- 2025

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La fine??

Caro Leonardo,
bentornato tra noi. Scusa se in questo momento non siamo vicino a te, come vorremmo. Dobbiamo lavorare, lavorare tenacemente, e questo ci ha impedito di essere presenti al momento del tuo risveglio. Inoltre, la Medicina Umana prevede che il paziente si risvegli da solo, e in solitudine prenda coscienza della realtà. Per questo motivo ora tu leggi queste parole proiettate sulla parete. Se le metti a fuoco correttamente, significa che sei sveglio e hai recuperato del tutto il senso della vista. Questo è molto positivo. La tua madre – l'Umanità – ha bisogno anche dei tuoi occhi.

Alcuni di noi – che ti hanno conosciuto prima dell'incidente – hanno pensato di farti cosa gradita dando a questa proiezione l'aspetto del tuo vecchio blog. Sostengono che questo avrà un effetto rassicurante su di te. Non c'è motivo nel dubitarne. Ma se questa forma grafica non ti piace, non hai che da premere il pulsante blu del tuo telecomando.

Se i tuoi occhi mettono a fuoco correttamente, ora avrai fatto una piccola pausa, e i tuoi occhi saranno tornati sulla data, che prima avevi scorso sbrigativamente. Non è sbagliata: oggi è il 19 dicembre del 2025.
Questo significa che per vent'anni sei stato in animazione sospesa – in seguito a un incidente frontale con un'autocisterna sulla Strada Statale Goitese, nel gennaio del 2005. Perdonaci, ma non c'è un modo più gentile per dirtelo. La Medicina Umana rifugge l'eccessiva indulgenza nei confronti dei pazienti e non ha tempo per i percorsi graduali di autocoscienza. Può darsi che questa rivelazione ti renda pazzo – noi ci auguriamo di no e, pur partecipando al tuo comprensibile dolore per gli anni di fiero lavoro che ti sono stati sottratti – speriamo che tu superi presto questa fase di autocommiserazione e possa al più presto unirti a noi nel lavoro tenace. A cinquant'anni hai ancora molta energia da donare alla tua madre – l'Umanità. E hai molti figli da nutrire e da salvare.

Il mondo in cui rinasci oggi, Leonardo, è molto più giovane di quando l'hai lasciato. Più della metà dei suoi abitanti sono nati in questi vent'anni: sono tutti tuoi figli, e tu hai concreti doveri nei loro confronti. Se decidi di non impazzire e di unirti a noi nel lavoro tenace, dovrai accettare i nostri quattro principi.
Il primo principio è: dimentica il passato. Tu provieni da un'epoca che noi, volenti o nolenti, ci siamo dovuti lasciare alle spalle. Un'era di ingiustizia e soprusi, disordine morale e miseria materiale, in cui gli uomini erano divisi in Nazioni e in Classi, in perenne lotta cruenta tra loro.
Sappiamo che, per quanto terribile ed ingiusta, quell'epoca ti era cara, perché è l'unica che hai vissuto. Sappiamo che tutto sommato allora le cose non andavano troppo male per te, membro di una classe media in una nazione parassita del Nord del mondo. Ma chi è nato in questi ultimi vent'anni, Leonardo, ha un'idea molto diversa in proposito.

Dimenticare il passato, significa rinunciare a gran parte di quello che eri. Da oggi non sei più membro di nessuna classe media. Non hai più nessuna nazionalità, che comunque non ti servirebbe più. Non hai più nessuna religione – perlomeno, nessuna pratica religiosa giustificherà le tue eventuali astensioni dal lavoro tenace. Non sei nemmeno più un "uomo bianco" – nessuno ti considererà come tale. Potresti chiederti, allora: se non sono più tutte queste cose, chi sono?
Questo è il secondo Principio, la legge dell'Umanità. Essa dice: Tu sei umano. Niente di più, niente di meno.
Ogni cosa che è umana ti riguarda. Ogni umano è tuo figlio o tuo padre, ogni umana è tua figlia o tua madre. Ogni umano che muore, tu l'hai ucciso. Ogni umano che vive, tu l'hai generato. Questa è la legge dell'Umanità. Sei libero di accettarlo; ma sappi che se non lo accetti, non potremo più nutrirti. Altre bocche hanno bisogno del tuo cibo.

