Chi ha cambiato idea su Renzi? (Io, no).

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Tra qualche mese - al termine di vicende complesse ma tutto sommato prevedibili - Matteo Renzi diventerà il leader del centrosinistra italiano. Non necessariamente il segretario del PD, ma quasi sicuramente il candidato alla presidenza del Consiglio. A quel punto, se gli capitasse davanti alle telecamere di proporre come nuova lingua ufficiale lo svedese, e l'obbligo di portare la biancheria sopra i vestiti e di cambiarla ogni mezz'ora, io potrei valutare di non votarlo. Forse.

In ogni altro caso lo voterò, perché le alternative saranno ancora Grillo o Berlusconi (o peggio ancora, un grillino e un berlusconino), e io sono persuaso da sempre della necessità di scegliere il candidato meno peggiore. Purtroppo questa mia disponibilità ad accontentarmi di quello che passa il convento è uno dei tratti del mio temperamento che meno condivido con la maggioranza degli italiani: me ne accorgo tutti i giorni, e mi dispiace. Tutto mi lascia intendere che dovrò ancora difendere in logoranti conservazioni pubbliche un principio banalmente aritmetico (se non voti il meno-peggio, vince il più-peggio). Andrà come dovrà andare. Nel frattempo però vorrei salvare un principio: io sono tra quelli che quando si trattò di votare Renzi alle primarie, votò Bersani. Non solo pensavo che Bersani sarebbe stato un presidente del Consiglio migliore, ma ritenevo che avesse più chances di vincere le elezioni. Forse mi sbagliavo. Ma non ho cambiato idea.

Ritengo ancora che in febbraio Renzi non avrebbe vinto le elezioni; che gli eventuali elettori che voleva intercettare al centro non avrebbero compensato la fuga di quelli che se ne sarebbero andati da sinistra. E più in generale continuo a pensare di Renzi le stesse cose che pensavo un anno fa.

Tutto quello che ho scritto di lui - cose anche un po' cattive - mi sembra ancora più o meno valido. Trovavo il suo giovanilismo un po' irritante (e soprattutto osservavo come questa "irritanza" non fosse solo un'idiosincrasia mia, ma fosse condivisa da molte persone a sinistra). Non è che in seguito il giubbotto di Fonzie abbia modificato questa impressione (continua sull'Unità, H1t#201)

La sua proposta di abolire i finanziamenti ai partiti mi sembrava guardare a un futuro un po’ anglosassone in cui sarebbero stati gli sponsor economici a decidere quali candidati finanziare: e già un anno fa non mi facevo molti dubbi sul perché certi ambienti finanziari o industriali avrebbero avuto più interesse alla candidatura di un Renzi piuttosto che di un Bersani. Non mi piaceva il fatto che continuasse a insistere che i finanziatori della sua campagna erano reperibili “su internet”, quando non era semplicemente ancora vero.
Non mi piace il modo in cui molti politici di area cattolica, come lui, cercano di far passare uno smantellamento dello Stato sociale sotto l’etichetta “sussidiarietà”: una proposta demenziale come ilServizio Civile Obbligatorio, fatta l’anno scorso durante la campagna per le primarie, mi sembrava indicativa in tal senso. Spero che nel frattempo abbia cambiato idea sul Servizio Obbligatorio, ma non vedo perché avrebbe dovuto: il sostegno dell’associazionismo cattolico continua a essergli prezioso.
Non credo che potrà mai trattare da pari con Angela Merkel, non per una questione anagrafica, ma perché è succube della stessa visione cristiano-centrodemocratica delle cose: l’Italia deve scontare le colpe dei suoi genitori, lo pensano gli elettori della Merkel e lo pensa anche Matteo Renzi. Lui stesso ci volle rammentare che in tedesco “colpa” è un sinonimo di “debito” (Schuld). E i debiti si pagano.
Per farla breve: tra lui e Bersani continuerei a scegliere Bersani. Bersani però non c’è più, e nessun altro potrà veramente contendere a Renzi la posizione di leader della nuova generazione che si è conquistato (meritoriamente) in questi anni. Ha vinto lui, e se non farà o dirà cose davvero troppo sciocche, io lo voterò. Ma non ho cambiato idea su di lui. E neanche lui, secondo me, ha cambiato molte idee. E allora cos’è cambiato, da un anno a questa parte? Perché tanta gente, che l’anno scorso lo trovava interessante, ora cambia subito argomento? È il destino di chiunque cavalchi la novità: dopo un po’ la tua faccia non è già più così nuova. Ma non è solo questo.
È che Renzi sta scalando il PD, e questo lo può portare ogni tanto su posizioni un po’ a sinistra. Si tratta quasi sempre di un effetto ottico. In certi casi viceversa è il PD che si sta arrendendo a Renzi: ma l’ingresso nelle sue file di alcuni capibastone locali, per quanto giovani o almeno giovanili, lo rende meno digeribile a chi fino a ieri lo avrebbe votato soprattutto perché ieri MR era un corpo estraneo al PD. Tutto questo era assolutamente prevedibile, e in effetti noi lo avevamo previsto. Noi chi?
Noi che avevamo scelto Bersani. Quando ci esibivano i sondaggi in cui Renzi spostava milioni di elettori, restavamo scettici. Forse sospettavamo che la simpatia che molti elettori di centrodestra nutrivano per MR non sarebbe stata abbastanza forte da portarli davvero alle urne. Nei fatti lo staff di Renzi si aspettava un milione di elettori in più alle primarie (su un totale di tre milioni!) Ed era ancora il 2012: Berlusconi e Grillo non avevano ancora scaldato i motori della campagna elettorale. Grillo non aveva ancora promesso un referendum sull’euro. Berlusconi non aveva ancora inviato nelle case la busta per la restituzione dell’IMU. E Renzi non era ancora visto come il leader del PD. Tutti passaggi che avrebbero molto ridimensionato il suo gradimento presso quel bacino elettorale a cui voleva attingere. Questo era più o meno il ragionamento che facevamo un anno fa: non abbiamo cambiato idea. Altri l’hanno cambiata: appena Renzi è diventato il vero candidato, hanno iniziato a storcere il naso. Era prevedibile, lo prevedevamo.
Certo, prevedevamo anche che Bersani potesse vincere le elezioni - più che prevederlo io losperavo – e Bersani le elezioni le ha perse. Quindi stavolta voterò Renzi (alle elezioni, non alle primarie), e spero che vinca. Magari non passerò il tempo a spiegare tutte le cose che non mi piacciono di lui. Le ho scritte tutte qui stavolta, così per un bel po’ siamo a posto. http://leonardo.blogspot.com
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