Le isole dei sogni impossibili
edito da Il Frangente

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Ma bella più di tutte l’Isola non trovata
Quella che il re di Spagna s’ebbe da suo cugino
Il re di Portogallo, con firma suggellata
E “bulla” del pontefice in gotico-latino.

Il re di Spagna fece vela
Cercando l’isola incantata
Però quell’isola non c’era
E mai nessuno l’ha trovata
Svanì di prua dalla galea
Come un’idea
Come una splendida utopia
È andata via e non tornerà mai più.
Le antiche carte dei corsari
Portano un segno misterioso
Ne parlan piano i marinai
Con un timor superstizioso
Nessuno sa se c’è davvero
Od è un pensiero

Se, a volte, il vento ne ha il profumo
È come il fumo che non prendi mai.

Appare, a volte, avvolta di foschia, magica e bella
Ma se il pilota avanza, su mari misteriosi
È già volata via
Tingendosi d’azzurro, color di lontananza.

Francesco Guccini, L’Isola non trovata, da una poesia di Guido Gozzano


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L’isola è il luogo in cui tutto è possibile e il mare una muraglia dalle porte sempre spalancate. Nelle isole puoi sognare di diventare pirata o imperatore, realizzare straordinarie società utopistiche, costruire ideali ecosistemi per la salvaguardia del pianeta e persino eleggere un governo che non impone di pagare le tasse. E se l’isola non c’è, qualcuno se l’è costruita da solo, come l’ingegner Giorgio Rosa, che negli anni ’60 al largo di Rimini ha innalzato l’isola delle Rose; o Leicester Hemingway, che sognava di dare una libera patria ai pescatori giamaicani con la Repubblica di Nuova Atlantide.
Tante sono le storie che si intrecciano in questo libro. Storie di regni fondati sui diritti di minoranze discriminate, o di minuscole isole che hanno dichiarato guerra agli stati nazionali confinanti. Storie di uomini che, dai mari del Sud al Mediterraneo, dai Caraibi ai mari artici, hanno seguito sogni impossibili come la ricerca dell’immortalità, o il tentativo di instaurare una monarchia assoluta riservata ai poeti e agli scrittori, o persino la costruzione di server sicuri per gli hacker di tutto il mondo.
Per i poeti, per i folli, per i sognatori, ogni isola è l’Isola non trovata, l’Isola che non c’è. E proprio per questo continuano a cercarla sino al naufragio.

Puoi acquistare il libro a questo link





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Recensioni ed interviste

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CONVENZIONALI
Le isole dei sogni impossibili
, Riccardo Bottazzo, Il Frangente.
Luogo dalle caratteristiche peculiari a tal punto da renderlo posto dell’anima, simbolo, sintesi e quintessenza, l’isola, che d’improvviso può farsi inaccessibile e viceversa rendersi approdo salvifico al primo mutare dei venti, è il posto dove tutto è possibile, tanto che c’è chi, per realizzare i suoi desideri, se l’è addirittura costruita, come l’ingegner Giorgio Rosa, che negli anni Sessanta al largo di Rimini ha innalzato l’utopistica Isola delle Rose, che è stata anche al centro di un riuscito film di Netflix, o Leicester Hemingway, che sognava di dare una libera patria ai pescatori giamaicani attraverso la Repubblica di Nuova Atlantide: in questo volume intenso dedicato ai folli e ai sognatori, a tutti quelli che cercano il loro posto nel mondo con tutte le forze, a costo di rischiare il naufragio, si intrecciano molte e appassionanti storie, da leggere e conoscere.

Gabriele Ottaviani

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L’isola è il luogo in cui tutto è possibile e il mare una muraglia dalle porte sempre spalancate.

Nelle isole puoi sognare di diventare pirata o imperatore, realizzare straordinarie società utopistiche, costruire ideali ecosistemi per la salvaguardia del pianeta e persino eleggere un governo che non impone di pagare le tasse.
 
E se l’isola non c’è, qualcuno se l’è costruita da solo, come l’ingegner Giorgio Rosa, che negli anni ’60 al largo di Rimini ha innalzato l’isola delle Rose; o Leicester Hemingway, che sognava di dare una libera patria ai pescatori giamaicani con la Repubblica di Nuova Atlantide. Tante sono le storie che si intrecciano in questo libro.
 
Storie di regni fondati sui diritti di minoranze discriminate, o di minuscole isole che hanno dichiarato guerra agli stati nazionali confinanti. Storie di uomini che, dai mari del Sud al Mediterraneo, dai Caraibi ai mari artici, hanno seguito sogni impossibili come la ricerca dell’immortalità, o il tentativo di instaurare una monarchia assoluta riservata ai poeti e agli scrittori, o persino la costruzione di server sicuri per gli hacker di tutto il mondo.
 
Per i poeti, per i folli, per i sognatori, ogni isola è l’Isola non trovata, l’Isola che non c’è. E proprio per questo continuano a cercarla sino al naufragio

