La pisana volante

Permalink

Questo quadro, dono del pittore
Giovanni Lorenzetti alla diocesi
di Pisa, sta diventando il volto più 
noto di Santa Bona sull'internet,
dove talvolta viene attribuito a
un pittore seicentesco,
Giovanni Battista Lorenzetti
(ecco, se fosse davvero un quadro
seicentesco, sarebbe un quadro
molto più interessante). 
29 maggio: Santa Bona di Pisa (1156-1207), patrona delle assistenti di volo 

A metà del Millecento Pisa ottiene la completa autonomia dall'impero e si appresta a diventare uno dei più importanti porti del Mediterraneo. Non sarà un caso che i due santi più famosi della Repubblica Pisana (Ranieri e Bona) condividano lo stesso secolo, e un'irrequietezza esistenziale che li porta a far tappa nella città che degli irrequieti è capitale: Gerusalemme.  

La vicenda di Bona ha i tipici profumi dei quartieri portuali: sua madre (Berta) viene dalla Corsica, suo padre (Bernardo) è di Pisa ma se ne va subito, quando Bona ha appena tre anni, lasciando i famigliari in ristrettezze. A sette anni Bona comincia a vedere Gesù e alcuni santi e a mortificare la carne: è ammessa in un convento di Oblate, ma verso i 12-13 anni Gesù e San Giacomo, agghindati da pellegrini, appaiono alla madre superiora e la convincono della necessità che Bona si metta in viaggio per la Terrasanta, non tanto per visitare il Santo Sepolcro ma perché lì troverà Bernardo, suo padre. Ora, questo potrebbe anche essere successo: sei secoli prima che De Amicis scrivesse Dagli Appennini alle Ande, non è escluso che qualche ragazzo, cresciuto in una città di mare, riuscisse a imbarcarsi alla ricerca di un genitore. L'indizio più convincente è l'esito amaro di questo primo pellegrinaggio: Bernardo vive davvero a Gerusalemme, Gesù e San Giacomo su questo non mentivano: ma ci viveva perché laggiù aveva messo su una famiglia ancor prima che a Pisa, con figli molto bene inseriti tra cui uno che è molto amico del Patriarca di Gerusalemme (secondo una variante della leggenda è il Patriarca addirittura). A Bona viene fortemente sconsigliato di scendere dalla nave: qualche agiografo lascia intendere che Bernardo la volesse far ammazzare.

È veramente una leggenda amara questa, non ne avete lette spesso di leggende così. Quando un'orfana si mette in giro per il mondo alla ricerca del genitore, di solito non scopre che il genitore non vuole saperne di lei. Invece di ripartire immediatamente, su suggerimento di Gesù, Bona rimane nascosta in una spelonca, ospite di un eremita al di sopra di ogni sospetto, tale Ubaldo, per nove anni, che in un'altra versione vengono ridotti a nove mesi. Come se si trattasse di una gestazione al contrario: quando Bona esce dalla spelonca, non è più figlia di suo padre, non lo rimpiange più, è libera di girare per il mondo. Il mondo però era molto pericoloso anche nel secolo XII, tanto che Bona (come gli aveva prospettato il solito Gesù in una visione) viene subito catturata da pirati saraceni che le procurano una piaga al costato da cui sanguinerà a lungo. Liberata da mercanti pisani che con una colletta le pagano il riscatto, Bona torna a casa e a quindici anni ha già alle spalle più avventure di tanti concittadini maturi; e però forse l'unica eredità che le ha lasciato il padre è l'irrequietezza dei marinai. Le visioni la spingono a nuovi viaggi, non più per mare ma per terra (con occasionali fenomeni di levitazione): in particolare al santuario di San Giacomo Maggiore presso Santiago di Compostela, che nella mappa del pellegrino medievale era agli antipodi di Gerusalemme, nel luogo più lontano in cui si potesse arrivare coi propri piedi. Il viaggio da Pisa a Santiago e ritorno, Bona l'avrebbe intrapreso almeno nove volte, inframezzandolo con tour in altri santuari famosi a Roma e in Gargano. Viaggiare evidentemente le piaceva, forse la distoglieva da pratiche masochistiche troppo estreme e col tempo divenne un mestiere, perché la strada la conosceva meglio di tutti e i pellegrini si fidavano di lei. Ritiratasi a 48 anni, Bona muore poco dopo, come succede ai vecchi marinai che non ce la fanno più a imbarcarsi ma che invecchiano di colpo sulla terraferma. Una leggenda abbastanza tarda suggerisce che nei suoi ultimi giorni San Giacomo l'abbia portata un'ultima volta a vedere Santiago, sospingendola in volo dal letto di morte; dove sarebbe riapparsa con qualche conchiglia in mano, un souvenir del viaggio. L'episodio ha probabilmente ispirato papa Giovanni XXIII, che nel 1962 ha la bella idea di nominarla patrona delle hostess.

Comments