- severo monito
02-01-2006, 20:03Ciampi, fioretti dell'anno nuovo, fratelli d'I., memoria del 900, Pertini, QuirinaliPermalink58 di questi giorni
E' QUESTA UN'ORA CHE PIÙ DI OGNI ALTRA CI RICHIAMA AL TRASCORRERE DEL TEMPO E CI INDUCE A BANDIRE RISENTIMENTI E POLEMICHE, A GUARDARE PIÙ OBIETTIVAMENTE AL PASSATO ED A FORMULARE I MIGLIORI PROPONIMENTI PER L'AVVENIRE.
NEL CORSO DI QUEST'ANNO, IN CUI NON SONO MANCATI DRAMMATICI EVENTI CHE HANNO TENUTO IN TREPIDAZIONE E IN ANGUSTIA I POPOLI E GLI INDIVIDUI PENSOSI DEL DESTINO DELL'UMANA CIVILTA', L'ITALIA IN CONFORMITÀ DI UNA VOCAZIONE DA ESSA PROFONDAMENTE SENTI TA E SANCITA DALLA STESSA COSTITUZIONE , HA CONTINUATO A DARE IL SUO ATTIVO CONTRIBUTO ALLA CAUSA DELLA PACE E DELLA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE.
SUL PIANO INTERNO, IL DELICATO PROBLEMA DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA MANIFESTA ALCUNI SINTOMI INCORAGGIANTI E SONO SICURO CHE CON IL CONCORSO DI TUTTE LE FORZE PRODUTTIVE, DAI LAVORATORI AGLI IMPRENDITORI ECONOMICI, TUTTO SARÀ FATTO AFFINCHÈ LA NOSTRA ECONOMIA SI SVILUPPI CON RINNOVATA FIDUCIA.
Le forze sociali sembrano optare al presente per posizioni di contrasto o quanto meno di dura dialettica, ma appaiono consapevoli delle difficoltà e desiderose di contribuire ad affrontarle. I partiti che hanno stipulato un'intesa di programma devono esprimere una solidale volontà di convergenza riformatrice. Come ho già avuto occasione di dire ogni forza politica deve conservare il suo patrimonio ideale, ma le intese raggiunte o da raggiungere su specifiche proposte politiche dovranno sempre avvenire sul terreno della fedeltà ai valori della Costituzione.
Vi è un'altra mia preoccupazione. non posso nascondervela. Si stanno verificando scandali. Non si verificano questi scandali nella classe lavoratrice propriamente detta. Si stanno verificando in alto questi scandali, tra gente, tra persone che stanno bene economicamente, ma che, si vede, sono insaziabili di danaro, di ricchezza. Scandali che turbano la coscienza di coloro che onestamente lavorano e che onestamente si guadagnano il necessario per vivere. Quindi la legge sia implacabile, inflessibile. contro i protagonisti di questi scandali, che danno un esempio veramente degradante al popolo italiano.
Vi è un'altra considerazione che vi debbo fare, che riguarda la nostra gioventù, Mi stanno molto a cuore i giovani. Vedete, qui al Quirinale ho Instaurato un metodo: quello di ricevere tutte le scolaresche che al mattino vengono a visitare Il Quírinale. In questi anni ne ho già ricevuti 360 mila.
io non faccio discorsi a questi scolari, a questi giovani; intreccio con loro un dialogo, cioè mi sottopongo ad un interrogatorio, a molte domande. Ebbene, la loro preoccupazione è soprattutto questa, miei cari compatrioti. Essi mi chiedono: "Quando avremo terminato I nostri studi. troveremo un'occupazíone?". E poi mi pongono un'altra domanda: "Il nostro domani sarà turbato dalla guerra?".
Ecco le domande che mi fanno i nostri giovani. E non dobbiamo tradire le speranze della nostra gioventù, di questa gioventù che rappresenta l'avvenire della Patria, l'avvenire della nostra Nazione.