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Le Isole dei Sogni impossibili è l’ultimo saggio di Riccardo Bottazzo edito il Frangente. L’autore veneziano è un giornalista professionista, che si occupa di tematiche ambientali, reportage in zone di guerra e di battaglie ancora poco dibattute, per far sì che queste storie vengano raccontate. All’attivo ha diversi libri, tra cui Liberalaparola edito Terra e Il porto dei destini sospesi edito Maremagnum.
Le isole dei sogni impossibili, il saggio
L’incipit de L’Isola non Trovata di Francesco Guccini, da una poesia di Guido Gozzano, introduce Le isole dei sogni impossibili, un’opera concisa che, con minuzia e acume, cataloga le isole indipendenti presenti sul globo. Per quanto la sua descrizione possa addurre a un semplice elenco, Riccardo Bottazzo propone al lettore un saggio dai toni filosofici, che mira a raccontare l’isola come un luogo in cui tutto il potenziale può diventare reale. L’autore racconta un universo di territori che disseminano il pianeta e lo spazio narrante, attraverso ciò che rappresentano per chi le crea: un sogno, un ideale, un pensiero; lo fa ricorrendo alla metafora letteraria dell’isola, come luogo immaginario nel quale nascondersi e dar vita a un universo possibile.
«L’Isola è il luogo in cui ogni ipotesi è possibile»
Grazie alla loro morfologia peculiare, circondate dal mare che le delimita e difende i sogni di chi le abita dai condizionamenti e le consuetudini, le isole diventano regni, repubbliche, società utopistiche, luoghi reali o immaginari all’insegna della libertà.
Il tomo è diviso in sette parti, la prima, L’Arcipelago degli iconoclasti, un titolo irriverente per una sezione che racchiude storie di individui che hanno occupato le proprie isole o addirittura le hanno costruite, come la celeberrima Isola delle Rose dell’ingegner Giorgio Rosa, come atto di ribellione contro le convinzioni e le tradizioni. La seconda, L’arcipelago dei Nababbi Oppressi detto anche Tax Free, racconta storie di uomini che hanno cercato di realizzare paradisi fiscali liberi dalle tasse, ma anche progetti di natura sostenibile. L’arcipelago pesce d’aprile è il titolo della terza parte che, per antonomasia, cataloga isole che hanno fatto parte di scherzi e messe in scena. E infine, l’arcipelago dell’isola che c’è, l’arcipelago degli eterni ghiacci che racconta delle isole vicino ai poli, l’arcipelago degli inestinguibili conflitti che racchiude le storie di isole contese e per ultimo, l’arcipelago della Sovrana truffa.
Le isole dei sogni impossibili è un saggio denso di informazioni, da sviscerare lentamente, che innestano nel lettore la voglia di conoscere la storia di tutte le micronazioni raccontate.
«Per i poeti, per i folli, per i sognatori, ogni isola è l’Isola non trovata, l’Isola che non c’è. E proprio per questo continuano a cercarla sino al naufragio.»

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Parco Buzzaccarini - Boschetto dei Frati

Seconda serata della rassegna 𝗨𝗡 𝗣𝗔𝗥𝗖𝗢 𝗗𝗜 𝗖𝗨𝗟𝗧𝗨𝗥𝗔 con 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗕𝗼𝘁𝘁𝗮𝘇𝘇𝗼 per la presentazione del suo ultimo libro "Le isole dei Sogni Impossibili". Un atlante sui generis che descrive tutte le esperienze in cui si è cercato di costruire delle micro-nazioni in un’isola, territorio che per sua natura ha confini indiscutibili, per realizzare straordinarie società utopistiche, costruire baluardi ambientali del pianeta, inventare governi per non pagare le tasse, congegnare burle. Riccardo Bottazzo, stimolato dalle domande di Annachiara Capuzzo e Christianne Bergamin, ha raccontato a briglia sciolta alcune delle suggestive avventure del libro, che portano in mondi lontanissimi e fantastici ma anche fuori porta, come il caso dell’isola nel Delta de Po, dove nel secondo dopoguerra è sorta la “Tamisiana Repubblica di Bosgattia”. Molti gli interventi e le domande del pubblico, incuriosito da questi racconti incredibili e dalla maniera coinvolgente ed empatica con cui l’autore sa parlare. Una serata divertente e stimolante, che non si conclude in sé, ma che lascia la voglia di approfondire le storie, di rifletterci su e, perché no, di partire alla ricerca della propria isola dei sogni impossibili.
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IlMaggioDeiLibri
Per la rubrica #Cosamiconsigli oggi abbiamo deciso di navigare e sognare insieme a Frangente.com con “Le isole dei sogni impossibili”, l’ultimo libro di Riccardo Bottazzo. Molti di voi si ricorderanno la storia dell’Isola delle Rose, narrata dal regista Sydney Sibilla nel famoso film uscito due anni fa. Proprio da qui è partito il ragionamento di Bottazzo, che ha voluto provare a raccontare le storie di isole simili a quella delle rose, in cui poeti, corsari, sognatori e ribelli hanno cercato di fondare il proprio regno. Personaggi unici, dalle identità diverse tra di loro, le cui avventure ci aiutano forse a comprendere un po’ di più i motivi per i quali prendevano queste scelte, talvolta davvero radicali. Avevano però una cosa in comune: inseguivano tutti dei sogni più grandi di loro e hanno avuto il coraggio di inseguirli fino alla fine.
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In questo libro si intrecciano racconti di affascinanti storie di isole “bizzarre”.

Come quella dell’ingegner Giorgio Rosa, che negli anni ’60, al largo di Rimini, appena 500 metri fuori dalle acque territoriali italiane, ha innalzato l’isola delle Rose. L’ingegnere, che cerca un luogo completamente libero, crea uno stato sovrano, con tutti gli annessi e i connessi: una propria valuta (il “milo” che equivaleva a una lira), una stamperia per l’emissione di francobolli tuttora ricercatissimi dai collezionisti, una costituzione, un sistema giuridico, un ordinamento democratico con tanto di governo regolarmente eletto.
C’è poi la storia di Leicester Hemingway, che sognava di dare una libera patria ai pescatori giamaicani con la Repubblica di Nuova Atlantide. Storie di regni fondati sui diritti di minoranze discriminate, o di minuscole isole che hanno dichiarato guerra agli stati nazionali confinanti. Storie di uomini che, dai mari del Sud al Mediterraneo, dai Caraibi ai mari artici, hanno seguito sogni impossibili come la ricerca dell’immortalità.
Scritto da: Bianca Gropallo
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Le isole dei sogni impossibili
di Joshua Evangelista

