Chi gli ha dato la password

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Salve, sono quello che se n'era andato da Piste qualche mese fa e ora si sente un po' come Rutelli quando se n'è andato dal PD. Anzi peggio, perché quando se n'è andato Rutelli il PD è giusto risalito un po' nei sondaggi, ma da quando me ne sono andato Piste è stato segnalato dalla Stampa, dal Post, da Linkiesta, dal Giornale, da Libero e ieri sera da Gramellini a Che tempo che fa. In prima serata tv. No, ma fa veramente piacere, dopo tanti anni e tante tastiere consumate, vedere riconosciuto il lavoro di qualcun altro.
Onori quindi a Cragno, che più o meno è restato solo, e fa una cosa semplicissima ma la fa lui e gli altri no. Seguono alcune considerazioni tecniche:

1. Malgrado tanta segnalazione la fiammata negli accessi è stata inferiore ad altri episodi (l'apparizione di Padre Pio in formato Megaborg, ad esempio). Sarà che è primavera e tutti sono a spasso, ma la sensazione è che ormai il grosso del traffico passi dai social. È chiaro che sulla stampa.it un link a un blog lo vedono millemila persone in più, ma non cliccano.

2. Quello che ha trovato il Cragno (la pagella scolastica della Fornero) era sotto gli occhi di tutti, e quindi tutti quelli che ci hanno linkato avrebbero potuto tranquillamente ignorare la fonte. La Stampa per esempio, se ho capito bene in un primo momento ha fatto lo gnorri (d'altro canto era tutto materiale suo); poi i commentatori hanno protestato ed è spuntato il link. Fino a qualche mese fa tutto questo non sarebbe successo: al massimo gli organi di stampa avrebbero scritto cose come "un blog ha trovato" o "il tam tam della rete". Credo che sia un effetto collaterale della socializzazione delle informazioni: la sensibilità è cambiata, o meglio prima non c'era una sensibilità e adesso sì (addirittura una notizia può risultare più sexy se a trovarla invece che un professionista è stata "un blogger").

3. La Fornero mi sembra un esempio di scuola del secondo paradosso di Otis-Findlay, ahinoi. Una figlia di papà avrebbe picchiato molto meno duro.

E adesso se scusate vado nel mio angolino a sentirmi poco bene. Gramellini ha citato Cragno. È nata una stella. Ed è Cragno.
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Il bello era sentirlo raccontare le sue avventure: e finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate, per governarsi meglio in avvenire. "Ho imparato", diceva, "a non mettermi ne' tumulti: ho imparato a non predicare in piazza..."

Il Sabato seguente
A questo punto è passata ormai una settimana, e qualcuno magari è curioso di sapere come va in città con una sede di Forza Nuova aperta. Ci sono varie novità, ma purtroppo non ho sottomano tutte le fonti.
Per esempio: pare che Forza Nuova sia già stata sfrattata. Ma per ora è solo una voce che gira. Invece è sicuro che gli esercenti della zona stiano raccogliendo firme per mandarla via. E così, dove non è riuscita la Costituzione, potrebbero farcela i negozianti del Centro. Il Consiglio comunale ha votato un'unanime risoluzione di condanna: solo i consiglieri di AN hanno lasciato l'aula. A questo punto mi sento di fare una profezia: tra due anni i soliti personaggi faranno un nuovo comunicato stampa in cui avvertiranno dell'imminente apertura di una sede di Forza Nuova a Modena.

(Io, comunque, ho la sensazione che se davvero i Marziani atterrassero in via Gallucci con un disco volante, affittassero regolarmente una sede, e dichiarassero di voler stabilire rapporti pacifici con l’umanità, probabilmente finirebbero anche loro per scatenare una veemente raccolta di firme da parte dei commercianti del Centro Storico).

Dal canto loro, i forzanuovisti fanno il possibile per rendersi simpatici agli indigeni, distribuendo un volantino in cui promettono di trattare bene il quartiere e difenderne l’identità nazionale. Promettono anche (ho sentito dire) di allontanare "personaggi socialmente indesiderabili" tra cui pare ci siano “comunisti” e i “no global”.

