pensieri di dicembre

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La K che piace ai giovani

A volte penso a quel che accadrà a questo sito, tra dieci o cento anni. Sono i classici pensieri di dicembre. Verrà qualcuno a leggere? Uno studioso del costume ci troverebbe pure qualcosa d’interessante. In effetti se avessimo i blog degli antichi Romani capiremmo un sacco di cose che in realtà non sappiamo.

Naturalmente occorre dare per scontate varie cose (tra cui, per dire, la sopravvivenza di internet e della civiltà occidentale), eppure mi capita, sul serio, di rileggere pezzi di blog fingendomi un antropologo del duemilatrecento. Di solito faccio il possibile per renderlo il più chiaro possibile anche a chi capita qui per caso, ma c’è un problema. Il solito problema. L’italiano.
È difficile pensare che nel 2300 ancora qualcuno lo parlerà. Certo, ci sarà qualcuno che lo studierà perché il corso di spagnolo aveva già completato le iscrizioni, ma saranno in pochi e concentreranno le loro ricerche su Alighieri e Buonarroti, difficile che si mettano a leggere i blog.
È un pensiero che sconsola. Grama generazione, la mia: siamo gli ultimi o i penultimi che scrivono in italiano, che senso ha farlo bene?

Questa lingua italiana che mi va stretta, questa lingua che pure è l’unico straccio che riesco a vestire decentemente, io la detesto come il secondino la prigione. Voi lettori potete andarvene, io no.
E insomma mi sono fregato con le mie mani, ho fatto della lingua il mio mestiere: passerò la vita a correggere le h al verbo avere, gli accenti sulla e, e cento altre ottuserie ortodattilografiche; nel frattempo vedrò lentamente svanire le già rare virgole, svaporare la sintassi; consapevole che tutta la fatica di correggervi i congiuntivi sarà comunque vana. Sono i pensieri di dicembre: tanto vale andarsene a letto.

Un ultimo viaggio nel tempo. Mentre provo a prender sonno mi assale una domanda: se l’italiano ha gli anni contati, quale sarà il suo ultimo respiro? L’ultima frase in lingua italiana, chi la scriverà? E cosa vorrà dire?
Sarà una frase sgrammaticata e insulsa, eppure necessaria. C’entrerà in qualche modo un passato da liquidare. Un passaggio di proprietà, perché no.
Potrebbe essere – anzi sarà - un sms. Qualcosa del tipo: Ciaooooo! O sentito il teste. Mi a detto ke kelle terre li possette per kelli anni parte Santi Benedikti. TVTB, amen.
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