La sirena di Sennara

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La sirena di Zennor. 
6 maggio: Santa Sennara (VI secolo)

Partorire in generale non è semplice, ma forse non è mai stato difficile come per Santa Sennara, o Asenora, o Azenor, madre di San Budoc. Figlia del re di Brest, secondo una cronaca quattrocentesca sposò un feudatario che non doveva riservarle particolari attenzioni, dato che quando lei si trovò incinta la accusò di adulterio (ispirato dalla di lei matrigna), e la gettò nella Manica dentro una botte. 

Ora, questo è evidentemente un topos. (O un tropo. Gli americani a un certo punto hanno iniziato a dire tropo al posto di topos e ormai non c'è più modo di fermarli). I più sgamati avranno già in mente l'antecedente più illustre: Acrisio re di Argo, dopo essere stato informato dall'oracolo di Delfi che un suo eventuale nipotino lo avrebbe inevitabilmente ucciso, rinchiude la figlia Danae in una torre. Danae riesce comunque a restare incinta (potrebbe essere stato Zeus, trasformatosi in pioggia dorata; o il più plausibile zio Preto), e Acrisio la abbandona in mare in una cassa inchiodata. Vero è che in questa versione il piccolo Perseo, rinchiuso nella cassa con la madre, era già nato; ma quando finalmente approdano sulla spiaggia di Serifo, e un principe apre la cassa, è come se venisse al mondo di nuovo. Sennara invece partorisce in mare e approda con il figlioletto Budoc a Zennor, sulla punta estrema della Cornovaglia (proprio come Brest sta sull'estremità della Bretagna). È uno di quei luoghi in cui ti sembra finisca il mondo – come a Sagres, a Finisterre, o a Leuca – il che seleziona un certo tipo di abitanti. D.H. Lawrence ci andò ad abitare con la giovane moglie nel 1915, e forse perché amavano passeggiare nei pressi del promontorio, furono accusati dal controspionaggio di fare segnalazioni agli U-Boot: per quale altro motivo un buon borghese avrebbe dovuto trovarsi lì? Così lo fecero sloggiare – non prima che terminasse la stesura di Woman In Love. La leggenda potrebbe appartenere a un antichissimo sostrato indeuropeo, oppure essere arrivata nel medioevo per via letteraria: in ogni caso in Gran Bretagna ha lasciato al segno, di partorienti in zattera (o barile) ce n'è più d'una: così ad esempio viene alla luce Kentigern di Glasgow. La leggenda potrebbe essere nata per esorcizzare un ricordo traumatico: un'antica punizione per le donne adultere?    

Invece di diventare un guerriero eroico come Perseo, Budoc si farà monaco e poi tornerà in Bretagna a fare il vescovo. Sennara invece proseguirà per l'Irlanda dove si guadagnerà da vivere come lavandaia, ma dopo la morte sarà venerata in Bretagna dalle puerpere, che quando hanno poco latte vanno a bere dal pozzo santo di Languengar, nella parrocchia di Santa Sennara. In Cornovaglia viceversa è invocata dai pescatori. Zennor è l'ultimo toponimo inglese in ordine alfabetico, ma sappiamo che qualche secolo fa si chiamava Saint Senara. Secondo gli storici però fino al 1200 il santo venerato a Zennor era chiamato "Sanctus Sinar") ed era quindi di sesso maschile. Se le cose non fossero già abbastanza ambigue, la scultura più famosa del paese è una sirena intagliata sul fianco di un palco in legno di quercia. Non un granché dal punto di vista strettamente artistico, ma raffigurazioni così antiche di sirene in Cornovaglia non ci sono. Forse nemmeno in tutta l'Inghilterra. Il palco è quel che resta di un mobilio completamente scomparso dove probabilmente venivano ritratte altre creature marine; un'iconografia folkloristica che alla fine dell'Ottocento doveva sembrare davvero poco consona a un luogo di culto cristiano, e quindi fu rimossa. La sirena però è resistita, per un qualche motivo. Sembra spuntare dalle acque e porta con sé uno specchio ovale, come talvolta accade nei quadri ad Afrodite

La leggenda che ha ispirato non è molto originale. Nella chiesa di Saint Sennara ogni tanto si univa al coro una signora bionda e pallida, dalla voce particolarmente educata. Nessuno sapeva da dove venisse e come mai, anno dopo anno, non sembrava invecchiare. Quando il migliore corista di Zennor, Mathey Trewella, scomparve misteriosamente, qualcuno ricordò di averlo visto seguire la signora dopo la funzione religiosa; forse era curioso di capire dove abitasse. La signora non si fece più viva, ma qualche tempo dopo gli abitanti di Zennor sentirono parlare di una sirena che in una baia poco lontana era emersa per chiedere al capitano di una nave di rimuovere per favore l'ancora, che le ostruiva la porta di casa e le impediva di "prepararsi per andare a messa". (Il capitano, ipnotizzato dall'apparizione, aveva subito obbedito). Dedussero che si trattava della stessa signora pallida che ogni tanto veniva a unirsi al coro, e rabbrividirono perché, a differenza del capitano, erano pescatori da generazioni e sapevano che le sirene portano sfortuna. 

Sennara dunque è sia la madre che partorisce in mare, sia la figlia che nasce sulla spiaggia. O il figlio: non ha tutta questa importanza. L'importante è che a monte di questa leggenda, qualcuno si sia salvato da un naufragio: una donna in fuga, o il suo neonato. Questo ha commosso i principi, i pescatori e i contafrottole, e migliaia di anni dopo ancora ce lo raccontiamo: e pattugliamo i mari, perché succeda ancora. 
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