Il padre (più santo) di Origene
22-04-2025, 01:25santiPermalink22 aprile: San Leonida martire, padre di Origene (✝204)
Di Leonida, padre di Origene, sappiamo poco, quasi solo un aneddoto: la notte, mentre Origene dormiva, Leonida gli baciava il petto, "quasi fosse un sacrario dello Spirito Santo". Così almeno secondo il solito Eusebio da Cesarea, ma c'è un problema: come faceva Eusebio a saperlo, se l'unico testimone sveglio era appunto Leonida, morto mezzo secolo prima che Eusebio nascesse, durante le persecuzioni di Settimio Severo? Escludiamo che prima delle persecuzioni, Leonida andasse in giro a raccontare dei bacini notturni che dava al suo figlio prediletto, di cui intuiva le doti intellettuali che considerava un dono dello Spirito Santo. È più probabile che a ricordare di questi bacini fosse Origene stesso, il quale evidentemente non dormiva davvero; a volte magari faceva finta. In età adulta avrebbe poi citato l'episodio in qualche omelia andata perduta, perché in quelle che abbiamo, l'autore parla pochissimo di sé. Ma anche in questo caso, come faceva il piccolo Origene a sapere che Leonida considerava il suo petto "un sacrario dello Spirito Santo"? Forse un giorno gliel'avrà chiesto e avrà ottenuto una sincera risposta; non è impossibile; ma secoli di relazioni tra padri e figli ci fanno sospettare che Origene non abbia mai svelato di essere sveglio e il padre non gli abbia mai davvero spiegato perché gli dava un bacino della buona notte sul cuore. È Origene a essersi convinto di essere uno speciale custode dello Spirito; di avere una potenzialità, un dono, qualcosa di cui il padre era orgoglioso. Cosa pensasse davvero il padre non possiamo saperlo, ma in generale cosa desiderano i padri? In generale il meglio per i figli; poi fortunatamente si tolgono di mezzo prima di verificare se il meglio arrivi o no.
Leonida fu martirizzato ad Alessandria d'Egitto verso il 204. Quando lo arrestarono, Origene aveva diciassette anni e avrebbe voluto seguirlo, ma la madre gli nascose i vestiti, o almeno così ci racconta sempre Eusebio. Origene scrisse allora una lettera al padre per esortarlo al martirio. Il martirio ci fu, ma anche la confisca dei beni, e Origene si ritrovò sul groppone sei fratelli minori più la vedova. Era comunque un ragazzo promettente e grazie al sostegno di una matrona cristiana in un qualche modo riuscì a cavarsela: si mise a insegnare retorica, a copiare manoscritti, e nei ritagli di tempo divenne uno degli intellettuali più importanti del secolo III. Santo no, però, perché in quel periodo era complicato: la dottrina non era ancora del tutto fissata, il che lasciava agli intellettuali ampi margini di speculazione. Origene ad esempio non credeva che le pene infernali potessero durare in eterno, ma soprattutto pensava che il figlio fosse subordinato al padre, il che sarebbe stato recisamente escluso dal concilio di Nicea; così si ritrovò eretico, per quanto stimato da tanti contemporanei, compresi un paio di padri della Chiesa. Nel secolo successivo poi su di lui si impigliarono voci sempre più infamanti, così che il primo ad aver dichiarato che "Non c'è salvezza al di fuori della Chiesa"... è tuttora considerato al di fuori della Chiesa. Al tempo del padre le cose erano più semplici: bastava morire da martiri, e nessuno sarebbe andato a controllare se morivi per le idee giuste. Così insomma per quel che ne sappiamo, Leonida è in paradiso e il figlio fuori. Ma che paradiso può essere per un padre, se il figlio resta fuori.