Per risolvere questi problemi gravi, occorre una grande mobilitazione di tutti, sagge e coraggiose iniziative, nel segno di una concordia nazionale di fondo che di niente vuol privare la dialettica democratica, ma che anzi da essa si alimenta come in ogni societa' aperta, in vista di una collaborazione NECESSARIA per il bene comune. Cio' quanto meno su questioni vitali, come la lotta alla criminalita' organizzata, inaccettabile in se' e con le sue DRAMMATICHE diramazioni nel traffico di droga e nel piu' barbaro dei delitti, il sequestro di persona.
Certo, la ''questione giustizia'' assume, in questa prospettiva, una assoluta urgenza e priorita'. E rende assolutamente necessaria una sua soluzione, nell' anno 1991, - che io vorrei poter chiamare l' ''anno della giustizia'' - anche con un piano straordinario in termini di aumento dei magistrati, di potenziamento delle strutture operative, di riforme da completare, esaminando anzitutto ed approvando SOLLECITAMENTE il pacchetto di misure che il Governo ha presentato al Parlamento in tema di giustizia e di sicurezza pubblica, nonche' di quelle di cui io stesso ho investito le Camere.
Tutti ci ricordano che siamo ad un passaggio delicato, difficile; ed è vero, ma attenzione non ci viene chiesto nulla, proprio nulla di eccezionale, nulla di eroico. Non assumiamo il tono dell'eroismo. Ci viene soltanto chiesto di fare bene il nostro dovere, proprio null'altro.
Non ci viene chiesto di essere salvatori della Patria, ma servitori della Patria, sí! e con amore!
Se faremo questo, un giorno, volgendoci indietro, vedremo che il p a s s a g g i o è stato superato....
L'essenziale è che a superarlo sia tutto il popolo italiano. Tutto!
E che ciascuno voglia e possa camminare insieme.
Dipende da ciascuno di noi che camminiamo e che aiutiamo quelli che non possono camminare, perché occorre che tutto il popolo cammini.
Ho detto l'anno scorso: "l'Italia risorgerà", ed era augurio fatto con il cuore. Oggi mi sento di poter dire "l'Italia sta risorgendo!".
Possa il 2006 portare serenità a voi, alle vostre famiglie, alla nostra amata Patria.
Viva l'Italia!
NEL RIGOGLIO DI INTIMI AFFETTI SUSCITATO DA QUESTA TRASMISSIONE MI È CARO INTERPRETARE CON LA MIA PAROLA IL FERVORE DI SENTIMENTI CHE, COME SULLA SOGLIA DI OGNI ANNO, COSI NELL'ATTUALE VIGILIA TUTTI CI ACCOMUNA IN UN PALPI TO DI MUTUA COMPRENSIONE E DI FRATERNA SOLIDAR1ETÀ.





Vi è un'altra considerazione che vi debbo fare, che riguarda la nostra gioventù, Mi stanno molto a cuore i giovani. Vedete, qui al Quirinale ho Instaurato un metodo: quello di ricevere tutte le scolaresche che al mattino vengono a visitare Il Quírinale. In questi anni ne ho già ricevuti 360 mila.
io non faccio discorsi a questi scolari, a questi giovani; intreccio con loro un dialogo, cioè mi sottopongo ad un interrogatorio, a molte domande. Ebbene, la loro preoccupazione è soprattutto questa, miei cari compatrioti. Essi mi chiedono: "Quando avremo terminato I nostri studi. troveremo un'occupazíone?". E poi mi pongono un'altra domanda: "Il nostro domani sarà turbato dalla guerra?".
Ecco le domande che mi fanno i nostri giovani. E non dobbiamo tradire le speranze della nostra gioventù, di questa gioventù che rappresenta l'avvenire della Patria, l'avvenire della nostra Nazione.

