(Light my way)
10-12-2009, 01:53Berlusconi, manifestaiolismiPermalinkUltraviolet
Conosco persone, e neanche poche, dispostissime a indossare uno straccetto di qualsiasi colore, e a tenerlo per mesi e mesi, prima di lasciar perdere. Basta che li si informi che da qualche parte c'è un regime totalitario, una minoranza in pericolo, una democrazia da importare. E che sia un posto lontano, naturalmente. Perché mettersi uno straccetto arancione per la Birmania, sì: ma qualcosa di viola contro Berlusconi, eh no: troppo facile, troppo cheap, populista, oppure snob, in ogni caso fuori luogo. Ecco, a questi vorrei chiedere, semplicemente, perché. A parte la banalità di essere nata in Italia (e su Facebook, poi), perché questa onda viola non dovrebbe meritare la nostra simpatia? Sul serio, perché i verdi di Teheran sì e i viola di Roma no?
Dite che non fanno proposte concrete. Ma vi siete letti la piattaforma dei verdi iraniani, o degli arancioni birmani, o dei tibetani? Sono concrete, realistiche le loro proposte? I viola sono populisti, dite. A parte che mi basterà svoltare l'angolo per sentire l'accusa opposta (“elitari”); ma il populismo lo fanno i leader che assecondano i bassi istinti del popolo. Ce l'hanno i viola un leader? Non ancora, non necessariamente. Non sono populisti: i viola sono popolo. Un pezzo, non tutto, ci mancherebbe: ma popolo, né più né meno di altri. Sì, magari un popolo un po' più colto di quello che frequenta il Motor Show. Ci avete dato un'occhiata al Motor Show? Perché non è più pieno come una volta. La piazza viola invece sì: non ho la minima idea di quanti fossero, ma erano in tanti.
L'antiberlusconismo esiste. È più vitale che mai. Riempiva i palazzetti nel 2002 e riempie le piazze otto anni dopo. Non è una corrente demagogica animata da questo o quel capopopolo. Esisteva prima di Nanni Moretti, senza Pancho Pardi, senza Beppe Grillo, domani esisterà senza Di Pietro, senza Travaglio. È abbastanza normale che questi e altri signori, più o meno in buona fede, si appendano all'antiberlusconismo per vendere un libro, un dvd, un giornale, milioni di biglietti. È un ottimo segno, dove va il popolo ci sono sempre i chioschi di caldarroste e prima o poi arriva anche il tizio un po' matto che cerca di venderti la biowashball. Ma se vi siete messi in testa che l'antiberlusconismo sia un'adunata d'imbecilli montata dai venditori di biowashball, non avete capito molto degli italiani. Forse pensavate che bastasse capire tre leghisti a Varese, un paio di fascisti all'Esquilino, due gay al Grande Fratello – ehi, aspettate, gli antiberlusconiani sono più dei leghisti. Sono più dei fascisti. Più dei provinati al GF. Gli antiberlusconiani si meritano almeno lo stesso rispetto si tutte le minoranze antropologicamente interessanti.
L'antiberlusconismo c'è. È superficiale, dite. Sarete profondi voi. Io nell'antiberlusconismo ci trovo una stratificazione che nelle mozioni pd, francamente, mah. C'è un sano riflesso giustizialista che non deve sfociare necessariamente nel forcaiolismo. C'è l'avversione, più che giustificata, per chi ha costruito un impero mediatico sul malaffare. Una richiesta di democrazia e pluralismo; uno sguardo all'Europa, perlomeno a quei Paesi dove un Berlusconi sarebbe inammissibile. Ci sono cose di destra e di sinistra e non fanno affatto a pugni, anzi in un qualche modo si armonizzano e lasciano intravvedere una sintesi; al punto che sull'antiberlusconismo si potrebbe anche mettere in piedi un nuovo arco parlamentare, un nuovo patto. Non si possono costruire identità in negativo? La solita domanda: in che Italia vivete? La mia è nata antifascista e per molti anni se l'è cavata decentemente. L'antiberlusconismo è un antifascismo aggiornato ai tempi, io lo sostengo.
