Nanni Moretti nel multiverso della follia
23-04-2023, 10:05cinema, Moretti (Nanni)Permalink– È almeno dai tempi di Aprile (più di un quarto di secolo) che Nanni Moretti ha qualche difficoltà a fare il Nanni Moretti, sia pubblico che privato. Ce lo ha detto in tanti modi, in qualche caso ce lo ha praticamente urlato nelle orecchie: non voleva più fare il papa (Habemus Papam), non voleva più fare nemmeno il regista (Mia madre); di sicuro non voleva più fare il classico film di Nanni Moretti con la vespa, le scenate, le canzoni, i tic nervosi. Forse ripetere che non voleva era un modo per nascondere che non ci riusciva: in ogni caso era un rifiuto comprensibile, nemmeno Chaplin ha fatto il Vagabondo per così tanto tempo. Così alla fine Nanni Moretti ha fatto un film diverso e... chi l'ha visto? Io no; quindi con che faccia potrei rimproverare Nanni Moretti che si rimette a fare esattamente il film che vogliamo da lui – un film che praticamente ha già fatto (la sinossi potrebbe essere la stessa del Caimano). A un certo livello diventa una questione di sopravvivenza: se è l'unica cosa che vogliamo da lui, lui che altro può venderci? Ma è faticoso per lui e pure per noi.
– C'è un elefante sempre più grande nella sala, che non viene né dalla Francia né dalla Germania ma ha un naso sempre più ingombrante (e anche le orecchie fanno una certa impressione): Nanni Moretti non è più un efficace interprete di sé stesso. Scandisce ogni battuta con una lentezza estenuante, come se si preoccupasse soprattutto di farsi capire dai francesi – di evitare che si concentrino sui sottotitoli e si perdano la sapienza compositiva delle inquadrature? O magari è il risultato di quella decennale dipendenza da antidepressivi che butta lì a un certo punto e non sai se crederci? (non è vero, ci credi immediatamente). In ogni caso fa paura, c'è chi invecchiando appassisce o si ingobbisce o si ingiallisce: Nanni Moretti rallenta, rallenta sempre più, sembrava già un po' lento in Habemus ma adesso non è più una sensazione, adesso sembra un androide che ripete le frasi che direbbe Nanni Moretti. Non è che alla cosa non potremmo assegnare una funzionalità espressiva: è sin dal fulminante finale di Sogni d'oro che Moretti ci suggerisce che lui non è l'eroe dei suoi film, ma l'antagonista, se non proprio il mostro: che mogli e figli hanno tutti i buoni motivi per abbandonarlo, e che forse anche noi spettatori dovremmo. È una prospettiva che ci sorprende molto più oggi che negli anni Ottanta – oggi i registi ci tengono a spiegare di essere diventati protagonisti del loro cinema attraverso un apprendistato costellato di figure indimenticabili, frequentazioni eroiche – Moretti no, Moretti assume sempre più spesso lo sguardo spiritato del padre della Stanza del figlio che voleva riavvolgere il tempo, uno sguardo che urla Spettro Autistico. Moretti ci sta dicendo che i suoi tic, le sue scaramanzie, sconfinano nel morboso e dovremmo smetterla di incoraggiarlo, Moretti è almeno da Bianca che ci propone di leggere in senso maniacale le piccole ossessioni che abbiamo sempre preferito considerare stravaganze dell'amico geniale. Moretti però con questo amico geniale ci convive tutti i giorni da una vita e probabilmente è il primo a non poterne più: se fosse sua moglie avrebbe già affittato una appartamento per andarsene. Già in generale invecchiare non è il massimo, non fai che ripetere le stesse cose sempre più lentamente. Ma immagina che il tuo mestiere coincida nel ripetere le stesse cose davanti alle cineprese. Non è una cosa atroce? Non fa venir voglia di farla finita?
Un po' sì.
Ma poi passa.
Bisogna variare il dosaggio.
