La festa è finita
20-07-2009, 17:46Berlusconi, sessoPermalink
Oggi, leggendo da qualche parte, scopro che la notte delle elezioni USA Berlusconi era atteso da non so quale fondazione italo-americana, per far nottata assistendo in diretta allo spoglio delle schede. E invece ha passato tutta la notte nel lettone di Putin.
Di fronte a dettagli del genere scatta, più inattesa di un'erezione in un settantenne, un moto d'istintiva simpatia. No, ma c'è qualcosa di più vacuo e noioso di una notte elettorale, con i poll che non ci beccano mai, le proiezioni, e il Tal Stato è rosso mentre quell'altro è Blu, ma forse non è proprio Blu, diciamo allora che è fuxia...e l'Ohio sempre in bilico... e Silvio dov'è? È a casa che ciula, dovreste provarci anche voi. Non è necessariamente più produttivo di stare tutta la notte alzati a ricamare intorno a dati statistici in costante evoluzione, ma diamine, è senz'altro più divertente, più umano, in un certo senso persino più dignitoso. Tanto poi al sorgere del sole i risultati definiti arriveranno, e saranno uguali sia che li abbiate vegliati tutta la notte, sia che l'abbiate passata ciulando serenamente.
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Io teoricamente Berlusconi dovrei odiarlo, no? In effetti lo odio. Non è una novità. Non è neanche una cosa di cui vantarsi e infatti non me ne vanto.
È un odio che mi accompagna da talmente tanti anni che non mi ricordo neanche esattamente come cominciò – ho dei ricordi distinti di me che odia Berlusconi prima ancora che si desse alla politica, prima del Milan, quando le sue uscite pubbliche erano relativamente poche, eppure già avevo capito che andava odiato. Forse perché m'interrompeva i cartoni con disgustose pubblicità della Barbie? Questo, se da un lato mi fa pensare che avevo un bell'intuito (a 10 anni più sveglio di Montanelli!), dall'altro getta luci su un'adolescenza vissuta all'ombra di pregiudizi e manicheismi asfissianti. Devo essere stato una personcina ben insopportabile, coi miei odi a pelle ma indelebili.
È un odio che è invecchiato con me. È come l'affetto per le persone care – e il rancore per chi mi ha fatto male – un sentimento che ormai si dà per scontato, non riflette più su sé stesso, semplicemente c'è. E se un giorno scomparisse? Berlusconi, da parte sua, non scomparirà: al massimo morirà, ma il mito continuerà e ci saranno eredi, ci ho riflettuto molto e non credo che cambierà molto nel mio universo affettivo.
È un odio che per non stingere (come tutti gli altri odi degli anni Ottanta, per dire, odiavo anche Madonna: adesso mi dà appena un po' fastidio) si è nutrito di tante incarnazioni di Berlusconi, che anche se sembra uguale cambia ogni giorno un po' (pur mantenendosi nell'orbita eclittica del mio Odio): così abbiamo avuto il Berlusconi palazzinaro e il Berlusconi monopolista televisivo; il Berl. milanista e il Berl. socialista; il Berlusconi Presidente formato Nuovo Miracolo Italiano, ancora molto più simile a un piazzista tv che un politico, e il Presidente Operaio di sette anni dopo che se andate a vedere da vicino è tutto diverso. Poi c'è stato il Presidente Gaffeur, il Presidente che scivolava senza cadere sul g8 di Genova (a ripensarci, uno che sopravvive a tre giorni così può fare qualsiasi cosa, compreso mandare le escort ai ministeri: anzi, io sono convinto che molte escort siano persone sveglie che messe alla prova possano senza dubbio fare meglio di uno Scajola o di un Frattini).
Per finire col Berlusconi puttaniere. Però, lo devo dire, sarà l'età mia e sua, e una certa sensazione di fine partita – non mi sono mai sentito così poco sincero nel mio odio.
Forse sento il rischio di finire bigotto. Un settantenne schiavo del sesso ha già, dovrebbe avere, tutta la riprovazione del mondo, senza bisogno di un mio contributo. Soprattutto le lettrici faranno fatica a capire perché, se odiavo tanto il B. che si faceva compatire a Bruxelles per una battuta infelice, quello che si fa incastrare da un'entraineuse rischia di finirmi simpatico.

(Nel frattempo – bisogna dirlo – il Berlusconi Puttaniere è un soggetto politico pericoloso. È quello che dà via libera alle ronde e al reato di clandestinità, perché la Lega ci tiene tanto e del sostegno della Lega ha bisogno più che mai).
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