Veltroni uno e trino
30-09-2008, 00:04Pd, VeltroniPermalink
La tripla V
A distanza di giorni sembra chiaro che l'appartamento a New York dei Veltroni è destinato a diventare un luogo comune dell'opinionismo, alla stregua della “Barca di D'Alema”. Così come non c'è niente di male ad avere una barca, allo stesso modo un investimento immobiliare a Manhattan presenta in questo periodo indiscutibili vantaggi; e tuttavia non c'è più scampo: da qui in poi WV sarà sempre “quello con il flat a Manhattan”. Si batte dalla parte dei ceti più deboli? Sì, però c'ha casa a Manhattan. Difende cautamente qualche principio di economia liberale? Per forza, cosa vuoi che faccia uno con la casa a Manhattan? E me li vedo già, corsivisti di Libero e Liberazione, divisi per credo e per stipendio, ma affratellati nel rinfacciare al leader della sinistra il suo salottino tra i grattacieli. Tutto ampiamente prevedibile: in fondo bastava studiare, appunto, il caso della “Barca di D'Alema”; il bello degli errori degli altri è che ti permettono di imparare, o no? No, pare di no. O vuoi negare a un leader della sinistra il diritto di sbagliare di testa sua?
Io lo so che dovrei piantarla, con Veltroni. Che sì, avrà fatto i suoi errori, ma non è Il Male. Non è lui che si è fatto le leggi su misura. Non è lui che mi taglierà le ore, e prossimamente la paga. Non è lui che si è preso editoria e tv. Insomma non è lui ad avermi costruito un mondo così brutto intorno. E prendersela con lui non risolve niente. Eppure non ce la faccio. C'è qualcosa che continua ad attirarmi a lui, come le ultime zanzare al faro incandescente. Il fatto è che mentre il fenomeno Berlusconi è stato descritto e interpretato fino alla noia, il fenomeno Veltroni ha ancora vaste zone d'ombra, e complessità che votandolo non t'aspettavi. Per esempio, negli ultimi giorni mi sono reso conto che Veltroni è uno e trino, proprio come Dio (un altro sul quale è meglio non fare troppo affidamento nel breve termine). Le tre persone di Dio sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; le persone di Veltroni le ho scoperte io e, con un certo risparmio di fantasia, le ho chiamate Wally, Vartere e Valter.

Ancora l'anno scorso Wally continuava a snocciolare i suoi eroi, di fronte a una platea invecchiata con lui, e incredula di trovarlo tanto simile alla sua caricatura. Io comunque ho tifato Wally, fino alla fine. Perché sì, è facile sfotterlo quando cerca di mettere insieme due come Che Guevara e Bob Kennedy, che si sarebbero sparati a vicenda; però un'Italia con cinque canali nazionali in mano a Wally non sarebbe così male. Jovannotti finirebbe ministro dell'ambiente e i ragazzini scaricherebbero “I have a dream” come suoneria: perché no? In un'Italia così sarebbe facilissimo anche ritagliarsi il proprio spazio di bastian contrario: sfottere Wally e il wallismo è facilissimo, è come stroncare i romanzi di Baricco: non ci vuole niente e ti fa sentire super-intelligente. Se Veltroni fosse tutto qui, sarebbe simpatico. Invece no, questo è solo il primo terzo (ahimè, il migliore).

Da una parte mettiamo le cose buone. Anzi mettetele voi, ché a me non ne vengono.
