(Light my way)
10-12-2009, 01:53Berlusconi, manifestaiolismiPermalinkUltraviolet
Conosco persone, e neanche poche, dispostissime a indossare uno straccetto di qualsiasi colore, e a tenerlo per mesi e mesi, prima di lasciar perdere. Basta che li si informi che da qualche parte c'è un regime totalitario, una minoranza in pericolo, una democrazia da importare. E che sia un posto lontano, naturalmente. Perché mettersi uno straccetto arancione per la Birmania, sì: ma qualcosa di viola contro Berlusconi, eh no: troppo facile, troppo cheap, populista, oppure snob, in ogni caso fuori luogo. Ecco, a questi vorrei chiedere, semplicemente, perché. A parte la banalità di essere nata in Italia (e su Facebook, poi), perché questa onda viola non dovrebbe meritare la nostra simpatia? Sul serio, perché i verdi di Teheran sì e i viola di Roma no?
Dite che non fanno proposte concrete. Ma vi siete letti la piattaforma dei verdi iraniani, o degli arancioni birmani, o dei tibetani? Sono concrete, realistiche le loro proposte? I viola sono populisti, dite. A parte che mi basterà svoltare l'angolo per sentire l'accusa opposta (“elitari”); ma il populismo lo fanno i leader che assecondano i bassi istinti del popolo. Ce l'hanno i viola un leader? Non ancora, non necessariamente. Non sono populisti: i viola sono popolo. Un pezzo, non tutto, ci mancherebbe: ma popolo, né più né meno di altri. Sì, magari un popolo un po' più colto di quello che frequenta il Motor Show. Ci avete dato un'occhiata al Motor Show? Perché non è più pieno come una volta. La piazza viola invece sì: non ho la minima idea di quanti fossero, ma erano in tanti.
L'antiberlusconismo esiste. È più vitale che mai. Riempiva i palazzetti nel 2002 e riempie le piazze otto anni dopo. Non è una corrente demagogica animata da questo o quel capopopolo. Esisteva prima di Nanni Moretti, senza Pancho Pardi, senza Beppe Grillo, domani esisterà senza Di Pietro, senza Travaglio. È abbastanza normale che questi e altri signori, più o meno in buona fede, si appendano all'antiberlusconismo per vendere un libro, un dvd, un giornale, milioni di biglietti. È un ottimo segno, dove va il popolo ci sono sempre i chioschi di caldarroste e prima o poi arriva anche il tizio un po' matto che cerca di venderti la biowashball. Ma se vi siete messi in testa che l'antiberlusconismo sia un'adunata d'imbecilli montata dai venditori di biowashball, non avete capito molto degli italiani. Forse pensavate che bastasse capire tre leghisti a Varese, un paio di fascisti all'Esquilino, due gay al Grande Fratello – ehi, aspettate, gli antiberlusconiani sono più dei leghisti. Sono più dei fascisti. Più dei provinati al GF. Gli antiberlusconiani si meritano almeno lo stesso rispetto si tutte le minoranze antropologicamente interessanti.
L'antiberlusconismo c'è. È superficiale, dite. Sarete profondi voi. Io nell'antiberlusconismo ci trovo una stratificazione che nelle mozioni pd, francamente, mah. C'è un sano riflesso giustizialista che non deve sfociare necessariamente nel forcaiolismo. C'è l'avversione, più che giustificata, per chi ha costruito un impero mediatico sul malaffare. Una richiesta di democrazia e pluralismo; uno sguardo all'Europa, perlomeno a quei Paesi dove un Berlusconi sarebbe inammissibile. Ci sono cose di destra e di sinistra e non fanno affatto a pugni, anzi in un qualche modo si armonizzano e lasciano intravvedere una sintesi; al punto che sull'antiberlusconismo si potrebbe anche mettere in piedi un nuovo arco parlamentare, un nuovo patto. Non si possono costruire identità in negativo? La solita domanda: in che Italia vivete? La mia è nata antifascista e per molti anni se l'è cavata decentemente. L'antiberlusconismo è un antifascismo aggiornato ai tempi, io lo sostengo.
Certo, quando si incarna in un moto di piazza può avere dei risvolti volgari – mai volgari quanto il leghismo. Perché l'antiberlusconismo è viscerale, anche se circola nel ceto medio; però non si è mai capito perché le cose viscerali al governo vadano interpretate, comprese, studiate, e le cose viscerali all'opposizione liquidate con questo ossimoro stucchevole del populismo snob. L'antiberlusconismo non è né populista né snob, è una semplicissima e comoda bandiera, e come bandiera è molto più elegante di quelle che abbiamo visto in questi anni. Anni nei quali non sempre gli antiberlusconisti sono stati lucidi... mentre altri, lucidi, non lo sono stati proprio mai.
L'antiberlusconismo è una minoranza. E siamo daccapo: anche i verdi di Teheran non sono propriamente la maggioranza del popolo, embè? La loro lotta non è l'unica giusta? Dicono che l'antiberlusconismo non si pone i veri problemi. Ma non è vero: tra antiberlusconiani si parla di giustizia, di democrazia, di pluralismo, diritto al lavoro... ancora, sono più o meno le stesse monete correnti di tutti i partiti. C'è questa piccola differenza, nel far rimarcare tra tutte la priorità di mandare via il Moloch. Vi sembra ingenua? A me sembra ingenuo pensare di poter parlare di giustizia mentre un delinquente è al governo coi suoi avvocati. Mi sembra ingenuo parlare di pluralismo quando lo stesso delinquente fa e disfa giornali e telegiornali nazionali. Mi sembra ingenuo far finta che non esista, semplicemente. Mi differenzio dai viola solo in questo, che a me le dimissioni non bastano. L'unica soluzione mi sembra ormai il 25 luglio: carabinieri, manette, camionetta e sequestro immediato dei beni. Toglierlo dal governo e lasciargli tutti gli strumenti di propaganda non funziona, abbiamo già provato due volte: e del resto anche Mussolini, se gli avessero lasciato l'Eiar, non si sarebbe fatto appendere così facilmente.
Dicono che invece di criticare Berlusconi bisognerebbe avanzare proposte concrete... Ma a Teheran direste le stesse cose: non bisogna criticare Ahmadinejad, ma avanzare proposte concrete? Cioè, sfilare in piazza con striscioni che parlano di libertà e diritti fingendo che non esista il blocco di potere del Partito di Dio? Ma sul serio, ce l'avreste la faccia di proporre una cosa del genere a Teheran? O a Rangoon? O a Lhasa? O in qualsiasi altro luogo un po' esotico? E allora qual è il problema dell'opposizione in Italia? Perché non si può riconoscere nell'opposizione a un personaggio che veramente, platealmente, incarna tutto il peggio dell'Italia?
