Armiamoci, e qualcuno partirà
17-03-2025, 03:28Euro, giornalisti, guerra, Russia-UcrainaPermalink– La manifestazione europeista di sabato aveva una piattaforma talmente confusa che avrei potuto andarci anch'io – perché per quanto "riarmo" sia una parola indigesta, se si trattasse di sganciarci dagli USA e riconoscere che abbiamo priorità diverse (al di là del matto che cambia idea tutti i giorni, anche prima e dopo di lui gli USA avevano e avranno priorità diverse), se si trattasse di dissolvere la Nato e riprenderci le nostre responsabilità difensive, io non avrei obiezioni. Ma nessuno in piazza ha osato proporlo, e quindi dopo esserci andato mi sarei andato parecchio a disagio. Avrei trovato perlopiù anziani preoccupati non tanto dal rischio di un'escalation militare nell'Europa orientale, ma dal fatto che a est c'è un dittatore cattivo che tortura la gente, cosa che noi europei a quanto pare non facciamo (in effetti queste cose le amiamo delegare). Anziani preoccupati non tanto dalla necessità di ridefinire il nostro rapporto con gli USA, ma perché a ovest c'è un matto cattivo che non rispetta i trattati – come se invece tutte le decisioni che abbiamo preso fin qui fossero sagge e razionali. Dagli anziani ci si aspetterebbe almeno saggezza, e invece sembrano il segmento più eccitato da semplificazioni che fino a qualche anno fa avrebbero trovato offensive.
– La causa di tanta eccitazione e tanta semplificazione sono i quotidiani, di cui i boomer sono ormai gli ultimi lettori. Viene spontaneo ricordare i girotondini di vent'anni fa – la confusione esistenziale di Michele Serra ricorda molto quella di Nanni Moretti. Coi girotondini Repubblica cercava di intestarsi una resistenza antiberlusconiana del ceto medio-riflessivo che dopo le elezioni del 2001 era perlopiù rimasto in casa, terrorizzato prima dal Movimento dei Movimenti bastonato a Genova, e poi dal contraccolpo dell'11 settembre. Ma era un'altra repubblica, e soprattutto un'altra Repubblica. Quella di adesso è, le piaccia o no, l'house organ di Stellantis, che ha bisogno del piano di riarmo molto più di quanto Putin abbia bisogno dell'Ucraina occidentale. Non so quanto Serra se ne renda conto e alla fine temo non abbia molta importanza, se non per una questione mia affettiva che non ha senso approfondire.
– L'età media era molto elevata, anche se confrontata con quella di un 25 aprile medio. Al 25 aprile la bandiera più sventolata ormai è la palestinese, ieri era proibito portarla: qualche cosa vorrà dire. Dopodiché immagino che gli organizzatori non si siano sospettati neanche per un istante razzisti, mentre parlavano a una piazza tutta bianca (non solo di capelli) dell'eccezionalità della nostra cultura occidentale europea. Nel frattempo a Gaza manca l'acqua potabile perché i nostri alleati israeliani hanno staccato la corrente agli impianti di desalinizzazione. La coincidenza la noteranno più i posteri, forse sarà la cosa che più noteranno della manifestazione di sabato.
– La questione ucraina sembra davvero troppo cruciale e delicata per farla descrivere agli ucraini, che pure in Italia ci sono, ma sui palchi di queste manifestazioni non salgono, non parlano. Forse qualcuno si dimentica di invitarli. Oppure un tipo di retorica è diventata fastidiosa a loro molto prima che a noi.
– Mettiamoci un po' di ottimismo della volontà. È servita una micidiale guerra di posizione con centinaia di migliaia di morti, ma i tedeschi hanno ufficialmente smesso di credere nell'austerità. Ottocento miliardi è una cifra ipotetica, buttata lì per spaventare il nemico, ma una volta accettato che situazioni emergenziali giustificano spese eccezionali, sarà molto più facile individuare le eccezioni, anche perché il futuro di crisi ce ne riserva tante, probabilmente più climatiche che geopolitiche. Ma se possiamo investire in furgoni, purché blindati, si tratterà di convertirli in autoambulanze e camion dei pompieri e siamo abbastanza creativi per farlo. Se poi il M5S torna al governo, non si può escludere che scopriamo la necessità di un bonus facciate per rendere finalmente le nostre dimore sicure anche da un punto di vista strategico: e prima che i tedeschi capiscano che li abbiamo presi in giro anche stavolta, potrebbero passare altre due eurolegislature. Viva l'Europa.
– Credo che Elly Schlein – che da due anni si muove su una lama sottile ondeggiando molto ma non è ancora precipitata – abbia bisogno del sostegno di tutti noi, dove "noi" è un insieme che probabilmente include gente molto più a sinistra di me ed Elly Schlein. Il PD poteva spaccarsi, o appiattirsi sulla linea dell'Armiamoci e Partite che piace molto ai suoi parlamentari, e molto meno ai suoi elettori. È riuscita a elaborare una risposta più complessa, a mantenere la linea e a parare i colpi, presentandosi anche lei in piazza (anzi, è stata tra i primi ad aderire, depotenziando tutta l'iniziativa perché tra la sua idea di Europa e quella molto vaga di Serra c'è una sensibile differenza). Si poteva fare di meglio? Ovviamente. Qualche politico oggi in Italia avrebbe saputo fare di meglio? Guardatevi in giro.
Verso nuove radiose giornate
06-03-2025, 01:57Euro, fascismo, guerra, neoconi, Russia-UcrainaPermalink– First we take Aviano. Che aria frizzante, che voglia di armarsi, che subbuglio tra i nuovi eroi al caffè. Per quanto potessimo averlo previsto, è abbastanza sorprendente vederlo realizzato nel giro di un mese: là dove era tutto un "difendiamo l'Occidente", adesso c'è scritto che dobbiamo difendere l'Europa, e mica a parole: servono armi e servono subito. Non vi commuove tutto questo improvviso europeismo? E chissà cosa difenderemo l'anno prossimo. Poi per carità: se è la fine della Nato, io non ho molto da obiettare, e immagino che un massiccio riarmo sia inevitabile – ma solo se è la fine della Nato, altrimenti è una farsa. Fare la guerra a Putin a questo punto non è troppo diverso dal fare la guerra a Trump; non mi sembra un'impresa all'altezza delle nostre forze, ma soprattutto non è cosa che possiamo pensare di fare mentre ospitiamo militari e agenti americani in centinaia di basi del nostro territorio. E quindi, amici interventisti, un po' di chiarezza: volete davvero strappare l'Occidente, e in che modo? Sono sinceramente curioso. – Le nuove Radiose Giornate. Uno dei motivi per cui a volte chi viene qui a commentare non mi capisce, è che più che due lingue diverse, parliamo due guerre diverse. Molti commentatori parlano la Seconda Guerra Mondiale: per loro non è semplicemente l'ultima guerra importante, ma il mito fondativo dell'Occidente, l'architrave morale che definisce il Male assoluto (il nazismo) nonché giustifica qualsiasi male relativo (se devi combattere il nazismo puoi anche spianare Strisce e deportarne la popolazione). Quindi arrivano qui e si giocano invariabilmente la carta dello Spirito di Monaco. Qualsiasi guerra è necessaria, perché l'alternativa alla guerra è l'appeasement e l'appeasement è la colpa primigenia, senza l'appeasement non vivremmo del frutto del nostro sudore e le donne non partorirebbero con dolore. Va bene. (Cioè no, non funziona così, non è più Storia, è un mito, ma io credo nella tolleranza religiosa e quindi devo tollerare anche la vostra buffa religione). Però io parlo un'altra guerra, la Prima: e ogni volta che si dibatte sui motivi per farne una – che molto spesso sono i motivi per farla fare agli altri – io mi ritrovo di nuovo nel 1914 nelle bagarre tra Interventisti e Neutralisti, a litigare con futuristi, lacerbiani, dopo un po' è arrivato anche quel socialista romagnolo che prima scriveva quei fondi trucidi sull'Avanti, tutti avventurieri con scarse nozioni di strategia, tutti eroi ar caffè, voi venite qui a darmi del Chamberlain e non sapete neanche quanto somigliate a Giovanni Papini e quanto sia offensiva questa cosa che vi sto dicendo.
– Scurati ci vorrebbe più guerrieri. Ieri sulla Repubblica appare un pezzo di Scurati che segnala "la principale carenza europea rispetto alla possibilità di combattere autonomamente una guerra difensiva: la mancanza di guerrieri". Siamo già a questo? L'intellettuale che pochi mesi fa era diventato l'icona dell'antifascismo, è già pronto a litigare coi compagni e rifondare il Popolo d'Italia? Sì e no; Scurati queste cose le ha sempre scritte, salvo che non se ne accorgevano in molti perché i riflettori erano altrove. Se lo conoscessi un po' di più mi azzarderei a dire che un certo gusto melodrammatico per la guerra guerreggiata Scurati lo ha sempre conservato nello stile: certi fregi liberty come, nel pezzo su Repubblica, la definizione del nostro continente come "scoglio euroasiatico popolato di guerrieri feroci, formidabili, orgogliosi e vittoriosi". Da cui il sospetto che l'approccio romanzesco a Mussolini fosse anche un'accettazione di certe radici stilistiche nietzscheano-dannunziano-lacerbiano-futuriste, nonché un tentativo di rovesciarle, profanarle, ricordare a sé stesso e al suo pubblico che un certo stile ha un esito pratico, tante parole culminano portano a un punto, e questo punto è la guerra. Va bene. Diciamo che Scurati è un intellettuale che in questo preciso momento torna utile mettere sulle prime pagine, come certe Fallaci d'antan. E così come il Popolo d'Italia, per sensibilizzare il pubblico italiano sulla necessità di salvare l'eroico Belgio dall'imperialismo prussiano prendeva fondi dalla Fiat, questo pezzo di Scurati, che auspica che "l’Europa ritrovi lo spirito combattivo e, con esso, il senso della lotta", ricordiamocelo, ci è offerto da Stellantis. (La guerra, poi, se proprio dovremo farla, la faremo combattere agli immigrati. Un'alternativa interessante ad assemblare macchine già obsolete in Tunisia o in Serbia).
– Il nuovo irredentismo. L'avreste mai detto che ci sarebbe toccato morire, tra tanti motivi, proprio per il Donbass? Un posto tuttora difficile da trovare sulla cartina. La sensazione è di assistere a una partita a carte che doveva essere una cosa alla buona, tra amici che si erano portati un pollo da spennare in fretta, questo Vladimir Putin. Molte ore dopo, Putin sta vincendo ed essi hanno perso talmente tanta credibilità che l'idea di alzarsi dalla sedia e salutare non li sfiora nemmeno; devono rifarsi in qualche modo, ritirarsi adesso significherebbe ammettere che i polli erano loro, e questa cosa è inammissibile. Gli USA, che avevano organizzato la partita, se ne sono già andati a casa e senza perdere un soldo, anzi a ben vedere ci hanno guadagnato. I tedeschi ci hanno perso due gasdotti e la certezza di essere la locomotiva d'Europa, ma questo è impossibile da accettare: per cui ora cominceranno a firmare assegni e andranno avanti fino all'alba, metodici nella sconfitta com'erano stati metodici nella vittoria.
– L'ideologia è sempre quella degli altri. Michele Serra lancia un appello per andare tutti in piazza senza bandiere o stemmi, non per la Palestina che si sa, la pulizia etnica è un tema divisivo, bensì... per l'Europa. Che è una cosa bellissima, lo dico senza ironie, ma Europa in che senso? Per fare la pace con Putin prima che la faccia Trump (e pigliarsi le materie prime prima che lo faccia Trump) o per proseguire la guerra anche se Putin si mette d'accordo con Trump, ovvero a questo punto farla a un Putin spalleggiato da Trump? Serra non lo dice, sarebbe un tema divisivo.Elly Schlein fa subito sapere che ci sta, in due righe: noi ci siamo, senza bandiere, ok. Poi per chi vuole leggerla c'è una lenzuolata di motivazioni in cui, senza chiarire nessuno dei punti lì sopra (trattiamo subito una pace o proseguiamo la guerra, magari con contingenti europei) avanza comunque una serie di proposte operative (federalismo soprattutto fiscale, togliere l'unanimità, un'altra next generation da 800 miliardi), insomma un po' di politica la Schlein la fa: accetta una piattaforma molto vaga e con tanta cautela introduce i temi che le interessano. E verso la fine fa anche notare la debolezza dell'avversario politico, l'indecisione daa Meloni tra UE e Trump.
A questo punto, con fragore di tromboni e fagotti, irrompe Mattia Feltri e intona Nooooooo! Come ti permetti Elly Schlein, sei troooooppo divisiiiiiva! Vuoi trasformare una piazza non politica in una piazza politica, e così Forza Italia non verrààààà! Tod und Verzweiflung. Dove si vede che la "politica" è sempre quella sporca che fanno gli altri, perché se in quella piazza Elly Schlein incontrasse Tajani e scoprisse una corrispondenza di amorosi sensi che fosse propedeutica a un governo Draghi 2 che spianasse la strada a un'UE draghiforme, ebbene Mattia Feltri non troverebbe nulla di "politico" in ciò, nulla di divisivo, perché le uniche divisioni che contano sono tra i soggetti politici che vorremmo vedere a letto assieme. Questa mania di trovare "ideologica" solo l'ideologia degli altri, questa ottusa incapacità di Feltri e similfeltri di capire che anche loro hanno un'ideologia, anche loro hanno un'agenda politica, che a volte uno pensa: ma lo sanno benissimo, fanno solo finta, e invece no; i loro genitori facevano finta, loro no.
Se proprio, questi nuovi capipopolo dovrebbero parlare di soldati: individui che partecipano alla guerra per momentanea ricompensa pecuniaria (il soldo) prima di tornare nel mondo civile.
Ma forse è troppo pretendere da uno scrittore un'attenzione alle parole ai loro sensi e storie e significati.
(Poi, io vorrei non esistessero nemmeno i soldati, ma questo è un altro discorso...)
Superuomini scandinavi sempre nostri superiori
28-05-2020, 01:12epidemia 2020, Euro, razzismi, rifiutatiPermalinkOvviamente all'inizio nessuno sapeva come sarebbe andata a finire, e tutto sommato bisogna essere grati agli svedesi per aver fatto da gruppo di controllo per l'intero continente: mentre gli altri Paesi – compresi i confinanti nordici – adottavano misure di blocco, loro si sono assunti le loro responsabilità, sono andati per la loro strada e soltanto grazie al loro sacrificio adesso (solo adesso) possiamo confrontare i loro numeri con quelli sensibilmente più bassi di danesi e norvegesi e desumere con qualche sicurezza che la strada presa dagli svedesi non era migliore di quella presa da tutti gli altri. Il problema è che non lo facciamo (non lo fanno neanche loro, a quanto pare) e continuiamo a credere in questo mito dei Superuomini Svedesi nostri Superiori.
Su questo mito, che riguarda non solo gli svedesi ma tutti gli scandinavi (e i finnici) avevo provato a scrivere un pezzo mesi fa, in un periodo in cui erano rispuntati contemporaneamente due o tre tormentoni intramontabili, ad es. l'eccellenza della scuola finlandese o il mercato del lavoro danese. Proprio mentre ci lavoravo uscì un numero di Internazionale coi finnici in copertina. Alla fine il pezzo fu rifiutato perché, in effetti, non era coerente con la linea della testata, ovvero: è da anni che raccontiamo la Scandinavia come il paradiso liberal-socialista-anarchico in terra, mò tu che cazzo vuoi, nonnino. Che è un punto di vista che rispetto, eh? Io al vostro posto mi sarei mandato a cagare anche prima. Comunque il pezzo è qui, non parla di epidemia perché erano i primissimi giorni del lockdown, credo, e in Scandinavia nessuno pensava che il virus sarebbe potuto arrivare, quello screanzato.

Sei una donna? Le donne svedesi hanno sconfitto la rape culture. Sei un insegnante? I finlandesi hanno le migliori scuole del mondo (i finlandesi non sono esattamente scandinavi, ma di solito sono inclusi nel pacchetto). Sei un siciliano e non ne puoi più dei traghetti? Danesi e svedesi in quattro anni hanno costruito un ponte che è lungo cinque volte lo stretto di Messina! E così via. Il nostro mercato del lavoro non funziona, dovremmo fare come la Danimarca. L'ambiente, gli islandesi sì che lo rispettano. I norvegesi, loro sì che hanno uno stato sociale. E hai visto quante donne nel governo finlandese! Eccetera eccetera eccetera.
A volte cerchi di resistere. Leggi un pezzo di un vicesindaco di Helsinki che dopo aver visitato Roma ha scoperto il segreto per risolvere il problema del traffico: ingrandire i marciapiedi! Leggi commenti di romani estasiati, ah, i finlandesi, se solo ci invadessero. Pensi: mio dio, ma cosa sto leggendo? Roma fa quasi tre milioni di abitanti, su sette colli e più; Helsinki è grande come Bologna ma senza le colline. Come si fa a paragonare due città del genere, che senso ha. Quanto al ponte Øresund tra Svezia e Danimarca, per carità: è bellissimo, ma la campata più lunga non è neanche di cinquecento metri: quella del ponte di Messina dovrebbe arrivare a tremila metri, nessun altro ponte al mondo ci si è nemmeno avvicinato, fin qui. Non è merito degli ingegneri scandinavi se sui loro fondali puoi piantare piloni di cemento mentre tra Scilla e Cariddi non si può.
E quanto alle donne svedesi, continuano a denunciare più violenze degli altri popoli europei, e non è sicuro che lo facciano perché abbiano più fiducia nella legge e nei giudici (su questo almeno gli studiosi non concordano). Il fatto che sempre più incarichi di governo ricadano sulle donne è un buon segnale, ma non significa che in generale per le donne scandinave sia facile far carriera: per ora non c'è una nazione nordica dove la percentuale di imprenditrici superi l'8% (la media dell'UE si attesta intorno al 20%). Ma proprio mentre stai cercando questi dati, qualcuno ti manda un link: leggi questo pezzo! gli scandinavi hanno risolto il problema del bullismo, hanno inventato un sistema innovativo! Leggi il pezzo. Il "sistema innovativo" è molto simile a quello che usano nella scuola dei tuoi figli – il che alla fine non dovrebbe sorprendere: molte tecniche nate nei Paesi scandinavi sono state adottate già da anni in altri anche da noi. Sul bullismo, in particolare, gli scandinavi sono stati all'avanguardia perché gli studenti tendevano a suicidarsi con più frequenza, e in generale la percentuale dei suicidi continua a essere importante (anche se il "record svedese dei suicidi" è un vecchio luogo comune smentito dai numeri). Il punto è che qualsiasi cosa facciano i nordici per noi è eccezionale, e quindi se tendono a togliersi più spesso la vita, subito decidiamo che devono essere i recordmen mondiali di suicidio.

Se grillini e rossobruni guardavano all'Islanda, anche i liberaldemocratici sentivano il richiamo dei fiordi. Erano gli anni in cui brillava l'astro di Pietro Ichino, il giuslavorista del Partito Democratico che proponeva per il mercato del lavoro italiano un modello danese da lui definito "Flexsicurity". Lui stesso ammetteva che l'Italia non poteva diventare la Danimarca in un giorno, anche a causa del "difetto di risorse pubbliche destinabili ai servizi nel mercato del lavoro", insomma questa minore disponibilità dei contribuenti italiani, rispetto ai danesi, a pagare le tasse: ciononostante credeva necessario provarci. Inasprendo la pressione fiscale? Ah ah, no.
Per Ichino la priorità era rendere più facili i licenziamenti: quel che il governo Renzi ottenne con il Jobs Act. In seguito non siamo diventati la Danimarca (per ora sono aumentati quasi soltanto i lavori a termine), ma lo stesso Ichino avvertiva che ci sarebbero voluti comunque molti anni, se non "decenni" (sarebbero serviti anche ammortizzatori di cui quel parlamento non fece in tempo a occuparsi, come succede più o meno ogni volta che in Italia si riforma lo statuto dei lavoratori). Rimane curioso l'esempio di un Paese che decide, come l'Italia di Renzi, di riformare il proprio mercato del lavoro prendendo esempio da un altro Paese diversissimo per cultura e per dimensioni: i danesi sono un po' di più degli islandesi (cinque milioni), ma comunque molto meno di noi. Può darsi davvero che alla fine le dimensioni non contino, ma insomma quando cerchiamo modelli per migliorare l'Italia, anche solo in Europa c'è l'imbarazzo della scelta: sono quasi tutti migliori di noi in qualche cosa, avrebbero quasi tutti qualcosa da insegnarci. Perché ci fissati tanto sui nordici, per quanto marginali, e piccoli, e diversissimi da noi per cultura, clima, paesaggio?
Gli scandinavi non sono imperialisti come gli americani o i russi, non ci hanno deportato un bisnonno come i tedeschi, anzi i finlandesi i tedeschi li hanno respinti, dopo aver respinto i sovietici (si sono anche alleati, a turno, sia coi primi sia coi secondi, ma chi siamo noi per giudicarli). Insomma non ci fanno paura, gli scandinavi. Non sono neanche troppo vicini, come i francesi, e questo forse ci rende più semplice invidiarli. L'invidia non essendo altro che un meccanismo emotivo che ci consente di migliorare noi stessi, regolandoci sugli esempi forniti da chi ci sta intorno. Certo, se diamo troppe occhiate a chi ci sta vicino rischiamo di apparire nervosi e innestare un circolo vizioso di diffidenza. Invece nessuno se la prende se dal fondo dell'aula ogni tanto diamo un'occhiata all'alunna alta e bionda in prima fila. È lontana, inaccessibile, magari a sedercisi più vicino scopriresti che ha anche lei i suoi problemi (alcolismo in famiglia, violenze domestiche, manie suicidarie), ma perché dovresti? Per te è solo un obiettivo a cui tendere. Ok.
Mentre pensi a questa cosa, ti arriva una notifica. Un tuo collega vuole farti vedere come sono fighissime le classi finlandesi. Altro che le nostre aride lezioni frontali. È un video di due minuti, si vedono studenti fare quello che gli pare in ogni angolo dell'aula, ce n'è un paio appollaiati sugli scaffali. Pensi: speriamo che gli scaffali siano bullonati alla parete, in Italia è previsto dalla legge e non puoi metterli nei corridoi. E guarda quanti spigoli, da noi sarebbe vietato. Due ragazzi seduti su uno scaffale è un aneddoto, ma decine di ragazzi tutti i giorni in tutte le scuole è un concreto rischio per la sicurezza, da noi prima o poi qualche dirigente finirebbe a processo. Certo, magari da loro non è zona sismica, e poi hanno tutto lo spazio che vogliono, nessun problema con le vie di fuga... Ma insomma, la prova che le scuole finlandesi sono fantastiche è che i ragazzi possono sedersi sugli scaffali in barba a elementari norme di sicurezza e buon senso? Caraffe di acqua bollente vicino ad attrezzi ginnici elettrici, e spigoli, spigoli vivi dappertutto. Cioè magari hanno davvero le scuole migliori del mondo i finlandesi, ma non lo dimostra un video del genere. In effetti, cosa lo dimostra?
Ecco, qui entriamo in un terreno lacustre e accidentato. Posto che paragonare sistemi scolastici molto diversi è sempre discutibile, diciamo che l'idea dell'eccellenza finlandese nasce vent'anni fa con la prima pubblicazione delle prove Ocse-Pisa. In quel momento fu davvero una sorpresa perché nessuno se l'aspettava. Da lì in poi abbiamo deciso che i finlandesi avevano capito qualcosa che avremmo assolutamente dovuto imitare, anche se non era chiaro cosa. Non era chiaro agli stessi finlandesi, che invece di sedersi sugli allori hanno continuato a sperimentare cose nuove, senza preoccuparsi troppo di calare in classifica. Che è infatti quel che è successo di lì a poco. A quel punto il dibattito sulla scuola finlandese è diventato un caos in cui anche chi la critica parte da posizioni completamente diverse: c'è chi accusa i finlandesi di fare "teaching to the test", ovvero di ridurre la didattica a una serie di espedienti che ti consentono di andare molto bene nei test, ma che non stimolano la creatività e non consentono lo sviluppo di autentiche competenze (e tuttavia, come s'è visto, i finlandesi non vanno più così bene coi test). C'è chi invece sostiene che i risultati ottimi di vent'anni fa non erano causati dai nuovi sistemi didattici, ma dal buon livello del sistema tradizionale precedente, basato sulle lezioni frontali impartite da insegnanti che nella società finlandese godevano e godono di una indisputabile autorevolezza. L'eccellenza della scuola finlandese sarebbe un grande fraintendimento: era molto migliore quand'era tradizionale, poi ha voluto cambiare insistendo molto sulla responsabilità individuale degli studenti e i risultati dei test hanno registrato un calo non drammatico, ma sensibile e immediato.
Insomma quando diciamo che vorremmo una scuola più finlandese, cosa intendiamo? Una scuola che vince le gare internazionali di matematica, o quella dove i ragazzi sono liberi di sedersi sugli scaffali? Non è chiaro e forse non è nemmeno così importante. Anche la scuola finlandese attrae ammiratori da sinistra e da destra. I primi non possono che essere conquistati da un sistema educativo super-inclusivo ed egualitario (e quasi completamente pubblico), che è poi lo specchio di una società egualitaria che crede nell'importanza dell'istruzione e la finanzia in modo cospicuo. Che faccia lezioni frontali o teaching to the test, o assista semplicemente i ragazzi cercando di evitare che si spezzino il collo contro gli scaffali, il docente finlandese è ancora percepito come un perno della società, che lo riverisce e lo paga adeguatamente, e questo è l'essenziale.
D'altro canto chi osserva il video non può impedirsi di notare che in quell'aula sono tutti bianchi, bianchissimi. Perché il carattere egualitario della società finlandese è anche dovuto alla sua omogeneità etnica e culturale. Il 90% della popolazione è di lingua suomi; il 5% svedese: gli immigrati dal sud del mondo sono quantificabili in decine di migliaia, il che deve rendere oggettivamente meno difficile la vita quotidiana di un insegnante statale finlandese.
Venticinque secoli fa, gli antichi Greci già favoleggiavano di una terra Iperborea al di là dei ghiacci dell'Oceano, dove aveva vissuto e forse viveva ancora un popolo perfetto e felice. L'idea che la civiltà arrivasse da nord ebbe poi un certo successo soprattutto a partire dall'Ottocento: fu ripresa da Nietzsche, e in Italia dal "superfascista" Julius Evola. Per quanto sia antica, è comunque una bufala, tanto quanto la storia degli islandesi che non pagano i debiti. I nordici non sono necessariamente migliori (né peggiori) di noi. La loro cultura si è modulata per adattarsi a un ambiente piuttosto diverso dal nostro: è giusto ammirarli, ma non tutto quello che è buono per loro potrà essere mai buono per noi. Noi siamo mediterranei: siamo più numerosi, viviamo letteralmente su un ponte sottile di terra tra il Nord e il Sud del mondo. Da sempre siamo esposti alle migrazioni e a tutto quello che portano di buono, di cattivo e in generale di complicato. La coesione sociale nordica ce la possiamo sognare: semplicemente non è una cosa che si adatti all'ambiente dove viviamo. Possiamo continuare ad ammirare la ragazza alta e bionda in prima fila: possiamo anche provare a parlarle e magari scoprire che lei è curiosa della nostra cultura quanto noi siamo attratti dalla sua. Non c'è niente di male in tutto questo, anzi, è uno dei motivi per cui abbiamo fatto l'Unione Europea. Ma pensare di poter diventare come lei, semplicemente copiando qualche suo gesto o l'acconciatura, sembra il modo migliore di renderci ridicoli. Anche ai suoi occhi.
Sembra di comunicare con l'ignoto di cui si conosce bene tutto.
La via "scolastica" all'ossimoro.
Le "pennine rosse",nn preoccuparti che nn sei l'unico e nemmeno originale dal momento che l'approccio è standard tra le tal pennine,abbondano nel Paese gentiliano in cui il liceo è il discrimine tra essere un cittadino di serie A e il volgare volgo,ed io purtroppo o o per fortuna(come direbbe un vero uomo di cultura con i piedi per terra,come il fu Gaber)nn ebbi la possibilità di essere nella serie A.
Ci saranno sicuramente delle cose in cui ti potrei insegnare qualcosa,ma nn mi pongo su nessun piedistallo come coloro i quali "pensano tanto,tanto". Che pensare è importante ma anche l'agire avrebbe un suo perché.
Sicuramente nn ti buggererei se la tua capacità manuale fosse insufficiente,ne mi permetterei di offenderti con basse insinuazioni da bulletto delle medie.
Comunque se il mio livello ti appare inadatto al tuo,ti chiedo di dirmelo e nn oserò più disturbarti.
Tra l'altro nn ho capito cosa sia la cosa che sto facendo?
Nn devi prendere per "trollata" una semplice risposta basata su un principio logico che potrebbe inficiare la tua "trollata" nordica.
Inchino,che tra l'altro stimo molto,avrà avuto un suo approccio alla questione fiscale che,sinceramente ora nn mi appare essenziale.
Io ho seguito il tuo ragionare sui numeri e ti ho posto il dilemma.
A me mi sembra che residuale la restante tua acredine.
Capisco che deve essere dura doversi sempre sentirsi in dovere di difendere anche l'indifendibile. Ma mica c'hai la bacchetta magica per rendere,nn dico l'intero Paese ma almeno la scuola un posto abitato da una maggioranza di semidei. Ma se nn si esce "dal sogno" sarà difficile essere credibili nelle stroncature di realtà nn perfette,ma socialmente più integrate.
Oltremodo la tattica "nazigrammar" è sempre odiosa e figlia di un sapere formale slegato dalla realtà che è anch'esso una buona parte della decadenza attuale,se poi lo fa un prof di italiano che difende pavlovianamente la sua categoria è ancora peggio.
Potrebbe essere una prova a suo sfavore.
"A me mi" e "c'hai" li trovo un po' fuori luogo in un commento in cui vorresti prendere in giro gli insegnanti (si intuisce una lunga storia di reciproche incomprensioni). In italiano la "c" davanti alla "h" è sempre dura.
Sul confronto tra la pressione fiscale italiana e quella scandinava la vedi diversamente da Ichino, prova ad andare a trollare lui: magari sarà più comprensivo. Scusa eh ma ho un'età ormai.
A me il principio della flexsecurity mi appare un giusto compromesso tra Stato e privato in cui il primo si prende carico delle sue prerogative costituzionali mettendo in atto il paradossale e ridicolo(a mio parere s'intende)art. 1 in modo incredibile e sensatamente.
La pressione fiscale italiana è ai livelli scandinavi e parametrandone le entrate,dovremmo avere i servizi pubbloci scandinavi.
Questo è il parametro di riferimento che sballa. E mi pare decisivo.
a me non pare che per risolvere un test di matematica tipo quelli del pisa / ocse, o saper fare un test di comprensione del testo (come quello di poco tempo fa che ha fatto sbottare a vari cialtroni che 2/3 degli studenti italiani è analfabeta funzionale) richieda doti poco importanti. Mi pare siano un tipo di test dove non sia troppo facile bluffare. Quindi una scuola che insegna "solo a superare (questo tipo di) test" non mi pare affatto una scuola cattiva
Salvo poi rivendicare con un piglio alla Galeazzo Musolesi il 70% delle opere d'arte del mondo (falso), la cucina migliore del mondo (idem), il Rinascimento (che palle, niente di più recente da vantare? Pure il povero Giorgio ci è cascato)...
[Geogrammar nazi mode on] Neanche i danesi sarebbero scandinavi, a dire il vero... :)
Di minibot non vuol sentir parlare nemmeno Bagnai
27-06-2019, 20:53come diventare leghisti, Euro, giornalistiPermalinkgli esami in dialetto, le bandiere regionali, i ministeri al Nord? L'ultimo intervento di Giorgetti sembrava autorizzare questa ipotesi. Poi Claudio Borghi (colui che su Twitter si fa chiamare "the Creator of the Minibots") ha spiegato che in realtà Giorgetti non voleva completamente sconfessare e ridicolizzare la sua trovata da apprendista economista, eccetera. Va bene.
In questi casi di solito ci si racconta la favola dei falchi e delle colombe: la Lega è ormai un grande partito, e in un grande partito di solito c'è chi interpreta una visione delle cose più realista e moderata (Giorgetti? Tria?) e chi non ha la minima intenzione di seppellire l'ascia di guerra tanto sfoggiata in campagna elettorale: Claudio Borghi, senz'altro, magari Savona. E ovviamente Bagnai.
Ah, giusto, Bagnai. Perché se c'è un falco no-euro in Lega, questi è senz'altro lui. Quindi insomma, dei minibot cosa pensa?
Ecco, è bizzarro. Ne pensa pochissimo, non ne parla mai. Questo sarebbe strano anche se Bagnai non fosse l'economista di punta della Lega, il più preparato e accademicamente titolato. Sarebbe strano anche se Bagnai non fosse l'economista di riferimento dei falchi no-euro della Lega, perché Borghi tutta quest'aura da economista esperto non ce l'ha mai avuta – è uno da talkshow, diciamo. Questa cosa che Bagnai non abbia mai scritto un solo post, mai un solo post sui minibot, sarebbe strana anche se Bagnai non fosse uno dei blogger più facondi d'Italia (e se ve lo dico io ci potete credere). Bagnai di euro e non euro parla da anni, e mentre ne parla riesce a infilarci dentro qualsiasi cosa, dalla teoria musicale barocca alle strisce giornaliere di Floyd Gottfredson, per cui è davvero molto curioso questo fatto che se scrivi "minibot" sul motore di ricerca del suo blog ti restituisca zero risultati. Insomma l'ultimo dibattito tra Giorgetti e Borghi dobbiamo immaginarcelo recitato alla presenza di un ingombrante convitato di pietra. Questa posizione alla lunga deve essere sembrata insostenibile anche allo stesso Bagnai, che finalmente lunedì ha deciso di chiarire la sua posizione sui minibot.
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Che per lui non sono neanche tanti – e del resto seppellire le evidenze scomode sotto mucchi di parole divaganti è una tecnica non nuova su Goofynomics.blogspot.com. Siccome però qua fuori c'è anche gente che lavora, e poi fa anche molto caldo, insomma, ho deciso di venire incontro al pubblico lanciando un servizio di traduzione dal bagnaiese all'italiano, una nuova rubrica (spero molto saltuaria): Alberto Bagnai per chi non ha tempo. Nella casella sinistra troverete quindi l'originale, e in quella destra la mia molto sbrigativa versione. Riconosco che nel passaggio qualche sfumatura di significa potrebbe perdersi: del resto Bagnai è un universo.
BAGNAI
Rischierò di essere ripetitivo. |
ITALIANO
Mi ripeto, |
Esattamente come, nel tentativo più o meno riuscito di darvi qualche rudimento di analisi macroeconomica, ho scelto di insistere su pochi strumenti, snelli e solidi, fra cui il principale è l'analisi dei saldi settoriali (iniziando col primo e colsecondo post dedicati alla "Premiata armeria Hellas", e proseguendo poi per numerosissimi altri post dove il metodo è stato applicato ai paesi più disparati, dalla "A" di Azerbaijan alla "S" diSlovenia), così, ora, per farvi capire come funziona la politica, devo fornirvi alcuni strumenti essenziali per interpretare i dati politici che vi vengono forniti dai mezzi di informazione.
Il più essenziale è semplicissimo da mandare a mente, e anche piuttosto agevole da comprendere nelle sue articolazioni principali, oltre a essere già stato espresso in modo molto più autorevole da tanti prima di me. Eppure, con mio grande rammarico e stupore, vedo che proprio non vi entra in testa! Ma io sono tenace, altrimenti non vi starei scrivendo da questa scrivania dopo l'incardinamento del decreto "crescita", ma da un'altra scrivania dopo una lezione... sui saldi settoriali (!), e quindi insisto. Non potete, e quindi non dovreste, arrischiarvi in analisi politiche (né tanto meno in proclami o roboanti ultimatum secondo il modulo "Radames discolpati!" riportato in auge dagli "zerovirgolisti" di destra), non dovreste, ripeto, arrischiarvi in analisi politiche senza aver prima ben capito e interiorizzato un dato ovvio:
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ma è colpa vostra: siete talmente rintronati che vi devo sempre spiegare tutto dall’inizio, comprese le ovvietà, come per esempio:
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i giornali mentono.
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i giornali mentono.
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Voglio subito chiarire, a scanso di equivoci, che questo non è un giudizio soggettivo, nel duplice senso che (i) non è una mia valutazione soggettiva (è un dato di fatto, come vi ho non ampiamente dimostrato - avrei tonnellate di altri esempi!); e (ii) non è un giudizio sulle intenzioni soggettive dei giornalisti. Non sto assolutamente dicendo che i giornalisti siano "cattivih!" o che lavorino male: dire che i giornali mentono non significa assolutamente dire che i giornalisti siano mentitori. Parole diverse esprimono concetti diversi. Semplicemente, le dinamiche oggettive del loro lavoro conducononaturaliter i nostri amici giornalisti (che conosciamo e stimiamo) alla menzogna. Una menzogna che quindi, proprio in quanto determinata da fenomeni oggettivi, è molto più sistematica e pervasiva di quanto sarebbe se a causarla fosse (solo) una ipotetica mens rea, che ogni tanto potrebbe essere distolta da un suo ipotetico obiettivo di volontaria alterazione del dato.
Nessuna volontà soggettiva, per quanto ferrea, potrebbe ottenere un risultato così graniticamente uniforme e coerente. Non dobbiamo quindi voler male ai giornalisti, trattarli con asprezza, o rampognarli. Semplicemente, dobbiamo non comprare più i giornali, e cambiare canale all'apparire del notiziario (visto che non è l'apparir del vero di leopardiana memoria, ma quello del falso).
I motivi oggettivi cui alludo sono almeno di tre ordini, e due mi erano chiari anche prima di vivere dall'interno le dinamiche della vita parlamentare. Il terzo, che forse è il più devastante, mi è apparso con evidenza solo da dentro il palazzo (essere "dentro" un po' di differenza la fa). Nell'ordine, direi: (i) subalternità al capitale; (ii) ignoranza e fretta (miscela esplosiva!); (iii) selezione avversa.
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Non lo fanno neanche apposta, in un certo senso è la loro funzione.
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La subalternità al capitale
Della subalternità al capitale ha parlato con tanta chiarezza Gramsci (come ho ricordato nel mio articolo su Micromega), per cui non credo di aver molto da aggiungere. La sua analisi, pubblicata sull'Avanti! nel 1916, la trovate qui a p. 21 sotto il titolo "I giornali e gli operai", e il suo invito a boicottare la stampa borghese, pur se viziato da un ovvio conflitto di interessi (Gramsci scriveva per la concorrenza!), è ben argomentato e, con le dovute rettifiche alle categorie di classe utilizzate all'epoca, del tutto attuale. Il nocciolo è qui:
"Tutto ciò che [la stampa borghese, ndr] stampa è costantemente influenzato da un'idea: servire la classe dominante, che si traduce ineluttabilmente in un fatto: combattere la classe lavoratrice. E difatti, dalla prima all'ultima riga, il giornale borghese sente e rivela questa preoccupazione. Ma il bello, cioè il brutto, sta in ciò: che invece di domandare quattrini alla classe borghese per essere sostenuto nell'opera di difesa spiegata in suo favore, il giornale borghese riesce a farsi invece pagare... dalla stessa classe lavoratrice che egli combatte sempre. E la classe lavoratrice paga, puntualmente, generosamente. Centinaia di migliaia di operai, dànno regolarmente ogni giorno il loro soldino al giornale borghese, concorrendo cosí a creare la sua potenza. Perché? Se lo domandate al primo operaio che vedete in tram o per la via con un foglio borghese spiegato dinanzi, voi vi sentite rispondere: «Perché ho bisogno di sapere cosa c'è di nuovo». E non gli passa neanche per la mente che le notizie e gli ingredienti coi quali sono cucinate possano essere esposte con un'arte che diriga il suo pensiero e influisca sul suo spirito in un determinato senso."
...e 103 anni dopo non credo che ci sia molto da aggiungere. Detto, ovviamente, sine ira et studio. Ma, fatte le debite proporzioni, pensare che oggi grandi industriali o grandi banchieri (gli unici che possono permettersi quei costosi giocattoli in perdita che sono i media) siano così solleciti delvostro interesse da fornirvi strumenti per promuoverlo a discapito del loro mi sembra sia un pochino ingenuo, ne converrete, come pure non occorrono i sensi di ragno di Spiderman per capire che c'è qualcosa che non va quando Landini parla come Giannino (o Giannini)...
Quindi i giornali vi mentono (rectius: vi forniscono una visione partigiana ed artefatta della realtà) perché espressione di interessi costituiti non necessariamente allineati ai vostri: se non siete almeno milionari, è fortemente probabile che ci sia un deciso disallineamento. Ma anche qui, insisto: il giornalista, poverino, non è colpevole, non può farci nulla. Sì, d'accordo, Upton Sinclair, ma non è così semplice. Non è un mero problema venale. Se fosse così, potremmo fare una colletta e corrompere i giornalisti perché dicano la verità! (A beneficio degli ultimi arrivati, chiarisco che non ci servono verità metafisiche: ci bastano verità tecniche, come quella che negli anni '70 la disoccupazione era circa la metà di quella attuale...).
Il problema è più complesso perché corre ormai quasi un secolo (per l'esattezza, 99 anni) da quella conferenza di Bruxelles in cui, come ci racconta Clara Elisabetta Mattei nel suo The guardians of capitalism, gli esperti di economia si raccolsero per elaborare il messaggio, oggi diremmo il frame (nel senso di Lakoff) sul quale articolare il dibattito economico per riprendere il controllo della restless post-war civil society (inquieta società civile post-bellica). Un messaggio a noi ormai tristemente noto: quello dell'austerità. Di "Stato come una famiglia", di "medicina che fa bene solo se è amara", di "riparare il tetto quando il Sole splende - ma anche quando piove", e consimili baggianate moralisteggianti è stata permeata, a botte di milioni e milioni spesi a fini propagandistici, la coscienza civile europea lungo tutto un secolo. Certo, fa specie vedere un giornalista che si crede "di sinistra" dimenticare Gramsci e allinearsi a Giannino (non a von Hayek: a Giannino!). Ma bisogna essere indulgenti: i mezzi dispiegati per frantumare le categorie logiche ed economiche con l'illogica emotiva e moralisteggiante ad uso del padrone di turno sono stati ingenti. Dove non riuscì Keynes, nonostante le sue indubbie qualità letterarie e una fastidiosa tendenza ad azzeccare le previsioni, non presumo di poter riuscire io, o per lo meno non subito, e certamente non da solo.
Ovviamente, il fatto che tutto fosse chiaro a Gramsci 103 anni fa rende inescusabili quei lettori "de sinistra" che ancora si abbeverano alle fonti delmainstream. Quelli "de destra", porelli, in fondo sarebbero assenti giustificati. Ma ci sono altri due argomenti che voglio sottoporre loro, per dotarli di quel fondamentale presidio di igiene del dibattito che è la disinfezione dai media.
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Lo diceva anche Gramsci [giornalista], eh, quindi a sinistra siamo coperti.
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L'ignoranza (e la fretta)Le dinamiche oggettive della produzione di notizie non sono di natura tale da condurre a ottimi risultati, e questo ce lo possiamo dire con sincerità (e con sincerità lo ammettono i giornalisti, che sono nostri amici - come la Germania, che a loro tanto piace...). Il rifiuto istintivo da parte dei lettori della qualità scadente e del discorso artefatto e internamente incoerente, qui tante volte espresso, trasforma i media in imprese in perdita. Chi ci lavora, pagato poco, col passare del tempo è pagato di meno, il che, in questo come in altri settori, non è un grande incentivo a lavorare bene, tanto più che alla fine uno può cavarsela col "copia e incolla" dei lanci di agenzia delle 17, aggiungendo qualcosa ad colorandum. Questo spiega perché di fatto quello che leggiamo è, con pochissime eccezioni, un "giornale unico", scritto da chi apre i cancelli dell'informazione alimentando le agenzie, secondo il meccanismo descritto da Marcello Foa ne Gli stregoni della notizia.E poi c'è un altro problemino.Le dinamiche oggettive (anch'esse) che ci hanno condotto alla crisi più lunga e profonda della nostra storia (vi rinvio a un articolo in cui i dati non sono aggiornati, semplicemente per ricordare a me stesso che qui certi dati si facevano vedere quando nessuno ne parlava) determinano una conseguenza ovvia: l'economia sta prendendo sempre più il centro della scena. Un processo assistito dal fatto che l'Europa del Fogno (che non è un errore di battitura ma un errore politico) non è mai decollata, riducendosi, come era logico succedesse, ad una mera espressione economica. Ora, l'economia e il pianoforte hanno due cose in comune. La prima è che possono piacere o non piacere (c'è chi preferisce il clavicembalo, ad esempio). La seconda è che vanno studiati da piccoli. Quando sento pretenziosi laureati in laqualunque esternare saccenti in materia della quale nulla sanno, e nella quale si addentrano con la grazia (e l'inevitabile destino) di un toro Miura in un campo minato, mi viene da sorridere di compassione: rivedo certi miei studenti...La situazione quindi è questa: persone che capiscono poco di una materia della quale non sanno niente vi dicono tutto quello che sapete.(...si badi bene, sono ammirevoli: da niente a poco è tanta roba!...)Cosa può andare storto? |
A volta mentono per malizia, a volte per insipienza (a proposito: Foglio merda), comunque mentono, lo dice anche Marcello Foà [giornalista], per cui siamo coperti pure a destra.
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Un esempio lo chiarirà, ma ad esso devo premettere due brevi parole per calarlo nel contesto. |
Tutto questo preambolo per spiegarvi una cosa importante:
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Nonostante che la proposta dei minibot sia stato lanciata da Claudio Borghi nel dibattito italiano sette anni fa al primo compleanno di questo blog, e nonostante che io abbia la massima stima per Claudio, come sapete il tema non mi ha mai ispirato particolarmente. |
Io coi minibot non c’entro, chiaro? È roba di Claudio.
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Se fate una ricerca del termine minibot su questo sito trovate solo interventi dei lettori, per lo più senza mia risposta. Non c'è un motivo particolare. |
se me ne chiedete io manco vi rispondo, io di minibot non-ne-parlo, chiaro? È chiaro?
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Non ricordo un intervento di Claudio sulla teoria dei saldi settoriali, il che non significa che non sia d'accordo con essa! |
E non dirò mai niente di male su Claudio, ma insomma, io dei due sono quello che conosce la teoria dei saldi settoriali.
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Certo è che io di quella roba non ne ho mai parlato. |
Mentre lui è quello che si fa le foto coi bigliettoni colorati del Monopoli. Vi sfido a trovare un mio intervento su quella roba. Non ne parlo. Chiedete a Claudio.
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Ma se fate una ricerca con le parole chiave Bagnai e minibot trovate tutt'altro: dalCorriere (tanto nomini...) a Next al Post, passando (grazie a Dio) per una testata seria come Lercio (vi risparmio testate minori...) è tutto un chiamarmi in causa in modo più o meno esplicito, ma sempre piuttosto infondato (date le premesse che vi ho esposto). | |
Ora, caso vuole che i minibot siano da più di un anno nel contratto di governo, e il fatto che i media se ne accorgano solo oggi già la dice lunga, ma il tema non è questo. L'indecorosa gazzarra che sta tenendo banco da qualche ora sui media (e che fra poche ore sarà sostituita dalla successiva indecorosa e infondata gazzarra) è nata in questo modo qui:Il travisamento che ha portato a tante dotte analisi si basa su una tecnica semplicissima: si fa una domanda assurda, e si riporta solo la risposta! Voglio solo attirare la vostra attenzione su un punto. In episodi come questi non c'è necessariamente malizia. A me sembra perfettamente possibile, e molto più probabile, che una domanda così dadaista sia potuta venire in mente al volenteroso operatore dei media per il motivo molto semplice che lui, di che cosa siano i minibot, non sa nulla! Che la cartolarizzazione di un debito dello Stato possa servire ad evitare la procedura di infrazione (intendendo quella per debito eccessivo: ovviamente, ce ne sono anche per i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, ma il giornalista non si riferiva certo a queste ultime...) può venire in mente solo a chi non sappia di che cosa sta parlando.Ed ecco un caso preclaro di come l'esplosivomix di ignoranza e fretta (con la solita porca vanagloria di fare lo "scuppone") fa girare in tondo per due giorni il meraviglioso circo dei media. D'altra parte, se i circhi sono tondi, un motivo c'è...Un altro caso di consimile dinamica la trovate, se interessa, qui.
Inutile dire che queste dinamiche che, soggettivamente o oggettivamente, tendono a creare un incidente all'interno della maggioranza (fra o nei partiti che la compongono) ci sono ormai note. A noi addetti ai lavori questo fenomeno è perfettamente chiaro, e così se con Alessandro ci siamo sentiti per il piacere di salutarci, anche Claudio e Giancarlo hanno chiarito l'episodio perché dovevano parlare di altro, certo non di una fanfaluca simile.
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Io poi Claudio lo devo pur difendere, è chiaro, prima che passasse Claudio insegnavo a Pescara, mò sto a Palazzo Madama, voi non sentirete mai da me una parola cattiva su Claudio. Però per i minibot chiedete a lui.
