Non siete così meglio di Breivik
28-07-2011, 18:17fascismo, razzismi, terrorismoPermalink
Solo perché ha portato alle logiche, estreme conseguenze le chiacchiere che possono scapparvi a una certa ora al terzo grappino, al secondo limoncello, voi dite che è un pazzo, Breivik.
E siccome sotto la patina becera e pagana siete uomini di mondo, moderni e disincantati, non vi attraversa nemmeno per un istante il sospetto di averlo evocato voi il folle Breivik, durante i sonnellini della vostra ragione. No, il mostro lo avrà senza dubbio partorito qualcun altro - il gene dello stragismo, il welfare nordico, il disagio della società multiculturale, i videogiochi, il "sistema".
Io per me non credo che Breivik sia un pazzo, o meglio: non credo che la sua pazzia sia di un genere diverso dalla vostra. Se faccio qualche distinguo tra voi e lui, non è perché rispetti l'atteggiamento moderato con cui anche stanotte vi alzerete dal tavolino e ve ne andrete a nanna senza aver fucilato nemmeno un negro, nemmeno un comunista. Non è che vi stimi più di lui: mi fate meno paura, questo sì, ma non perché lui sia un pazzo e voi no. Il fatto è che la sua "pazzia", chiamiamola pure così, è molto più efficiente. Breivik, se ho capito bene, è stato abbastanza pazzo da trasferirsi in campagna per qualche anno, onde poter acquistare tutto il fertilizzante esplosivo che gli serviva senza destare sospetti. Quando alla fine ha colpito, non ha tirato alla cieca come i terroristi, a cui basta seminare il terrore.
Breivik aveva un obiettivo molto più preciso, accessibile soltanto in una piccola nazione: ammazzare un intero partito, interrompendone il ricambio generazionale. Così ne ha fatto esplodere la sede della capitale, attirando la polizia lontano dall'isola dove ha decimato con freddezza i futuri quadri del laburismo norvegese. Tutto alla luce del sole, perfettamente spiegato, senza quelle zone d'ombra in cui il terrorismo incuba: Breivik non è un terrorista, è il flagello di Dio. Il sorriso che mostra nelle foto dell'arresto lo leggete come il sorriso di un folle: io ci vedo la soddisfazione per un buon piano eseguito, per un lavoro ben fatto. C'è nella sua "pazzia" un metodo, una lucidità che forse noi sani di mente non possiamo permetterci. Quella che ci impedisce di irrompere con una mitraglietta nella redazione di Feltri, togliendo a lui e ai suoi pards la possibilità di mettere alla prova il proprio coraggio, la propria abnegazione, cos'è? ragionevolezza? O paura, o rassegnazione? Siamo meno pazzi o soltanto più pigri?
Di fronte a uomini lucidi come Breivik, in grado di concepire una missione e sacrificarvi tutta la loro esistenza; individualisti assoluti pronti a bruciare il proprio ego pur di rischiare l'alba di un nuovo Califfato o di un nuovo Sacro Romano Impero, forse la soluzione è: più videogiochi. Sul serio. Nel suo caso evidentemente non ne ha giocati abbastanza: alla lunga è rispuntata la voglia di irrompere nella realtà, realizzandovi le sue fantasie di sterminio e sacrificio. Forse avremo risolto il problema quando ognuno di voi, senza neanche alzarsi dal tavolino, avrà a disposizione la sua realtà simulata in cui uccidere tutti i laburisti e i negri che vuole, trionfare e regnare. Più crociate per tutti, purché virtuali; più target, più missioni, più munizioni, più ministeri in Brianza, più oppio per i popoli dell'Europa dei popoli. Il giorno in cui la fantasia sarà davvero più soddisfacente della realtà, quel giorno forse vi libererete all'estasi dei vostri sogni di purezza e gloria, e ci lascerete in pace a tentare di convivere e sopravvivere in questo mondo imperfetto. Forse a Bossi non abbiamo dato abbastanza Braveheart; forse da qualche parte qualcuno ha già scritto il gioco di ruolo che riuscirà a incatenare per sempre l'inquieto Borghezio, come Merlino nel Lago.
Nel frattempo dobbiamo sopportarvi, ma non è che ci facciate meno schifo di Breivik. Un po' meno paura, forse: e forse abbiamo torto. Perché non sarete lucidi e conseguenti quanto Breivik, ma quando volete sapete uccidere meglio di lui, con più pulizia e senza pagarne le conseguenze. A un simpatico leghista moderato come il ministro Maroni, a quel mattacchione ex-post-fascista sdoganato del ministro La Russa, basta lasciare soltanto due motovedette a pattugliare un largo braccio di mare all'apice dell'emergenza profughi in Libia, e il Canale di Sicilia si riempie in pochi giorni di quelle centinaia di cadaveri di fronte ai quali Breivik perde tutto il suo carisma folle e si rivela per quel che è: un dilettante, che ora andrà in galera. Voi invece restate al governo. Ma non è che mi facciate meno schifo di Breivik, o che dobbiate sembrarmi meno pazzi di lui.
del resto sei leghista, per te il problema è "difenderci dall'invasione"
si: vi spaccherei la testa a tutti, se non fosse moralmente sbagliato, perchè col vostro essere così cogliolni trascinate tutto, anche la mia vita, in un baratro di merda
http://blog.libero.it/LoSbugiardino/10448138.html
io non ho disistima per questo ragazzo coraggioso, anzi, vi confesso che "anche se non si può dire", lo ammiro.