Dall'altra proviamo a mettere tutte le idee bislacche e perdenti... per esempio, il Loft. Che razza di strategia comunicativa, eh, annunciare a tutti che il partito aveva un Loft. Sì, sono dettagli, ma proviamo a metterli in fila. Chi ha scelto quel colore verde vomito? Chi ha escluso la sinistra per imbarcare Di Pietro e quattro radicali? E la raccolta firme, qualcuno si ricorda della gloriosa raccolta firme (vedi Zoro)? E tante altre piccole cose che si sentono dire e che spesso si preferiscono dimenticare... ma lo sapete che vuole chiamare il movimento giovanile PD “Young Democrats”? No, ma seriamente, Young Democrats? Ma che roba è? Ma quanti yesmen devi avere incontrato sulla tua strada per venirtene fuori con queste stronzate? E il balletto su Alitalia? Mi ero finalmente convinto – leggendo quotidiani di sinistra – che il progetto CAI fosse un papocchio berlusconiano irricevibile... quand'ecco arriva Vartere, ci mette il naso, lascia intendere che i sindacati non avrebbero fatto niente senza di lui, e pretende pure che tutti gli dicano grazie, e se Berlusconi non lo fa pesta i piedi. Roba da farti rivalutare Berlusconi nel 2008, almeno lui nel fotterti è coerente.
Insomma, Vartere è il disastro nascosto dentro Veltroni, che tutti abbiamo fatto finta di non vedere. Quello che s'inventa i piani più complessi pur di fallire. Dagli in mano un quotidiano, e lui lo trasformerà in una videocassetta, che fallirà comunque. Chissà cos'avrebbe combinato all'Africa – magari questo è il senso del nostro sublime sacrificio. E comunque no, Vartere non è il peggio di Veltroni.

È quello che assorbe polemiche e proteste come un buco nero, senza riflettere niente.
Quello che si è preso il partito, tutto, e non lo molla più, nemmeno se perde le elezioni (e infatti le ha perse. Però ha mandato Franceschini a spiegare che è normale, che anche Zapatero e la Merkel hanno perso la prima volta. Menzogne spudorate).
Quello che le critiche interne non le concepisce, semplicemente.
Quello che in giugno si fa approvare una direzione nazionale su misura e poi manda a casa i delegati in anticipo.
Quello che con gli young democrats sfodera un'arroganza che si starebbe meglio indosso a un vincente
"Il vostro compito è riprendere lo spirito del Lingotto, quando mi sono candidato alla guida del Pd, lo spirito del pullman e delle primarie di un anno fa. Altrimenti, vi spengo la luce" (Lo spirito del Lingotto?)Quello che in sostanza persegue un progetto preciso: gestire il PD come roba sua, in attesa che Berlusconi passi di moda o muoia. E tanto peggio se nel frattempo il partito sta diventando “Una democrazia sostanzialmente svuotata. Una struttura di organizzazione del potere che rischia di apparire autoritaria. Il dissenso visto come un fastidio di cui liberarsi”. Del resto anche queste non sono che parole di Wally – uno che in fondo Valter lo conosce bene.
La dama del lago
Carlo
non ce ne vogliano gli altri lettori.. ma mi fa piacere non sentirmi solo. terribile davvero.. ma banalità per banalità ti dico... mal comune, mezzo gaudio.
che dio ce la mandi buona...o chi per lui!
E' spaventoso, ma descrivi esattamente il modo in cui mi sento io da un anno a questa parte.
Quando mi accingo a leggere i quotidiani mi sorprendo a pensare: "Vediamo cosa è successo oggi in Norvegia". Dove la Norvegia dovrebbe essere l'Italia.
Non me ne frega più nulla.
Terribile.
"Insomma, Veltroni vi sembra un pirla che sta facendo una cazzata dietro l'altra solo perche` credete che abbia degli obiettivi che invece non ha. Quelli che ha li sta ottenendo piuttosto efficacemente."
Sai che più ci penso e più mi convince?
Per militarizzare un problema devi avere un consenso popolare che Prodi non aveva. E' lo stesso problema dei rifiuti campani: Prodi non poteva convincere i lombardi ad accoglierli nelle loro discariche, Bossi sì.
Che venga il Buco Nero.
Il progetto del PD in generale e` esattamente questo. Veltroni non pensa minimamente a dimettersi ne` nel Partito glielo chiedono perche` lo sapevano anche loro che queste elezioni le avrebbero perse malamente. Non sono cosi` boccaloni da credere che avrebbero potuto vincerle.