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E qui si arriva al terzo punto, la selezione avversa.La selezione avversaI meccanismi che vi ho descritto fin qui determinano due conseguenze piuttosto ovvie in chi come me esercita attività politica a un certo livello. La prima è che non crediamo minimamente a quello che ci dicono i giornali, al punto che, personalmente, nemmeno li leggo. Non mi interessa che cosa dicano di me perché so come lavorano, e quindi non mi interessa che cosa dicano degli altri, o facciano dire agli altri. La seconda è un po' meno evidente a chi sta all'esterno, ma non meno gravida di conseguenze. Siccome sappiamo che qualsiasi cosa diremo sarà travisata o per esigenze di "linea editoriale" (l'ipotesi "Gramsci", di cui questo è un caso), o per mera ignoranza (la storia dei minibot secondo me ricade in questa categoria), quelli di noi che hanno per le mani pratiche minimamente rilevanti ben si guardano dall'accostarsi ai giornalisti, cui rimane, come unico conforto, come unica speranza di arrivare un secondo prima del loro collega, la platea dei nostri colleghi che, per una serie di motivi, non hanno incarichi di rilievo. Ad esempio: i senatori eletti sono 315 e le Commissioni permanenti quattordici, il che comporta che 301 senatori eletti non saranno Presidenti di Commissione permanente, pur essendo magari più preparati di chi ci è capitato (io faccio una fatica bestiale a star dietro a tutto), e pur avendo, in certi casi, maggiori informazioni del Presidente su affari specifici (ad esempio, quando tocca a loro fare da relatori). Fatto sta, però, che a certe riunioni, per problemi meramente organizzativi, ci vanno solo certe persone, che un filo diretto col comando ce l'hanno solo alcuni, ecc., e i giornalisti, a causa del loro comportamente, in modo pressoché sistematico parleranno solo con gli altri. Quindi i "retroscena", i "fonti parlamentari", ecc., sono basati su notizie frammentarie provenienti da fonti non sempre vicinissime ai luoghi dove si esaminano i problemi e si stringono gli accordi politici. Ne conseguono analisi distorte non solo per i due motivi di cui sopra (le dinamiche di classe e quelle del processo produttivo), ma anche perché a causa delle due dinamiche di cui sopra i giornalisti si precludono l'accesso a materia prima sgrezzata: devono prendere quello che trovano, e ogni tanto cadono male. Non tutti hanno bisogno di visibilità: io, ad esempio, l'aborro, tant'è che voi vi lamentate perché non mi vedete abbastanza in tv. Altri magari ne hanno più bisogno, ma allora non necessariamente hanno notizie attendibili. Analisi ulteriormente distorte portano a una ulteriore ritrosia da parte di chi sa ad accostarsi a chi per un motivo o per l'altro falla. Restano solo fonti secondarie, e la conseguenza è un ulteriore scadimento.Mario Sechi, che è intervenuto prima di me alla scuola GEM2019, mi dicono abbia analizzato in questi termini questo fenomeno, lamentandosene: "non si trovano più fonti parlamentari!". Mario è una persona onesta e (a me) simpatica, anche se sono ideologicamente molto distante da lui. Non credo di dovergli chiarire il perché le fonti si prosciughino! A me piacerebbe, considerandolo un interlocutore intellettualmente stimolante proprio perché non la pensa come me, poter condividere con lui qualcosa di quello che posso condividere (perché nel mio lavoro non tutto si può e non tutto si deve condividere). Ma purtroppo, nonostante che lo stimi, come stimo pochi altri (che quindi non cito perché in una lista breve le omissioni involontarie sarebbe offese cocenti), devo privarmi del piacere di interloquire con lui perché tanto una delle tre porche dinamiche qui descritte alla fine entrerebbe in gioco, rovinando un rapporto che finora è stato, e spero continui comunque ad essere, cordiale.Chi le cose le fa (come Giorgetti, per fare un esempio...) ha poco tempo per raccontarle, e chi, come me, avrebbe più tempo per comunicare, alla fine pensa che se tanto il giornalista deve mettergli in bocca parole non sue, forse può anche farlo senza la sua collaborazione!ConcludendoEcco: quello che vi ho detto oggi, e che "taggo" con la parola "propaganda" (un tema di cui qui ci siamo occupati estesamente) sta alla politica come l'aritmetica dei saldi settoriali sta alla macro. Interessi costituiti, ignoranza e selezione avversa (particolarmente forte in questa stagione politica) rendono, purtroppo, i media assolutamente inattendibili. Basta saperlo. Sapere poi quali sono le dinamiche che li rendono tali aiuta ad esercitare un'attenzione critica mirata. Occorre un filtro molto potente per isolare dal gran noise la poca informazione che porta.Noi lo vediamo anche come un'opportunità. Alla fine, il nostro nemico spara da solo i fumogeni che gli impediscono di capire che cosa stiamo realmente facendo! Se provassimo noi, che siamo persone ingenue e sincere, a fuorviare i giornalisti per essere lasciati in pace sugli affari che ci stanno a cuore, non potremmo riuscirci tanto bene quanto ci riescono da se stessi (tutto l'affaire minibot è un caso di scuola meraviglioso)!Voi, invece, dovete stare un pochino più attenti, almeno, se volete che i rapporti restino cordiali. Chi interloquisce su Twitter in modalità "Radames discolpati" perché Giorgetti ha detto e perché Molinari ha fatto fino a oggi è stato bloccato sporadicamente. Dopo questa ampia ed esaustiva spiegazione sarà bloccato sistematicamente. Vado su Twitter per informarmi e divertirmi. Il melodramma non è divertente, e chi non capisce cose semplici, come quelle che ho spiegato oggi, difficilmente sarà portatore di informazioni rilevanti. | |
Pax et bonum. |
La predica è finita, andate in pace.
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(non vado a controllare sul blog di bagnai: la vita è breve, e poi ti voglio bene da troppi anni)
Alberto Bagnai per chi non ha tempo
tutti mentono mai fidarsi
p.s è il condensato a LEONARDO
da lettore, è impressionante la quantità di *fluff* inserita nel testo (originale)... in pratica la (cattiva) (ce n'è altre?) literary fiction sbarca nella realtà.
1. Kyenge - 2. Honsell
25-05-2019, 19:49elezioni 2019, EuroPermalinkVotare PD significa riaccostarsi a un partito che negli ultimi anni mi aveva molto deluso, e che continua a esibire in cima alla lista della mia circoscrizione un personaggio come Calenda, del quale non vorrei neanche perder tempo a parlar male: semplicemente non credo dovrebbe rappresentarmi, né me né in generale i lavoratori di classe medio-bassa e orientamento progressista. È tutto un equivoco cominciato con Berlusconi, proseguito con Grillo, che prima o poi dovremo chiarire. Nel frattempo io potrei scegliere un partito più piccolo che probabilmente non passerà la soglia di sbarramento, oppure cercare con le mie preferenze di portare il PD un po' più a sinistra. Come sempre in questi casi credo che la seconda opzione sia più opportuna. Inoltre il PD è il PSE; malgrado le tentazioni macroniane, sta mantenendo la barra verso l'Europa e credo che questa sia l'unica opzione possibile: le derive sovraniste di Mélenchon e Corbyn mi spaventano. Non è che non le capisca, finché la Commissione Europea continua a brandire un rigorismo più moralistico che scientifico; ma per me la politica è un discorso semplice, in cui due argomenti simili col passare del tempo non possono che diventare lo stesso argomento. Ovvero: non c'è spazio per un sovranismo di sinistra e uno di destra. Col tempo il secondo mangerà il primo, perché è più lineare e coerente. Se sei un sovranista rimpiangi qualcosa del passato, e se rimpiangi qualcosa del passato prima o poi finirai invischiato con chi il passato lo rivuole in blocco. Io onestamente non ho mai capito che passato l'Europa dovrebbe rimpiangere: il Congresso di Vienna? i giri di Valzer, le Triplici? Per me le nazioni sono astrazioni (a sinistra c'è un discorso molto semplice che spiegava questa cosa, già a metà Ottocento, e i discorsi molto semplici alla fine vincono). Le patrie sono catalizzatori di affetto ma voler bene ai propri genitori è solo una cosa che mi deve preparare a voler bene al mondo intero. Buon voto e se per caso siete a Modena in questi giorni, martedì c'è una presentazione dell'ultimo interessantissimo libro di Raffaele Alberto Ventura e ci sono anch'io (non so perché). A presto.
oh, 'spe. pensa che tristezza il piddì con qualche punto in meno distribuito tra i 4 partiti... saremmo nella stessa merda, pure peggio, con qualche deficiente a canta' vittoria...
Come ben saprai sono stato e sono un renziano. Questo "stato" nn mi ha obnubilato la ragione,per cui ne vedo i limiti del personaggio ma ne vedo anche i pregi.
Debbo essere sincero e dire che il Renzi mi è simpatico,come mi sono simpatici molti fiorentini che sono un pó come i romani,ma molto più acidi nella battuta. Capisco perciò chi,vivendolo già come antipatico possano detestarlo.
Ma è qui che,a mio parere,si sbaglia nel valutare colui che ci dovrà governare(a qualunque livello amministrativo),la "simpatia" è un concetto talmente astratto che dovrebbe venir valutato soltanto per ciò che dovrebbe riguardare il nostro stare in compagnia a cena,per l'aperitivo...oppure per il nostro compagno di vita. Di certo nn sull'amministratore,foss'anche di condominio.
Pensa ad avere un simpaticone in assemblea del condominio che ti fa pagare il doppio di spese!
Per Calenda dal lato "simpatia" nn mi trovavo molto bene,ma debbo dire che il personaggio è preparato e,sempre a mio parere,molto più attento alle dinamiche socio-economiche delle fascie medio-basse(le basse ormai rientrano nei servizi sociali che ogni comune eroga)di qualsiasi altro si reputi un puro di sinistra.
L'industria 4.0 dovresti approfondirla di più e,sempre a mio parere,toglie la retorica sulla scuola inserendola in un contesto culturale-economico che rafforzerebbe lo status di cittadino.
Comunque ieri ho votato +europa perché io pd di Zingaretti,benché lo reputo un personaggio simpatico,quando ho letto che per il rilancio dell'Italia la ricetta era "50 miliardi,per 800mila posti di lavoro:ecco la ricetta verde del pd",in cui si andavano a scovare nei meandri pubblici sti danari nascosti in fondo dove in totale ce nr sarebbe,addirittura,126 di miliardi,mi sono reso conto che la simpatia nn mi permetteva un voto ad un partito che come leader si è scelto il Zinga.
Insomma il Renzi 80 euro al mese in più nella tasca ai medio-bassi li ha infilati detassandoli,incentivato le assunzioni l'ha fatto,la scuola la riformata e modernizzata(molto meno di ciò che avrebbe voluto,e tu lo sai).
Insomma,almeno in +europa ho avuto il piacere di votare Daverio,sostenere i radicali,stare in un perimetro europeista e riformista.
Avrei preferito votare Calenda,ma nn me lo sono potuto permettere.
Ragioni,politicamente,come un burocrate attento alle esigenze fittizie per nn far scontenta l'entità a cui deleghi poteri taumaturgici.
Perlomeno prendi il coraggio a quattro mani e,se credi che ci siano delle rappresentanze partitiche depositarie di una visione della società a te affine,nn fermarti davanti alle mere cifre del consenso. Altrimenti ti accosti al baratro,lo guardi,vedi la ruspa che si avvicina sempre più,sempre più...e la colpa del tuo essere la farai ricadere sul Renzi... 😁
La repubblica dei padroncini
06-06-2018, 16:50come diventare leghisti, economie, Euro, governo Conte, TheVisionPermalink[Questo pezzo è uscito ieri su TheVision]. Ma insomma alla fine chi ha vinto queste elezioni? Fin qui è abbastanza facile indovinare chi le ha perse, a partire da migranti e famiglie LGBT. Per capire davvero chi ha vinto occorre aspettare che si posi il polverone di promesse e false speranze. Dobbiamo ancora capire quante aliquote avrà davvero la cosiddetta flat tax, e se il reddito di cittadinanza dei CinqueStelle non si ridurrà a "una indennità di disoccupazione un poco rafforzata", come l'aveva definita Giovanni Tria prima di diventare ministro dell'economia. È ancora presto per fare supposizioni; facciamole lo stesso. Secondo me hanno vinto i padroncini.
Si sa che i primi provvedimenti di un ministro hanno soprattutto un ruolo simbolico: Di Maio, arrivato al ministero del lavoro, per prima cosa ha mandato a chiamare Sergio Bramini, un imprenditore brianzolo diventato famoso grazie alle Iene perché... è fallito. La sua impresa di smaltimento rifiuti aveva come clienti lo Stato e altri enti pubblici; lo Stato e gli enti tardavano a pagare e Bramini, piuttosto di dichiarare bancarotta, ha ipotecato la casa; col risultato che gliel'hanno portata via, il suo cane è morto in un canile, e adesso Bramini andrà a Roma ad assistere le piccole imprese. A salvare i padroncini, qui nella Padania periferica li chiamiamo così. Non solo perché sono dirigono aziende piccole, a volte più piccole delle auto di rappresentanza con cui vanno in giro (intestate all'azienda). Non solo perché spesso sono i figli, se non i figli dei figli dei fondatori. Sono quelli che vivono ancora in ville contigue al loro capannone. Una siepe separa il giardino con piscina dal magazzino, dallo sguardo dei facchini indiani. I padroncini.
Forse hanno vinto loro. Il primo messaggio che Di Maio ha voluto dare dal suo ministero è: vi salveremo. A Bramini piace la flat tax, che per il piccolo-medio imprenditore in effetti dovrebbe tradursi in una manna dal cielo. Certo, servono soldi ("coperture", le chiamano), dove prenderli? Per il neoministro dell'economia Tria si può benissimo alzare l'IVA (che è già una delle più alte in Europa). La prima imposta che avete pagato da bambini, quando vi davano i due euro per comprarvi il gelato. Non che il gelataio ritenesse sempre necessario rilasciarvi lo scontrino; ma voi l'IVA la pagavate lo stesso, e presto la pagherete un po' di più. Ne va della sovranità dell'Italia, e poi bisogna salvare i padroncini. "Si tratta di una scelta di policy sostenuta da molto tempo anche dalle raccomandazioni europee e dell’Ocse perché favorevole alla crescita e non si capisce perché non si possa approfittare dell’introduzione di un sistema di flat tax per attuare un’operazione vantaggiosa nel suo complesso". Salvare i padroncini. "Falliscono 320 imprese al giorno", spiega Bramini, uno di quei classici numeri che ogni tanto dava Grillo sul suo vecchio blog. Sono più di centomila imprese all'anno, è abbastanza incredibile. Non solo che chiudano: che in Italia ce ne siano così tante. Eppure Eurostat conferma: ancora nel 2014 avevamo il doppio delle imprese della Germania. Siamo la nazione con più imprese in Europa – siamo anche una delle nazioni che cresce meno.
Potrebbe non essere una coincidenza: l'industria italiana potrebbe avere un serio problema di nanismo. Il caso di Bramini in fondo ci racconta proprio che una piccola impresa che vive di commesse statali rischia di essere strangolata a causa di banali ritardi burocratici. Altrove è lo stesso mercato a favorire la fusione e la creazione di imprese più grandi, in grado di far fronte con più efficienza a crisi di liquidità. Da noi no, da noi occorre salvare l'ecosistema dei padroncini. Quel tessuto sociale di capannoni e villette che era un chiodo fisso di Grillo, che è il Nord della bussola di Salvini (e di Bossi prima di lui). Su tante cose Lega e M5S non andavano d'accordo e probabilmente litigheranno presto; ma i padroncini piacciono a entrambi. Una delle prime destinazioni a cui i parlamentari 5S cominciarono a destinare i loro stipendi da parlamentari fu proprio un fondo salva-piccole-imprese. Nemmeno i panda hanno goduto di tanta attenzione. E come per i panda (orsetti vegetariani che mangiano solo bambù e non lo digeriscono neanche bene) è lecito domandarsi se ne valga la pena; se il modello di sviluppo della piccola impresa non sia per caso condannato dall'evoluzione, che in economia si chiama globalizzazione e ultimamente premia chi riesce ad adattarsi a una tendenza mondiale di livellamento dei prezzi delle risorse e della manodopera.
La risposta è scontata: no (continua su TheVision).
Il padroncino di solito non ha studiato tanto: non ne aveva motivo. Anche chi non era già instradato sull’asse ereditario si trovava comunque già in quella fascia generazionale in cui un laureato guadagnava a trent’anni la metà di un coetaneo che aveva cominciato a lavorare a diciotto. Studiare era semplicemente la scelta sbagliata, e anche oggi, che una laurea fa comodo anche per il concorso alla nettezza urbana, non è che la cultura offra le soluzioni: permette solo vedere meglio i problemi. Sei hai studiato Economia sai bene che la piccola impresa è ormai finita, con o senza euro: conviene scappare. Se invece hai studiato Storia sai, con una relativa sicurezza, che siamo spacciati com’era spacciata Venezia il giorno in cui Vasco da Gama vide le coste indiane: questo però non le impedì di vivere ancora secoli di meravigliosa decadenza, e forse anche noi ne abbiamo la possibilità. Forse l’Unesco potrebbe fare qualcosa per salvare i nostri capannoni, dichiarando il nostro cemento unico al mondo. La Padania, l’Italia, sorgerà come una piccola patria di officine: costruiremo tutto, un pezzo alla volta, i carri armati e gli acquedotti, le mura intorno alle nostre Zone Industriali. Nessuno avrà il diritto di farci la guerra, o meglio, se ci attaccheranno dovranno farlo ad armi pari, con catapulte costruite secondo gli antichi progetti; i turisti verranno non solo a carnevale e saranno felici di travestirsi da cavalieri o Casanova; il cambio con la lira sarà favorevolissimo. E la legge Merlin, non c’è bisogno di dirlo, abolita.
Ma come? Era solo un piano B!
29-05-2018, 16:42dialoghi, economie, Euro, raccontiPermalink
"Rieccoci".
"Sì ma stavolta è diverso, stavolta ero io che ti stavo cercando".
"Rieccoci".
"Sì, sì, fai pure il furbo, stavolta non mi freghi, stavolta ho studiato e parecchio e ho ben chiaro il nocciolo della questione".
"Rieccoci".
"Quindi stammi a sentire: sai quei soldi, quei totmila miliardi che ti devo? Beh, non credo proprio che te li darò".
"Rieccoci".
"Del resto l'hai sempre saputo".
"Rieccoci".
"Lo sapevano quelli che me li hanno dati, lo sapevi tu quando hai comprato il mio debito. Non hai mai veramente pensato di riaverli indietro, no?"
"Rieccoci".
"Tutto quel debito, te lo sei preso soltanto perché credevi che così mi avresti tenuto per le palle, per quanto? Per sempre? Avrei sempre dovuto inginocchiarmi e portarti rispetto, vero? Avrei dovuto usare la tua moneta, rispettare le tue normative, eleggere governanti che ti stessero simpatici, eccetera eccetera, beh, sai cosa ti dico? Io sono un popoloso Paese del Mediterraneo e ti dico: vaffanculo".
"Rieccoci".
"Vaffanculo te e vaffanculo il tuo debito, che poi è il mio, ma tanto non te lo pago più e quindi non esiste. Mi faccio governare da chi mi pare, e se domattina mi vien voglia di stampare coriandoli e usarli come moneta, perché no? Sono un popolo sovrano".
"Rieccoci".
"L'hai capito o no, vecchio rintronato?"
"Rieccoci".
"Quindi adesso me li presti quei venti euro?"
"No".
"Ma come no".
"No".
"Ma senti, non l'hai capito? Era solo tutta una scena... stavo facendo la voce grossa perché tutti vedessero che non ho perso l'orgoglio... ne ho bisogno, capisci? Secondo te voglio veramente usare i coriandoli come moneta?"
"Rieccoci".
"Ma no, dai, mi vedi? Sono un economista stimato, non avrei mai... è solo un bluff, l'hai capito benissimo che è un bluff, no? Lo chiamo piano B, ma figurati se davvero voglio... cioè non sono uno scemo, no? No?"
"Rieccoci".
"Ma scusa eh, ma siamo in due su questa barca, no? Se io faccio un bluff, tu potresti anche far finta di crederci".
"Rieccoci".
"E poi cosa vuol dire il tuo ritornello, stavolta, rieccoci, neanche tutto questo fosse già successo, è già successo?"
Lo sai anche tu (che non te li darò mai più)
18-05-2018, 12:405Stelle, come diventare leghisti, economie, elezioni 2018, EuroPermalink"Già".

"Già".
"Senti, io ci ho pensato molto, e secondo me è ora di uscire dall'ipocrisia".
"Già".
"Cioè lo sappiamo tutti, no? Lo sappiamo tutti che non riuscirò mai a darteli".
"Già".
"Ormai è solo un numero, capisci, un numero astratto che non ha più importanza, potrebbe essere il doppio, potrebbe essere la metà, non ha più tante importanza, no?"
"Già".
"E se dicessimo che è la metà?"
"Già".
"No dai non fare così. Veniamoci incontro. Diciamo che lo abbassiamo di un quarto. Di un quinto".
"Già".
"Duecentocinquanta miliardi. Dai. Tanto lo sai benissimo che non te li darò mai. Dove li trovo? Si tratta solo di... di... di accettare la cosa, ecco, di uscire dall'ipocrisia".
"Già".
"Quindi siamo d'accordo?"
"Già".
"Ecco, vedi? È stato facile. Siamo usciti dall'ipocrisia".
"Già".
"Adesso vado, anzi, senti, scusa, oggi pomeriggio dovrei andare a Bologna, non è che hai venti euro da anticiparmi..."
"No".
"Come no?"
"No".
"Ma certo che ce li hai venti euro, scusa, tu ce li hai sempre".
"Già".
"Ma scusa, proprio adesso che siamo usciti dall'ipocrisia, non mi fai andare a Bologna, cioè non riesci a trovarmi venti miseri euro? Forse credi che non te li restituirò?"
"Già".
"Alla Germania li avresti dati".
"Già".
"E a me no!, vedi, allora lo ammetti".
"Già".
"È tutto un complotto contro di me! I miei genitori hanno fatto tanti debiti e tu te la prendi con me!"
"Già".
"Ma non ti vergogni?"
"Già".
E poi non ti presta più niente. Facile.
https://voxeu.org/article/fiscal-implications-ecb-s-bond-buying-programme
ossia, per quegli europeisti e globalisti che siano curiosamente poco avvezzi alla lingua universale:
La banca centrale (che non può fallire) non ha bisogno di alcun sostegno fiscale dal governo (che invece può fallire).
L’unico sostegno di cui la banca centrale necessita da parte del governo è che essa possa mantenere il monopolio sull’emissione di moneta in tutto il territorio su cui il sovrano ha giurisdizione. Una volta che abbia dal sovrano tale potere, la banca centrale è libera da ogni limite di solvibilità”.
Chiarito ciò, De Grauwe illustra il caso più semplice, di una banca centrale che emetta moneta per un solo stato. Lo fa comprando i Buoni del Tesoro di quello Stato ed emettendo moneta.
Quando la banca centrale compra il debito del proprio governo, il debito viene trasformato.
Il debito governativo, che porta con sé un tasso di interesse e un rischio di default, diventa una passività della banca centrale (base monetaria); che è priva di rischio default, ma soggetta a rischio di inflazione”.
“Dopo la trasformazione, il debito governativo detenuto dalla banca centrale viene cancellato. Esso è un attivo in un ramo dello stato (la banca centrale) e un passivo nell’altro ramo (il governo). Quindi, scompare”.
“La banca centrale può ancora tenerlo a bilancio [come fa la BCE coi nostri 250 miliardi], ma esso non ha più alcun valore economico. Di fatto la banca centrale può sbarazzarsi di questa FINZIONE ed eliminarla dal suo bilancio, e il governo può quindi eliminarlo dall’ammontare del suo debito. Esso non ha più valore in quanto è stato rimpiazzato da una nuova forma di debito, ossia la moneta, che comporta un rischio inflattivo, ma NON un rischio di default”. Quando una banca centrale ha acquisito titoli di stato, un declino nel prezzo di mercato di questi titoli non ha alcuna conseguenza fiscale. La perdita in un ramo (la banca centrale) è compensata dal profitto nell’altro (lo Stato). “La tecnicalità della tenuta dei libri contabili ha potuto far credere a qualcuno che tali interessi siano signoraggio (ossia profitto per la banca centrale). Non lo sono. Non c’è alcun profitto nel settore pubblico. Il profitto della banca centrale è esattamente compensato da una perdita del governo”.
It is literally true that the central bank could put the government bonds ‘into the shredding machine’; nothing would be lost. - letterale
assisteremo a nuovi altissimi livelli di tafazzismo.
Bagnai, il leghista che ti boccia in economia
12-02-2018, 15:28come diventare leghisti, crisi? che crisi?, economie, elezioni 2018, Euro, rifiutatiPermalinkSalvini poi non ci ha messo molto a farsi sentire, spiegando in sostanza che se aumentano i neri è normale che aumenti anche la gente che ci fa il tiro al bersaglio in strada. Non che ci si aspettasse da lui qualcosa di più fine: ugualmente c’è da domandarsi se si sia mai toccato un punto così basso, in una campagna elettorale, nella storia della Repubblica. Un tuo militante va in giro a sparare alle persone: è colpa delle politiche migratorie, ok. Nel frattempo Alberto Bagnai (economista e candidato al Senato per la Lega in Abruzzo, Lazio e Firenze) si limita a chiedere ai suoi seguaci di “ignorare le provocazioni”. Forse per puro caso, sul suo blog è campeggiata ancora per due giorni una domanda retorica formulata il giorno prima della tentata strage: L'immigrazione è la prosecuzione della deflazione con altri mezzi?
Chi ha una minima familiarità con gli argomenti di Bagnai non può avere molti dubbi sulla risposta: sì, ovviamente i fenomeni migratori fanno parte di un più vasto complotto per indebolire l’economia italiana ‒ “Il nostro paese è stato distrutto da quelli che ci propongono come panacea i lavoratori altrui (dopo averci proposto come panacea la moneta altrui)”. Non è sorprendente che Bagnai parli così. Non è sorprendente che un leghista parli così.
Insomma qual è la sorpresa?
Che Bagnai sia un leghista?
Lui stesso nel suo blog ammette che chiedere a molti affezionati lettori di votare Lega sia imporre uno “strappo lacerante con la propria storia politica”. Eppure Bagnai è in buoni rapporti con Salvini almeno dalla campagna delle europee del 2014, quando non si candidò ma sostenne l’altro economista no-euro leghista, Claudio Borghi. Io stesso fatico a immaginarmi Bagnai seduto al Senato tra un Calderoli e un Bossi, ma perché? Perché ho visto le foto che qualcuno ha subito rimesso in giro, dove partecipa a un dibattito dietro a una falce e un martello? Lui in realtà è sempre andato ovunque lo facessero parlare, sinistra, destra. È semplicemente successo che i no-euro di destra fossero più numerosi, e meglio organizzati. E allora perché? Perché i suoi primissimi interventi in rete (poi rimossi) li ha scritti su Sbilanciamoci, un sito che era espressione di quella sinistra plurale e alternativa che veniva dai forum sociali dei primi anni Zero? Ma è successo molto tempo fa, e non si può nemmeno accusarlo di incoerenza: Bagnai era un antieuro già allora, e antieuro è rimasto. Oppure perché è un orgoglioso keynesiano, e di tutti gli economisti liberali, Keynes, con la sua visione anti-moralista della spesa pubblica, è quello che è sempre piaciuto più a sinistra? Ma, anche in questo caso, è stata semmai la sinistra al governo a rinnegare Keynes; a questo punto della storia se Bagnai calcola che nel centrodestra ci possa essere più spazio per una politica anti-austerità, chi sono io per dargli torto?
Più in generale, chi sono io?
Domanda meno inutile del solito. Sono un elettore di centrosinistra per educazione e inclinazione. Faccio parte di un spicchio sociale che una volta si chiamava “ceto medio riflessivo”, ma la definizione è andata in crisi da quando molti hanno seguito Beppe Grillo (non Bagnai: non ha mai appoggiato Grillo e i suoi). Sin da quando ho cominciato a votare, non mi è stato difficile capire da che parte stare: bastava individuare Berlusconi e votare per chi aveva più chance di batterlo. Quando Berlusconi è andato in crisi, ho dovuto ridefinire i parametri. È successo a molti come me, con risultati imprevisti. A un certo punto, credo verso il 2012, ne ho individuato uno che mi sembrava affidabile: il principio di realtà. Tra i politici (anche nuovissimi) che raccontavano le frottole, e i politici che non mi nascondevano la realtà (anche amara) avrei scelto i secondi. Questo tagliava fuori ovviamente oltre alle promesse berlusconiane, le nazioni padane e gli universi alternativi dei giovani cinquestelle, a base di scie chimiche, sirene e chip sotto-pelle. Da una parte le panzane, le bufale (non le chiamavamo ancora fake news ma il concetto era già ben chiaro), dall’altra la scienza, la dura legge dello spread. Tutto molto chiaro: non fosse stato per Alberto Bagnai. L’unico elemento che non si lasciava inquadrare così facilmente.
Credo di avere scoperto l’esistenza del suo blog nel peggiore dei modi, attraverso l’intervista concessa a un altro grande avventuriero mediatico, Claudio Messora in arte Byoblu; il vlogger che non era ancora diventato un portavoce ufficiale del Movimento Cinque Stelle a Bruxelles (poi silurato). Per me in quel momento Messora era soprattutto il portavoce ufficioso di Giampaolo Giuliani, il tecnico aquilano che sosteneva di aver messo a punto un sistema per prevedere di terremoti. Il classico esempio di scienziato-come-se-l’immaginano-i-grillini: un artigiano geniale, osteggiato dall’università manovrata dai grandi capitali, che da solo in un piccolo laboratorio porta avanti la fiaccola della verità. Poi arriva Messora con videocamere e microfoni, produce un’ora di filmato, lo piazza in rete, e gli aquilani cominciano a scrivere al blog per chiedergli se quella sera è il caso di rincasare o di dormire in macchina.
Il fatto che dopo aver lanciato Giuliani come fenomeno su Youtube, Messora si fosse dedicato a Bagnai non poteva che ispirarmi una certa diffidenza nei confronti di quest’ultimo (e c’era la coincidenza geografica: anche Bagnai lavorava in Abruzzo, questa terra un po’ dimenticata dai riflettori che è la cornice ideale dove immaginare qualche genio esiliato dal malanimo e dall’invidia dei colleghi). All’italiano medio, proprietario di abitazione, terrorizzato dai terremoti, Giuliani diceva che le scosse erano prevedibili (bastava misurare il radon); all’imprenditore abbattuto dalla crisi e dalla concorrenza dei mercati emergenti Bagnai promette che il declino dell’Italia è reversibile (basta tornare alla lira). Entrambi insomma fornivano al lettore di Byoblu e Beppegrillo soluzioni apparentemente facili e praticabili a problemi molto più complessi: non teorie del complotto, ma elisir di lunga vita.
In realtà Bagnai – basta leggerlo – è un caso completamente diverso da quello di Giuliani. Per prima cosa non è un reietto della scienza: ha una cattedra a Pescara, collabora con istituti di ricerca in tutta l’Europa, pubblica paper, ostenta nei suoi scritti anche occasionali una robusta cultura umanistica, che mette a servizio di un’inesausta vena pedagogica. Bagnai non solo vuole dimostrarti di conoscere la sua scienza, l’economia, ma in un qualche modo è anche convinto che riuscirà a spiegartela, accumulando dati, teorie, tabelle, estrapolazioni, rimandi ad altri interventi, tutto un enorme corpus che evidentemente funziona: il suo blog, ancora con un semplicissimo layout di Blogspot, in quattro anni ha avuto più di tre milioni di accessi; anche i suoi libri sembrano vendere bene e le presentazioni sono sempre molto affollate.
Quando ho cominciato a leggerlo, Bagnai mi è risultato nello stesso tempo familiare e incomprensibile. Incomprensibile in quanto economista, e per quanto si sforzasse lui e ci provassi io, la materia era evidentemente troppo dura per me; familiare, perché per quanto economista, Bagnai è anche un blogger nato. Non importa quanto tardi si sia accostato allo strumento: la sua prolissità, la confusione creativa tra pubblico e privato, l’energia inesausta con cui si abbatte contro gli avversari; l’abilità con cui ha trasformato l’area dei commenti in una piccola comunità, una specie di corridoio di facoltà; sin dall’inizio il blog sembrava nato per Bagnai, e Bagnai per lui.
4 anni fa invitammo Alberto Bagnai ad Ascoli.
Un imprenditore importatore chiese cosa avrebbe guadagnato da un'uscita dall'euro.
Il prof. gli chiese: "Di quanto è diminuito il suo fatturato negli ultimi 10 anni?"
Lui: "Della metà"
B.: "Ecco" — Aureliano Ferri (@AurelianoFerri) February 6, 2018
Certamente è anche per questo che non mi sono mai convertito al bagnaismo – per questo, e perché sono nato e cresciuto nel cortile di un capannone di una piccola impresa padana a conduzione famigliare, e l’idea che per tornare ai fatturati degli anni Ottanta basti recuperare la lira mi sembra davvero la proposta di un professore arrivato in paese col filtro dell’eterna giovinezza. Però, alla fine, io di economia non ne capisco niente. Non ho mai avuto gli strumenti per capire se la sua teoria fosse migliore di quella di chi difende l’unione monetaria e l’austerità; i blogger però li so riconoscere, e nel 2012 Bagnai mi sembrava troppo blogger per essere anche uno studioso autorevole. Non capivo le sue tabelle, ma la sua foga mi sembrava eccessiva. I suoi idoli critici scrivevano compassati nei quotidiani nazionali, lui strepitava da un blog: istintivamente diffidavo di chi sbraitava, ma non avevo proprio capito niente di comunicazione.
Oggi è normalissimo vedere un esperto, un professionista del suo settore, insultare sui social gli interlocutori non all’altezza: è stato anche coniato un verbo all’uopo, “blastare”, e soprattutto si è formato un pubblico, una comunità di persone che applaude il blastatore quando questo rischiara le tenebre dell’ignoranza con qualche insulto laser. Mentre sto scrivendo queste righe, su twitter incrocio Burioni che blasta qualche antivaccinista. Ecco: Bagnai forse è stato il primo professore-blastatore dell’internet italiana. Quella foga sanguigna che io trovavo sospetta, credo che sia stata il segreto del suo successo; molta gente cercava su internet non soltanto un elisir di lunga vita, ma un maestro severo, di quelli che la scuola non ti offre più. Non so che insegnante sia Bagnai dal vivo, ma sul blog è un mago: ti circonda con le parole e con i dati, ti soggioga, riesce a bacchettarti sulle dita con la sola imposizione della prosa. Alla fine non è così strano che Salvini abbia liberato un posto in Senato per lui. E allora, di nuovo: perché faccio fatica a crederci?
Perché anche se non mi sono mai convinto che il ritorno alla lira non possa che essere un disastro, in qualche anno di saltuaria frequentazione del blog un’idea me la sono fatta: Bagnai è davvero un intellettuale, nel senso migliore del termine: un intelletto vivo, e inesausto. Nel momento in cui chiede ai suoi sostenitori anti-euro di votare per la Lega, può davvero ignorare che Salvini il repertorio anti-euro lo tira fuori sempre più di rado, e in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni probabilmente lo accantonerà per assumersi una responsabilità di governo? Bagnai è un economista fieramente keynesiano: non ha proprio niente da dire sulla flat-tax, la nuova ricetta miracolosa che nei comizi di Salvini ha ormai soppiantato il ritorno alla Lira? Bagnai, non lo manda a dire, è contrario all’“immigrazionismo”, “fase suprema del colonialismo”, ma non dimentica mai di ricordare ai suoi lettori che i profughi hanno diritto all’asilo: non immagina allora cosa succederà nel Mediterraneo, quando un uomo del suo partito si ritroverà al Viminale, come si trovò Maroni tra 2008 e 2010, quando i barconi venivano respinti al largo?
Bagnai, per chiuderla, ha tutti gli elementi per capire in che trappola sta cadendo: che se c'è una vaghissima possibilità che il centrodestra, una volta al governo, adotti la sua politica economica senza compromessi, ce n’è una molto più concreta che egli diventi lo specchietto da esibire a un elettorato di allodole no-euro; che le sue parole, fin qui fiorite così libere e sincere sul blog, vengano usate per giustificare le prossime stragi nel mare, o la prossima iniziativa di un pistolero disperato. Un rischio che non può non avere calcolato: è un economista, lui.
Accettare le evidenze che Bagnai econonista / divulgatore mostra richiede, per le persone di sinistra, il compimento di un percorso personale che spesso è facilitato da un evento traumatico prodottosi nella vita personale (prendere la pillola rossa).
Quando capisci determinati meccanismi (in effetti molto semplici ed accessibili, se avvicinati senza preconcetti) non puoi più ragionare come prima, il mondo di prima è distrutto. Quindi io rispetto chi, facendosi scudo della scusa della pigrizia, vuole liquidare tutto con "non può essere solo l' euro" (perchè quando invece capisci che l' euro è in Europa quello che la Thatcher è stata in Inghilterra e Reagan negli USA, il senso di identità e di appartenenza al club della sinistra per bene va in pezzi piccolissimi come lo specchio della Regina delle Nevi).
E là fuori non ci sono altre case pronte e confortevoli.
La persona Bagnai, assieme a grandi qualità, ha anche un difetto, ovvero soffre di un narcisismo quasi patologico, un elemento caratteriale inseparabile dal resto, che è peraltro anche il propellente che gli ha consentito di fare tutto quello che ha fatto (a livello scientifico lui E' l' euroscetticismo italiano ed è anche fra le avanguardie dell' euroscetticismo europeo).
Attorno al suo narcisismo ruotano la sua simpatia, la sua popolarità, il suo instancabile impegno ed altre cose meno nobili come la corte di adoratori acritici e il catastrofico (secondo me) errore politico che alla fine ha compiuto.
In relazione al quale Tondelli è severo ma sostanzialmente giusto (sia detto per inciso: in questo pezzo Tondelli è molto equilibrato, il che lo conferma come un intellettuale che vale la pena di ascoltare in ogni circostanza).
La gravità dell' errore di Bagnai (che è comprensibile umanamente ma non politicamente) deriva dal fatto che lui non serve alla destra (la battaglia no euro a destra è già vinta): serve (meglio: serviva) proprio a quella sinistra che faceva finta di non ascoltarlo. Ora chi vuole infilare la testa in un secchio per non sentire ha un ottimo motivo per farlo ("tanto è fascio").
In conclusione, per quanto io gli sia grato e gli auguri il meglio, non vedo come il suo impegno politico possa finire altrimenti che in catastrofe. Spero di sbagliarmi
stai cercando di dirci che se vince la lega respingeranno i barconi?
(stai facendo campagna per la lega?)
Referendum propositivi? Cosa potrà mai andare storto?
23-11-2016, 16:11Beppe Grillo, Euro, referendum, referendum costituzionale 2016, RenziPermalinkA proposito di leggi di iniziativa popolare: sono passati quasi due anni da quando Beppe Grillo presentò trionfante le 50.000 firme (raccolte in un week-end) che chiedevano l'istituzione del referendum propositivo. Il piano di Grillo, un po' tortuoso, prevedeva poi di raccogliere altre firme per indire un referendum che avrebbe proposto al governo di uscire dall'Euro (ripeto perché secondo me è bellissima: Grillo non ha mai direttamente chiesto di uscire dall'Euro; Grillo ha raccolto firme per proporre una legge che istituisse un referendum per proporre agli italiani di uscire dall'euro).
L'iniziativa di legge popolare m5s si è arenata, com'era ovvio: in compenso Renzi ha fatto inserire il referendum propositivo in Costituzione. Non è l'unico caso in cui i due sembrano in sintonia: Grillo tuona contro le auto blu, Renzi le mette su ebay. Grillo vuole tagliare gli stipendi ai politici, Renzi propone un senato di dopolavoristi. Grillo vuole chiudere Equitalia, Renzi la chiude. Grillo voleva il referendum propositivo. Renzi lo introduce. Cosa potrà mai andare storto? Si tratta solo di chiedere ogni tanto un parere al popolo. Ragionevole, no?
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No, niente. |
Vi è piaciuta questa campagna elettorale? A me non è sembrata così violenta come dicono in giro, ma è anche vero che non guardo i talk show. Comunque pensate: tra un anno potremmo avere un bel referendum propositivo sull'Euro. Perché no? E chissà come andrà a finire, eh? Negli ultimi due anni abbiamo avuto due meravigliosi esempi: la Grecia e la Gran Bretagna. Parliamoci chiaro: Grillo è un populista, è il suo mestiere, lo fa con una certa grazia istintiva. No, non gli farei gestire il mio condominio (ma neanche lui si proporrebbe). Renzi per contro è un politico con ambizioni di statista. Cosa gli sta dicendo il cervello? Se dopo la calda estate greca del '15 e la Brexit del '16 ha ancora voglia di subire o indire referendum propositivi, qualcosa veramente non va. Non abbiamo già abbastanza problemi? Lo chiedo a tutti quelli convinti che se vincesse tra dieci giorni poi Renzi avrebbe campo libero per cinque o dieci anni: ma avete capito che campo minato ci aspetta se passano i referendum propositivi?
Il caso greco è particolarmente istruttivo. A inizio di luglio il governo greco chiede ai propri cittadini un parere sul pacchetto di misure proposte (imposte) da Bruxelles. Il popolo greco risponde di no - e d'altro canto sarebbe stato molto curioso il contrario. Ti chiedono un parere su aumenti di tasse e licenziamenti, cosa dovresti rispondere? No. Festa di piazza, il popolo ha parlato, Varoufakis si dimette, ufficialmente per non ostacolare le trattative. Tre settimane dopo il governo greco accetta un pacchetto di misure sostanzialmente più aspre di quelle che erano state sottoposte a referendum. Perché questo è il bello dei quesiti propositivi: fanno populista e non impegnano. In fondo Tsipras non aveva mica scritto sulla scheda "rifiuti qualsiasi tipo di pacchetto". Se ne rifiuti uno pesante, non è detto che quindici giorni non ti vada di mandarne giù uno più pesante. Però ti ho chiesto un parere, non è bello chiedere i pareri?
Ma perché Tsipras e Varoufakis chiesero un parere? Non erano già i legittimi rappresentanti del popolo greco, autorizzati dal voto popolare? In teoria sì. In pratica:
Come cercò di spiegare Varoufakis in uno dei tweet più belli di sempre: noi abbiamo preso solo il 36% dei voti, non ci si può mica aspettare che prendiamo una decisione tanto grave! Per una decisione del genere abbiamo bisogno almeno del 50%+1. Una dimostrazione più evidente di quanto sia sbagliato il maxipremio di maggioranza non si potrebbe avere - ci torno su perché a quanto pare il "modello greco" continua a interessare ai nostri riformatori: un bel premio di seggi al partito che arriva primo e amen. Ecco: in Grecia non solo non ha assicurato la governabilità (due elezioni in tre mesi), ma ha creato una specie di crisi di legittimità: quando rappresenti soltanto un terzo dei tuoi elettori, fai oggettivamente fatica a imporre agli altri due terzi delle misure impopolari. Sai benissimo che è la tua fine politica. E allora chiedi un parere: referendum consultivo. Ma funziona?
Il referendum di indirizzo è una strana creatura che sorge spontanea nella putrefazione dei corpi intermedi, e si nutre della mancanza di visione dei leader. Cameron è contrario a uscire dall'Unione Europea, ma non riesce a imporre la sua linea a parte dei Tories: indice un referendum (a cinque mesi dal voto sulla Brexit, i britannici non hanno ancora capito come usciranno dall'UE. Pensavano che non servisse un voto del Parlamento - l'Alta Corte ha detto che serve. Forse serve anche il parere di quello scozzese, di quello gallese, forse, non si sa). Grillo non osa dirsi contrario all'Euro: Grillo propone un referendum. Se poi crolleranno le borse non sarà mica stata colpa sua, lui mica voleva uscire, lui voleva solo chiedere un parere. Tsipras e Varoufakis vincono col 35% il gran premio delle elezioni greche, ma non hanno poi tutta questa voglia di recitare la parte dell'antipatico che impone le tasse anche al restante 65% - sicura garanzia di perdere il gran premio successivo. E allora indicono un referendum. Non sai quel che vuoi? Lo chiedi ai tuoi elettori, lo sapranno loro. I tuoi elettori hanno idee più confuse delle tue? Eh, sarà colpa del suffragio universale, dell'era postfattuale, delle notizie finte su facebook. E andiamo avanti così. Il referendum consultivo è il lato oscuro della governabilità: in teoria vai spedito, non accetti compromessi, e ci vediamo tra 5 anni. In pratica, appena ti tocca imporre una tassa in più, una norma in più, sei fregato. Sai che gli elettori se la prenderanno solo con te. Fai una mossa laterale: chiedi un parere al popolo. Provi a responsabilizzarlo. Cosa potrà mai andare storto? Non so, chiedete a Cameron: il popolo non vuole responsabilizzarsi e trascina il Paese in un guaio enorme. Chiedete a Tsipras: il popolo non vuole un pacchetto ma alla fine gliene fai mandare giù uno più pesante.
Io credo nella democrazia rappresentativa, che cerca di rimediare alla non specializzazione degli elettori offrendo loro delle figure intermedie, che sappiano dimostrare la propria competenza e autorevolezza. Non disprezzo chi raccoglie firme - è una degna forma di lotta - ma non credo nei plebisciti, non credo nelle scorciatoie populistiche. Si capisce che chi vuole governare senza avere il 50% del voto popolare sarà spesso tentato di indirne uno per rafforzare la propria posizione (in fondo è quello che Renzi sta facendo in questi giorni, salvo che adesso usa la Costituzione come pretesto). Mi sembra tutto sbagliato: credo che l'esecutivo deve essere espressione di una maggioranza solida, rappresentante una netta maggioranza del Paese, magari messa assieme mediante coalizioni, patti, alleanze e inevitabili compromessi. Credo nel meccanismo di delega, temo che trasformare i partiti in comitati elettorali li renda fragili e incapaci di articolare qualcosa che non sia funzionale alla carriera del leader di turno. I referendum propositivi rappresentano tutto quello che secondo me non va nella politica di oggi: ovviamente di fronte a questa brutta e miope riforma che cerca di introdurli voto No. (E non prendetevela con me se Grillo fa la stessa cosa: è lui l'incoerente).
(Gli altri motivi:
1. Non si riscrive la carta costituzionale col martello pneumatico.
2. Non si usa una brutta legge elettorale come moneta di scambio.
3. Non mi piacciono le riforme semipresidenziali.
4. Meglio un Renzi sconfitto oggi che un Renzi sconfitto domani
5. Mandare 21 sindaci al senato è una stronzata pazzesca
6. Mandare sindaci al senato è davvero una stronzata pazzesca.
7. Nel nuovo Senato alcune Regioni saranno super-rappresentate, ai danni di altre
8. Si poteva scrivere meglio, ma non hanno voluto.
9. Di leggi ne scriviamo già troppe: non abbiamo bisogno di scriverne di più e più in fretta, ma di farle rispettare
10. Il numero di firme necessarie per richiedere un referendum abrogativo va aumentato e basta
11. Non è vero che sarà più facile approvare leggi di iniziativa popolare, non fate i furbi.
12. Dio ci scampi dai referendum propositivi).
Mia perfida Albione (torna subito qui)
25-06-2016, 02:09EuroPermalinkIn a land that I love
Though I am poor, I am free.
When I grow I shall fight,
For this land I shall die,
Let her sun never set.
Non mi ricordo un momento in cui ho cominciato ad amare/odiare gli inglesi. Mi sembra di averlo sempre fatto, da quando non conoscevo che due o tre canzoni, il Big Ben e Oliver Twist. Col tempo ho imparato a conoscerli e li ho amati sempre di più, e li ho odiati sempre di più. Gli Smiths e la Thatcher, la moquette nei bagni e il Bill of Rights. Ho sempre tifato contro l'Inghilterra, sempre, perché è sempre bello vederla perdere e gli hooligans si meritano il peggio; ho sempre ammirato il modo in cui gli inglesi discutono di calcio e in generale di sport, e in generale di qualsiasi cosa. Ho sempre trovato disgustoso il modo in cui tenevano un piede nella UE e l'altro fuori, le tresche di Blair con Bush, la loro spocchia malgrado il trattamento speciale di cui hanno goduto dal '73 in poi. Non ho mai immaginato che l'Europa si potesse unire senza di loro. È proprio una cosa che non riesce a venirmi in mente. E adesso come mi sento.
Una volte da ragazzino feci l'errore di dare un ultimatum alla ragazza - o me o quell'altro, e lei ovviamente non scelse me, anche se sembrava la scelta più razionale (ma non è razionale aspettarsi che la gente faccia scelte razionali). Ed eccomi qui, dovrei chiedere sanzioni, gioire mentre la sterlina crolla, godere a vederti a strisciare, e invece eccomi qui che scalcio nel buio e mi domando se per caso non stai già cambiando idea. Perché nel caso, ecco, io ci sono. Puoi chiamare a qualsiasi ora, ho il telefono in carica, e in tasca un biglietto per Calais, tu di' solo una parola. Vengo a prenderti.
Non lasciarmi solo coi tedeschi.
Non ho niente contro di loro, ma diciamo la verità: sono ottanta milioni e più, e di loro non mi è mai interessato un decimo di quello che mi interessavi tu. Vuoi mettere Goethe contro Dickens? Il Krautrock contro il progressive? Lo so che è stupido. Nessuno ha mai detto che la costruzione dell'identità europea sarebbe stata una cosa particolarmente intelligente. Io sono quel che mangio, quel che leggo, quel che ascolto e quel che guardo in tv, e soprattutto lì capisci che non c'è gara. Non dico che i tedeschi non s'impegnino - ogni tanto sbirciavo Cobra11, gli incidenti in autostrada li sanno coreografare - ma è proprio questo il punto, è proprio che vedi tantissimo che s'impegnano e il risultato è quel che è, nulla che preferirei a una vecchia puntata di The Prisoner. Sai cosa si salvava dell'ultimo film tedesco che ho visto al cinema? Emma Watson.
Non mi ricordo un momento in cui ho cominciato a sentir dire che il progetto europeo era fallito. Ricordo chiaramente che se ne parlava quando eravamo ancora in dodici. Fino a un certo punto, comunque, continuò a sembrarci inevitabile. Saremmo andati in erasmus, o col servizio volontario, avremmo incontrato altri giovani come noi, avremmo scoperto di avere più cose in comune che coi vecchi rimasti a casa. Certo, il muro di Berlino crollando cambiò gli equilibri e dal 2004 in poi forse nessuno ci ha più capito nulla. Forse l'Europa non è così inevitabile dopotutto. Forse i nostri figli penseranno dell'Inghilterra quel che pensavano i nostri nonni prima di partire, dio la stramaledica, perfida Albione, eccetera. Ma mi sembra impossibile.
In casa nostra almeno, con quei Coe e quegli Hornby sulle mensole. E l'autoradio che ogni tanto pesca Victoria dei Kinks, e se il passeggero più giovane mi chiede: perché fai V con le dita? Io rispondo: è il segno della vittoria, perché sai, noi vinceremo. Per quanto lunga e dura possa essere la strada.
Adesso occorrerà seguire le procedure previste: dopo la notifica ufficiale, il paese uscente entrerà in una sorta di limbo durante il quale sarà ancora soggetto a tutte le leggi e normative, ma non avrà alcun potere decisionale (sarà quindi una sorta di colonia). Durante il periodo transitorio, è assai probabile che verranno interrotti tutti i finanziamenti da Bruxelles verso Londra, tanto nessun britannico si potrà opporre; occorrerà poi stabilire un sistema di visti per i britannici in Europa e gli europei in UK.
Poi Londra uscirà e siccome nel 2017 vi saranno le elezioni in Francia e Germania, è assai probabile che i governi di tali paesi spingano per provvedimenti punitivi verso oltremanica: una crisi economica a Londra farebbe infatti perdere voti a AfD, al Front National e a tutti i partiti sovranisti.
Nel frattempo il Regno Unito potrebbe perdere pezzi, la Scozia ad esempio, mentre varie firme cercheranno di trasferire le proprie sedi dentro l'Europa: Dublino, Parigi e Francoforte sono le mete più probabili, ma magari anche Edimburgo (se la Scozia resta in Europa).
Tutto è possibile, ma l'unica cosa che non credo accadrà sia un ridimensionamento della lingua Inglese come lingua internazionale, visto che resta comunque la lingua degli USA; probabilmente avremo molti più americanismi e meno britannismi... o magari in Europa useremo l'Irish English come standard, chi lo sa...
Ciò detto, benvenuti nell'era degli apocalittici.
