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Tutti fuori

Per molti secoli, il Cristianesimo ha riguardato soprattutto la Morte.
Intendo dire che era una religione che faceva il possibile per aiutare i suoi fedeli a convivere con l’idea, terribile e familiare, della morte. Questo mistero che ci portiamo con noi tutti i giorni: perché siamo al mondo se non è per sempre? Quando moriremo? Nessuno lo sa.

I cristiani arrivano dopo millenni di angoscia a proporci una serie di misure difensive. Non sono stati i primi, ma bisogna ammettere che sono stati più bravi di altri. La morte non è che l’inizio, dice il cristiano: prova a immaginartela come un cancello espugnato da Cristo, afferma più o meno San Paolo. Considera la tua povera vita come un investimento. Gesù aveva già accennato con gli apostoli a un Regno dei Cieli, a un Giudizio Universale: i buoni da una parte, i cattivi dall’altra. Se sei buono – o pensi di esserlo – di morire a questo punto ti vien quasi voglia.

E se non sei buono, puoi sempre rimediare con una nobile morte. Da qui il martirio – che esisteva già nel mondo degli eroi, ma col Cristianesimo diventa una manifestazione religiosa. Da qui, inoltre, una serie di manifestazioni esteriori un po’ luttuose (i crocifissi, i teschi, i monaci che ammoniscono: “ricordati che devi morire”) che ultimamente abbiamo un poco accantonato. Perché? Perché questa enfasi sulla morte è passata di moda. Anche tra i cristiani.

Dalla metà del Novecento, in effetti, il Cristianesimo ha iniziato a preoccuparsi soprattutto della Vita. Non di quella eterna, come ci si potrebbe aspettare: no, proprio delle nostre vite effimere ed imperfette. Verrebbe da chiedersi il perché: qualcuno si chiede il perché? Voglio dire, come si spiega che la religione dell’Estrema Unzione è diventata la religione antiabortista per eccellenza?

Qualunque sia il motivo, il Limbo è rimasto fregato nel mezzo. Nel medioevo, in piena ansia per la vita dopo la Morte, il Limbo era stato escogitato per spiegare un’apparente ingiustizia del Sommo Giudice: se solo chi ha ricevuto la Buona Novella è degno di entrare nel Regno dei Cieli, come la mettiamo con le persone oneste e pie che la Buona Novella non l’hanno ricevuta perché sono vissuti prima di Gesù, o in un’altra parte del mondo, o sono morti troppo presto? Come può essere così ingiusto Dio da dare tanta importanza al luogo e al tempo in cui abbiamo vissuto una vita che è solo una percentuale infinitesima dell’Eternità dopo la morte?
Qualche oscuro architetto dell’oltretomba suggerì che doveva esserci nell’inferno una zona dove, pur in assenza di Dio, si stava bene; qualche alto prelato ne parlò, Dante lo sistemò nel suo poema, e da allora il Limbo si è imposto nell’immaginario collettivo – ma da parte dei Pontefici, nessuna dichiarazione definitiva.

E meno male, perché il problema che angustiava Ratzinger fino ad oggi è di segno opposto: se nulla è più sacro della Vita, come si spiega che la vita degli embrioni, in sede di Giudizio Universale, sia considerata robetta da serie B? Perché i preti dovrebbero spendersi tanto per creature comunque destinate al Limbo? Insomma, questo rimasuglio della struttura medievale finiva per accreditare la sensazione (suggerita anche da un certo borghese buon senso) che un esserino concepito da pochi giorni non sia cosa da mandare né in Cielo, né all’inferno, né altrove: qualche laico prima o poi lo avrebbe interpretato in questo senso. Meglio rimuovere. Del resto si sa, le chiavi del cielo le ha lui. A chi scioglie in terra, sarà sciolto in eterno, no?

E quindi il Limbo è chiuso. Tutti fuori. Come si diceva qualche tempo fa, preparatevi a un paradiso asiatico, perché la maggior parte degli aborti clandestini si pratica in Cina e India; e presupporre che solo gli embrioni di radici cristiane vadano in cielo sarebbe vagamente nazista (e io non vorrei nemmeno scriverle nello stesso pezzo, le parole “nazista” e “Ratzinger”).

Per farla breve: la sorte toccata al Limbo è un segno di come cambia nei secoli questo Cristianesimo che crediamo monolitico: nel Medioevo lo inventano perché sono ossessionati dalla sistemazione del mondo dopo la Morte; nel Duemila lo tolgono perché sono altrettanto ossessionati dalla sistemazione della Vita. E domani? Chi lo sa. Anche il Regno dei Cieli si aggiorna: questa è comunque una buona notizia.
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