Aldo Grasso scopre il mercato del lavoro

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Sulla bufala dei giovani scansafatiche che non vogliono lavorare all’Expo ormai è stato scritto di tutto, tranne forse una piccola cosa che aggiungo qui. Per quanto sia giusto sbugiardare Aldo Grasso, e dimostrare dati alla mano che ha dato credito a una notizia falsa, in realtà in questo caso il problema sta un po’ più a monte: non nella notizia falsa (al Corriere potrebbero pure assumere qualcuno che le verifica, non spenderebbero molto), ma nella retorica che se ne fa.

Se davvero intorno all’Expo c'è offerta di lavoro, e quell'offerta non incontra la domanda, la questione è molto semplice: l'offerta va ritoccata verso l'alto. Il mercato funziona così, e il moralismo non serve a niente (una volta magari a vender copie, ma anche su questo fronte ormai lascia a desiderare). Se davvero chi offre impieghi non trova compratori, si vede che paga poco. Se vuole sul serio trovare forza lavoro, dovrà pagarla un po' di più. Offerta, domanda, è semplicissimo. I giovani non vogliono lavorare per un tozzo di pane? Non si accontenteranno di un tozzo di pane e di una predica di Aldo Grasso. Provate con due tozzi. Non è mica comunismo questo: è una cosa molto più basilare che al Corriere hanno dato per scontato per anni. Liberismo, credo che si chiami.

Dunque, ora che abbiamo preso questo bel Luogo Comune, lo montiamo su una scocca... (Assedio in pausa caffè, 2011).
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