(e comunque è meglio Goethe, tié)
Ja, Sie werden durchkommen (Sì, passeranno)
14-04-2016, 12:251500 caratteri, Euro, migrantiPermalinkL'affetto che provo per la vostra bella terra e per voi non mi impedisce di domandarvi: ma voi sul serio ci credete ancora a questa cosa di essere austriaci, che a Robert Musil sembrava un anacronismo già nel 1919? È che ne conosco parecchi a cui sta stretta l'Italia o persino l'Europa: possibile che a voi calzi ancora bene un concetto come l'Austria - per carità, comodo, confortevole, heimlich, ma insomma - pensate solo alle autostrade. È da un po' che si usano. Non ce n'è neanche una diretta tra Innsbruck e Vienna. Si passa, come sapete, dalla Baviera. Lo spazio di Schengen lo avevamo inventato anche per superare questa sciocchezze - voglio dire, due frontiere per andare dal Tirolo a Salisburgo? Sul serio vorreste tornare a un'Europa così?
La seconda è: avete sentito parlare di Mouaz Al Balkhi e Shadi Kataf? In caso contrario vi rimando a Mazzetta. Per farla breve è la storia di due profughi siriani che dopo qualche mese d'attesa nel limbo di Calais, non avendo abbastanza fondi per pagare qualche scafista che li portasse in Inghilterra, si sono comprati due mute da Decathlon e hanno provato a farsela a nuoto. Da Calais a Dover. Il cadavere di uno dei due lo hanno trovato in Olanda, l'altro in Norvegia. Storia abbastanza agghiacciante.
Ora, ditemi voi.
La disperazione che porta un giovane siriano a tuffarsi nella Manica e a tentare di attraversarla a nuoto, qualcuno sul serio pensa di contrastarla con un muretto di 250 metri in fondo al valico? È vero, è gente che non ha mai visto le Alpi.
Ma hanno visto di peggio. Si conteranno i soldi in tasca, magari compreranno un paio di scarponi allo Schoelzhorn Sport, saranno a Gries prima che canti il gallo. Di lì è tutta discesa fino a Schönberg. Se ce l'ha fatta Annibale, credete di fermarli?
tutti sappiamo che nessuna serratura tiene fuori i ladri, e che il trucco sta tutto nel rendere la spesa (percepita, come si dice adesso) superiore all'impresa.
poi se quello che in realtà vi interessa è far passare i Cattivi anche da Stupidi, continuate pure: d'altra parte è così che avete sgominato - per esempio - berlusconi.
o no?
(M.V., cattivo sciolto)
Gli imperi recalcitranti
11-09-2015, 03:30Euro, guerra, scontro di civiltàPermalink![]() |
Essere Kaiser oggi. |
La Germania è al centro dell'Europa, di cui è il Paese più ricco (per PIL) e popoloso. È normale che sia anche al centro del bersaglio di chi di quest'Europa è insoddisfatto: e sono sempre di più, e non hanno tutti i torti. Ma tra tante accuse, quella di imperialismo è la meno sensata. Si potrebbe serenamente sostenere il contrario: quel che è mancato fin qui alla Germania, ai suoi governanti e ai suoi abitanti, è proprio una visione imperiale del problema europeo.
Abbiamo tutti studiato abbastanza Novecento per indovinare il perché: diciamo che dopo due guerre mondiali e durante un lacerante stallo di quarant'anni, i tedeschi hanno rinnegato quella posizione dominante che pure appare inevitabile per una questione meramente geografica - sono di più, sono al centro, hanno le materie prime. Potremmo anche spingerci a immaginare che l'ottusa etica del rigore che abbiamo rimproverato ai tedeschi sia il risultato di questa rimozione: se i nazisti avevano visto l'Europa come una prateria da saccheggiare, i tedeschi del dopoguerra si sono concentrati su sé stessi e sui propri doveri. Da qui la scarsa o nulla empatia nei confronti dei popoli insolventi - un'insensibilità che non ha nulla di imperiale. I tedeschi non vedono nella Grecia una frontiera difficile, da mettere al riparo dalle influenze russe e dalle turbolenze del Medio Oriente. È solo un condomino insolvente, che se smettesse di far baccano, si rimboccasse le maniche e licenziasse la servitù improduttiva, potrebbe ottenere i risultati di qualsiasi altro inquilino - proprio come l'Italia potrebbe diventare la Finlandia o la Danimarca in qualsiasi momento, se solo ci credesse. Basta fare il proprio dovere, stringere la cinghia e pagare i debiti. Una mentalità più Biedermeier che da Quarto Reich. Il fatto che alcuni inquilini siano abituati storicamente a vivere al di sopra delle proprie possibilità è considerato tutt'al più come una questione morale - non il risultato di contingenze storiche ed evidenze geografiche.
Grecia e Italia in effetti sono entrati nel palazzo quando erano avamposti NATO - e tuttora gli americani non riescono a capire perché alla Grecia non si possano condonare i debiti come si fa, diciamo, con Porto Rico. Ma anche l'imperialismo USA sta perdendo i colpi, ed è forse questa la vera crisi che stiamo vivendo, perché diciamolo, nel Medio Oriente che altro c'è di nuovo? Sunniti e sciiti si odiano da secoli, turchi e curdi se le sono sempre date; tra israeliani e palestinesi è cominciata più tardi ma promette ugualmente di non finire mai. Se però all'improvviso Mubarak crolla, Gheddafi lo segue, Assad quasi soccombe; se nel giro di pochi mesi un gruppo più fondamentalista di altri riesce a piantare bandierine su un pezzo di Iraq e Siria - e nel frattempo Arabia Saudita e Qatar bombardano lo Yemen, insomma, se tanti topolini ballano forse la novità è che il gatto ne ha avuto abbastanza, ha imparato a distillare petrolio dalle rocce di casa sua, ha fatto una pace separata e non troppo onorevole col nemico più pericoloso e si sta disinteressando della questione - col prevedibile risultato di attirare i rivali di sempre.
Tutto questo dev'essere difficile da mandar giù soprattutto per quei commentatori che non si sono mai ripresi dalla sbornia interventista dei tempi di G. W. Bush. Continuano a fantasticare di bombardamenti neanche troppo mirati, di violenze incomparabilmente superiori, come se nel pugno tenessero dozzine di divisioni corazzate, quel che ti capita quando hai venti territori a risiko e un tris di carte, e invece in mano non hanno un cazzo: neanche quei due spicci che riuscivano a passarti ai bei tempi.
Si è scoperto nel frattempo che la guerra di civiltà è un po' onerosa per una democrazia evoluta: che presto o tardi vince le elezioni chi promette di disimpegnarsi - magari regalando un contentino a chi si è affezionato alla narrativa, un grande vecchio da ammazzare in diretta e seppellire in mare, e poi farci un film. Poi magari l'anno prossimo vince un repubblicano e alè, si ricomincia. Ma di tante accuse che possiamo muovere agli USA, la più ingiusta è di aver provocato l'attuale crisi in Medio Oriente col proprio imperialismo. È abbastanza plausibile il contrario: finché hanno fatto gli imperialisti seri l'Iraq tutto sommato lo tenevano. Quando si sono stancati, e hanno pensato che si potevano portare i ragazzi a casa e risolvere tutto con un po' di droni, è successo il patatrac. Quindi è comunque responsabilità loro? Beh, quando sei così grande è sempre responsabilità tua. È un po' il senso di avere un impero. Ma chi vuol essere un impero, oggi?
Non gli USA, non la Germania, anche la Cina sembra spaventata delle sue stesse dimensioni. Solo Putin ha l'aria di tenerci davvero, ma è l'ultimo di cui ci fideremmo. Nel frattempo fa sempre più caldo, siamo sempre di più e non c'è nessuno che sappia cosa fare.
No, scusate, non è vero. Gli ungheresi sanno cosa fare. Alzano i recinti. Buon per loro.
Mi fai pensare ad un episodio in un album di Guy Delisle in cui il protagonista e autore prova a spiegare a un compratiota sbigottito che secondo lui il problema del Canada é che il paese non ha un confine Nord definito.
Saluti
Sul MO di solito ti leggo con interesse. Stavolta però non credo di aver capito o di essere in disaccordo.
Sul petrolio dalle rocce mi pare sia un po' prematuro dire possa sostituire quello saudita. Giusto un po', ma posso sbagliarmi, per carità.
Sul resto mi pare evidente che la strategia americana sia andata in mille pezzi: hanno vinto una guerra che aveva come obiettivo la stabilizzazione della regione, poi inglesi e francesi hanno pensato bene che anche la Libia avesse bisogno delle loro amorevoli cure.
Risultato? In quella che una volta era la Libia agli Usa hanno ammazzato l'ambasciatore; sul Corriere di qualche giorno fa un generale affermava la neceddità di usare Al Qaeda contro l'Isis; sulla Repubblica di ieri ho letto il paginone sul MO in cui, nel delirio generale, non meglio precisate organizzazioni sanitarie israeliane curavano i fondamentalisti anti-Assad, miliziani dell'Isis inclusi...
Devo continuare? Hanno destabilizzato tutti gli equilibri dell'area e creato un casino che non sanno più gestire.
Di chi dovrebbe essere la responsabilità?
(perdona la prolissità)
"ombrello" è un oggetto che, lungi dal risolvere l'evento "pioggia", riesce a tenere il grosso dell'acqua che lo compone (l'evento) a una distanza tollerabile da chi lo usa.
io personalmente lo adopero poco, ma non mi sembra che chi invece se ne giova si senta particolarmente ottuso e/o crudele; né che lo sia.
http://www.thenation.com/article/14-years-after-911-the-war-on-terror-is-accomplishing-everything-bin-laden-hoped-it-would/
Marco
I falsi miti del regresso (appunti)
18-08-2015, 11:43complotti, crisi? che crisi?, Euro, La grande gara di spuntiPermalinkNel 1990 il crollo del blocco sovietico aveva accelerato un processo di globalizzazione già in corso: se in quel momento molti in occidente esultarono per la fine della Guerra Fredda e l'apertura di nuove rotte commerciali, il modo in cui la globalizzazione si fece davvero sentire nei trent'anni successivi fu il crollo del costo del lavoro. A quel punto un terzo della popolazione mondiale era indiano o cinese; ed era disposto a lavorare per meno di un decimo del salario di un operaio francese o tedesco; e sarebbe stato così per un altro mezzo secolo. Questo portò i partiti tradizionali di sinistra alla crisi irreversibile, ironia della sorte, proprio nel momento di massimo splendore del Partito Comunista Cinese. Molti diventarono protezionisti: si opposero con forza a ogni progetto di accordo internazionale sul commercio. La "globalizzazione" diventò un'entità ostile, che si immaginava pilotata da lobbies di milionari, speculatori, "neoliberisti". Fin qui era facile capire la dinamica del mito. Nasceva a sinistra come racconto consolatorio, si prestava a supporto di un progetto di riposizionamento: i leader delle sinistre occidentali avevano tutti gli elementi per capire che in un mondo di sette miliardi di abitanti il dumping salariale avrebbe distrutto le classi medie, ma qualcosa dovevano pure raccontare ai loro elettori, mentre li traghettavano verso posizioni protezionistiche o reazionarie.
(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui. Puoi anche controllare il tabellone. Questi sono appunti sulla traccia di Tutto quel che sai è vero!) (Poi li metto a posto meglio). (Ci faccio dei dialoghi). (Non sarà così noioso, prometto).
A un certo punto aveva preso un improvviso vigore una vecchia idea fino a quel momento circolante soltanto in qualche circolo di destra: il sovranismo monetario. Gli studiosi del secolo successivo, con larghe dosi di senno del poi, accusano spesso gli artefici dell'unione monetaria europea di non aver calcolato il "contraccolpo emotivo" dell'euro: non si dà una valuta nuova in mano a centinaia di milioni di persone senza aspettarsene uno. Nei 20 successivi l'euro divenne, nella cultura popolare, la causa di tutte le crisi. I suoi vantaggi furono minimizzati, gli svantaggi magnificati: nel frattempo le burocrazie al potere, spaventate dall'idea che l'unione potesse implodere, terrorizzavano gli elettori prospettando vere e proprie catastrofi nel caso un Paese volesse rinunciare all'euro e tornare a una divisa nazionale. La religione del signoraggio nasce in questa temperie.
La situazione sarebbe già stata caotica anche se nel frattempo l'atmosfera non avesse iniziato a scaldarsi. Del negazionismo relativo al riscaldamento globale, nella mia tesi, non avevo intenzione di parlare se non per sommi capi: era un argomento talmente famoso e sviscerato che non intendevo andare oltre i due o tre riferimenti biografici più noti. Si trattava del fenomeno di negazionismo più conosciuto e studiato: si sapeva che era stato finanziato dalle multinazionali criminalmente interessate a perpetuare lo status quo - in primis le compagnie petrolifere - e abbracciato acriticamente dai conservatori di tutto l'occidente. Verso il 2010 però era chiaro anche a loro che il mondo si stava scaldando. Doveva sentirsi in giro una gran necessità di miti consolatori; quello delle scie chimiche non era poi un granché, ma sempre meglio di niente. La cosa curiosa è che il mito era fiorito in qualche oscuro modo intorno a una tecnologia realmente esistente - il cloud seeding - che anche se in quegli anni sembrava passato in secondo piano, rappresentava comunque una speranza: se il clima era davvero modificabile su larga scala, perché non modificarlo per il meglio?
Entrambi i miti (il signoraggio e le scie chimiche) emergevano come risposta semplice, rassicurante, a problemi complessi: contro il dumping globale di miliardi di lavoratori sottopagati, era sufficiente chiudere le dogane e stampare cartamoneta. Contro il riscaldamento globale, era sufficiente localizzare gli aeroplani che irroravano le scie riscaldanti. Come ci aveva detto il prof. Arci: il mito è la storia che racconti al bambino quando hai fretta o sonno. Perché fa sempre più caldo? figliolo, la rivoluzione industriale, la sovrappopolazione... papà, ti ho chiesto perché fa sempre più caldo. Ci sono uomini cattivi che ci scaldano il cielo. Ah, ok.
Se l'argomento ti interessa, almeno più della Prigioniera della torre, non ti resta che mettere Mi piace su facebook, o esprimervi nei commenti. Grazie per l'attenzione e arrivederci al prossimo spunto.
Paolo Viglione
Ciò detto, mi è venuto un sospetto. Ora mi leggo tutti i post degli spunti al contrario e vedremo cosa salterà fuori, caro il mio rettiliano-massone-ebreo-bolscevico-satanista-etc...
cmq da brava 5stellina non resisto ai GOMBLOTTI (!!!111!) quindi lo voto forte e chiaro.
L'UE è un'enorme Padania
15-07-2015, 12:491500 caratteri, EuroPermalinkLo è almeno per molti della mia generazione, che guardavano all'Europa come all'orizzonte di fuga dal bassissimo livello della politica italiana. Per anni abbiamo invocato un'Europa che ci salvasse dalla grettezza dei parvenus leghisti, e oggi scopriamo che a nord della Padania non c'è necessariamente più welfare e libertà, ma una Padania altrettanto gretta e parvenue, moltiplicata per venti. La retorica contro il sud fannullone e parassita la conosciamo bene; l'ansia dei popoli appena approdati al benessere occidentale, che sospettano di poterlo perdere da un momento all'altro, non dovremmo faticare molto a capirla. A non volere un'Europa unita nella buona e nella cattiva sorte non sono tecnocrati e banchieri - ai quali anzi si può rimproverare di aver fatto un passo più lungo della gamba, mandando avanti una moneta unica nella speranza che creasse le premesse per qualcosa di più solido - ma gli europei. Non tutti, no, ma la maggioranza. Quella che in democrazia decide, ahinoi.
Ma forse adesso sto sconfinando nella letteratura fantastica.
Gli elettori tedeschi voglono quello che decidono i media, e se i media ti rappresentano i greci nelle vignette con LE STESSE FATTEZZE con cui Goebbels faceva rappresentare gli ebrei 80 anni fa (fattela qualche ricerchina, sono così spudorati che non c'è bisogno di conoscere la lingua), avrai un popolo di volenterosi carnefici di Schauble come ieri lo erano di Hitler.
naturalmente oltre alla determinazione ci vorrebbe la metà della sua autorevolezza e dignità
noi eleggiamo cantastorie e poi ci stupiamo che gli altri paesi ci trattano così, abbiamo un debito stratosferico e vogliamo insegnare agli altri come si amministra la cosa pubblica...
PS2: manca la firma: Emanuele Ripamonti
Aveva la copertura politica del referendum ed una situazione economica disperata, che sara' aggravata dalle misure che gli hanno imposto. Per cui non si capisce bene cosa avesse da perdere..
Come viene stabilita la linea di demarcazione tra l'azione del cravattaro, quella della banca, quella degli operatori istituzionali e quella degli speculatori internazionali?
Non si può campare sempre e comunque aumentando il deficit (vedi Italia), ma non si dovrebbe neanche poter sfruttare troppo allegramente il deficit degli altri (vedi Germania).
se fosse un gioco delle parti, ma ovviamente non lo è
quello che non capisco è andare allo scontro frontale e prenderle e poi lamentarsi. tsipras ha fatto tutto quel che poteva per avere altri soldi cercando di pagare il prezzo minore possibile. purtroppo il *minore possibile* è comunque salato e qualcuno dovrà pagarlo
nessuno sta costringendo tsipras a tenere la grecia nell'euro, anzi alcuni paesi stanno spingendo per il contrario, quindi come arma di ricatto (la grexit) è spuntata e inistere troppo sul rapporto del fmi che parla dell'impossibilità per la grecia di ripagare il debito potrà solo dare forza a queste posizioni
la democrazia è questa: un voto a salvini vale come un voto a vendola o a renzi
lo stesso vale per l'italia: non è che si può campare aumentando semplicemente il deficit... bisognerebbe davvero rientrare e di brutto
se poi mi chiedi se un governo renzi sia il migliore per fare questo con equità...
pretendiamo di uscire da questa logica, facendo leva sul pietismo e scagliandoci contro lo strapotere della finanza, a volte in maniera ipocrita: i Greci che, mentre piangevano miseria, han sottratto dalle loro banche qualcosa -si dice- come 60 miliardi di euro di depositi privati, lasciando allo Stato -come sempre- l'onere di tappare una situazione disperata, saranno mica gli stessi che oggi ululano per le vessatorie clausole del nuovo arbitrato? Se cosí fosse, possono pure risparmiarsi la fatica direi: il "chiagne e fotte" non ha grande presa in Germania, mi pare. E che questa Europa sia germanocentrica forse forse non è nemmeno un male: la leadership si conquista con i fatti, con il buon governo, con le alleanze e non con i proclami, i referendum truffa e i piagnistei.
Sono d'accordo sul fatto che l'Europa è tanto simile all'Italia da avere una propria Padania e un proprio Mezzogiorno.
La maggioranza dei greci la pensa tutto sommato come la maggioranza dei lituani: se si può evitare di pagare, meglio. Categorie come "buono" e "cattivo" le lascio agli intellettuali.
Ho l'impressione che qui (in tutta Europa, ma non solo) si stiano manifestando populismi sempre più vincolanti, attenti al sondaggio del giorno e nel costante timore di scontentare la pancia degli elettori.
L'europistola alla parete
13-07-2015, 09:511500 caratteri, economie, EuroPermalinkDire che questa è la fine dell'Europa mi sembra un po' ingiusto: per quanto l'ultimatum alla Grecia (75 anni dopo il nostro) possa risultare disastroso, è una delle scelte maggiormente condivise che i dirigenti europei abbiano preso. Si tratta semplicemente di un'Europa molto diversa da quella che avevamo immaginato: a trazione centrosettentrionale, con a disposizione ancora qualche serbatoio di manodopera sottosviluppata nelle nuove province ad est. Il mediterraneo avrebbe ancora un'importanza strategica, ma vallo a spiegare ai politici (e ai loro elettori). Vista dalle pianure baltiche, la Grecia deve sembrare un pastrocchio piccolo e sacrificabile.
L'Italia - si spera - sarà un'altra faccenda: però a questo punto possiamo aspettarci davvero di tutto. I nostri rappresentanti hanno seguito tutta la cosa con la consueta superficialità e mancanza di visione: ma prendersela con loro è già un morsicarsi i codini sulla via verso il mattatoio. Con questi tedeschi (e lettoni, e finlandesi, e slovacchi, ecc.) non ci avrebbe salvato un De Gasperi: Renzi evidentemente non lo è.
Ah, per la cronaca, “il creditore” siamo noi, non Schauble. Dal 2010, per la precisione.
I sudditi dell'ex-Regno delle due Sicilie si sono accorti che l'annessione al Piemonte non era il toccasana in cui speravano. La conseguente ribellione, capeggiata da tal Crocco-Tsipras e' stata repressa.
Emanuele Ripamonti
Cialtronaggini sulla Grecia
02-07-2015, 03:44economie, EuroPermalink- Dicono: la Grecia è come il Tennessee. Sottointendono: in ogni Unione che accetti di essere tale ci sono zone ricche e zone depresse, che devono imparare a tollerarsi. In realtà il Tennessee non potrebbe far da solo nemmeno se ci provasse, schiacciato com'è tra Alabama e Kentucky. La Grecia invece è in prima linea. Lo è sempre stata. Stalin a Yalta ne aveva reclamato il 30%, anche se non lo riscosse. Ancora oggi, se chiedi agli americani, non hanno dubbi: la Grecia è nostra, dobbiamo accollarcela. Che Putin possa anche solo farci un pensiero è fuori discussione. Le nazioni in prima linea hanno una rendita di posizione: lo sanno bene gli italiani, i greci e sì, anche i westberlinesi. Vivere al di sopra delle nostre possibilità era una necessità strategica che gli americani non discutevano. I tedeschi, che pure hanno vissuto la contrapposizione tra edonismo occidentale e austerità comunista, sembra che non ne abbiano tratto nessuna lezione: continuano a confondere l'ideologia con la prassi, l'economia con la morale, e a trascinarci in organizzatissime catastrofi. Che sia Hegel o Lutero, c'è evidentemente un problema che non riescono a spiegare nemmeno a loro stessi, figurarsi a noi.
- Juncker voleva la Grecia nella CEE per via di Platone - ok, ma anche Platone non è gratis, avrà un suo prezzo. In realtà la grande eredità culturale di quella manciata di polis schiaviste e segregazioniste e imperialiste è quanto mai fuorviante. Se ci concentrassimo sulla storia più recente, magari scopriremmo che l'abitudine a vivere al di sopra della propria produttività non è un accidente della storia, ma una conseguenza della geografia. La Grecia moderna nasce per diretto interessamento delle potenze europee - il banco di prova del colonialismo ottocentesco. Appena scacciati gli ottomani, diventa immediatamente proprietà di un signorino bavarese con velleità culturali - da lì l'azzurro della sua bandiera, e non dal cielo sull'Aeropago. I tedeschi pagano e i greci si ribellano, è un ciclo che va avanti da quasi 200 anni. Il rischio di azzuffarsi coi turchi o di trescare coi russi è altrettanto cronico.
- Noi poi è escluso che possiamo farci una bella figura - o anche solo una figura dignitosa. O tifiamo per il rivoluzionario Tsipras, fingendo di non vedere che sta solo negoziando, o ci sediamo dalla parte dei creditori, e subito ci tradisce l'atteggiamento da kapò. I nostri governanti sono genuinamente convinti che l'Europa del nord non sia soltanto il modello vincente, ma quello esportabile: se il Tennessee non diventa Illinois, è soltanto a causa dei lacci e dei lacciuoli, della pigrizia dei sindacati ecc. Ichino ce lo dice da anni: tra noi e la Danimarca, c'è solo una questione di volontà. Se le imprese italiane ci credono, possono diventare danesi in mezza giornata (bisognerà licenziare qualche dipendente non danesizzabile, ma è il prezzo da pagare). A scuola invece va molto forte la Finlandia. Ci dicono che dobbiamo fare come in Finlandia - un Paese enorme con 5 milioni di abitanti di cui solo il 2,5% stranieri. Se obietti che in Italia, un Paese assai più densamente popolato, con un PIL pro capite sensibilmente più basso, vivono più cittadini stranieri che finlandesi in Finlandia, ti accusano di disfattismo. Non c'entra il PIL, non c'entrano gli immigrati di prima generazione da alfabetizzare e integrare: la Finlandia è qui tra noi se la vogliamo, con le renne e le slitte e Babbo Natale. Basta crederci, e smettere di scioperare che è una cosa veramente poco nordeuropea.
http://www.ilpost.it/2015/05/14/finlandia-recessione/
O con Matteo, o con Matteo
27-02-2015, 15:20come diventare leghisti, Euro, RenziPermalinkAndrà del tutto sprecato il tempo trascorso a discutere e votare le riforme (d'altro canto non sono davvero un granché, queste riforme: per evitare pasticci ci sarebbe bisogno di correggerle subito con ulteriori riforme, tanto vale ripartire da capo). Avrò umiliato Renzi, senza che sia ancora comparsa all'orizzonte un'alternativa credibile. Probabilmente la legislatura finirà subito dopo, e Renzi sarà ancora il candidato del PD. Tutto quello che spero di ottenere è lo spostamento del baricentro del PD più a sinistra. Non è un po' poco? Ma soprattutto:
Non è la stessa cosa che propongo da dieci, vent'anni?
Sempre con questo baricentro da spostare, possibile che non mi venga mai in mente altro? La cosa angustia anche me, anche se qualcuno la chiamerebbe coerenza e magari ne andrebbe fiero: probabilmente sono un riformista, uno che ha come obiettivo la realizzazione di un grande partito socialdemocratico all'europea che punti all'egemonia nel Paese, e dunque da quando c'è il PD (ma anche prima) non faccio altro che spingere il PD come una formichina spinge un pachiderma. Nel frattempo i grandi partiti socialdemocratici europei non se la stanno passando un granché bene: forse siamo alla fine di una certa dialettica novecentesca tra socialdemocrazia e conservatorismo liberale, ma io continuo a spingere imperterrito. Le altre opzioni le trovo ancora meno ragionevoli.
O meglio: le altre opzioni secondo me si riducono a una sola. Siamo a un bivio, come sempre. Non si tratta di scegliere tra sinistra e destra, né tra Renzi e anti-Renzi. Credo che alla prossima consultazione la scelta sarà tra Euro e non Euro: e che tutto il resto, Renzi incluso, sarà subordinato a questo: vogliamo l'Euro? Dovremo tenerci Renzi, ancora per un po'. Non vogliamo più l'Euro? È una prospettiva meno folle di quanto non fosse uno o due anni fa.
Due anni fa la vittoria di Hollande ci aveva fatto sperare nell'inizio di una nuova fase. La Francia socialista avrebbe potuto coalizzarsi con gli Stati indebitati del sud e rimettere in discussione la politica tedesca e nordica del rigore. Avrebbe potuto andare così, ma non è successo.
Persino Renzi prometteva che ne avrebbe discusso con la Merkel. È andata com'è andata. A chi avesse ancora dei dubbi, l'esito della trattativa Tsipras-UE dovrebbe esaurirli. Il rigore non si discute. A questo punto l'uscita dall'Euro diventa un'opzione. Dolorosa quanto si vuole, autolesionistica indubbiamente: ma è l'autolesionismo della disperazione. L'ultimo spazio a disposizione del condannato per negare agli altri il diritto di disporre di lui. Oggi, alla luce di quel che è successo negli ultimi anni, è giusto ricordare che l'uscita dall'euro sarebbe un'opzione catastrofica, ma non necessariamente la più catastrofica. È lecito discuterne, non solo tra i fulminati dei blog di pseudoeconomia: vogliamo andarcene o restare?
Io ovviamente voglio restare, però gli antieuristi li capisco molto più oggi che in passato. Soprattutto non credo che nei tempi brevi la situazione politica ci concederà il lusso di una terza posizione: o saremo con l'euro (e con Renzi) o saremo contro. E con Salvini.
Mi dispiace metterla giù così brutale, ma in coscienza non credo che sia molto più complicata. Se si vuole perseguire una politica economica davvero alternativa a quella imposta da Berlino e Francoforte, occorre uscire. Purtroppo non esistono uscite a sinistra e uscite a destra: ce n'è una sola. Ritenete di meritare un partito più a sinistra del PD, un partito non compromesso col renzismo? Pensate che l'unità monetaria, così com'è stata realizzata, sia stata una cessione imperdonabile di sovranità? Salvini e Grillo saranno i vostri alleati naturali. Ma anche la Meloni, e molti berlusconiani tra i quali magari Berlusconi stesso.
Un'alleanza trasversale anti-euro al momento è l'unica che può mettere Renzi in difficoltà. È uno dei motivi per cui il ballottaggio è pericoloso: mentre è al momento impensabile una coalizione Grillo-Berlusconi-Salvini (anche se la pensano allo stesso modo quasi su tutto), al secondo turno sarebbero gli elettori dei rispettivi partiti a superare le diffidenze dei vertici e concentrarsi sull'unico candidato anti-euro rimasto in lizza. Grillo non voterebbe mai per Salvini, ma l'elettore di Grillo non avrà le stesse pregiudiziali. E anche l'elettore di sinistra anti-euro non dovrebbe averne. A nessun eventuale partito di sinistra - ammesso che si riesca a riorganizzarne uno - sarà concessa l'ambiguità con cui Syriza vinse le elezioni: dentro l'euro ma contro l'austerità. Dentro l'euro ma forse fuori. Tsipras bluffava anche per noi: Bruxelles ha visto le carte, fine dei giochi. Ora siete liberi di pensare che l'Italia possa risolvere i suoi problemi rimettendosi a coniare moneta. Ma non siete più liberi di cercarvi un candidato: quel posto se l'è preso il ragazzone arrogante con le felpe.
Mi dispiace, forse non doveva finire così, ma qui le nostre strade si separano. Ci vediamo dall'altra parte.
10) L'argomento è invece corretto, solo che è stato ridicolizzato con esempi campati in aria. Al momento esitono grandi compagnie multinazionali in grado di condizionare le scelte politiche degli stati più deboli (il movimento altermondista degli anni '90-'00 è stato già dimenticato?); oppure credete che il Belgio abbia grande margine di manovra di fronte a chi potrebbe far crollare la sua economia spostando i centri di ricerca presenti alla periferia di Bruxelles altrove? Solo che l'esempio di Corea del Sud e Filippine è mal posto: sarebbe come chiedersi come mai Serbia e Marocco non si uniscano. Il cosiddetto Estremo Oriente ha una situazione geopolitica completamente diversa dall'Europa, con pochissimi stati e solo due di essi a regime democratico (Giappone e SudCorea): un'unione a due non avrebbe molto senso perché sarebbe de facto un'annessione, tipo riunificazione tedesca. Le vere unioni funzionano se sono fra diversi soggetti.
Un'area che potrebbe costruire una propria comunità è l'Indocina, ma occorre risolvere il problemuccio da nulla delle dittature in Birmania e Thailandia. Altra area con una propria unità è il Sahel, dove infatti esistono già istituzioni monetarie comuni, ma l'estrema povertà della zona la rende non confrontabile con l'Europa. Negli ultimi tempi è emerso un movimento federalista in America Meridionale e in effetti un'unione federale di quei paesi sarebbe di grande aiuto all'economia locale.
11) In Europa esiste una comune eredità di diritti civili attraverso un percorso che ha avuto i propri alti e bassi (e alcune degenerazioni) e che si fonda su tre pilastri fondamentali: illuminismo (XVIII sec), liberalismo borghese (XIX sec) e lotte di ispirazione socialista (tardo XIX-XX sec). A questi si sono aggiunte le rivendicazioni femministe (XX sec) e i movimenti degli ultimi anni (energia e sviluppo sostenibile, diritti gay). Il fenomeno della Resistenza è stato da un lato a diffusione continentale, tanto è vero che numerose costituzioni europee presentano la sua influenza, e dall'altro molto sfaccettato localmente: ad esempio, in Piemonte ha avuto i caratteri di lotta unitaria contro il nazi-fascismo (le varie parti seppero mettere da parte quello che le divideva e far fronte comune), in Romagna di guerra civile (le varie parti si spararono l'un l'altra), in Molise è stato praticamente assente.
L'idea di Europa unita nacque proprio dall'idea di mettere insieme il patrimonio di valori democratici che univa i vari popoli europei, un patrimonio costato anni e anni di lunghe lotte. Qualcuno ritiene tali valori vuoti santini da agitare, ma per me non sono solo vuoti santini, bensì obiettivo della vita. Per questo, forse, le nostre visioni sono così aliene.
Il percorso non sarà facile, ma la costruzione della Repubblica Federale Europea è per me un obiettivo concreto: sono consapevole delle enormi difficoltà del percorso (die Bild Zeiting è il mio peggior nemico!), ma è proprio per questo che cerco disperatamente di contrastare ogni passo indietro e la dissoluzione dell'Eurozona sarebbe per me un enorme passo indietro.
6) Mantenere l'Euro e abolire l'austerità implica un radicale cambiamento del pensiero politico, ossia dobbiamo eleggere persone con idee different: l'austerità è figlia dell'idea liberista che le spese sociali e di investimento siano soldi buttati e che il ruolo dello stato deve essere ridotto al minimo. Curiosamente, gli unici che applicano tali politiche da vari anni anche a casa propria sono gli inglesi.
7) In effetti questo è un problema tipico di tutte le aree ricche: la Lega Nord ha fatto della lotta contro il Sud sprecone un proprio cavallo di battaglia, così come il Vlaams Belang teorizza che i walloni siano dei parassiti, ecc. L'esperienza storica, però, è contro questi partiti "delle piccole patrie". Si tratta di battaglie culturali per le quali non esiste una ricetta precisa, ma bloccare l'unificazione europea perché poi potrebbero rinforzarsi i partiti anti-Europa significa dar loro ragione senza neanche combattere: siccome X crede fermamente in una cosa che Y vorrà distruggere, allora ci rinuncia, così Y ha vinto in partenza.
8) Quindi siccome il governo dell'Ancien Régime in Francia funzionava male, Danton disse "Io non andrò al governo, perché se andassi al governo darei più potere ad un'istitutione che funziona male"? Ci vuole l'Algebra per capire che le attuali istituzioni europee NON sono sovrane e che non funzionano perché sono subordinate ai poteri nazionali?
9) E quindi presentiamo proposte di riforma, ma per farlo si torna sempre allo stesso punto: occorre levare potere ai governi locali.
(continua...)
1) Quasi tutte le decisioni delle istituzioni europee sono subordinate all'approvazione dei singoli paesi, che detengono comunque potere su quasi tutti gli argomenti chiave. Il bilancio europeo, poi, è soggetto all'approvazione di tutti i paesi e il parlamento non ha alcun potere fiscale. Sarebbe come se la finaziaria italiana dovesse ricevere l'approvazione di tutti e venti i governi regionali, e che questi fossero gli unici muniti di potere fiscale. Su queste basi, il ruolo politico delle istituzioni europee è dunque praticamente nullo.
2) Idem come (1). Se la Commissione avesse un vero ruolo di governo, avrebbe poteri in numerosi campi. Parliamo ad esempio di difesa: il fatto che Hollande abbia deciso di spedire i militari francesi in Mali suona ad un federalista europeo come se la Puglia avesse mandato soldati pugliesi in Libia. Se la Commissione fosse un vero governo, sarebbe il ministro della difesa europeo a decidere gli interventi militari dell'esercito europeo, il fatto che non abbia questo potere significa che conta come il due di briscola.
3) La cultura europea è fondamentalmente unica. Già nel periodo del '500-'700 i vari scienziati/filosofi tipo Galileo, Cartesio, Leibniz, Keplero, Newton, ecc pensavano e interloquivano con colleghi di tutta Europa e non erano confinabili entro i vari steccati nazionali. Quasi tutti i successivi movimenti culturali hanno avuto diffusione continentale. Sorprende poi vedere come località anche lontane abbiano avuto storie molto simili, ad esempio Venezia e Lubecca, proprio perché i meccanismi erano gli stessi e dettati da una profonda interconnessione intereuropea. L'esperienza comunale in Italia centrale appare molto simile a quella belga. La spoliazione dei poteri secolari della Chiesa nel XIX secolo è avvenuta secondo meccanismi analoghi in Italia e Germania. Anche le interinfluenze fra Italia e Spagna o fra Italia e Francia sono tantissime. Eccetera... A questo dobbiamo aggiungere il fondamentale multilinguismo europeo: se nei secoli passati esso era perlopiù appannaggio di nobili, mercanti e alta borghesia, al giorno d'oggi tutti noi parliamo almeno due lingue e chi non lo fa si trova a dovere accettare lavori locali senza grandi possibilità di carriera.
4) Quando si è proceduto alla creazione dell'Euro NON è stato assegnato alcun trattamento di favore alla Bundersbank, anzi: gli unici ad avere avuto un trattamento particolare son stati i britannici. Siccome però alla creazione dell'unione monetaria non è corrisposta un'analoga unione politica, è successo che i paesi più forti hanno potuto dettare condizioni a scapito dei più deboli. Chi tiene i cordoni della borsa detta le regole e in una situazione in cui le istituzioni sono finanziate dai singoli paesi, ecco che la Germania può permettersi politiche nazionalistiche. Perché questo non avviene negli stati unitari? Semplicemente perché le varie componenti sono subordinate all'unità nazionale: l'Ile de France non può imporre politiche economiche perché è il parlamento francese che decide dove prendere i soldi e non deve aspettare il finanziamento da parte del parlamento dell'Ile de France.
5) Perché la Germania cessi di attuare politiche mercantilistiche, deve cessare di esistere come stato indipendente, al pari di Austria, Italia, Estonia, Finlandia, Spagna, eccetera, eccetera. Finché è sovrana, può far quello che le pare perché è la più forte.
(continua...)
Se mettessimo ad uno stesso tavolo un miliziano dell'ISIS che ha distrutto le statue di Ninive e l'impiegato di un museo europeo per discutere del futuro di alcuni lamassù, non arriverebbero ad intendersi e non perché non abbiano argomenti, al contrario, li hanno entrambi molto fortie profondi.
Solo che il punto "Bisogna distruggere tutti gli idoli" del miliziano è considerato un non-punto dal museale e "Bisogna salvaguardare la memoria del passato" del museale è considerato fuffa spinta dal miliziano.
Molti dei suoi 11 punti a me appaiono vuota fuffa, mentre altri mi sembrano corrotti da vizio di forma. Vi sono poi dei punti per me chiave (ad esempio la fondamentale unità della cultura europea) e che lei ignora totalmente, probabilmente perché per lei sono dei non-punti.
Quindi le risponderò, ma ci vorrà un bel po' di tempo, quindi si armi di pazienza e attenda; sempre nella speranza che il proprietario del blog tolleri la nostra discussione... si, perché qui siamo ospiti di Leonardo, occorre tenerlo a mente.
La soluzione a tutti gli undici punti che Le ho esposto, agli squilibri che sono congeniti non all'austerità ma all'unità monetaria, sarebbe dare più potere a Juncker e a Borghezio e toglierlo a Tsipras. Geniale veramente.
Evidentemente questa non è la soluzione proprio per nulla.
Quanto alla Resistenza, Lei fraintende il mio discorso in modo ridicolo. Non ho detto che al di là delle Alpi vige il fascismo. Ho detto che una comunità statale è definita innanzitutto dalla sua Costituzione e che questa ha radici in un momento storico, e per l'Italia si tratta della Resistenza. Dunque si tratterebbe di vivere in uno Stato la cui Carta Costituzionale non sarebbe più la nostra nazionale, ancora oggi l'unica resistenza possibile allo strapotere del denaro e dei mercati, ma quella egemonizzata dai principi dell'ordoliberalismo tedesco.
La prossima risposta mi auguro sia un pochino più profonda ed adeguata. Visto che ha preteso di rispondere a 11 punti, tutti indipendenti l'uno dall'altro, dicendo che si risolvevano aumentando i poteri di Bruxelles. L'unica spiegazione è che non li abbia nemmeno letti.
Vabbé io ci rinuncio. Per sostenere che il Parlamento Europeo di oggi sia uno strumento sovrano ci vuole del coraggio, dimenticandosi che le principali decisioni in campo economico, militare, sanitario, energetico, ecc sono ancora gelosamente custodite dai piccoli staterelli.
Il resto è tutto conseguente a questo madornale errore di partenza. Spiegare che un parlamento è sovrano solo quando può imporre tasse, decidere politiche militari e simili ad una persona che pochi post fa aveva scritto "come è facilmente comprensibile a chiunque conosca qualcosa di economia" è... come dire... degradante?
Dire "ogni Commissione non è stata frutto di altro che del Parlamento Europeo" dimenticandosi del diritto di veto esercitato dagli stati, dimenticandosi che i membri della Commissione non hanno alcun potere effettivo visto che tutto è subordinato all'apporvazione da parte dei vari staterelli membri e poi rinfacciare agli altri che non sanno di cosa parlano è altrettanto abbrutente.
Sostenere poi che la Resistenza sia esistita solo in Italia e che i valori da essa incarnati esistano solo a Sud delle Alpi è un argomento che si commenta da solo. Inviterei il mio cortese interlocutore ad andare in piazza a Berlino sostenendo che siccome il lavoro rende liberi, allora ognuno di noi può aspirare al proprio spazio vitale: le reazioni dalle gente intorno saranno sicuramente molto interessanti...
8) Dare ancora più potere alle istituzioni colpevoli tende a non essere una genialata.
9) Il ruolo della banca centrale e della politica monetaria è centrale. Il sistema europeo è intrinsecamente segnato dai principi ordoliberali e dalla supremazia della banca centrale che impedisce ogni possibilità di politiche per la piena occupazione, come invece imporrebbe la nostra Costituzione. I mercati rimarranno sempre i veri sovrani con un tale assetto monetario.
10) L'argomento della necessità di un'unità europea per fronteggiare la grandezza del mondo (c'è la Cina! Si informa che la Cina esiste da diversi millenni) è abbastanza demenziale. La Corea del Sud non si fonde con le Filippine e il Cile non appalta la sua sovranità al Brasile perché c'è la Cina. Anzi, si tengono a maggior ragione ben strette le loro sovranità nazionali. L'altro argomento è che bisogna unirsi per "contare" di più. Una specie di ultranazionalismo europeo e di volontà di potenza continentale insomma e poi i nazionalisti sarebbero quelli che vorrebbero tornare all'Italia fondata sul Risorgimento, la Resistenza, Foscolo, Leopardi e Manzoni. Quelli sono i patrioti e sono gli uomini di cultura, che sanno che perdere la dimensione nazionale e specifica della cultura significa perdere la possibilità di una conoscenza più approfondita della cultura stessa a vantaggio di un banale sincretismo europeo, i nazionalisti sono quelli che vogliono un Moloch europeo di modo da contare più della Cina, tra i quali nazionalisti europei c'è stato anche un certo Hitler. Follia pura, chiaramente.
11) L'unità politica e la soppressione degli stati nazionali significa che la Costituzione italiana come testo fondamentale e la Resistenza come atto fondativo (con le conseguenze politiche e sociali che questo ha, e con i principi costituzionali che tutti, si spera, conosciamo) verrebbero SOPPIANTATI, perché di questo si parla, da Maastricht e da questa inetta classe dirigente europea, dai principi ordoliberali e da quello di sussidiarietà. Personalmente preferisco di no
1) Dire che non esiste un'"Europa politica" è un falso. Esistono le istituzioni europee che sono politiche. Esiste anche un bilancio europeo,
2) Si dice allora che questa Europa politica è insufficiente. Probabilmente si auspica maggiori poteri al Parlamento Europeo. Ma è una soluzione piuttosto illusoria. Ogni Commissione non è stata frutto di altro che del Parlamento Europeo.
3) Il fatto che l'Europa sia, per definizione, un continente, con tante lingue quante nazioni, non è marginale, ma ha conseguenze evidentemente assai pregnanti sulla sostenibilità di un'unione politica con partiti unificati che facciano gli interessi collettivi e non quelli della loro porzione territoriale. Il Sud e il Nord Italia sono stati unificati dai partiti nazionali di massa.
4) Quando si è proceduto alla creazione dell'euro si è pensato che mettere in comune la moneta togliesse potere alla Bundesbank e costringesse la Germania a condividere la sua sovranità monetaria con gli altri paesi europei. Si è visto che l'effetto scaturito è stato l'opposto. Qualcosa mi dice che potrebbe succedere la stessa cosa con l'unione fiscale.
Il padronato tedesco non è disponibile a cambiare una politica che gli permette di massimizzare i profitti tenendo bassi i salari e concentrandosi sulle esportazioni. Il destino degli altri paesi "integrati" è quello di essere annessi alla Germania e al suo modello di sviluppo, come è avvenuto con l'Aschluss della DDR alla Germania Ovest, che ha ridotto la Germania Orientale alla disindustrializzazione, alla povertà e all'assistenzialismo. Questo è il destino che potrebbe attendere tutta l'Europa annessa, con in più l'indisponibilità tedesca di concedere le stesse politiche assistenzialistiche e redistributive concesse alla Germania Est (malgrado le quali comunque buona parte della popolazione dell'Est rimpiange il socialismo)
5) Perché la Germania cessi di attuare politiche mercantilistiche, c'è bisogno che la sua moneta si rivaluti. Allora le stesse forze sindacali tedesche potranno recuperare quella forza contrattuale che la loro completa prostituzione gli ha completamente tolto. L'enorme surplus della bilancia commerciale tedesca è dovuto interamente ai commerci europei. A livello extraeuropeo la bilancia commerciale tedesca è in equilibrio
6) Mantenere l'euro e abolire l'austerità significa aumentare ulteriormente gli squilibri commerciali interni all'eurozona, con un nuovo aumento del debito privato dei cittadini del Sud Europa, debito privato con crediti di banche dei paesi centrali per comprare prodotti tedeschi, meccanismo che ha già portato alla tragedia attuale.
I gruppi politici che teorizzano il ritorno alla valuta nazionale come panacea di tutti i mali sono ubiquitari. In uno stato potrebbero andare al governo e quel paese uscire dall'Euro con le famose conseguenze che ben conosciamo: inflazione a due cifre nel giro di una settimana, fuga di capitali, crack bancari, materie prime alle stelle perché da pagare con la nuova valuta e conseguenti fallimenti a catena di aziende.
Però sarebbe un magnifico esempio per tutti gli altri, che si renderebbero conto dei vantaggi dell'Euro e forse sull'onda emotiva spingerebbero finalmente per una maggiore integrazione.
Detto in altri termini: non c'è niente di meglio di un bel disastro nucleare per convincere la gente a votare no al nucleare.
Avanti, chi si sacrifica per il bene dell'Europa? ;)
Tendo a concordare sulla questione del tradimento, ma oramai si potrebbe anche ragionevolmente supporre che i traditori fossero in larga maggioranza fin dall'inizio e che avessero idee molto più chiare dei traditi.
Inoltre credo che l'austerity sia un sintomo della malattia piuttosto che una delle sue cause.
E comunque il punto rimane sempre lo stesso: tenuto conto delle reali forze (sociali e politiche) in campo e della tetragona struttura finanziaria globale, quanto si può sperare in un europeismo progressista e “dal volto umano”? Quanto si può credere a una correzione i cui strumenti e i cui potenziali artefici non si scorgono all'orizzonte nemmeno usando la fantasia? Mi piacerebbe sinceramente che qualcuno trovasse una buona risposta a questa domanda.
Ho la sensazione che alla soluzione del problema non contribuiranno in maniera significativa né Salvini, né Renzi, né un PD leggermente meno renziano (se mai ci sarà), né i referendum italiani. Spero di sbagliare.
Ma per fortuna, se non altro, le future generazioni verranno consolate con la storia delle inevitabili magnifiche sorti e progressive del prodotto ottenuto. Qualunque esso sia.
Purtroppo all'oggi il più grande nemico della repubblica federale europea non si chiama Matteo Salvini, ma Angela Merkel (e i suoi governi, beninteso). Le azioni di ritardo e strenua difesa della situazione attuale hanno ottenuto un risultato politico enorme: sono riusciti a trasformare l'Europa da un progetto democratico a un conglomerato di oligarchie.
Questo risultato politico è anche un risultato mediatico, tanto che esistono persone che non riescono a immaginare progetti europei disgiunti dall'oligarchia pro-austerity: si sono appropriati di un progetto politico della sinistra per trasformarlo in uno strumento di oppressione.
Ormai avrete capito che mi piacciono i paragoni storici. Così come nel 1935 si poteva difendere la cultura italiana senza necessariamente essere fascisti, anzi, occorreva sottolineare che i fascisti si erano appropriati di una cultura non loro, allo stesso modo nel 2015 occorre difendere la cultura europeista contro l'austerity, anzi sottolineando come l'austerity sia un tradimento delle idee di Europa unita.
Ma a molti sembra di intravedere un problema grosso: non pare che i singoli governi, o gli apparati statali che questi rappresentano, o i grandi operatori economici abbiano molta voglia di passarlo, questo guado. Ma è solo una sensazione, per carità, spero di sbagliarmi.
Una seconda riflessione. La storia va presa con mille pinze e la questione che vorrei porre è sicuramente molto controversa, ma se ragionassimo per analogie e proiettassimo il futuro di una possibile (per quanto improbabile) Europa finalmente federale usando come termine di confronto, con molta accortezza e per quanto possibile, la lezione dell'unificazione italiana (un fenomeno molto diverso per mille ragioni ma non completamente diverso), mi chiedo se vedremmo un'accettabile soluzione dell'attuale problema o invece l'istituzionalizzazione, la cristallizzazione e l'approfondimento dello stesso problema. È molto suggestiva l'idea che se non si salta nella padella di Cavour si rimane inevitabilmente nella brace borbonica, ma siamo veramente sicuri che all'attuale disastro del Mezzogiorno italiano (un disastro, alla fin fine, anche unitario, sebbene il Mezzogiorno abbia rimediato un ruolo ben più scomodo) non ci fosse un'alternativa migliore? Certo, il sistema finanziario è un'arma potente, che se anche non manovrata con consapevolezza e precisione da misteriose entità complottarde comunque, alla fine, distrugge i muri, crea le brecce, e (guarda tu il caso) fa molto male ai deboli e piuttosto bene ai forti, ma non è pensabile che certe armi si possano manovrare in maniera un po' più saggia in modo che, dopo averle usate per minacciare, perlomeno si eviti di farle esplodere in faccia a qualcuno per "errore"?
Magari se si cominciasse a provarci ci si potrebbe anche riuscire. Certo che prima bisognerebbe comunque provare a venir fuori da un eventuale effetto tunnel.
Farò un paragone: il malgoverno sabaudo dell'Italia post-unitaria fece dire a molti che si stava meglio sotto il Re Borbone. Per costoro lo stato italiano unitario non era riformabile e andava semplicemente abbattuto.
E lei vede l'Euro allo stesso modo: siccome in questo momento è stata creata un'unione monetaria senza la necessaria unione politica, lei ritiene che gli squilibri causati dall'essere a metà del guado si risolvano tornando indietro e non completando il naturale processo di unificazione politica lasciato incompiuto.
In quello che lei ha scritto c'è già la risposta "la Germania ha attuato una politica mercantilistica" e perché ha potuto farlo? Siccome non esiste un governo federale, gli stati più forti possono imporre le proprie politiche.
