In questa pagina ho riportato gli ultimi articoli che ho scritto per il quotidiano ambientalista Terra, il settimanale Carta, Manifesto, per siti come Global Project, FrontiereNews o siti di associazioni come In Comune con Bettin e altro ancora.

Venezia, un tuffo in laguna contro le nozze di Bezos

Una torta nuziale indigesta, quella che i veneziani si preparano a confezionare per le nozze del secolo tra il padrone di Amazon e terzo uomo più ricco del pianeta, Jeff Bezos, e la compagna Lauren Sanchez, di professione «filantropa». Dopo il grande striscione innalzato sul campanile di San Giorgio, l’isola che il magnate ha affittato per tutta la durate dei festeggiamenti, attiviste e attivisti del comitato «No space for Bezos» si sono trovati venerdì sera in campo San Giacometto, ai piedi del ponte di Rialto, per mettere a punto nuove mobilitazioni e impedire l’ennesima mercificazione della città.

«Venezia non è dell’oligarca Bezos, non è neppure del sindaco Brugnaro. Venezia è di chi ci vive – ha dichiarato tra gli applausi Federica Toninello, portavoce del comitato -. Siamo pronti a tuffarci nei canali e a fare barriera con i nostri corpi, per impedire agli invitati vip di raggiungere la Scuola della Misericordia. Lo abbiamo già fatto per contestare le grandi navi e lo rifaremo per fermare questa ennesima farsa che offende la dignità di Venezia». Il “bagno in canale” – spiega Toninello – sarà organizzato per sabato 28.
Ufficialmente, i festeggiamenti dovrebbero concludersi il venerdì precedente, ma sembra che il culmine delle celebrazioni si svolgeranno il giorno dopo, nella Scuola della Misericordia. «Hanno ordinato a tutti coloro che lavorano per preparare i palcoscenici di non far trapelare la notizia – spiega Federica – ma mantenere un segreto in una città come la nostra è praticamente impossibile. Sappiamo quindi che la cerimonia nuziale si svolgerà sabato, e per quel giorno abbiamo già pronti i costumi da bagno!».
Notizia questa che non farà piacere al sindaco Luigi Brugnaro al quale è andato di traverso anche lo striscione su San Giorgio: «Mi vergogno per loro, mi vergogno di questa minoranza violenta in cerca di pubblicità che protesta perché una delle persone più ricche al mondo ha scelto Venezia per celebrare le sue nozze». E si chiede: «Come si fa a protestare contro chi porta visibilità e ricchezza?».
Per un “sindaco imprenditore” come lui, uno che si vanta di gestire il comune come una delle sue aziende, non è facile rendersi conto che non a tutti possa far piacere l’arrivo di un multimiliardario. «Voglio che Jeff Bezos venga accolto a braccia aperte! – si infervora Brugnaro -. È un onore che venga a Venezia e noi ne siamo orgogliosissimi. Viva Bezos tutta la vita, bene che venga e magari che venga anche un’altra volta privatamente». E pazienza se la procura di Milano ha aperto un’indagine su Amazon per presunta frode fiscale e sfruttamento della manodopera. E ancora pazienza se l’azienda di Jeff Bezos, in collaborazione con Google, col progetto Nimbus fornisce al governo di Israele servizi di cloud computing.
D’altronde, non si diventa il terzo uomo più ricco del mondo con un patrimonio che Forbes ha stimato di 215 miliardi di dollari se ci si fa troppi scrupoli. «Noi invece questi scrupoli ce li facciamo – spiega Alice Bazzoli, attivista del collettivo No Space for Bezos -. Non possiamo dimenticare che Mr. Amazon non è solo un ‘imprenditore di successo’, come lo ha definito il sindaco, ma un oligarca che ostacola ogni forma di sindacalizzazione. Il suo business è responsabile di uno spropositato quantitativo di emissioni che aggravano la crisi climatica. Senza contare il suo appoggio a Trump che difende gli interessi degli uomini più ricchi del mondo e sguinzaglia i marines per reprimere i migranti. Bezos è un perfetto rappresentante del mondo oligarchico, guerrafondaio, maschilista ed estrattivista».
«Se Brugnaro si vergogna di noi, noi ci vergogniamo di lui – conclude Toninello -. Invece di offrirci le briciole che cadono dalla tavola del re, si preoccupi di riaprire le case abbandonate, limitare l’invasione di b&b, offrire servizi ai residenti e costruire un’economia che non sia solo legata al turismo». Al comitato No space for Bezos, ha aderito l’intero arcipelago ambientalista lagunare, Extinction Rebellion: partiti come Avs e associazioni come l’Anpi, oltre a centri sociali e praticamente tutti i comitati cittadini di Venezia, dai No Navi ai No Inceneritore. Sabato 28 tutti a infilarsi il costume da bagno.
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