E guardate che nessuno, davvero, nessuno crede che una volta saltato il Tappo i problemi finiranno. No, sarà solo l'inizio. E se non stiamo attenti, dopo sarà persino peggio: ci sono sinistri rumori in sottofondo, c'è gente odiosa che scalda i motori. Ma il fronte adesso è quello: non ci sarà mai né meglio né peggio, finché l'Italia gira intorno a Lui. E no, non siamo stati noi a fargli girare l'Italia intorno.
Se ne deve andare. Certo, non se ne andrà con una chiassata in piazza: e quindi? Anche in questo caso: perché a Teheran comunque vale la pena di chiassare e a Roma no? L'unica vera differenza che mi viene in mente, è che a Teheran dopo un po' ti sparano ad alzo zero. Ma anche a Roma, tempo al tempo. Ecco, forse allora i viola avranno la vostra solidarietà. Sapete che vi dico: possano non averne mai bisogno.
Vorrei ringraziare chi è andato a Roma, e scusarmi se ho un po' snobbato l'iniziativa. Il berlusconismo potrà durare un altro secolo, e i nipotini pensare cose orribili di noi, ma l'onore si salva giorno per giorno, e l'altro giorno siete stati bravi. Grazie ancora.
Conosco persone, e neanche poche, dispostissime a indossare uno straccetto di qualsiasi colore, e a tenerlo per mesi e mesi, prima di lasciar perdere. Basta che li si informi che da qualche parte c'è un regime totalitario, una minoranza in pericolo, una democrazia da importare. E che sia un posto lontano, naturalmente. Perché mettersi uno straccetto arancione per la Birmania, sì: ma qualcosa di viola contro Berlusconi, eh no: troppo facile, troppo cheap, populista, oppure snob, in ogni caso fuori luogo. Ecco, a questi vorrei chiedere, semplicemente, perché. A parte la banalità di essere nata in Italia (e su Facebook, poi), perché questa onda viola non dovrebbe meritare la nostra simpatia? Sul serio, perché i verdi di Teheran sì e i viola di Roma no?
Dite che non fanno proposte concrete. Ma vi siete letti la piattaforma dei verdi iraniani, o degli arancioni birmani, o dei tibetani? Sono concrete, realistiche le loro proposte? I viola sono populisti, dite. A parte che mi basterà svoltare l'angolo per sentire l'accusa opposta (“elitari”); ma il populismo lo fanno i leader che assecondano i bassi istinti del popolo. Ce l'hanno i viola un leader? Non ancora, non necessariamente. Non sono populisti: i viola sono popolo. Un pezzo, non tutto, ci mancherebbe: ma popolo, né più né meno di altri. Sì, magari un popolo un po' più colto di quello che frequenta il Motor Show. Ci avete dato un'occhiata al Motor Show? Perché non è più pieno come una volta. La piazza viola invece sì: non ho la minima idea di quanti fossero, ma erano in tanti.
L'antiberlusconismo esiste. È più vitale che mai. Riempiva i palazzetti nel 2002 e riempie le piazze otto anni dopo. Non è una corrente demagogica animata da questo o quel capopopolo. Esisteva prima di Nanni Moretti, senza Pancho Pardi, senza Beppe Grillo, domani esisterà senza Di Pietro, senza Travaglio. È abbastanza normale che questi e altri signori, più o meno in buona fede, si appendano all'antiberlusconismo per vendere un libro, un dvd, un giornale, milioni di biglietti. È un ottimo segno, dove va il popolo ci sono sempre i chioschi di caldarroste e prima o poi arriva anche il tizio un po' matto che cerca di venderti la biowashball. Ma se vi siete messi in testa che l'antiberlusconismo sia un'adunata d'imbecilli montata dai venditori di biowashball, non avete capito molto degli italiani. Forse pensavate che bastasse capire tre leghisti a Varese, un paio di fascisti all'Esquilino, due gay al Grande Fratello – ehi, aspettate, gli antiberlusconiani sono più dei leghisti. Sono più dei fascisti. Più dei provinati al GF. Gli antiberlusconiani si meritano almeno lo stesso rispetto si tutte le minoranze antropologicamente interessanti.
L'antiberlusconismo c'è. È superficiale, dite. Sarete profondi voi. Io nell'antiberlusconismo ci trovo una stratificazione che nelle mozioni pd, francamente, mah. C'è un sano riflesso giustizialista che non deve sfociare necessariamente nel forcaiolismo. C'è l'avversione, più che giustificata, per chi ha costruito un impero mediatico sul malaffare. Una richiesta di democrazia e pluralismo; uno sguardo all'Europa, perlomeno a quei Paesi dove un Berlusconi sarebbe inammissibile. Ci sono cose di destra e di sinistra e non fanno affatto a pugni, anzi in un qualche modo si armonizzano e lasciano intravvedere una sintesi; al punto che sull'antiberlusconismo si potrebbe anche mettere in piedi un nuovo arco parlamentare, un nuovo patto. Non si possono costruire identità in negativo? La solita domanda: in che Italia vivete? La mia è nata antifascista e per molti anni se l'è cavata decentemente. L'antiberlusconismo è un antifascismo aggiornato ai tempi, io lo sostengo.
Certo, quando si incarna in un moto di piazza può avere dei risvolti volgari – mai volgari quanto il leghismo. Perché l'antiberlusconismo è viscerale, anche se circola nel ceto medio; però non si è mai capito perché le cose viscerali al governo vadano interpretate, comprese, studiate, e le cose viscerali all'opposizione liquidate con questo ossimoro stucchevole del populismo snob. L'antiberlusconismo non è né populista né snob, è una semplicissima e comoda bandiera, e come bandiera è molto più elegante di quelle che abbiamo visto in questi anni. Anni nei quali non sempre gli antiberlusconisti sono stati lucidi... mentre altri, lucidi, non lo sono stati proprio mai.
L'antiberlusconismo è una minoranza. E siamo daccapo: anche i verdi di Teheran non sono propriamente la maggioranza del popolo, embè? La loro lotta non è l'unica giusta? Dicono che l'antiberlusconismo non si pone i veri problemi. Ma non è vero: tra antiberlusconiani si parla di giustizia, di democrazia, di pluralismo, diritto al lavoro... ancora, sono più o meno le stesse monete correnti di tutti i partiti. C'è questa piccola differenza, nel far rimarcare tra tutte la priorità di mandare via il Moloch. Vi sembra ingenua? A me sembra ingenuo pensare di poter parlare di giustizia mentre un delinquente è al governo coi suoi avvocati. Mi sembra ingenuo parlare di pluralismo quando lo stesso delinquente fa e disfa giornali e telegiornali nazionali. Mi sembra ingenuo far finta che non esista, semplicemente. Mi differenzio dai viola solo in questo, che a me le dimissioni non bastano. L'unica soluzione mi sembra ormai il 25 luglio: carabinieri, manette, camionetta e sequestro immediato dei beni. Toglierlo dal governo e lasciargli tutti gli strumenti di propaganda non funziona, abbiamo già provato due volte: e del resto anche Mussolini, se gli avessero lasciato l'Eiar, non si sarebbe fatto appendere così facilmente.