Perché la stessa frase applicata ad una sezione di uno stato non avrebbe senso? "L'Abruzzo ha applicato una politica mercantilistica" oppure "La Carinzia ha applicato una politica mercantilistica"... come è possibile che lei, che professa che tutto sia ovvio e senza bisogno di spiegazioni, non si renda conto dell'ovvia risposta?
Così come in Italia non esistono più regioni forti e deboli ed il Lazio non può imporre politiche di austerità al Molise, quando avremo costruito lo stato unitario in Europa non avremo più le banche tedesche che si ingrassano sui debiti pubblici greci in quanto esisterà un unico debito pubblico federale.
Certo, è molto più comodo rifugiarsi in soluzioni ottocentesche tipo chiedere l'indipendenza, senza rendersi conto che anche se tornassimo alla Lira saremmo ancora più dipendenti dagli stati più forti di noi. Non si rende conto che una volta usciti dall'Euro saremo ancora più deboli e quindi due volte più succubi degli stati forti?
E' veramente desolante l'incapacità di vedere come Merkel & Schäuble possano fare i propri comodi proprio perché manca un governo europeo unitario e sovrano, diretta espressione del parlamento.
E' veramente desolante questo vuoto di analisi.
Personalmente, ritengo il contrario: soltando passando dall'attuale forma associativa (dove i paesi forti dettano la linea) a quella di stato unitario europeo ad ordinamento federale (dove il governo e il parlamento sono veramente sovrani) si potranno fare vere politiche di sinistra... vincendo le elezioni, naturalmente, perché se si perdono non si va da nessuna parte.
Il programma politico della Lega è delirante, non basta che dica di uscire dall'euro per essere votata. L'unica strada è la diffusione della consapevolezza o quantomeno di un pensiero critico sull'euro a sinistra.
Poi, per carità, capisco che il populismo possa creare fastidio, ma se pensi che l'euro sia la causa fondamentale di tutto, ti alleerai con la gente che la pensa allo stesso modo. Che tu lo voglia o no.
1) Il referendum di Landini non è un'opzione suicida, ma un terreno di lotta, sulla base del quale si può ricostruire una forza di lotta. L'esperienza felice dei referendum del 2001 insegna. Le condizioni sono diverse, e il bipolarismo rigido e il berlusconismo sono un ricordo di una politica in cui era meno impegnativo discernere la propria posizione, ma questo non è un buon motivo per non sostenere le buone battaglie.
2) Al contrario, il referendum costituzionale, è un terreno di nulla. La riforma costituzionale non è di fatto una riforma autoritaria, è una riforma migliorabile ma di buon senso. La campagna referendaria sul NO si dovrebbe basare su menzogne o esagerazioni che negano che il vero vulnus democratico è l'Italicum e non certo la riforma del Senato o quella del Titolo V.
3) Il partito socialdemocratico all'europea è attualmente un disastro politico. La SPD regge il moccolo alla Merkel ed è tra le prime responsabile del disastro europeo cui assistiamo. E' il referente politico di un sindacato corrotto e assertivo e degli interessi privati, spesso direttamente dei loro leader. E' una delle cause della tragedia greca per cui quel paese e i suoi cittadini sono stati portati alla miseria
4) Causa fondamentale di ciò è l'euro. L'euro crea squilibri commerciali e politici tra le nazioni di Europa. L'euro determina l'impossibilità dell'attuazione delle politiche di sinistra, come è facilmente comprensibile a chiunque conosca qualcosa di economia ma oramai anche a quelli che pur non sapendo cos'è una bilancia commerciale o una banca centrale dominante e indipendente, guardino alla situazione di oggi e al puntuale indirizzamento verso la svalutazione del lavoro e la continua compressione di ciò che resta della democrazia.
5) Non solo neghi questo, ma poi vorresti follemente spingere verso i partiti populisti, xenofobi e di estrema destra chi ha compreso questo e si è tolto il prosciutto dagli occhi, oppure ha deciso finalmente di inforcare gli occhiali. Per fortuna esistono Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre che condurranno e continueranno a condurre la battaglia dove è giusto che sia condotta. A sinistra. Non con i fan di Putin, con chi vorrebbe far naufragare i migranti, con chi conquista il consenso politico con la violenza verbale e la volgarità, con il rincoglionimento delle coscienze, con la ricerca del consenso basata sull'opposizione all'altro, che torna a mettere in pericolo ogni minoranza in Europa, comprese le minoranze etniche. Prima, con l'euro, si creano le condizioni per l'ascesa del populismo e dell'estrema destra, poi si vuole anche spingere chi dice la verità da quella parte. Ciò fa veramente gridare alla vergogna. E alla bancarotta intellettuale. Al "Muoia Sansone con tutti i filistei".
(A meno che la fuoriuscita dall'euro non sia un obiettivo secondario, e il primario sia rimarcare la propria diversità, identità, ecc.)
Prendendo spunto da questa riflessione, potrei azzardare l'ipotesi che la socialdemocrazia abbia portato più acqua al mulino conservatore che all'ideale socialista o a quello democratico.
In tutto questo non vedo disegni superiori ma solo umanissimi disegni politici. Sia grandi che piccoli, basati sia su scelte individuali che collettive. Alcuni alcuni di questi piani hanno avuto o stanno avendo successo mentre altri sono falliti o stanno fallendo.
Il potere lo deteniamo tutti insieme, in modi diversi, con fini e risultati molto vari.
Circa l'inevitabilità del flusso degli eventi, in questo caso la trasformazione del PD nel PdR, sono sempre molto scettico: presentare un certo evento storico come inevitabile è sempre stato un trucco di chi deteneva il potere per giustificare le proprie scelte a posteriori e mettere a tacere chi le contestava.
Un esempio classico, trattato da Vittorio Foa in "Questo Novecento", è lo scoppio della prima guerra mondiale: i fatti del luglio '14 sono stati una concatenazione di eventi dove ad ogni gradino delle persone si son trovate davanti alla scelta di tentare il compromesso oppure alzare la posta e tutte hanno scelto liberamente di alzare la posta, per poi giustificarsi a posteriori dicendo di non avere scelta, dando per scontanto che una volta iniziata l'escalation non vi sia altra uscita che il conflitto.
Se così fosse, allora la crisi dei missili di Cuba del '62 avrebbe portato alla terza guerra mondiale, e oggi qualcuno teorizzerebbe l'inevitabilità di tale conflitto e di come la guerra fredda non potesse non preludere ad una guerra atomica mondiale.
Altro esempio classico furono gli otto anni di presidenza Bush, iniziati per un pelo (il voto in bilico della Florida), ma poi presentati come ineluttabili: poche decine di voti in più in quel conteggio e la storia sarebbe stata profondamente diversa. Non so se migliore o peggiore, ma diversa.
Se Napoleone non avesse tentato la campagna di Russia, l'impero francese sarebbe durato molto più a lungo: una precisa scelta strategica di fronte ad un bivio, non un evento ineluttabile.
Nella storia il flusso degli eventi non avviene in base ad un disegno superiore, ma è spinto da una somma di piccole o grandi scelte individuali. Poi chi detiene il potere cerca sempre di dimostrarci che le cose non potevano andare altrimenti, che non erano possibili alternative, ma è solo un modo per avere legittimità ex-post.
Per quanto l'altra questione, non nego che esistano differenze tra la socialdemocrazia e il conservatorismo liberale, dico solo che probabilmente producono lo stesso risultato. Nel migliore dei casi dobbiamo supporre che i socialdemocratici abbiano perso la loro battaglia già molto tempo fa.
A istinto avrei detto "Presidente della Repubblica", ma non c'entra nulla col contesto.
Quindi che bestia è il PdR, di grazia? ;)
http://it.wikipedia.org/wiki/PDR
Il PdR non è migliorabile. E non lo era neanche il PD, a quanto pare, visto che si è trasformato in PdR.
In effetti, purtroppo, “il rigore non si discute”. Sembrerebbe sempre più evidente che la scelta di collocarsi al di fuori dell'area euro sia solo uno spauracchio utile a fini tattici interni. Perfino la Grecia, per quanto il suo peso economico sia poco significativo, e nonostante sia arrivata sull'orlo del baratro, non sembra in grado di fare passi che non siano concordati con chi determina la strategia dell'unione. E sembrerebbe che quella strategia non possa contemplare altre opzioni rispetto all'attuale rapporto di forze. Cosa che, d'altra parte, è naturale.
Se le cose stanno in questo modo, liberarsi di Renzi (e quindi, necessariamente, temo, di tutto il PdR) non avrebbe conseguenze a livello europeo. Dunque votare contro Renzi/PdR sarebbe possibile anche per chi trema di sincera paura di fronte allo spauracchio del rifiuto dell'euro.
D'altra parte, se diventasse evidente che la corrente antieuropea si basa su propositi irrealizzabili, sia i campioni dell'antieuropeismo che quelli dell'europeismo smetterebbero di avere attrattiva elettorale e si rivelerebbero per quello che sono: opportunisti senza idee e senza qualità. In questo modo i professionisti della politica potrebbero smettere di ammucchiarsi intorno alla tematica europea e i due Mattei potrebbero essere mandati a curare l'orto (insieme agli altri soloni) dal primo che mostri una faccia e delle idee un po' meno da pirla.
Sono d'accordo sino ad un certo punto.
Se infatti in fase di elezioni politiche sono d'accordo, in fase di referendum confermativo dell'Italicum no.
Una bocciatura dell'Italicum non sarebbe la vittoria di Salvini in quanto tutti i malpancisti di sinistra voterebbero NO all'Italicum, ma alle elezioni immediatamente successive dovendo scegliere fra Renzi e l'uscita dall'Euro tornerebbero ad allinearsi su Renzi. Solo che forse (forse!!!) a quel punto il Granduca Renzi sarà costretto a trattare con la sinistra... o almeno così spero.
Nel 2015 può fare bella figura, strappare qualcosa, ma di certo non fa più paura a nessuno.
Quindi sono d'accordo con te, la prossima volta sarebbe dentro o fuori, di negoziazioni non ce ne saranno.
Alla fine il nodo sarà tutto, come sempre, legato all'economia. Se gireranno più soldi, Renzi vince facile, l'italiano se ha il portafoglio abbastanza pieno vuole solo stabilità.
se la "mitic" ripresa non ci sarà, neanche con i miliardi del QE, l'Euro alla pari col dollaro e il Franco e quant'altro, credo a quel punto sia il caso di pensarci seriamente a questo Euro
Credo cmq che a parte le durezze di facciata, i cordoni della borsa si allargheranno, per mantenere la stabilità e combattere i vari partiti anti Euro. Il QE è li a dimostrarlo, se manco quello serve, forse l'Euro non funziona, tutto qua
Beppe Grillo cosa pensa di te?
19-12-2014, 18:50Beppe Grillo, costituzione, Euro, referendumPermalinkABBIAMO RACCOLTO LE FIRME PER MODIFICARE LA COSTITUZIONE PER INDIRE UN REFERENDUM CHE SE LO VINCESSIMO FORSE CI LASCEREBBERO USCIRE DALL'EURO! #VITTORIA! |
Io e te non siamo andati molto d'accordo, anche in quest'anno 2014.
Abbiamo senz'altro idee molto diverse; e ci fidiamo di gente molto diversa. Decisamente. Però vorrei che ti fosse chiara una cosa. Io non credo che tu sia un coglione. Io.
Beppe Grillo, invece.
- Non fraintendere, lo so che ne pensi ancora un gran bene, è solo che -
Ti chiedi mai cosa pensa, di te, Beppe Grillo?
Beppe Grillo che convoca una conferenza stampa e accusa Napolitano di non aver permesso ai m5s di formare un governo, l'anno scorso, visto che avevate vinto le elezioni.
Ora, caro elettore Cinque Stelle, so che l'argomento è spinoso. Io te lo devo dire: non credo che voi l'anno scorso abbiate vinto le elezioni, tecnicamente. Ma lasciamo perdere quel che ne penso io.
Tu credi davvero alla storia che Beppe racconta? Napolitano avrebbe dovuto dare un mandato esplorativo a Crimi, o a Di Maio, o a qualche altro sconosciuto, per cosa? C'era una qualche maggioranza nel parlamento del 2013 per un governo Cinque Stelle?
Sai benissimo che non c'era.
Che un mandato esplorativo sarebbe stato soltanto una perdita di tempo.
Che tempo ne perse già abbastanza Bersani, nel tentativo di portare qualcuno di voi dalla sua parte - mentre Grillo e Casaleggio erano contrari già il mattino dopo le elezioni. Dunque di che parla Beppe adesso? Cosa si sta raccontando? A chi pensa di farla bere questa storia? A te?
Cosa pensa di te?
Ha convocato una conferenza tutto allegro perché avete raccolto firme contro l'euro. Cinquantamila in un fine settimana, wow. No, non è una grande impresa raccogliere cinquantamila firme. Per un movimento che due anni fa vinceva le elezioni è quasi il minimo. È anche vero che il tempo passa e questo dicembre è così umido, per cui wow. Le firme contro l'euro.
Servono a uscire dall'euro?
No, non esattamente. Servono a presentare una legge di iniziativa popolare in parlamento.
È un sistema - previsto dalla Costituzione - grazie al quale tutti i cittadini possono presentare proposte di legge in parlamento. Anche quelli che non hanno rappresentanti in parlamento.
Anche quelli che non hanno rappresentanti in parlamento.
Ma il Movimento Cinque Stelle ha un sacco di rappresentanti in parlamento. Eletti dal popolo italiano. La legge potevano ben presentarla loro! Probabilmente hanno pensato che con cinquantamila firme (pochine a dire il vero) la proposta di legge abbia più speranze di essere presa sul serio, e quindi ben venga la raccolta di firme.
Ora la proposta verrà calendarizzata, e quando il parlamento riterrà giusto discuterne, ne discuterà. È sempre il parlamento del 2013, quello dove i Cinque Stelle non hanno la maggioranza, e mai l'hanno avuta, anche se Beppe racconta di aver vinto le elezioni. Insomma le speranze di trasformare quella proposta di legge in una vera legge sono abbastanza poche. Ma ipotizziamo pure che anche gli altri euroscettici del parlamento vi appoggino (anche se non hanno nessun interesse a farlo, dal momento che vogliono soffiarvi gli elettori). Immaginiamo che la proposta di legge di iniziativa popolare sia discussa, approvata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Vittoria! No, aspetta.
È una legge che ci fa uscire dall'euro?
Non esattamente.
È una legge che modifica la Costituzione e introduce i referendum consultivi. C'è persino un precedente: nel 1989 una simile legge costituzionale fu emanata per consentire ai cittadini italiani di esprimersi in un referendum che chiedeva di trasformare la Comunità Europea in Unione Europea, e all'europarlamento di redigere una proposta di eurocostituzione. Il sì stravinse (88%), ma forse non sapevamo quello che stavamo facendo. Mettiamola così.
Invece adesso lo sappiamo, e se la legge di iniziativa popolare diventasse mai una legge costituzionale, noi non usciremmo dall'euro - non ancora - ma avremo finalmente la possibilità di votare per decidere se restare o uscire dall'euro. Mediante un referendum consultivo.
Cioè?
Cioè un referendum che chiede un parere ai cittadini.
Un parere vincolante?
No.
Quindi, in sostanza, Grillo ha convocato una conferenza stampa per annunciare di aver raccolto le firme necessarie a presentare in parlamento una legge per modificare la costituzione affinché si possano raccogliere altre firme per indire un referendum consultivo grazie al quale i cittadini potranno esprimersi sull'euro.
Non suona molto bene, vero? Quindi forse su qualche blog o quotidiano in giro avrai letto che Grillo ha convocato una conferenza stampa per annunciare di aver raccolto le firme
Così funziona meglio.
D'altro canto, chi te la racconta così, cosa pensa davvero di te?
Tu probabilmente dall'euro vuoi uscirci davvero. Io no, io credo che l'Italia abbia problemi un po' più complessi, e che prendersela con l'euro sia un po' come prendersela con il sistema metrico decimale - non è colpa del metro se sei basso, non è colpa del chilo se sei pesante, non è colpa dell'euro se la tua economia ha difetti strutturali.
Non sei d'accordo? Va benissimo, anch'io non sono affatto sicuro che le cose stiano così, soprattutto finché i tedeschi continuano questa politica del rigore davvero molto ottusa, e finché gli altri governanti europei non riescono a opporsi.
Mettiamo che io abbia torto e tu ragione, e la cosa migliore sia davvero uscire dall'euro. Cioè svalutare. Anche se tu ritieni che sia necessario, sai benissimo che non sarà indolore. Perdere il venti o il trenta per cento del potere d'acquisto in pochi mesi non è una cosa da ridere. Certo, sei convinto che l'economia ripartirebbe, e presto tutto sarebbe un ricordo lontano. Però le prime settimane sarebbero uno choc, questo lo sai benissimo anche tu.
Uscire dall'euro è qualcosa di mai tentato prima. Anche ammesso che sia possibile, richiede una certa destrezza onde evitare crisi di panico e derive speculative che non credo neanche tu ti auguri. L'ideale - lo dicono gli economisti, anche quelli anti-euro - sarebbe uscirne all'improvviso, un venerdì, evitando il più possibile una fuga di notizie.
Prendi Tsipras, per esempio.
Non so se ci hai mai fatto caso, ma ogni volta che glielo chiedono davvero - in caso di vittoria di Syriza, la Grecia uscirà dall'Euro? Lui risponde: no. Ecco, a me eurista spaventa molto più Tsipras, perché è il classico cane che non abbaia.
Grillo invece abbaia tanto. Perché?
È un coglione? No che non lo è.
Certo, si è preso un paio di tegole in testa negli ultimi due anni. Ma non è un coglione.
Allo stesso tempo, non si sta comportando come uno statista che vuole uscire dall'euro. Abbaia troppo. Vuole che tutti ne discutano.
Raccoglie le firme. Per uscire subito? No, per modificare la costituzione.
Per uscire subito? No, per raccogliere altre firme per indire un referendum.
Per uscire subito? No, un referendum consultivo.
E allora, davvero, Grillo vuole uscire dall'euro? o vuole soltanto parlarne?
Caro elettore m5s, caro attivista m5s:
anche quest'anno abbiamo litigato molto, però vorrei che ci abbracciassimo, almeno a Natale. La pensiamo in modo diverso su quasi tutto. Tu credi che il M5S abbia vinto le elezioni del '13, io no. Tu credi che l'euro sia una maledizione, io penso che sia un'unità di misura come un'altra. Magari hai ragione tu, è possibile. Non sono un esperto, non riesco a vedere bene tutti i lati delle cose. So che tu ne vedi uno molto diverso dal mio, e ne trai conclusioni diverse. Ma le tue conclusioni sono probabilmente logiche quanto le mie - è che tu hai dati diversi dai miei, e chissà chi ha quelli veri. Io non credo di essere più intelligente di te; e non credo che tu sia un coglione.
Beppe Grillo, invece.
Cosa pensa di te?
Buon Natale, felice anno eccetera.
Comunque la moneta non è un'unità di misura, perché ha un prezzo (il tasso di interesse), un mercato (il cambio) e una scarsità economica (pensa che va a ruba). La moneta è quindi un bene e andrebbe quindi lasciata fluttuare liberamente come gli altri beni, anche quelli più necessari, come ad es. il petrolio o l'elettricità o il grano.
E grazie per non aver dato del "coglione" all'elettore del m*****. Lasciando così questo simpatico e facile privilegio (logicamente strutturato) a noi lettori del tuo blog.
Qui abbiamo una forza politica (il M5S) che considera una vittoria il fatto che i propri rappresentanti in parlamento non siano in grado di presentare un ddl e quindi la forza politica è costretta a raccogliere le firme per un ddl di iniziativa popolare.
Ohibò...se hanno così poca stima dei parlamentari M5S quelli che li hanno votati, come pretendono di convincere chi ha votato qualcun altro? Perché se ben ricordo il loro obiettivo è sempre quello di avere la maggioranza assoluta per poter governare da soli senza dover fare compromessi di coalizione, giusto?
Ma quando nell'Euro siamo entrati, tu dov'eri?
12-10-2014, 22:24Beppe Grillo, EuroPermalink
Son piene le fosse
Frequento pochi ventenni, è un mio limite. Mi piacerebbe capire cosa ne pensano, davvero, di tutti questi vecchi scemi, dai quaranta in su, che all'improvviso hanno realizzato che l'Italia deve uscire dall'Euro - non potevano accorgersene quando stavano entrando? Questi babbioni in piena crisi coniugale, come se un mattino si fossero svegliati abbracciati all'Euro e ODDIOMIO KE HO FATTO!!!!1111!!
"Cosa c'è meine liebe?"
"PUSSA VIA SCHIFOSA VALUTA TEDESCA".
"Tesoro wie geht's? hai fatto tu un brutto sogno?"
"Non era un sogno, era la realtà! Che schifo! Io e te... abbiamo passato la notte insieme!"
"Come ogni notte da qvindici anni, liebchen".
E insomma tutta questa gente ai tempi di Maastricht dov'era? Non potevano accorgersene un po' prima, di quanto l'Euro fosse insostenibile, di quanto puzzasse, di quanto ci avrebbe resa impossibile la crescita economica e complicata la vita? No, sono tutti diventati economisti esperti quindici anni dopo. Svegliandosi, un mattino, a fianco della sozza creatura europea, si sono resi conto di aver essere finiti nell'unica trappola che non prevede via d'uscita.
Persino il matrimonio di Santa Madre Chiesa Cattolica; quello che si prende davanti al sacerdote, in presenza di testimoni, in cui si giura di resistere a fianco del coniuge nella buona e nella cattiva sorte; e il prete dice "finché morte non vi separi", e voi dite "sì": persino quello, a veder bene, si può annullare: basta dimostrare di non aver capito bene, di essere magari un deficiente. Esiste un tribunale apposta, magari non è la procedura meno cara o più dignitosa del mondo, ma insomma, anche quel matrimonio indissolubile si può dissolvere. Maastricht no. Niente divorzi, niente referendum. È peggio dei preti.
Anche il diavolo dei racconti, quello che ti fa firmare i contratti col sangue, quasi sempre poi se ne va con le pive nel sacco a causa di qualche cavillo. Maastricht no. È peggio del diavolo. Davvero, mi piacerebbe capire come la vivono i ventenni. Non fanno che sentire discorsi su come si stava bene con la lira, con quella meravigliosa inflazione che pompava l'economia, che vasodilatava come neanche la cocaina, che botte raga gli anni Ottanta. E poi?
"E poi papà cos'è successo?"
"Eh, cos'è successo... ho incontrato la culona".
"Ma come hai fatto a non capire?"
"Ma chissà... anche io me lo domando... sai, in quel periodo capire le cose era un po' un optional".
"Seh, papà, vabbe', vaffanculo".
"Ah no! In questa casa vaffanculo lo dico io".
"Se ti consola".
Allora, caro ventenne che non conosco, cerco di spiegartela io: non è che quindici o vent'anni fa fossimo tutti spensierati o ignoranti - ce n'era certo in giro, forse persino più che adesso - ma se l'euro ci parve una buona idea non fu per un qualche complotto di banchieri o poteri forti. Persino i leghisti di Bossi, persino loro che adesso si baciano i gomiti per aver trovato con Salvini uno straccio di strategia; persino loro, ai tempi, non vedevano l'ora che Banchitalia chiudesse e passasse le pratiche a Francoforte; e avevano i loro buoni motivi. Per quanto possano sembrarti scanzonati e grassi gli anni Ottanta, dammi retta se ti dico che la maggior parte di noi aveva già chiarissima la sensazione di precipitare in moto rettilineo uniforme verso un suolo lontanissimo ma solido; no, non eravamo economisti, ma sapevamo di avere contratto dei debiti per pagare interessi su altri debiti che avremmo saldato con altri debiti che avresti dovuto pagare tu. In quella situazione l'euro ci sembrò provvidenziale. Ci sbagliavamo?
Magari sì, che ne so. Facile dirlo col senno del poi. Ora tu magari hai tutte le ragioni per odiarci, ma non credere che al nostro posto tu non avresti detto lo stesso "sì". Non essere sicuro che non dirai mai "sì" a proposte anche peggiori. A parziale discolpa, l'Euro a cui dicemmo "sì" a Maastricht era molto diverso da quello che è diventato. Per certi versi era più grande, per altri era più piccolo.
Era più grande perché era parte di un progetto che a quanto pare si è bloccato. Tu ora lo vedi come un matrimonio - e hai ragione - ma noi a quel tempo lo consideravamo più un fidanzamento: l'euro era solo il primo passo. Dopo la politica monetaria sarebbe seguita la politica economica (insomma, era ovvio o no? Come si fa ad avere la stessa valuta e politiche economiche diverse?) Dalla politica economica sarebbe ovviamente seguita la necessità di una politica comune tout court, et voilà: nel giro di vent'anni avremmo avuto la Confederazione Europea, se non proprio gli Stati Uniti. Non poteva che andare a finire così - anche se a ben vedere non c'erano precedenti.
Allo stesso tempo quell'Euro era più piccolo: i contraenti a Maastricht erano appena dodici. E noi contavamo molto di più di un semplice dodicesimo. Eravamo la terza economia, con qualche motivo per crederci ancora l'idolo delle feste: quello irresistibile anche se ha un sacco di magagne da farsi perdonare. Una cosa che davvero non ci aspettavamo era l'allargamento a est. Per forza, era il 1992. Il muro di Berlino era ancora un cantiere, non avevamo nemmeno le cartine aggiornate alle pareti. Per noi la Slovacchia era remota quanto il Tagikistan - occhio, non ti sto dicendo che l'allargamento massiccio del 2004 fu un errore. A quel punto ormai era chiaro che l'est era la frontiera del benessere: se non lo avessimo agganciato noi, ci avrebbero pensato gli americani. Lo si vide con la seconda guerra del Golfo, quando Donald Rumsfeld incassava l'appoggio entusiasta di polacchi e ungheresi e la chiamava la "nuova Europa". Ancora oggi, è la Nato più che la UE a spingere per mettere le bandierine sull'Ucraina. Allargarsi a est era inevitabile, ma il risultato è che il baricentro si è allontanato dal mediterraneo, forse per sempre. Dovevamo capirlo nel '92? Dovevamo immaginare delle alternative?
E dunque caro ventenne, è andata così. L'euro era molto più carino, quando ce lo siamo portati in casa. Va sempre a finire così, probabilmente; ma sei libero di pensare il contrario. Libero di prendertela con me. Se te ne intendi anche solo un minimo, a questo punto sai meglio di me che il referendum di cui oggi parla Grillo, e dopodomani parlerà Salvini, non si può fare. C'è una ragione giuridica (non è previsto dal Trattato) e ce n'è una di buon senso; anche chi andrà a votare per l'uscita dall'Euro non ci penserà due volte a riempire di buoni euro i materassi. Dal momento che la sacrosanta libertà di parola dovrebbe consistere nella libertà di affermare che due più due fa quattro, sarebbe opportuno che da qui in poi Grillo e gli altri anti-euristi fossero obbligati a dichiarare con chiarezza quello che chiedono davvero: non tanto USCIAMO DALL'EURO!, quanto SVALUTIAMO I NOSTRI RISPARMI!, magari anche DIMEZZIAMO I NOSTRI STIPENDI!, dopodiché fatalmente L'ECONOMIA RIPARTIRA', il che effettivamente potrebbe anche darsi: l'economia dopo un disastro riparte sempre. Nel medioevo era una pestilenza, nel Novecento una guerra mondiale, ma non c'è dubbio che in generale non ci sia niente meglio di un bel disastro per far ripartire l'economia.
Se te ne intendi anche solo un minimo, anche questa cosa già la sai, e forse a questo punto avresti anche diritto di decidere se l'opzione ti interessa o no. Che ne dici di una nazione a metà tra l'Europa e il Sud sottosviluppato del mondo, una roba tipo Messico, ma con la doppia valuta stile Cuba? Un posto dove il medico pubblico garantisce un servizio di qualità ma guadagna meno della figliola che la dà ai turisti in cambio di sani bigliettoni europei? È il tuo futuro, chi se non te avrebbe diritto di deciderlo?
Che pretendano invece di deciderlo dei giuggioloni come Grillo, o Casaleggio - gente che negli anni Novanta si sarebbe comprata la fontana di Trevi, e che oggi crede di stamparsela in 3d - ecco, questo è un po' seccante, non trovi.
Ma vedi, anche un anonimo che viene a insegnarmi e sa solo citare Bagnai; e sbaglia a citare pure quello; poi prosegue con una serie di nozioni a portata di google; andando avanti dimostra di non aver nemmeno letto il pezzo che sta commentando... sai com'è.
Tu che ne sai a pacchi di economia, mi dici a quanto lo danno il senno del poi? A naso sembra ora di vendere, ormai ce l'hanno tutti.
Qualcuno ha nominato le lobby: siamo andati a finire sotto quelle tedesche, che esportano felici a scapito nostro e non aspettano altro che privatizzazioni e tagli al welfare per venire qui a fare spesa di aziende e di manodopera schiavizzata, confermando anche in questo caso ogni peggiore previsione.
Al riguardo di libri ce ne sono vari: Titanic Europa di Vladimiro Giacché, quelli di Riccardo Bellofiore, di Emiliano Brancaccio, tanto per cominciare.
Certo che se disegnamo un quadro in cui le alternative sono Renzi, Grillo/Salvini o la Merkel siamo messi male.
E l'alternativa Spinelli non è che si possa affermare da sé: se tutti cantano in nome dell'Euro e di Maastricht, se le forze politiche nemmeno parlano più di un'alternativa al liberismo, se ai grandi potentati economici conviene così, difficilmente si andrà in quella direzione (posto che sia la migliore).
Perché ok le politiche comuni, ma quali? Con che idea di economia, di Stato, di welfare? Non mi pare che il flusso di idee (e di forza) dominante vada in quella direzione.
Ad esempio: l'accordo commerciale con gli USA, grazie al quale ci ritroveremo sugli scaffali il cibo spazzatura americano, prodotto con un centesimo dei controlli che abbiamo faticosamente ottenuto qui, non i pare che vada in direzione di un'Europa migliore, né che rappresenti un cambio di rotta. Anzi.
Se mi mandi gli estremi del tuo conto corrente (mi va bene anche il tuo numero di carta di credito, compreso il codice di sicurezza che si legge dietro) te ne offro subito un paio, a me paypal funziona.
Se questo sia incasellabile come un "giudizio severo" non saprei.
Già non mi sembri molto in grado di spiegare come la pensa lui; ora com'è che non profitti di questa generosa finestrella di commenti per citare dov'è che "Krugman, Obstfeld, Melitz" se la prenderebbero con l'euro?
Poi sai, io ho questo difetto, che nel 1993 ero già vivo e consapevole; me la racconti meglio questa storia per cui all'improvviso abbiamo dovuto fare un debito pubblico "enorme" per "mantenere sopravvalutata la nostra moneta"? Cioè intendi davvero che prima tutto questo enorme debito pubblico non c'era? L'hai mai visto un qualsiasi grafico del rapporto PIL/debito pubblico? Sono sicuro che google ti può aiutare anche in questo.
E quindi noi avevamo accumulato un "enorme debito pubblico" perché mantenevamo "sopravvalutata" la nostra moneta? Sei sicuro sicuro sicuro?
Grazie per aver googlato il titolo di un manuale di economia, ma ti garantisco che, a differenza di quel che forse t'hanno detto al negozio, google funziona anche a me (vuoi dirmi che "Krugman, Obstfeld, Melitz" si esprimono così severamente sull'euro? Sentiti libero di citare ampi stralci del tuo "manuale").
Non sono esperto di economia, ci vorrebbero anni di studi. Sicuramente, da quello che vedo scritto da te, ne hai dedicato molto meno. Però io non scrivo niente di Economia, tu invece hai un blog molto popolare e nonostante la tua ignoranza in materia, critichi chi ti esorta a studiare un pò di più. Ti ho consigliato un manuale di economia internazionale (io ho comprato quello di Krugman, Obstfeld, Melitz) se proprio non vuoi andare sul blog di Bagnai (che credo sia un ottimo punto di partenza). Credimi il punto non è quanto ne so io, ma quanto ne sai poco tu.
A proposito di interessi sul debito, documentati sulle cause dell'uscita dell'Italia dello SME e capirai come quell'enorme debito pubblico che ci ritroviamo sia derivato dagli alti tassi di interesse che eravamo costretti ad avere per mantenere sopravvalutata la nostra moneta.
Ma voglio darti un'altra possibilità, perché sono sicuro che sotto sotto tu sei veramente un grande esperto che ha studiato molto il problema. Secondo te quanto abbiamo risparmiato in interessi con ECU ed Euro, diciamo dalla metà dei '90 a oggi?
E soprattutto non è che puoi usarlo così alla carlona, perché in quel testo Fassina non sta suggerendo di uscire dall'euro.
Riprova.
Ho provato a pagarti un caffè (più volte) ma si è impallato il tablet.
Come mai?
Pensavo ti interessasse per davvero. Nel tuo piccolo scrivi che il referendum è una stupidaggine ma scrivi anche che l'euro è una gran cosa. Se avessi letto il libro penso che non le avresti scritte
La soluzione Merkel non è una soluzione, ma una situazione a metà. Sono convinto che nemmeno la Merkel stessa la appoggi. Il problema è che la soluzione Spinelli richiede tempi di assestamento lunghi, mentre la crisi richiede soluzioni rapide. Quindi penso che quella che verrà attuata in realtà sarà la "soluzione Draghi":
1) Spingere i paesi deboli a fare pesanti riforme strutturali per far passare il febbrone della crisi.
2) Nel frattempo, salvare il salvabile ostacolando i partiti anti-europei, o al limite trasformarli in propositivi (ovvero "alter-europei").
3) Quando gli investitori avranno smesso di bombardare i paesi deboli come l'Italia, e si potrà tirare il respiro, ricominciare con il processo integrativo.
Mi consigli un testo che non preveda, in caso di referendum sull'euro, una situazione di caos e la svalutazione di salari e risparmi?
Mi hai detto Bagnai. Non che me lo immaginassi, chissà come tutti gli economisti espertoni che commentano anonimi qui sono tutti lettori di Bagnai.
C'è il piccolo problema che Bagnai, del referendum, scrive:
"chi propone oggi un referendum sull'euro, da qualsiasi parte lo faccia, è un demagogo, alla ricerca di una tardiva legittimazione democratica, e un incosciente. [...] Tutto quello che sappiamo circa l'uscita dall'euro ci indica che allo stato uscite consensuali non sono possibili, ma che se anche lo fossero andrebbero ovviamente gestite in segreto."
Insomma quello che nel piccolo scrivo anch'io da mesi.
Ma siccome sono convinto di avere davanti un interlocutore davvero competente, immagino che saprai presentarmi all'istante altri testi che non prevedano, in caso di referendum sull'euro, una situazione di caos e la svalutazione di salari e risparmi.
Non mi sembri il povero sciroccato che ha letto un solo testo - e pure male - e solo perché credeva di aver trovato la ricetta per risolvere tutti i mali (E' STATO L'EURO!!!1111)
Quello che scrive queste cose qui?
Piantatela di frantumarci le gonadi con questa cosa che il referendum sarebbe un'occasione per creare consapevolezza. Grillo ha uno dei blog più frequentati d'Italia e l'ha usato per distruggere scientemente consapevolezza facendo parlare di un tema delicato come l'euro solo dei cialtroni qualunquologi privi di esperienza specifica di ricerca in economia. Ce lo ricordiamo tutti e lo abbiamo documentato in questo blog.
Forse lo dovresti rileggere un po' tu, Bagnai, giusto per.
Vedete, signor Marchese, stavo discutendo con Hop Frog delle varie idee di Europa, ma poi m'è caduto l'occhio un po' più in basso e mi sono imbattuto in voi che frignavate e pestavate i piedi, così mi son permesso di farvi notare che non avete espresso un concetto che fosse uno e che questa è una vostra abitudine. Noto poi che nella vostra replica delle 15:50 non avete abbandonato tale atteggiamento, così mi permetto di farvi una domanda: cosa vi augurereste per il futuro del nostro continente? Auspicate una federazione, preferireste che rimanesse tutto così com'è (modello Merkel) oppure le vostre idee incedono verso il dividerci nuovamente in tanti staterelli in lotta fra loro? Articolate un concetto, suvvia, siate generoso con noi plebei.
PS: io ho provato ad evocare titoli nobiliari, ma in cambio di pane, latte, un po' di Müsli e del formaggio, alla cassa hanno voluto una banconota da 5 E (nota per gli eurotracciatori: era una V/VA stampata in Spagna).
Ed era ovvio già allora che non sarebbe bastato entrare nell'euro per risolvere i problemi dell'Italia e che non avremmo più potuto continuare con il solito giochino della svalutazione per aumentare le esportazioni. Lo sapevamo, abbiamo fatto finta di niente, è arrivata una crisi che resterà nei libri di storia e ne stiamo pagando il prezzo e lo pagheremo ancora a lungo.
Non tornerei mai indietro , possono fare tutti i referendum incostituzionali che vogliono.
Al cittadino europeo medio, invece, servirebbero una federazione (con dentro la giusta linea politica, altrimenti si finisce come il PdR) e tante altre belle cose.
Pazienza.
Quasi quasi ci provo anch'io: adesso vado al supermercato e alle casse invece di tirare fuori i soldi dico "madama la marchesa"... vediamo se la va.
Ai cittadini servirebbe una federazione, mentre invece ai nostri diretti concorrenti (Cina, USA, ecc..) servirebbe che andassimo in frantumi.
Sarà un caso che si rimanda oggi e si rimanda domani?
Quello che si voleva fare si è fatto.
Serviva un comodo mercato europeo con moneta unica e governi malleabili, mica una federazione.
Leo, cosa ne pensi di luxuria nella tana del caimano?
Sigh!
[Ero convinto di aver già postato questa risposta; mi si perdoni l'eventuale doppione!]
Ci hanno raccontato la favoletta che se non l'avessimo fatto sarebbe arrivato il babau...e comunque sarebbe stato tutto bello...ecco perché siamo entrati!
Rimane la “soluzione Merkel”, che ha il vantaggio di essere molto comoda in quanto non prevede correzioni. Inoltre la “soluzione Merkel” va nella direzione “giusta”, ossia quella a favore di corrente.
La soluzione "Spinelli" era un tempo patrimonio della sinistra... un tempo. Oggi Renzi sembra aver sposato appieno la tesi "Merkel" abdicando completamente all' idea di Europa Federale. La scusa del "ce lo chiede l'Europa / è colpa dell'Europa" non va sottovalutata: è infatti buona per tutte le occasioni e ogni volta che un politico deve giustificarsi di una propria carenza la tira fuori dal cappello senza che nessuno possa controbattere. Anche Renzi è sensibile all'idea di avere una scusa sempre pronta per tamponare i danni che fa.
Ve l'immaginate se i presidenti di regione usassero una scusa analoga?
"Perché la sanità è stata gestita male?" - "E' colpa dell'Italia!" ; "Ma qui ci son tagli agli asili nido!" - "Ce lo chiede l'Italia!" ; "Perché non sono stati rinforzati gli argini dei fiumi?" - "L'Italia ce lo ha proibito!" ; "Cos'è questo rimborso milionario per pasticcini?" - "Gli sperperi dovuti all'Italia!"
Tra quelli che ci hanno prospettato l'avanzamento del progetto europeo 20 anni fa, alcuni hanno mentito e altri non hanno capito quanto fosse pericoloso e semplice “deviarlo” rispetto a quanto veniva prospettato.
Oggi la deviazione è palese.
Ci si potrebbe chiedere cosa fare da oggi in poi, ma ha veramente senso chiederselo? L'europa di Spinelli non esiste oggi e non si vedono poteri economici o politici interessati a costruirla domani. Per quanto riguarda gli elettori, cos'altro possono fare se non eleggere?
In generale, le "consultazioni popolari referendarie" sono avvenimenti abbastanza eccezionali. Siamo entrati nell'euro perché lo volevamo; abbiamo votato politici che, naturalmente, lo volevano; se ne avessimo votati altri probabilmente avrebbero preso la stessa decisione, che in quegli anni sembrava la più ragionevole. Altre spiegazioni (eravamo tutti all'oscuro! siamo stati manovrati da una gang di banchieri!) mi sembrano abbastanza consolatorie.
Nessun popolo sceglie il PdC, viene votata la fiducia in Parlamento, come ci è stato ricordato più volte dopo il passaggio Letta-Renzi.
Nessuna consultazione popolare referendaria ha sancito la decisione di entrare nell'utilizzo dell'euro. Da qui una certa diffidenza verso i venditori di paura e necessità impellenti governativi.
Anonimo Originale
Soluzione 1 "Salvini" (Padroni a casa nostra, ovvero: dividiamoci e saremo più forti). L'idea è quella di sciogliere de facto l'unione, ogni stato si riprende la propria sovranità assoluta senza concertare più nulla coi vicini ed eventualmente frammentandosi ulteriormente in stati minori (es: il Veneto, le Fiandre...). Il vantaggio è la soddisfazione di essere finalmente padroni del proprio destino, soli di fronte alla tempesta; ogni stato attuerebbe autonomamente le politiche che desidera ed il contrasto con gli altrinon sarebbe più un ostacolo. Lo svantaggio è che (1) si sarebbe piccoli piccoli in competizione con giganti quali ad esempio la Cina e (2) la storia ci insegna che quando piccoli stati indipendenti sono in contrasto, il "concerto fra le nazioni" di kantiana memoria è spesso accantonato in favore di soluzioni più drastiche.
Soluzione 2 "Merkel" (Lasciamo tutto com'è, ovvero: giganti economici, nani politici) L'idea è quella di non fare nulla: abbiamo una moneta unica, ma perché mai dovremmo avere anche una politica unica? La politica vien decisa momento per momento con compromessi fra i vari governi che cercano sempre di salvare lo statu quo e che hanno paura a spingere in una qualunque direzione, col risultato che chi è più forte detta la linea e gli altri son costretti ad aggregarsi. Un indubbio vantaggio di tale soluzione è che non occorre far nulla, basta sedersi e attendere l'ennesima soluzione rattoppata che scontenta tutti, ma allo stesso tempo tutti hanno buon gioco a dire "non è colpa mia, è l'Europa/ la Germania/ i pezzenti del Sud/ i rigoristi del Nord/ mio nonno in carriola che ce lo chiede". Svantaggio è che non si va da nessuna parte e ogni crisi è peggiore della precedente in quanto generata dall'immobilismo.
Soluzione 3 "Spinelli (La repubblica federale europea, ovvero: sovranità continentale) L'idea è quella di riprendersi la sovranità facendo sì che sia il parlamento europeo, eletto dai cittadini, a decidere e non riunioni intergovernative: in tale ottica i parlamenti locali trasferiscono molti poteri a livello federale (energia, difesa, lavoro, politiche macroeconomiche). In tal modo il governo europeo (eletto dai cittadini) può stabilire politiche uniche per tutto il continente, al pari di altri grandi stati federali nel mondo. Vantaggi: usciremmo dall'immobilità, ci riprenderemmo la sovranità, avremmo una voce unica nelle crisi a livello globale, le leggi e i diritti sarebbero unificati da Rovaniemi a Malta. Svantaggi: occorre smettere di pensare soluzioni buone solo per territori limitati, ma affrontare problematiche di ampio respiro, inoltre i politici non potrebbero più ricorrere alla scappatoia di strizzare l'occhio al proprio elettorato locale aizzandolo "contro" un nemico esterno, ma sarebbero costretti a studiare soluzioni più complesse.
ecco qui è lo stesso: cosa ci può essere peggio dell'euro per l'italia?
alcuni rispondono: qualunque cosa, senza entrare in dettaglio (cosa ne sarà di stipendi, pensioni, risparmi, prezzi delle materie prime importate, ecc.)
altri pensano invece che c'è una cosa sicuramente peggiore dell'italia nell'euro con un cazzo di governo renzi: un cazzo di governo m5strilli eterodiretto da beppestrillo casaleggio!
perché oggi sembra assodato che l'economia non sia una scienza esatta, quini gli economisti sbagliano le previsioni...
ma se gli economisti sbagliano le previsioni, quanto potranno sbagliare i minchioni che straparlano e urlano à la mentula canis?
perché mi sa che statisticamente beppestrillo (a cominciare da quando spaccava computer) non ne ha indovinata una!
mai.
le sbaglia tutte
Il punto è che i leader politici europei hanno sbagliato (e/o mentito) e continuano a sbagliare (e/o mentire) per motivi che diventano sempre più evidenti.
Inoltre diventa sempre più evidente che continuare su questa strada porta al disastro (per la maggioranza dei cittadini), mentre cambiare strada porta a un disastro di tipo diverso.
E questo non ha molto a che vedere né con la crisi globale di sistema, definitivamente arrivata a maturazione nel 2008 (ma già intravista con buona approssimazione alcuni decenni prima), né con il grado di scientificità degli studi economici.
In tanti stanno finalmente ammettendo che l'economia è una pseudoscienza:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/11/gli-economisti-pentiti-o-quasi-adesso-fanno-autocoscienza60.html
Quando gli viene chiesto cosa bisognerebbe fare oggi, i più espliciti tra di loro rispondono, in sostanza: smontare questa costruzione appare necessario; si può fare in diversi modi; la migliore tra le opzioni disponibili conduce a un disastro.
Quindi è ovvio che chi dice “fate così o non vi salvate” (Anonimo di lunedì 13 ottobre, ore 03:03:00) in realtà intende: il disastro che vi propongo io è meno disastroso di quello che vi propone la concorrenza.
Chi abbia ragione oggi è ancora meno chiaro di quanto fosse chiara la situazione nei primi anni 90.
Mi stai forse dicendo che Prodi non fu regolarmente eletto dalla maggioranza degli italiani? Stai forse accusandolo di aver fatto brogli elettorali?
Se pensi che il governo Prodi non fosse legittimo abbi il coraggio di dirlo chiaramente senza fare accuse velate.
E venne Letta, le larghe intese, fate così o non vi salvate. E venne Renzi, il paladino senza macchia e senza paura di contraddirsi, articolo 18 non è in discussione, articolo 18 subito oppure modello spagnolo sbandierato per un anno per poi rinnegarlo per un più pratico modello tedesco adesso. "Sono l'ultima speranza prima della Troika" dice lui, "questo è l'unico governo possibile o arriva Grillo" dice il suo ministro dell'interno.
Un'economia basata sulla paura quanto può resistere?
Hai voglia a spiegarmi perché 20 anni fa qualcuno ha scelto l'euro (non il Popolo) e ci siamo trovati strozzati tra una banca centrale e una mancata crescita che continua a contrarre i risparmi e fa fare delle figure da peracottari ai proponenti operazioni salvifiche che non lo erano (tfr in busta paga per i consumi) per spostare una virgola qua e là e passare dalla previsione di crescita +0,8% a una più realistica -0,3%.
La disperazione porta persino a Beppe Grillo, un referendum per placare gli animi ed è un attimo fare leva sulla paura: attenzione, altrimenti arriva Salvini.
Però: che razza di "patto" è uno da cui non puoi tirarti fuori se non almeno amputandoti qualunque cosa dalla cintola in giù?, perchè un punto importante è questo: forse è più semplice svincolarsi dalla mafia che dall'euro.
UKIP - sezione Italia
17-06-2014, 17:14Beppe Grillo, Euro, ho una teoriaPermalinkCominciamo da cosa non è: l'UKIP non è un partito fascista, come molti hanno scritto in questi mesi, anche per l'oggettiva difficoltà nel tradurre in italiano un certo tipo di istanze che sono una novità quasi assoluta. Per la verità un nome esiste - sovranismo - ma è molto brutto e il correttore automatico lo segna ancora come un errore. I sovranisti esistono in tutta Europa; partendo da posizioni diverse (l'UKIP per esempio non nasce all'estrema destra, ma da una scissione del partito conservatore) arrivano più o meno allo stesso risultato: il rifiuto del progetto di unificazione europea. Per i sovranisti non è che un complotto cosmopolita ordito dai nemici dei popoli: banche, multinazionali, massoneria, ecc. Bisogna mandarlo a monte, tutti assieme. Se questa è la piattaforma, l'alleanza con Grillo non dovrebbe stupire. Né dovrebbe sorprendere che Paolo Becchi, ideologo del Movimento a fasi alterne, la presenti come una battaglia di sinistra addirittura ("La sfida del futuro è tra sovranità e internazionalismo negativo"), o che un mese prima della consultazione Grillo abbia già fornito all'ufficio stampa dell'UKIP il piedistallo del suo blog, perché in fondo chi meglio dell'UKIP può spiegare ai lettori quanto bravo e buono e non razzista o fascista sia l'UKIP? (continua sull'Unita.it, H1t#235)
Hai qualche problema se mi metto le dita nel naso?
ho una domanda semplice.
perche'manca il senso del comico (o del concreto) ad una tribu' di fans sfegatati di Grillo, ex comico?
manco dall'italia da un po' e non ho un riscontro diretto con i grillini.
cordiali saluti
piacere sono Aru, quello originale che pone quesiti.
tu chi sei?
ciao Aru, che non sono io
qui siamo al patetico.
il commento sopra di Aru martedi' 24 giugno 12:26:00
non e' il mio. in pratica. hanno utilizzato il mio nick,per rispondersi da soli
io fossi in te la prenderei a ridere (o a piangere!)
cordiali saluti
Aru, quello originale nipponico
Grazie
potresti spiegarmi il significato del tuo messaggio?
grazie
io che sono ingegnere, posso mettermi le dita nel naso?
Pensi davvero di credere in un movimento che sia vicino alla decrescita? Sai che Casaleggio si è espresso più volte contro la teoria della decrescita? Sai che il M5S è per la riapertura dell'ILVA senza la bonifica? Sai che Farage è per il nucleare, per il carbone, per il liberismo, per la deregolamentazione nel commercio estero (vedi TTIP) esattamente come Casaleggio? E non è per niente un caso o un errore di "approccio" che quei due bastardi neri si siano alleati.
Su internet funziona così: se c'è una conversazione che vuoi segnalare, affinché io o altri vi partecipino, puoi mettere il link. Altrimenti non si capisce proprio chi dovrebbe fare cosa e dove.
con un chip nel cervello, faresti meglio quello che gli altri pretendono da te.
Sono l'unico a trovare umoristico tutto questo?
Devi scrivere questo, devi leggere codesto, devi commentare quello.
la democrazia 2.0 e' questa?
saluti ariani (ops scusa, asiatici)
Ho scritto in forma anonima ma ti basta guardare qui sopra per capire chi sono (siamo)
Grazie
Grazie
Meno lavoro e meno consumi per una paese più felice per tutti.
Sì, in questo caso confermo: in italia nessuno prima del m5s aveva mai pensato di chiamare questa follia "progetto economico per il benessere di una nazione" e farne programma.
Un primato del quale è giusto riconoscergli l'assoluta esclusiva.
L'elemento "baratto" che completerebbe il quadretto non lo hai inserito per timidezza o perché avendo a che fare con interlocutori che non capiscono i cambi di visione illuminati hai voluto mantenerti sul semplice per non spaventare troppo?
