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Caro amico Barbaro

Forse è l’Italia la terra dei mille piccoli pasolini. Prima si sono ammazzati l’originale, e poi: “presto, su, mangiatene tutti”. Il risultato sono trenta milioni di opinionisti da bar e qualche migliaia di commentatori sui blog, tutti con quel ritornello pronto: “Io so. Anche senza le prove, so”.
Come no. Hai sentito due chiacchiere, hai visto due foto, scorso i titoli, e sai. Sai anche la formazione della nazionale, se te la chiedono. Ma è chiaro che i pedofili di Rignano stamattina hanno un valore aggiunto.

Di quelli di Brescia invece nessuno parla più – eh, come? C’è stato un caso di pedofilia in una scuola materna a Brescia? Un prete, un bidello, sei maestre? Tutti assolti? Ne sai qualcosa? Niente. Quando l’inchiesta cominciò, quando ci furono i titoloni e i servizi in tv, tu sapevi tutto. Mi avevi anche spiegato cosa avresti fatto al bidello o alla maestra “se li avessi avuti tra le mani”. Adesso invece non sai niente. Ed è curioso, non trovi? La tua conoscenza dei fatti è inversamente proporzionale ai gradi di giudizio. Cioè: man mano che le sentenze diventano definitive, tu cominci a non saper nulla, a dimenticarti proprio. Eh? Un caso a Brescia? Dove? Come? Quando?

Io e te abbiamo una cosa in comune: non sappiamo niente. Non per maleducazione o negligenza. La nostra è un’ignoranza tecnica: le poche cose che abbiamo imparato, le sappiamo da servizi giornalistici confezionati non troppo professionalmente.
Siccome io non so niente, come te, non ho molto da dire su Rignano. Mi sembra tutto pazzesco. Ma non avendo ancora accennato all’idea di strozzare le maestrine a mani nude, probabilmente passerò come un innocentista. In realtà no: non sono innocentista: sono uno che non sa niente. Ma non ha importanza: per uno come te, che “sa”, quelli che non sanno sono ultra-garantisti, piagnoni intellettuali, checche, e non checche qualsiasi, ma checche passivamente complici di reati di pedofilia, per cui domattina dovrai cambiare bar e spiegare a qualcun altro cosa faresti “se mi avessi tra le mani”.

Se posso in qualche modo venirti incontro, credo che una certezza ci sia, ed è la peggiore: quei bambini sono stati molestati. Che sia stata una squadra di maestre con un autore televisivo e il primo benzinaio di pelle scura recuperato nei dintorni, o che sia stato un pool di psicologi, assistenti sociali e genitori un po’ allarmisti, qualcuno ha fatto grossi danni a quei bambini. Cosa preferisco pensare? Che le graduatorie degli insegnanti siano infestate da satanisti pedofili o che psicologi e genitori in Italia siano psicologicamente predisposti a una caccia alle streghe? La seconda opzione sembra meno terribile, ma è comunque terribile.

Io però non avrei voluto nemmeno parlare, di quell’orribile caso: perché non ne so niente, davvero, e le chiacchiere non rimediano l’ignoranza dei fatti. Io volevo parlare di te, perché ti conosco bene: e non mi piaci.
Finché è un bar, pazienza: ci si viene per altri motivi, e le chiacchiere sono inconcludenti per definizione. Ma quando vai su un blog (come questo o questo), tu non cerchi generi di conforto. No. Tu ci vai esattamente per scrivere i commenti che scrivi: se li avessi tra le mani li strozzerei, li impalerei, non so cosa farei (finalmente una cosa che non sai: quale costume da boia ti calzi a pennello) E la presunzione d’innocenza? Ma “ci sono tante cose che qualcosa per forza dev’esser vero”. Come no.
Tu non mi piaci perché in questa società, in questa civiltà, ci stai da ospite. Avremmo dovuto essere un po’ selettivi alle frontiere: non solo a Lampedusa, ma anche all’esame di maturità. Forse servirebbe una specie di giuramento sulla Costituzione. Non lo so. So solo che tu sei un barbaro, che approfitti di tutti i comfort di uno Stato di diritto ma pensi allo stesso tempo di poter venire in un bar o su un blog a parlare di Legge del Taglione e diritto alla Faida. Vienmi poi a parlare di Civiltà occidentale. Civiltà? E imparare un alfabeto?
Non solo sei un barbaro, ma un barbaro pre-cristiano: Teodorico l’ostrogoto ti sopravanza in civiltà di diverse spanne. Guarda che il cristianesimo lo hanno fondato anche un po’ per te, per toglierti quell’ansia primordiale di strozzare i colpevoli. Se tu fossi un buon cristiano, ti rilasseresti: Dio vede tutto e chi ha fatto male i piccoli brucerà in un fuoco eterno. Strozzarli oggi non aggiunge nulla al castigo.

