Gli effetti della ridondanza

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A costo di risultare ripetitivo, vorrei ricordare che Silvio Berlusconi possiede tre emittenti nazionali. Il centrosinistra, che in vent'anni di berlusconismo è stato al governo per almeno sette, non ha voluto fare la cosa più ovvia per difendere la democrazia: portargliele via. Invece ha difeso la proprietà statale di altre tre emittenze nazionali, col bel risultato che appena è tornato a capo dell'esecutivo Silvio Berlusconi ha piazzato i suoi uomini in almeno due su tre. Perciò, quando gli va, Silvio Berlusconi può occupare decine di minuti coi suoi messaggi elettorali su tutti i canali più visti in Italia, anche se c'è gente che in questo caso si indigna. Che è un po' come indignarsi perché Napoleone usava i cannoni, o re Pirro gli elefanti, con quello che gli sarà costato addestrarli. Doveva lasciarli in Epiro? Per fair play?

Perché in fondo è quello che gli stiamo chiedendo: gli abbiamo lasciato i cannoni, gli abbiamo lasciato gli elefanti, ma lui dovrebbe essere tanto educato da non scatenarceli addosso. Invece lui, pensate un po', non è educato. Anzi, più è alle strette, peggio diventa. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Tutti. Dovevamo aspettarcelo tutti.

Se di solito Silvio Berlusconi non è così presente in tv (ma se avete dato un'occhiata al tg di Minzolini, sapete che ha qualcosa come una rubrica fissa in cui le sue telefonate ai “Promotori della libertà” vengono rilanciate senza contraddittorio) è che lui stesso, in quanto Silvio Berlusconi, è consapevole che l'uso dei media non può essere troppo sfacciato, e che la ridondanza può rivelarsi controproducente. Per cui, di solito, Silvio Berlusconi occupa quel tanto di tv che gli basta a convincere i suoi che è ancora in forma. Ora, indubbiamente il fatto che l'altra sera abbia dovuto farsi in cinque per occupare i telegiornali ci lascia immaginare che il vecchietto sia alle corde. Ma appunto: è alle corde il vecchietto, non il sistema. Se anche perdesse a Milano – cosa che mi auguro con tutto il cuore, tutta l'anima, tutta la mente – il sistema resterebbe in piedi. Possiamo chiamarlo anche berlusconismo, ma siamo sicuri che per funzionare abbia bisogno di Silvio Berlusconi? E chi, tra festini e processi, è andato in fusione negli ultimi venti mesi, il berlusconismo o Silvio Berlusconi?

Lo abbiamo dato per finito tante volte: un giorno senz'altro finirà davvero. Il giorno dopo, tuttavia, Mediaset continuerà a essere una concentrazione mediatica che per funzionare e fatturare ha bisogno di un regime di duopolio. Il giorno dopo, la Rai sarà ancora piena di personaggi in cerca del miglior protettore politico sulla piazza. Il giorno che Berlusconi sarà finito, il berlusconismo sarà ancora tutto lì, una macchina sferragliante ma efficace a disposizione del prossimo conducente. E noi intanto faremo festa, perché siamo sciocchi. Faremo festa perché abbiamo sconfitto un vecchietto che non riusciva più a farsi inquadrare dalle telecamere, senza preoccuparci di chi continua a stare dietro le telecamere. La sua stessa sconfitta diventerà un argomento in mano a chi non ha interesse che il sistema cambi: vedete, aveva in mano cinque telegiornali, ma non è riuscito a convincere il Paese, quindi le tv non sono poi così importanti (quindi lasciamo pure le cose come stanno). E invece sì, signori, c'è riuscito per quasi vent'anni, finché la maschera ha tenuto; ed è impossibile che dietro le quinte voi non stiate già cercando una maschera migliore. Chiunque lo farebbe al posto vostro.

Un giorno Berlusconi sarà finito. In esilio ad Antigua, agli arresti a Palazzo Grazioli, frollato nel mausoleo di Arcore. Io non smetterò di temerlo quel giorno, e neanche i successivi. Crederò alla fine di Berlusconi quando il mercato radio-televisivo e pubblicitario italiano sarà diventato una cosa normale, con un regime di concorrenza tra almeno quattro, meglio cinque proprietà diverse. Magari nel frattempo gli italiani si saranno stancati dei telegiornali tv – meglio ancora.

E quindi... Cosa stavo dicendo?

“Si avvii a una conclusione, senatore”.

Ah, sì. In conclusione, io ritengo ancora e sempre che Cologno debba essere distrutta. Grazie per l'attenzione.
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