano la pubblicità dei fustini temevo ci fosse davvero la rivoluzione liberale, il miracolo italiano, la Thatcher italiana. Averlo saputo subito, che lui la Thatcher manco si ricorda chi è, per via che non era una “bella gnocca”. (“Nyokka”, scrisse l'Indpendent). L'avessimo capito subito, che il nemico era tutto lì, una vescica d'aria, un peto, una gronda che casca a pezzi.
E dov'erano quelli che dovevano capirlo subito? perché noialtri in fondo chi eravamo, studenti, precari, maestrini che in fondo della vita non sanno un cazzo, tirano a indovinare e sperano di non prenderci; ma dov'erano i grandi che operano nel retroscena, e i famosi Poteri Forti, ma che razza di Potere Forte lascia che un Paese vada a pezzi per un personaggio così; ma non eravate abbastanza forti da schiacciarlo, almeno all'inizio? Ci voleva così tanto a capire, se l'avevamo capito persino io o te? Eravamo profeti o facevamo soltanto uno più uno uguale a due?
E che anni sono stati, a cercar di buttar giù in qualsiasi modo un marciume, un catorcio che comunque cadrà, quand'è il momento; certo prima dell'impero bizantino.
E insomma su questa gronda, che è marcia e non cade, penso con qualche gioia che un giorno basterà che una rondine si posi un attimo, perché tutto nel vuoto precipiti irreparabilmente, quella volando via. E sul serio non m'importa se non ci sarò più io. Neanche tu ci sei, per questo.
Psycho Facci
18-01-2011, 16:39Berlusconi, Craxi, giornalistiPermalinkForse non ci avete mai pensato, ma se in ogni testo uno scrittore si tradisce, se in ogni pagina lascia senza volere qualcosa di sé, certi giornalisti che leggiamo quasi tutti i giorni ormai dovremmo conoscerli meglio dei nostri parenti.
Ma probabilmente non è così. Comunque quella che segue è un'interpretazione psicoanalitica dell'ultimo fondo di Filippo Facci sul post. Non è molto scientifica, ma d'altronde chi lo è.
Facci conscio | Facci subconscio |
«Mi chiamo Silvio Berlusconi, ho quasi 75 anni, non sto più con mia moglie e ammetto che mi piace divertirmi come probabilmente solo gli uomini ricchi e potenti e proprietari di tre televisioni possono fare. | Mi chiamo Silvio Berlusconi, sono vecchio, ricco e potente, ho tre televisioni e faccio tutto quello che mi pare. |
Perciò ogni tanto organizzo delle serate esagerate, delle feste in cui giovani donne consenzienti non disdegnano la mia persona e tantomeno qualche favore che io faccio loro: e a questo mondo i favori, quelli pesanti, alla fine riguardano sempre soldi, lavoro e case. | Ho fatto e farò sesso in cambio di soldi, lavoro e case, perché faccio quello che mi pare. Se non siete d'accordo è perche non siete ancora sul mio libro paga: cazzi vostri. |
Vi racconto queste cose senza ipocrisia, la stessa che forse avrei potuto risparmiarvi nel promuovere improbabili leggi contro la prostituzione oltre all’elezione di personaggi che provengono dal mondo dello spettacolo, dove forse dovrebbero tornare. | Vi racconto queste cose senza ipocrisia, perché l'unico crimine che interessa a Filippo Facci è l'ipocrisia. Ho pagato una minorenne, delitto punibile con la reclusione da sei mesi a tre anni, (art. 600-bis del codice penale)? Convoco una conferenza stampa, ammetto tutto e sono a posto. Le cose vanno così, nel magico mondo di Filippo Facci. |
La mia verità alla fine è tutta qui, e mi spiace che il Paese debba perdere altro tempo dietro a queste cose: ma non sono certo io a dover dimostrare la mia innocenza in ordine ad accuse che giudico assurde, tipo quella di aver concusso telefonicamente dei funzionari di polizia, o quella di aver avuto rapporti sessuali consapevoli con una minorenne. Escludo di averlo fatto, dunque vediamo queste famigerate prove dei magistrati. | La mia verità alla fine è tutta qui: spetta ai giudici dimostrare che ho avuto rapporti sessuali consapevoli con una minorenne, perché la legge non ammette ignoranza, tranne nel mio caso, e ovviamente nel cervello di Filippo Facci. |
Per quanto vi riguarda, valutate e giudicate se io debba essere ancora il presidente del consiglio oppure no: in fondo lo fate da 17 anni, siete quasi maggiorenni». | Continuerete a votare per me, perché sono ricco, e ho questa stilosa, arrogante franchezza che vi piaceva così tanto a fine anni Ottanta, ti ricordi Filippo, quando ha chiuso il Paninaro e ti sentivi tanto solo, e c'era solo una persona che ti faceva sentire sicuro e protetto? Ti ricordi? Ti ricordi? |
Questo è il discorso che, in un mondo irreale, mi sarebbe piaciuto sentire da Silvio Berlusconi. | Filippo! Sono io! Sono Bettino! Sono tornato! Non ero mai andato via! La verità non mi ha affatto sepolto sotto una gragnuola di roventi monetine, sono stato qui tutto questo tempo, nascosto sotto il cerone dell'ometto ipocrita, sono il padre stronzo e protettivo che ti meritavi, Filippo! Potrai mai scusarmi per averti lasciato così tanto tempo solo? |
Con me non puoi far finta
18-01-2011, 00:46Berlusconi, repliche, sesso, telefonatePermalinkUna volta non era così. Dieci anni fa, per esempio, era già un corruttore e un gaffeur di fama mondiale. Ma nulla lasciava trapelare una simile dipendenza dal sesso. La finzione matrimoniale teneva abbastanza bene. Quand'è che ha mostrato le prime crepe?
In occasione del decennale, questo blog sta ripubblicando fondi di magazzino invenduti. Questo pezzo, rinvenuto su uno scaffale dell'aprile 2006, racconta di un episodio che col senno del poi appare rivelatore: durante la campagna elettorale di quella primavera (quella del pareggio con Prodi), fu Berlusconi stesso a raccontarlo. Una sera, rincasando stanco da un comizio, aveva acceso la tv e trovato uno show di pornomodelle che "invitavano a telefonare". E lui telefonò. Per chiedere (testuale, da Libero): "Mi consenta, signorina, ma lei il 9 e 10 aprile per chi voterà? Sette su nove hanno detto Berlusconi". Dunque ne aveva chiamate almeno nove, prima dell'alba. La liquidammo come la solita berlusconata, una di quelle uscite assurde che distolgono l'attenzione da argomenti più seri. E invece era un grido d'allarme. Nel culmine della campagna elettorale, proprio quando avrebbe dovuto essere concentrato e circondato da amici e sodali, l'uomo passava le notti a chiamare le hotline. Lo stavamo perdendo. Io forse me n'ero reso conto. Ma a parte scrivere questo inutile pezzo, non ho fatto nulla di concreto per aiutarlo. Insomma, è anche colpa mia.

Post+coitum
"Pronto?"
"Ciao, sono io, l'avresti detto mai?
Nel bel mezzo del tuo lavoro squallido.
E sì che sono io, insomma non ti fidi?
Mi hai preso per un comico? Macché:
nessuno sa imitarmi come me.
E dunque eccitami, su,
è il tuo mestiere, o no?
Dimmi che vuoi votare solo me.
Non devi fare finta
(con me non puoi far finta),
Io me ne accorgo, e poi ti pago bene:
dimmi che vuoi votare solo me.
Non è come tu pensi, io non mi sento solo:
stasera ero a un comizio, la gente mi invocava,
la cena, e poi gli autografi... non riuscivo ad andar via.
(La gente non lo vuole, tu questo lo capisci,
la gente mi ama troppo, la gente non vorrebbe
vedermi mai andar via).
Così si è fatto tardi, il sonno mi è passato,
in tv film di merda, nessun sondaggio fresco
(tu puoi capirlo – essendo nel settore:
c'è un'ora della notte, un'ora sola, e lunga,
in cui non c'è nessuno a dirti: Sì).
Ma tu me lo puoi dire – soltanto, non-far-finta.
Non sono uno di quelli, con me non puoi far finta.
Inoltre pago bene, per cui avanti, dillo,
che vuoi votare solamente me.
E no che non mi annoio, io non mi annoio mai.
Lavoro sedici ore al giorno, non lo sai?
E tu?
Lo vedi, solo dieci, lo vedi come va:
per questo io faccio il leader, tu la centralinista.
E in più io sono figlio di un professionista
Mentre tuo padre era operaio, vero?
Eppure, quante cose in comune, io e te:
noi arrapiamo il popolo, questo è il nostro mestiere.
E quante cose io potrei insegnarti
sull'essere gentile, disposta, sempre allegra
e mai sincera, mai! – Sennò ti vien da ridere,
e non si deve ridere! S'ammoscia se tu ridi.
Sorridere bisogna, a denti stretti, sempre
sorridere e sudare, è questo il mio mestiere
(e il tuo, naturalmente).
Ma stanotte è diverso.
Stanotte non puoi fingere, ti parlo da collega,
se fingi lo capisco, se fingi non ci riesco.
Ti prego, sii te stessa
E dimmi che vuoi votare solo me.
È solo un mio capriccio, sondaggi io ne ho,
e guardacaso dicono quello che voglio io
(del resto è matematico, più paghi più hai ragione
non devi dirlo a me).
Io sono nel settore da trent'anni, si può dire
che i trucchi del mestiere te li ho inventati io
È un gioco troppo facile: più paghi più hai ragione.
Io forse pago troppo, ma questo non vuol dire
che tu ora possa fingere, io me ne accorgo subito,
perciò ora sii sincera, prova a essere sincera
nel dirmi che tu voterai per me.
Non ridere, non ridere,
non c'è niente da ridere:
è quell'ora della notte,
e io ti pago, sai.
Cerca di rilassarti, sii te stessa,
parlami un po' di te, ce l'hai un ragazzo?
Cosa? Hai una bimba? Ottimo! E si chiama?
Silvia! Ma pensa! Che bel nome! Silvia!
E il padre? E perché non vi sposate, voi ragazzi?
Io me lo chiedo sempre, perché non vi sposate?
La famiglia è importante, il mettere su casa,
e io posso anche aiutarvi.
L'assegno famigliare, vi toglierò le tasse,
vi comprerò la macchina – se tu sarai sincera
devi essere sincera,
e dire che tu voterai per me.
Non può essere altrimenti,
non sei una cogliona.
Sei una che lavora,
non stai coi comunisti.
Mi sembri un tipo ammodo
Senz'altro intelligente
Bella presenza, immagino
– e io non sbaglio mai.
Perché non vieni su
a Cologno, un giorno o l'altro?
Un talento come te
è sprecato per le hotline.
Tu hai tutto quel che serve per sfondare.
Ti basta essere te stessa
– avanti, sii te stessa –
quando dici che mi vuoi
votare, che tu vuoi
votare solo me.
Adesso
Vuoi votare solo me
Dimmelo
Dimmelo
Non Fini, non Casini
Con Prodi non ci godi
Tu vuoi votare solamente me
Dimmelo
Dimmelo

Ma devi essere sincera
Io non ci riesco, se non sei sincera
Non ce la faccio se non sei te stessa
E se poi scoppi a ridere io non…
Clic
Ma cribbio, cos'hanno tutte stanotte? Fanno le preziose, fanno.
Con quel che costano.
Proviamone un'altra, va'."
La fine è vicina
26-12-2010, 23:50Berlusconi, ho una teoriaPermalinkEcco, io ho questa teoria (#55): dietro tante parole, SB voleva dirci che è stanco, e che se non lo disturbiamo, se lo lasciamo dormire per altri due anni, lui nel 2013 potrebbe anche decidere di andarsene in pensione.
Un affare, insomma. (La fine di Berlusconi è on line sull'Unità.it e si commenta, per ora, qui. Buon anno!)
Possiamo prendere la conferenza-fiume di Berlusconi come l'ennesima prova della sua megalomania, oltre che del suo buonumore, ora che le nuvole del 14 dicembre sembrano essersi aperte. Ma dal momento che sono gli ultimi giorni dell'anno, e abbiamo quanto mai bisogno di sperare in un 2011 migliore, possiamo anche vederla in un altro modo: con il discorso di giovedì, Berlusconi ha annunciato nientemeno che la sua fine. Sì. Il suo ritiro dalla politica. Sembra impossibile, eppure è successo.
Di putridi e di puri
17-12-2010, 00:09Berlusconi, dialoghi, futurismi, Gianfranco Fini, vita e mortePermalink(An english version)
Ma cos'è questa puzza?
Leonardo.
Eh? Chi mi chiama?
Leonardo, rispondi attentamente. Ricordi il tuo cognome?
È personale.
Che professione svolgevi?
Come sarebbe a dire “svolgevo”... scusate, però, risponderò volentieri a tutte le domande, ma aprite una finestra, perché questa puzza io...
Ricordi la tua data di nascita?
Certo. Ahem. Undici. Ventinove. Settantatredici... scusate, è strano, ho un'... un'amniocentesi...
Ricordi la tua data di morte?
No, quella proprio no, mi dispiace.
In che anno ritieni di essere?
Io... boh, dalle parti più o meno del Duemila e...
Mi spiace, ma non c'è un modo gentile per dirtelo: siamo nel 2273.
Peeerò.
Ora, rispondi con franchezza. Pensi di essere vivo o morto?
Uhm, se sono vivo dovrei essere molto, molto anziano. D'altronde, nel secondo caso... si spiegherebbe la puzza.
Leonardo, sei stato resuscitato.
No! Sul serio! Ma io lo sapevo, infatti, meno male che sono rimasto cattolico fino alla fine, lo sapevo che...
Non è la resurrazione cattolica.
Lo sapevo. Fregato anche stavolta. Siete musulmani?
Siamo antiberlusconiani.
State scherzando.
No. La nostra civiltà – che è sorta sulle ceneri della vostra – poggia su solidi pilastri morali, uno dei quali è il rifiuto di ogni berlusconi.
Ma no, anche quelli piccoli e biondi? Che vi hanno fatto di male?.
Già, è pur vero che ai tuoi tempi “Berlusconi” era ancora un nome proprio. No, per noi “berlusconi” è un nome comune e rappresenta tutto ciò che è malvagio, meschino, appariscente, tronfio, vaniloquente, egoista, fine a sé stesso, amorale e fiero d'esserlo, ignorante e fiero d'esserlo...
Va bene, ho capito.
...Maschera di plastica, fonte di ogni malizia, fonte d'ogni corruttela, torre eburnea nello sterco delle miserie umane...
Ho detto che ho capito.
Quando si cominciano le litanie berlusconiane non si possono interrompere, altrimenti bisogna ricominciarle da capo.
Ci credete parecchio, in questa cosa.
È il pilastro della nostra civiltà. Il rifiuto di ogni berlusconi.
Mi fa piacere, e mi sento onorato di poter partecipare in qualche modo partecipare, anche se... non mi si potrebbe deodorare in qualche modo?
Vai benissimo così.
Se lo dite voi.
Dici di sentirti onorato. Perché?
Beh, mi avete resuscitato... voglio dire, grazie.
Perché credi di essere stato resuscitato?
Non saprei... suppongo che non lo facciate con tutti, ecco.
No. C'è già fin troppa gente in giro.
Ecco. Magari resuscitate persone che in un qualche modo sono state importanti, che hanno lasciato cose interessanti...
Se tu ci avessi lasciato cose interessanti, perché resuscitarti? Ci terremmo le tue cose e ti porteremmo dei fiori ogni tanto.
Giusto.
Devi sapere che oggi, 29 settembre 2173, noi come ogni anno “festeggiamo” - si fa per dire - il Berlusconi originario.
E quindi mi avete resuscitato perché... sono un antico antiberlusconianiano, ecco, volete una testimonianza oculare, capisco.
Aaaaah, come quel Papa del medioevo, processato da cadavere, una cosa così. E io chi sarei, un testimone?
Tu sei l'imputato.
Eh?
Alzati in piedi.
Non ce li ho, e comunque, anche se li avessi.... ehi, mi sto alzando! Galleggio nell'aria! La vostra tecnologia è davvero straordinaria!
È la tecnologia dei pupi medievali, ti abbiamo attaccato dei fili e ti stiamo sollevando come una marionetta.
Molto scenografico comunque. Mi dispiace, capisco la vostra ritualità, però... c'è il problema che io non sono un berlusconiano.
Ti dichiari innocente, quindi.
Ma certo. Voglio dire, capisco che lorsignori non possano aver letto tutto quello che ho scritto a riguardo, però...
Sei uno degli autori più conosciuti e studiati del secolo XXI.
Ah sì? Questa poi.
Non vantarti! ciò è berlusconi.
Mi rendo conto, e tuttavia mettetevi in me, prima mi resuscitate e poi mi dite che sono letto e studiato...
Non per le tue qualità. Quindici anni fa è collassata internet, e tutte le opere del vostro secolo sono andate perdute.
E i libri di carta?
Li avevamo già bruciati come combustibile. Per far funzionare internet.
E quindi...
Tutto quello che ci resta del secolo XXI è metà di un libro di Bruno Vespa, i sessantatré vangeli di Marco Travaglio, e una chiavetta usb con alcuni tuoi post redatti tra il 2001 e il 2010.
Beh, credo che sia più che sufficiente per dimostrare che io non ero berlusconiano, anzi sono sempre stato un acceso...
Sì, ma mica ero serio, io...
Hai o non hai scritto nell'aprile del 2009, che occorreva “educare le giovani generazioni a darla a B. per il gusto di farlo, senza pretendere contropartite televisive o parlamentari”?
Probabilmente sì, è il mio stile, ma...
Riconosci queste tue affermazioni del giugno 2010? “Io voglio Berlusconi per venti minuti tutte le sere, a reti unificate. Mi stanno bene Santoro e Floris, purché i loro ospiti parlino unicamente di Berlusconi, e ne parlino bene. Io voglio sanzioni pecuniarie, non per chi parla male di Berlusconi, ma per chi omette di parlarne bene in qualsiasi discorso. Voglio una lode a Berlusconi in calce a tutti i resoconti sportivi della Gazzetta, a tutti gli oroscopi, a tutte le recensioni del Mucchio.”
Uh, il Mucchio, me n'ero dimenticato del Mucchio.
Oppure, dicembre 2009: “Io ho fatto tesoro degli insegnamenti di un politico geniale, che ha vinto molte elezioni e che prima di far politica faceva marketing, e che ai suoi esperti di comunicazione raccomandava sempre di pensare al cliente come a un bambino di 11 anni, neppure tanto intelligente”.
Sì, è mia anche questa, ma scusate, non è che al rogo con la carta ci avete mandato anche tutta l'ironia, eh?
Non prenderti gioco di noi! Non attentarti nemmeno! Ciò è...
...è Berlusconi.
Noi conosciamo benissimo l'ironia. Abbiamo Socrate e abbiamo Pirandello. Noi riconosciamo lo scetticismo filosofico e il sentimento del contrario.
Mi fa piacere, quindi avrete capito che...
Quindi non possiamo notare tutte le volte in cui per anni hai usato l'ironia per umanizzare Berlusconi, per dare forme umane al Male incarnato. In questo modo hai aiutato i tuoi lettori a convivere con la Bestia.
Ma non esageriamo, io...
Quando hai cercato di umanizzare lo scandaloso amante di Noemi Letizia, l'orribile gaffeur di Strasburgo, non eri dunque consapevole di quello che facevi?
Ma io semplicemente cercavo il risvolto umano...
E sbagliavi, perché nulla di umano v'era nel Maligno! L'amarissima pillola che gli italiani per più di vent'anni hanno dovuto inghiottire, tu pretendevi di zuccherarla con la tua ironia a buon mercato.
Va bene, ma c'ero anch'io in quei vent'anni, ho sofferto anch'io. A volte scrivere era solo un modo per sfogarsi...
Lo udite? Confessa! Confessa di aver trascorso quegli anni a scribacchiare raccontini in cui si umanizzava il Malvagio, invece di insorgere, come sarebbe stato suo preciso dovere, contro la Biscia fatta carne.
Sentite, io sono un uomo, un cadavere anzi, di un altro secolo, e quindi i vostri toni non li riesco a condividere, però ammetto che qualche ragione potreste avercela, voglio dire, riflettendoci, se avessi scritto meno e fossi insorto un po' di più, magari il berlusconismo finiva prima... perché è finito a un certo punto, no?
Certo che è finito!
Ecco, scusate, poi potete anche condannarmi se vi va, ma mi togliete la curiosità di spiegarmi com'è finito? Perché non riesco proprio a ricordarmelo, forse ero già sottoterra.
Siamo stati salvati dagli Uomini Puri. Quelli che non hanno collaborato col male, come hai fatto tu. Quelli che non hanno addolcito la perfidia con la finta ironia dei deboli, cioè la tua.
Uomini puri. Chi l'avrebbe detto.
Certo tu non li conoscevi.
Eh no. Ma da dove sono saltati fuori, scusate.
Erano in clandestinità. Fuori dal circuito mediatico, dove sarebbero stati intercettati e resi inoffensivi, come te.
Già, probabilmente era l'unica. Restare nascosti nelle grotte. Non sporcarsi le mani.
Alcuni erano al confino, altri in prigionia, ma non hanno mai smesso di lottare e sperare. Nomi scolpiti sui nostri templi, nomi che tu nemmeno conosci: Gianfranco Fini, Pierferdinando...
Eh?
Non interrompere il Sacro Appello dei Camerati che salvarono l'Italia dalla fetida serpe. Gianfranco Fini, colonna di rettitudine, che mai si piegò alle lusinghe di Arcore; Pierferdinando Casini, campione di castità, che con un solo sguardo convertì alla purezza centinaia di escort; Enrico Mentana...
Mentana?
Il più coraggioso e schivo dei reporter, che per vent'anni in clandestinità diffuse i samizdat che inchiodavano lo strapotere di Mediaset; Carlo Taormina....
CHI???
...faro della giustizia, intrepido magistrato che tra cento e mille perigli e attentati perseguì il Perfido fino a incriminarlo; e il più savio dei savi, colui che senza affettare alcuna ingiusta pietà lo consegnò stanco e tremante alla folla che brandiva i forconi...
Questo fammelo indovinare. Gianni Letta.
Bravo. Ma come puoi ricordare...
Non importa. Quindi voi siete stati salvati da Fini, Casini, Mentana, Taormina, Letta...
Non insozzare con la tua lingua putrida i nomi dei Puri che ci liberarono dal Male!
Già, giusto, ciò sarebbe berlusconi. Facciamola finita. Mi dichiaro colpevole. Chiedo la pena di morte.
Ma sei già morto.
Quindi che pena avevate in mente?
Getteremo le tue ossa nel Secchia, cancelleremo tutto quello che hai scritto, raschieremo il tuo nome da ogni documento, e lasceremo che ruggine e muffa devastino i luoghi che ti diedero la luce.
Il policlinico di Modena? capirai lo sforzo.
Ma infatti.
Minima spesa massima resa.
Eh, sai com'è, la crisi, i tagli al budget.
Giustamente, siamo nel ventitreesimo secolo, mica si possono buttar via i soldi nei processi ai morti.
Sarebbe troppo una cosa quasi...
Quasi berlusconi.
Ce l'avevo sulla punta della lingua.
Comincio a capirvi. Posso andare?
No, no, adesso entrano i bambini.
Ma che schifo, gli fate vedere un cadavere appeso?
Hanno tutti una freccetta in mano, chi ti becca in testa vince un Gianfranco di cioccolato.
Fico.
Uno cento mille Cossiga
15-12-2010, 00:32Berlusconi, campagna elettorale (permanente), Il G8 di Genova 2001, manifestaiolismiPermalinkSono stanco, è stata una giornata dura. Immagino che molti abbiano riflettuto molto più di me, e fatto notare il paradosso di un voto di fiducia che ci avvicina alle elezioni. È ovvio che con una maggioranza così risicata Berlusconi non sarà in grado di governare: è altrettanto naturale che non sia nelle sue intenzioni (è discutibile che governasse prima). L'importante è restare al centro della scena e dimostrare che nessuna maggioranza è possibile: quindi nessuna riforma della legge elettorale è possibile. Così, a occhio, il vero vincitore è Bossi, che voleva le elezioni a primavera e le avrà. E le vincerà, probabilmente. Più appannata appare, per ora, la stella del suo alleato. Però da qui a primavera c'è tutto il tempo per organizzarsi e riportare a casa il risultato. Chi è scettico, pensi a quanto sembrava spacciato Berlusconi qualche settimana fa, sommerso dagli schizzi del bunga bunga. Gli si è lasciato un mese di tempo, ecco il risultato. La sua fine, quando sarà, verrà alle spalle e improvvisa: non c'è alternativa, se gli lasci un po' di tempo lui si riorganizza e ti sistema. Qualcuno da comprare lo troverà sempre.
Sono stanco, e invidio chi a sinistra già sta facendo partire il training autogeno: dai che a primavera possiamo farcela. Mi spiace molto, ma secondo me no: non abbiamo i numeri, soffriamo una legge elettorale che ci penalizza, mentre il nostro avversario controlla i media che orientano il giudizio del grosso dell'elettorato – che non si orienta ancora su facebook, e nemmeno nelle riserve indiane di Annozero o Ballarò. L'offensiva mediatica che stiamo per subire sarà la più violenta; in effetti la mia unica speranza è che fallisca per esagerazione. In fondo i registi, i Fede e i Vespa sono anziani, conoscono perfettamente il loro pubblico anziano ma potrebbero anche rimbecillirsi un po', calcare troppo la mano. Finora non è mai successo, ma chissà.
Non sarò il solo stanotte o domattina a citare Cossiga; fa lo stesso, non m'interessa essere originale: citiamo tutti Cossiga, all'infinito, alla noia, diventi l'ultimo Cossiga the new Pasolini; metti che qualche studente non lo abbia mai sentito e in queste stesse ore si stia convincendo che lanciar sassi a un celerino è cosa fighissima. Dunque, studenti, mentre vi esprimo la massima stima, vi scongiuro di non ascoltare i consigli di quelli della mia generazione o successive, chiunque vi rompa le palle con le masturbazioni sul sessantotto o il settantasette o il gìotto di Genova e di meditare unicamente queste frasi dell'ex Ministro degli Interni Franceso Cossiga, boia:
"Infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città...
Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì".
"l'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita"
"Io aspetterei ancora un po', e solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di 'Bella ciao', devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell'ordine contro i manifestanti"..
Voi avete tutto quello che vi serve per essere più furbi di quanto lo siamo stati noi: un ampio dossier di errori da cui imparare. Permettete il riassunto: ogni vetrina rotta sono cinquanta voti in più all'animale. Se una videocamera riprende, i voti diventano mille. Chi tira al poliziotto, è un poliziotto. Se non lo è lo diventa in quel momento. Lasciate che si spacchino la testa tra loro, li pagano per questo. Voi non vi paga nessuno: state in gruppo, urlate, non cedete alle provocazioni. Le cose non cambieranno domani e nemmeno dopodomani. Nessuno vi ha mai detto che sarebbe stato facile. O ve l'hanno detto? Mentivano. Comunque coraggio.
He's an impresario
13-12-2010, 14:20Berlusconi, campagna elettorale (permanente)PermalinkRicattabile, Ah Ah Ah
16-11-2010, 19:08Berlusconi, intercettazioni, telefonatePermalink[Dove non osa dagospia: la redazione di Leonardo ha messo le mani su un'intercettazione di qualche giorno fa che presenta non pochi motivi d'interesse].
“Presidente”
“Adesso no, per favore. Sono stanco”.
“Ma Presidente, c'è in linea l'Eminenza. Dice che è urgente”.
“Ma porco d'un...”
“Glielo passo”.
“...cribbio, sì, passamelo e facciamola finita”.
“Pronto Presidente”.
“Eminenza! È proprio lei? Ma che piacere! Qual buon vento?”
“Ecco, io per prima cosa sono venuto a portarle la mia, la nostra solidarietà”.
“Eminenza, ma non c'era bisogno! Io lo so che posso sempre contare su... che voi mi ricordate sempre nelle vostre preghiere”.
“E infatti è così. Noi ci ricordiamo”.
“Ma infatti Eminenza, grazie”.
“Qualsiasi cazzata lei faccia”.
“Eh?”
“Pronto?”
“No, scusi, c'è stato come un disturbo, per un attimo ho perso la... devo aver sentito male”.
“Allora glielo ripeto. Noi ci ricordiamo di lei, qualsiasi cazzata lei faccia”.
“Ah”.
“Adesso è chiaro?”
“...Sì”.
“Aggiungo che abbiamo molto gradito la scelta di tirarsi indietro alla Conferenza sulla Famiglia”.
“Beh, lo sa che fosse stato per me sarei andato... il fatto è che sono un combattente, e tirarsi indietro non mi piace. Proprio come concetto”.
“Un buon combattente conosce anche il concetto di ritirata strategica”.
“Sì, però, vede, Eminenza... qui tutti stanno annegando in un bicchier d'acqua. Cioè, è veramente un bicchier d'acqua. Va bene, lo so, non sono uno stinco di santo, però”
“Ah, decisamente no”.
“... pensate davvero che una festicciola ogni tanto mi impedisca di governare?”
“Presidente, se noi lo pensassimo davvero, lei già da molto tempo non sarebbe...”
“Ma lo sa cosa arrivano a dire? Una cosa che, cioè, è veramente ridicola, anche solo il pensarci mi... dicono che sono ricattabile, ah, ah, capisce?”
“Capisco”.
“Ricattabile io! Ah, ah, ah. No, ma vorrei veramente sapere chi è che... chi si potrebbe permettere di... ma non lo sanno chi sono io?”
“Lo sappiamo un po' tutti, ormai”.
“Ma io sono quello che si prendeva le bombe della mafia! Le bombe! Ad Arcore negli anni Ottanta! E ci ridevo sopra! Questo sono io!”
“Però alla fine Mangano lo ha assunto”.
“Sì, ma che c'entra... quello che voglio dire, Eminenza, è che a me le minacce, i ricatti mi hanno sempre fanno ridere, ah, ah, ah. Anche perché ormai, con tutte le cattiverie che ci sono in giro su di me, ma che differenza fa una ragazza in più o in meno? Una villa ai Caraibi in più o in meno? Un processo in più o in meno?”
“Una strage di mafia in più o in meno?”
“Ecco. Ma lo capiscono che ormai la gente non li conta neanche più i miei processi? Dicano pure che sono un vecchio porco, questo posso consentirglielo, sì, sono un porco e non sono più esattamente nel fiore degli anni. Dicano che le mie barzellette non sono freschissime, va bene”.
“Non proprio freschissime, confermo”.
“Ma non dicano che sono ricattabile, perché, davvero, ah, ah, ah, i barzellettieri a questo punto sono loro. Io ricattabile? E da chi?”
“Eh, chissà”.
“No, ma me lo dovrebbero spiegare chi, chi avrebbe il coraggio di ricattare proprio me. Per ricattare uno come me bisognerebbe avere come minimo una struttura più potente, più capillare di quella che ho io. Più televisioni e giornali di quelle che ho io. Sezioni in ogni paesino d'Italia. E nessuno ce le ha. Quindi nessuno mi può ricattare, capisce? Nessuno”.
“Capisco tutto. Senta, stavo per dimenticarmi... le porto i saluti di Giulio”.
“Giulio?”
“Il ministro, ero con lui al telefono una mezz'ora fa”.
“Ah”.
“In effetti, è proprio il ministro che mi ha invitato a chiamare direttamente lei, perché c'è una certa situazione che... una rigidità, diciamo”.
“Ah”.
“Ma un'inezia, una sciocchezza, insomma per farla breve quei finanziamenti alla scuola... il ministro proprio non li vuole raddoppiare”.
“Eminenza, ne abbiamo già parlato...”
“Dice che non c'è copertura”.
“Se lo dice Giulio, penso che lei possa fidarsi, io adesso non...”
“Ma non è vero Presidente, io lo so che una copertura c'è sempre, con un po' di buona volontà. Il problema è che alcuni, questa buona volontà, non...”
“Eminenza, ne abbiamo già parlato. La situazione è critica. Tra un po' salta il Portogallo e i prossimi magari siamo noi. Il budget è quel che è. E alle vostre scuole abbiamo già dato in abbondanza”.
“È una questione di punti di vista, vede...”
“Eminenza, praticamente non possiamo neanche più chiamarla privata la vostra scuola, in questo momento le stiamo dando più soldi che alla pubblica”.
“Ma infatti non chiamiamola più così. Chiamiamola paritaria, cattolica, chiamiamola scuola di qualità...”
“Però Eminenza a me servono anche i voti di quelli che non ci vanno, alla scuola di qualità... io non è che posso sempre...”
“Presidente, si è fatto un po' tardi. Come sa, io dirigo una struttura molto complessa, e mi serve sapere entro pochi minuti se lei questi fondi ce li può sbloccare o no. Giulio farà quel che vuole lei, me l'ha detto”.
“Eminenza, la prego...”
“Qui io ho cinque o sei redazioni che non sanno se domattina possono uscire con la solita prima pagina sui fatti del giorno, o con un attacco ai politici indegni stile Famiglia Cristiana. Cosa faccio? Cosa gli dico?”
“Eminenza, lei è troppo ragionevole... troppo buono per...”
“Poi ci sono i parroci. In tutti i paesini d'Italia, forse non sa, la domenica c'è un parroco che dice Messa, e durante l'omelia può decidere di parlare del Vangelo del giorno da una prospettiva a-storica, oppure può attaccare i politici indegni che ci fanno vergognare. Cosa gli dico a questi qui? Perché scalpitano, vede”.
“Eminenza, ma capisce che...”
“No, Presidente, io non capisco più. Adesso tocca a lei capire che noi, a furia di coprire le sue cazzate, un 'orcodio ieri, una sgualdrina oggi... ci stiamo perdendo la faccia come raramente negli ultimi duemila anni. Allora bisogna che a casa un risultato ce lo portiamo, capisce? Qualcosa da mostrare alla nostra gente. Dopodiché, al prossimo battesimo di un nipotino, se vuole farsi inquadrare mentre si prende l'ostia in bocca, per me non ci sono problemi. Ma prima vedere cammello, capisce?”
“Capisco, sì”.
“Molto bene. Quindi posso richiamare Giulio e confermare che lei è d'accordo”.
“Sì. Sì, lo richiami pure”.
“Presidente, i miei omaggi”.
“Sì, sì, anche i miei”.
Tu-tu-tu
“Ma guarda tu che stronzi. Che maledettissimi... Ma fammi vincere un'altra elezione e poi gliela faccio vedere, a quei... il cammello, altro che cammello... quando avrò il parlamento come dico io... un bel giorno si svegliano, e zac! Sai che c'è? L'Islam è la nuova religione di Stato. Tie'. Hai voluto il cammello? Oppure me ne invento una io, di religioni, che ci vuole? Prendo uno dei miei figli, lo crocifiggo e poi...”
Drin!
“Ma che c'è ancora adesso! Per favore, basta! Sono stanco!”
“Ma Presidente, è il referente della Curva Sud Milano. Dice che per mettersi a trattare vuole Kakà subito e Messi a fine stagione”.
“Seh, perché Babbo Natale mi fa una pippa, notoriamente”.
“Altrimenti dice che manda quarantamila persone a votare per le primarie del centrosinistra”.
“Auff. Passamelo”.
I funerali della volpe
12-11-2010, 17:47Berlusconi, campagna elettorale (permanente)PermalinkQuest'uomo vecchio, quest'uomo stanco.
Quest'uomo che sta dall'altra parte del mondo, col prevedibile mal di testa da jet-lag, che torna in albergo e si mette a scanalare sul satellite finché non trova Annozero, e ci trova gli ex amici che parlano di lui come una cosa finita, un cadavere da spolpare con calma; e sullo sfondo, il dettaglio delle sue rughe in technicolor.
Quest'uomo solo, circondato da lacchè che non hanno nulla di buono da suggerirgli, ma gli ostruiscono la visione; quest'uomo in preda alle sue più triviali ossessioni. Quest'uomo al capolinea.
Quest'uomo.
Questo rivince le elezioni quando vuole.
Volete rifarle domani? Le rivince domani.
Volete aspettare sei mesi? Aspetta anche lui, si rilassa un po', si sfoga. E tra sei mesi le rivince.
Allora magari tra un anno? L'Italia può aspettare un anno?
Se è per questo è da quindici anni che aspetta. Quest'uomo è sempre lì, non molla.
Dite che mi sbaglio? Ma davvero, ci spero, sarei così contento di sbagliarmi. Di non aver capito niente. Lo scriverò su tutti i muri dell'internet, sono Leonardo e non capisco niente, non leggete i miei blogs e sputatemi addosso.
Dite che non mi fido degli italiani? Il solito snob che li ritiene una massa di... guardate, non lo so. Mi attengo ai fatti: gli italiani sono più o meno gli stessi e lui di solito vince; anche quando perde, perde di misura, prende fiato e poi rivince di nuovo. L'unica cosa che in politica gli riesce sono le campagne elettorali. Di sicuro i mezzi non gli mancano. Sembra un po' più stanco, ma nei manifesti non si vedrà.
Lo so che in questi giorni c'è il gioco a smarcarsi, che persino Feltri non ne può più, e anche la mascella di Belpietro è in fase calante. Poi però comincia la campagna e si scoprirà che i candidati del Pd sono tutti noti omosessuali attenzionati. È uno sporco lavoro, ma pagano bene.
Lo so che ultimamente è partito il tiro al piccione. Ma la campagna è lunga, e si vince in tv, sui giornali, mettiamoci anche youtube e facebook, giusto per stare larghi. In ogni caso, Berlusconi continua a possedere tre canali; sugli altri ha disseminato uomini di fiducia. Se pensate di batterlo senza neanche (diciamo la parola) epurare Minzolini, ecco, state commettendo il solito fatale errore di sottovalutazione. In campagna elettorale i tg servono. E non per il numero di minuti che danno a un candidato all'altro.
Abbiamo già visto cosa succede. Preparatevi a una nuova travolgente ondata di microcriminalità, tutte le sere verso le 20:00 uno tsunami di stupratori seriali, torvi muratori rumeni, svaligiatori di appartamenti di vecchiette, zingari che rubano gli organi ai bambini, pericolosissimi lavatori di parabrezza ai semafori. Sono al confine che aspettano che vinca la sinistra e apra i cancelli alle orde di Og e Magog. La prima settimana vi sembrerà strano. Dopo un mese non ne potrete più. Dopo tre mesi comincerete a pensare che sì, Berlusconi esagera, però la sinistra ha veramente qualcosa da rimproverarsi per quella legge troppo lassista, come si chiama... la Bossi-Fini, già. E la mafia? Berlusconi li aveva fatti tutti arrestare, ma adesso rialzano il capo! A Caltanissetta è andata a fuoco una tabaccheria. E i rifiuti? Berlusconi li aveva tolti da Napoli, ma sono rispuntati, è andata la Jervolino in persona a riprenderli dalle discariche per rimetterli nei vichi.
Dite che gli italiani non ci cascano più? E perché? Sul serio, cosa cambia stavolta?
Perché lo hanno già visto promettere e non mantenere? Ma non è colpa sua, lo sanno tutti che lui avrebbe cambiato l'Italia da un pezzo se non fosse stato bloccato dai suoi falsi amici, quei traditori, quinte colonne della sinistra, Casini Fini e compagnia. Stavolta c'è solo lui. Riempirà il parlamento di bambole gonfiabili e ci farà riscrivere la costituzione.
Perché non dovrebbe succedere? Vogliamo guardare realisticamente alle forze in campo? Nessuno discute l'inettitudine di Berlusconi a governare. Ma nessuno si è permesso di togliergli quella straordinaria corazzata mediatica che non ha smesso un attimo di funzionare. Se poi non volete nemmeno cambiare la legge elettorale che si è disegnato su misura... vabbe', allora ditelo, che sconfiggerlo non è nemmeno la vostra priorità.
Prendi Matteo Renzi. Voglio immaginare che abbia idee cento volte più fresche di quelle che aveva Veltroni tre anni fa. Ma la sua fretta di concludere è veltroniana al 100%. Dai che ce la facciamo, e se poi non ce la facciamo? Pazienza, probabilmente la sinistra che uscirà dalle elezioni sarà ancora minoritaria... ma un po' più simile a noi. Questa è esattamente la trappola in cui cadde Veltroni. Dopo aver fatto fuori la sinistra, sperava almeno di essersi guadagnato il ruolo di capo dell'opposizione, primo ministro ombra. Si è fatto cucinare a fuoco lento. Berlusconi è così. Ti attira con l'immagine del vecchietto ormai sfibrato, ti fa lavorare per lui, ti stanca e poi ti mangia vivo. E quindi che si fa?
Si cambiano le regole. Sul serio, bisogna essere polli per continuare a giocare contro Berlusconi con un regolamento che si è fatto scrivere lui.
Tutto qui? È sufficiente cambiare la legge elettorale? No. Anzi, è il momento di fare il passo più difficile. Berlusconi non è semplicemente inadeguato a governare. Berlusconi è una minaccia per la democrazia. Le sue tv, i suoi giornali, i suoi uomini, impediscono agli italiani di scegliere serenamente i loro rappresentanti e il loro futuro.
Ieri ad Anno Zero Bocchino si comportava in un modo strano.
Continuava a prospettare un futuro parlamento in mano a “Piersilvio e Marina”. Lo avrà ripetuto cinque o sei volte, con l'insistenza di un ipnotizzatore. Voleva raggiungerci su un piano subconscio. O più semplicemente ci sospetta tutti rintronati e vuole insistere sul concetto. Perché sembrano sempre due ragazzini, Piersilvio e Marina. Ma è un bel pezzo che il primo ha in mano almeno metà della tv italiana; l'altra, la prima casa editrice. Ora, perché due signori molto potenti e facoltosi dovrebbero gettare la spugna? Perché il papà è vecchio e stanco? Ma Mediaset non è Silvio Berlusconi. È un'azienda, e le aziende lottano per sopravvivere. Mediaset potrebbe trovare un modus vivendi con una nuova Italia deberlusconizzata? Potrebbe sopravvivere alla fine di quel regime straordinario che da Craxi in poi le ha garantito di infischiarsi di tutte le regole più elementari di un regime di concorrenza? Forse sì, ma è un rischio che la famiglia Berlusconi vuole davvero correre? Hanno in mano i comandi della corazzata: devono arrendersi senza lottare? Non è il loro stile. Se il papà è stanco, troveranno un nuovo candidato, dentro la famiglia o fuori. Il berlusconismo non finisce con Silvio Berlusconi, perché dovrebbe?
Il berlusconismo secondo me non può che finire con un atto di forza. In un momento di difficoltà, come per esempio questo, tutti gli avversari politici di SB dovranno accettare una semplice idea, che fa ancora molta fatica a passare: che Berlusconi è un criminale, che ha truffato gli italiani per vent'anni, e che i criminali non si sconfiggono alle elezioni. Non partecipano nemmeno. I criminali si arrestano, e i beni che hanno alienato alla collettività si sequestrano. In ogni caso le prigioni italiane scoppiano e nessuno ha veramente voglia di vederci entrare un vecchietto, per quanto arzillo. Che patteggi, che se ne fugga in qualche isola ai Caraibi con una parte del bottino. Questo non è difficile da concepire. Il problema è la famiglia. Può accettare che la festa è finita, o può mettere i sacchi di sabbia alle finestre. Conoscendo il padre, io mi preparo al peggio. Saranno comunque tempi interessanti.
Certe favole esistono in tutte le nazioni; certe altre soltanto in Germania, o in Russia, o nella favolosa fantasia di Andersen. Ma io ne so una che è nata in Italia, e che forse né tedeschi né russi né Andersen avrebbero potuto immaginare: la favola delle galline che trovano una volpe morta e le fanno il funerale. Nel culmine della cerimonia, circondata dall'affetto dei pietosi pennuti, la volpe si rialza e ne fa strage. La notizia fa il giro dei pollai; ma qualche tempo la stessa volpe si fa ritrovare morta, e le galline che la trovano che ne fanno? Le rifanno il funerale. E così all'infinito. Direte che chi l'ha scritta non amava gli italiani. No: voleva soltanto che leggessero, che ridessero delle galline, e che da grandi si ricordassero, al momento giusto, di essere più intelligenti. Qualsiasi momento, da quindici anni in qua, sarebbe andato bene.
Dalla parte del consumatore
04-11-2010, 09:52Berlusconi, prostituzione, sessoPermalinkCara redazione del blog Leonardo,
sono un vostro affezionato lettore, a cui ogni tanto date qualche dispiacere. Ad esempio in questi giorni, quando anche voi è capitato di chiamare Berlusconi con quell'appellativo, “puttaniere”, che in bocca ad alcuni di voi suona come il colmo dell'infamia. Ecco. Anch'io sono un puttaniere. Non mi offendete certo, se me lo dite. Invece, sapete in che modo mi offendete? Paragonandomi a Berlusconi.
Non fraintendetemi. So benissimo che B. è, tra le altre cose, un puttaniere, ma vorrei che capiste che definirlo così è riduttivo, esattamente come sarebbe riduttivo definire Bin Laden un “musulmano”, o Hitler un “capo di Stato tedesco”. Solo un'infima percentuale dei musulmani dirottano gli aerei, e non tutti i capi di Stato tedeschi sono dediti al genocidio. Allo stesso modo, essere puttanieri non significa quasi mai giocare al bunga bunga con una decina di ragazze alla volta, usando ministeri e scranni parlamentari come merci di scambio. È un modo molto distorto di riferirsi alla mia categoria.
Io sono un puttaniere, sì. Non lo dico per vanto. In effetti, potrei anche vergognarmene. Ma mica per via dell'educazione cattolica o cose del genere. Potrei vergognarmene perché è un vizio costoso e fine a sé stesso, così come ci si vergogna di fumare o collezionare libri. Ma soprattutto, mi vergogno, in questi giorni, di avere questo vizio in comune con quella persona lì.
Adesso vi ha detto che è orgoglioso di essere quello che è (un puttaniere, appunto), e che è meglio essere così che essere gay. E tutti si sono messi dalla parte dei gay. E a noi puttanieri, chi ci pensa? Sul serio, siamo una categoria anche noi, con i nostri diritti e le nostre rivendicazioni. Ma ogni volta che quell'uomo salta fuori col suo orgoglio puttaniere, ci danneggia. Molto più di quanto danneggi i gay. Ogni parola che dice in difesa del suo stile di vita è un passo indietro per la nostra categoria. Ci avete mai pensato? Berlusconi ci fa perdere la faccia.
Per inciso, io non credo che avere il mio vizio sia “meglio” di essere gay. Molti dei miei migliori amici sono senz'altro gay. Magari anch'io lo sono. Sono un medio puttaniere italiano. Chi credete che io sia? Come mi immaginate?
Se continuate a raffigurarmi come un miliardario ottantenne che può avere tutto quello che desidera, non mi capirete mai. Non è del tutto colpa vostra, non ci sono statistiche serie. Ma fidatevi se vi dico che potrei più facilmente essere un adolescente timido che vuole capire come funziona il sesso. Molto più spesso, un padre di famiglia annoiato. O un gay represso, appunto. Nella fattispecie, sono un cinquantenne calvo e molto brutto. Il sesso mi è sempre piaciuto, ma io non sono mai piaciuto a nessuna donna. Gratis. Non ne faccio un dramma, è andata così. Brutti si nasce. E poteva andarmi peggio.
Anzi, tutto sommato sono stato fortunato. In altre epoche, in altri continenti, chi è brutto non ha nessuna speranza. Ma io mi sono trovato brutto nel bel mezzo di un enorme fenomeno di migrazione globale, un rimescolamento umano senza precedenti. Senza essere particolarmente dotato finanziariamente, mi sono ritrovato in un Paese invaso pacificamente da centinaia di migliaia di donne di tutte le razze, tutte più povere di me. Donne che, in una situazione normale, non mi avrebbero degnato di uno sguardo. Invece i miei euro li guardano volentieri. Io non gliene faccio certo una colpa, perché dovete farla voi a me?
C'è chi dice che le sfrutto, è buffo. Qualcuno che le sfrutta c'è, ma io davvero no, in coscienza non lo credo (sì, alcuni di noi hanno una coscienza). Io lo so che c'è gente che fa il mestiere perché è costretta – africane soprattutto – e con loro non ci vado (se non altro perché non mi ci diverto). Se avete internet, probabilmente siete in grado di farvi un'idea della tariffa media oraria. E quindi sapete benissimo che ci sono ragazze sudamericane, o dell'Europa dell'est (o italiane), che in un giorno prendono quello che prenderebbero in un mese lavando il sedere a mio padre infermo, o pulendomi la casa. Guadagnano anche meglio di me, e io sono un italiano con un posto fisso. Però nessuno le costringe... nessuno, a parte la famosa mano invisibile del mercato. Di sicuro non le costringo io. Anzi. Coi soldi che verso in sei mesi c'è gente che giù in Brasile o in Ucraina si paga il mutuo, compra libri e vestiti ai bambini, mette in piedi un'attività... Non è “sfruttamento” più di quanto lo sia qualsiasi scambio di denaro e prestazione.
Io so che questa cosa è difficile da accettare per molti di voi. Le donne, soprattutto. Non so esattamente perché, ma per molte donne è così. Non avendo mai avuto bisogno di pagare per godere, giudicano male chi lo fa. Io non ho mai avuto bisogno di pagare (per ora) perché qualcuno mi aiutasse ad alzarmi da letto o a fare una passeggiata nel parco, ma non disprezzo certo chi lo fa. Siamo tutti abituati a lavorare col nostro corpo, a consumare il nostro corpo lavorando, ad abusare del corpo di chi lavora per noi. Io sto otto ore davanti a un terminale, e in trent'anni ho perso cinque gradi di vista. Se fossi un operaio mi sarebbe venuto un qualche cancro ai polmoni. Siete mai entrati in una fornace? Otto ore a cinquanta gradi? Non è vendere il proprio corpo? Sì. È inumano, indecente, ma si fa. Tutte le parti dei nostri poveri corpi le vendiamo e compriamo tutti i giorni. Tranne culo e vagina, quelli in teoria no. Sono un tabù.
È da una vita che la sento, questa storia. Puoi vendere le tue mani, la tua vista, la tua intelligenza. Si chiama “lavoro”. Ma se vendi culo e vagina sei una brutta persona. Culo e vagina non dovrebbero essere merce di scambio. Culo e vagina si dovrebbero regalare solo alle persone che si amano. Una cosa molto romantica; a me, però, non mi ha mai amato nessuno. E quindi? Lo chiedo a voi, care signore, femministe o no: cosa deve fare un uomo molto brutto che ha una naturalissima voglia di vagina o di culo? Morire senza averli mai toccati?
Certo, sarebbe stato bello se un giorno una di voi avesse deciso di offrirmi la propria vagina così, per simpatia. Anche solo per salvarmi dall'orrendo baratro del sesso a pagamento. Purtroppo non è mai successo. Voi che sostenete che la prostituzione sia un difetto che va risolto alla radice, che bisogna entrare nel cervello del puttaniere e spiegargli che scambiare soldi per vagina è sbagliato – voi a me gratis però non l'avete mai data, e mai me la darete, e in più vorreste anche togliermi il vizio di pagarmi una mezz'ora di Ungheria alla settimana. Vi credete anche molto progressiste in questo. In realtà siete portatrici dello stesso razzismo istintivo di quando mi scansavate al ginnasio. Fosse per voi, ai brutti sarebbe semplicemente fatto divieto di scopare. E io invece scopo, alla faccia vostra. Finanzio un enorme mercato sommerso, e lo finanzierei anche se emergesse (anche se mi divertirei un po' meno, lo ammetto).
Non farò la marcia dell'orgoglio puttaniere – ripeto, non sono particolarmente orgoglioso di quello che faccio. Non più delle schifezze che mi piace mangiare e delle sigarette che mi va di fumare. Non chiedo il vostro rispetto: disprezzatemi pure, se vi fa sentire migliori e a vostro agio con le parti del vostro corpo che avete recintato e messo fuori commercio. Vi chiedo solo di lasciarmi scopare quando mi va, perché scopare non dico sia un diritto, no, ma è una cosa naturale che ogni tanto posso aver voglia di fare senza far male a nessuno; e vi chiedo di non confondermi sempre col mostro di turno, col miliardario sessuomane o l'assassino seriale o lo stupratore. È vero, alcuni di noi sono assassini, stupratori, e perfino politici miliardari indegni del loro ruolo. Ma io sono una persona normale, che di rovina gli occhi e la schiena facendo una o due ore di straordinario per pagarsi una mezz'ora di allegria al sabato pomeriggio. Pensate anche a me, quando volete fare le vostre considerazioni sul puttaniere medio. Non solo a Berlusconi. Anzi, pensate un po' più a me che a lui.
Bunga bunga bufala
01-11-2010, 10:05Berlusconi, essere donna oggi, ho una teoriaPermalinkIl sexgate di San Martino
29-10-2010, 14:33Berlusconi, essere donna oggi, repliche, sessoPermalinkMa Berlusconi, chi lo scuote più?
Una scossa magnitudo 7 gli fa il solletico: va persino a farsi fotografare tra le macerie; regala la dentiera alla vecchietta, e tutti gli vogliono più bene che prima.
Contro il nuovo blocco al potere, nemmeno l'emergenza rifiuti può nulla. Ve la ricordate? Sembrava che dovesse inghiottirsi Napoli. Ma è bastato spiegare ai leghisti del nord e ai masanielli del sud che gli inceneritori andavano rimessi a regime, e voilà.
No, non sarà un terremoto, né lo smaltimento di rifiuti. In questo momento l'unico punto debole del Pdl, il tallone vulnerabile che potrebbe costargli qualche punticino alle Europee, è