Dicono che invece di criticare Berlusconi bisognerebbe avanzare proposte concrete... Ma a Teheran direste le stesse cose: non bisogna criticare Ahmadinejad, ma avanzare proposte concrete? Cioè, sfilare in piazza con striscioni che parlano di libertà e diritti fingendo che non esista il blocco di potere del Partito di Dio? Ma sul serio, ce l'avreste la faccia di proporre una cosa del genere a Teheran? O a Rangoon? O a Lhasa? O in qualsiasi altro luogo un po' esotico? E allora qual è il problema dell'opposizione in Italia? Perché non si può riconoscere nell'opposizione a un personaggio che veramente, platealmente, incarna tutto il peggio dell'Italia?
E guardate che nessuno, davvero, nessuno crede che una volta saltato il Tappo i problemi finiranno. No, sarà solo l'inizio. E se non stiamo attenti, dopo sarà persino peggio: ci sono sinistri rumori in sottofondo, c'è gente odiosa che scalda i motori. Ma il fronte adesso è quello: non ci sarà mai né meglio né peggio, finché l'Italia gira intorno a Lui. E no, non siamo stati noi a fargli girare l'Italia intorno.
Se ne deve andare. Certo, non se ne andrà con una chiassata in piazza: e quindi? Anche in questo caso: perché a Teheran comunque vale la pena di chiassare e a Roma no? L'unica vera differenza che mi viene in mente, è che a Teheran dopo un po' ti sparano ad alzo zero. Ma anche a Roma, tempo al tempo. Ecco, forse allora i viola avranno la vostra solidarietà. Sapete che vi dico: possano non averne mai bisogno.
Vorrei ringraziare chi è andato a Roma, e scusarmi se ho un po' snobbato l'iniziativa. Il berlusconismo potrà durare un altro secolo, e i nipotini pensare cose orribili di noi, ma l'onore si salva giorno per giorno, e l'altro giorno siete stati bravi. Grazie ancora.
UN ABRAZO
ALESSIO BENEVENTI
ma quello che mi disturba di più è proprio la bruttezza umana della "base". voglio dire, fino a che uno fa i suoi photoshop su 4chan mi sta anche bene, anch'io ne riderei. comincio a preoccuparmi però quando vedo della gente gioire di un atto di violenza usando nome e cognome. voglio dire, immaginate se qualcuno che invitate a cena iniziasse a raccontare di come la vista di un suo vicino di casa che gli sta sulle palle, preso a colpi di cric in faccia e a terra sanguinante da un tizio per strada sotto i suoi occhi, lo abbia veramente fatto godere. come reagireste?
da parte mia, se ancora avevo qualche dubbio, il circo a cui ho assistito da dicembre ad ora ne ha eliminato ogni traccia, e di sicuro ovunque stia di pietro io starò da un'altra parte. se non addirittura dall'altra.
@leonardo: grazie che ti sia piaciuta il mio commento :-)
io non do la colpa a te, non la do nemmeno per me: però non credo che berlusconi abbia fatto tutto lui. Certo, lui è lì, ha un sacco di tv, può controllare il sistema dell'informazione. Forse. Possiamo parlarne. Ma perchè nessuno lo ha fermato prima? Perchè nel nostro assetto istituzionale\politico c'erano bugs tali che hanno permesso tutto ciò? Perchè nessuno si è indignato prima? Vespa è un servo di berlusconi – ma lo era anche prima, un servo di chi passava, ed è sempre lì, e fa i suoi programmi. E siamo preso lui come esempio, così come il pettegolo del bar: è che in italia funziona così.
Io, ahimè, non sono del tutto freudiano, e non sia detto come scusa. Più che nel singolo credo nella forza della... cultura (jung). Intesa come sistema di valori e comportamenti. E in questo dico che silvio è roba nostra.
Quando in germania i tedeschi mi dicono: da noi non potrebbe succedere, la prima risposta è: la fanno facile, loro. Non hanno avuto la CIA, la mafia e la P2 a giocarsi la più grande partita a scacchi del mondo occidentale, con aldilà il più forte e ricco partito comunista d'oltrecortina. È ovvio che questo cose segnano l'andamento democratico di un paese. Però è vero anche che in parte è colpa nostra. Nostra – di noi tutti.
Nel 1946 c'è stato un partito, e uno solo, che ha tentato di fare piazza pulita, dicendo: anche noi eravamo fascisti, anche noi abbiamo delle colpe, anche noi dobbiamo pagare. Era il partito d'azione, e non è durato più di una legislatura. Agli italiani quel fastidioso senso di colpa, questo leitmotiv di dover cambiare le cose, proprio non piaceva. Tiriamo avanti, noi. E lo stesso ha fatto il PCI nel 1990. nessuna grossa rivoluzione o ripensamento: andiamo e vinciamo ora che finalmente possiamo.
Sappiamo com'è andata a finire. E io non posso non pensare che in tutto questo non ci sia qualcosa nella nostra cultura, in ognuno di noi, che porta questi risultati. Non sono fatalista: non è che deve. Però può. Se non si fa qualcosa per impedirlo. E gli italiani sono troppo pigri, disillusi, tonti o quello che vuoi: ma lo sono, lo siamo, e ci ritroviamo berlusconi.
Chi è nato in germania nel 1935 non ha avuto scelte: è stato nazista. Tirava bombe ai carri armati degli americani. Gente che conosco. Non è che abbia avuto scelta: ma non per questo se ne vanta. O si nasconde dietro questo genere di scuse. Lo sa dentro di sé, e lo sanno tutti gli altri, che era un nazista: per la Storia, quella con la S grossa all'inizio, certi argomenti non valgono.
Abbiamo fatto una manifestazione contro berlusconi? Gridato al mondo che non siamo tutti come lui? Figo. E contro quanti piccoli berlusconi di tutti i giorni poi lottiamo davvero? E quanto marcio in italia c'era prima di silvio, e quanto ce ne sarà dopo? Che i nostri figli ci perdoneranno l'italia in cui nascono o nasceranno perchè “c'abbiamo provato?”.
Io non gliel'ho perdonato, ai miei. E al contrario di interiorizzare, come dici tu, e pensare che è colpa mia, me ne sono andato. Forse tornerò, forse no, forse sono un vigliacco, forse, semplicemente, trovo che il marcio sia così in fondo che non mi va di averci a che fare. Ma non per questo non lo sento meno mio, e non sento la responsabilità di essere diverso, e migliore, proprio perchè vedo tutto quello che di silvio c'è in me.
