Il mattino ha Gramellini in bocca
18-04-2016, 08:00deliri, delitti e cronaca, giornalisti, giustizia, privacyPermalink
Come forse saprete, la settimana scorsa un giudice ha revocato il regime di semilibertà a una detenuta che lo aveva ottenuto dopo nove anni, perché Massimo Gramellini aveva reso noto sul suo Buongiorno che la detenuta si era fatta delle foto in cui sorrideva, e le aveva messe su facebook (account privato sotto pseudonimo). Secondo Gramellini questo è una prova che non era stata abbastanza in galera: e siccome se lo pensa Gramellini lo pensano in tanti, anche il giudice molto presto se n'è convinto.
[Update: mi hanno fatto notare che l'articolo di Gramellini è stato pubblicato nello stesso giorno in cui il giudice ha revocato la semilibertà, e che quindi la sua opinione se la deve essere formata su articoli precedenti, e non sul Buongiorno di Gramellini].
Il fatto che un giudice possa revocare un regime di semilibertà dopo aver sentito il parere di Gramellini, se ci pensate, è uno di quei piccoli fatti assurdi, e tipicamente italiani, che appena li scopre Gramellini ci scrive sopra un Buongiorno: invece stavolta no, è passata quasi una settimana e G. non ha ancora voluto riparlarne. Come mai? La redazione di Leonardo, coi suoi subdoli mezzi, è entrata in possesso di un leak straordinario: la cartella bozze di Gramellini. La pubblichiamo così com'è, uno sguardo senz'altro indiscreto ma interessantissimo nel cestino della carta straccia di un grande giornalista italiano.
Mai mi sarei aspettato che
Ok, sono stato uno stronzo
Anche il magistrato però -
Cioè il faccio il mio mestiere, non è che ne vada fiero ma
Mai mi sarei aspettato che il mio Buongiorno di due giorni fa causasse la revoca di un regime di semilibertà. Cioè io alla fine sono solo uncazzone giornalista che ogni giorno deve trovare una storiella e farci la morale, l'altro giorno dovevo scegliere tra il dibattito sul quorum referendario e un'assassina rumena in semilibertà che si spara i selfies. Mettetevi nei miei panni. Il giornale qualcuno lo deve anche vendere.
Cioè io scrivo un fondo e un giudice revoca una semilibertà? Ma è impazzito? Ma siamo tutti impazziti?
Da: gramellini@lastampa.it
a: *********@*******.it
Scusa se ti disturbo, ho appena letto che l'avvocato della Matei dice che il regolamento non le vietava espressamente di accedere a facebook da cellulare, e che quindi al giudice mancherebbe anche questo appiglio per revocare la semilibertà. Hai modo di controllare questa cosa? Vorrei tornare sull'argomento ma capisci che comincia a sentirsi odore di
Il Buongiorno di mercoledì è stato molto criticato. Qualcuno mi ha accusato di volermi sostituire al giudice, se non al legislatore. Avrei voluto rispondere nel mio solito modo sornione, quando un mentecatto di un giudice ha deciso di darvi ragione rimettendo la rumena in galera, ma in che cazzo di Paese viviamo cioè davvero io non lo so.
Ma avete idea di cosa vuol dire - non puoi parlare male di Renzi e non puoi parlare male degli avversari di Renzi. Se parli male dei vigili, i vigili si lamentano. Se parli male degli insegnanti apriti cielo. Alla fine vi stupite se una mattina mi scappa di prendermela con una rumena in semilibertà. Non si scrive mica da solo quel cazzo di Buongiorno tutte le mattine.
Vorrei chiedere scusa a Doina Matei, di cui ho voluto approfittare una mattina in cui non avevo niente di meglio da dire perchéperché perché i miei lettori sono dei fascisti di merda e io gli devo dare da mangiare tutte le mattine tutte le mattine spalare merda nelle fauci di quei fascisti cannibali basta dio basta.
Chiedo scusa a Doina Matei: mai mi sarei aspettato che il mio Buongiorno di quattro giorni fa la riportasse tra le sbarre. Io volevo solo lisciare un po' il pelo a quei fascisti dei miei lettori riflettere su quel mistero che è la certezza della pena in Italia. Ma l'idea che le mie parole siano investite di tanto potere da poter riportare una persona in prigione - anche un'assassina, d'accordo, ma se avessi voluto fare il giudice avrei studiato giurisprudenza e adesso non starei diluendo fascismo per i lettori benpensanti.