Sui candidati: mille volte meglio il metodo di M5S (peraltro, i candidati della mia circoscrizione, Nordest, erano quasi tutti persone con curricula notevoli) rispetto a quello degli altri, che decidono dall'alto. Se poi democraticamente sono stati scelti alcuni volti "non nuovi", qual è il problema? Qui parliamo di metodo. Tu sei favorevole o contrario alla possibilità di scegliere i candidati del tuo partito? Questo è il punto!
Sul discorso Farage: neanche a me è piaciuto tantissimo l'approccio di Grillo alla questione: anche se sono d'accordo nel merito sulla scelta di EFD, è vero che Grillo poteva gestire meglio la cosa.
amico anonimo delle 14:57 suggerirei di non perdere tempo a psicanalizzare me, sospetto che, oltre a non avere titoli, tu non abbia elementi sufficienti
oltretutto, alla mia età, di cose nuove fallite miseramente ne ho viste un bel po'
se tu consideri beppe strillo e il m5strilli il nuovo forse dovresti psicanalizzarti te, ecc.
Forse non hai capito il punto, provo a sintetizzartelo.
1) Quel testo era stato depositato all'insaputa della base
2) non si sa chi l'abbia scritto
3) se fosse stato approvato l'm5s avrebbe prodotto una legge all'insaputa della sua base e senza nemmeno sottoporgliela prima che venisse approvata.
4) il fatto che voto on line e testo precedente coincidano non è un dramma, è semplicemente la prova che la votazione è stata farlocca né più né meno di quanto lo sia stata quella che ha approvato a larghissima maggioranza l'accordo con Farage, anch'esso portato avanti all'insaputa della base finché Salvini, non Grillo né Casaleggio, ha rotto le uova nel paniere mandando un tweet dall'aereo grazie al quale la base è venuta a sapere di dove fosse il guru e dove stesse andando.
Segnato quanto sopra e considerato che:
1) la base programmatica del M5S è quasi interamente fondata sul fatto che i parlamentari NON si devono muovere in autonomia essendo null'altro che portavoce
2) Sia coinciso o meno con il testo presentato 4 mesi prima, l'unica questione evidenziata è che il voto in rete è successivo alla presentazione della legge e non il contrario, come altro pilastro programmatico imporrebbe.
3) Tra i punti messi ai voti non c'era il voto negativo, unica vera "rivoluzionaria" novità contenuta nel testo e quindi non solo si è votato solo una parte del testo ma si è scelta la parte che non avrebbe messo a rischio l'approvazione delle parti che chi scrisse la prima versione voleva imporre.
4) Resta la domanda: chi ha scritto il primo testo?
5) Perché al momento del voto non è stato messo on line l'intero testo e data alla rete la possibilità di scegliere su quali parti intervenire e quali salvare?
Questi non sono "pur con tutti i suoi limiti", questi sono i pilatri stessi del M5S resi carta straccia dagli stessi che li hanno scritti.
Liberissimo di considerarli poca cosa o comunque pagliuzze, per il resto del mondo sono travi.
I candidati:
Qui nemmeno spendo troppe parole.
Un movimento che se avesse utilizzato davvero l'uno vale uno e il meccanismo di selezione "Basta un videino" avrebbe dovuto vantare un parco umano a disposizione pari almeno ai milioni di voti presi, a partire dalla famosa casalinga ministro delle finanze in giù, si ritrova a mandare a bruxelles il figlio del fondatore, il portaborse di una parlamentare, quello trombato in piemonte e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente tutti selezionati dalla base uebbe che ha votato come nessun altro partito pormette, ma che guarda caso si è ritrovato a eleggere l'assistente del parlamentare come nemmeno la dc negli anni '80 e oggi giusto Berlusconi con i suoi avvocati.
Ma di che stiamo parlando?
Ah sì, del lavoro.
Non è vero che nessuno ha mai proposto ricette diverse dall'aumento dei consumi.
Ferrero Rizzo e la Camusso sono secoli che portano avanti quelle battaglie lì.
Ma se vuoi che ti dica che solo grazie all'M5S oggi si parla di favorire il lavoro invece dei consumi, se vuoi lo dico.
Tanto 'sta cosa che il mondo sia iniziato con l'M5S solo perché la sua base per il 70% è fatta da persone che fino a ieri nemmeno sapevano che governo e parlamento sono due cose diverse, non sarò certo io a riuscire a trovare il modo di infilarvela in testa.
Come su quanto è avvenuto per l'Expo: erano mesi - se non anni - che i 5 Stelle denunciavano rischi di infiltrazioni marce negli appalti, ma tutti fino al giorno prima dell'esplosione dello scandalo deridevano M5S su questo. Chiaramente poi nessuno dei media più importanti - e tra questi Repubblica - ha ammessi che ci avevano effettivamente visto giusto. Avviene sempre così quando qualcuno - e non mi riferisco a Grillo, ma a M5S in generale - ha visioni più avanzate rispetto agli altri.
Sul fatto della democrazia diretta, potrei allora citarti - invece che l'episodio della legge elettorale, sui cui è obiettivamente vero che le persone hanno potuto dire la loro (se poi il risultato è vicino al testo che loro avevano già presentato non mi pare un dramma, anzi) - la scelta dei candidati alle Europee: quale altro partito l'ha fatto?
Infine non mi hai risposto sull'altro punto: la revisione del sistema economico attuale. E' vero che in M5S ci sono diverse tendenze, però personalmente è la prima volta che sento qualcuno in politica ragionare in maniera diversa dall'ormai vetusto "aumento dei consumi per aumentare la produzione e quindi il lavoro", che sta portando questo pianeta al disastro e noi persone a livelli ormai insostenibili di stress.
Ripeto: nessuno è perfetto, ma vedere la pagliuzza nell'occhio di M5S e non vedere le travi negli occhi degli altri non è giusto. Certo tu dirai che ti riferivi a M5S e non ad altri. Però alla fine non voti M5S, voti altri! Buona giornata!
Se un po' conosco Leo appena ha finito di contare i peli sotto le ascelle di grillo, iniziare a contare i peli in altre zone del corpo...ma sempre di grillo.
Guai a toccare un solo capello a orsoni!
se le stampanti 3d caleranno di prezzo e io continuerò a tenermi la maggior parte dei miei denti, forse, potrò resistere fino al giorno in cui davvero mi farò la dentiera con la stampante 3d (come dice grillo)
ma forse - per la dentiera - mi conveniva votare forza italia, mannaggia!
6/19/2014, 7:05:00 PM
40 mila sterline a stampante e a quanto sembra verranno usate per fare bamboline a 60 sterline l'una: la faccenda mi ricorda un episodio di Big Bang Theory...
Non parto da un giornale e scorro le notizie, parto dalle notizie e le inseguo sui vari giornali.
Base di partenza mattutina l'Ansa, percorsi preferenziali La Stampa e Corriere, dopo mezz'ora sono già dirottato in dieci direzioni diverse dal momento che la notizia in sé smette di essere necessaria nel momento in cui se ne conoscono i contorni e diventa interessante (volevo dire "importante" ma sarei sembrato supponente) a quel punto seguirne le analisi là dove vengono proposte.
Per le spiegazioni dei punti salienti delle questioni principali, al netto delle interpretazioni e delle distorsioni che in genere ogni testata si concede più o meno palesemente, trovo insuperabile il Post.
Quando compravo un cartaceo compr(av)o Gli Altri finché non divenne settimanale, che nonostante Sansonetti e una a dir poco spudorata propaganda verso la sinistra in zona SEL presentava firme e analisi da passarci la giornata.
Quando non ho un pc davanti ma solo il tablet mi lascio dare l'indice da Flipboard che però paga il fatto di proporre solo notizie da testate con le quali hanno fatto accordi, tra le quali 4 su 5 sono della Casaleggio e Associati (e qualcuno prima o poi ci dovrà scrivere qualcosa su 'sto fatto), da lì in poi parto con la serie di link a link di link.
Tendenzialmente credo che oggi sia pressoché impossibile rispondere alla domanda "Cosa leggi?" restituendo un nome o una testata, dal momento che è proprio la modalità di fruizione che è cambiata radicalmente eliminando quelli che fino a pochi anni fa erano il centro gravitazionale sul quale ciascuno decideva di sedersi, le testate giornalistiche, per sostituirle non con altre testate ma con una modalità di "viaggio" attraverso le notizie che, volessi disegnarla, avrebbe più la forma di un frattale che quella di una radio accesa su un canale e tu seduto in poltrona a ricevere quanto esce da quel canale.
Forse in questo senso avrebbe più senso la domanda posta al contrario: cosa NON leggi.
Non leggo Repubblica, appunto, né l'Unità.
Ma leggo Leonardo quando ci scrive, nella stessa maniera in cui nei limiti del possibile seguo abbastanza assiduamente Facci, pur non avendo bisogno (né intenzione) di comprare mai Libero.
Se avesse scritto
"se ci si informa su di loro guardando solo la tv o leggendo solo Cronaca Vera"
avrei scritto la medesima chiusura mettendo Cronaca Vera al posto de L'Unità, pur non essendo lettore del primo tanto quanto del secondo.
Se hai bisogno di altri aiuti all'interpretazione del testo fai pure un fischio, come sai e come vedi sono sempre a disposizione per renderti le cose il più possibile comprensibili.
http://qn.quotidiano.net/curiosita/2014/06/17/1080079-stampanti-3d-supermercati.shtml
Sveglia!1!1!!1!1!
Dopo la democrazia diretta fatta votando su un sito che non ha controlli da parte di terzi, passiamo al blog diretto dove si possono ottenere i pezzi desiderati a prezzi modici.
Mi prometti che passerai alle ascelle di orsoni o di penati...tanto per dirne due eh...
Oltre ad aver quindi messo in scena una vera e propria bufala a favore solo del mare di accessi che si è garantito potendo concentrarli in precise e mirate fasce orarie presentabili agli inserzionisti con numeri cercati e ottenuti, l'unica cosa che la vicenda della legge elettorale ha evidenziato è che i parlamentari agiscono in totale autonomia.
Autonomia dalla rete naturalmente, non da Sai Baba e Mamma Ebe che, al contrario, erano naturalmente consapevoli del fatto che la gente stesse votando un testo già depositato, discusso e bocciato mesi prima.
Appena qualcuno (*) ha fatto notare la cosa nei commenti del giornale di riferimento sotto la notizia dell'avvenuta votazione, è partita la corsa alla verifica della cosa e naturalmente, col tempo di reazione di un airbag, alla costruzione dell'argomentazione con la quale dimostrare che tutti lo sapevano: si è votato un testo già preparato perché su qualcosa bisognava discutere.
Questo, oltre ad essere un palese controsenso visto che o la legge è scritta dai cittadini e allora non ne esiste ancora una sintesi depositata, oppure esiste una legge depositata e allora votata o meno in seconda lettura dev'essere presentata come la prima legge corretta, non scritta, dai cittadini.
A dimostrazione di quanto farlocca sia la tesi della Democrazia Diretta basti dipingere lo scenario seguente: se alla Camera il testo depositato 4 mesi prima fosse passato come chi lo deposita si augura, dai cittadini della democrazia diretta non ci sarebbe passata nemmeno per sbaglio e il luminoso movimento avrebbe così fatto passare una legge scritta in silenzio nelle segrete stanze della C&A, né più né meno di quanto denuncino un giorno sì e l'altro pure abbia fatto Renzi con Berlusconi.
Perché che la rete abbia ingoiato pure la bufala del testo scritto 4 mesi dopo ma depositato 4 mesi prima non sposta il punto che questa vicenda avrebbe dovuto sollevare all'interno della base M5S: chi ha scritto il testo depositato il 4 ottobre e perché la votazione non è stata fatta prima di depositarlo?
Nessuna speranza che la base M5S si ponga domande di questo genere, ovviamente, si fa tanto per parlare quelle poche volte che usciamo dal guscio di caldo tepore protettivo che ci offrono Repubblica e l'Unità.
in tempi di magra ti suggerisco un business. viste le numerose richieste da parte dei grillini al tuo "seguito", ti suggersico:fatti pagare.
vuoi un pezzo su un argomento a rihiesta? paga.
prezzi popolari, ovviamente. il grillo massimo e' finto povero per natura.
cordiali saluti
Ma cosa crede che noi grillini veniamo giù dalla montagna del sapone...?
Credo sia inutile portare avanti questa discussione, pertanto mi ritiro ;)
Grazie!
Questo non è facebook, ma un blog, pertanto non c'è bisogno di mettere "mi piace".
- post su grillo
- post su renzi
- post su orsoni
- post sulle foibe
- post sui calzoncini delle donne (si accorciano intanto che la vita si alza)
- il sistema democratico nelle riunioni condominiali
due euro per vota' e poi famo a mezzi!
Lord Blog e Mr Felpa non rincorrono per nulla la nostalgia della piccola media impresa, che rappresenta invece un tesoro da far evolvere, non sopprimere, anche in direzione del modello della cooperativa di autogestione.
Questi come Farage e la LePen sono soltanto delle canaglie (neo-fasciste) che cercano di far leva sul razzismo e sulla nostalgia della "quantità" per far dimenticare la loro ignoranza in temi di sviluppo sociale, ricerca tecnologica, formazione, qualità, sostenibilità, ambiente.
Che questa manipolazione sugli istinti più bassi non stia facendo molta leva sugli imprenditori, è qualcosa che mi sta anche un po' consolando.
Ssst, abbiamo vinto
26-05-2014, 04:11elezioni 2014, Euro, Pd, RenziPermalinkCredo che fosse inevitabile, e non escludo che possa succedere anche a voi: ieri guardandomi allo specchio ho visto un tizio coi capelli bianchi che votava la DC perché non sopportava Andreotti e non gliela voleva lasciare.
Il successo di Matteo Renzi - un successo così grande che non se l'aspettava nemmeno Matteo Renzi - così fuori misura che complica anche i suoi piani, allontanandolo da un Berlusconi che non ha più nessun interesse a far passare in senato le sue riforme - il successo di Matteo Renzi, che nessuno si aspettava fino ai primi dati del Viminale, e che in seguito tutti hanno trovato logico e inevitabile - forse era davvero logico e inevitabile, ma alzi la mano chi si aspettava un dato oltre al 40%. Cos'è successo, allora. Chi è uscito dalle catacombe?
Qualcuno che non si è fatto sentire fin qui: che non gridava basta euro nelle gabbie dei talk televisivi o sui social. Qualcuno che non ha lanciato neanche un hashtag. Qualcuno che nessuno contava più, perché la sua voce non si sente più da un pezzo, ammesso che si sia mai sentita. L'imprenditore che non si suicida. Il lavoratore che non ha ancora perso il lavoro - oppure l'ha perso ma non crede che Salvini e Grillo possano farci molto. Il risparmiatore che preferirebbe tenersi i risparmi in euro, dopotutto. Gente che non strilla nei bar, non ti tagga su facebook, e non urla in favore di nessuna telecamera. Probabilmente non risponde neanche ai sondaggi, il caro vecchio shy factor. La vogliamo chiamare col suo nome? Perché ce l'aveva un nome questa gente, ricordate?
Coraggio. Un aiutino: sono la maggioranza. Lo sono sempre stati. Esatto.
La maggioranza silenziosa.
È inutile prendersela con loro: non sono qui, non vi rispondono. Hanno fatto i loro conti e non coincidono coi vostri. Vogliono l'Europa, proprio come trent'anni fa. Oggi va molto di moda domandarsi chi mai l'ha voluta quest'Europa, ebbene, state certi che se loro non fossero stati d'accordo, non si sarebbe fatta mai. A loro andava bene Maastricht e andava bene l'euro. Non c'era bisogno di nessun referendum perché l'avrebbero vinto. Una volta votavano DC, PSI, ma anche PCI, e a parte qualche folata ogni tanto non c'era verso di smuoverli. Molti in seguito hanno appoggiato a lungo Berlusconi, e non c'è modo di sapere se oggi se ne vergognino. Adesso preferiscono Matteo Renzi. Una scelta discutibile, salvo che con loro non si discute mai un granché. Di sport, magari, o di cronaca o di gossip. La politica sembra sempre disinteressarli. E però a votare ci vanno e - sorpresa - l'Italia si riconferma la nazione più europeista d'Europa. Com'è logico che sia, per chi sa che l'unica alternativa è l'Africa. Eppure chi l'avrebbe detto mai.
Chi l'avrebbe detto mai, con quattro formazioni cosiddette populiste a raschiare il barile dell'antieuropeismo: grillini, leghisti, fascisti, residui berlusconiani - attenzione, se si mettessero tutti assieme rasenterebbero il 50. E forse un giorno lo faranno. Nel frattempo però si fanno concorrenza tra loro, hanno capi ringhiosi che non vogliono perdere il controllo - e intanto la maggioranza silenziosa li sta scaricando.
Ed eccoci qui. Una volta ci si chiedeva: moriremo democristiani? Dopo le elezioni dell'anno scorso, qualcuno cominciò a soggiungere, sommessamente: magari. Credo che sia inevitabile, per molti di noi, trasformarsi nei propri padri. Per me ormai era l'obiettivo di massima. Ciao papà.
gli under 30 hanno votato in massa Grillo, perciò se la prende coi pensionati
https://pbs.twimg.com/media/BoodwudCYAECNoi.jpg:large
sz
"La situazione economica punisce sempre chi sta al governo"
a meno che sia tanto grave che con 80 euro ti compri milioni di voti.
Tra l'altro, chi sta al governo rischia di piu' alle elezioni europee dato che l'elettore puo' mandare un messaggio votando un partito meno preferito, o astenendosi, senza pagare un grosso costo in termini di politiche nazionali (dopotutto gli eletti se ne vanno a Strasburgo e chi li ha visti, li ha visti).
Infine, nel 2008 la crisi economica non si era ancora fatta sentire. Da li' in poi, il Pil e' sceso in picchiata e siamo sempre a 9 punti percentuali in meno di allora. Dati qui:
http://research.stlouisfed.org/fred2/graph/?g=BCY
La situazione economica punisce sempre chi sta al governo ma il PD cio' nonostante ha fatto un gran risultato.
Queste sono elezioni particolari, con il riassestamento di M5S e a destra. Quindi non si puo' attribuire tutta la vittoria a Renzi. E poi magari e' una vittoria di Pirro dato che la situazione europea e' in grossa difficolta' e Renzi non ha ben chiaro cosa fare. Tutte considerazioni valide e da farsi.
Basterebbe pero' riconoscere che una volta che il vecchio gruppo comunista del PD e' stato messo in disparte, il PD e' primo in Italia, alla grande. Evidentemente molti avranno avuto problemi di ricezione col TG4.
Va da sé che tra Grillo e Renzi, per B. il male minore era Renzi. Guarda solo lo spread. Grillo ha fatto di tutto per terrorizzare i mercati, non mi sembra così curioso che chi sui mercati ci lavora abbia fatto il possibile per ridimensionarlo.
https://www.youtube.com/watch?v=GJUamGyaANY
In quanto alla benevolenza dei media nei confronti di Renzi...potrebbe avere a che fare con la profonda sintonia?
Certo che sono stati persi anni, direi lustri....ma la cosa importante era non dispiacere e non intristire gli amici
Lo stesso Renzi ha potuto contare su una notevole benevolenza dei media. Persino quelli mediaset. E comunque ha preso meno voti di Veltroni.
E invece il PD ha preso 3 milioni di voti in piu' rispetto al 2009 e ha conseguito un successo storico. A riprova che a sinistra sono stati persi anni, anzi decenni, preziosi. I vari Sofri avevano ragione e tu no. Una volta riconosciuto questo, poi si puo' parlare, e giustamente, dell'Italicum, delle false sirene del blairismo ecc.
La crisi della destra italiana sarà lunga e difficile. Solo la Lega (chapeau) ha avuto il coraggio di fare primarie (anche se finte) e di proporre un leader nuovo ed un ricambio generazionale. La Lega, capite? Il centrodestra no. Innova di più la Lega che Forza Italia.
Ha solo colpito la mia curiosità e provocato un certo interesse -del tutto personale, ovviamente- la specularità divergente delle storie personali.
Spero di poter trovare pure io un partito erede del PCI, quando sarà il mio momento. :)
Ciao. :)
personalmente non amo renzi né i tipi à la renzi, tuttavia per me non c'era alternativa:
grillo?
berlusconi?
no, neanche la lista tsipras.
un raggruppamento eterogeneo che ha cominciato a litigare prima ancora di cominciare a raccogliere le firme per partecipare alle elezioni
quindi stamattina ho acceso la tv, non credevo ai miei occhi, ho chiamato mia moglie e le ho chiesto di leggere con me per essere sicuro di non avere allucinazioni
ora ci saranno problemi con i diritti civili e mille altre cose, quindi se il m5 strilli avrà voglia di stanare renzi e il pd avrà occasioni per farlo, se vorrà continuare con le stronzate avrà l'occasione di arrivare a fine legislatura senza aver minimamente inciso sulla realtà
solo che stavolta toccherà al m5 strilli dare la disponibilità a collaborare
oh, mi aspetto il ritiro di grillo, così, per coerenza: dopo aver chiesto le dimissioni a mezzo mondo mi aspetto le uniche che non abbisognano di buffonate da parte sua
Un sacco di moderati (anche ex berlusconiani) ha preso paura e ha votato Renzi, amen. Se anche loro si sono convinti che non mangiamo più i bambini - e che facciamo meno danni dei grillini - si può anche un po' esser contenti.
Solo questo chiedo a LT.
eh genio?
E' ovvio che ora tutti sono in processione a porgere la saliva al deretano del nuovo capo?
Io non ci capirò un cazzo ma tu tieniti pure la tua sinistra diversamente a sinistra.
Carlo
Qui c'è anche chi ha postato foto con bottiglia di spumante per la vittoria che ha sancito la sconfitta definitiva della sinistra.
Si sentirebbe un filo tradito, non trovi?
Pur non essendo un renziano della prim'ora mi sento di approvarne l'operato senza sentirmi voltagabbana: avrei preferito Bersani, ma sono conscio che il suo appeal non sia comparabile.
Ora spero solo che Renzi non si faccia prendere dal "con me o contro di me" in cui è talvolta scivolato, ma in generale credo si sia comportato meglio di come io me lo prospettassi agli esordi.
Ma mille volte meglio il PD dei buffoni da strapazzo che fanno leva sull'ignoranza della gente.
Ha vinto Renzi, ergo non ha vinto la sinistra.
Per questo credo che L.T. abbia il pudore di "esultare" piano....sottovoce...
Inizio io:
Sììììììììììììììììììììì!
E VAIIIIIIIIIIIIIIIII!
Entrambi i ghepardi smacchiati, spellati e mangiatiiiiii!!!!1!!oneone!!1!
Uno a caso:
http://leonardo.blogspot.it/2014/05/ma-di-che-faccia-parli-matteo-renzi.html
Non è che per 20 anni la vostra è stata solo invidia?
F.G.
per dire, ieri sera me ne sono andato a dormire angosciato, senza aver visto le proiezioni, con la speranza di non svegliarmi in un paese fascisteggiante
e quindi che dire?
hasta la victoria siempre compañero renzi!
personalmente mi auguro che grillo, a differenza di veltroni, si ritiri a vita privata come promesso e il m5strilli si decida a far politica davvero e "costringa" il pd a fare seriamente
perché s'è capito che (a puttanate) è più bravo renzi (grillo stacce)
Non prendiamoci in giro. Qui nessuno voleva Matteo. Fioccavano i paragoni con B.
Ora è ridicolo osannare chi avete osteggiato in tutto e per tutto.
Triplo salto carpiato mortale...ed ecco un posto bello comodo sul carro.
Io voto PD - senza mal di pancia
23-05-2014, 02:26elezioni 2014, Euro, Pd, RenziPermalinkQuesto pezzo è il terzo e l'ultimo di una riflessione cominciata qui e proseguita qui. Ma i capitoli precedenti si possono tranquillamente saltare - a dire il vero si può saltare anche questo, tanto quel che importa è tutto nel titolo: io domenica voterò il PD alle europee, e lo farò serenamente, senza mal di pancia. Sono anzi molto contento di poter scrivere sulla scheda il nome di Cécile Kyenge, per la battaglia di civiltà che in questi mesi ha saputo portare avanti: una battaglia che per la verità non è ancora vinta, e che Renzi non dà nemmeno la sensazione di voler troppo combattere. Diciamo che ha altre priorità; non sarebbe la prima volta che una promozione a Bruxelles occorre a rimuovere un personaggio divenuto scomodo o ingombrante. Resto convinto che persino in un parlamento agli antipodi, la Kyenge riuscirebbe a dare fastidio ai razzisti italiani. L'europarlamento è molto più vicino: spero che potrà continuare là una lotta necessaria per i diritti civili, anche in nome di quei milioni di residenti in Europa senza cittadinanza che votare non possono.
Poi voterò per Elly Schlein e Andrea Pradi, che da quanto ho capito ricadono nell'area civatiana; perché se è vero che la mia equidistanza tra Grillo e Renzi (e Berlusconi!) è quasi totale, basta sostituire a Renzi il PD nella sua totalità e complessità perché il piattino nella bilancia si abbassi all'istante. Mi pare che il dibattito parlamentare sull'Italicum abbia dimostrato come oggi la migliore opposizione a Renzi - la più costruttiva, perlomeno - sia quella interna: persino nel momento di massimo espansione di Renzi c'è qualcuno che non si allinea, che abbozza un progetto diverso: può sembrare un segno di debolezza, ma è lo stesso che ha consentito a Renzi di succedere prontamente a Bersani. Non credo che un'alternativa sinistrorsa al progetto di Renzi possa nascere altrove che nel PD: lo dico con molto rispetto per chi in questi mesi ha lavorato per la Lista Tsipras, che spero possa oltrepassare lo sbarramento e ottenere un buon risultato. Ma credo che nei prossimi anni il quadro sia destinato a semplificarsi, con la convergenza di quelle correnti di populismo che in Italia oggi si odiano soltanto per questioni di bandiera: ormai Grillo Berlusconi e Salvini, al di là della naturale rivalità tra contendenti, dicono le stesse cose. Che siano proporzionali o uninominali, le elezioni dei prossimi anni rischiano di diventare una sfida tra europeisti e antieuropei. Toccherà farsi piacere l'Europa in blocco, o cedere al mito della piccola patria chiusa e felice. Prima ancora che socialdemocratico, io mi considero una persona razionale: qualsiasi ente sovranazionale imperfetto e corrotto mi sembra preferibile a un piccolo mondo antico che forse non è mai esistito e che comunque non ci sarà verso di far ri-esistere. L'Europa, viceversa, esisterà. Ci metterà più tempo del previsto, ma i nostri figli saranno europei.
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Il paradosso delle braghe |
Incidentalmente, voterò anche per Renzi, che senz'altro non si tratterrà dal mettere la sua gioiosa faccia sul mio voto, e di sbandierarlo per dimostrare che la gente è dalla sua e vuole le riforme che piacciono a lui. Tutto questo è senza dubbio fastidioso, ma mi resta pur sempre un blog per ricordare a chiunque interessi che le cose non stanno affatto così. Peraltro la riforma che più di tutte mi preoccupa - l'Italicum - mi sembra ormai destinata ad arenarsi, e di questo devo ringraziare persino la buona tenuta elettorale di Beppe Grillo.
E dunque insomma le cose stanno così: Renzi non mi piace, ma il voto al PD mi sembra l'unico sensato. Il calcolo è stato più complesso del solito, ma una volta terminato la coscienza non registra nessun dissidio interiore. La pancia, in particolare, non prova nessun fastidio; e non capisco nemmeno perché dovrebbe. Sarà perché per me il voto è sempre stato soprattutto un'operazione aritmetica, una banalissima addizione: non un'epifania, o una seduta di autocoscienza, o un modo per esprimere la propria identità più recondita nel chiuso confortevole della cabina elettorale. Prima di fare la mia addizione posso avere un po' di dubbi, ma sono tutti in un certo senso matematici: cosa succederà a y se voterò x? e se votassi z? Eccetera. Dubbi esistenziali non ne ho. La pancia poi sta già pensando ad altro; probabilmente alla scusa da trovare per aprire un pacchetto di pistacchi. Si tratta, ormai l'ho capito, di una pancia atipica rispetto alla media delle pance italiane. Che posso dire: è la mia pancia, non è più raffinata di tante altre pance. Forse è fallata, c'è tutta una gamma di frequenze che non capta e che sono evidentemente indispensabili per capire gli italiani. Io invece sto qui a scrivere, a spiegarmi, quasi come se toccasse agli italiani capire me.
sveglia 11111111
Le imprese avranno meno convenienza a delocalizzare quando lo stipendio di un italiano sarà inferiore a quello di un rumeno o un indiano; questa è la tua risposta a "quanto dobbiamo svalutare". Bene.
Uscire dall'euro significa far rivalutare la Germania e ricominciare a vendere i nostri prodotti all'estero e smettere di comprare prodotti stranieri; significa che le imprese avranno meno convenienza a delocalizzare (per questo quelli che hanno già delocalizzato si oppongono all'uscita), quindi significa più lavoro e più domanda interna.
Significa poter finanziare lavori pubblici, stipendi e pensioni al tasso che deciderà la Banca d'Italia e non a quello che decidono i mercati finanziari.
Mi raccomando: dite loro che stanno impoverendo i loro paesi e salvateli prima che sia troppo tardi.
Noi, nella zona euro, ci teniamo stretti la deflazione, l'emigrazione, la crescita più bassa del mondo e siamo tutti contenti.
http://bit.ly/1kbijIP
Difendendo il mio "stipendietto" io difendo anche il valore della tua casa; tu invece vuoi buttare giù entrambe.
Comunque sei tu l'esperto di economia: mi spieghi quale altro vantaggio avremmo uscendo dall'euro, se non la svalutazione competitiva?
E se di svalutazione competitiva stiamo parlando, quanto pensi che potremo svalutare per restare competitivi coi BRIC?
Et voilà la giravolta è completa
La prossima volta però, prima di avventurarti in argomentazione socio-economiche preparati, va bene anche sul bignami....altrimenti fai la figura di quei ragazzotti che imparano la lezioncina a memoria....
@Anonimo
Ok, anch'io vorrei salvaguardare il mio stipendio (ovvero il mio potere d'acquisto reale) ed i miei risparmi.
Con la svalutazione, invece, cosa si salvaguarderebbe di preciso?
Escludo che tu voglia aiutare gli speculatori, quindi diciamo le PMI?
E per far sopravvivere per un altro paio di anni -non di più, perché poi l'effetto della svalutazione svanisce completamente- le PMI, tutto il resto degli italiani, compresi i *lavoratori* delle PMI, dovrebbero rimetterci il potere d'acquisto del loro 'stipendietto' e *permanentemente* il potere d'acquisto dei loro risparmi?
Davvero?
Ti dico quello che ho scritto altrove (e che non linko, perché non mi va di farmi "pubblicità" sul blog di Leo) e che era la conclusione -un po' approssimativa, per necessità di sintesi, ma grossomodo corretta- di tutto il ragionamento: "Chi vi propone la svalutazione di un fattore X di fatto vi propone di tagliare di un valore equivalente i vostri stipendi e le vostre pensioni per un paio d’anni e di tagliare in maniera permanente i vostri risparmi e darli in regalo alle PMI. Messa così accettereste una misura del genere?"
Questo senza toccare NESSUNO dei problemi strutturali che sta mettendo le PMI in ginocchio ora, quindi il tutto si ripresenterà appena finito l'effetto placebo della svalutazione. Con, come unico strascico, un effetto REALE di impoverimento generale della popolazione.
Gli esiti della svalutazione sono prevedibilissimi in maniera logica e con un modello elementare. Il resto, detto brutalmente, è fuffa.
Invece gli italiani sono tutti corrotti (gli altri italiani, naturalmente, sempre esclusi i presenti) e quindi hanno bisogno del bastone, del vincolo esterno, perché da soli non si sanno governare. Hanno bisogno del principe straniero, naturalmente per il loro bene. Bene: questo è fascismo e mi fa schifo.
E oltre ad essere espressione di una mentalità fascista è anche sbagliato. Perché in realtà il principe straniero fa i suoi interessi e non quelli dell'Italia. E perché i politici corrotti e buffoni sono proprio quelli che ci hanno dato (e che vogliono mantenere) l'euro. Perché? È strano: se la lira avvantaggiava i ladri e i corrotti, perché tutti i nostri politici volevano e vogliono l'euro?
Leonardo pontifica, ma è un borghese piccolo piccolo che ha il suo stipendietto, il mutuo da pagare e qualche risparmio in banca e ha una paura matta dell'inflazione. L'Italia affonda, le fabbriche chiudono o vengono comprate, gli operai licenziati, i piccoli imprenditori si suicidano, ma lui pensa solo al suo stipendietto che potrebbe essere eroso dall'inflazione. Non sa calcolarla perché non capisce nulla di economia, ma "a suo tempo sul blog di Beppe" ha letto un 30% e si è spaventato. Non vuole che il suo stipendietto corra rischi. Tutto qui.
Chissà, forse pensavano così anche i giornalisti della tv pubblica greca prima che li licenziassero perché i loro stipendietti servivano allo Stato per pagare le banche tedesche (e fino al giorno prima avevano censurato le dichiarazioni anti euro). Forse pensavano così anche i poliziotti portoghesi quando gli hanno tagliato lo stipendio di 200 euro (e fino al giorno prima avevano pestato manifestanti anti euro).
Continua pure a mentire credendo di salvare il tuo stipendiuccio. Col fiscal compact e l'ERF verranno a prendere anche te.
A te rimanga il meandro sul sito de l'Unità, il rispetto degli alunni, i ricordi.
E' stato bello, babbione.
Ha ragione Leonardo, se voti a sinistra non aiuti il partito ad estendersi a sinistra ma lo spingi a destra, è sempre stato così. E' statistica, incontrovertibile.
Poi c'è il problema del voto etico vs. il voto utile.
Certo, è bellissimo impuntarsi su qualche risvolto eticamente discutibile, ma affossare le legislature per i mal di pancia sui dettagli (riconsegnando sempre il potere al solito Nonno Bassotto che ringrazia) mi sembra il massimo dell'imbecillità. Leggete in proposito il bel libro di Francesco Piccolo, 'il desiderio di essere come tutti'.
Quanto all'Europa cattiva, più che altro la direi stupida. Sega il ramo sul quale è seduta. La crisi greca si poteva risolvere in modo più solidale, ma c'è da dire che la Grecia è mal governata e perennemente in bancarotta da quando è stata rifondata nel 1821 (cfr. ottimo articolo sul Corriere on line di ieri o ieri l'altro).
L'uscita dall'euro....
Il 30% di perdita globale di ricchezza (salvo dei ricchi che i capitali li hanno già all'estero) è una tragedia per tutti, almeno quelli che hanno una casa e un conto in banca in Italia.
Quanto ai benefici per il lavoro, dovremo tornare a fare i lavori che oggi fanno gli extracomunitari...
Ma ci vuole tanto a capire che il modo giusto di competere oggi è con l'innovazione e la ricerca? Che già vent'anni fa Prodi fece una serie di trasmissioni TV in cui spiegava che senza di esse ci saremmo ridotti a competere con i popoli emergenti col conseguente abbassamento di salari, welfare e garanzie contrattuali?
Vi piacerebbe tornare alle svalutazioni competitive, ai tassi di interesse a due cifre per i mutui eccetera? Votate Capitan Trinchetto e la sua ciurma di 'ciucci e supponenti', vedrete come vi divertirete.
serena
"tanto per cominciare escludo eventualità di guerre europee"
1) è un bel ricatto: votate l'oligarchia europea se non volete guerre
2) la germania ci sta facendo pagare i danni di una guerra che ha vinto senza assumersi i rischi di mettere soldati in campo; comodo eh?
tira un altro dado bah
La svalutazione è un gioco a perdere per l'economia complessiva della nazione. Anche se alcuni ci potrebbero guadagnare, certo: chi specula, chi ha la PMI ed esporta, che avrebbe la sua bella boccata d'ossigeno. Guadagno, però, fatto a spese del resto della popolazione.
Ti ricopierei quello che ho scritto io in proposito, ma vorrei evitare di fare le paginate off topic nei commenti, come l'ultima volta.
"1878" è un bel refuso. Era un secolo dopo, ma comunque qualche anno prima del referendum sulla scala mobile.
Se Napolitano, Spaventa, Berlinguer cambiarono idea, forse capirono qualcosa che tu non vuoi capire. Oppure tu sei più intelligente, chissà.
E secondo te la guerra ai BRICS la facciamo meglio con l'EURO/Marco forte o con la lira debole? Da quando in qua vendi meglio i tuoi prodotti se son più cari?
Il valore della tua casa crollerà? ma chi te lo ha inventato? Svegliati! il valore è crollato ora perché non c'è più domanda. Io la casa ce l'ho già e sto provando a venderla, ma da 4 anni il mercato è fermo, ho dovuto abbassare il prezzo del 30% e comunque non trovo clienti. Questo è il meraviglioso mondo dell'euro in cui i valori sono stabili?
"Inserendoci in quest’area, nella quale il marco e il governo tedesco hanno un peso di fondo, dovremo subire un apprezzamento della lira e un sostegno artificiale alla nostra moneta. Nonostante ci sia concesso un periodo di oscillazione al 6%, saremo costretti a intaccare l’attivo della bilancia dei pagamenti. Lo Sme determinerà una perdita di competitività dei nostri prodotti e un indebolirsi delle esportazioni. C’è un attendibile pericolo di ristagno economico"
Luciano Barca: "Europa o non Europa questa resta la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti operaia”.
Berlinguer: “Noi dobbiamo entrare nel merito delle questioni monetarie ed economiche, poi fare una polemica di demistificazione della retorica europeista"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/19/eurozona-quando-giorgio-napolitano-era-contro-la-moneta-unica/987141/
Vedrai i tedeschi come la amano l'Italia: hanno già amato la Grecia, il Portogallo, la Spagna: ameranno anche noi se continuiamo così. Vota Schulz: Dall'Anschluss all'Anschulz!
Non l'hai sentita la candidata (tedesca) dei verdi a Ballarò che si è lasciata sfuggire che l'uscita dall'euro sarebbe un disastro per la Germania perché i loro prodotti diventerebbero carissimi e la disoccupazione aumenterebbe. Capisci perché ci vogliono tenere nella tonnara? E noi, tonni, li votiamo pure.
"Con la lira eravamo la quarta potenza industriale del mondo; non te lo ricordi?"
Ricordo che avevamo politici che per vincere le elezioni ci chiamavano quarta o quinta potenza industriale; ricordo che la delocalizzazione verso paesi dalla manodopera mano cara era già iniziata (vuoi veramente competere con il terzo mondo?); ricordo che i Paesi del BRIC erano ancora sottosviluppati, mentre ora - giustamente - sono in competizione con noi.
Se i capitali se ne vanno dall'Italia, non è a causa dell'euro; ma prima di uscire dall'euro i conti in banca li toglieremo anche io e te - anche tu, non sei veramente così scemo da perdere in un fine settimana il 30% dei tuoi risparmi. A meno che tu non abbia risparmi. Ma non ti conviene neanche in questo caso.
Io una casa la sto comprando e, se passiamo alla lira, il suo valore crollerà. Ma fosse solo questo il problema.
Purtroppo stai credendo a una serie di favole che hanno come fine ultimo un piccolo mondo che non esisteva ai tempi di Guareschi e non esisterà nemmeno in futuro. La sinistra è (è sempre stata) da tutta un'altra parte, mi dispiace.
Magari le voglio più bene io, che preferirei non vederla sempre più piccola e sola.
E oggi l'euro sta riportando la guerra. Come la chiami la tragedia greca?
Quando dopo la seconda guerra mondiale Adenauer è andato in visita in Grecia aveva una scorta minima. Oggi quando la Merkel va in Grecia ci vogliono centinaio di poliziotti e devono bloccare la città. Stiamo proprio andando verso la pace.
Per la maserati segnalata dall'ottimo atlantropa rilanci tu o rilancio io....
Oggi, con l'euro, la gente non ha più soldi; oggi, con l'euro, la gente si impicca; non te ne sei accorto? Con la lira eravamo la quarta potenza industriale del mondo; non te lo ricordi?
Con la lira, la valuta non era stabile (e chi se ne frega?) ma il lavoro era stabile e i soldi c'erano. Un professore di scuola media tirava su la famiglia e pagava il mutuo per comprarsi la casa. Tu la potresti comprare la casa con la tua bella valuta stabile?
Dall'euro non si esce per referendum, quella è una scemata: si esce per decreto, come siamo entrati, come uscimmo dallo SME.
Quella degli spalloni è un'altra scemata. I capitali sono già andati via dall'Italia, non te ne sei accorto? Non cogli spalloni, ma comprando titoli esteri, banalmente e legalmente. I capitali sono liberi di muoversi nell'Europa dell'euro, non lo sapevi? Sono solo i poveracci, quelli che hanno pochi soldi, che non li hanno portati all'estero.
Povero Leonardo, vuoi essere di sinistra e non hai ancora capito che l'euro è il miglior strumento in mano al capitale e che sta ammazzando il lavoro e tutte le conquiste sociali dei lavoratori. Purtroppo non sei l'unico.
Let's face it, l'Europa non riesce a dissuadere nemmeno 4 straccioni che sbarcano sulle sue coste, figurarsi un'invasione seria. Poi certo, i singoli Stati che tanto vituperi possono cavarsela un po' meglio: bloccano i treni a Ventimiglia e te li rimandano indietro, alla faccia di Schengen.
tibi
Ma poi, scusa eh, ma chi l'ha detto che il voto di opinione sia inutile? D'accordo, la lista Tsipras difficilmente supererà lo sbarramento del 4%, ma se nessuna forza politica comincia a esprimersi in maniera chiara a favore di programmi radicalmente alternativi a quelli sostenuti dal maggiore partito di centrosinistra, e sulla base di quei programmi a raccogliere consensi, mai nessuna reale alternativa avrà la minima possibilità di imporsi. La verità è che chi dall'interno spinge in una direzione (Civati) ha bisogno che all'esterno si manifesti una forza che tira inequivocabilmente dalla stessa parte. E se questa forza ottenesse un risultato superiore alle attese, ecco che avremmo un segnale interessante, inaspettato: non solo i populisti e le destre xenofobe raccolgono la rabbia delle fasce più povere, ma anche, finalmente, i movimenti che più radicalmente si riconoscono nei valori della sinistra: la sinistra torna a fare il suo mestiere.
Tu dirai che sono un sognatore, ma se non fossi il solo...
probabilmente deciderò domenica pomeriggio, dopo la pennichella, perché la mattina devo correre una 10 km e vorrei fare il mio personal best
sono un po' ot?
no, è proprio questo il punto: il compañero renzi ha fatto di tutto per non farmi votare pd, fortunatamente grillo & berlusconi mi hanno convinto del contrario
un'altra cosa c'è: i commenti dei grillini che infestano pagine di quotidiani online e blo vari...
Alzi la mano chi comprerebbe una macchina usata dal bomba.....
E a loro tre hai regalato un voto.
(due, mi pare d'aver capito)
Se fate il referendum sull'euro, i primi posti di lavoro che creerete saranno gli spalloni. Io preferirei restare in Italia e avere una valuta stabile.
Se appiccico l'etichetta "europeo" a italiani francesi e tedeschi, tanto per cominciare escludo eventualità di guerre europee; che è il motivo per cui è tutto iniziato 50 anni fa. La cosa mi interessa tanto più quanto vengo dall'Italia, e le guerre tendo a perderle.
Detto questo è da notare che ora votiamo per l'Europa, quindi appaiono senza senso i voti dati a partiti che non si collocano nemmeno in gruppi europei (la loro presenza sarà quasi inutile qualunque sia il loro operato) oppure che si dichiarano "anti europei" (un pò come se alle tue comunali si votasse per dei tizi che propongono di abolire il comune stesso).
E detto questo credo voterò Verdi, con la Frassoni, una parlamentare europea che ci invidiano tutti. E' vero che non passerà la soglia, ma è una soglia molto probabilmente incostituzionale (vedi iter Germania), c'è già un primo ricorso e i voti potrebbero essere recuperati.
È vero che la differenza è fra euristi e non euristi. Ma questa volta Berlusconi ha scelto di stare con gli euristi quindi con te e tu con lui.
Ma tu, votando PD, vuoi che sia euristi. Che vuol dire disoccupati o emigranti. E vuoi rendere l'Italia subordinata alla Germania. Auguri
In particolare, non sono molto sicuro di quanto la tua affermazione, molto forte "Quest'ultima mossa, alla luce degli ultimi vent'anni di esperienza italiana, mi sembra nient'altro che una manifestazione di autolesionismo: se voti a sinistra, il centrosinistra si sposta verso destra. Questo è l'unico messaggio che passa. La cosa potrà non piacere, ma portatemi un solo esempio in cui le cose non siano andate così. Io non ne conosco, per cui voto PSE." sia vera al di fuori del contesto italiano (non ne so molto, in effetti).
Perché un elettore che volesse spingere il PD (o il PSE) un pò meno verso Alfano (Juncker) sarebbe istintivamente portato a votare Tsipras, ma forse, come suggerisci tu, è controproducente. Non ho ancora deciso, ma di certo è una considerazione importante.
Kimboz
Lascia l'Italia a quelli che la amano e, con tutti i loro difetti, vogliono governarsi da soli.
perché non sono sorpreso? sono io che sono diventato troppo scafato o sei tu che sei diventato prevedibile?
2) "La pancia, in particolare, non prova nessun fastidio;"
Mi rallegro. E la faccia, la faccia come sta?
E perché? l'ente sovranazionale non è composto forse dalle stesse persone che ti fanno tanto schifo? pensi che appiccicando un'etichetta “europeo" agli italiani, ai francesi, ai tedeschi diventino diversi da quello che sono?
E perché il patriottismo europeo dovrebbe essere migliore del patriottismo italiano?
#HaVintoLui
21-05-2014, 18:18Beppe Grillo, Berlusconi, come diventare leghisti, elezioni 2014, Euro, RenziPermalink200 poliziotti in più! che inseguiranno i ladri a piedi. |
Più fiorini per tutti. |
Berlusconi giustizialista, rifletteteci. A 77 anni quest'uomo riesce ancora a stupire |
E non è tutto sommato la cosa peggiore che poteva capitarci: coraggio, se vince Grillo almeno l'Italicum non si farà. Giustamente: una legge così brutta nemmeno Grillo poteva scriverla. Non è uno scherzo: la proposta di legge elettorale del M5S è comunque bruttina, e a tratti assolutamente balorda. Ma decisamente migliore di quell'offesa al senso comune e alla democrazia buttata già da Berlusconi su cui Renzi doveva assolutamente mettere la sua bella faccia. Grillo non vince soltanto perché le parole d'ordine ormai le detta lui; vince anche perché, di fronte a contendenti costretti a scimmiottarlo, finisce per sembrare quasi il più lucido.
Vinciamo noi!
Leo, attento, stai salendo sul carro sbagliato...
(finirà così comunque, egli in realtà continua a metterci in guardia da sè stesso!)
A noi spetta non cadere nel suo tranello artistico. Idem fu per il B televisivo.
Spetta l'arduo compito di far emergere le varie manipolazioni.
Lord Blog non vuole e non vorrà mai governare nemmeno con il 100% in tutte le istituzioni. Troverebbe da ridire che comunque i poteri forti in Europa, la costituzione e i giudici non lo fanno governare (ricordiamoci che la "DEMOCRZIA DIRETTA" è espressamente INCOSTITUZIONALE) oppure, anche, che al suo interno si sono spaccati in diecimila correnti su tutti i temi. Quindi si ritirerebbe e direbbe a tutti che voleva dimostrare al mondo che un comico e un paranoico, con il potere di internet ha potuto prendere il potere di una nazione!
Perchè una legge che da in ogni caso un vincitore è meglio di una legge elettorale che porta inevitabilmente un governo di larghe intese con il m5s all'opposizione perenne.
La lucidità (che utilizziamo come sintesi di un elenco naturalmente ben più lungo di caratteristiche) non è una qualità che dipende da quanto siano lucidi quelli messi a confronto.
E' una caratteristica di merito, non di metodo, per cui non ha alcun senso misurarne la dimensione per rilevarla, essendo un valore assoluto.
O c'è o non c'è.
Personalmente non sono certo un sostenitore di Renzi e tantomeno di Berlusconi, ma che in una ipotetica gara di lucidità si sia giunti al punto da metterli dietro un tizio che depositò la richiesta per intestarsi i diritti di utilizzo della parola Dio, e si parla di anni e anni prima che scoprisse una maniera alternativa per arrivare al medesimo modello di identificazione del concetto di "popolo", temo significhi che la lucidità siamo noi per primi ad aver iniziato a perderla.
Sempre con rispetto parlando, s'intende.
Matteo Z.
"Caccia l'eurobond o sbatto la porta!"
04-01-2014, 00:44Beppe Grillo, elezioni 2014, EuroPermalink1. Forse non vogliamo stare in Europa, può darsi che metteremo in crisi l'intera zona euro con un referendum. Il referendum a norma di legge non si potrebbe fare, ma discuterne può essere utile a creare un po' di panico e farci vincere le elezioni.
2. Forse vogliamo stare in Europa, però basta con l'austerità. Capito Merkel? Basta!!!!!1111
3. Invece vogliamo l'Eurobond, capito Merkel???^^^?? Facciamo un mucchio solo col debito pubblico italiano e quello tedesco. Cioè voi dovrete garantire anche per il nostro debito, ahahaha! Però basta austerità, finito. Così è l'Europa che ci piace. Noi spendiamo e voi garantite. Vedrete che se lo compreranno tutti un Eurobond così. Me lo comprerei anch'io... se non esco dall'euro prima.
4. Infatti forse l'Europa non ci piace lo stesso, dopotutto, e ci metteremo d'accordo con gli altri Pigs per farci la nostra unione mediterranea, e magari anche il Medibond. Così invece di fare un solo mucchio col debito tedesco lo faremo con, uhm, quello spagnolo, greco...
5. Abbiamo cambiato idea! Vogliamo stare in Europa! Però Frau Merkel devi abolire altri vincoli, devi farci spendere, Merkel, altrimenti noi ci arrabbiamo e poi diventiamo pericolosi.
6. Diventiamo molto pericolosi! Rimettiamo le dogane! Vogliamo stare in Europa però ognuno a casa sua!
7. Ah, un'altra cosa Frau Merkel. Vogliamo stare in Europa, ma senza pareggio di bilancio, ok? E il sabato devi venirci a lavare la macchina. No, niente biowashball, detersivi veri. Sennò ce ne andiamo via con gli altri Paesi mediterranei, sta' molto attenta Merkel.
Cosa potrà mai fare che non ha fatto il pd col pdl in questi 20 anni?
Possibile che il m5s non abbia fatto nulla ma proprio nulla di positivo?
Hai mai sentito parlare di maio di battista la taverna? Cosa ne pensi?
Ho già la tua risposta, il peggio possibile.
Per questo motivo Leonardo non sei credibile quando parli del m5s.
Io sono la persona più felice del mondo se non devo più leggere di tangenti e soldi pubblici rubati da pd e pdl (anche oggi a braccetto in abruzzo)
Sono la persona più felice del mondo se il pd o anche il pdl con o senza m5s fanno ripartire questo paese oramai alla deriva.
