La fine del mondo (dei procioni)
06-08-2015, 19:40futurismi, La grande gara di spuntiPermalinkLive long and prosper |
Sono particelle scoperte da poco, che viaggiano da sempre a velocità superiori alla luce. Non possiamo farle partire, ma se riuscissimo a perturbare gli sciami di tachioni che stanno passando, avremmo uno strumento per comunicare più rapidamente. E se ci arriviamo noi, tutto lascia intendere che ci siano già arrivati loro, quindi forse in questo esatto momento stanno passando tachioni che portano informazioni più recenti su Brahe, cosa aspettiamo? Monta l'antenna, accendi, BAAAAAAAANG!
(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui).
C'è un frastuono notevole - dev'essere successo qualcosa di molto, molto brutto. Quando? Più o meno 900 anni fa. Qualsiasi cosa sia accaduto, è improbabile che Brahe67B ospiti ancora forme di vita. È improbabile che Brahe67B esista ancora. In ogni caso scopriremo tutto, con un po' di pazienza. Continueremo a captare programmi radiotelevisivi per 100 anni. Assisteremo alla fine di una civiltà, come se fosse una diretta.
Prima eravamo solo affascinati, ora è amore disperato. Quei procioni combattono guerre, costruiscono satelliti artificiali, scrutano lo spazio chiedendosi se sono soli, e non sanno di essere morti da 900 anni. Quanto a noi, avevamo appena scoperto di non essere soli - ed ecco che una misteriosa catastrofe ci toglie l'unico amico potenziale che avevamo intravisto da lontano.
I protagonisti sono dottorandi in quelle scienze che fino a un momento prima si definivano "umane". Proprio quando tutto sembrava già archiviato, catalogato, descritto, la scoperta di Brahe67B aveva aperto praterie a storici, glottologi, antropologi (subito convertiti i procionidologi), persino scienziati della comunicazione! Con certi sviluppi assurdi - ad esempio per decifrare una delle lingue più importanti dei brahiani era stato di enorme aiuto una telenovela di procionidi, che era diventata straordinariamente popolare sulla Terra molto prima che si riuscissero a tradurre i dialoghi. Tra le cose che umani e procionidi avevano in comune c'era una certa attitudine melodrammatica che rendeva molto più semplice comprendere le telenovelas che le tribune politiche.
Brahe67B dava da fare anche a filosofi ed economisti. I procionidi avevano elaborato modelli di società che a noi semplicemente non erano venuti in mente. Il dibattito più intenso del XXII secolo era quello sulla superiorità o inferiorità dell'uomo rispetto al procionide. Molti li idealizzavano, fingendo di non vederne i caratteri più cruenti; altri ne avevano paura e proponevano di armarci. La scoperta della catastrofe tachionica aveva un po' depotenziato gli argomenti di questi ultimi. Ma a quel punto l'umanità si era trovata di fronte al più stuzzicante dei misteri: cos'era successo ai procioni? Si erano massacrati in una guerra fratricida? La loro stella aveva avuto un lieve soprassalto - quanto basta per friggere qualsiasi forma vivente e perturbare qualche tachione di passaggio? E soprattutto: avevano fatto in tempo a concludere la telenovela?
Finché un giorno (ah ah ah, non lo saprete mai se non votate per La fine del mondo dei procioni, che oggi se la gioca contro L'ultimo uomo dell'universo). Potete cliccare sul tasto Mi Piace di Facebook, o linkare questo post su Twitter, o scrivere nei commenti che questo pezzo vi è piaciuto. Grazie per la collaborazione, e arrivederci al prossimo spunto).
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