Il terzo principio che devi seguire, è la legge del Lavoro. In questi vent'anni, mentre dormivi, altri lavoravano per te. Ora è tempo di restituire ciò che ti è stato offerto, lavorando tenacemente. L'Umanità ha bisogno delle tue mani, dei tuoi occhi, della tua voce, della tua mente. L'Umanità è spiacente di non poterti chiedere il lavoro delle tue gambe, che hai perso nell'incidente (sappiamo che spesso, nel sonno, sei convinto di agitarle; purtroppo non pedalerai più. Ma forse sognerai per sempre di pedalare).

A questo punto hai diritto a una rapida spiegazione. Dai tempi in cui l'hai conosciuta, tua madre – l'Umanità – è radicalmente cambiata, e non in peggio.
Gran parte del cambiamento non è dovuto a qualche guerra o rivoluzione – come forse già immagini – ma a un asteroide. Si chiama Apophis, è stato scoperto nel Giugno del 2004, ha un diametro di 390 metri, e tra undici anni entrerà in collisione con il nostro Pianeta. L'impatto scatenerà un'energia pari a centomila Hiroshima; la polvere oscurerà la terra per qualche decina d'anni, causando l'estinzione di tutte le forme di vita pluricellulari sul pianeta (eccezion fatta per qualche cocciuto scarafaggio).
Preveniamo la tua prima obiezione: no, non si può bombardare l'asteroide, come nei film catastrofici della tua epoca corrotta. I detriti del bombardamento potrebbero causare una distruzione anche peggiore – è un rischio che non possiamo correre.
La realtà è che l'Umanità non ha possibilità concrete di sopravvivere a una catastrofe del genere sulla Terra. Nessun bunker sotterraneo sopravvivrà alle scosse telluriche che seguiranno all'impatto. Col genere umano, perirà tutta la sua cultura: millenni di arte, letteratura, indagine sui segreti dell'Universo, sparirà nel nulla. L'unica possibilità di sopravvivere, è trasferirsi su stazioni orbitanti intorno al Sole (l'orbita della Terra verrà probabilmente sconvolta dall'impatto con l'asteroide).

L'Umanità ha preso coscienza del problema sedici anni fa (2009), relativamente tardi. Da allora, tuttavia, tutti i membri delle Nazioni Unite hanno fatto un concreto passo indietro e hanno deciso di fondersi in un entità sola, con l'unico scopo di perseguire con ogni mezzo la sopravvivenza dell'Umanità. Uno staff di filosofi e teologi di ogni fede laica e religiosa ha messo a punto un Umanesimo Provvisorio, che dal 2011 è legge marziale per tutti i sette miliardi di abitanti. (Sì, siamo solo sette miliardi. La procreazione è stata rigidamente limitata). L'economia capitalistica è stata momentaneamente sospesa, dal momento che nessuna libera concorrenza ci permetterà di schivare l'asteroide con più precisione o più in fretta. Gran parte dell'industria bellica mondiale è stata riconvertita, al fine di produrre le stazioni orbitanti che a partire dal 2020 stanno disperdendo l'Umanità sotto ai 35 anni in un'ellittica intorno al Sole. Siccome sappiamo che le possibilità di sopravvivenza di queste stazioni non sono altissime, abbiamo deliberato di inviarne il più possibile, nella speranza che l'equipaggio di una su dieci sopravviva e possa tornare sulla Terra quando sarà nuovamente abitabile.

Queste decisioni, prese in uno stato di emergenza e disperazione, hanno provocato in capo a qualche un fenomeno inatteso. La pianificazione mondiale ha ridotto sensibilmente le differenze tra Nord e Sud. Lo sforzo dell'industria bellica riconvertita ha provocato una sorta di boom economico nei Paesi del Sud dove la manodopera era comunque a buon mercato. La razionalizzazione ha ridotto gli sprechi e ha eliminato tanti rami secchi e marci dell'economia mondiale – sono stati liquidati i signori della guerra, i consulenti finanziari, gran parte degli avvocati e dei pubblicitari (uno su dieci è stato riassorbito negli uffici di Propaganda Umana).

