Temo i leghisti (anche quelli in felpa)

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- Quelli che prendono in giro Salvini perché a Roma è arrivato con quattro gatti (compresi quelli neri reclutati in loco):
... si ricordano di tutte le volte che abbiamo irriso Berlusconi perché le sue piazze restavano semivuote - e poi le elezioni le vinceva lo stesso?

- Quelli che festeggiano per le lotte intestine in Veneto tra Salvini e Tosi:
... si ricordano di tutte le volte che Bossi cacciò a pedate qualche oppositore interno che in teoria valeva decine di migliaia di voti? Di Miglio, Pagliarini, Gnutti, e tanti altri? Di quante volte dagli anni Novanta in poi abbiamo letto di una Lega divisa per poi scoprire alle urne che la base seguiva Bossi comunque e dovunque? 

- Quelli che parlano di una mutazione profonda della Lega, che avrebbe rinnegato il suo passato regionalista e federalista e blablabla:
...che film si stanno guardando da vent'anni? La Lega di Bossi era razzista e populista come la Lega di Salvini. Il federalismo serviva per darsi un tono, ma a guardarlo da vicino era di gommapiuma come le corna sugli elmi di Pontida. 12 anni fa Bossi già diceva che bisognava salutare i barconi a cannonate. Non è che la xenofobia leghista se la sia inventata Salvini. Non è che prima i Rom fossero i beniamini delle feste della Padania.

- Quelli che credono che Salvini - coi limiti strutturali del suo movimento - sia l'avversario più comodo per il PD:
...no, niente, spero tanto che abbiate ragione. Ma io temo i leghisti anche quando metton via gli elmi e indossano le felpe. 
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