Vabbe', ma di morte lenta

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"Cosa volete, il morto?"

L'altro sera ho letto una scritta sul muro di un bagno: "agisci da prepotente e pensa da vittima". Ecco, credo che gli ideologi del Blocco Studentesco siano maturati in cessi simili.
Vuoi andare in testa al corteo ma non ti fanno passare? Agisci da prepotente: cìnghiali! Vedrai che se ne vanno.
Loro non se ne vanno? Chiamano i fratelli grandi e vi fanno un mazzo tanto? Pensa da vittima: ce l'hanno tutti con te perché sei fuori dal coro. E tu dal coro hai fermamente intenzione di star fuori! Almeno finché non te lo fanno dirigere.
Rai3 possiede un video che vi sputtana? Pensa da vittima: quelli vogliono fare le liste di proscrizione! Vogliono consegnare i vostri nomi e cognomi a quelli cattivi coi caschi che poi ci ammazzano. Agisci da prepotente: tutti in massa in via Teulada, dimostrazione di forza. Quando non c'è nessuno, perché altrimenti rischia di non venir bene, come dimostrazione di forza. 
Il risultato di questa tattica è interessante: più guai fanno, e più ci sono video con la loro faccia all'attenzione di giornalisti e magistratura. Più sono esposti, e più reagiscono. Più reagiscono e più sono esposti. In pratica si stanno spingendo a testa bassa in una tonnara di denunce.Va bene, sono ragazzini. Ma chi li spinge da dietro è un criminale - e non è Cossiga. Comunque non è nemmeno l'ultimo arrivato. 
Come finirà? Sarebbe bello che finisse in niente; purtroppo l'esperienza dice che questo tipo di cose finisce quando qualcuno si fa male davvero. Qualcuno chi? Chiunque può farsi male: un giovane di destra, uno di sinistra, un passante apolitico, un poliziotto o un carabiniere (magari uno giovane giovane e inesperto come quelli che furono lasciati in prima linea a Genova) La domanda che conclude il video del Blocco si può leggere in vari modi: Volete un morto? Se proprio v'interessa, ve lo procuriamo: ragazzini da mandare al macello se ne trovano agli angoli di strada. Voi guadagnate un pretesto per tirare un sipario sulla protesta studentesca, e il Blocco ci guadagna quel martire di cui ha un gran bisogno (mica possono continuare a riciclare il rogo di Primavalle, roba da Pleistocene).
A una tattica così suicida, come si reagisce? La prima regola è quella di sempre: non reagire alle provocazioni, mai, per nessun motivo. Se proprio vogliono un Caduto, se lo devono procurare da soli, cinghiamattandosi a morte.
La seconda regola ce la mostra il vecchio pazzo Cossiga, nostro Re Lear: parlare, parlare al vento. Può essere paranoia, o anche solo scaramanzia, ma se parlando di queste cose possiamo anche solo ridurre di un millesimo la possibilità che accadano, facciamolo. In tutti gli spazi dove possiamo dire qualcosa, diciamolo. Per esempio, se mi viene il sospetto che il governo mandi avanti i ragazzini fascisti nella speranza che un giorno o l'altro uno di loro faccia la fine di Placanica, pardon, la fine che doveva fare Placanica, io qui lo scrivo. Se poi non succede, sarò il primo a esserne felice. 
La terza regola: riderci sopra. Vogliono fare i martiri? Sommergiamoli di pernacchie. Coi ragazzini di solito funziona.

(E giu le mani dai Motörhead, pagliacci)
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