- 2025

Permalink
Democrazia abrogativa

Caro Leonardo,
un altro giorno, un altro duro colpo per Taddei.
Sembra quasi che faccio apposta, a demolire tutte le sue certezze. Lui, in fondo, vorrebbe solo essere sicuro di vivere in un film, una specie di 1984 cattocomunista con Papa Silvio al posto del grande fratello. Un incubo, certo, ma un incubo rassicurante, con i cattivi da una parte e i buoni dall'altra, e lui supereroe in felpa e cappuccio. Ma poi si guarda intorno – dov'è la repressione? I carabinieri hanno le stesse panze di vent'anni fa. E i passanti, guardali in faccia: ti sembra abbiano paura? Guarda la vecchietta in fila per la soia: sgrana un rosario, spende il tempo in avemarie: il miglior investimento, alla sua età. E il signore alla fermata filobus, il colletto ingiallito dal sudore: ha paura? Sì, di fare tardi, proprio come ai tempi tuoi. E i due bambini a un angolo della piazza: vendono floppy disc in una cassetta di frutta. Ti sembra una scena da regime?
"Ma li usate ancora, i floppy?"
"Tornano di moda".
"Ma va".
"Di necessità virtù. C'è gente che passa i giorni nelle discariche a disseppellire schede di vecchi 486".
"Good grief. Ma perché sei in ritardo".
"Scusa, mi ero scordato di avvertirti. Sono andato a votare".
"Eh?"
"Pensavo di fare in dieci minuti, ma avevano preparato una cabina sola, così c'era una fila che…"
"Ma voi votate?"
"Certo, perché? Non dovremmo?".
"Per la salute di Cristo, no! Pensavo che qsto fosse un fottuto regime!"
"Ancora con qsta storia, Taddei, dai…"
"Aspetta. Sarà la solita montatura. Chi ha il diritto di voto?"
"Tutti".
"Tutti gli uomini, ma le donne…"
"Tutti e tutte, dai quindici anni in su. Fai la cresima e vai a votare".
"Ah vedi, serve il consenso del prete".
"Tanto il voto è segreto".
"Seh, segreto…"
"Matita copiativa, seggio, scheda in quattro parti. Come ai tempi tuoi".
"Sarà tutto ripreso, m'immagino".
"Senti, guardati intorno. Hai mai visto una telecamera a circuito chiuso in giro?"
"Sì, quella lì sopra, per esempio".
"È un giocattolo. Non ci sono i soldi per riprendere il corpo elettorale. È assurdo".
"E ogni quanto votate? Un plebiscito ogni dieci anni?"
"Una volta al mese".
"Una volta al mese? E che c'è da votare una volta al mese?"
"Un sacco di cose, c'è. Noi abbiamo un parlamento, sai. È eletto dal concistoro dei cardinali, ma è pur sempre un parlamento".
"E voi eleggete il concistoro?"
"No, i cardinali li nomina il Papa".
"E il Papa lo nomina lo Spirito Santo".
"Naturalm".
"E allora che c'è da votare una volta al mese, me lo spieghi?"
"Ah, scusa, vedo che non hai ancora chiaro un principio basilare del Teopop. Vedi, lo Spirito Santo, che è Dio, non spira solo sui Vescovi e sui Cardinali. Esso è libero di ispirare ogni cittadino bisbattezzato. Perciò, quando andiamo alle urne, noi eleggiamo Papa, Concistoro e Parlamento".
"Una volta al mese".
"Certo".
"E se da un mese all'altro smettete di votare Silvio…"
"Lui si dimette da Papa".
"Lo può fare?"
"Se glielo dice lo Spirito Santo, lo deve fare".
"E allora scusa, perché non lo avete ancora buttato giù? È il candidato unico, o sbaglio?"
"Non funziona così. Il voto è un referendum. Vuoi sollevare il Papa attuale dall'incarico, sì o no? Se vince sì, il Papa si dimette. Vuoi votare la sfiducia al Concistoro, sì o no? Se vince il sì, i Cardinali si dimettono. Vuoi sciogliere le camere, sì o no? Eccetera".
"E questo tutti i mesi".
"Ah, ma non è mica finita qua. Noi votiamo anche per abrogare le leggi del parlamento".
"Quali leggi?"
"Tutte, tutte le leggi votate dal parlamento durante il mese. Oggi ho votato, nell'ordine: NO all'abrogazione del divieto di fumo nelle classi scolastiche, SI' all'abrogazione di all'enciclica De anima illa quam spermata quoque habent che sancisce che gli spermatozoi hanno un'anima, SI' alla rimozione di un condono edilizio per le case costruite sulla spiaggia di Torino; SCHEDA BIANCA al bilancio agricolo del mese scorso; NO…"
"La mente vacilla".
"Non te l'aspettavi, eh? Ma è uno dei vanti del Teopop: la partecipazione abrogativa. Se una legge ti fa cagare, il 15 del mese vai nel seggio e la stralci. È una gran soddisfazione. Riduce i tumulti di piazza del 25%. Anch'io, guarda, oggi mi sento tanto più leggero".
"Non lo so. Io… io, guarda, ero un convinto assertore dei referendum".
"Ah sì?"
"Però questo mi sembra, come dire, un po' esagerato… e la percentuale ai seggi in media quant'è?"
"Mah, intorno al novanta, novantacinque…"
"Novantacinque per cento?"
"Ma no, sciocchino, per mille. Non si usa più, il per cento. Siamo moderni, noi".
"E il quorum? Non ditemi che non avete il quorum!"
"All'inizio, in effetti, non c'era. Si puntava molto sullo spirito di partecipazione. Poi però il sistema è diventato ingestibile, c'erano pericolosi capipopolo che riuscivano ad abrogare qualsiasi cosa… a un certo punto li hanno perseguiti e imprigionati con scuse qualunq, calunnie estorte ai loro collaboratori dietro minacce di torture… sono vecchie storie, preferirei parlare d'altro".
"Ed è stato introdotto il quorum".
"Sì".
"Cinquanta per cento più uno".
"Non proprio. Cinquecento per mille più uno".
"Ed è mai stato raggiunto?"
"Una volta… tre quattro anni fa, mi ricordo, era febbraio…"
"E cosa è stato abrogato?"
"Il vincitore di Sanremo".
"Fottuto Teopop".
"Sssst. Non dire così. Il Teopop sei tu. Chi può darti…"
"Lo so io cosa darti, altroché".
"Taddei!"
A volte il ragazzo m'impressiona. Un attimo prima c'era, e poi – puf! Giù il cappuccio, e via nella notte. Evaporato. Ma tornerà. Torna sempre.
Comments (3)