Ps: piccolissimo appunto: in iran la maggioranza della popolazione NON ha votato ahmadinejad. Proprio no no no no.
claudio
Se ti riferivi a me, bada che nessuno vuole delegare niente a nessuno, meno che mai a quegli stessi partiti che sono responsabili dell'ascesa politica del signor B. Per non ripetere quello che ho scritto sul mio blog, potresti dargli tu un'occhiata.
I triumvirati durano poco e riportano ai dittatori, se la plebe è di spirito molle come pare siamo. E' chiaro che il primo obiettivo (e dovere) è di liberarsi di Berlusconi in qualsiasi modo, ma il lavoro difficile viene poi, quando si tratterà di fare le leggi che ci dovrebbero riportare alla civiltà, quelle cioè che né Prodi né D'alema hanno potuto o voluto fare: un film già visto, questo del Nuovo CLN, con qualche volto nuovo a ricoprire il ruolo di Mastella.
Se Berlusconi è davvero finito, poi, dalle sue stive fuggiranno frotte di topi da sfamare e allocare, portatori infetti di un know how di caccia al formaggio assai affascinante e contagioso.
Conflitto d'interessi, legge elettorale, protezione dei lavoratori, lotta all'evasione, libertà d'informazione sono gli anticorpi contro i prossimi Berlusconi, ma non ce li daranno Casini e Rutelli. Non illudiamoci, sarà dura.
Quello che tu dici, cioè che la protesta ha un suo senso anche se non chiara verso obiettivi specifici, andrebbe bene se ci fossero partiti di opposizione degni di questo nome. Visto che mi pare si possa concordare che l'intero quadro politico è estremamente carente, che anzi i comportamenti dell'attuale opposizione hanno permesso al signor B. nell'arco di ben sedici anni di minacciare lo stesso impianto istituzionale dell'ordinamento democratico, purtroppo a chi protesta si richiede una più chiara ed esauriente specificazione dei suoi obiettivi. Non vedo insomma quale speranza ci sia che qualcuno possa utilizzare con la dovuta chiarezza ed efficienza le proteste verso obiettivi credibili.
Un obiettivo potrebbe essere la caduta del governo, nomina di un governo di emergenza con lo scopo di cambiare la legge elettorale (non è possibile avere un parlamento di nominati), e l'indizione di nuove elezioni. Per ottenere questi scopi, io propongo una rivolta civile, il che significa bloccare l'attività di questo paese, come specifico sul mio blog.
M.T. (dal video postato qui sopra): "Furono aperte indagini per concorso in strage, furono aperte indagini per riciclaggio, poi finirono tutte archiviate non perché si fosse trovata la prova che non era vero, ma perché non s'erano trovate abbastanza prove che fosse vero. Non tutto quello che dicono i pentiti può essere riscontrato (...) ma non è che se una cosa non può essere riscontrata allora è falsa."
D.P. (da qui): “Schifani non può semplicemente affermare che Spatuzza è un calunniatore ma deve spiegare nel merito se conosce o ha avuto incontri con Graviano. Senza spiegazioni convincenti – aggiunge – si creerebbe un gravissimo corto circuito istituzionale che imporrebbe le dimissioni di Schifani”
perché non lo so se mi piace poi tanto.
questo clima da "non fare domande perché il fine è comunque giusto" stride un po' col mio bisogno di ragionare sulle cose.
Ci vorrebbe un sistema nel quale ogni testa possa influire nella misura delle sue capacità effettive.
---
Giù quei sassi!!!
Dicevo per dire.
Avercela, la soluzione!
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Comunque il vero problema non è Berlusca, il problema è Raiset; in questo Leonardo ha ragione da vendere.
Vabbè, ma è un trabocchetto da quattro soldi. I viola hanno un ottimo progetto: l'Italia senza berlusconi. E' propositivo, eccome se non è propositivo. Magari non è tutto, ma è un buon inizio. Invece, se non si comincia da lì, non si cambierà mai molto. Vuoi riformare la giustizia con l'inquisito al governo? Liberalizzare le comunicazioni col monopolista al governo? Io non ho mai detto che gli elettori di B. sono scemi (sono, semplicemente, truffati da un apparato mediatico di tutto rispetto) e voi non date dello scemo a me.
Benissimo. Mi ricordo. Tutti contenti che il cinghialone facesse le valige. E dopo il cinghialone è arrivato chi??? Berlusconi! Allora, quando Berlusconi andrà ad Hammamet (no, lui ha ben altri mezzi, non sceglierà "quella Cajenna", come la definì Andreotti) chi ci ritroveremo al posto suo? La politica (arte che io non pratico) non significa solo mandare in esilio chi abbiamo in odio, significa sostituirlo con qualcuno/qualcosa di migliore. Qualcuno/qualcosa per cui valga la pena mobilitarsi, battersi, sperare, sognare. Per me, tanto per rimanere alle similitudini proposte da Leonardo, i tibetani questo qualcosa/qualcuno ce l'hanno. I birmani anche. Forse anche i verdi iraniani. I viola?
Io direi che sarebbe ora di venire incontro al Bugiardo, per facilitargli il suo prossimo viaggio con permanenza definitiva. In quel di Hammamet: facilitazione che consiste nell'acquisto e invio, se possibile a Palazzo Chigi, di un bignamino sulla lingua araba. Non e' bello che l'uomo ci sputtani anche perche' ignaro della lingua che si parla nel paese in cui verra' seppellito...
C'e' qui il link all'ultimo passaparola di Travaglio in cui c'e' un'ampia citazione di una sentenza, suffragata da molte testimonianze e riscontri, che non a caso nessuno dei mezzi sopra citati (TV, main-stream) ne nessuno di chi li cita, ne tiene conto. Sembra che si continui a vivere a comparti stagni, dimenticando le cose accadute 5 anni fa, 10, 15, 30 ecc.
Tutto riinizia, non c'e' memoria.
il link www.youtube.com/wtch?v=3EF2XNBstK4&feature=player_embedded
Non siamo al bar, dove si commenta solo l'ultima partita, se la funzione di un blog e quella di aiutare a ragionare e ad informare.
Quello che vorrei sicogliesse del mio punto e' che Berlusconi non vince (o non vince SOLO) per il controllo dei media, ma sopratutto perche' riesce ad avvantaggiarsi della maggior parte del voto di scambio al Sud (dov'e' gestito dalla criminalita' organizzata).
Tutti, credo, ricordate i 61/61 senatori ottenuti da FI nel 94. Io sono convinto che senza i voti amministrati dalla criminalita' B non vincerebbe e non avrebbe vinto in passato.
