Noè sotto il Gran Sasso

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La storia non vi è nuova: uno Scienziato un po' originale, non troppo integrato nella comunità scientifica, va avanti per la sua strada finché non si imbatte negli indizi di una catastrofe prossima ventura. A questo punto fa il possibile per avvertire la popolazione, ma in questo modo incorre nelle ire del Potere, che vuole a tutti i costi evitare il panico. Proprio quando sta per finire nei guai, la catastrofe prevista accade, nei tempi e nei luoghi stabiliti, e lo Scienziato Solitario che aveva previsto tutto è in prima linea a portare i soccorsi. Sì, l'avete già visto questo film.

L'ultimo che mi viene in mente è The Day After Tomorrow; il regista che ne ha messi più insieme è probabilmente Spielberg; il periodo in cui andavano più forte, gli anni Settanta – ma ci sono antecedenti in letteratura più o meno a partire da Noè.
Chiamiamoli archetipi narrativi: non c'è disgrazia imprevedibile che possa impedirci di raccontarci storie. Che saranno simili a centomila storie che i nostri padri si sono già raccontati, eppure ci sembreranno abbastanza nuove da crederci (giacché di credere in qualcosa, evidentemente, abbiamo bisogno). Ed ecco lo scienziato solitario Gioacchino Gianpaolo Giuliani, il profeta del radon.

Ne avete sentito parlare per tutto il lunedì. Lui, rinchiuso nel suo laboratorio sotto il Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, il terremoto l'aveva previsto, grazie a una sua originale ricerca sul gas radon sprigionato dai sismi. E il potere, incarnato dal rude Bertolaso, lo aveva trattato da “imbecille” e fatto denunciare per procurato allarme. Come fai a non crederci? È tutto su internet: le dichiarazioni, l'intervista, la pagina dei sostenitori su facebook.

Ma è proprio su internet che, con un attimo di pazienza, è possibile smontare la storia pezzo per pezzo: G. G. Giuliani al Gran Sasso fa il tecnico, la sua ricerca sul radon è un hobby (peraltro il collegamento tra radon e terremoti è accettato dalla comunità scientifica da più di trent'anni), e soprattutto, il terremoto non lo aveva previsto per lunedì, ma per la scorsa settimana. E non alle porte dell'Aquila, ma a Sulmona: sessanta chilometri di distanza, anche questo è su internet. Non solo, ma dopo l'ondata di panico generata a Sulmona domenica scorsa (e che gli era valsa la denuncia per procurato allarme), in un'intervista aveva tranquillizzato gli abruzzesi: lo sciame sismico era destinato a scemare copo il mese di marzo.

Dico la mia: Giuliani non sarà un imbecille, ma è un irresponsabile in discreta percentuale. Se durante uno sciame sismico cerca particelle di radon, è probabile che ne troverà; ma il suo tentativo di triangolare i dati e trovare l'epicentro di un sisma prima del sisma stesso non regge per ora la prova dei fatti. Sessanta chilometri sono la distanza tra Milano e Varese. Prevedere un terremoto a Varese una settimana fa non significa mettere in guardia i milanesi oggi; tanto più che molti sfollati da Varese potrebbero accorrere proprio a Milano – e se la scorsa settimana nessun fuggitivo da Sulmona (AQ) si è fermato nel capoluogo, lo dobbiamo solo alla fortuna e magari un po' a Bertolaso, che ha pubblicamente trattato da mitomane il Noè di turno. Che probabilmente è in buona fede, e chissà, nei prossimi anni metterà davvero a punto quel sistema di previsione dei sismi che nessun laboratorio al mondo è ancora riuscito a trovare. Glielo auguro di cuore.

Nel frattempo continuo a stupirmi per la rapidità con cui nell'emergenza una voce filtrata male – anche nell'era di internet, dove i filtri sono trasparenti – si trasforma subito in Mito. Su facebook, come si dice, spopolano i gruppi pro-Giuliani. Questo per ora ha solo duecento iscritti (altrove pare siano migliaia):
GIAMPAOLO GIULIANI QUALKE GIORNO Fà AVEVA PREVISTO IL TERREMOTO CHE STANOTTE SI è VERIFICATO IN ABRUZZO...TRAMITE SUOI STUDI E UN RILEVATORE DI GAS "RADOM"(PENSO SI SCRIVA COSì) LE NOSTRE POTENTI ISTITUZIONI NON GLI HAN DATO RETTA E ANZI L'HANNO DENUNCIATO XPROCURATO ALLARME...GRAZIE A QUESTE ISTITUZIONI DI MERDA SONO MORTE PIù DI 100 PERSONE,PIù DI 2000 FERITI,E PIù DI 60000 SFOLLATI...A ME QUESTI PAPPONI MAFIOSI CHE RAPPRESENTANO NOI COME STATO ITALIANO MI HANNO ROTTO I COGLIONI...MA PESANTEMENTE...

Il messaggio non rende giustizia al fenomeno. Il mito di Noè-Giuliani non è prerogativa di ragazzini con la k facile. Ha intaccato il senso critico di persone intelligenti, informate, dalle quali passo quotidianamente ad abbeverarmi di razionalità. Ma questo è il punto, la razionalità ha dei limiti. Uno di questi limiti è il terremoto: una tragedia ingiusta, imprevedibile, che ti toglie la terra sotto i piedi e non ti spiega nemmeno il perché. E l'uomo può costruire sismografi e scavare tra le rocce con le unghie, ma devi dargli un perché, specie se è piccolo. È andata così, dal diluvio in poi: quando i nostri cuccioli ci chiedevano conto di un fenomeno spiegabile, glielo spiegavamo; quando era inspiegabile, ci ricamavamo sopra una storia. La storia non spiega, non risolve, e probabilmente nemmeno consola: ma in qualche modo è meglio di niente; e niente sarebbe quello che avrei dovuto scrivere stavolta, ma mi sarei sentito anche peggio.
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