Molto spesso sono giochi che sfuggono di mano, alcune volte tentativi di rendere concrete le utopie (libertarie, pacifiste o egualitarie), altre volte approdi di uomini in fuga da demoni antichi che, non di rado, riescono a raggiungerli. Sta di fatto che quasi tutte le storie di isole conquistate terminano con una sconfitta, eroica o farsesca. Del resto, come scrive Riccardo Bottazzo, “l’isola è immersa dal mare e nel mare, prima o poi, tornerà a inabissarsi”.
Se leggete Frontiere News, non potete non conoscere
Riccardo Bottazzo. Da quasi dieci anni, tramite queste pagine ci ha portato in Patagonia sulle orme di Chatwin, nel Chiapas con il subcomandante Marcos, così come in Burundi, in Islanda, a Srebrenica, in Tunisia, nel Kurdistan iracheno. Ma la lista è molto più lunga. E poi c’è Venezia, la sua Venezia, che se per alcuni narratori è un semplice museo a cielo aperto, per Bottazzo è un laboratorio di attivismo sociale e battaglie ambientaliste e contro le grandi speculazioni.
Se il “nostro” Bottazzo (perdonerete l’autoreferenzialità) ha raccontato vicende di popoli dimenticati e grandi movimenti sociali da tutto il mondo, è vero anche che il suo essere tremendamente veneziano gli ha impedito di abbandonare il “capoluogo veneto” (notate bene: lui non chiamerebbe mai in questo modo Venezia, anzi forse dopo questo articolo la nostra amicizia finirà!), i cui abitanti sanno che “l’acqua non divide ma unisce le isole”.
E questa unione marina è alla base di quello che lui ha fatto in
Le isole dei sogni impossibili (Il Frangente, 2022), una raccolta ricchissima di storie di circa cinquanta isole, grandi e piccole, immaginarie e reali, abitate o abbandonate, che hanno come comune denominatore il tentativo umano di dominarle per crearci un nuovo mondo.
Si parte da quella più famosa, l’Isola delle rose recentemente raccontata da Sidney Sibilia e diffusa su Netflix in pieno lockdown. Ma rispetto a quello rappresentato sullo schermo da Elio Germano, un guascone sognatore che sfida il sistema creando uno staterello in mezzo all’Adriatico, l’ingegner Rosa di Bottazzo, che l’autore ha conosciuto personalmente, è ben diverso: un anziano signore divorato dal rancore, con spiccate simpatie repubblichine e che “voleva avere qualcosa di suo”. Un po’ quello che l’inglese (con sangue irlandese) Matthew Dowdy Shiell fece con Nuestra Señora de la Redonda, una rocca così nominata da Colombo e che Shiell, essendo in parte discendente da re irlandesi, decise di annettere così che il figlio appena nato, Matthew Phipps Shiell, potesse un giorno diventare re di Redonda. Ma M.P. Shiell, come conosciamo il noto scrittore di fantascienza, si allontanò dal padre, rinunciò ai titoli nobiliari, probabilmente non visitò mai l’isola di Redonda e al sole dei Caraibi preferì lo smog che circondava i caffè letterari di Londra.
Le storie sono tante e così sapientemente assortite da Bottazzo che faremmo un torto a lui e ai lettori a nominarne alcune rispetto ad altre. Quel che c’è da fare è immergersi nelle vicende di truffatori, rivoluzionari, despoti egocentrici, imprenditori con il sogno del tax free, scienziati pazzi ma ecologisti e figli dei fiori.

Ma ci sono anche isole inventate da serissimi giornalisti del Guardian come Pesce d’aprile che hanno mandato in tilt le agenzie di viaggi e Blue Frontiers, l’isola fluttuante a largo di Tahiti finanziata dal cofondatore di PayPal Peter Thiel dove tutto il commercio si baserà sulle criptovalute e dove non ci saranno ordinamenti politici. Altre isole ci fanno sorridere meno, sono quelle contese per le risorse o scenari di guerre terribili. Anche loro sono nel libro e l’eterogeneità delle storie fa pensare che raccoglierle non è un semplice esercizio di stile: nei sogni e nelle disgrazie di questi improvvisati isolani ci siamo davvero tutti, con i nostri pregiudizi, le nostre illusioni di poter soggiogare la natura e di potere abbandonare le guerre, le sopraffazioni e tutte le altre nostre ipocrisie creandoci un nuovo mondo, che sia su un’isola o su una realtà virtuale controllata da qualche multinazionale con sede nella Silicon Valley o a Pechino.
A questo pensavo mentre leggevo
Le isole dei sogni impossibili qualche mese fa, seduto lungo la riva est della Isla Grande del Rosario, che al contrario di quello che può far pensare il nome è un piccolo isolotto della Colombia caraibica. Qualche giorno dopo, in un’isola a 15 minuti di navigazione, Barù, il procuratore anti-mafia paraguayano di origini italiane Marcelo Pecci veniva ucciso durante la sua luna di miele. Stava indagando su come corruzione e riciclaggio nel suo paese contribuissero al traffico di droga a livello internazionale.
La vita interrotta del procuratore, freddato da sicari silenziosi sbarcati con degli scooter d’acqua, ci dimostra la fragilità dei nostri sogni. Del resto, come scrive Bottazzo, “sta a te decidere quando lasciare il tuo porto e percorrere la strada del mare. Chi nasce su un’isola, più di chiunque altro, sa che il viaggio è il suo destino, nel mondo come nella vita. Sopra una fragile barca o su degli ancor più fragili sogni”.

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Rino Island
SOLICITUD DE CIUDADANÍA

Estimado Riccardo Bottazzo:

Su solicitud de ciudadanía rinoislandesa ha sido aceptada. A partir de este momento puede participar de todas las actividades nacionales. Si desea enviar publicaciones, cartas o tiene sugerencias para el Gran Senado u otros organismos podrá hacerlo igualmente por este medio.


Este es el correo institucional, y a través de él podrá contactar funcionarios de nuestro Gobierno. En el pie de firma aparecen nuestras redes sociales oficiales. 

Le agradecemos enormemente su interés en nuestro proyecto; pude leer su artículo en Liguria Náutica y supe del libro también, que espero pronto me confirmen la disponibilidad de envío a Chile. De la lectura preliminar se nota que es un excelente trabajo literario, en base a una nutrida investigación. 


Saludos, y muy bienvenido a nuestra micro-nación.  