Certo, la ''questione giustizia'' assume, in questa prospettiva, una assoluta urgenza e priorita'. E rende assolutamente necessaria una sua soluzione, nell' anno 1991, - che io vorrei poter chiamare l' ''anno della giustizia'' - anche con un piano straordinario in termini di aumento dei magistrati, di potenziamento delle strutture operative, di riforme da completare, esaminando anzitutto ed approvando SOLLECITAMENTE il pacchetto di misure che il Governo ha presentato al Parlamento in tema di giustizia e di sicurezza pubblica, nonche' di quelle di cui io stesso ho investito le Camere.

Non ci viene chiesto di essere salvatori della Patria, ma servitori della Patria, sí! e con amore!
Se faremo questo, un giorno, volgendoci indietro, vedremo che il p a s s a g g i o è stato superato....
L'essenziale è che a superarlo sia tutto il popolo italiano. Tutto!
E che ciascuno voglia e possa camminare insieme.
Dipende da ciascuno di noi che camminiamo e che aiutiamo quelli che non possono camminare, perché occorre che tutto il popolo cammini.
Ho detto l'anno scorso: "l'Italia risorgerà", ed era augurio fatto con il cuore. Oggi mi sento di poter dire "l'Italia sta risorgendo!".

Viva l'Italia!
Comments (7)
30-01-2003, 19:13Berlusconi, Ciampi, fratelli d'I.Permalink
Fratelli di
Ma dico, hai presente il tipo? Dai, quel tipo di persona.
Quello tipo che se lo multano in divieto di sosta è colpa del vigile, che lo conosce bene quel vigile lì, che la multa non la paga, ah no, che quasi quasi a quel vigile lì lo denuncia;
quello che la giustizia è facciamo a chi paga di più gli avvocati;
quello che poi, quando non sa come pagare gli avvocati, li nomina ministri e senatori;
quello che ha rispetto per la magistratura finché la magistratura non gli rompe i coglioni;
quello che tutti i magistrati ce l’hanno con lui, hai presente il tipo?
Quello che sono tutti comunisti, i magistrati;
quello che il comunismo consiste nell’avercela con lui (chissà perché poi);
quello che se il Financial Times parla male di lui il Financial Times è un covo di magistrati comunisti travestiti da giornalisti inglesi (che ci vuole, del resto? Un ombrello e una bombetta);
quello che ha stima per l’arbitro finché non fischia contro di lui;
quello che se sta perdendo, e al novantesimo salta un riflettore, “è impossibile giocare in queste condizioni, tutti giù, ragazzi…”, finché non si riparte da zero a zero come vuole lui;
quello che a Milano ci sono orde di comunisti che pattugliano il palazzo di giustizia notte e dì, invece di andare a lavorare, impossibile giocare in queste condizioni, tutti giù, ragazzi;
quello che da bambino dovevi dargli ragione, sennò chiamava suo papà, che te la faceva vedere lui;
quello che è tutto un complotto, un complotto di vigili, arbitri, giornalisti travestiti, magistrati, un complotto comunista ovviamente, contro di lui. Che tutti ce l’hanno con lui perché è ricco, alto e bello, e se parcheggia in divieto di sosta è perché se lo può permettere. Hai presente quel tipo di persona… un Italiano, ecco.
Un italiano vero.
E poi hai presente quell’altro tipo di persona? Quello che sta zitto finché può, che si risparmiano cazzate?
Quello che se proprio deve parlare una volta all’anno per contratto, parla una mezz’ora e poi stacca la spina?
Quello che se gli chiedi un parere lui fa finta di niente, attacca una tirata sulle bandiere, gli inni, quant’è bello il vittoriale degli italiani… e intanto ghigna sottecchi, e tu ti chiedi, ma dove finisce l’astuzia e comincia la sclerosi?
Quello che sorride, con una manina ti dà un buffetto e con l’altra ti tiene per le palle?