Qualcuno qui sa che oltre a grillo ci sono dei cittadini all'interno del m5s?
Qualcuno qui conosce di maio, taverna e altri che stanno cercando di fare il bene del paese?
Mi sembra abbastanza idiota dare dei giudizi senza conoscere che cosa il m5s sta effettivamente facendo.
Quando qui è l'esatto contrario: sei riconoscibile dai tuoi errori (gli accenti sbagliati, le spaziature, la tua difficoltà a gestire i puntini di sospensione, ecc).
Sei un tizio che non ha il fegato di mettere neanche un nick che accusa una persona con un account google di essere un fake. Inutile cercare di spiegarti quanto sia cialtronesca la tua posizione: l'unica cosa che si può fare è osservarti e ammirarti.
Complimenti anche per la forma oltrechè per i contenuti, hai un modo di scrivere particolare ...che mi ricorda...ora non mi viene ...ma non è importante...
La cosa però che mi fa più piacere è notare che non scrivi più in terza persona....sai quando uno parla in terza persona...c'è sempre un po' da preoccuparsi..
Personalmente mi permetto di aggiungere un commento al punto 6: finanziare a livello europeo i consumi nazionali è un nonsense. Praticamente chiediamo più soldi (già oggi il 40% del bilancio UE è destinato a sovvenzioni dirette o indirette all'agricoltura) e contemporaneamente il ritorno al protezionismo, in palese contrasto con il principio cardine del mercato interno europeo.
K.L.
Altra curiosità, perché parli in terza persona?
https://www.facebook.com/carlogubi/posts/10153719130690298
"Nel merito, il primo problema che salta all’occhio è la scarsa coerenza interna del documento, nel senso che alcune parti ne contraddicono altre. I punti 1 (referendum per la permanenza nell’euro), 2 (abolizione del Fiscal Compact), 7 (abolizione del pareggio di bilancio) esprimono una posizione fortemente antagonista rispetto all’unione monetaria, che viene completamente ribaltata dal punto 3 sull’adozione degli eurobond, che presuppongono un livello di integrazione monetaria, fiscale e anche politica perfino superiore a quello corrente. Va da sé che gli eurobond sono possibili solo in presenza di regole saldamente condivise che disciplinino con credibilità le finanze pubbliche degli stati membri. Le stesse regole che il documento propone di abolire (non di riformare)".
ma aspetta stiamo parlando... di gente che pensa che ci sia un parlamento abusivo e continua a farne parte... gente che non vuole cambiare una legge elettorale schifosa perchè pensa che chi è stato eletto con questa legge è abusivo, loro inclusi, quindi chi la dovrebbe cambiare? la casaleggio spa?
Nel secondo siamo già al punto d'arrivo (vavavuma). Anche quello ignora quanto in tanti qui e altrove hanno disperatamente (id est: senza speranza, perché sanno di non meritarsi risposta) chiesto: proposte alternative provenienti da altri partiti italiani o europei che ignorino il principio di non contraddizione, in modo tale da potersi regolare e scegliere. "Non sono un motore di ricerca." Ma allora non è esattamente "vavavuma". È pschitt.
In questo caso i grillini l'hanno passato: chiedono l'eurobond e l'uscita dall'area dell'eurobond. Mi sembra una cosa storica: non per l'Europa e forse neanche per l'Italia. Diciamo un punto d'arrivo per la cultura e per la democrazia.
Uno scambio caratterizzato da onestà intellettuale sarebbe arricchente per tutti.
Peccato.
Il problema non è chiedere eurobond o la fine del rigore (anche a sinistra c'è chi li chiede): è chiederli mentre si minaccia l'uscita dell'euro o l'autarchia. O chiedi una cosa o chiedi l'altra.
Sulle province ho fatto diversi esempi: anche stavolta sto spiegando più volte le stesse cose. A volte mi piace perdere il tempo così, ma se credi di avere il mio tempo a disposizione, hai proprio sbagliato posto.
(Ed è così: hai proprio sbagliato posto).
Per le province hai scritto delle lenzuolate e ci mancava solo che mettessi il link col catasto e con pw e pin per accedere direttamente a tutti i dati dell'Emilia Romagna.
Qui invece un anonimo alle 17.43 solleva dei legittimi dubbi e tu dici che hai già risposto (?), che bisogna rileggere meglio il tuo pezzo incentrato sulla biowashball. Poi ti si chiede qual è il programma del pd e tu cosa rispondi? Che non sei un motore di ricerca?!
Permetti che possa venire il dubbio che non sei troppo preparato sull'argomento?
"PUNTO TRE: Eurobond. I punti 1 e 3 sono in parziale contraddizione, e rischiano di generare enormi danni se "combinati male". Ad esempio se dopo il referendum (nazionale) dovessimo uscire dall'Euro scegliendo di pagare la sovranita' monetaria con il rischio di una inflazione a due cifre, e al tempo stesso dovessero attivarsi gli Eurobond auspicati da questo programma, la nostra economia nazionale riceverebbe un duro colpo. I nostri titoli di stato gia' destinati a svalutarsi con l'eventuale uscita dall'euro e quindi condannati a pagare interessi sempre piu' alti, con gli eurobond diventerebbero ancora piu' simili alla carta straccia, perche' perfino noi italiani saremmo i primi a mettere i risparmi nei piu' sicuri Eurobond. Tutto questo potrebbbe innescare una speculazione sui nuovi titoli di stato in lire (e una conseguente macelleria sociale per pareggiare il bilancio con molta piu' fatica) che sarebbero ben piu' devastanti di quelle che si sono abbattute sui nostri conti pubblici nell'era dell'Euro. In parole povere: se vuoi gli Eurobond, stai puntando il tuo futuro sulla forza dell'economia comunitaria, se vuoi il ritorno alla sovranita' monetaria stai puntando tutto sulla forza dell'economia nazionale. Chiedere il referendum sull'Euro e gli Eurobond, e' come puntare al casino' sul dispari e sul rosso. Se ti esce un nero pari sei fregato, come lo saremmo noi con il ritorno alla lira mentre l'Eurozona si rafforza con gli Eurobond alla faccia nostra.
Tra le tante questa è la frase più spassosa di Leonardo. La colpa se ci troviamo in questa situazione è di chi (antropologicamente inferiore per definizione) non ha votato pd.
Racchiude la sua aperta e illuminata visione politica: prima era tutta colpa di Berlusconi e ora è tutta colpa di Grillo.
Non solo non credo che ci siamo sbagliati votanto m5s, ma lo rifaro' con convinzione alla prossima tornata elettorale. Per quanto mi riguarda, ogni scelta presa dai parlamentari e dai vertici e' stata esattamente in linea con quello che ritenevo, e ritengo, opportuno.
E non mi riferisco certo alle notizie pubblicate dal corriere della sera, ma alle sintesi che ho letto delle discussioni alla camera e al senato.
Che evidentemente contano meno di un post in un blog, per molti di noi. Per me no.
La mia frase "Sbagliando? Forse si', anzi probabilmente si'" era riferita alla possibilita' che l'emergere di un movimento come quello di Grillo, o come ad esempio Alleanza lavoro beni comuni ambiente, ci porti fuori dal pantano. E' proprio grazie a chi ragiona come te, che anche queste possibili vie percorribili stanno andando giorno dopo giorno a puttane.
Questo e' tutto quello che devo scrivere, altro che chiedere scusa a chi continua ad attaccarsi a cazzate come la biowashball in un costante tentativo di delegittimazione, invece di soffermarsi su questioni un tantino piu' significative. La clausola di salvaguardia anti-ogm, giusto per citarne una.
Mi accorgo sempre piu' amaramente che l'onesta' intellettuale e' merce rara. Vedere le cose per quello che sono, invece di giudicare sommariamente, con il pesantissimo fardello del proprio trascorso politico sulla schiena, e' di fatto impossibile di questi tempi.
Quindi siamo tutti fottuti, evviva.
Potrai verificare da solo che, benché tutti i leader politici tendano a mettere insieme richieste diverse per compiacere pubblici diversi, nessuno è mai riuscito a mettere insieme una lista schizofrenica come quella di Grillo per le Europee: un insulto all'intelligenza di chi l'ha scritta e di chi dovrebbe averla letta.
Ti posso invece chiedere gentilmente quali sono in merito le proposte di Letta e di Renzi?
Grazie
Però se mentre chiedi l'eurobond chiedi di spendere di più e minacci di uscire dall'euro, sei uno schizofrenico: tutto qui.
L'eurobond è un prodotto che devi vendere: che garanzie dai a chi te lo compra? che forse tra due mesi esci dall'area euro e nel frattempo vuoi spendere quel che ti pare?
Ora però mi puoi rispondere punto per punto o non ne hai le competenze e quindi ammetti che la tua critica ai 7 punti è un tanto al kilo buona solo per pecoroni piddini?
"Da 30 anni a questa parte il panorama politico ci costringe..." no. Nel "panorama politico" c'erano alternative preferibili a un cazzaro che aveva già provato a vendervi la biowashball.
Se il boccalone come lo chiami tu ha preso più voti di tutti pensa un po' come sono messi gli altri.....ecco: è tutto quello che devi scrivere.
O vuoi fare come berlusconi e semplicisticamente dare del coglione a chi non vota la tua parte politica?
A proposito di motorini rigati: se tu porti il tuo motorino rigato, ma intendo un graffietto da poco, a riparare una volta da una carrozzeria un'altra volta dalla carrozzeria rivale, diciamo così, e il motorino è sempre più rovinato, in pratica da buttare e hai speso una barca di soldi.
Anche solo per esasperazione non vien voglia di andare in una carrozzeria nuova che ha appena aperto?
Io credo che sia da boccaloni continuare a portarlo dove ti fottono soldi (a partire dai 2 euro solo per la scelta del meccanico di fiducia) e te lo distruggono.
Un tizio che prova a venderti la biowashball, una cosa palesemente fuori dalla termodinamica; uno che anche di fronte all'evidenza insiste che a lui i vestiti escono puliti; uno così. Avete votato per lui.
"Sbagliando? Forse si', anzi probabilmente si'."
Ecco: è tutto quel che devi scrivere. Hai sbagliato, ci hai messo in una situazione difficile, per favore non farlo più. Non dare la colpa alla "spocchia" degli altri. Per una volta accetta che la responsabilità della tua cazzata potrebbe essere tua.
Mi dispiace: è vero, ho votato pd, ma non sono un "piddino" nel senso che pensi tu. La settimana scorsa ho criticato la riforma di Delrio, perché non mi piace. Peraltro adesso il pd è Renzi, e io non mi sento molto in fila con Renzi.
In generale mi sa che non hai capito. A me andrebbe benissimo superare il fiscal compact, eliminare il 3% o il pareggio di bilancio, che sono ideologia più che economia. Anche gli eurobond sarebbero una bella idea (non ci ha mica pensato Grillo). Il problema è che per chiedere cose del genere devi essere credibile: non un cialtrone bipolare che minaccia cose inverosimili: come fai a minacciare di uscire dall'eurozona e fare la tua zonettina mediterranea mentre chiedi l'eurobond?
È come un fidanzato mollato che ti minaccia: sposami o ti rigo il motorino e mi metto con la tua vicina di casa.
Fammi sapere che ti aiuto volentieri!
Quando poi mi vuoi rispondere...o preferisci giocare a nascondino?
Guarda un po', potrebbe invece essere possibile che chi vota m5s non lo faccia perche' osanna Grillo, perche' e' un boccalone, o perche' ha preso un colpo in testa.
Magari, dico magari eh, c'e' anche chi vota per quel partito perche' la sua imperfettissima democrazia dal basso-alto gli sembra una possibile via da percorrere, per disimpantanare il paese da questo periodo storico di orgogliosa mediocrita'.
Sbagliando? Forse si', anzi probabilmente si'.
Ma sarebbe ora di toglierci tutti questa spocchia che ci portiamo addosso, forse geneticamente, piu' probabilmente per l'educazione discutibile che giocoforza abbiamo ricevuto, e di iniziare a valutare oggettivamente pro e contro di ogni scelta, di ogni singola cazzo di scelta.
Finche' invece useremo la biowashball come un punzone, come fa sempre piu' spesso Leonardo per avvalorare le sue teorie, non andremo proprio da nessuna parte.
(ma poi: vogliamo veramente andare da qualche parte, mi chiedo? magari stiamo bene proprio qui dove siamo, ci basta incrociare le dita perche' la tempesta non ci spazzi via)
O vuoi sostenere che il pd ha fatto una opposizione seria dura e rigorosa?
La cosa infatti che più mi rattrista è vedere un uomo della tua età e della tua cultura che deve ricorrere all'insulto.
Buona serata
molti imbecilli non passerebbero l'esame
Credo che Leo non si aspettasse il papiro delle 17.43 e ora non sa cosa rispondere.
Ora sta chiamando Dulcamar-che però al momento si nega- per un aiuto. Vediamo cosa succederà.
Margherita Miceli intanto non risponde non perché non abbia argomenti ma perché l'anonimo si è rivolto in maniera altamente offensiva e Marghe ha deciso di non accettare le scuse.
Peccato perché avremmo avuto il conforto di un programma, quello del pd, che avrebbe rilanciato l'economia dell'Italia, dell'Europa e dell'Universo!
e qualcuno impartisce lezioni di galateo, pure.
"poi dice che uno si butta a destra/sinistra/centro" (cit.)
Ora se per favore mi puoi ragguagliare, te ne sarei molto grato.
Ti ringrazio anticipatamente.
(si chiede per favore)
A parte che la q la dovevi mettere maiuscola...comunque puoi tradurre in italiano please?
Anche perché altrimenti il maestrino dalla penna rossa ti cazzia....
Per la cronaca io appartengo al partito del non voto. Così non ti faccio perdere tempo con grillino...ecc.
Grazie
chi prende alla lettera ciò che dice si rivela un autentico genio della lampada ed ha gioco facile. bisogna impegnarsi assai per non comprendere il senso provocatorio del premio assegnato all'interprete al funerale di mandela. eppure c'è chi c'è riuscito senza neanche impegnarsi troppo.
mazart dai un contributo significativo al blog e dicci qual è il programma del pd oltre ad avere una posizione sempre prona.
Grazie
1. un referendum consultivo si può fare ma non serve a nulla salvo a spaventare i mercati. fuffa.
2. per fare l'eurobond devi convincere i tedeschi. di sicuro li convinci togliendo il fiscal compact.
3. benissimo, peccato che gli investitori di tutto il mondo preferiscano ancora comprare i bond tedeschi. se fai un eurobond e poi non lo compra nessuno?
4. giusto, che sciocchi, basta fare come l'ecuador, cioè un paese che esporta materie prime. ricominciamo a scavare, magari se guardiamo bene il petrolio in umbria c'è.
5. ma infatti è giustissimo chiedere ai tedeschi di non rispettare le regole che loro non rispettano. e vedrai che saranno d'accordissimo e ci riempiranno di eurobond.
6. proteggere la protezione interna.
7. ma hai capito chi sta chiedendo l'eurobond a chi?
Ora mi immagino Leonardo che zeppo di panettone e spumantino si deve studiare tutta la politica economica della zona euro e provare a controbattere con parole ..udite udite...sue!
Per chi vuole scommettere, dico subito che è dato ingiocabile che perda la brocca e parta per la tangente con la storia delle province dei letti dei fiumi e degli elicotteri in affitto....
falso. Non esiste argomento su cui non si possa fare un referendum CONSULTIVO
"2. Forse vogliamo stare in Europa, però basta con l'austerità. Capito Merkel? "
la Merkel l'ha capito benissimo, infatti il Fiscal Compact in Germania NON C'E', e il parlamento non lo voterà mai.
3 "voi dovrete garantire anche per il nostro debito,"
e viceversa, se il debito è comune tutti i debitori devono garantire per tutto il debito. Nella vostra assoluta ignoranza, che vi accomuna ai grillini (ma voi ci mettete in più la preunzione di credere di saperne di più e ridere delle altrui lacune), voi piddini non sapete che lo stato in cui il debito pubblico è cresciuto di più negli ultimi anni è.....la Germania. Quindi Grillo sbaglia ma per il motivo opposto a quello che credi tu: ovvero che non dobbiamo mettere il debito in comune perchè non dobbiamo pagare noi gli eccessi di uno stato che negli ultimi anni ha sforato quasi ogni anno il 3% di deficit. E non l'ha fatto per rafforzare il welfare state, bensì per salvare le banche. Quindi NEL MONDO REALE, e non in quello alla rovescia di voi piddini dove gli italiani sono degli incoscienti che devono marcire all'inferno per i loro peccati, sono i tedeschi che hanno sprecato mezzo bilancio statale per salvare il culo ai banchieri biscazzieri (basti dire che ogni volta che viene fuori qualche indagine sulle banche negli USA, DB c'è SEMPRE di mezzo), e col debito in comune costringerebbero noi a pagare per i LORO errori.
4. che il debito pubblico accumulato per colpa dell'euro si deve pagare è un articolo di fede di voi piddini. I paesi mediterranei si possono mettere d'accordo a fare come l'Ecuador e dichiarare illegittimi gli interessi sui titoli di stato dall'entrata nell'euro in poi. Visto che la crescita del debito pubblico italiano (e anche greco) è esclusivamente dovuta all'accumulo degli interessi (sono anni che il bilancio dello stato italiano chiude con un avanzo, che vuol dire che lo stato incassa 100 e spende meno di 100, poi è costretto a pagare gli interessi gonfiati dallo spread e finisce sotto, ma COME SALDO PRIMARIO, siamo il paese più virtuoso d'Europa!), una minaccia del genere, fatta insieme agli altri paesi mediterranei (inclusa la Francia, che sta facendo la nostra fine, gli ultimi dati della loro produzione industriale sono persino peggiori di quelli greci), costringerebbe i creditori ad abbozzare.
5. confermi ad abundantiam la tua ignoranza abissale. La Germania i finanziamenti produttivi al di fuori del 3% di deficit li sta GIA' facendo, con un trucco di bilancio. In pratica il governo li delega all'equivalente tedesco della Cassa Depositi e Prestiti (quella che garantisce i risparmi postali, per intendersi), che è un ente statale al 100%, il cui bilancio però viene tenuto fuori da quello dello stato tedesco. Son buoni tutti a rimanere dentro i limiti, se usi un prestanome per le spese extra.
Appurato quindi che la Germania fa già quello che chiede Grillo, a parte il fatto che lo chieda Grillo cosa c'è di male nel pretendere lo stesso trattamento?
6. puoi spiegare con parole tue (senza andare a copincollare qualche velina di partito), qual è il senso di pagare i contadini perchè DISTRUGGANO i loro prodotti (le famose quote latte e simili)?
7. ancora una volta, ignori che il pareggio di bilancio NON l'hanno mai votato in Germania, e quindi sei tenuto a spiegare perchè noi dovremmo fare qualcosa che (giustamente, perchè il bilancio statale DEVE essere elastico, cosa che il pareggio obbligatorio impedisce) loro non faranno mai.
Se davvero questi sono gli argomenti migliori che il pensiero comune piddino sa tirare fuori contro un programma che sostanzialmente ha la colpa di dire "basta di far pagare la crisi SOLO A NOI", Il PD deve scomparire, e alla svelta, perchè è infinitamente più pericoloso di Grillo (che non voterò mai).
Effettivamente per chi ha governato avere avuto questo pd come "opposizione" è stata una bella e lunga festa.
Tu continua pure a tenere la testa sotto la sabbia...e a guardare il dito, mi raccomando!
- più fondi per il labboratorio di fisika e kimika (così facciamo la birra artigianale col prof!1!!)
- abbolizzione della quinta ora del sabbato (devo dormire)
- labboratorio di ceramica (serve solo per rimorchiare le studentesse attratte dall'uomo sensibbile e acculturato)
- cineforum (per limonare in fondo con quelle rimorchiate al corso di ceramica)
- ore da 40 minuti e ricreazzione di un'ora e mezza (così non ci stanchiamo!1!!!)
- possibilità di fumare in giardino (...pure le kannette)
..ma tu continua pure a guardare il dito....non voglio turbare la tua serenità...
Se la critica all'ideologia furbetta/ottusa dei sedicenti europeisti ufficiali (quelli delle attuali maggioranze di governo) fosse tutta qui, sarebbe meglio allinearsi subito tutti con la signora tedesca di mezza età.
(Bravo Leo che l'hai detto tondo e chiaro)
ce n'eravamo accorti...
E' così difficile da capire che con i nostri dirigenti del pd minimamente credibili a febbraio avremmo preso il 48%? E ora tu non saresti qui a commentare le proposte di un liceo parificato!
E' sempre colpa degli altri! Mai fare autocritica mi raccomando!
Non conteggiare gli investimenti in innovazione è infatti un vecchio cavallo di battaglia della sinistra, mentre le sovvenzioni all'agricoltura sono da sempre sostenute dai conservatori francesi.
La cosa che a me colpisce di questo fritto misto è che non emerge una strategia: ad esempio si chiede di abolire il Fiscal Compact. Detto così, se ne potrebbe anche discutere, ma la domanda che sorge spontanea è: chi se ne occuperà di sostitirlo con qualcos'altro? I singoli governi nazionali, come accaduto per il F.C, oppure il parlamento europeo investito di poteri costituenti?
Son scelte opposte: la prima di carattere nazionalista, la seconda di carattere federale... da che parte sta il M5S?
Con questo non voglio dire che le linee d'azione presentate dagli altri partiti politici siano una meraviglia: ad esempiosono molto deluso dal fatto che né il PD né SEL abbiano il coraggio di andare oltre un generico "andare verso l'unione politica" senza specificare il come e il quando... ma è già meglio del M5S che al punto 3 chiede gli Eurobond (quindi invoca un rafforzamento del'Europa Federale) e al punto 6 chiede di ripristinare i dazi (quindi un rafforzamento delle strutture nazionali) !
Un saluto, sono in partenza per Namur......................
Non ti do del coglione; ti propongo un referendum
02-12-2013, 02:20Beppe Grillo, Euro, ho una teoriaPermalinkNon è tanto la cattiva fede di chi propone qualcosa di palesemente incostituzionale: per fare un referendum sull'Euro bisogna prima modificare la Costituzione, e Grillo lo sa benissimo (non è più un novellino). Ma andiamo oltre, come dice lui. Capita a tutti in campagna elettorale di promettere la luna, lui promette un referendum sulla luna, è già più fattibile, no? In realtà no; se uscire dall'euro non è necessariamente una cattiva idea, farci un referendum è l'idea peggiore che possa venire in mente a un politico, anche populista.
Proviamo a immaginarci la situazione: in Italia, da domani, si passa alle lire. In attesa del meraviglioso impulso all'economia, le fughe dei grossi capitali le diamo per scontate: ma guardiamo i nostri poveri stipendi, che da domani in poi saranno pagati in lire. In giro però ci sono ancora molti euro, che all'estero continueranno ad avere corso. Ci si aspetta che queste lire perdano abbastanza velocemente valore rispetto all'euro; ci si aspetta anche che certe spese (benzina, riscaldamento...) comincino a salire vertiginosamente. Calato in una situazione del genere, credo che anche l'elettore del M5S reagirebbe come reagirei io: ci precipiteremmo al primo sportello bancario e cercheremmo di farci dare più euro possibile, da ficcare nei nostri materassi o da qualche altra parte. Probabilmente qualcuno sarà stato più lesto di noi e ci avrà lasciato le briciole: tanto peggio. Nei prossimi mesi il mio salario perderà potere d'acquisto, ma gli euro che sarò riuscito a procacciarmi prima dell'esaurimento dei bancomat varranno sempre di più: saranno un bene rifugio. Anche se ufficialmente verranno vietati, è facile immaginare che i bottegai li apprezzeranno: come apprezzano i dollari i negozianti di tutto il terzo mondo. Io stesso cercherò di farmi pagare qualche lavoretto in euro, tengo famiglia. (Continua sull'Unita.it, H1t#207)
Rilassati.
Tu credi in una cosa che probabilmente non esiste (il tesoretto delle slot) e non hai portato nessuna reale prova dell'esistenza di questa cosa. Anche perché probabilmente prima di portarla qui ti recheresti in procura. O forse sono anche loro finanziati dalla snai, boh.
Non do del coglione a chi non la pensa come me. Tu non è che "non la pensi come me": tu credi a una cosa senza avere le prove. Lo facciamo tutti - c'è gente che crede nell'Immacolata. E tuttavia non va quasi mai nei blog degli altri a dire 'Informatevi prima di scrivere ad capocchiam, l'immacolata concezione esiste e ne ho le prove'.
Non ti ho dato del coglione. Ti ho fatto notare che al Fatto pensano che tu sia così dabbene da credere che la Cancellieri abbia scritto "x", perché "x" è virgolettato in uno dei loro titoli. Cosa pensa il Fatto di te?
Quando sono in difficoltà, fidati, non la tiro così lunga.
- Non tutti siamo esperti o informati su tutto. Non c'è nulla di male. Prima di scrivere ad capocchiam è sempre meglio informarsi per non incorrere in topiche grossolane.
- Sei il padrone di questo blog e fai quello che credi ci mancherebbe. Io non credo però di averti mai offeso e se l'ho fatto mi scuso. Tu in più occasioni in modo elegante, te lo riconosco, mi hai dato del coglione. Dare del coglione a chi non la pensa come te è una cosa che non passa mai di moda evidentemente. E' buffo però che ci indigniamo quando lo fanno certi politici e/o comici/politici e poi lo facciamo molto "naturalmente" e "serenamente" noi per primi nel nostro quotidiano. Se ci pensi, con le debite proporzioni l' ATTEGGIAMENTO è IDENTICO.
- Quando sei in difficoltà preferisci non rispondere e spostare l'argomento piuttosto che ammettere di esserti sbagliato. (Ad es. differenza tra sentenza e sconto, responsabilità o meno del governo, opportunità o meno di ricevere soldi dalle lobby e mettere l'accento subito sul fatto che non è reato...non sia mai criticare i politici del nostro schieramento!!!...)
- Su Berlinguer se credi ne parliamo seriamente. Liquidarlo come hai fatto tu in quelle due righe qui sopra mi sembra a dir poco superficiale. E ti confesso però che fa specie perché scritte da uno che non ha esitato a difendere vendola e la cancellieri solo per citare la cronaca recente.
Prima una breve premessa: il punto di queste mie umili e demagogiche considerazioni che o non capisci o non vuoi capire è il seguente.
Lasciando stare la reale entità della multa, perché drenare soldi sempre alla "gente comune" (anziani, disoccupati, esodati...) quando puoi prelevare a "gente non cristallina" (vedi link qui sotto) che minimo minimo ha EVASO? http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5743
Sarò un coglione ma ho sempre avuto una forte avversione nei confronti di chi è forte con i deboli e debole con i forti
Sicuro che Letta non abbia deciso nulla? Sicuramente non c'entra con la sentenza...ma magari c'entra qualcosa con lo sconto (così correggimi se sbaglio, ti dovrei aver dimostrato di aver capito la differenza tra sentenza e sconto)...allora mi sa che anche l'Espresso ci tratta da coglioni...
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/08/30/news/slot-il-condono-della-vergogna-1.58294
"- Tuttavia ammetto sia disturbante sapere che i nostri politici vengono lobbizzati anche dall'industria dell'azzardo. Sei consapevole che però questo non è illegale, e che i finanziamenti di privati diventeranno sempre più importanti se si eliminano le forme di finanziamento pubblico ai partiti?"
Ti risulta che io sia contro il finanziamento pubblico? Mi fa piacere che tu ammetta che è disturbante che i nostri politici vengano lobbizzati. Mi intristisce che neanche una riga dopo, con enorme sollievo, tu li assolva dicendo che non è reato. Certo che non è reato ma è la cosa più inopportuna che un politico possa fare perché poi con che "serenità" prende decisioni su società da cui ha in prima persona ricevuto soldi?
Tu sei di una generazione più giovane di me e non posso certo fartene una colpa se non hai conosciuto direttamente dei giganti della politica. Sicuramente avrai sentito parlare però di Berlinguer...credi che avrebbe accettato le donazioni di cui stiamo parlando?
Una persona qualunque
Non è così; altre persone, cresciute nel tuo stesso ambiente, sanno distinguere tra una fregnaccia e una notizia verosimile. Ce n'è un po' in tutti i giornali - ed è una cosa su cui battiamo da anni in blog come questi - ma se sei allenato le sai distinguere. Anche Repubblica e il Corriere virgolettano cose mai dette: quando succede lo si fa notare.
Non esiste un quotidiano perfetto; ne esistono alcuni che tendono a fregare sistematicamente un lettore-tipo a cui, evidentemente, le cose stanno bene così.
Leonardo
Mi piacerebbe però che prima di andartene tu avessi trattenuto qualche nozione.
- Hai citato un virgolettato della Cancellieri preso dal Fatto Quotidiano: hai capito che il Fatto Quotidiano se lo è inventato?
- Hai capito la differenza tra "sconto" e sentenza?
- Nel pezzo di lettera 43 (il solito centone di illazioni) c'è scritto che Lottomatica e Sisal finanziano Vedrò, la fondazione di Letta. Ti è chiaro che la sentenza che ha comminato una multa proviene dal potere giudiziario e non da quello esecutivo, che insomma Letta non c'entra niente?
- Tuttavia ammetto sia disturbante sapere che i nostri politici vengono lobbizzati anche dall'industria dell'azzardo. Sei consapevole che però questo non è illegale, e che i finanziamenti di privati diventeranno sempre più importanti se si eliminano le forme di finanziamento pubblico ai partiti?
- Mi fa piacere che tu abbia capito che il discorso è molto complesso. Perché non cominci a studiarlo sul serio, invece di credere a qualsiasi cazzata ti vendono in rete? Sessant'anni fa ti saresti bevuto l'Arma segreta di Mussolini; vent'anni fa il milione di posti di lavoro. Fai molto bene a non firmarti, sei esattamente una persona qualunque.
Comunque il discorso è molto complesso, bisogna conoscere un po' di cose e avere la pazienza di informarsi..la chiudiamo qui.
E in fondo credo che sia meglio prendere i soldi dalle tasche di pensionati precari ecc. mi avete convinto.
B A S T A
http://dailystorm.it/2013/09/11/gioco-dazzardo-ecco-perche-100-miliardi-di-multa-erano-troppi/
....).
Nessuno ha fatto un esposto...ne sei sicuro?
Ne riparleremo tra una decina d'anni sai come vanno le cose in Italia...vedi la legge elettorale ....
Comunque sappi che un po' coglione sono, lo confesso, perché mi capita di leggere anche il Fatto ...ti posso chiedere un ultimo favore?
Mi consigli un giornale che fa informazione libera e non propaganda?
Se un pm ti porta a processo per avere scritto scemenze su un blog, e chiede diecimila euro di multa; e il giudice stabilisce che ne devi pagare cinquanta, non ti hanno fatto uno "sconto".
Finché continui a paragonare la situazione a una cartella esattoriale di Equitalia, temo che tu non ne esca fuori. Stai accusando la Corte dei conti di corruzione per aver comminato, a tuo avviso, una pena lieve? Fa' un esposto. Buffo, non lo sta facendo nessuno.
Guarda che al FQ sanno benissimo di non avere in mano niente: c'è una sentenza e in questo momento a fare ricorso sono alcune concessionarie. Sanno anche che la Cancellieri non ha mai affermato la cosa che hanno virgolettato. Però... pensano che tu ci cascherai: un ministro che mette in discussione una sentenza del consiglio di stato, certamente.
Da cui la vecchia domanda: il Fatto cosa pensa di te?
Chissà se Equitalia è disposta a concederlo anche a un privato cittadino, quando riceve la sua bella cartellina esattoriale. Chissà? Vedro'....
Tu cosa ne pensi? Se un cittadino non ha i soldi gli dicono ok ti facciamo uno sconto in base al tuo reddito o gli pignorano la casa?...e magari gli portano via il 75% dello stipendio per i successivi 45 anni?
Veramente ti avevo messo l'articolo della cancellieri perché so che per te ogni sua parola è oro colato...l'articolo del vecchio finanziere in pensione che vuota il sacco da un manicomio criminale è questo qui sotto...se hai due minuti puoi leggerlo e capire meglio come stanno le cose. Perché ricordo bene che non ne sapevi mezza sull'argomento....e non è una colpa sia chiaro...è però buffo che tu voglia pontificare senza conoscere le cose e per "partito" preso.
Se pensi poi che la fonte non sia attendibile si può sempre denunciare l'autore dell'articolo per diffamazione...
http://www.lettera43.it/politica/camera-la-lobby-politica-che-appoggia-le-slot-machine_4367596288.htm
Perché i grandi capi si accontentano di prendere una miseria...non potevano rateizzare la multa e prendere un tot all'anno per i prossimi anni o abbiamo paura di mettere in ginocchio il fondamentale settore delle macchinette mangiasoldi/mangiapensioni?....dai basta non ti voglio mettere più in difficoltà.
Il blog è tuo ed è giusto che sia tu a dettarne la linea...
Un saluto anche ad Alessandro
Stavolta è un pezzo del prestigioso quotidiano il Fatto Quotidiano, che però riprende l'intervista di un altro quotidiano, il Secolo XIX. Domanda. Perché non hai citato direttamente il Secolo XIX?
Forse perché non contiene il virgolettato sparato nel titolo del Fatto? Il ministro Cancellieri: “Recuperare i 98 miliardi delle slot per sicurezza e ricerca” La Cancellieri (che è ka$ta o fonte attendibile a seconda della convenienza, vedo) ha veramente detto “Recuperare i 98 miliardi delle slot per sicurezza e ricerca”.
Pare proprio di no: http://www.youtube.com/watch?v=AkPvRNAjlNE
Qui si sente solo la risposta (non la domanda, che è montata in seguito), con una risata finale che potrebbe anche voler dire, eh eh, magari li potessimo tirar su quei soldi lì.
Peraltro se invece di venir qui, a cambiare argomento, citando "fonti" di seconda o terza mano che non spiegano un granché, fossi rimasto nello spazio dei commenti di quel pezzo del FQ, a quest'ora magari avresti un paio di nozioni in più sulla vicenda, visto che - a differenza che qui - i commentatori del FQ sono spesso più informati degli estensori degli articoli. Non ci vuole molto.
Ricapitolando: il pm ha chiesto 98 miliardi, il consiglio di Stato ha detto 2,5. La Cancellieri in un'intervista ha detto che le piacerebbe destinare soldi in ricerca e sicurezza. Piacerebbe anche a me: se mi intervisti te lo dico.
Hai tu una fonte più attendibile della mia che stima nel giusto modo il giro d'affari? Documentala!
"è abbastanza improbabile che abbiano...." il tuo pressapochismo rasenta il maanchismo..:)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/19/cancellieri-98-miliardi-dalle-slot-a-sicurezza-e-ricerca/356837/
Cosa ne dici?
Sui santini io in tutti questi anni non sono mai intervenuto, li leggo con interesse e basta...non mi sento di intervenire tanto per intervenire..
Ribadisco..facciamo che si scrive se si sanno le cose altrimenti si abbia l'umiltà di ascoltare gli altri o di documentarsi...
..dai valà... dai retta ad un demente e ascolta un consiglio.
Non è necessario scrivere nel blog se poi non si sa argomentare altrimenti non ci fai una bella figura..un po' come il buon Leo che si è fatto trovare impreparato sul multone da 98 miliardi alle slot poi scontato del 98%. Prima diceva che la fonte non era attendibile..poi che il giro d'affari non poteva essere così alto...poi che poverini (notoriamente sono dei senzatetto a gestire le sale da gioco i videopoker...ecc.)una multa così alta non potevano pagarla....
Signori, facciamo che si scrive se si sanno le cose altrimenti si abbia l'umiltà di ascoltare gli altri o di documentarsi...
Per la cronaca ho sempre votato a sinistra e nell'ultimo periodo non ho votato.
Siccome pur essendo demente cerco di ragionare con la mia testa in base alla realtà dei fatti ora vorrei sapere su quali basi dici che grillo e il m5s non fa nulla di buono non promuove nulla di costruttivo.
Immagino che per dire una cosa del genere-tu che non sei demente come me-avrai dei riscontri sulle attività svolte dal m5s nei comuni e a roma.
Mi puoi motivare con dati alla mano il nulla di buono e il nulla di costruttivo dei cittadini che sono entrati nelle istituzioni?
Ti ringrazio
il fatto che si spinga sempre il discorso a "con me o contro di me", in un immaginario di perenne crisi imminente (la bancarotta dell'italia doveva arrivare nel 2012, poi a ottobre 2013 dovevamo essere commissariati) ci porta ad immaginarci la politica come scelta di voto e sempre davanti ad una scelta capitale... ma la democrazia non è solo votare, perchè grillo non discute MAI? perchè non promuove MAI una discussione aperta e non la fa MAI rendere visibile?
si critica grillo perchè pensa solo al "potere personale di urlare" e non fa nulla di buono, non promuove nulla di costruttivo...
Alessandro
Mentre la svalutazione è un furto. Se io oggi ti presto un panino con la promessa che domani me ne restituisci due, e poi ribattezzi un quarto di panino "panino" per restituirne addirittura meno sei un delinquente.
Finanziare il debito con altro debito è da sprovveduti (ma siamo in questo circolo dai tempi del Regno di Sardegna).
Borghi parte dal presupposto che chi ha soldi da parte li ha già in valuta estera (quindi nessun problema), o può riconvertirla in valuta estera prima dell'eventuale passaggio alla lira, o gli mantengono il conto corrente in doppia valuta, tra l'implausibile e l'assurdo.
Bagnai fa voli pindarici e finisce col paragonare mele e pere, per quanto accademico titolato non mi convince, sembra volersi ritagliare un habitat tra gli antieuropeisti (magari la cosa gli fa vendere libri). Per una critica tecnica ci ha pensato Bisin.
Io al contrario di lei non voglio perdere la capacità di indignarmi di fronte ai soprusi alle ingiustizie e agli omicidi.
La camorra ha avvelenato un intero territorio, tutti sapevano e nessuno è intervenuto. Chi doveva intervenire? Io? Lei che si considera un coglioncello? Forse non eravamo tra i primi. Forse qualcuno dello Stato? Direi di si. Non sarebbe almeno ora il caso di individuare e processare i responsabili?
O passo per giustizialista?
Le faccio un altro esempio.
Va a fuoco un capannone. Tutti sanno delle condizioni in cui lavorano e vivono queste persone. 7 morti. Tutti in prima fila a piangere.
Un giornalista chiede al governatore cosa ha fatto. La risposta è stata. "Ho scritto."
All'obiezione del giornalista che magari i giornalisti scrivono ma i governatori fanno, il governatore si incazza come una biscia.
Il sindaco dice "bisogna fare". Ma a chi si rivolge?
Chi deve fare i controlli?
Chi dovrebbe avere una maggiore attenzione verso le fasce più deboli e verso i lavoratori sfruttati? Io ? Lei che si considera un coglioncello?
O una parte politica che nella sua bandiera ha queste persone?
Cosa mi dice ?
Complimenti!
Ah giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare sarà lei un puparo, sarà lei un furbetto,sarà lei un coglioncello saputo.
Io sono una persona onesta e perbene e pur con tutti miei difetti cerco di essere un buon esempio per i miei figli.
Complimenti ancora"
Questi sì che son signore argomentazioni... mi son sempre chiesto, ad esempio, quelli che dicono "quelli come me e i miei genitori che si sono sempre alzati ogni mattina per andare a rompersi la schiena..." e di solito lo dicono parlando di, che ne so, romeni che ruberebbero case o robe simili: ma che lavoro fanno? Mi piacerebbe, ogni volta, chiederglielo. Perchè poi magari non lavorano in miniera, come sembrerebbero far credere... Magari sono impiegati. come moltissimi. Roba dignitosissima, ma banale e che non ti rompe troppo la schiena. Solo che uno, per sfuggire alla banalità, magari la spara un po' grossa.
Ad esempio lei, che mi dice essere una persona onesta e perbene (onesta sappiamo cos'è, più o meno, perbene è un po' un casino... lo usavano molto i fascisti, come aggettivo, farei attenzione) perchè me lo dice? Chi lo mette in dubbio?
Io non sono cesare. Non sono un puparo. sono sicuramente un coglioncello saputo.
Embeh?
PS: almeno i figli li ha, oppure sono solo una figura retorica?
Ma poi: ha capito cosa intendevo dire, oppure ha passato tutto il tempo solo a cercare provocazioni?
ciao Alfonso! :)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/03/ex-onorevole-pd-un-errore-prendere-i-soldi-dai-riva/798884/
Complimenti!
Ah giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare sarà lei un puparo, sarà lei un furbetto,sarà lei un coglioncello saputo.
Io sono una persona onesta e perbene e pur con tutti miei difetti cerco di essere un buon esempio per i miei figli.
Complimenti ancora
alessandro
ps: non so quale sia il suo disegno ultimo, ma di certo non è il miglioramento, economico o dell'ambiente, perchè se quelli fossero stati i suoi obiettivi avrebbe accettato dei compromessi pur di ottenerli, invece nulla, a lui interessa solo il "potere personale di urlare". condivido con leonardo
ottimissimo il fatto che grillo sottragga voti ai simil "albadorata", ma si può dissentire da quel che dice, immagino
avremo meno nazisti (in alcuni casi certi leghisti si possono effettivamente equiparare) in parlamento e il livello di incompetenza e di folklore non cambia di tanto
Insomma, la cosa sconcertante non è l'eccezionalità del male, ma la sua banalità, come sempre. Magari si potessero cercare e trovare "grandi manovratori" e altri pupari... basterebbe dargli due schiaffoni e forse le cose si sistemerebbero. Invece purtroppo siamo tutti pupari, siamo tutti furbetti, siamo tutti coglioncelli saputi, e tutti assieme riusciamo a fare un gran casino; per poi lamentarcene.
Complimenti
per quanto riguarda grillo, ha stufato, ma sta rubando voti ai leghisti e ai forzisti più che alla sinistra, quindi ben venga grillo e i suoi referendum bufala, le sue frasi demenziali sull'euro, le sue sbuffonate da post-attore neo-vate, sempre meglio di calderoli o di un criminale con manie di onnipotenza...
alessandro
L'articolo di Bootle che ha vinto il Wolfson lo trovi qui: http://www.policyexchange.org.uk/images/WolfsonPrize/wep%20shortlist%20essay%20-%20roger%20bootle.pdf ; Bagnai (che trovi linkato nel commento sopra) la trova una delle proposte "più sensate" di smantellamento dell'euro.
Sul fatto che il prezzo delle materie prime aumenterà con la svalutazione non saprei proprio cosa citarti: siccome i prezzi sono in dollari (o in euro) mi sembra autoevidente.
Sul fatto che l'inflazione dovrebbe arrivare in tempi medio-breve al 30-40% rispetto all'euro, la fonte è proprio il blog di Grillo: io ovviamente spero che sbagli; neppure lui del resto mi sembra davvero così ansioso di mollare l'euro.
Ma lui lo sa che c'è un posto dove si può scaricare il suo libro gratis? Perché a me non sembra una cosa tantissimo onesta.
Grazie
C.M.
C.M.
Poniamo che l'Italia decida di svalutare la Nuova Lira del 20%, siccome però il debito pubblico è in Nuove Lire, nessuno si fida più a comprarlo, quindi i tassi di interesse devono andare alle stelle, conseguentemente serve una nuova svalutazione per poter pagare gli interessi sul debito e così di seguito, senza sapere se e quando ci si fermerà.
Ma evidentemente chi pensa che tale fenomeno si possa controllare, ritiene che l'Italia senza l'Euro avrebbe credibilità sufficiente per convincere gli investitori a comprare il proprio debito pubblico e cita in merito il Regno Unito, ci manca solo la considerazione che questi figli di Albiona andavano in giro nudi a caccia di marmotte quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare, e poi siamo a posto!
Giovanna
Parte del caos deriva dal giocare sulle definizioni. Il referendum del 1989 era consultivo, e ovviamente previsto dalla Costituzione (a meno di non pensare che la corte costituzionale si sia fatta sfuggire un quesito referendario così). Grillo vuole fare un referendum consultivo, non vincolante, su una decisione presa 15 anni fa? E' da un po' che non chiediamo agli italiani se vogliono la Repubblica e i Savoia, già che ci siamo possiamo accorpare i quesiti.
Ma comunque perché non farlo subito, perché non raccogliere le firme. Se poi si scoprirà che la cosa non è fattibile pazienza, non sarebbe la prima volta che Grillo fa raccogliere firme inutilmente. Stavolta invece la tattica è urlare ad alta voce che lo vuole fare. E poi vuole anche l'impeachment. Va bene, sì.
L'anonimo poi evidentemente ritiene che UK e Italia abbiano la stessa necessità di importare materie prime.
La nuova lira svaluterebbe di circa 20% rispetto al dollaro. Più o meno la stessa svalutazione che ha fatto l'Inghilterra nel 2008. Pensi davvero che gli inglesi non riescano più a comprare le materie prime? O che nessuno accetti in pagamento la sterlina perché ha svalutato? La vera differenza è che, proprio perché ha svalutato, oggi la disoccupazione giovanile in IT è quasi il doppio di UK (21% in UK contro 39% in IT). E il reddito pro capite è più alto in UK. Invece noi utilizziamo la stessa moneta della Germania che è troppo rivalutata per noi e troppo svalutata per la Germania. Così compriamo merci tedesche e le nostre fabbriche chiudono.
Mi sa dire chi era a capo del governo nel 1997?
L'uscita dall'euro andrebbe studiata e pianificata, lo scenario descritto in questo articolo descrive una scomparsa dell'euro "a casaccio", ipotesi assolutamente infondata.
certo, c'è chi va al governo a fare altro, ne convengo
Se arrivasse un ipotetico alieno di cui parli sei proprio sicuro che si farebbe l'idea che si fanno i governi per far funzionare le cose?
2 dicembre 2013
Roma, convegno sugli ufo: "Gli alieni sono tra noi"
Il Centro ufologico nazionale (Cun) ha organizzato a Roma un convegno internazionale per focalizzare l'attenzione sul "cambio di paradigma in merito alla vita aliena e al problema Ufo." Esperti e appassionati si sono riuniti per approfondire le "verità indicibili, tenute nascoste dai governi e i piani segreti del Pentagono, per far fronte a una ipotetica invasione aliena." E agli scettici dicono: "Svegliatevi, le prove dell'esistenza degli alieni sono inopinabili"
sto a scherza'
visto che il titanic affonda buttiamoci a mare (almeno moriremo velocemente senza agonie inutili)
l'alternativa potrebbe essere:
basta con le cazzate e facciamo funzionare le cose (ci vorrà tempo e voglia, ma, pensa te, si fanno i governi apposta)
Quale può essere una exit strategy?
Tornare alla lira vorrebbe dire non poterla usare per comprare cose (materie prime, semilavorati, prodotti tecnologici, farmaceutici, prodotti alimentari, risorse naturali come gas, petrolio, ecc) dall'estero. Perché tutti i "fornitori" esteri, ovviamente, NON vorrebbero essere pagati in lire (ossia una moneta che a quel punto diventa poco predicibile riguardo a future svalutazioni e poco stabile) ma in dollari. Con tutti i problemi e gli svantaggi del caso.
Marco75
Grazie
C.M.
Purtroppo altrettanto si deve dire della descrizione di Leonardo sugli effetti del ritorno alla lira.
Se volete uscire dalle boiate, allora ascoltate il classico Borghi http://www.youtube.com/watch?v=fhzwE1oNA30 oppure leggete il libro di Bagnai (http://www.basilicata5stelle.it/wp-content/uploads/2013/04/Alberto-Bagnai-Il-tramonto-delleuro.pdf).
Se non avete tempo, allora continuate a credere alle boiate.
Il volenteroso Grillo della Merkel
24-07-2013, 17:37Beppe Grillo, Euro, ho una teoriaPermalinkForse no. Basti ricordare quello che Grillo combinò in aprile. In una delle sue abituali interviste alla stampa estera, nella quale spesso affronta argomenti che persino sul suo blog maneggia con più cautela, invocò sulle pagine del Bild Zeitung una specie di invasione tedesca. Era solo una provocazione, naturalmente. Però forse lo stesso Grillo non aveva capito cosa stava facendo. Il fatto che i giornalisti stranieri siano meno portati a deformare i suoi messaggi - per professionalità o per lontananza dall'oggetto - non significa che siano semplici veicoli neutri, e decisamente il Bild Zeitung non lo è (continua sull'Unita.it, H1t#190)
Anonimo esuberante
a volte i tuoi commenti sono piu' fulminanti di lunghi post :-)
grazie
mi hai donato un sorriso.
Dai, che è la volta che mi converto.
dall'alto della tua perfezione morale,
illuminaci sull'arte della masturbazione nella prospettiva ebraica.
Quello che vedo è che la morale cattolica crea un branco di frustrati sempre pronti all'antisemitismo per sfogare le proprie pulsioni sessuali represse, oppure a dare del segaiolo al prossimo: mi rendo conto che per voi segaiolo ed ebreo possono quasi essere sinonimi, entrambe connotazioni dispregiative partorite dal vostro gigantesco senso del peccato.
Veramente, parliamone.
che segaiolo, mammamia.
http://tinyurl.com/npaguy7
Comunque colgo l'occasione per raccontare il mio traumatizzante impatto con la nobile lingua di Mozart & Schiller.
Io non ho studiato tedesco a scuola, ma giunto sul posto da bravo immigrato mi sono messo ad impararlo dalle frasi della gente a giro. Ad esempio quando qualcosa va storto tutti dicono "Sūppăā!" armato di dizionario mi imbatto in Suppe = minestra e rimango perplesso; domandando agli amici mi rispondono che "Sūppăā" si scrive "Super"... ah vabè.
Poi vengono due colleghi nuovi, uno da Lănăvīhā e uno da Mnschengladbasch; abbastanza perplesso me li faccio indicare sulla cartina, scoprendo essere i borghi di Langervehe e Monchengladbach.
E poi la cicliegina: mi alleno a pronunciare il "ch" finale semiaspirato, un po' come la "c" di "chiesa" nel dialetto di San Miniato, a metà strada fra la "iesa" pisana e la "hhiesa" fiorentina, così quando un mio collega mette il latte nel caffè gli dico: "Kafee und Milch" con il mio migliore "ch", al che lui risponde "No, Milch is English: please say Milssssssssch".
Al che decisi che era il caso di fare un corso di tedesco vero, ma ormai molti danni erano fatti.
Tono mestruato e perennemente al limite del flame? C'è.
Stile prolisso? C'è.
Vive in Germania e se ne vanta? C'è.
Vomita m***a sull'Italia? C'è
Vive nella Nordrhein-Westfalen? C'è.
Spara sentenze in base a "sondaggi personali"? C'è.
È lui. :-)
Prima i punti di importanza minore.
1) Oggi ho mostrato una bella foto della governatrice del Nordreno-Westfalia a una mia collega chiededendole di dirmi (lentamente) il nome della signora e lei senza esitazioni ha risposto "Annelöre Kròft" : senza aspirare un bel nulla, con una graziosa ö e con la a del cognome trasformata in una o aperta. Insomma: come una mia amica francese scriveva "scento" anziché "cento" perché in Toscana si pronuncia con lo "sc", lo stesso io ho commesso un errore di fretta.
