Il DJ sta spaccando la consolle
28-08-2010, 14:47jukebox '10, musica, nicchiaPermalink“Rimini che non gli frega niente
della gente dentro ai bar il ventinove
di agosto, che
piove
sempre
e scritte luminose laggiù al Luna Park
che smanie e desideri da bambini
le ombre che si allungano
fino a toccare il mare riniziando poi a tremare
il vento soffia e qui non cambia niente, ma
il dj sta spaccando la consolle
c'è sempre techno e house sul giradischi
c'è sempre un buon motivo per sbattere le mani
sbatti un po' le mani
il dj sta spaccando la consolle
c'è sempre techno e house sul giradischi
c'è sempre un buon motivo per sbattere le mani
quindi, sbatti un po' le mani”.
Fitness pump, Rimini (da Riviere, 2006).
Sono state scritte, negli ultimi 10 anni in Italia, tantissime belle canzoni, per lo più da semisconosciuti che non lo facevano di mestiere. Le hanno scritte per hobby, sono stati un po' in giro nei locali e poi hanno messo su famiglia, o vinto una borsa a Oxbridge, o si sono semplicemente rotti i coglioni, oppure no, oppure sono ancora lì che autoproducono i loro cd, curano il loro myspace, caricano gli strumenti sulla fiat multipla e si fanno centinaia di chilometri per suonare al festival di un tizio che ha un casolare col cortile. Francamente non so nemmeno se esistano ancora, questi Fitness Pump.
Di solito quando succedono questa cose si parla di “musica indipendente”, di “underground”, e nel mondo reale si dà per scontato che siano loro i primi a non voler uscire davvero dalla loro nicchia confortevole, per misurarsi col mercato vero, col professionismo, con le necessità e i gusti del grande pubblico. Sono stronzate.
Davvero, stronzate, non c'è altra parola. Ditemi dov'è la spocchia in un pezzo come questo. Ditemi il motivo per cui le radio “commerciali” non avrebbero dovuto programmarla fino alla noia, una manciata di estati fa. Ma anche oggi. Ditemi per quale motivo Rimini dei Fitness Pump non dovrebbe piacere al mio fornaio, alla tua estetista, a te che andavi ai rave, a tuo fratello che ci va adesso, al commercialista quarantenne che venerdì si fa quattro ore di autostrada per ballare ancora sulla spiaggia come un cretino: ditemi perché non gli sarebbe piaciuto ascoltarla alle cinque del mattino mentre esce dall'autogrill, anche su isoradio. È una canzone minimale, orecchiabile, che manovra con semplicità sensazioni che sono moneta corrente. Poteva diventare la piccola Estate-Sta-Finendo degli anni Zero, ma i radiofonici non se ne sono accorti. Per via che c'è la crisi, le case discografiche non si sentono di rischiare (e quindi puntano sui Finley, certo), eccetera. Oppure perché dal '96 hanno i padiglioni auricolari completamente ostruiti da una strana cricca bianca che si è cristallizzata, non viene più via.
della gente dentro ai bar il ventinove
di agosto, che
piove
sempre
e scritte luminose laggiù al Luna Park
che smanie e desideri da bambini
le ombre che si allungano
fino a toccare il mare riniziando poi a tremare
il vento soffia e qui non cambia niente, ma
il dj sta spaccando la consolle
c'è sempre techno e house sul giradischi
c'è sempre un buon motivo per sbattere le mani
sbatti un po' le mani
il dj sta spaccando la consolle
c'è sempre techno e house sul giradischi
c'è sempre un buon motivo per sbattere le mani
quindi, sbatti un po' le mani”.
Fitness pump, Rimini (da Riviere, 2006).
Sono state scritte, negli ultimi 10 anni in Italia, tantissime belle canzoni, per lo più da semisconosciuti che non lo facevano di mestiere. Le hanno scritte per hobby, sono stati un po' in giro nei locali e poi hanno messo su famiglia, o vinto una borsa a Oxbridge, o si sono semplicemente rotti i coglioni, oppure no, oppure sono ancora lì che autoproducono i loro cd, curano il loro myspace, caricano gli strumenti sulla fiat multipla e si fanno centinaia di chilometri per suonare al festival di un tizio che ha un casolare col cortile. Francamente non so nemmeno se esistano ancora, questi Fitness Pump.
