È tutto On Line, diceva

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Egregio Matteo Renzi,

l'altra sera l'ho sentita chiedere a Bersani di inserire tra gli otto punti l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, cioè in pratica la fine del PD come lo conosciamo (e non è detto che sia un male); l'ho sentita affermare che non sarebbe un atto di demagogia, ma "di serietà". E va bene. Caro Matteo Renzi,

questo tipo di richieste, non sarebbe stato più serio farle dopo avere pubblicato la lista dei finanziatori della sua campagna? Aveva promesso che in 90 giorni sarebbe stato tutto on line; i 90 giorni sono passati, come ha notato Eleonora Franchini sul Fatto, sul suo sito ci sono ancora le briciole, le donazioni sotto i cento euro. I nomi di chi spese, per esempio, più di mille euro per una cena ancora non ci sono, on line; e il tesoriere della Fondazione BigBang ha più o meno ammesso che alcuni non ci andranno mai, on line; perché non hanno dato il loro consenso eccetera eccetera. Quindi, insomma, quando lei diceva che tutto sarebbe andato on line, un po' si sbagliava. Do per scontata la sua buona fede.

Caro Renzi, chi le scrive non è stato molto tenero con lei durante le primarie. Eppure, nel mio piccolo, sono tra quelli che si sono molto ricreduti nei suoi confronti in queste ultime settimane. Dopo le elezioni abbiamo visto ricomparire un partito trasversale di osservatori che ritengono che non ci sia emergenza democratica in Italia che non si possa risolvere con l'ennesima sessione di autocritica del vertice del PD: non erano ancora finiti gli spogli che già chiedevano la pelle di Bersani; sono passate due settimane e non si sono ancora presi una pausa. Nel frattempo Grillo lancia anatemi, Berlusconi si dà malato e manda i peones all'assalto dei tribunali, ma per costoro sono tutti dettagli: l'unica cosa che conta è che Bersani se ne vada. Il fatto che lei, l'unico ad avere sfidato apertamente l'apparato del PD in una consultazione democratica (e ad avere perso), non si sia unito al coro, è una cosa che le fa onore; lei sa - altri fingono di non sapere - che la posta in gioco stavolta non è semplicemente la leadership di un partito; se Bersani non riesce a formare un governo, la sorte del PD sarà l'ultimo dei nostri problemi.

Cerchiamo di restare seri, allora (continua sull'Unita.it, H1t#170).

Lei ritiene che la politica in Italia si possa fare, oggi, seriamente, senza una forma di finanziamento pubblico? Lo dimostri. Quel che può pubblicare lo pubblichi subito, non faccia come Grillo e Casaleggio che si riempiono la bocca di democrazia dal basso e poi quando si tratta di installare una piattaforma per la consultazione democratica non trovano mai il tempo. Peraltro, se lasciassimo per una volta perdere le chiacchiere sulla democrazia diretta, forse ci accorgeremmo che la vera sostanza del modello proposto da beppegrillo.it sta nel fundraising: credo sia il primo caso in Italia di un movimento politico che raccoglie centinaia di migliaia di euro grazie a un sito Internet.
Chi ha seguito davvero le campagne di Obama già prima del 2008 sa che questo è il vero peso di Internet: non le scemenze sugli influencer che sposterebbero voti appendendosi alle discussioni su facebook. Negli USA Internet è diventato lo strumento attraverso il quale i candidati incontrano elettori disposti a sostenerli anche digitando le cifre delle carte di credito. Onestamente non credevo che in Italia non ci saremmo arrivati mai: il caso del M5S mi dice che sbagliavo. E allo stesso tempo il pianto greco degli eletti pentastellati che non vogliono essere finanziati ma si lamentano di dover chiedere l’aspettativa mi fa pensare che no, internet non basta, le donazioni spontanee dei sostenitori non saranno sufficienti ancora per un bel pezzo. Specie se la crisi economica va avanti, e andrà avanti. E allora? Dall’altra parte, è persino scontato notarlo, c’è un miliardario che dall’abolizione del finanziamento pubblico ha soltanto da guadagnare.
Insomma caro Renzi, io non credo, come lei, che sia serio chiedere l’abolizione dei finanziamenti pubblici. Credo che questo renderebbe tutti i partiti ancora più succubi di lobby e altri poteri opachi. Mi sbaglio? Lo dimostri, non chiedo di meglio. http://leonardo.blogspot.com
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