Ma se uno la fede non ce l’ha, mica se la può inventare… e va bene. Per quelli come te c’è lo Stato laico. Ma ha le sue regole. La giustizia laica è tutt’un’altra cosa rispetto a quella che tu pensi. per certi versi è stata inventata proprio per difendere i colpevoli dai barbari come te… e per difendere i barbari come te da sé stessi.
E non ti voglio dire, con Beccaria, che la pena dovrebbe essere educativa: e chi ci crede più in Beccaria? Mi basterebbe che tu capissi che lo Stato non è un’istituzione preposta alle vendette corporali. Punire i colpevoli è importante, ma è molto più importante evitare che altri reati siano commessi. E a tale scopo questo tuo insanabile prurito alle mani è dannoso, te ne rendi conto? Quando esterni la tua voglia di strozzare, dai quasi l’impressione di voler occultare delle prove. Se quanto denunciato a Rignano fosse vero, i servitori dello Stato dovrebbero per prima cosa far luce su una rete di complicità ramificata e spaventosa. Altro che strozzare i colpevoli, allora: bisognerebbe farli parlare, con ogni mezzo. Magari con la tortura (il carcere duro italiano è tortura) ma persino con delle concessioni, se fosse necessario. Perché la priorità non è strozzare un colpevole: la priorità è prevenire gli abusi sui bambini.
E qui arriviamo alle accuse gravi. No, non contro i pedofili, contro di te.

Ogni volta che ti sento parlare, o che ti leggo, caro amico Barbaro, mi domando: qual è la tua priorità? Prevenire altri casi di abuso sui minori o strozzare qualcuno? Qualcuno che sicuramente, forse, chissà, è colpevole?
Questo tuo gettarti con le mani avanti, ogni volta che i giornali ti servono il mostro pronto, è molto sospetto. Non appena nasce un caso, tu vuoi strozzare i colpevoli. Il che significa che tu desideri che ci siano colpevoli. Come a dire che desideri che il caso non scoppi come una bolla di sapone. Se poi si scoprisse che i bambini non sono stati toccati, tu rischieresti persino di mostrarti deluso.
Io non so se Rignano sia una bolla di sapone, ma so che in passato ce ne sono state. Negli anni Ottanta negli Usa ci fu una vera e propria epidemia di casi di questo tipo nelle scuole dell’infanzia (via Macchia). Molti furono arrestati. Quasi tutti poi assolti.
Questo tipo di bolle nascono precisamente per colpa tua. Sono i barbari come te che comprano i mostri pronti in prima pagina. Sono quelli come te che si attaccano al tg più urlato e colpevolista che può offrirti il mercato. Questa tua ansia di strozzare qualcuno crea il mostro, lo capisci? Quattrocento anni fa era l’untore, oggi è il pedofilo, con qualche variante.

La volontà di sapere, l'ansia di strozzare. Per colpa della tua curiosità malata, e del tuo mal sublimato prurito alle mani, innocenti vanno in galera e bambini si auto-convincono di cose orribili. E tu nel frattempo te ne vai in giro per i bar o per i blog, a dire quanto ami i bambini. È possibile che tu, da piccolo, abbia effettivamente preso qualche ceffone di troppo. Ma qui da noi non è una scusa. Forse non commetti nessun reato, ma sei un ospite della civiltà, e alla lunga gli ospiti puzzano. Tornatene nella tua grotta, vuoi?
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