Arturo Loretti
Ministro de Asuntos Internos (s) de la República de Rino Island
Web Institucional: www.rinoisland.com

V2 - Pie de firma nacional



Le isole dei sogni impossibili, Riccardo Bottazzo
By Nicoletta -
Set 20, 2022

L’isola è il luogo in cui ogni ipotesi è possibile. Il grande mare azzurro, che spazia davanti al tuo sguardo, racchiude tutti i segreti e i misteri della terra. Ma sotto i tuoi piedi c’è un universo delimitato, completo, razionale. Un universo tutto tuo, dove ogni sogno è una possibile realtà. Un universo fluttuante, instabile come un’imbarcazione in navigazione ma allo stesso tempo solido come la terra che calpesti. Un universo limitato non solo nello spazio, ma anche nel tempo, perché l’isola è emersa dal mare e nel mare, prima o poi, tornerà a inabissarsi.

La recensione di Le isole dei sogni impossibili di Riccardo Bottazzo
L’isola, nell’immaginario collettivo, è il luogo dove tutto è possibile. D’altro canto siamo cresciuti con Peter Pan e l’isola che non c’è. Su un isola chiunque può sognare di diventare re o pirata, o addirittura di costruirsi uno stato.
Nel libro Le isole dei sogni impossibili, Riccardo Bottazzo ci racconta tante storie che si intrecciano avendo come comune denominatore le isole.
Storie di uomini che hanno seguito i loro sogni, spesso impossibili.
Il primo capitolo è dedicato all’Isola delle Rose ed era quello che cercavo: da romagnola, ne ho sempre sentito parlare in modo più o meno chiaro, e mi aveva sempre incuriosito. La storia un po’ la conoscevo, ma Riccardo Bottazzo in questo, e negli altri racconti, ti porta a riflettere sulle reali motivazioni che hanno portato i vari protagonisti dei racconti a intraprendere un viaggio del genere.

Quel lunedì 24 giugno 1968, a Rimini, un allora sconosciuto ingegnere di quarantatré anni, al secolo Giorgio Rosa, tenne una conferenza stampa che lasciò allibiti i pochi giornalisti presenti. In soldoni l’ingegner Rosa, ma forse dovremmo chiamarlo il presidente Rosa, informò l’Italia, l’Europa e il mondo intero che sei miglia marine al largo della costa romagnola appena 500 metri fuori dalle acque territoriali italiane appena stato proclamato uno stato indipendente.

La scrittura di Riccardo Bottazzo è chiara e semplice ma soprattutto traspare dalle parole che lui stesso si è documentato molto.isole-1
I disegni sono a cura di Roberto Bottazzo.
Un libro da tenere in libreria e consultare ogni tanto.
L’autore: Riccardo Bottazzo
Nato a Venezia, dove si ostina a risiedere, è giornalista professionista. La sua formazione scientifica lo ha portato a occuparsi di tematiche ambientali e a viaggiare in tutto il mondo per raccontare su quotidiani italiani e stranieri le battaglie, per lo più sconosciute, in difesa della propria terra da parte di popoli come i Waorani dell’Amazzonia equadoregna, gli Himba della Namibia e i Mapuche della Patagonia. Ha scritto reportage dalle zone di guerra, dall’Iraq, dalla Palestina, dalla valle della Bekaa, tra il Libano e la Siria. È stato osservatore ONU nelle prime elezioni libere dopo la guerra civile a El Salvador. Viaggiare per lui è uscire di casa e raccogliere storie, anche quelle che non tutti vogliono raccontare e che tanti preferiscono non ascoltare. Ma la sua grande passione rimane il mare e per vederlo sorridere basta infilarlo in una barca o portarlo su un’isola. È velista e istruttore subacqueo federale e ha svolto diverse ricerche archeologiche nella laguna. Quando ha tempo va a caccia di fantasmi nelle case stregate con gli scettici amici del CICAP. Non ne ha ancora trovato uno, ma continua a sperarci.
Le isole dei sogni impossibili Riccardo Bottazzo Illustratore: Roberto Bottazzo Edizioni Il Frangente, 2022, 220 pag., € 19.00


Nicoletta
Classe 1983 anni, romagnola, mamma di due splendidi bambini e di una stella nel cielo. Programmatrice, lettrice e multitasking (o almeno ci si prova!) Mi piace la lettura da sempre, ho voluto una libreria ampia e spaziosa nella casa nuova, che accogliesse tutti i miei libri. A natale, stufo dei libri accatastati ovunque, mio marito mi ha comprato un ereader. Ed è stata la fine…..


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I regni delle utopie realizzate raccontati da un reporter militante
– Gianfranco Bettin, 09.02.2023

