Anche dieci anni, anche vent'anni

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A leggere intercettazioni e fuori-onda dei notabili del centrodestra, all'inizio ti diverti: c'è il Ministro Caio che dà del cretino al Ministro Tizio, la ministra Sempronia che dà della vaiassa alla deputata Calpurnia... dopo un po' però ti viene lo stesso sospetto che ti socchiude le palpebre mentre guardi i reality, e cioè: non faranno anche un po' finta? Si danno dei cretini per risultare credibili, e in effetti dopo un po' uno gli crede. Però in fondo va bene così, tanto c'è gente che è in nomination da anni e non viene mai eliminata, e per un Bondi o un Fini che lasciano le scene c'è sempre pronto uno Scilipoti o uno Stradacquanio.

D'altro canto ti chiedi anche se si possa vivere in quel modo, senza potersi fidare di un amico, un collega, un complice; dovendo dare per scontato che tutti ti sparlino alle spalle. La Casa delle Libertà, una volta si chiamava così, sembra una di quelle famiglie dove il papà non deve neanche più dare le spalle per sentire che gli danno del rincoglionito, dove tutti si sorvegliano nei corridoi per evitare che il fratello tossico si venda il televisore, la sorella cominci a ricevere i clienti pure in camera. Uniti tutti solo dalla paura che frani il tetto che nessuno si umilia a riparare, e dalla paura che fa il mondo di fuori. E ti chiedi per quanto ancora può durare, una famiglia così, per quanto.

Poi pensi a famiglie che conosci, e ti rispondi.
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