Perdonate il sessismo – anzi, no, perché mai dovreste perdonarlo? Accusatelo, fatelo risuonare nei lobi frontali come gesso spezzato alla lavagna, saggiatene la volgarità ottusa alle ironie. La gnocca è un annoso problema di questa maggioranza, di questo premier. Ne consumano troppa, non sanno più dove smaltirla. La spatolano sui palinsesti tv fino all'esaurimento, e ancora ne avanza. Ne hanno stoccata un po' a Monte Citorio, ma adesso per cinque anni il sito è pieno e non possono riaprirlo – e quindi? Si sente parlare di un convoglio che dovrebbe partire, un treno per Bruxelles. Ma non sarà facile spiegare agli europei che il loro parlamento è stato individuato come sede di stoccaggio.
Il principale responsabile, una volta tanto, è lui. Berlusconi adora la gnocca, è cosa nota: ma la passione che fino a qualche anno fa poteva ancora avere un significato virile, a settant'anni suonati ha assunto aspetti parossistici, inquietanti. Un uomo che da molti anni dovrebbe aver soddisfatto qualsiasi desiderio, realizzato qualsiasi fantasia, si circonda di gnocca, ci si avvolge, se ne fa schiacciare. Non è più *sesso* nel senso che diamo alla parola noi monogami malsicuri. Berlusconi sembra aver trasceso da un pezzo il regno animale, per approdare a una dimensione vegetale in cui la gnocca gioca il ruolo di fertilizzante: si sparge tutt'intorno, e la pianta riprende vigore. Tutto bene, anzi no, perché il fertilizzante esaurisce in fretta le sue proprietà, e va sostituito costantemente. In mancanza di dati certi, è ragionevole supporre che la stessa portatrice di gnocca non possa essere riutilizzata che tre, quattro volte: dopo basta, fine, non serve più, andrebbe sbattuta via. Ma lo smaltimento comporta grossi rischi.

