Carta vince Sasso
09-04-2008, 19:16campagna elettorale (permanente), elezioni politiche 2008, il cattivo supplente, memoria del 900, scuolaPermalink
Lo avrete sentito anche voi: Dell'Utri vuole cambiare i libri di storia per le scuole. Forse non riuscirà a dedicare un paragrafo all'eroismo di Vittorio Mangano, ma sicuramente vuole togliere un bel po' di "retorica della resistenza".
Ora, mi rendo conto che discutere delle uscite di un politico, a poche ore dalle elezioni, non ha molto senso: Dell'Utri probabilmente è caduto in un tranello (teso dall'insospettabile Klaus Davi), voleva dare un segnale a destra ma lo avranno sentito meglio a sinistra, dove a certe cose ci tengono. E poi chissà se ha mai veramente aperto un manuale di storia tra le centinaia pubblicate negli ultimi dieci in anni.
Vorrei soltanto chiedere, a tutti quelli che sono interessati al problema e magari condividono il punto di vista di Dell'Utri: perché per una volta non arrivate coi libri aperti, e i paragrafi retorici sottolineati? Allora sì che diventerebbe una discussione seria. Un po' come quelle che si fanno su wikipedia, dove alla fine carta canta: proprio così, nelle discussioni sul web la carta vince. Curioso, se ci pensate.
Io lavoro nella scuola da qualche anno, ormai, e devo aver cambiato almeno sei manuali (nessuno scelto da me). Ho accompagnato cinque classi all'esame di licenza media, e ogni volta mi sono assicurato che portassero il programma almeno fino al 1948. Tutta questa retorica nei libri non l'ho vista - ma forse sono di parte. Parliamone. Fatemi degli esempi, spiegatemi cosa ci trovate di retorico, datemi esempi di quello che per voi è la retorica. Se per esempio un eccesso di pruderie ha finora trattenuto gli autori dal trattare del massacro degli omosessuali a opera dei nazisti, io sono d'accordo a emendare il libro di testo. Però cerchiamo di non strumentalizzare la cosa: fino a qualche anno fa l'omosessualità era un tabù a sinistra come a destra, e in molte classi lo è ancora.
Sarebbe bello riuscire ad affrontare il problema senza ricorrere a circolari - per inciso, la circolare del prefetto che mi impone di ricordare in classe, in qualsiasi classe, il dramma delle foibe, io la considero un attacco alla mia professione. Non spetta al prefetto dettarmi il programma, e le foibe vanno studiate al momento giusto. A scuola si studia la storia come una progressione di cause ed effetti, non si fa l'Almanacco del giorno. Ma questo è già un altro problema.
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