Di solito quando succedono questa cose si parla di “musica indipendente”, di “underground”, e nel mondo reale si dà per scontato che siano loro i primi a non voler uscire davvero dalla loro nicchia confortevole, per misurarsi col mercato vero, col professionismo, con le necessità e i gusti del grande pubblico. Sono stronzate.
Davvero, stronzate, non c'è altra parola. Ditemi dov'è la spocchia in un pezzo come questo. Ditemi il motivo per cui le radio “commerciali” non avrebbero dovuto programmarla fino alla noia, una manciata di estati fa. Ma anche oggi. Ditemi per quale motivo Rimini dei Fitness Pump non dovrebbe piacere al mio fornaio, alla tua estetista, a te che andavi ai rave, a tuo fratello che ci va adesso, al commercialista quarantenne che venerdì si fa quattro ore di autostrada per ballare ancora sulla spiaggia come un cretino: ditemi perché non gli sarebbe piaciuto ascoltarla alle cinque del mattino mentre esce dall'autogrill, anche su isoradio. È una canzone minimale, orecchiabile, che manovra con semplicità sensazioni che sono moneta corrente. Poteva diventare la piccola Estate-Sta-Finendo degli anni Zero, ma i radiofonici non se ne sono accorti. Per via che c'è la crisi, le case discografiche non si sentono di rischiare (e quindi puntano sui Finley, certo), eccetera. Oppure perché dal '96 hanno i padiglioni auricolari completamente ostruiti da una strana cricca bianca che si è cristallizzata, non viene più via.
"son pieni di energia gli uomini"
13-02-2007, 17:42Chaplin, cinema, generazione di fenomeni, Moretti (Nanni), nicchia, non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo, snobismi, tvPermalink
Anche noi, venerdì, invece di uscire e recarci in qualche covo di snobisti, siamo rimasti sul divano davanti alle Invasioni Barbariche. Così effettivamente non ci è sfuggito lo scoop più controverso dell’anno (il servizio di Matteo Bordone, travestito da Matteo Bordone, che passa un pomeriggio intero in un ipermercato e poi va a non-ballare la salsa).
E non ci è piaciuto. Forse per snobismo antisnobista di ritorno, boh. Ma sicuramente non per antipatia preconcetta nei confronti di Bordone, tutt’altro. Di tutto si potrebbe accusare la mia coinquilina, salvo di antipatia preconcetta nei suoi confronti. E tuttavia avreste dovuto vedere la tristezza nei suoi occhi.
Allora: ci sarà in giro chi odia Bordone per motivi suoi e ha voglia di parlarne male: ma forse c’è anche chi c’è rimasto male perché Bordone in radio e altrove sembra molto, molto più simpatico di quello andato in onda venerdì. Una simpatia che nel servizio non c’era più: annullata. La tv ha masticato Bordone e ha risputato l’ennesimo snob-demofobo alla Zecchi. Non doveva finire così.
Poi, per un colmo di snobismo, ha iniziato a pioverci in casa. Quando ho riattaccato il PC, ho visto che ne avevano già parlato tutti. A questo punto che faccio? Sono più snob se mi attacco anch’io, o se faccio finta di niente?
Ho finto di essere un laureando di scienze della comunincazzone e mi sono brevemente rivisto il servizio (via macchia), cercando di capire cos’è che rendeva Bordone così irritante. Il montaggio? Le luci? La fotografia? No, direi che è tutto ok. Ma sin dalle prime riprese è chiaro un fatto: non c’aveva voglia. Certo, sempre meglio che simulare finti entusiasmi. Ma per tre minuti il personaggio barbuto non fa che spostarsi da una poltrona a una panchina, sembra invecchiato di 30 anni. A un certo punto prova anche un divano automassaggiante e dice che sembra di stare sull’intercity (un treno da snob: ma anche i regionali non vibrano mica male). “A fine serata sono stravolto” dirà alla fine. Guarda, senza acrimonia ti giuro: sembravi stravolto da subito. Il servizio funziona male soprattutto perché non c’è trama: il personaggio nasce stanco e stanco muore. Ma la gente in tv vuole colpi di scena.
