Il mondo dei non-ancora-nati

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"Provo a spiegartelo come fece lui con me, d'accordo? Pensa all'Odissea".
"Ci penso".
"Libro XI".
"Il viaggio nel mondo dei morti".
"Bravo".
"Beh, è l'Odissea, la sanno tutti".
"Lui per esempio no".
"Non conosceva l'Odissea?"
"Sì, ma non ricordava che libro fosse. Diceva che nel suo mondo di libri come l'Odissea ce n'erano tantissimi e non c'era tempo per ricordarseli a memoria. Diceva così. Comunque, nell'Odissea c'è un vivo che viaggia nel mondo dei morti".
"Sì, ma è una storia, cioè anche i Greci mica ci credono, la raccontano per divertirsi".
"Non importa. Immaginati la cosa. Immagina che un vivo possa viaggiare nel mondo dei morti. L'hai immaginato?"
"Certo".
"Adesso pensa al contrario".
"Un morto che viaggia nel mondo dei vivi?"
"Sì. Cioè no. Non proprio. Prova a pensare a tre mondi invece che due. I morti, i vivi e..."
"E cosa? O si è morti o si è vivi".
"I non-ancora-nati".
"Ma non esistono".
"Neanche i morti per quel che sappiamo. Li hai visti?"
"Ma..."
"Hai mai forse visto Giasone? Giuda Maccabeo? Tuo trisnonno? Non ci sono più. Puoi immaginare che siano in un altro mondo, ma in questo non ci sono più, d'accordo? Quindi, se puoi immaginare un mondo dove esistono, puoi anche immaginarne uno in cui esistono quelli che non sono ancora nati, no? Non è poi così difficile".
"Che sia esistito Giasone non saprei; sul Maccabeo ho già meno dubbi, quanto a un mio trisnonno, deve essere esistito per forza. Ma quelli che devono ancora nascere, nessuno li ha mai visti, nessuno li ricorda, come posso..."
"Ti devi fidare, perché lui veniva da là. Dal mondo dei non-ancora-nati, quelli che i latini chiamano posteri".

(Questo pezzo è il seguito di Lo spaziotempo in aramaicoche si è qualificato ai quarti di finale della Grande Gara degli Spunti. Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui. Puoi anche controllare il tabellone). 


"Cioè il Nazareno... non è ancora nato?"
"Verrà tra mille e più anni".
"Eppure è già morto".
"Viveva in quel mondo, ed è venuto nel nostro. Sperava di riuscire a tornare indietro, ma non è stato possibile".
"E questa cosa l'ha detta solo a te?"
"No, l'ha detta a tutti, migliaia di volte, nelle pubbliche piazze. Ma nessuno capiva, lui si scaldava, ma niente da fare. Più cercava di spiegarla, più si metteva nei guai. Lui cercava di fare esempi concreti, ma aveva questa difficoltà, che mentre è facilissimo citare una persona illustre già esistita, non esistono posteri già famosi tra noi. Per dire, se fosse venuto dal mondo dei morti, avrebbe potuto proclamare: io vengo dal medesimo luogo di Giasone! o del Maccabeo! Li conosco! Ecc. Ma venendo dal mondo dei non-ancora-nati, chi poteva citare?"
"Una sola persona".
"Certo che tu capisci al volo".
"Il Messia degli ebrei".
"È l'unico non-ancora-nato che tutti si aspettano. L'unico concetto che si avvicina a quello che lui chiamava "futuro""
"Così un bel giorno deve aver detto..."
"Io non sono di questo mondo. Vengo dal mondo donde viene il Messia!"
"E qualcuno ha equivocato".
"A quel punto l'equivoco faceva già comodo a molti. Aggiungi che lui il Messia diceva di averlo conosciuto".
"Ah sì?"
"Non di vista, no. Dice di essere vissuto almeno un millennio più tardi, ma che ai suoi tempi il Messia è adorato come un Dio, e su di lui sono stati scritti nuovi libri della legge".
"Interessante. E... non gli è mai venuto in mente di sostituirsi a lui?"
"Che cosa?"
"Di dire e fare le cose del Messia, in anticipo su di lui. Di rubargli il posto, insomma".
"È quello che tu avresti fatto al suo posto, immagino".
"A chi non verrebbe in mente, andiamo".
"Lui era diverso. Il suo piano originale era aspettare che il Messia si manifestasse e farlo fuori".
"Per sostituirsi a lui?
"No, per evitare che il Messia facesse proseliti. Diceva che a millenni di distanza, nel mondo dei posteri, la gente soffriva ancora a causa di quello che aveva fatto il Messia".
"Voleva contrastare la volontà di Dio?"
"Non credeva in Dio... non nel nostro, perlomeno".
"E allora come poteva credere nel Messia?"
"Questa era la tipica domanda che lo faceva infuriare. Stolto, ma è possibile che non capisci, non hai orecchie per intendere? Era insopportabile certe volte. Ci trattava tutti come se fossimo bambini".
"Mentre era il contrario".
"Cosa?"
"Stavo pensando. Se lui veniva dal mondo dei non-ancora-nati, noi eravamo tutti molto anziani per lui, e lui era il bambino. Avrebbe dovuto trattarvi con infinito rispetto",
"Lui non la vedeva così. E ormai troppa gente gli stava attorno, e non importa cosa dicesse o facesse: credevano in lui. A un certo punto si mise a dire e fare cose assurde, e quando gliene chiedevo il senso, mi rispondeva: visto che mi credono il Messia, sto facendo il contrario di quello che faceva lui. Per esempio, lui si farà chiamare figlio di Dio, ebbene, io dirò a tutti che sono solo il Figlio dell'Uomo".
"Ma al Sinedrio l'hanno accusato proprio di farsi chiamare..."
"Lo vedi? Era inutile. Da un certo momento in poi smise di guarire la gente. Scappò nel deserto, la gente lo seguiva anche lì. Allora se ne tornò a Gerusalemme. Voleva farla finita. Una volta mi pregò di ammazzarlo".
"E tu l'hai esaudito".
"È più complicata di così".

Se vuoi sapere quanto è complicata, puoi continuare a sostenere questo spunto, che oggi se la gioca contro Fiume 1920. Puoi fare le solite cose: mettere Mi piace su facebook, o esprimerti nei commenti. Grazie per l'attenzione e arrivederci al prossimo spunto.

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