Bellissima era un programma del Bagaglino senza i due comici del Bagaglino, ma con... quattro quintali di gnocca in più. Cioè, muore il grande Oreste Lionello? Compensiamo con la gnocca. Il grande Gullotta dà forfait? E noi ci sbattiamo dentro altra gnocca, non importa se over 40 e un po' fanée. Si capisce che tutta questa gnocca crea problemi strutturali, ovvero: prima tra un balletto e l'altro ci stavano le scenette, ma adesso? Adesso ci mettiamo la lapdance, in prima serata, per la gioia di vecchi e bambini. Il tutto nella settimana del terremoto, perché ci sono priorità che vengono sopra ogni considerazione di audience, e una di queste è l'allocazione di gnocca in surplus. Poi hai voglia a dire che è stato un flop – non credo che si aspettassero un successo di critica e pubblico. Hanno tagliato una puntata su quattro, ok, ma intanto per tre serate abbiamo potuto rifarci gli occhi con, con, con... Pamela Prati. Dico, voi ce l'avete presente Pamela Prati? Piantatela di dire che Berlusconi è immortale, concentratevi su Pamela Prati. In una soffitta di casa sua deve custodire il ritratto di un cadavere purulento. Io non mi ricordo di averla mai vista giovane, era una milf quando frequentavo le elementari, e adesso guardala, dà punti alla Novic. Se davvero non vogliamo più programmi come Bellissima la dobbiamo abbattere, non c'è altra soluzione.
No, una soluzione ci sarebbe: riconvertirla in parlamentare. Un vero uovo di Colombo, anche perché di solito le onorevoli portatrici di gnocca sono docili e non creano problemi. Certo, qualche caso imbarazzante c'è stato e tuttora c'è (ex presentatrici che vogliono chiudere internet, ecc.), ma di solito attirano l'attenzione di un pubblico di nicchia e non provocano nessuna crisi di governo; nel contempo, accrescono l'immagine di Berlusconi-galletto nel pollaio, che piace ai giovani. In questi casi, più che di smaltimento della gnocca, si potrebbe anche parlare di riciclaggio: le scorie della gnocca vengono riconvertite in consenso politico. A Bruxelles questo potrebbero anche capirlo, e provare a venirci incontro. In fondo Berlusconi sta facendo quel che può in direzione di un consumo della gnocca eco-sostenibile...
...ma non ci cascheranno. Nessun tipo di riciclaggio politico, cinematografico o televisivo, può davvero reggere i ritmi attuali di consumo. Pensate a quella ragazza che ha appena avuto Berl. al suo 18mo compleanno. Non so cosa B. abbia fatto o intenda fare con lei o la di lei mamma, e nemmeno m'interessa, ma facciamo due conti: questa vorrà essere sistemata prima o poi, e comprensibilmente. È convinta di essere brava ("perché io so fare tutto"), una nuova Cuccarini, e chi si prenderà la briga di dirle di no? Va messa a contratto. A Cologno, a Saxa Rubra, Monte Citorio, Strasburgo, vedete un po' voi, dipenderà anche dalle inclinazioni. Ma non hai fatto in tempo a sistemarne una così che tutt'intorno te ne sono spuntate altre cinque, è una gara persa in partenza.
E allora? Che fare? Si potrebbe semplicemente attendere che Berlusconi ci resti – in fondo non c'è fine migliore da augurare a un nemico. Ma l'impressione è che la gnocca, lungi da indebolirlo, lo tenga in vita. È il bromuro che lo schianterebbe. Il che vuole anche dire che l'uomo che ha comprato l'Italia, in fin dei conti non sa che farsene. Non è mai veramente riuscito a sublimare in brama di potere le sue banalissime pulsioni carnali. Qualcuno ha detto che comandare è meglio di fottere, ma non pensava a lui.
L'unica soluzione in vista è l'irrigidimento. Quel che rende instabile il sistema non è l'insaziabilità di B., ma i margini di libertà e di espressione che ancora vengono concessi ai cittadini, comprese le portatrici di gnocca. Bisognerà concentrare un po' di più l'editoria, ed educare le giovani generazioni a darla a B. per il gusto di farlo, senza pretendere contropartite televisive o parlamentari. Tempo al tempo, e intorno al Palazzo fioriranno leggende: il mostro che vi abitava pretendeva due vergini ogni primo giorno del mese.
Silvio is my Co-poster
18-10-2010, 12:30Berlusconi, ho una teoriaPermalinkHo una teoria #45: come salvare l'Italia me l'ha scritta Lui. Chi meglio di Lui, del resto. Andate a commentarlo qui, magari vi risponde.
Lo Pseudobenito
06-09-2010, 15:35Berlusconi, Dell'Utri, fascismo, ho una teoria, memoria del 900PermalinkDinasty
12-07-2010, 17:10Berlusconi, ho una teoriaPermalinkLa Salute Pubblica
05-07-2010, 13:06Berlusconi, cattiva politica, ho una teoria, rivoluzioniPermalinkdi un Governo di Salute Pubblica. Ecco, di quello sì. (Ho una teoria #30 è on line sull'Unità.it, e si commenta qui in tempo reale. Ci ho messo quattro ore a scriverlo! E dopo quattro ore era già superato! La vita del blogger è fantastica!)
Elogio del bavaglio
10-06-2010, 11:57Berlusconi, intercettazioni, scandalismiPermalinkPer qualche anno ci siamo informati, ci siamo indignati, eccitati, divertiti. Abbiamo ascoltato cose che in fondo sapevamo già – però fa tutto un altro effetto, sentirle con le proprie orecchie. È stata un'epoca pornografica, forse col tempo ce ne vergogneremo: ma certi momenti non li dimenticheremo mai, li terremo sempre con noi. Ecco l'elenco completo.
E la n. 1 tra le Intercettazioni Che Ci Hanno Fatto Sognare è...
Noi italiani poi non è che chiediamo tanto. Magari un po' di chiarezza, questo sì. Siamo una democrazia o siamo in una dittatura? Non si riesce a capire; in entrambi i casi la situazione non ha senso. In un regime di democrazia, un dirigente politico intercettato che ammetta di aver lucrato favori sessuali per ottenere la maggioranza in Senato cosa fa? Si dimette? Non sarebbe nemmeno sufficiente. Rendetevi conto un attimo di quello che intendeva combinare questo signore: far cadere un governo, gettare un Paese intero nel caos (il nostro Paese), comprando una signorina a un senatore. Uno così, in una democrazia, se lo scoprono, che fa? Si ritira dalla vita politica? Ma probabilmente anche dalla vita pubblica: si ritira in uno chalet in montagna e passa il resto della vita a pregare che la vergogna non gli sopravviva. Questo in una democrazia.
In una dittatura, per contro, lo scambio di favori sessuali e politici potrebbe anche essere all'ordine del giorno: ma un'intercettazione di questo genere non si sarebbe mai ascoltata. I nastri sarebbero distrutti, i magistrati sollevati dall'incarico, i giornalisti multati e deportati. E quindi, insomma, noi cosa siamo? Forse il problema è tutto qui, nel non riuscire a essere né carne né pesce. Al punto che persino io, che non ho mai potuto soffrire il concetto del tanto-meglio-tanto-peggio, mi scopro pronto a intonare il mio piccolo elogio della ghigliottina: nascondeteci le intercettazioni, toglieteci la libertà di stampa, e non trascurerei la necessità di oscurare internet, o almeno recintarla, come in Cina. Perché è quello che siamo: inutile fingere di essere diversi.
Siamo cresciuti col mito del Watergate: nel nostro inconscio collettivo campeggiava l'immagine di Humphrey Bogart che fa ascoltare al prepotente smascherato il rumore delle rotative per telefono: that's the power of the press, baby, non puoi farci niente. Al giorno d'oggi gli riderebbero in faccia, al signor Bogart. The power of the press, ma fammi il piacere. Non si dimette nemmeno un mafioso, perché dovrebbe dimettersi un magnaccia? Non si dimette nessuno. Le campagne di Repubblica, le inchieste di Report, i comici a Raitre, non sono opposizione; sono una valvola di sfogo che impedisce al calderone berlusconiano di scoppiare. Ascoltiamo il nostro scandalo settimanale e ci sfoghiamo. Addirittura ogni tanto ci fanno persino vincere le elezioni, avete notato? Una farsa. Abbiamo avuto D'Alema, Amato, Prodi – sono venuti, hanno rimesso più o meno a posto i conti, ma intanto chi regnava sugli italiani? Chi plasmava il nostro immaginario? Chi teneva le fila del vero potere? Sentite come lo tratta Saccà: lo chiama “Presidente”. Presidente di che? Siamo nel 2007, in teoria SB è un privato cittadino. Non fosse esilarante per decine di altri motivi (il giudizio tranchant su Martinelli, "senza alcuna piangeria", "Perché Legnano è Legnano"), la madre di tutte le intercettazioni meriterebbe di essere imparata a memoria perché ci fa sentire la Voce del Padrone. Nulla che non intuissimo già, si capisce: è da una vita che ci immaginiamo che le cose in Italia vadano avanti con telefonate così. E poi finalmente un giorno ne abbiamo ascoltata una. Possiamo chiedere di più? Vogliamo un pornosilvio tutte le settimane? Non è possibile. Se fossimo una democrazia, Berlusconi non avrebbe resistito a una botta del genere. Evidentemente non siamo una democrazia.
Ma allora chiedo coerenza. È da vent'anni che il calderone antiberlusconiano fischia, fischia, non sa fare altro, non se ne può più. Diamoci un taglio. L'altro giorno ho rivisto il tg1, c'era Berlusconi al telefono, ha parlato per cinque minuti senza interviste né contraddittorio (diceva che non mi avrebbe messo le mani in tasca, ho stretto le natiche d'istinto). È ancora poco. Io voglio Berlusconi per venti minuti tutte le sere, a reti unificate. Mi stanno bene Santoro e Floris, purché i loro ospiti parlino unicamente di Berlusconi, e ne parlino bene. Io voglio sanzioni pecuniarie, non per chi parla male di Berlusconi, ma per chi omette di parlarne bene in qualsiasi discorso. Voglio una lode a Berlusconi in calce a tutti i resoconti sportivi della Gazzetta, a tutti gli oroscopi, a tutte le recensioni del Mucchio.
Io accetto di vivere sotto una dittatura, purché sia una dittatura seria, senza telefonate e altri siparietti; senza facili illusioni di opposizione e democrazia. Che il duce faccia il duce, non voglio più vedergli le mutande. E mentre scrivo questo io so che da qualche parte Tremonti e Berlusconi, davanti ai veri numeri di bilancio, fantasticano quanto sarebbe bello andare alle elezioni dopodomani e perderle di misura; e farsi governare per un altro paio di anni da un utile idiota, un Prodi o un Bersani: qualcuno che metta le mani nelle famose tasche e si faccia fischiare di conseguenza. E invece no, signori: avete voluto l'Italia, l'avete vinta, adesso ve la tenete. È la pagina più buia dal dopoguerra, e tocca a voi voltarla. Ogni disastro sarà colpa vostra e non ci sarà nessuno in tv o sui giornali a rinfacciarvelo. Solo signorine sorridenti che dicono che va tutto bene. Dobbiamo calare a picco con le marcette militari.
C'è stato in noi, nel nostro opporsi fermo, qualcosa di donchisciottesco. Ma ci si sentiva pure una disperata religiosità. Non possiamo illuderci di aver salvato la lotta politica: ne abbiamo custodito il simbolo e bisogna sperare (ahimè, con quanto scetticismo) che i tiranni siano tiranni, che la reazione sia reazione, che ci sia chi avrà il coraggio di levare la ghigliottina, che si mantengano le posizioni sino in fondo. Si può valorizzare il regime; si può cercare di ottenerne tutti i frutti: chiediamo le frustate perché qualcuno si svegli, chiediamo il boia perché si possa veder chiaro.
Il PornoSilvio
04-06-2010, 19:01Berlusconi, giornalisti, privacy, sessoPermalink2. Devi toccarti con una certa frequenza
Berlusconi, lo sapete, può negare qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Non ha mai difeso l'evasione fiscale; non ha mai detto che siamo in crisi; non ha nemmeno mai detto che siamo fuori dalla crisi. Potrebbe giurare sui suoi figli di non averli mai avuti – è una delle tante cose che ormai non ci sorprendono più. Ben più interessante diventa notare i fatti che non ha mai negato.
Per esempio: non ha mai veramente negato di avere passato una notte con Patrizia D'Addario, sul lettone di Putin. E dire che gli sarebbe costato poco. Il registratorino della D'Addario era obsoleto, i nastri di qualità scadente. Quello che abbiamo inteso nel fruscio potrebbe essere Berlusconi, ma anche un imitatore. Ce ne sono. Berlusconi avrebbe potuto gridare al complotto: era la sua parola contro quella di una donna dalla vita complicata. I lettori dell'Espresso non gli avrebbero creduto, ma quelli del Giornale sì. Ma Berlusconi non ha mai negato. Sì, quella notte lui era atteso alla fondazione italo-americana taldeitali per la veglia delle elezioni presidenziali, e invece è rimasto a Palazzo Grazioli a darci dentro.
È il luglio 2009: l'estate è al suo culmine. Il sexgate berlusconiano va avanti da mesi – mesi di preliminari sfibranti, scanditi dalle dieci martellanti domande che tutti i giorni Repubblica ripubblica. Dai primi approcci primaverili, quando il sorriso di una neo-diciottenne napoletana aveva fatto divampare la passione morbosa dei lettori, l'attenzione si è spostata e diluita in diverse zone erogenee: i festini sardi con Topolanek, la polemica sugli aeroplani di Stato, il divorzio... ma il bello deve ancora venire, e i lettori lo sanno. Da qualche parte c'è un'intercettazione porno con Silvio protagonista: è scritto tra le righe, prima o poi uscirà. Deve uscire. Uscirà. Eccola che esce... oooooooooh, è uscita. C'è Silvio a letto con un'escort. C'è Silvio che le mostra i suoi meteoriti e le sue tartarughine, disegnate da lui, Silvio che si vanta d'essere “in-su-pe-ra-bi-le” perché è così vecchio che gli capita di partecipare per la seconda volta allo stesso summit. C'è Silvio che scopre trenta tombe fenicie e le copre con un laghetto di cigni. E soprattutto c'è Silvio che dispensa consigli per raggiungere l'orgasmo: “Mi posso permettere?” (la versione famigliare del famoso “mi consenta”) “Tu devi fare sesso da sola... Devi toccarti con una certa frequenza”.
E anche per noi lettori questo è il climax. Vediamo le stelle, e un attimo dopo ci ritroviamo giù. Non ce ne frega più niente. Agosto proseguirà stupidissimo, con le solite polemiche leghiste, i dialetti, la bandiera, tristezze postcoitali. Con la D'Addario finisce il sexgate: abbiamo goduto? Mmmmsì, ma ripensandoci, a mente fredda, ci hanno proprio fottuto. Eravamo entrati eccitati, il poster ci prometteva una scena a tre con due ministre, e invece ci hanno propinato un tristissimo pornazzo anni Ottanta con una finta bionda stagionata. Che fine ha fatto la vera porno-intercettazione, quella di cui si parlava già da un anno, quella che davvero si meritava il secondo posto? Quel colloquio tra giovani ministre che si scambiano dettagli intimi sul premier? Che fine ha fatto la scena sadomaso con “rapporti anali non graditi”e “consigli fra donne su come abbreviare i tormenti di una permanenza orizzontale pagata come pedaggio”? Sto citando Paolo Guzzanti, uno dei fortunati che hanno avuto accesso al privé.
“I dettagli sono centinaia e non sono io che li nascondo, perché io sono soltanto uno cui alcuni lettori dei verbali (persone serissime, uomini e donne, tutti della stessa area di centro destra) hanno raccontato ciò che hanno letto”.
Beati loro. A noi, invece i fruscii e clicchettii della D'Addario, la noiosissima conferenza sul patrimonio artistico “3500 chiese, 2500 siti archeologici, pari al 52% di tutte le opere d'arte catalogate al mondo”... avete un bel da dire che con la nuova legge non ci faranno più ascoltare quello che volevamo. Non abbiamo mai potuto ascoltare davvero quello che volevamo. Abbiamo sempre e solo ascoltato quello che volevano che ascoltassimo. “Ore e ore di tormenti in attesa di una erezione che non fa capolino”? No. “Sai da quanto tempo non faccio sesso da come ho fatto con te stanotte?” Sì.
Delle pornoministre si chiacchiera da anni. Quand'è che le “persone serissime”, “della stessa artea di centro destra” tireranno fuori il frutto proibito? Ogni estate sembra la buona, ogni scazzo tra notabili al governo sembra promettente, e invece, macché. E dire che basterebbe mettere qualcosa di anonimo su internet, poi chi vuole capirà. Più o meno è quello che pensava D'Agostino nel 2008, quando in un blog trovò un dialoghetto stentato tra Berlusconi e Confalonieri, così grezzo e fastidioso che lo considerò verosimile. Il grande segugio del gossip si fece infinocchiare da un Berlusconi che diceva: “preferivo farmi di nuovo il Lodo Mondadori che non riuscire a farmelo succhiare dalla Mara”. Quando gli fu chiara la figuraccia, minacciò di denunciare il blogger. Il segugio del gossip.
Il fiorire di apocrifi dimostra quanto ormai le intercettazioni siano un genere letterario. Non verità: ri-creazione. Con il nastro D'Addario, l'“utilizzatore finale” Berlusconi modifica il nostro immaginario, sostituendo al personaggio di vecchio bavoso, praticamente impotente, frustrato frequentatore di minorenne, una sex machine, uno che “all'inizio” fa un “dolore pazzesco” (D'A.), e poi va avanti tutta la notte, un duro che dura (e intanto alle lolite si sostituiscono le rassicuranti professioniste consumate).
Queste variazioni nello spettro dell'astro-Berlusconi si osservano meglio studiando i suoi satelliti. L'eccentrico Feltri, in giugno, aveva tentato la difesa più scomoda: Berlusconi non può essere un cacciatore di minorenni, per sopraggiunta senilità. Per risultare ancor più convincente Feltri si era messo in gioco in prima persona, ammettendo di “frequentare da alcuni anni gli urologi”: confessione sbalorditiva per un maschio italiano di destra.
È tutto vano: non è così che si liscia il pelo al capo. Feltri lo capisce alla svelta e tre giorni dopo liquida la linea “buonanotte al sesso” titolando “Siamo tutti Berlusconi”, dove “Berlusconi” è da leggersi definitivamente come “irriducibili puttanieri”. Ma non si fermerà qui. In estate allegherà a “Libero” un libretto dedicato allo scandalo intercettazioni, scritto a quattro mani con un'altra berlusconiana eccentrica, Daniela Santanché. Anche in questo caso la didascalia è più eloquente di qualsiasi discorso: il Berlusconi di Libero è un enorme, irresistibile oggetto sessuale, che sfoggia il suo cellulare come un telecomando. E con quel telecomando fa quello che ha fatto per trent'anni: ci cambia i programmi. Noi volevamo le pornoministre, ecco il Silvio pornostar. Sul finire dell'estate Feltri e la Santanchè terminano la loro orbita eccentrica e tornano alla casa del Capo. Feltri festeggerà il ritorno sul Giornale accusando il direttore di Avvenire di essere un “omosessuale attenzionato”. È chiaro il messaggio? Chi non è con Silvio non è un uomo. Il caso Marrazzo chiarirà ulteriormente.
Le 10 intercettazioni che meritavano (5-3)
26-05-2010, 23:06Berlusconi, giornalisti, privacy, scandalismiPermalink5. Quel pezzo di merda di quella vecchia troia.
È anche colpa dei vip, diciamolo. Perché straparlano al cellulare? Non possono essere più criptici? Non possono prendere esempio da... Vittorio Emanuele di Savoia? Lui nel marzo del 2006 sa benissimo di avere il telefonino “più ascoltato d'Italia”. È per questo che coi suoi soci in affari parla esclusivamente in un codice cifrato. È per questo che, malgrado gli ultimi rinvii a giudizio, a distanza di anni non abbiamo capito esattamente di cosa fosse colpevole. Chissà cosa intendeva veramente, quando diceva che al Casinò di Campione “ci sono quattro sacchi di soldi”. Chissà cosa stava chiedendo realmente Sua Maesta, quando chiede “una pucchiacca” o “una suora” per lunedì, perché deve fare “un salto in Vaticano”. E i sardi che “fanno schifo” e “puzzano”? Ci avete creduto davvero? Ma sul serio, è possibile pensare che a una raccolta fondi per le vittime di abusi sessuali quei due fantastichino di trovare “delle belle bambine, così le...” E quella “comunista di merda” “che ha fatto morire il nostro capo dei servizi segreti”, quella che “bisognerebbe portarla in una caserma di alpini e poi darla agli alpini che se la sollazzino”? Tutti subito a pensare alla Sgrena. E invece chissà di cosa si trattava. E le flebo del principe per il Terzo Mondo?
Avvocato: "E' roba per il terzo mondo, per cui non dico roba tarocca ma di basso costo, in barba a qualsiasi brevetto".
Narducci: "Ecco per esempio abbiamo un'azienda legata al principe che fa anche le flebo".
Avvocato: "Tieni conto che deve essere roba di bassissimo costo perché è per il terzo mondo".
Narducci: "Bassissimo costo, è acqua e zucchero".
Chissà di cosa parlavano davvero. Ma il messaggio più enigmatico di tutti, a distanza di anni, resta questo:
Veltroni è un comunista, però è molto intelligente, eh?
Mai quanto il nostro erede al trono preferito. Incarcerato all'Aquila, nella prima notte cade dal letto a castello; poi rapidamente si ambienta e... ricomincia a straparlare. Senza che nessuno gli chieda niente di niente, riesce a farsi intercettare in cella mentre confessa un omicidio per cui era stato scagionato vent'anni prima. E uno si chiede: ma sul serio noi italiani avevamo un genio del genere, una risorsa così... e lo abbiamo tenuto in esilio per cinquant'anni?
Anche se avevo torto... devo dire che li ho fregati. È davvero eccezionale: venti testimoni, e si sono affacciate tante di quelle personalità importanti. Ero sicuro di vincere. Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga.
4. Come uno che manda una raccomandata... e lui mi ha messo una bomba, ah ah! Perché non sa scrivere!
Questa in realtà meritava il podio. È un nastro antichissimo (1986), tornato in auge negli ultimi mesi. Parte del suo fascino deriva proprio da quella patina d'antico, come i colori sballati delle vecchie polaroid. Rimpianti per un passato che si meritava un presente migliore. Per esempio, si sente Berlusconi, ma ha una cadenza più svelta e milanese, e un quarto di secolo in meno. Assomiglia al nostro SB, e allo stesso tempo è del tutto diverso. Non gli stanno tirando statuette in faccia, no: le bombe, gli tirano. E lui che fa, si lamenta? Macché, ci ride su. Gli basta dare un'occhiata al chilo di polvere nera,”una cosa rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto”, per capire chi è stato (Mangano) e cosa vuole (un posto da stalliere?) E che vuoi che sia una minaccia mafiosa per uno squalo come lui: roba da farci due risate con Marcello e con Fidel. È da un'intercettazione così che capisci che carisma doveva sprizzare SB nei suoi anni ruggenti. Le bombe gli esplodono intorno e non gli tolgono il malumore, anzi: gli tengono compagnia. “La povera Veronica è qui esterrefatta”. Aveva trent'anni, Confalonieri si stupisce che possa essere gelosa di un uomo che ne ha già... cinquanta.
3. Non è che c'è un terremoto al giorno!
Eh, magari. È l'intercettazione più recente, quella che è valsa la gogna mediatica per i due cacciatori di appalti Piscicelli e Gagliardi. Rei non tanto di aver lucrato sulla “ricostruzione” dell'Aquila, ma soprattutto di averne riso, nel loro letto, alle tre del mattino, mentre studenti e pensionati morivano intrappolati nel cemento male armato. E questo noi italiani non lo possiamo assolutamente consentire – non il terremoto, neanche la speculazione: ma che si possa ridere nel proprio letto mentre la gente muore. Speculate pure sulle vittime di un terremoto, ma almeno vestitevi a lutto, piangete a voce alta, pagate qualche prefica, perché gli italiani amano sentir chiagnere mentre li si fotte. Detto questo, ridere dei morti è un reato? Negli ultimi giorni su LeftWing si è riaperto il dibattito:
Senza le intercettazioni, ha detto Gramellini, non avremmo saputo nulla di quegli imprenditori che ridevano del terremoto. Ecco, è vero: non l’avremmo saputo. Non essendo però ancora previsti nel nostro codice i reati di cattiveria, cinismo e avidità, per quale ragione, domandiamo, la famosa “opinione pubblica” avrebbe avuto il diritto di conoscere il contenuto di quella telefonata?
Già, per quale diritto? Per nessun diritto. Le intercettazioni non sono un diritto. Non abbiamo nessun diritto di conoscere il cinismo e l'avidità del prossimo nostro... però ci piace. Le intercettazioni sono un lusso. Forse un vizio. Forse stanno al buon giornalismo come la pornografia sta all'amore. Per quale motivo la famosa opinione pubblica dovrebbe guardarsi un porno ogni tanto? Perché ne ha voglia, perché esiste, perché è divertente. È un suo diritto? Non credo. Non lo so. Però so che quando gliele toglierete sarà triste, l'opinione pubblica.
Ricapitolando:
10) Abbiamo una banca
9) I furbetti del quartierino
8) Imballati o sfusi, frega niente
7) Un personaggio importantissimo della politica ..a transessuali...
6) E che cazzo! finalmente uno che sbaglia!
5) Quel pezzo di merda di quella vecchia troia.
4) Come uno che manda una raccomandata... e lui mi ha messo una bomba!
3) Non è che c'è un terremoto al giorno!
Un uomo chiamato Dimettiti
04-05-2010, 19:41Berlusconi, dialoghi, repliche, ScajolaPermalinkQuando si parla di Scajola, e quindi di dimissioni-di-Scajola, la redazione di questo decrepito blog prova sempre un fremito di nostalgia per i vecchi tempi barricaderi, in cui a chiedere le dimissioni senza se e senza ma erano solo i brigatisti-noglobbal. Per questo motivo abbiamo pensato di festeggiare le ennesime dimissioni con un pezzo d'epoca: luglio 2002! Sì, esistevano già blog in Italia, e scrivevano pezzi sulle dimissioni di Scajola. Sembra impossibile, eppure).
Drin!
"Pronto"
"Presidente, sono Claudio".
"Claudio quale, il custode della villa?"
"No, il Ministro degli Interni".
"Ah, sì… Claudio! Che piacere, come va?"
"Insomma. Io chiamavo per via di quelle dimissioni".
"Ah, già, le dimissioni. Beh, Claudio, non se ne parla nemmeno".
"Ecco, appunto. Credo sia superfluo dirle quanta stima e quanta ammirazione io nutri per lei…"
"Non è mai superfluo, Claudio".
"…il giorno in cui io seppi che mi nominava Ministro degli Interni, non lo nascondo, ero francamente sorpreso…"
"Stupirvi è il mio mestiere, Claudio!"
"…perché fino a quel momento io di Interni non ne sapevo nulla".
"Via, Claudio, adesso sei ingiusto con te stesso".
"…però mi sono detto: il Presidente sa quello che fa, e se mi nomina Ministro, vuol dire che io ne sono capace".
"Bravo Claudio, questa è la giusta attitudine".
"…Ma i risultati, Presidente, sono stati disastrosi!".
"Ma no, che cosa dici".
"Presidente! In quest'anno di ministero io ho abusato della sua fiducia in tutti i modi! L'ho esposta al ridicolo nazionale e internazionale!"
"Ecco, Claudio, qualche errorino l'hai fatto, non lo nego… per esempio, a Genova, gli arazzi alle pareti non erano un granché…"
"A Genova ho lasciato che Fini prendesse il controllo della piazza! I poliziotti usavano armi proibite dalle convenzioni internazionali e nascondevano molotov nei dormitori, e io stavo a Roma a giocare a solitario col computer!"
"E i tappetini della passerella, soprattutto… si vedeva subito che non erano nuovi".
"E poi mi sono intrappolato da solo, con le mie dichiarazioni da deficiente! Siccome i carabinieri sparavano, io mi sono inventato di avergli dato l'ordine di sparare, e perfino i Comandanti mi hanno sputtanato! Che fosse chiaro che i carabinieri sparano quando gli pare e non glielo può ordinare nessuno!"
"Sì, quei tappetini mi hanno fatto sudar freddo. Ma da quale congresso li avevi riciclati? Ti sembrava il caso di lesinare, con Bush Putin e Chirac in giro?".
"Certo, tutto questo è successo un anno fa… ero nuovo del giro… si poteva dar la colpa al governo precedente…"
"Ed è quello che ho fatto, Claudio. Del resto non ho mai dubitato delle tue capacità".
"Lei è troppo buono con me, Presidente! Troppo! Ma è ormai evidente come io sia il più indegno dei suoi Ministri, e sì che è una bella gara!"
"Beh, se proprio insisti, Claudio, qualche rilievo da farti ce l'ho".
"Basti il modo in cui ho gestito il caso Biagi, dico, perfino il suo stalliere si sarebbe comportato in maniera più elegante di me!"
"Lasciamo stare gli stallieri, Claudio…"
"Certo, in fondo ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque! Quel signore viene, sostiene di essere un consulente importante, capirai! E pretende che gli lasci la scorta. Ma se l'ho tagliata a tutti! Me l'aveva chiesto Tremonti…"
"Sì, Tremonti, d'accordo, ma bisogna stare attenti a non esagerare".
"Ho cercato di spiegarglielo, ma lui insisteva… diceva che Cofferati lo minacciava. Ora, è facile adesso prendersela con me, ma sfido chiunque al mio posto a comportarsi diversamente: arriva un professor nessuno, dice: salve, sono un consulente importante, e Cofferati minaccia di uccidermi! Come si fa a dargli retta? Era come se avesse scritto 'Mitomane' sulla fronte".
"Per esempio, tu sai quanto io apprezzi la cura degli dettagli…"
"I dettagli, già, Presidente… Avrei dovuto pensarci. Ricordarmi di D'Antona. Fare due più due. E invece niente. I brigatisti avrebbero potuto ucciderlo in qualsiasi momento, ma hanno aspettato che la questura di Bologna gli togliesse la scorta. Avrei dovuto pensarci".
"Ma ci sono accostamenti che proprio non riesco a mandar giù"
"Neanch'io, Presidente. Non riuscivo ad ammettere che qualcuno potesse tramare alle mie spalle. Io mi fidavo, e loro mi prendevano in giro. Mi hanno fatto dichiarare che era la stessa pistola di D'Antona, e non era vero. Un'altra figura di merda".
"Per esempio, al Viminale mi è capitato di vedere una cassapanca rococò di fianco a una scrivania Luigi XIII. Beh, non mi sembra proprio il caso".
"Poi, naturalmente, Biagi è stato fatto santo. Improvvisamente si è scoperto che il Libro Bianco l'aveva scritto tutto lui. Che era il martire delle riforme. E tutti a cospargersi il capo di cenere. Un'ipocrisia rivoltante".
"Quante volte te l'avrò detto, Claudio? Al Viminale il rococò non si addice. È roba da Farnesina. Un giorno o l'altro ti mando un camioncino per la consegna. Però a queste cose dovresti pensarci tu…".
"Nessuno che si sentisse di dire la sacrosanta verità: che Biagi non aveva più bisogno di scorta perché gli stavamo dando il benservito, che Maroni non gli avrebbe rinnovato il contratto! Certo, col senno del poi era un eroe delle riforme, ma da vivo Biagi mi era sembrato nient'altro che un precario, con le classiche paranoie del caso".
"E ti dirò, anche il mobilio di palazzo Chigi lascia un po' a desiderare":
"Io ho resistito, Presidente, non sa quante volte ho rischiato di scoppiare, ma ho sempre resistito. Poi, l'altro giorno, a Cipro… non so che mi è preso".
"Tutti questi cassettoni stile Impero, te l'ho già detto di buttarle via, ma quand'è che vieni a fare un sopralluogo? Certe volte mi chiedo cosa fai tutto il santo giorno. Per esempio, a Cipro che c'eri andato a fare?"
"Lei forse può capirmi, Presidente… all'estero si crede sempre che i giornalisti non capiscano quello che diciamo. Ho il sospetto che si travestano da giornalisti stranieri. E poi il caldo, lo stress, Maroni che fa il furbo… mi è scappata. Un errore imperdonabile. Imperdonabile".
"Claudio, ma insomma, mi ascolti quando parlo?"
"Certo, Presidente".
"Direi di no. Non fai che lagnarti per delle inezie che non c'entrano niente col tuo mestiere. Io ti ho nominato Ministro degli Interni".
"Sì, Presidente".
"E tu non fai che parlare di quel poveretto di Biagi, di scorte, di carabinieri, del G8… tutto questo cosa ha a che fare con gli Interni?"
"Mah, Presidente, veramente…"
"Claudio, io è da anni che ti tengo d'occhio, da quand'eri un pesce piccolo democristiano un po' inquisito, come tanti. Ma sin d'allora ho capito che in te c'era un grande talento. Io per queste cose ho un occhio. Per esempio, un giorno ho detto: bravo questo Mike Bongiorno, sarà un grande presentatore. Ed è andata così. E un'altra volta ho visto Ruud Gullit e ho detto: però questo negro, mi sa tanto che diventerà un gran calciatore. Nessuno ci credeva, eppure è andata così. O no?"
"Certo Presidente, ma io…"
"Lasciami finire. Sin dal primo momento in cui sono stato tuo ospite a Imperia ho capito che tu avevi un vero talento per gli Interni. Per l'arredamento, le tendine alle finestre, gli stucchi, gli arazzi. Come politico, sai, sei sempre stato una mezzasega. Ma come arredatore sei un genio ancora largamente inespresso. Un mago degli Interni. È per questo che ti ho fatto ministro".
"Ah… beh…"
"E dopo un anno che sei lì, non sei ancora venuto a cambiare i cassettoni di palazzo Chigi, e non fai che rilasciare dichiarazioni su fatti che non ti riguardano! Si può sapere cosa ti ha preso?"
"Ehm… Presidente, forse c'è stato un equivoco".
"Un equivoco?"
"Sì, direi un tragico qui pro quo".
"Ma che qui e quo qua vai parlando, il fatto è che ti sei montato la testa. Non sei l'unico Ministro a cui è successo. Ma non credere che io ti mollerò così facilmente. Un talento come il tuo vale tanto oro quanto pesa. Vuoi che ti ritocchi lo stipendio?"
"No, Presidente, meglio di no…"
"Come vuoi. Allora magari ti raddoppio la scorta, eh? Quattro macchine blu davanti e dietro. Così lo sapranno tutti quanto ti stimo e la pianteranno di attaccarti".
"Beh, Presidente, se insiste…"
"Ok, da domattina scorta raddoppiata. Però domani mattina alle nove precise voglio vederti a Palazzo Chigi per quei cassettoni. È chiaro?"
"Sì, mio Presidente".
"Molto bene. Sogni d'oro, Claudio. A domani".
"A domani Presidente".
-click-
"Ouf".
"Ma si può sapere chi era? Sono le tre del mattino..."
"Ma niente, era Claudio".
"Claudio chi, il custode?"
"No, il mio arredatore, un pirla di Forza Italia. Bravo, eh. Però un pirla".
"Certo che te li sai scegliere".
"Oh, Veronica, credi che alla mia età sarei ancora in circolazione se mi scegliessi collaboratori intelligenti? Devono essere perlomeno più pirla di me".
"Bella gara…"
"Cos'era, una battuta?"
"No, niente. Buona notte, Presidente".
"Buona notte".
Der Zauberlehrling
27-04-2010, 22:59Berlusconi, Bossi, come diventare leghisti, Gianfranco FiniPermalinkIn fondo cosa vuoi, i tempi sono quel che sono. È vero, una volta ha detto che Mussolini era il più grande statista del Novecento, ma era giovane, da giovani, si sa... No, aveva già passato i 40. Ma in fondo, in senso neutro, Mussolini è stato davvero un grande statista, ha cambiato l'Italia e blablablà, l'Agro Pontino, la battaglia del grano, sono state cose comunque importanti, vuoi mettere con... con De Mita? Tra Mussolini e De Mita, chi è stato lo statista più grande? Ecco vedi? In un certo senso Fini aveva rrrrrrr.
E poi basta passato. L'importante è quello che vuole oggi, per esempio far votare gli stranieri. Quelli che non ha fatto annegare con la Bossi-Fini. Buffo, così quelli che sopravviveranno voteranno per lui. In un certo senso fila: only the strong will survive. Sì, lo so, è un'altra cazzata, il darwinismo sociale. Ma almeno assomiglia al darwinismo vero. Bisogna essere pragmatici.
Così magari nascerà una destra seria e moderna – che in questo momento è in Parlamento mescolata alla destra poco seria e poco moderna. Sì. Vota le stesse leggi. Il legittimo impedimento? Votato. Lo scudo fiscale? Votato. Nuove centrali nucleari? Votate. Ronde? Votate. Insomma, per ora a parte le parole la nuova destra di Fini è indistinguibile da quell'altra. Ma magari, se tutti la incoraggiamo, nascerà, crescerà, cambierà idea... Cioè, alla fine anche Galeazzo Ciano è un martire antifascista, no? Ah no? Boh, credevo. Beh, ma discutiamone. Una lapide se la meriterebbe, un cippo da qualche parte, io credo che i tempi sian maturi.
E poi insomma, non è da oggi che Fini muove critiche al Presidente, con un'indipendenza di giudizio e un coraggio di cui pochi sono capaci in Italia. Per esempio due anni fa disse in tv che era un po' basso di statura.
Ci sto riflettendo seriamente: e se Bossi uscisse davvero? E se volesse mandare all'aria il governo? Difficile, ma se succedesse? Non si meriterebbe un po' della mia simpatia?
In fondo cosa vuoi, i tempi sono questi. Recessione, involuzione, siamo tutti un po' più poveri e attaccati alle nostre povere cose, le nostre povere, com'è che le chiamano adesso? “tradizioni”. “Identità”. Va bene, sì, perlopiù son corna di plastica e spillette made in Romania. E film in costume anche loro made in Romania. Però l'intuizione è buona, bisogna dirlo, la gente riscopre l'appartenenza a una comunità. Anche quelle sparate, trecentomila fucili caldi... uno spaccone da bar, quel Bossi, sì, ma non facevano la stessa cosa i capi partigiani? fingevano di avere i fucili per ottenere qualcosa... non sto veramente paragonando Bossi a un partigiano, ma la situazione presenta qualche analogia... e poi almeno i leghisti parlano al territorio, ne capiscono i problemi. Poi tagliano i fondi agli enti locali, però almeno loro parlano. Anche in dialetto, che è divertente.
E poi insomma, non è da oggi che Bossi muove critiche al Presidente, con un'indipendenza di giudizio e un coraggio di cui pochi sono capaci in Italia. Per esempio quindici anni fa diceva che era un mafioso massone.
Ci sto riflettendo seriamente: e se il culo di Berlusconi volesse separarsi dalla faccia? Poco plausibile, ma se succedesse? Non si meriterebbe, il culo, un poco della mia simpatia?
In fondo, cosa vuoi, i tempi son quelli che sono. Recessione, crisi, terremoti, vulcani, cavallette, non è che chieda molto dalla vita, salvo non vedere più quella faccia, quella maledetta faccia. Pur di non vederla più, appoggerei chiunque. Anche il suo culo, sì, in fondo il suo culo che mi ha fatto? Niente. Certo, lo ha seguito da vicino durante tutta la sua funesta carriera, ma nei momenti giusti ha sempre fatto rimarcare le sue divergenze. Per esempio mi ricordo una volta che la faccia di Berlusconi sudava freddo a un convegno perché voleva finire un discorso e il culo aveva deciso di no, il culo aveva un altro ordine del giorno.
Ecco, forse è stata l'unica volta che ho visto qualcuno veramente in grado di fermare Berlusconi. E quel qualcuno era il suo culo. Bisognerebbe fargli un monumento, credo che i tempi sian maturi, da qualche parte, un cippo.
Gomorra e non Gomorra
19-04-2010, 21:31Berlusconi, cinema, fb2020, mafie o camorre, tvPermalinkOggi vorrei parlarvi di due opere audiovisive prodotte in Italia negli ultimi anni: Gomorra di Matteo Garrone e Il Capo dei Capi di Enzo Monteleone e Alexis Sweet. Si vedrà che non hanno poi molte cose in comune.
Gomorra (2008) è un lungometraggio tratto dall'omonimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. Il Capo dei Capi (2007) è una miniserie tv di sei puntate, tratta da un libro-inchiesta di Giuseppe D'Avanzo e Attilio Bolzoni.
Gomorra dura due ore abbondanti; Il Capo dei Capi nove.
Il Capo dei Capi racconta la formidabile ascesa di Totò Riina, da umile contadinello a capo della più grande organizzazione malavitosa italiana. Gomorra racconta le vite “normali” di alcune persone in un territorio governato dalla camorra. Nessuno di loro ascende in nessun posto; alcuni si ammalano, un paio scappa, molti muoiono.
Gomorra è un film discusso, tratto da un libro altrettanto discusso. Fu il fim più visto in Italia nel week end in cui uscì (maggio 2008). Nel marzo del 2009 aveva già incassato 10.175.071 euro. Divisi per sette fanno più o meno un milione e mezzo di spettatori paganti. È una cifra impressionante, complimenti.
Però Il capo dei capi è stato visto, nell'autunno del 2007 da un numero di telespettatori praticamente mai inferiore ai sette milioni. Il trenta per cento dello share – più o meno un telespettatore su tre, in prima serata. Più o meno una famiglia su tre ha visto il capo dei capi. Molta di questa gente di Gomorra ha sentito solo vagamente parlare (da quanto mi risulta non è mai stato programmato sulla tv in chiaro).
Ma fuori c'è tutto un mondo. Ci sono sette milioni di persone che hanno visto Claudio Gioè interpretare l'indomito Riina, e di Gomorra hanno solo vagamente sentito parlare. Giusto per ristabilire le proporzioni. Gomorra ha vinto il Gran premio della Giuria a Cannes (ma la palma d'oro è andata a un filmetto scolastico su un prof demotivato) e ben sette David di Donatello, sì, vabbè. Il Capo dei Capi ha macinato milionate di euro di inserzioni: e quanto rimpiango di non averlo videoregistrato, di non potervi dire che prodotti ci fossero in televendita (una linea di coppole trendy?)
Nella prima puntata del Capo dei Capi, Totò è un tredicenne che perde il padre zappatore su una bomba rimasta nel sottosuolo dalla Seconda Guerra Mondiale. Divenuto così capofamiglia, con tante bocche da sfamare, Riina si mette a lavorare per i corleonesi, brillando subito per ferocia e capacità organizzativa.
Nella prima seqenza di Gomorra c'è un camorrista che si abbronza in un centro estetico. Un suo collega, dopo aver scherzato con lui, estrae una pistola e lo uccide a sangue freddo. Di lui non sapremo più niente. È come se l'eroe del film morisse subito, e il resto dei personaggi brancolasse per due ore senza trovare un senso. Una cosa molto spiazzante.
Il Capo dei Capi è una success story, una specie di versione sicula del sogno americano: tutti possono diventare Presidente, se studiano sodo... ehm, no: tutti possono diventare capiclan, se si liberano dagli scrupoli e imparano ad ammazzare i traditori prima che ammazzino loro. Anche Gomorra ci mostra un capoclan, ma per pochi minuti. È un poveretto cocainomane che vive nascosto in una brutta casa, ossessionato dalla necessità di ammazzare gli altri prima che ammazzino lui, Bum! Bum! Bum! (Dice proprio così: “Bum! Bum! Bum!” Non è carismatico proprio per niente).
Pare che a Totò Riina, che dal carcere di Opera non si perdeva una puntata, l'interpretazione di Claudio Gioè non sia dispiaciuta. Invece i camorristi ritratti da Saviano, si sa, hanno un po' brontolato, tanto che l'autore è sotto scorta.
Il Capo dei Capi è un figlio di contadino che diventa capoclan, ma cosa significhi essere capoclan da un punto di vista economico non è affatto chiaro. La mafia sembra semplicemente adeguarsi alla società in progresso: quando tutti si mettono a comprare le automobili, anche i mafiosi cominciano a usarle per ammazzarsi. Gomorra mostra cosa succede all'economia nei luoghi dell'indotto della malavita: il sarto Pasquale, artista di livello internazionale, non riesce a vivere del suo lavoro. Alla fine tradisce i segreti del suo mestiere ai cinesi e si mette a fare il camionista.
Dicevamo che all'inizio del Capo dei Capi Totò Riina è un tredicenne. Molti appassionati telespettatori del Capo dei Capi avevano più o meno quell'età. Nel novembre del 2007 il pm Antonio Ingroia andò a parlare di mafia in una scuola di Palermo. La maggioranza degli studenti di quella scuola, in un sondaggio, aveva scritto di non voler far parte della mafia. Alla domanda di Ingroia “qual è il personaggio più simpatico della fiction?” risposero tutti Totò Riina. È impossibile non notare che i modi del giovane Totò sono quelli del classico bulletto da corridoio.
Anche in Gomorra ci sono alcuni ragazzini. Uno di mestiere resta nascosto tutto il giorno, pronto a dare un segnale appena passa una macchina della polizia. È lavoro, come dice lui, è fatica. Sua madre verrà uccisa alle spalle dai camorristi del clan avverso. A tradirla sarà il suo migliore amico, un bambino pure lui. E poi ci sono Marco e Ciro, proprio due bulletti di quartiere: rubano droga di qua, armi di là, sparano all'aria, toccano le donne, sono convinti di poter fare quello che vogliono. Vengono ammazzati da una squadra di vecchi camorristi spazientiti. Anche loro in un agguato. Anche loro senza gloria.
Potrei andare avanti molto a lungo, ma direi che il senso è chiaro: il Capo dei Capi è una cosa, Gomorra è un'altra.
E dunque sabato il produttore del Capo dei Capi si è lamentato per la pubblicità che Gomorra ha fatto alla mafia.
Elisir di eterna vecchiezza
19-04-2010, 14:06Berlusconi, coccodrilli, ho una teoria, tvPermalinkIl coccodrillo su Vianello che non avete ancora letto è sull'Unita.it: Raimondo, da Poggio Bersezio a Milano2 (si commenta qui).
È strano pensare che Raimondo Vianello non ci sia più. Per quelli della mia età, cresciuti mentre la Rai passava dal bianco e nero al colore, non è mai esistita una televisione senza che lui occupasse almeno un angolo del palinsesto. E anche quando non avevamo voglia di vederlo, era bello sapere che c'era: statuario senza essere ingombrante, stava lì e non dava noia a nessuno; era parte del paesaggio; ed era sempre anziano. Impossibile immaginarlo bambino negli anni Venti, ragazzo nei Trenta; pensare che tra Salò e Badoglio avesse scelto Salò, e condiviso la prigione con Ezra Pound. Lui era un uomo di mezza età che battibeccava con la moglie in tv; erano meno giovani dei nostri genitori, quindi erano vecchi. Ma di una vecchiezza eterna, immutabile, come quella dei nonni visti dagli occhi dei bambini; si dava per scontato che avrebbero battibeccato per sempre, e non ci avrebbero lasciato mai.
C'è un vecchio sketch in bianco e nero in cui Vianello non recita ancora la parte dell'eterno marito-canaglia; è un autore televisivo con diverse idee da proporre, e si trova nello studio di un funzionario Rai (l'azienda, ricordiamolo, lo aveva già licenziato in tronco nel 1959, con l'amico Tognazzi, per aver mimato una caduta maldestra del Presidente Gronchi). E dunque questo funzionario, irremovibile e sorridente incarnazione bernabeiana, riempie Vianello di lodi e complimenti per i suoi testi... ma glieli boccia tutti. Guai però a parlare di censura: ad esempio, la tale scenetta di satira politica è spassosa... ma è troppo difficile per lo spettatore medio della Rai, “il contadino di Poggio Bersezio”; anche quella di satira di costume è intelligente e ben costruita... ma siamo sicuri che sarebbe compresa “dal contadino di Poggio Bersezio”? Alla fine, esasperato, Vianello prende congedo dal funzionario e si reca in macchina nel paesino di Poggio Bersezio; trova un contadino e lo prende per il bavero: “Si può sapere cosa vuoi?” Come è già stato notato, il contadino di Poggio Bersezio è il padre di tutte la “casalinghe di Voghera” o dei “pastori abruzzesi” che ciclicamente vengono tirati in ballo per giustificare una tv che vola basso, assecondando i gusti dei telespettatori invece di formarli. Nel caso di Vianello, il contadino di Poggio Bersezio evidentemente non chiedeva che battibecchi tra mogli e mariti; mogli un po' fanatiche e mariti un po' canaglia, ma anche amanti del quieto vivere, del divano e della Gazzetta dello Sport. Forse l'attore Vianello avrebbe meritato di impersonare personaggi più complessi, come quelli che il suo collega Tognazzi, abbandonata la televisione, cominciava in quegli anni a trovare al cinema. Ma tra piccolo e grande schermo, Vianello aveva ormai scelto il primo, e il successo clamoroso dei suoi show con Sandra Mondaini sembrava dargli ragione.
E tuttavia c'era stato un momento in cui sembrava che Sandra e Raimondo non sarebbero stati per sempre “Sandra e Raimondo”. Il vecchio varietà a base di balletti e battibecchi mostrava la corda già all'inizio degli '80, quando ne uscì l'ultima versione Rai, dal titolo fin troppo autocritico: “Stasera niente di nuovo”. Qualcosa di nuovo in realtà c'era: una pimpantissima Heather Parisi, che toglieva alla Mondaini il ruolo di prima ballerina. Quanto a Raimondo, i suoi maldestri tentativi di corteggiamento risultavano persino malinconici: il personaggio cinico di qualche anno prima sembrava ridotto anzitempo a un vecchietto bavoso. Lo show raccontava, con tutta l'autoironia del caso, un passaggio generazionale: in quel momento nessuno avrebbe potuto credere che Raimondo e Sandra avrebbero continuato a battibeccare sullo schermo per un altro quarto di secolo.
A operare il miracolo sarà, anche stavolta, Silvio Berlusconi. I Vianello saranno tra i primi a seguire Mike Bongiorno alla corte di Cologno Monzese. Ma se per Mike la Mediaset è la realizzazione di un'idea perseguita per tutta la vita (quella di una televisione francamente e puramente 'commerciale', basata sugli introiti pubblicitari), per Raimondo e Sandra è una specie di capsula d'ibernazione. I meccanismi comici messi a punto in vent'anni di sketch vengono congelati, riprodotti in show fotocopia e poi diluiti all'infinito nella sit-com più ipnotica mai trasmessa in Italia, rilassante e tranquillizzante come l'infinita litania di “che barba, che noia” pronunciati dalla Mondaini a fine trasmissione. Anche stavolta l'autocritica era evidente, e Vianello non aveva nulla da aggiungervi: a quel punto della sua carriera gli bastava rimanere impassibile per conquistarci; persino le solite risate finte, per quanto lugubri, non erano del tutto fuori posto: se c'era qualcuno in grado di farci ridere con un'occhiata era Vianello.
Certo, era molto invecchiato. Ma il contadino di Poggio Bersezio è invecchiato con lui. Da molto tempo ha messo via la zappa e si è comprato una villetta; magari non proprio un superattico a Milano2, ma una residenza dignitosa. Da molti anni passa il tempo a beccarsi con la moglie, provarci con le badanti, e trascinare tutto il vicinato in equivoci incresciosi – in sottofondo, una musichetta implacabile. Ho una teoria: Berlusconi è uno di quegli Dei sbadati che ci promette l'eternità, ma si dimentica l'eterna giovinezza.
= 5 bicchieri pieni
08-04-2010, 00:50Berlusconi, elezioni 2010, ho una teoriaPermalinkCome può uno scoglio
22-03-2010, 16:22Berlusconi, elezioni 2010, ho una teoriaPermalinkA occhio non mi sembra che sia andata così bene (Ho una teoria #15, sull'Unità.it. Si commenta di là).
Al Popolo della Libertà stavolta la ciambella non è riuscita col buco. Certo, nessuno si aspettava davvero un milione di persone in uno spazio che può contenerne un decimo. Ma per reggere il confronto con le altre manifestazioni di questi giorni, la sua piazza San Giovanni avrebbe almeno dovuto riempirsi, e così non è stato. Le foto dall'alto non lasciano molti dubbi: perfino i tg e la stampa filo-berlusconiana rischiano di commettere un autogol, se insisteranno in questi giorni su una rappresentazione dei fatti troppo distante dal reale. Il monopolio televisivo non significa più controllo totale sulle immagini: le foto viaggiano via Facebook e via mail, e anche il più accanito fan di Berlusconi non può accettare che gli si venda per un milione una piazza di cinquantamila.
Questo non significa naturalmente che S. B. non possa contare ancora sulla più efficace macchina di produzione del consenso mai messa insieme nella storia d'Italia (di fronte a cui veline e cinegiornali del Ventennio impallidiscono ulteriormente). Però anche questa macchina ha i suoi limiti, e li conosciamo. È imbattibile quando si tratta di aggregare il consenso dei telespettatori e portarli alle urne, ma ha sempre fatto una gran fatica a riempire le piazze. Oggi persino i gruppetti spontanei nati su Facebook riescono a organizzare cortei più riusciti di quelli del Popolo della Libertà. La cosa non sarebbe poi così importante; non è in piazza che si vincono le elezioni, e Berlusconi lo sa. Ma allora perché insiste a voler sforzare la sua macchina proprio nel terreno che gli è meno favorevole?
Due settimane fa mi chiedevo, piuttosto incautamente, se Berlusconi ci tenesse davvero a vincere queste amministrative. Mi sembrava svogliato, sulla difensiva. Addirittura rifiutava il ruolo di onnipresente capolista, a cui ci aveva abituato negli ultimi anni, che si votasse per Bruxelles o per Bisceglie. Non ci voleva molto a immaginare che il giocatore esperto fiutasse la sconfitta, e preferisse non firmarla. I fatti delle ultime due settimane hanno smentito la mia teoria in modo spettacolare. Addirittura la prima pagina di “Libero” di sabato presentava un trionfante Berlusconi a pugno chiuso, e come unico titolo un cubitale, nostalgico VINCERE. Insomma, non avevo capito niente, e il minimo che possa fare è ammetterlo.
A mia discolpa posso dire che gli avvenimenti di questi quindici giorni devono aver sorpreso anche Berlusconi e i suoi più intimi collaboratori. Ci si aspettava che il PdL arrivasse alle elezioni come un partito compatto – magari non ancora del tutto amalgamato, ma efficiente: non l'armata brancaleone che litiga fino all'ultimo sui posti in lista e inciampa nelle beghe procedurali. È a questo danno d'immagine che Berlusconi ha cercato di rimediare con una prova di forza organizzativa: una grande piazza da riempire in quindici giorni. Una mossa imprudente, da imprenditore più che da politico. Risucchiato suo malgrado nei gorghi della campagna elettorale per rimediare a un deficit organizzativo, S.B. ha reagito impulsivamente da venditore consumato, tirando fuori l'unico oggetto che negli ultimi vent'anni si è rassegnato a piazzarci: sé stesso. Richiamando a Roma tutti i notabili di partito ha accettato di personalizzare anche queste elezioni (che, per le loro dimensioni locali, sono le meno adatte al suo protagonismo). Ma spingere sul pedale dell'organizzazione, proprio mentre questa mostrava i suoi limiti, è un grosso azzardo, anche per un giocatore come lui. Una sfida a sé stesso e ai suoi uomini. Lui è senz'altro all'altezza della sfida; i suoi uomini, lo si è visto, no. Il flop di piazza San Giovanni mostra in controluce tutti i limiti di un partito mai nato che fatica a tesserare i suoi elettori, e non riesce a uscire dall'ingombrante ombra del Capo.
Poco male, in fondo Berlusconi vince anche da solo. O no? Bisogna riconoscere che fin qui la riduzione della dialettica politica alla polemica tra berlusconiani e antiberlusconiani ha pagato. Ogni volta che è riuscito ad attirare i riflettori su di sé, aizzando i suoi oppositori, Berlusconi ci ha fatto arrabbiare, ma ha portato a casa un risultato. Forse andrà così anche stavolta: forse gli spot generosamente elargiti dai telegiornali gli basteranno per riportare alle urne una percentuale decisiva in qualche regione, quanto basta per poter gridare alla vittoria. Insomma, forse c'è della logica, dietro questo sussulto di protagonismo.
E magari invece no: forse è solo il riflesso condizionato dell'Uomo del Fare, che nemmeno quando il luogo e il tempo non gli sono favorevoli è capace di restare sugli spalti a guardare i pasticci combinati dai suoi uomini. Dirigenti come lui sono spesso programmati inconsciamente per circondarsi di collaboratori mediocri (i più capaci rischiano di oscurare l'astro del capo: fuori Capello, dentro Tabarez). Sarà proprio la loro incapacità a sollecitare l'intervento diretto del Capo. Forse ha indovinato tutto il misterioso dj che tra mille canzoni da far intonare al capocomico La Russa ha scelto proprio Battisti: Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi... Berlusconi vorrebbe, non vorrebbe, sa che forse stavolta non gli conviene, ma alla fine lo chiamano e non può sottrarsi. Come può uno scoglio arginare il mare? Anche se non vuole, torna già a volare. Le discese ardite, e le risalite... Vedremo come andrà l'atterraggio.
Non di solo Santoro
18-03-2010, 22:12Berlusconi, manifestaiolismi, scuola, tvPermalinkForuncoli e cancrene
Tuttavia a volte mi pare che l'ossessione di Berlusconi per i talk show sia un po' esagerata. Fossi uno dei suoi cicisbei proverei a dirglielo: ma di che ti preoccupi? Hai mai perso un'elezione per Floris o Santoro? No, fidati, nemmeno una. E sono il primo a pensare che la tv i voti li sposta. Ma non quella tv. Io penso alla tv che guardano tutti: al tg5, al tg1; credo pure che, in qualche modo contorto, anche Striscia e i reality di prima serata movimentino voti (Busi comunque è fuori dai giochi); e poi non bisogna sottovalutare quei programmini che di voti non ne spostano, ma se li tengono tutti bene stretti, senza perderne nemmeno uno, come ad esempio il telegiornalino di Emilio Fede... ecco, a proposito, come sta il ragazzo? io se fossi Berl. mi preoccuperei più per la salute di Fede che per l'orazione settimanale di Travaglio. Quelli che guardano Travaglio li darei per persi: non si può piacere a tutti, uno dei segreti di Berlusconi è che non ci ha mai provato. (Si è sempre contentato di sedurre il cinquantadue e irritare il 48 per cento).
Tuttavia quando Berlusconi afferma che "non c'è nessuna televisione europea dove ci sono questi pollai" [dove per “pollai” si intendono i vari talk show di centrosinistra] non ha tutti i torti. Anche Vespa e Santoro a suo modo sono anomalie. Un mese fa Santoro scrisse una bella lettera a Travaglio rivendicando addirittura un primato 'strategico' del talk su altre trasmissioni che si limitano a fare reportage, come Report. A mio modesto avviso anche ad Annozero erano i reportage a fare la differenza, non i battibecchi, ma evidentemente Santoro non è del mio parere e ci crede ancora (nel 2010...) al Battibecco come strumento di lotta politica, di informazione, di chennesò: a punto di rimbrottare Travaglio che di battibeccare con i soliti pupazzi era stanco. Nel resto del mondo non credo che vada così: nel resto del mondo il talk è una forma d'intrattenimento, non di giornalismo d'inchiesta. Nel resto del mondo civile i pollai esistono, ma fanno i pollai; mentre i rami del parlamento fanno i rami del parlamento. In Italia c'è confusione tra le due cose, e Santoro in questa confusione ci ha prosperato. Producendo a tratti ottima televisione, ma anche cose imbarazzanti (come l'ultima, demenziale puntata di Annozero sulla droga, per la quale rimando a Malvestite).
Tuttavia c'è qualcosa di più esagerato dell'ossessione di Berlusconi per Santoro (e Floris) ed è la nostra ossessione per l'ossessione di Berlusconi per Santoro (e Floris). O in generale per l'ultima malefatta di B. in ordine di tempo. Per esempio, quando abbiamo scoperto che Berlusconi andava ai compleanni delle minorenni siamo diventati tutti femministi. Tutti. Subito. La settimana scorsa ci accorgiamo che il vecchio porco ha problemi con timbri e firme e diventiamo degli appassionati di timbri e firme (il che è ancora meno credibile della frenesia femminista di un anno fa). E adesso tocca difendere Santoro. Di cosa stiamo parlando, in realtà? Di un sintomo. Uno fra tanti. Mettiamo che Berlusconi sia un'orribile malattia degenerativa che colpisce le democrazie immature. Fingiamo che questa malattia abbia numerosi sintomi: perdita della vista e dell'udito, schizofrenia e paranoia, gli arti vanno in cancrena, e sul naso qualche orribile foruncolo. Ecco, mi sembra che noi stiamo fissando un po' troppo il foruncolo. Il foruncolo poi non è mai uno solo: ne spuntano diversi; grosso modo ce n'è sempre uno più grande degli altri che attira l'attenzione di noi medici antiberlusconiani. Per esempio, l'anno scorso di questi giorni scoppiò il foruncolo del gallismo: tutti a vedere Videocracy e Il corpo delle donne. Poi il foruncolo rientrò (in concomitanza col ritrovamento di foruncoli trans su governatori di centrosinistra), e sembrò scoppiare quello mafioso: Berlusconi era colluso con la mafia, quindi improvvisamente ci ricordammo di essere tutti grandi ammiratori di Falcone e Borsellino. Il che è vero, tra parentesi, ma... fermi tutti, Berlusconi ha fatto chiudere Santoro! E Floris! è un attacco al pluralismo. Va bene, mettiamoci pure a criticare l'attacco al pluralismo dell'informazione televisiva di uno che ha il monopolio della suddetta da vent'anni. Continuiamo a strizzare foruncoli a un malato terminale; a pretendere rispetto delle regole da uno che le regole se l'è mangiate digerite e cagate da tempo; a chiedere l'intervento di un arbitro (il presidente della Repubblica, o la magistratura) che sovverta un risultato che è stato comprato anni fa. Un antiberlusconismo così superficiale è perfettamente complementare al berlusconismo: è quel tipo di rancore che lo stesso Berlusconi nutre con un dosaggio sapiente di arroganza e faccia tosta. L'importante è che le prime cinque o sei pagine dei quotidiani parlino di lui: dei foruncoli e non della cancrena.
Sabato c'è stata la manifestazione antiberlusconiana per il rispetto delle regole. Anche se è probabilmente stata un successo, io trovo pochi motivi per festeggiare. Quel giorno era in programma un'altra mobilitazione che è passata del tutto in secondo piano. Una mobilitazione per la scuola pubblica.
La scuola non ha il pubblico dei talk show di Santoro (e Floris). È un'istituzione con cui ha a che fare la maggioranza degli italiani e – ciò che è più importante – la totalità degli italiani di domani. Poi, incidentalmente, è il settore dove lavoro io. A me in realtà dispiace venir qui a rovesciare frustrazioni che almeno dovrei cercare di rivestire di ironia o letteratura, ma devo dire che questo settore sta cadendo a pezzi, a vista d'occhio. Fino a un paio di anni fa era la solita scuola italiana con tanti problemi ma un cuore grande così. Poi ci sono stati i tagli delle cattedre. Prima se ne sono andati via i più giovani, quelli che erano appena approdati al ruolo. Poi sono caduti i colleghi stanchi, quelli coi problemi di salute. Quest'estate ci lascerà anche qualche senatore, quelli indistruttibili che però saranno pensionati con la forza. I buchi che lasciano non vengono riempiti. Le supplenze non vengono nominate. Le classi restano a volte in mezzo a un corridoio, ad aspettare qualcuno che nessuno ha chiamato (il preside ha altro da fare, postdatare assegni per forniture di cancelleria, cose così), anche solo un bidello che comunque è stato tagliato pure lui. A settembre gli insegnanti superstiti tentavano di metterci una pezza, ma era abbastanza chiaro che si trattava di regalare ore di lavoro gratis alla Gelmini. Adesso c'è molta stanchezza in giro: non si fanno più progetti, non si va in gita. Nel mezzo di tutta questa confusione ci sono meravigliose lavagne elettroniche interattive regalate dal ministero che nessuno sa usare (gli insegnanti più giovani non sono stati più assunti dal ministero). Nel frattempo la Gelmini è riuscita a strascicare la sua miracolosa Riforma della Scuola Superiore a un punto che gli studenti, che dovevano scegliere in gennaio, non sanno ancora che scuola frequenteranno in settembre. Tutto questo sta succedendo in tutte le vostre scuole, in tutte le vostre città. E mi chiedo: ma non si perdono le elezioni così? Non si perdono perché stai rovinando un anno scolastico a milioni di ragazzi in tutta Italia, e i genitori se ne accorgono? No? Si perdono perché sospendi un talk show?
Questo è lo smantellamento della scuola pubblica. Non è un foruncolo: questa è la cancrena. Questa è la perdita della vista, della capacità di guardare avanti, a quelli che verranno dopo di noi, anzi, ci sono già (ché noi il nostro tempo ormai l'avremmo anche già avuto). Ce ne preoccupiamo? Tanto per fare un esempio concreto: oggi Repubblica, organo dell'antiberlusconismo ponderato, cosa aveva in prima pagina? Il foruncolo (“Berlusconi all'attacco del Csm”, nientemeno. Ci dev'essere un cassetto a Repubblica dove tengono i titoli buoni per tutte le stagioni) A pagina due? Foruncolo. Tre, cinque, sei, sette: foruncolo (a pag. 4 pubblicità di abbigliamento). Sulla scuola neanche un trafiletto, neanche un corsivo nella pagina delle opinioni, e sì che ieri Intravaia aveva ben reso la situazione. Evidentemente non è una priorità. La priorità è Santoro (e Floris), quando tra quindici anni rischiamo di avere un pubblico medio che non riuscirà nemmeno a leggere i titoli delle trasmissione di Santoro (e Floris).
Il problema qui non è essere o no antiberlusconiani. Il punto è esserlo davvero, lasciando perdere le provocazioni e i foruncoli quotidiani che infastidiscono, sì, ma non possono distrarci. Su un quotidiano antiberlusconiano ci dovrebbero essere due pagine di scuola tutti i giorni. Le storie ci sono dappertutto, non ci vogliono segugi a trovarle: date un'occhiata ai blog, c'è un istituto a Genova dove i prof si pagano le fotocopie? Intervistarli subito, perché il vero berlusconismo è questo. Le scuole. La sanità. La protezione civile. I rifiuti. E poi sì, le telefonate intimidatorie e le pressioni al Csm. Ma non confondiamo foruncoli e cancrena.
Alle mie quotidiane verginelle
09-03-2010, 18:22Berlusconi, elezioni 2010PermalinkCon tanto affetto
Buonasera, chi scrive queste righe non è il solito autore del blog Leonardo, bensì Silvio Berlusconi. Cioè io. Sì, sono Silvio.
Prevedo la vostra domanda: come fa Berlusconi ad avere accesso al blog Leonardo? Esattamente nello stesso modo in cui ho avuto accesso ai lotti di Milano2, a Telemilano, a certi fondi che poi sono diventati la Fininvest, alla Mediaset, alla Rai, alla Telecom, a tutto quanto: omissis. Rassegnatevi, probabilmente ho anche la password del vostro blog. Salvo che scrivere sul vostro blog non è divertente. Neanche su Leonardo non è che ci venga così spesso. A volte di notte mi intrufolo negli articoli già scritti, storpio un congiuntivo qua, piazzo un accento sbagliato là, ciò è meglio del sesso.
Stasera però ho deciso di scrivervi una letterina perché vi stimo, cari lettori di Leonardo, e vorrei spiegarvi meglio cosa sta succedendo. Tutta questa fregola procedurale degli ultimi giorni, vi dirò la verità, mi ha un po' colpito. A leggere un po' in giro si direbbe che io abbia fatto un golpe. Il che ci starebbe anche, salvo che l'ho fatto più o meno vent'anni fa. Devo rifarvi il riassunto? Ho occupato una posizione dominante nell'etere televisivo e soprattutto nel mercato della pubblicità audiovisiva; poi ho creato un partito e ho usato tv e giornali per farmi pubblicità, pompando emergenze farlocche come la criminalità. Quando c'erano problemi pagavo chi c'era da pagare, oppure stiracchiavo il processo fino alla proscrizione. Non si contano gli abusi che ho praticato, eppure tutto questo nel giro di una settimana sta passando in secondo piano, rispetto al crimine che avrei commesso, emanando... udite udite... un decreto attuativo. Golpe!
Ma ci siete con la testa?
Ma vi rendete conto che io vi sto fottendo da anni, e che continuerò a farlo? Vi ho rubato l'etere, vi ho rubato l'immaginario, ho preso i vostri sogni e li ho bombati di silicone; vi ho preso i giornali, la scuola, la ricerca! Vi ho succhiato l'anima! E continuerò, perché è divertente! Ma voi vi lamentate perché entrando non mi sono messo le pattine. Poi sareste quelli intelligenti, voi.
Ma sul serio pensate che io quella leggina l'abbia fatta scrivere perché voglio vincere ad ogni costo? Io? Ad ogni costo? Vincere cosa, le amministrative? Io sono il Presidente del Milan, ho messo insieme cinque champions e tre intercontinentali, secondo voi m'interessa un buon piazzamento in Mitropa? Non-me-ne-può-fregar-di-meno delle Amministrative, è chiaro? Anzi, volete sapere la verità? Ci terrei che le vincesse il Pd. Non tutte, ma un bel po'. In effetti sto facendo sponda con Pierluigi.
È un brav'uomo il Pierluigi, abbiamo lo stesso segno zodiacale. Ma soprattutto in questa fase abbiamo interessi in comune. Lui deve dimostrare di saper tirare quella zattera della Medusa che è il Pd (s'intende che in Italia può sopravvivere soltanto l'opposizione che io lascio sopravvivere, ok?) Io per conto mio devo sistemare tutta una serie di beghe interne, purgare il partito, avvelenare i pozzi a Fini, questo genere di cose. Per cui figuratevi se mi può interessare la vittoria della Polverini. A me. La Polverini. Finiana, sindacalista e racchia – ma per chi m'avete preso? Guardate, se fosse per me darei una mano anche a Penati, anche se contro CL a Milano l'è dura. Ma se cascasse il Robertino con tutto il Pirellone, io non ci spenderei nemmeno una lacrima, state pur tranquilli. Quelli devono capire chi comanda, cioè io. Son convinti di poter fare a meno di me da un momento all'altro – di avere la loro rete alternativa coi vescovi, le ausl, la compagnia, le opere... potessi stenderli con un colpo solo, ma credete che non lo farei? Però devo agire con discrezione. Comunque più di così per Penati non posso fare.
Perché, vi chiederete, cos'ho fatto per Penati... Ma insomma, su. L'ho rimesso in gara, col decreto. Adesso sì che può vincere, se siete abbastanza incazzati con me da andare a votarlo. Prima no. Non si può vincere a tavolino in politica, fidatevi. Ma avete capito com'è fatta l'Italia? Vabbè, vi spiego. Ci sono venti regioni. I presidenti delle Regioni contano un sacco. Ma solo se vanno d'accordo coi presidenti delle Province e coi sindaci dei capoluoghi importanti – sennò ciccia, restano chiusi nel palazzo cinque anni a deliberare a vuoto. Adesso voi immaginatevi Penati presidente della Lombardia a tavolino. Gli viene in mente – non so – di riorganizzare le ausl. Va a parlarne con chi, con la Moratti? Gli ride in faccia la Letizia, al Penati. Uè, Penati, cos'è che vuoi fare? Per conto di chi? Me m'ha eletto il popolo sovrano, e te? Vuoi che ne parliamo in una stanza io te e Podestà? Tempo sprecato, non trovi? Da' retta, torna al Pirellone a guardare il tramonto.
Adesso non crediate che io non capisca il discorso procedure. Lo so che sono importanti. Ma c'è anche la sostanza, e la sostanza è che se lasciate il Penati per cinque anni su una poltrona inutile, si deprime lui e vi deprimete anche voi. E io non ve lo posso permettere, sapete? Ho bisogno anche di voi. Ho bisogno di un nemico scattante, che ogni tanto minacci di vincere qualche elezione seria – giusto le amministrative, perché le altre elezioni m'interessano. Scusate, eh! Se le veline e le odontotecniche preferiscono andare a Bruxelles piuttosto che nel Consiglio Comunale di Abbiategrasso. Comunque, se non vincete ogni tanto, il corpo elettorale mi s'ammoscia. Ho bisogno del Pericolo Rosso da sventolare ogni tanto ai miei elettori. C'è bisogno di spiegarvelo? Evidentemente sì.
Allora, la situazione prima di venerdì era questa: senza decreto, la Bonini e il Penati avrebbero avuto le loro vittorie di Pirro. I miei uomini si sarebbero messi a urlare in tutti i giornali e i telegiornali che al popolo era stato tolto un diritto (per una volta magari non avevano neanche torto. Gli togliete un diritto per un timbro?) A voi sarebbe venuta la depressione due ore dopo i festeggiamenti. Lo sapete perché? Perché voi è da anni che sapete di vivere in un regime. Non fate che ripetere, regime!, regime!, regime! Siamo all'ottocentesimo posto per il rispetto dei diritti di sarcazzo. Molto bene. Ma poi dovevate spiegare ai francesi o ai tedeschi che razza di regime sia quello dove vi lasciano vincere elezioni a tavolino per una questione di firme e timbri. Vi rendete conto? Senza questo decreto, sareste rimasti senza argomenti! E vi lamentate pure.
Pensate che io stia giocando sporco? Ma voi non avete nemmeno idea... ma credete che i vostri uomini siano immacolati? Pierluigi? Di Pietro? Sentite, ma avete idea di che mercato ci sia intorno alla composizione delle liste? I radicali – il più pulito c'ha la rogna – hanno fatto presente che le firme di Formigoni erano state autenticate prima che la lista fosse chiusa. Scandalo! Come no! Allora, se io avessi voluto veramente giocare sporco, avrei fatto così: prima vi lasciavo vincere a tavolino, poi un bel ricorso. Dieci, cento bei ricorsi... Andiamo a vedere quante autentiche hanno il timbro giusto con la data giusta, dai, andiamo. Andiamo da Di Pietro. Ehi, a proposito, se a Bologna Errani vince il terzo mandato cosa succede? Perché eh, c'è una legge che dice che non si può, cosa faccio? Non la impugno? Potete impugnarle solo voi? Andiamo a vedere i Radicali, su – quelli che nel 1994 per raccogliere le firme di un referendum si fecero votare una proroga su misura? Ma non capite che quelli conoscono il regolamento a menadito perché sono anni che lo fottono da dietro e da davanti? E voi vi fate dare lezioni di procedura dai... Radicali? Da Miss Disobbediente Civile Bonino? Dove per disobbedienza civile s'intende soltanto disobbedire alle leggi che non piacciono alla Bonino; se a un Berlusconi salta il ticchio di interpretare a modo suo una normativa elettorale un po' ambigua... scandalo! Però poi pretendete di vivere sotto un regime. Allora, decidetevi: se è un regime potrò ben interpretare le normative come mi va. Mi sembra il minimo. Se è un regime dovete rovesciarmi, altro che attaccarvi alle procedure. Pinochet non l'hanno mica sollevato perché si era sbagliato coi timbri.
Lo so che non mi rovescerete mai. È questo il bello. Siete meravigliosi gattini che affilano le unghiette sulla Costituzione. Quanto vi riempie quella Costituzione, è una cosa incredible. Io vi fotto i figli e voi vi lamentate perché non ho usato un timbro tondo. Allora torno a fottervi il cane a voi a fiaccolare perché sulla firma mancava l'autentica. E poi pensate che l'anomalia sia io. Io sono quello che dà un senso alla vostra vita, altroché. Adesso è tutto ok, non capite? Ho fatto la leggina cattiva cattiva e voi potete iscrivervi al gruppo su facebook anti-leggina cattiva cattiva. Se esce il sole potete pure uscire in piazza. A lamentarvi con me? No, macché, ve la prenderete col vecchietto. Siete adorabili. Secondo voi il vecchietto doveva trovare una manifesta incostituzionalità in un decreto attuativo. Ma lo capite che ci sono i giudici per questo? Ovviamente loro me la casseranno. Ovviamente io griderò ai miei elettori che è tutto un complotto dei giudici contro di me. Sono tutti schemi lungamente riprovati in allenamento, dovreste saperli a memoria, ormai. Ma ogni volta che vi fotto, come dire, sembra sempre la prima volta.
Forse è per quello che non riesco a stancarmene.
Grazie per l'attenzione,
Vostro
SB.
Bisogna saper pppp
08-03-2010, 16:48Berlusconi, elezioni 2010, ho una teoriaPermalinkSi commenta di là.
Ho una teoria: forse stavolta a Berlusconi non dispiacerebbe perdere un po'. O al limite pareggiare – il che equivale a una sconfitta, quando ormai si possiede il campo e buona parte degli arbitri. I pasticci di Lazio e Lombardia non sono semplici casi di disorganizzazione, ma indizi del cupio dissolvi, della neanche tanto inconfessabile voglia di autodistruzione che circola al vertice del PdL. Vittorio Feltri già da un po' parla di partito da rifare, di sconfitta probabile; ne parla col tono sgamato a cui erano abituati i lettori di Libero, salvo che ora scrive su un quotidiano della famiglia Berlusconi. Il Giornale non ha pudore a definire il PdL come un “partito di matti” (Sallusti, 1/3/10), a indicare la necessità di un “azzeramento” dopo le elezioni. Una purga del genere sarebbe difficile da somministrare in caso di vittoria; viceversa, una sconfitta la renderebbe inevitabile. Lo stesso decreto salva-liste avrebbe un senso simbolico: Polverini e Formigoni devono capire che è solo la benevolenza del capo a tenerli ancora in gioco a Roma e Milano. Un'umiliazione per i sottoposti più riottosi (e per le regole della democrazia, il che non guasta mai). L'obiettivo stavolta non sarebbe tanto vincere, quanto liberarsi di quei planetoidi che ruotano intorno al re-sole del PdL sulle orbite più eccentriche: i finiani, gli uomini di Formigoni, e chissà quante altre meteore invisibili dalla nostra distanza.
Certo, immaginare un Berlusconi che sappia perdere, che addirittura programmi di farlo, richiede un certo sforzo d'immaginazione. L'uomo non ha mai mostrato molta sportività nelle sconfitte: non si contano le occasioni in cui ha lamentato i brogli, i golpe, i riflettori spenti che impedivano al suo partito o alla sua squadra la meritata vittoria. È vero, quando gioca non sa perdere. Ma a volte semplicemente non gioca. Si disinteressa del risultato, si mostra distratto e incostante (come ben sanno i tifosi rossoneri); si smarca al punto che la sconfitta finale non sarà attribuile a lui, ma ai collaboratori che non hanno saputo servirlo. Può darsi che qualche sondaggio riservato gli abbia fatto capire che non è nemmeno il caso di sporcarsi le mani: qualche spot lo girerà, una leggina salva-ritardatari l'ha fatta scrivere, ma il suo nome stavolta non è stampato in cima alle liste. Meglio non rovinare l'immagine di eterno vincente. Probabilmente non ruberà la scena ai candidati: quando è il turno dei perdenti, il capo cede volentieri la ribalta ai sottoposti.
Le amministrative sono le consultazioni più sacrificabili. Storicamente sono sempre state le più difficili per il centrodestra, i cui avversari godono di un maggior radicamento nelle amministrazioni locali. E allora tanto vale non spendersi più di tanto, anche perché si è già visto cosa accade al centosinistra quando gli si lascia vincere le amministrative.
Accadde nel 2005: Berlusconi governava da quattro anni, quando il suo consenso fu bruscamente messo in discussione da un risultato che sembrava storico. Tutte le regioni d'Italia, fatta eccezione per le roccaforti del lombardoveneto e della Sicilia (e per il piccolo Molise) passarono all'Unione, rinata sulle ceneri dell'Ulivo. Il risultato soffiò sul centrosinistra un'insidiosa ventata di ottimismo. La candidatura (non proprio freschissima) di Romano Prodi non incontrò ulteriori ostacoli; il progetto del PD, viceversa, rimase bloccato; il complicato sistema di alleanze DS-Margherita-cespugli tutto sommato sembrava funzionare. Per qualche tempo Berlusconi sembrò l'uomo del passato. A rileggerle, certe analisi del periodo, suonano surreali: si parla di un leader ormai avviato sulla via del tramonto; di un centrodestra smarrito, incapace di trovare un successore all'altezza. Il sostanziale pareggio dell'anno successivo fu una doccia fredda per molti: cos'era successo? Semplicemente, Berlusconi aveva deciso che voleva tornare a vincere. Cosa che nel 2007 non gli riuscì per poco, e che gli capitò comunque due anni più tardi. La sconfitta del 2005 gli era servita per riorganizzare idee e risorse, mentre nell'Unione ci si accomodava sugli allori. Oggi come ieri, una vittoria alle amministrative potrebbe portarci a ripetere lo stesso errore: illudere i militanti e i vertici del PD che si può vincere così, senza esagerare col rinnovamento, piazzando ai soliti posti i soliti uomini (la candidatura di Errani alla presidenza della regione Emilia è tuttora a rischio annullamento), confidando nella stanchezza dell'avversario, nel suo cupio dissolvi. Ma Berlusconi ormai dovremmo conoscerlo: proprio quando sembra spacciato, si rialza più arzillo che mai. È un vecchio pugile che ha bisogno di prendere qualche botta ogni tanto per sentire l'adrenalina e ricordarsi che è sul ring. Ma una botta non fa primavera: ben altro ci vorrà per mandarlo al tappeto una volta per tutte.
Freedom Party People
02-03-2010, 19:58Berlusconi, dialoghi, elezioni 2010Permalink“Ciao! Hai sentito cos'è successo a Roma?”
“Oh, ehi, ciao, sei già qui?”
“Beh, veramente son le otto”.
“Le otto? Scherzi?”
“E cinque minuti”.
“Oddio, ma pensa che... ero qui che erano... stavo cercando una cosa e poi...”
“Ha fatto partire la lavastoviglie?”
“Che? La lavast... io?”
“Lo sai... che di sera poi la signora al piano di sopra si lamenta e al mattino costa di più”.
“Ma sì, il fatto è che mi ero messo qui a fare una cosa ma poi...”
“Vabbè, capito. Il pane?”
“Il pane?”
“Sono io che chiedo a te: il pane?”
“Nel frigo”.
“Il pane?”
“No, scusa ero sovrappensiero... intendo nel congelatore, ce l'ho messo io...”
“Ce l'hai messo sabato”.
“...sì”.
“Domenica lo abbiamo scongelato”.
“...già”.
“E oggi è martedì”.
“Dici che è finito?”
“È da ieri che andiamo a grissini. Ma hai sentito cos'è successo a Roma?”
“Oddiohairagionescusa. Il pane. Ma forse...”
“Dicono che il Pidielle non si può candidare”.
“C'è quel despar che tiene aperto fino alle dieci di sera, se adesso io...”
“Ha chiuso un anno fa. E pare sia stato per colpa di un tale che non ha portato in tempo le firme”.
“Le firme? Per tenere aperto un despar?”
“No, dico, per le liste del Pidielle. Alle elezioni regionali. Bisogna raccogliere le firme, hai presente?”
“Certo che ho presente... quella volta che le raccogliemmo noi... e poi per anni ne avevo i cassetti pieni perché non avevamo fatto in tempo ad autenticarle tutte e inoltre...”
“Allora queste firme le aveva tutte in mano un tale, un funzionario di partito, non so neanch'io bene... le doveva portare tutte sabato entro mezzogiorno, una cosa così...”
“Non le potevo neanche mandare al macero perché contenevano dati sensibili e così... poi non so esattamente dove le ho messe”.
“In garage”.
“Sì?”
“Ma insomma, a parte i grissini cosa mangiamo? Hai pulito dell'insalata?”
“No scusa, hai ragione, è che mi ero messo a fare una cosa che... stavo mettendo giù i verbali dei consigli di dicembre, quando...”
“Ma è marzo”
“Appunto, era una cosa che andava fatta”.
“Ma non potevi farla prima?”
“Prima dovevo finire quelli di novembre”.
“Sei un po' indietro, insomma”.
“Nooo, adesso non va neanche male, c'è stata effettivamente una fase in cui ero un po' indietro col lavoro, ma adesso sto recuperando, senonché a un certo punto mi ha suonato la tipa del piano di sotto che raccoglieva i soldi dell'ascensore”.
“Glieli avevo già dati io”.
“Allora erano quelli della pulizia della scala”.
“Non li raccoglie lei”.
“Allora erano per qualche altra cosa che non ricordo, in ogni caso non erano neanche tanti, non è questo il punto, il punto è che mi ha fatto improvvisamente venire in mente che scadeva il canone”.
“È scaduto la settimana scorsa”.
“Sì, ma si fa ancora in tempo a pagare poco di mora, tu fidati, io sono professionista della mora”.
“Un pirata ed un signore”.
“Eh? Ah. Ha ha. Allora mi precipito in posta”.
“Ma si può pagare in tabaccheria”.
“Se per questo anche col bancomat”.
“E allora perché non hai provato al bancomat qua dietro”.
“Perché ero di corsa e non avevo il bancomat con me”.
“Potevi salire a riprenderlo”.
“Ma no, perché... la signora che mi vede scendere... poi mi vede risalire e... pensa male di me e...”
“Non avrebbe tutti i torti”.
“Appunto, allora mi precipito in posta”.
“Ma perché non in tabaccheria?”
“Perché non ci ho pensato. E poi ti ricordi quella cartolina con sopra scritto Atti Giudiziari che è arrivata tipo tre mesi fa? Ho pensato che già che c'ero magari andavo a darci un'occhiata, e quindi mi metto in fila col numeretto”.
“No, il numeretto no”.
“Appunto, sono lì che faccio la fila quando non t'immagini chi incontro. La padrona di casa di dove stavamo prima. Mi ha detto che cercava proprio me”.
“Ti cercava in coda alla posta, ha un senso”.
“No, no, era lì per altri motivi, è stata una coincidenza. Dunque mi spiega che ci stanno ancora arrivando un sacco di bollette nella vecchia cassetta della posta”.
“Stai dicendo che sono tipo sei mesi che arrivano bollette e non le paghiamo?”
“Ma tanto le avevo tutte domiciliate”.
“Le avevi domiciliate sul tuo conto”.
“Sì”.
“Quel conto che hai chiuso perché una volta hai confuso i blocchetti degli assegni, e hai fatto uno scoperto di trecento euro, e loro non ti hanno avvertito, e adesso sei nell'albo internazionale dei Cattivi Pagatori”.
“Adesso non rivanghiamo”.
“E quindi spiegami, se continuano a mandare bollette al vecchio indirizzo e sono domiciliate a un conto che hai chiuso, chi mai le pagherà?”
“Ma infatti mi sono posto il problema, e quindi mi precipito subito a casa”.
“Hai pagato il canone almeno?”
“No, non... non era più la priorità”.
“E allora perché non sei andato dalla vecchia a farti dare le bollette da pagare?”
“Non poteva darmele. Serve la chiave della cassetta”.
“E lei non ce l'ha”.
“No, perché...”
“Tu non gliel'hai mai resa, vero?”
“Può darsi che io abbia scordato... magari volevo prima assicurarmi che non arrivasse più posta, e allora...”
“Dove l'hai messa?”
“Ecco, appunto. Sono tornato a casa a cercarla e...”
“E sono venute le Otto”.
“Già”.
“E io ti ho sposato”.
“Senti, non è nulla che non si possa risolvere, davvero. Domani sul presto vado dalla signora con un cacciavite e...”
“Va bene, va bene, adesso parliamo d'altro, eh?”
“Sì”.
“...”
“Stavi dicendo una cosa di Roma, mi sembra”.
“Sì, beh, c'è un tale che... doveva portare le firme per le liste del Pidielle entro il mezzogiorno di sabato e sul più bello... se n'è andato”.
“In che senso andato”.
“Lui dice a prendere un panino”.
“Vabbè, è una scusa”.
“È pessima anche come scusa. C'è chi dice una telefonata dall'alto. Voleva cambiare un candidato all'ultimo momento. Certo che son cialtroni, proprio”.
“Eh già”.
“Cioè, uno se li immagina pieni di difetti... avidi, cafoni, maiali... però ti aspetti che almeno il loro lavoro lo sappiano fare, e invece no...”
“E invece no...”
“Che tanto poi la gente li vota lo stesso, anzi. Ma uno pensa: come si fa a votare della gente del genere? Cioè, anche se alla fine li riammetteranno, uno pensa, ma chi è che può sentirsi di votare per dei cialtroni così? Chi è che ha il coraggio di mettere una croce sul...”
“Sul Piddì”.
“Sul Piddì. Ma no, scusa, che Piddì. Sul Piddielle!”
“Ah, già, sì, Piddielle. È che sono tanto simili, sai, a volte...”
“Non dirmi che li confondi”.
“No, no. Anche se...”
“Anche se?”
“Certe volte, quando sono un po' sovrappensiero, io...”
“Ma tu sei sempre sovrappensiero”.
“Eh”.
“Senti, mi stai dicendo che potresti aver messo una crocetta sul Piddielle per sbaglio?”
“...”
“C'era anche scritto “Berlusconi Presidente”. Non puoi aver messo una crocetta su Berlusconi Presidente”.
“Beh, ma sai, questa cosa della crocetta, io... Magari stavo pensando ai fatti miei, un po' di incazzatura per come vanno le cose... entro nella cabina, vedo Berlusconi Presidente e penso: Te lo do io Presidente! Zac, zac, tipo Zorro, no? Ma con la matita”.
“Ma non fai la Zeta”.
“No, credo di no”.
“Hai fatto una X”.
“Amore senti non so cosa m'ha preso io...”
“Hai votato Berlusconi”.
“Non ero neanche esattamente io, una voce nel mio cervello, mi hanno fatto il lavaggio... non so come sia potuto succedere, è solo che...”
“No, ma guarda hai fatto bene”.
“Perché dici così?”
“Perché ti rappresenta, in un certo senso”.
“Ma non te la prendere, non è nulla di irreparabile, io... io domani vado col cacciavite dalla vecchietta, spacco tutto, tiro fuori le bollette, vado in posta... prendo anche il canone...”
“Puoi pagare tutto in tabaccheria”.
“Ecco, sì, in tabaccheria”.
“E poi finirai i verbali di dicembre”.
“Ah già, giusto, i verbali... mi stavo dimenticando...”
“E io ti ho sposato”.
“Vedrai, vedrai, si sistema tutto. Con calma. Domani”.
Cattivi-Buoni 1X
16-12-2009, 02:48Berlusconi, fascismoPermalinkDetto e stradetto che sbagliano coloro che vogliono battere Berlusconi con i soprammobili, bisognerebbe anche dire qualcosa a quelli, e sono molti di più, che Berlusconi lo vogliono “battere nelle urne”.
Per carità, la loro opzione è incomparabilmente più civile di quella di Tartaglia, ma mi viene il sospetto che sia ugualmente ingenua. Battere Berlusconi alle elezioni. Quali elezioni? Con quale legge elettorale? Con quale regolamentazione della propaganda elettorale? Con quale finto duopolio televisivo (finto nel senso che è in realtà è un monopolio)? Siete veramente sicuri che si possa?
Io, ci tengo a ricordarlo, non ho mai perso un'occasione di votare contro Silvio Berlusconi. Non mi sono mai vergognato di ammettere che avrei votato qualsiasi avversario credibile di Silvio Berlusconi. Non voglio nemmeno ricordare certi personaggi che ho votato semplicemente perché dicevano di volerci provare. Ne salvo volentieri solo uno, se non altro perché tecnicamente ha sconfitto Berlusconi. Due volte.
Ma come s'è visto, non è bastato: Berlusconi vince anche quando perde; non smette mai di occupare il centro del dibattito politico. Per forza, gli lasciamo in mano il suo impero mediatico, la sua concentrazione di potere economico e clientelare, e poi pensiamo di poterlo sconfiggere in un duello leale. Ma lui non è mai stato leale con noi. E noi, se pensiamo di poterlo sconfiggere lealmente, pecchiamo o di ingenuità o di una smisurata fiducia dei nostri mezzi.
Siamo la squadra che vuole sconfiggere gli avversari in un campo in salita. Per loro è in discesa. Non è molto regolare ma pazienza, noi vogliamo sconfiggerlo lealmente. L'arbitro ha un rolex identico a quello del presidente della squadra avversaria. Sì, ma non importa. I riflettori funzionano soltanto nella nostra metà campo. Sì, ma non possiamo barare noi, perché siamo quelli buoni. La stampa sportiva appartiene tutta allo stesso editore, indovinate chi è... sì, ma non c'entra niente, noi vinceremo lo scontro finale perché siamo giusti e alla fine giustizia trionferà. Ma chi l'ha detto.
Può darsi che un giorno effettivamente il consenso popolare intorno a SB crolli, per motivi interni o esterni: errori di marketing, crisi economica, poteri forti occulti che si stancano delle figuracce internazionali, un giudice che riesce ad andare fino in fondo... io penso da anni che in Italia che il peggior nemico di SB sia lo stesso SB, sarà lui ad autodistruggersi alla fine. E anche quel giorno le urne non c'entreranno molto. Al limite ratificheranno un riassestamento che è avvenuto altrove.
Nel frattempo no, non credo più (ma l'ho mai creduto?) che Berlusconi sia un leader eletto democraticamente. Anche se dietro ha il consenso delle masse, certo: lo ha avuto per un periodo anche Mussolini, e non era un leader democratico. È capitato sia a B. che a M. di vincere nelle urne, ma in modo irregolare, in modo disonesto. Mussolini ha usato violenze e intimidazioni, Berlusconi la propaganda tv. Il secondo è senz'altro meno dittatore e meno sanguinario del primo, ma no, non è un leader democratico; e no, non lo sconfiggeremo nelle urne (anche se è giusto provarci). E allora come? S'apra il dibattito.
A dar retta agli undicenni
14-12-2009, 16:03BerlusconiPermalinkMa no, probabilmente avete ragione voi. È sempre riuscito a volgere ogni cosa a suo favore e riuscirà a farlo anche con un pazzo che gli tira una statuetta in quarzo. Ne approfitterà per demonizzare gli antiberlusconiani – cosa per altro che stava facendo già, ma ne approfitterà. Riuscirà a ricompattare la maggioranza, suona strano ma sì, forse Fini avrà pudore di schierarsi dalla parte della statuetta di quarzo.
Voi fate ragionamenti razionali e probabilmente non sbagliate, quando dite che la ferita non se l'è cercata (nessuno si fa cavare due denti per propaganda, andiamo), ma poi ha deciso di mostrarla per calcolo, risalendo sul predellino per mostrarsi sanguinante alla folla.
Io però, lo sapete che c'era un però.
Io ho fatto tesoro degli insegnamenti di un politico geniale, che ha vinto molte elezioni e che prima di far politica faceva marketing, e che ai suoi esperti di comunicazione raccomandava sempre di pensare al cliente come a un bambino di 11 anni, neppure tanto intelligente. Non è che lui pensasse che i clienti - o gli elettori - son tutti stupidi, no, non era uno di quegli elitisti snob di adesso... però aveva capito che quando si radunano in massa, la loro intelligenza media si attesta intorno a valori abbastanza bassi, e quindi i messaggi andavano semplificati di conseguenza. La cosa, quando l'ho saputa, mi ha colpito molto, anche per via di una bizzarra coincidenza del destino, e cioè che io lavoro coi bambini di 11 anni. Nessuno di loro ha mai votato, e allo stesso tempo (sempre secondo la teoria di questo politico geniale) essi sono lo specchio perfetto dell'elettore medio.
E quindi stamattina lo capite, era impossibile ignorare quel volto verde e tumefatto che gravava sulle nostre coscienze da iersera. E così, neanche a farlo apposta, appena qualcuno ha tirato un oggetto – son cose che capitano, subito è partita la domanda: ma avete visto che è successo a Berlusconi? E la risposta è stata, devo dirlo, un boato. Ma di approvazione: Evvai! (con il conseguente pippone dell'insegnante che deve rispondere Vergogna Non si dice così Violenza No, Violenza Brutta, e tutte le cose che scrive meglio, boh, Francesco Costa).
Direte: sono undicenni, non capiscono niente. Ah, ma se per questo anche quelli che aprono i soliti gruppi su facebook. Il punto interessante è che il boato non era uniforme, ma partiva distintamente dai ragazzi più emotivi e più istintivi... vale a dire quelli che due anni fa, alla stessa domanda: avete visto che è successo a Berlusconi? posta immediatamente dopo la vittoria alle elezioni, avrebbero risposto con lo stesso boato, con la stessa approvazione: Evvai! Forza Silvio!, eccetera.
E allora c'è da chiedersi: come funziona il cervellino dell'undicenne emotivo e istintivo, quello che poi crescendo diventa il perfetto sergente, quello che recepisce vagamente gli ordini della dirigenza e li trasforma in slogan da fare urlare alla curva o alla squadriglia, quello che va seguito perché sennò sai com'è fatto, insomma al limite ti mena. Cosa trasforma ai suoi occhi il beneamato Silvio C'E' in un pugile suonato, un gladiatore ferito da abbattere tra gli sghignazzi? Insomma cosa ha fatto di male SB, un male abbastanza semplice che l'undicenne possa capire? Non ha pulito i cassonetti di Napoli abbastanza in fretta? Non ha salvato il babbo dalla cassa integrazione? Ha venduto Kakà? Cosa? Secondo me niente di particolare. Una sensazione istintiva, vaga, che parla solo all'intuito e che sfugge alla nostra razionalità. E cioè, in pratica, le ha prese.
E le ha prese di brutto, guarda che faccia. E se le ha prese – così ragiona l'undicenne – se le meritava. Ecco, tutto qui, sic transit gloria mundi. Puoi rifarti finché vuoi faccia denti e capelli, ma se accetti di stare a questo pazzo gioco sai anche che basta un solo sasso, un solo souvenir in quarzo, per scompigliare tutto quanto e trasformarti in carne da macello. Sono squali, gli undicenni. Alcuni si fanno anche accarezzare, ma attento a non fargli sentire il sangue.
Se Berlusconi avesse seguito il consiglio di quel geniale politico forse no, non sarebbe risalito su quel predellino. Non avrebbe insistito a mostrare al mondo la sua faccia sanguinante, e sotto il sangue la sorpresa, la genuina amarezza di chi insiste a voler bene a tutto il mondo, e invece metà del mondo no, non gli vuole affatto bene. È una faccia che fa pietà, ma nessuno ti ha mai votato per pietà: in ispecie gli undicenni, che la pietà nemmeno sanno trovarla sul vocabolario.
E quindi secondo me ha sbagliato, stavolta, il geniale comunicatore. Ha voluto mostrare il sangue alla stessa folla che si aspetta sempre un sorriso d'argento e il cerone. Sarà stato uno choc. Ma era inevitabile, è da anni che Berlusconi mette a dura prova la sua security con bagni di folla ad altissimo rischio. Se veramente avesse voluto costruire un serio Culto della Personalità, SB avrebbe capito da tempo l'importanza di mantenere una certa distanza tra sé e il popolo: come i Re Fannulloni, che apparivano in pubblico una volta all'anno, guarivano qualche suddito dalla scrofola (senza toccarlo!) e sparivano nel nulla sacrale da cui provenivano. Ma lui è troppo presenzialista, troppo capocomico per questo. A regnare sul trono si annoierebbe, preferisce raccontare barzellette nel vestibolo.
Ora lo so, qualcuno mi accuserà di considerare cretini gli elettori di Berlusconi. Molto spesso chi scrive queste accuse è un elettore di Berlusconi egli stesso, forse segretamente tormentato dal dubbio (legittimo) d'essere un cretino. Caro elettore di B., vorrei rassicurarti: con ogni probabilità non sei un cretino, il solo fatto che il dubbio ti tormenti (come tormenta me) deposita a favore della tua integrità mentale. Però i cretini esistono, questo almeno lo ammetterai: non sono neanche così pochi, e anche volendo ipotizzare che il loro voto si distribuisca uniformemente (che la cretineria non sia, per così dire, schierata con questa o quella parte politica) comunque è lecito supporre che una quota rilevante di loro abbia votato B. Ecco, quelli forse oggi non sono più berlusconiani di ieri, forse già godono del suo dolore, vanno al bar e dicono che se l'è meritata, e che se non ci avesse pensato quel poveraccio (che tra parentesi, è cretino davvero) ci avrebbero prima o poi provato loro, perché, perché... basta, perché ha stufato, non se ne può più. Io me li immagino così, sai perché? Perché do retta agli undicenni. E credo ancora a quello che disse quel famoso politico... tu certo ne hai sentito parlare... Certo, è brutto pensarla così: ma fidati, funziona.
Cugghiuni+Business
12-12-2009, 00:01Berlusconi, mafie o camorre, raccontiPermalinkPer il prestigio dell'Italia nel mondo
DON PIPPO: Bacio le mani a voi tutti.
Illustrissimi, se siete venuti oggi qui, chi da Mazara, chi da Sidney, chi da Nuovaiorche... è per discutere di qualcosa che sta veramente a cuore a tutti noi, ed è il prestigio dell'Organizzazione.
Ora, illustrissimi, guardiamoci in faccia. Io vado ormai per i cinquanta, almost fifty year old, e sono tra i più vecchi qui. Eppure anch'io, credetemi, non sono mai stato un compare con la coppola e la lupara, che va in giro per i vichi a chiedere “rispetto”...(risate). Quello è cinema, ormai, ed è giusto lasciarlo al cinema... noi non siamo tagliagole, siamo uomini d'affari, e quando parliamo di prestigio, di rispetto, ne parliamo come uomini d'affari, che sanno quanto sia importante, nel mondo degli affari, questo concetto.
Illustrissimi, la nostra Organizzazione ha avuto negli anni degli alti e dei bassi, che non vi riassumo... ma anche nei momenti più difficili, ha potuto contare su qualcosa di inestimabile, qualcosa che non è mai venuto meno... come chiamarlo? “Made in Italy”, se vi va... insomma, nel nostro ambiente essere italiano ha sempre fatto la differenza. Un po' come con le femmine, sì, italians do it better (risatine). Qui c'è gente che viene da tutto il mondo, per esempio don Giggi se non sbaglio adesso sta a... Shenzen, ho detto bene? Che non molti sanno dove sta sul mappamondo, ebbene è una città di sette milioni di abitanti, una Nuovaiorche in mezzo alla Cina, che manco i pechinesi sanno dov'è a momenti... noi invece lo sappiamo, e ci abbiamo don Giggi che fa affari lì. Per dire i cugghiuni che abbiamo – cioè, sicuramente ce li ha don Giggi. Bravo don Giggi (applausi).
Ma anche don Giggi mi deve fare la cortesia di riconoscere che tutti i suoi cugghiuni non sarebbero serviti a niente senza il prestigio che gli derivava dall'essere italiano, dal fatto che quando sei italiano nel mondo degli affari tutti, tutti ti stanno a sentire: le triadi, la Yakuza, i pirati somali, Al Qaeda, tutti quando tocca a noi parlare si stanno zitti e ci fanno parlare, perché siamo l'Organizzazione più famosa del mondo e questa fama, questo prestigio, i filme a Hollivud, ce li siamo conquistati sul campo, col sudore e col sangue nostro e degli infamoni che abbiamo mandato al Creatore (ovazione).
Illustrissimi, io non so quanti di voi facciano affari con la moda... io ci ho lavorato un po', lo sapete... e mi viene spontaneo il paragone. Cioè, anche nel mondo della moda, fino a dieci anni fa, essere italiani faceva veramente la differenza. C'era Armani, c'era Valentino, ma c'erano anche certi inculati qualunque che comunque potevano contare sul rispetto e sul prestigio che gli derivava da un cacchio di cognome italiano. E poi cos'è successo. Ma lo sapete anche voi cos'è successo. Che i grandi vecchi sono invecchiati un po' di più, e i giovani inculati invece di darsi da fare si sono addormentati sugli allori. Non hanno fatto ricerca, non hanno fatto innovazione, hanno stampato il loro bel cognome italiano sul profumo e sulla mutanda, e hanno pensato che tutti in America o in Cina o in India avrebbero fatto sempre la fila per comprarsi il parfum o la mutanda italiana. Un po' di soldi li hanno anche fatti (ne abbiamo fatto più noi taroccandogli profumi e mutande, ma questo è un altro discorso), però nel medesimo hanno perso il loro prestigio. E ora nessuno li rispetta più come stilisti, al massimo come venditori di mutande. Ecco, illustrissimi, io mi sono posto questo problema: non è che corriamo il rischio di finire così? (brusio) Lo so, non è piacevole essere paragonati a degli inculati (risatine), però sul serio, io ho la sensazione che il problema c'è. Ed è una sensazione che è diventata più forte qualche mese fa, quando ne ho parlato con don Christopher, di Wellington, Nuova Zelanda. È qui alla mia destra.
DON CHRISTOPHER: Bacio le mani a voi tutti illustrissimi.
DON PIPPO: Ebbasta con queste formalità, andiamo. Allora, Don Chris è una persona formidabile, che ho avuto il piacere di conoscere in tenera età, anche perché, se non sbaglio, ti ho tenuto a battesimo, no?
DON CHRISTOPHER: Era la prima Comunione.
DON PIPPO: Vabbè, vabbè. Don Christopher ha trent'anni ed è il delegato dell'Organizzazione per la macroreggione Oceania – Sudest asiatico. Segno evidente che i cugghiuni ce li ha anche lui, mmm? Ecco, due mesi fa è stato a un summit internazionale a Wellington a... Koala Lumpur, dico bene? Eh, Malesia, quei posti lì. Ma spiegalo tu, che te ne intendi meglio.
DON CHRISTOPHER: Era un meeting internazionale di dealer, promosso dall'organizzazione leader del mercato indonesiano-malesiano.
DON PIPPO: Un mercato che vale...
DON CHRISTOPHER: Mah, approssimativamente... qualche centinaia di miliardi di euro.
DON PIPPO: Ecco, no, perché secondo me c'è ancora chi è rimasto ai tigrotti di Sandokan con l'anello al naso... qualcuno crede che vivono sulle giunche in quei posti lì, altro che giunche, non so se sapete che il grattacielo più alto del mondo ce l'hanno i malesiani, e i malesiani che vivono nel grattacielo più alto del mondo secondo voi non pippano? Pippano, pippano, hanno bisogno di colombiana anche loro. Quindi è evidente che è un mercato che c'interessa.
DON CHRISTOPHER: Noi abbiamo il know-how, però non siamo i più convenienti.
DON PIPPO: Perché ci piace fare le cose per bene. Però adesso io non è che vogliamo annoiarvi coi tigrotti della Malesia. Vorrei solo che don Cristopher ci raccontasse com'è andata a Kuala Lumpur.
DON CRISTOPHER: E' stata un'esperienza allucinante. Allora, io premetto che sono nato a Wellington, NZ e di cose italiane ho davvero poca esperienza... sarà anche un limite mio, però... i giornali italiani li leggo poco e... li capisco poco. Quindi arrivo nell'albergo senza sapere niente, è un albergo in mano all'organizzazione locale e quindi mi devo fidare, do il nome, entro in camera e mi trovo accucciate sul letto due bambine cambogiane che non arrivavano a vent'anni. In due, voglio dire. (Espressioni di disapprovazione e genuino disgusto).
DON PIPPO: E cos'hai fatto a quel punto.
DON CRISTOPHER: Mah, quello che avrebbe fatto chiunque di voi illustrissimi. Sono immediatamente uscito dalla stanza, e dal lounge ho telefonato che così non andava, non andava assolutamente, che non avevano capito con chi stavano trattando, e che venissero a riprendersi le tipe immediatamente (Bravo! Così!) Si sono scusati, hanno detto che non sarebbe più successo, e che era una questione di cinque minuti. Io ho aspettato dieci, e poi sono risalito nella stanza
DON PIPPO: E cos'hai trovato.
DON CRISTOPHER: Un transessuale tailandese (risate).
DON PIPPO: No, no, signori... illustrissimi volevo dire illustrissimi, no, qui non c'è niente da ridere. Un meeting per discutere di business importanti, e ti trattano così... come un maniaco sessuale... adesso, ma lo vedete don Cristopher? A me sembra un ragazzo a modo, elegante, colto, parla anche un bellissimo italiano anche se in Italia non c'è mai stato... ma cos'è questa cosa che improvvisamente se un italiano va a un meeting lo trattano da maniaco sessuale? Quand'è cominciata questa cosa (mormorii)? Signori, guardate che il problema sta qui. È un problema di prestigio.
DON CHRISTOPHER: Sì, e se posso dire la mia...
DON PIPPO: Ma certo, dilla, dilla
DON CHRISTOPHER: E' anche un problema di business.
DON PIPPO: Ma soprattutto è un problema di business. E infatti, poi, il meeting com'è andato?
DON CHRISTOPHER: Non mi hanno praticamente fatto parlare (mormorii di disapprovazione). C'erano dealer filippini e colombiani. C'era pure un rappresentante peruviano e lo hanno fatto parlare. C'erano un paio di triadi della zona di Canton, che fra parentesi, don Giggi, le porto gli omaggi del signor Xu Chang.
DON PIPPO: Ora faccio l'avvocato del diavolo: magari tu sei un ragazzo, dovevamo mandare uno più anziano, affidabile...
DON CHRISTOPHER: Don Pippo, io sono a disposizione dell'Organizzazione, però vi devo dire che lì ero il più vecchio. Tutti sotto i trenta. È un mercato molto dinamico.
DON PIPPO: Forse che non sai bene le lingue...
DON CHRISTOPHER: Please, don Pippo. Ho una laurea a Princeton in lingue orientali, e mi mandate a dei meeting con gente che non ha la licenza elementare. I colombiani si esprimevano in spagnolo e a gesti, e la commessa l'hanno vinta loro.
DON PIPPO: E allora, Don Chris, spiegaci 'sto fatto a tutti quanti. Com'è che non ti hanno fatto parlare.
DON CHRIS: Mi hanno tenuto per ultimo prima del coffee-break e mi hanno chiesto... io non so se dirlo, don Pippo.
DON PIPPO: Dillo, Chris. È importante.
DON CHRIS: ...se sapevo qualche funny joke.
DON PIPPO: Qualche barzelletta.
DON CHRIS: Di quelle sporche.
DON PIPPO: The nasty ones.
DON CHRIS: Mi facevano ammicchi, risatine... l'ospite mi ha chiesto se mi era piaciuta la “sorpresa in camera”... eccetera.
DON PIPPO: Illustrissimi, io non so... qui abbiamo un caso che secondo me è molto più grave di un affare perso. Abbiamo dei fetentoni, venuti su dal niente, in Paesi che fino a trent'anni fa le cartine geografiche avevano schifo a rappresentare... uomini di nulla che il mestiere lo imparano dai film che hanno fatto su di noi... e di colpo ci trattano da pagliacci. Da maniaci. Ora io mi chiedo: magari la colpa è nostra. Magari sono i nostri uomini che non si meritano più il rispetto dei loro genitori. Vedo Don Christopher, a cui l'organizzazione ha pagato gli studi migliori, un ragazzo elegante, di cultura, capace, e mi dico: magari non ho capito niente, magari è un povero cugghiune che non sa farsi rispettare. Ma me lo dovete dire anche voi: pensate che il problema sia don Chris? Pensate che non meriti il rispetto del mondo del business?
E allora, visto che siamo tutti uomini d'onore, qui, me lo dovete dire con franchezza: quello che è capitato a don Chris in Malesia è un caso isolato? O non sono successe cose del genere anche a voi, in giro per il mondo, negli ultimi mesi?
E insomma, signori, secondo voi qual è il problema? In pochi mesi gli uomini dell'Organizzazione più rispettata in assoluto del mondo diventano dei pagliacci. E perdono gli affari, perché è sempre di questo che stiamo parlando, di affari. Allora vi chiedo: secondo voi cos'è successo negli ultimi mesi? Rimango in ascolto.
DON CALOGERO: Don Pippo, posso parlare?
DON PIPPO: Ci mancherebbe, ne hai facoltà.
DON CALOGERO: Don Pippo, noi siamo giovani, ma comunque maggiorenni e vaccinati, e quindi si è capito dov'è che si vuole andare a parare. Però, don Pippo, io vengo dalla Sicilia, non so se si ricorda, quell'isola triangolare...
DON PIPPO: Don Calò, questa ironia...
DON CALOGERO: Mi lasci finire, don Pippo, perché io vi ho ascoltato e vi ho anche capito, don Pippo, e lo so che c'è un problema. Insomma, è su tutti i giornali.
DON PIPPO: Di tutto il mondo.
DON CALOGERO: Insomma, il vecchio è fatto pazzo di viagra, sragiona, va alle feste di minorenni, ammicca alla regina Elisabetta, fa il cugghiune con Michelle... le abbiamo viste tutti queste cose. Siamo venuti per parlare di questo?
DON PIPPO: E per trovare una soluzione. Perché questo vecchio fatto pazzo di viagra, come dite voi don Calò, è diventato il rappresentante del made in Italy nel mondo, e questo fatto ci danneggia, ci danneggia molto, ci fa perdere qualche milione di euro al giorno, don Calò, e noi come organizzazione, abbiamo sciolto creaturine nell'acido per molto meno.
DON CALOGERO: E con questo cosa mi volete dire, don Pippo, che dobbiamo sciogliere pure a lui?
DON PIPPO: Naturalmente no...
DON CALOGERO: Perché non si può fare! E ci sono accordi precisi!
DON PIPPO: Gli accordi, don Calò, gli accordi... se poi li andiamo a vedere... li avrebbe dovuti rispettare lui per primo... mentre se mi ricordo bene, per esempio, il 41bis...
DON CALOGERO: Don Pippo, con tutto il permesso... ma che minchia ci frega del 41bis a noi... di quei mammasantissima in isolamento, coi loro pizzini medievali... ma che se ne stiano a farsi i loro criptogrammi colla bibbia, cosa minchia ce ne dovrebbe fregare a noi... io sto parlando business, come voi. Ospedali. Cantieri. Sto parlando di cose tangibili, come... il ponte sopra il cacchio di stretto (risate). Sì! Perché qui c'è gente che non crede nell'innovazione, nel coraggio per i progetti che sfidano il... voi volete tornare ai pastori coi pizzini, è questo...
DON PIPPO: Don Calò, io non dubito... in Sicilia siete tutti avvedutissimi uomini d'onore, e se avete voluto sostenere il... papiminchia (risatine) senz'altro ci avevate il vostro interesse. Però qui proprio perché non siamo medievali, bisogna cominciare a vedere la cosa globalmente, e globalmente il papiminchia è, per lo stato attuale dei nostri affari, un rugosissimo e puntuto pruno su per il pertugio del culo. (Risate e applausi) Ragione per cui la quale... ragione per cui la quale... è tempo di discutere un'exit strategy.
DON CALOGERO: La fate facile, voi.
DON PIPPO: E insomma, don Calò, siamo nel duemilaenove, non ci sono mica più i comunisti, andiamo. Un po' di alternanza fa bene a tutti. Pensate che ho votato Obama anch'io, sì, quella melanzana, mi piaceva e me lo sono votato, embè? Non lo riuscite a trovare un altro partito da votare?
DON CALOGERO: Ma non è una questione... voi forse siete assenti dall'Italia da un po' di tempo, don Pippo, e non avete presente... cioè noi i distretti elettorali in Sicilia li controlliamo abbastanza bene e ci possiamo inventare un partito anche domani, ma lui vince in Lombardia, in Veneto, perché le elezioni qui si vincono con le televisioni, e le ha tutte lui.
DON PIPPO: Un altro buon motivo per ridimensionarlo un po'... ma non c'è anche Murdoch? Possiamo fare pressione...
DON CALOGERO: Murdoch in Italia non ha lo spessore...
DON PIPPO: Ho capito. Insomma, è diventato più potente di noi.
DON CALOGERO: Don Pippo, purtroppo sì.
DON PIPPO: Però noi non è che possiamo starcene qui a ridacchiare mentre lui ci sputtana tutto il prestigio degli italiani all'estero. Qui dobbiamo cominciare, se non altro con gli avvertimenti. Chissà, può anche darsi che da quell'orecchio ci senta.
DON CALOGERO: E' molto rintronato.
DON PIPPO: Questo lo vediamo. Cominciamo a fargli pressione. Qualche infamone che lo tira dentro a un'inchiesta... non riusciamo a trovarne uno?
DON CALOGERO: Don Pippo, io di infamoni ne trovo a centinaia, voi dite e io ve li preparo. Ma dovete capire che il papiminchia, come lo chiamate voi, sul piano processuale ha due cugghiuni degni dei meglio nostri.
DON PIPPO: E vabbè, di cosa lo avranno mai accusato? Corruzione, falso in bilancio, briciole... tiratelo dentro in una strage terroristica. Non avete delle stragi a mano?
DON CALOGERO: Qualcuna... ma roba vecchia... primi anni Novanta.
DON PIPPO: Perfetto. Tiratelo dentro. Vediamo come reagisce.
DON CALOGERO: Ma don Pippo, sono cose vecchie, di quando ancora comandavano i pastori, coi loro pizzini incomprensibili, e quindi nessuno sa veramente come sono andate le cose... voglio dire che a sparare una cosa del genere...
DON PIPPO: Sì?
DON CALOGERO: Noi per assurdo potremmo anche azzeccare una verità.
DON PIPPO: Una verità? Noi?
DON CALOGERO: Potrebbe anche darsi.
DON PIPPO: E vabbè, don Calogero, una verità, in mezzo a tante bugie, che differenza farà mai?
DON CALOGERO: Voi disponete, don Pippo.
DON PIPPO: Dunque, se siamo d'accordo, io passerei al secondo punto all'ordine del giorno, che è: riscaldamento globale. Allora, io non so se sapete la cifra che ogni anno stanziavamo globalmente agli istituti di ricerca perché minimizzassero il problema, bene, soldi buttati via, ormai è chiaro che i ghiacci si sciolgono, ci crede anche quell'omminicchio di George W. Bush. Dunque io proporrei di risparmiare quella cifra e investirla in energie rinnovabili... è inutile che facciate quella faccia, è business, bisogna pensare anche ai nipoti, e qui se la California va sott'acqua ci perdiamo triliardi di fatturato, insomma il mondo è una cosa troppo complessa per lasciarla salvare ai governi, bisogna che ci si metta la mafia e che ci si metta seriamente...
(Light my way)
10-12-2009, 01:53Berlusconi, manifestaiolismiPermalinkConosco persone, e neanche poche, dispostissime a indossare uno straccetto di qualsiasi colore, e a tenerlo per mesi e mesi, prima di lasciar perdere. Basta che li si informi che da qualche parte c'è un regime totalitario, una minoranza in pericolo, una democrazia da importare. E che sia un posto lontano, naturalmente. Perché mettersi uno straccetto arancione per la Birmania, sì: ma qualcosa di viola contro Berlusconi, eh no: troppo facile, troppo cheap, populista, oppure snob, in ogni caso fuori luogo. Ecco, a questi vorrei chiedere, semplicemente, perché. A parte la banalità di essere nata in Italia (e su Facebook, poi), perché questa onda viola non dovrebbe meritare la nostra simpatia? Sul serio, perché i verdi di Teheran sì e i viola di Roma no?
Dite che non fanno proposte concrete. Ma vi siete letti la piattaforma dei verdi iraniani, o degli arancioni birmani, o dei tibetani? Sono concrete, realistiche le loro proposte? I viola sono populisti, dite. A parte che mi basterà svoltare l'angolo per sentire l'accusa opposta (“elitari”); ma il populismo lo fanno i leader che assecondano i bassi istinti del popolo. Ce l'hanno i viola un leader? Non ancora, non necessariamente. Non sono populisti: i viola sono popolo. Un pezzo, non tutto, ci mancherebbe: ma popolo, né più né meno di altri. Sì, magari un popolo un po' più colto di quello che frequenta il Motor Show. Ci avete dato un'occhiata al Motor Show? Perché non è più pieno come una volta. La piazza viola invece sì: non ho la minima idea di quanti fossero, ma erano in tanti.
L'antiberlusconismo esiste. È più vitale che mai. Riempiva i palazzetti nel 2002 e riempie le piazze otto anni dopo. Non è una corrente demagogica animata da questo o quel capopopolo. Esisteva prima di Nanni Moretti, senza Pancho Pardi, senza Beppe Grillo, domani esisterà senza Di Pietro, senza Travaglio. È abbastanza normale che questi e altri signori, più o meno in buona fede, si appendano all'antiberlusconismo per vendere un libro, un dvd, un giornale, milioni di biglietti. È un ottimo segno, dove va il popolo ci sono sempre i chioschi di caldarroste e prima o poi arriva anche il tizio un po' matto che cerca di venderti la biowashball. Ma se vi siete messi in testa che l'antiberlusconismo sia un'adunata d'imbecilli montata dai venditori di biowashball, non avete capito molto degli italiani. Forse pensavate che bastasse capire tre leghisti a Varese, un paio di fascisti all'Esquilino, due gay al Grande Fratello – ehi, aspettate, gli antiberlusconiani sono più dei leghisti. Sono più dei fascisti. Più dei provinati al GF. Gli antiberlusconiani si meritano almeno lo stesso rispetto si tutte le minoranze antropologicamente interessanti.
L'antiberlusconismo c'è. È superficiale, dite. Sarete profondi voi. Io nell'antiberlusconismo ci trovo una stratificazione che nelle mozioni pd, francamente, mah. C'è un sano riflesso giustizialista che non deve sfociare necessariamente nel forcaiolismo. C'è l'avversione, più che giustificata, per chi ha costruito un impero mediatico sul malaffare. Una richiesta di democrazia e pluralismo; uno sguardo all'Europa, perlomeno a quei Paesi dove un Berlusconi sarebbe inammissibile. Ci sono cose di destra e di sinistra e non fanno affatto a pugni, anzi in un qualche modo si armonizzano e lasciano intravvedere una sintesi; al punto che sull'antiberlusconismo si potrebbe anche mettere in piedi un nuovo arco parlamentare, un nuovo patto. Non si possono costruire identità in negativo? La solita domanda: in che Italia vivete? La mia è nata antifascista e per molti anni se l'è cavata decentemente. L'antiberlusconismo è un antifascismo aggiornato ai tempi, io lo sostengo.
Certo, quando si incarna in un moto di piazza può avere dei risvolti volgari – mai volgari quanto il leghismo. Perché l'antiberlusconismo è viscerale, anche se circola nel ceto medio; però non si è mai capito perché le cose viscerali al governo vadano interpretate, comprese, studiate, e le cose viscerali all'opposizione liquidate con questo ossimoro stucchevole del populismo snob. L'antiberlusconismo non è né populista né snob, è una semplicissima e comoda bandiera, e come bandiera è molto più elegante di quelle che abbiamo visto in questi anni. Anni nei quali non sempre gli antiberlusconisti sono stati lucidi... mentre altri, lucidi, non lo sono stati proprio mai.
L'antiberlusconismo è una minoranza. E siamo daccapo: anche i verdi di Teheran non sono propriamente la maggioranza del popolo, embè? La loro lotta non è l'unica giusta? Dicono che l'antiberlusconismo non si pone i veri problemi. Ma non è vero: tra antiberlusconiani si parla di giustizia, di democrazia, di pluralismo, diritto al lavoro... ancora, sono più o meno le stesse monete correnti di tutti i partiti. C'è questa piccola differenza, nel far rimarcare tra tutte la priorità di mandare via il Moloch. Vi sembra ingenua? A me sembra ingenuo pensare di poter parlare di giustizia mentre un delinquente è al governo coi suoi avvocati. Mi sembra ingenuo parlare di pluralismo quando lo stesso delinquente fa e disfa giornali e telegiornali nazionali. Mi sembra ingenuo far finta che non esista, semplicemente. Mi differenzio dai viola solo in questo, che a me le dimissioni non bastano. L'unica soluzione mi sembra ormai il 25 luglio: carabinieri, manette, camionetta e sequestro immediato dei beni. Toglierlo dal governo e lasciargli tutti gli strumenti di propaganda non funziona, abbiamo già provato due volte: e del resto anche Mussolini, se gli avessero lasciato l'Eiar, non si sarebbe fatto appendere così facilmente.
Dicono che invece di criticare Berlusconi bisognerebbe avanzare proposte concrete... Ma a Teheran direste le stesse cose: non bisogna criticare Ahmadinejad, ma avanzare proposte concrete? Cioè, sfilare in piazza con striscioni che parlano di libertà e diritti fingendo che non esista il blocco di potere del Partito di Dio? Ma sul serio, ce l'avreste la faccia di proporre una cosa del genere a Teheran? O a Rangoon? O a Lhasa? O in qualsiasi altro luogo un po' esotico? E allora qual è il problema dell'opposizione in Italia? Perché non si può riconoscere nell'opposizione a un personaggio che veramente, platealmente, incarna tutto il peggio dell'Italia?
E guardate che nessuno, davvero, nessuno crede che una volta saltato il Tappo i problemi finiranno. No, sarà solo l'inizio. E se non stiamo attenti, dopo sarà persino peggio: ci sono sinistri rumori in sottofondo, c'è gente odiosa che scalda i motori. Ma il fronte adesso è quello: non ci sarà mai né meglio né peggio, finché l'Italia gira intorno a Lui. E no, non siamo stati noi a fargli girare l'Italia intorno.
Se ne deve andare. Certo, non se ne andrà con una chiassata in piazza: e quindi? Anche in questo caso: perché a Teheran comunque vale la pena di chiassare e a Roma no? L'unica vera differenza che mi viene in mente, è che a Teheran dopo un po' ti sparano ad alzo zero. Ma anche a Roma, tempo al tempo. Ecco, forse allora i viola avranno la vostra solidarietà. Sapete che vi dico: possano non averne mai bisogno.
Vorrei ringraziare chi è andato a Roma, e scusarmi se ho un po' snobbato l'iniziativa. Il berlusconismo potrà durare un altro secolo, e i nipotini pensare cose orribili di noi, ma l'onore si salva giorno per giorno, e l'altro giorno siete stati bravi. Grazie ancora.
Da che parte è caduto?
04-12-2009, 17:45Berlusconi, futurismi, raccontiPermalink20 novembre 2009, BERLINO - La caduta del Muro di Berlino «segna non solo la fine del comunismo sovietico ma soprattutto la vittoria della libertà come bisogno insopprimibile dell'animo umano». Così il premier Silvio Berlusconi che partecipa oggi alle celebrazioni per il ventennale della caduta del muro. Per il Cavaliere «dobbiamo avere coscienza che la libertà non è sinonimo di egoismo, di individualismo, non significa libertà di fare ciò che più ci aggrada e ciò che è possibile fare grazie ai progressi della scienza e della tecnica. La libertà è vera libertà quando è relazione con gli altri, quando rivendica non solo i legittimi diritti, ma si fa carico dei doveri nei confronti dell'intera società».
30 novembre 2009, MINSK - il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, primo leader occidentale da almeno dodici anni a questa parte a mettere piede a Minsk, ha ringraziato il Capo di Stato bielorusso per anni isolato dalla comunità internazionale anche per il sospetto di brogli nelle elezioni. «Grazie anche alla sua gente, che so che la ama: e questo è dimostrato dai risultati delle elezioni che sono sotto gli occhi di tutti» ha detto il premier italiano rivolgendosi al leader bielorusso in conferenza stampa.
20 novembre 2014, ROMA – A un quarto di secolo dalla caduta del muro di Berlino, il Presidente della Repubblica Berlusconi ha voluto ricordare nel suo discorso alla nazione “la data che segna la vittoria della libertà, intesa non come simbolo di decadente individualismo, ma di responsabilità nei confronti della collettività, del popolo e dello Stato”. Nel pomeriggio ha ricevuto al Quirinale l'ambasciatore cinese, per un incontro “franco e cordiale” durante il quale “è stato confermato il forte vincolo di amicizia tra i nostri Paesi liberi”. Durante la conferenza stampa finale il Presidente ha anche voluto commentare le recenti epurazioni avvenute nel Partito del Popolo della Libertà “In tempi come questi la più importante conquista è un miglioramento all'interno del Paese, miglioramento che non colpisce, che non salta agli occhi, non si scorge a prima vista, un miglioramento del lavoro, della sua organizzazione, dei suoi risultati, un miglioramento nel senso che la lotta è diretta contro l'influenza dell'elemento piccolo-borghese e piccolo-borghese-anarchico che disgrega il popolo e il partito. Per ottenere questo miglioramento bisogna epurare il partito dagli elementi che si staccano dal popolo; per non parlare, s'intende, degli elementi che disonorano il partito agli occhi del popolo”.
25 novembre 2019, MOSCA - “Festeggiando la caduta del Muro di Berlino, noi celebriamo la vittoria in Europa della libertà: ricordando tuttavia che nessuna libertà è conquistata per sempre, ed è compito del popolo e del Partito salvaguardarla contro le tendenze individualiste, capitaliste e reazionarie che oggi come ieri lo minacciano”. Con queste parole il premier della Federazione delle Repubbliche Popolari Italiane, on. Bondi, ha ricordato il trentennale dell'evento che cambiò la faccia dell'Europa. L'occasione era il summit della Cooperazione Mercati Comuni Nazionali italo-russi (COMECON). “L'alleanza commerciale tra le Federazioni italiana e russa è più salda che mai”, ha confermato il Presidente russo Vladimir Putin; “la Russia guarda alle Italie come al suo naturale partner mediterraneo”. Putin ha anche garantito che la fornitura di gas alle repubbliche italiane in deficit energetico non sarà sospesa. “Potete passare un inverno tranquillo”, ha aggiunto.
22 novembre 2039, PYONGYANG, “La caduta del muro di Berlino, di cui ricorre il cinquantenario, segna non solo la fine del capitalismo occidentale, ma la vittoria della libertà come bisogno insopprimibile dell'animo umano”. Con queste parole il segretario del Partito Unico Popolarista Piersilvio Berlusconi ha voluto ricordare la fausta ricorrenza, durante un summit della Quinta Internazionale. Una festosa sorpresa ha rallegrato la giornata del Segretario: durante una parata nella via centrale della capitale nordcoreana, egli ha inaugurato di persona una statua di dieci metri di altezza dedicata all'Amato Leader Silvio Berlusconi, fondatore del popolarismo italiano. “Vedere il monumento di mio padre a poche centinaia di metri da quello dell'Eterno Leader Kim Il Sung mi riempie gli occhi di commozione”, ha ammesso il Segretario.
22 novembre 3989 – Nuova Shangai. A distanza di duemila anni la leggenda del cosiddetto “Muro Diberlino” continua a turbare gli storici. La maggioranza resta convinta che un muro del genere – malgrado le numerose testimonianze, per lo più letterarie – non sia mai esistito. “Opere simili di solito resistono per millenni”, sostiene l'archeologo Pier Ya Sen. “Basti pensare alla grande muraglia cinese... ma anche una fortificazione lignea come il Vallo d'Adriano ha lasciato qualche traccia. Invece un muro del genere, che avrebbe dovuto tagliare l'Europa in due, sarebbe scomparso nel giro di una notte: impossibile. Si tratta senza dubbio di una leggenda”. “Dietro ogni leggenda si nasconde sempre un briciolo di verità”, afferma dal canto suo lo studioso Yung Dangela XXV. “Quella del muro Diberlino ci parla di un'Europa che alla fine del secondo millennio cristiano scivola in uno stato di decadenza e di divisione, al termine del quale le deboli democrazie occidentali vengono soppiantate da un nuovo ordine mondiale, modellato sulle autocrazie orientali, come Russia e Cina”. In questo quadro il Muro Diberlino rappresenterebbe “il confine, cristallizzatosi per almeno mezzo secolo, tra le decadenti nazioni democratiche dell'occidente e le potenze emergenti dell'est: due economie radicalmente diverse e inconciliabili, che nel corso dei decenni conobbero uno sviluppo assai diseguale. Finché probabilmente i regimi democratici occidentali non furono costretti a innalzare uno sbarramento, forse un vero e proprio muro di cemento, onde proibire ai propri cittadini di raggiungere i Paesi dell'Est dove le condizioni di vita dovevano essere diventate incomparabilmente migliori. Ma come accade sempre in questi casi, il muro finì con lo sbriciolarsi, e il modello autocratico orientale tracimò in occidente, con esiti talvolta imprevisti: vedi ad esempio il caso italiano, dove la dinastia dei berlusconidi impose la sua autocrazia mediatica proprio negli anni immediatamente successivi alla caduta del cosiddetto 'Muro'”.
[Un saluto a chi va a Roma domani - io faccio quel che posso e stavolta non ce la faccio, ma grazie].
Qualcuno che può capirla
26-11-2009, 23:05Berlusconi, dialoghi, essere donna oggi, telefonatePermalink“Pronto Telefono Rosa, Sono Lucia. In cosa posso aiutarla?”
“Ecco, io volevo sapere... questo è il numero per le donne vittime di violenza, vero?”
“Certo. Ha un caso da segnalarci?”
“Ecco, io... non so esattamente se...”
“Non si preoccupi. Ci racconti. Non deve per forza dirci chi è. La chiamata è anonima”.
“Ma forse è meglio se chiamo un'altra volta, adesso starei al lavoro e...”
“Va bene, ma posso dirle una cosa? Una cosa soltanto”.
“Sì”.
“Ci sono donne, come lei, che dicono così, e poi non richiamano più”.
“No, no, io poi vi richiamo”.
“Se mentre era al lavoro ha sentito l'impulso di chiamarci, è chiaro che in quel momento sentiva di avere davvero bisogno di aiuto”.
“No, ma io non chiamo per me, chiamo per... per una mia amica che... lei non ha il coraggio e allora io...”
“Va bene, va bene. Nel momento in cui ha fatto il numero, lei si sentiva veramente in pena per questa sua amica”.
“Sì, è così”.
“E ha avuto il coraggio di chiamarci”.
“Sì”.
“E ha fatto benissimo! Ma chissà quando le tornerà il coraggio. Magari tra un'ora, magari domani. Magari tra una settimana”.
“Ecco, io...”
“...e intanto la sua amica sta male, e magari è in una situazione a rischio. Perché non comincia a parlarcene adesso?”
“Ma vede, non è proprio una situazione a rischio, voglio dire, non è che la picchiano questa mia amica, non c'è nessuno che le alza le mani, però...”
“Però la fanno soffrire”.
“Sì... tantissimo. Però non lo può dire, perché...”
“A noi lo può dire”.
“Sì, ma è come se non esistessero parole per questa cosa che fanno... oppure magari forse esistono, ma io non le so... lei non le sa...”
“Provi a spiegare a me. Magari le conosco io le parole. In fondo è il mio mestiere”.
“Ma non è una cosa... normale. Voglio dire che non è una cosa che succede a tante donne. Forse non è mai successa prima, non lo so”.
“Eh, signora, lei non ha idea... a proposito, posso chiederle come si chiama? Solo il nome, non voglio il cognome”.
“Mi chiamo M... Maria”.
“Maria, la posso chiamare così? Non si preoccupi, Maria. Io ascolto le storie più strane, tutti i giorni”.
“No, ma strana come la mia... voglio dire, come la mia amica... insomma, lei... a un certo punto cercava un lavoro”.
“Sì”.
“Era... è una donna molto bella, ma... voleva anche essere apprezzata per il cervello, mi sembra giusto, no? E allora ha lasciato un lavoro che aveva, di... nel ramo immagine, ecco, e ha provato a fare... no, non posso dirlo”.
“Allora non me lo dica, Maria. A un certo punto ha cambiato lavoro”.
“Sì”.
“Un lavoro di tipo intellettuale”.
“Una specie, sì”.
“Ma per essere accettata nel nuovo ambiente di lavoro, ha dovuto sottostare a dei... compromessi”.
“Sì! Però... (snif)... però non è come dice la gente!”
“Perché, la gente cosa dice?”.
“La gente pensa che sia una profittatrice, che abbia... alcuni addirittura pensano che abbia fatto dei ricatti, non è vero! Non è vero niente! Vorrei dirlo al mondo che non è vero! Ma non mi danno il permesso”.
“Le impediscono di parlare?”
“E' come se... mi hanno messo in un posto troppo importante... non so neanch'io più bene cosa faccio, ma da allora... sono sorvegliata a vita. Giro con la scorta armata, e va bene. Ma dentro la scorta armata c'è un'altra scorta di persone con le cuffiette e i blecbèrri che mi circonda e controlla ogni cosa che dico, ogni cosa che faccio! È un problema anche se sorrido troppo! Mi cazziano se sgrano troppo gli occhi! Lo sa dove sono adesso?”
“E' in bagno”.
“Come fa a saperlo?”
“Io parlo con tante donne, Maria”.
“Sono nel bagno di un posto... non ho neanche capito dove sono esattamente, è un posto che mi hanno mandato a visitare... ormai non mi spiegano niente, m'imbarcano con la scorta armata e la scorta con le cuffiette e mi scaricano qua e là con un discorso da imparare a memoria, ormai sono un pacco postale”.
“È questo che la fa stare male, Maria?”
“Ma non è questo, è che... mi odiano”.
“Quelli delle scorte?”
“No, loro... loro mi trattano male quando mi blocco in mezzo a un discorso, ma... no, a me mi odiano proprio tutti. Tutti. Io sono la persona più odiata del mondo”.
“Maria, questo è impossibile. Perché tutto il mondo dovrebbe odiarla?”
“Perché ho un lavoro che non mi merito, perché tutti pensano che se sono così importante è perché ho fatto la puttana. Io non sono una puttana”.
“Maria, spesso gli uomini sono invidiosi... e anche le donne”.
“Quelli che mi hanno dato questo posto, loro sì, loro mi hanno trattato da puttana. Ma questa cosa come faccio a dirla”.
“Me la sta dicendo, adesso”.
“Lei penserà che io sono solo una matta”.
“Ma no, Maria, no. Posso darti del tu?”
“Sì...”
“Maria, io non penso che tu sia matta. Penso che tu stia molto male, e che non riesci a trovare una soluzione per il dolore che provi. Allora a un certo punto hai visto il nostro numero e ti sei detta: proviamo. Ma questo è un comportamento razionale. I matti non fanno così”.
“Sì, ma voi magari... magari c'è una ragazza coi lividi in faccia che vi vuole chiamare e trova occupato perché...”
“Non ti preoccupare, Maria. Abbiamo tante linee”.
“A me i lividi in faccia non me li ha mai fatti nessuno, però...”
“Però stai male ugualmente”.
“Mi vergogno a dirlo... io...”
“Non ti devi vergognare con me”.
“Ho i brufoli! Lo so che è ridicolo!”
“Non è ridicolo. È un segno che stai male”.
“I brufoli a trentatré anni... e quando m'inquadrano i fotografi io... io...”
“Ti senti in gabbia”.
“Io... mi odio”.
“No, Maria, no”.
“Perché è colpa mia alla fine. Se non avessi...”
“Non ti devi sentire colpevole per il male che ti fanno gli altri. Non è giusto”.
“...”
“Maria?”
“...mi sento così stupida!”
“Non sei affatto stupida. Sei una persona che hai una difficoltà, e hai avuto il coraggio di ammetterlo. Non è da tutti, sai. Soprattutto quando si è in una posizione importante, e tu, se ho capito bene, sei in una situazione importante”.
“È meglio che metto giù. Ho parlato anche troppo. Se se ne accorgono, io...”
“Aspetta, Maria. Vorrei che tu capissi che non sei sola, che ci sono tante donne al tuo fianco”.
“Seh (snif), magari”.
“E per convincerti, vorrei passarti una persona. Sai, tu ci hai chiamato proprio mentre era venuta a visitarci una donna molto importante”.
“E chi sarebbe?”
“Il Ministro delle Pari Opportunità”.
“Ah, ed è una donna?”
“Sì, e vorrei passartela un momento. Se non ti dispiace”.
(Toc toc)
“Mah, non saprei cosa dirle...”
“Lascia che ti parli lei. È una donna in una posizione molto importante, chi meglio di lei può capire i tuoi problemi?”
(Toc toc)
“Non so... e poi scusa, mi stanno chiamando...”
"Ministro, scusi eh, ma è lì già da un quarto d'ora, la visita dovrebbe andare avanti..."
“Non ti preoccupare, Maria. Aspetta solo un attimo, l'abbiamo chiamata e sta arrivando”.
"In più, pare che ci sia una telefonata per lei. Non si è capito chi sia, le vogliono passare una donna in difficoltà, boh. Mi raccomando, la saluti, s'informi sui suoi cazzo di problemi e cerchi di non dire niente di personale".

