Qualcuno sta uccidendo tutte le mie ex

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Il titolo è abbastanza illustrativo. Un tizio sconvolto arriva in questura e chiede di essere arrestato. Dice di essere il Maniaco di Reggio Emilia, e non solo. "Sono anche quello che ha investito una tizia di Savona due anni fa, e inoltre ho strangolato una madre di famiglia a Innsbruck e gettato nel canale un'assistente sociale di Utrecht".
"E perché avrebbe ucciso tutte queste donne?"
"Non lo so".
"È vittima di raptus?"
"Non lo so, non ricordo nemmeno di essere stato a Utrecht, e anche a Reggio ormai ci vado abbastanza di rado".
"Cioè lei non si ricorda di aver ucciso queste signore?"
"No, non ricordo niente. Ma non posso che essere stato io".
"Scusi, ma lei mi sembra un..."
"Un mitomane".
"No, volevo dire: un po' confuso".

(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui).

"No no, ha ragione, sembro un mitomane. Vengo qua e mi autoaccuso di una decina di omicidi, e non ho prove né movente. Lo so. Ma sono anni che mi torturo. C'è una cosa che unisce tutte queste donne, e la conosco solo io".
"E questa cosa me la può dire? Così saremo in due".
"Sono tutte mie ex".
"Tutte?"
"Cioè, con alcune è stata una cosa brevissima, anche di una notte sola, però..."
"Tra loro non si conoscevano?"
"No. Cioè. Un paio di ex compagne di scuola. Basta. Mio dio, sono morte! Sono un mostro!"
"Ma lei non si ricorda".
"No. Quando è iniziata la storia del Maniaco di Reggio... colpiva solo persone che conoscevo... all'inizio pensai a un'orribile coincidenza. Ma poi è stata investita Simona..."
"La signora di Savona?"
"...si era trasferita cinque anni fa... eravamo rimasti amici... non poteva essere una coincidenza. Ho pensato che ci fosse una persona che ce l'aveva con me, per qualsiasi motivo... ma nessuno, nessuno sapeva la storia con Magdalene".
"Innsbruck?"
"Utrecht. Ma c'è di peggio. Ogni omicidio allude in qualche modo alla relazione che io ho avuto con la vittima. Simona è stata investita da un'automobile... è proprio a causa di un incidente stradale che ci incontrammo".
"E quindi la tizia soffocata con pallottole di carta..."
"Fu una relazione in gran parte epistolare".
"Ovvio".
"Lei non può immaginare che incubo sia questa storia per me... l'occasione di rivangare tutte queste storie, tutto il mio passato sentimentale che si imbratta di assurdo sangue..."
"Ma con qualcuna di loro si era lasciato male?"
"Più o meno con tutte".
"Ha mai fantasticato di ammazzarne almeno una?"
"Due o tre. Ma capita a tutti, no?"
"Veramente no".
"Ah no?"
"No. Ma è possibile che lei non abbia nessun alibi?"
"Ho controllato. Non sa quanto ho controllato. Vivo solo, la sera esco di rado".
"Se in quei giorni le è capitato almeno di rispondere al telefono, possiamo tracciare..."
"Ho controllato!"
"Nessuna chiamata?"
"Due o tre, lasciate senza risposta".
"Ah".
"È quello che farebbe un assassino, no? Lasciare a casa il telefono per non essere tracciato".
"Sì, ma potrebbe anche esserci un'altra spiegazione".
"È da anni che mi lambicco in cerca di un'altra spiegazione. Non c'è. Non posso che essere stato io.
La prego, mi arresti".
"Ma senta, le avrebbe uccise tutte?"
"Ne manca una. Ha tre figli. La prego".

Chi sta uccidendo le ex del tizio ormai convinto di avere ucciso quasi tutte le sue ex? Non lo saprete mai. A meno di non votare per Qualcuno sta uccidendo tutte le mie ex, uno spunto perversamente terapeutico che oggi se la gioca contro Chi ha rubato la marmellata. Potete cliccare sul tasto Mi Piace di Facebook, o linkare questo post su Twitter, o scrivere nei commenti che questo pezzo vi è piaciuto. Grazie per la collaborazione, e arrivederci al prossimo spunto.
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