La gente è stanca anche di essere stanca

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Da una parte, un Renzi ormai prigioniero del suo garrulo personaggio, pronto a esultare per aver "strappato alla dx" una regione come l'Emilia-Romagna, mai governata dalla destra in tutta la sua storia, al punto che ti immagini da un momento all'altro parta la musichetta dello spot: Ti piace vincere facile? Dall'altra, i grandi teorici dell'astensionismo, questo fiume in piena che presto sconvolgerà il sistema. Non stavolta, la prossima volta. È sempre la prossima.

Hanno ovviamente tutti torto, e la ragione non sta nemmeno in mezzo. Renzi non è l'asso pigliatutto che sperava di essere: non l'uomo di una provvidenza che non è che si stia dando tutto questo daffare per noi. Non siamo in uno di quei momenti storici in cui il popolo intravede in un individuo il concretarsi del destino collettivo. Piuttosto in uno di quei secoli bui in cui il potere è un po' di chi se lo piglia, di chi passava nel palazzo in quel momento in cui i pretoriani fanno fuori il Cesare pazzo e nessun altro accetta di farsi acclamare. Se vince è perché intorno non c'è nessuno veramente intenzionato a contendergli il potere: quelle forze che per esempio nel '94 stopparono bruscamente l'avanzata dei Progressisti di Occhetto mobilitando quotidiani, televisioni e confindustria, trent'anni più tardi non sanno veramente che fare, dove piazzare quei due spicci che gli sono rimasti. Di Renzi non è che si fidino un granché, ma all'orizzonte non vedono nient'altro - e del resto, se avessero gli occhi buoni, le squadre di calcio che ancora si comprano non traboccherebbero di brocchi. Se l'unico progetto alternativo diventa quello folkloristico che l'onorevole Borghezio coltiva da una vita - l'alleanza tra leghisti al nord e postfascisti al centrosud col pretesto del no euro - è abbastanza chiaro che la partita è chiusa, bom xibom xi bombombom. E tuttavia seicentomila voti in Emilia-Romagna sono assolutamente scalabili, come erano scalabili gli undici milioni delle europee di maggio. Il fatto che oggi non ci sia un solo centro di potere interessato a coalizzare un po' di consenso contro Renzi e risvegliare milioni di elettori di centrodestra in sonno, non significa che andrà sempre così.

Quanto all'astensionismo: se davvero credete che abbia un significato e che significhi protesta, Renzi ve lo meritate per altri mille anni. In Emilia-Romagna un Pd colluso e appesantito da scandali, in seguito alle dimissioni di un presidente condannato in appello, ha proposto ai suoi elettori un candidato non eccezionalmente brillante, che malgrado lavori in quel partito da una vita è apparso anche stavolta scarsamente a suo agio, come catapultato all'ultimo momento e contro la sua volontà. Se avessero voluto davvero bocciarlo, gli emiliani avrebbero potuto fare molte cose. Andare alle urne e votare il candidato della Lega, o quello del M5S o della sinistra di area Tsipras, o di una lista civica, o persino dell'NCD. Se la maggioranza degli emiliani non ha fatto nessuna di queste cose; se la maggioranza degli emiliani ha preferito stare a casa, forse alla fine non sono così delusi e arrabbiati come voi credete che siano.

Voi magari siete delusi e arrabbiati; la gente che conoscete sui social network vi potrà sembrare delusa e arrabbiata; i talk show che preferite guardare in tv vi rimbalzeranno immagini di gente delusa e arrabbiata; forse vi basterebbe dare un'occhiata ai dati di ascolto per scoprire che nel frattempo c'è un sacco di gente che si guarda la fiction, o il reality, e i video di gatti su facebook (che per inciso sono sempre più belli, e molto più intelligenti di qualsiasi editoriale del Fatto Quotidiano). Un'enorme massa critica di gente che magari se glielo chiedi ("Sei arrabbiato?") ti risponderà di sì, per non ferirti. Ma arrabbiato al punto di alzare il sedere, cercare il tesserino e andare a votare un qualsiasi avversario del Pd, evidentemente, no.

Il Pd peraltro sarà anche quel partito di inquisiti che dite; ma se invece di approfondire la pluridecennale collusione con le cooperative dei costruttori e della grande distribuzione continuate a insistere con scemenze come il rimborso di un vibratore; se davvero credete che l'elettore medio emiliano-romagnolo si scandalizzi per un vibratore - beh, siete molto meno "gente" di quel che credete di essere. Non è che abbiate torto, quando ripetete che la gente non ne può più, che la gente è stanca. È che dovete accettare di essere parte dello stesso quadro, e che la gente a questo punto è stanca anche di voi. Cambia canale e non vi vota. Bon Xibom Xibombom.
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