Vuoi più bene a Sallusti o a Wikipedia?
31-10-2012, 01:41contro la lingua italiana, giornalisti, wikipediaPermalink
Well Done, Colombus!
Il primo post mai pubblicato su questo blog, quasi 12 anni fa, era un appello contro un progetto di legge-bavaglio. Non esisteva ancora l'espressione, legge-bavaglio, ma esisteva già il concetto e anche un certo allarmismo di fondo. In seguito credo non sia passato un anno senza un progetto di legge-bavaglio che ci costringesse a chiedere aiuto, e che quasi sempre all'ultimo momento veniva scongiurato, più che dai nostri risibili sforzi, dall'improvviso apparir del buonsenso. Come se a un certo punto da qualche parte in parlamento ci fosse una specie di imbuto, un filtro, qualcuno che si legge tutte le leggi strane che stanno per andare al Quirinale, scuote la testa e dice "ma siete scemi?". Forse esiste davvero un personaggio così, anche se è difficile pensare che l'abbia votato qualcuno. Forse è un usciere.
Comunque io a un certo punto mi sono stancato e non protesto più: al limite quando mi denunceranno sul serio, chiuderò il blog, e finalmente avrà una risposta la domanda che mi arrovella da anni, ovvero: può l'internet italiana fare a meno di me? Credo di sì, ma non ho mai verificato, capite, e quindi il dubbio che tutto possa andare in malora nel giro di una settimana un po' serpeggia. No, scherzo.
Invece Wikipedia, ecco, lei non dovrebbe scherzare. Se davvero la comunità italiana di Wiki ritiene che la nuova legge salva-Sallusti sia una concreta minaccia, forse bisognerebbe trarre le conseguenze e chiudere tutto. Fine. Lo dico non soltanto con la morte nel cuore, ma anche con una punta di panico, perché ormai senza wikipedia non riesco nemmeno a ricordarmi non dico l'anno dell'editto di Tessalonica, ma quello in cui sono nato io. Ma proprio per questo credo sia la cosa giusta da fare. Ricordo ancora lo sbigottimento di quel paio di giorni in cui it.wikipedia andò giù, sempre per protestare contro una legge-bavaglio che non passò. Ecco. Stavolta proporrei una cosa più drastica. Una bella pagina 404 e pedalare. Dopodiché, sarebbe molto interessante vedere cosa succede.
Per prima cosa, i giornalisti. Vediamo cosa riescono a fare i giornalisti senza la wikipedia italiana. Vediamo al primo coccodrillo illustre, alla prima emergenza di qualche tipo. Vediamo se riescono ancora a sbrigarsela senza l'enciclopedia on line, una volta ce la facevano, vediamo.
Vediamo come se la cavano quelli che dovevano assolutamente salvare il collega Sallusti, perché non esiste, assolutamente, che un direttore responsabile che non verifica le falsità infamanti scritte da un giornalista radiato dall'albo sul suo quotidiano, e che in seguito si rifiuta di rettificarle, e quando lo portano in tribunale non paga nemmeno un avvocato decente, e quando lo condannano rifiuta la multa e l'assegnazione ai servizi sociali, e viceversa fa pressione per andare in galera il più presto possibile... non esiste che uno così vada in galera, è un sopruso, un affronto alla categoria, insomma bisogna fare una legge al più presto per impedire a un direttore responsabile che si rifiuta di rettificare le infamie scritte da un giornalista radiato dall'albo di andare in galera; vediamo come si trovano il giorno dopo, un giorno in cui Sallusti sarà libero, e wikipedia non sarà più on line (che poi non si capisce perché per salvare Sallusti in galera ci dobbiamo andare noi che non prendiamo stipendi da direttori responsabili, ma vabbe').
Magari non avranno nessuna difficoltà e continueranno a scrivere pezzi bene informati, come hanno sempre fatto. Magari a furia di copiarsi a vicenda tra quotidiani e agenzie daranno vita a un nuovo network di condivisione, un nuovo grumo di conoscenza che prima non esisteva, qualcosa di assolutamente inedito! E allora ne sarà valsa la pena. Ma nel frattempo, noi?
Beh, è persino banale. Nel frattempo noi consulteremo la wiki inglese. E le altre. Ma soprattutto quella inglese. Non troveremo esattamente tutto quello che c'era in quella italiana, ma col tempo riusciremo ad allargarla un po', ad adattarla alle nostre peninsulari esigenze. Nel frattempo, con ogni probabilità, il nostro inglese sarà molto migliorato. L'abitudine a usarlo ogni volta che ci serve una nozione ci renderà progressivamente naturale l'adoperarlo anche tra noi, e a quel punto cominceremo a scrivere - finalmente! - anche i nostri post in inglese. Da quel momento per la legge italiana saranno quasi invisibili, e il problema sarà risolto. Insomma, il modo per evitare questa e le prossime leggi bavaglio promosse dal parlamento italiano è semplice (ancorché un po' doloroso): basta uccidere la lingua italiana. Come lo chiamano, gli albionici, un espediente un po' rozzo, ai limiti della violenza, ma efficace? Ce l'ho sul tip of my tongue, si dice... Egg of Columbus, that's it. Bye.