Riccardo Bottazzo, di solito, gira il mondo per raccontare luoghi e storie ma soprattutto persone e comunità che a volte nel silenzio e nell’isolamento e altre volte sotto gli occhi di tutti cercano, reclamano, agiscono cambiamenti. Sono, per lo più, protagonisti di lotte di liberazione, di lotte per la sopravvivenza, per il diritto all’esistenza, che spesso coincidono con lotte per l’ambiente e per la pace, per l’autodeterminazione. Riccardo ha scritto, anche sul
manifesto, da quasi tutti i continenti e, da questa Europa e questa Italia, e anche dalla sua Venezia, ha inoltre documentato rotte, speranze e drammi delle migrazioni.
Nel nuovo libro che ora pubblica, in un certo senso, porta tutto ciò in una dimensione diversa, a mezza via tra l’azzardo utopico e l’esperienza avventurosa (a volte avventurista), che vede una lunga serie di personaggi, gruppi o comunità osare dar corpo a progetti e sogni anche a rischio di spericolati percorsi e peripezie sospese tra coraggio e incoscienza, tra parodia e dramma. Ne è uscito un libro sorprendente, divertente e interessante: Le isole dei sogni impossibili (edizioni il frangente, p. 220, euro 19, con i disegni di Roberto Bottazzo, ottimo illustratore e fumettista). Sono decine le storie che il libro racconta, impossibile riassumerle e perciò basti evocarne un paio per provare a darne un’idea (il libro, va ribadito, ne è ricchissimo).
Si tratta di fondatori di stati improbabili, di fuggitivi a oltranza, di sognatori imperterriti, ma anche di «nababbi» che pensano di comprarsela, la sovranità, di isole che si dichiarano autonome, a dispetto del regime a cui appartengono ufficialmente, proclamandosi «principati», «monarchie», «repubbliche» ma anche libere comunità di libere persone (come il «regno» gay/lesbo dichiarato in un atollo del Mar dei Coralli con capitale Heaven allo scopo – poi raggiunto! – di ottenere la possibilità di matrimonio omosessuale in Australia, o come la repubblica hippy di Akhzivland, fondata sulla costa settentrionale di Israele da Eli Avivi, un ex combattente ed eroe dell’indipendenza israeliana che, in polemica con le politiche dei governi del suo paese, crea una comunità pacifica e libertaria, mista araba palestinese israeliana e in realtà aperta a tutti, che gli costerà il carcere, da cui infine verrà sottratto per la sua popolarità e per il riconoscimento giudiziario, paradossale ma inequivocabile, secondo cui «creare un paese senza permesso» non è un’imputazione credibile...
Fra i casi più noti, Redonda, la «monarchia assoluta degli scrittori», che ha avuto una recente fiammata di notorietà in morte di Javier Marías, che era parte della sua «aristocrazia» (come ne furono gli italiani Eco e Citati e come ancora lo è Claudio Magris). Redonda è un’isola disabitata nelle Antille, nello stato di Antigua e Barbuda. Per una storia difficile da riassumere, proprio Marías ha ereditato il titolo di «sovrano» dell’isola disabitata e ha concesso titoli nobiliari a diversi colleghi, senza mai mettervi piede. Ma, in questo atlante di regni immaginari, vi sono anche isole/regni proclamati da hacker, da mitomani, da rifugiati, da fondatori di strane religioni o bizzarre credenze. «Sogni di tanti colori diversi. Sogni di utopisti, di iconoclasti, di poveri cristi o di miliardari egocentrici, di artisti generosi e di burloni impenitenti...», scrive l’autore.
Già in questo catalogo bizzarro, compilato con vivida e sapida scrittura da Bottazzo, nella
sua varietà, consiste un buon motivo d’interesse del libro. Ma è soprattutto nel modo in cui le storie vengono narrate che ne emerge la vicenda plurale e corale che si snoda in una sorta di pianeta parallelo, velleitario e utopistico ma fatto di persone reali e di luoghi concreti. Questo arcipelago di isole impossibili e stranianti – di regni e repubbliche fa da te – prima di materializzarsi nella realtà è comparso nella mente dei suoi fautori, dei suoi cercatori, esuli per le ragioni più diverse dal mondo com’è (o com’era), o anche solo per la ragione più fondamentale di tutte: la voglia di abitare una libertà diversa da quelle conoscibili finora.
È qui che Riccardo Bottazzo, il divertito e curioso narratore delle «isole dei sogni impossibili» e tuttavia perseguiti, torna a essere il reporter militante delle esperienze e delle lotte che raccontano e affermano che un altro mondo è possibile, qui e ora.

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Le isole dai sogni impossibili che talvolta si avverano
Il libro di Riccardo Bottazzo per Il Frangente raccoglie alcune delle più belle e anche folli storie di miliardari, pirati, visionari che hanno vissuto su queste terre strappate al mare fantastiche avventure

Anzitutto, un moto di meraviglia. Perchè si che ne conoscevo di storie legate alle isole, ma certo Riccardo Bottazzo, con “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, mi ha ampiamente superato. Sono quasi cinquanta le sue.
La meraviglia, poi, resta, perché a leggerle ci si rende conto dell’enorme platea di sognatori, visionari, qualcuno anche un po’ folle, meno ancora forse guidati da uno spirito non proprio cristallino, che esiste a questo mondo. Se tanto ci da tanto, allora questi ricordati da Bottazzo sono solo la punta dell’iceberg, diciamo quelli che ci hanno provato. Ma chissà quanti ancora ce ne sono e, alla fine, quanti ce ne sarebbero se ci si fermasse solo al sogno e non anche alla messa in pratica.
Qualcuno, l’ho anche conosciuto. L’ingegnere Giorgio Rosa, ad esempio, a cui si deve l’incredibile storia dell’Isola delle Rose, che tutte le volte che ci penso mi sembra impossibile che sia andata come sia andata. Lui la sua isola se l’era costruita e l’aveva fatta Stato. Ho conosciuto anche Michael Bates, l’erede di Paddy Roy Bates, il principe di Sealand, altro Stato fondato in mare aperto su un’ex piattaforma militare al largo dell’Inghilterra, che ancor oggi resiste. E mi riprometto di conoscere Tonino Bertoleoni, re di Tavolara… Altri mi sarebbe piaciuto. Ad esempio, Auguste Lutaud, che si nominò Augusto I delle Rocce battute dal vento. Ma non è un bellissimo titolo? Sovrano dell’Ile d’Or, un’isolotto a una ventina di chilometri ad Ovest di Cannes.
C’è da perdersi, tra tutte queste fantastiche storie. E bene fa Bottazzo, a raccogliere e cosм appassionatamente raccontarle. Mi hanno fatto riflettere anche i suoi pensieri, che introducono a questa galleria incredibile. Bottazzo, in sintesi, dice che l’isola è prima o poi destinata ad inabissarsi, proprio come i nostri sogni, “inevitabilmente destinati a naufragare nel tempo che passa ma che nel tempo presente, per quanto impossibili, profumano di bellezza, di coraggio, di vita”. Ma ci dice anche che sulle isole non ci sono sogni impossibili. “L’isola è il luogo dove ogni ipotesi è possibile”. Ecco perchè ci piacciono tanto.
Fabio Pozzo
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Rai Radio Uno - Radio di bordo del 23/04/2022
Alla scoperta delle isole che non ci sono - e che qualcuno costruisce - con Riccardo Bottazzo, autore del libro "Le isole dei sogni impossibili" (Editore Il Frangente")
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Passeggiate Letterarie. Consiglio di Lettura!
di Raffaella Cavalieri

