Quindicesimo giro di pista

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Abbiamo tutti un amico maratoneta che ci comunica sui social network i suoi exploit, dando per scontato che ce ne freghi qualcosa. Non lo fa per esibizionismo - non più di chi condivide gatti, cani, figli, torte. Non sta gareggiando contro di noi, non sta gareggiando contro nessuno se non quel sé stesso più giovane, quello stronzo che si mantiene a una manciata di minuti di distanza.

Con questo blog è la stessa cosa. Una volta c'erano altri blog con cui fare la gara - era divertente, ma essendo un gioco non era previsto che durasse. Da diversi anni in qua la gara la faccio con me stesso. Fino all'anno scorso girava ancora qualche soldo: ormai restano le briciole delle inserzioni, e anche quelle dovrebbero ridursi nel medio periodo. Non ha nessun senso scrivere un blog, tranne dimostrare che so ancora macinare tot post al mese, produrre tot clic al giorno. È una gara con un me stesso più giovane che scriveva pure peggio, e quindi che diritto ha di sovrastarmi? È una voce nello spazio profondo della blogosfera che urla: sono ancora qui, non mi sono rincoglionito. Ho ancora un sacco di cose da dire. Un sacco.

È stato un anno diverso dal solito, questo almeno posso dirlo. Mi sembrava di aver scritto meno del solito, salta fuori che non ho mai scritto tanti pezzi (280 in 12 mesi è un record). È stato un anno di esperimenti: il più interessante è stato quello sulla forma breve - i 1500 caratteri.

(I cinque pezzi più cliccati nel 2015:)
  1. Non voglio pagare per la scuola privata di tuo figlio, grazie
  2. Tutti un po' più fanatici domani
  3. No, la tua scuola privata non mi fa risparmiare
  4. Date un quotidiano a Calabresi
  5. Il gender non esiste; la scuola privata non dovrebbe
È andata così. L'anno era cominciato in modo abbastanza inerziale, quando all'inizio di marzo ho colto l'occasione di riciclare un vecchio, brevissimo pezzo che era andato fortissimo ai tempi di Piste - forse la prima volta in cui avevo capito come funzionava la viralità su facebook. Mi aspettavo di fare quei tremila accessi, ne ho fatti dodicimila. La cosa mi ha fatto pensare. E se stessi sbagliando tutto? Se la gente volesse pezzi più brevi?

(Avete già compilato il questionario? Sì? Grazie!)

In realtà ho sempre creduto che la gente in generale preferisca i pezzi brevi: soltanto, non li preferisce scritti da me. Non è il mio genere. C'è gente molto brava a stipare il mondo in una colonnina, duemila battute: io no. Però potevo provarci, giusto per togliermi il dubbio. 1500 battute al giorno. Provateci anche voi. Dopo un po' ritrovate la stima per Michele Serra, rivalutate Gramellini. È molto difficile non scrivere cazzate in 1500 caratteri. Ce l'ho fatta? Non saprei.

L'exploit del pezzo di Piste non si è più ripetuto. Ha evidentemente qualcosa di unico che non so riprodurre in laboratorio. Nel frattempo ho dimostrato a me stesso che riesco a scrivere pezzi brevi, e che se ne pubblico un paio al giorno attiro mediamente più accessi di un solo pezzo lungo. Sulla distanza però non c'è un vero allargamento nel bacino dei lettori. Stavo solo spremendo il pubblico più affezionato, costringendolo a passare due volte al giorno invece che una sola. E in generale, i pezzi lunghi continuano a essere più divertenti per me e per l'utente medio. 

L'altro esperimento importante è stato la grande gara degli spunti. Mi sono divertito anche troppo - alla fine ero esausto e non ho più scritto niente per mesi. Ora come ora non so davvero cosa fare, il blog è in coma vigile. Ogni tanto mi sfiora una discussione che m'interessa - Muccino che se la prende con Pasolini, Houellebecq con Hollande e mi vien voglia di scrivere quelle diecimila battute. Nel frattempo è successa una cosa curiosa e imbarazzante: questo blog è diventato un sito di cinema. Grazie soprattutto alla collaborazione con +eventi, il tag "cinema" è arrivato a quota 260, surclassando "Berlusconi" (179) e "scuola" (178!). "Matteo Renzi" è ancora molto indietro (109), ma si è lasciato alle spalle "Beppe Grillo (85). Colgo l'occasione per ricordare che non capisco nulla di cinema (è un'opinione diffusa anche tra i lettori).

Cosa accadrà nel 2016? Non ne ho la minima idea. Mi piacerebbe scrivere un po' meno ma essere letto di più. Mi piacerebbe aumentare gli accessi, i like, tutte queste cose, lo so che sembra assurdo e puerile. Ma anche a voi piacerebbe che la vostra squadra vincesse qualcosa l'anno prossimo. E se se vi capita di correre, e di cronometrarvi, quando vi accorgete di perdere dei minuti rispetto all'anno precedente ci restate male. Ecco. Mi piacerebbe scrivere sempre meglio e non ammalarmi mai, non invecchiare eccetera. E se mi impegno magari andrà davvero così, no? Buon anno anche a voi.
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