E poi vuole che tu faccia il primo passo. Cioè, lo sappiamo tutti benissimo che 6 ore in un centro commerciale sono da ricovero, ma almeno la prima mezz’ora ci devi provare. Devi prendere in mano un oggetto che ti piace. Solidarizzare col vecchietto o la commessa. E se ti chiedono un ballo, porco cane, devi ballare. Nella sua replica, Bordone cita il Battiato di E ti vengo a cercare,

Gratta gratta, il meccanismo è lo stesso dei grandi film di Chaplin: nel labirinto disumano della città moderna il Vagabondo prova qualunque mestiere, qualunque esperienza di vita. Non è mai a suo agio, ma riesce sempre a regalare all’ambiente qualcosa di originale. E tutto, per un attimo, funziona: finché non arriva qualcuno a dire che non si può stare lì. Ai tempi di Chaplin era un poliziotto-con-sfollagente. Moretti di solito si fa cacciar via da qualche "persona normale". La banalità della prepotenza.
Io credo che la modernità debba essere esplorata con un po’ più di energia, di coraggio, al modo in cui lo faceva il Vagabondo: è un centro commerciale disumano in cui scavarti la tua nicchia, consapevole che l’estraneo, il poliziotto, la pioggia dai tegoli, può portarti via tutto in poche ore. Puoi lavorarci, ma puoi anche nasconderti, pattinarci, giocarci. Dopodiché capita anche a me di addormentarmi in piedi, se accompagno qualcuno lungo certe rotte dello shopping. E allora metto su una musichetta interna, uno di quei pezzi da pianoforte che accompagnavano i film muti. E guardo in camera e tiro avanti. Qualcuno, da qualche parte, ride di me: è una cosa che a volte consola.
Comments (14)
Anonymous wrote ...
Bel post. Complimenti.
2/16/2007, 11:19:00 AMAntonio Sofi wrote ...
Solo ora, dopo aver letto la tua riflessione, ho capito cosa nemmeno a me tornava e che mancava dalle considerazioni d'altri. Applausi e saluti.
2/15/2007, 10:04:00 PMprostata wrote ...
Beh, sì, concordo, il servizio non mi è nemmeno dispiaciuto, ma lui (che non conoscevo) sembra un po' la brutta copia di Moretti... :)
2/15/2007, 9:51:00 PMAnonymous wrote ...
indipendentemente dal tema della puntata...
mi piace "dispenser" su radio 2, bordone in radio mi piace.
tuttavia, effettivamente, devo ammettere, leonard, che qui il bordone risulta alla stessa stregua di un zecchi, di un facci, di un quaquaraquá qualunque nella classica ospitata dalla bignardi.
credo sia il ruolo.
guardando il filmato, figurati, mi veniva da dare ragione alla parietti. alla parietti!
lebbia
2/15/2007, 2:34:00 PMmi piace "dispenser" su radio 2, bordone in radio mi piace.
tuttavia, effettivamente, devo ammettere, leonard, che qui il bordone risulta alla stessa stregua di un zecchi, di un facci, di un quaquaraquá qualunque nella classica ospitata dalla bignardi.
credo sia il ruolo.
guardando il filmato, figurati, mi veniva da dare ragione alla parietti. alla parietti!
lebbia
Anonymous wrote ...
Che succede se qualcuno ti obbliga a farti un giro per i negozi del centro senza avere niente da comprare, niente da fare realmente? Ti fai due palle così.
Idem al centro commerciale. La gente va là perché ha da fare la spesa, comprare un abito, un servizio di bicchieri, un libro. Insomma, perché Bordone avrebbe dovuto divertirsi, provarci? Ma provare a far cosa?
Il servizio era tendenzioso e provocatorio, il risultato già stabilito, prevedibile. Bordone forse non l'ha intuito, c'è cascato. Ai centri commerciali ho fai la spesa o t'annoi. Bordone non doveva comprar nulla, s'è annoiato. Lapalissiano, banale, ma a quanto pare provocatorio.
2/15/2007, 1:49:00 PMIdem al centro commerciale. La gente va là perché ha da fare la spesa, comprare un abito, un servizio di bicchieri, un libro. Insomma, perché Bordone avrebbe dovuto divertirsi, provarci? Ma provare a far cosa?
Il servizio era tendenzioso e provocatorio, il risultato già stabilito, prevedibile. Bordone forse non l'ha intuito, c'è cascato. Ai centri commerciali ho fai la spesa o t'annoi. Bordone non doveva comprar nulla, s'è annoiato. Lapalissiano, banale, ma a quanto pare provocatorio.
Anonymous wrote ...
Ebi, sarebbe bello, ma nel Trasloco Infinito in cui viviamo bisognerebbe aprire una serie di scatoloni.
