Un voto non dannoso

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Ok, dichiarazione di voto.

Salvo ripensamenti dell'ultima ora dovuti ad accadimenti improbabili (ad es. Berlusconi che promette di triplicare lo stipendio degli insegnanti o Veltroni che mostra le chiappe in pubblico, ecc.) la redazione di Leonardo voterà PD alla Camera e Sinistra L'Arcobaleno al Senato, e invita i lettori elettori dell'Emilia Romagna a fare altrettanto.

Un voto del genere ha poco a che vedere con la qualità degli argomenti espressi da questi due partiti in campagna elettorale; in particolare la mia antipatia per il candidato presidente dell'Arcobaleno rimane piuttosto forte. Direi che la decisione finale è stata presa consultando questo pezzo di NoiseFromAmerika sul voto utile, e ponendomi la domanda: quale tipo di voto può portare più danni al Popolo della Libertà? Ebbene sì: a 14 anni dal 1994 io continuo a considerare la sconfitta di Berlusconi come un valore in sé (esattamente come diceva due anni fa quel candidato antipatico di cui sopra).

Forse B. non sarà l'unico responsabile dell'imbarbarimento della classe politica, imprenditoriale, e ahimè, lavoratrice, ma sicuramente ne è la migliore incarnazione. Farlo fuori una volta per tutte, elettoralmente, non è certo la soluzione finale, ma sarebbe un buon inizio. Purtroppo non ci credo più come due anni fa: l'uomo ha dimostrato di essere molto più vitale dei suoi avversari. Certo, è più facile mostrare vitalità quando si fa appello agli istinti più bassi del proprio corpo elettorale: l'avidità, il successo individuale, ecc. Ho sempre fatto fatica a non confondere la lotta degli italiani contro Berlusconi in una lotta tra il Bene e il Male, in un mondo dove il primo fa buchi da tutte le parti e non ci sono trucchi, anellini o spade laser che tengano. Mi dispiace per chi si aspettava un'analisi più sofisticata, io davvero arrivo solo fin qui.

Come forze del Bene forse mi trovavo più a mio agio nell'armata Brancaleone di Prodi che nel Pd di Veltroni, per una questione di gusti che è inutile disputare. Io non sono tra quelli che credono in un accordo pre-elettorale tra Berlusconi e V: forse entrambi lo hanno previsto come Piano B, ma a nessuno dei due conviene veramente. Quel che temo sia successo è che Veltroni, consapevole di non avere chances, abbia chiesto e ottenuto di perdere bene, in modo da far fuori gli altri partiti di sinistra. Questi ultimi non sono certo immuni da colpe, ma nei due anni del governo Prodi si sono dimostrati un partner di governo più affidabile del previsto. Non meritavano di essere emarginati in questo modo. Ma è una polemica vecchia: Veltroni ha tratto il dado. Vediamo come andrà.

Se andasse bene, se cioè Veltroni riuscisse a vincere o anche solo a pareggiare, è possibile che io cancelli alcuni pezzi degli ultimi mesi e mi vanti persino di aver capito prima degli altri che era in grado di farcela, grandissimo Valter, come Paolo Rossi nell'82, o Dossena nell'83, o gli Abbagnale nell'84, eccetera eccetera. Non vogliatemene, tengo famiglia, e poi chi siete voi per giudicare, ah?
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