Argomenti Buongiorno aprile
Voi però non avete idea di cosa voglia dire, venti righe al giorno. E devono sempre essere lisce, parallele all'encefalogramma di voi lettori, non avete idea. Sto andando in analisi, rendetevi conto. L'altro giorno mi ha detto: "Ma cerchi di rimettersi un po' in connessione col mondo, si legga un po' i giornali" "Ehm, dottore, guardi che..." "No, sul serio, sui giornali c'è gente che ogni giorno riesce a scrivere qualcosa di simpatico e non troppo pessimista" "Ma veramente, dottore..." "Il migliore secondo me è uno che scrive sulla Stampa, un certo Gamellini, Garmellini..." "Gramellini". "Esatto". "Dottore, sono io Gramellini". "Ah... però, complimenti!" "Grazie". "E di cosa scriverà domani?" "Pensavo di rivelare al mondo che una tizia che è rimasta in galera per nove anni per aver causato la morte accidentale di una donna durante una colluttazione, ebbene questa tizia dopo aver ottenuto grazie alla buona condotta un regime di semilibertà è andata in spiaggia - dopo nove anni! - e si è fatta un selfie mentre sorrideva". "E allora?" "Pensavo di dire che evidentemente è stata in galera troppo poco, altrimenti non sorriderebbe". "Ma non trova che sia un po' esagerato? In fondo qualche lettore potrebbe anche provar pena per una donna che ha scontato già nove anni di..." "È rumena". "Ah, vabbe', allora".
Tra l'altro a rileggerlo che Buongiorno di merda.
"Quelle immagini indignano e il moralismo non c’entra". No macché, non c'entra proprio, guarda. "Neanche il desiderio di vendetta" Ma infatti. "C’entra la sensibilità". La sensibilità di un voyeur che va a cercarsi il profilo segreto di una detenuta in galera da nove anni, per controllare se per caso non c'è uno scatto in cui sorride, così lo mette sul giornale e poi magari va a domandare ai parenti della vittima cosa ne pensano, e questo è il mio mestiere. Il mio mestiere. Buongiorno. Buongiorno.
Cari lettori, credo che questo sarà il mio ultimo Buongiorno. Tanto tra un po' faranno un foglio unico e al mio posto ci possono pure mettere Michele Serra che si scola i fiaschi di Petrini. Da piccolo, quando sognavo di fare il giornalista, speravo di cambiare il mondo. Ci sono riuscito, per esempio la settimana scorsa una donna poteva farsi un selfie davanti al mare, poi sono arrivato io e adesso è tornata in galera: il mondo si cambia anche così. Cose di cui andar fiero. Volevo dirvi che parto per un paese più semplice,uno dove non ci siano troppi specchi che riflettano la mia facciona da c
Gli scienziati dicono che è l'aprile più caldo di tutti i tempi (ma come faranno poi a saperlo?) Anche marzo è stato il marzo più caldo di tutti i tempi. Anche febbraio. E gennaio. Insomma, il trend va avanti da un po'. Eppure ieri sono uscito in maniche di camicia e dopo un po' starnutivo anche se
già, i piumini.
Il mattino ha l'oro in bocca il mattino ha l'oro in bocca
"Mi scusi, però, c'è qualcosa che non mi torna..."
"Dica".
"Come fa a sapere che questa rumena si è fatta un selfie?"
"Lo ha condiviso su facebook".
"Su un profilo pubblico?"
"No, privato".
"E lei quindi è suo amico su facebook?"
"Io? E perché mai. No, no".
"Ma allora, mi scusi, come può sapere che la signorina si è fatta un selfie?"
"Alcuni miei colleghi sono riusciti a trovare l'account".
"Ah già, del resto basta avere nome e cognome".
"No, usava uno pseudonimo".
"Il che forse è illegale?"
"Non hanno saputo dirmelo".
"Ma insomma, giusto per capire... i suoi colleghi sono riusciti a rintracciare un profilo di una detenuta, hanno trovato foto in cui sorride, e le hanno pubblicate?"
"Sì".
"Non è reato?"
"Non hanno saputo dirmelo".
"E lei userà queste foto per..."
"Per fare la morale, sì, è il mio lavoro".
"Direi che la seduta è finita".
"Non è un po' presto?"
"Può darsi. Ah, è finita anche la terapia".
"Cioè sono guarito?"