“Solo un attimo, Maria. Davvero”.
"E soprattutto mi raccomando non improvvisi, onorevole. Che quando improvvisa poi è sempre un casino".
“Arrivo, arrivo. Mi dispiace, devo mettere giù”.
"Onore', ma che le è successo, ha pianto?"
“Fatti i cazzi tuoi. E allora, dov'è questa donna in difficoltà?”
"Momento... stanno trasferendo la chiamata al portatile... ecco".
“Pronto... sono l'onorevole Carfagna... pronto... ma qui non c'è nessuno”.
"Come nessuno?"
“Suona libero. Avrà messo giù”.
"Auff. Certo che 'ste donne, non si sa mai cosa vogliono, eh".
“Già".
Salviamo la vita a Berlusconi
23-10-2009, 02:23Berlusconi, internetPermalinkIo no, per carità, i delitti politici mi ripugnano. Perché non amo la violenza, si sa, ma soprattutto perché non credo nella Storia dei Grandi Personaggi. Per spiegarmi meglio ridurrò tutto a Hitler: se voi poteste usufruire della Macchina del Tempo, non andreste subito a Monaco negli anni Venti, in una certa birreria, a ficcare una pallottola nel cranio di un certo pittore? Quale scrupolo ve lo impedirebbe? Siete non violenti? E quindi per risparmiare una testa ne lascereste macellare milioni in una Seconda Guerra Mondiale? Ma non siate ipocriti, su, premete quel grilletto, è giusto che sia un uomo solo a morire per molti, è vangelo (Giovanni 18,14).
Vi ho convinto? Bene. Andate, sparate, rimontate sulla Macchina... e già che ci siete fate tappa nel 1945 per vedere i risultati. Monaco è una rovina. La Germania è terra bruciata. Una voce stentorea gracchia da una radio: è il Fuhrer che promette la Vittoria Finale. Come sarebbe a dire il Fuhrer? Non è proprio la voce che ricordate voi, magari è persino più calda e suadente; potrebbe essere Goebbels, o uno sconosciuto a cui il destino ha fatto un po' di spazio. La Storia è un fascio intricato di funzioni variabili, e una pallottola nel cranio dell'uomo più importante del mondo non cambia le cose più di tanto. Così almeno la penso io: ammazzare i divi è sopravvalutarli. Come spalare l'acqua col forcone.
La penso così anche su Berlusconi (che non è Hitler; era solo un esempio per capirci). Sono convinto che poche persone come lui abbiano saputo incarnare alla perfezione i difetti che stanno sospingendo l'Italia fuori dal novero dei Paesi civili; però se non ci fosse stato lui ci sarebbe stata un'altra incarnazione, magari un po' più alta o meno cafona. Il blocco che ha preso forma con lui continuerà a esistere anche quando lui ci avrà lasciato; più che della sua testa occorrerebbe preoccuparsi di quelle che lo hanno votato e voteranno il suo successore. Io almeno sono tra quelli che la pensano così.
Ma siamo in pochi. La maggior parte dei detrattori di Berlusconi sembra convinta che l'Uomo abbia fatto la differenza: senza di lui, nessuno avrebbe costruito Milano Due, nessuno avrebbe concepito l'idea di raccattare centinaia di emittenze scalcinate per trasformarle in un network nazionale da offrire ai politici compiacenti in cerca di visibilità. Senza di lui, probabilmente Mani Pulite avrebbe liquidato definitivamente la vecchia partitocrazia e consegnato il Paese a una sinistra moderna. Peccato che invece ci fosse lui. Ma se una persona la pensa davvero così, perché non va immediatamente a ficcargli una pallottola in testa? Mi sembra la conclusione più sensata di tutto il ragionamento. Un orribile delitto, sì, ma sull'altro piatto della bilancia c'è la salvezza di un'intera nazione ridotta alla disperazione. Berlusconi si ritiene odiato da tutti gli elettori di sinistra: per quanto il delitto possa ripugnare ai più, su milioni di persone che lo odiano e lo considerano la fonte di ogni male se ne dovrebbe trovare almeno uno abbastanza coerente da tirare le conseguenze e premere un grilletto. La vera notizia è che non c'è. Diciannovemila aspiranti assassini su Facebook e neanche un vero emulo di Gaetano Bresci. Non vi sembra un poco strano?
Quanti altri personaggi hanno saputo dividere in modo così violento gli italiani? Prendiamo Mussolini. No, non voglio paragonare il berlusconismo al fascismo, stavolta. Però non è che nella Storia d'Italia si trovino molti altri personaggi in grado di dominare per più di vent'anni la scena destando amori incondizionati e rancori insanabili. Ecco, Mussolini ha subito talmente tanti attentati che nella sua pagina di wiki non ci stavano, ne hanno dovuto aprire un'altra apposta. Vabbe', direte voi, erano altri tempi. No: l'assassinio politico non era allora molto più in voga di adesso. Può darsi che nel frattempo la tecnologia abbia reso più semplice il lavoro delle guardie del corpo – ma ha anche quello degli assassini, con bombe telecomandate e fucili di precisione che Gino Lucetti o Anteo Zamboni si sognavano. Da quel che ne so, Mussolini era molto più circospetto di Berlusconi, che ama i bagni di folla e probabilmente è l'incubo dei suoi bodyguard. Eppure in tutti questi anni tutto quello che ha rimediato è un microfono sui denti, un treppiede sul collo, e un'orribile contumelia verbale: Buffone, rispetta la Costituzione. Guardate che gli storici del futuro non ci si raccapezzeranno: com'è possibile? Se anche solo un decimo dell'antiberlusconismo che percepisco su Internet o in sala insegnanti fosse reale, una folla di linciatori stazionerebbe davanti a Palazzo Chigi con la corda e il sapone. Ma santo cielo, possibile che invece no?
Cos'è che li trattiene? C'è un individuo che da anni si accredita come l'Uomo della Provvidenza. Ha messo d'accordo leghisti, postfascisti, p2isti, collusi di mafia, tronisti ed ex del Grande Fratello. Ha ottenuto la simpatia di mezza Italia e a quel punto, invece di conciliarsi con l'altra metà, l'ha periodicamente umiliata. Li ha chiamato coglioni e farabutti – quarant'anni fa qualcuno gli avrebbe almeno mandato i padrini. No, niente. Chissà, forse 20 milioni di italiani di sinistra sono troppo maturi per concepire un delitto che completerebbe la canonizzazione del Divo Silvio, già avviata in terra. È un'ipotesi. Ma io ne ho una migliore.
Secondo me Berlusconi deve la sua vita a Internet. A questa meravigliosa camera di compensazione di tutte le nostre frustrazioni quotidiane. Oddio, certe cose si facevano anche prima di Internet. C'è un vecchio film di Luchetti – non un grande film – dove un partigiano, un ragazzo mite, una sera si mette a calcolare tutte le persone da fucilare a guerra finita. Dopo un po' ha messo insieme centinaia di nomi, e il suo amico gli propone di fucilarli immediatamente, sul foglio. Lui comincia ad ammazzarli con la penna, e l'amico gli chiede: “Funziona?” Sì, funziona. I diciannovemila aderenti al gruppo Ammazziamo Berlusconi stanno usando facebook nello stesso modo. È abbastanza ovvio che odino Berlusconi – del resto Berlusconi non perde occasione per offenderli – ma sanno perfettamente che un delitto vero non li farebbe stare meglio, e così lo fanno fuori per finta, su un social network. Senza fare male a nessuno.
Se non esistessero più i network, se non esistesse più la possibilità di mettere in fila le proprie idee e le proprie vittime su una paginetta di Internet, forse le armerie avrebbero più clienti, e la vita dei bodyguard presidenziali sarebbe più difficile. È una mia opinione, ma se c'è qualcosa di cui m'intendo nella vita è questa – in fondo cosa sarei senza questa paginetta, senza questo spazio per tirare ceffoni o pistolettate? Ve lo dico: una persona molto, molto più incazzata.
Il Silvio Parallelo
08-10-2009, 18:11Berlusconi, raccontiPermalink
Nel frattempo, in un universo parallelo molto simile al nostro – praticamente identico – a parte il fatto trascurabile che i Mammut non si sono mai estinti – un Presidente del Consiglio molto simile al nostro aspetta la sentenza di una Consulta molto simile alla nostra.
“Presidente...”
“Basta, ora”.
“C'è qua fuori il suo portavoce che...”
“Silenzio. Voglio restare qui da solo, intesi? Disturbatemi solo quando arriva la sentenza”.
“Ma...”
“Ho detto che voglio restare solo”.
Incapaci.
Tutti.
Maledetti incapaci.
E li pago io.
Li ho arricchiti tutti quanti, io.
Gente che non sa neanche scrivere un... gli avevo detto: fatemi un testo di legge per bene, una cosa inattaccabile, ochei? Che sono stanco, che gli italiani sono stanchi di queste stronzate. E loro “si figuri, vedrà, Napolitano non potrà che firmare... ricorso? Che ricorso? Andrà tutto bene, siamo in una botte di ferro...” Gliela do io, la botte di ferro.
Chiodata.
A tutti quanti. Maledetti.
Ma è mai possibile che non ci sia in Italia uno in grado di farti una cosa... se ne hai bisogno, una cosa che funzioni... è sempre stato così, fin da quando tiravo su le palazzine... e il geometra mi sbaglia il disegno, e l'elettricista non capisce un cazzo, e il presentatore non sa leggere il gobbo, e il Ministro mi scrive male la legge. Un popolo di incapaci, e se la prendono con me. Se solo sapessero la fatica che mi costa, coordinare tutti questi incapaci giorno dopo giorno, dare una parvenza di organizzazione a questo sfascio... andare all'estero e fingere che dietro al fondale di cartone ci sia una potenza, fatemi ridere, una potenza industriale... roba che se i russi si accorgono di quanto siamo minchioni ci tolgono il gas in venti minuti... e poi sono io quello che deve andare a stringere la mano al boss del kgb, eh? Sono sempre io che ci deve mettere la faccia, maledetti. Maledetti.
“Presidente...”
“E' arrivata la sentenza?”
“No, ma ha telefonato il Monsignore per esprimerle...”
“Stop. Basta. Cosa ti ho detto cinque minuti fa?”
“Ma presidente...”
“Ti ho detto: non voglio essere disturbato finché non arriva la sentenza, è chiaro? Non-voglio-essere-disturbato. Ripeti con me”.
“Non voglio essere disturbato”.
“Fino alla?”
“...sentenza?”
“Bravo, e adesso fila”.
Sono scimmiette. I migliori: quegli altri non valgono un granché nemmeno come scimmiette. Presidente, mi chiamano. Dovrebbero dire impresario, impresario del circo. Con le loro leggine da scimuniti. Hanno trovato un uomo che almeno riesce a farli trottare, un uomo che riesce a tener su la baracca e ci mette la faccia, e loro cosa fanno? Passano il tempo a denunciarmi, a processarmi, a prendermi in giro in televisione... gliel'ho data io la televisione, prima di me guardavano le pecorelle su un canale solo in bianco e nero. Ma adesso basta. Se il lodo non passa è finita. È l'ultima che mi fanno. Io son tanto buono e bravo, ma non è che posso passare gli anni migliori della mia vita a regalare noccioline a scimmiette che mi mordono la mano.
Gliela faccio vedere io.
Di che pasta sono fatto.
Non l'hanno mai visto un uomo, loro. Uno vero.
“Presidente, io so che non dovrei... ma c'è qui una signorina che...”
“Fuori!”
Ma cosa si credono di fare. Cosa vogliono.
Vogliono farmi fuori? Ma se non sono neanche in grado di... vogliono solo farmi spendere altri soldi in avvocati, e tutto qui, 'sti Ghedini e 'sti Pecorella, coi loro occhietti da vampiri... a scrivermi una legge decente non son capaci, ma a succhiarmi altri soldi per portare i processi in prescrizione vedrai, vedrai se sono bravi... e poi sai che c'è? Mi volete fuori? Io mi dimetto. Anche tra mezz'ora. Mi dimetto. Vediamo cosa fanno. Se si attentano a tenere in piedi un parlamento dove il sessanta per cento degli eletti mi deve tutto. Tutto. Mentre io da cinque canali tv li chiamo golpisti, dal primo all'ultimo. Da Napolitano giù giù fino al barbiere di Bersani. Vediamo a chi credono gli italiani. Dai, dai, sono curioso. Da che parte staranno le scimmiette? Io tengo il sacco delle noccioline, e voi?
Io le elezioni le rivinco. Anche domani. Senza Fini, e se mi va anche senza Alfano, così impara a scrivere le leggi, cribbio d'un Dio. Che ministri come lui li trovo sotto i sassi.
“Presidente...”
“Cosa c'è ancora... vuoi fare il Ministro?”
“No, io no, ma c'è qui una signorina...”
“Va bene, la prossima volta Ministro. Ma adesso F-u-o-r-i. Fuori”.
Io vinco quando voglio. Domani, tra un mese, tra un anno, nessun problema. Le televisioni le ho io, se le vogliono dovranno mandarmi l'esercito, a Cologno, ah, voglio proprio vedere chi ha il coraggio. E sai cosa c'è? Mi ci divertirò pure. È uno spasso, la campagna. Vai in giro in aeroplano, fai i discorsi, le scimmiette si spellano le mani, ti amano... io me la godo, la campagna. Non vedo l'ora.
“Presidente, mi scusi, mi scusi, lo so, sono un idiota, ma questa signorina continua a insistere, non la smette più...”
“Ma chi è, insomma”.
“È una... di un reality credo...”
“Per carità”.
“Ma è sicura, eh, ha il bollino di garanzia. In più dice che aveva un appuntamento con lei. Preso due mesi fa”.
“Può anche darsi, non me ne frega niente. Chiama i gorilla, che la buttino fuori”.
“Ma Presidente...”
“Che c'è!”
“Venga almeno a darle un'occhiata, cioè... è uno schianto. Io una ragazza così in vita mia non l'ho mai...”
“Naturalmente, perché sei un mentecatto. Io invece sono il Presidente, sto aspettando una notizia importante, e l'ultima cosa che desidero è una sveltina con una sconosciuta che magari nasconde un registratorino su per il... Ma ti sembro il tipo?”
“Presidente, con franchezza, sì. Una sveltina, nelle emergenze, non se l'è mai fatta mancare”.
“Adesso è diverso. Chiama i gorilla”.
“Va bene, però mi preoccupa”.
“Fuori”.
Però ha ragione, è curioso. Non sto pensando al sesso. Da una settimana. È strano.
No, a dire il vero non è strano. Alla mia età dovrebbe essere normale, ma negli ultimi anni... mi sembrava di non avere altri sfoghi... adesso no, adesso sto bene. Cioè, sono incazzato come una biscia, ma sto... bene. Niente erezioni spontanee. È come se tutta l'energia mi andasse in rabbia. Altre volte mi sono sentito così. Quando fiutavo un affare, e poi lo realizzavo. Potevo stare senza chiavare per settimane intere. È una cosa che esiste in psicologia, mi pare, subliminazione o che so io... beh, se mi consente di tirare avanti senza dovermi sbattere una scimmietta ogni mezza giornata, son quasi contento...
Che poi anche tutte queste storie sul presidente puttaniere, sì, sì, sapete che vi dico? Fatelo, fatelo un bel governo Fini-Casini-Rutelli, coi teodem e i teocon, i teodiqua e i teodilà, fatelo. Coi cardinali ministri, perché no, come in Iran. Fatevi stracciare la legge sull'aborto. Fatevi mettere i sondini su per il naso. Vedrete che poi lo rimpiangerete, il presidente puttaniere. Quello che andava a salutare il Papa coi tappi nelle orecchie, salutava e sorrideva e tornava a casa senza neanche avere un'idea di cosa gli avesse detto, il vecchio trucco di Andreotti, ma bisogna averci le palle, e quelle me le avete stracciate un'ultima volta, voi laicisti del salottino buono.
Io intanto resto all'opposizione, sai che c'è? Io ci sto da Papa, all'opposizione. Ci sono stato tante volte e ogni volta mi ci trovavo meglio. Appena qualcuno prova a sussurrare che chissà, bisognerebbe fare una legge sul conflitto d'interessi, lo distruggo. Poi appena i vostri governicchi vanno in malora, perché non siete capaci di mettervi d'accordo su niente, si rifà una campagna, che è la cosa che mi piace di più in assoluto, la campagna! E la rivinco io! Il più tardi possibile, però, così nel frattempo magari è finita anche la Crisi.
La Crisi. Ecco, pensateci voi, alla Crisi. Fateli voi, i miracoli. Non vi piacciono i miei fondali di cartone? I miei prefabbricati? Fateli fare a Bersani, vediamo cosa combina. Chiamate quell'altro buono là, Montezemolo. Un pirla che è riuscito a floppare una Coppa del Mondo di Calcio, per dire, ho fatto meglio io col Mundialito. Uno che se non gli davamo una mano, due mani, dieci anni di contributi per la rottamazione... a quest'ora il Lingotto era un campo nomadi, e lui gestiva gli zingari ai semafori, dai, dai, fate fare ai geni. Io sto fuori e me la godo. Vado in campagna, vado in tournée, meno male che Silvio c'è e tutte queste menate. Non c'è niente che mi gasi come un'adunata di scimmiette di provincia che si schiacciano per stringermi la mano... ah, non vedo l'ora.
“Presidente...”
“Che c'è adesso?”
“Niente, presidente...”
“Eh?”
“No, nel senso che stavolta non vengo a interromperla con una scusa, stavolta è la volta buona”.
“È uscita la sentenza?”
“Sì. Gliela leggo”.
“Dimmi solo: il Lodo è passato o no?”.
“È passato”.
“Ne sei sicuro?”
“Sì, presidente, è scritto qui, vede...”
“O mio dio”.
“Glielo avevo anche detto, che i magistrati non avrebbero perso troppo tempo a ragionarci su...”
“Mio Dio”.
“...domani comincia la stagione della caccia al Mammut e non se la perderebbero per niente al mondo... ma cosa c'è, Presidente, non si sente bene?”
“Un lieve capogiro”.
“L'emozione, capisco. Si deve sentire molto sollevato”.
“Certo, certo”.
“Adesso lei non può più essere processato... non che lei dovesse temere più di tanto i suoi processi, ma almeno ora potrà governare con più serenità”.
“Già”.
“Ma Presidente, cos'è quel muso lungo. Ha vinto!”
“Io sono abituato a vincere. Non è che mi faccia un grande effetto, alla mia età”.
“Ma non capisco. Un attimo fa era pieno di vita, scalpitava, e adesso...”
“Mi sto sgonfiando”.
“Non avrei osato dirlo, ma è così. Chiamo il dottore?”
“Ma no, ma no. Chiama i giornalisti. Devo dirgli che sono sereno e che ora finalmente potrò governare senza disturbi della magistratura e bla bla bla e cheppalle”.
“Come?”
“Cheppalle governare senza disturbi. Davvero, sarà una noia mortale. Io non ce la faccio senza disturbi. Ho bisogno di disturbi, di sfide, di gente che mi pungoli. Ma senti, questi giudici... se ne sono già andati via? Non c'è un modo di ricontattarli, di farli ragionare?”
“Presidente, non credo di capire”.
“Lo so, sei un babbuino. C'è che fino a cinque minuti fa avevo un'impresa da portare a termine, un combattimento da vincere, capisci? E io avrei vinto, a qualsiasi costo”.
“E infatti ha vinto”.
“È stato troppo facile, non mi va. A me non piace veramente vincere... il momento della vittoria magari sì, ma già il momento dopo, quando ti siedi sul trono... è tutto finito, diventi un funzionario che deve ricevere la regina d'Inghilterra e la contessina di stocazzo, ed è una noia, una noia che non t'immagini. Per me l'Italia è come una donna, capisci”.
“Forse”.
“Mi piace conquistarla, non avercela tutti i giorni tra le palle con le sue beghe da vecchia frustrata... se me la sposassi, capisci, smetterei di corteggiarla subito dopo, la cornificherei immediatamente... a proposito, la ragazza di prima...”
“Credo che sia ancora nel cortile, la vado a chiamare?”
“Sì. Credo di averne bisogno”.
“Ma Presidente, lo ha detto prima lei... se avesse un registratorino?”
“Tanto meglio, così gli ingaggi invece di chiederli a me li chiede alla cricca di De Benedetti e Santoro, ci faranno su un bello scandalo e si sentiranno così fieri di avermi infastidito. Se solo sapessero...”
“Sapessero cosa?”
“Che se loro non m'infastidissero, io probabilmente morirei”.
“Presidente!”
“Sì, morirei. Di noia. È peggio del cancro. Posso dirtelo, io lo so. E allora, 'sta signorina?”
“Arriva, arriva”.
“Bene. E poi lasciami solo”.
Forget Bangkok
07-10-2009, 04:06Berlusconi, campagna elettorale (permanente), cattiva politicaPermalink(Oggi avrei dovuto scrivere di tutt'altro argomento, ma non ce l'ho fatta. Ecco il solito lenzuolo di opinioni, meno originali di quelle che avete già trovato sui giornali e ovunque, che tra sei ore saranno già vecchie. Saltate pure, non mi offendo).
Chissà se poi è davvero così incazzato, stanotte, Berlusconi. Se davvero crede al copione che si è scritto, le toghe rosse, il golpe e il Presidente comunista. Chissà se tutto questo lo preoccupa un decimo di quella tegola del Lodo Mondadori, quella sì forse imprevista: 750 milioni da buttar via, perle ai porci, anzi neanche ai porci: a De Benedetti.
Se l'aspettava, una sentenza così. Forse ci sperava persino. Lo ha detto, “queste cose qua a me mi danno la carica”. Lui in fondo ha bisogno di stimoli, è un combattente nato. Ha bisogno di avversari, un attimo dopo aver vinto si annoia, e poi comincia a correr dietro alle gonnelle. Chissà che non gli raffreddi anche i bollenti spiriti, una bella campagna elettorale.
Adesso che succederà. Tutti schemi già provati e riprovati in allenamento: i processi riprenderanno, gli avvocati proveranno a tirarli in lungo. Dovrebbero farcela. Sul piano politico? Una manifestazione potrebbe anche essere controproducente perché, checchè ne pensi Bossi, il successo non è garantito. E non è nemmeno escluso che la sinistra ne realizzi una più grande – certo, loro sono un po' persi nei loro deliri democratici autoreferenziali, però questa è la classica situazione che potrebbe dargli la scossa, riunirli di fronte al nemico. No, se fossi in lui (ma lui è un po' più furbo di me) la piazza la minaccerei, ma senza arrivare al punto di convocarla realmente. Sono da escludere scenari da Caimano: il culto della personalità di Silvio esiste, ma si esaurisce in qualche forum affettuoso e qualche simpatica canzone – per vedere le prime molotov contro i tribunali bisognerà aspettare almeno una generazione. Anche i leghisti: dobbiamo averne paura? Sul piano culturale, sì, io ho molta paura del non-pensiero leghista; ma sul piano fisico, mah: hanno già il loro da fare a mettere in pratica una legge sulle ronde (firmata da un loro ministro) che di fatto ha disarmato le ronde che c'erano già: gente che non riesce a organizzare una caccia allo zingaro come si deve, non li vedo così pronti a metter su una marcia su Roma. Non sono cose che s'improvvisano, anche le camicie nere ci arrivarono dopo qualche annetto di squadrismo accelerato.
La cosa più logica, insomma, è insistere sulle cariche istituzionali (Napolitano e Fini, quell'altro non è dotato di un midollo spinale proprio) finché non sciolgano le camere: e si rivota. Non svelo nessun arcano retroscena: è una cosa che B. e i suoi ripetono da mesi: se rompete troppo le scatole torniamo alle elezioni, così vedrete chi è che vogliono gli italiani. E sotto sotto sono loro i primi a sperarci. Più che un calcolo spregiudicato, si tratta di un riflesso condizionato: a qualsiasi stimolo, B. risponde con una campagna elettorale. Dal '94. Prima rispondeva con una campagna pubblicitaria. Lui in fondo quello sa fare: pubblicità. È una gara, e le gare lo caricano. Che si vinca, o si perda, alla fine, non cambia molto.
Dovrebbe vincere. Negli ultimi anni ha progressivamente eliminato tutti i margini di fair play che regalmente si concedeva: i vari Mentana e Costanzo. Lo stesso tg1 è diventato cosa sua, senza più pudori. Poi naturalmente c'è anche una vita fuori dalla televisione, ma il 60% degli italiani forma i suoi giudizi sull'attualità in base ai tg: e vedendo certi spot su facebook mi vien da dire meno male. La chiesa? È un gigante coi piedi d'argilla, che per mantenere la sua fama d'imbattibilità deve restare coi vincenti. Se ho capito bene, la notizia della sentenza B. l'ha ricevuta mentre era a una mostra con monsignor Bertone. Mi sembra un segnale abbastanza forte e chiaro, e i lamenti sommessi di qualche vescovo resteranno lamenti sommessi.
Dovrebbe vincere. Ma potrebbe persino perdere – ultimamente, sapete, c'è quella tendenza per cui se speri forte forte una cosa si avvera, e allora perché no? Dai, speriamo forte forte che le cose cambino (ma guai a chiamarla preghiera, è una cosa laica e anche un po' atea razionalista). Un Pd improvvisamente vincente, guidato da un segretario eletto a furor di popolo tra quindici giorni? Beh, in effetti se le primarie dovessero essere un successo, la figura di un nuovo leader carismatico acclamato a furor di popolo relegherebbe per un attimo sullo sfondo l'autocrate rancoroso e puttaniere. Sarebbe un momento davvero esaltante, ma chissà come filtrerebbe dalle lenti televisive berlusconiane. Anche qui, il passaggio logico più probabile è che il nuovo leader democratico (Bersani al 70%) si lasci coinvolgere in un'alleanza antiberlusconiana anche più eterogenea di quelle che abbiamo visto fin qui: dentro tutti, da Fini a Casini a Vendola. Sì, è una cosa che fa schifo, ma la via della solitudine l'ha già tentata Veltroni e non è che gli sia andata molto bene.
Quest'accozzaglia – nominalmente un po' più compatta del vecchio Ulivo perché i partiti nel frattempo si sono un po' ridotti e rassodati, ma ideologicamente informe – potrebbe anche, chi lo sa, pareggiare le elezioni come Prodi nel '6. Ma mettiamo che, per uno dei soliti effetti random della legge Calderoli, arrivi a vincerle: e allora? Per Berlusconi è persino meglio. Preso atto che nemmeno Palazzo Chigi lo mette al riparo dai processi, tanto vale starsene nel suo palazzo privato e da lì organizzare la campagna elettorale permanente. E ai conti pubblici ci pensi il centrosinistra, che ha questo vizio di voler risanare e alla fine si scava la fossa da solo. Cosa ha realmente da perdere SB? Il Quirinale, sì, ma a quello dovrebbe già aver smesso di pensare da un po', almeno da quando sono saltati fuori i nastri della D'Addario. E poi sul Colle si annoierebbe a morte, se è ancora un po' sincero con sé stesso lo sa benissimo.
Abbiamo già vissuto lunghi periodi di interregno tra un governo Berlusconi e l'altro: sappiamo più o meno cosa succede: a un relativo ridimensionamento dei poteri della sua holding economico-politica coincide un ulteriore radicamento nelle coscienze degli italiani. Basta ergersi a profeta di un nuovo miracolo italiano, abolitore di questa o quella tassa, flagello dei comunisti. Ogni volta che perde un po' di potere, Berl. conquista un po' più di anime. Nel frattempo si libera anche degli alleati che potrebbero vagamente oscurarlo: via Casini, e stavolta magari via Fini. Sì, ma così resterà senza eredi.
Fino alla fine, che comunque va preventivata in un momento qualsiasi da qui a quindici anni. C'è chi è convinto che quella sarà la fine del problema B: dopo avremo altri problemi, ma questo almeno lo avrà risolto, per noi, la Grande Risolutrice. C'è chi pensa che il berlusconismo sia un ammasso eterogeneo di interessi contrastanti che solo il geniale piazzista riesce a tenere assieme: fuori lui, fine del berlusconismo. Magari in passato ho pensato anch'io così.
Ho cambiato idea. Può darsi che fosse davvero eterogeneo, l'ammasso d'interessi nordisti, mafiosi, massoni e clericali che lo ha portato sull'altare: però col tempo l'impasto è lievitato. È vero, l'unica cosa che li tiene insieme è la figura di Silvio C'è. Ma questo significa semplicemente che morto un Silvio dovranno cercarsene subito un altro. Magari in famiglia, perché no? Le chiavi delle tv ce le hanno loro, e questo ancora per molti anni farà la differenza.
Mi sbaglio? C'è qualche possibilità per chi si ostina a credere in un'Italia un po' migliore dei suoi italiani, uno spiraglio che non vedo? Sì, probabilmente c'è, almeno ci spero. Mi vedo però sospeso sullo stesso abisso del '94: sospinto dall'illusione che un blocco di potere costruito in anni di prevaricazioni e controllo del consenso si possa sfaldare semplicemente con le sentenze della giustizia ordinaria. Non è così che funziona.
Fossimo un Paese del sud del mondo, la situazione ci avrebbe già portato a un golpe da un pezzo. Vedi Thailandia, militari contro un tycoon televisivo. Chissà poi da quale parte io e voi decideremmo di stare. Ma siamo in Europa, non si può. Sto quasi per scrivere purtroppo – l'ho scritto, ecco.
Magari è davvero solo un sogno
06-10-2009, 21:37Berlusconi, racconti, repliche, sogniPermalink
Incubo di una notte di mezza estate
C'è il Presidente Napolitano che entra in una banca con un sacchetto in mano, e dice: “Buongiorno”.
“Buongiorno, ma... Non posso credere ai miei occhi!”
“Ci creda, pure, giovanotto, ci creda”.
“Lei è... il Presidente della Repubblica”.
“Proprio io, già”.
“E si è messo in fila proprio al mio sportello!”
“Sa com'è, stamattina passavo di qui... e mi sono detto: perché no?”
"Che onore, ma... non sapevo che avesse un conto qui”.
“In effetti, ora che mi ci fa pensare, non ce l'ho”.
“Ah. Vorrebbe aprirne uno?”
“No, grazie per l'interessamento, no”.
“E quindi... è interessato a qualche nostro prodotto? Io sono solo un cassiere, forse è meglio se chiamo il direttore di filiale e...”
“No, non lo disturbi. Lei andrà benissimo per quello che mi serve”.
“Va bene, allora dica. Cosa posso fare per lei?”
“Dunque, la vede questa borsina? Ecco, vorrei che lei aprisse la cassaforte per me, e la riempisse di banconote di piccolo taglio”.
“Ma...”
“Devo avvertirla che sono armato. Un vecchio sten che avevo nascosto in attesa di tempi migliori”.
“È uno scherzo?”
“No, senz'altro no. E non si azzardi a premere quel pulsante, l'ho vista sa?”
“Ma lei... è il Presidente. Voglio dire, non può rapinare le banche”.
“In effetti fino a qualche giorno fa non potevo. Ma un qualche giorno fa è uscito l'ultimo numero della Gazzetta Ufficiale con il Lodo Alfano, l'ha letto? Avvincente. Ecco, in pratica quel lodo mi consente di rapinare tutte le banche che voglio”.
“Ma...”
“Così oggi stavo passando di qui e mi sono detto: perché no? Adesso, giovanotto, può fare quello che le dico? Perché non ho tantissimo tempo”.
“Un attimo! Sento come una voce... un megafono là fuori”.
“Ah, ecco, ci mancava anche questa”.
“Giorgio!”
“Auff”.
“Giorgio, sono Silvio, sono venuto a parlarti”.
“Tutti i giorni questa storia”.
“Giorgio, senti, io posso capire che l'immunità... possa fare un brutto effetto... alla tua età, poi...”
“Il solito cafone”.
“Del resto, guarda, anch'io stamattina ho corrotto un paio di finanzieri... così... giusto per provare quel brivido... l'adrenalina... per cui ti posso capire, Giorgio. Però... insomma, è la dodicesima banca che rapini stamattina”.
“E allora?”
“C'è qui il capo della polizia, Manganelli, è disperato, non sa più cosa fare. Ho dovuto promettergli che ci pensavo io. Allora senti, questa volta non prendere ostaggi, per favore. Sto entrando nella banca, mi senti? Sto entrando disarmato. Niente armi. Solo me e te. Ci facciamo una chiacchierata tra immuni, ok? Mi senti? Spara un colpo in aria se mi senti”.
Bang.
“Allora entro, eh? Oh, eccoti qua, ciao Giorgio. Senti, perché non....”
Bang. Bang. Bang.
“Ouch! Cos'hai fatto?”
“Ti ho sparato Silvio, sì. Era una cosa che sognavo di fare da anni”.
“...Ma...”
“Mi sono sempre trattenuto, perché sai com'è, le leggi, la rispettabilità, tutti questi lacciuoli piccolo-borghesi... finché un giorno tu non mi hai dato l'immunità”.
“...Io credevo che...”
“Renditi conto. Prima hai lasciato che un ex comunista stalinista salisse al Quirinale, e poi gli hai dato l'immunità. E poi ti lamenti se quello ti spara? Un po' te lo meriti, eh”
“...Muoio”.
“Vedo. Non mi resta che sciogliere le camere. Chissà se poi una volta sciolte le riapro, mah. Devo pensarci bene. Dopotutto il mondo è mio. Uah uah uaaaaaaaargh!”
“Aaaaargh!”
“Silvio, che hai? Sei tutto sudato”.
“Ho fatto un sogno... un incubo... c'era Napolitano che entrava in una banca e poi...”
“Come incubo non sembra un granché”.
“Sì, ma poi arrivavo anch'io... e lui mi uccideva... a sangue freddo. Dio! Perché non ci ho pensato prima!”
“A cosa dovevi pensare?”
“Ho lasciato l'immunità... un potere immenso, quasi diabolico... a un comunista! Ora lui può fare quel che vuole, può persino...”
“Ma vedrai che non ci farà niente, è solo un vecchietto un po' suonato”.
“Sarà. Ma non sono tranquillo per niente, Veronica”.
“Veronica a chi?”
“Ah, scusami, già... Anita”.
“Mi prendi in giro”.
“O eri la Bice? O la Chicca? Scusami, ma non mi ricordo più con chi mi sono coricato ieri sera. Eri una nuova, mi pare”.
“Gianfra. Chiamami Gianfra”.
“Ah, già, Gianfra. Mi ricordo di te. Così alta e abbronzata, anche se... un attimo. Dove sono i tuoi lunghi e fluenti capelli neri?”
“Me li sono tolti, mi impicciavano”.
“Ma quindi tu non sei...”
“Dentro di te sai benissimo chi sono. Accendi pure il lume, se vuoi”.
“Non ci posso credere! Gianfranco!”
“Proprio io, già”.
“Ma come ho potuto...”
“Silvio, a una certa ora ormai tu sei in grado di abbordare qualsiasi oggetto in movimento e io, modestamente, sono ancora un bel pezzo di oggetto in movimento”.
“Ma cosa hai intenzione di fare? Ricattarmi?”
“Ma no, perché? Il mio piano è molto più banale. Ora che mi sono introdotto con l'inganno a Palazzo Chigi, intendo soffocarti con questo cuscino, come fece Caligola con l'imperatore Tiberio. Perché io alle mie radici ci tengo”.
“Ma ti scopriranno! Hai lasciato impronte praticamente... dappertutto!”
“E allora? Io sono immune, non ricordi? Sei tu che mi hai voluto immune”.
“Ma io credevo che...”
“Lo so, tu credevi che io fossi una mezza calzetta. L'hai sempre creduto. E io te l'ho sempre lasciato credere. È stato un piano minuzioso, messo a punto in vent'anni... e ora...”
“Gianfranco, aspetta! Parliamone! Noi due possiamo ancora fare tante cose... insieme!”
“Grazie, ma è troppo tardi, vecchio. Muori”.
“Aaaaah!”
“Renato, cos'hai? Un altro incubo?”.
“Sì... questa volte c'era Napolitano che entrava in una banca... e poi Silvio a letto con Gianfranco... una cosa oscena... io...”
“Renato, forse dovresti fare terapia”.
“Eh, forse sì”.
“Voglio dire, un po' di rimorsi li posso anche capire... ma è passato un anno, ormai, da quando li hai strangolati nel sonno tutti e tre”.
“Del resto cosa potevo fare? Non l'ho mica chiesto io di diventare Immune”.
“Ci dovevano pensare bene, prima”.
“Cioè, lo hanno sempre saputo che avevo contatti con la mafia. Dico, bastava ascoltare Travaglio. Lo hanno sempre saputo, e un giorno mi hanno nominato Immune. Secondo loro cosa sarebbe successo, dopo? Bastava un po' di fantasia”.
“Erano dei minchioni, Renato. Hai fatto bene a sistemarli. Adesso dormi, che domani c'è l'inaugurazione”.
“Del ponte sullo stretto? È già pronto?”
“Non proprio, no. Anche perché ho sentito che hanno un po' ampliato il progetto”.
“In che senso ampliato?”
“Hanno deciso di allungarlo fino a Lampedusa, sarà il ponte più lungo dell'Universo. Domani inaugurano il nuovo cantiere”.
“Aaaaaaarg!”
“Aaaaaarg!”
“E adesso che c'è, Presidente?”
“Un incubo orribile! C'era Schifani che... Dio mio, che ho fatto!”
“Che hai fatto, Presidente?”
“Ho firmato il Lodo Alfano! Una legge diabolica, un mostro giuridico che... ci trasformerà in tanti mostri... ma forse faccio ancora in tempo... Clio, ricordami di chiamare la Corte Costituzionale, domani”.
“Ma non sono Clio. Clio è a Stromboli in confino, non ricordi?”
“E tu chi sei?”
“Sono la vergine del venerdì”.
“Del venerdì?”
“Davvero non rammenti? Da quando sei diventato immune, pretendi di giacere ogni notte con una vergine diversa, e al mattino le fai mozzare la testa”.
“Aaaaaaaaarg!”
“Su, non prendertela! Vieni qui che ti racconto una storia. Comincia così. C'è il Presidente Napolitano che entra in una banca con un sacchetto in mano...”
(Continua, all'infinito).
Tra un Berlusconi e l'altro
20-09-2009, 10:02Berlusconi, campagna elettorale (permanente)Permalink
Io ci andrei piano a considerare l'uscita di Brunetta come l'esternazione di un nano frustrato; il berlusconismo - ormai dovremmo saperlo - trionfa proprio quando si lascia sottovalutare. Brunetta non sarà un genio, ma quando parla di golpe sta lanciando un messaggio mirato ed efficace.
La parola “golpe” non dovrebbe suonare così esagerata a chi rammenti che giovedì mattina – prima che la battaglia di Kabul prendesse il sopravvento – l'homepage di Repubblica era dominata da questo fondo, L'alleanza trasversale che lavora al dopo-Silvio. Massimo Giannini vi annunciava la possibile nascita di un “governo di salvezza nazionale” a cui starebbero lavorando “parecchi, nell'ombra e a cielo aperto”, arrivando a ventilare un possibile ruolo attivo nel 'complotto' da parte di Tremonti, nientemeno! e concludendo così: “Sembra fantapolitica. Forse lo è”. Ah, però.
Fantapolitica o no, non credo ci sia bisogno di un medium per captare i pensieri e i sentimenti di Berlusconi nei confronti di un progetto del genere. Dal suo punto di vista si tratterebbe di qualcosa di ben più grave del ribaltone di Dini alla fine del '94: di un golpe. Puro e semplice.
Un golpe di fatto, così come di fatto la nostra ormai è una repubblica presidenziale: Berlusconi si considera legittimato dal voto degli italiani, che sulle schede hanno messo la croce su “Pdl Berlusconi Presidente”. Non hanno espresso preferenze, non hanno votato per questo o quel parlamentare più o meno vicino a Fini o a lui. Hanno votato per lui, mettendo il segno sulla lista di candidati che ha fatto comporre a sua immagine e somiglianza. Ora l'idea che il voto di venti o trenta di questi tizi, che a lui devono tutto, possa metterlo in minoranza, deve risultargli intollerabile. Ancorché costituzionalmente ammissibile.
Lui del resto ha già spiegato chiaramente cosa farebbe in una situazione del genere: sciogliere le camere e rimandarci alle urne. Se solo potesse farlo: ma compete a Napolitano. Cominciare a parlare di golpe a gran voce ha un senso preciso: il corpo elettorale berlusconiano, magari un po' distratto dall'influenza o dall'Afganistan, deve sapere che c'è chi trama per tradire il Capo che hanno regolarmente eletto. Brunetta ha rispolverato la parola, golpe: nei prossimi giorni la useranno un po' tutti. Si tratta di attivare una pressione mediatica su Napolitano affinché faccia la cosa giusta: indire nuove elezioni appena Berlusconi si dimettesse. In alternativa, avremmo cinque canali tv e venticinque portavoce pronti a gridare al golpe e ad accusare il Presidente della Repubblica di essere colluso coi golpisti – in fondo è già successo con Scalfaro, con toni magari un po' più morbidi, ma invecchiando è normale incattivirsi.
La “fantapolitica” di Giannini non risponde alla domanda fondamentale: a chi giova? A chi converrebbe montare un governo di solidarietà nazionale, di fatto una specie di CLN anti-berlusconi, per finire la legislatura? Fini, Casini, D'Alema, hanno veramente tutta questa voglia di sostituire Berlusconi proprio nel momento in cui si scoprirà che alla fine della crisi mondiale l'Italia resta al palo? È la sindrome di Prodi, il bisogno disperato che sentiamo di subentrare a B. anche solo per un misero biennio, il tempo sufficiente per salvare la nazione, rimettere in ordine i conti e fargli vincere di nuovo le elezioni? Nel frattempo B. riprenderebbe tutto lo smalto che si è appannato a Palazzo Chigi. Le orge tra Palazzo Grazioli e Villa Certosa passerebbero finalmente in secondo piano, mentre le sue redazioni tuonerebbero contro i golpisti un giorno sì e l'altro pure, tenendo altissimo il livello dello scontro. Contro Fini, o l'anti-B. di turno, verrebbero scoperchiati i dossier più fantasiosi, Mitrokhin e Telekom docent. Se davvero Napolitano osasse resistere fino al termine naturale della legislatura, l'esilio di B. da Palazzo Chigi non durerebbe comunque più di tre anni. E allora a chi conviene buttarlo giù oggi, quando controlla più della metà del cielo degli italiani? A lui. Soprattutto a lui.
Magari Berlusconi ha già in agenda il giorno delle dimissioni. La sentenza sul Lodo Alfano potrebbe essere il pretesto giusto. L'Avvocatura di Stato ha già messo le mani avanti.
E' anche una sorta di riflesso condizionato: messo in difficoltà, Berlusconi reagisce trasferendosi nel campo che conosce meglio, quello della campagna elettorale. Governare lo annoia, ma le campagne lo esaltano e ormai è sicuro di saperle vincere. Lo precede Bossi, che ha già ricominciato a parlare elettorale in estate, con le bordate identitarie su dialetti e bandiere, fino alla riscoperta di un vecchio evergreen: la secessione.
Ma nel caso che Berlusconi cadesse, non dovremmo essere contenti? Il punto è il come. Credo che qui ci sia un equivoco tra Berlusconi, persona fisica, e il berlusconismo, sistema di potere. Alcuni, a mio parere erroneamente, pensano che il secondo sia interamente fondato sul primo, e quindi, per così dire, a scadenza. B. può infuriare finché vuole, ma quanto gli resta ancora? Cinque anni? Dopo crollerà tutto come un castello di carte, alla mercé di chi è riuscito a sopravvivere nei pressi del castello senza farsi troppo male (i soliti: Fini e Casini). In realtà non è così. I sistemi di potere tendono a sopravvivere a chi li ha messi in piedi. Il collante non è il supposto carisma dell'Uomo, ma una ragnatela di interessi: per essere chiari, finché la Mediaset mantiene la sua concentrazione mediatica, non c'è motivo per cui non debba preservare un apparato politico in Parlamento e al governo. Ne va della sua sopravvivenza. Berlusconi tra l'altro ha molti eredi, tutti giovani e bravi: nessuno di loro credo abbia mai accennato a voler fare politica, ma neanche il padre, se per questo, fino al '93. All'occorrenza però la Mediaset sa che può cucire un partito di maggioranza addosso a qualsiasi candidato: perché non dovrebbe farlo?
Ora io vorrei tanto poter fare a meno di Berlusconi anche da stasera: ma scalzarlo dal potere lasciandogli in mano il sistema berlusconismo sarebbe un errore fatale. Lo stesso, peraltro, che abbiamo già fatto nel '94 e nel 2006. Se gli lasci le corazzate, lui combatterà. Lo ha sempre fatto, e che altro dovrebbe fare? E quando ci avrà lasciato combatteranno i suoi, che gli devono tutto.
E allora? E allora mi sono fatto questa idea, che senz'altro troverete reazionaria. Io credo che la fine di Berlusconi non possa essere pacifica. Bisogna accettare l'idea che il berlusconismo è stato un sistema criminale, che si è nutrito dello Stato per fare i propri interessi a scapito di quelli dei cittadini, e che come tale va smontato con la forza. Altrimenti continuerà a colpire, con Berlusconi o con chiunque gli succederà.
La festa è finita
20-07-2009, 17:46Berlusconi, sessoPermalink
Oggi, leggendo da qualche parte, scopro che la notte delle elezioni USA Berlusconi era atteso da non so quale fondazione italo-americana, per far nottata assistendo in diretta allo spoglio delle schede. E invece ha passato tutta la notte nel lettone di Putin.
Di fronte a dettagli del genere scatta, più inattesa di un'erezione in un settantenne, un moto d'istintiva simpatia. No, ma c'è qualcosa di più vacuo e noioso di una notte elettorale, con i poll che non ci beccano mai, le proiezioni, e il Tal Stato è rosso mentre quell'altro è Blu, ma forse non è proprio Blu, diciamo allora che è fuxia...e l'Ohio sempre in bilico... e Silvio dov'è? È a casa che ciula, dovreste provarci anche voi. Non è necessariamente più produttivo di stare tutta la notte alzati a ricamare intorno a dati statistici in costante evoluzione, ma diamine, è senz'altro più divertente, più umano, in un certo senso persino più dignitoso. Tanto poi al sorgere del sole i risultati definiti arriveranno, e saranno uguali sia che li abbiate vegliati tutta la notte, sia che l'abbiate passata ciulando serenamente.
Io teoricamente Berlusconi dovrei odiarlo, no? In effetti lo odio. Non è una novità. Non è neanche una cosa di cui vantarsi e infatti non me ne vanto.
È un odio che mi accompagna da talmente tanti anni che non mi ricordo neanche esattamente come cominciò – ho dei ricordi distinti di me che odia Berlusconi prima ancora che si desse alla politica, prima del Milan, quando le sue uscite pubbliche erano relativamente poche, eppure già avevo capito che andava odiato. Forse perché m'interrompeva i cartoni con disgustose pubblicità della Barbie? Questo, se da un lato mi fa pensare che avevo un bell'intuito (a 10 anni più sveglio di Montanelli!), dall'altro getta luci su un'adolescenza vissuta all'ombra di pregiudizi e manicheismi asfissianti. Devo essere stato una personcina ben insopportabile, coi miei odi a pelle ma indelebili.
È un odio che è invecchiato con me. È come l'affetto per le persone care – e il rancore per chi mi ha fatto male – un sentimento che ormai si dà per scontato, non riflette più su sé stesso, semplicemente c'è. E se un giorno scomparisse? Berlusconi, da parte sua, non scomparirà: al massimo morirà, ma il mito continuerà e ci saranno eredi, ci ho riflettuto molto e non credo che cambierà molto nel mio universo affettivo.
È un odio che per non stingere (come tutti gli altri odi degli anni Ottanta, per dire, odiavo anche Madonna: adesso mi dà appena un po' fastidio) si è nutrito di tante incarnazioni di Berlusconi, che anche se sembra uguale cambia ogni giorno un po' (pur mantenendosi nell'orbita eclittica del mio Odio): così abbiamo avuto il Berlusconi palazzinaro e il Berlusconi monopolista televisivo; il Berl. milanista e il Berl. socialista; il Berlusconi Presidente formato Nuovo Miracolo Italiano, ancora molto più simile a un piazzista tv che un politico, e il Presidente Operaio di sette anni dopo che se andate a vedere da vicino è tutto diverso. Poi c'è stato il Presidente Gaffeur, il Presidente che scivolava senza cadere sul g8 di Genova (a ripensarci, uno che sopravvive a tre giorni così può fare qualsiasi cosa, compreso mandare le escort ai ministeri: anzi, io sono convinto che molte escort siano persone sveglie che messe alla prova possano senza dubbio fare meglio di uno Scajola o di un Frattini).
Per finire col Berlusconi puttaniere. Però, lo devo dire, sarà l'età mia e sua, e una certa sensazione di fine partita – non mi sono mai sentito così poco sincero nel mio odio.
Forse sento il rischio di finire bigotto. Un settantenne schiavo del sesso ha già, dovrebbe avere, tutta la riprovazione del mondo, senza bisogno di un mio contributo. Soprattutto le lettrici faranno fatica a capire perché, se odiavo tanto il B. che si faceva compatire a Bruxelles per una battuta infelice, quello che si fa incastrare da un'entraineuse rischia di finirmi simpatico.