Per farla breve: l'Umanità ha finalmente trovato il prodotto ideale: la sopravvivenza. Tutti la vogliono, e sono disposti a lavorare tenacemente per averla. La sopravvivenza non ha bisogno di molto marketing. Nelle scuole tutti la imparano volentieri, sin dalla più giovane età. I preti di ogni religione non hanno altra scelta che includerla nei loro sermoni. Nel mondo che troverai qua fuori, ogni gesto quotidiano è giudicato secondo un solo parametro: aiuta o no i miei figli a sopravvivere? Questa è la domanda che ogni Umano si fa, ventiquattro ore al giorno. E non c'è molto tempo per decidere, perché – questo è il quarto principio che devi accettare – abbiamo una fretta dannata, Leonardo. Non c'è tempo per fare tutte le cose bene.

Sappiamo che nel tuo passato amavi scrivere storie sul futuro – e che spesso lo immaginavi grigio, freddo: una proiezione delle tue delusioni. Il mondo qui fuori non è così. Forse è un po' troppo spigoloso per i tuoi gusti. Ma è un mondo pieno di speranza. La speranza è giovinezza, la speranza è fede. La speranza ci ricompensa da tutti gli errori che facciamo – sappiamo di non essere infallibili. Tutto sommato il nostro mondo non è così diverso da quello in cui tu avresti sperato di vivere, se avessi avuto mai la fantasia per immaginarti un futuro ideale. Ma tu preferivi sognare futuri deludenti, eroi infelici, illusioni frustrate. Noi non tolleriamo questo tipo di fantasie, è bene che tu lo sappia. Viviamo proiettati verso lo Spazio, e non abbiamo bisogno di grilli parlanti. La Morte è sempre nei nostri pensieri, e si avvicina a una velocità di Xmila chilometri all'ora.

Bene. Se sei arrivato fino a questo punto, la situazione dovrebbe esserti sufficientemente chiara (e se non lo è, ciccia, non abbiamo così tanto tempo). Ora tu devi decidere, in breve, se decidi aderire all'Umanesimo Provvisorio o no. Te lo riassumiamo in breve.

I PRINCIPI DELL'UMANESIMO PROVVISORIO:
1. (OBLIO) Lascia perdere il passato
2. (UMANITA') Tu sei umano. Ogni umano è tuo figlio o tuo padre, ogni umana è tua figlia o tua madre.
3. (LAVORO) Lavorerai tenacemente, perché i tuoi figli sopravvivano.
4. (FRETTA) Abbiamo una fretta dannata, non possiamo fare tutte le cose bene

Se ora premi il tasto verde, tu decidi di accettare questi quattro principi, e diventare uno di noi. Un Umano. Avrai un miliardo di genitori, un miliardo di fratelli, cinque miliardi di figli, sette miliardi di amici. Lavorerai tenacemente per salvare ognuno di loro.
Se invece il dolore per la tua mutilazione è troppo forte, e il ricordo del passato troppo dolce, puoi ancora premere il tasto rosso. Tornerai al coma, continuerai a pedalare a vuoto nei tuoi sogni, ancora per qualche tempo. A te potrà sembrare un'eternità – il coma gioca questi scherzi.
In realtà – ci duole dirtelo – in capo a qualche giorno sospenderemo del tutto la somministrazione di cibo. Altre bocche ne hanno bisogno. Bocche di lavoratori. Perciò morirai di fame. Ma, per quanto ci è possibile saperlo, non te ne accorgerai e non ne soffrirai. I tuoi sogni, i tuoi mondi grigi e deludenti, sbiadiranno a poco a poco nel niente.
A te la scelta.

L'UMANITA' – rappresentata dalle infermiere del tuo reparto – ASSUNTA & CONCETTA.

PS
Ti vogliamo bene.
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