"Direi di no, ma lei mi sta facendo troppo schifo perché io possa continuare a lavorare con lei, capisce".
"Capisco, sì".
"Potrebbe andarsene immediatamente? Il sentimento di repulsione che nutro per lei cresce a ogni istante".
"Vado, vado. Buon..."
"Taccia per favore, addio".
Cara Doina,
fino all'altro giorno non mi conoscevi, adesso probabilmente mi odi. Vorrei dire che ti capisco, è normale, anch'io un po' mi odio. Come forse avrai capito, io non intendevo istigare un magistrato a rimetterti in galera. Dovevo soltanto fare il mio spettacolino quotidiano, a uso e consumo dei lettori.
Cara Doina, odiami pure, ma considera una cosa: tra qualche anno tu sarai libera. Non abbastanza libera da poter aprire un account su facebook a tuo nome, quello probabilmente mai: ma abbastanza libera per rifarti una vita. Quel giorno io sarò ancora qua, alla mia postazione, a sudar freddo per distillare il mio milligrammo quotidiano di fascismo per il mio pubblico benpensante. Ci credi se ti dico che un po' t'invidio? No, non ci credi, perché sono un giornalista italiano. Non hai tutti i torti. Anzi non ne hai nessuno.
[Update: mi hanno fatto notare che l'articolo di Gramellini è stato pubblicato nello stesso giorno in cui il giudice ha revocato la semilibertà, e che quindi la sua opinione se la deve essere formata su articoli precedenti, e non sul Buongiorno di Gramellini].
Il fatto che un giudice possa revocare un regime di semilibertà dopo aver sentito il parere di Gramellini, se ci pensate, è uno di quei piccoli fatti assurdi, e tipicamente italiani, che appena li scopre Gramellini ci scrive sopra un Buongiorno: invece stavolta no, è passata quasi una settimana e G. non ha ancora voluto riparlarne. Come mai? La redazione di Leonardo, coi suoi subdoli mezzi, è entrata in possesso di un leak straordinario: la cartella bozze di Gramellini. La pubblichiamo così com'è, uno sguardo senz'altro indiscreto ma interessantissimo nel cestino della carta straccia di un grande giornalista italiano.
Mai mi sarei aspettato che
Cioè il faccio il mio mestiere, non è che ne vada fiero ma
Mai mi sarei aspettato che il mio Buongiorno di due giorni fa causasse la revoca di un regime di semilibertà. Cioè io alla fine sono solo un
Da: gramellini@lastampa.it
a: *********@*******.it
Scusa se ti disturbo, ho appena letto che l'avvocato della Matei dice che il regolamento non le vietava espressamente di accedere a facebook da cellulare, e che quindi al giudice mancherebbe anche questo appiglio per revocare la semilibertà. Hai modo di controllare questa cosa? Vorrei tornare sull'argomento ma capisci che comincia a sentirsi odore di
Il Buongiorno di mercoledì è stato molto criticato. Qualcuno mi ha accusato di volermi sostituire al giudice, se non al legislatore. Avrei voluto rispondere nel mio solito modo sornione, q
Vorrei chiedere scusa a Doina Matei, di cui ho voluto approfittare una mattina in cui non avevo niente di meglio da dire perché
Argomenti Buongiorno aprile
Chiedo scusa alla Matei- Il libro di Sorgi in cui vendono il Colosseo (originaaaaale!) "Il libro di Sorgi minaccia di aprire un filone. Il Colosseo sì e la Torre di Pisa no? "
- Il cazzo di dibattito sull'astensione
Chiedo scusa alla Matei- L'app del Comune di Roma è un flop
Mi vergogno a chiedere scusa alla Matei- Dicono che è l'aprile più caldo di sempre ma ieri tirava vento, mi sta colando il naso
Voi però non avete idea di cosa voglia dire, venti righe al giorno. E devono sempre essere lisce, parallele all'encefalogramma di voi lettori, non avete idea. Sto andando in analisi, rendetevi conto. L'altro giorno mi ha detto: "Ma cerchi di rimettersi un po' in connessione col mondo, si legga un po' i giornali" "Ehm, dottore, guardi che..." "No, sul serio, sui giornali c'è gente che ogni giorno riesce a scrivere qualcosa di simpatico e non troppo pessimista" "Ma veramente, dottore..." "Il migliore secondo me è uno che scrive sulla Stampa, un certo Gamellini, Garmellini..." "Gramellini". "Esatto". "Dottore, sono io Gramellini". "Ah... però, complimenti!" "Grazie". "E di cosa scriverà domani?" "Pensavo di rivelare al mondo che una tizia che è rimasta in galera per nove anni per aver causato la morte accidentale di una donna durante una colluttazione, ebbene questa tizia dopo aver ottenuto grazie alla buona condotta un regime di semilibertà è andata in spiaggia - dopo nove anni! - e si è fatta un selfie mentre sorrideva". "E allora?" "Pensavo di dire che evidentemente è stata in galera troppo poco, altrimenti non sorriderebbe". "Ma non trova che sia un po' esagerato? In fondo qualche lettore potrebbe anche provar pena per una donna che ha scontato già nove anni di..." "È rumena". "Ah, vabbe', allora".