“Un’isola, io appartengo decisamente a un’isola!, pensò Linda.
Le isole sono fatte per approdarci, per essere esplorate. Circondate dall’immensità del mare, le avevano sempre dato l’idea di essere accessibili solo a pochi, solo a chi sa conoscerle… e ri-conoscerle, a chi sa rispettarle ed amarle. Allora le isole ti aprono la loro anima più segreta, e tu ti rendi conto in un momento che quella cartina che hai spiegato sul tavolo è in realtà una mappa piena di tesori.”
Quello che avete appena letto è l’incipit di una sorta di romanzo che ho iniziato a scrivere qualche tempo fa. Ho sempre amato le isole, quell’essere circondate e protette dal mare, con un infinito fatto d’azzurro, “color di lontananza” come cantava Guccini (da una poesia di Gozzano), e una storia tutta loro. Beh, tutto potevo immaginare tranne le mille e una storia che ruotano intorno a piccoli atolli sparsi nei mari del mondo, isolotti senza nome, nazione e storia...almeno fino a che l’uomo non l’ha creata. Nel suo recente “Le isole dei sogni impossibili” Riccardo Bottazzo, giornalista veneziano con la passione per il mare e per le storie più incredibili, ne ha raccolte di meravigliose!
Il suo libro inizia con questa frase: “L’isola è il luogo in cui ogni ipotesi è possibile”. E dopo averlo letto posso affermare che veramente è così. Bottazzo ha raccolto storie di cronaca, spulciato archivi cartacei e online, ritrovato racconti, fatto interviste, ricostruito storie relative a uomini che, ad un certo punto della loro vita, si sono dichiarati monarchi di un’isola!
Avete letto bene. Esistono (o sono esistite) delle isole a cui è stato assegnato un nome, un re, uno statuto, la propria moneta, bandiera e francobollo e che hanno dichiarato la propria indipendenza dal resto del mondo. C’è l’isola di Sealand, ex piattaforma militare Fort Roughs, su cui Paddy Roy Bates, conduttore radiofonico, decise di trasferire e salvare la radio che aveva fondato. Ancora oggi sventola la sua bandiera, vende gadget e l’attuale re Michael, ha intenzione di espandere il suo regno! C’è Redonda, l’isola delle Antille su cui per la prima volta pose piede Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio per le Indie. Per una strana combinazione di eventi qui regna la monarchia di nobili scrittori! C'è stato Augusto I del Regno delle Rocce Battute dalle Onde! C’è stato il Regno di Gay e Lesbo, dove l’imperatore Dale I rivendicò i diritti che l’Australia aveva negato nell’unione tra persone dello stesso sesso. Più vicino a noi ci sono state l’Isola delle Rose, una piattaforma realizzata a largo della costa romagnola di cui ancora i francobolli sono tra i desiderata dei collezionisti, o ancora l’Isula de malu ‘entu su cui Deddore Meloni nel 2008, pose la bandiera del Partidu Sardu pro s’Indipendentzia, dichiarando l’isola indipendente dallo stato italiano. Vogliamo parlare della dinastia reale di Tavolara, istituita da Carlo Alberto, riconosciuta dalla Regina Vittoria d’Inghilterra e di cui a Buckingham Palace si conserva ancora la foto di uno degli eredi della dinastia? La didascalia riporta “Il re del regno più piccolo del mondo”. C’è Elleore, l’isola d’oro, il regno sul fiordo con un fuso orario di 12 minuti indietro (l’Elleore Standard Time). Qui, negli anni venti della Seconda guerra mondiale, si rifugiarono un gruppo di professori antifascisti, gli Immortali. Ne fecero un campo scuola per insegnare ai ragazzi le tradizioni democratiche della Danimarca. Vogliamo parlare poi della Repubblica della Conchiglia, conquistata (e difesa) a colpi di baguette? O la zattera costruita da Leicester Hemingway, fratello del celebre Ernest, come la Nuova Atlantide. Rivendicò il Guano Island Act per riconoscerla come nuova nazione caraibica. Tra i suoi intenti c’era quello di finanziare l’International Marine Research da lui stesso creato. Purtroppo il tutto naufragò insieme alla sua zattera a seguito di una terribile tempesta.
Sono tantissime, una più intrigante dell’altra e raccontate con una penna eccezionale da Riccardo Bottazzo. Se posso dire, quelle che ho amato di più sono senza dubbio la storia del dittatore spadaccino di Trindade (Bottazzo racconta che, nell’Ottocento, ogni redazione aveva una propria sala d’armi perché, se ora si colpisce a suon di querele, all’epoca, per un articolo mal accettato, si poteva incorrere in una sfida a duello. E in questa storia si parla del D’Artagnan dei cronisti!) e il meraviglioso scherzo d’aprile dei reporter del Guardian sull’Isola di San Serriffe, una particolare isola viaggiante!
Se vi ritenete ambiziosi conquistatori, se vi sentite sognatori dalle ali tarpate, se siete curiosi naviganti della rete e del mondo, se volete conoscere nuove e affascinanti storie, questo libro fa decisamente per voi!
Se è vero quanto affermava Borges che “un giorno il mare ci dirà chi siamo”…ne abbiamo ancora di belle da sentire!
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Riccardo Bottazzo, “Le isole dei sogni impossibili”, edizioni Il Frangente, Verona, 2022.
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Frangente.com Riccardo Bottazzo
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amantideilibri.it

Trama di Le isole dei sogni impossibili


Qualcuno, molto prima di me scrisse che chi vive senza follia, non è poi così saggio come crede. E di follia, qualcuno, nella propria vita ha avuto il coraggio o l’ incoscienza di aggiungerne più di un pizzico. Ne sanno qualcosa i “marinai”,gli attivisti e i miliardari annoiati che,a volte, senza troppo equipaggiamento, altre senza nemmeno troppo sale in zucca, salparono alla conquista della loro chimera.