Ora, il paradosso piu' evidente e' che Mafia e Lega si sono finalmente compattate e hanno compreso il bisogno che hanno l'una dell'altra per governare. E che B e' ostaggio di costoro. Insomma non e' alle elezioni che si sconfigge Berlusconi, a meno che non si trovi un altro "garante" degli interessi particolari di Nord e Sud.
Andrea
A Teheran hanno protestato relativamente poche persone, non esattamente di estrazione popolare, in favore di un candidato niente affatto moderato o riformatore - in effetti basta fare una ricerchina con glùglù per inciampare facilmente nel "Mousavi mostro"; ma forse è chiedere troppo.
Dalla prospettiva occidentale la polarizzazione interessante era quella relativamente alla politica estera: Khamenei, in appoggio suo malgrado di Ahmadinejad, per l'intransigenza vs Rafsanjani-Khatami, per forza di cose con Mousavi, per il dialogo con mister president.
A quel punto decidere chi chiamare tiranno e chi riformatore/moderato - curioso peraltro, quasi i due termini fossero sinonimi - è stato abbastanza facile.
In tutto questo si sta necessariamente trascurando l'analisi del ruolo avuto dagli USA nel "supportare" le sollevazioni.
Per cui, per un capo del Mossad che ha immediatamente minimizzato, ci sono state pletore di bloggaroli pronti a esondare solidarietà dal loro divano.
Ciò che accomuna le due manifestazioni è dunque poco più della cosemtica (twitter, facebook, l'operazione markettara di colorarsi, gli appelli ad essere liberati dall'esterno); manifestare a Teheran, tuttavia, richiedeva un quantitativo di coraggio un tantino diverso.
Per il resto, chiedere a Berlusconi di dimettersi non è molto più sensato di chiedere a Khamenei di far vincere l'uomo dei suoi rivali, o di chiedere alle molecole di azoto di abbandonare l'atmosfera.
@ bpilgrim, io penso che le risorse le abbiano messe: il popolo della rete, idv, rifondazione. Almeno da quanto ho visto e sentito io. I treni e i pullman da torino li metteva rifondazione, senza fare propaganda. Tant'è che quasi si vergognavano a dirlo che erano di rifondazione. Io non sono di rifondazione, non lo sono mai stato, ma farli passare per loschi figuri o filantropi del cazzo mi sembra eccessivo. Che rifondazione abbia da guadagnare dalla caduta di B. non lo so, i calcoli li hanno fatti loro.
Non ho visto qualunquismi a parte qualche sparuto grillino, che ormai ha lo stesso peso di quelli del signoraggio.
Peraltro io critico i manifestanti "da sinistra". Sono 15 anni che si fanno manifestazioni "anti-Berlusconi", con risultati scarsissimi (direi solo la difesa dell'articolo 18, che poi e' stato aggirato comunque tramite il precariato di marca PDS, peraltro abbondantemente predetto). Il continuare con queste forme di lotta e' il sintomo di una totale mancanza di fantasia e prospettiva, che si rivela poi in tutta la sua pochezza quando il centrosinistra va al governo (e prontamente abbandona l'anti-berlusconismo, perche' diventa troppo "rivoluzionario" rispetto agli equilibri mafiosi esistenti).
Sinceramente auguro agli iraniani di non dover essere, tra 15 anni, ancora in piazza a farsi sparare dai mafiosi che li governano, perche' vorrebbe dire che sono piu' stupidi anche di noi italiani.
magari molto più banalmente perché non sono cazzi miei, eh. né quelli di berlusconi/lario né quelli del barista, ovviamente: è la stessa cosa.
o il pettegolo da bar che tanto ho imparato a disprezzare (vivendoci a stretto contatto) adesso diventa il simbolo dell'uomo dal forte senso di giustizia?
Il tuo discorso, che posso condividere per molti versi, parte però da basi molto poco credibili, come lo sono le vanterie dei vari organizzatori della cosa. Che “il popolo di internet” abbia messo su una manifestazione di questo tipo senza ingenti fondi da finanziatori esterni ed esperti in questo campo non mi convince per niente. I finanziatori e gli organizzatori ci sono, non c’è teoria sull’indignazione popolare generalizzata che tenga. Riunire un milione di persone e avere accesso a tutta quella attrezzatura non è cosa che “il popolo di internet” possa fare con le collette, e mi sorprende che qualcuno possa davvero convincersi che un comitato spontaneo nato da un gruppo di facebook possa rendere una cosa del genere qualcosa di più elaborato di una passeggiata senza interventi esterni. Qualcuno ci ha messo un bel po’ di soldi e dalla caduta di B. si aspetta un tornaconto, e a meno che non si pensi che il PD abbia finanziato segretamente la manifestazione per poi non parteciparvi, o che all’IDV si siano impegnati 10 volte più che per i loro normali comizi, non mi resta che pensare che qualche “filantropo” del cazzo abbia tutto l’interesse a far cadere B., e ho come il sospetto che non sia per gli stessi motivi per cui lo voglio giù io. A me questa cosa crea qualche problema, francamente.
è colpa nostra se berlusconi è lì, e se domani se ne dovesse andare, sarebbe ancora peggio - non avremo sconfitto il berlusconi che c'è in noi, e non sapremo più con chi prendercela.
E' colpa nostra? Ma io non ho contribuito minimamente al successo di Berlusconi in Italia, e anzi ho fatto il mio possibile come cittadino per evitarlo.
Claudio, quello che tu stai facendo è interiorizzare un problema che non nasce dentro di te. Succede alle persone che subiscono un evento traumatico da bambini: per recuperare un ordine morale, si inventano storie per cui l'evento traumatico è stato causato da loro. E' "colpa" loro. No, Claudio, non è così che si cresce: è l'esatto contrario: così si resta nell'infanzia dell'anima. Berlusconi sta fuori e ci fotte tutti i giorni, e noi non ce lo meritiamo, capisci? Io, tu, non abbiamo fatto nulla di male per avercelo tra le palle tutta la vita: non abbiamo mangiato nessun frutto del bene o del male, non abbiamo colluso nessun mafioso; forse qualche volta abbiamo cercato di non pagare una multa o una tassa, ma questo non ci condanna a vent'anni di berlusconismo.
1) Ma manifestare potrebbe essere controproducente (come tirare giù il crocefisso ecc.)
2) A Teheran c'è un regime, da noi c'è la democrazia, Berlusconi è stato democraticamente eletto.
Provo a rispondere.