Tra l'altro a rileggerlo che Buongiorno di merda.
"Quelle immagini indignano e il moralismo non c’entra". No macché, non c'entra proprio, guarda. "Neanche il desiderio di vendetta" Ma infatti. "C’entra la sensibilità". La sensibilità di un voyeur che va a cercarsi il profilo segreto di una detenuta in galera da nove anni, per controllare se per caso non c'è uno scatto in cui sorride, così lo mette sul giornale e poi magari va a domandare ai parenti della vittima cosa ne pensano, e questo è il mio mestiere. Il mio mestiere. Buongiorno. Buongiorno.
Cari lettori, credo che questo sarà il mio ultimo Buongiorno. Tanto tra un po' faranno un foglio unico e al mio posto ci possono pure mettere Michele Serra che si scola i fiaschi di Petrini. Da piccolo, quando sognavo di fare il giornalista, speravo di cambiare il mondo. Ci sono riuscito, per esempio la settimana scorsa una donna poteva farsi un selfie davanti al mare, poi sono arrivato io e adesso è tornata in galera: il mondo si cambia anche così. Cose di cui andar fiero. Volevo dirvi che parto per un paese più semplice,
già, i piumini.
Il mattino ha l'oro in bocca il mattino ha l'oro in bocca
"Mi scusi, però, c'è qualcosa che non mi torna..."
"Dica".
"Come fa a sapere che questa rumena si è fatta un selfie?"
"Lo ha condiviso su facebook".
"Su un profilo pubblico?"
"No, privato".
"E lei quindi è suo amico su facebook?"
"Io? E perché mai. No, no".
"Ma allora, mi scusi, come può sapere che la signorina si è fatta un selfie?"
"Alcuni miei colleghi sono riusciti a trovare l'account".
"Ah già, del resto basta avere nome e cognome".
"No, usava uno pseudonimo".
"Il che forse è illegale?"
"Non hanno saputo dirmelo".
"Ma insomma, giusto per capire... i suoi colleghi sono riusciti a rintracciare un profilo di una detenuta, hanno trovato foto in cui sorride, e le hanno pubblicate?"
"Sì".
"Non è reato?"
"Non hanno saputo dirmelo".
"E lei userà queste foto per..."
"Per fare la morale, sì, è il mio lavoro".
"Direi che la seduta è finita".
"Non è un po' presto?"
"Può darsi. Ah, è finita anche la terapia".
"Cioè sono guarito?"
"Direi di no, ma lei mi sta facendo troppo schifo perché io possa continuare a lavorare con lei, capisce".
"Capisco, sì".
"Potrebbe andarsene immediatamente? Il sentimento di repulsione che nutro per lei cresce a ogni istante".
"Vado, vado. Buon..."
"Taccia per favore, addio".
Cara Doina,
fino all'altro giorno non mi conoscevi, adesso probabilmente mi odi. Vorrei dire che ti capisco, è normale, anch'io un po' mi odio. Come forse avrai capito, io non intendevo istigare un magistrato a rimetterti in galera. Dovevo soltanto fare il mio spettacolino quotidiano, a uso e consumo dei lettori.
Cara Doina, odiami pure, ma considera una cosa: tra qualche anno tu sarai libera. Non abbastanza libera da poter aprire un account su facebook a tuo nome, quello probabilmente mai: ma abbastanza libera per rifarti una vita. Quel giorno io sarò ancora qua, alla mia postazione, a sudar freddo per distillare il mio milligrammo quotidiano di fascismo per il mio pubblico benpensante. Ci credi se ti dico che un po' t'invidio? No, non ci credi, perché sono un giornalista italiano. Non hai tutti i torti. Anzi non ne hai nessuno.
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