(Nel frattempo – bisogna dirlo – il Berlusconi Puttaniere è un soggetto politico pericoloso. È quello che dà via libera alle ronde e al reato di clandestinità, perché la Lega ci tiene tanto e del sostegno della Lega ha bisogno più che mai).
The Pleasure Of Conquest
25-06-2009, 11:04Berlusconi, english versions, sessoPermalink
(Italian version)
When Berlusconi says he never paid a woman, I believe him. I think he's telling his truth.
Of course, he presents them with lots of cadeaux: bracelets, necklaces, cds with Neapolitan songs composed by himself. And then maybe a job in a tv show (or in the European Parlament, better still). But that doesn't mean he's paying, doesn't mean he expects anything in return. It's just... how did the ancient kings call it... Munificence, that's it. That doesn't mean he ever paid a woman.
The girls with an Eastern European accent, in Santa Claus costumes. The bunch of semi-naked ladies sailing to Villa Certosa, his Sardinian residence... the escort girls who admit they've spent one night with him... One of them may become a showgirl, another one a Minister, but none of these women has ever been paid by Berlusconi, how could you think such a thing? They all went to see him because they really like him. They love spending an evening with him, carefully laughing at his jokes, watching clips of his speeches and his villas on the big screen, listening to his old-fashioned songs. An evening like that may happen once in your lifetime, and you'll never be the same again. Your life-story will forever be divided in “Before” and “After You Went To Berlusconi's Party”. Who on earth would ask for money for something like that? You just go down on your knees and thank God.
“I've never paid a woman. I’ve never understood what would be the satisfaction if there isn’t the pleasure of conquest”. He told us so. He was not joking. He's not a whore magnet, he can't picture himself like that. He's still the fabulous stallion the girls can't help falling in love with.
It may not be a sex affair – the 72-year-old guy doesn't search for sex, but for that particular thrill: the Pleasure of Conquering. So what could be worse than a Prime Minister who divorces because of a sex addiction? A Prime Minister who's divorcing from reality, because he can't face it anymore. We could be ruled by a sex-addicted monarch (it has happened already), but not by a dumb one. That would be too dangerous, even for Italian standards.
Berlusconi has changed our history, our mind: our way of life, our dreams, everything has been reformatted and recreated by him in the 80s, when he was our tv tycoon. And then he changed our politics in the 90s, turned it upside down, as we shifted from the “Catholic vs. communist” struggle to the “Berlusconian vs. Anti-berlusconian” puddle. He fooled everyone, and nobody has fooled him yet: not until now. In fact, there's only one man in Italy who could defeat him, and that's himself. Should Berlusconi fall, that will be Berlusconi's last, and greatest victory.
That would mean that he really has come to believe the lies he has told us so many times: in the ghosts of Eternal Success, Pleasure and Luxury he gave us in the 80s. Those were the days, when he taught his salesmen to view the Italian Consumer as an “11-year old dumb boy”. And yes, that's how his tv shows treated us. And there was no alternative: no surprise that we have become, little by little, that not-so-clever-11-year old boy. What surprises me, is that he followed us, sometimes even preceded us, and now he's just as dumb as we are. Hey kid, what d'ya want? You want boobs? Ok, push the button. All the boobs you can watch and squeeze: easy, fun and free. Daddy's gonna pay tomorrow.
We should have suspected that some years ago, when he confessed he loved watching late night tv sales. Sometimes he actually picked up the phone and bought something (something he was selling: doesn't it sound disturbing, selling and buying stuff from himself, kind of... self-eroticism?) In the last days of his 2006 campaign, he told his audience that he was sure of his victory, because the night before he had personally held a bizarre poll: he made a few calls to a sexy hotline, and ask every girl: “Will you vote for me?” And every girl, guess what? Told him “Sure”. Now, it's not just the fact that he did such a stupid thing, but the fact that he told us – he told us to vote for him because sex-line girls can't be wrong – we should have understood right then: we were losing him.
And now he's lost. The perfect victim of Berlusconism: a hedonistic syndrome which pushes one to seek pleasure without ever getting satisfied. He can not sublimate his libido through the exercise of power: he has told us more than once that he doesn't enjoy his job as Prime Minister – soooo boring. So he's filling up his toy room with girls: easy, free and fun. But he just can't get enough.
His lawyer, Mr Ghedini, at the end of a bad day, could not deny Berlusconi had sex with an escort or two. He could not deny that someone paid them. All he could say was that Berlusconi couldn't be prosecuted for having sex with an escort, because he wasn't the person who actually paid her. He was just (in Ghedini's words) “the final user”. I swear, it doesn't sound less strange in Italian – what the hell is a “final user”? It's just legal slang, yet there's something biblical in the phrasing: as if those women had been created for a purpose, and they kept searching for it their whole lives long, until they finally found it: and their purpose was Being Finally Used By Berlusconi.
But what about him. How sad it must be to wake up one day and discover that those ladies don't love you, and they never did. They were just being paid to be used... but who was finally using who? You brought jewels, they brought microphones. How could they be so material? Whoever taught them to behave like that? Is there a conspiracy out there? Of course there is. And its name is Berlusconism.
Will you survive if you stop believing in yourself? Can you get through the summer without one of your favorite orgiastic pastimes? We've all seen you rise again from the dust a dozen times, but this time seems different. You're a little older, and you have to deal with that. That means facing the strongest enemy you ever had: yourself. Good luck.
(Sentitevi liberi di correggere, è un esperimento).
"Il piacere della conquista"
24-06-2009, 09:19Berlusconi, sessoPermalink
Io, quando Berlusconi dice che non ha mai pagato una donna in vita sua, gli credo.
O meglio: credo che sia sincero. È davvero convinto di non averne mai pagata una. Certo, ci sono i regalini, i ciondoli, le tartarughine, i rimborsini spesa, un posto da meteorina, un cantierino da sbloccare. Ma quando regala, quando promette, Berlusconi non ha la sensazione di pagare in cambio di un servizio. È da una vita che ricopre di bigiotteria e orologi tutta la servitù che gli capita a tiro: la munificenza è semplicemente un aspetto del suo carattere, un attributo regale. Berlusconi non ha mai pagato una donna in vita sua.
Le slave in costume da Babbo Natale. Le squinzie che attraccano al molo di Villa Certosa. Le aspiranti meteorine, letterine, letteronze, europarlamentari. Tante belle ragazze che vanno a trovare Berlusconi non per soldi, ma perché è davvero bello passare una serata con lui che racconta barzellette e poi ti regala la tartarughina e il cd di Apicella. È realmente un'esperienza che dà senso alla tua misera vita: da quel momento la dividerai in “prima” e “dopo la serata con Berlusconi”. Non c'è bisogno di pagarti. Vabbè, al limite un rimborso spese, ma non servono altri incentivi: anzi c'è la fila fuori, per sentire il cd di Apicella. Lui deve veramente pensarla così.
"Se non c'è il piacere della conquista", dice, non c'è soddisfazione. È questo che cerca: più del sesso, il brivido del seduttore. Ed è convinto di sentirlo ancora. Lui non si considera un puttaniere, non gli passa nemmeno nel vestibolo del cervello: lui, quelle signorine, le seduce tutte. Questo è molto più grave di avere un Presidente satiro: si è rimbambito. Doveva succedere, è successo pian piano.
Non si tratta di sminuirlo, anzi. Berlusconi è stato un genio. Ha plasmato l'immaginario degli italiani. Ha ricostruito la politica italiana intorno al culto della sua personalità. Ha fregato tutti, nessuno ha mai fregato lui. In effetti in Italia non c'è stato, negli ultimi 30 anni, un uomo in grado di tenergli testa. A parte uno: sé stesso. Se Berlusconi cadrà, sarà per mano di Berlusconi. Solo Berlusconi sarebbe in grado di sconfiggere un avversario tanto tenace.
Certo, il tempo ha dato una mano. L'età che avanza, il potere che si accentra, l'impressionante numero di cretini che lo circonda, tutto congiura contro di lui. Col tempo il vecchio Berlusconi ha finito per credere ai fantasmi di Successo e di Piacere contrabbandati a suo tempo dal giovane Berlusconi. Si è davvero convinto che si può essere per sempre dei simpaticissimi cumènda che fanno ridere e innamorare le donne col loro repertorio di battute e carinerie. Tutto facile, tutto accessibile, tutto gratis: il vecchio Berlusconi è pericolosamente simile a quell'“undicenne neanche troppo intelligente” in cui si trasforma qualsiasi italiano quando diventa tele-utente e target pubblicitario, secondo una fortunata formula coniata dal... giovane Berlusconi. Cosa vuoi, bambino, vuoi le tette? Tante tette? Va bene, premi sul pulsante che arrivano. Tutte gratis. Non preoccuparti, paga papà. Più tardi. Con comodo.
Avremmo dovuto capirlo quando hai cominciato a far mattina davanti alle Televendite. L'edonismo berlusconiano ha colpito anche te – del resto, perché avresti dovuto esserne immune? L'ansia della soddisfazione consumustica ti ha contagiato. Ti ha impedito di sublimare le tue pulsioni sessuali nell'esercizio del potere: lo hai detto tu stesso che governare non ti piace, e si vede benissimo che ti ci annoi. Allora ti riempi la casa di donnine da scartare come caramelle: gratificazione immediata. Una fantasia infantile, come la gelateria privata in cui ti fanno lo scontrino ma non paghi... chi paga? Il popolo italiano. Più tardi. Con gli interessi.
L'uomo poi potrebbe ancora risvegliarsi, come Lear, o meglio come Claudio Augusto quando scoprì gli inganni di Messalina. Non sarebbe un bel momento: accorgersi che le donne che facevano la coda per vederlo erano effettivamente pagate – non da lui, utilizzatore finale, ma da qualche procacciatore interessato a scambiare un favore. Significherebbe aprire gli occhi su di sé, vedersi per quello che si è realmente: un settantenne molto potente, simpatico ma un po' arrogante, e privo di qualsiasi sex appeal. Ma dirsi la verità non è facile, a nessuna età. È triste dover ammettere di essere utilizzatori. Forse è ancora più triste scoprirsi utilizzati, magari da una signorina qualunque che faceva la simpatica ma in realtà pensava solo al regalino, al rimborso, alla raccomandazione, al disbrigo della pratica. Tu stai cercando di ammaliarle col tuo fascino, e loro si portano il registratorino per ricattarti. È un brutto momento, ma di chi è la colpa? C'è un complotto? Sì, in effetti sì. Si chiama Berlusconismo.
Come andrà a finire? Magari non succederà niente: non è la prima volta che l'uomo si rialza dalla polvere e rimette sotto gli italiani come niente fosse. Quello che rende questa crisi un po' più strana delle altre, è che stavolta Berlusconi è stato colpito nel profondo delle sue abitudini. Quest'estate non potrà concedersi le ostentazioni orgiastiche che erano pratica corrente fino a qualche mese fa. Ce la farà? Togliere a un vecchio i suoi ultimi vizi: non rischia d'impazzire?
(Nessun problema per noi, siamo impazziti già da tempo).
Masters of Pappappero
23-06-2009, 00:46Berlusconi, camillo, giornalisti, pappapperoPermalink
Traccia: Sulla base delle vaghe parole ospitali pronunciate da Barack Obama nei suoi confronti (gli ha detto “my friend”, come la cassiera al supermercato) dimostrare che Berlusconi è un grande statista e un grande diplomatico, e non quel pagliaccio internazionale di cui parlano i fogliacci esteri.
Svolgimento:
Sono rimasti senza parole, tramortiti e addolorati, [...] Ma come è possibile? No, non può essere possibile. Non è vero. Non può essere vero. “Great to see you, my friend”, con sottolineatura sul “my friend”, più doppia pacca sulle spalle. [...]
Ma è impazzito? Gli ha pure chiesto consigli sulla Russia. A papi. E invece che le dieci domande dei segugi di Repubblica, gli ha rivolto tante belle parole e tanti ringraziamenti. Dice anche che sono amici e che i rapporti tra l’America e l’Italia sono migliorati. E poi quel devastante “il primo ministro Berlusconi mi piace personalmente” che decreta una volta per tutte la fine della triste pubblicistica italiota del “ci fa fare brutte figure all’estero”.
Ora immaginatevi le facce di Max D’Alema, quello che piaceva personalmente ad Hezbollah, o di Alexander Stille, o di uno qualsiasi di guardia nella caserma di largo Fochetti: una vita spesa a indignarsi per la cafonaggine del Cav., devastata dall’endorsement personale e politico del presidente super elegante e supercool che, come racconta chi ha partecipato all’incontro, ha capovolto i ruoli e ha fatto lui il Cav., mettendo a suo agio un serissimo Berlusconi...
Siamo ai due terzi del temino e l'analisi si è già fatta da sola. Non ci dice quasi niente su Berlusconi (del resto l'indomani il suo direttore, con un articolo che Rocca prontamente definirà “storico”, cambierà idea sull'argomento e darà inizio all'allegra fuga dei topolini dal bordello che affonda). Ci dice tutto su Rocca, studente che si applica, ma non riesce a liberarsi dai suoi complessi d'inferiorità nei confronti dei primi della classe: Stille, Lerner, Zucconi, Serra: ogni fatto di attualità è valutato nella misura in cui può indurre uno dei secchioni a “rodersi” ("I custodi della nostra moralità si aspettavano invece che il superfigo Obama alzasse il sopracciglio e liquidasse il bauscia, come in un’Amaca di Michele Serra. Leggetevi l’articolo di ieri del magnifico Vittorio Zucconi. Capirete quanto je rode"). Ma è una vecchia storia, che abbiamo scritto in tanti e tante volte: il Foglio è stato un blog prima dei blog: prima che rosicare diventasse abitudine condivisa, i ragazzi di Giuliano Ferrara ne avevano fatto un'arte. Dovendo sintetizzare l'opera omnia di Christian Rocca in una parola io opterei per “pappappero”.
Eppure nel finale del pezzo c'è qualcosa di davvero interessante.
Obama è un politico, non il garante dei lettori di Repubblica. Si occupa di cose serie, non di guardare dal buco della serratura chi si fa una doccia. Il Cav. gli ha fatto tre grandi favori, sul G20, sull’Afghanistan e su Guantanamo, cose su cui Francia, Germania e Gran Bretagna hanno invece storto il naso. Ed è per questo che è stato estremamente amichevole con il Cav. e freddino con gli altri tre (il mitologico Zapatero, invece, non se l’è ancora filato).
Traduco: Obama è un politico vero, uno che tratta su qualsiasi cosa; se Berlusconi aveva bisogno di venire da lui per dimostrare al mondo la sua statura di statista, non lo avrebbe fatto gratis. Obama non è uno che si accontenti di un giretto con l'automobilina da golf, o un'orgetta a Villa Certosa: no, è un politico, scuola di Chicago. L'italiano vuole fare bella figura? Va bene, ma mi dovrà un favore. Anzi due. No, guarda, tre.
Per esempio, aumenteremo il contingente in Afganistan. Da 2800 a 3200, e un paio di Tornado in più. Francia e Germania non faranno qualcosa di paragonabile, del resto Francia e Germania non devono lottare per migliorare l'immagine internazionale dei loro leader. Sarkozy dovrebbe mandar giù appena 150 gendarmi. Ma Sarkozy nessuno lo prende per un clown. Invece Berlusconi con 400 effettivi in più si è fatto chiamare “my friend”. Lo avete sentito tutti, no? Obama ha detto “my friend”. Valeva o no la pena? Che vuoi che siano 400 militari in più?
Per esempio, ospiteremo qualche reduce di Guantanamo, la prigione dove secondo Rocca si stava tanto bene. Non c'è, per la verità, nessuna legge italiana che ci consenta di trattenere persone senza una pronuncia della nostra magistratura. Persino Fini è un po' in imbarazzo, ma gli toccherà mandar giù anche stavolta, perché Berlusconi aveva un favore da chiedere e Obama è un politico, non fa i favori gratis.
Tutto questo Rocca lo ha capito, mica è un coglione. Sa benissimo cosa comporta per noi italiani essere rappresentati da un pagliaccio affetto da satiriasi senile: significa dover pagare per lui, riconquistare uno straccio di onorabilità combattendo una guerra che non abbiamo mai capito e rinnegando le nostre stesse leggi. Tutto questo Rocca lo capisce e gli sta bene: perché? Perché l'importante è che si roda Lerner, o Serra, o Stille. L'Italia può perdere sovranità e prestigio – l'Italia può farsi fottere proprio – quel che interessa a Rocca è sciogliere all'urna un altro Pappappero. E vai così.
The Self-Fulfilling Plot
20-06-2009, 12:14Berlusconi, raccontiPermalink
"Chi interrompe un povero vecchio che cerca di rilassarsi un po'?"
"Eccellenza, Illustrissimo..."
"Prega che sia qualcosa di davvero importante".
"Luce del Mondo, Unica Fonte di Ogni Intrattenimento..."
"E bla bla bla. Tutte queste smancerie non ti porteranno a niente. Spiega cos'è successo e fallo in fretta".
"Eterna Luce della Mente Immacolata, abbiamo scoperto che in Italia c'è un signore che parla molto male di Voi".
"In Italia?"
"Un pidocchio, un parassita, anzi peggio, un concorrente".
"Come, ho dei concorrenti? In Italia?"
"Ahimè, Eccellenza, sì".
"E chi sarebbe questo impudente, il Papa?"
"Quasi, illustrissimo. Il Primo Ministro".
"Il Primo Ministro? Ha delle emittenze televisive?"
"In chiaro, sì".
"Bizzarro. Ne avrà un paio".
"Ne ha tre, più le tre dello Stato, più svariati quotidiani, cinema, libri, pubblicità..."
"E gli lasciano tenere tutto questo mentre fa il Primo Ministro?"
"Eccellenza, sono usanze locali. Comunque il succo è che sta parlando molto male di Voi".
"E cosa dice?"
"Dice che state complottando contro di lui, per via di una storia di donnine".
"Si è fatto fotografare?"
"Maestà, sì".
"Sado? Maso? Lesbo? Pissing?"
"Mah, niente di che, però... potrebbero, dico potrebbero, esserci in ballo delle minorenni".
"Ah, quindi è fottuto. E dice che sono stato io?"
"In conferenza stampa. Sarebbe una specie di vendetta perché hanno aumentato una tassa sul decoder".
"Quegli stronzi. E... spiegami bene: sono davvero stato io?"
"Eccellenza, no".
"Potrebbe essere stato qualcuno dei distaccamenti europei, magari, di sua spontanea volontà, per farmi una sorpresa?"
"Sire, tutti sanno che Voi non amate le sorprese".
"Insomma, questo tizio mi calunnia".
"E' un modo per spostare l'attenzione dal dibattito interno, che..."
"Bla bla bla, non m'interessa. Senti, facciamo così. Non mi va che la gente pensi che Rupert Murdoch fa le vendettine alla cazzo, mi capisci?"
"Sì, Mio Divino".
"Del resto la calunnia è un venticello. Smentire non servirebbe a nulla. Ci sarà sempre qualcuno che preferirà pensare che sono stato io. Allora facciamo così: vai in Italia e compra una ventina di signorine. Le voglio belle e... maggiorenni, per ora. Poi vedremo".
"Onnipotente, cosa vuole farci?"
"Niente di che. Devono andare sui quotidiani più prestigiosi e dire che hanno preso soldi per andare a letto col tizio. Con tariffe miserevoli. Ah, meglio ancora se la cosa è successa veramente. Secondo me non sarà difficile trovarne".
"Illustrissimo, lei è veramente la Falce Acuminata della Vendetta Implacabile".
"Bla bla bla, niente di personale. Ma se la gente deve per forza pensare che Rupert Murdoch si vendica, voglio che almeno pensi che sa farlo sul serio".
"Mi prostro a cotanta..."
"Vatti a prostrare fuori dai coglioni, magari. E ricordati: venti ragazzine. Maggiorenni ma non troppo".
"Venti".
"In seguito mi riservo di ordinare qualche nano e... dei cammelli, sì. Ci sono cammelli in Italia?"
"Dromedari, forse".
"Naah, il cammello è molto più morboso. E uno di quei serpenti costrictor in via d'estinzione".
Magic moments
13-06-2009, 00:48Berlusconi, Ottanta, sessoPermalinkFonti: Brambilla, Maurizia.
Vedi anche SocialDesignZine.
L'idea è venuta (meglio) anche a Diegozilla (via PaulTheWineGuy).
Ogni riferimento è puramente
15-05-2009, 19:44Berlusconi, deliri, Ottanta, racconti, tvPermalink
(Ogni riferimento a persone, città, polveri e omissioni è puramente casuale. Dio abbia misericordia della mia fantasia malata).
Mettiamola così: per chi sa vivere, per chi se lo può permettere, Napoli all’inizio degli Ottanta è una città molto divertente. Attici accoglienti, festini memorabili, donne sollecite, e poi neve, neve a fiocchi, a manciate, a nuvole, a palate: non quella fredda e scostante che hanno al nord; e neanche quella spuria e tossica che gira dietro la stazione; neve da signori. Ma bisogna esser prudenti.
Metti che sei il segretario di un grande Partito – neanche tanto grande, ma abbastanza per fare l’ago della bilancia – metti che brighi per diventare il primo Capo di Governo laico, ma non è che puoi passare tutta la vita ad aspettare, tu: tu vuoi vivere anche l’istante, come coso, Orazio. Gli indirizzi giusti li hai, ma ti serve un uomo fidato. Uno che conosce i guappi e gli uomini di Cutolo, quel tanto che basta per voltare la testa al momento giusto. Lo assumi in nero, con quei fondi del partito che conosci solo tu (tutti i segretari di Partito lo fanno, niente falsi moralismi). È il tuo autista ufficioso per i vichi della città: di sicuro non ha mai preso a bordo i tuoi figli. Ti porta alle feste e aspetta fuori. Quando scendi non fa domande; ride alle tue barzellette, è il tuo uomo a Napoli.
Capita che un giorno, a una di queste feste, incontri quel palazzinaro milanese che adesso si è buttato nelle tv. È venuto fin quaggiù a rilevare emittenze che non interessano a nessuno, che ammuffiscono riprogrammando Merola a esaurimento; lui le compra e poi ci mette i puffi. I puffi a Napoli, mah, che idea.
“E perché no”, ribatte, sudato, arricciando il nasone un po’ più rosso del necessario. “Mi consenta, forse che non sono azzurri anche loro? E il cappello, ci pensi bene, non è lo stesso di Pulcinella? Creda a me, gli scugnizzi ne andranno mah… oh crib...”
“C’è qualcosa che non va?”
“Non mi sento tanto bene”.
E si accascia. Siamo a posto, pensi, adesso mi muore tra le braccia. E ai giornalisti dovremo raccontare che non digeriva l’impepata di cozze. “No, niente ambulanza, no, lasciate stare. Giù c’è il mio autista. Chiamate il mio autista. Lui sa cosa fare”.
L’autista sa cosa fare. Si carica in spalla l'immobiliarista, lo sdraia con tenerezza sul sedile dietro, e parte montando una sirena taroccata che è tale quale quella della polizia, anzi meglio. Tre minuti, tre sensi unici contromano, e il palazzinaro riapre gli occhi nel meglio pronto soccorso della città, che ci sta un cugino mio che non ci chiede manco la carta d’identità.
“Cavaliere, oh, come sta?”
“Bene, adesso sto bene”.
“Il cugino mio qui dice che ha avuto un piccolo infarto, ma piccolo, eh? Ma per fortuna che siamo arrivati subito”.
“Per fortuna”
“Cavaliè, deve ringraziare ‘o onorevole, se non c’era lui…”
“E se non c’eri tu. Ti devo un favore”.
“Vabbuò, non si preoccupi mo’, poi ci aggiustiamo…”
Nei giorni, nei mesi, negli anni successivi, l'uomo si sarebbe più volte rimproverato per quella frase, “io ti devo un favore”. Gli era partita dal cuore, un cuore appena morto e rinato, quindi comprensibilmente ancora un po’ imbecille. D’altronde, frase o no, l’autista segreto la vita gliel’aveva salvata sul serio: e adesso era un po’ sua. In qualsiasi momento, con un piccolo sforzo, avrebbe potuto alzare una cornetta, comporre il numero di un quotidiano della concorrenza, e raccontare una piccola storia dei primi anni Ottanta.
Per fortuna era una persona ragionevole. Si era contentato di mantenere il suo stile di vita, anche quando il partito per cui lavorava aveva chiuso i fondi occulti; anzi aveva proprio chiuso il partito. Per lui, come per molti altri, il passaggio al libro paga del cavaliere fu quasi automatico. E in parte giustificato: capitava ancora, per qualche giorno all’anno, che il vecchio autista conducesse per i vichi il nuovo padrone.
Questi gli era simpatico. Molto più del trombone precedente. Visibilmente inquieto nel ventre di una città dalle astuzie millenarie, che resisteva alle sue goffe avances da imbonitore brianzolo. Le sue barzellette erano agghiaccianti, ma l’autista le ascoltava e rideva. Era sempre stata una parte importante della sua professione: ascoltare e ridere.
Un giorno si azzardò a portarselo in casa! Per un caffè, che mia moglie lo fa meglio che al bar. Clamorosa bugia, ma la signora gli aveva fatto una capa tanta con l’Uomo della Provvidenza che era appena entrato in politica, e quando ce lo presenti, e posso dire alla parrucchiera che lavori per lui? e non te lo fai fare un autografo? E insomma tanto brigò che finì per trovarselo sul pianerottolo. La bambina, che teneva in braccio, a momenti le cascava dall’emozione.
“Ma lei è… il Cavaliere”.
“E lei è una meravigliosa mamma di una splendida bambina! Come si chiama?”
“***”.
“Ah sì! Tanto piacere, ***! Me lo fai un sorriso?”
La bimba nascose immediatamente il capino biondo dietro alla nuca della madre.
“Amo’, sorridi al Cavaliere, su, lo sai chi è?”
“No”.
“È… è un uomo tanto importante, sai. È il padrone di tutte le tivvù”.
“Ancora non tutte, signora. Ti piace la tivvù, ***?”
La bimba ora stava studiando il nasone dell’ospite. Le era, in qualche modo, familiare: e poi un naso così grande non può essere cattivo. La madre cercava ancora di estrapolarle una risposta:
“Essù, amore, di’ al Cavaliere cosa ti piace in tivvù”.
“…”
“Ti piacciono i cartoni?”
“I puffi”.
“I puffi! Ma lo sai che li ha inventati lui? Proprio lui!”
“Beh, modestamente, se non fosse stato per me…”
Fu un flash improvviso: la bambina si immaginò il signore che aveva davanti virato in blu, con in coppa il cappuccio ‘e Pulicinella, e si mise a ridere. E che risata squillante aveva. Fu un bagliore improvviso, un lampo ai raggi x, che attraversava le bugie degli adulti e le mostrava al negativo. L'uomo ebbe un brivido. Aveva già avuto molte donne, in vita sua, molti affari e molte soddisfazioni. Ma forse non aveva mai fatto ridere un bambino. Non in quel modo. La mamma si stava ancora scusando, di cosa? Di avere una figlia allegra? Ma sono benedizioni queste, signora. Bevvero il caffè, una fetenzìa. L’autista sudava freddo: si era immaginato tante volte questa scena, una silenziosa odissea nell’imbarazzo. E invece il cavaliere era suo agio. Si mise a chiacchierare del più del meno, amabilmente, senza raccontare nemmeno una delle sue orribili freddure. Discussero di quant’era bella Napoli, con i suoi cieli, le sue canzoni, lo sa Signora che da giovane cantavo? Facevo il piano bar alle crociere, bei tempi quelli, siete mai stati in crociera? S’avissi fatto a n’ato’ chillo ch’ài fatt’a’mmè…
La bambina lo guardava fisso, senza mostrare segni di noia. Non aveva mai visto un puffo dal vero, e forse non lo avrebbe rivisto più, voleva riempirsene gli occhi. Venne ora di cena, e il Cavaliere si autoinvitò. Mentre la madre, col cuore a mille, si ritirava in cucina, l’uomo si prese la bambina sulle ginocchia. Si misero a discutere di cose serie, cartoni animati: meglio i puffi o my mini pony? Mentre soppesava i pro e i contro di entrambi i prodotti, il cavaliere tratteneva a stento le lacrime.
Dalla vita aveva avuto tutto, incluso i figli. Meravigliosi figli. Ma con nessuno aveva mai condiviso la sua passione per i puffi. Con nessuno aveva discusso dei My Mini Pony. Se n’erano andati tutti, i suoi pargoli, in quella cazzo di scuola steineriana per la classe dirigente del futuro, quella dove il teleschermo era off limits. Così, mentre il cavaliere selezionava con cura il pastone chimico da servire al popolo (non troppo nutriente, non troppo noioso, coloranti in abbondanza), in casa gli crescevano questi piccoli radical chic con la mania dei libri, che scherzavano su Fede, che trattavano con sufficienza persino Costanzo. Certo, era l’età. Col tempo sarebbero diventati più ragionevoli. Ma io che ho rifatto l’Italia e gli italiani a mia immagine e somiglianza, io non avrò il diritto di prendermela sulle ginocchia ogni tanto, e farla ridere?
“Cavaliere, non abbiamo parole per la splendida serata. Io…”
“Non dica niente, signora, tocca a me piuttosto sdebitarmi”.
“Ma non lo dica neanche per sogno, cavaliere, noi…”
“Venitemi a trovare. Su da noi. O anche in Sardegna, quest’estate. ***, sei mai montata su un pony?”
“No”.
“Allora devi assolutamente venire a vedere il mio ranch in Sardegna, l’ho fatto uguale a quello dei My mini pony, cosa dici, ti piacerebbe?”
A *** sarebbe piaciuto di più vedere il villaggio del cavaliere con le case scavate nei funghi giganti, ma disse ugualmente di sì.
“E allora ci conto. Buonanotte, principessa”.
“Lo vedi da sola cos’è”.
“Una stalla? Da quando dietro alla nostra villa c’è una stalla?”
“È un ranch”.
“E questa puzza cos’è… cavalli?”
“Sono pony”.
“Va bene, hai messo su un allevamento di pony senza dirmi niente”.
“Se è un problema possiamo andare nella villa qui di fianco”.
“Ma non riesco a capire… chi è che dovrebbe montare questi pony?”
“Pensavo che i bambini…”
“I bambini sono grandi ormai. Se vogliono cavalcare vanno al club. Ma i pony…”
“I bambini dei nostri ospiti”.
“Certe volte non ti capisco”.
“Non c’è niente da capire, ormai sono un politico, avrò più ospiti in casa, verranno con le famiglie, e i bambini si annoiano. Non li possiamo mica mettere davanti alla televisione”.
“Eh, certo”.
(Forse continua).
Crepuscolo dei giornalisti
06-05-2009, 23:54Berlusconi, campagna elettorale (permanente), giornalisti, tvPermalink
A questo punto il caso Berlusconi potrebbe passare in secondo piano, oscurato dal caso De Bortoli. Spiego.
De Bortoli è già stato direttore del Corriere della Sera tra il 1997 e il 2003: fu lui a traghettare il quotidiano dal porto nebbioso e rassicurante del mielismo agli approdi drammatici e beceri del nuovo Millennio, lanciando per esempio l'anziana Fallaci in chiave jihadista anti-islamica. A Berlusconi la sua direzione, non troppo allineata al suo Secondo Governo, non garbava, e secondo i meglio informati fu lui a premere affinché fosse sostituito.
La Storia si ripete: pochi mesi fa Berlusconi III aveva mostrato analoghi segnali d'insofferenza nei confronti del nuovo-vecchio direttore del Corriere (l'eterno Mieli); e anche stavolta il direttore è cambiato: fuori Mieli, dentro De Bortoli 2. Ma avrà capito la lezione? Saprà essere berlusconiano con garbo, o insisterà nel mostrare indipendenza di giudizio? Lo si aspetta un po' al varco, insomma.
Il 29 aprile Repubblica e Stampa escono con la feroce lettera di Veronica Lario.
L'occasione arriva martedì sera, quando Berlusconi scende a Porta a Porta per spiegare come stanno le cose. De Bortoli è in collegamento. È chiaro a tutti che qui si gioca la faccia: è il solo ad essere nella posizione di poter mettere Berlusconi alle corde, e se non lo fa rischia di non scrollarsi più di dosso l'etichetta di nuovo altoparlante di Arcore. A questo doveva pensare ieri dietro le quinte, mentre registravano la prima parte: quella con Vespa che presenta e Berlusconi che spiega tutto lui. Finché, dopo quasi mezz'ora, tà tan tà taaan! Ecco il collegamento. Col Giornalista. Quello che farà il Contraddittorio. E siamo tutti con lui: vai, Ferruccio, mostra agli italiani che chi scrive i giornali ha ancora indipendenza di giudizio.
(Dal 2':26''):
DE B: Buonasera presidente.
BERL: Buonasera direttore, scusi, volevo dirlo pubblicamente: ho telefonato al direttore del Corriere della Sera per ringraziarlo di come il suo giornale aveva trattato la vicenda: con grandissimo equilibrio, con grandissima eleganza, e mi sono sentito in dovere di chiamare il direttore per ringraziarlo di questo fatto: e lo dico pubblicamente molto volentieri.
VESPA: Ferruccio De Bortoli è un gentiluomo, lo sappiamo da tempo.
Come potete vedere, Berlusconi parte in attacco con la Mossa dell'Orso: ti abbraccio per schiacciarti. Lo dico pubblicamente, ti ho ringraziato per come mi hai trattato bene e voglio che tutti lo sappiano (e Vespa lo sa da tempo). De Bortoli non ha ancora finito di salutare e si trova già alle corde. Se non dice subito qualcosa di profondamente indipendente, è finito. E lo sa.
DE B: Guardi, io la ringrazio, presidente, però le devo dire che se sua moglie avesse mandato la lettera al Corriere della Sera anziché a Repubblica, io l'avrei pubblicata con tutta evidenza.
BERL: E forse non era lei che l'aveva provocata, direttore.
DE B: No, beh, devo dire...
BERL: Il destinatario non era casuale.
DE B: Beh, insomma...
BERL: Quindi non ci sarebbe stata nessuna lettera.