1. A mio avviso il paragone col crocefisso non regge per niente. Cioè, davvero la maggioranza si è 'compattata' dopo la manifestazione di sabato (nello stesso modo in cui si era compattato un blocco ben definito all'indomani della sentenza di Strasburgo)? No, ci sono stati i soliti titoli cazzoni del Giornale e della Padania, Capezzone ha capezzonato, ed è finita lì. I risultati concreti della manifestazione di sabato sono altri: per esempio, il Pd s'è preso una bella pungolata e adesso si farà vedere in piazza più spesso. Forse qualche dirigente si sarà convinto che l'antiberlusconismo è una risorsa reale e non una cosa di cui vergognarsi. Nel frattempo, sarà anche una coincidenza, ma Berl. è molto nervoso. Una manifestazione del genere, anche se filtrata da media asserviti, è comunque una breccia in un culto della personalità che non ha mai funzionato benissimo (ogni tanto Berl. le perde, le elezioni, ricordiamocelo).
2. Insisto, voi non avete idea di quanto in realtà siamo simili all'Iran. Anche laggiù c'è un leader democraticamente eletto dalla maggioranza degli iraniani: a cosa volete attaccarvi? Al fatto che il consiglio dei Saggi ha impedito a tutti i progressisti di candidarsi? Ma è previsto dalla loro Costituzione. Al fatto che il Governo controlli e censuri ogni fonte di informazione? Vabbè, dettagli, in realtà la gente vota Ahmadinejad perché ha saputo parlare al loro cuore, i verdi dovrebbero stare in casa e sconfiggere l'Ahmadinejad che è in loro. Per dirvi cosa capisco io quando voi mi fate certi discorsi.
Se voi davvero siete convinti che gli italiani votino Berlusconi perché hanno avuto una democratica possibilità di scegliere, in un regime pluralistico dove l'informazione non è controllata da gruppi economici in regime di quasi monopolio... ok, cosa dire, Berlusconi ha vinto davvero, perché vi ha convinto. Con molte meno frustrate degli ayatollah, bisogna concederglielo. Ma io non ci credo: mi sembra una fesseria immensa, e mi dispiace, ma penso che siate immensamente fessi. Con la concentrazione mediatica che ha, le elezioni le vincerei pure io (perché no, ho ancora più capelli). E siccome la concentrazione mediatica che ha non l'ha messa insieme onestamente (siete d'accordo almeno su questo?) ma in palese violazione delle leggi... ne consegue che no, gli italiani non hanno liberamente scelto Berlusconi. Sono stati infinocchiati. Non è snobismo dirlo: avevamo una nazione di semianalfabeti e invece di investire nelle scuole abbiamo subappaltato l'etere televisivo a un venditore di fumo. Non era inevitabile, altrove non succede. E' stato un errore e va corretto, costi quel che costi.
Io sono convinto che a Teheran c'è un Thomas Morton iraniano che scrive: "forse se chiudiamo gli occhi, ci concentriamo, e ripetiamo tutti insieme 'Berlusconi non esiste, Berlusconi non esiste'..." Molto divertente, Thomas Morton iraniano.
Allora manifestiamo per la difesa delle istituzioni di garanzia e della Costituzione? vedi, è gia qualcosa... Però bisogna essere chiari: io non vorrei mica ritrovarmi con degli strani compagni di viaggio.
Mio nonno per esempio non sa cosa sono e non ha voglia di saperlo. Questo non fa di lui un imbecille nè un fascista, tanto più che fu disertore e partigiano: però fa di lui carne da macello in mano ai media di massa, qui posseduti nella quasi totalità da Berlusconi. Perchè pensare solo ai tuoi nipotini, e togliere il diritto a mio nonno di vedere per un giorno all'anno rappresentato e potenziato, come solo la massa può, l'antifascismo aggiornato?
La buona causa: lo hanno eletto ma ha infranto a più riprese le più basilari regole costitutive del gioco. Costitutive, non regolative: questo significa che non ha semplicemente barato, ha cambiato il gioco. E intende farlo ancora.
Guido
ps. a chi parla di "italia paese ancora democratico" suggerisco di mettere il naso fuori casa e/o di accendere la tv.
pps. nessuno qui crede a spatuzza? stamo messi bene va. hanno il paese in mano.
Limitandosi alle notizie più recenti:
-sabotaggio della legge sul riuso sociale dei beni confiscati alle mafie. C'è voluto un movimento che altroché no Bd, ed il sacrificio di Pio Latorre, per neutralizzarla basta un semplice emendamento in finanziaria.
-attacco su tutti i fronti alla legge sui collaboratori di giustizia; citando Piero Grasso, non "pentiti", che è fuorviante, e sempre secondo il terzo della lista dopo Falcone e Borsellino, non si capisce perché l'impianto messo a punto e fortemente voluto da Falcone va bene per i mafiosi comuni, ma quando si alza in tiro non più.
Basterebbe questo, ovvero spuntare i due principali strumenti per conoscere e combattere le mafie a livello giudiziario e sociale. Ma bisogna aggiungere:
-tagli alle forze di polizia
-lo scudo fiscale, con l'anonimato e la deroga alle norme antiriciclaggio
-norme che limitano l'uso delle intercettazioni
-il "processo breve"..
senza contare l'isteria delgi attacchi mediatici ai magistrati in genere ed a tutti coloro, come Saviano, che riescono a raccontare diffusamente cos'è la criminalità organizzata oggi, le complicità e l'assenza di un confine tra legalità ed illegalità.
Insomma, anche prendendo solo gli ultimi due mesi, sembra che il malaffare in questo paese goda di buona salute e di molti amici, e si consolidi.
Il fatto che tanti si mobilitino su parole d'ordine di legalità è di per se un'ottima notizia. Di quelle che salvano l'onore.
Gli effetti concreti si vedranno poi a seconda di quanto sia stato un mordi e fuggi e quanto un catalizzatore di nuova partecipazione. Insomma, quanti persone in più muoveranno il culo (da queste parti siamo sempre più o meno gli stessi, ma spero di sbagliarmi. capita anche che ti quando riesci a mobilitare la gente poi te ne penti, ma è un altro discorso). Ad esempio, se solo un decimo dei partecipanti aderirirà a (o fonderà un) gruppo locale di Libera, i cambiamenti saranno portentosi.