Di solitudini- Gli anacoreti non sono violenti-
Io credo che Brievik perde la sua identità,si
sente tradito non vuole uniformarsi e ha
rivolto questa rabbia contro il suo paese-
Chi scrive nei commenti "del quarto d'ora di
celebrità"contro i 21 anni di carcere,non valuta
correttamente,come nessuno di noi, che poco sappiamo- Chi è così certo del crollo delle Twin
Towers é uno che si contenta, senza chiedersi di
più-Chi ha licenza di uccidere solo USA che manda a morire ragazzi, soldati immolati a un falso ideale- Armi di distruzione di massa che non sono mai state trovate? Guerra santa il" petrolio"-Ecco i responsabili della strage ad oggi- Domani potremmo saperne di più, ma come distinguere la buona informazione da quella mirata a deviare scientemente il punto di vista -Assassino troppo facile-
Egill
Ma evidentemente chi ha scritto quest’articolo non sa perché.
E' doloroso leggere un articolo così... ‘povero' proprio sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci, colui che odiava gli indifferenti. Un articolo che quando parla di questo Anders (di nome e di fatto) senza rendersi conto che è l'indifferenza all'ennesima potenza, un simulacro d'uomo con dentro una devastazione tale da non poterci trovare non un affetto, ma neanche il ricordo di un affetto, neanche odio, neanche rabbia. Niente. Un essere che si fatica a definire umano... chè l’uomo per sua natura è essere sociale (ricorda qualcosa?!?). Essere sociale non perchè rispetta il codice della strada, o sa organizzare fino all’ultimo agghiacciante dettaglio una strage… ma perchè "sente" gli altri. Li riconosce. E sa fare le differenze. E rifiuta.
Si è detto tante volte che se la scena pubblica è popolata dai Borghezio, dai Feltri, e dai tanti altri… minus habens, è anche per una carenza della sinistra. Una crisi culturale, innanzitutto della sinistra. Che è per definizione progressista. Ora, qui, sotto il nome che richiama quello di un genio – artista e scienziato - come Leonardo, può scrivere uno che crede (ed il verbo è proprio corretto, infatti non pensa!) che siamo tutti uguali ad uno schizofrenico paranoide (e forse, chissà, analogamente potrebbe credere che il fegato si trova nei pressi del tallone, tanto, se si tratta di “opinioni”…) allora la situazione è veramente mooooolto triste!
Francesca
mi spiego meglio: perché tutto questo clamore per le parole di Borghezio, quando sono 20 anni che la lega dice le stesse cose?
preferisco la grossolana coerenza (anche inopportuna come scelta di tempi) di Borghezio, all'ipocrisia quasi-sgamata degli altri leghisti.
Qualcuno di voi ha visto la Costamagna e Telese, faccia contrita e indignata, fare tiro incrociato sul povero Borghezio seduto sul vasino?
(terrone)
Leggo in tutti questi commenti un comune denominatore:
- dolore
- incredulità
- rabbia
... sono tutte comprensibili, umane reazioni.
Buona giornata a tutte/i
(V)
Siamo sicuri che i burghezidi o i mangiatori di orso siano davvero simpatiche canaglie da non prendere troppo sul serio?
Niente. Non ci ferma nulla.
Perché non ce n'è bisogno. Perchè una cosa del genere non ci verrebbe mai in mente.
Perché la sola idea ci provoca un assoluto, totale, incondizionato disgusto.
E ci fa schifo il solo sentire invocare stragi di massa con leggerezza (anche prima del grappino). "ma è folklore". No, non lo è stato mai - è, appunto politica, e produce i suoi effetti
questo discorso mi sta bene, a patto di estenderlo a Livia Turco, a Giorgio Napolitano e a tutti i presidenti del consiglio e ministri degli interni dei governi di centro-sinistra (non è una provocazione, dico sul serio)
La soluzione?
Per essere eroi, che siano giusti, malvagi o folli, bisogna prima essere così irrimediabilmente soli da non poter concepire redenzione.
A chi ha veri affetti, una vita, amici, risate, la storia di Oslo parrà sempre irrecuperabilmente un'opera incomprensibile.
no?
K
Per riuscire si deve essere o sentirsi, soli, senza legami particolari e con la sensazione di non avere nulla da perdere.
certo che anche voi a sogni di purezza e gloria non scherzate.
Condividete con Breivik l'idea di uccidere chi non la pensa come voi?
Altro che "tentare di convivere e sopravvivere in questo mondo imperfetto" : solo chiacchere?
Tartaglia è il vostro eroe?
E sono i videogiochi che vi trattengono dal purificare il mondo ed allinearlo ai vostra desiderata?
Secondo me sono proprio quelli che fanno male: stateci di meno lì davanti.
Quel che ci ferma è che i nostri piani non ci soddisfano; per quanta corda diamo alle fantasie, ci sembra che non arrivino lontano abbastanza. In breve, sappiamo che, anche ad ammazzarli tutti, per tante che siano le persone che includiamo in quel tutti, non raggiungeremmo comunque l'obbiettivo.
Se potesse, Breivik dice che tornerebbe indietro ad ammazzare Hitler; evidentemente non ha letto che tutti ammazzano Hitler al primo viaggio nel tempo[1]. Né legge leonardo[2].
D'altronde, lui stesso forse ha raggiunto il suo obbiettivo, quello piccolo e meschino che s'è posto, ma di certo non otterrà quel che voleva: vinceranno la promiscuità, il multiculturalismo, la corruzione morale e insomma tutte le cose che a Breivik fanno schifo.
Ciò che ti impedisce di irrompere con una mitraglietta in una qualunque redazione non è la pigrizia, la paura del carcere o di essere ammazzato nel tentativo, o almeno non solo: è anche e soprattutto il disgusto, la paura di dover poi assistere alla fila di aspiranti per i posti appena liberatisi.
[1] http://www.abyssandapex.com/200710-wikihistory.html
[2] http://leonardo.blogspot.com/2009/10/salviamo-la-vita-berlusconi.html