Certo, quando si incarna in un moto di piazza può avere dei risvolti volgari – mai volgari quanto il leghismo. Perché l'antiberlusconismo è viscerale, anche se circola nel ceto medio; però non si è mai capito perché le cose viscerali al governo vadano interpretate, comprese, studiate, e le cose viscerali all'opposizione liquidate con questo ossimoro stucchevole del populismo snob. L'antiberlusconismo non è né populista né snob, è una semplicissima e comoda bandiera, e come bandiera è molto più elegante di quelle che abbiamo visto in questi anni. Anni nei quali non sempre gli antiberlusconisti sono stati lucidi... mentre altri, lucidi, non lo sono stati proprio mai.
L'antiberlusconismo è una minoranza. E siamo daccapo: anche i verdi di Teheran non sono propriamente la maggioranza del popolo, embè? La loro lotta non è l'unica giusta? Dicono che l'antiberlusconismo non si pone i veri problemi. Ma non è vero: tra antiberlusconiani si parla di giustizia, di democrazia, di pluralismo, diritto al lavoro... ancora, sono più o meno le stesse monete correnti di tutti i partiti. C'è questa piccola differenza, nel far rimarcare tra tutte la priorità di mandare via il Moloch. Vi sembra ingenua? A me sembra ingenuo pensare di poter parlare di giustizia mentre un delinquente è al governo coi suoi avvocati. Mi sembra ingenuo parlare di pluralismo quando lo stesso delinquente fa e disfa giornali e telegiornali nazionali. Mi sembra ingenuo far finta che non esista, semplicemente. Mi differenzio dai viola solo in questo, che a me le dimissioni non bastano. L'unica soluzione mi sembra ormai il 25 luglio: carabinieri, manette, camionetta e sequestro immediato dei beni. Toglierlo dal governo e lasciargli tutti gli strumenti di propaganda non funziona, abbiamo già provato due volte: e del resto anche Mussolini, se gli avessero lasciato l'Eiar, non si sarebbe fatto appendere così facilmente.
Dicono che invece di criticare Berlusconi bisognerebbe avanzare proposte concrete... Ma a Teheran direste le stesse cose: non bisogna criticare Ahmadinejad, ma avanzare proposte concrete? Cioè, sfilare in piazza con striscioni che parlano di libertà e diritti fingendo che non esista il blocco di potere del Partito di Dio? Ma sul serio, ce l'avreste la faccia di proporre una cosa del genere a Teheran? O a Rangoon? O a Lhasa? O in qualsiasi altro luogo un po' esotico? E allora qual è il problema dell'opposizione in Italia? Perché non si può riconoscere nell'opposizione a un personaggio che veramente, platealmente, incarna tutto il peggio dell'Italia?
E guardate che nessuno, davvero, nessuno crede che una volta saltato il Tappo i problemi finiranno. No, sarà solo l'inizio. E se non stiamo attenti, dopo sarà persino peggio: ci sono sinistri rumori in sottofondo, c'è gente odiosa che scalda i motori. Ma il fronte adesso è quello: non ci sarà mai né meglio né peggio, finché l'Italia gira intorno a Lui. E no, non siamo stati noi a fargli girare l'Italia intorno.
Se ne deve andare. Certo, non se ne andrà con una chiassata in piazza: e quindi? Anche in questo caso: perché a Teheran comunque vale la pena di chiassare e a Roma no? L'unica vera differenza che mi viene in mente, è che a Teheran dopo un po' ti sparano ad alzo zero. Ma anche a Roma, tempo al tempo. Ecco, forse allora i viola avranno la vostra solidarietà. Sapete che vi dico: possano non averne mai bisogno.
Vorrei ringraziare chi è andato a Roma, e scusarmi se ho un po' snobbato l'iniziativa. Il berlusconismo potrà durare un altro secolo, e i nipotini pensare cose orribili di noi, ma l'onore si salva giorno per giorno, e l'altro giorno siete stati bravi. Grazie ancora.