2) In effetti ho dato una controllatina e mi ero clamorosamente confuso col PRL belga: ci vorrebbe una bella lege che obbligasse i liberali ad avere lo stesso colore ovunque, così non ci si confonderebbe. Ma i liberali non approverebbero mai ;)
Ma veniamo alle cose più importanti.
3) Steinbrück ha ricoperto numerosi incarichi politici, sempre in quota SPD, mai in quota democristiana. Quando nel 2005 vi fu il governo di grande coalizione, l'SPD espresse il ministero delle finanze nella persona di Steinbrück. Quindi non è mai stato ministro democristiano, ma esponente socialista in un governo di grande coalizione.
Quanto poi alle sue idee, non è mai stato "rossissimo" e in effetti quando si seppe che sarebbe stato il candidato cancelliere molti ci rimasero male (me compreso). In ogni caso è abbastanza di sinistra da aver più volte proposto misure di interevento nel campo finanziario tipo la separazione fra speculazione e risparmio e simili.
4)Abissali differenze non esisterebbero. La sunnominata donna dal nome sfuggente, Hannelore Kraft, ha da sempre sostenuto (e applicato) un allentamento dei rigori di bilancio in tempi di crisi purché il debito contratto sia investito in attività di ricerca e sviluppo. Se questo non è un segno di differenza... ;)
5)Si parla pubblicamente di un governo "nero-verde"... che piace all'SPD più o meno quanto in Italia piace il governo Letta alla gente di sinistra. La cosa che spaventa molti è il fatto che i Verdi lo abbiano già fatto in alcune realtà locali. Una motivazione in più per votare compatti SPD e impedire derive centriste dei Verdi.
6) Il PD non parla mai di... echissenefrega del PD: il PD è un partito la cui componente socialdemocratica è stata messa a tacere e adesso è dominato dalla sua componente centrista. Francamente non vedo la connessione fra "Il PD non nomina mai l'economia sociale di mercato" e "Un governo di centrosinistra o di centrodestra in Germania non fanno differenze". Ti posso dire che seguo con grande interesse le idee di Martin Schulz, che non è iscritto al PD, ma che viene dall'SPD. Mai fatti paragoni fra PD e SPD. Il giorno in cui il PD assomiglierà vagamente all'SPD sai quante bottiglie avrò stappato? ;)
Insomma, concludendo: forse un governo rosso-verde in Germania non sarà la panacea, ma credo che costituirebbe un netto miglioramento delle condizioni generali europee (sempre che si riesca a farlo) perché porterà avanti idee più "di sinistra"... forse non abbastanza dirà qualcuno, ma perlomeno sarà un passo nella giusta direzione.
Ti sono apparso aggressivo nel mio primo post (nel secondo lo ero, dopo che mi avevi detto che avevo la mente annebbiata dall'essere PD-friendly), potrei dirti che sfogo su questo blog la mia frustrazione nei confronti del pensiero dominante di tipo liberal-conservatore che sta letteralmente distruggendo le idee spinelliane di Unione Europea: non ce l'ho con te, ma con gente tipo i redattori di die Bild e i loro omologhi un po' ovunque.
1)la "ha" te l'abbuono, dai. il discorso dei dialetti centra niente giacchè il nome di una lettera non ha niente a che fare con i dialetti(il nome delle lettere dell'alfabeto si articola ugualmente dalla sassonia al bayern), e va da sè che stiamo parlando di tedesco standard, nel quale normalmente si esprime la stampa riferendosi a presidenti di land. però dai, è stata una mia inutile precisazione...
2)il colore dei liberali è sempre e solo il giallo [almeno dal 1972]. insistere sul blu è una diabolica perseveranza. forse non l'hai solo sentito, forse in preda a visioni lisergiche l'hai anche ascoltato, mangiato, vissuto,fumato...e comunque:
http://de.wikipedia.org/wiki/Schwarz-gelbe_Koalition
http://1.bp.blogspot.com/_V3VTe_W0kQo/TI276daISYI/AAAAAAAAAA0/iVEnhWSIsMg/s400/400_F_6215856_PquPJ4NtYfTMXbZypsMMpbrxXFJ51ssG.jpg
3)peccato che non hai contestato i miei precedenti punti 2) (steinbruck ex ministro finanze della merkel) e 5) (verdi in procinto di fare il governo con la merkel medesima) giacchè basati su dati fattuali e dichiarazioni pubbliche:
ehm... erano il punto fondamentale del mio intervento, ma tu preferisci darmi del grillino qualunquista, senza ribattere con la consueta saccenza che anche riccoespietato ha potuto notare...
io non ho detto che destra e sinistra sono uguali, dai su non banalizzare creandoti anche tu gli argomenti di paglia. Ho detto che la formazione delle coalizioni di governo in germania non è così ammantata di manicheismo come qui in italia (perchè non cè un mostro-berlusconi sul quale poter raccogliere facili consensi e costruire carriere politiche), e quindi il duello all'ultimo sangue che descrivi tu tra rosso-verdi e "nero-azzurri" così come le "abissali differenze" non esistono, sempre in virtù del fatto che si parla pubblicamente di futuro governo nero-verde. tale fatto, oltre all'appartenenza del candidato spd al preccedente esecutivo merkel, secondo me smonta la validità della tua lettura. se pensi che non sia così, dimostra che quello che ho detto è falso, con altri fatti o argomenti.
4) aggiungo un ulteriore fatto illuminante in riferimento alla tua sottostante analisi sulla differenza tra destra e sinistra (forse sarebbe meglio parlare di liberal-conservatorismo e socialdemocrazia), su quanto sia figa la seconda e in tutto e per tutto diversa, e finalizzata alla regolazione degli istinti animali del mercato, che sarebbero invece lasciati liberi dai conservatori [per quanto nessuno del pd parla mai di "economia sociale di mercato" come invece fa la merkel, quindi rimarco ancora che le differenze sono molto piu sfumate e cercare di creare immagini semplificatorie e manichee di una realtà piu complessa la considero un'attività ideologicamente disonesta e venata di tendenze demagogiche...e il "grillino" sarei io? ]
il fatto è il seguente:
l'ex cancelliere spd schroeder è oggi giorno a libro paga come consulente di GAZPROM, fatto notorio e pubblico. contestami questo adesso, dimmi che è pagato da gazprom per contenerne gli istinti animali, e soprattutto nega il mio legittimo dubbio (che tale rimane) che non fosse già magari influenzato da una compagnia energetica straniera che tiene per le palle l'europa intera mentre era nel pieno esercizio delle funzioni di premier (ehm, pardon, cancelliere, chissà da dove mi viene questo lapsus...). ecco questa per me è la natura vera della socialdemocrazia in europa oggi, indorare la pillola del liberismo piu sfrenato e rapace e sostenerlo fattivamente, in una maniera che gli spiriti semplici che sentono fumosamente qualcuno parlare di diritti e società solidale vengono irretiti e finiscono per sostenere un apparato che si preoccupa dell'esatto opposto,...e ribadisco che queste sono analisi che colgono il punto:
http://www.internazionale.it/opinioni/wu-ming/2013/07/15/il-partito-del-non-senso/
anonimo esuberante
Circa il fatto che debbano essere gli elettori tedeschi a pagare, questa è esattamente la chiave poulistia sul quale lavora die Bild (e prima che il coloristico anonimo arrivi, lo so benissimo che il nome Bild è neutro, ma il giornale si chiama die Bild al femminile).
Vediamo di analizzare i fatti: con gli interessi elevati, i soldi sborsati per salvare la Grecia sono tutti evaporati per pagare gli interessi, e il debito è sempre lì. Risultato: i tedeschi pagano e i soldi sono sprecati. La proposta socialdemocatica è quella di far sì che garanti di parte del debito non siano più i singoli stati, bensì l'Europa nel suo complesso, con i suoi rating alti. Il debito pubblico greco sempre i greci dovranno pagarlo, ma invece di pagare interessi da strozzini, pagheranno interessi minori e ce la faranno a rinfonderlo. Risultato: gli elettori tedeschi non dovranno più sborsare una lira (pardon, un marco).
Purtroppo die Bild lavora su questo equivoco e dice "siccome abbiamo già pagato miliardi e non è servito a nulla (grazie al cavolo: con gli interessi alle stelle son soldi buttati), allora lasciamo che si arrangino".
Quindi per riprendere la tua metafora della benzina, sapendo ch quelli tossici sono i vapori, io mi premunirò con una mascherina, mentre un batiscafo per andare sul fondo di un lago di benzina è perfettamente inutile.
Se ci pensi, la differenza fra destra e sinistra è sempre quella classica: la destra crede che si debba lasciar fare la mercato e poco importa se la cosa genera interessi da urlo, la sinistra invece ritiene che sia compito dello stato correggere le stortue del mercato (e riportare gli interessi sotto controllocon un trucchetto).
Non solo c'è differenza, ma è una delle differenze le più classiche fra destra e sinistra.
grazie per avermi spiegato come a un bambino di dieci anni poco intelligente la differenza fra il debito in sè
e l'increscioso fatto che qualcuno lo voglia indietro* o quantomeno lo voglia rinnovato; non ci ero arrivato, da solo.
e - fuor di ironia - grazie per la risposta che riassumo in "I partiti socialdemocratici europei hanno più volte proposto uno spostamento di parte del debito a livello europeo"; ossia, alla fine, che gli elettori tedeschi si accollino tutti o parte dei vapori* dei piigs.
non per diffidare di te, ma la chiave mi sembra essere la parola "europei"; lo avranno auspicato magari in qualche seminario a bruxelles, ma tra il dire e il fare... comunque, vedremo.
(meno male che bild zeitung non ha intervistato te invece di grillo, comunque; merkel prenderebbe il 105%)
* che mo se qua ipoteticamente arivasse quarcuno che vole polemizza' co' i cattolici o presunti tali, su la remissione del debito addio core...
** non è il debito che strozza, sono gli interessi = non è la benzina che brucia, sono i vapori. vero e interessante ma, se non sei né un progettista di motori a scoppio né un pompiere dello spazio profondo, di poca utilità pratica...
Mi dispiace molto di non poter scrivere giallo verde blu arancione viola, né di potere inserire disegni di farfalline colorate: sono sicuro che andresti in orgasmo!
La H si pronuncia aspirata? Dipende dai dialetti, un po' come il ch o la g finale di zwanzig. Ma facciamo un bell'applauso all'anonimo che ci ricorda che la H si pronuncia aspirata (in realtà espirata, ma son dettagli).
Quanto al colore dei liberali tedeschi, se volessimo essere pignoli essi esibiscono sia il giallo che l'azzurro, ma se se ne deve scegliere uno di solito io ho sempre sentito il secondo. Ma facciamo un bell'applauso all'anonimo che invece di concentrarsi sui programmi si concentra sui colori.
Per quanto riguarda il fatto che quello che ci strangola non è tanto il debito quanto gli interessi sullo stesso, tu preferisci rispondere che destra e sinistra sono uguali. Facciamo un bell'applauso all'anonimo che quando va a contrattare un mutuo non si preoccupa degli interessi.
Sei contento che ti abbiamo fatto gli applausi? Spero di si, però per datri ancorra più soddifsazione faccio un altro bel muchiettto di orrori di batittura. Sodisfattttobus? ;)
1) si chiama hannelore kraft, non a. kraft, quindi con h (che si pronuncia ha,d'accordo, ma aspirandola, e la differenza ti deve essere pur nota, se vivi in nrw)
2) vorrei far notare a chi si fosse messo in collegamento in questo momento e che magari non ha la fortuna di vivere in nrw (e magari non sa neanche che trattasi del nordrhein-westfalen, il land più popoloso della repubblika feterale di tcermania, del quale h.kraft, che vuol dire fiducia, è la riconfermata presidentessa) che il candidato cancelliere del spd altri non è che l'ex ministro delle finanze della stessa merkel nel governo di grande coalizione ed ha un rapporto personale con il denaro alquanto strano (vedi avidità esibita con autocompiacimento), nonchè fama di duro (ovvero stronzo) e sta sul culo al 85% dei propri stessi elettori (secondo un mio recente sondaggio personale).
3)la coalizione della cancelliera è la nero-gialla (union+liberali), i neroazzurri(wtf?) stanno a milano, da quel che ne sapevo.
4) "stando ai sondaggi" al momento la cancelliera vince a man bassa
5)i verdi sono molto indecisi (e se la stanno giocando con grande ambiguità) se fare il governo con la merkel (che li imbarcherebbe volentieri) o con il spd, tantè che al momento la cosa piu probabile è proprio un governo nero verde, giacchè i liberali (gialli) potrebbero rimanere fuori dal parlamento federale e la merkel avrebbe bisogno di una stampella ecologica
6) il combinato disposto di 2) e 5) dà come risultato che "quindi la differenza fra rosso-verdi e nero-azzurri è..." in realtà minima, come ogni mente non abbagliata dall'ideologia pd-friendly può notare. giacchè non si è mai vista alcuna preclusione manichea alla formazione delle coalizioni (vedi la coalizione jamaica [lol]https://it.wikipedia.org/wiki/Jamaika-Koalition)
insomma,buono,dai, potevi fare di peggio... (non ho verificato per esempio i dati economici o le altre robe che hai scritto, però puoi dire di aver raggiunto un rapporto boiate/frasi digitate da giornalismo italiano di alto livello.
en passant..continuiamo su questo blog le autorevoli e lucide analisi, finalizzate a difendere il pd, oltreproiettandolo al tedesco spd, e spacciandolo come alternativa abissale al governo merkel (spacciato come il cattivo piu cattivo di berlusconi, il mostro finale di supermario).
se questa è la capacità di analisi media che gira qua, allora altro che alberto sordi, ci meritiamo le stragi (cit.)
ultima citazione a proposito di socialdemocrazia:" il riformismo è infamia"
e adesso, come dice bucknasty, che parta il maniòmio....
Concretamente, l'SPD ritiene che il rigorismo fine a se stesso sia inutile e che sia doveroso fare investimenti proprio nei momenti di crisi (l'esperienza di A. Kraft in NRW ne è un esempio.
Quello che ci uccide non è tanto il debito pubblico - il Giappone ha una roba superiore al 300% del PIL - quanto gli interessi sullo stesso, ossia il rating dell'Italia. I partiti socialdemocratici europei hanno più volte proposto uno spostamento di parte del debito a livello europeo non per fare sconti ma semplicemente per abbattere gli interessi (che hanno già strozzato la Grecia).
Altro punto interessante è la banca europea per gli investimenti, che al momento investe solo nei paesi aventi rating alto (che quindi ne hanno meno bisogno), mentre dovrebbe usare il fatto di avere le spalle coperte a livello continentale proprio per investire nei paesi a rating basso onde permettere loro di uscire dalla crisi.
Quindi la differenza fra rosso-verdi e nero-azzurri è abissale: la speranza è che Alternative fuer Deutschland soffi via voti alla Merkel e permetta la vittoria del centrosinistra.
Lo potremmo definire la versione cartacea del TG4 di Emilio Fede: uno strumento di sottile propaganda che fa leva sulle paure e sul meccanismo di auto-gratificazione: "noi tedeschi siamo bravi e onesti lavoratori, quindi se le cose vanno male la colpa è di qualcuno che vuole rubarci i soldi messi da parte con tanta fatica" questo grosso modo il messaggio inconscio, ed il successo è assicurato.
Conseguenze di tale successo è una mina innescata contro il processo di integrazione europeo e un netto aiuto alle destre.
Die Bild Zeiting è il giornale più diffuso di Germania, letto soprattutto fra le persone con un livello di istruzione minore.
Il profeta del default
06-03-2013, 06:57Beppe Grillo, economie, Euro, ho una teoriaPermalink
La vera ragione per cui un accordo parlamentare tra M5S e PD appare molto più difficile di quanto tanti elettori hanno da subito auspicato è tutta qui. Il default che per il PD è la catastrofe da evitare a tutti i costi (compreso quell'anno e mezzo di sostegno al governo Monti che il PD ha scontato con il flop elettorale) per Grillo è un mero incidente di percorso, se non una tappa prevista verso la realizzazione di quel programma che a occhio ci sembrava così utopico. In effetti, basta rinunciare a uno dei postulati così strenuamente difesi dal partito di Bersani (non c'è Italia fuori dall'Euro) e persino le trovate più utopiche a cinque stelle diventano realizzabili: e abbiamo finalmente le risposte alle domande che ci siamo fatti per tutta la campagna elettorale. Dove troverete i soldi per i redditi di cittadinanza? e per il wifi gratis? Non basta ridurre o cancellare rimborsi ai partiti e sovvenzioni ai quotidiani; quindi non resta che stampare altro denaro. Ma per farlo bisogna uscire dall'euro; per uscire dall'euro però occorre che la crisi si aggravi ulteriormente, e l'Italia vada in default. Dopodiché si può fare qualsiasi cosa, decrescere più o meno felicemente e rilanciare l'economia distribuendo ai disoccupati redditi di carta straccia: il Default del predicatore Grillo è l'Armageddon, l'ultima battaglia da combattere, affinché Babilonia-Eurolandia cada.
Il rifiuto di qualsiasi ipotesi di sostegno a un governo non è l'irrigidimento di un capo-popolo capriccioso, ma una strategia coerente e perseguita alla luce del sole (continua sull'Unita, H1t#169):al di là dei superficiali punti di contatto che i Bersani e i suoi si stanno ingegnando a trovare, PD e M5S non possono collaborare perché hanno progetti radicalmente diversi. Il PD, e i partiti di centrosinistra che lo hanno preceduto, hanno fatto di tutto per portarci nell’Euro e per non farci più uscire: Grillo non crede nell’euro, lo ha scritto almeno una volta. In seguito si è nascosto dietro il referendum, ma tra le ragioni dello straordinario successo elettorale del M5S c’è anche l’euroscetticismo: qualcosa che a parte qualche sparata occasionale di Berlusconi e i folkloristici mugugni di leghisti e postfascisti, in Italia non si era mai visto.
Il tempo avanza con infinita lentezza verso una Primavera avara di speranza...
certo, così "uno vale uno" e fa più blog di zucconi, ma non si capirà + niente
(ignorami - quando uno è conservatore dentro è refrattario al nuovo - avrai avuto i tuoi motivi)
Oppure fare un pochino di politica e cercare di cambiare lo statuto della BCE. Capisco però che per il PD e i suoi sostenitori anche solo pensare di far politica sia fuori da ogni possibilità...
Invece cominci a pensare che tu sia in malafede e che tu scriva queste cose per partigianeria politica
Usciamo dal metro, dal chilo, da TUTTTOOO!!!
20-02-2013, 02:24dialoghi, elezioni 2013, Euro, raccontiPermalinkIo, a differenza di tanti che parlano parlano, io ci sono stato nel Paese dei Cazzetti, e devo dire che è molto meglio di come lo dipingono. La gente perlopiù è gentile, i semafori godono di un certo rispetto; inoltre non ci si spara per strada, in generale, se si dispone di un luogo appartato.
Certo, il primo impatto può essere uno choc, perché i Cazzetti pur assomigliandoci divergono tra noi per tanti piccoli bizzarri particolari, ad esempio le unità di misura. Me ne accorsi il primo giorno, appena entrai in un ascensore col mio accompagnatore. Era un ascensore un po' angusto, così mi capitò di far caso alla targhetta con le specifiche tecniche, di solito non la leggo mai.
"Ehi, ma qui c'è scritto che regge solo..."
"Ottanta chili, sì".
"O mio Dio adesso si pianta".
"Ma no, ma cosa dice".
"Siamo in due, ne faremo come minimo centoventi. Ho anche il bagaglio a mano..."
"Stia calmo. Lei più di trenta chili non pesa..."
"Eh?"
"Io ne faccio quaranta, e il suo bagaglio è leggerissimo. E comunque sono sempre sottostimati questi ascensori, non si preoccupi".
"No, senta, io la ringrazio, ma come può pensare che io pesi trenta chili, mi ha visto?"
"Ah, ma dimenticavo. Lei ragiona in chili internazionali. Questi non sono chili internazionali".
"Come, no?"
"No, sono chili cazzetti".
"Ovvero?"
"Ovvero non saprei... mi sembra che un chilo cazzetto valga due chili internazionali virgola qualcosa".
"Virgola qualcosa?"
"Eh sì, dipende un po' dall'andamento generale".
"Quindi non avete il sistema metrico decimale?"
"Lo avevamo, ma poi abbiamo avuto dei problemi... vede? Siamo arrivati. La sua stanza è in fondo al corridoio. La accompagno?"
"Se non le dispiace. Ma che genere di problemi?"
"Ecco, non so se se n'è accorto, ma noi Cazzetti tendiamo a essere un po' corpulenti".
"Eh, sì".
"Questa cosa nel medio-lungo termine rischiava di avvilirci, di deprimerci, e così il nostro governo ha deciso di varare una manovra per farci sentire più leggeri, insomma è uscita dal sistema metrico internazionale".
"E avete rivalutato il chilo".
"All'inizio era solo di un decimo, però si è visto che la gente tendeva a mangiare di più, e si è pensato che serviva una manovra più drastica, insomma... adesso siamo a due e qualcosa. Le piace la stanza?"
"Molto spaziosa".
"Ah sì, è la più larga del piano, sono cento metri quadri".
"No, mi scusi, questo è impossibile".
"Come no? C'è anche qui nella targhetta sulla porta, vede?"
"Guardi a me va benissimo così, come vede ho solo un bagaglio a mano, però non sono cento metri quadrati. Sarebbe un appartamento. Questa è una bella camera, tutto qui".
"Ah già, giusto, lei pensa ai suoi metri quadrati".
"Perché, non mi dirà mica che..."
"Eh sì, i nostri valgono un po' di meno".
"E come mai? Qual era il problema?"
"Eh, è un po' imbarazzante".
"Vi sentivate stretti? Bassi di statura? Suvvia, a me può dirlo".
"Lei non ignorerà l'etimologia del termine Cazzetti".
"Ahem, aspetti, ricordo che me ne parlò una volta il mio professore di filologia arcaica, era qualcosa che aveva a che fare con l'apparato riproduttivo, mi pare".
"Piselli piccoli. Cazzetti significa Piselli piccoli".
"Ah già, giusto! Dall'italico cazzo, di etimo incerto!"
"Ecco".
"Ma sarà senz'altro un nomignolo che vi è stato appioppato da qualche nemico invidioso della vostra prestanza".
"Sì, la teoria ufficiale è quella. Però c'è un'altra ipotesi che gode di un certo credito presso l'opinione pubblica".
"Ovvero?"
"Forse ce l'abbiamo veramente piccolo".
"E quindi avete pensato che..."
"Il governo ha pensato che accorciare i righelli avrebbe fatto bene alla nostra autostima".
"E così avete svalutato i centimetri?"
"Sì, di parecchio".
"Non è che la cosa abbia molto senso, eh".
"Non mi dica che non le sarebbe piaciuto, quand'era giovane, poter vantare una trentina di centimetri con gli amici".
"Mah, boh, può darsi, però... senta, quanto le devo?"
"Niente, per carità".
"Come niente, una mancia la prenderà. Non mi dica che i cazzetti si offendono, se gli si offre una mancia".
"Beh, se insiste..."
"Dieci euro?"
"Non sono nella posizione per dire di no. Con questa maledetta crisi..."
"È dura come dicono?"
"Durissima, si immagini che è crollato tutto il settore immobiliare, ormai un metro quadro non vale più nulla. La gente non compra più, siamo tutti terrorizzati. Con quest'euro maledetto..."
"Ma non avete mai pensato di svalutarlo?"
"Eh?"
"Sì, voglio dire, non avete mai pensato di uscire dall'euro e stampare una moneta diversa, abbassandone progressivamente il valore in euro? Non potrebbe essere un sistema per stimolare i consumi, rilanciare l'economia? Sto pensando ad alta voce, però..."
"Scusi, ma lei per chi ci ha preso?"
"In che senso?"
"Cioè, è vero, siamo i Cazzetti, non siamo famosi per la nostra intelligenza media. Siamo dei maledetti obesi e probabilmente abbiamo il pisello così piccolo che abbiamo dovuto rimpicciolire i centimetri per misurarlo; però questo non vuol mica dire che siamo del tutto coglioni, sa?"
"Mi scusi".
"Si figuri".
Io a differenza di tanti che parlano parlano, io ci sono stato nel Paese dei Cazzetti, e devo dire che è più complicato di quel che sembra. Ma la cucina è buona. E il metro quadro, confermo, costa un cazzo. Purtroppo non te lo accettano, vogliono gli euro.
E' stato un bene entrarci perchè abbiamo evitato di essere massacrati dalla speculazione durante la crisi (e sarebbe stato di gran lunga peggio che nel 1992), se non prima dalla politica dell'indebitarsi e svalutare a tutto spiano che seguivamo e che ci ha portato ad avere un debito colossale. E' una cazzata totale uscirne: oltre a dare un colpo mortale al processo d'integrazione europea, che non è nato per sport ma come reazione all'ultima catastrofe bellica europea, la svalutazione che ne seguirebbe ci farebbe a pezzi sia in termini di minor potere d'acquisto che di esplosione degli interessi sul debito... lo capiscono addirittura in Grecia.
Svegliamoci un po', cazzo, vediamo di ragionare!
All'autore, che tra parentesi seguo e apprezzo moltissimo: secondo me fai male ad essere così sicuro di quello che stai dicendo, almeno dei dubbi dovresti averceli
l' evasione fiscale,la corruzione,il debito pubblico e Berlusconi
ma è la moneta , se tornassimo alla lira certamente diventeremo la Norvegia del mediterraneo...
(Parlo per sentito dire).
immagino che siano questi i commenti che ti spingono ad accendere il piccì e a scrivere un post, perché ti stimola il confronto di idee senza pregiudizi, la voglia di spiegare e confrontarsi...
comunque dire a qualcuno che vuole uscire dall'euro perché ha il pisello piccolo non è carino.
quando non eri uno tra "i più aperti e illuminati opinionisti di area PD" non scrivevi queste cose
Tuttavia stai trattando l'argomento in maniera più che semplicistica. Non é questione di unità di misura, ma di politica monetaria, che esiste, é una cosa normale che si usa quotidianamente da decenni per smussare le oscillazioni del ciclo economico (confronta i salti e i capitomboli economici della prima metà del '900 con quelli della seconda). In particolare, è cosa risaputa e riconosciuta che gli aggiustamenti economici sono infinitamente più difficili da ottenere senza un minimo di inflazione. In altre parole: é molto più facile ottenere una riduzione del prezzo (reale) d'una merce facendo salire il prezzo di tutte le altre, che non aspettare che si accumulino pile di merci invendute. Allo stesso modo, é più facile ottenere una riduzione di salario (reale) con l'inflazione, che non aspettare d'avere una massa di disoccupati pronti a lanciarsi sulla prima offerta che trovano.
Chiaramente questo é valido solo con inflazione bassa/nulla. Ma é tutta roba che sappiamo per lo meno dalla fine degli anni '60, perdio.
Ugualmente, può benissimo darsi il caso che paesi diversi e non perfettamente integrati dal punto di vista economico abbiano bisogno di politiche monetarie indipendenti. Al momento, la Germania ha bisogno di una politica monetaria restrittiva, il resto dell'Europa no - (per di più, la Germania dopo il trauma infantile dell'iperinflazione persegue un tasso di inflazione fin troppo basso, e sarebbe ora di superarlo, questo trauma).
Poi, é chiaro che uscire e svalutare ora vorrebbe dire la bancarotta, e non sto nemmeno parlando dei cazzoni signoraggisti.
Ma tu, Leonardo, stai trattando questo tema in modo molto superficiale.
Silvio il cattivo condòmino
14-12-2012, 04:14Berlusconi, cattiva politica, Euro, realtà alternativePermalinkCerto, avrebbe dovuto muoversi per tempo, quando tempo ancora ce n'era. Una volta passata la palla a Monti, un anno fa, avrebbe potuto farsi una vacanza come si deve, e poi presentarsi pulito e profumato a Bruxelles, a Francoforte, e dire: signori, scopriamo le carte. Con Monti si arriva al 2013; poi ci sono le elezioni e le vincerà la sinistra. Bersani, o Renzi, magari Casini, comunque anche Vendola. Per tacere di Grillo. Lo sapete anche voi che andrà così. Se non vi fidate dei miei sondaggi rifateli voi; andrà così. E quindi?
E quindi niente. Volete Monti anche nel 2013? Ci tenete molto, a questa cosa di Monti nel 2013? Il PD non ve lo può dare. Io sì, ma dovete darmi una mano. Io forse non posso vincere le elezioni nel 2013 - ma chi lo sa, se m'impegno sono perfino capace - ma sicuramente posso evitare che le vinca chiunque altro. Posso fare melina sulla legge elettorale per un anno e mezzo, credete che non ne sia capace? Chiedete in giro, la politica in Italia è una cosa incredibile, posso farli discutere per un anno e mezzo e poi mandare tutto a gambe all'aria in una mezz'ora, è un numero che ho già fatto. In ogni caso un venti per cento lo valgo anche da solo, posso licenziare tutti i miei colonnelli e fare il venti per cento lo stesso, perché sono Silvio Berlusconi. Volete Monti nel 2013? Bersani non ve lo può dare, e nemmeno Renzi. Ve lo posso dare io. Però.
Però sono Silvio Berlusconi. Posso senz'altro salvare l'Italia - e l'Europa, e il mondo - ma è escluso che io lo faccia gratis. Parliamone, sediamoci a un tavolo. Io ho alcune pendenze da sistemare. Per esempio, certe cose, in Italia, devono restare depenalizzate. Ciò è di primaria importanza per me, e quindi lo è anche per voi. Sono sicuro che capirete. La persecuzione giudiziaria nei miei confronti, ecc. ecc., deve cessare. In cambio io posso spostare le posizioni dell'elettore medio di centrodestra finché non combacino più o meno con quelle dell'agenda Monti. Può sembrare all'inizio un'impresa disperata, visto che l'agenda Monti significa per lui perlopiù tasse tasse tasse. Ma si tratta alla fine di martellare in tv e sui giornali che c'è un pericolo rosso e bisogna fare di tutto per sottrarsi al pericolo rosso. Nel frattempo minimizzare la crisi, mostrare in tv che i ristoranti sono pieni ecc. Ha sempre funzionato e funzionerà anche stavolta, e in ogni caso non avete scelta, se volete Monti nel 2013 lo potete chiedere solo a me.
Casini? Ma andiamo. Casini non esiste. Se non lo prendo con me, non supera lo sbarramento. Montezemolo? È ammirabile che a Bruxelles sappiate come si pronuncia Montezemolo. No, non esisterà nessun Montezemolo, mi spiace. Se non credete ai miei sondaggi (comprensibile) fatene pure voi. L'unico centrodestra plausibile nel 2013 sono ancora io, e se volete davvero Monti dovete chiedermelo adesso. Ma dovete chiedermelo per favore. Ah, sì, mi toccherà scaricare la Lega. Ma al venti ci arrivo comunque. Poi al massimo dopo le elezioni rifaccio la grosse koalition con Bersani. Ma anche lui dovrà chiedermela con molta cortesia...
Ecco. Se fosse stato lucido, a quest'ora forse non si troverebbe nel casino in cui si trova. Ma non avrebbe mai potuto essere lucido così, né un anno fa né adesso. E non è (soltanto) un problema d'età, o di bungabunga. È che proprio questa idea di andare a Bruxelles a mercanteggiare, anche da una posizione di forza che un anno fa poteva avere e adesso no, non è da lui. Si trattava comunque di ammettere che esistano poteri forti almeno teoricamente più forti di lui, e questo è più forte da mandar giù dell'andropausa. Lui non tratta, lui decide. E questo, alla fine della fiera, gli impedisce anche solo di sembrare europeista. L'europeismo è una cessione di sovranità; possiamo vederla come un'ammissione di responsabilità: il mondo è sempre più piccolo e non possiamo permetterci di andare in malora senza che i tedeschi o i francesi si preoccupino per noi (più difficile capire cosa c'entrino i finlandesi e gli estoni, ma il principio è quello). In ogni caso bisogna entrare nell'ordine di idee per cui si abita in un condominio, e neanche ai piani più alti. Per la maggior parte di noi la cosa non pone nessuna difficoltà, abitiamo già in condomini e li preferiamo senz'altro a certi tuguri subtropicali che non sono poi così lontani in linea d'aria - per Silvio Berlusconi è assolutamente impossibile concepire l'idea: è uno a cui stava stretto Palazzo Chigi. Non avrebbe mai avuto la lucidità necessaria per affrontare una riunione di condominio nel modo descritto sopra. Lo sappiamo tutti.
E lo sapevano tutti anche nel PPE. Dove però se lo sono tenuti buono buono per più di dieci anni. E lo conoscevano, non è che a Bruxelles o a Strasburgo si sia mai finto diverso da quello che è: tutto il contrario. Conoscevano l'animale, e l'hanno vezzeggiato fin quasi alla fine. Se l'Europa fosse una cosa seria, una parte di responsabilità andrebbe addossata anche a loro. Invece pagheremo solo noi, compresi quelli che non l'hanno votato mai, non l'hanno voluto mai, e hanno ripetuto per vent'anni che era pericoloso.
Il 70% delle esportazioni tedesche è verso l'Eurozona, pertanto una crisi dei paesi mediterranei comporta (come sta iniziando a comportare) anche una crisi delle industrie tedesche.
Al momento gli unici che hanno tratto vantaggio dalla situazione sono i grandi istituti bancari che hanno potuto prestare a tassi da usura i soldi ai paesi che erano sotto attacco dalle agenzie di rating, ma al tedesco quadratico medio non entra in tasca un euro, anzi, ne escono perché alla fine si trova a dover dare una mano ai paesi sotto attacco con le proprie tasse: in pratica invece di investire il gettito fiscale in welfare, esso giunge attraverso un giro complesso agli istituti di credito, gli stessi che in Germania chiedono soldi a chi vuole aprire un conto con la scusa degli interessi negativi sui Bund tedeschi.
Si preoccupano i tedeschi? Quelli che leggono die Bild(zeiting) ovviamente no, ma sono assimilabili a coloro che vedono il TG4 e hanno paura dei comunisti che mangiano i bambini. I tedeschi che invece hanno a cuore la propria economia si preoccupano eccome!
Questi ragionamenti nazionalisti hanno fatto il proprio tempo e lasciamoli ai nostalgici del secolo XX: oggi il popolo europeo è sotto attacco da parte delle agenzie di rating, pertanto il popolo europeo deve difendersi dotandosi di strumenti politici adeguati, ossia un governo europeo democraticamente eletto e che abbia la fiducia del parlamenento europeo, mettendo fine alla babele di due dozzine di governicchi nazionali che si fanno i dispetti a vicenda. In altre parole, è tempo di fondare la Repubblica Federale Europea.
I socialdemocratici tedeschi hanno proposto le elezioni europee del 2014 come momento costituente: l'alternativa è fra la nascita della RFE e la balcanizzanzione. Non c'è più tempo da perdere!
L'unica cosa che preoccupa davvero i tedeschi (nel senso dei grandi creditori tedeschi, non la gente comune) e' che qualcuno metta davvero in discussione come e' organizzata l'eurozona. E
Cos'hanno detto il TG1 e il TG5 di ieri sera in merito al fatto che il PPE stava per cacciarlo fuori? Nulla!
Chi controlla l'informazione controlla i cuori e le menti degli elettori.
A continuare a sentirsi the big kahuna e noi i suoi soggetti...
Secondo me la vera novità è che stavolta in buona parte dipenderà da come se la gioca Grillo (per ora male, direi, ma non è facile con il 95% della stampa che ti da addosso non appena può), e da quanti voti Bersani perderà verso quell'area lì.
Non sarà facile continuare a presentarsi coma il paladino dei lavoratori e contemporaneamente raccogliere l'ampia fetta di precari che, se le cose vanno bene, farà pendere l'ago della bilancia da un lato o dall'altro.
Andrea Kimboz
Però sono contento di quello che sta succedendo in questi giorni appunto per questo: è la prima volta che i partiti del parlamento europeo ragionano come veri partiti ed esprimono sacrosanti pareri e dubbi su esponenti così importanti della politica continentale.
Anche Monti in visita se lo si legge in quest'ottica è un segnale positivo.
L'importante è che alle prossime elezioni si possa reciprocamente andare a rompere le balle e non rimanga l'ennesima eccezione berlusconiana...
ora resta da stabilire come farlo vincere. perché lui è in grado di non far vincere nessuno.
ma si può fare di più:
metterci tutti insieme per farlo vincere
La colpa di Renzi
30-10-2012, 00:58Euro, RenziPermalinkVolendo io scrivere il pezzo antirenziano della settimana, pescando tra i cento mille spunti che il buon Renzi lascia dietro di sé, potrei far presente che a Radio KissKiss ha appena detto che vedrebbe bene un nuovo inno del PD scritto dai Muse. Ma è così facile che forse è una trappola, per cui ritorno a un reportage dal camper della scorsa settimana dove, dissimulato in mezzo a due o tre marche di merendine che Renzi sgranocchia un po' per fame un po' perché fa giovane (pringles-tarallucci-tuc, e magari fosse product placement, magari), compare una parola tedesca che, come molte parole tedesche, mi causa brividi in certe zone precise della schiena: Schuld.
Un fallimento che nasce a mio avviso per due ragioni. La prima è che se la Seconda Repubblica è finita così è perché c'è stata una certa sinistra che in tutti questi anni non ha saputo combattere con le giuste armi Silvio Berlusconi: e se l'Italia che vediamo oggi si ritrova in queste condizioni la colpa va divisa in parti uguali tra chi ha governato e chi non è riuscito a creare le alternative al cattivo governo. La seconda ragione riguarda invece un fallimento elementare. La generazione di cui fa parte l'attuale classe dirigente del Pd è infatti la generazione che ci ha portato ad avere il debito pubblico che ci ritroviamo oggi. E in questo senso, per me, la parola 'debito' va intesa come la intendono i tedeschi, come un'unica parola - schuld - che significa contemporaneamente debito e colpa. Ecco. Per me è una colpa di tutta la classe dirigente di centrodestra e di centrosinistra quella di aver costretto il paese a spendere ogni anno per gli interessi del debito pubblico più soldi di quanti se ne spendono per la scuola e per il welfare, e insomma più di quanti se ne spendono per dare un futuro ai nostri figli e ai nostri nonni. Per questo noi ci presentiamo alle primarie senza dover portare alcuna giustificazione e senza aver bisogno di spiegare, come invece devono fare i miei avversari, perché il paese che qualcuno da vent'anni promette di rimettere a posto è da vent'anni che non viene mai rimesso a posto. E non ditemi che la colpa è solo di Berlusconi, suvvia, perché se non ricordo male negli ultimi vent'anni al potere in Italia c'è stato anche qualcun altro. O mi sbaglio?"Non sbaglia: negli ultimi vent'anni, al governo, c'è stato Amato ('93: manovra da 92.000 miliardi), Dini ('95, con maggioranza bipartisan), Prodi ('96-97), D'Alema, ('98-99) di nuovo Amato ('00), di nuovo Prodi ('06-07 con una maggioranza risicatissima). È abbastanza semplice, ancorché un po' brigoso, mostrare come tutti questi governi - in particolare quelli di Prodi e Amato - cercarono di risanare la situazione, ottenendo anche discreti risultati, pur dovendo nel frattempo contrastare il fuoco di fila mediatico di un signore che possedeva metà dell'etere televisivo e chiamava i suoi fedeli a insorgere contro l'oppressione fiscale. Comunque, anche se questi signori qualcosa riuscirono a fare, per Renzi non sconfissero Berlusconi (ed è vero), quindi "la colpa va divisa in parti uguali". Dice proprio "colpa", e lo ripete più volte. Non dice "responsabilità", o "conseguenza degli errori". Sceglie di usare la parola "colpa", che in tedesco si può tradurre Schuld, che vuol dire anche "debito".
(A me resta poi la curiosità di capire quali siano le "giuste armi" che la sinistra doveva e non ha usato contro Berlusconi: mi viene subito da pensare a una bella legge sul conflitto di interessi, argomento che non mi sembra appassioni Renzi. Non ho neanche capito in che modo pensa di sconfiggerlo adesso, visto che Berlusconi è ancora qui che inquina il dibattito politico, con o senza effetti sullo spread, un'emergenza democratica ambulante: sul serio, qualche idea? Batterlo in piacioneria? Ad es., si potrebbe andare in una radio giovane e attizzare i giovani con nomi di gruppi giovani. Qualcuno nello staff ha ascoltato una radio giovane negli ultimi dieci anni? No, accidenti, ci hanno tutti l'ipod e non hanno idea, i Muse hanno appena compiuto vent'anni di attività).
La parola colpa mi ha fatto tornare in mente quel che Monti diceva a Obama a proposito dei tedeschi: non dei loro rappresentanti politici, ma della loro opinione pubblica, che secondo Monti considera ancora l'economia «come un ramo della filosofia morale». Monti è un uomo d'altri tempi, lo si capisce anche da citazioni così. Se lo dovessi tradurre in duemilaedodiciese, direi che i tedeschi sono ancora prigionieri di una narrazione in cui i buoni risultati economici sono la ricompensa per essersi comportati bene in passato: in sostanza la favoletta della Formica e la cicala, peraltro nemmeno nella versione di Rodari dove alla fine la cicala viene ammessa nel consesso cooperativo delle formiche e integrata nel soviet dei musicisti e degli operatori dello spettacolo; no, proprio nella favola originale in cui la cicala muore di freddo, così impara. I tedeschi, gli europei del nord in generale, in una favola del genere si trovano confortevoli; i loro leader non hanno alcun interesse a far presente i notevoli benefici che i loro formicai hanno tratto dall'euro, e i rischi oggettivi che ora corrono le loro banche se le cicale vanno in bancarotta. Da un punto di vista elettorale continua a pagare di più questo luteranismo un po' cialtrone per cui i PIGS non stanno che espiando i loro peccati. Le loro colpe. I loro debiti. Schulden.
È una mentalità che in alta Italia conosciamo bene: invece di porsi concretamente il problema di avviare un qualche tipo di economia funzionante al sud, da un certo punto in poi il nostro ceto dirigente-imprenditoriale ha deciso che il sud doveva espiare i suoi peccati. Per accettare una narrazione del genere bisognava tapparsi occhi e orecchie (si vendevano foulard verdi all'uopo); fingere che il meridione non avesse dato al nord mercati e forza lavoro; era una prospettiva illusoria e condannata al fallimento, ma intanto faceva vincere le elezioni, e quindi ok. Il leghismo in questo momento ha qualche difficoltà, ma intanto l'Europa sta soffrendo dello stesso male. Una mentalità retriva, nel senso originale della parola: di fronte a un problema che si presenta adesso, qui, invece di ragionare sugli sviluppi futuri, ci si ferma a guardare indietro, agli errori dei padri e dei padri dei padri. Dobbiamo espiare.
Renzi, per essere onesti, non dice questo. In un certo senso dice il contrario: voi dovete espiare, noi no perché non c'eravamo (equidem natus non eram, dice l'agnellino nell'altra favola). Eravamo giovani, ascoltavamo i... i Muse. Però lo schema di colpa ed espiazione è lo stesso: Renzi non esce della narrazione. Tante volte si è accreditato come blairiano (una volta o l'altra bisognerebbe anche capire perché proprio Blair, ben più muffo dei Muse a saperlo annusare), ma qui si mostra piuttosto merkeliano. Non si tratta di impostare un paradigma nuovo, ma di accettare che i Debiti sono Colpe, purché sia chiaro che le Colpe non devono ricadere sui Figli. La scommessa insomma è quella di offrire qualche vecchio politico sconfitto come vittima sacrificale. Naturalmente non è così che vanno le cose, ma Renzi probabilmente lo sa. Però sa anche che si possono vincere elezioni, a volte, raccontando favole così.
Non è mica un delitto, eh?
tibi
In realtà il mio ragionamento è abbastanza piano: se il 60% degli aventi diritto non vota o vota 5 stelle (che, come s'è detto, non forma alleanze, ma vota caso per caso), è sufficiente, per governare, avere la maggioranza in quel 40% di voti espressi ai partiti.
la creatività al potere...
m'è capitato varie volte di non essere d'accordo con leonardo, ma seguo 'sto blog da anni e l'unica cosa che non penso è che sia un venduto all'unità
davvero è così semplice spiegare una divergenza di opinioni (di prospettive, di punti di vista, ecc.)?
mah!
c'è sempre qualcuno più a sinistra che ti da del traditore, i secoli passano invano...
Non sarà il primo né l'ultimo che, una volta messa su famiglia, si mette a 'ligare el musso dove che dize el paròn', come si dice dalle mie parti.
tibi
C.
E' proprio per questo che è importante votare la coalizione di centrosinistra, chiunque vinca le primarie: proprio per evitare il rischio di un alleanza coi centristi.
PS: sorry per il doppio post, ma non mi sono ancora abituato al fatto che non fa più vedere la bozza :(
Come dici tu, è calato, visto che 121, 8 è minore di 115,6.
Grazie di avermi fatto notare l'errore.
e negli anni di governo di Berlusconi 94-95 e 01-06 e' calato.
E' vero che la storia ha radici profonde ed i croissant nacquero per esorcizzare la minaccia turca e continuiamo a mangiarli dopo cinque secoli; è vero che le autonomie locali belghe si ispirano alla realtà comunale del basso medioevo; è vero che è stata scelta Strasburgo come sede di istituzioni europee proprio per simboleggiare il superamento del conflitto franco-prussiano; è vero che la Serbia si fonda sul mito della battaglia di Kosovopolje (e Pisa su quello della Meloria), mapperò...
...tornando all'oggi, nel confronto fra Matteo Renzi e Pierluigi Bersani mi sembra che il "vecchio" sia proprio il primo: Bersani è andato a discutere con Gabriel e Hollande di welfare nell'Europa del XXI secolo, Renzi no; Renzi è legato alle vecchie idee del libero mercato che andrebbe lasciato regolarsi da solo, le idee che ci hanno portato alla attuale crisi. Una cosa sulla quale Renzi è più coraggioso di Bersani è lo sviluppo sostenibile e le politiche ecologiche, ma ai miei occhi i contenuti complessivi di Renzi non convincono.
http://www.finanzaonline.com/forum/obbligazioni-titoli-di-stato/668488-euro-1500-lire.html
Dici poi che dal 94 al 2007 il debito pubblico è sempre stato in calo, a me risulta proprio l'opposto
http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italiano
D'altronde abolire l'ICI non è che sia il modo migliore per aumentare le entrate ;)
però è Renzi che si deve giustificare: è di destra, è andato ad Arcore, ha preso i soldi da questo e quello, non ha idee sul conflitto d'interessi e tantomeno sui temi etici, e sul debito pubblico condivide la narrazione tedesca e luterana. quando il dì qualcosa di sinistra ha perseguitato D'Alema per decenni fino a diventare il più trito dei cliché, quando forse è meglio andare ad Arcore a parlare di Firenze che prospettare per vent'anni scenari di 'riforme insieme' con la controparte, quando una legge sul conflitto d'interesse, da queste parti, non s'è mai vista, e quando è D'Alema a dichiarare che, essendoci la Chiesa Cattolica, i matrimoni gay non sono una priorità. e quando sui finanziatori della campagna di Bersani si sa pochissimo, per quel che posso vederne.
'Equidem natus non eram', e ci mancherebbe; e mi pare il minimo, quando per anni il fatto di non essere nato al momento giusto era, quella sì davvero, una colpa (di non aver tirato i sanpietrini, di non aver vissuto i mitici anni '70). Renzi sta rimpiazzando lo stigma che ogni nato negli anni '70, e 'dde sinistra', conosce bene - quello di non aver vissuto Valle Giulia e la stagione dei cantautori e free Valpreda e free anche mio cuggino - con una forma di orgoglio, che secondo me non va rigettata. poi lui è quello che è, e parla dei Muse. chi ha un po' più di cultura (musicale e non solo) parlerà d'altro, ma è la funzione mitopoietica che conta.
Intendiamoci, massimo rispetto per Ichino che leggo sempre volentieri (ad esempio la sua idea di primarie con seconda scelta l'avevo assai gradita), ma una delle cose che mi piacciono dell'Unità on line sono quei mille blogghettini tematici, ognuno col suo microcosmo da scoprire: c'è chi parla di sanità, chi di scuola, chi di lotta alla mafia, chi di precariato, chi di zie calabresi, chi scende sul Campo di Marte e chi ci parla di Casa Europa... l'esplosione dei post ichiniani aveva un pochino oscurato gli altri. E ovviamente Ichino di Renzi ci dice tutto il bene possibile.
Tornando in tema, di solito il disastroso aumento del debito pubblico italiano nei periodi berlusconiani e le misure di rientro sempre messe in campo dai governi di centrosinistra sono un tema che fuori dall'Italia viene usato per sottolineare le pessime qualità del Cavaliere come amministratore; strano che la sinistra italiana usi tale tematica non a proprio favore (come sarebbe naturale) ma solo per farsi la guerra interna.
A questo proposito, ne approfitto per ricordare un dettaglio che spesso gli italiani dimenticano in merito al cambio Lira/Euro. L'accusa di Tremonti è che il cambio Lira/Euro sia stato mal calcolato e che avrebbe dovuto essere fissato a 1500 lire circa; andando a vedere lo storico del cambio Lira/ECU (l'antenato della moneta unica) notiamo che esso ha avuto un vertiginoso aumento sotto il governo Berlusconi I, per poi scendere in seguito. Ma mi sto allontanado dal soggetto...
http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italiano
e con le politiche di austerita' sottintese dalla visione luterana peggiorerà. Quindi l'analisi di Renzi è dannosa.
Possiamo giacare a crederci un altra volta, ma é l'ultimo giro.
Ed io e te ci ritroveremo a 50 anni a spiegare perché ci siamo fatti prendere in giro...
Rispetto all'economia/ colpa mi sembra un punto di vista assolutamente condivisibili, l'alternativa e prendersela con questi politici che se so magnati tutto ed altre amenità del genere.
Europa sì Europa no
19-06-2012, 01:00Euro, ho una teoriaPermalinkCome insegnante mi è capitato più volte di sperimentare uno dei più noti misteri della didattica: qualsiasi problema aritmetico diventa immediatamente più comprensibile se come unità di misura usiamo il denaro. Non c'è nessun motivo logico per cui un bambino debba sommare due euro più volentieri di due mele o due chilometri, eppure è così: la valuta ci rende subito più partecipi al problema, più interessati a risolverlo. Forse è successo qualcosa del genere anche ai greci: a un certo punto un problema economico complesso, con tanti fattori difficili da maneggiare (inflazione, svalutazione, speculazione) si è trasformato in un problema pratico: non si parlava più di soldi come entità estratta; gli euro da convertire in dracme erano quelli che i greci avevano in tasca, e il sogno di una nuova autonomia monetaria si è infranto lì. "Uscire dall'euro" è una frase eroica, che riempie la bocca e incute un certo rispetto; "dimezzare nel giro di pochi giorni i propri risparmi" suona molto più prosaico, e non attira certo gli elettori (continua sull'Unità, H1t#132).