A proposito di salvare l'onore:
http://festival.internazionale.it/
(il video dell'intero incontro con Saviano, e Napoleoni, Calabresi e Glenny)
Democrazia 2.0
Dal Rita Express al colore viola
La Catena di San Libero - 11 dicembre 2009 n. 384 - Il Blog di Riccardo Orioles
Appunto. Non che la democrazia si esaurisca nelle elezioni, naturalmente. Il dibattito sulle varie forme di democrazia è grande come un campo da calcio e dentro ci sta tutto, comprese le forme più avanzate di "partecipata". E quindi, bene, tra le altre cose, alle manifestazioni di piazza. Il piccolo distinguo che faccio è sempre quello, però: Berlusconi è andato su con i voti degli italiani, non con un Golpe e neanche con una Lunga marcia. Quei voti li avrà anche rastrellati grazie ad una concentrazione mediatica che non ha precedenti altrove, il che non è poco. Resta il fatto che li ha presi, li ha presi perchè, forse, la politica non tollera il vuoto e Berlusconi ha occupato evidentemente in maniera efficace il vuoto apertosi con il crollo della prima Repubblica e non sufficentemente riempito da vari Segni, Dini, D'Alema ecc. ecc. Con l'unica eccezione di Prodi. Perciò, bene le manifestazioni, bene i comici, bene Rai 3, bene la resistenza in ogni sua forma. Ma io aspetto il nuovo Prodi, uno capace di battere Berlusconi anche alle urne. Sperando che non sia Fini.
I blog sono belli, il tuo in particolare è bellissimo, ma la gente a cui piace berlusconi guarda la tv, non legge/scrive i blog. La piazza è l'ultimo posto dove si può essere massa spontanea, non controllata, libera. Su internet (e menomale, d'altra parte) è molto più difficile essere massa (i gruppi su facebook, la cosa più vicina a una massa su internet che mi viene in mente, fanno molta più pena di una manifestazione di piazza: lì la massa si riduce alla sua insignificanza di cifra e perde la potenza della presenza).
Ora, immagino che forse tu non senta proprio l'esigenza di una massa, anzi di tutte le masse. Anch'io! Come sarebbe bello il mondo senza! Però contro certe masse, come la massa-berlusconi, bisogna secondo me rinunciare un po' ai distinguo altrove preziosi, alle analisi sopraffine, e dimostrare con l'evidenza più elementare che anche noi in fondo siamo una massa, sappiamo esserlo, quando è necessario, e che se non facciamo paura noi, allora non la fanno neanche loro.
Insomma, per me questa manifestazione non è molto diversa dalla questione crocifisso in aula: condivido i principi, mi piacciono le persone che la sostengono, ma temo che sia controproducente per la loro (e mia) stessa causa.
sul crocifisso, ad esempio, scrivevi:
"La sentenza di Strasburgo è probabilmente sacrosanta, ma se il risultato immediato è un'ondata di telepredicatori accesi di zelo per il santissimo crocefisso, io non la chiamo una vittoria. Tutto qui. Forse era preferibile un Cristo subliminale, che svanisse nello sfondo. Magari mi sbaglio, anzi lo spero."
perdonami la forzatura, i casi non sono sullo stesso livello, ma questa manifestazione non ha scatenato un'ondata di commenti negativi rivolti a quella piazza ricompattando la maggioranza? perchè questa è una vittoria, dato che faranno un sì-berlusconi-day? perchè il crocifisso si deve dissolvere pian piano e berlusconi no?
e un'ultima domanda: l'antiberlusconismo è all'apice? spero di sbagliarmi ma più della metà degli elettori continua ad ingoiare merda da 15 anni e reputo più grave l'aver tenuto mangano in casa piuttosto di un "ho sentito che" di spatuzza. perchè la metà degli italiani dovrebbe avere un'indigestione proprio ora?
Dai, si può manifestare contro una legge, si può manifestare "per" qualcosa, ma non ha molto senso mobilitarsi così, tanto per dire "Berlusconi non ci piace", perché si dà il caso che a molti invece piace, e non possiamo farci molto. È un gesto molto più politico tenere un blog come il tuo, pieno di ragionamenti (quasi sempre giusti), che andare a fare quattri saltelli in piazza sperando di spaventare qualcuno. E il paragone con gli studenti di Teheran è pure un po' offensivo.
e tutto questo coi soldi delle collette via paypal e i fondi dell'IDV.
fila che è una bellezza. visto che meraviglia l'era di internet?
Ma dai... capisco che si possa voler investire il proprio tempo nell'ermeneutica di Malachia trequattordici; però poi si finisce per frullare la storia col sentito dire; e non è bello.
@ claudio: per sconffiggere il berlusconi che è in noi, tu cosa proponi invece? Non è un'obiezione, è una domanda seria.
@ leonardo: mi fa piacere che la pensi così. se avessi letto questo post un paio di settimane fa mi sarei organizzato e sarei andato a roma, invece ho capito che era cosa buona & giusta solo la sera prima e non ho più trovato mezzi di trasporto.
La risorsa strategica (e il lato peggiore) di B. per me rimane mediaset. Bisogna trovare il modo di togliergliela. Delenda mediaset.
Guido
Ho notato che tu hai fatto la stessa cosa, però analizzando e valutando uno scenario ancora piu ampio e generale, nel quale eravamo compresi pure noi. Ottimo! Ma c'è un problema. Il problema è che anche se ci sforziamo di processare l'operato e le intenzioni degli altri per trovare la via e la soluzione "ottima", anche se marchiamo e gridiamo gli errori o orrori che caratterizzano una soluzione invece che un'altra, rimarremo sempre fermi lì a guardare dall'alto quello che succede. Esattamente come abbiamo fatto noi, esattamente come hai fatto tu! Cioè facciamo parte dello stesso gruppo di persone, dello stesso marchio. Ma non è una cosa negativa, anzi....! Ma ci manca qualcosa. Ci manca un'"arma" che le stesse persone che invece agiscono con spirito opportunista e piduista, vantano di avere ed hanno, e che sfruttano per denigrare il nostro operato. Sto parlando di Concretezza, Praticità e Applicabilità. Riporto un commento molto bello che riportava anche una frase di Baudelaire:
Convincere gli abitanti del mondo che il loro reale interesse è l'Accordo, il Lavorare Insieme, il Dialogo, il Rispetto, l'Altruismo e la Tolleranza, sembra un'impresa disperate, ma non impossibile; Baudelaire diceva: "Il male in fondo viene fatto senza sforzo, naturalmente, é l'opera del fato. Il Bene invece è sempre il prodotto di un'arte."
Questo per dirti che abbiamo voluto credere e seguire ideali molto nobili, e questo ci fa onore. Ma per sconfiggere veramente chi questi principi non ha (e anzi cerca di diventare ancora più forte a spese degli altri), e renderci credibili a tutti, dando la possibilità alla gente finalmente di poter scegliere un'alternativa a questo sistema ormai rodato ed efficente, c'è bisogno di progettare un buon sitema sociale-economico-istituzionale che poggia le sue basi e garantisce gli ideali per i quali ci battiamo, di sperimentarlo e di informare! E come penso capirai la cosa è molto lontana dall'essere semplice e poco complessa. Servirebbe una grande e forte squadra di gente molto competente che si sforza di capire, facendosi aiutare dalle tecnologie moderne, come poter creare una Giusta, Fattibile Nuova Società! Ci riusciranno i nostri Eroi....???? Alla prossima puntata;)))
Lo strumento più potente di cambiamento reale contro le mafie.