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Il momento whathafuck |
– Certo che lo Zeitgeist è incredibile. In teoria questo film non ha nulla di attuale, Moretti avrebbe potuto girarlo oggi o ai tempi di Aprile, più o meno con la stessa trama. Non c'è nessuna velleità di dire qualcosa di nuovo o qualcosa di sinistra o qualcosa in generale sull'attuale governo – Moretti e i suoi sceneggiatori, si capisce, sono molto più preoccupati dell'avvento delle piattaforme di streaming, descritto qui come Boris 4 come una catastrofe culturale che terrorizza molto più dei postfascisti al governo e vabbe', sono le ansietà di una categoria, vanno accettate in quanto tali. Poi ci si mette il caso, come ai tempi di Habemus Papam che era già un film assolutamente privato e fuori dall'attualità, salvo che pochi mesi dopo un papa si dimise davvero e Moretti passò per un profeta. Anche stavolta, c'è chi ha trovato nelle immagini dell'invasione sovietica dell'Ungheria un riferimento all'invasione russa dell'Ucraina: è un'interpretazione possibile, ma potrebbe anche trattarsi di una coincidenza, la questione ungherese è sempre stata una ferita aperta per militanti e fiancheggiatori del PCI. Ma addirittura a un certo punto, credo per una pura coincidenza, si menziona un orso in fuga in Trentino e la necessità contagiosa di parlarne per restare sulla cresta dell'onda. Cosa che da blogger capisco benissimo: anch'io ogni tanto mi sorprendo a pensare se per caso non ho un'opinione originale sugli orsi del Trentino, qualcosa che si possa non dico monetizzare ma socializzare. A quanto pare non ce l'ho, ma posso sempre rifarmi col nuovo film di Nanni Moretti.
– Dicevo infatti che lo Zeitgeist è incredibile, non perché esca un film in cui si parla di un orso in Trentino proprio due settimane dopo la prima vittima trentina di un orso in 150 anni, ma per esempio perché proprio il film in cui Moretti prende le distanze più che mai dal cinema 'violento', di matrice potremmo dire tarantiniana, finisce esattamente come due o tre degli ultimi film di Tarantino, ovvero con una fuga nell'ucronia: Hitler massacra gli ebrei? E allora gli ebrei sparano a Hitler. La Manson Family ammazza Sharon Tate? E noi massacriamo la Family, li sbraniamo, gli diamo fuoco. I sovietici invadono l'Ungheria? E noi strappiamo coi sovietici. Il cinema ha descritto la Storia, ma si trattava di cambiarla: non c'è riuscito, e adesso semplicemente prova a immaginarne una più bella. È il momento in cui la gente piange, l'ho notato. Non so nemmeno se Moretti li abbia guardati, i film di Tarantino (immagino di sì, con qualche fastidio), ma l'effetti è molto simile: è commovente immaginare Sharon Tate che si sveglia nel suo letto il 9 agosto, è commovente immaginare che Togliatti battezzi la via italiana al comunismo. È un po' come resuscitare Spiderman dopo che Thanos l'ha polverizzato, per dire quanto è incredibile lo Zeitgeist: persino i registi italiani di una certa età all'improvviso si mettono a ragionare in termini di multiverso, un concetto sul quale sappiamo ancora spaventosamente poco.
– Gli spettatori si commuovono oppure, nel mio caso, cercano di calcolare cosa sarebbe successo davvero se nel '56 Togliatti fosse stato forzato dalla base del partito a una svolta trotskista. Naturalmente chi è di formazione materialista tende a minimizzare questo tipo di svolte: così come tornare indietro nel tempo per sparare a Hitler non salverebbe la Germania dal nazismo (si sarebbero trovati un altro fuehrer, lo stesso Adolf Hitler sembra già raccattato tra le seconde scelte), così uno strappo nel '56 forse non avrebbe cambiato più di tanto le cose. Magari Togliatti sarebbe morto un po' prima, magari qualche membro del suo entourage gli avrebbe aperto il cranio con una piccozza o qualche altro strumento tascabile. Molti intellettuali sarebbero rimasti nel PCI, tra cui Calvino: sarebbe stato un bene per il partito, ma anche per gli intellettuali? Può persino darsi che a quel punto il Comintern avrebbe riversato le sue risorse sul PSI, dove c'era ancora una forte corrente filo-URSS, dopodiché i ruoli si sarebbero invertiti, Moro avrebbe fatto il centrosinistra con un PCI un po' più piccolo e qualche anno più tardi Craxi si sarebbe trovato leader di un partito sovietista – non dico che non sarebbe interessante riscrivere una storia così, ma insomma la Jugoslavia stava lì per mostrarci che queste terze vie non è che andassero più di tanto in là. È comunque piacevole sognarle, e il cinema serve anche a quello. E a non impiccarci, almeno non oggi: poi domani è un altro giorno, vedremo.