- il fumo non previene l'alzheimer

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Smoking ('s) for dummies

Ma voi lo sapevate che chi fuma ha meno probabilità di ammalarsi di alzheimer? No? Non lo sapevate? Meglio così. Perché non è vero. Il fumo non previene l’alzheimer.

Però c’è gente che ne è convinta. E non sono mica pochi, eh. Parecchi tra loro - non sorprendentemente - fumano.
Io l’ho scoperto la settimana scorsa, curiosando tra i commenti di Macchianera. Macchianera è il secondo blog in Italia per popolarità, secondo alcune classifica (il primo è Beppegrillo.it, ovviamente). Naturalmente questo non significa che un commento di Macchianera sia in qualche modo autorevole, anzi. Però è ben indicizzato.

Si parlava di anoressia (cosa c’entra? Nulla) e a un certo punto qualcuno ha tirato fuori questa storia. Io non l’avevo mai sentita, e l’ho trovata abbastanza inverosimile. All’inizio temevo che si trattasse di un’estrapolazione viziata di dati statistici: è chiaro che molti tabagisti non fanno in tempo ad ammalarsi di Alzheimer perché muoiono prima di altri malanni. Ci stavo anche scherzando sopra. È come sostenere che la Jihad islamica previene l’AIDS perché nessun kamikaze islamico è mai morto di AIDS.

Ma mi hanno obiettato che invece si trattava di un fatto noto, acquisito, comprovato da una serie di ricerche mediche. Hanno iniziato a citarmi testate di riviste anglosassoni di medicina. Naturalmente io non potevo leggermele. E continuavo a non fidarmi.

Allora ho fatto una cosa banale banale: una ricerca su Google. Che non è la Bibbia, come tutti sanno. È solo google. Digito: Alzheimer smoking. I primi tre risultati spiegano che il fumo non previene l’alzheimer. Il secondo riporta un’agenzia Reuters che parla di una ricerca condotta da un’università della California. Il terzo è un pezzo della BBC (che non è la Bibbia; però è la BBC) che riporta i risultati di una ricerca condotta dall’Università di Rotterdam nel 1998. Mi sembrava materiale recente e affidabile, per cui non ho perso tempo e ho scritto un pezzo sulla home di Macchianera. Ho scritto che non era vero che il fumo previene l’alzheimer, che si trattava di una stronzata. Apriti cielo.

Si sono offesi in parecchi. Per prima la persona che aveva pronunciato la “stronzata”. Io in realtà non intendevo tirarla in ballo. Mi premeva soltanto affermare con chiarezza, su Macchianera, che l’idea che il fumo prevenga l’alzheimer è una stronzata. La luna era assai più importante del dito. Sono stato senza dubbio brusco e probabilmente arrogante. Perché l’ho fatto?
Perché il fumo è una cosa seria, e il morbo di Alzheimer è una malattia orribile. Ma anche perché Macchianera è un blog molto popolare e molto indicizzato, e i commenti di un blog molto popolare sono il sottobosco ideale per le leggende urbane.

Vi ricordate la faccenda dell’olio di colza, l’anno scorso? Nacque proprio in un ambiente del genere. Un tale divulgò nei commenti di Beppe Grillo una sconcertante rivelazione: l’olio di colza poteva sostituire il gasolio nei motori diesel. Ne parla più nessuno? No, perché anche quella era una sostanziale stronzata. Il motore parte, ma i danni collaterali per il motore sono troppi. Però la notizia era sul sito di Beppe Grillo (molti credettero che fosse proprio di Beppe Grillo): tanta gente la credette degna di fede e si avvelenò il motore convintissima di risparmiare denaro e idrocarburi.

Ora immaginatevi qualcuno, magari un fumatore, che sente dire in un bar (o in una chat, od ovunque) che il “fumo previene l’alzheimer”. Magari vuol saperne di più. Fa una ricerca su google e trova… Macchianera. È un sito molto popolare. È esagerato, da parte mia, immaginare che qualcuno possa leggere un commento apparentemente innocuo e fidarsi? No, credo di no. I vizi sono insidiosi, lo sappiamo tutti. Siamo tutti perennemente in cerca di scuse per cedere. Un fumatore che scopre, su un sito ben frequentato, che il suo vizio può aiutarlo a non ammalarsi di alzheimer, avrà un motivo in più per non smettere. Salvo che in questo modo, secondo le conclusioni dei ricercatori di Rotterdam, potrebbe avere il doppio di possibilità di ammalarsi del morbo di Alzheimer.

La discussione è proseguita con toni molto accesi. Troppo. Alcuni, tra cui Filippo Facci (che agli eccessi della cosiddetta “crociata anti-fumo” ha dedicato un libro) hanno replicato citando fior di ricerche che secondo loro proverebbero il contrario. In realtà, per quanto ho potuto vedere, esse al massimo provano che l’assunzione di nicotina potrebbe prevenire l’alzheimer. Ma parlare di effetti positivi della nicotina non equivale a parlare di effetti positivi del fumo.

Sono stato accusato di non avere competenza medica (da persone che ne sono altrettanto prive). Infatti non ce l’ho, la competenza. Non l’ho nemmeno millantata. Ho attinto a fonti di divulgazione, con lo strumento più elementare del mondo: google. Con la convinzione che se davvero fumare prevenisse l’alzheimer, i divulgatori scientifici di mezzo mondo non si farebbero sfuggire la notizia. Pensare al contrario mi sembra un po’ troppo complottistico. Devo dire che comunque le poche persone che si sono qualificate come competenti hanno detto sostanzialmente la stessa cosa che ho detto io (sotto pseudonimo, però).

C'è chi ha insistito sul fatto che 'su Internet c'è tutto e il contrario di tutto', e persino le ricerche scientifiche direbbero 'tutto e il contrario di tutto'. E se anche fosse? Questo, come minimo, significherebbe che sull'idea del fumo anti-alzheimer non c'è consenso scientifico. E se il consenso non c'è, mi pare giusto ricorrere al principio di precauzione: nel dubbio non fumare.

C’è tuttora chi persiste a equivocare (non necessariamente in buona fede) tra nicotina e fumo. Io non trovo giusto mantenere un atteggiamento così ambiguo su Internet, e in particolare su un sito così ben indicizzato come Macchianera (in questo momento l’XML dei commenti di Macchianera è il terzo risultato su Google Italia per Alzheimer fumo). A un certo punto, di fronte a certi distinguo particolarmente sottili, ho scritto che “Internet è per scemi”. Non è una battuta.

Avete presente la collana “for dummies” (=”per scemi”)? In Italia ho visto soltanto i manuali di informatica. Negli USA invece impazzano manuali for dummies di ogni tipo. Vanno molto forte quelli di medicina e farmacologia, per ovvi motivi. La gente non vuole pagare i dottori e si cura da solo con un manuale “per scemi”.
Ora, Internet, con tutta la più buona volontà, è esattamente la stessa cosa: un enorme manuale “per scemi”. Per quanto voi possiate essere persone di giudizio, se volete veramente approfondire un problema in tutte le sfaccettature, studiate altrove. Se invece venite qui, state cercando risposte facili e sicure. E avete il diritto di averle. Per cui la domanda deve essere posta in modo chiaro e semplice: il fumo previene l’alzheimer, sì o no?
Io dico di no. In attesa (va da sé) che qualcuno mi dimostri il contrario.
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