Gli obiettivi per queste ultime elezioni erano due: prendere il Centro e liberarsi della Sinistra, ed entrambi gli obiettivi sono stati piu` che centrati.
Ora ci si sta preparando al dopo-Berlusconi, proprio come Fini, che pero` e` piu` avanti di svariate lunghezze. Nell'entourage di Fini, pero`, ci sono piu` mal di pancia, e questo, un buono scacchista come Veltroni lo sa, e infatti, ad ogni strappetto verso il Centro da parte di Fini, semina zizzania a Destra per provocare detti mali di pancia, spesso riuscendoci (vedete per esempio la recente questione Antifascismo - gia` l'avergli fatto perdere Storace e` stato un successo).
Insomma, Veltroni vi sembra un pirla che sta facendo una cazzata dietro l'altra solo perche` credete che abbia degli obiettivi che invece non ha. Quelli che ha li sta ottenendo piuttosto efficacemente.
"PS il bel mondo, Ghandi e Luther King... si si, belle robe da Lisa Simpson, ma intanto in Italia governano Massimo Boldi e i Fichi D'India. Punto. Questo va capito, subito."
Ho l'impressione che questo si sia capito da un pezzo, tanto è evidente. Il dramma è che il corollario è, di solito: adeguiamoci.
Anche solo nei mezzi, nell'illusione che non pervertano i fini.
Per cercar di vincere in una società alla Boldi e De Sica (e Bossi), invece di cercare di portarla un po' verso Ghandi. Così, alla fine, vinca Borghezio o Veltorni la differenza non è immensa. Sono poco più che conseguenza di quel che c'è sotto.
Hanno vinto nella società, sdoganando il fascismo, il razzismo, l'illegalità, la furbizia a danni della collettività - e facendone programma coperto da foglie di fico di parole stuprate, come "libertà".
E qui bisogna insistere. L'importanza di valori, idee e fatti è solo apparentemente sopita dal meccanismo dei pensieri unici contrapposti. Mi sorpredno di come a volte basti pochissimo per far sciogliere come neve al sole l'immaginario della lugubre propaganda teleguidata.
Di strumenti ne abbiamo. E senza andare in India o negli Usa, abbiamo un patrimonio storico enorme ed esemplare, che nascondiamo sotto il tappeto, perchè inutile tanto a Berlusconi quanto a Veltroni (e predecessori - se non, appunto, come innocue figurine).
Da Aldo Capitini a Danilo Dolci, a Don Milani, Don Zeno Saltini, Tonino Bello, Alexander Langer, senza dimentaicare tutta la lunga storia dell'antimafia sociale, Peppino Impastato, Don Puglisi, Pio La Torre.. storie diverse e profonde, tutte legate dal radicamento nel tessuto sociale e da una (rivoluzionaria, nel nostro paese) grande coerenza tra ideali ed azione.
Grullo
E infatti quando Veltroni dice di volersi ispirare a Kennedy si riferisce a Jackie. Adesso chi sarà il suo Onassis?...
@GiacomoL
Da applauso.
Io però non vedo molti Veltroni, non ne vedo nessuno, è una figura troppo trasparente a mio parere.
Il ragazzo, poi, tra un film e l'altro, si dovrebbe guardare un libro di comunicazione politica, un articolo di Marketing, qualcosa che gli permetta di avere il voto non solo del vecchio e duro comunista o del giovane intellettuale.
Là fuori il mondo è pieno di persone comuni.
Io le disprezzo, sia chiaro, ma in Democrazia ogni testa è un voto.
Qualcuno, non io ma Walter, dovrebbe iniziare a ricordarselo.