E qui bisogna aprire una parentesi su cosa significa, a Modena, essere “no global”.
In voi forse la parola evoca immagini di tute bianche insanguinate, scudi in plexiglas, vetrine infrante, spalline in gommapiuma. Beh, da noi le cose sono un po’ diverse.
A Modena una volta ho sentito una ragazza dire (seriamente): “No, io preferisco andare al Forum Sociale di Bologna, quello di Modena non mi va, tanto i sacramenti li ho già presi tutti”.
“Come hai detto, scusa?”
“Li ho presi tutti: Battesimo, Comunione, Cresima… per ora sono a posto”.
“Vuoi dire che per te il Modena Social Forum è la continuazione dell’oratorio?”
“Ma insomma, sì”.

Non bisogna dedurne che siano tutti chierichetti, i noglobal modenesi (e sabato s’è visto), ma l’idea che un tabaccaio del centro possa sentirsi minacciato da un noglobal e difeso da un forzanuovista è qualcosa che sfida ogni senso della realtà e del ridicolo.

Pare anche che la polizia stia “visionando i filmati prima di far partire le denuncie”. Così leggevo sul giornale lunedì. Strano, pensavo, io telecamere proprio non ne ho viste. Mah, le avranno nascoste, quelle volpi (ne sanno sempre una più del diavolo).
Stasera mi telefona Cragno, “O, sei a casa? C’ho qui una perla, sapessi”.
“Sentiamo”.
“Sai che io c’ho un mio amico che ha un balcone su largo Garibaldi, no?”
“No”.
“Beh, lui ha girato tutto! La scena che tu insulti il poliziotto…”
“Non l’ho insultato”.
“E poi quando io vado a fotografarli e tu mi stai dietro e la polizia ci carica…”
“Non ci ha caricato”.
“Insomma, si vede tutto!”
“Bello”.
“No, il bello deve ancora venire”.
“Ah sì?”
“Sì, perché la Digos è arrivata in casa del mio amico con una foto ingrandita dove c’è lui sul balcone con la telecamera in mano, e gli hanno detto: vogliamo la videocassetta”.
“Ma lui gli avrà detto che l’aveva cancellata, no?”
“No, sai in quei momenti…”
“Gliel’hanno sequestrata?”
“No, figurati”.
“Ah, meno male”.
“Gliel’hanno chiesta in prestito”.
“Ma lui non gliel’ha data”.
“Eh no”.
“Ah, bene”.
“Gli ha dato solo una copia, l’originale se l’è tenuto”.
“Stai scherzando”.
“No no. Dai, vengo lì e te la mostro. È troppo forte! La tua faccia si vede benissimo!”

La mia faccia si vede fin troppo bene. Vado in giro per la piazza rannicchiato in un cappotto nero (mi stavo prendendo un raffreddore, ma questo nel video non si vede) a fomentar disordini. A parte me, la giacca arancione di ragno, e qualche testa rasata, non si vede nient’altro. Troppo forte.

Una cosa che forse non si è ancora capita, è che sabato in Piazza Torre eravamo pochini. Molti non sono venuti. Altri sono arrivati, hanno visto chi c’era e sono venuti via. Altri hanno mandato giusto il portabandiera. E forse è giusto così, perché Forza Nuova è un fatto grave, ma non basta a unirci un mattino, se per trecentosessanta giorni all’anno siamo divisi su tutto. Il Centro di Permanenza Temporanea, gli acquedotti in vendita, la Coop Estense che assume interinali il giorno dello sciopero dei dipendenti: tutte queste cose non sono meno gravi di Forza Nuova, e le viviamo tutti i giorni.

Infine, segnalo che l’antifascismo, a Modena, si sveglia sempre più presto: sabato il corteo della Sinistra Giovanile partirà alle 8:30. Ci sarà anche il Sindaco, pare. Io probabilmente arriverò più tardi. E alle dieci e mezza – se sono ancora a piede libero – andrò a stampare le pagelle. A (spero) presto.
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Tra i tanti problemi dell’uomo, tra i tanti impedimenti che gli rendono tortuosa la via per la felicità, quasi mai si parla dell’adrenalina.
E dire che la nostra vita sarebbe molto diversa (e forse migliore) senza adrenalina.
Faccio alcuni esempi.

