Trashmen didn't get my trash today

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Spike Lee ha diretto alcuni tra i film più brutti e più belli che ho visto. A volte immagino che abbia un gemello cattivo, che lo odia e vuole rovinargli la reputazione, mettendo il nome di S. L. su quintali di pellicola senza capo o coda, come Miracolo a Sant'Anna o Bamboozled. In realtà Spike Lee ha un fratello e una sorella, che a un certo punto volevano scrivere un film sulla loro infanzia brooklynese. Fecero leggere la sceneggiatura a Spike, che glielo comprò; tolse le parti di sesso tra adolescenti, e realizzò Crooklyn. Non è senz'altro tra i film più brutti che ho visto. Ma la cosa che me lo rende caro più di ogni altro film di SL sono i titoli iniziali. Niente di trascendentale: un dignitoso isolato di Brooklyn, primi anni Settanta. I grandi giocano a domino, i bambini corrono sui marciapiedi, i ragazzi s'infrattano sotto le scale. L'estate in città, in tutto il suo splendore. In sottofondo gli Stylistics cantano di scioperi dei netturbini e varia umanità – le cose che fanno girare il mondo. Una pezzo soul sui generis, impregnato della luce del mattino, odoroso di donuts alla cannella. In seguito ho cercato in lungo in largo la loro versione di People make the world go round, senza soddisfazione. Ne ho trovato una, pregevole, di Micheal Jackson bambino, ma ora m'intristisce. Poi mi sono reso conto che la canzone mi piace ascoltarla così: col rumore dei bambini che fanno la conta. È anche questo che fa girare il mondo.
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