BERL: Io voglio restare sul fatto: si sono costruite artatamente due verità (bla bla bla, tanto chi mi ferma più, De Bortoli? L'ho messo al tappeto subito De Bortoli, guardatelo: adesso Vespa gli ridà la parola e io lo rizittisco immediatamente, quanto ci scommettete?)
VESPA: Prego, Ferruccio.
DE B: Guardi, io la ringrazio Presidente ma... mi dispiace contraddirla, nel senso che... io non credo che ci sia stato un complotto mediatico, perché quello che è stato...
BERL: Io non ho mai parlato di un complotto, Direttore. Mai.
DE B: ...allora non c'è stata nessuna trappola mediatica... perché comunque insomma... poi ci sono state delle interpretazioni... degli eccessi... e lei fa bene, Presidente, a difendersi e a dare tutti i chiaramenti opportuni...
Da qui in poi lo faranno parlare senza interromperlo, ma è dimesso, stanco: guarda in basso come il predatore sconfitto nel duello contro il maschio-alfa, si lamenta querulo che la vita privata non andrebbe mescolata con la pubblica... tanta fuffa ragionevole, nessuna domanda diretta, di quelle che un umilissimo cronista saprebbe porre: ad esempio; cosa significa che la tal candidata è una “superlaureata”? E se è vero quello che Berl. ha detto pochi minuti prima, e cioè che la sua presenza alla festa fu una semplice improvvisata durante una missione di lavoro al termovalizzatore, come la mettiamo col regalino? Perché, come fa notare Malvino, i casi sono due: o si porta sempre anellini con sé, anche quando visita i termovalizzatori, o l'improvvisata non era così improvvisata... oppure chi lo sa, magari c'è un terzo caso, e Berlusconi potrebbe spiegarlo: le domande servono anche a questo, no? No, le domande non servono a niente, le domande non si fanno proprio.
Poco dopo scopriamo che De Bortoli non è venuto a intervistare il Presidente, ma a dargli consigli di stile: Berlusconi, dice, non avrebbe dovuto andare a quel compleanno. Perché? Perché era una festa burina, lascia capire, con i cuochi che indossavano magliette cheap. Sul serio.
De B: Posso dire una cosa di sensazione mia personale? Io credo che lei Presidente sia al massimo... anzi, mi auguro, insomma... lei ha una grandissima popolarità, tutti le riconoscono le grandi realizzazioni del suo Governo [tutti?], lei ha avuto modo, lo ha tutti i giorni di valutare qual è anche l'affetto che la gente ha per lei, insomma.
Io però credo che un Presidente del Consiglio... lei è una persona generosa, non sa dire di no, insomma la invitano, lei ci va, si spende sempre con grandissima generosità: gliene dobbiamo dare atto. Però io credo che alle feste e ai compleanni non si debba andare.
Queste fotografie certamente dimostrano che, per carità quella era una manifestazione pubblica come tante altre... Però insomma io credo che ci sia anche una forma delle istituzioni che lei rappresenta. Forse qui potrebbe cogliere l'occasione che l'aver detto di sì a quella persona che l'ha invitata quella sera sia stata poi un errore se poi ha scatenato questa tempesta mediatica. Insomma mi crea un certo disagio vedere un Presidente del Consiglio che è fotografato insieme a quei signori, per carità, tutti rispettabilissimi, insomma, uno c'ha la maglietta Song'e' Napuli, io personalmente qualche forma di disagio la sentirei. Mi piacerebbe insomma che questa occasione fosse un'occasione per dire beh, forse è meglio che in queste occasioni il Presidente del Consiglio non compaia.
Dietro al muro d'imbarazzo c'è un problema vero. Berlusconi è una carica istituzionale, che però pretende di infilare in agenda delle comparsate elettorali. Lo aveva affermato lui stesso poco prima, nella foga della sua autodifesa: alla festa di Noemi c'è andato perché voleva discutere con suo padre a proposito di un paio di candidature nel collegio Centro-sud Campania. Ma c'è arrivato in pompa magna, con scorta ufficiale e tutto quanto:
Sono arrivato con otto auto della polizia e della scorta: sembrava un funerale. Sono arrivato lì al ristorante, sono entrato... mi si sono fatti lì contro, e quando c'è tanta gente... non mi si può chiedere di non fare campagna elettorale: anche perché andremo presto alle elezioni.
Non gli si può chiedere di non fare campagna elettorale, a B.: anche se le sue elezioni le ha vinte l'anno scorso, e ora dovrebbe concentrarsi su un altro mestiere, che è quello del governo; come Obama, che per un anno ha comiziato, ma adesso sta lavorando. Questo fanno di solito i politici nelle democrazie moderne: un anno di campagna e quattro di governo. Con B. è diverso, l'Italia è diversa: siamo in Campagna Elettorale Permanente. Lo sappiamo: le Amministrative, le Europee, i Referendum sono tutte consultazioni provvisorie che possono decidere la sorte di un governo, e che costringono i governanti a perder tempo nelle cucine dei ristoranti e nelle tendopoli, e a rinnovare continuamente le promesse elettorali. Berlusconi è in campagna per Bruxelles anche se non potrà mai andarci, un'assurdità che qui nessuno gli rimprovera: un malcostume che non nasce con lui, anzi lo crea: l'odierno Berlusconi populista, quello che ha un sorriso e una stretta di mano per tutti, è un prodotto della Campagna Permanente. E non gli si può chiedere di non farla, perché in verità e l'unica cosa che sa fare: se gli togli le elezioni, si attaccherà ai sondaggi di popolarità, come l'eroinomane al metadone.
Tutto questo vagamente De Bortoli l'ha capito, ma non lo dice. Quel che dice è che Berlusconi non dovrebbe farsi fotografare accanto a una maglietta Song'e'Napule. La questione politica (non possiamo mescolare campagna elettorale e lavoro istituzionale) si trasforma in questione di stile: a quel punto tanto valeva mandare Lina Sotis, che ha una parlantina più sciolta; tanto più che buttarla in stile quando giochi contro il re dei populisti significa praticamente servirgli la palla: schiacciata, set, game, match:
Non sono d'accordo con lei sul fatto che io, come Presidente del Consiglio, debba arrivare a non andare a una festa di matrimonio, a una festa di compleanno, a riunioni... perché rinuncerei ad essere me stesso, rinuncerei a mantenere tutte le promesse che ho fatto anche in sede amicale, a stare con la gente. Quella persona che lei dice Io song'e'Napule era una persona che lavorava nella cucina di un ristorante... io quando vado in un ristorante normalmente faccio sempre gli incontri e le fotografie con tutti quelli che lavorano in cucina, a tutti chiedo cose della vita vera. Parlo con i taxisti, parlo con i commessi... sono un uomo come tutti gli altri, e ho un grandissimo rispetto soprattutto per le persone più umili. Se cessassi di fare questo non sarei più me stesso (applausi).
Berlusconi ha buone ragioni di complimentarsi con un direttore di giornale che invece di fargli una sola domanda si presta a recitare la parte (tipica delle fiction mediaset, fateci caso) del borghese altezzoso con la mania per le “forme”, rispetto alla quale si staglia luminosa la figura di Silvio C'è, quello che S'Interessa Alla Vita Vera Della Gente Umile.
Mi sbaglio se suggerisco che in un Paese democratico, con una stampa indipendente, un direttore che si prestasse a un servizietto del genere nei confronti di un uomo di potere verrebbe licenziato immediatamente? Sì, mi sbaglio, perché non posso dimostrarlo. In un Paese democratico nessun direttore si è mai abbassato così. Che io sappia. Magari non ho cercato bene: se avete esempi segnalatemeli.
De Bortoli invece resterà lì dov'è, e c'è già chi si complimenta con lui per le “stoccate” inferte al premier: lui, che s'è fatto ridurre al silenzio da un settantenne arzillo ma retoricamente non irresistibile. Questa è la stampa italiana, oggi, rappresentata dai suoi professionisti più prestigiosi. Delle interviste scomode ai potenti si è semplicemente persa la memoria storica: della Fallaci ci si ricorda soltanto la rabbia, non l'orgoglio con cui
dava del tu all'ospite potente.
In mezzo a tutto questo io scrivo, come tanti, senza nessuna pretesa di fare lezioni di giornalismo. Non sono un giornalista: ma non è necessario essere calciatori professionisti per accorgersi che a centrocampo fanno melina. Non scrivo per farmi passare la rabbia (che non passa, anzi); piuttosto con una presunzione di testimonianza: chi verrà dopo di noi non dovrà pensare che eravamo tutti prostrati come Vespa, arresi come De Bortoli. C'era gente normale, con una famiglia e un lavoro più o meno normale, che in casa propria si faceva le domande che i giornalisti non volevano o non sapevano più fare. Non eravamo la maggioranza, non pretendevamo di esserla: ma esistevamo. Devono saperlo i posteri: non si sono bevuti il cervello in quindici anni, gli italiani. Non tutti.
La realtà imita il fotomontaggio
05-05-2009, 17:37Berlusconi, fotografiaPermalink
Faccio un piccolo esempio, prendendo una foto recente che (se non mi sbaglio) serviva a dimostrare che i due sposini se la filassero una meraviglia. Vi sembra vera? A me sembra un montaggio, e pure a buon mercato. C'è uno sfondo verde-maculato che è la classica risorsa di chi non vuol perder troppo tempo con photoshop; la luce che batte in fronte a Berlusconi (complimentoni al fotografo, per inciso) non rischiara per nulla la consorte, che sembra piuttosto esposta a una fonte luminosa da un'altra direzione; lui per contro ha un flash negli occhi che gli conferisce un'espressione da mattoide, ma che sulla Lario non risulta. Senza parlare del solito handicap, l'altezza: la faccia di Berlusconi non è mai dove dovrebbe essere, sembra sempre ritagliata; salvo che se davvero la ritagliassero, l'appicicherebbero un po' più in alto, no?
Ecco, con Berlusconi il problema è questo: quando viene male sembra innaturale, quando viene bene non può che essere ritoccato. Malgrado tutto io penso che questa foto sia vera: montarla non avrebbe avuto molto senso.
Ora però prendo la foto e decido di usarla a sostegno della tesi di Feltri (il ministro del basso ventre di Berlusconi), secondo cui il divorzio è tutto un complotto politico di Franceschini. In effetti la Lario e Franceschini si frequentano da anni, non avete mai visto le foto? Eccole.