Le isole dei sogni impossibili e…strampalati!
Strampalati sì, un po’ sopra le righe e un po’ fuori dal comune. 
Cosa spinge un uomo a nominarsi re o imperatore di un minuscolo lembo di terra in mezzo all’acqua e con intorno il nulla? 
C’è poi la storia di Leicester Hemingway, che sognava di dare una libera patria ai pescatori giamaicani con la Repubblica di Nuova Atlantide. Storie di regni fondati sui diritti di minoranze discriminate, o di minuscole isole che hanno dichiarato guerra agli stati nazionali confinanti. Storie di uomini che, dai mari del Sud al Mediterraneo, dai Caraibi ai mari artici, hanno seguito sogni impossibili come la ricerca dell’immortalità. L’ambizione? Il desiderio di diventare ricco? O quello di allevare leoni marini per commercializzarne il grasso addomesticandoli come fossero maiali ?
Oppure più semplicemente una mente aperta a sogni che sembrerebbero impossibili ma che tuttavia vale la pena di tentare ugualmente.
La fondazione di una repubblica democratica in mezzo al mare è un sogno ambizioso, certo. E se il gioco valesse la candela? 

Recensione

Nel corso della lettura mi sono soffermata più volte a riflettere sulle motivazioni che spingerebbero un individuo ad abbandonare una vita comune per partire alla volta di un’isola (quando va bene), una roccia o poco più, oppure una piattaforma piena di guano per tutti gli stormi di volatili che vi transitano, impossessandosene e facendosi eleggere re o imperatore all’unanimità dai quattro gatti che, forse matti , sprovveduti o solo sognatori, hanno deciso di seguirlo nell’impresa.
L’unica ragione valida che ho saputo trovare è semplicemente che vi sono menti fuori dal comune che utopiche e un po’ folli, meritano di restare nella memoria di chi vivrà dopo di loro. Del resto il mondo lo hanno sempre cambiato quelli un po’ fuori…dagli schemi! E se non sono riusciti a cambiarlo, quantomeno a movimentare le tristi esistenze di gente comune ,forse un po’ grigia e troppo legata a regole troppo scritte sulla pietra.

Chissà che il segreto della felicità, invece, non risieda proprio nel non prendersi troppo sul serio oppure farlo, sì ma con quel tanto di sconsideratezza.
Così autorità e guardie costiere in allerta ,per frenare gli entusiasmi di chi, disposto invece a sfidare correnti e malumori pur di fregiarsi di un titolo, e di potersi -perché no?- stampare i propri francobolli, si attivano per salvataggi, ordine pubblico e sanzioni pecuniarie.
Ho sorriso leggendo di questi Sogni Impossibili: la penna che li racconta è ben documentata, accattivante e soprattutto…molto ironica.



Scritto da Arcangela Guida
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LE ISOLE DEI SOGNI IMPOSSIBILI
A Rimini, lunedì 24 giugno 1968, Giorgio Rosa - un ingegnere fino a quel momento sconosciuto - tenne una conferenza stampa in cui dichiarò che al largo della costa romagnola, ad appena cinquecento metri dalle acque territoriali italiane, era appena stato proclamato uno Stato indipendente. Uno Stato con una propria moneta, il Milo, una stamperia per l’emissione dei francobolli, un sistema giuridico, una costituzione e un governo formato da una mezza dozzina di ministri. Il nuovo Stato si chiamava Isola delle Rose, anzi Insulo de la Rozoj, perché lo Stato aveva anche una lingua propria, l’esperanto. L’isola l’aveva costruita Rosa stesso. Individuato un punto di basso fondale aveva realizzato una piattaforma che, fra difficoltà finanziarie, intralci burocratici, problemi legali aveva impiegato circa dieci anni per arrivare a vedere la luce. Il primo maggio del 1968 l’isola era ufficialmente pronta, ma il Governo italiano ritenne che, essendo a ridosso della costa romagnola, potesse diventare uno stratagemma per attirare turisti e un modo per i residenti dell’isola per non pagare le tasse. Due mesi dopo la sua costituzione il Governo italiano mandò pattuglie di polizia sull’isola. Le forze dell’ordine ne presero possesso e cominciarono lo smantellamento della struttura… Dall’altra parte della Terra, nel Mar dei Coralli, sorge un arcipelago di isolotti dimenticati e disabitati. Sul più grande di questi nel 2004 sbarcò un gruppo di attivisti australiani per i diritti LGBT che lo occupò. Lo chiamarono il Regno di Gay e Lesbo con regolare dichiarazione di indipendenza, un ordinamento giuridico con una sola norma, quella dell’arricchimento ingiusto. Questo regno continuò ad esistere fino al 2017, fino a quando cioè il governo australiano approvò la legge sui matrimoni omosessuali…
In queste storie si intrecciano gesta di visionari di tutto il mondo che, seguendo i loro sogni giudicati dai più impossibili da realizzare, hanno fondato regni. Le isole descritte sono luoghi dove è possibile realizzare grandi imprese o semplicemente luoghi dove costruire ecosistemi per la salvaguardia del pianeta e governi per i quali non è obbligatorio pagare le tasse. Riccardo Bottazzo, giornalista professionista appassionato di mare e di barche, si occupa anche di tematiche ambientali che lo portano ad abbracciare le battaglie dei popoli lontani in difesa della propria terra. L’autore in questo saggio ha catalogato le isole indipendenti presenti sul globo, un universo di territori che disseminano non solo il pianeta ma anche lo spazio della narrazione, attraverso il sogno, gli ideali di chi le ha pensate e realizzate. Una metafora letteraria dell’isola, un luogo immaginario nel quale nascondersi e dar vita ad un universo possibile. Il libro, arricchito dai disegni di Roberto Bottazzo, è diviso in sette parti e apre con l’Arcipelago degli iconoclasti, una sezione che contiene le vicende di coloro i quali hanno occupato isole o addirittura le hanno costruite, come nel caso dell’ingegner Giorgio Rosa. L’idea di raccontare queste storie, tanto reali quanto folli, ha spiegato l’autore, gli è venuta proprio scrivendo un articolo su
L’Isola delle Rose per “Daily Nautica”, in occasione dell’uscita del film su Netflix. Ne è venuto fuori un bel saggio da leggere per scoprire storie spesso sconosciute o dimenticate, storie di inguaribili sognatori di sogni spesso destinati a naufragare insieme alle loro vite, alle loro speranze e alle loro isole.
ARTICOLO DI Mina Patrizia Paciello
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LE ISOLE DEI SOGNI IMPOSSIBILI
Avviso ai lettori: quelle scritte da Riccardo Bottazzo sono pagine ad alto contenuto di libertà che potrebbero contribuire a dar vita a sogni importanti!
Da sempre l’isola rappresenta un luogo speciale per l’uomo, terre (e non solo) circondate dal mare in cui l’isolamento diventa la condizione necessaria per alimentare e difendere sogni e desideri che non sarebbe possibile veder nascere in altri posti.
Sono trenta le storie che compongono “Le isole dei sogni impossibili”, racconti, appunto, di sogni e di utopie a cui alcuni uomini hanno tentato di dare concretezza provando a realizzare in mezzo al mare ciò che non sarebbe stato possibile dar vita sulla terraferma. Non c’è altro luogo che meglio di un’isola possa custodire il desiderio folle (?) di chi persegue la volontà di dar vita a nuovi Stati (anche un po’ bizzarri) provando a realizzare l’impossibile, creando nuove monarchie, luoghi di protezione e prosperità per scrittori o spazi di di tutela per i diritti negati ad alcune minoranze. E non sono neanche mancate le intenzioni bellicose nei confronti degli Stati confinanti!
Sono pagine che ci fanno viaggiare con il cuore e con la mente quelle di questo libro che ci porta letteralmente alla scoperta, oltre che dei tentativi di concretizzare un sogno, anche di luoghi più o meno remoti sparsi in ogni dove, un’occasione straordinaria per fare letteralmente il giro del mondo stando comodamente seduti sul divano. E non mancano neanche le storie di “casa nostra” con il racconto dell’Isola delle Rose, una costruzione artificiale eretta poco fuori le acque territoriali italiane, al largo di Rimini, negli anni ‘60. Spesso le isole sono protagoniste dei nostri sogni e molte volte crediamo che alcuni luoghi non possano esistere perché le idee e i desideri ad esse legati ci risultano irrealizzabili.
Ecco, queste pagine servono ad aprirci gli occhi facendoci conoscere chi non si è arreso e i sogni ha provato a realizzarli con molta concretezza e, anche se con altrettanta concretezza si sono infranti, sono stati consegnati per sempre all’immortalità.
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Meteo, clima e ambiente: consigli di lettura in vacanza
L’estate e le vacanze sono il momento migliore per una buona lettura. Quali sono i nuovi libri di meteorologia, clima e ambiente? Ecco alcuni consigli di lettura e la nostra recensione di alcuni testi
di Luca Lombroso