(Largo Garibaldi, ore 13.40, Sabato 1 febbraio 2003)
Manifestante: “Voglia scusarmi. Perché cerca di allontanare il fotografo della Gazzetta, in possesso di regolare accredito stampa?”
Poliziotto (graduato): “Vede, il fatto è che è stato individuato dai militanti di Forza Nuova, che già lo hanno preso di mira una volta”.
Manifestante: “Un motivo in più per farlo restare e, anzi, proteggerlo, visto che lei è un Tutore dell’Ordine”.
Poliziotto: “Vedo che abbiamo su questo problema due punti di vista diversi”.
M: “Già”.
P: “Purtroppo in questo momento mi manca il tempo per discuterne con lei, e anzi, devo avvertirla che se persiste nel farmi perdere tempo mi vedrò costretto ad arrestarla”.
M: “Lei non può fare questo. Può al massimo fermarmi”.
P: “Converrà che la differenza è irrilevante”.
M: “Sì, ne convengo. La lascio dunque alla sua gestione dell’ordine, che trovo tuttavia assai poco professionale”.

Tutto questo, in un mondo senza adrenalina.
In questo mondo, invece, le cose si sono svolte così:

Manifestante: “Ma come, cazzo! Li fate star lì e mandate via il fotografo?”
Poliziotto: “È pericoloso stare qui”.
M: “Se è pericoloso proteggetelo, cazzo!, non è mica un dilettante, è quello della gazzetta!”
P: “Vattene”.
M: “Io me ne devo andare, e loro restano qui? Questa è la mia città, mica la loro”.
P: “Se non te ne vai entro due secondi ti faccio arrestare per intralcio”.
M: (dopo due secondi): “Ma se sono sul marciapiede, cosa vuoi che intralcio!”
P: “Vai via!”
M: (andandosene): “Ma vaff…”

*** *** ***

Un altro esempio (Largo Garibaldi, ore 13.50)
Militante di forza Nuova: “Signore, lei non mi è nuovo, e mi pare di averle già una volta fatto presente che non è gradito qui”.
Cragno: “Verissimo, tuttavia ci terrei ad attardarmi ancora un poco”.
Militante: “Vede, è che stiamo soccorrendo i nostri feriti, e siamo di conseguenza un poco nervosi: la sua macchina fotografica, in questo contesto, potrebbe vieppiù intorbidare gli animi…”
Manifestante: “Cragno, credo che il signore abbia ragione”.
Cragno: “Rimango della mia idea: vorrei restare qui ancora un poco”.
Il Poliziotto di prima: “Ebbene, la rivedo! Non è un poco temerario, a ripresentarsi qui?”.
Manifestante: “Può darsi, tuttavia non ho nessuna intenzione bellicosa, anzi intendevo soltanto convincere il mio amico Cragno ad allontanarsi, per la sua incolumità”.
Poliziotto: “Non so se crederla, ma la invito ad lasciare immediatamente questo luogo, lei e il suo amico”.
Manifestante: “Sì, andiamo subito. Resta la mia sensazione di una gestione della piazza faziosa e poco professionale”.

Questo, sempre in un mondo senza adrenalina.
Mentre nel nostro, Cragno si stava buttando nel guaio più grande della sua vita.

Militante di Forza Nuova: “Te, t’ho già detto, te ne vuoi andare?”
Cragno: “O, cazzo vuoi? Io resto qui”.
Manifestante: “Cragno, vieni via!”
Cragno: “Uno scapelotto! Mi ha dato uno scapelotto sulla nuca! Io perdo la testa!”
Manifestante: “Ma no, ma no…”
Cragno si aggrappa al muretto e inizia a urlare, in direzione di due ambulanze: “Siete delle merde! Forza Nuova di Merda! Merda!”
Manifestante: “Vieni via! Vieni via!”
In quel momento una busta contenente ghiaccio per impacchi vola sulle nostre teste e richiama l’attenzione del più stronzo poliziotto con cui io abbia mai avuto il piacere:
Poliziotto: “Ancora tu! Ma io ti spacco la faccia”.
Manifestante: “Ma non ho fatto niente! Sono solo venuto a prendere il mio…”
Poliziotto: “T’ho detto che ti spacco la testa!”
Manifestante: “Cragno, scappiamo”.
Cragno: “Sì”.
Scappiamo
Cragno: “Ce la siamo vista bella, eh?”
Manifestante: “Sì, però, Cragno, anche tu, vaffanculo”.
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