Miriam Raffaella Bartolini tanti anni fa si è trovata un nome d’arte: Veronica Lario. Dall’altro ieri gliene abbiamo trovato uno noi: Lario Franceschini. (Valeria Braghieri, Libero 30/4/9)
Dieci minuti di lavoro, e avrei potuto fare di meglio; ma poi rischiava di andare in prima pagina su Libero per davvero (e alla fine Feltri se la sarebbe presa con me). Sembra finta? Sì, ma non più della vera. Nella fotografia le categorie "vero" e "falso" sono saltate da un pezzo. Il naturalismo è finito: siamo tornati in una fase classicista in cui l'unica categoria solida è quella del "verosimile": ammesso che ogni foto è ritoccata o passibile di ritocco, l'immagine migliore è quella che imita con più grazia il vero. Ora si dà il caso che Berlusconi, in questo nuovo classicismo, stoni come un piazzista di detersivi tra le cariatidi dell'Eretteo. E certo, non è colpa sua se il suo corpo non rispetta le proporzioni vitruviane.
L'annosa questione smaltimento
29-04-2009, 18:26Berlusconi, essere donna oggi, società dell'avanspettacolo, tvPermalinkIl re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. I suoi ministri gli suggerirono: «Si cerchi per il re nostro signore una vergine giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così il re nostro signore si riscalderà». Si cercò in tutto il territorio d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da Sunem e la condussero al re. La giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei.Ma Berlusconi, chi lo scuote più?
Una scossa magnitudo 7 gli fa il solletico: va persino a farsi fotografare tra le macerie; regala la dentiera alla vecchietta, e tutti gli vogliono più bene che prima.
Contro il nuovo blocco al potere, nemmeno l'emergenza rifiuti può nulla. Ve la ricordate? Sembrava che dovesse inghiottirsi Napoli. Ma è bastato spiegare ai leghisti del nord e ai masanielli del sud che gli inceneritori andavano rimessi a regime, e voilà.
No, non sarà un terremoto, né lo smaltimento di rifiuti. In questo momento l'unico punto debole del Pdl, il tallone vulnerabile che potrebbe costargli qualche punticino alle Europee, è

Perdonate il sessismo – anzi, no, perché mai dovreste perdonarlo? Accusatelo, fatelo risuonare nei lobi frontali come gesso spezzato alla lavagna, saggiatene la volgarità ottusa alle ironie. La gnocca è un annoso problema di questa maggioranza, di questo premier. Ne consumano troppa, non sanno più dove smaltirla. La spatolano sui palinsesti tv fino all'esaurimento, e ancora ne avanza. Ne hanno stoccata un po' a Monte Citorio, ma adesso per cinque anni il sito è pieno e non possono riaprirlo – e quindi? Si sente parlare di un convoglio che dovrebbe partire, un treno per Bruxelles. Ma non sarà facile spiegare agli europei che il loro parlamento è stato individuato come sede di stoccaggio.
Il principale responsabile, una volta tanto, è lui. Berlusconi adora la gnocca, è cosa nota: ma la passione che fino a qualche anno fa poteva ancora avere un significato virile, a settant'anni suonati ha assunto aspetti parossistici, inquietanti. Un uomo che da molti anni dovrebbe aver soddisfatto qualsiasi desiderio, realizzato qualsiasi fantasia, si circonda di gnocca, ci si avvolge, se ne fa schiacciare. Non è più *sesso* nel senso che diamo alla parola noi monogami malsicuri. Berlusconi sembra aver trasceso da un pezzo il regno animale, per approdare a una dimensione vegetale in cui la gnocca gioca il ruolo di fertilizzante: si sparge tutt'intorno, e la pianta riprende vigore. Tutto bene, anzi no, perché il fertilizzante esaurisce in fretta le sue proprietà, e va sostituito costantemente. In mancanza di dati certi, è ragionevole supporre che la stessa portatrice di gnocca non possa essere riutilizzata che tre, quattro volte: dopo basta, fine, non serve più, andrebbe sbattuta via. Ma lo smaltimento comporta grossi rischi.

Bellissima era un programma del Bagaglino senza i due comici del Bagaglino, ma con... quattro quintali di gnocca in più. Cioè, muore il grande Oreste Lionello? Compensiamo con la gnocca. Il grande Gullotta dà forfait? E noi ci sbattiamo dentro altra gnocca, non importa se over 40 e un po' fanée. Si capisce che tutta questa gnocca crea problemi strutturali, ovvero: prima tra un balletto e l'altro ci stavano le scenette, ma adesso? Adesso ci mettiamo la lapdance, in prima serata, per la gioia di vecchi e bambini. Il tutto nella settimana del terremoto, perché ci sono priorità che vengono sopra ogni considerazione di audience, e una di queste è l'allocazione di gnocca in surplus. Poi hai voglia a dire che è stato un flop – non credo che si aspettassero un successo di critica e pubblico. Hanno tagliato una puntata su quattro, ok, ma intanto per tre serate abbiamo potuto rifarci gli occhi con, con, con... Pamela Prati. Dico, voi ce l'avete presente Pamela Prati? Piantatela di dire che Berlusconi è immortale, concentratevi su Pamela Prati. In una soffitta di casa sua deve custodire il ritratto di un cadavere purulento. Io non mi ricordo di averla mai vista giovane, era una milf quando frequentavo le elementari, e adesso guardala, dà punti alla Novic. Se davvero non vogliamo più programmi come Bellissima la dobbiamo abbattere, non c'è altra soluzione.
No, una soluzione ci sarebbe: riconvertirla in parlamentare. Un vero uovo di Colombo, anche perché di solito le onorevoli portatrici di gnocca sono docili e non creano problemi. Certo, qualche caso imbarazzante c'è stato e tuttora c'è (ex presentatrici che vogliono chiudere internet, ecc.), ma di solito attirano l'attenzione di un pubblico di nicchia e non provocano nessuna crisi di governo; nel contempo, accrescono l'immagine di Berlusconi-galletto nel pollaio, che piace ai giovani. In questi casi, più che di smaltimento della gnocca, si potrebbe anche parlare di riciclaggio: le scorie della gnocca vengono riconvertite in consenso politico. A Bruxelles questo potrebbero anche capirlo, e provare a venirci incontro. In fondo Berlusconi sta facendo quel che può in direzione di un consumo della gnocca eco-sostenibile...
...ma non ci cascheranno. Nessun tipo di riciclaggio politico, cinematografico o televisivo, può davvero reggere i ritmi attuali di consumo. Pensate a quella ragazza che ha appena avuto Berl. al suo 18mo compleanno. Non so cosa B. abbia fatto o intenda fare con lei o la di lei mamma, e nemmeno m'interessa, ma facciamo due conti: questa vorrà essere sistemata prima o poi, e comprensibilmente. È convinta di essere brava ("perché io so fare tutto"), una nuova Cuccarini, e chi si prenderà la briga di dirle di no? Va messa a contratto. A Cologno, a Saxa Rubra, Monte Citorio, Strasburgo, vedete un po' voi, dipenderà anche dalle inclinazioni. Ma non hai fatto in tempo a sistemarne una così che tutt'intorno te ne sono spuntate altre cinque, è una gara persa in partenza.
E allora? Che fare? Si potrebbe semplicemente attendere che Berlusconi ci resti – in fondo non c'è fine migliore da augurare a un nemico. Ma l'impressione è che la gnocca, lungi da indebolirlo, lo tenga in vita. È il bromuro che lo schianterebbe. Il che vuole anche dire che l'uomo che ha comprato l'Italia, in fin dei conti non sa che farsene. Non è mai veramente riuscito a sublimare in brama di potere le sue banalissime pulsioni carnali. Qualcuno ha detto che comandare è meglio di fottere, ma non pensava a lui.
L'unica soluzione in vista è l'irrigidimento. Quel che rende instabile il sistema non è l'insaziabilità di B., ma i margini di libertà e di espressione che ancora vengono concessi ai cittadini, comprese le portatrici di gnocca. Bisognerà concentrare un po' di più l'editoria, ed educare le giovani generazioni a darla a B. per il gusto di farlo, senza pretendere contropartite televisive o parlamentari. Tempo al tempo, e intorno al Palazzo fioriranno leggende: il mostro che vi abitava pretendeva due vergini ogni primo giorno del mese.
Catone in segreteria
20-02-2009, 00:01Berlusconi, castrazione, Pd, Sanremo, tormentoniPermalink
che tu sia verde o rosso, bianco o nero, Diesse o Margherita, maschio o femmina, o altro, c'è un solo consiglio che mi sento di darti.
Qualsiasi saranno le cause su cui ti spenderai (ecco, magari non spenderti più di tanto contro i rincari a Sky), qualsiasi saranno le parole che sceglierai di usare, io ti propongo semplicemente di terminare con un ritornello semplice e riconoscibile. Come Marco Porcio Catone, te lo ricordi quando al ginnasio si tirava fuori Marco Porcio Catone? le matte risate.
Va bene, caro futuro Segretario del PD, che tu abbia fatto il ginnasio o no; Marco Porcio Catone era quel vecchio senatore Romano col pallino di Cartagine. Che era già stata sconfitta non in una, ma in ben due Guerre Puniche; umiliata e sottomessa. Ma questo non era abbastanza per Marco Porcio Catone. Lui sapeva che per quanto la si potesse umiliare e sottomettere, Cartagine era lì, al centro del Mediterraneo, in una posizione strategica per il traffico marittimo. E quindi sarebbe tornata grande prima o poi. Sicché c'era soltanto una cosa da fare se si aveva a cuore il futuro di Roma: distruggere Cartagine.
I colleghi senatori lo prendevano per matto e rimbambito; e in effetti lo era; ma lui non demordeva e di qualsiasi cosa parlasse in aula terminava sempre con lo stesso ritornello: bisogna distruggere Cartagine. Sul serio, peccato non avere i resoconti stenografici:
FLACCO: “Chiedo al Senatore di avviarsi alla conclusione, grazie”.
CATONE: “Certo. E quindi, senatori, terminando il mio intervento sull'esigenza di migliorare la viabilità sulla Via Salaria, vi rammento che occorre distruggere Cartagine”.
Se poi non ti ricordi come andò a finire, caro futuro Segretario del PD, non c'è problema, te lo rammento io: dai e dai, alla fine il vecchio Catone li convinse. Trovarono un pretesto, fecero una terza guerra punica, distrussero Cartagine e sulle rovine sparsero il sale. Potenza dei ritornelli.
E quindi, caro futuro Segretario: quando t'inquadreranno e ti chiederanno di dire la tua sugli stupri, la criminalità, la crisi dei consumi, degli impieghi, dei parcheggi, la mafia, la camorra, i rifiuti, i malati terminali, gli atei, i gay, Sanremo, la commissione vigilanza, gli stupri... tu di' quello che devi dire, Futuro Segretario, e non aver paura di essere franco e sincero. Però cerca di mantenere l'attenzione fino alla fine, e alla fine piazza una frase che sarà sempre la stessa, la tua Delenda Carthago, e potrebbe suonare così: chi ha corrotto David Mills?
Per farti degli esempi:
“Segretario del PD, La Russa propone la castrazione chimica per gli stupratori, lei cosa ne pensa?”
“Per castrazione chimica s'intende una cura ormonale temporanea che di solito si scambia con uno sconto di pena, e che aumenta l'aggressività dei pazienti. Solo a La Russa potrebbe venire in mente di aumentare l'aggressività dei maniaci sessuali, magari facendoli uscire di galera un po' prima. Propongo una cura a base di sviluppina per il nostro Ministro della difesa, e nel frattempo mi domando: chi ha corrotto David Mills?”
“Segretario del PD, le è piaciuta la canzone di Povia?”
“Mah, la melodia mi sembra di averla già sentita... quanto al testo, è la storia di una persona che a un certo punto cambia il suo orientamento sessuale. Spero che in Italia si continui a garantire il diritto degli individui a interrogarsi sulla propria identità sessuale, e a cambiarla, e già che ci sono mi domando: chi ha corrotto David Mills?”
Rideranno di te? Lasciali ridere. Ma non dar loro respiro. Questa domanda dev'essere la prima cosa che si ricordano al mattino. L'ultima cosa che si ripetono alla sera. Deve echeggiare nei loro sogni: chi ha corrotto David Mills? Finché un giorno, in un attimo di debolezza, proveranno a risponderti. Ma tu sai, ma noi sappiamo, che nessuna risposta li renderà liberi.
“Segretario del PD, come andranno le Europee?”
“Forse perderemo. Nel qual caso per Bruxelles partiranno altri allegri aeroplani imbottiti di leghisti che non capiscono l'inglese che i loro figli imparano all'asilo. Se è un modo per liberarsi dagli incapaci, pazienza. Ehi, a proposito, who corrupted David Mills?”
Che tu sia come quella canzone che al primo ascolto sai, che non potrai liberartene senza fartela piacere.
2B
08-02-2009, 12:15Berlusconi, preti parlanti, vita e mortePermalinkNe ho due.

Ma poi ha chiamato Letta e ha detto che i Vescovi ci tengono tanto, e come fai a dir di no ai dei Vescovi, come fai a dir di no a Letta che a Palazzo Chigi è l'unico che ne capisca qualcosa? Gli avrà spiegato che quella è viva, che ha tutti gli organi a posto, anche l'utero? Anche anche! E quello si sarà commosso, alla maniera cialtrona di quelli che si commuovono alle feste comandate, convincendosi subito della prima sciocchezza che gli racconta l'amico (“Morirà di fame e di sete!”); avrà promesso mari e monti. Senza pensare neanche un momento alle sentenze già emesse e tutte le altre formalità che fanno la democrazia, perché questi sono dettagli a cui di solito pensa Letta, ma stavolta Letta era il postulante. E davanti alle telecamere avrà condito il tutto con una gaffes delle sue (“potrebbe fare figli!”), che pensi sempre che passeranno alla Storia e invece no, dopo un po' ce la dimentichiamo; si direbbe che ormai la Storia è piena, non ne tiene più. Questo è il primo Berluscone, vi piace?
Sennò c'è il secondo.

Il secondo è un genio del male. Conosce gli italiani come le sue tasche, ma conoscerci (se ci riflettete bene) equivale a odiarci. Sin dagli anni Settanta ha scelto con estrema coerenza i suoi settori d'intervento: palazzine e onde tv, la carne e il sangue dell'Italo medio. Per farsi strada si è comprato un po' di politici; quando questi hanno sbroccato ne ha rilevato frequenze e bacino di utenza e si è messo in politica in proprio, col deliberato proposito di umiliarci e distruggerci, di farci ripensare al fascismo come a un periodo di tolleranza e buongoverno. Certo, ha avuto pazienza. Mentre tutti lo accusavano di pensare solo alle leggi ad personam lui distruggeva la forma Partito dall'interno, trasformava il parlamento in una corale di gente inutile da lui convocata, si portava le modelle al Consiglio dei Ministri. Dopo tanti sforzi è quasi incredibile che abbiamo ancora giudici, che abbiamo ancora un Presidente della Repubblica: ma appunto, non è detto che duri. Di Eluana a questo Berluscone non è mai fregato nulla fino al momento in cui non ha potuto usarla, povera donna, come una selce scheggiata contro le istituzioni repubblicane: i vescovi gli hanno servito un'occasione al volo per chiamare assassino chi non controfirma i suoi decreti legge: prova di cinismo che lascia senza fiato. E non pago, ha voluto condire il tutto con uno di quei detti memorabili che sotto la superficie dello scandalo squarciano un velo sull'archetipo italiano: Eluana potrebbe ancora dar figli alla Patria! La gente lo ama per queste stronzate, lui lo sa. Questo è il secondo Berluscone.
E io non so decidermi. Non ditemi che forse è un mix fra i due. Non è possibile essere cialtroni e machiavellici insieme, una cosa esclude l'altra. Berlusconi deve essere per forza uno dei due: un cialtrone generoso o un'intelligenza diabolica. Ma quale. Non so scegliere.
Il peggio è che non so neanche dire chi dei due preferirei: vedo così poca intelligenza in giro che a volte penso che persino un po' di quella diabolica sarebbe benvenuta. Se devo cadere in disgrazia con tutto il mio popolo, non è meglio che sia per l'azione di un genio del male, che per un surplus d'ignoranza?
Fattore di protezione 50
07-11-2008, 01:07Berlusconi, cattiva politica, Obama, scuolaPermalink
Se ci riflettete bene, la notizia non è che Berlusconi abbia fatto una gaffe internazionale. Ma voi ve la ricordate, l'incredibile stagione 2002/03?
Vi aiuto io. Ottobre 2002: Berlusconi comincia a scherzare sulle infedeltà della moglie di fronte a un perplesso premier danese, a cui spiega: “you don't know the history, I explain you later”. Luglio 2003: Berlusconi inaugura il semestre europeo offrendo a un eurodeputato tedesco un ruolo da kapò in un film in lavorazione. Mentre in Germania si parla di boicottare le località turistiche italiane, e Schroeder pretende scuse ufficiali, Berl. si scusa spiegando che da noi lo sterminio degli ebrei è classica materia da barzellette: come dire, se ho sbagliato non è colpa mia, ma di tutti e 58 i milioni. No, ma sul serio, grazie, Presidente. Nel settembre dello stesso anno esce un'intervista allo Spectator in cui elogia Mussolini, che mandava gli antifascisti a prendere il sole a Ventotene. Siete ancora sicuri che la notizia sia che Berlusconi ha fatto una gaffe?
Secondo me la notizia è che da un bel po' aveva smesso di farne. Perché sì, tirar giù un leggio durante un'orazione a Bush non è esattamente come fare le corna in una foto ufficiale dei premier europei. Sul serio, stavo quasi pensando di scriverci un pezzo su, uno di questi giorni: cos'è successo al più grande gaffeur europeo più o meno da Carlo Magno in poi? Ha imparato un minimo di savoir faire o è semplicemente stanco? E devo ammettere che in quanto blog un po' mi mancavano, le sue uscite pazzerelle. Uno rischia di concentrarsi sulle perle di Veltroni, e poi ti danno del disfattista. Ma allo stesso tempo ero sinceramente contento che non ne facesse più, perché il pezzo-satirico-sulla-gaffe-di-Berlusconi è davvero una che ormai hanno imparato a fare tutti e non diverte più nessuno. E invece guarda qui. Ha detto che Obama è abbronzato.
E adesso che si fa?
Si prende sul serio?
Ai bei tempi del '02/03, il ritmo delle gaffes presidenziali era così serrato che persino i meno dietrologi stavano cominciando a subodorare un complotto: come se a Berlusconi non scappassero, come se lui le sparasse deliberatamente. È il sistema più a buon mercato per restare sulla bocca di tutti per un paio di settimane, magari distogliendo l'attenzione da qualche altra questione più spinosa. Da questo punto di vista la gaffe berlusconiana è davvero un tranello insidioso, perché come fai a resistere? Ha dato dell'abbronzato a Obama. Puoi davvero far finta di niente? No, devi replicare. Però è impossibile replicare seriamente a una scemenza così. Alzare il tono è inevitabile. Lui ha detto una battuta da asilo (“mamma, il signore è abbronzato?”), e a Franceschini tocca dargli del razzista. Commettendo un prevedibile autogol, perché Berlusconi non è un razzista. O comunque non lo è per aver detto che Obama è abbronzato. Al massimo è un pessimo battutista, un gaffeur, ma il razzismo è un'altra cosa.
Per inciso, io quella battuta ogni tanto la faccio. È il privilegio di lavorare coi bambini; anche la più decrepita barzelletta ritrova un pubblico. In particolare, l'equivoco carnagione-abbronzatura è intrinsecamente divertente, almeno fino ai 12 anni. Se il bimbo nero è in classe, può servire a sdrammatizzare il problema, che esiste. Il problema è: un bimbo nero in una classe bianca spicca, come un chicco di caffè in una zuccherriera. Possiamo raccontarci che è uguale agli altri, ma l'occhio ti racconta un'altra cosa. Un nero è diverso da un bianco, il bambino lo sa e non vuole essere considerato razzista per questo. È una delle grandi evidenze della vita, sulle quali è opportuno scherzare. Alzare uno steccatino politically correct su un certo tipo di battute non servirebbe a niente.
Allo stesso modo, cosa significa che “non dovrei notare” che Obama è un nero, come ha scritto Facci ieri? Che razza di ipocrita devo diventare per non notare che il colore della sua pelle è tanto diverso dal mio? Obama appartiene a una minoranza di persone col colore della pelle sensibilmente più scuro di quello della maggioranza degli statunitensi e dei cittadini del mondo: la cosa è di un'evidenza palese e quindi ci si può anche raccontare una barzelletta su. E se la barzelletta è vecchia, criticheremo il comico perché la barzelletta è vecchia. Ma il razzismo è un'altra cosa. Comincia quando si associano a determinate caratteristiche fisiche degli stereotipi culturali e un'inferiorità morale. Berlusconi non ha detto che Obama è appena sceso dagli alberi, o che ha il ritmo nel sangue. Ha detto che è abbronzato. Non fa ridere. Questa è l'unica critica sensata che gli si potrebbe fare: Berlusconi ha la battuta moscia. Tipico dei cumenda con tanti yes-men al seguito. Però anche qui, attenzione. Quanta attenzione è riuscito a calamitare, con queste battute mosce? Ogni volta che ne fa una è come se s'invitasse a tavola in tutte le famiglie, ma guarda chi c'è, lo zio brianzolo che le spara sempre grosse, dai, versa il trebbiano, la sapete l'ultima su Hitler?
E allora, insomma, che si fa? Non ditemi, per favore, che bisogna ignorarlo: perché o ci mettiamo tutti d'accordo (e siamo milioni), oppure ci sarà sempre qualcuno come Franceschini che ci casca. Io ci ho pensato a lungo, sapete. E per quanto mi riguarda, ho stabilito così: ogni volta che Berlusconi ne dirà una delle sue, attirando l'attenzione su una semplice gaffe, io nel mio piccolo cercherò di riportarla su cose più importanti. Cose che magari ha detto lo stesso Berlusconi, prima o dopo la gaffe.
Per esempio, ieri mi risulta che abbia affermato questo:
"Non mi ero accorto che nella Finanziaria sono stati tolti 134 milioni alla scuola privata cattolica. Ammetto una mia colpa: cercheremo di non togliere i finanziamenti alla scuola cattolica: è una libertà per tutti".
Avete capito? Siamo liberi di pagare le tasse per finanziare ai cattolici le suore delle suorine. E stiamo ancora a discutere dell'abbronzatura di Obama?
Lungo e peripatetico
09-10-2008, 22:19Berlusconi, preti parlanti, prostituzione, StoriaPermalink
Il medioevo non va preso sottogamba. Proprio quando stai per liquidarli come una massa d'ignoranti alla mercé di alluvioni e pestilenze, ti sorprendono. Per esempio, il prete a Pasqua assolveva quasi tutti. Furfanti e prostitute, tutti in fila per ricevere l'eucarestia. Solo una categoria non era ammessa, solo una professione era senza redenzione: quella dei prestatori ad interesse. È chiaro? Puttane dentro, usurai fuori. In un linguaggio più politicamente corretto: le prostitute erano ammesse nel consorzio umano, i banchieri no. Troppo empio era il sistema da loro escogitato per creare soldi non dalla fatica del corpo, ma da altri soldi, dal Tempo, dal nulla. Solo Dio può creare qualcosa dal nulla, l'usuraio può anche esserci utile se dobbiamo rifare il campanile, ma non si consoli: andrà all'inferno. Di qui poi la nota specializzazione professionale di chi in Paradiso non ci sarebbe andato comunque, gli Ebrei insomma, con le disgrazie che ne derivarono.
Noi però non siamo più medievali, siamo moderni. Abbiamo messo le prostitute alla porta e l'abbiamo spalancata ai banchieri. Abbiamo laicamente deciso che mercificare il corpo è peccato, mentre il tempo si può investire in prodotti innovativi e diversificati. E adesso che le unicredit sono carta straccia non possiamo contare neanche su una struttura funzionale dove vendere il culo.

Emarginata dalle donne, la prostituta ha potuto contare su un alleato che in tanti secoli non l'ha mai tradita: il Prete. L'emissario dell'antica civiltà medievale, discutibile sotto molti punti di vista, ma che forse le prostitute le aveva capite (di sicuro aveva capito gli usurai). Prete e prostituta, la coppia impossibile: non possono toccarsi, come Gesù e Maddalena, eppure si completano. Entrambi sono sterili (nel medioevo si credeva – si fingeva di credere - che la specializzazione professionale della prostituta la rendesse incapace di generare); uno raccoglie le confessioni, l'altra gli sfoghi. Entrambi custodiscono la Regola su cui è posata da secoli la civiltà cattolica romana, e che si riassume in una sola magica parola (quella che faceva uscire dai gangheri Lutero): Indulgenza. La Prostituta gestisce il peccato, il Prete amministra il perdono. Siccome ci guadagnano entrambi, il minimo è che si coprano a vicenda.
Per quel che ho potuto capire viaggiando, esistono tuttora due Europe: quella del burro e quella dell'olio, grosso modo. Nell'Europa del burro il puttantur è un'esperienza quasi impossibile. Le prostitute stanno a casa loro, le rare passeggiatrici confinate in quartieri turistici. Nell'Europa dell'olio, invece, ci si prostituisce per strada. Da cinquant'anni. Nel brontolio generale. Brontolano i benpensanti, che magari hanno il solo torto di vivere su una strada con picchi di traffico alle due del mattino. Brontolano le mogli, le madri, le femministe, brontolò solennemente anche Berlusconi II, ma non servì a nulla, ricordate? Andò un prete, con due operatrici, a spiegargli che non se ne poteva fare nulla: le prostitute dovevano restare per strada. E sono rimaste lì.

