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Mi scuso se ritorno sul trito argomento di ieri, ma:
(1) Non è mica facile trovare uno spunto originale tutte le sante sere.
(2) E' il caso di dare diritto di replica a Stefano Porro di Quintostato, che qui fornisce la sua versione (grazie a Giuseppe Caravita).

Ora, se non ricordo male, come ogni nuova testata registrata, QS dovrebbe essere osservata dagli organi preposti per controllare se le 3 copie inviate al momento della registrazione corrispondono a verità, così come la descrizione fornita al Tribunale dell'oggetto della testata.

Cosa potrebbe accadere se qualche "controllore" capitasse, tramite Google, su quIntostato al posto che su Quintostato? Si tratta di un problema remoto, evidentemente, ma che comunque vorremmo evitare del tutto
.

Si tratta di un falso problema, secondo me. il "controllore", chiunque sia, non dovrebbe mettersi a cercare i siti con marchio registrato su un motore di ricerca. Nessun motore di ricerca è infallibile, nessuna testata giornalistica è tenuta a trovarsi al primo posto della ricerca su un motore.

Questo sito, fino a pochi giorni fa, si chiamava Leonardo: indirizzo http://leonardo.blogspot.com. E se cerchi leonardo su google.it, lo trovi al nono posto. Perché nessuna ditta, nessun marchio registrato, nessun www.leonardo.com o wwww.leonardo.it mi ha ancora scritto una mail di protesta?

Questa, sapete, è una storia vecchia. Ci ho fatto un pezzo sopra due anni fa, il 28 giugno 2001. Ora lo ricopio qui, e anche per stanotte il problema di cosa scrivere è risolto. Auguro a tutti una buona Pasqua Ebraica, o Di Resurrezione, o un buon plenilunio laico, e arrivederci a martedì (spero con qualche idea originale).


Anche tu, brevetto registrato!

[...] Sulla corsa sempre più sfrenata alla proprietà intellettuale di qualsiasi cosa, materiale e non, c'è un altro aneddoto interessante. Questo sito, com'è noto, si chiama Leonardo: non è un nome registrato, ma credo di avere comunque qualche diritto a chiamarlo così. Dopo aver passato quasi trent'anni della mia vita a sentirmi chiamare prima "Da Vinci" e poi "Di Caprio" da qualsiasi imbecille, è una bella soddisfazione, no?
E tuttavia parlando di siti chiamati "Leonardo" c'è un precedente un po' inquietante. Sì, sì, parlo d'un precedente legale: una causa intentata da un'agenzia finanziaria, la "Leonardo Finance", al sito culturale della International Society for the Arts, che porta lo stesso titolo della rivista della Società (pubblicata sin dal 1967): Leonardo.
Qual è la materia del contendere? La Leonardo finance lamentava che i suoi clienti – o potenziali tali – digitando "Leonardo" su un motore di ricerca, si sarebbero più facilmente imbattuti in una delle innumerevoli pagine del sito culturale. Perciò chiedevano sei milioni di franchi di danni (meno di un miliardo e ottocento milioni di lire). Una bella pretesa, no? E infatti un mese fa i giudici hanno dato ragione all'International Society. Ma Leonardo Finance potrebbe ricorrere in appello…
La vittoria è stata vinta anche sul web, grazie anche a una ben riuscita campagna di solidarietà tra gli internauti francesi: oggi, digitando "Leonardo" su un qualunque motore di ricerca, trovate non soltanto il sito della Society, ma anche numerose pagine di sostenitori che gettano fango sulla Leonardo Finance. E di quest'ultima neanche l'ombra. Almeno, io non l'ho trovata.
(Non ho trovato neanche il mio sito – forse dovrei fare causa a qualcuno).
Tirato un sospiro di sollievo, rimane lo stupore per l'arroganza con la quale gli aspiranti proprietari del mondo partecipano a questa corsa alla proprietà intellettuale di qualsiasi cosa --– un nome, un logo, un segno grafico qualsiasi… Sono anche un po' ingenui. Chi è che al giorno d'oggi si mette a cercare una consulenza finanziaria su un motore di ricerca?
Questi di Leonardo Finance, poi, mi ricordano qualcosa da vicino. Quando produci qualcosa e la chiami "Leonardo", è perché la vorresti unica, geniale, inimitabile… perlomeno, con mia madre è andata così. Poi, al momento di andare all'asilo, si è scoperto che c'erano due Leonardo in classe. E così già a tre anni ho cominciato a farmi chiamare col cognome. Mia madre si arrabbiava molto: "Il suo nome è Leonardo!" Mamma, che ci vuoi fare. Anche tu, avresti dovuto brevettarmi…

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