Francesco, come ho già scritto, in casa porto i pantaloni, ma non il telecomando. Il dvd ce l'abbiamo, ma non lo guardiamo, perché sarebbe snob (o non abbastanza snob, non lo so). Bisogna seguire il popolo, capire cosa guarda.
("J'avais la télé, mais ça m'ennuyait
Je l'ai r'tournée... d'l'aut' côté c'est passionnant!
J'suis snob... J'suis snob
J'suis ravagé par ce microbe")
Anonimo più sopra, se mi dici "viva la parola scritta" sfondi una porta aperta. Però, visto che si parlava di un servizio tv, la finestrella su youtube permette di capire subito se ho ragione o sono orbato dai pregiudizi rosiconi.
Quanto al video in fondo, se fossi riuscito su google images a trovare una foto decente di "Charlot che pattina di notte al centro commerciale", ne avrei fatto a meno. Ma c'ero molto legato perché quello che forse è il primo centro commerciale della storia del cinema è gia un posto postmoderno in cui ci si nasconde, si dorme, si gioca, ci si perde.
2/14/2007, 4:51:00 PMFrancesco, come ho già scritto, in casa porto i pantaloni, ma non il telecomando. Il dvd ce l'abbiamo, ma non lo guardiamo, perché sarebbe snob (o non abbastanza snob, non lo so). Bisogna seguire il popolo, capire cosa guarda.
("J'avais la télé, mais ça m'ennuyait
Je l'ai r'tournée... d'l'aut' côté c'est passionnant!
J'suis snob... J'suis snob
J'suis ravagé par ce microbe")
Anonimo più sopra, se mi dici "viva la parola scritta" sfondi una porta aperta. Però, visto che si parlava di un servizio tv, la finestrella su youtube permette di capire subito se ho ragione o sono orbato dai pregiudizi rosiconi.
Quanto al video in fondo, se fossi riuscito su google images a trovare una foto decente di "Charlot che pattina di notte al centro commerciale", ne avrei fatto a meno. Ma c'ero molto legato perché quello che forse è il primo centro commerciale della storia del cinema è gia un posto postmoderno in cui ci si nasconde, si dorme, si gioca, ci si perde.
e. wrote ...
Guarda, non so cosa sia successo a Bordone in tv, ma mi dispiace se è successo un casino (Dispenser è un modello di intelligenza radiofonica che in Italia mi pare abbia pochi paragoni).
Piuttosto, vai a tirare fuori quello che pubblicavamo sui centri commerciali dieci anni fa? :-)
2/14/2007, 11:25:00 AMPiuttosto, vai a tirare fuori quello che pubblicavamo sui centri commerciali dieci anni fa? :-)
Anonymous wrote ...
È che quel servizio parlava molto più di Bordone che dei centri commerciali e delle sale da ballo. Era un post, in definitiva.
2/14/2007, 11:15:00 AMfabrizio wrote ...
Ehi, ma quello è il Lupo del Centro Sarca, viale Sarca, Milano, il ristorante di tutte le mie pause pranzo! Solo che con i miei buoni pasto la tagliata non me la posso permettere. Consolati Bordone, tu ci passi un sabato, io cinque giorni!
2/14/2007, 12:09:00 AMAnonymous wrote ...
Provarci "per forza"? Sono troppo pigro. Al massimo posso farmi trascinare quando mi ci trovo, ma niente di più...
GePs
2/13/2007, 11:30:00 PMGePs
Anonymous wrote ...
leo, ma tu no ce l'hai il dvd?
io ne ho uno in più, che era in offerta alla coop e non ho saputo resistere. se vuoi te lo impresto.
saluti
francesco
2/13/2007, 11:02:00 PMio ne ho uno in più, che era in offerta alla coop e non ho saputo resistere. se vuoi te lo impresto.
saluti
francesco
.mau. wrote ...
Venerdì scorso non ho visto le Invasioni Barbariche come del resto non le ho mai viste se non una mezz'oretta a inizio dicembre a casa di una mia amica (qualche settimana dopo mi è capitato di vedere Daria e Sofri jr, e posso assicurarti che lei è molto meglio dal vivo in tutti i sensi). Non ho nemmeno visto il video su macchianera. In compenso, Bordone l'ho visto spesso negli studi di Macchiaradio, e di nuovo dal vivo non mi sembrava per nulla triste. Al limite può stare sulle palle il suo tipo di battute, ma qui - se ho ben capito - non è il caso.
Insomma, la colpa è della tivvù.