Conosco persone, e neanche poche, dispostissime a indossare uno straccetto di qualsiasi colore, e a tenerlo per mesi e mesi, prima di lasciar perdere. Basta che li si informi che da qualche parte c'è un regime totalitario, una minoranza in pericolo, una democrazia da importare. E che sia un posto lontano, naturalmente. Perché mettersi uno straccetto arancione per la Birmania, sì: ma qualcosa di viola contro Berlusconi, eh no: troppo facile, troppo cheap, populista, oppure snob, in ogni caso fuori luogo. Ecco, a questi vorrei chiedere, semplicemente, perché. A parte la banalità di essere nata in Italia (e su Facebook, poi), perché questa onda viola non dovrebbe meritare la nostra simpatia? Sul serio, perché i verdi di Teheran sì e i viola di Roma no?
Dite che non fanno proposte concrete. Ma vi siete letti la piattaforma dei verdi iraniani, o degli arancioni birmani, o dei tibetani? Sono concrete, realistiche le loro proposte? I viola sono populisti, dite. A parte che mi basterà svoltare l'angolo per sentire l'accusa opposta (“elitari”); ma il populismo lo fanno i leader che assecondano i bassi istinti del popolo. Ce l'hanno i viola un leader? Non ancora, non necessariamente. Non sono populisti: i viola sono popolo. Un pezzo, non tutto, ci mancherebbe: ma popolo, né più né meno di altri. Sì, magari un popolo un po' più colto di quello che frequenta il Motor Show. Ci avete dato un'occhiata al Motor Show? Perché non è più pieno come una volta. La piazza viola invece sì: non ho la minima idea di quanti fossero, ma erano in tanti.
L'antiberlusconismo esiste. È più vitale che mai. Riempiva i palazzetti nel 2002 e riempie le piazze otto anni dopo. Non è una corrente demagogica animata da questo o quel capopopolo. Esisteva prima di Nanni Moretti, senza Pancho Pardi, senza Beppe Grillo, domani esisterà senza Di Pietro, senza Travaglio. È abbastanza normale che questi e altri signori, più o meno in buona fede, si appendano all'antiberlusconismo per vendere un libro, un dvd, un giornale, milioni di biglietti. È un ottimo segno, dove va il popolo ci sono sempre i chioschi di caldarroste e prima o poi arriva anche il tizio un po' matto che cerca di venderti la biowashball. Ma se vi siete messi in testa che l'antiberlusconismo sia un'adunata d'imbecilli montata dai venditori di biowashball, non avete capito molto degli italiani. Forse pensavate che bastasse capire tre leghisti a Varese, un paio di fascisti all'Esquilino, due gay al Grande Fratello – ehi, aspettate, gli antiberlusconiani sono più dei leghisti. Sono più dei fascisti. Più dei provinati al GF. Gli antiberlusconiani si meritano almeno lo stesso rispetto si tutte le minoranze antropologicamente interessanti.
L'antiberlusconismo c'è. È superficiale, dite. Sarete profondi voi. Io nell'antiberlusconismo ci trovo una stratificazione che nelle mozioni pd, francamente, mah. C'è un sano riflesso giustizialista che non deve sfociare necessariamente nel forcaiolismo. C'è l'avversione, più che giustificata, per chi ha costruito un impero mediatico sul malaffare. Una richiesta di democrazia e pluralismo; uno sguardo all'Europa, perlomeno a quei Paesi dove un Berlusconi sarebbe inammissibile. Ci sono cose di destra e di sinistra e non fanno affatto a pugni, anzi in un qualche modo si armonizzano e lasciano intravvedere una sintesi; al punto che sull'antiberlusconismo si potrebbe anche mettere in piedi un nuovo arco parlamentare, un nuovo patto. Non si possono costruire identità in negativo? La solita domanda: in che Italia vivete? La mia è nata antifascista e per molti anni se l'è cavata decentemente. L'antiberlusconismo è un antifascismo aggiornato ai tempi, io lo sostengo.
