si prenda le sue irresponsabilità

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Ministro Amato, oggi è martedì, e lei non ha ancora presentato le sue dimissioni. Mi sembra un fatto abbastanza grave, che potrebbe avere ripercussioni sulla sicurezza di noi tutti. Proprio quella sicurezza che come ministro lei dovrebbe avere a cuore.

Non le dirò “si prenda le sue responsabilità”: è una frase fatta, e peraltro non è vera. Lei non è responsabile di un colpo partito lungo l’Autostrada del sole. Né della devastazione e del saccheggio, o come lo chiamano adesso, “terrorismo”: come se devastazione e saccheggio non fossero già cause sufficienti per un bel po’ d’anni di galera. Il punto è proprio questo: lei non è responsabile. E siccome non lo è, siccome non è stato capace di esserlo, dovrebbe farsi da parte, e lasciare il suo posto a qualcuno che certe responsabilità è in grado di assumerle. È un mestiere difficile, ma la paga è buona.

Altri mestieri, ben più rischiosi, non sono altrettanto ben remunerati. Il poliziotto che, sfortunato o incosciente, ha lasciato partire un colpo perpendicolare ai sensi di marcia dell’A1, verrà processato, e probabilmente perderà il suo lavoro. È abbastanza ingiusto che nel frattempo lei resti dov’è, senza pagare nemmeno un poco la sua imperizia e la sua irresponsabilità.

Da bambini c’insegnavano a non fare come lo struzzo, che nell’emergenza nasconde la testa sotto la sabbia. Oggi sappiamo che era tutta una montatura delle maestre, gli struzzi non fanno così. Dev’essere proprio lei, Ministro Amato, a tener viva la tradizione? Per una mezza domenica, mentre la furia montava, la Polizia e il Ministero degli Interni hanno mantenuto la versione del “colpo sparato in aria”: un’offesa all’intelligenza di tutti. Persino a quella degli ultras.

Ministro Amato, io non giustifico la violenza degli ultras. Ma so che esiste, che da decenni è studiata, e che esistono strumenti per imbrigliarla e persino governarla. E da domenica so pure che lei questi strumenti non li sa usare. Perciò è opportuno che lasci l’incarico a qualcuno più esperto e al passo coi tempi. Lei è un uomo colto, esperto di economia, politico navigato: i campi in cui può mettere a frutto le sue competenze sono numerosi, e se tra questi non c’è, come s’è visto, la gestione della pubblica sicurezza, io non ne farei un dramma. Bisognerebbe cominciare a capire che a un certo livello di professionalità (e di rimunerazione), le seconde occasioni per chi sbaglia non esistono più.
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