(Io li amo) i nazisti della Beozia
11-05-2012, 03:24dialoghi, Euro, nazismoPermalink"Paura? La Grecia? Al massimo un po' tristezza".
"Scherzi, ma ti rendi conto? I nazisti, hanno votato. Roba da trentatré".
"In effetti guarda, io spero che vincano loro".
"Loro? I nazisti greci?"
"Lo so, è brutto da dire, ma se ci rifletti ha un senso. Partiamo da un presupposto..."
"Mi metto comodo".
"No ma guarda faccio presto. Partiamo da un presupposto: la Grecia è finita. Fottuta. Anzi guarda se vuoi andare a vedere l'Acropoli prima che la smontino, prenota per luglio".
"La smontano".
"Non sarebbe la prima volta, via, a Berlino c'è tutta l'Ara di Pergamo, basta ingrandire un po' e ci sta pure il Partenone".
"C'è un sacco di spazio a Berlino".
"Lo spazio è vitale. Insomma, sono già al default. Controllato. Conoscendo i controllori, diciamo che tra un po' saranno al default e basta. Lasciamo perdere il discorso sulle responsabilità e le colpe e tutto quanto. La Grecia è fottuta: tanto vale usarla come avvertimento".
"Un avvertimento?"
"A chi sgarra da qui in poi. Volete fare la fine della Grecia? Avete visto cos'è successo alla Grecia? Credevate che scherzassimo? Salutateci i greci, eccetera. Ma questo anche se ad Atene ci fosse un bel governo di euro-sinistra, o per dire i comunisti - ci sono ancora i comunisti?"
"Altroché".
"Ecco, allora, visto che qualcuno la Grecia la deve far salire sulla seggiola, e poi dare un calcio, ma perché deve proprio essere uno di sinistra? Abbiamo un capro espiatorio da macellare, cerchiamo di trarne il meglio possibile. Che almeno il boia sia un nazista".
"Così la figura di merda la fanno loro?"
"E poi magari per qualche anno la gente ci pensa, che a votar nazista non si fa un buon affare. Ma pensa anche solo ai grillini".
"Cosa c'entrano i g..."
"Niente. Però pensa. C'è Grillo che dice dai, usciamo dall'Euro, svalutiamo la cara vecchia lira del 50%. Ora, io non ci credo che dica sul serio, a meno che lui e Casaleggio non abbiano già tutto il capitale al sicuro in Isvizzera. Comunque c'è gente che gli crede, no? Mica poca. E a questi sai che gli mostriamo? Un fuehrer greco che introduce la dracma e rade al suolo l'economia, ti rendi conto, in sei mesi sono tutti in Turchia a lavare i parabrezza ai semafori, i volonterosi elettori del fuehrer greco. Allora secondo me a quel punto i grillini, i pentastellati, la storia della svalutazione della lira se la dimenticano - come si sono già dimenticati il signoraggio".
"Insomma, il nazismo greco per te è una cosa educativa".
"Tanto andrà così in ogni caso. Se cola a picco con un capitano socialdemocratico daranno la colpa di nuovo alla socialdemocrazia, non ce n'è veramente bisogno".
"Stai veramente diventando cinico, sai?"
"Trovi? Ma cinico più tipo Antistene o più tipo Diogene?"
"Più tipo un cane rognoso".
"Wof".
Cosa mi consiglieresti di leggere per imparare qualcosa di economia?
si chiama crescita interiore (se sei religioso)
o crescita dell'intelligenza (se non lo sei).
Ho apprezzato molto questo post,
anche se il commento più bello che abbia letto finora sulla faccenda lo hanno fatto forse quelli di Umore Maligno
"Tutti ora a parlare della Grecia,
di come potrebbe uscire dalla moneta unica,
di cosa comporterebbe per l’euro
una batosta così forte.
Nessuno che mai analizzi le cose che veramente interessano alla gente.
Il ribasso del prezzo di un fegato al mercato nero, la possibilità di avere una vera moussaka fatta in casa schiavizzando uno chef autoctono, il ritorno del turismo di massa in quel troiaio chiamato Mykonos.
Ma soprattuto comprare l’isola dove è stato girato “Mediterraneo” e bombardarla, pratica alternativa all’uccisione di Salvatores.
La Grecia fuori dall’euro?
A ben vedere un rischio solo per la Thailandia"
Che la maggioranza del europei
è diventata "nonviolenta",
non per coraggio ma per vigliaccheria.
Per fortuna il tabù della violenza social-politica
sembra star crollando anche a destra,
e quindi ci sarà proprio da ridere...
Die ganze Welt zuhauf
Das soll uns den Teufel kümmern
Wir bauen sie wieder auf
Gott strafe Griechenland!
"Se i nostri titoli avessero un valore in lire, la svalutazione della nostra moneta si rifletterebbe in modo automatico. Il problema non si porrebbe... E' necessario preparare, fosse solo come alternativa probabile, un piano B per uscire dall'euro.Non arrivarci per necessità. Il blog propone un sondaggio sull'euro si o sull'euro no. Rispondete numerosi con i vostri suggerimenti". (Ha vinto "euro no")
Qui invece c'è il pezzo di Bloomberg: http://www.bloomberg.com/news/2012-05-10/euro-exit-can-t-be-taboo-in-indebted-italy-grillo-says.html
L'unica novità è che si quantifica l'eventuale svalutazione intorno al 40-50%, ma in fondo è una stima abbastanza ragionevole. Io poi sono convinto che Grillo non sia un deficiente, e che sparate del genere abbiano soltanto un senso tattico (i grillini sarebbero i primi a portare i salvadanai a Lugano).
http://www.youtube.com/watch?v=5vpBjmw24xY
L'Eurovergine
07-10-2011, 15:33Euro, Il Post, santi, scontro di civiltàPermalinkSì, è stata la Madonna, mi spiace, è andata così. E sapete cosa si è presa in cambio? Un aiutino: contate il cerchio di stelle intorno alla testa. Quante sono? Di che colore è lo sfondo? Non vi ricorda niente?
Vabbe', la soluzione è sul Post e si commenta laggiù (c'è già una certa maretta). Attenzione a chi si abbona al feed: mi sono reso conto che taglia gli articoli senza avvisare, per cui sul feed ne leggete soltanto metà. Troveremo senz'altro soluzioni.
7 ottobre - Madonna del Rosario
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"Al mio segnale, scatenate il Paradiso!" |
Prendiamo un musulmano, un protestante e un cattolico. Il primo ha un libro sacro, ma spesso non sa leggerlo: quindi lo impara a memoria. In arabo. Altrimenti non sarebbe un buon musulmano. Il secondo ha un libro sacro, ma non riesce a impararlo a memoria, in una lingua che oltretutto non parla più da secoli: quindi impara a leggere. Così può essere un buon protestante. E il cattolico? Anche lui ha un libro. Ma studiarlo a memoria è troppa fatica. Imparare a leggere? Non se ne parla. E quindi? E quindi invece di leggere guardi le figure - le chiese ne sono piene - e al posto di ogni salmo che non hai imparato a memoria, reciti la stessa preghierina. Breve. Semplice. Una religione, come dire, accomodante.
Resta da capire perché a ogni salmo si debba sostituire una preghiera proprio alla Madonna. Non è detto che sia stato sempre così. Nel medioevo la collana del rosario era conosciuta come “paternoster”, il che lascia pensare che a ogni chicco corrispondesse piuttosto la recitazione del Padre Nostro, preghiera fissata già nei Vangeli. L'Ave Maria, nella sua versione definitiva, è parecchio più tarda: così come la devozione alla Madonna, personaggio abbastanza in ombra nei primi secoli della Chiesa (ne riparleremo). Di recitazioni di Avemaria in batteria da 50 o 150 si comincia a parlare nel tredicesimo secolo, quando San Domenico, (terrore degli eretici, flagello degli albigesi) lo riceve in sogno dalle sante mani della Vergine, come arma finale contro la mala pianta delle eresie. Sin dall'inizio dunque il Rosario alla Madonna assume una valenza battagliera che oggi può sembrare curiosa: che c'entrano le vecchiette salmodianti con le guerre, ancorché sante? Ma all'indomani della storica vittoria di Lepanto – 7 ottobre 1571, esattamente 440 anni fa – mentre genovesi e veneziani litigano su chi ne sia stato l'artefice, e se l'ammiraglio Gianandrea Doria abbia praticato una geniale strategia diversiva o più semplicemente cercato di tagliare la corda, Papa Pio V taglia la testa al toro decretando che a vincere era stata la Madonna del Rosario, con l'implicito ausilio dei milioni di vecchine recitanti avemaria a raffica.
In pratica il Papa aveva introdotto il televoto: un mantra che annulla la tua identità ma ti rende protagonista delle grandi svolte storiche. Altro che Gianandrea Doria! A sconfiggere i feroci turchi sei stata proprio tu, vecchietta analfabeta, li hai battuti tu gli infedeli saraceni, al ritmo impareggiabile di 6 avemarie al minuto (fanno 5 rosari all'ora, al netto di misteri e litanie) che nessun muezzin di Istanbul evidentemente poteva reggere. Da lì a poco la Madonna del Rosario si insedia a Pompei, diventando meta di pellegrinaggi di massa che continuano tuttora, specie in ottobre e in maggio.
Sempre a Pompei un allievo di Luca Giordano la ritrae coronata di dodici stelle, come la misteriosa donna che nell'Apocalisse compare "vestita di sole" in piedi sulla luna. Quelle dodici stelle in cerchio richiamano effettivamente un po' il rosario, ma in realtà nessuno sa esattamente cosa rappresentino: le dodici tribù di Israele? I dodici apostoli? Insomma, la donna misteriosa sarebbe la Chiesa che si espande nel mondo? Potrebbe darsi. La cosa curiosa è che quelle dodici stelle, dipinte a Pompei su uno sfondo blu, assomigliano terribilmente a...
...esatto. Vedi cosa succede ad andar per rosari. Siamo inciampati nelle famigerate radici cristiane dell'Unione europea!
Non è possibile, direte voi. Sarà solo una coincidenza. Tanto più che le dodici stelle della bandiera europea hanno una storia diversa, no? Già, a proposito, perché ci sono dodici stelle nella bandiera europea? Ecco, non è affatto chiaro.
Va detto che né il Consiglio d'Europa, che issò per primo il vessillo a dodici stelle, né l'Unione che lo copiò, erano composti da dodici membri quando lo adottarono come simbolo. All'inizio il Consiglio di membri ne aveva quindici, salvo che uno era il Saarland, una piccola regione della Germania che nell'immediato dopoguerra era amministrata dai francesi e di cui non era ancora chiaro il destino: raffigurarla con una stella su una bandiera internazionale poteva apparire come un passo ulteriore verso la definitiva separazione dalla Repubblica Federale Tedesca. Quindici no, insomma. Ma non è comunque chiaro perché non quattordici. Tredici men che meno (oltre alla sfortuna, è veramente difficile da disegnare, un circolo di tredici stelle), e quindi, insomma, dodici. Proprio come la Madonna, che coincidenza. Ma un cattolico non metterebbe mai "Madonna" e "coincidenza" nella stessa frase. Ed ecco l'autore del bozzetto della bandiera, Arsène Heitz, rivelare ai giornalisti cattolici di essere un devoto mariano, e di essersi ispirato a una medaglietta mariana che portava sul petto; ecco fiorire leggende intorno a Paul Lévy, politico belga di origine ebraiche, sopravvissuto a Dachau, convertitosi al cattolicesimo, che davanti a un'immagine della Vergine ha un'illuminazione: ma come stanno bene dodici stelle gialle in campo blu. E appena vede il bozzetto di Heitz fa di tutto affinché i colleghi lo approvino. Ma c'è di più: per la gioia di tutti i Teocon presenti e futuri il Consiglio decise ufficialmente di approvare il suo vessillo l'otto dicembre 1955, festa dell'Immacolata Concezione. Insomma, sarà anche una coincidenza, ma la donna misteriosa vestita di sole e in piedi sulla luna che sconfisse i turchi a Lepanto sembra aver posato la testolina anche a Bruxelles. A pensarci bene è un po' inquietante.
rettifica
21-08-2007, 01:31Bossi, cattiva politica, Euro, rettifichePermalink
Il pezzo di ieri conteneva una notevole imprecisione. Umberto Bossi, detto il Senatùr perché fu per un intera legislatura l'unico leghista approdato in parlamento, non è più Senatore da un pezzo, i soldi da Roma tecnicamente non li piglia più.
Li piglia da Bruxelles, in quanto europarlamentare. Da laggiù arrivano buste mensili di 12.750 euro anche per il fratello Fausto e il figlio Riccardo, assunti come assistenti accreditati - se quanto riportava il Corriere a fine 2004 è ancora valido. Sennò rettificherò pure questo.
Umberto poi sarebbe stato eletto alla Camera l'anno scorso, ma ha rifiutato il posto per restare nell'europarlamento, dove a dire il vero non sembra che si stia spezzando la schiena per il duro lavoro: nel sito ufficiale il suo nome è associato soltanto a un'interrogazione parlamentare sullo stoccaggio di gas sotterraneo presso Rivara (MO). Ora che ci penso non credo di avere mai visto una sua foto a Bruxelles, a Strasburgo, o anche solo più a nord di Como-Chiasso, ma forse è anche esagerato pretendere tutti questi viaggi da una persona malata. E lasciategli pigliare il suo stipendio in pace, no?
Non solo, ma il seggio a Montecitorio e il congruo compenso che gli sarebbero toccati sono invece stati generosamente destinati a qualche altro leghista sconosciuto ai più, che la volontà popolare non aveva designato neanche di sguincio, o sbaglio?
Scusate la scarsa precisione, è che non sono tanto bravo a fare il populista. Ci vuole più impegno e dedizione di quanto sembri, e uno stomaco d'acciaio e teflon. A me ogni tanto viene ancora la nausea, mi sa che tra un po' cambio argomenti.
Dato che nel emrito ti ha risposto Leonardo, mi limito a ripeterti che nella migliore delle ipotesi sei uno stipendiato dal partito (o dal suo azionista di maggioranza, il p2ista).
Come soluzione intermedia sei un militante politico leghista.
In alternativa sei solo uno che frequenta blog troppo complessi.
-TU ti sei scelto il nick 'svicolone', per poi prendertela con me che ti chiamavo come avevi chiamato te stesso, per poi affermare che era per ridicolizzare me (quindi domani per ridicolizzare uno che secondo te è un pirla, ti chiamerai 'pirla': eh beh, brillante, non c'è che dire);
-TU ti affanni (inutilmente) a distogliere l'attenzione dalle truffe rifondarole, mentre io ho affermato (e ribadisco) che sono del tutto equivalenti alle truffe leghiste: o entrambi truffatori, o entrambi rispettosi della volontà dell'Elettore Sovrano;
-tu sbarelli e cominci ad insultare il prossimo, per poi frignare se ti si risponde a tono;
-TU hai tirato fuori i gulag, per poi, se io ti spiego che tu non sei un caso né grave né serio (quindi inadatto ad essere internato per motivi psichici o politici), fare: ecco! ecco! vedete? l'avevo detto io! ha tirato fuori i gulag!
Io però non sono clemente con la tua psiche, per cui ti prendo per il culo come meriti e fin quando mi va; così, aggratis.
Non essendoci alcuna ragione logica, l'unica spiegazione clemente verso la tua psiche è che tu sia un militante (o un prezzolato) del Polo dell'Evasione.
Uno di quelli, appunto, che a questo punto della discussione tira fuori i gulag.
Io sarei piuttosto per il recupero delle sane tradizioni padane, quando ogni villaggio ne aveva uno.
Ciccino svicolino, quello che è partito, dando di 'deficiente' e di 'militante politico forzista' (che per me è una specie di insulto) agli altri, sei tu: è che a partire sei bravo, ma arrivare, proprio non ci arrivi.
No, non ti è sorto, certo...
Però vedo che se uno ricorda le truffe leghiste il brillante griso si scompone e parte con gli insulti (perlomeno non copiare quello che scrivo, dai).
Comunque... adesso è il momento di tirare fuori i gulag, non credi?
Ma preferisco trattarti da deficiente.
Dare a me di svicolone poi, ovviamente, inficia tutta l'aura di arguzia della quale cerchi di ricoprirti con i tuoi post.
Allora, o è sbagliato sempre, qualunque partito lo faccia (magari per regolare i suoi conti interni con la corrente di Malabarba, non lo so e poco cambia: o si rispetta l'ordine degli eletti, o non si rispetta), oppure è lecito sempre, qualunque partito lo faccia.
PS: capisco che tu voglia rifarti una verginità politica ed essere soltanto uno deiMille, dopo anni di Nogglobalismo militante, però suvvia, almeno tra noi non raccontiamocela.
Mi sono perso il mio appoggio alla Panzini. Mi sono perso il mio appoggio a Rifonda in generale. Mi sono perso il mio sostegno alla candidatura della Giuliani. Qualcuno si è introdotto furtivamente nel mio blog è ha cancellato i quattrocento post in cui supplicavo le moltitudini di votare per Heidi Giuliani. La rinuncia di Malabarba è un grave affronto agli elettori di Rifonda, che avevano messo una croce su falce e martello proprio per eleggere lui, soltanto lui: tanto che da mesi gli elettori sdegnati dalla nomina della Giuliani stanno devastando le sedi di Rifonda per protesta, nell'assordante silenzio dei media, che sono tutti controllati notoriamente da Bertinotti e Giordano.
Assolutamente niente.
In Italia non accade nulla, da anni ormai.
Perchè perdete tempo a parlare di Bossi ladro o Silvio stronzo o Fassino o di Maria de Filippi o di Emilio Fede?
Non l'avete capito che fuori dalla finestra ci sono ancora fiori, colline, ragazze da baciare o ragazzi da amare?
Vivete e smettetela di parlare dei morti.
PS: neppure io sono bravo a fare il populista. Alle primarie, la Panzino prese 19.752 voti, Scalfarotto 26.912. Trombati dalla zia di Scalfarotto, roba dell'Altro Mondo (eppur Possibile).
Perchè non lanci un sodaggio in merito, Leo?
Un'altra differenza sostanziale tra fare un po' di casino populista e fare politica è sognare l'Altro Mondo Possibile oppure ragionare su quello reale.
Visto che alla mia nonna democratica Calderoli ha sfilato le ruote, è inutile fare congetture sulle preferenze (che quando c'erano, avevano il non trascurabile difetto di rendere il voto controllabile; la soluzione più pulita, l'uninominale secco, l'avevano proposta i radicali parecchi anni fa, mentre ti ricordo che, fra i più accesi sostenitori del ritorno al proporzionale, per puro interesse di bottega, c'erano proprio i rifonda; certo, nel frattempo Pannella è parecchio riconglionito, ma almeno lui ha fatto qualcosa di buono, prima di rincoglionire; tu cosa aspetti?). Se il popolo sovrano avesse voluto la Giuliani in parlamento, il popolo sovrano avrebbe dato più voti a rifonda, che non ha candidato la Giuliani per far numero, ma proprio perché la voleva in parlamento: altrimenti non avrebbe fatto dimettere Malabarba.
E' che rifonda ha fatto i conti senza l'oste elettore, candidando un personaggio che, al di fuori delle aie di periferia che frequenti tu, consensi non ne raccoglie (o non abbastanza da farsi eleggere).
Del resto, alle primarie, il Candidato Incappucciato che aveva dietro la Moltitudine, quante decine di voti ha preso più di Scalfarotto che dietro aveva sua zia (ammesso che la zia di Scalfarotto abbia internet)? E tu chi prendi per il culo? Scalfarotto, bravo.
Se Rifonda ha preso tot voti, e non uno di più, significa che è riuscito ha conquistare tot consensi, e non uno di più. Per colpa di Heidi Giuliani? Se non candidava la Giuliani ne prendeva di più? Stai soltando menando il cane. Per assurdo, se ci fosse in Italia un milione di potenziali elettori che non hanno votato Rifonda perché gli sta antipatico Malabarba? Se la legge prevedesse le preferenze sapremmo se la Giuliani è veramente popolare o no, ma così stiamo disquisendo al buio.
Rifonda ha messo la Giuliani in lista per prendere voti, guarda un po', è uno scoop questo. Da qualche anno in qua, i partiti mettono in lista dei personaggi in grado di attirare consensi, una cosa molto discutibile signora mia. Probabilmente il partito del Griso mette in lista solo personaggi impopolari, così non rischia derive populiste.
La piccola differenza, ancora, è che Bossi si è candidato a Palazzo Madama e non c'è stato un giorno, e la Giuliani adesso c'è.
Nel merito, anche il Pinco Brambilla in Pallino che ha sostituito Bossi era per forza (di legge-Porcata) il primo dei non eletti.
Il punto non era se lo scambio di poltrone fosse legale, ma se rispettasse la volontà popolare, per quanto possibile con la Porcata, che è colpa di Calderoli, mentre il suo uso e abuso è colpa di chi, a destra come a sinistra, se ne approfitta per pisciare sulla volontà espressa dagli elettori.
Tu stesso dici che Bossi è "un leader carismatico che usa il suo nome per attirare voti che poi storna immediatamente a perfetti sconosciuti". Ecco, appunto: il leghista vota il Leader, punto; gli altri servono solo a far numero. Mentre invece Rifonda ha messo in lista la Giuliani, per acchiappare voti. Scelta legittima (anche se sui 'titoli' politici dell'eligenda ci sarebbe da ridire ed io, se permetti, ridico), solo che di voti non ne hanno acchiappati abbastanza: perché è vero che con la Porcata i nomi e i posti in lista li scelgono i partiti, ma il numero di eletti per partito lo sceglie ancora l'elettore, per fortuna; quindi di voti, la Giuliani, non ne porta abbastanza, altrimenti sarebbe andata in parlamento con le sue gambe e non con quelle di Malabarba; si vede che lei il carisma non ce l'ha.
E' quello che prude, lo so e per questo ci faccio dell'ironia: vedi, fare un po' di casino (portare folle oceaniche - o lacustri sapientemente alluvionate - in scampagnata a Roma, o a Vicenza) è facile, fare politica (organizzare consenso per risolvere dei problemi) lo è molto meno.
Indio
Detto questo, mi sembra che ci sia una differenza di non poco conto tra un leader carismatico che usa il suo nome per attirare voti che poi storna immediatamente a perfetti sconosciuti, e Malabarba che cede il seggio alla Giuliani. Il leghista va alle urne contento di votare il capolista Bossi, e invece sta eleggendo Pierino. Per quel che conosco di Rifonda non credo che l'elettore medio volesse assolutamente eleggere Malabarba e lasciare a casa la Giuliani.
L'esempio mi sembra poco calzante anche perché, in virtù della legge-porcata, le liste dei candidati le compilano i partiti, e il fatto che Malabarba sia stato eletto e la Giuliani no è semplicemente una questione di posizionamento in lista, non di volontà popolare. Questo prova ulteriormente la suinità di quella legge, e il livello scadente del tuo populismo.
Se poi volevi semplicemente approfittare per fare un po' di ironia su una maestra elementare che ha perso un figlio chiamandola "orfana", ti prevengo: sei veramente nel posto sbagliato.
Non certo grazie alla volontà popolare, che non ritenne sufficiente lo status di Orfana del Martire del Movimento dei Movimenti. O sbaglio?
Il sommo Ictus!
Demagogia.. passi pure, ma demagogia+stronzaggine+ignoranza non è tollerabile!
centro Europa
16-08-2007, 11:30cultura, Euro, scontro di civiltàPermalinkRotterdam, a dirlo sembra un'astrazione, ma è al centro dell'Europa per davvero. E l'Europa non è centrifuga come l'America, l'Europa è centripeta, e quindi al centro ci trovi di tutto.
Per esempio, e generalizzando molto: se parcheggi intorno al centro di Oslo, e ti mancano le monetine per la macchinetta, l'ombra del vigile ti farà una certa paura.
Se invece parcheggi dalle parti di Bari vecchia, con o senza monetine, non sarà del vigile che avrai paura, quanto del furtivo estrattore di autoradio.
Se parcheggi a Rotterdam, invece, capita che ti succedano entrambe le cose: da un lato cercano di forzarti la serratura (senza riuscirci), dall'altro ti fanno pure la multa. Questa è Rotterdam, e adesso torniamo a casa.
Dirò allora che il parcometro in questione era proprio senza fessura per le monetine, e accettava solo carte di credito che non fossero le nostre. Dirò anche che in Belgio con venti centesimi parcheggiavi mezza giornata e che a Parigi almeno fino a due anni fa parcheggiare in agosto era gratis, non so se mi sono spiegato, gratis.
Riguardo all'America non so cosa succeda a parcheggiare perché ci sono andato in aeroplano. L'America (anche quella latina) è centrifuga perché tutti vanno a vivere ai bordi, sulle coste, c'è il mito della frontiera ecc ecc, mentre in Europa ci si tende ad agglutinare al centro.
In più preciso. Se parcheggi a Bari ti fottono l'auto e ci fanno una rapina, ti arriva prima una multa a casa dell'autovelox presa dai ladri che scappavano dalla banca, ma prima della tua denuncia di furto. Poi, di conseguenza, ti incriminano per concorso in rapina e associazione mafiosa. Ma non andrai mai in galera. Tutto sarà prescritto dopo 15 anni durante i quali hai pagato le vacanze in america a due famiglie di avvocati.
Se vuoi farti estrarre un autoradio è certo meglio Fesca o il mai dimenticato CEP.
- 2025
07-03-2005, 03:192025, Euro, futurismi, interfacce, medio orientePermalinkDA: Immacolato, via del Beato Giussani 12 – San Petronio Nord
A: – Ospedale Maggiore – alla cortese attenzione del primario dott. Damaso
OGGETTO: DIECI RISPOSTE PER IL
(Messaggio a spese del destinatario)
"Si è già sentito il bip?
Oh, beh, comincio.
Buongiorno dottor Damaso, buongiorno sig. Taddei. Chiedo scusa per la pessima qualità dell'immagine, anzi, direi che non vi arriverà nessuna immagine dal mio lettore, giusto un fotogramma fisso. È un aggeggio un po' antico, ma tanto quel che conta è l'audio, giusto?
Spero che stiate bene, e che in particolare il sig. Taddei si sia ormai rimesso dal, ehm, trauma post-ibernazione. Approfitto della comunicazione per scusarmi della mia lunga assenza, dovuta a un malessere influenzale. E veniamo alle sue domande". (rumore di pergamena spiegazzata)
Uno. Chi ha vinto le elezioni americane del 2004?
"Caro sig. Taddei,
per prima cosa, un appunto linguistico: cerchi di evitare espressioni come "elezioni americane". Esse non sono
Per indicare invece il Paese noto come Stati Uniti d'America, noi utilizziamo l'aggettivo "usastro", che ha ormai perso la sua iniziale sfumatura negativa.
Quanto alla sua domanda:
mi dispiace non essere in grado di rispondere. I dati in mio possesso non mi consentono di rispondere con esattezza. So bene quanto la cosa la turbi, ma la prego di credere che non è il caso di spaventarsi più di tanto. In effetti, anche ai suoi tempi, non erano molte le persone che ricordavano con esattezza i Presidenti usastri eletti vent'anni prima. E anche qste poche persone, difficilm avrebbero potuto tenere a mente una nozione del genere senza l'aiuto costante di supporti informativi: tv, stampa, eccetera. Una sorta di archivio omnisciente che fino a vent'anni fa si tendeva a dare per scontato.
Ora, si dà il caso che negli ultimi vent'anni, a causa di una serie di contingenze, l'accesso a questo archivio sia stato molto meno condiviso che in passato. Alcuni media, come tv e internet, sono stati dismessi in quanto formati desueti; anche i quotidiani del passato non sono stati raccolti, ma riciclati per… per stamparne altri. Qsto fa sì che anche persone dotate di buona memoria, come me, abbiano grosse difficoltà a ricordare eventi importanti che non li hanno riguardati di persona. Per capirci, negli ultimi vent'anni ci è mancato il ripasso. E gli studi più recenti sulla memoria ci confermano l'importanza cruciale del ripasso, per la conservazione delle nozioni.
In ogni caso ho una vaga idea di quel che fece il vincitore di quelle elezioni: cercò di mettere una toppa nel paio di guerre che il suo predecessore aveva cominciato, chiedendo l'aiuto degli europei che erano rimasti un po' scettici, e senza troppo urtare cinesi e russi. Insomma, quel che tutti si aspettavano facesse".
Due. Osama Bin Laden è stato catturato?
Se, come credo, per "Osama Bin Laden", lei intende il cugino di terzo grado dell'attuale Califfa del Levante, Lady Kadija Bin Laden, la risposta è: no.
Osama Bin Laden, per molti anni è stato sospettato di essere il Numero Due della potente organizzazione terroristica diretta da Al Zarqawi, Al Zahari e Muhammad Omar, nota al mondo come Al Qaeda. In realtà è stato dimostrato che per tutto questo tempo si trovava in coma profondo in un ospedale di Dubai. Posso capire la sua incredulità, ma ci sono tre anni di registrazioni di lui immobile su un letto.
In seguito si è risvegliato, e ora conduce un programma molto seguito e controverso su un'emittente pan-araba. Una volta lo trasmettevano anche da noi, poi hanno smesso. Se le interessa possiamo cercare di sintonizzarci all'ospedale.
Tre. Qual è la situazione attuale del Medio Oriente? L'Iraq è una repubblica democratica?
In parte ho già risposto. Gran parte della regione nota come "Medio Oriente" – incluso quasi tutto l'Iraq – è oggi parte del Califfato del Levante, una media potenza del sistema petrolifero. Il Califfato non è una "repubblica democratica" nel senso che davate a questa espressione… ehm… nel 2005. Ci sono elezioni e candidati, tuttavia su una base di censo, com'è inevitabile in una nazione dove le disparità economiche restano fortissime e le classi sociali hanno la compattezza di caste. La stessa Califfa, pur avendo ricevuto un'investitura popolare mediante un plebiscito, è l'espressione di un'oligarchia petrolifera. Qui da noi accadde una cosa simile con Montezemolo… no, aspetti, lei era già ibernato quando Montezemolo…
Cinque. Nel nostro unico colloquio, a un certo punto lei accennava al fatto che gli Stati-Nazione non esisterebbero più. Si riferiva per caso all'Unione Europea? Qual è l'attuale assetto politico europeo? La Turchia ne fa parte?
Anche in questo caso, devo farle presente che l'espressione Unione Europea è fortem sconsigliata in società.
Oggi noi preferiamo dire "Unione Bizantina", e ci riferiamo agli abitanti dell'Unione come Bizantini. Questo vezzo linguistico data per l'appunto dal momento in cui la Turchia, vincendo le titubanze interne, accettò definitivam di entrare nell'Unione, a patto che ne uscissimo noi. Ne seguì un breve conflitto, al termine del quale un ramo del Parlamento Europeo fu trasferito da Strasburgo a Istanbul, che dell'Unione è la vera capitale politica e commerciale.
Attualm l'Unione è una media potenza del sistema tecno-consumistico. Il paragone con l'età di Giustiniano è in parte autorizzato dall'attenzione maniacale per leggi e regolamenti e dalle frustrate ambizioni imperiali: tuttora i Bizantini mantengono avamposti in Romagna e nelle Puglie".
(continua)
C.

Ma per ora è molto più plausibile che si tratterà di un giorno come un altro. I giornali parleranno di Cofferati che replica a Fassino, e in tv Fassino ri-replicherà a Cofferati. Qualcuno, in mancanza di migliori argomenti, proporrà una riforma costituzionale a caso. Magari Berlusconi racconterà una barzelletta, di cui ci ricorderemo per mesi. Ci sarà qualche morto in Cisgiordania e qualche altra calamità nel resto del mondo. E la vita continuerà, senza pretese.
O forse no.
Per noi cittadini europei il 10 gennaio ’03 è il termine ultimo per dare il proprio parere sulla privatizzazione indiscriminata dei servizi pubblici. Lo sapevate? No, scommetto di no.
Magari qualche giorno fa avete sentito dire che è stato liberalizzato il riscaldamento, e non aveva l’aria della notizia che vi cambia la vita. D’ora in poi le società del gas sono libere di farsi la concorrenza per scaldarvi la casa. Caleranno le tariffe? Forse (quanto avete risparmiato in bolletta da quando hanno privatizzato la Telecom?).
E forse taglieranno i costi, licenzieranno qualche tecnico per assumere precari, smetteranno di servire quel paesino di montagna perché è uno spreco, e gli sprechi si tagliano: è l’economia.
O forse no. Non è che tutte le privatizzazioni debbano finire per forza come le ferrovie britanniche, ma è giusto chiedersi: chi ha deciso di liberalizzarci il gas? Siamo stati noi italiani? I nostri rappresentanti in Parlamento? Ma ce ne avevano parlato?
No. Non tanto. I nostri politici sanno quello che c’interessa: in primo luogo, i dibattiti sulle riforme, i premierati e i presidenzialismi. Poi le grandi opere: la quarta corsia dell’Autosole, per non sollevare l’accelleratore da casello a casello. Il ponte sullo Stretto. E così via. Il gas… non è un argomento che appassiona gli italiani. Del resto per il gas (e la luce, e tante altre cose), il parlamento si attiene alle direttive della Commissione Europea.
La Commissione Europea, dal canto suo, si attiene alle indicazioni del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Quanto al WTO, non è ben chiaro a chi si attenga. È un’istituzione internazionale di dubbia democraticità, nata nel 1994, che non ha mai fatto mistero di voler liberalizzare il mercato dei servizi. Per “Servizi” intendiamo Luce, acqua, istruzione, sanità, trasporti, e altri 160 settori economici che insieme valgono un terzo del commercio mondiale, più di un migliaio di miliardi di fatturato.
Un bel bocconcino, da immettere nel Mercato Globale, proprio adesso che langue. A chi giova? A noi cittadini-utenti? Forse, chissà. Ma sicuramente gioverà alle multinazionali (64 tra le prime 100 multinazionali nel mondo si occupano di servizi).

Sono passati quattro anni, ormai, dal naufragio del famigerato Accordo Multilaterale degli Investimenti (MAI). I vertici WTO non si svolgono più in città affollate, i delegati preferiscono posticini appartati, come Doha (Qatar).
È in questi rifugi fortificati, al riparo dai teppisti e dei giornalisti (che senza teppisti non si scomodano) che dalle ceneri del MAI è nato il GATS.
In italiano GATS si direbbe Agcs: accordo generale sul commercio dei servizi. È una trattativa complessa, che parte nel 2000 e dovrebbe terminare nel 2004. Ogni membro del WTO ha la possibilità di chiedere qualcosa, ma alla fine dovrà concedere qualcos’altro. Al grande round l’Italia non partecipa da sola, ma fa squadra con l’Unione Europea.
Bene. E cosa chiede l’Unione Europea agli altri Paesi? Qualcuno lo sa? E chi l'ha deciso?
Ma soprattutto: cosa ha intenzione di concedere?
Credo che in quanto cittadino europeo dovrei essere al corrente di queste cose. Di più: dovrei aver partecipato alla decisione, perché l’Europa è una democrazia. È stato così? Qualcuno ha chiesto il mio parere?
La risposta è sì: qualcuno ha richiesto il mio parere.
Dal novembre scorso la Commissione Europea ha sottoposto al “pubblico” un cospicuo documento intitolato RICHIESTE DEI MEMBRI DELL'Organizzazione Mondiale del Commercio alla Commissione Europea E AI SUOI STATI MEMBRI RELATIVE AD UN MIGLIORE ACCESSO AL MERCATO PER I SERVIZI. Dove? Ma che domande, su internet! Di modo che tutti possano accedere più facilmente.
In cima Pasqual Lamy, Commissario al Commercio, si presenta:
Da quando sono entrato in carica, nel 1999, ho sempre cercato di operare all'insegna della trasparenza e di mantenere un dialogo permanente con tutte le parti interessate su tutte le questioni, più o meno fondate, sollevate dalla liberalizzazione del commercio […] Vi invito pertanto ad esaminare attentamente il presente documento e a comunicarci i Vostri commenti in proposito entro il 10 gennaio 2003.
Ma a chi sta parlando, Lamy? Chi sono le “parti interessate”? I cittadini d’Europa, i loro rappresentanti politici, la società civile, le ONG? Lamy non s’indirizza a nessuno. Curioso lapsus. (Nella versione inglese, le “parti interessate” sono gli stakeholders, “soci azionisti”).
Beh, in ogni caso non abbiamo scuse. Avevamo due mesi di tempo per leggere le 58 pagine di richieste e comunicare le nostre valutazioni a Lamy. Perché non le abbiamo notate? Forse perché i giornali parlavano di presidenzialismo e di Byron Moreno?
Chi ha avuto il tempo, ha notato qualche lacuna. Una macroscopica: mancano le richieste formulate dall’UE agli altri Paesi: sono 109. Non abbiamo il diritto di sapere quello che vogliamo, oltre a quello a cui dobbiamo rinunciare?
Il GATS è una cosa seria. Rivoluzionerà il rapporto tra pubblico e privato. Il modello è il mercato comune di Canada, USA e Messico, dove le imprese private possono citare in giudizio i governi che si attentino a privilegiare il loro servizio pubblico rispetto a un concorrente privato. Statisticamente, la giustizia dà torto al governo. Recentemente L’UPS ha denunciato le Poste Canadesi (teste Ralph Nader).
Ora vi chiedo una cortesia. Parliamoci chiaro: io non l’ho letto, il dossier di Lamy. Forse non ne sarei in grado nemmeno avendo il tempo. Ma ho la sensazione che quel tempo non ci sia stato concesso, e trovo che questo sia molto grave. Anche se fossi un fan sfegatato delle liberalizzazioni.
Per questo scriverò una mail a Lamy, manifestando il mio disappunto, e vi chiedo di fare lo stesso. Qui trovate un testo già pronto.
Poi potremo tornare alla nostra vita quotidiana, a Fassino che si lamenta perché tutti gli remano contro (nel frattempo due esponenti del suo partito fanno passare un emendamento che obbliga i Comuni a privatizzare gli acquedotti).
Torneremo a parlare di quanto sarebbe bello avere un presidente eletto dal popolo invece che dal parlamento -- come se cambiasse qualcosa, quando l'agenda dei nostri politici la compila il WTO.
E così il 10 gennaio passerà, come passano tanti altri giorni, senza cambiarci la vita.O forse sì. Non lo sapremo mai -- ma togliamoci il pensiero.
Anch'io come lei, signora, ultimamente faccio fatica a organizzare i dati. Succedono troppe cose, tutte in una volta. Per esempio: muoiono troppe persone, e si tratta di scegliere se è più importante parlare del filosofo, dell'economista, del grande attore, del fotoreporter, di mille palestinesi, di 400 israeliani (curiosamente in questa guerra contro il terrorismo ci sono più morti tra i terroristi che tra i loro obiettivi).
È proprio in questi momenti che mi viene da pensare: ma come fanno i giornalisti?, quelli iscritti alla cupola, ehm…, all’Albo? Loro devono fare questa scelta tutti i giorni. Carmelo Bene si merita un trafiletto in prima pagina? Beh, sì. Sempre che nel frattempo Berlusconi, che è all’estero, non se ne esca con qualche cazzata storica di quelle che gli escono in queste occasioni , del tipo: gli antichi romani erano europeisti.

AUGUSTO: E allora, Varo, com’è andata a Teutoburgo?
VARO: Ottimo Principe, io… ahem… proprio di questo vorrei parlare.
AUGUSTO: Hai avuto delle perdite?
VARO: Sì, ecco… un paio di legioni.
AUGUSTO: Due legioni, Varo? Intendi due legioni intere?
VARO: Per la verità, forse sono tre legioni, ottimo principe.
AUGUSTO: Però, questi Germani. Un po’ birichini, eh?
VARO: Nelle loro selve sono imbattibili, ottimo principe.
AUGUSTO: Mmm. Non va mica tanto bene. Ne parlerò con Hermann al prossimo vertice di Coblenza. Se continuano così, il Mercato Comune se lo possono proprio scordare.
Nella pratica, la loro scelta i giornalisti l’hanno fatta. Carmelo Bene, Ciriello, Berlusconi, la CGIL, la guerra in Palestina, i prigionieri di Guantanamo, tutto questo non vale la metà della mamma assassina di Cogne. È lei che sta in cima alle prime pagine. È lei che occupa decine di minuti di telegiornale. È dieci, venti volte più importante di un collega che muore in servizio: l’audience, impietosa, passa sopra persino ai vincoli di categoria. Sempre che esista davvero, quel vincolo. Ciriello era affilato all’albo? Sarei curioso di saperlo. È un caso che proprio chi rischia di più, gli inviati, i fotoreporter, siano sempre freelance? Che vincolo può esistere tra un reporter di passione e un redattore che, chiuso ermeticamente nel suo ufficio, calcola alle sei di sera che un titolone su Cogne porterà quelle cinque, diecimila copie in più? Non è nemmeno più lo stesso mestiere, andiamo.
L’insistenza dei media sul caso di Cogne è scabrosa, brutale, priva di scrupoli, tutto quel che volete. Ma soprattutto è inutile. Casi come Cogne ne sono successi, ne succederanno. Fanno parte dei misteri dell’animo umano, e io non riesco a immaginare una società, un ‘mondo possibile’ liberato anche da questi orrori. È giusto rifletterci sopra un momento, ma a che serve insistere? Insistere si dovrebbe sul caso di un cittadino italiano che muore nelle strade dell’Autorità palestinese per mano dell’esercito israeliano. Queste cose sì che possono cambiare, se i giornalisti facessero il loro mestiere (come lo faceva Ciriello), se noi lettori sapessimo dare un indirizzo giusto alla nostra indignazione. E invece niente, il giorno dopo siamo già davanti alla tv per Tel Aviv – Milan, a essere indignati sono gli israeliani a cui la UEFA ha tolto il diritto di giocare in Patria, per quale motivo al mondo? In Israele va tutto bene, e un militare può dichiarare che Ciriello è stato imprudente, avrebbe dovuto chiedere il permesso all’esercito israeliano (per andare in giro nel territorio palestinese!)
Tutto bene, a interessarci è piuttosto la lettera che la mamma di Cogne ha scritto al Papa. Dice che è innocente, pensa! E il Papa cosa ha risposto? E il fratellino come sta?
Noi umani siamo così. Stupidi. Di tante cose al mondo che succedono, scegliamo di occuparci di quelle che non possiamo risolvere. Duemila, tremila anni fa non avevamo luce elettrica, né acqua potabile, e nessun tipo di medicina che potesse salvarci la vita da una banale influenza. Davanti a questi piccoli problemi pratici, concreti, eravamo ancora dei selvaggi. Ma nel frattempo avevamo sviluppato teorie filosofiche di straordinaria complessità, e ci arrovellavamo già sugli stessi profondissimi problemi che ci tormentano oggi: chi siamo? Dio c’è? E se c’è, perché esiste il male? Perché si muore? Perché una donna uccide un bambino?
Problemi seri. Mai risolti, e probabilmente irresolubili, come le equazioni di quarto grado. Ci sono voluti secoli per iniziare a preoccuparsi seriamente di altri problemi: come far arrivare l’acqua alle case? Come possiamo salvarci dall’influenza? Come possiamo risolvere le controversie senza ucciderci? E qualche progresso l’abbiamo anche fatto. Ma il richiamo dei grandi problemi è irresistibile. È quello che vuole la gente: il Bene, il Male, la tragedia. E i giornalisti devono dare alla gente quello che vuole. Ciriello non l’aveva capito, e restava un freelance. Si fosse piazzato a Cogne, a scattare istantanee dei vicini di casa della Franzoni, a quest’ora non solo sarebbe vivo, ma avrebbe anche un contratto regolare.

3. Io cerco di non affezionarmi a nulla, ma le vecchie, sane cento lire, quelle così dolci al tatto, quelle mi mancheranno. Nessun altro oggetto ho potuto stringere in una tasca per così tanto tempo. Erano grandi, universali, antichissime: ne avete ancora una in tasca? Che data porta?
Io qui ne ho una dell’88. Prima superiore, rimandato in francese, magari me l’hanno data di resto per un Dylan Dog. (che costava 1600 lire, oggi credo quattromila).
E un’altra del ’67. Cosa ci compravi con cento lire nel ’67? L’avranno usata per comprare una copia di Penny Lane? E so che ce ne sono di risalenti a dieci anni prima. Tutte uguali, solo un po’ più opache e segnate, ma neanche tanto.
4. Per dirla alla brunovespa: È una selezione naturale: chi sopravviverà? Io certamente no, perché sono della razza dalle dita piccole e tozze, e con le monete non ho nessuna speranza. Ma non necessariamente sopravviveranno i maniaci della conversione, quelli che si ostinano a calcolare qualsiasi cosa e a dirti l’equivalente in lire.
Quelli vanno bene in gita scolastica, e in fondo questa sembra ancora un’allegra gita scolastica collettiva. Ci metteremo ancora un po’ a renderci conto che da questa gita non si torna, che non c’è nessuna mamma a casa pronta a riprendersi i nostri euro avanzati per convertirceli in lire, che insomma l’ombelico è troncato per sempre.
E allora forse i pigri, quelli che ormai hanno rinunciato a saltarci fuori con le conversioni, forse saranno proprio loro a ereditare il mondo. Se al mese prendo 900 euro, ogni euro che tiro fuori mi vale un novecentesimo di stipendio. È tutto quel che c’è da sapere.
Chi gira armato di euroconvertitore prenderà meno sòle nei primi mesi, ma rischia di rincitrullirsi nel medio-lungo termine. Come quegli anziani francesi che pensano ancora in termini di “vecchio franco”, e dicono al nipotino: “ti do mille franchi per il gelato”, e il nipotino tutte le volte ha una doccia fredda: mille franchi vecchi sono dieci franchi nuovi. (più o meno un euro e mezzo). Una volta lessi che due pensionati, all’idea che De Gaulle gli avesse decimato la pensione, si suicidarono. (Chi non ha avuto un colpo al cuore al primo estratto conto in Euro scagli la prima pietra).
Subito dopo, peraltro, si riparte con il leitmotiv: guai a guardare indietro, anche se è per convertire in lire. Tanto il mio stipendio era una cifra tonda in Euro, già nel 2000.
Siamo nel 2007 e ogni tanto mi sorprendo ancora a convertire. E spesso moltiplico per due cifre a casaccio: mi dicono "quaranta" e io capisco "ottanta". Cervello lento.

Tuttavia anch’io mi devo adeguare alla circolare Tremonti che chiede a ogni bloggatore almeno un pezzo sui disagi degli euro, brutti, difficili da maneggiare, una minaccia per il povero consumatore. M’inchino alla ragion di Stato e pubblico questi
pensieri - spiccioli
1. Non so voi, ma io ho deciso di darmi un tono e rifiuterò di raccogliere, da questo momento in poi, qualsiasi nichelino da 1 centesimo mi rifilino di resto. Lo trovo persino offensivo, e comunque non credo che l’inflazione aumenterà per questo.
Dico, va bene l’eccitazione del momento, sembra a tutti di giocare a monopoli, o meglio, di poter comprare tutto con soldi finti, però un eurocentesimo vale 19 lire. Ed è una decina d’anni che la vecchia moneta da venti lire è scomparsa dalla circolazione. Cosa abbiamo intenzione di farcene?
Li lasceremo per terra, intaseranno l’aspirapolvere, faranno grippare la lavatrice. Gli architetti degli ipermercati italiani inizieranno anche loro a infilare fontane dappertutto, per la gioia dei bambini che esprimeranno desideri e genitori che potranno liberarsi le tasche di quegli affarini tintinnanti. Che spreco. E se non siamo ancora allergici al nichel, beh, lo diventeremo.
A cosa serve il nichelino? Con venti lire non ci compri nulla. Forse in Portogallo o in Grecia puoi avere una razione extra di zucchero nel caffè automatico, ma dubito.
Può servire solo al commerciante scaltro che ti vende l’articolo a 9 euro e 99 – beh, se è così scaltro si merita senz’altro il centesimo di mancia.
2. Non è che siano brutte, le eurobanconote, ma un po’ impersonali. Scenari da fine del mondo: colonne, finestre, ponti, ma dove sono le persone che passeggiano sotto le colonne, che si affacciano dalle finestre, che transitano sui ponti? Dove sono gli europei? Scomparsi.
Peccato, sarebbe stata un’occasione per farsi una cultura: perché se tuo figlio ti chiede chi è il signor Olaf Palme sulla banconota da cinque, miseria, ti tocca saperlo. (“Un vichingo, direi… quello che ha scoperto l’America”. “Prima o dopo di Colombo?” “Ahem… durante”). Mi rendo conto, però, che ogni nuova emissione sarebbe diventata un caso da commissione europea (“e allora, sul biglietto da dieci ci mettiamo Marie Curie o Celentano?”), perciò meglio soprassedere, almeno finché c’è il diritto di veto. Nel frattempo consoliamoci così.
(continua...)
Sono passati 10 anni, e qui in Germania i centesimi continuano ad essere regolarmente usati!
19 lire non sono tante... ma qualcosa valgono ;)
Stavo prendendo tempo. In quei giorni mio fratello ebbe a dire alla mamma che "non ero tanto in vena". Non riesco a ricordare se me l'abbia detto anche a me, l'ultima domenica che ci siamo visti. E' un ricordo che forse mi sono fabbricato, per tappare un buco strano.
Per la cronaca: continuo a ricevere e a restituire spicciolini da 1 o 2 cent. E adesso che ci penso, ogni tanto mi si arrossano le mani.
Cioè, sarebbe bello, ma non c'è nessuno e il riscaldamento l'avevo proprio spento, per cui si gela. Sarà una lunga notte, e domattina devo prendere un autobus (quanti euro fa un biglietto?)
Per una settimana non ho scritto niente, n i e n t e. Adesso ho come un tappo in testa, e non so come e quando salterà. Questo viaggio è stata una piccola cosa, ma per quanto piccola comunque molto, davvero molto più grande di me.
Buon 2002 a tutti.
In Palestina eravamo in parecchi (anche coi capelli grigi) ad aver mentito alle famiglie. E una cosa curiosa, di cui si scherzò molto tra un posto di blocco e un altro, è la lista di incidenti e catastrofi naturali che capitarono in tutti quei luoghi da dove i nostri parenti credevano che noi telefonassimo.
Rimpiango molto di non aver tenuto un diario di quei giorni. Facevo fatica a capire quel che vedevo, ma ora fatico persino a ricordarmelo. Ci sono senz'altro cose che ho voluto dimenticare.
Si è d'accordo sul riarmarsi per uscire dall'egemonia usa però bisogna sottolineare che i Padroni hanno la stessa visione e quindi mmm.... L'importante non è avere una opinione propria, ma differenziarla da quella loro. O piuttosto non fare nulla, in maniera da poter essere sicuri di poter proseguire nel lamento.
E' ok la manifestazione per l'Europa, però ci dobbiamo andare con la bandiera palestinese. Ok.
Sembra inoltre che non si possa essere contenti di almeno parte, magari piccola, della propria cultura politica, altrimenti si è razzisti. E in ogni caso bisognava portare dei neri alla manifestazione, in maniera da allontanare ancora di più questo sospetto. Pensieri curiosi onestamente.