Sette giorni di Passione

Permalink

1. Per me le vacanze di Pasqua sono concettualmente sbagliate, ed è una delle cose di cui sono più sicuro al mondo. Quando scrivevo sull'Unita.it ogni anno scrivevo che andavano abolite, poi ho scritto sul Post.it e anche lì, se mi fate scrivere sul Bollettino di Sant'Antonio io pur di scrivere che vanno abolite le vacanze di Pasqua mi faccio cacciare dal Bollettino di Sant'Antonio.

2. Non vanno abolite perché sono brevi o lunghe (sono brevissime, ma il nostro calendario scolastico dipende dal clima, non dalle illuminazioni o dai capricci dei legislatori). Le vacanze di Pasqua vanno abolite perché, come la Pasqua cristiana, sono mobili, e questo contribuisce a rendere caotico l'ultimo trimestre scolastico. Da metà marzo in poi saltano tutti i parametri, ogni anno è diverso dall'altro, è una scomodità infinita. Altre nazioni hanno le vacanze di primavera (più lunghe, ma non è questo il problema), ecco, io farei quelle e le farei tra 25 aprile e primo maggio, così sistemerei anche quel caos dei ponti.

3. Il lunedì dell'Angelo è festa nazionale, direi, per cui le scuole quel giorno le chiuderei, tra l'altro c'è anche la comodità molto anglosassone che quel giorno è comunque sempre lunedì.

4. Quest'anno mi sento stravolto e di fare qualche giorno di pausa avrei davvero bisogno, ma non sono sicuro che sia per la mole di (tele)lavoro, anzi, può persino darsi che il (tele)lavoro sia la cosa che mi ha salvato dalla pazzia fin qui. In ogni caso le vacanze per i ragazzi non sono vacanze per gli insegnanti, che molto spesso programmano di usare quei giorni per sedute di correzione-fiume. Questa cosa molti che partecipano al dibattito non la sanno, perché il lavoro di programmazione e correzione non lo vedono e non lo capiscono, perché fondamentalmente l'insegnante è un tizio che lavora 18 ore alla settimana e sta in ferie tre mesi, quindi ciao, davvero, io e voi cosa abbiamo da dirci, mi sa che avete più tempo di me per chiacchierare, specie in questi giorni, ma anche sabato e domenica prossima sarà la stessa cosa, ciao.

5. Sì ci sono colleghi che se la stanno prendendo comoda, ma molti meno di quanto tu creda e alcuni in situazioni più complesse di quanto tu possa capire, torna pure a guardarti una serie su netflix trasmessa attraverso un router che molti colleghi non hanno in casa.

6. Sentitevi liberi di prendervela con gli insegnanti pigri che vogliono le vacanze di Pasqua mentre il ministero ci ha chiesto ufficialmente di dimezzare le ore di lezione da qui fino a data da destinarsi. E se ce l'ha chiesto è perché in certi casi gli insegnanti non si rassegnavano e ne stavano facendo di più.

7. Una videolezione non vale come un'ora di lezione. Può essere utile, in certi casi più utile, ma è semplicemente una convenzione comoda a noi e agli utenti: abbiamo deciso (per non impazzire) che le videolezioni sostituivano le lezioni, ma non significa che i ragazzi imparino uguale o che siano sempre presenti. Impartiamo i compiti, ma non significa che i ragazzi li facciano da soli. La scuola a distanza non è vera scuola. Pensare che si possano sostituire tre mesi di scuola con un adeguato monte ore di videolezioni è naif. Una settimana più o in meno non fa la differenza. Tutto quello che è successo da marzo in poi è eccezionale e lascerà segni indelebili, e tra questi segni uno di quelli che m'impensierisce di meno è che quest'anno i ragazzi verranno promossi abbastanza in automatico, dopo aver saltato mesi di scuola vera. È così e non ci potete fare niente, specialmente non ci potete fare niente litigando on line. Fatevi una diretta in cui spiegate il mistero del pi greco, magari passa un adolescente e s'intrippa e vale quanto una settimana di lezioni svogliate.
Comments (4)