- 2025

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Quei due


Caro Leonardo, non faccio che pensare a Bar Taddei
Bar Taddei
Bar Taddei


Ma è inutile così, non mi viene in mente niente.


Ecco un'altra sensazione che non sperimentavo da anni: il blocco. Giro in tondo per la casa, inciampo nei giochi di Letizia, mi verso una cicoria, vado in bagno, mi verso un'altra cicoria, vado di nuovo in bagno. E ho le palpitazioni. So che c'è un modo di uscire da questa condizione, ma è impraticabile.
Una doccia calda.


Ci sono stati periodi della mia vita (non lunghi, non eccezionali), in cui la qualità della mia vita dipendeva dalle idee che mi venivano. In quei periodi potevo anche saltare i pasti, ma non la doccia serale.
È da lì che vengono le idee.
Fanno condensa sullo specchio.
Ora, naturalm, una doccia del genere consumerebbe tutto l'approvvigionamento serale dello stabile. È per qsto che ci sono sempre meno idee in giro.


Bar Taddei Bar Taddei Bar Taddei
Bar Taddei Bar Taddei Bar Taddei
Bar Taddei Bar Taddei Bar Taddei
Bar Taddei Bar Taddei Bar Taddei
Bar Taddei Bar Taddei Bar Taddei
Bar Taddei Bar Taddei Bar Taddei
Bar Taddei Bar Taddei Bar Taddei


Buffo come ogni parola, a ripeterla un po', perde tutto il suo significato. Succede anche ai volti, fissandoli a lungo. Ai sogni se li racconti. Io peraltro continuo a fare quel sogno in cui pedalo sottoterra, ma ormai mi sono adeguato: se c'è da pedalare pedalo. Se smetto di pedalare, sorgono complicazioni, fruste, forconi. Così pedalo. Tanto è un sogno, dopo un po' passa. Nel sogno, comunq, Bar Taddei non compare.
E allora dov'è, che l'ho già sentito.


BarTaddei BarTaddei BarTaddei
BarTaddei BarTaddei BarTaddei
BarTaddei BarTaddei BarTaddei
BarTaddei BarTaddei BarTaddei


Sarei meno nervoso se non avessi rivisto quei due. Ieri mattina, sotto casa mia. Le loro chiacchiere salivano dalla tromba delle scale. Parlavano di letteratura, mi pareva.
"Tutte cazzate. Ma sai chi è il migliore romanziere del decennio?"
"Il decennio è a metà, veram".
"Non spaccare il capello in due. I fighetti spaccano i capelli in due".
"Non è un capello, è un decennio".
"Lo vedi? Lo vedi che sei un fighetto? Comunq: Rufino. Rufino è il romanziere del decennio".
"Sono d'accordo…"
"Scherzi?"
"…a metà".
"Ah, ecco".
"Anche perché l'ho letto a metà".
"Le pagine dispari?"
"Mai! Le pagine pari".
"Allora non sai come inizia. L'inizio è la cosa più importante dell'opera".
"Vero, l'inizio è la metà dell'opera".
"E non ti piace".
"Non ho detto che non mi piace".
"Non l'hai negato".
"Non l'ho detto e non l'ho negato. Cerco una posizione intermedia".
"Perché sei invidioso. Stai rosicando".
"No, non credo".
"E invece è vero. Riesco a sentire forte e chiaro che rosichi".
"In qsto momento?"
"In qsto preciso momento. E tu, bimbo, secondo te qual è il migliore romanziere del…"


Il bimbo ero sempre io.
"Mi spiace, non so leggere. Dovete dirmi qlcosa?".
"Hai sentito, Luc? Il bimbo non sa leggere! Perché perdiamo tempo con lui?"
"Attento, Roc. Potrebbe essere ironia".
"Ironia? Non ha senso. Ironia è darti del fighetto. Tu ti incazzi e io mi diverto ".
"Io non sono un fighetto, Roc".
"Infatti: per qsto è ironia. Invece, se un analfabeta dice che non sa leggere, dov'è l'ironia?"
"Scusate", intervenni io, "ho un po' fretta, quindi, se avete un messaggio per me…"
"Un messaggio? Hai sentito, Luc? Qsto sfigato analfabeta vuole un messaggio da noi! Ci ha preso per dei profeti".
"Noi non siamo profeti, Roc".
"Proprio no".
"Non abbiamo che mezze verità".
"E va bene, fuori le mezze verità. Siete in contatto con Damaso? Posso usarvi come tramite?"
"Siamo stati in contatto con Damaso, sì".
"Siamo stati in stretto contatto con Damaso, ih ih".
"E lui ci ha consigliato di venire da te ­ ti stima molto".
"E di salutargli tua moglie".
"Non è in casa, mi spiace".
"E Taddei? Lui c'è?"
"Lui è sparito, come sapete".
"Già, Luc, ora che ci penso, lui è sparito".
"Forse, Roc. Ma forse è sparito solo a metà. Forse è sparito per Damaso, e non per… per… com'è che ti chiami?"
"Immacolato, mi chiamo. E quando troverò Taddei, voi sarete i primi a saperlo, daccordo?"
"Allora lo stai cercando?"
"Sto cercando di farmi trovare".
"E perché lui dovrebbe cercarti?"
"Perché mi ha fatto delle domande e non ho ancora finito di rispondergli".
"E tu, perché ci tieni tanto?"
"Soldi. Damaso mi paga a progetto".
"Uh, hai sentito qsto sfigato? Lo pagano a progetto".
"E a noi come ci pagano?"
"Non lo so. Ma a progetto è da sfigati".
"Devi guardare anche i lati positivi: non ha da sopportare i colleghi idioti".
"Ah, io ne so qlcosa, ah ah".
"Anch'io ne so qlcosa".
"Non fare ironia. Non sei capace. Io sono ironico. Tu sei un fighetto".
"Non sono un fighetto!"
"Lo vedi?"


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Da allora non hanno smesso di seguirmi. Quando sono in casa si accampano da Marino. Già non amavo l'idea di essere un verme all'amo, ma che siano quei due a reggere la canna, è una cosa che mi butta giù. Vestono buffo e mi ricordano qlcuno che non mi ricordo. Qlcuno che comunq non è Taddei.


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Prima lo trovo, meglio è.
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