Dario
ITALY ITALIA
Scriveva Cassola nel 1953:
"Io vedo una grande indifferenza in giro" disse a un tratto Maggiorelli. "La gioventù specialmente...Ai miei tempi" riprese dopo un momento "i giovani crescevano pieni di ideali, si credeva... in tante cose. Oggi, più nulla, il pallone, la bicicletta, Binda, Guerra, non si sente parlare d'altro. I romani poi sono apatici per natura, a loro basta mangiare e bere, non s'interessano d'altro."
Ecco, questo il nostro orizzonte oggi. Consiglio lettura.
E poi il protagonista s'appella... Leonardo.
In questo senso, sparare su Veltroni non serve a nulla. Quello che serve e' un "colpo di stato" dal basso a livello partitico, come e' successo in America ai Repubblicani prima e ai Democratici poi: la gente si e' organizzata *al di fuori*, per poi iscriversi in massa allo stesso momento, prendere il controllo delle assemblee, e buttare fuori i vecchi dirigenti.
IMHO la sinistra ha perso il contatto con la base. Ad ascoltare i mal di pancia (non ho detto a curarli) ormai c'è la Lega, un po' di AN, e quindi va da se Uolter se la suoni e se la canti per una platea che è sempre più fatta da snob, intelettuali e, ahimè intelligenti destinati a perdere.
e io che CREDEVO che Weltroni era DALEMA senza baffi. Poi credevo che NON esisteva WELtroni. POi c'è stato il voto e in effetti NON c'era né WELTRONI nè i BAFFI. Ma i BAFFU è cosa difficile da portare.Hitler e Stalin erano BAFFUTI, poi arrivò CHARLOT ed il baffo fu POESIA.
Secondo me se WELTRONI si fa BAFFUTO magari ci viene pure una idea seria.
ciao da eNZO
Ovviamente è facile che mi entusiasmi per il tuo pezzo in quanto da sempre penso che VW sia inadeguato come leader politico, in genere, non in relazione al momento storico.
Invece sarebbe un ottimo vicepr...
nah... no, riduttivo, e impreciso.
hum
First Lady!
Ohh, ecco cosa.
mò sì.
che insegna il bon ton alle masse, organizza rassegne e festival, patrocina summer school. invita li amiki al salottino. cosine così. dabbene.
In questo modo non nascono alternative, e in molti hanno buon gioco a dire: finché non ci sono alternative... (Ma già Bersani, modesto com'è, mi sembra un'alternativa ben dignitosa. Ha fatto molte cazzate in meno, a nord è rispettato).
La situazione è grave, e quindi non c'è tempo per pensare al dibattito interno. Può anche darsi che sia così, guarda. Anche i consoli romani a volte cedevano il potere a un dittatore illuminato.
Il problema è che nessuna delle tre persone di Veltroni appare illuminato in un qualche modo. Da un anno a questa parte deve ancora fare qualcosa di decente. E ogni giorno che si passa a difenderlo, è un giorno in meno speso a trovare e costruire un leader vero e un consenso vero.
Di giorno in giorno arriveremo al 2013 e saremo costretti a rivotare il vecchietto, perché sì, è un incompetente cialtrone e accentratore , ma non ci sono alternative.
Quello che deve aver ceduto alla metà oscura, a un certo punto della sua carriera.
Forse subito.
Tommaso
Valter probabilmente si trova a comprendere che in questa fase il parlarsi addosso non serve a niente, ma non può rinunciare a alla demagogia pluralista.
In parole povere - ma lo sappiamo già - a dx obbediscono, a sx criticano. Idealmente è più giusto a sx, ma intanto comanda la dx. E finchè le alternative sono Bersani (oddio!) o Parisi (oddioooooo!) non cambierà niente.
PS il bel mondo, Ghandi e Luther King... si si, belle robe da Lisa Simpson, ma intanto in Italia governano Massimo Boldi e i Fichi D'India. Punto. Questo va capito, subito.
Secondo me sbagli invece quando dici che non è lui ad averti "costruito un mondo così brutto intorno". E' anche lui. Con la sua incapacità, la sua arroganza, la sua oggettiva complicità.