Certo, quando si incarna in un moto di piazza può avere dei risvolti volgari – mai volgari quanto il leghismo. Perché l'antiberlusconismo è viscerale, anche se circola nel ceto medio; però non si è mai capito perché le cose viscerali al governo vadano interpretate, comprese, studiate, e le cose viscerali all'opposizione liquidate con questo ossimoro stucchevole del populismo snob. L'antiberlusconismo non è né populista né snob, è una semplicissima e comoda bandiera, e come bandiera è molto più elegante di quelle che abbiamo visto in questi anni. Anni nei quali non sempre gli antiberlusconisti sono stati lucidi... mentre altri, lucidi, non lo sono stati proprio mai.
L'antiberlusconismo è una minoranza. E siamo daccapo: anche i verdi di Teheran non sono propriamente la maggioranza del popolo, embè? La loro lotta non è l'unica giusta? Dicono che l'antiberlusconismo non si pone i veri problemi. Ma non è vero: tra antiberlusconiani si parla di giustizia, di democrazia, di pluralismo, diritto al lavoro... ancora, sono più o meno le stesse monete correnti di tutti i partiti. C'è questa piccola differenza, nel far rimarcare tra tutte la priorità di mandare via il Moloch. Vi sembra ingenua? A me sembra ingenuo pensare di poter parlare di giustizia mentre un delinquente è al governo coi suoi avvocati. Mi sembra ingenuo parlare di pluralismo quando lo stesso delinquente fa e disfa giornali e telegiornali nazionali. Mi sembra ingenuo far finta che non esista, semplicemente. Mi differenzio dai viola solo in questo, che a me le dimissioni non bastano. L'unica soluzione mi sembra ormai il 25 luglio: carabinieri, manette, camionetta e sequestro immediato dei beni. Toglierlo dal governo e lasciargli tutti gli strumenti di propaganda non funziona, abbiamo già provato due volte: e del resto anche Mussolini, se gli avessero lasciato l'Eiar, non si sarebbe fatto appendere così facilmente.
Dicono che invece di criticare Berlusconi bisognerebbe avanzare proposte concrete... Ma a Teheran direste le stesse cose: non bisogna criticare Ahmadinejad, ma avanzare proposte concrete? Cioè, sfilare in piazza con striscioni che parlano di libertà e diritti fingendo che non esista il blocco di potere del Partito di Dio? Ma sul serio, ce l'avreste la faccia di proporre una cosa del genere a Teheran? O a Rangoon? O a Lhasa? O in qualsiasi altro luogo un po' esotico? E allora qual è il problema dell'opposizione in Italia? Perché non si può riconoscere nell'opposizione a un personaggio che veramente, platealmente, incarna tutto il peggio dell'Italia?
E guardate che nessuno, davvero, nessuno crede che una volta saltato il Tappo i problemi finiranno. No, sarà solo l'inizio. E se non stiamo attenti, dopo sarà persino peggio: ci sono sinistri rumori in sottofondo, c'è gente odiosa che scalda i motori. Ma il fronte adesso è quello: non ci sarà mai né meglio né peggio, finché l'Italia gira intorno a Lui. E no, non siamo stati noi a fargli girare l'Italia intorno.
Se ne deve andare. Certo, non se ne andrà con una chiassata in piazza: e quindi? Anche in questo caso: perché a Teheran comunque vale la pena di chiassare e a Roma no? L'unica vera differenza che mi viene in mente, è che a Teheran dopo un po' ti sparano ad alzo zero. Ma anche a Roma, tempo al tempo. Ecco, forse allora i viola avranno la vostra solidarietà. Sapete che vi dico: possano non averne mai bisogno.
Vorrei ringraziare chi è andato a Roma, e scusarmi se ho un po' snobbato l'iniziativa. Il berlusconismo potrà durare un altro secolo, e i nipotini pensare cose orribili di noi, ma l'onore si salva giorno per giorno, e l'altro giorno siete stati bravi. Grazie ancora.
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