Le isole dei sogni impossibili
Nelle piccole isole e piattaforme autoproclamatesi Stato indipendente il mare e i fenomeni meteo la fanno da padrona. Il libro narra fatti veri di personaggi più disparati che hanno dichiarato indipendenza dai paesi vicini, fino a chiedere il riconoscimento all’ONU, in piccole isole, lembi terra remoti e piattaforme abbandonate o autocostruite. La più famosa e nota fu l’Isola delle Rose, al largo di Rimini, dove negli anni 1960 l’ingegner Giorgio Rosa sfidò l’Italia fino al punto che il nostro paese intervenne militarmente.
Meno noto
Leicester Hemingway, si costruì un’isola tutta per sé ancorando uno zatterone appena fuori dalle acque territoriali della Giamaica, facendo in modo che gli uccelli marini la adoperassero come “toilette”. Altri sognatori, spesso fra il pazzoide e l’affarista, arrivarono perfino a dichiarare simbolicamente guerra agli Stati Uniti o all’Unione sovietica, ma per scoprire come poi finirono vi consigliamo la lettura de Le isole dei sogni impossibili, di Riccardo Bottazzo, giornalista, scrittore e ambientalista, Edizioni Il Frangente.Avviso ai lettori: quelle scritte da Riccardo Bottazzo sono pagine ad alto contenuto di libertà che potrebbero contribuire a dar vita a sogni importanti!
Da sempre l’isola rappresenta un luogo speciale per l’uomo, terre (e non solo) circondate dal mare in cui l’isolamento diventa la condizione necessaria per alimentare e difendere sogni e desideri che non sarebbe possibile veder nascere in altri posti.
Sono trenta le storie che compongono “Le isole dei sogni impossibili”, racconti, appunto, di sogni e di utopie a cui alcuni uomini hanno tentato di dare concretezza provando a realizzare in mezzo al mare ciò che non sarebbe stato possibile dar vita sulla terraferma. Non c’è altro luogo che meglio di un’isola possa custodire il desiderio folle (?) di chi persegue la volontà di dar vita a nuovi Stati (anche un po’ bizzarri) provando a realizzare l’impossibile, creando nuove monarchie, luoghi di protezione e prosperità per scrittori o spazi di di tutela per i diritti negati ad alcune minoranze. E non sono neanche mancate le intenzioni bellicose nei confronti degli Stati confinanti!
Sono pagine che ci fanno viaggiare con il cuore e con la mente quelle di questo libro che ci porta letteralmente alla scoperta, oltre che dei tentativi di concretizzare un sogno, anche di luoghi più o meno remoti sparsi in ogni dove, un’occasione straordinaria per fare letteralmente il giro del mondo stando comodamente seduti sul divano. E non mancano neanche le storie di “casa nostra” con il racconto dell’Isola delle Rose, una costruzione artificiale eretta poco fuori le acque territoriali italiane, al largo di Rimini, negli anni ‘60. Spesso le isole sono protagoniste dei nostri sogni e molte volte crediamo che alcuni luoghi non possano esistere perché le idee e i desideri ad esse legati ci risultano irrealizzabili.
Ecco, queste pagine servono ad aprirci gli occhi facendoci conoscere chi non si è arreso e i sogni ha provato a realizzarli con molta concretezza e, anche se con altrettanta concretezza si sono infranti, sono stati consegnati per sempre all’immortalità.
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