La vera rivoluzione antropologica passa da qui, altro che lucciole di Pasolini. Al di là della facile ironia sul suo curriculum, è difficile non interpretare il suo disegno di legge come la rivincita delle escort sulle battone di strada. E sui preti, circostanza che vale la pena di approfondire. Quando Berlusconi III vinse le elezioni, annotai: “sarà uno dei governi più laici della storia della Repubblica, senza Binetti e con un sacco di allegri puttanieri”. Tiravo alla cieca, ma ci ho azzecato. Togliere le prostitute dalle strade significa sottrarle al controllo di tutte le strutture socioassistenziali che in questi anni le hanno monitorate, somministrando preservativi, te' caldo e test HIV. Strutture laiche e cattoliche che si sono prese cura delle prostitute perché lo Stato aveva deciso di non guardare da quella parte, secondo quel principio di sussidiarietà che è il segreto del successo millenario della Chiesa (e che alcune amministrazioni di sinistra hanno ricalcato con successo). Associazioni e opere pie, i cui meriti sono fuori discussione, che si sono trovate in prima linea quando il problema della prostituzione è diventato, a fine '80, la moderna tratta delle schiave. Hanno salvato migliaia di vite, raccogliendole per strada. Ma possono funzionare solo se le prostitute in strada ci restano. Q

Da quando da bambino ho imparato a leggere i titoli dei giornali, so che esiste un dibattito sulle Case Chiuse, che si apre in mancanza di argomenti, e di solito si conclude quando un prete, o qualche altro meritevole operatore socioassistenziale, spiega questa franca verità: è meglio lasciarle in strada, così le controlliamo. In casa sarebbero più sfruttate. L'ho sentito dire per anni da uomini ragionevoli e pii, e mi sono fidato, mentre guidavo la mia utilitaria tra file di minorenni in tanga che evidentemente in una casa riscaldata sarebbero state più sfruttate di così. Anche se era difficile da immaginare.
Ecco, i miei dubbi nascono da una carenza di fantasia. Davvero in strada dev'esserci necessariamente più autonomia e solidarietà, e in casa più sfruttamento? Sul serio è più sicuro lavorare in strada, alla mercé di ubriachi al volante e polveri sottili? E quindi nei Paesi non cattolici in cui le strade sono sgombre la condizione delle prostitute sarebbe peggiore che da noi? Possibile? Fino a che punto questi discorsi non sono viziati, da un'ideologia, se non da un semplice ragionamento di sopravvivenza da parte di associazioni che in strada possono funzionare, e in casa no? La prima volta che ho provato a parlarne, qui, ho ricevuto una risposta molto bella di Cragno, che in una di queste strutture ha lavorato. E che sostanzialmente ribadisce quello che sappiamo: le associazioni fanno un lavoro importantissimo, ma lo possono fare soltanto su strada.
Ora, è naturale che difendendo la prostituzione stradale le associazioni (cattoliche o no) difendano anche la loro esistenza. Non mi sento di biasimarle. Quello che vorrei fosse chiaro è che se il nuovo blocco sociale benpensante di Berlusconi III e di Mara Carfagna decide di pulire le strade (effettivamente indecenti), deve avere subito pronto un piano di assistenza per i pianerottoli. E questa non è una battuta, è un discorso maledettamente serio.
Io non sono del tutto convinto che la casa porti a uno sfruttamento peggiore che la strada. L'industria della prostituzione non è una manifattura qualunque, che puoi nascondere in uno scantinato pieno di cinesi alimentati a pane e acqua. La prostituzione è aperta al pubblico, per definizione. Ha bisogno di pubblicità per attirare i clienti. E su cento clienti (i migliori amici delle prostitute, ricorda Cragno) ce ne sarà sempre uno in grado di distinguere una libera professionista da una schiava, e di chiamare un numero verde. Ma dall'altra parte del filo ci vorrà qualcuno in grado di capire il problema. Una persona onesta e indulgente. Sì, più o meno un prete.
Bibliografia:
Autori vari (a cura di Jacques Le Goff), L'uomo medievale.
Paolo Siniscalco, Il cammino di Cristo nell'impero romano.
Peter Brown, Il corpo e la società. Uomini, donne e astinenza sessuale nei primi secoli cristiani.
A Midsummer's Nightmare
25-07-2008, 14:19Berlusconi, cattiva politica, raccontiPermalink
C'è il Presidente Napolitano che entra in una banca con un sacchetto in mano, e dice:
“Buongiorno”.
“Buongiorno, ma... Non posso credere ai miei occhi!”
“Ci creda, pure, giovanotto, ci creda”.
“Lei è... il Presidente della Repubblica”.
“Proprio io, già”.
“E si è messo in fila proprio al mio sportello!”
“Sa com'è, stamattina passavo di qui... e mi sono detto: perché no?”
"Che onore, ma... non sapevo che avesse un conto qui”.
“In effetti, ora che mi ci fa pensare, non ce l'ho”.
“Ah. Vorrebbe aprirne uno?”
“No, grazie per l'interessamento, no!”
“E quindi... è interessato a qualche nostro prodotto? Io sono solo un cassiere, forse è meglio se chiamo il direttore di filiale e...”
“No, non lo disturbi. Lei andrà benissimo per quello che mi serve”.
“Va bene, allora dica. Cosa posso fare per lei?”
“Dunque, la vede questa borsina? Ecco, vorrei che lei aprisse la cassaforte per me, e la riempisse di banconote di piccolo taglio”.
“Ma...”
“Devo avvertirla che sono armato. Un vecchio sten che avevo nascosto in attesa di tempi migliori”.
“È uno scherzo?”
“No, senz'altro no. E non si azzardi a premere quel pulsante, l'ho vista sa?”
“Ma lei... è il Presidente. Voglio dire, non può rapinare le banche”.
“In effetti fino a qualche giorno fa non potevo. Ma un qualche giorno fa è uscito l'ultimo numero della Gazzetta Ufficiale con il Lodo Alfano, l'ha letto? Avvincente. Ecco, in pratica quel lodo mi consente di rapinare tutte le banche che voglio”.
“Ma...”
“Così oggi stavo passando di qui e mi sono detto: perché no? Adesso, giovanotto, può fare quello che le dico? Perché non ho tantissimo tempo”.
“Un attimo! Sento come una voce... un megafono là fuori”.
“Ah, ecco, ci mancava anche questa”.
“Giorgio!”
“Auff”.
“Giorgio, sono Silvio, sono venuto a parlarti”.
“Tutti i giorni questa storia”.
“Giorgio, senti, io posso capire che l'immunità... a una certa età... possa fare un brutto effetto...”
“Il solito cafone”.
“Del resto, guarda, anch'io stamattina ho corrotto un paio di finanzieri... così... giusto per provare quel brivido... l'adrenalina... per cui ti posso capire, Giorgio. Però... insomma, è la dodicesima banca che rapini stamattina”.
“E allora?”
“Il capo della polizia è disperato, non sa più cosa fare. Ho dovuto promettergli che ci pensavo io. Allora senti, questa volta non prendere ostaggi, per favore. Sto entrando nella banca, mi senti? Sto entrando disarmato. Niente armi. Solo me e te. Ci facciamo una chiacchierata tra immuni, ok? Mi senti? Spara un colpo in aria se mi senti”.
Bang.
“Allora entro, eh? Oh, eccoti qua, ciao Giorgio. Senti, perché non....”
Bang. Bang. Bang.
“Ouch! Cos'hai fatto?”
“Ti ho sparato Silvio, sì. Era una cosa che sognavo di fare da anni”.
“...Ma...”
“Mi sono sempre trattenuto, perché sai com'è, le leggi, la rispettabilità, tutti questi lacciuoli piccolo-borghesi... finché un giorno tu non mi hai dato l'immunità”.
“...Io credevo che...”
“Renditi conto. Prima hai lasciato che un ex comunista stalinista salisse al Quirinale, e poi gli hai dato l'immunità. E poi ti lamenti se quello ti spara? Un po' te lo meriti, eh”
“...Muoio”.
“Vedo. Non mi resta che sciogliere le camere. Chissà se poi una volta sciolte le riapro, mah. Devo pensarci bene. Dopotutto il mondo è mio. Uah uah uaaaaaaaargh!”
****
“Aaaaargh!”
“Silvio, che hai? Sei tutto sudato”.
“Ho fatto un sogno... un incubo... c'era Napolitano che entrava in una banca e poi...”
“Come incubo non sembra un granché”.
“Sì, ma poi arrivavo anch'io... e lui mi uccideva... a sangue freddo. Dio! Perché non ci ho pensato prima!”
“A cosa dovevi pensare?”
“Ho lasciato l'immunità... un potere immenso, quasi diabolico... a un comunista! Ora lui può fare quel che vuole, può persino...”
“Ma vedrai che non ci farà niente, è solo un vecchietto un po' suonato”.
“Sarà. Ma non sono tranquillo per niente, Veronica”.
“Veronica a chi?”
“Ah, scusami, già... Anita”.
“Mi prendi in giro”.
“O eri la Bice? O la Chicca? Scusami, ma non mi ricordo più con chi mi sono coricato ieri sera. Eri una nuova, mi pare”.
“Gianfranca. Mi chiamo Gianfranca”.
“Ah, già, Gianfranca. Mi ricordo di te. Così alta e abbronzata, anche se... un attimo. Dove sono i tuoi lunghi e fluenti capelli neri?”
“Me li sono tolti, mi impicciavano”.
“Ma quindi tu non sei...”
“Dentro di te sai benissimo chi sono. Accendi pure il lume, se vuoi”.
“Non ci posso credere! Gianfranco!”
“Proprio io, già”.
“Ma come ho potuto...”
“Silvio, a una certa ora ormai tu sei in grado di abbordare qualsiasi oggetto in movimento e io, modestamente, sono ancora un bel pezzo di oggetto in movimento”.
“Ma cosa hai intenzione di fare? Ricattarmi?”
“Ma no, perché? Il mio piano è molto più banale. Ora che mi sono introdotto con l'inganno a Palazzo Chigi, intendo soffocarti con questo cuscino, come fece Caligola con l'imperatore Tiberio. Perché io alle mie radici ci tengo”.
“Ma ti scopriranno! Hai lasciato impronte praticamente... dappertutto!”
“E allora? Io sono immune, non ricordi? Sei tu che mi hai voluto immune”.
“Ma io credevo che...”
“Lo so, tu credevi che io fossi una mezza calzetta. L'hai sempre creduto. E io te l'ho sempre lasciato credere. È stato un piano minuzioso, messo a punto in vent'anni... e ora...”
“Gianfranco, aspetta! Parliamone! Noi due possiamo ancora fare tante cose insieme!”
“E' troppo tardi, vecchio. Muori”.
****
“Aaaaah!”
“Renato, cos'hai? Un altro incubo?”.
“Sì... questa volte c'era Napolitano che entrava in una banca... e poi Silvio a letto con Gianfranco... una cosa oscena... io...”
“Renato, forse dovresti fare terapia”.
“Eh, forse sì”.
“Voglio dire, un po' di rimorsi li posso anche capire... ma è passato un anno, ormai, da quando li hai strangolati nel sonno tutti e tre”.
“Del resto cosa potevo fare? Non l'ho mica chiesto io di diventare Immune”.
“Ci dovevano pensare bene, prima”.
“Cioè, lo hanno sempre saputo che avevo contatti con la mafia. Dico, bastava leggere Travaglio. Lo hanno sempre saputo, e un giorno mi hanno nominato Immune. Secondo loro cosa sarebbe successo, dopo? Bastava un po' di fantasia”.
“Erano dei minchioni, Renato. Hai fatto bene a sistemarli. Adesso dormi, che domani c'è l'inaugurazione”.
“Del ponte sullo stretto? È già pronto?”
“Non proprio, no. Anche perché ho sentito che hanno un po' ampliato il progetto”.
“In che senso ampliato?”
“Hanno deciso di allungarlo fino a Lampedusa, sarà il ponte più lungo dell'Universo. Domani inaugurano il nuovo cantiere”.
“Aaaaaaarg!”
***
“Aaaaaarg!”
“E adesso che c'è, Presidente?”
“Un incubo orribile! C'era Schifani che... Dio mio, che ho fatto!”
“Che hai fatto, Presidente?”
“Ho firmato il Lodo Alfano! Una legge diabolica, un mostro giuridico che... ci trasformerà in tanti mostri... ma forse faccio ancora in tempo... Clio, ricordami di chiamare la Corte Costituzionale, domani”.
“Ma non sono Clio. Clio è a Stromboli in confino, non ricordi?”
“E tu chi sei?”
“Sono la vergine del venerdì”.
“Del venerdì?”
“Davvero non rammenti? Da quando sei diventato immune, pretendi di giacere ogni notte con una vergine diversa, e al mattino le fai mozzare la testa”.
“Aaaaaaaaarg!”
“Su, non prendertela! Vieni qui che ti racconto una storia. Comincia così. C'è il Presidente Napolitano che entra in una banca con un sacchetto in mano...”
(Continua, all'infinito).
There's nothing like a catholic girl
14-07-2008, 12:27Berlusconi, cattiva politicaPermalink
“Aureliana”
“Sì papà”.
“Lo sai che in fondo io sono uno di sinistra”.
“Come no, papà”.
“E quindi te lo devo dire. Con questa storia dei pompini ministeriali vi siete veramente tirati la zappa sui piedi”.
“Ma papà”.
“Come se alla gente interessassero i pompini. Ma non capisci che non gliene frega niente...”
“E io che invece avevo sempre pensato...”
“Sai cosa interessa, invece? La benzina a uno e ottanta al litro, questo interessa! Il pane a quattro euro al chilo! Questi sono problemi! E voi, invece di parlare dei veri problemi, vi attaccate al gossip. Più berlusconiani di Berlusconi”.
“Papà, ma cosa c'entra il gossip? Qui il problema non è mica se Berlusconi si fa fare un pompino”.
“Ecco, infatti”.
“E libero di farsene fare da chi gli pare e a me non interesserebbe niente”.
“E allora?”
“Però se in cambio di un pompino comincia a cedere poltrone ministeriali, diventa uno scandalo, capisci papà? Uno scandalo. Roba che neanche in Sudamerica...”
“Ma che Sudamerica e sudamerica, tra l'altro quelli erano tutti generali un po' repressi che non sapevano godersi la vita, invece Berlusconi è un po' così....”
“Papà, non fare il galletto”.
“Interpreta genialmente un certo tipo di italiano”.
“Il padrone della fabbrichetta che si fa la segretaria. Sì, papà, però la segretaria resta segretaria. Non diventa amministratrice delegata”.
“Povera figlia mia...”
“Oppure sì, diventa amministratrice delegata, e il risultato è che dopo qualche anno la fabbrichetta va allo scatafascio, e questo spiegherebbe qualcosa della crisi del nord-nordest”.
“Così giovane e già così ingenua”.
“Ma insomma, che al governo vengano eletti dei perfetti incapaci, a te non interessa, non vale neanche la pena di protestare?”
“Protestare per cosa? Perché ci sono degli incompetenti al governo? Sai la novità”.
“Non sarà una novità, però magari è una vergogna”.
“Perché, scusa, Bondi alla cultura? Schifani al senato? Maroni agli interni? E Castelli alla giustizia, l'altra volta? Perché non avete fatto un corteo contro Castelli? Te lo dico io...”
“Veramente lo abbiamo fatto”.
“...perché quello che vi dà veramente fastidio non è l'incompetenza, ma il pompino in sé. Siete delle bacchettone. Ma prendi Bondi. Non è un pompinaro anche lui, alla fin fine? Però un pompinaro metaforico”.
“Papà, ma che c-
“Ma se una bella ragazza un bel giorno decide di non accontentarsi della metafora, e di dare alla parola il suo vero e pieno significato, ecco che vi rizzate come un sol uomo, anzi una sola donna, contro la traditrice del vostro sesso. Non è così?”
“Va bene, forse è così”.
“Ti dà più fastidio un pompino reale che un pompino metaforico”.
“Probabilmente sì. Sbaglio?”
“Certo che sbagli. Reali o metaforici, i pompini sono tutti uguali. Anzi...”
“Magari salta fuori che la realtà è meglio della metafora”.
“Beh, sì. Viva la sincerità”.
“Quindi dovrei essere contenta perché finalmente una donna in politica viene premiata per azioni reali e non metaforiche”.
“Sì. Ma senti, cambiando argomento, in casa come va?”
“Stiamo impazzendo. Non sappiamo più dove appoggiare i libri”.
“Ma ne state cercando una più grande, o no?”
“Papà, sì, è da sei mesi che cerchiamo. Ma i prezzi sono quelli che sono. Però forse ho trovato un'occasione, in centro”.
“Un'occasione? Che tipo di occasione?”.
“Attico con ascensore, tre camere vista parco, riscaldamento autonomo, garage...”
“Ehilà, ti stai un po' allargando. A quanto te lo fanno?”
“A me, centocinquantamila...”
“E' molto buono!”
“...senza preservativo e con ingoio, una volta la settimana. Io ho detto che ci penso, ma Gianni non ne vuole sapere. Se vuoi metterci una parola tu... Con questo discorso del reale e del metaforico, magari lo convinci”.
“...”
“Papà, scherzavo”.
“...”
“Papà?”
Fiori per Algernon
11-07-2008, 17:43apocalittici e integrati, Berlusconi, raccontiPermalink
2/6/1994
Mio caro Algernon,
ho letto con attenzione e (non lo nego) qualche difficoltà la tua dissertazione in cui azzardi una sintesi di Horkheimer e Debord nel tentativo di offrire una chiave interpretativa filosofico-sociologica alla recente vittoria elettorale di Silvio Berlusconi. Come sempre il tuo pensiero è solido e articolato, forse troppo articolato, al punto che mi sorprendo talvolta a chiedermi se tanta complessità sia realmente utile alla decostruzione dell'avvento al potere di una plutocrazia mediatica nel vuoto creato dall'esaurimento della guerra fredda. Concordo sul fatto che siamo di fronte a un'involuzione culturale prima che politica, di fronte alla quale dobbiamo fare appello a tutte le nostre risorse intellettuali: ma ho la sensazione che la discussione non possa, e non debba, rimanere confinata in un ambito precipuamente accademico. Perdonami la fretta, ma mi riprometto di tornare su questi argomenti assai presto in futuro.
15/9/1996
Caro Algernon,
Ho ritrovato proprio oggi tra le mie carte la bozza di un vecchio biglietto di due anni fa in cui velatamente ti rimproveravo di un linguaggio troppo accademico e usavo, credo per la prima volta, il termine “involuzione culturale”. Come vedi la nostra discussione prosegue ancora intorno allo stesso problema, che credo di poter sintetizzare così: in questi anni di volgarizzazione indotta delle masse pilotata dallo strapotere mass-mediatico, in che misura noi intellettuali possiamo rompere il “guscio” accademico e tornare a parlare a quelli che non si sentono coinvolti dai nostri discorsi, la cosiddetta (perdonami il termine vago), “gente”? E non rischiamo coi nostri tentativi, di rimanere intrappolati proprio in quella involuzione che stigmatizziamo? Magari al convegno in gennaio avremo l'opportunità di approfondire il problema.
22/10/1998
Caro Algernon,
non credevo che la caduta di Prodi mi avrebbe tanto turbato. Sento che la mia profonda avversione per Berlusconi e per tutto ciò che rappresenta nella storia d'Italia – chiamiamolo pure “berlusconismo” - mi trasforma talvolta in un vero e proprio tifoso, impedendomi di analizzare i fatti con la razionalità necessaria. Mi sorprendo a definire Bertinotti un “traditore” - una parola che non faceva parte del mio lessico, decisamente, e a evitare il mio verduraio di fiducia, noto forzista, unicamente perché temo i suoi sfottò, proprio come se si trattasse di una contesa sportiva, e non di un lento processo storico che avrà ripercussioni sul futuro dei nostri figli. E d'altro canto, se in quattro anni di critica a Berlusconi non sono nemmeno riuscito a convincere il mio verduraio, la responsabilità non è forse mia? Rileggo le lettere che ci scambiamo tre o quattro anni fa, e scopro nei nostri discorsi un eccesso di astrazione che mi fa vergognare. Citavamo Horkheimer e Debord, e nel frattempo Lui si faceva le leggi su misura – quanto siamo stati stupidi.
Da: gcharlie69@altavista.com
Inviato il: 10/12/2000 14:36
A: algernon71@yahoo.com
Ciao Algernon
Totalmente d'accordo con quanto scrivi. Rutelli o chi per lui non hanno la minima speranza: Berlusconi ha già vinto. E però anche stavolta mi sembra il caso di fare un'autocritica: cosa abbiamo fatto noi cosiddetti “intellettuali” in questi anni per convincere la gente che Berl era il male?
Quanto tempo abbiamo perso in discussioni astratte e oziose invece di uscire nelle piazze e denunciare a gran voce il monopolio televisivo-editoriale, le collusioni con la mafia, la corruzione dei giudici, ecc. ecc.? E allora è inutile che ci lamentiamo adesso. Alla prossima.
Da: gcharlie69@altavista.com
Inviato il: 10/5/2002 00:41
A: algernon71@yahoo.com
E no, Algernon, mi spiace, ma non puoi trattare il movimento no-global o no-war o come vuoi chiamarlo alla stregua di una massa di ignoranti. La loro critica all'apparato industriale-bellico-mediatico, per quanto rozza, è sacrosanta, ed è nata dal basso, finalmente. E gli stessi girotondini, con il loro culto sicuramente un po' acritico della Costituzione, esprimono una voglia di legalità e di giustizia che non puoi liquidare. Questa è finalmente un'Italia che protesta, che reagisce, cazzo. Sì, ho proprio scritto cazzo, hai letto bene. Scusa, ma questa discussione mi sta infervorando.
Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 10/5/2004 23:26
A: algernon71@yahoo.com
Il fatto, Algernon, è che in questi ultimi anni io mi sento sopraffatto dallo schifo. Schifo per la Guerra del signorino Bush, schifo per il nostro regime da operetta, per il Nano e per le Ballerine, e non ho tempo, e se avessi il tempo non avrei voglia, per produrre analisi articolati, lunghi discorsoni e quella roba lì. Cioè, di fronte a una come la Fallaci che bercia, secondo me l'unica analisi che mi sento di fare è “Taci stronza”: davvero, c'è altro da aggiungere? Del resto perché lei può usare le parolacce e io no?
Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 23/9/2006 12:34
A: algernon71@yahoo.com
Sai cosa c'è, Alge? C'è che il mortadella è una grossa delusione... neanche per colpa sua, poverino...
lui ci prova a governare, ma deve dare un contentino al cinghialone Mastella... un altro a Di Pietro... che è un po' come la botte piena e la moglie ubriaca, no? E poi ci sono i rifondaroli, i comunisti italiani, i verdi coi loro no-tav e no-qui e no-là, i gay, le lesbiche, il trans... insomma, più che è un governo è il carnevale... e dietro l'angolo c'è il Nano che è già pronto a mettercela in culo... cosa che evidentemente ci piace... e allora un intellettuale cosa deve fare? A me certe volte la sera vien voglia di uscire in terrazzo e gridare... Gridare cosa? Non so, probabilmente... probabilmente un gran vaffanculo... che non risolve i problemi, però.... ti sfoghi...
Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 9/7/2008 12:34
A: algernon71@yahoo.com
E allora VAFFANCULO anche a te Alge, VAFFANCULO. Non ti è piaciuto l'otto luglio? E allora lasciati pure governare da un NANO PELATO CHE PIPPA e manda al governo le POMPINARE, ai capito bene, le POMPINARE, e tutta la corte di STRONZI compresa l'opposizione ombra di TOPO GIGIO che e dà trentanni che studia politica e NON A ANCORA CAPITO UN CAZZO come te del resto. Vaffanculo, va.
(Continua? Può continuare così?)
Le chiacchiere stanno a 0,00
09-07-2008, 15:17Berlusconi, giustizia, raccontiPermalink
Tokyo, 8/7/2008
"All'Italia servono fatti, non manifestazioni". Silvio Berlusconi, dal Giappone, guarda con distacco alla protesta organizzata a Roma da Antonio Di Pietro e dai 'girotondini'. Secondo il premier la maggioranza degli italiani è stanca di questo sterile dibattito sulla giustizia: ben altre sono le priorità. "L'immagine di un Paese - aggiunge - si fa con i fatti e adesso dobbiamo rimediare al disastro" dovuto all'impatto che la "tragedia dei rifiuti" in Campania ha avuto all'estero.
Ottawa, 19/7/2009
“Le proteste lasciano il tempo che trovano, all'Italia ora servono fatti”. Silvio Berlusconi, dalla sede canadese del G8+8, non si mostra particolarmente preoccupato dalle manifestazioni “no-censura” organizzate in tutt'Italia dai gruppi di sinistra. “È ridicolo che il dibattito su un decreto nato per salvaguardare la dignità delle più alte cariche dello stato occupi le prime pagine dei giornali. Come se la priorità degli italiani fosse la cosiddetta “libertà” di scrivere su un giornale o su internet sconcezze eversive sul Presidente del Consiglio, e non i problemi veri, come per esempio l'emergenza rifiuti che affligge il comune di Roma”
Shangai, 6/7/2010
“La sinistra continui pure a occuparsi di scemenze, io penso ai fatti”. Dal vertice cinese del G20, Silvio Berlusconi liquida con una battuta lo sciopero generale organizzato da sindacati e opposizione contro le Leggi Speciali. “In questo periodo di grave crisi internazionale, la maggioranza degli italiani è con me nel ritenere necessaria un accentramento dei poteri nelle mani del Premier, con o senza il consenso di quelle assemblee di legulei (il riferimento è al CSM e alla Corte Costituzionale) che non hanno mai ricevuto un mandato popolare e sono ormai un cancro per la democrazia. Per fortuna gli italiani sanno apprezzare l'azione del governo, che negli ultimi mesi è riuscito con successo a fermare l'emergenza dei rifiuti sul crinale Tosco-emiliano”.
Islamabad, 16/7/2011
“La situazione è grave”, ha ammesso Sua Eccellenza il Presidente Berlusconi durante la conferenza stampa del vertice dei P80, “ma non mi faccio certo impensierire dai nemici interni che nella clandestinità portano avanti ridicole campagne diffamatorie contro la mia persona. Io non faccio chiacchiere, io faccio i fatti. Il prelievo fiscale straordinario, la tassa sul macinato e la messa al bando delle reti wireless infestate da comunisti e pedofili sono interventi che la maggioranza degli italiani ritiene necessari, in una situazione di emergenza come questa. Del resto gli effetti benefici si sono già fatti sentire: sono fiero di poter annunciare che nella notte di ieri i rifiuti sono stati ricacciati sull'argine destro del Po. Vinceremo!”
Tradotta della Valtellina, 7/7/2012
MESSAGGIO DI SUA ECCELLENZA IL CAV. BERLUSCONI ALLA NAZIONE:
Italiani, coraggio! In questi giorni così difficili per il nostro Bel Paese, la certezza della Vittoria Finale non deve abbandonarci mai. Vi invito per questo a non ascoltare le chiacchiere dei traditori, che speculano su bandi e decreti di nullo interesse.
A tal proposito, confermo che il mio Governo non ha, ripeto, non ha mai varato un decreto che preveda lo “Jus primae noctis” per il Presidente del Consiglio. Sono fanfaluche propalate ad arte da rimestatori che lavorano in intelligenza col nemico e che non hanno evidentemente altri argomenti. Il mio governo non ha infatti mai ritenuto necessario modificare la legge Capezzone del 2011, che prevedeva agevolazioni fiscali per le cittadine maggiorenni normodotate in grado di fornire prestazioni sessuali al Presidente del Consiglio in carica. Trovo altresì penoso dover perdere tempo a chiarire queste sciocchezze alla vigilia della riscossa, quando so bene che sono i fatti, solo i fatti, che vi interessano.
Voci di roghi e rivolte contro i rifiuti in tutte le grandi città dell'Alta Italia ci confortano: Italiani, ancora un piccolo sforzo.
E al vostro funerale, applaudiremo
08-07-2008, 00:45Berlusconi, delitti e cronaca, privacyPermalink
Ma non vorrei che questa lunga e sofferta annata 2007/2008 terminasse prima ch'io abbia sciolto almeno un cantico agli eroi tranquilli del nostro tempo, i difensori della privacy che ci hanno difeso, per un anno intero, dalla morbosità impicciona della stampa schifosa e dei blog maldicenti.
Sto pensando a chi ha avuto il coraggio di non intervistare più Azouz quando lui stesso stava cercando di defilarsi, a chi ha subito cancellato le foto delle gemelline di Garlasco da ogni archivio, evitando loro, in un momento delicato della loro crescita, una brutta figura molto difficile da metabolizzare.
Sto pensando ai politici, agli opinionisti, che quando un cronista bavoso ha provato ad appoggiare un microfono al citofono della vedova e dell’orfano, hanno fermamente protestato, hanno scritto e detto parole di fuoco, ottenendo così che i nostri tg si liberassero di quel pietismo da terzo mondo.
Sto pensando a chi ha fatto il possibile, in tv e sui giornali, per difendere l’immagine di privati cittadini come Meredith, Amanda, Raffaele, Rudy, evitando che ai loro nomi fossero associate le immagini goliardiche che pure erano reperibilissime su Internet.
Grazie, veramente. Senza di voi Azouz, Amanda, le gemelle Cappa, oggi non sarebbero più privati cittadini, ma involute celebrità. Il vostro impegno quotidiano ha migliorato sensibilmente l’opinione pubblica italiana. E anche voi ne avete guadagnato in credibilità.
E oggi che difendete Berlusconi, barbaramente attaccato nella sua privacy, sappiamo che lo fate senza secondi fini, esattamente come avete difeso Azouz, Meredith, Sollecito. Perché per voi non c’è differenza tra uno studente sfigato e il proprietario di tre canali televisivi. Che tu sia leader dell’opposizione o magrebino con precedenti penali, che tu stia facendo boccacce alla webcam o mercanteggiando favori sessuali in cambio di un voto di sfiducia, la tua privacy è sacra, e santo, santo, santo è chi la difende.
Buone vacanze, piccoli grandi eroi. Io mi sento veramente al sicuro, con gente come voi su tutti i canali e i giornali. So che posso scrivere quel che voglio, e che nessuno lo userà contro di me. So che se, un indomani, io fossi indagato per una cosa che non ho commesso, voi vegliereste sulla cache di google, affinché qualcuno non ci peschi cose che imbarazzerebbero un innocente. So che qualora saltasse fuori un’intercettazone piccante di una mia telefonata, voi mi difendereste con la stessa olimpica serenità con cui difendete Berlusconi, perché dopotutto c’è una cosa in cui io e Berlusconi siamo veramente uguali, e non è la statura, no, ma è la legge. Che è incredibile, se ci pensi, eppure è così. Io e lui, davanti al giudice, uguali. Che sensazione strana.
Vien voglia di non pagare più le multe. Andranno bene in prescrizione, prima o poi.
(Riveduto e corretto, neanche tanto).
Per amore, solo per amore
04-07-2008, 11:48Berlusconi, società dell'avanspettacolo, tvPermalink
"Tu tuut... tu tutt... Attendere prego... La stiamo collegando col servizio Arci in linea! Il nostro amico Arci risolve i problemi dei telefonatori anonimi dal 1925! Confessare il vostro problema dopo il Bip. Bip!"
"Dunque, ecco, io sono un imprenditore di successo..."
"Complimenti!"
"Eh? Ma credevo ci fosse la segreteria".
"Ma no, stavo facendo il cretino, come al solito. Dunque lei è un imprenditore di successo. In che ramo?"
"Televisivo. Possiedo tre emittenze nazionali".
"Però!"
"Eh, modestamente..."
"Chissà quanta gnocca".
"Guardi, è proprio questo il problema".
"Vorrebbe smettere?"
"Ah, no, questo mai. Però vede, comincio ad avere un'età..."
"Se non funziona più il viagra c'è la pompetta..."
"Ma come si permette? Io ho ancora il vigore dei miei vent'anni. E' che... da un punto di vista meramente fiscale ormai ne ho più del triplo e vorrei lasciare la mia azienda ai figli, che sono giovani e se la meritano".
"Più che giusto".
"Il problema è che... vede, in tutti questi anni mi sono abituato proprio bene a..."
"A gnocca".
"Mi bastava affacciarmi alla finestra e smack! Da tutte le parti. Uno finché non possiede tre emittenti nazionali non ci crede. Di qua, di là, di su, di giù... la sera le trovavo nei cassetti. Tutte a chiedermi un posticino in tv".
"E lei glielo dava".
"Io credo nella gioventù, vede. Così ho cercato di dare a tutte queste giovani più stimoli possibile. Le ho spinte in tutti modi, davvero. E un po' mi piacerebbe continuare a farlo. Ma se lascio il posto ai miei figli... lei capisce... diventa imbarazzante".
"Raccomandare ai figli tutte queste ragazzine".
"Poi loro lo raccontano alla mamma... non che mi faccia paura la madre, eh. Però poi lei scrive ai giornali... una pena... insomma, il mio problema è questo".
"Potrebbe offrire a queste ragazzine altre cose in luogo di un contratto tv. Lei è molto ricco, immagino".
"Sì, ma i soldi non sono tutto".
"Macchine, case, gioielli... usi un po' la fantasia".
"No, vede, lei non capisce. Tutti i ricconi sono in grado di comprare la macchinina nuova all'amante. Ma la tv è un'altra cosa. La tv è un sogno".
"Si spieghi meglio".
"La ragazzina che viene da me, lei... lei non è ancora persuasa a un destino di mantenuta di alto bordo... è convinta di avere delle capacità, capisce? delle doti. Magari è convinta di essere una ballerina nata perché si è diplomata con 9 in ginnastica".
"Comincio a capire".
"Io nelle ragazze cerco questo, il sogno. Cioè, non voglio che pensino Mi sto sbattendo il vecchio per la grana, capisce? E' più una cosa del genere Mi sto sbattendo questo storico scopritore di talenti perché lui ha visto una luce dentro di me che forse neanch'io. Ci passa una bella differenza, mi consenta".
"Bene, a questo punto potrebbe provare a rivolgersi alla concorrenza. C'è sempre bisogno di qualche scambio di favori..."
"Non creda che non ci abbia pensato. Il problema è che io non ho concorrenza".
"E' un monopolista?"
"No, non proprio, siamo in due... Io e lo Stato".
"Bene, e allora si rivolga allo Stato".
"Cioè, secondo lei io dovrei alzare la cornetta, telefonare a un dirigente statale di nomina parlamentare, e chiederle di sistemarmi qualche squinzia? Non credo di avere una faccia tosta del genere".
"Beh, a questo punto... ha mai pensato di entrare in parlamento?"
"Io? In parlamento?"
"Ci pensi bene. Ha tre emittenze nazionali. Se si candida, è persino capace di vincere. E a quel punto, può mettere qualche amico nei posti gusti... e raccomandare chi gli pare".
"Ma è sicuro che con tre emittenze nazionali io mi possa candidare?"
"Lei lo faccia. Prima che si accorgano che non può, avrà già accumulato un vantaggio per cui dovranno venire a patti con lei".
"Ma mettiamo che vincessi... io poi cosa ci faccio lì? Non è mica il mio mestiere. Io faccio spettacolo, scopro i talenti..."
"Può darsi che una volta al governo si trovi più a suo agio di quanto non creda. In fondo la politica funziona un po' come lo spettacolo, non trova? Non deve fare altro che scoprire nuovi talenti, gente che piaccia al popolo".
"Sì, però io di solito scoprivo le ragazzine. Mica ci posso mettere le ragazzine nei ministeri, no?"
"Quelle un po' cresciute, magari. Sui trent'anni. Faranno un figurone".
"Lei dice?"
"Ma sì, quelle che ormai in tv stanno strette... o per qualche motivo non hanno sfondato come era giusto... le riveste un po' e poi zac! A giurare a Palazzo Chigi! Certo, non è come ballare o recitare, ma i riflettori ci sono".
"E poi sono belle docili... insomma, fanno tutto quello che gli si chiede..."
"Lo vede che l'idea un po' la solletica?"
"Beh, io adesso... non lo so, devo pensarci..."
"Ecco, bravo, ci rifletta bene. Tut tut, tut tut. Il Servizio Telefonico Arci le invia i suoi più distinti saluti. La tariffa è di cento euro al secondo più iva. Tut tut, tut tut".
"Arci, cosa stai facendo? Uno dei tuoi scherzi al telefono?"
"Stavo risolvendo i problemi della gente".
"Che gente?"
"Un tale che ha tanta gnocca a mano che non sa dove piazzarla".
"Ecco un problema che io non saprei risolvere. Tu cosa gli hai suggerito?"
"Di fare lo Statista".
"Mah, che cazzata".
"La Storia giudicherà".
"Spero abbia meglio da fare".
Del resto, a un solo uomo Iddio donò la sapienza: re Salomone. E lui si dissipò in concubine.
Ritorno al girotondo
24-06-2008, 12:54Berlusconi, cattiva politica, la sinistra perde anche per questo motivo, PdPermalink
Cascasse il mondo
Non mi ricordo più chi (non era un blog) scrisse qualche mese fa che dietro a Berlusconi III non c'è soltanto la solita accozzaglia, ma un nuovo blocco sociale. È una tesi che mi convince, e mi spaventa insieme.
In questo blocco c'è l'operaio frustrato del nord che ha votato Lega e il sottoccupato siciliano che ha votato Autonomista; i tassinari romani e gli industrialotti, tutti, giovani e vecchi. È un patto sociale verticale che mi ricorda terribilmente il fascismo (forse perché alla fin fine io solo il fascismo ho studiato; forse avrei dovuto dare un occhio anche a Peron o a Napoleone III: troppo tardi). Tiene insieme una certa aristocrazia, una certa borghesia con un certo proletariato... ai danni, ovviamente, di altre aristocrazie, di altre borghesie, di altri proletari, che però sono talmente disuniti da non aver ancora capito che hanno perso, e cosa hanno perso.
C'è capitato a tutti di criticare il PD perché dietro alla somma aritmetica di un partito di sinistra con un partito democratico cristiano non scorgevamo nessun progetto. E magari eravamo ingiusti, magari un progetto c'era: il problema è che siamo in una fase di recessione, in cui ai progetti non crede nessuno, la gente crede agli scontrini della spesa. Ecco, non si è mai capito quali classi, quali categorie si sarebbero avvantaggiate da un governo PD – e non vale dire “tutte”, perché non ci crede nessuno: i tassisti che fecero i caroselli la notte della vittoria di Alemanno sapevano bene di aver vinto a scapito di un'altra categoria (gli utenti); allo stesso modo il lunedì delle elezioni io sapevo benissimo di aver perso in quanto insegnante statale, mentre i miei colleghi delle scuole private avevano vinto. Ora il punto è: se quel lunedì avesse vinto Veltroni, chi avrebbe fatto i caroselli? Quali categorie, quali classi sociali avrebbero dovuto sentirsi avvantaggiate? Non si sa, non si capisce, nessun dirigente del PD ha mai avuto il coraggio di dirlo. Invece di scommettere su alcune fasce, alcune categorie, hanno cercato di prendere qualche rappresentante di tutte: l'industriale veneto, l'ambientalista, la tipa giovane, il tipo radicale. Con la pretesa di mettere d'accordo tutti a scapito di nessuno. La stessa pretesa, a ben vedere, che aveva logorato l'Ulivo: la grande idea nuova era sostituire i piccoli cespugli ancorati alle loro nicchie geografiche e sociali con una cooptazione mirata dall'alto. Solo che in alto non avevano neppure tutta questa mira, come s'è visto (tutti quei radicali, per esempio, che parte del Paese reale dovrebbero rappresentare?)
In realtà ci sono delle fasce più sensibili al messaggio del PD, ma Veltroni & co. si sono guardati bene dallo scommettere su di loro. Tra queste, vale la pena di sottolinearlo, non ci sono gli operai, che non hanno iniziato a votar Lega in aprile, sono anni che lo fanno. Ma per esempio i migranti (che però non votano, o votano quando ormai lavorano da quindici anni e la priorità è tenere le distanze con quelli che sono arrivati dopo di loro, per cui passano direttamente alla Lega). E ancora, i quadri intermedi. Gli impiegati, non solo statali. E poi tutto quel mondo che stiamo cominciando a chiamare cognitariato, nome brutto ma efficace: i proletari avevano solo la prole, i cognitari hanno solo... no, non i cognati, tranne in qualche caso fortunato.
Ora io mi rendo perfettamente conto che un'alleanza più solida con questa classe media non avrebbe fatto vincere il PD; però almeno poteva essere la solida pietra sulla quale costruire un blocco sociale alternativo. Quest'alleanza avrebbe avuto come suggello l'antiberlusconismo, perché l'antiberlusconismo storicamente è stato per anni la bandiera di quella precisa categoria sociale. Dietro a quella bandiera, poi, ci sarebbero state molte altre cose: un certo rigore giustizialista (l'impiegato medio va fiero della sua fedina penale immacolata), la lotta all'evasione (lui le tasse non può evaderle, e festeggia ogni scandalo finanziario con soddisfazione apolitica), più soldi alle strutture pubbliche e alla ricerca. Però sulla bandiera, già da anni, c'è la belva Berlus in manette: sarebbe lunga spiegare il perché, ma quello è il vitello d'oro intorno al quale abbiamo danzato in girotondo dal '94. Il fatto che Veltroni abbia voluto rinunciarvi non l'abbiamo mandato giù tanto bene, ma se era per vincere le elezioni... però le elezioni alla fine le ha perse, e male, e adesso il vitello lo rivogliamo. Altrimenti votiamo Di Pietro, che è già lì bello comodo.
Di Pietro is a Virus
20-06-2008, 15:58Berlusconi, cattiva politica, Pd, VeltroniPermalink
Sonnecchiava quando provarono a introdurre il reato di clandestinità o di associazione a delinquere di famiglia Rom. Non si fece molto sentire ai tempi del blocco totale delle intercettazioni. E si sveglia proprio ora, per cosa? Per una legge che Berlusconi ha provato a ritagliarsi ad personam. Ecco, ora vale la pena di organizzare una grande manifestazione in autunno. Attenzione, però: Il Pd non si farà "trascinare nel passato" e cioè "al massimalismo e all'antiberlusconismo". Insomma, contro Berlusconi senza essere antiberlusconiani. Cosa vorrà dire?
Forse non vuol dire niente. Oppure.
Oppure forse Di Pietro ha vinto. Sì. Pensateci bene. Da Ex magistrato scalcagnato a leader assoluto del centrosinistra parlamentare, in soli due anni. Ve la ricordate una carriera altrettanto fulminea, dopo il '94? Certo, nominalmente Veltroni è ancora al suo posto. Ma è un'anatra zoppa, per usare una metafora cara ad americanisti kennediani o meno. Ha scommesso la sua residua credibilità su una carta (il “dialogo”) che è nelle mani dell'avversario politico. Ma di questo “dialogo” il centrodestra non ha poi tutto questo bisogno. È troppo occupato ad accaparrarsi il potere e a consolidare il consenso popolare che ha già. E dagli torto.
Il PD non resterà senza guida per sempre. Con la sua tradizionale lentezza e litigiosità, alla fine riuscirà a trovare un nuovo leader. Ci saranno altre gloriose primarie, altre entusiastiche incoronazioni. Ma ci vorranno mesi. Nel frattempo Veltroni zoppica, e la scena è vuota. La occuperà Di Pietro, in mancanza di comprimari all'altezza. E Di Pietro ha gli argomenti che ha. Con l'agenda dell'indignazione in mano sua, è chiaro che le leggi ad personam diventano una priorità rispetto ad altri argomenti.
A mesi di distanza non è ancora chiaro perché Veltroni decise di salvare, tra i tanti cespugli del Centrosinistra, proprio l'Italia dei Valori. Non dite, per favore, che si trattava di vincere le elezioni; se davvero avesse voluto vincerle avrebbe dovuto allearsi con tanta altra gente, anche più seria. Probabilmente Veltroni voleva fare esattamente quello che ha fatto, cioè approfittare di una legge elettorale mostruosa per estromettere dal parlamento i rivali interni alla sinistra: via i comunisti con le loro mitologie fuori dal tempo, via i noglobbal che sono solo folklore, via i verdi con le loro priorità ambientaliste, e va bene; e invece Di Pietro si poteva salvare – perché? Storicamente era stato un alleato assai meno affidabile; politicamente si prestava a fare il portabandiera proprio di quel vessillo giustizialista e antiberlusconiano a cui Veltroni voleva rinunciare – e allora perché? Forse perché Beppe Grillo faceva paura. Ma a quel punto era quasi logico che le cose finissero così. Così come?
Così come ci siamo ridotti: con un grande insipido PD, che sta in Parlamento senza saper bene cosa fare (dialogare con Berlusconi no, fischiarlo per cinque anni neppure, e allora cosa), che non rappresenta bene nessuno, in mezzo a cui lo sparuto drappello del miracolato Di Pietro rappresenta l'unica spezia. Se non ci fosse lui, il PD saprebbe ancor meno di quello che sa. Davvero, Di Pietro è l'unico sapore che riusciamo a sentire oggi noi poveracci che ci ostiniamo a masticare PD. Non è un gusto particolarmente piacevole, ma non c'è altro. O se preferite un'altra metafora: il PD è un vascello sterile il cui equipaggio ha avuto la sventurata idea di caricare a bordo una persona infetta col virus dell'antiberlusconismo. Ora, in mancanza di vaccini ideologici, che nessuno si fa più, l'antiB sarà libero di dilagare. Quando arriverà a destinazione, il PD rovescerà sul molo un'orda di antiberlusconiani affamati.
Questo spiega, se vi pare, perché il PD, che non ha quasi battuto ciglio mentre si partorivano mostri come il reato d'immigrazione clandestina o di divulgazione d'intercettazione, ha improvvisamente battuto il colpo di fronte allo spettro della legge ad personam. Sì, è fastidioso pensare che le vicissitudini giudiziarie di Berlusconi siano ancora l'unica cosa che ci unisce, dopo tanti anni. In realtà ce n'erano altre (l'ambiente, i migranti, la sicurezza sul lavoro, i salari)... però i partiti che le rappresentavano sono stati estromessi. È rimasto Di Pietro, e Di Pietro è un giustizialista. Peraltro non ha mai cercato di essere qualcos'altro, lui. Un'altra cosa che alla lunga rischia di renderlo simpatico.
stufi de fa' er servizzio,
tennero un gran comizzio de protesta.
Prima parlò er Cavallo d'un caretto:
— Compagni! Si ve séte messi in testa
de mijorà la classe,
bisogna arivortasse a li padroni.
Finora semo stati troppo boni
sotto le stanghe de la borghesia!
Famo un complotto! Questo qui è er momento
d'arubbaje la mano e fasse sotto!
Morte ar cocchiere! Evviva l'anarchia!
— Colleghi, annate piano,
— strillò un Polledro giovene
d'un principe romano —
ché si scoppiasse la rivoluzzione
io resterebbe in mezzo a un vicoletto
perché m'ammazzerebbero er padrone.
Io direbbe piuttosto
de presenta un proggetto ne la quale...
— Odia micchi, gras tibbi, è naturale!
— disse un Morello che da ventun'anno
stracinava er landò d' un cardinale —
Ma si ce fusse un po' de religgione
e Sant'Antonio nostro c' esaudisse... —
Antonio abate, protettore delle bestie.
L'Omo, che intese, disse: — Va benone!
Fintanto che 'sti poveri Cavalli
vanno così d'accordo
io faccio er sordo e seguito a frustalli!
Perché sei scarso.
Andiamo avanti così? Cosa devo risponderti: fatti cambiare il pannolino?
Siccome capisci solo la Seconda Guerra Mondiale, ti devo appellare Appelius, e in quel caso capiresti quanto le tue repliche suonino vuote e retoriche?
Io sto al mondo da tanti anni: non c'è una sola guerra che gli americani abbiano fatto in cui non sia comparso qualcuno (più abile di te) a lamentarsi che chi non era d'accordo era Chamberlain. E non c'è una sola guerra che abbia realizzato qualcosa di accettabile. Non è più la Seconda Guerra Mondiale, è un mito, non l'avete nemmeno studiata bene, la citate come altri fanatici citano la Bibbia, e tra un
po' come Netanyahu ripartirete con la Bibbia. Vi credete radiolondra e coprite crimini contro l'umanità, a un certo punto dovete accettare il fatto di fare un po' schifo.
Tu poi oltre a fare un po' schifo sei proprio scarso, è un fatto. Trovati degli interlocutori altrettanto scarsi, non è difficile.
Fai quest'esercizio: prova ad argomentare senza paragonare tutto alla Seconda Guerra Mondiale. Se non ci riesci, hai un bagaglio retorico/ideologico troppo limitato per insistere.
1. la democrazia è stata (sempre) sconfitta dal capitalismo;
2. le elezioni sono un gioco truccato, cui giocano sempre meno persone;
3. i partiti non rappresentano altri che il capitale che li dirige;
4. maggioranza e opposizione sono solo due parti in commedia;
5. tutto ciò ci sta portando alla catastrofe;
6. a mali estremi si risponde con estremi rimedi (addirittura invochi la violenza o un golpe);
Ma niente, sorteggiare almeno una parte dei deputati, per scardinare il giochino dei capitalisti ti sembra comunque una cosa ridicola.
Ho paura che verremo tutti seppelliti da cotanta serietà. Peccato.