Quello che alla fine della partita, tu ti volti, fai due conti è… “ma porc... il nonnino mi ha fottuto un'altra volta?” Quel tipo di persona, ce l’hai presente?
Un italiano, anche lui.
Un gran bell’italiano, in fin dei conti.
Dal Quirinale è partita così una segnalazione a Montecitorio, e l'articolo 45 è stato riformulato in modo più preciso e circostanziato: un processo penale può essere trasferito da una sede all'altra "quando gravi situazioni locali", tali da turbarne lo svolgimento e non altrimenti eliminabili, "pregiudicano la libera determinazione delle persone" che vi partecipano, "ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica", o determinano motivi di legittimo sospetto". (Massimo Giannini, la Repubblica.

Ma dico, hai presente il tipo? Dai, quel tipo di persona.
Quello tipo che se lo multano in divieto di sosta è colpa del vigile, che lo conosce bene quel vigile lì, che la multa non la paga, ah no, che quasi quasi a quel vigile lì lo denuncia;
quello che la giustizia è facciamo a chi paga di più gli avvocati;
quello che poi, quando non sa come pagare gli avvocati, li nomina ministri e senatori;
quello che ha rispetto per la magistratura finché la magistratura non gli rompe i coglioni;
quello che tutti i magistrati ce l’hanno con lui, hai presente il tipo?
Quello che sono tutti comunisti, i magistrati;
quello che il comunismo consiste nell’avercela con lui (chissà perché poi);
quello che se il Financial Times parla male di lui il Financial Times è un covo di magistrati comunisti travestiti da giornalisti inglesi (che ci vuole, del resto? Un ombrello e una bombetta);
quello che ha stima per l’arbitro finché non fischia contro di lui;
quello che se sta perdendo, e al novantesimo salta un riflettore, “è impossibile giocare in queste condizioni, tutti giù, ragazzi…”, finché non si riparte da zero a zero come vuole lui;
quello che a Milano ci sono orde di comunisti che pattugliano il palazzo di giustizia notte e dì, invece di andare a lavorare, impossibile giocare in queste condizioni, tutti giù, ragazzi;
quello che da bambino dovevi dargli ragione, sennò chiamava suo papà, che te la faceva vedere lui;
quello che è tutto un complotto, un complotto di vigili, arbitri, giornalisti travestiti, magistrati, un complotto comunista ovviamente, contro di lui. Che tutti ce l’hanno con lui perché è ricco, alto e bello, e se parcheggia in divieto di sosta è perché se lo può permettere. Hai presente quel tipo di persona… un Italiano, ecco.
Un italiano vero.
E poi hai presente quell’altro tipo di persona? Quello che sta zitto finché può, che si risparmiano cazzate?
Quello che se proprio deve parlare una volta all’anno per contratto, parla una mezz’ora e poi stacca la spina?
Quello che se gli chiedi un parere lui fa finta di niente, attacca una tirata sulle bandiere, gli inni, quant’è bello il vittoriale degli italiani… e intanto ghigna sottecchi, e tu ti chiedi, ma dove finisce l’astuzia e comincia la sclerosi?
Quello che sorride, con una manina ti dà un buffetto e con l’altra ti tiene per le palle?
Quello che alla fine della partita, tu ti volti, fai due conti è… “ma porc... il nonnino mi ha fottuto un'altra volta?” Quel tipo di persona, ce l’hai presente?
Un italiano, anche lui.
Un gran bell’italiano, in fin dei conti.
Dal Quirinale è partita così una segnalazione a Montecitorio, e l'articolo 45 è stato riformulato in modo più preciso e circostanziato: un processo penale può essere trasferito da una sede all'altra "quando gravi situazioni locali", tali da turbarne lo svolgimento e non altrimenti eliminabili, "pregiudicano la libera determinazione delle persone" che vi partecipano, "ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica", o determinano motivi di legittimo sospetto". (Massimo Giannini, la Repubblica.
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