Probablmente il più grande regalo di un governo alle organizzazioni mafiose dai tempi dell'approvazione della suddetta legge in seguito all'omicidio di Pio Latorre. Indifferenti alla piazza, figuriamoci al pur sottoscrittissimo appello di Libera.
Il governo conferma la vendita dei beni confiscati ai mafiosi. Campinoti: “Un passo indietro nella lotta ai clan”
Il comunicato di Avviso Pubblico
Probabilmente presto aggiornamenti qui
Libera - Beni confiscati
anzi, ci si guadagna questo piacevolissimo senso di onestà e buona coscienza, come a dire: il male è lui.
e non è vero. come nel fascismo il male non era mussolini, così oggi i problemi dell'italia non sono berlusconi. è facile indignarsi quando berlusconi tradisce la moglie - ma tu che il tuo barista fa altrettanto, eppure non dici nulla. per quieto vivere, per paura, perchè ti fa degli ottimi caffé. non dici nemmeno nulla al tuo commercialista, che tanto lo sai che evade le tasse. compri le magliette in quel negozietto carino carino dietro casa, e lo sai benissimo che ci lavorano a nero. però non organizzi una manifestazione di piazza per questo. non vai in sicilia a gridare i nomi dei mafiosi, uno per uno, a caltanissetta, a trapani, a palermo.
no, andiamo tutti a roma per un giorno, tutti insieme, e diciamo che la mafia è berlusconi. troppo comodo.
e non vale nemmeno la risposta che nessuno di noi è presidente del consiglio: sei stato tu, in un post precedente, ad evocare la storia e le forze sociali\economiche. se berlusconi è lì è perchè incarna una parte (piccola, grande quanto vuoi) di tutti noi italiani. ed è questo che ci fa incazzare. perchè non ce la prendiamo né con noi stessi né con chi ci sta vicino - transferiamo (freud) tutto su una figura simbolo che viene caricata di odio\amore e la rendiamo più importante di quanto non sia mai.
mi viene in mente un bimbo che non riesce ad essere autonomo e ne dà la colpa alla propria madre: per quanto importante nella sua educazione possa lei essere stata, ciccio, abbozzala a rizzati, si dice da noi.
ecco, a teheran hanno sparato in pieno petto ad una ragazza di ventotto anni. agha, si chiamava. quello è un regime. quelli hanno le pistole. questi hanno solo i voti dei nostri vicini, dei nostri figli, dei nostri. è colpa nostra se berlusconi è lì, e se domani se ne dovesse andare, sarebbe ancora peggio - non avremo sconfitto il berlusconi che c'è in noi, e non sapremo più con chi prendercela.
if you can't change the world, change your world....
claudio
In questi giorni il cd Popolo Viola sta intraprendendo un'azione di querela contro Feltri (per l'accostamento dei manifestanti ai mafiosi) col supporto dei legali delle Agende Rosse: forse una serie di passi come questo potrebbero portare a dei risultati, ma siamo sempre lì, nessuno (o solo qualcuno) ne è al corrente. Uffa.
anche io apprezzo il riflesso giustizialista e l'avversione per il malaffare, in modo idealista persino.
Credo anche che, perchè un'idea abbia seguito, ci vogliono tanto i principi, quanto i benefici concreti. Perciò mi pare che l'unica critica che si possa fare sia questa: argomentare che Berlusconi non è un buon primo ministro in quanto corruttore, puttaniere e quant'altro non regge. Berlusconi fa il politico, mica il prete. Magari uno va dal meccanico xy pur sapendo che i pezzi di ricambio sono rubati. Vuoi mettere? Pago meno, e la macchina cammina.
Nel caso di Berlusconi l'unica cosa da dimostrare che si rivelerebbe efficace è che non è un buon politico. Non dovrebbe essere difficile, viste le impressioni che hanno di lui i capi all'estero. Se si vuol tirarlo giù bisogna anzitutto che non stia al governo, e la gente è probabilmente disposta ad accettare un politico corretto, purchè abbassi le tasse. Poi se le abbassa non so, ma la gente ci crede.
Purtroppo Prodi non è stato un buon antagonista, politicamente. Berlusconi riunisce masse di politici, con promesse e favori, quel che ti pare, ma la maggioranza ce l'ha. La critica "di principio", benché benvenuta, mostra in questo i suoi limiti, secondo me. Bisogna spiegare perché il governo di Berlusconi danneggia l'Italia e gli italiani, perché, e indicare chi possa far meglio.
E speriamo che finisca presto. Saluti.
Per il resto, bene la manifestazione, ma ho ancora una volta la sensazione che il vero noB day dovrebbe essere il giorno delle elezioni, e che invece non sara' cosi'.
E sopratutto bisognerebbe accettare che finche' le elezioni in Sicilia (e probabilmente in Campania) le pilota la mafia, c'e' poco da discutere di sistema democratico.
Andrea
Sottolineo ulteriormente una cosa: nel mio personalissimo e piccolissimo campione, la maggioranza di chi è andato a Roma è composta non da gitanti occasionali, ma da persone attive "politicamente" o socialmente. A volte di un impegno abbastanza recente, con idee eposizioni molto eterogenee, ma decisamente l'opposto dello spettatore passivo o commentatore da bar. Cittadini.
Se è un dato comune, è significativo, nel bene e nel male.
L'iniziativa è stata interessante, il PD farfugliante, l'IDV il solito campionario di paraculaggine pelosa.
Il problema per me è che berlusconi ha naturalmente creato una opposizione che usa metodi e toni che sono propri di una certa destra e che a me francamente ripugnano.
Anche su giudici e processi uno sguardo più scevro dall'odio aiuterebbe molto a valutare le cose (pensiamo all'uso ridicolo delle dichiarazioni di Spatuzza).
Invece cosa abbiamo? la speranza che berlusconi ce lo portino via i magistrati, facebook, o ufo robot.
E quelli che lo votano? Quelli chi li porta via?
Come forse hai capito non ho le idee molto chiare ma temo molto chi le ha più chiare di me.
Io sul No b day ho avuto tutt'altro altro tipo di preoccupazione (chissà, magari è perché l'hai avuta anche tu che li hai un po' snobbati, come dici): concordo con te, sono un popolo in giusta protesta. Ma la fotografia che restituisce questo popolo scontento è precisa: e cioè che non c'è nessuna forza democratica in grado di raccogliere questo scontento e metabolizzarlo in una forma politica alta.
I viola purtroppo dimostrano che sopra la testa del popolo, berlusconiano o antiberlusconiano che sia, la politica se n'è andata.
Qui ti vorrei.