(in effetti non leggo il suo blog. È grave?)
2/13/2007, 10:15:00 PMInsomma, la colpa è della tivvù.
(in effetti non leggo il suo blog. È grave?)
Anonymous wrote ...
Non mi piace lo stile blogghesco di Matteo Bordone (qualche volta sono passata dal suo blog ma me ne sono andata subito) però questo video lo volevo vedere, mi volevo rendere conto... ma non si vede, non parte PROPRIO! Meno male che invece quello di Chaplin si vede benissimo
volpice
2/13/2007, 10:14:00 PMvolpice
Anonymous wrote ...
..Chi è Matteo Bordone?
E poi, no, dai, pure tu, non cedere alla tirannia del video, no, dai, per favore!
(so che non son li solo per far mostra di se, finio a se stessi. So che son funzionali al testo: ma viva la parola scritta, senza ammenicoli, e viva chi sa usarla bene)
2/13/2007, 7:35:00 PME poi, no, dai, pure tu, non cedere alla tirannia del video, no, dai, per favore!
(so che non son li solo per far mostra di se, finio a se stessi. So che son funzionali al testo: ma viva la parola scritta, senza ammenicoli, e viva chi sa usarla bene)
09-01-2004, 02:13calzature, nicchia, prodotto internoPermalink
These boots are made for…
(Gennaio, tempo di inventario, e anche questa prendetela con beneficio d’inventario)
Non è che proprio tutta l’economia italiana vada a rotoli: ci sono settori di nicchia che aumentano perfino il fatturato, per esempio i prodotti per pedicure. Voi fate abitualmente pedicure? No. Infatti è una nicchia.
Però è una nicchia in costante espansione: soprattutto i giovani, a quanto pare, ricorrono a cure di questo tipo perché hanno sempre più problemi ai piedi. E perché hanno problemi ai piedi? Buffo, nessuno lo sa esattamente. Magari è il tramonto dell’occidente, che serpeggia (e serpeggiando, s’attacca prima ai piedi che al resto).
Alcuni podologi, però, cominciano a dare la colpa alle scarpe sportive, quelle tutte bombate e foderate di plastica, che fanno sudare molto i piedi, finché le unghie non si rammolliscono e finiscono per incarnirsi. Così i giovani soffrono, e la nicchia aumenta il fatturato.
A questo punto credo che avreste il diritto a un riscontro, almeno a un link, ma non ho nulla da segnalarvi, mi spiace. L’ho sentita in un bar, mica vi posso lincare il bar. Magari si potesse.

(Gennaio, tempo di inventario, e anche questa prendetela con beneficio d’inventario)
Non è che proprio tutta l’economia italiana vada a rotoli: ci sono settori di nicchia che aumentano perfino il fatturato, per esempio i prodotti per pedicure. Voi fate abitualmente pedicure? No. Infatti è una nicchia.
Però è una nicchia in costante espansione: soprattutto i giovani, a quanto pare, ricorrono a cure di questo tipo perché hanno sempre più problemi ai piedi. E perché hanno problemi ai piedi? Buffo, nessuno lo sa esattamente. Magari è il tramonto dell’occidente, che serpeggia (e serpeggiando, s’attacca prima ai piedi che al resto).
Alcuni podologi, però, cominciano a dare la colpa alle scarpe sportive, quelle tutte bombate e foderate di plastica, che fanno sudare molto i piedi, finché le unghie non si rammolliscono e finiscono per incarnirsi. Così i giovani soffrono, e la nicchia aumenta il fatturato.
A questo punto credo che avreste il diritto a un riscontro, almeno a un link, ma non ho nulla da segnalarvi, mi spiace. L’ho sentita in un bar, mica vi posso lincare il bar. Magari si potesse.
fanno ancora i "musici", ma come fitness pump non esistono più.
E però, a Leona', questa canzone di spocchia ne ha a palate; la puoi vendere un tanto al chilo la spocchia in questa canzone.
Questa alla radio non la sentirai mai. Vuoi un esempio del perché? Conta quanti secondi passano tra "il vento soffia e qui non cambia niente, ma" ed il primo "il dj sta spaccando la console".
Li hai contati? Bene sono tutti secondi di meravigliosa, sbeffeggiante, ammiccantissima spocchia che dalle radio non passa. Peccato, lo so.
Nella nostra era non si può togliere la maschera al dio del divertimento obbligatorio e farla franca, no?