Il primo post mai pubblicato su questo blog, quasi 12 anni fa, era un appello contro un progetto di legge-bavaglio. Non esisteva ancora l'espressione, legge-bavaglio, ma esisteva già il concetto e anche un certo allarmismo di fondo. In seguito credo non sia passato un anno senza un progetto di legge-bavaglio che ci costringesse a chiedere aiuto, e che quasi sempre all'ultimo momento veniva scongiurato, più che dai nostri risibili sforzi, dall'improvviso apparir del buonsenso. Come se a un certo punto da qualche parte in parlamento ci fosse una specie di imbuto, un filtro, qualcuno che si legge tutte le leggi strane che stanno per andare al Quirinale, scuote la testa e dice "ma siete scemi?". Forse esiste davvero un personaggio così, anche se è difficile pensare che l'abbia votato qualcuno. Forse è un usciere.
Comunque io a un certo punto mi sono stancato e non protesto più: al limite quando mi denunceranno sul serio, chiuderò il blog, e finalmente avrà una risposta la domanda che mi arrovella da anni, ovvero: può l'internet italiana fare a meno di me? Credo di sì, ma non ho mai verificato, capite, e quindi il dubbio che tutto possa andare in malora nel giro di una settimana un po' serpeggia. No, scherzo.
Invece Wikipedia, ecco, lei non dovrebbe scherzare. Se davvero la comunità italiana di Wiki ritiene che la nuova legge salva-Sallusti sia una concreta minaccia, forse bisognerebbe trarre le conseguenze e chiudere tutto. Fine. Lo dico non soltanto con la morte nel cuore, ma anche con una punta di panico, perché ormai senza wikipedia non riesco nemmeno a ricordarmi non dico l'anno dell'editto di Tessalonica, ma quello in cui sono nato io. Ma proprio per questo credo sia la cosa giusta da fare. Ricordo ancora lo sbigottimento di quel paio di giorni in cui it.wikipedia andò giù, sempre per protestare contro una legge-bavaglio che non passò. Ecco. Stavolta proporrei una cosa più drastica. Una bella pagina 404 e pedalare. Dopodiché, sarebbe molto interessante vedere cosa succede.
Per prima cosa, i giornalisti. Vediamo cosa riescono a fare i giornalisti senza la wikipedia italiana. Vediamo al primo coccodrillo illustre, alla prima emergenza di qualche tipo. Vediamo se riescono ancora a sbrigarsela senza l'enciclopedia on line, una volta ce la facevano, vediamo.
Vediamo come se la cavano quelli che dovevano assolutamente salvare il collega Sallusti, perché non esiste, assolutamente, che un direttore responsabile che non verifica le falsità infamanti scritte da un giornalista radiato dall'albo sul suo quotidiano, e che in seguito si rifiuta di rettificarle, e quando lo portano in tribunale non paga nemmeno un avvocato decente, e quando lo condannano rifiuta la multa e l'assegnazione ai servizi sociali, e viceversa fa pressione per andare in galera il più presto possibile... non esiste che uno così vada in galera, è un sopruso, un affronto alla categoria, insomma bisogna fare una legge al più presto per impedire a un direttore responsabile che si rifiuta di rettificare le infamie scritte da un giornalista radiato dall'albo di andare in galera; vediamo come si trovano il giorno dopo, un giorno in cui Sallusti sarà libero, e wikipedia non sarà più on line (che poi non si capisce perché per salvare Sallusti in galera ci dobbiamo andare noi che non prendiamo stipendi da direttori responsabili, ma vabbe').
Magari non avranno nessuna difficoltà e continueranno a scrivere pezzi bene informati, come hanno sempre fatto. Magari a furia di copiarsi a vicenda tra quotidiani e agenzie daranno vita a un nuovo network di condivisione, un nuovo grumo di conoscenza che prima non esisteva, qualcosa di assolutamente inedito! E allora ne sarà valsa la pena. Ma nel frattempo, noi?
Beh, è persino banale. Nel frattempo noi consulteremo la wiki inglese. E le altre. Ma soprattutto quella inglese. Non troveremo esattamente tutto quello che c'era in quella italiana, ma col tempo riusciremo ad allargarla un po', ad adattarla alle nostre peninsulari esigenze. Nel frattempo, con ogni probabilità, il nostro inglese sarà molto migliorato. L'abitudine a usarlo ogni volta che ci serve una nozione ci renderà progressivamente naturale l'adoperarlo anche tra noi, e a quel punto cominceremo a scrivere - finalmente! - anche i nostri post in inglese. Da quel momento per la legge italiana saranno quasi invisibili, e il problema sarà risolto. Insomma, il modo per evitare questa e le prossime leggi bavaglio promosse dal parlamento italiano è semplice (ancorché un po' doloroso): basta uccidere la lingua italiana. Come lo chiamano, gli albionici, un espediente un po' rozzo, ai limiti della violenza, ma efficace? Ce l'ho sul tip of my tongue, si dice... Egg of Columbus, that's it. Bye.
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